SCENARI DI GESTIONE SOSTENIBILE E RIUTILIZZO IN SITO DEI DETRITI DA TERREMOTO
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SCENARI DI GESTIONE SOSTENIBILE E RIUTILIZZO IN SITO Rifiuti DEI DETRITI DA TERREMOTO Antonio Basti DdA, Dipartimento di Architettura, Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara Sommario – Il testo affronta la tematica della gestione ious scenarios for manipulation and treatment (central- e riutilizzo dei residui inerti derivanti da crolli e ized rather than localized), analyzed from an environ- demolizioni conseguenti ad eventi sismici, con partico- mental and technical point of view, in order to identi- lare attenzione alla definizione di scenari progettuali fy potentials and limits of the various intervention ed organizzativi basati sull’integrazione dei criteri del- choices. Based on this knowledge, the experience l’economia circolare, ai fini della riqualificazione e reported begins with the evaluation of the phe- rifunzionalizzazione degli spazi urbani dei centri stori- nomenon of rubble and its management implications ci colpiti da sisma. Sulla scorta delle ricerche condot- in the area of the earthquake and finally takes as ref- te dall’autore ai fini della redazione dei “Criteri e per erence the historic center of Poggio Picenze (AQ), la gestione sostenibile delle macerie e il riciclo dei respect to which hypothesize the reconstruction of the residui inerti”, sviluppati in occasione del terremoto main square made with the inert debris recovered on dell’Aquila dell’aprile 2009, l’esperienza che si inten- site. The new solution proposed emphasizes the use of de presentare assume come riferimento il Comune di recovered materials (secondary raw resources) in the Poggio Picenze (AQ) rispetto al quale ipotizza uno external flooring and furnishing, with the aim of scenario di raccolta, trattamento e riutilizzo in sito entrusting on it the role of memorial elements of the delle macerie al fine addivenire alla ricostruzione della destructive event. At the same time tends to minimize piazza principale. La nuova sistemazione proposta the transport and landfilling of inert debris, as well as enfatizza nelle pavimentazioni e negli elementi d’arre- the consumption of new materials, to contribute to the do l’uso dei materiali recuperati, affidandogli il ruolo evolution towards a circular model of the reconstruc- di elementi della memoria. Al contempo tende a mini- tion processes. mizzare il trasporto ed il conferimento a discarica delle macerie e l’approvvigionamento di nuovi mate- Keywords: circular economy, demolition and reconstruction de- bris, technological innovation, reuse, secondary raw materials. riali, in modo da contribuire all’evoluzione verso un modello circolare dei processi di ricostruzione. Ricevuto il 4-3-2020; Correzioni richieste il 27-3-2020; Accettazio- ne finale il 7-4-2020. Parole chiave: economia circolare, residui da costruzione e demolizione, innovazione tecnologica, riutilizzo, materie pri- me secondarie. 1. INTRODUZIONE SCENARIOS OF SUSTAINABLE MAN- AGEMENT AND ON-SITE REUSE OF La transizione verso un modello organizzativo di EARTHQUAKE DEBRIS tipo circolare del proprio sistema di produzione e Abstract – The text addresses the issue of sustainable consumo rappresenta oggi uno degli obiettivi prio- management and the reuse of inert debris resulting ritari assunti dall’Unione Europea nel processo di from collapses and demolitions following seismic trasformazione verso un’economia sostenibile e ri- events. Therefore, it pays attention to the definition of organizational and design scenarios based on the inte- generativa, a basso contenuto di carbonio ed alta gration of circular economy criteria in the project deci- efficienza nell’uso delle risorse. sions. The study is based on the previous research A tal fine nel redigere il Piano d’azione per l’Eco- works conducted by the author, with reference to his nomia Circolare (Unione Europea, 2015), la Com- collaboration with the scientific team of the Universi- ty of Chieti-Pescara that supported some local munici- missione Europea individua nella gestione dell’in- palities of the homogeneous area after the L’Aquila tero ciclo di vita di prodotti e materiali l’azione earthquake of April 2009. These studies were focused principale da intraprendere, attribuendo valore stra- on the environmental sustainability of the management tegico alle attività di eco-design, life cycle design rules and strategies adopted by Italian central govern- ment for the removing, collecting and disposal of rub- e prolungamento della vita utile, preparazione al ble derived by the collapsed and demolished buildings. riciclaggio, riduzione dei rifiuti e produzione di The results of these research works were the develop- Materie Prime Secondarie (MPS). Individua inol- ment of “Criteria for the sustainable management of tre 5 settori prioritari d’intervento, tra cui quello rubble and the recycling of inert waste” adopted by dei rifiuti da Costruzione e Demolizione (C&DW) the Municipalities as part of their Reconstruction Plans, and a comparative life cycle assessment of var- provenienti dal settore edilizio ed infrastrutturale. Un settore che secondo gli studi riportati nella Co- IdA * Per info: Prof. Antonio Basti, viale Pindaro 42, 65127 Pe- municazione sul miglioramento dell’efficienza del- scara, Italia. antonio.basti@unich.it le risorse in edilizia (Unione Europea, 2014), con- dx.doi.org/10.32024/ida.v7i1.255 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020 23
suma circa la metà delle materie prime e un terzo nel tempo delle opere edilizie ed infrastrutturali rea- Rifiuti delle risorse idriche, genera circa un terzo di tutti i lizzati con dette MPS (Debacker et al., 2017). rifiuti prodotti, e rappresenta uno dei flussi di rifiuti In questo scenario la tematica della gestione e riu- più pesanti e voluminosi dell’UE. tilizzo dei C&DW derivanti da crolli e demolizio- Al riguardo la Comunicazione individua il rici- ni conseguenti ad eventi sismici, può rappresentare claggio e il riutilizzo dei materiali a fine vita come l’occasione per verificare l’immediata attuabilità uno dei mezzi più idonei a migliorare l’uso effi- degli obiettivi normativi sopra ricordati, e per spe- ciente delle risorse naturali ed evitare gli impatti rimentare le modalità e le tecniche applicative sug- negativi associati all’estrazione di nuovi materiali gerite dalle più recenti esperienze di ricerca. D’al- vergini. Evidenzia inoltre come la concreta attua- tro canto, l’entità del fenomeno e la necessità di zione di dette azioni dipenda in larga misura dal- provvedere nel più breve tempo possibile alla ri- l’esistenza di un sistema di riciclaggio efficiente a mozione dei C&DW ai fini del ripristino degli edi- livello locale, regionale o nazionale, e che l’inte- fici ed infrastrutture danneggiate, suggeriscono resse verso il riutilizzo/riciclo appare influenzato l’adozione di soluzioni progettuali e tecnico-orga- dalla distanza di trasporto ai siti di riciclaggio e nizzative basate su requisiti di efficienza ed appro- dalla possibilità di realizzare il livello di purezza priatezza rispetto alle caratteristiche fisiche, mor- dei materiali riciclati richiesto dal mercato. fologiche ed infrastrutturali dei singoli territori. Diversi autori hanno sviluppato ricerche sulle tema- Anche in questo ambito risultano disponibili studi tiche riguardanti il riutilizzo dei C&DW, studiando- e ricerche sulle modalità di gestione delle macerie ne sia gli aspetti connessi alle differenti modalità ap- derivanti da eventi sismici, che focalizzano la loro plicative come MPS (Medina et al., 2017) sia quelli attenzione sull’analisi di esperienze precedenti (Fa- relativi alle prestazioni ottenibili dai manufatti edili- leschini et al., 2017; Askarizadeh et al., 2017; Ga- zi realizzati con aggregati riciclati (Ossa et al., 2016; brielli et al., 2018) così come sulle migliori pratiche Puthussery et al., 2017). Gli studi confermano da un organizzative (Lauritzen, 1998) e di raccolta, sepa- lato la utilità di attingere a questa risorsa ai fini di razione e riciclo in sito o in centri dedicati. Con ri- una evoluzione in senso sostenibile del settore delle ferimento a quest’ultimo aspetto gli autori eviden- costruzioni (Del Rio Merino et al., 2010; Ma, 2011) ziano alcuni fattori di criticità legati all’entità delle ed evidenziano dall’altro l’esistenza di fattori nor- macerie, alla disponibilità di aree di stoccaggio tem- mativi, tecnico-organizzativi e di mercato che ne li- poraneo, alla dotazione di uno specifico quadro nor- mitano la diffusione (Adams et al., 2017). mativo ed all’esistenza di un chiaro programma di Sul piano normativo vanno ricordati diversi stru- reinserimento nel mercato dei materiali da riciclo menti di livello italiano ed europeo, quali il De- delle MPS da queste recuperate (Brown e Milke, creto Ministeriale per l’uso del 30% di materiali ri- 2016; Boonmee et al., 2018). Dai diversi studi ci- ciclati negli appalti pubblici (Ministero dell’Am- tati appare infine come, anche ai fini della sosteni- biente, 2003), la Direttiva Europea sui rifiuti bilità economica, ambientale e sociale delle scelte (Unione Europea, 2008) che fissa al 70% l’obiet- organizzative, una delle scelte maggiormente effi- tivo di recupero/riciclo dei C&DW entro il 2020 cienti possa essere rappresentata dal riutilizzo di- ed il Decreto Legislativo di recepimento (Governo retto dei materiali recuperati/riciclati nell’ambito italiano, 2010), il decreto sulla introduzione dei degli stessi cantieri della ricostruzione. Criteri Ambientali Minimi negli appalti pubblici Sulla base di detto quadro conoscitivo lo studio di (Ministero dell’Ambiente, 2015). seguito riportato si sofferma sulla valutazione com- Sul piano tecnico-organizzativo e di mercato per- parativa di due scenari progettuali di trattamento e mangono invece delle difficoltà legate alla messa a riutilizzo delle macerie, rispetto ai quali approfon- punto delle procedure di trasformazione e certifica- disce gli aspetti legati ai tempi di gestione, alle in- zione dei C&DW in MPS o Aggregati riciclati, e al- terferenze con le attività edilizie post-sisma ed al- la qualificazione della filiera di produzione e co- le possibili ricadute sul sistema infrastrutturale ed struzione, anche ai fini della verifica di affidabilità occupazionale locale. dei prodotti da parte di professionisti e imprese di costruzione (Legambiente, 2017). Mancano inoltre 2. MATERIALI E METODI sufficienti progetti dimostrativi ed esperienze appli- cative capaci di rendere evidenti e divulgabili i pro- Oggetto di studio è Comune di Poggio Picenze in- IdA cessi organizzativi, gli attori, le procedure e le tec- teressato dal terremoto del 6 aprile 2009, e situato niche esecutive, i controlli utili alla qualificazione a soli 16 km dall’epicentro. A seguito del sisma il 24 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020
Rifiuti Figura 1 – Poggio Picenze: vedute aeree del centro storico prima e dopo l’evento sismico (fonte: Spacone, 2011) centro storico, costituito da due nuclei edificati di- cessari per lo smaltimento dei C&DW seguendo la stinti, ha subito numerosi crolli e danni rilevanti, procedura fissata dalla normativa e dal PdR. anche ad alcuni edifici strategici come la scuola I tempi, valutati per il solo Ambito 1 in funzione elementare e l’annessa scuola dell’infanzia (Spa- delle macerie presenti, della capacità di stoccaggio cone, 2011) (Figura 1). dell’Area 1 e della ipotesi che i cantieri operasse- Da una prima stima le macerie da crollo e demoli- ro tutti a pieno regime, appaiono stimabili in circa zione da rimuovere ammontavano a circa 30.000 89 giorni lavorativi. Vale la pena di sottolineare mc, oltre quelle successivamente generate dalle at- che il dato è influenzato in modo prevalente dagli tività di ricostruzione. Da questo punto di vista inerti, che secondo studi recenti tendono a rappre- l’Amministrazione Comunale nel redigere il Piano sentare circa il 98% in peso di tutti i rifiuti presen- di Ricostruzione (PdR), ha a suo tempo recepito le ti nelle macerie (Gabrielli et al., 2018; Angelucci specifiche direttive emanate dal Primo Ministro et al., 2018). (Ordinanze 3923/2011, 3942/2011, 3945/2011) e Sulla base di quanto premesso, obiettivo principa- dal Commissario straordinario alla ricostruzione le dello studio è stato quello di individuare e si- (Decreti 18/2010, 49/2011, 51/2011), relativamen- mulare un sistema di gestione delle macerie alter- te alle modalità di gestione dei C&DW. Il sistema nativo, capace di ridurre i tempi di realizzazione prevedeva la demolizione selettiva e separazione degli interventi di demolizione e sostanzialmente in cantiere sulla base dei Codici Europei Rifiuti basato sulla trasformazione e riciclo in sito dei (CER) ed il loro conferimento in apposite aree di C&DW, in modo da ottenere delle MPS a km 0 di- stoccaggio temporaneo individuate dal Comune, rettamente riutilizzabili. Obiettivo secondario è sta- dalle quali sarebbero stati prelevati e trasportati to quello di sviluppare una ipotesi progettuale di dalle forze dell’ordine (nel caso specifico i Vigili un’opera pubblica nella quale il riutilizzo dei ma- del Fuoco) presso appositi siti di trattamento e ri- teriali inerti provenienti dalle demolizioni potesse ciclo (Unione Europea, 2000; Governo Italiano, essere sottolineato ed evidenziato attraverso la con- 2006). La dimensione minima di dette aree appare figurazione degli elementi architettonici. Riutiliz- configurabile in circa 240 mq (compresi gli spazi zo auspicato con specifica Ordinanza del Presi- di manovra), per una capacità di stoccaggio di cir- dente del Consiglio dei Ministri “ … nella realiz- ca 60 t di inerti (3 cassoni), 20 t di sovvalli (1 cas- zazione di opere e interventi da parte delle pubbli- sone) e 20 t di metallo, legno, plastica e vetro (1 che amministrazioni nel territorio della regione cassone). Il PdR di Poggio Picenze individuava a Abruzzo vengano impiegati i rifiuti inerti da co- tal fine 2 aree della superficie di circa 700 mq ca- struzione e demolizione … le amministrazioni pub- dauna, ubicate pressoché al centro dei due princi- bliche appaltanti lavori e opere nella regione pali nuclei edificati. Dette aree consentivano una Abruzzo che richiedono la realizzazione di ripri- capacità di stoccaggio di circa 180 t di inerti, 60 t stini ambientali, argini, rilevati e riempimenti so- di metallo, legno, plastica e vetro e 60 t di sovval- no obbligate a richiedere al Provveditore il quanti- li cadauna. Individuava inoltre 5 Ambiti di inter- tativo occorrente di tali materiali …” (OPCM vento, di cui solo 3 presentavano macerie da crol- 3923, 2011), e richiesto anche dall’art. 43 delle lo e demolizione (Figura 2 a pagina seguente). Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PdR “… IdA Alla luce delle considerazioni precedenti, è stato la quantità minima di materiali inerti riciclati da possibile effettuare una prima stima dei giorni ne- utilizzarsi nella realizzazione di interventi pubbli- dx.doi.org/10.32024/ida.v7i1.255 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020 25
Rifiuti Demolizioni totali Demolizioni parziali Crolli Via di fuga principale Via di fuga secondaria Perimetrazione aggregati Perimetrazione ambiti 4.7 Numerazione aggregati Numerazione aggregato Perimetrazione ai sensi del DCD 3/2010 Aree predisposte al deposito provvisorio Lapidarium N FONTI Rilievi diretti elaborati su base catastale (1:2000) Comune di Poggio Picenze Metri 0 25 50 100 Ambito 1 Ambito 2 Ambito 3 STIMA MACERIE: 9882 mc/ 16305,3t 5140,5 mc/ 8481,8t 14895 mc/ 24576,7t 29917,5 mc/ 49364 t Figura 2 – Piano di Ricostruzione di Poggio Picenze con l’individuazione delle aree di stoccaggio temporaneo dei C&DW. In basso l’analisi delle macerie suddivisa per Ambiti di intervento (Fonte: Agnello, 2013) ci e privati … non deve essere inferiore al 30% del- liminare sui processi di trattamento e riciclo dei la quantità complessiva di inerti utilizzati nelle ope- rifiuti inerti, oltre che sui sistemi e macchinari di- re di che trattasi …”. sponibili. Grazie alla collaborazione con la Socie- tà RECinert è stato possibile individuare una so- 3. RISULTATI E DISCUSSIONE luzione basata sull’installazione temporanea di un Centro di Raccolta e Recupero di rifiuti inerti per Come appena accennato, le simulazioni proget- la produzione di aggregati riciclati certificati, ba- tuali sono state condotte secondo due filoni di- sato sull’uso di attrezzature mobili. Dall’analisi stinti. Il primo ambito di studio ha riguardato l’in- dei dati tecnici sono emersi una capacità di tratta- dividuazione ed applicazione al caso studio di un mento pari a circa 90 t/ora ed un ingombro mini- sistema di gestione e trasformazione delle mace- mo dell’area di lavorazione, comprendente gli spa- IdA rie che ne prevedesse il trattamento in loco. A tal zi di manovra e deposito, pari a circa 1.100 mq fine si è provveduto ad effettuare uno studio pre- (Figure 3 e 4). 26 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020
FRANTOIO MOBILE Rifiuti APOLLO plus si pone al top del- la categoria dei frantoi mobili da 45 t di peso. Offre il massimo in termini di innovazione, tecnologia e performance ed è l'ideale per le applicazioni gravose in cava e nel riciclaggio. L'applicazione del nss garantisce la massimizzazione del rendimento, con risultati no- Individuazione del fabbricato su cui intervenire tevoli in termini di produttività e di riduzione dei costi di manodope- ra, di usura e di carburante. An- legno ferro plastica sovvallo che la sicurezza dell'operatore e quanto di più efficace sia mai sta- Separazione a mano e selezione elementi di grandi dimensioni e smontaggio elementi lapidei di pregio to realizzato azzerati i fermo sovvallo macchina causati dalla presenza di corpi in frantumabili. Presenza rifiuti Intervento squadre SI specializzate pericolosi 3,85 Smaltimento 2,80 NO 2,50 Selezione elementi di Pulitura grandi dimensioni e smontaggio elementi Catalogazione 13,48 3,96 lapidei di pregio Pallettizzazione e Dimensioni di lavoro registrazione Rimozione macerie VAGLIO e preparazione linea di selezione OM SCREEN 1023 è una macchina se- Riutilizzo in situ movente di vagliatura su slitta, equipag- Trasporto ex-teges del materiale giata con vaglio 1200 x2300 mm. La sua versatilità permette di utilizzarla sia per il ri- Alimentazione stazione Alimentazione stazione ciclaggio di materiale pretrattato prove- di selezione a nastro di selezione a nastro niente da demolizione e da scavo, sia per Selezione manuale Selezione manuale la selezionatura di materiali provenienti da delle macerie delle macerie cava. Ottima per rendimento la soluzione om crusher + om screen trova impiego an- Altre frazioni Cer 170904 Altre frazioni che in opere di bonifica, rilevati stradali, ri- Cer 170904 ciclo di asfalti da recupero, e permette di ottenere grandi risultati sotto gli aspetti Triturazione Triturazione economici ed ambientali. Campionamento Campionamento ed analisi ed analisi MATERIE PRIME SECONDE Idoneo al SI Materiali per Idoneo al SI PER RIEMPIMENTI SOTTOFONDI recupero? ripristino ambientale recupero? E NUOVE OPERE EDILIZIE CAPACITÀ DI pavimentazione sottofondo riempimenti Schema organizzazione linea di rimozione Trasformazione e lavorazione del materiale raccolto TRATTAMENTO 14,87 Frantoio mobile Min 30 t/h Max 220 t/h Cava ex-teges In funzione delle caratteristiche del ma- teriale e delle pezzature Vaglio vibrante 3,18 Recupero degli spazi urbani Max 90 t/h In funzione delle pezzature PROCEDURA NUOVA PROPOSTA 6,49 2,24 STANDARD Figura 3 – Schemi del Sistema di Gestione e riciclo delle macerie previsto dal Commissario delegato alla rico- struzione e modifiche allo stesso apportate dallo studio (a sinistra). A destra, caratteristiche tecniche dei macchinari di riferimento utilizzati per lo studio (Fonte: Agnello, 2013) Recinzione Legenda Area di 0 4,8 Servizi trattamento Recinzione Ufficio Wc Deposito del Punto di accesso all'area Capanno operai Ufficio Wc Capanno operai materiale frantumato ,54 12 Percorso dei mezzi Area di tra- ne sformazione zio vora in loco del i la Frantoio mobile a d rti Are li ine materiale g de Utilizzatori Materiale lapideo di spessore minimo linea idrica - ora i i lav rt i ne sit o a d gli ine Materiale lapideo di prima lavorazione ad Are forma zio po le Are e De teria ed tras ma zion Vaglio vibrante 13,13 Materiale lapideo di spessore medio 1:500 Area di lavorazione del materiale riutilizzato 11,82 1,92 ne 4,25 6,04 2,00 i a d azio 36,70 Are form SEZIONE A-A SCALA 1:200 s tra ito pos De riale te ma 7,40 33,04 1,93 4,82 3,69 35,76 2,08 40,44 Area: 1086 mq SEZIONE B-B SCALA 1:200 Perimetro: 132 m SCALA 1:200 IdA Figura 4 – Schema del layout organizzativo del Centro di Raccolta e Recupero di rifiuti inerti per la produzio- ne in sito di aggregati riciclati ipotizzato nello studio (Fonte: Agnello, 2013) dx.doi.org/10.32024/ida.v7i1.255 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020 27
Rifiuti Tabella 1 – Quantificazione comparativa dei tempi stimati per il trattamento dei C&DW nei due differenti sce- nari analizzati dallo studio Inerti Capacità di trattamento Tempi previsiti AREA 1 Materiale residuale ton ton/giorno giorni Scenario 1 15974 180 89 Residuo inerte indifferenziato da inviare a trattamento e riciclo Aggregato inerte riciclato certificato, immediatamente riutiliz- Scenario 2 15974 720 22 zabile Sulla scorta dei dati è stato possibile effettuare una comunali per lo stoccaggio temporaneo, finalizzata prima, sebbene non esaustiva, valutazione compa- ad eliminare il transito dei mezzi pesanti (20 t) nel rativa dei tempi di smaltimento, ed in questo se- Centro Storico, previsto invece dal PdR. Prevede condo caso, anche di trattamento dei C&DW. Sem- inoltre una ubicazione del Centro di Raccolta e Re- pre con riferimento all’Ambito 1, a fronte di una cupero dei rifiuti inerti in posizione baricentrica ri- quantità di C&DW pari a circa 16.300 t, di cui la spetto agli ambiti con maggior numero di macerie frazione inerte rappresenta circa il 98% ossia (Ambito 1 e 2) ed in adiacenza con le strade di mag- 15.974 t, e nell’ipotesi che la selezione e separa- giore sezione (Via Piedi le Vigne, Via Matteotti, zione avvenissero in cantiere, i tempi avrebbero Viale della Repubblica) e con maggiore facilità di potuto aggirarsi attorno ai 22 giorni lavorativi (ve- collegamento con la viabilità extraurbana (SS 16). In di Tabella 1). quest’ottica anche le aree comunali per lo stoccag- Sempre con riferimento all’ottimizzazione del siste- gio temporaneo appaiono verosimilmente ricondu- ma di smaltimento delle macerie, l’ipotesi proget- cibili ad una, rispetto alla quale lo studio avanza an- tuale propone una differente ubicazione delle aree che un’ipotesi organizzativa (Figure 5 e 6). SS17 10,06 Demolizioni totali VIALE DELLA REPUBBLICA Demolizioni parziali Crolli Aree prefissate per gli impianti Percorso camion del piano di ricostruzione Percorso camion della proposta progettare 2,54 9,04 1,56 Aree individuate dal piano di costruzione Aree individuate dalla proposta di progetto Pianta 1:2000 VIA PIEDI LE VIGNE VIA G. MATTEOTTI 5,80 3,60 7,60 Nuova ubicazione cen- tro di deposito tempo- raneo C&DW Nuovo centro di raccolta e trattamento C&DW Figura 5 – Schema comparativo della distribuzione del transito veicolare (mezzi pesanti) riferito ai due scena- ri analizzati dallo studio, con individuazione della nuova ubicazione ipotizzata per il centro comu- IdA nale di deposito temporaneo dei C&DW e del Centro di raccolta e trattamento dei rifiuti inerti pre- visto dalla proposta progettuale (fonte: Agnello, 2013) 28 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020
Recinzione Rifiuti Legenda: Area di trat- 5 tamento Recinsione Cassone wc 1 Percorso dei mezzi pe- 1 santi /6 Servizi /4 2/3 1 1 1 5 1 1 Iindicazione del contenuto dei cassoni Passaggio dei mezzi 1- Inerti 75% 2- Metalli 5% wc 5,90 Accesso 3- Legno 5% 4- Plastica 5% 5- Sovvalli 5% Area 405 mq Perimetro 98 m 6- Vetro 5% 1 2/3/4/6 Capacità di raccolta 150 mc/g SCALA 1:500 3,28 4,00 23,21 4,00 36,71 SCALA 1:200 Figura 6 – Schema del layout organizzativo del Centro comunale di deposito temporaneo dei C&DW ipotizza- to nello studio (fonte: Agnello, 2013) Punti di forza di questa seconda ipotesi risultereb- ia e Largo dei Fiori, è contraddistinta da una su- bero essere: perficie di circa 800 mq leggermente declive ver- • Benefici diretti so sud-est, e si trova in posizione rilevata rispetto – riduzione dei tempi di smaltimento dei C&DW alla parte più antica del paese, verso cui affaccia pari a circa ¾ (da 89 a 22 giorni lavorativi); con un belvedere parzialmente alberato sui lati sud – immediata disponibilità in loco di aggregati ri- e ovest. La proposta progettuale (Agnello, 2013) ciclati certificati, direttamente riutilizzabili già fa propria la conformazione orografica esistente dal secondo giorno di lavorazione; per proporre un’organizzazione planimetrica “per- – riduzione, se non totale eliminazione, delle aree meabile” articolata lungo le principali direttrici via- comunali per lo stoccaggio temporaneo, in fun- rie che, attraversando lo spazio pubblico, risolvo- zione della quantità di C&DW provenienti dai no in modo graduale il dislivello esistente fra i due cantieri in maniera distinta o indistinta. margini spaziali, favorendo così il collegamento • Benefici indiretti pedonale e la percezione visiva delle due parti del – sensibile riduzione del carico veicolare relativo centro urbano. Ipotizza inoltre un’organizzazione al transito dei mezzi pesanti da e verso i siti di funzionale flessibile, che tenendo conto delle pre- trattamento e riciclo individuati dal Commissa- cedenti destinazioni d’uso, renda la piazza utiliz- rio delegato alla ricostruzione, con conseguen- zabile sia per le attività commerciali diurne (mer- te riduzione dei potenziali danni alle infrastrut- cato), sia per l’organizzazione dei concerti serali ture viarie spesso inadeguate, strette e tortuose; estivi correlati alla manifestazione ormai quindi- – sensibile riduzione delle emissioni climalte- cennale “Poggio Picenze in blues” (Figura 7 a pa- ranti prodotte dai mezzi di trasporto e diretta- gina seguente). mente proporzionali alla tipologia, peso e di- Dal punto di vista architettonico, riferimenti prin- stanza percorsa da e per i siti di trattamento e cipali del progetto sono stati il CRETTO, opera riciclo (Basti, 2018); di land art realizzata da A. Burri a Gibellina (TP) – sensibile riduzione dei carichi ambientali cor- tra il 1985 e il 1989 a commemorazione delle vit- relati all’approvvigionamento di nuove materie time del terremoto del Belice del 1968 (Maderna, prime necessarie ai ripristini delle infrastruttu- 2015) ed il progetto di riconversione a parco pub- re viarie danneggiate così come alla realizza- blico dell’ex campo di aviazione militare Maurice zione dei nuovi interventi edilizi ed urbani Army Air Field Rose a Francoforte sul Meno (DE) (riempimenti, drenaggi, sottoservizi, strade e sviluppato dagli architetti M. Gnuechtel, R. Na- piazze, massetti ed elementi non strutturali). gies, K. W. Rose nel 2006 (Bravo Dordas, 2018). Il secondo ambito di studio ha riguardato l’indivi- Entrambe le realizzazioni fondano il loro interven- duazione di un’area di intervento e lo sviluppo di to sul riutilizzo dei residui inerti provenienti dai un’ipotesi progettuale incentrata sulla riqualifica- crolli e/o demolizioni di edifici ed infrastrutture, zione dello spazio pubblico comunale attraverso il per proporre soluzioni di suolo capaci di conferire riuso dei materiali inerti recuperati dalle macerie. una nuova vita a questi elementi, sia sotto forma di La scelta dell’area di intervento è caduta su Largo memoria fisica (Gibellina) sia sotto forma di spa- dei Fiori, un’area pubblica già utilizzata come mer- zi funzionali alternativi (Francoforte sul Meno). cato settimanale e coincidente con l’Area 1 indivi- Entrambe le soluzioni forniscono inoltre una ri- IdA duata dal PdR come sito di stoccaggio temporaneo. sposta alla gestione sostenibile dei C&DW attra- L’area, situata alla confluenza delle vie Palomba- verso il loro recupero e riutilizzo in sito (Figura 8). dx.doi.org/10.32024/ida.v7i1.255 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020 29
Rifiuti Figura 7 –Viste plano-altimetriche della proposta progettuale con l’ipotesi dei due allestimenti: mercato diurno (a sinistra) e per concerti serali estivi (a destra). Sul lato sud-est (a sinistra), il dislivello è risolto con una cordonata per facilitare la percezione visiva del nuovo spazio urbano (Fonte: Agnello, 2013) Figura 8 – Alcune viste delle opere ed interventi presi a riferimento: il Cretto di Burri (in alto) ed il parco pub- IdA blico dell’ex campo di aviazione militare Maurice Army Air Field Rose (in basso) (fonti: Maderna, 2015; Bravo Dordas, 2018) 30 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020
Rifiuti Figura 9 – Studio delle modalità di aggregazione, delle tipologie e delle possibili modalità di allestimento degli elementi-contenitore in funzione delle differenti attività (fonte: Agnello, 2013) Dal punto di vista tecnologico, il sistema di arredo dicato dal Commissario delegato, ad un concreto della piazza è concepito sulla base di elementi-con- reinserimento degli aggregati riciclati all’interno tenitore modulari in cls da riciclo delle dimensioni dei nuovi processi di ricostruzione. Un passaggio di 2,40 x 2,40 ml, accostati tra loro e rialzati dalla evolutivo, che potrebbe tendere a facilitare l’au- quota di calpestio. L’insieme di questi elementi co- spicata trasformazione in senso circolare dell’eco- stituisce un piano sul quale all’occorrenza è possi- nomia legata alle attività edilizie, in favore della bile installare pedane e sedute per gli eventi serali riduzione del consumo di materie prime non rin- (Figura 9). novabili e della produzione di rifiuti. Inoltre, lo sviluppo della proposta progettuale ha 3. CONCLUSIONI consentito di prefigurare, al di là degli esiti archi- tettonici, uno scenario in cui il riutilizzo possa av- L’esperienza condotta ha permesso di sperimenta- venire nell’ambito dello stesso contesto territoriale re quali possano essere i risultati conseguibili, sia in in cui detti residui si sono generati, offrendo così un termini quantitativi che qualitativi, dalla pratica ap- utile spunto di riflessione ai decisori pubblici ed ai plicazione dei criteri di riduzione e riciclo dei singoli progettisti. L’auspicio è che ne derivi uno C&DW, anche nel caso di una realtà complessa co- stimolo al dibattito ed alla sperimentazione applica- me quella della loro gestione in condizioni di post tiva, attraverso la promozione di cantieri pilota con emergenza sismica. L’occasione fornita dalle più funzioni dimostrative e divulgative sui risultati con- recenti opportunità tecnologiche, sia in termini di seguibili sia in termini prestazionali sia estetici. modelli di gestione sia in termini di attrezzature per il trattamento, ha consentito di ipotizzare una revi- sione dello stesso sistema organizzativo codificato, 4. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI in favore di una maggiore efficacia dei processi e di Adams K.T., Osmani M., Thorpe T., Thornback J. (2017) Cir- una migliore efficienza ambientale nell’uso delle ri- cular economy in construction: current awareness, chal- sorse naturali. lenges and enablers. Waste and Resource Management 170, 1, 15-24. Con particolare riferimento al caso esaminato, è emersa la possibilità di ottimizzare il riutilizzo dei Agnello C. (2013) Progetto e gestione sostenibile delle mace- IdA rie: proposte per il piano di ricostruzione di Poggio Picen- residui inerti passando dal semplice ripristino pae- ze (AQ), Tesi di laurea non pubblicata, Università di Chie- saggistico-ambientale di cave dismesse, come in- ti-Pescara. dx.doi.org/10.32024/ida.v7i1.255 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020 31
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Montefinese della Società RECinert per il suppor- IdA Medina C., Sáez del Bosque I.F., Matías A., Cantero B., Pla- to tecnico e la collaborazione nella individuazione za P., Velardo P., Asensio E., Frías, M., Sánchez de Ro- delle soluzioni tecniche e procedurali. 32 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 1/2020
INGEGNE RIA DE LL’A M B I E N T E INGEGNE RIA per il 2020 è sostenuta da: DE LL’A M B I E N T E N. 1/2020 Veolia Water Technologies Italia S.p.A.
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