GESTIONE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI A.A. 2018/2019 - Prof. Pietro Marchetti
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
GESTIONE DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI A.A. 2018/2019 Prof. Pietro Marchetti pietro.marchetti@unisalento.it
L’ambito della disciplina (1/3) n L’insegnamento denominato Gestione degli intermediari finanziari ” è un corso specialistico. n Dà spazio all’inquadramento teorico delle tematiche attinenti l’economia e la gestione della Banca: ¨ Teoria dell intermediazione finanziaria ¨ Evoluzione storico-istituzionale dei modelli bancari ¨ Politiche di raccolta e di prestiti della Banca ¨ Bilancio ed equilibrio finanziario della Banca ¨ Rischi della Banca 2
L’ambito della disciplina (2/3) n Perché studiare la gestione delle banche ¨ Siete o sarete utenti bancari, ¨ Il settore finanziario è ancora rilevante in termini di occupati e richiede professionalità specifiche, ¨ Anche le imprese non finanziarie assumono direttori finanziari esperti nell area del Risk Management. 3
L’ambito della disciplina (3/3) n L’ insegnamento denominato “Gestione degli intermediari finanziari ” presuppone conoscenze di base relative alle caratteristiche ed al funzionamento del sistema finanziario con particolare riferimento al circuito finanziario indiretto (intermediazione bancaria). n E’ fondamentale l’apprendimento in chiave propedeutica della disciplina denominata “Economia degli Intermediari Finanziari”, “Finanziamenti d’azienda”. n In particolare, lo studio del sistema bancario NON può prescindere da un’adeguata conoscenza trasversale di territori disciplinari limitrofi e di strumenti concettuali derivanti da altre aree disciplinari (storia economica,economia politica, matematica finanziaria, economia aziendale, diritto commerciale). n Non si richiede la conoscenza di un liofilizzato di nozioni di altre discipline, ma l’apprendimento di concetti fondamentali. 4
La struttura dell’insegnamento di GFIF n Metodologia didattica: ¨ lezioni, esercitazioni, testimonianze. n Modalità di accertamento: ¨ prova orale. n Testo consigliato: ¨ R. Ruozi (2016), Economia della Banca, Egea, Milano. n Calendario delle lezioni (aula E8): ¨ martedì dalle 14:00 alle 17:00 ¨ mercoledì dalle 9:00 alle 12:00 n Ricevimento studenti: ¨ mercoledì dopo le lezioni, alle ore 12:00. 5
Corso di Gestione degli Intermediari Finanziari Evoluzione dei modelli di intermediazione della banca Prof. Pietro Marchetti pietro.marchetti@unisalento.it
Agenda n Introduzione sulla Teoria dell’Intermediazione Finanziaria n I modelli di intermediazione finanziaria n Evoluzione dei modelli di intermediazione bancaria n Conclusioni 7
Agenda n Introduzione sulla Teoria dell’Intermediazione Finanziaria n I modelli di intermediazione finanziaria n Evoluzione dei modelli di intermediazione bancaria 8
Quesiti chiave 1. Che cosa spiega la teoria dell’intermediazione finanziaria? 2. Perché l’ipotesi di mercato perfetto esclude l’esistenza degli intermediari finanziari? 3. In che modo gli intermediari finanziari risolvono i problemi posti dai fattori di imperfezione del mercato finanziario? 4. Che cosa s’intende per trasformazione delle scadenze, dei rischi, e per produzione di liquidità? 5. Perché tra mercato e intermediari finanziari esistono relazioni di concorrenza e complementarità? 9
Schema chiuso del Sistema Finanziario Autorità di vigilanza Banca Consob Antitrust IVASS Covip d’Italia Fonte: Onado, 2000 Intermediari Banche ed altri prestiti depositi intermediari Imprese Investitori Quote di fondi comuni,pensione, istituzionali Obbligazioni, assicurazioni Famiglie Fondi comuni Fondi pensione azioni Titoli a breve (BOT) assicurazioni Obbligazioni, Settore azioni Mercati Monetario pubblico Obbligazioni Azioni Titoli a breve (BOT) Obbligazioni derivati Strumenti finanziari 10
11
Modalità di scambio realizzate dal sistema finanziario 1. Scambio diretto ed autonomo (semplice esecuzione di ordini di acquisto-vendita sul MRK mobiliare): intermediazione tecnica 2. Scambio diretto ed assistito (gestione di patrimoni mobiliari per conto di terzi): intermediazione leggera o mobiliare 3. Scambio indiretto o intermediato: intermediazione pesante o creditizia 12
Il sistema finanziario Circuito diretto Mercati Unità SF Unità in surplus in deficit SF Intermediari SF Circuito indiretto 13
La teoria dell’intermediazione finanziaria n La Teoria dell’Intermediazione Finanziaria intende confutare l’ipotesi teorica di perfezione del mercato finanziario attraverso lo scambio diretto tra datori e prenditori di risorse finanziarie. n Lo scambio finanziario consiste in prestazioni monetarie di segno opposto distanziate nel tempo in cui necessariamente esiste asimmetria informativa, ossia incertezza legata al tempo di esecuzione delle prestazioni: ¨ Immediata la prestazione del datore di risorse, ¨ Futura la prestazione del prenditore di risorse. ¨ Si scambia solo se esiste un aspettativa di esito favorevole che si forma sulla informazione disponibile 14
I fattori di blocco del mercato 1. Asimmetria informativa 2. Divergenza di preferenza degli scambisti Market failure 3. Razionalità limitata 4. Costi di transazione Il problema dell’asimmetria informativa n L’informazione è asimmetrica n L’informazione è asimmetrica nei confronti del datore di nei confronti del prenditore di fondi fondi ¨ Il prenditore dei fondi può ¨ Lemons market adottare comportamenti ¨ Selezione avversa opportunistici pre-contrattuali ¨ Market failure e post-contrattuali (moral hazard) (Akerlof,1980) 15
Gli intermediari finanziari risolvono i problemi di market failure n Trasformazione delle n L’intermediario scadenze finanziario raccoglie, ¨ L intermediario soddisfa contemporaneamente bisogni seleziona, elabora di investimento caratterizzati informazione statistica da una prevalente propensione per la liquidità con bisogni di che trasforma in finanziamento a scadenza non informazione economica. breve. n Trasformazione dei rischi n L’intermediario ¨ Attività di risk pooling finanziario colma il gap il cui profilo di rendimento-rischio è informativo tra il datore migliore della media ponderata ed il prenditore di fondi dei profili di rendimento-rischio dei singoli investimenti che (funzione di delegated compongono il portafoglio monitoring). stesso. 16
La banca giustifica se stessa… n Diamond (1984) sostiene che la banca riceve una vera e propria delega da parte dei depositanti a valutare la rischiosità dei progetti da finanziare. n La banca segnala agli altri potenziali detentori di titoli la convenienza o meno ad investire in una determinata impresa, evitando inutili duplicazioni dei costi di informazione ed attenuando la distribuzione asimmetrica dell’informazione tra datori e prenditori di fondi. 17
§ Intermediazione bancaria 1. Intermediazione creditizia tradizionale (c.d. deposit-funding) Schema di Stato Patrimoniale ATTIVO PASSIVO Impieghi Raccolta q Depositi q Obbligazioni q Prestiti q Titoli q Riserva liquidità Patrimonio 18
Dissociazione risparmio – investimento Quando il soggetto che risparmia è diverso da quello che investe occorre un atto di prestito per realizzare il collegamento Il credito è creazione di potere d’acquisto al fine di cederlo all’imprenditore e non semplice trasferimento di potere d’acquisto n La banca realizza una Attività di pooling di risorse finanziarie e di trasformazione delle scadenze. n La responsabilità della banca è quella di saper indirizzare le risorse verso gli investimenti più efficienti e cioè verso gli investimenti a più alta produttività marginale. 19
La relazione tra mercati ed intermediari finanziari I market failure trovano un limite nella considerazione che esistono forze che neutralizzano (non totalmente) i fattori di imperfezione del mercato 1. Regolamentazione del mercato; 2. Norme comportamentali, insider trading; 3. Accentramento delle negoziazioni; 4. Aumento del volume e della qualità dell’informazione pubblica. Ne deriva che… Esistono spazi ampi di complementarità tra mercati ed intermediari finanziari 20
Agenda n Introduzione sulla Teoria dell’Intermediazione Finanziaria n I modelli di intermediazione finanziaria n Evoluzione dei modelli di intermediazione bancaria n Evoluzione dei modelli di intermediazione assicurativa n Conclusioni 21
I modelli dell’intermediazione finanziaria n Intermediazione bancaria: 1. Intermediazione creditizia tradizionale (c.d. deposit- funding); 2. Intermediazione mobiliare; 3. Intermediazione creditizia di tipo innovativo (c.d. market-funding). 22
Le fasi evolutive (1/3) XII secolo I primi I banchieri dovettero risolvere innanzitutto un problema di carattere morale: la mercanti europei ed chiesa condannava il concetto di interesse ( usura) rifacendosi ad un principio aristotelico italiani furono i primi banchieri (I bardi ed i Il trucco di mascherare i contratti di prestito Peruzzi fornirono al Re dietro quelli di cambio d’Inghilterrra le risorse necessarie per varie imprese belliche. Il banchiere del duecento affermava di non svolgere operazioni di sconto al mercante che aveva bisogno di liquidità per pagare le merci provenienti Quando Edoardo III nel dall’estero, ma di negoziare cambiali pagabili su altra piazza in moneta 1340 non pagò il suo differente. debito, fu il crack per In questo modo l’interesse era nascosto nel prezzo della tratta ( lettera di l’intera economia cambio). fiorentina) La cambiale era lo strumento commerciale usato per eseguire un cambium, cioè un contratto che implicava un anticipo di fondi in un paese ed il suo rimborso in un altro generalmente in valuta diversa Il mercante partiva per il suo viaggio con una lettera di cambio arrivato a destinazione la scambiava in moneta locale per pagare le merci, presso un banchiere locale corrispondente del banchiere del paese d’origine. Ne deriva … Importanza della banca nelle operazioni di pagamento Una banca su ogni piazza Sull’operazione di pagamento si innesta l’operazione di credito 23
Le fasi evolutive (2/3) Nel XVII secolo Nasce il Biglietto di banca ( il cui possesso conferisce al portatore il comincia a delinearsi diritto incondizionato di ottenere a vista dalla banca emittente il pagamento in valuta aurea del pagamento scritto sul titolo) il modello dell’istituto di emissione ( Bank of England) Quando sI realizza il corso forzoso e legale la moneta diventa puro segno e pura convenzione: circolano due generi monetari: moneta legale e moneta bancaria. Banca d’Inghilterra: lender of last resort, banca del tesoro, accentratrice delle riserve auree istituto d’emissione banca di deposito L’Istituto di emissione La banca di deposito presenta strutturalmente un utilizza l’assegno bancario rapporto inferiore all’unità tra e finanzia le attività il valore dell’oro all’attivo e commerciali attraverso il quello dei biglietti al passivo, mercato dello sconto delle cioè fra il genere monetario real bills principale e quello che viene prodotto. E’ il cosiddetto fractional reserve banking ( attività bancaria con riserva frazionaria 24
Le fasi evolutive (3/3) Nel XVIII e nel XIX 1. Nasce la società per azioni ( joint stock company) secolo 2. Anversa Amsterdam e Londra hanno dato i natali alle borse, nel 1840 nella Si affermano i mercati borsa valori di Londra erano trattati più di 100 società ( joint stock Finanziari company), con un valore di borsa superiore ai 100 milioni di sterline. Il mercato come 3. Banche d’affari per soddisfare le esigenze di sviluppo economico in istituzione nasce dal Europa ( societè generale de credit mobiliere 1852) basso come auto- 4. Banche d’ investimento negli Stati Uniti regolamentazione di 5. Investment trust operatori 6. Crisi finanziarie (tulip mania) Nel XX secolo Permanently high plateau Acquisiti a margine Fatto pari a 100 nel 1926, l’indice dei prezzi delle azioni era arrivato a quota 316 nel settembre 1929, a fine dicembre l’indice era arrivato a 47 Crisi del 1929 -1933 Oltre 9000 banche fallirono tra il 1930 ed il 1933 Prese inizio la più grave depressione del XX secolo quattro lunghi anni in cui la produzione diminuì del 30% e l’occupazione del 20%. Corsa agli sportelli (self fulfilling prophecy) 25
§ Intermediazione bancaria 1. Intermediazione creditizia tradizionale (c.d. deposit-funding) Schema di Stato Patrimoniale ATTIVO PASSIVO Impieghi Raccolta q Depositi q Obbligazioni q Prestiti q Titoli q Riserva liquidità Patrimonio 26
§ Intermediazione bancaria L’intermediario creditizio deposit-funded (1/2) Produce: n prestiti, che mantiene fino a scadenza; n moneta scritturale e regolamento di pagamenti e incassi; n strumenti di investimento “non” rischiosi; n servizi di custodia. Trasforma: n attività illiquide e rischiose in passività liquide e “non” rischiose, cioè trasforma rischi e scadenze. Fattori produttivi: n informazione, competenze professionali, credito di terzi, riserva di liquidità e capitale proprio. Condizioni tipiche n reddituale = il margine di interesse deve coprire le di equilibrio: perdite attese e i costi operativi; n finanziario = sostenibilità dinamica delle uscite rispetto alle entrate; n patrimoniale = eccedenza del valore dell’attivo rispetto al passivo. (continua) 27 . Fonte: Mottura-Paci (2009), pag. 8
§ Intermediazione bancaria (segue) L’intermediario creditizio deposit-funded (2/2) Leve gestionali n riserva di liquidità rispetto al passivo; distintive: n rapporto fra patrimonio netto e indebitamento. Esternalità n rischio di liquidità; negative potenziali: n rischio di solvibilità; n rischio di contagio. Funzioni n soddisfa direttamente le preferenze divergenti di datori economiche: e prenditori di fondi; n alloca il credito, seleziona e monitora i rischi di credito, n si rende controparte di domande e offerte escluse dai circuiti diretti di scambio; n corrisponde a un’aspettativa di liquidità degli agenti dell’economia reale; n costituisce una fonte di liquidità per l’economia reale. Fonte: Mottura-Paci (2009), pag. 8. 28
§ Intermediazione bancaria 2. Intermediazione mobiliare (c.d. negoziazione delegata) Private banking Investment banking Corporate banking L’attività di INTERMEDIAZIONE MOBILIARE non impatta sullo Stato Patrimoniale; nel Conto Economico, anziché generare un margine di interessi (attivi/passivi), determina un margine da provvigioni e commissioni attive/passive (c.d. ricavi netti da servizi). 29
§ Intermediazione bancaria L’intermediario mobiliare (1/2) Produce: n servizi di accesso al mercato mobiliare; n soluzioni per la gestione delle strutture dei passivi finanziari e degli attivi finanziari della clientela (rispettivamente, imprese e famiglie), mediante strumenti di mercato mobiliare; n consulenza e prestazioni di servizi. Trasforma: n strumenti di mercato mobiliare in soluzioni dei problemi di gestione delle strutture finanziarie della clientela per delega o mandato della stessa. Fattori produttivi: ninformazione, competenze professionali, strumenti di mercato mobiliare. Condizioni tipiche n reddituale = margine provvigionale rispetto a costi di equilibrio: operativi. (continua) Fonte: Mottura-Paci (2009), pag. 18. 30
§ Intermediazione bancaria (segue) L’intermediario mobiliare (2/2) Leve gestionali n la reputazione. distintive: Esternalità n conflitto di interessi, nella misura in cui l’intermediario negative privilegi l’interesse di un cliente rispetto a quello di un altro potenziali: cliente. Funzioni n progetta e costruisce, mediante strumenti di mercato economiche: mobiliare, strutture finanziarie corrispondenti alle preferenze della clientela, e perciò contribuisce all’ampliamento dell’area di scambio del mercato mobiliare; n rende possibile l’accesso al mercato mobiliare degli agenti economici sprovvisti di capacità decisionali e operative autonome; n concorre a rendere più efficiente la liquidità del mercato mobiliare. Fonte: Mottura-Paci (2009), pag. 18. 31
§ Intermediazione bancaria 3. Intermediazione creditizia di tipo innovativo (c.d. market-funding) Intermediazione creditizia fondata sull’approvvigionamento delle risorse finanziarie dal mercato mobiliare e dal mercato monetario: ü cessione e cartolarizzazione sistematica dei crediti, ü wholesale funding. (NB: non esiste in forma “pura”) 32
§ Intermediazione bancaria L’intermediario creditizio market-funded (1/2) Produce: n prestiti, che tiene in bilancio per il tempo minimo necessario per organizzare la cessione totale e definitiva. Trasforma: n passività finanziarie degli agenti economici in attività finanziarie trasferibili. Fattori produttivi: n informazione e competenze professionali. Condizioni tipiche n reddituale = margine da plusvalenze – costi operativi di equilibrio: (margine di interesse non rilevante); n finanziario = equilibrio dinamico tra i flussi (uscite) di origination e i flussi (entrate) di funding della cessione dei prestiti ed equilibrio fra il “magazzino prestiti in attesa di cessione” e wholesale funding, cioè continuità del finanziamento del “capitale circolante”; n patrimoniale = correlate alla dimensione e composizione del “magazzino prestiti”. (continua) Fonte: Mottura-Paci (2009), pag. 27. 33
§ Intermediazione bancaria (segue) L’intermediario creditizio market-funded (2/2) Leve n efficienza del processo produttivo: origination-rotazione gestionali magazzino-cessione (velocità di processo e produttività dei distintive: fattori); n efficienza della supply-chain (robustezza, stabilità, continuità). Esternalità n introduce, mette in circolazione, attività rischiose nei circuiti Fonte: Mottura-Paci (2009), pag. 27. negative dello scambio finanziario; potenziali: n eventuale, ma improbabile, allentamento del rigore selettivo nel processo di origination; n possibile interruzione del flusso di credito, per inaridimento della supply-chain. Funzioni n dare contropartita a domande di credito altrimenti economiche: insoddisfatte; n allocazione del credito, selezione dei rischi di credito; n produrre “materiale finanziario” utilizzabile come input per processi di trasformazione che concorrono a diversificare gli strumenti mobiliari disponibili (opportunità) per l’investitore. 34
Puoi anche leggere