GESTIONE DEGLI ACCESSI VENOSI: prevenzione delle complicanze alla luce dell'EBM Gabriella Busca - Associazione ANIMO

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GESTIONE DEGLI ACCESSI VENOSI: prevenzione delle complicanze alla luce dell'EBM Gabriella Busca - Associazione ANIMO
GESTIONE DEGLI ACCESSI VENOSI:
prevenzione delle complicanze alla
          luce dell’EBM

              Gabriella Busca
GESTIONE DEGLI ACCESSI VENOSI: prevenzione delle complicanze alla luce dell'EBM Gabriella Busca - Associazione ANIMO
Il sottoscritto Busca Gabriella ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg.
Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

                                            dichiara

che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti
portatori di interessi commerciali in campo sanitario.
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Inquadramento generale

 La presenza di un accesso venoso può
   potenzialmente portare a gravi complicanze
   immediate o tardive:

 • Complicanze infettive: infezioni sito
   emergenza, infezione batteriemica catetere
   correlata

 • Complicanze non infettive: occlusioni del
   lume, trombosi venosa da catetere
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Infezione del catetere

Quattro possibili vie di contaminazione del catetere:
1. Migrazione       di     microorganismi      cutanei
   dall’emergenza attraverso il tratto sottocutaneo,
   lungo il catetere con colonizzazione della punta
2. Contaminazione diretta del catetere o del
   connettore a causa del contatto con mani, fluidi o
   dispositivi contaminati
3. Contaminazione per via ematogena da altra sede
   di infezione
4. Contaminazione dell’infusione
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Norme generali
             di asepsi
• Effettuare l’igiene delle mani, con gel a base alcolica
  oppure con acqua e sapone nel caso in cui siano
  sporche o potenzialmente contaminate con sangue o
  fluidi biologici; ciò dovrà essere fatto prima e dopo ogni
  contatto con il catetere vascolare e con il suo sito di
  emergenza (Classe A-CVAD 4-EPIC2014)

• Usare la tecnica asettica durante la gestione di
  qualunque dispositivo intravascolare e ogni qualvolta si
  somministrano soluzioni o farmaci per via endovenosa
  (Classe B-CVAD 5-EPIC2014)
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Gestione del sito di
emergenza: disinfezione

Disinfezione del sito di emergenza con
Clorexidina 2% in alcool isopropilico:
strofinare per 30 secondi e lasciare
asciugare
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Stabilizzazione:
protezione del catetere dal rischio
         di dislocazione
• stabilizzare le agocannule periferiche con
  medicazioni sterili trasparenti in
  poliuretano (Classe D-CVAD 19-EPIC
  2014)
• stabilizzare i CVC, i PICC i Midline e le
  cannule periferiche lunghe con i
  suturless device (StatLock ®, Griplok®) da
  sostituire ogni 7 gg
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Sistemi di fissaggio
      sottocutaneo
I sistemi di ancoraggio sottocutaneo (tipo SecurAcath®)
stabilizzano efficacemente sia i PICC che i cateteri centrali
inseriti in vena giugulare interna in pazienti adulti.
Sono progettati per rimanere in situ per tutta la durata
della vita del catetere.
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Medicazioni del sito di
      emergenza
                                                   epic3: National Evidence-Based Guidelines for
                                                   Preventing Healthcare-Associated Infections in
• Usare una medicazione sterile, trasparente,      NHS Hospitals in England

  semipermeabile in poliuretano per coprire il
  sito di emergenza dei cateteri intravascolari
• Le      medicazioni     semipermeabili      in
  poliuretano devono essere sostituite ogni 7
  giorni, o prima, se staccate o sporche
• Usare una medicazione in garza sterile in
  pazienti con profusa sudorazione o quando
  il sito d’impianto è sanguinante o sede di
  perdite
• Sostituire la medicazione con garza e
   cerotto almeno ogni 24-48 ore
Gestione delle linee
    infusionali
• Decontaminare le vie di accesso al sistema (tappini,
  connettori) con Clorexidina al 2% in alcool
  frizionando per almeno 15’’ e lasciare asciugare
  (Classe D- IVAD30- EPIC2014)
• Accedere al catetere solo con dispositivi sterili
• Le vie di accesso al sistema non devono mai
  rimanere aperte
Gestione delle linee
         infusionali
• I set d’infusione usati in continuo (compresi i tappini,
  rubinetti, prolunghe) vanno sostituiti non prima di 96
  ore, ma non oltre i 7 gg (Classe A-IVAD37-EPIC2014)
• I set usati per infondere la NPT vanno sostituiti ogni
  24 ore (Classe D-IVAD39-EPIC2014)
• Le soluzioni per NPT vanno eliminate entro 24 ore
  dall’inizio dell’infusione
• Sostituire i       set per l’infusione di sangue ed
  emoderivati al termine dell’infusione o comunque
  ogni 12 ore (Classe D-IVAD38-EPIC2014)
Infezione: interventi e
      prevenzione
• In caso di sospetta infezione del catetere eseguire
  prelievo per emocoltura contemporaneamente da
  vena periferica e dal catetere venoso centrale, in
  rapida successione
• Non utilizzare routinariamente soluzioni di lock con
  sostanze antimicrobiche, né somministrarle a livello
  sistemico come profilassi, allo scopo di prevenire la
  colonizzazione o le infezioni da catetere venoso
• Non utilizzare di ruotine farmaci anticoagulanti per
  ridurre rischio di infezioni da catetere
Occlusione del lume
Malfunzionamento/difficoltà       al   prelievo   o
all’infusione:
• Completa
• Incompleta

Cause:
• Coaguli/precipitati/aggregati
• Fibrin sleeve
Mantenimento della
  pervietà del catetere
È dimostrato che il mantenimento della pervietà dei
cateteri venosi (CVC, PICC, Midline, Port) è legato ad
adeguato protocollo di lavaggio (flush) e chiusura
(lock) con soluzione fisiologica sterile (Classe A-CVAD
38- EPIC2014-SHEA 2014-INS2016)
Lavaggio e chiusura
•   Eseguire il lavaggio con siringa da 10 ml utilizzando la
    tecnica pulsante (start and stop)
•   Il lavaggio deve essere effettuato all’apertura del sistema,
    prima e dopo l’infusione
•   Dopo       prelievi     ematici,   dopo     l’infusione   di
    sangue/emoderivati, NPT o dopo iniezione di mezzo di
    contrasto, eseguire lavaggio con 20 ml di soluzione
    fisiologica, con 2 siringhe da 10 ml
•   Evitare il backflow alla deconnessione del sistema
    utilizzando la chiusura in pressione positiva
•   Chiudere il sistema solamente con soluzione fisiologica,
    effettuare l’eparinizzazione solo se raccomandato dalla
    ditta produttrice
Trattamento
         dell’occlusione
In caso di ostruzione da coaguli, farmaci, lipidi o mezzo
di contrasto, procedere con disostruzione idraulica
(sistema della doppia siringa); o disostruzione
farmacologica (Urokinasi, Alcool etilico 55-70%, acido
cloridrico), secondo protocolli definiti e su prescrizione
medica
La trombosi venosa
Chiusura parziale o totale di un vaso
Cause:
• Materiale del catetere
• Dimensioni del catetere
• Posizione della punta del CVC
• Osmolarità e pH delle soluzioni infuse
• Sindromi paraneoplastiche

PICC / Midline = rischio mediamente più alto rispetto ai
  CVC tradizionali.
Prevenzione del
     rischio trombotico
• Adesione alle raccomandazioni internazionali per il
  posizionamento dei PICC: rapporto appropriato tra
  diametro catetere e diametro vena, uso dell’ecoguida
• Adeguata stabilizzazione del catetere per prevenire le
  dislocazioni e garantire la giusta posizione della punta
  (PICC)
• Non usare cateteri Midline per terapie continue con
  farmaci vescicanti, nutrizione parenterale o per
  soluzioni con osmolarità > 900 mOsm/L
Bundle di gestione dei
 cateteri venosi centrali
• Igiene delle mani e massime precauzioni di barriera
• impiego di “sutureless devices” per il fissaggio del
  catetere
• Utilizzo della clorexidina al 2% per la disinfezione
  dell’exit site, e delle porte di accesso alla linea
  infusionale.
• Impiego di medicazioni semipermeabili trasparenti
• Rimozione immediata del catetere venoso centrale
  non piùiù indispensabile
Riferimenti bibliografici
  1.   CDC Atlanta 2011
  2.   EPIC 2014
  3.   ESPEN 2014
  4.   INS 2016
  5.   SHEA 2014
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