Ge ne a lo gì a/ Dal progetto di Artissima nasce un inedito albero genealogico dell'arte contemporanea italiana - Amazon S3

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               Dal progetto di Artissima nasce un inedito
          albero genealogico dell’arte contemporanea italiana

Il progetto /ge·ne·a·lo·gì·a/ di Artissima sfocia in un vero e proprio albero genealogico dell’arte
contemporanea italiana, una sorta di album di famiglia creato a partire da intime confidenze e inediti
omaggi di 31 artisti contemporanei, ciascuno dei quali ha indicato chi ritiene essere il proprio ideale antenato
e il proprio discendente elettivo.

Studio FIONDA ha dato forma grafica ai racconti degli artisti, ricostruendo la famiglia dell’arte
contemporanea nella tradizionale forma ad albero, sintetizzando così l’intero progetto che si è articolato in
31 giorni di quotidiani post su Instagram. Senza l’ambizione di essere esaustiva, l’infografica nata da questa
attività di ricerca racconta al pubblico una nuova “storia” dell’arte contemporanea italiana.

L’iniziativa virtuale /ge·ne·a·lo·gì·a/ è stata lanciata il 18 marzo sul canale Instagram di Artissima: ogni
giorno fino al 17 aprile, un artista, scelto tra quanti presentarono le proprie opere al Deposito d’Arte Italiana
Presente di Artissima 2017 (curato da Vittoria Martini e Ilaria Bonacossa), ha indicato nel panorama
italiano i colleghi cui si sente particolarmente legato, specificando chi considera tra loro i propri ideali
antenati e discendenti o compagni di strada.

Con /ge·ne·a·lo·gì·a/ Artissima ha voluto trasmettere il messaggio che l’arte non si ferma ed è capace di
trascendere le barriere fisiche per continuare a raccontarsi e a proporre contenuti nuovi e positivi grazie al
digitale. Nel momento del lockdown, il progetto ha permesso da un lato di mettere in contatto tra loro gli
artisti, accostando professionisti affermati e talenti emergenti, e dall’altro avvicinando in modo nuovo il
pubblico, non solo degli appassionati ma anche dei neofiti, che iniziava a scoprire come fruire l’arte da casa.

Storia fatta di rapporti diretti e di sguardi lontani, il progetto ha dato vita a un “database” digitale accessibile a
tutti e ha mostrato un insolito dietro le quinte dell’arte contemporanea italiana richiamandosi al senso di
famiglia che tanto appartiene alla nostra cultura.

Gli artisti e le loro risposte

1. Marcello Maloberti
Antenato: Gioco con una moneta antica greca tra le mani, da un lato c'è Pier Paolo Pasolini, dall'altro
Carmelo Bene, e sul profilo del suo spessore c'è Franz Kafka a unirli. Pasolini è sporcarsi con la realtà,
Bene è sporcarsi con il divino e Kafka è balbettare col linguaggio.
Discendente: Avendo la cattedra di Arti Visive alla Naba spero tutti i miei studenti, che sono la mia FESTA.
Ricordo tra i tanti... Jan Tweedy, Alice Ronchi, Tomaso de Luca, Nicolò Colciago, Guendalina Cerruti,
Andrea Bocca, Edoardo Manzoni, Gabriel Stöckli, Matteo Montagna, Giulia Maiorano, Alessandro Di
Lorenzo e, per il loro aspetto performativo, Jacopo Martinotti e Gaia De Megni.

2. Goldschmied&Chiari
Antenato: Carol Rama per la sua sfrontatezza, carnalità e l’uso di materiali sintetici e comuni come le
gomme.
Discendente: Rebecca Moccia per la sua ricerca nel rapporto tra immagini, immaginazione e umanità, con
l'intento di riattivare la nostra sensibilità di creatori.

3. Stefano Arienti
Antenato: Amedeo Martegani, di due anni più giovane di me, ma guida indispensabile anti-noia.
Discendente: Serena Vestrucci per la sorpresa su come sa passare tempo e contingenza.
4. Alek O.
Antenato: Enzo Mari, che ho sempre sentito come una guida, in particolare per la sua visione spartana del
mondo.
Discendente: Margherita Raso, di cui sento familiare un certo uso dei materiali.

5. Linda Fregni Nagler
Antenato: Come ideale antenato italiano, indicherei Ugo Mulas. Le sue Verifiche rimangono per me una
delle opere fondamentali per capire cosa sia la fotografia. I testi che accompagnano le immagini sono
lucidissime analisi di una persona che per tutta la vita ha utilizzato questo medium e che ne ha condensato
gli aspetti più salienti in una sintesi semplicissima eppure straordinaria.
Discendente: Larsen Albedo, sono giovani e talentuosi.

6. Bianco - Valente
Antenato: Alighiero Boetti
Discendente: Antonio della Guardia
Entrambi per lo stesso motivo: linguaggio, geografia, coinvolgimento di altre persone nell'opera, rigore
concettuale.

7. Gianluca e Massimiliano De Serio
Antenato: Caravaggio. Perché, in una tensione costante tra l'alto e il basso, ha attinto alla realtà a lui
contemporanea, spesso la più cruda e marginale, per condurre un discorso sulla spiritualità. O viceversa.
Discendente: Zlatolin Donchev, giovane artista bulgaro ma da anni residente in Italia. È stato nostro
assistente per un po' di lavori artistici, cinematografici e teatrali. È un artista che lavora utilizzando il suono, il
video e l'istallazione in maniera sperimentale, sfruttando le nuove tecnologie, ma al servizio di uno sguardo
attento sulla realtà sociale e antropologica contemporanea.

8. Pennacchio Argentato
Antenato: Ciriaco Campus ha avuto un grande impatto negli anni della nostra formazione artistica, quando
eravamo ancora studenti all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Ciriaco ci ha spinto da subito a guardare oltre
l’Italia e a confrontarci con un linguaggio globale.
Discendente: I nostri studenti di Napoli e Londra. Ci auguriamo di essere un punto di riferimento e di
supporto per tutti loro, così come Ciriaco lo è stato per noi.

9. Luca Francesconi
Antenato: Antonio Ligabue. Per me prototipo di artista, per lo stile ed il suo percorso. Ne condivido molti dei
temi. Nel quadro in questione la tecnica è inoltre estremizzata, di estrema capacità stilistica.
Discendente: Bruno Zanichelli. Ho trovato non difficile, ma impossibile trovare un artista più giovane di me
che, in qualche misura, riprenda alcuni dei miei temi o analisi. Pertanto l'unico artista "più giovane" di me è
appunto Bruno Zanichelli, scomparso a soli 27 anni, ma per quanto mi riguarda interessante ed attuale. Se
un artista è attuale significa che "esiste" in un dibattito, pertanto è presente.

10. Hilario Isola
Antenato: Saverio Isola fu un pittore attivo nella prima decade dell’ottocento, dopo aver studiato
all’accademia di Parigi, produsse pochi mirabili dipinti di vita contadina ma dovette abbandonare subito la
promettente carriera artistica per dedicarsi a coltivare le terre dei suoi genitori morti prematuramente. Il mio
antenato (bisbisbisnonno) sacrificando l’arte mi ha lasciato una terra bellissima che più di ogni altra cosa ora
nutre e ispira il mio lavoro d'artista.
Discendente: Oli Bonzanigo, una giovane artista milanese che, pur con una pratica e un lavoro distante dal
mio, condivide e impersona la mia stessa passione per la sperimentazione, l’avventura e la ricerca di luoghi
e incontri poetici e di ambiti espositivi inusuali.

11. Giulia Piscitelli
Antenato: Il mio antenato artistico è stato Giuseppe Desiato perché ‘esplorava’.
Discendente: Il mio discendente è il giovanissimo Elvis Jaggi Germano.
12. Francesca Grilli
Antenato: Maria Lai "Legarsi alla montagna" è stato un grande esempio per me, di far coesistere rapporti
umani, performance, scultura e magia.
Discendente: le mie ex studentesse del Dipartimento di Cinema e Video dell'Accademia di Belle Arti di
Bologna: Asia Giannelli e Carolina Cappelli, per la loro capacità di integrare la performance nel video e
per il loro coraggio di trattare la fragilità come un punto di forza. Mia figlia Agata, per aver già iniziato a
raccogliere il mio percorso performativo.

13. Mario Airò
Antenato: Luciano Fabro. È stato il mio insegnante e ne ho sempre apprezzato la poliedricità.
Discendente: Marcello Spada. Per la sua poliedricità e assoluta imprevedibilità.

14. Luisa Lambri
Antenato: Carla Accardi.
Discendente: Alice Cattaneo.
"Italics. Italian Art Between Tradition and Revolution, 1968-2008", curata da Francesco Bonami a Palazzo
Grassi nel 2008 è stata una delle mie mostre preferite. La stanza che vorrei ricordare in questa occasione è
quella in cui il lavoro di Carla Accardi, il mio e quello di Alice Cattaneo erano installati insieme. Attraverso il
loro interesse per l'astrazione, la ripetizione, il minimalismo e l'architettura tre artiste di generazioni diverse
hanno rivolto e continuano a rivolgere la loro attenzione alle dinamiche tra il loro lavoro, lo spazio e lo
spettatore.

15. Invernomuto
Antenato: Mimmo Rotella, per la sua capacità di attraversamento e rottura dei media, ridendo forte.
Discendente: Jim C. Nedd, perché l’abbiamo visto crescere, è un amico e collaboratore, ed è sempre
meglio.

16. Alice Ronchi
Antenato: Bruno Munari per il suo modo cognitivo e curioso di guardare alle cose e il suo sincero interesse
verso tutta la sfera dell’infanzia.
Discendente: Difficilissimo rispondere! Considero tutti gli artisti più giovani di me come colleghi e coetanei.
Se proprio devo sceglierne uno, direi Guendalina Cerruti perché penso che ci sia un’affinità tra i nostri
lavori, non solo formale, inoltre mi è estremamente simpatica.

17. Elisabetta Benassi
Antenato: Mario Merz, in particolare con un’opera in collezione al Museo Reina Sofia: “Fibonacci Napoli
(Fabbrica a San Giovanni a Teduccio),1971”, la mensa operaia in una fabbrica operaia.
Discendente: José Angelino, perché abbiamo una sensibilità vicina nel guardare le cose, pur nella diversità
delle nostre opere.

18. Simone Berti
Antenato: Almeno tre: Leonardo da Vinci, Gerhard Richter e Bruce Nauman. A loro modo degli inventori
e un inventore è per forza anche un po’ visionario. Tale approccio lo sento vicino al mio modo di pensare al
lavoro.
Discendente: Sinceramente non so se abbia discendenti, perciò nominerò solo tre giovani il cui lavoro mi
piace per libertà e freschezza. Derek di Fabio, Valerio Nicolai e Genuardi Ruta.

19. Ornaghi & Prestinari
Antenato: Massimo Bartolini per la profondità poetica e per l'importanza data all’intuizione.
Discendente: Tra i più giovani, Guendalina Cerruti per la centralità dell'oggetto che diventa ritratto. Come
compagno di strada, Namsal Siedlecki per la curiosità verso i processi tecnici, i materiali e la storia.

20. Botto&Bruno
Antenato: Mario Sironi e i suoi paesaggi urbani, perché mai come in questo momento risultano profetici con
quella solitudine metafisica.
Discendente: più che un discendente, un compagno di strada, Bartolomeo Migliore perché attraverso le
parole nella sua pittura riesce a rappresentare l'underground musicale più genuino.
21. Fatma Bucak
Antenato: Marisa Merz, perché permette al suo lavoro di avere vita, dando un'anima a ogni oggetto che
resiste e si trasforma allo stesso tempo.
Discendente: Marinella Senatore, per la sua arte che mette al centro la collettività attraverso una potente
narrazione corporea, generando un atto pubblico che mette in discussione l'idea stessa di comunità; per il
suo lavoro, un processo poetico costantemente impegnato socialmente.

22. Salvatore Arancio
Antenato: Luigi Ontani. Sin dalla prima volta che mi sono imbattuto nel lavoro di Luigi, sono stato
affascinato dal suo meticoloso e visionario uso di tradizionali materiali e metodi di produzione. Nel suo lavoro
ammiro la sua unicità, coerenza, integrità e sopra ogni altra cosa la sua capacità di permettermi di
viaggiare...
Discendente: Namsal Siedlecki. Ammiro il suo approccio alchemico ai materiali e la sua reinterpretazione
della natura.

23. Nico Vascellari
Antenato: Luigi Russolo.
Discendente: Giulia Cenci, il cui approccio classico alla scultura mi affascina particolarmente.

24. Sabrina Mezzaqui
Antenato: Maria Lai per i quaderni cuciti con tutti quei fili che escono come scarabocchi incontenibili, e per la
capacità di intessere comunità a Ulassai.
Discendente: Esco dalla verticalità della discendenza per stare nell'orizzontalità della sorellanza che include
ora in particolare Claudia Losi e Margherita Morgantin nella condivisione di progetti.

25. Amedeo Martegani
Antenato: Thomas Schütte, per la sua fissità imprendibile e l’intensità delle sue manie.
Discendente: Eva Marisaldi, per la sua serenissima indifferenza e la sua immotivata generosità.

26. Thomas Braida
Antenato: In questi giorni da manuale di fantascienza nomino il mostro di Frankenstein come mio possibile
antenato, perché lo vedo come un mix di vari artisti, ad esempio Renato Guttuso, Giorgio De Chirico,
Boccioni…aggiungerei pure Tintoretto. Inoltre quest'abominio deve essere raccapricciante.
Discendente: Come possibile discendente, faccio difficoltà a vederne uno, ma sono certo che sarà donna. Mi
ha sempre straziato l'idea che il dottor Frankenstein non abbia voluto creare una compagna per la sua
creatura. Detto questo, vorrei comunque fare tre nomi, Maddalena Tesser, Francesco Cima e Edison
Pashkaj, perché sono dei grandi pazzi pittori e amici.

27. Diego Perrone
Antenato: Pensando ai disegni che sto facendo ti direi Gaetano Previati, per la sua capacità di “starnutire”
colore, di creare nello spazio una luce densa che rende possibile visualizzare l’ossigeno dell’alba o del
tramonto. Penso spesso ad Alexander McQueen in relazione al mio lavoro scultoreo.
Discendente: Alessandro Agudio, precisione e costanza, perversione e rigore.

28. Elisa Sighicelli
Antenato: Lucio Fontana, per aver tagliato la soglia tra lo spazio illusorio della rappresentazione e lo spazio
reale e metaforico oltre la superficie del quadro.
Discendente: Andrea Respino, perché dipinge situazioni oniriche dalla teatralità enigmatica.

29. Massimo Grimaldi
Antenato: Alberto Garutti, perché frequentando il suo corso sono potuto diventare un artista.
Discendente: Marco Basta, perché è un artista gentile.

30. Masbedo
Antenato: Michelangelo Antonioni. Nessuno come lui ha saputo raccontare la malattia dei sentimenti,
l'ambiguità del reale. Il suo cinema ci ha insegnato che uno sguardo può errare senza meta fermandosi
sempre a guardare.
Discendente: Genny Petrotta. Giovane artista di Piana degli Albanesi. I suoi pensieri sono un'apoteosi
astratta che si incide in ogni immagine.
31. Cesare Viel
Antenato: Luciano Fabro. La sua opera fatta solo di fogli di giornale collocati sul pavimento dopo averlo
pulito e lucidato, documentata nel suo libro “Attaccapanni”, è stata per me un'illuminazione, un'assoluta e
persistente folgorazione.
Discendente: Francesco Cardarelli (marchigiano, nato nel 1981), per la sua particolare sensibilità e
intelligenza.

Artissima // Artissima è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Sin dalla sua fondazione nel 1994, unisce la
presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca.
Le sezioni di Artissima 2020 sono 7: accanto all’esposizione fieristica (Main Section, Dialogue/Monologue, New Entries,
Art Spaces & Editions), Artissima propone tre sezioni dirette da board di curatori e direttori di musei internazionali,
dedicate a personali di artisti emergenti (Present Future), al disegno (Disegni), e alla riscoperta dei grandi pionieri
dell’arte contemporanea (Back to the Future).
La fiera è curata da Artissima srl, società che afferisce alla Fondazione Torino Musei. Il marchio di Artissima appartiene
a Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Città di Torino. La ventisettesima edizione di Artissima viene
realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Fondazione CRT, Fondazione per
l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Compagnia di San Paolo e Camera di commercio di Torino.

ARTISSIMA - Internazionale d’Arte Contemporanea
Oval, Lingotto Fiere Torino
5 novembre 2020 | Presentazione alla stampa, preview, vernissage
6-7-8 novembre 2020 | Apertura al pubblico
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