Francesco Boccia: "Chi si candida qui resta presente per seguire il territorio fino alla fine

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Francesco Boccia: “Chi si
candida qui resta presente
per seguire il territorio
fino alla fine
di Erika Noschese

“Salerno e Bari sono, ormai da tanti anni, modelli di un Sud
che ce l’ha fatta. Hanno vinto la sfida con la sussidiarietà e
l’efficienza delle amministrazioni ma contrastando l’autonomia
dei ricchi della destra di Salvini. Ora tocca a tutto il
Mezzogiorno vincere la sfida contro la destra. In questi anni
queste due splendide città di mare, con grandi complessità si
sono aperte al mondo, con le reti civiche, l’associazionismo,
le loro universita, i porti, con le aree industriali e con
comunità che hanno raccolto la sfida del progresso e
dell’innovazione, ma sempre e comunque mantenendo una forte
pulsione sociale”. Parla così il commissario regionale del Pd,
Francesco Boccia, ieri in città per presentare i candidati e
le candidate del Partito Democratico. “La coesione sociale qui
l’ho toccata con mano quando nel pieno del dramma della
pandemia sono arrivati da Salerno così come da Bari e
dall’intera Puglia centinaia di operatori sanitari che
volontariamente sono andati negli ospedali del nord rientrando
dalla pensione e rischiando la vita. Sono tornati qui più
felici e ricchi di un’esperienza umana unica. Vi pare che una
terra così possa meritare la secessione dei ricchi di Salvini?
Qui c’è nel dna la sussidiarietà, quella che ci indica il
Presidente Mattarella ed è scolpita nella Costituzione, quella
che ci fa dire che se prima si garantiscono diritti universali
uguali da sud a nord su scuola, sanità, trasporti locali e
assistenza allora si può e si deve attuare la sussidiarietà,
cosa diversa dall’autonomia dei residui fiscali di Salvini
sulla quale FdI e la Meloni tacciono – ha aggiunto Boccia –
L’autonomia che ha in mente Salvini sarebbe un disastro per
tutto il Sud. Prima di ogni autonomia vanno garantiti i Lep, i
livelli essenziali delle prestazioni, gli stessi identici
diritti in ogni angolo di sud, in ogni area interna, in ogni
periferia, in ogni area di montagna. Il resto sono solo
chiacchiere elettorali che Salvini ogni tanto sbandiera per
risollevare gli animi dei vecchi leghisti duri e puri”. Boccia
è capolista al Senato in Puglia e ieri è stato accompagnato
dai capilista a Camera e Senato, Piero De Luca e Susanna
Camusso. Boccia non ha risparmiato attacchi al centrodestra,
non solo per il patto per Napoli che “li ha visti cambiare
idea” ma anche sul Pnrr, evidenziando la necessità di
permettere al governatore De Luca di “continuare questo
processo politico che porta avanti da tanti anni con successo
per trasformare il Mezzogiorno nel riferimento del
Mediterraneo”. Boccia ha ribadito che il “ruolo della Campania
è centrale così come lo sono i modelli, a partire da Salerno
che oggi è una città europea; ci sono città, nel Mezzogiorno,
che ce l’hanno fatta, come Salerno”. Il commissario si è detto
soddisfatto per le liste di Salerno e ha risposto alle accuse
sui paracadutati: “E’ una comunità di donne e uomini, Napoli
capitale del Mezzogiorno ci ha consentito di fare arrivare in
Campania personalità del calibro di Susanna Camusso e Dario
Franceschini; nessuno di noi rappresenta solo sè stesso ma una
comunità vasta di donne e uomini che vanno seguiti sempre – ha
aggiunto – Io ho fatto tante campagne elettorali e l’ho fatto
pensando all’obiettivo della città e del Paese; ringrazio, per
questo, Susanna Camusso e Franceschini, simbolo del
Mezzogiorno che vogliamo, rafforzandolo con il nostro impegno,
Piero De Luca e i tanti candidati della regione ma quando si
diventa Capitale si lavora per rafforzare, chi si candida qui
resterà per seguire questa terra e dentro questa logica c’è il
rafforzamento del Pd”.

Paola Lanzara, candidata alla Camera: “Patto fra le migliori
forze del Paese per il sud Italia”
“Un grande patto tra le migliori forze del Paese per
rilanciare il Mezzogiorno verso le nuove sfide economiche e
sociali.     Questo    proponiamo      noi   del    Pd   agli
elettori,candidandoci a rappresentare fattivamente i territori
e le loro istanze, in particolare in questo momento, dove c’è
chi propone di mettere mano ai fondi del Pnrr rischiando di
perdere l’unica grande risorsa per liberare il Mezzogiorno dai
suoi atavici problemi”. Così Paola Lanzara, sindaca di Castel
San Giorgio e candidata del Pd all’uninominale per il collegio
Agro – Costiera Amalfitana. “Il 25 settembre gli elettori sono
chiamati a scegliere tra chi, in questi anni, ha sempre difeso
il Sud e chi invece si riempie la bocca solo di slogan e di
proclami e fa degli scivoloni incredibili, come è accaduto nei
giorni scorsi rispetto alle notizie emerse sull’ospedale di
Scafati,notizie clamorosamente false che tuttavia hanno
innescato polemiche e soprattutto hanno aizzato gli elettori
contro il governatore De Luca e tutte le forze di centro
sinistra. Invito i candidati del centro destra a verificare
meglio le notizie prima di spararare a zero, evitando per il
futuro altre figuracce”, ha aggiunto la Lanzara.

Gianfranco Valiante, candidato al Senato: “Squadra importante
per mettere al centro le città”

“Abbiamo una squadra importante, fatta da donne e uomini
conoscitori del territorio e ben radicati, che dialogano con
cittadini e amministratori”. Lo ha dichiarato Gianfranco
Valiante, sindaco di Baronissi e candidato al Senato della
Repubblica, collegio Plurinominale Campania 2, intervenuto
ieri mattina al Polo Nautico in occasione della presentazione
dei candidati del Pd, in presenza del commissario regionale
Francesco Boccia. “La nostra è una rete tra le più forti in
Italia, che darà spazio ai territori per sfruttare i fondi
Pnrr nelle infrastrutture e nello sviluppo economico della
nostra Campania. L’esperienza di amministratore locale prima e
di sindaco poi potrà essere un prezioso supporto al lavoro di
senatore. L’impegno sarà a sostegno del territorio, dei
cittadini, degli amministratori locali che chiedono
attenzione, ascolto, impegno”, ha aggiunto il primo cittadino
di Baronissi che, in queste settimane, riscontra grande
sostegno non solo dai cittadini della Valle dell’Irno ma di
tutta la provincia di Salerno. In più occasioni Valiante ha
ribadito la necessità di dare risposte concrete ai cittadini,
oggi in forte crisi economica.

Luca Cascone, candidato alla Camera: “In campo amministratori
che sanno lavorare bene”

“Siamo una bella squadra in campo, tanti uomini e donne che
provengono dall’esperienza amministrativa e che conoscono bene
i problemi e le esigenze delle comunità. Tutti amministratori
che hanno la capacità del fare e che possono affermarsi bene
con la forza delle idee e dell’efficienza già messa in campo
sui territori”. E’ il commento di Luca Cascone, consigliere
regionale candidato alla Camera dei deputati nel Collegio
uninominale Eboli – Sud Salerno per la coalizione guidata dal
Partito Democratico dopo la presentazione della lista del Pd
con il deputato uscente Piero De Luca che in più occasioni ha
ribadito l’impegno del consigliere regionale nonchè presidente
della commissione Mobilità a Palazzo Santa Lucia. Per Cascone
è dunque iniziata una nuova esperienza elettorale, forte del
sostegno di tanti amministratori locali dei territori
cilentani che hanno riconosciuto, a Cascone, il merito di
essere sempre stato presente su tutto il territorio della
provincia di Salerno per dare risposte alle istanze di tanti
cittadini ma soprattutto delle amministrazioni comunali,
sempre più spesso bisognose di aiuto a livello regionale.
Bonavitacola: “Non possiamo
permetterci al governo Cetta
La     Qualunque,      serve
stabilità”
di Erika Noschese

“Io sono nato a cinquanta metri dal Polo Nautico, in questo
periodo ero in spiaggia con gli amici, oggi mi sembra che
siamo impazziti: in un periodo del genere noi siamo qui a fare
la campagna elettorale, non solo perché di per sé è una follia
ma perché è una follia fermare il Paese, apparentemente perché
i problemi vanno avanti perché qualcuno ha fatto un calcolo
sulla base dei sondaggi”. Un lungo applauso ieri sera ha
accolto Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione
Campania e oggi candidato alla Camera dei Deputati per il
collegio uninominale Campania 2. Il braccio destro di De Luca
ieri ha inaugurato la sua sede elettorale su corso Vittorio
Emanuele e una seconda sarà aperta nei prossimi giorni nella
zona orientale della città. Bonavitacola, accompagnato dai
candidati Piero De Luca e Anna Petrone, ha più volte puntato
il dito contro il centrodestra: “Un’Italia che avrebbe bisogno
oggi di essere un corpo unico, un’unità di comando, una
strategia per affrontare le insidie del nostro tempo è
abbandonato ad una competizione elettorale che non aveva
ragione di esistere – ha detto – Oggi c’è chi se ne è fregato
degli interessi del Paese e si è basato su qualche sondaggio e
noi vorremmo premiarli? Dare loro la soddisfazione di vincere?
A me sembra che non ce lo possiamo permettere, questo è un
valido motivo per condannarli e affermare la ragione”. Il vice
presidente della Regione Campania ha ricordato la destra
vicina ai no vax, no mask: “Non possiamo prevedere a cosa
andiamo incontro, siamo tornati alla guerra nel cuore
dell’Europa, i prezzi dell’energia sono fuori controllo e le
imprese non riescono più a gestire i costi delle bollette – ha
poi detto Bonavitacola – Questo rischia di essere la
prospettiva di un medio e lungo periodo e nelle situazioni di
crisi i più forti restano forti e i deboli ancora più deboli”.
Il vice presidente della Regione Campania ha ribadito la
necessità di dialogare con l’Unione Europa: “Non possiamo
permetterci Cetto o Cetta La Qualunque perchè il problema è
proprio La Qualunque, il pensiero che noi riusciamo a
difendere le ragioni dell’Italia con questa classe politica,
non ci possiamo permettere sfizi perchè il futuro dei giovani
è una cosa seria e se sbagliamo questo treno la prossima
fermata è tra cinque anni”. E poi l’appello al voto:
“rispettiamo chi è deluso, chi si aspettava qualcosa in più da
noi ma dobbiamo farli ragionare su questo, se riusciamo a fare
questo ci sentiamo tutti protagonisti della campagna
elettorale, tutti candidati perchè chi va a Roma deve
difendere gli interessi di chi sta a Salerno, nel Mezzogiorno
– ha detto ancora – Il candidato è il popolo italiano, stiamo
qui e ce la stiamo mettendo tutta, dimostrando di avere grandi
possibilità e di sfidare tutti i sondaggi”.

Attilio    Pierro    (Lega):
«Emergenza sanità, replicare
il modello lombardo»
di Arturo Calabrese

Forte della sua esperienza politica a vari livelli, sia al
Comune di Roccagloriosa che alla Provincia di Salerno,
attualmente Attilio Pierro è consigliere regionale, eletto nel
2020 con una forte affermazione. Oggi, è in corsa per un
seggio alla Camera dei Deputati in rappresentanza della Lega,
partito che lo ha scelto come esponente del centrodestra per
il collegio uninominale del Cilento.

Consigliere Pierro, sta toccando vari punti del collegio
cilentano. Come sta andando questa campagna elettorale?

“Io da sempre giro la provincia e il Cilento, non soltanto
adesso in campagna elettorale. L’ho fatto da assessore
provinciale, quando la Provincia era un ente forte e con delle
risorse, e l’ho fatto nei due anni di consiliatura regionale.
Oggi continuo semplicemente a farlo e ringrazio Matteo Salvini
per avermi dato la fiducia di poterlo fare in qualità di
candidato alla Camera per Lega e per il centrodestra unito.
Tocco tanti paesi, parlo con le persone, recepisco i problemi
e mi accorgo che davvero c’è tanto da fare. Dobbiamo dare una
svolta a questo territorio e all’Italia intera perché la
situazione è drammatica. Il primo problema che ho sempre
riscontrato è stata l’emergenza sanitaria. Ogni cittadino ha
diritto di essere curato ma in Campania essa ha una gestione
familiare. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha
distrutto la sanità nel Cilento: da Scafati a Sapri ci sono
solo macerie. Il governo centrale non ha le competenze
territoriali sanitarie, ma qualora dovessimo governare noi
come centrodestra daremo indicazioni in tal senso”.

Il centrodestra vorrebbe rivedere il Titolo Quinto e nello
specifico il rapporto tra Stato e Regioni anche in materia
sanitaria. Cosa ne pensa?

“Nel 2015 ho aderito alla Lega e se l’ho fatto è perché ho
sempre ammirato la gestione della sanità in Lombardia e al
Nord in generale ma anche perché c’è un’ottima sintonia tra
amministratori locali, militanti, base, territorio e altri
rappresentanti a tutti i livelli. Mi fa male vedere l’ottimo
funzionamento della sanità nel Settentrione e vedere il
fallimento nel Meridione. Vorrei portare dunque quel modello
qui da noi. Non le eccellenze, non i nomi, non le strutture,
ma il modello che possiamo replicare anche facilmente perché
non ci manca nulla. Tanti medici o operatori sanitari che oggi
lavorano in Lombardia e nelle altre regioni sono meridionali e
ciò a dimostrazione che il modello è replicabile. Il metodo
gestionale è trasferibile e dobbiamo semplicemente impegnarci
per far sì che si ritorna ai fasti di un tempo. Voglio citare
l’amico Antonio Valiante, politico col quale non condivido le
idee ma al quale mi legava un grande ed enorme rispetto.
Quando nel Cilento c’era l’Asl 3 tutto andava per il meglio,
poi anche per attaccare quella parte politica si fece un’unica
Asl e le cose sono andate sempre peggio fino ad arrivare ad
oggi”.

Parliamo degli ospedali di Agropoli e di Vallo della Lucania?

“È stato inaugurato dieci volte da sindaci, assessori,
presidenti, ma mai nulla è cambiato e non ne vedo la
funzionalità. Almeno ha lavorato il reparto Covid. A Vallo
della Lucania la situazione è ancor peggiore. Pensiamo ad
esempio agli operai dipendente della mensa che devono andare a
lavorare a Tito di Potenza solo perché mancano alcuni criteri
sanitari nelle cucine. Dobbiamo dunque cucinare a Tito di
Potenza, portare i pasti a Vallo e poi ritornare il materiale.
Questo almeno due volte al giorno. È uno scandalo a cui si
dovrà assolutamente mettere un freno quanto prima”.

Caro energia: le aziende soffrono sempre più e molte saranno
costrette a chiudere. Cosa fare?

“Azioni politiche diverse. Si potrebbero ad esempio sbloccare
i fondi sul fotovoltaico per le aziende agricole e addirittura
aiutare le aziende abbattendo l’iva sui prodotti
ortofrutticoli portandola a zero. Ci sono tante proposte, ma
concrete. Non possiamo presentare agli elettori il libro dei
sogni, ma azioni solide ed efficaci. Con il Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza, ad esempio, si potrebbero avere fondi da
investire nelle infrastrutture in questa parte di provincia.
Alcuni paesi sono isolati dal punto di vista tecnologico e
quindi investendo sulle nuove tecnologie. Le aziende agricole
devono essere aiutate anche in questo modo, sfruttando i tanti
prodotti di eccellenza della terra e non solo. I fagioli di
Controne, la Cipolla di Vatolla, i ceci di Cicerale, il fico
bianco, ma anche il vino, i prodotti caseari, l’olio. Si
potrebbe investire per dare la possibilità ai giovani di
lavorare con la terra e sviluppare aziende, attività, realtà
economiche. Così facendo potremmo anche avviare un vero
ritorno dei tanti giovani che sono andati via”.

In ultimo, un Suo pensiero sulla viabilità provinciale…

“Quando ero assessore, feci arrivare ben 40 milioni di euro
per la strade della provincia e non sono stati ancora spesi.
Frane, avvallamenti, smottamenti e non si fa nulla se non
inaugurazioni e tagli del nastro con i quali si prende in giro
la popolazione”.

INTERVISTA    ESCLUSIVA    A
GIUSEPPE CONTE/ «sul caro
bollette lanciato allarme da
mesi»
di Erika Noschese

Parte da Pollica, la terra del sindaco pescatore Angelo
Vassallo, ucciso a settembre 2010, il tour salernitano del
presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte che, ieri
sera, ha fatto tappa nel capoluogo di provincia, incontrando
attivisti e simpatizzanti su corso Garibaldi, all’angolo di
via Velia. “È stata la commemorazione di un uomo perbene,
attorno alla quale si sono riuniti italiani che condividono i
valori della legalità, la volontà di dire no alla violenza e
alle mafie. Noi abbiamo fatto solo il nostro dovere, nel
ricordare Angelo Vassallo”, ha dichiarato il presidente Conte.
Candidatura di spicco, per il Movimento 5 Stelle quella di
Dario Vassallo, fratello di Angelo, candidato al collegio
Uninominale di Salerno per la Camera dei Deputati.

“Dopo dodici anni vogliamo la verità sull’omicidio di Angelo
Vassallo”, ha dichiarato l’ex premier ad Acciaroli, frazione
del comune di Pollica, accolto da un lungo applauso al porto
di Acciaroli e dalle frasi “ripulisci l’Italia” e “sei la
nostra speranza”, urlate dal pubblico mentre raggiungeva il
monumento ‘La Grande Onda’, installato sul molo interno del
porto grazie all’impegno della Fondazione Angelo Vassallo
sindaco pescatore, Conte è stato poi accompagnato, tra gli
altri, da deputati e senatori salernitani M5s dietro allo
striscione con su scritto “Insieme per la verita”. Il corteo
ha quindi raggiunto il luogo in cui Angelo Vassallo fu ucciso
il 5 settembre 2010.

Presidente Conte, una due giorni in Campania. La prima tappa
in provincia di Salerno è stata Acciaroli, luogo in cui è
stato ucciso il sindaco pescatore, Angelo Vassallo. Nelle sue
liste un nome che “pesa”, quello di Dario Vassallo, fratello
di Angelo…

“Mi faccia dire due cose, innanzitutto. La prima: ieri sera ho
provato un’emozione fortissima, questi sono i momenti in cui
davvero mi rendo conto di quanto delicato sia il nostro
compito. La seconda: voglio precisare che quella non è stata
una manifestazione politica. È stata la commemorazione di un
uomo perbene, attorno alla quale si sono riuniti italiani che
condividono i valori della legalità, la volontà di dire no
alla violenza e alle mafie. Noi abbiamo fatto solo il nostro
dovere, nel ricordare Angelo Vassallo. Sono orgoglioso, non lo
nego, che suo fratello Dario abbia riconosciuto nel Movimento
la forza politica in grado di tenere vivi quei valori e quei
principi. Non a caso, nelle nostre liste ci onoriamo di
candidare personalità come l’ex procuratore nazionale
antimafia Federico Cafiero De Raho e Roberto Scarpinato, ex
magistrato che con coraggio ha combattuto la mafia e i legami
tra questa e i colletti bianchi. Pericoli sempre attuali e sui
quali temo si stia abbassando la guardia. Sarebbe un fatto
pericolosissimo in un periodo delicato come questo: non
possiamo permettere che i miliardi del Pnrr faticosamente
portati a casa dal mio governo finiscano nelle mani delle
mafie. Dobbiamo vigilare perché quei soldi, di cui il 40%
destinato al Sud, vengano spesi in maniera trasparente ed
efficace”.

Quale risultato spera di ottenere alle Politiche del 25
settembre?

“I numeri oggi lasciano il tempo che trovano. Le posso dire
che sto avvertendo un grande entusiasmo attorno al Movimento.
Giro il Paese per ascoltare e parlare delle urgenze dei
cittadini e la gente apprezza la nostra coerenza e la serietà
delle nostre proposte”.

Con l’addio di Luigi Di Maio, il Movimento ha perso circa 60
parlamentari. Teme un crollo?

“Perché mai? Le faccio notare un dettaglio: da quando Di Maio
se ne è andato, il Movimento ha ripreso a salire nei sondaggi.
Col ministro, hanno lasciato il movimento parlamentari che
hanno rinnegato i principi e i valori per cui erano stati
eletti di cittadini. Da quel momento, però, il Movimento ha
potuto finalmente rilanciarsi con la forza delle proprie idee
e dei propri principi”.

Quali sono oggi i temi cari al M5S e quali le priorità?

“I temi sono quelli già compresi nella nostra carta dei
valori, ma volendo sintetizzare direi la lotta alle
diseguaglianze, alle ingiustizie sociali e al precariato, una
transizione ecologica reale e virtuosa, il tema della legalità
e della lotta alle mafie, il sostegno ai giovani che oggi
fanno fatica ad avere un lavoro stabile, a prendere un mutuo,
a costruire una famiglia. Riguardo alle priorità è sotto gli
occhi di tutti che il tema è quello del calo del potere
d’acquisto delle famiglie, soprattutto a causa dei rincari
energetici. Il governo deve intervenire subito”.

Caro bollette, aziende e imprese fortemente in crisi. Quali
soluzioni adottare, secondo lei?

“Noi questo allarme lo abbiamo lanciato mesi fa. Se oggi i
colossi dell’energia sono obbligati a versare parte dei loro
profitti è merito nostro. Peccato che il governo dei
cosiddetti migliori non è riuscito a incassare nove miliardi
su dieci perché ha sbagliato a scrivere la legge. Per il
resto, abbiamo chiesto un Energy Recovery Fund, sulla scia di
quanto fatto col Next generation Eu e il tetto al prezzo del
gas. Poi lo stiamo dicendo chiaramente da tempo:
nell’immediato serve uno scostamento di bilancio che liberi
risorse immediate per famiglie e imprese. Cose che abbiamo
chiesto con atti parlamentari e alcune delle quali erano nel
documento di nove punti presentato a Draghi. Ma per gli altri,
le priorità erano diverse: bisognava trovare nuovi miliardi
per le armi…”

Ha affrontato il Covid, uno dei periodi più difficili della
storia d’Italia, cosa ha lasciato al governo successivo e che
Italia troverà il nuovo governo?

“Intanto un esempio riconosciuto e apprezzato a livello
mondiale. Nonostante quel periodo drammatico, nel 2020 ho
fatto 5 scostamenti per 130 miliardi di euro destinati a
cittadini e imprese, soldi che hanno non soltanto protetto il
tessuto socio-economico, ma consentito anche nel 2021 una
crescita record del Pil del +6,6%, un risultato che oggi
vorrebbe intestarsi qualcun altro. Noi siamo orgogliosi di
aver fatto il massimo nel momento più difficile della nostra
storia repubblicana”

ESCLUSIVA/   Conte:   “Pd  e
destra vogliono togliere il
RdC, noi con gli ultimi e il
Sud”
di Erika Noschese

“Dal Pd di De Luca alla Meloni, su questo tema la pensano allo
stesso modo e vogliono cancellare il reddito di cittadinanza.
A dimostrazione che a difesa dei diritti degli ultimi siamo
rimasti solo noi. Noi non permetteremo che si cancelli questa
misura di sostegno a chi non ce la fa, specie in un momento
come questo”. Lo ha dichiarato il presidente del Movimento 5
Stelle, Giuseppe Conte che non risparmia attacchi al
centrodestra e al centrosinistra. L’ex Capo dello Stato in
queste settimane è impegnato in un tour nazionale per
presentare il programma che il Movimento intende portare in
Parlamento. Ieri in via Velia una folla di attivisti e
sostenitori ha atteso l’arrivo del presidente Conte, accolto
da un lungo applauso. Presenti in piazza i consiglieri
comunali di Salerno Catello Lambiase e Claudia Pecoraro e i
candidati di Camera e Senato. Conte non si è sottratto alle
domande dei cittadini salernitani, ha ascoltato le loro
richieste, i loro suggerimenti e ha presentato i temi cari al
M5S.

La Campania è una tra le regioni che più ha osteggiato il
Reddito e soprattutto la figura dei navigator, ritenuti dal
Governatore De Luca “nati precari”…
“Ai presidenti di Regione vorrei chiedere come mai non hanno
fatto le assunzioni nei centri per l’impiego per le quali il
mio governo aveva stanziato un miliardo di euro. Viene il
sospetto che, per biechi scopri politici, in tanti abbiano
provato a sabotare questa misura che ha fatto del bene a tanti
italiani. E il fronte è ampio: si va dal Pd di De Luca alla
Meloni, che anche su questo tema la pensano allo stesso modo e
vogliono cancellare il reddito di cittadinanza. A
dimostrazione che a difesa dei diritti degli ultimi siamo
rimasti solo noi. Noi non permetteremo che si cancelli questa
misura di sostegno a chi non ce la fa, specie in un momento
come questo”.

Dopo aver vissuto in prima persona la fase di costituzione
delle liste, ritiene ancora giusta la misura del taglio dei
parlamentari e dunque del calo della rappresentatività
territoriale alle due Camere?

“Il referendum sul taglio dei parlamentari ha dato il via
libera definitivo a una delle poche riforme istituzionali
varate negli ultimi anni nel nostro Paese. E ricordo che il
successo del “Sì” è stato schiacciante. Questo vuol dire che
eravamo perfettamente in sintonia con i cittadini italiani.
Altri non hanno avuto queste capacità. Basti ricordare l’esito
del referendum di Renzi sulle modifiche costituzionali (quando
disse che si sarebbe ritirato dalla politica, ricorda?) o il
desolante risultato dei referendum sulla giustizia voluti da
Salvini. Tra l’altro, il numero dei parlamentari italiani sarà
perfettamente in linea con quello degli altri grandi Paesi
europei”.

Nel caso di elezione, quali i temi più importanti da
affrontare in breve tempo?

“Come dicevo, è ovvio che il primo intervento da fare riguarda
il potere di acquisto degli italiani. E si può intervenire in
vari modi. Tra questi, c’è ad esempio l’approvazione di un
vero salario minimo legale. È impensabile che ad affrontare
questo uragano dei prezzi debbano essere cittadini pagati a
volte tre o quattro euro l’ora. È una vergogna che va
superata. E mi faccia dire che in questo senso, il Pd mi ha
molto deluso. Ha tergiversato, rifiutandosi di approvare una
nostra proposta di legge, già pronta, che oggi garantirebbe
stipendi dignitosi a tanti italiani. 10. Tema energia:
rinnovabili o nucleare di nuova generazione? Perché? Noi siamo
convintamente per una transizione ecologica vera. Quando
parlano di nucleare di nuova generazione cercano di nascondere
il fatto che non si tratta di tecnologie esenti da rischi, ne’
specificano ad esempio come verranno smaltite le scorie. Chi
parla di nucleare, poi, si guarda bene dall’indicare il sito
su cui dovrebbero sorgere le centrali. Come mai? La verità è
che gli italiani sul nucleare si sono già espressi. Non una,
ma due volte. E gli italiani, soprattutto se si esprimono
attraverso gli   strumenti   di   democrazia   diretta,   vanno
ascoltati”.

Perché scegliere il Movimento 5 Stelle?

“Perché siamo una forza che ha dimostrato di saper mantenere
la parola data: in questi anni abbiamo compiuto interventi
importantissimi, come il Reddito, il superbonus, il cashback,
il forte rifinanziamento della sanità. Con gli sgravi alle
imprese per Decontribuzione Sud, giovani e donne abbiamo dato
vita a 1,8 mln di assunzioni nel Conte II. Oggi continuiamo a
dare voce a chi in questa società resta troppo spesso
inascoltato o messo da parte. Questo è il Movimento 5 Stelle,
una forza politica fatta di persone libere, oneste e serie che
contribuiscono ad una società equa”.

                                               Foto Dario Renda
Giuseppe Conte a   Giuseppe Conte a   Giuseppe Conte a
     Salerno           Salerno             Salerno

Giuseppe Conte a
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Giuseppe Conte a
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Giuseppe Conte a   Giuseppe Conte a   Giuseppe Conte a
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Giuseppe Conte a
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Giuseppe Conte a
     Salerno
De Sanctis: «Salernitana, non
sei più la cenerentola»
SALERNO – Briefing finale di mercato per Morgan De Sanctis, il
quale ieri ha incontrato al Mary Rosy la stampa per parlare
delle prospettive della Salernitana dopo la chiusura della
campagna traferimenti: “La Salernitana grazie alla Proprietà
ha fatto investimenti importanti, abbiamo fatto quindici
operazioni in entrata e ventidue operazioni in uscita.
L’obiettivo era arricchire e migliorare la rosa anche con
calciatori che già conoscevano il campionato italiano. Siamo
soddisfatti del lavoro fatto perché abbiamo mantenuto anche
otto undicesimi dei titolari del finale della scorsa stagione
che hanno compiuto il miracolo salvezza. Questo è un valore
che andava riconosciuto a chi aveva fatto bene l’anno scorso e
pensiamo possa continuare a fare bene con la Salernitana”. Un
incontrofortemente voluto da De Sanctis innanzitutto per
ringraziare il suo staff: “Questa conferenza è l’occasione per
ringraziare Simone Lo schiavo, Giulio Migliaccio, Massimiliano
Dibrogni e tutti gli avvocati che ci hanno aiutato in questi
mesi. Con l’allenatore sin dall’inizio abbiamo condiviso un
progetto tecnico che è stato applicato durante il mercato. Ho
sempre sottolineato il fatto che sarebbero arrivati giocatori
giusti al momento giusto e con Piatek le condizioni si sono
verificate nel rush finale”. Piatek è stato il colpo finale:
“Krzysztof è un giocatore importante che completa la nostra
rosa. Siamo consapevoli che il nostro parco attaccanti è
completo, con tantissime soluzioni e già nelle prime partite
si è capito che il tema tattico proposto dalla Salernitana è
diverso da quello dello scorso anno. Penso che adesso abbiamo
zero alibi e ci sia un profondo senso di responsabilità da
parte di tutti per fare in modo che questa squadra sia
competitiva tutte le domeniche su tutti i campi. Quando è
iniziato il mercato abbiamo valutato la necessità di
migliorare la difesa, completare il centrocampo e cambiare le
caratteristiche della fase offensiva. Volevamo creare un’idea
di squadra forte e rocciosa”. Poi De Sanctis parla della sua
esperienza, la prima da responsabile: “Nella mia carriera ho
sempre anteposto l’obiettivo del club a quello personale, sono
un Direttore Sportivo giovane quindi mi aspettavo ci fosse un
po’ di scetticismo iniziale nei miei confronti. Porto avanti
un senso di aziendalismo indiscusso e ho delle certezze
personali che mi fanno accettare con consapevolezza e serietà
l’espressione popolare. Personalmente sono rimasto sempre
concentrato sugli obiettivi prefissati con la Proprietà e le
critiche mi hanno dato gli stimoli giusti pur restando molto
sicuro di me stesso”. Sulle operazioni di mercato: “Tra i
movimenti più importanti considero il rinnovo dei contratti di
Bohinen e Lassana Coulibaly che sono due calciatori importanti
e centrali nel nostro progetto tecnico-tattico. Non mi
aspettavo tutte queste difficoltà nelle operazioni in uscita,
sono state ventidue operazioni complicate e lunghe perché in
tanti casi non c’è stata piena consapevolezza e collaborazione
per una soluzione condivisa. Era un numero necessario perché
si è creato un profondo dislivello con la nuova proprietà fra
quello che era la Salernitana prima e ciò che è la Salernitana
adesso. Siamo nella condizione di andare su tuti i campi ed
esprimerci con un certo tipo di potenziale per fare in modo di
portare a casa punti” ha proseguito De Sanctis. “Non fissiamo
degli obiettivi precisi ma ci deve essere la consapevolezza in
tutti che si può fare meglio di quanto prefissato ad inizio
mercato. L’unica mia preoccupazione è che domenica dopo
domenica l’obiettivo sia più importante possibile. Per me non
è più un’utopia pensare che questa squadra possa salvarsi
prima della penultima giornata”. Iervolino è stato
fondamentale: “Per me l’entusiasmo del Presidente è una forma
di riconoscenza che si porta dietro chiunque sta dentro la
Salernitana, possiamo solo ringraziarlo per gli sforzi
compiuti. Ho avuto delle difficoltà iniziali perché la
Salernitana veniva vista come il brutto anatroccolo ma
internamente sapevamo che potevamo ambire a diventare un
cigno. Devo ringraziare tutti i giocatori importanti che ci
hanno dato fiducia. Ora la Salernitana viene vista come un
elemento di disturbo importante, sento costantemente il rumore
dei nemici, ci siamo messi in un’area di competitività e
spesso siamo riusciti a vincere delle vere e proprie sfide di
mercato. I tifosi hanno accolto giocatori che già conoscevano
e stanno imparando a conoscere altri ragazzi che avranno
bisogno di più tempo per affermarsi. Il principale
protagonista di questo mercato è stato il Presidente che ha
profuso sforzi economici importanti ed un grande entusiasmo.
Questo club per gli agenti è una grande opportunità perché
siamo una Società seria, giovane e fresca che si vuole
consolidare in massima serie e lo sta facendo. La Salernitana
ha fatto un mercato di consolidamento per arricchire
qualitativamente la rosa e fare in modo che possa giocarsela
su tutti i campi. Oggi inizia una seconda fase in cui dobbiamo
attivare un circuito virtuoso in cui sviluppare dei giovani e
valorizzare giocatori forti. La Salernitana deve diventare un
progetto di calcio sostenibile”. In merito alle operazioni in
uscita:   “Vedere una luce diversa e quindi immaginarsi di
dover abbandonare la Salernitana nel momento più bello non è
stato facile per molti. Tutto questo ha complicato diverse
operazioni in uscita, abbiamo compiuto gli sforzi economici
necessari per permettere a molti giocatori di mostrarsi e
mettersi in gioco”. Sul settore giovanile granata: “Deve
diventare una risorsa importante, è un percorso lungo che
necessita di tempo. Il Presidente si sta impegnando molto e
sta compiendo sforzi importanti. Bisognerà fare di tutto per
non retrocedere e non rallentare il processo di crescita”. De
Sanctis ha quindi concluso: “Molti prestigiosi club
internazionali stanno iniziando a capire cosa sta diventando
la Salernitana, questa campagna acquisti ha dato
l’attestazione di essere riconosciuta nel mercato
internazionale ed è uno dei valori più importanti ottenuti”.
Asl Salerno: dalla campagna
dei saldi estivi fino alla
campagna elettorale
Dopo le deliberazioni adottate all’Asl dall’ex direzione
aziendale Iervolino-Palumbo-Primiano nel periodo dei saldi
estivi: nomine dirigenziali “a go-go”, come quella che ha
interessato la sua stessa segretaria R.C. di altri dirigenti
incaricati senza procedure concorsuali, ed con un grande punto
interrogativo sui titoli posseduti. Poi c’è stato il periodo
della campagna dei ribassi “da Iervolino tutto a poco prezzo”
con l’illegittima proroga dei componenti dell’organo di
valutazione (Oiv), nonostante la pubblicazione di un bando di
concorso e candidati partecipanti beffati, presumibilmente,
dalla presenza nei componenti prorogati nell’Oiv di una
dottoressa in strettissima parentela con il presidente del
Collegio Sindacale dell’Asz anch’egli ri-ri-rinnovato oramai
da più di vent’anni. Poi i saldi “Iervolino svuota tutto” con
il pagamento di progetti, per centinaia di migliaia di euro a
favore, guardano un po’, anche di esponenti di rilievo del
Partito Democratico, i c.d. “soliti noti”. Tema dei progetti
che stiamo segnalando quotidianamente e di cui l’Oiv che
dovrebbe controllare non si sa, ed il Collegio Sindacale che a
sua volta dovrebbe sollecitare l’Oiv (“organi sono parenti”)
boh? Resta la speranza che prima o poi qualche auto
dell’Autorità giudiziaria, si fermi sotto via Nizza con il
lampeggiante acceso ed agenti di polizia vadano a sequestrare
un po’di carte per accertare la legittimità dell’erogazione di
questi compensi extra perché addirittura l’ultima determina è
stata firmata da un dirigente che pare non avesse la
competenza per materia alla firma. Ma forse con l’Ing. Sosto
nuovo direttore generale qualcosa cambierà? Forse riuscirà a
resistere alla “voce del Padrone”? Revocherà tutti
provvedimenti che riterrà illegittimi adottati da Iervolino
almeno quelli degli ultimi 30 giorni della gestione saldi
estivi? Precisiamo atti che se non revocati, continueranno a
svolgere effetti anche nella sua gestione e di cui l’Ing.
Sosto è omissivamente responsabile. Aspettiamo e speriamo. Il
punto è che: chi di speranza vive, disperato muore. Infatti ,
in piena campagna elettorale, proprio durante la nuova
gestione dell’Ing. Sosto, la sorella del braccio destro del
Presidente De Luca, la dott. sa Milena Coscioni responsabile
del settore mobilità e concorsi, sicuramente compulsata da chi
ne aveva la necessità, ad un soffio dalla nomina di
coordinatrice della struttura complessa del Personale, è
andata ben oltre dal proporre assunzioni e trasferimenti di
personale all’Asl Salerno ( e non si è capito se verificando
prima se vi fossero o meno i posti disponibili nel fabbisogno
del Personale autorizzato dalla Regione) nel periodo “
Iervolino qui pago io”, sembrerebbe che la responsabile dei
reclutamenti ha assunto direttamente un nuovo dirigente
avvocato all’Asl Salerno e messo a stipendio sotto la gestione
del nuovo direttore generale Ing. Sosto. La prova che la
dott.ssa Coscioni abbia assunto lei direttamente, e “messo a
stipendio” un nuovo dirigente all’Avvocatura dell’Asl Salerno
è data dal fatto che all’albo pretorio dell’azienda, dopo aver
guardato e riguardato, la delibera di assunzione di questo
nuovo dirigente avvocato proprio non l’abbiamo trovata. Va
bene che è la sorella del braccio destro del Presidente De
Luca ma che addirittura avesse il potere di assumere
direttamente dirigenti nella pubblica amministrazione: siamo
all’inverosimile. Per cui signori e signori preparatevi: siamo
passati dalla campagna dei saldi alla campagna elettorale e
complimenti al nuovo D.G. Ing. Sosto per l’inizio pirotecnico,
tanto più scoppiettante quanto inconsapevolmente responsabile.
Medacarni, l’ira di Vicinanza
contro Marzullo
“Nonostante la volontà espressa dall’azienda Medacarni, Signor
Del Regno Carmine e dall’avvocato Giovanni Sarnataro che la
rappresenta che erano disposti a cedere anche a costo zero i
punti vendite pur di salvare l’occupazione. Da questo punto di
vista reputo sconcertante questo modo di creare illusioni e
speranze ai lavoratori e non confrontarsi intorno ad un tavolo
per verificare in modo costruttivo la fattibilità di un
intervento teso alla salvaguardia del lavoro che dei
lavoratori. A questo punto significa che la disponibilità
dichiarata precedentemente era finalizzata ad altri fini ma
non salvaguardare l’occupazione”. Lo ha dichiarato il
segretario provinciale della Filp Cisal, Gigi Vicinanza dopo
la decisione dell’imprenditore Pasquale Marzullo di fare un
passo indietro rispetto alla volontà, precedentemente
annunciata, di acquisire – anche solo tramite un fitto – i tre
punti vendita della Medacarni, a marchio Eté chiusi da circa
un mese per salvaguardare i livelli occupazionali. Nei giorni
scorsi, infatti, l’imprenditore Pasquale Marzullo ha
annunciato che non ci sono le condizioni per proseguire con
l’impegno assunto. Dunque, l’incontro in programma il prossimo
6 settembre è stato annullato e ora sarà necessario trovare un
altro acquirente interessato all’acquisto o al fitto
momentaneo dei punti vendita ma la situazione risulta sempre
più complessa e il rischio di una chiusura definitiva è sempre
più concreto. Erika Noschese
Alitalia, a Lettieri il ramo
maintenance
E’ cosa fatta l’acquisizione del ramo maintenance di Alitalia
– ex compagnia aerea di bandiera italiana oggi in
Amministrazione straordinaria – da parte della Mro napoletana
Atitech di Gianni Lettieri. La società con sede presso
l’aeroporto internazionale di Capodichino assorbirà i 940
lavoratori presenti nel complesso di Fiumicino e negli scali
italiani ed esteri impegnati in attività di manutenzione degli
aeromobili e di rilavorazione della componentistica
aeronautica. A ratificarlo è un accordo raggiunto nell’ultime
ore, dopo una lunga trattativa, tra l’industria partenopea, i
commissari di Alitalia e i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl,
Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo. La cessione del complesso
aziendale romano è però solo la prima tappa di un progetto più
ambizioso che ha nei due centri, quello di Capodichino e
quello di Fiumicino, gli asset strategici del nuovo Polo
nazionale delle manutenzioni aeronautiche, a cui da tempo il
presidente di Atitech, Gianni Lettieri, sta lavorando per
riportare in Italia le commesse relative alla cosiddetta full
maintenance, creando una sorta di officina italiana per la
riparazione a 360 gradi di aeromobili (anche di proprietà di
clienti terzi). Il disegno di Lettieri presuppone lo sviluppo
di capability per i componenti, i motori e tutto ciò che
riguarda il ramo delle manutenzioni di aeromobili. Ciò
produrrebbe, una volta a regime, una crescita occupazionale in
grado di assorbire sino a 3.000 unità tra i due complessi
aziendali presenti sul territorio italiano. Alla manutenzione
di linea, leggera, pesante, retrofit delle cabine e
rilavorazione dei componenti, servizi relativi alle parti più
strutturali ed ingegneristiche degli aerei, si aggiunge anche
una quota importante di manutenzione su scali esteri quali Tel
Aviv, Francoforte, Monaco, Buenos Aires, San Paolo,
Casablanca, Tunisi, Parigi, Osaka, Algeri, Mosca e altri.
“L’obiettivo – spiega il presidente Lettieri – resta quello di
dotare l’Italia di un’infrastruttura strategica nel campo
delle manutenzioni aeronautiche in grado di offrire soluzioni
chiavi in mano, così come accade già nei principali paesi
europei. La priorità è riportare nell’hub di Fiumicino, che
intercetta una platea di compagnie aeree di livello
internazionale, e in quello di Capodichino, che è porta
d’ingresso per aeromobili che guardano con interesse al
Mediterraneo e a tutta l’area Emea, i principali player del
traffico aereo, costretti in questi anni a cercare altrove
servizi che invece con puntualità e professionalità possiamo
già offrire oggi a Roma e Napoli”. Di qui il patron della Mro
(Maintenance, Repair and Overhaul) partenopea aggiunge:
“All’interno di Atitech e dell’ex Alitalia esistono infatti
professionalità e competenze capaci di soddisfare le più
svariate esigenze dei vettori presenti sul mercato, in tempi
rapidi ed assicurando standard di qualità molto alti. Know how
ed expertise che puntiamo a valorizzare, anche attraverso
interventi di formazione continua e l’utilizzo di tecnologie
sempre più performanti”. “Il capitale umano – conclude
Lettieri – è la vera forza di questa operazione”.

Casciello: “Imbarazzo                                  FI,
adesso temono il flop”
È ormai scontro tra Forza Italia e Azione che ha accolto i
parlamentari che hanno detto addio al Cav Silvio Berlusconi
dopo la caduta del governo Draghi. A lanciare l’attacco dopo
le parole del commissario regionale della Campania Fulvio
Martusciello, sono i candidati alla Camera e al Senato:
“Campioni di trasformismo e di ingratitudine. I candidati di
Calenda e Renzi sono dei voltagabbana che hanno avuto tutto da
Berlusconi ed ora dimenticano – hanno dichiarato – Ci
chiediamo davvero come si possano votare liste con Mara
Carfagna, Paolo Russo e Luigi Casciello. Gente che non sarebbe
‘politicamente’ esistita senza Berlusconi. Poiché vale il
principio che chi tradisce una volta tradisce sempre è ovvio
che il voto dato a loro è un voto a traditori”. Non si fa
attendere la replica di Gigi Casciello, candidato con Azione,
che punta il dito contro il suo ex partito: “Leggo un
“imbarazzante” comunicato dei candidati alle elezioni del 25
settembre di Forza Italia. Non sono abituato a occuparmi di
cose disadorne e di volgarità ma stavolta non mi sottraggo. E’
evidente che in Campania Forza Italia sia terrorizzata dal
sorpasso del Terzo Polo e qualcuno stia perdendo il controllo
di se stesso, già spesso precario, ma personalmente non mi
sento per nulla toccato. A Forza Italia ho donato le mie
migliori energie accettando anche sfide impossibili e con
queste sortite becere si mira semplicemente a nascondere
l’amara realtà: ormai esiste la Destra e non il Centrodestra
che non c’è più perché Forza Italia ha rinunciato al suo ruolo
consegnandosi alla Lega e in Campania ha mortificato a lungo
anni di militanza – ha dichiarato il parlamentare uscente – Mi
astengo poi sulle candidature di Forza Italia in Campania
perché non commento le scelte di altri partiti e poi ho
lasciato Forza Italia non potendo restare in un partito
imitazione della Lega e per l’irresponsabilità di aver tolto
la fiducia al Governo Draghi nel momento più drammatico della
vita del Paese dal dopoguerra. Un attacco simile all’on. Mara
Carfagna, alla quale si devono per il suo lavoro da ministro
del Sud e della Coesione Territoriale, risultati mai ottenuti
per il Mezzogiorno, a cominciare dal 40% dei fondi del Pnrr,
si qualifica per la volgarità e l’inattendibilità di chi se ne
è reso responsabile”. er.no
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