FEGATO E SANA ALIMENTAZIONE
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FEGATO E SANA ALIMENTAZIONE Il fegato è situato nella parte alta e destra dell'addome, subito sotto il diaframma. Come tutti gli organi anche il fegato è costituito da numerose cellule, quelle del fegato sono chiamate epatociti. Ogni epatocita vive in media 150 giorni ed è fortemente irrorato dal sangue; si calcola infatti che in condizioni di riposo giunga al fegato circa un litro e mezzo di sangue al minuto. Le cellule epatiche sono particolarmente adibite alla sintesi dei grassi, al metabolismo dei carboidrati e alla detossificazione di scorie metaboliche, sostanze nocive e tossiche. Pur senza conoscere tutti questi dettagli anatomici e fisiologici, gli antichi erano consapevoli della grande importanza di quest'organo, tanto da credere che in esso risiedesse il coraggio di un uomo (da cui deriva l'espressione ancora in voga "avere fegato"). E’ l'organo più generoso del nostro organismo, un lavoratore instancabile e polivalente, essenziale per la buona salute ed indispensabile alla vita, con i suoi 1500 grammi, è la ghiandola più grande del nostro organismo e le sue dimensioni sono mantenute costanti rispetto al peso corporeo, aumentando o diminuendo in base ad esso.. Il fegato svolge mansioni di magazziniere (funge da deposito di nutrienti, come il glicogeno, alcuni minerali come il ferro, e diverse vitamine, soprattutto la B12 e quelle liposolubili), ha un ruolo fondamentale nella modulazione della glicemia, spazzino con spiccata propensione al rispetto dell'ambiente (è l'organo più attivo nei processi di detossificazione e ricopre anche un ruolo immunitario), produttore e distributore di energia (elabora le sostanze alimentari e ne produce di nuove per sopperire a specifiche esigenze dell'organismo). Interviene nella sintesi di acidi grassi come forme di deposito delle calorie assunte in eccesso (all'interno del fegato avviene la sintesi di trigliceridi e colesterolo). In particolari condizioni di sovraccarico funzionale, tale metabolismo può andare in crisi favorendo l'accumulo di trigliceridi all'interno degli epatociti. Quando il contenuto lipidico del fegato supera il 5% del suo peso si parla di steatosi epatica o più comunemente di fegato grasso. Il fegato distrugge e metabolizza i globuli rossi morti, recuperando il ferro legato all'emoglobina e creando metaboliti che vengono aggiunti alla bile come pigmenti, autotrasportatore, interviene anche nella sintesi di aminoacidi non essenziali (transaminazione) e delle proteine plasmatiche come l'albumina ed i vari fattori della coagulazione (fibrinogeno, protrombina, fattori V, VII, IX, X), controllore del traffico (regola le varie vie metaboliche anche grazie alla produzione di ormoni). Se 1
tutto ciò non bastasse, il fegato ha anche numerose competenze sanitarie: è per esempio in grado di autoripararsi quando viene leso. Ovviamente, per quanto efficace esso sia, il fegato non può certo fare miracoli. Se la quantità di tossine da trattare è eccessiva, la sua capacità depurativa si satura e tali sostanze ritornano nel circolo sanguigno con tutto il loro carico di pericolosità. L'eccesso di alimentazione è uno dei motivi del suo malfunzionamento perché impedisce al fegato di impegnarsi anche nella detossificazione dell'organismo, oltre che nella sintesi e nell'elaborazione dei nutrienti. D'altra parte, un'alimentazione sana ed equilibrata, ricca di antiossidanti, lo aiuta a sbarazzarsi delle sostanze tossiche, come farmaci, alcol, patogeni, residui del metabolismo, cellule morte, diossina, caffeina e pesticidi, senza che gli epatociti subiscano danni importanti. I nutrienti amici del fegato, come la vitamina A, la C e la E, oltre al selenio ed al glutatione, si trovano soprattutto nella frutta, nel pesce, nella verdura e nei cereali integrali. Una fase importante nel processo di detossificazione è la coniugazione dell'agente tossico con sostanze che ne aumentano la sua solubilità in acqua; in questo modo i prodotti di rifiuto possono essere agevolmente espulsi con le urine o con le feci (in questo caso solo dopo essere stati riversati nell'intestino con la bile). Affinché questa fase sia efficiente, le cellule del fegato richiedono aminoacidi contenenti zolfo come taurina e cisteina. Uova e vegetali, quali le crucifere (broccoli, zucca, cavolini di bruxelles, cavolfiori, ecc...), ma anche aglio, cipolla e porro, sono tutte eccellenti fonti naturali di zolfo. Se il processo di detossificazione è inefficace, per esempio a causa di un'alimentazione ricca di cibi fritti, grassi saturi e cibi grigliati, ma allo stesso tempo povera di fibre, frutta e verdura, le tossine tendono ad accumularsi nell'organismo. Molte di queste, essendo liposolubili, vanno ad accumularsi nei tessuti ricchi di lipidi, come quello adiposo, e riescono ad attraversare la barriera ematoencefalica che protegge il cervello. Secondo alcuni esperti, l'accumulo di grasso da parte dell'organismo può essere interpretato, almeno in parte, come il tentativo di proteggersi da un eccesso di sostanze tossiche frutto di un'alimentazione sregolata. D'altra parte, l'eccesso di tossine ed in particolare di ammoniaca, avrebbe ripercussioni negative sull'intero organismo (deficit dell'attenzione, aumento delle allergie e delle intolleranze alimentari, aumentata sensibilità alle infezioni). Proprio in virtù di questa sua centralità, quando il fegato si ammala finisce per risentirne l'intero organismo. L'attività epatica può essere compromessa soprattutto da stili di vita scorretti (abitudine tabagica, eccessivo consumo di alcol, utilizzo di sostanze stupefacenti, abuso di farmaci e dieta incongrua). In particolare, per quanto riguarda l'alimentazione, i principali nemici del fegato sono l'alcol e i grassi, soprattutto quelli sottoposti ad elevate temperature (fritture, fastfood ecc.). Anche un consumo smodato di caffeina può, alla lunga, affaticare inutilmente il nostro fegato. Questo importante organo può essere colpito anche da malattie molto pericolose di origine virale, come le epatiti, o risentire di patologie che colpiscono altri distretti dell'organismo. In caso di epatite il contagio può avvenire tramite contatto con sangue infetto, stumenti medici o di igiene contaminati oppure durante rapporti sessuali con partner infetti. Alcune forme (epatite A ed E) si trasmettono anche attraverso alimenti contaminati a causa di scarse norme igieniche. Il fegato può andare in contro ad una particolare condizione chiamata steatosi o, più comunemente, fegato grasso. In questi casi si verifica un accumulo massivo di trigliceridi che, cronicizzando, può dare origine ad un processo degenerativo molto grave chiamato cirrosi. Il diabete, una dieta ricca di grassi e l’eccessivo uso di alcol possono favorire l'instaurarsi di tale malattia. Importanti danni epatici possono essere causati anche dall'uso indiscriminato di certi farmaci, come alcuni steroidi anabolizzanti. L'approccio terapeutico della steatosi e della steatoepatite non alcolica consiste nella modifica dello stile di vita. Ad avvalorare ulteriormente il ruolo della dieta contribuisce l'assenza di una terapia farmacologica specifica (fatta 2
eccezione per quei casi in cui il disturbo è da ricondurre a particolari malattie). Per potenziare ulteriormente gli effetti benefici di una sana alimentazione si consiglia, come sempre, l'abbinamento ad un regolare programma di attività fisica. Sono particolarmente indicate le discipline sportive di resistenza (nuoto, ciclismo, marcia e corsa). COME DEPURARE IL FEGATO Il fegato può essere paragonato ad un lavoratore modello, sempre puntuale, efficiente. Nonostante la natura ci fornisca alimenti con azione disintossicante e rivitalizzante, particolarmente utili nel proteggere il fegato, prima di chiedersi come depurare questo prezioso organo occorrerebbe domandarsi quali regole rispettare per non sovraccaricarlo ed intossicarlo inutilmente: • Evitare di utilizzare farmaci senza che vi sia un reale bisogno • Evitare di associare tra loro più medicinali senza aver consultato il proprio medico; attenzione anche ai rimedi naturali ed erboristici, tanto per citare un esempio la spremuta di pompelmo può aumentare di molto l'assorbimento di farmaci e la loro biodisponibilità, anche di 5-9 volte. • Evitare l'automedicazione • Limitare il consumo di alcolici limitandosi ad un bicchiere di vino o birra durante i pasti principali • Non assumere medicinali in associazione con bevande alcoliche • Non inalare direttamente spray di uso comune come gli insetticidi per piccoli insetti • Adottare uno stile di vita sano caratterizzato da alimentazione equilibrata e regolare attività fisica • Moderare il consumo di fritture e di grassi in particolar modo di quelli saturi, contenuti soprattutto nei latticini, formaggi, nella margarina e nelle carni grasse. Il consumo di tali alimenti va ridotto anche per tenere sotto controllo i valori di colesterolo nel sangue • Moderare il consumo di cibi affumicati, grigliati o bruciacchiati • Limitare il consumo di sale, sostituendolo eventualmente con delle spezie • Incrementare il consumo di alimenti ricchi di fibre come frutta e verdura • Mantenere il proprio peso corporeo nella norma • Evitare diete dell'ultimo minuto • Assicurarsi di assumere le giuste quantità di vitamine e minerali anche se si sta seguendo una dieta dimagrante • Tra gli alimenti più indicati per depurare il fegato e stimolarne la funzionalità ricordiamo: 3
• spremuta di limone: ricca di acido ascorbico (vitamina C), depura efficacemente il fegato, ma può causare qualche problema a chi soffre di gastrite • carciofo, cardo mariano, mela, mirtillo, cavolo, lievito, polline • olio extravergine di oliva crudo, ovviamente senza esagerare con le dosi Alimenti amici del fegato Alimenti nemici del fegato Consumare frutta fresca e verdura in grandi Alimenti ricchi di grassi saturi, come salsicce, quantità; mangiare vegetali di colore giallo, salumi, pancette, burro, formaggi, latte intero arancio, viola, bianco e rosso: ad ogni colore e uova (il tuorlo). sono associate sostanze amiche del fegato, come fibre, vitamine e antiossidanti . Altri cibi da evitare sono le fritture, poiché durante il processo di cottura ad elevate Le fibre limitano l'assorbimento delle sostanze temperature si producono sostanze tossiche, tossiche, facilitandone l'evacuazione con le feci. come l'acrilamide. Alimenti pericolosi per il fegato sono quindi le patate fritte in padella e Le fibre (prebiotici), unitamente allo yogurt ed gli snack untuosi e salati. in modo particolare ai probiotici, migliorano l'efficacia della mucosa intestinale, la quale Limitare cibi raffinati come i dolciumi, lo rappresenta un filtro efficace che, quando zucchero, il riso bianco, le torte e caramelle di funziona bene, risulta permeabile ai nutrienti ma ogni tipo. Il fegato sarebbe infatti non permette il passaggio delle tossine. pesantemente impegnato a metabolizzare l'eccesso di zuccheri semplici. Mangiare cibi ricchi di glutatione o che favoriscono la produzione di glutatione: Pasti abbondanti sovraccaricano di lavoro il asparagi, anguria e broccoli sono buone fonti di fegato. glutatione, così come papaia, amminoacidi solforati e avocado ne favoriscono la Riducete al massimo il consumo di alcolici produzione. (non più di un bicchiere di vino o di una lattina di birra al giorno per la donna, fino al Cibi amari come tarassaco, carciofo, cardo doppio per l'uomo), il fumo, sia attivo che mariano, senape, lattuga romana e broccoli passivo, ed evitate cibi ricchi di conservanti aiutano nella pulizia del fegato. pericolosi, come i nitriti presenti nei salumi e nelle carni conservate. Bere molta acqua (da 2 a 3 litri al giorno) perché aiuta i reni ad espellere le tossine trattate dal Moderare il consumo di caffè e di cioccolato. fegato. Limitare il consumo di cibi ipercalorici e Il pesce è una buona fonte di Omega-3, che ricchi di grassi; tutto ciò facilita il hanno una potente attività antinfiammatoria, e mantenimento di un peso ottimale ed allontana 4
di selenio, un ottimo antiossidante che aiuta il il rischio di steatosi, cioè l'eccessivo accumulo fegato nei processi di detossificazione. di trigliceridi nel fegato, una condizione tipicamente associata all'obesità . Quando si cucina, eseguire una cottura scarsa o appena sufficiente, mai esagerata. 5
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