TUMORI MALIGNI PRIMITIVI DEL FEGATO
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TUMORI MALIGNI PRIMITIVI DEL FEGATO • EPATOCELLULARI – Carcinoma epato-cellulare (HCC) – Carcinoma fibrolamellare – Epatoblasoma • COLANGIOCELLULARI – Colangiocarcinoma; Epatocolangiocarcinoma – Cistoadenocarcinoma • MESENCHIMALI – Vasali – Emangiosarcoma; Emangioendotelioma – Stromali – Sarcoma
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO (HCC) ( ) Fattori di rischio • Cirrosi Epatica – HCV – HBV / HBV – delta • Età – Al Alcooll – Emocromatosi • Sesso maschile – Deficit α - 1 antitripsina – Porfiria cutanea tarda • Aflatossina Afl t i • Sostanze chimiche
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO (HCC) Ruolo carcinogenetico della cirrosi • Attività iperproliferativa degli epatociti: - necrosi epatocitaria - collasso e disorganizzazione stromale - diversa organizzazione del nodulo cirrotico rispetto al lobulo epatico • Alterato bilanciamento tra epatociti , cellule di Kupffer e cellule endoteliali, responsabili rispettivamente p dei fattori stimolatori ed inibitori della proliferazione • Alterazioni ormonali ed immunologicheg
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO (HCC) Ruolo carcinogenetico della cirrosi • Maggiore suscettibilità delle cellule all’azione dei carcinogeni ambientali durante la mitosi, mitosi per l’apertura della doppia elica • Maggiore probabilità da parte della cellula in replicazione attiva di acquisire la mutazione, perché il danno genomico viene trasmesso irreversibilmente a una cellula figlia • Aumentata probabilità che l’efficienza l efficienza dei sistemi di riparazione del DNA diventi carente, per un tessuto che aumenta di 30-40 volte la p sua attività proliferativa
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO (HCC) I f i Infezione da d virus i BeC • L’infezione L infezione cronica da virus dell dell’epatite epatite B e C costituisce uno dei più rilevanti meccanismi patogenetici nello sviluppo dell’epatocarcinoma • Il meccanismo carcinogenico dei due virus sembra differente: – Epatite B: attività oncogenetica diretta attraverso l’integrazione del DNA virale in quello dell’ospite, determinante instabilità genica – Epatite C: impedimento della morte cellulare per apoptosi e della downregulation dell’oncogene p53 indotto da proteina core dell’HCV • Un ruolo co-carcinogenico co carcinogenico può essere svolto da altri virus come pure dall’alcool
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO (HCC) Ruolo carcinogenetico di altri fattori • Alcool: il principale suo metabolita, metabolita l’acetaldeide, l’acetaldeide danneggia il DNA e inibisce i sistemi di riparazione di quest’ultimo quest ultimo • Aflatossina: è prodotta dal fungo Aspergillus flavus. flavus Effetto carcinogenetico della frazione B1, i cui metaboliti si legano g selettivamente a residui di Guanina del DNA, favorendo mutazioni • Ferro: nella sua forma cataliticamente attiva induce la formazione di radicali liberi capaci di reagire con il DNA, alterando la capacità di apertura della doppia elica
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Anatomia patologica Aspetti macroscopici Forma nodulare multifocale: - è la più frequente - di solito si associa a cirrosi epatica - è caratterizzata da noduli ben localizzati, di dimensioni variabili, talvolta confluenti F Forma massiva i monofocale: f l - è più comune nei soggetti giovani, non cirrotici - è rappresentata da una massa unica, per lo più voluminosa - sii sviluppa il più iù frequentemente f t t nell lobo l b epatico ti destro d t - si presenta con focolai necrotico-emorragici al centro e con noduli satelliti più piccoli Forma diffusa: - è la più rara - è caratterizzata da minuscoli noduli tumorali simili ai noduli di rigenerazione cirrotica - infiltra diffusamente il fegato
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Aspetto TC Lesione Lesioni nodulari monofocale f l ltif li multifocali
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Anatomia patologica Aspetti microscopici – Forma ben differenziata – Forma moderatamente differenziata – Forma indifferenziata Caratteristiche cellulari: - rapporto nucleo / citoplasma - polimorfismo cellulare Tipo di organizzazione strutturale: - strutture simil-ghiandolari - presenza di abbondante stroma fibroso
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Quadro clinico In p presenza di cirrosi epatica: p – Quadro frequentemente asintomatico, prevalendo i sintomi della malattia di base (sintomi della cirrosi epatica) – Astenia A t i ingravescente i t – Febbricola serotina – Dolenzia ipocondrio destro – Comparsa di ascite / ascite resistente ai diuretici – Comparsa / peggioramento di ittero
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Quadro clinico In assenza di cirrosi epatica: p – Rapido deterioramento delle condizioni generali – Febbricola serotina – Dolenzia / dolore ipocondrio destro – Astenia ingravescente – Comparsa di ascite – Comparsa di ittero – Epatomegalia pato ega a
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Quadro clinico Fase avanzata: – Con l’aumentare delle dimensioni e/o della diffusione intraepatica, intraepatica possono comparire sintomi legati a complicanze: - trombosi portale - emoperitoneo per emorragia intra- lesione e rottura della glissoniana – L’accrescersi della neoplasia comporta progressiva i riduzione id i della d ll massa funzionale epatica, già compromessa d ll malattia dalla l tti di base b
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Algoritmo diagnostico • L’epatocarcinoma rappresenta una tappa quasi obbligata nella storia naturale del paziente con cirrosi i i epatica ti • Il monitoraggio dei pazienti a rischio prevede l’esecuzione periodica (ogni 3/6 mesi a seconda della severità e durata della cirrosi) di : - ecografia epatica - dosaggio della alfa alfa-fetoproteina fetoproteina (l’indicatore di trasformazione neoplastica più utile, anche se con una sensibilità non particolarmente ele ata) elevata)
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Alfa - fetoproteina • Proteina prodotta dagli epatociti in rapida rigenerazione (valori elevati nel feto e dopo epatectomia) t t i ) • Aumenta in modo modesto anche in corso di epatopatie t ti acutet e croniche i h e di altri lt i tumori t i (teratoma, seminoma) • Valori serici > 500 ng/mL hanno elevata (>95%) specificità per l’epatocarcinoma • Il suo dosaggio è fondamentale nel follow-up dell’epatocarcinoma dopo terapia
TUMORI BENIGNI EPATOCELLULARI • Adenoma epato-cellulare • Iperplasia nodulare focale • Iperplasia nodulare rigerenerativa TUMORI VASCOLARI BENIGNI • Angioma
ADENOMA EPATOCELLULARE - neoformazione di solito capsulata - l localizzazione li i multifocale ltif l (30%) - rischio di evoluzione maligna incerto - più frequente nelle donne in età fertile - trattamento con estro-progestinici estro progestinici - esami di laboratorio non utili - non reperti specifici a US, US TC, TC RMN Possibile regressione dopo sospensione di ormoni Rischio di emorragia con ll’aumento aumento di volume
IPERPLASIA NODULARE FOCALE - più frequente nelle donne - noduli multipli nel 20% dei casi - cicatrice stellata centrale - non dimostrata l’evoluzione maligna - US e RMN accurate per di diagnosii - g non indicata resezione chirurgica
IPERPLASIA NODULARE RIGENERATIVA - lesione rigenerativa localizzata all’ilo epatico o intorno a spazi portali - età > 60 aa - fattori f tt i scatenanti: t ti trombosi portale / ipertensione portale - alterazione della vascolarizzazione - assoc associata ata a d displasia sp as a ce cellulare ua e - possibile evoluzione maligna
COLANGIOCARCINOMA • Neoplasia a crescita lenta che tende a diff d diffondere per estensione t i locale l l lungo l i dotti biliari • Metastatizza prevalentemente ai linfonodi regionali (peduncolo epatico) che sono infiltrati nel 15%-30% 15% 30% al momento della diagnosi • La L localizzazione l li i all’ilo ll’il epatico ti coinvolge i l per compressione o infiltrazione la vena porta e/o l’arteria epatica • Metastasi a distanza poco frequenti: polmone l 15%, 15% scheletro h l t 3%,3% rene ed d encefalo f l
Bile duct malignancies g Adenocarcinoma > 90% Extra hepatic Extra-hepatic Peri hilar Peri-hilar Intra hepatic Intra-hepatic involvement involvement involvement 10 % 70 % 20 % Unresectable U t bl disease > 50 %
COLANGIOCARCINOMA Fattori di rischio • Malattie infiammatorie intestinali • Colangite C l it sclerosante l t primitiva i iti • Cirrosi biliare secondaria • Patologie congenite delle vie biliari
Monitoringg for cholangiocarcinoma g Up p to 15% of PSC p patients develop p cholangiocarcinoma Occurrence of cholangiocarcinoma does not correlate with the duration of PSC Higher risk patients are those with long- standing IBD / cirrhosis Differential diagnosis is impossible on the h bbasis i off morphological h l i l findings fi di
Cholangiocarcinoma Features suggesting the diagnosis Cholestatic jaundice Dilation of intra intra-/extra-hepatic /extra hepatic biliary ductal system at US Absence of symtoms, excluding those related l t d to t cholestasis h l t i Elevated CEA levels Persisting elevated CA 19-9 levels after resolution of cholestasis
CEA / CA 19-9 for diagnosing cholangiocarcinoma in PSC patients CA 19-9 > 129 U/ml sensitivity 79% CA 19 19-99 > 180 U/ml sensitivity 89% Siqueira E et al. Gastrointest Endosc, 2002 Levy C et al al. Dig Dis Sci, Sci 2005 High g serum levels of CA 19-9 related to cholestasis / inflammation CEA x 40 + CA 19-9 accuracy 86 % The best laboratory-based laboratory based tumor index
Diagnosing cholangiocarcinoma i PSC patients in i Diagnostic Di ti yield i ld of: f - ERCP / MRCP low - CT scan up to 80% - FDG-PET FDG PET 50-75 50 75 % - Intraductal EUS 80-90 % - Brush cytology 20-80 % - DIA/FISH cytology 50-90 % - Tumor markers 50-85 % - Molecular markers 30-50 %
PSC / Cholangiocarcinoma g ERCP findings PSC Colangiocarcinoma
Cholangiocarcinoma Di Diagnostic i work-up k Morphological definition of the ductal lesions Differential Diff i l diagnosis g between malignant and non malignant li t stricture t i t
MRCP Colangio carcinoma i Klastkin 3 ERCP
Bismuth classification of hilar tumors I II III a III b IV
Colangiocarcinoma g Klastkin 1 Klastkin 2 Klastkin 3
Cholangiocarcinoma g Unresectable disease • Bismuth IV / Klastkin 3 or multifocal disease • Involvement of portal vein • Bilateral involvement of hepatic artery and pportal vein • Vascular involvement of one side of liver and diffuse involvement of biliary ducts in the other side
Cholangiocarcinoma Factors influencing life expectancy ( (regardless dl off ttreatment t t modalities) d liti ) Jaundice Obstruction-related complications Tumor location and size Testoni PA et al. al 1996; Prat F et al. al 1998; Heron DE et al. 2003; Arvanitakis M et al. 2006
Survival of patients with hilar cholangiocarcinoma in relation with serum bilirubin levels ( di (median, d days)) Bilirubin Bismuth Bismuth Bismuth level I II / III IV < 5 mg/dl 237 253 155 5-10 mg/dl 300 302 180 > 10 mg/dl - 34 31 Testoni PA et al. 1996
Bilateral drainage with metal stents in type III / IV hilar stricture Nit S Nit-S Y Stent
Metal stents (SEMS) Large lumen (up to 30 F) Prolonged patency (more than 6 months) Expensive p Not removable Superior for palliation of distal and hilar strictures Risk of “biliary cripple”for bilateral stenting at hilum
COLANGIOCARCINOMA Frequenza (%) di sintomi e segni SINTOMI % Dolore addominale 57 Calo ponderale 46 P it Prurito 31 Febbre 12 SEGNI CLINICI Ittero 82 Epatomegalia 37 Massa addominale 10 Splenomegalia 5
Plastic or metal stent for palliation of malignant biliary strictures ? In patients with a life expectancy > 3 months initial metal stent placement is more cost-effective Fewer Better B - complications - compliance - re-stenting - survival p - hospitalization Schassmannn A et al. 1996; Yeoh KG et al, 1999; Baron T et al. 2005
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Algoritmo diagnostico Ecografia + α - fetoproteina (α FP) Biopsia Bi i Li i d l TC Lipiodol epatica Biopsia Diagnosi ag os epatica La biopsia epatica è eseguita Di Diagnosi i sotto guida Eco / TC
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO A Approccio i di diagnostico ti SENSIBILITA’ (%) SENSIBILITA LIVELLO INDAGINE HCC HCC < 1 cm. > 3 cm. I Ecografia g 30 90-95 II TC 30 90-95 RMN 30 90-95 III Lipiodol p 85 90-95 TC IV Biopsia > 90 100 ecoguidata
COLANGIOCARCINOMA • Seconda neoplasia maligna primitiva epatica per frequenza • Insorge più frequentemente su fegato non cirrotico • Associazione con sostanze chimiche ( (Thorotrast) ) • Elevata malignità • Trattamento solo chirurgico (se possibile) • Trapianto ortotopico di fegato: non indicato i di t per elevata l t frequenza f di recidive idi
Cholangiocarcinoma Bilateral drainage Nit-S Y Stent
COLANGIOCARCINOMA Prognosi e trattamento • Sopravvivenza a 5 anni: –TTumorii prossimali i li 5% – Tumori distali 20% • Trattamento: – Neoplasie localizzate: Chirurgia radicale – Neoplasie infiltranti: Chirurgia palliativa Posizionamento endoprotesi per via i endoscopica d i o percutanea t
Cholangiocarcinoma Metal vs plastic stents Plastic stents > cost effective than metallic ones if survival < 3 months Initial metal stents > cost effective than plastic ones after 3 months Decreases in costs for endoscopic p p procedures and rehospitalization offset the cost of the metal stent
Cholangiocarcinoma Metal vs Plastic stent Strategy A B C P>P P>M M>P Cost $ 4032 4280 3377 ERCP/pt 0.91 0.77 0.29 Cholangitis 0.18 0 18 0.15 0 15 0.06 0 06 Strategy A: initial plastic + with repeat plastic stents Strategy B: initial plastic + metal stent Strategy C: initial metal stent + with double plastic stents
Colangiocarcinoma g Klastkin 1 Klastkin 2 Klastkin 3
Cholangiocarcinoma How many systems to drain ? Drainage of at least 25-30% of the liver volume is needed to relieve jaundice Liver volume drained: 55-60 % right hepatic duct 30-35 30 35 % left hepatic duct 10 % caudate lobe. Unilateral drainage may allow to incomplete relief of jaundice and bacterial contamination of an undrained segment
BILIARY STENT STRICTURES OF THE HILUM NON RESECTABILITY CRITERIA • Bismuth IV or multifocal disease • Involvement of portal vein • Involvement of two branches of portal vein or bilateral involvement of hepatic artery and portal vein • Vascular involvement of one side of liver and diffuse involvement of biliary ducts in the other side
CARCINOMA DELLA COLECISTI • Incidenza: 3% (dei tumori maligni) • Maschi / Femmine: 1 / 4 • Età: > 60 • Fattori di rischio: – Colecisti a porcellana – Polipo adenomatoso > 1,5 cm. – Adenomiomatosi segmentale
TUMORI MALIGNI DELLA COLECISTI C l i ti a porcellana Colecisti ll La colecisti a porcellana è una rara malattia caratterizzata da un accumulo di calcio a livello delle pareti
TUMORI MALIGNI DELLA COLECISTI Litiasi della colecisti e carcinoma della colecisti • > 90% dei pazienti con carcinoma hanno concomitante litiasi biliare – Questa associazione aveva fatto supporre un ruolo patogenetico della calcolosi, smentito da studi epidemiologici p g prospettici p p – La colecistectomia profilattica è controindicata • < 0,2% 0 2% dei pazienti con colelitiasi sviluppa un carcinoma
CARCINOMA DELLA COLECISTI Quadro clinico • Fase precoce: – Asintomatica s to at ca o ssintomi to d di co colica ca b biliare, a e, se la neoplasia è associata a litiasi sintomatica della colecisti • Fase avanzata (> 60%): – Dolore – Ittero – Febbre – Calo ponderale – Massa ppapabile p in ipocondrio p dx
CARCINOMA DELLA COLECISTI Trattamento e prognosi STADIO TRATTAMENTO SOPRAVVIV. (%) A 5 ANNI Neoplasia p Chirurgia g 42 localizzata Radicale Coinvolgimento C i l i t Chirurgia Chi i 04 0-4 locoregionale Palliativa (Fegato-Linfonodo) (Fegato Linfonodo) Metastasi a Nessun 0 distanza Trattamento
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO La documentazione di una massa occupante spazio a livello epatico rappresenta frequentemente f un riscontro i occasionale durante indagini ecografiche; studi di epidemiologici id i l i i recentii indicano i di nell 2% la presenza di lesioni focali nella popolazione l i generale l
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO • EPATOCELLULARI Adenoma epato-cellulare epato cellulare Iperplasia nodulare focale • COLANGIOCELLULARI Adenoma colangio-cellulare Cistoadenoma P ill Papillomatosi t i
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO • MESENCHIMALI Stromali Lipoma e Leiomioma Vasali Emangioma • MISTI Amartoma / Teratoma
TUMORI BENIGNI MESENCHIMALI • Angioma g cavernoso: - è la neoplasia epatica più frequente - èpper lo più p asintomatico (diagnosi ( g casuale, in corso di ecografia) - p può essere singolo g o multiplo p - frequente è la sede sotto-capsulare - è costituito da uno o ppiù noduli ben circoscritti, non capsulati - p può andare incontro o processi p di trombosi, fibrosi, calcificazione - non necessita di resezione chirurgica, g , se asintomatico o di dimensioni giganti
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO Quadro clinico • Piccole dimensioni (< 5 cm.) cm ) – Nella maggior parte dei casi sono asintomatici e rappresentano frequentemente un riscontro occasionale • Grandi dimensioni (> 5 cm.) cm ) – Asintomatici (60%) – Sintomatici: • Senso di peso ipocondrio dx • Dolore ipocondrio dx (fenomeni trombotici) • Emoperitoneo (rottura di tumori superficiali in peritoneo) • Ittero-colangite (cistoadenoma)
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO (I) Approccio diagnostico ANGIOMA IPERPLASIA ADENOMA NODULARE FOCALE IDENTIFICAZ IDENTIFICAZ. Ecografia Ecografia Ecografia DIAGNOSI DI Clinica Clinica Clinica PROBABILITA’ Scintigrafia Scintigrafia Scintigrafia con emazie con TC ((+)) con TC ((-)) marcate (+) DIAGNOSI DI TC / RMN TC / RMN TC / RMN CONFERMA DIAGNOSI DI Biopsia * Biopsia * Biopsia * CERTEZZA * La Biopsia con ago sottile è eseguibile in tutti i casi di formazioni di piccole dimensioni e centroepatiche
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO (II) Algoritmo diagnostico Ecografia g + Doppler Diagnosi Diagnosi Stop d bbi dubbia certa t Scintigrafia Scintigrafia Adenoma? emazie tecnezio + - + - TC-RMN Diagnosi probabile: Diagnosi Conferma Conferma Stop Iperplasia nodulare probabile: focale Angioma Diagnosi Diagnosi certa dubbia Arteriografia Stop Diagnosi Stop p Stop Biopsia Diagnosi certa ecoguidata dubbia
TUMORI SECONDARI DEL FEGATO Quadro clinico • Segni e sintomi della neoplasia primitiva • Segni e sintomi da interessamento epatico – Epatomegalia – Ittero Itt – Ascite – Fosfatasi Alcalina – Transaminasi
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO Orientamento terapeutico p TIPO DI TUMORE QUADRO CLINICO TRATTAMENTO Piccole dimensioni: nessun Asintomatico trattamento Angioma Rapida crescita: chirurgia Si t Sintomatico ti Chi Chirurgia i delle d ll complicanze li Asintomatica Sospensione contraccettivi orali Iperplasia nodulare focale Non Complicata: sospensione Sintomatica contraccettivi orali Complicata: Co p cata c chirurgia u ga Asintomatico Sospensione contraccettivi orali, Adenoma Chirurgia (?) Sintomatico Sospensione contraccettivi orali, Chirurgia Adenoma Asintomatico Nessun trattamento colangiocellulare Cistoadenoma Sintomatico Chirurgia sempre
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO Orientamento terapeutico p TIPO DI TUMORE QUADRO CLINICO TRATTAMENTO Piccole dimensioni nessun Asintomatico trattamento Angioma Rapida crescita, chirurgia Si t Sintomatico ti Chi Chirurgia i delle d ll complicanze li Asintomatica Sospensione contraccettivi orali Iperplasia nodulare focale Non Complicata: sospensione Sintomatica contraccettivi orali Complicata: Co p cata c chirurgia u ga Asintomatico Sospensione contraccettivi orali, Adenoma Chirurgia (?) Sintomatico Sospensione contraccettivi orali, Chirurgia Adenoma Asintomatico Nessun trattamento colangiocellulare Cistoadenoma Sintomatico Chirurgia sempre
TUMORI BENIGNI DELLA COLECISTI E VIE BILIARI EXTRAEPATICHE Rischio di trasformazione maligna • Neoplasie sostanzialmente benigne • Polipo adenomatoso (> 1,5 cm.): Riportata • Cistoadenoma: Frequente • Papillomi (vie biliari): Frequente
TUMORI BENIGNI DEL FEGATO (II) Algoritmo diagnostico
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO M Meccanismo i carcinogenetico i ti HBV-HCV HBV HCV INFEZIONE CRONICA HBV HCV Integrazione DNA ? d l virus del i nell’ospite ll’ it ? Co-carcinogeno? CIRROSI EPATICA Virus? Alcool? Altro? Epatocarcinoma
TUMORI MALIGNI DEL FEGATO US: Epatocarcinoma A B C HCC: HCC: Lesione iperecogena Area ipoecogena Infusione di alcool (PEI) post trattamento
TRATTAMENTO DELL’EPATOCARCINOMA (HCC) Classificazione di Child-Pugh Child Pugh PUNTI U 1 2 3 Albumina > 3.5 3.5 – 3.0 < 3.0 ( /dl) (gr/dl) Bilirubina 3 (mg/dl) Tempo di > 80 80-50 < 50 Quick (%) Ascite Assente Falda Imponente Sensorio Integro Obnubilato Coma A: 5-8 punti B: 9-11 punti C: 12-15 punti
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO (HCC) I id Incidenza in i Italia It li (N° nuovi casi / anno / 100.000 abitanti) INCIDENZA NORD 10.4 CENTRO 57 5.7 SUD 8.5 (Registro tumori ’83 – ‘87)
TUMORI MALIGNI PRIMITIVI DEL FEGATO TC: Epatocarcinoma A B Prima M M.D.C. DC Dopo M.D.C. MDC
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO TC Controllo dell’ efficacia della alcolizzazione A B Senza M.D.C. Con M.D.C. lesione focale non documentata area ipodensa = necrosi
TUMORI MALIGNI PRIMITIVI DEL FEGATO Frequenza in relazione al sesso MASCHI % FEMMINE % EPATOCARCINOMA 72.6 57.4 (HCC) COLANGIOCARCINOMA 18.1 27.6 EPATOBLASTOMA 1.2 2.1 SARCOMA 1.3 3.1 NON SPECIFICATO 1.0 1.6 ALTRI 5.8 8.3 (Da Carriaga, Cancer 1995)
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Algoritmo diagnostico • In presenza di una lesione epatica: l’esecuzione di una biopsia ecoguidata può far porre la diagnosi di epatocarcinoma; l’effettuazione di una TC con Lipiodol (infusione per via angiografica di un composto, il Lipiodol, che si lega selettivamente alle cellule neoplastiche e successiva i esecuzione, i dopo d 3 o 4 settimane tti di una tomografia computerizzata per confermare l’accumulo del composto) può consentire una stadiazione della neoplasia (vascolarizzazione, sede e numero dei noduli neoplastici)
EPATOCARCINOMA PRIMITIVO Opzioni terapeutiche • Trattamento T tt t loco-regionale: l i l – Alcolizzazione Percutanea Ecoguidata (PEI) – Chemioembolizzazione per via arteriosa (TACE) • Trattamento sistemico – Terapia T i ormonale l (Tamoxifene) (T if ) – Chemioterapia • Trattamento T chirurgico hi i – Resezione – Trapianto ortotopico di fegato (OLT)
TUMORI MALIGNI PRIMITIVI DEL FEGATO Relazione e a o e teterapia ap a – sop sopravvivenza a e a nell’epatocarcinoma < 5 cm. SOPRAVVIVENZA (%) CHILD TRATTAMENTO 1 ANNO 2 ANNI 3 ANNI MEDIANA Non trattati 86 51 26 26 Chirurgia 86 82 79 67 A (resecati) PEI 97 91 71 52 Non trattati 65 22 13 17 Chirurgia 86 60 40 26 B (resecati) PEI 86 66 41 30 (Da Livraghi, J. Hepatol., 1995)
TUMORI DELLA COLECISTI E DELLE VIE BILIARI EXTRA-EPATICHE BENIGNI MALIGNI • Colecisti • Colecisti – Papilloma – Carcinoma (99%) – Polipo adenomatoso – Sarcoma (0.2%) • Vie biliari • Vie biliari – Papilloma – Carcinoma (99%) – Adenoma – Sarcoma (0,2%) (0 2%) – Cistoadenoma – Fibroma
TUMORI MALIGNI DELLE VIE BILIARI EXTRAEPATICHE Principali sedi di localizzazione SEDE % Terzo superiore (ilare) 58 (Tumore di Klatskin) Terzo medio 17 Terzo inferiore 18 Diffuso 7 > 94% sono Adenocarcinomi
COLANGIOCARCINOMA S Sensibilità ibilità delle d ll indagini i d i i diagnostiche di ti h in ordine decrescente • Colangiografia retrograda Possono avere a ere endoscopica (ERCP) un ruolo terapeutico • Colangiografia percutanea (posizionamento transepatica (PTC) di protesi) • MRCP • Ecoendoscopia • TC • Ecografia
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