European economic outlook - L'ECONOMIA EUROPEA Europa in ripresa, ma quanto può durare ? - Webflow
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OXFORD ECONOMICS BRIEFINGS – XV EDIZIONE ECONOMIA GLOBALE ED EUROPEA European economic (Milano, 30 giugno 2017) outlook L’ECONOMIA EUROPEA Europa in ripresa, … ma quanto può durare ? A.Boltho Magdalen College Università di Oxford e Oxford Economics
IN QUESTO MOMENTO LE COSE NON VANNO TROPPO MALE C'è crescita negli Stati Uniti (anche se un po' debole), c'è una discreta crescita in Cina, c'è una ripresa in diversi mercati emergenti e c'è anche un barlume di crescita in Giappone In Europa il Regno Unito sembra non aver troppo sofferto a causa del Brexit mentre l'Europa orientale continua a svilupparsi a ritmi sostenuti 4.0 E la Zona euro mostra un'evoluzione, sì ancora modesta, ma pur sempre solida (con, addirittura, un tocco d'inflazione)
CRESCITA DEL PIL (camb. percentuali; medie mobili di 3 trim.) Europa 3 orient. 2 U.K. Zona euro 1 0 -1 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Oxford Economics.
CRESCITA DEL PIL (camb. percentuali; medie mobili di 3 trim.) Romania 4 Polonia Rep. ceca 2 Ungheria 0 -2 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Oxford Economics.
EUROPA ORIENTALE* ZONA EURO DISAVANZO SETT. PUBB. DISAVANZO SETT. PUBB. (in percentuale del PIL) (in percentuale del PIL) 0 0 -2 -2 -4 -4 -6 -6 2008 2011 2014 2017 2020 2008 2011 2014 2017 2020 * Bulgaria, Croazia, Rep. ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia.
RAPPORTO DEBITI/PIL SETTORE PUBBLICO 120 Zona euro 90 60 Europa orient.* 30 2000 2003 2006 2009 2012 2015 * Bulgaria, Croazia, Rep. ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia.
RAPPORTO DEBITI RAPPORTO DEBITI TOTALI*/PIL TOTALI*/PIL Francia 350 350 Spagna Italia 300 300 U.K. 250 250 Ungheria 200 200 Germania Polonia 150 150 Rep. ceca 100 100 Romania 50 50 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 * Famiglie, aziende (non finanziarie) e settore pubblico. * Famiglie, aziende (non finanziarie) e settore pubblico.
INDICI PMI - SETTORE MANIFATTURIERO (medie mobili di 3 mesi) 60 Svezia Germania 58 56 Italia 54 Spagna Francia 52 50 48 Gen.2015 Apr. Lug. Ott. Gen.2016 Apr. Lug. Ott. Gen.2017 Apr.
FIDUCIA DELLE FAMIGLIE FIDUCIA DELLE FAMIGLIE (medie mobili di 3 mesi) (medie mobili di 3 mesi) 10 Finlandia 20 Danimarca Svezia Germania 0 10 Spagna Germania U.K. 0 Spagna -10 Francia U.K. -10 Francia Italia Italia -20 -20 Gen-14Apr. Lug. Ott.Gen-15Apr. Lug. Ott.Gen-16Apr. Lug. Ott.Gen-17Apr. Gen-14Apr. Lug. Ott.Gen-15Apr. Lug. Ott.Gen-16Apr. Lug. Ott.Gen-17Apr.
EVOLUZIONE IMPIEGHI EVOLUZIONE IMPIEGHI BANCARI PER LE AZIENDE BANCARI PER LE AZIENDE (camb. percent.; medie mobili di 3 mesi) (camb. percent.; medie mobili di 3 mesi) 9 12 8 6 Francia 4 Germania U.K. 3 Spagna 0 Zona euro Italia -4 0 -8 -3 -12 Gen2009 Gen.2011 Gen.2013 Gen.2015 Gen.2017 Gen2009 Gen.2011 Gen.2013 Gen.2015 Gen.2017 Fonte: BCE. Fonte: BCE.
CRESCITA DEL PIL (camb. percentuali; medie mobili di 3 trim.) 3 U.K. 2 Zona euro 1 Previs. giu. 2016 Previs. giu. 2017 0 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Oxford Economics.
CRESCITA DEL PIL (camb. percent.; med. mob. di 3 trim.) 3 Spagna 2 Germania Francia 1 Italia 0 -1 -2 -3 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Oxford Economics.
CRESCITA DEL PIL (camb. percent. med. mob. di 3 trim.) 3 Spagna 2 Germania Francia 1 Previs. giu. 2016 Previs. giu. 2017 0 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Oxford Economics.
TASSI D'INFLAZIONE (camb. percent.; medie mobili di 3 mesi) 3 UK Spagna 2 Germania 1 Francia Italia 0 -1 2014 2015 2016 2017
COME MAI ? Rinnovato ottimismo cinese Meno austerità nelle politiche di bilancio Politica monetaria (molto) permissiva Il passar del tempo
IMPORTANZA DI VARIE AREE, 2008-16 35 Peso nell'economia mondiale Contributo alla crescita 30 PIL (in $ a prez. corr.), 2008 mondiale, 2008-16 25 20 15 10 5 0 Emerg. Emerg. USA Z. euroGiapp. UK Italia Cina USA Z. euroGiapp. UK Italia Cina escl.Cina escl.Cina
IMPATTO DELLE POLITICHE IMPATTO DELLE POLITICHE DI BILANCIO, 2010-18 DI BILANCIO, 2010-18 (cambiamenti nel disavanzo strutturale in % del PIL) (cambiamenti nel disavanzo strutturale in % del PIL) 1 1 Zona euro Zona euro 0.5 0.5 0 0 -0.5 -0.5 2010-15 2016 2017 2018 2010-15 2016 2017 2018 med.ann. med.ann. Fonte: FMI, aprile 2017. Fonte: OCSE, giugno 2017.
IMPATTO DELLE POLITICHE IMPATTO DELLE POLITICHE DI BILANCIO, 2010-18 DI BILANCIO, 2010-18 (cambiamenti nel disavanzo strutturale in % del PIL) (cambiamenti nel disavanzo strutturale in % del PIL) 1.5 1.5 Regno Unito Germania Francia Spagna 1 1 0.5 0.5 0 0 -0.5 -0.5 2010-15 2016 2017 2018 2010-15 2016 2017 2018 2010-15 2016 2017 2018 2010-15 2016 2017 2018 md.ann. md.ann. md.ann. md.ann. Fonte: FMI, Aprile 2017. Fonte: FMI, Aprile 2017.
TASSI D'INTERESSE A BREVE 6 5 4 Danimarca 3 Svezia 2 Zona euro 1 U.K. 0 Svizzera -1 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
CRESCITA DEL PIL TASSO DI CAMBIO REALE (camb. percent.; med. mob. di 3 trim) (numeri indici; 2005=100) 120 4 Svezia Svizzera 110 3 Zona 2 euro 100 Danimarca Svizzera Svezia 1 Danimarca Zona euro 90 0 Cresc. PIL 2012-16 Zona euro 1,2 Danimarca 1,4 Svezia 2,7 Svizzera 1,5 -1 80 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Fonte: Oxford Economics. Fonte: Oxford Economics.
PUO' DURARE ? Le politiche economiche dovrebbero restare permissive L'euro (e la sterlina) dovrebbero restare relativamente stabili rispetto al dollaro Quali sono i principali rischi ? Una crisi cinese I contraccolpi del Brexit L'imprevedibile Mr Trump
TASSI A BREVE TASSI A LUNGO Italia Stati Uniti 3 3 Stati Uniti U.K. Zona 2 2 euro 1 1 Germania U.K. Zona euro 0 0 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Oxford Economics. Fonte: Oxford Economics.
TASSO DI CAMBIO COL DOLLARO 1.8 1.6 1.4 Sterlina 1.2 Euro 1 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Oxford Economics.
SIMULAZIONE DI UNA STRETTA MONETARIA CINESE Tassi di crescita annuali del PIL, 2016-2020 Scenario Crisi centrale cinese Cina 6.0 5.3 Zona euro 1.6 1.4 Germania 1.5 1.2 Francia 1.5 1.3 Italia 1.1 0.8 Fonte: Oxford Economics.
EFFETTI A LUNGO TERMINE DEL BREXIT Ancora molta incertezza sull'esito finale La stragrande maggioranza degli studi fatti concludono, però, che gli effetti negativi per il Regno Unito saranno relativamente modesti. Oxford Economics, per esempio, sulla base di nove scenari diversi, ritiene che il livello del PIL del paese nel 2030 potrebbe essere dallo 0,1 al 3,9 per cento inferiore a quello che sarebbe stato in assenza del Brexit Anche nel caso più estremo, quindi, la riduzione della crescita annuale sarebbe del solo 0,2/0,3 per cento 4.0 Per il resto dell'Europa gli effetti saranno anch'essi negativi, ma, a parte l'Irlanda, tali effetti dovrebbero essere molto contenuti (da meno 0,1 a meno 0,3 per cento del PIL a orizzonte 2030)
BREXIT POST SCRIPTUM Gli scenari iniziali di Oxford Economics non prevedevano un pagamento da parte del Regno Unito per uscire dall'UE E non prevedevano l'ipotesi di una rottura brutale ("hard Brexit") che avrebbe certamente degli effetti negativi sul commercio estero del paese per diversi anni In altri termini, uno scenario ancor più pessimista non è impossibile (meno 5 per cento del PIL a orizzonte 2030 ?), ma questo resta pur sempre uno scenario estremo
L'IMPREVEDIBILE MR TRUMP Trump sta già facendo danni (vedi "Obamacare", vedi l'accordo di Parigi) ma non ha ancora causato catastrofi Trump ha bisogno di successi da poter "twittare" Una possibilità (positiva) sarebbe il suo piano di infrastrutture (compresa la Grande muraglia messicana), ma il Congresso non sembra disposto ad assecondarlo Un'altra possibilità (negativa) sarebbe una svolta verso il protezionismo (e lì lui ha ingenti margini di libertà)
COMMERCIO MONDIALE, 1929-33 Valori (mil. di $) Genn. 1929: 2.998 Genn. 1933: 992 Fonte: C.Kindleberger, The World in Depression.
E LA PROSSIMA RECESSIONE ? La BRI ha suonato un campanello d'allarme Ci sono debiti eccessivi (sopratutto nei mercati emergenti, ma anche in Europa) e troppe banche sono in difficoltà (sopratutto in Europa) Le Banche Centrali dovrebbero aumentare i tassi per evitare ulteriori indebitamenti, ma potrebbero non farlo abbastanza dato che l'inflazione è tendenzialmente molto più bassa oggigiorno per ragioni strutturali Quindi rischio che un eccessivo indebitamento porti a bolle e ad una nuova crisi finanziaria
PREZZI DELL'IMMOBILIARE* PREZZI DELL'IMMOBILIARE* (1o trim. 2010 = 100) (2000 = 100) Svezia 220 Svezia 130 200 Germania 120 180 Svizzera 160 110 140 Danimarca 120 100 100 Zona euro Germania 90 80 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2000 2003 2006 2009 2012 2015 * In termini reali. * In termini reali.
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