Epidemia di febbre emorragica da Ebola in Uganda
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Poste Italiiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale articolo 2 comma 20/c legge 662/96 - Roma Epidemia di febbre emorragica da Ebola in Uganda La malattia di Creutzfeldt-Jakob Il Centro Nazionale Trapianti presso l’ISS Bollettino Epidemiologico Nazionale Volume 14 - Numero 3 ISSN 0394-9303 Marzo 2001
Poste Italiiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale articolo 2 comma 20/c legge 662/96 - Roma Epidemia di febbre emorragica da Ebola in Uganda Nei precedenti editoriali di questo La malattia Notiziario, è stato annunciato ciò che infine si di Creutzfeldt-Jakob Il Centro Nazionale Trapianti è concretizzato: l’Istituto Superiore di Sanità è presso l’ISS Bollettino Epidemiologico Nazionale diventato “ente di diritto pubblico, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, ammini- ISSN 0394-9303 Volume 14 - Numero 3 Marzo 2001 strativa e contabile”. La Gazzetta Ufficiale del 26 marzo 2001 ha pubblicato il DPR 20 gen- naio 2001, n. 70 contenente il “Regolamento S o m m a r i o di organizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità, a norma dell’articolo 9 del Decreto La malattia di Creutzfeldt-Jakob. Qualità legislativo 29 ottobre 1999, n. 419”. Le basi Sorveglianza in Italia . . . . . . . . 3 e accreditamento per la revisione dell’ordinamento poste dal della formazione in ISS . . . 14 citato decreto legislativo prevedevano il riordi- no dell’intero sistema degli enti pubblici nazio- Bookmark . . . . . . . . . . . . . . 10 nali, in attuazione di una volontà di semplifica- Il convegno del mese . . . . . 16 zione e coordinamento tra tutte le strutture ita- BEN liane che svolgono attività di ricerca. Sorveglianza delle infezioni L’Istituto, dunque, continua ad essere orga- Visto… si stampi . . . . . . . . . 17 ospedaliere in cardiochirurgia. no tecnico scientifico del servizio sanitario L’esperienza dell’Ospedale nazionale, di cui si avvalgono il Ministero della “San Camillo” di Roma . . . . . i La sorveglianza dell’influenza Il Centro Nazionale Sanità, le Regioni e le aziende sanitarie locali e in Italia nella stagione Trapianti presso l’ISS. ospedaliere, pur continuando a svolgere fun- Intervista al Direttore 2000-2001 . . . . . . . . . . . . . . . iii zioni di ricerca, sperimentazione, controllo, Alessandro Nanni Costa . . . 18 Afta epizootica . . . . . . . . . . iv consulenza, documentazione e formazione per quel che concerne la salute della collettività. L’articolo 2 del citato DPR elenca le princi- Epidemia di febbre emorragica Il Comitato pali attività di ricerca e sperimentazione, le da Ebola in Uganda . . . . . . . 11 etico dell’ISS . . . . . . . . . . . . 20 attività di controllo che l’Istituto è tenuto a svolgere in virtù della sua riconosciuta compe- tenza scientifica, le attività di consulenza e di formazione in materia di salute pubblica e le numerose altre attività secondo le competenze specifiche e la vigente legislazione. Direttore responsabile e responsabile scientifico: Giuseppe Benagiano I nuovi organi dell’Istituto sono: il presi- Vice Direttore: Franco Piccinno dente, il consiglio di amministrazione, il diret- Redattore capo: Paola De Castro tore generale, il comitato scientifico e il colle- Redazione: Carla Faralli, Lorenza Scotti, Alessandro Spurio Progetto grafico: Eugenio Morassi, Franco Timitilli gio dei revisori. Grafica: Cosimo Marino Curianò Non è questo il momento per commentare Composizione e distribuzione: Giovanna Morini, Patrizia Mochi Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 le novità introdotte dal decreto, ma semplice- Sviluppo versione Web (http://www.iss.it/notiziario): Marco Ferrari, Stefano Guderzo mente per annunciarne la pubblicazione, con Istituto Superiore di Sanità l’auspicio che quanto espressamente decretato Direttore: Giuseppe Benagiano Viale Regina Elena, 299 - 00161 Roma non deluda le aspettative che da tanti anni Tel. 0649901 - Fax 0649387118 sono maturate in attesa del cambiamento, nel e-Mail: notiziario@iss.it - Sito Web: http://www.iss.it solco di una prestigiosa tradizione di ricerca Telex 610071 ISTSAN I - Telegr. ISTISAN - 00161 Roma Iscritto al n. 475/88 del 16 settembre 1988. Registro Stampa Tribunale di Roma che vede l’Istituto in posizione emergente a © Istituto Superiore di Sanità 2001 livello nazionale e internazionale. Numero chiuso in redazione il 3 aprile 2001 Stampa: Chicca - Tivoli
La malattia di Creutzfeldt-Jakob Sorveglianza in Italia n Italia la raccolta sistematica in seguito a pratiche di carattere dei dati clinico-epidemiologici medico (ad esempio, terapia con or- sui casi di malattia di Creutz- moni ipofisari di origine estrattiva, feldt-Jakob (MCJ) e sindromi impianto di dura madre). I casi ven- Anna Ladogana correlate è stata avviata nel 1993 gono definiti come familiari se la con l’istituzione, presso l’Istituto persona ammalata è portatrice di I tassi di mortalità grezzi e spe- Superiore di Sanità, del Registro una mutazione del gene della PrP cifici per sesso ed età sono relativi ai Nazionale della MCJ. Il Registro (PRNP) o se ha nell’anamnesi fa- decessi (n = 307) avvenuti tra il 1° raccoglie casi di MCJ sporadica, ia- miliare un parente di primo grado gennaio 1993 e il 31 dicembre trogena, familiare (tra questi sono con MCJ certa o probabile. A par- 1999, recensiti al 30 giugno 2000, inclusi casi affetti dalla sindrome di tire dal gennaio 1998, i criteri di e sono stati calcolati utilizzando le Gerstmann-Sträussler-Scheinker, diagnosi di MCJ sporadica proba- stime annuali della popolazione ita- GSS, e da insonnia fatale familiare, bile sono stati aggiornati con l’in- liana (fonte ISTAT). Nel calcolo FFI), e della variante MCJ causati troduzione della positività della dei tassi di mortalità sono state dall’infezione con l’agente della en- proteina 14-3-3 nel liquor cefalo- considerate le classi di età 20-39, cefalopatia spongiosa bovina rachidiano (1). 40-49, 50-59, 60-69 e 70 e oltre. (BSE). La notifica della malat- Tra il 1° gennaio 1993 e il tia in Italia è stata basata sul- 30 giugno 2000 sono stati se- Analisi la segnalazione gnalati al Regi- della distribuzione geografica volontaria dei stro 795 casi. Le differenze nella mortalità (o casi (dal 28 feb- Quattrocento- morbidità) per MCJ osservate tra Il Registro Nazionale braio 2001, la dodici casi sono le diverse regioni italiane sono sta- della MCJ notifica è ob- stati classificati te valutate calcolando i rapporti è stato istituito bligatoria). La come MCJ spo- standardizzati di mortalità (o mor- nel 1993 segnalazione è radica: 161 co- bidità) (SMR), ottenuti applican- estesa a tutti i me MCJ certa, do i tassi di mortalità (o morbidità) casi di sospetta 193 come MCJ nazionali specifici per sesso ed età. MCJ: ne consegue che nel probabile e 58 come MCJ pos- Gli intervalli di confidenza al 95% follow-up clinico alcuni pa- sibile. Due casi sono stati classifi- degli SMR, calcolati sotto l’assun- zienti segnalati non risultino affet- cati come MCJ iatrogena, e 76 casi to di una distribuzione di Poisson, ti da MCJ. Principalmente le se- sono stati classificati come forme fa- che non includevano il valore 1 so- gnalazioni giungono da neurologi miliari (MCJ familiare, GSS e FFI). no stati considerati statisticamente e neuropatologi, ma anche da ge- Non è stato riscontrato nessun caso significativi (2). Questa analisi è riatri e infettivologi. Le definizioni di variante della malattia di Creutz- stata condotta in tre diversi periodi di caso di MCJ sporadica, iatroge- feldt-Jakob. (1993-95, 1996-98 e 1999) per i na, familiare e della variante MCJ casi di MCJ sporadica e per l’inte- utilizzate in Italia sono quelle adot- METODI ro periodo (1993-99) per i casi di tate in ambito europeo: vi sono tre Tutte le analisi statistiche ri- MCJ familiare. I tre diversi periodi livelli di accuratezza diagnostica per guardanti i casi di MCJ sporadica considerati nell’analisi rappresenta- Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 la MCJ sporadica e per la variante sono state effettuate solo su casi cer- no i primi tre anni dall’istituzione MCJ: certa, probabile e possibile ti e probabili. del Registro (1993-95), i tre anni (Tabella 1). I casi vengono definiti come sporadici se non presentano Anna Ladogana1, Maria Puopolo2, Susanna Almonti1, nella storia nessun fattore di rischio Maria Concetta Geloso1, Simona Bevivino1, noto per la MCJ. Sono invece clas- Nathalie Daude1, Rosella Petraroli1 e Maurizio Pocchiari1 sificati come iatrogeni i casi dovuti 1 Laboratorio di Virologia alla trasmissione da uomo a uomo 2 Laboratorio di Fisiopatologia di Organo e Sistema
Tabella 1 - Classificazione e criteri diagnostici della malattia di Creutzfeldt- dopo la segnalazione della variante Jakob (MCJ) MCJ in Gran Bretagna (1996-98), la situazione attuale (1999). L’ana- MCJ SPORADICA lisi della distribuzione geografica Certa dei casi di MCJ sporadica è stata - conferma neuropatologica, o - presenza dell’isoforme patologica della proteina prionica (PrPsc) condotta considerando la regione mediante test immunochimici, o di residenza, quella dei casi di MCJ - presenza delle SAF (scrapie-associated fibrils) al microscopio elettronico familiare, invece, considerando la Probabile regione di nascita. - Demenza progressiva con almeno due dei 4 segni clinici sotto elencati: 1. Mioclono Analisi del trend 2. Segni visivi o cerebellari L’aumento osservato negli ulti- 3. Segni piramidali o extrapiramidali mi anni nel numero dei decessi per 4. Mutismo acinetico - EEG tipico (complessi trifasici periodici punta onda, 1-2 c/s) MCJ è stato analizzato con un mo- - presenza della proteina 14-3-3 nel liquor e durata della malattia infe- dello di regressione di Poisson con riore a 2 anni il numero dei morti per MCJ come Possibile variabile dipendente e l’anno di - Demenza progressiva con almeno due dei quattro segni clinici sopra morte come variabile indipenden- elencati te. Anche l’età e la regione di resi- - EEG atipico o non eseguito denza sono stati inclusi come varia- - assenza della proteina 14-3-3 nel liquor - durata della malattia inferiore a 2 anni bile esplicativa nel modello di Pois- son. In particolare, la significatività MCJ IATROGENA - Sindrome cerebellare progressiva in un soggetto trattato con ormoni degli incrementi nel numero dei ca- estratti da ipofisi umane, o si nel tempo è stata valutata in cia- - MCJ sporadica con esposizione a un fattore di rischio identificato scuna classe di età. MCJ FAMILIARE Gli incrementi nel tempo del - MCJ certa o probabile in un paziente che ha nella storia familiare un numero dei casi dei singoli poli- parente di primo grado con MCJ certa o probabile, o morfismi al codone 129 del gene - Paziente con disturbi neuropsichiatrici portatore di una mutazione PRNP (Met/Met, Met/Val e del gene PRNP Val/Val) sono stati valutati inclu- VARIANTE MCJ (vMCJ) dendo nell’analisi di regressione di Certa - Sindrome neuropsichiatrica progressiva e conferma neuropatologica Poisson soltanto i casi con poli- di vCJD (lesioni di tipo spongioso ed esteso deposito di PrPsc con morfismo noto (n = 183). placche floride nel cervello e cervelletto) Queste analisi sono state con- Probabile dotte nel periodo 1993-99 esclu- - Sindrome neuropsichiatrica progressiva dendo la classe di età 20-39. - Durata della malattia > 6 mesi - Indagini di routine non suggeriscono diagnosi alternative - Anamnesi negativa per eventuali fattori iatrogeni Analisi delle associazioni - Almeno quattro dei 5 sintomi e segni clinici sotto elencati: L’ analisi delle associazioni del 1. Sintomi psichiatrici precoci: polimorfismo M129V con i segni Depressione clinici e con gli esami diagnostici Ansia nella MCJ sporadica è stata con- Apatia Ritiro (Withdrawal) dotta applicando il test r2 e, in pre- Illusione senza di frequenze attese inferiori a 2. Sintomi sensoriali di dolore persistente incluso dolore franco e 5, il test esatto di Fisher (3). disestesie sgradevoli 3. Atassia MALATTIA DI CREUTZFELDT- Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 4. Mioclono o corea o distonia 5. Demenza JAKOB SPORADICA - EEG non mostra le tipiche alterazioni osservate nei casi sporadici di I casi sporadici non sono legati MCJ (o EEG non eseguito) a evidenti fattori di rischio e non - Risonanza magnetica cerebrale: iperintensità bilaterale del segnale hanno una storia familiare di MCJ nel pulvinar o mutazioni del gene PRNP. Possibile Dall’istituzione del Registro al - Come per vMCJ probabile con risonanza magnetica cerebrale non dicembre 1999 sono stati diagno- eseguita o con alterazioni non specifiche sticati 354 casi di MCJ sporadica
cessi per MCJ sporadica al di sotto dei 20 anni. In tutti e tre i periodi 7DVVRGLPRUWDOLWjPLOLRQHGLSHUVRQH i tassi di mortalità sono estrema- 6HJQDOD]LRQLQXPHURGLGHFHVVL 6HJQDOD]LRQL mente bassi al di sotto dei 40 anni 1XPHURGLGHFHVVL 7DVVLGLPRUWDOLWj e raggiungono un picco nel gruppo di età tra i 60-69 anni. Solo il 3,6% dei decessi (n = 11) si è verificato nella popolazione al di sotto dei 50 anni, mentre più del 75% dei de- cessi si è verificato al di sopra dei 60 anni (n = 244). La distribuzioni del numero di decessi per MCJ sporadica per re- gione di residenza e per anno di de- cesso è riportata nella Tabella 2. $QQL Le differenze nei tassi di morta- lità tra regioni sono state valutate nei periodi 1993-95, 1996-98 e Figura 1 - Numero di segnalazioni al Registro, numero di decessi per malat- 1999 calcolando i rapporti standar- tia di Creutzfeldt-Jakob sporadica e tassi di mortalità annuali dizzati di mortalità (SMR; Figura 3), e i relativi intervalli di con- certa o probabile (154 maschi e dio annuo di 0,96 per milione di fidenza (Figura 4). Nel periodo 200 femmine) con un’età media al- persone, con un minimo di 0,59 1993-95 (Figure 3a e 4a) il Lazio l’esordio della malattia di 64,5 an- per milione di persone nel 1995 e mostra un numero di decessi (n ni per i maschi e 66,0 anni per le un massimo di 1,56 per milione di = 17) sensibilmente più alto del femmine. persone nel 1999. numero dei casi attesi (n = 8), con La Figura 1 mostra l’andamen- Nella Figura 2 sono riportati i uno SMR significativamente diver- to del numero dei casi segnalati al tassi di mortalità specifici per età e so da 1, mentre in Sicilia non si è Registro tra il 1993 e il 1999: il nu- sesso nei periodi 1993-95 (Figura osservato alcun caso, disconstando- mero di segnalazioni passa da 51 2a), 1996-98 (Figura 2b) e 1999 si in maniera significativa dalla si- nel 1993 a 192 nel 1999. Nella (Figura 2c). Non sembrano esserci tuazione nazionale. Altre regioni stessa Figura sono riportati il nu- differenze tra maschi e femmine nei mostrano degli SMR maggiori di 1, mero di decessi per MCJ sporadica tassi di mortalità, tranne che nella ma in maniera non significativa: che passa da 28 casi nel 1993 a 71 fascia di età 60-69 per il periodo Lombardia, Trentino-Alto Adige, nel 1999 e i tassi di mortalità. Per 1996-98 dove si osserva una mag- Umbria e Marche. Nel periodo il periodo 1993-99 è stato osserva- giore mortalità per MCJ nelle fem- 1996-98 (Figure 3b e 4b) gli SMR to un tasso di mortalità grezzo me- mine. Non sono stati segnalati de- non si discostano significativamen- D E F 0DVFKL 7DVVLGLPRUWDOLWj 7DVVLGLPRUWDOLWj 7DVVLGLPRUWDOLWj )HPPLQH Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 * * * &ODVVLG HWj &ODVVLG HWj &ODVVLG HWj Figura 2 - Tassi di mortalità specifici della malattia di Creutzfeldt-Jakob per età e per sesso in diversi periodi (a: 1993-95; b: 1996-98; c: 1999)
Tabella 2 - Distribuzione dei decessi per MCJ sporadica per regione e anno mero di casi osservati significativa- di sorveglianza* mente superiore a quello degli at- tesi. Anno di sorveglianza L’analisi di regressione di Pois- Regione 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999* Totale son ha evidenziato che il numero di decessi per MCJ è caratterizzato Abruzzo 0 0 0 1 3 3 1 8 da un incremento annuale statisti- Basilicata 0 0 0 0 0 1 0 1 camente significativo nelle classi di Calabria 1 0 0 1 1 1 3 7 Campania 2 3 3 2 6 0 2 18 età 60-69, p = 0,002 e 70 e oltre, p Emilia-Romagna 2 2 0 7 3 2 7 23 = 0,015 (Figura 5). Friuli-Venezia Giulia 0 0 1 1 0 2 1 5 Lazio 8 5 4 6 6 3 8 40 Analisi molecolare Liguria 0 2 0 1 2 1 0 6 e casi sporadici di MCJ Lombardia 7 7 6 9 5 11 9 54 Marche 1 1 2 0 2 2 7 15 L’omozigosi per metionina in Molise 0 0 0 1 1 0 1 3 posizione 129 della proteina PrP è Piemonte 2 1 3 3 1 3 8 21 un fattore di rischio noto per lo svi- Puglia 1 4 1 3 3 4 2 18 luppo della MCJ sporadica. La di- Sardegna 0 1 0 0 3 1 2 7 Sicilia 0 0 0 1 2 4 6 13 stribuzione dei genotipi al codone Toscana 2 2 2 4 3 5 3 21 129 del gene PRNP è simile a quel- Trentino-Alto Adige 0 0 2 1 1 4 1 9 la riscontrata in altri Paesi europei: Umbria 1 1 0 1 1 0 1 5 131 casi Met/Met (71,6%), 29 casi Valle d’Aosta 0 0 0 0 0 1 0 1 Met/Val (15,8%) e 23 Val/Val Veneto 1 3 3 6 4 6 9 32 (12,6%). Italia 28 32 27 48 47 54 71 307 Le caratteristiche fenotipiche (*) Recensita al 30 giugno 2000 della MCJ sporadica in relazione al polimorfismo al codone 129 sono te dall’unità. La distribuzione geo- Trentino-Alto Adige, Veneto, riportati nella Tabella 3 e sono sta- grafica della malattia è omogenea Abruzzo e Molise. te calcolate su 183 casi per i quali sul territorio nazionale, indicando Nel 1999. come evidenziato erano disponibili i test genetici. Nel un miglioramento dell’accertamen- nelle figure 3c e 4c gli SMR diven- gruppo di pazienti Met/Met e to dei casi in tutto il territorio. tano relativamente più alti nel Pie- Met/Val il rapporto tra femmine e SMR relativamente più alti, ma monte, Veneto, Emilia-Romagna, maschi è all’incirca uguale a uno, non in maniera significativa, ven- Lazio, Molise e Calabria, ma solo mentre nel gruppo Val/Val si osser- gono registrati in Valle d’Aosta, per le Marche è riportato un nu- va un numero inferiore di maschi, 0&-VSRUDGLFD D E F Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 605) 605WUD 605* Figura 3 - Rapporti standardizzati di mortalità (SMR) per malattia di Creutzfeldt-Jakob sporadica nelle regioni ita- liane in diversi periodi (a: 1993-95; b: 1996-98; c: 1999)
0&-VSRUDGLFD D E F ,QWHUYDOOLGLFRQILGHQ]D ,QWHUYDOOLGLFRQILGHQ]D ,QWHUYDOOLGLFRQILGHQ]D GHLUDSSRUWLVWDQGDUGL]]DWL GHLUDSSRUWLVWDQGDUGL]]DWL GHLUDSSRUWLVWDQGDUGL]]DWL GLPRUWDOLWjLQFOXGH GLPRUWDOLWjPLQRUHGL GLPRUWDOLWjPDJJLRUHGL Figura 4 - Intervalli di confidenza al 95% dei rapporti standardizzati di mortalità per malattia di Creutzfeldt-Jakob sporadica nelle regioni italiane in diversi periodi (a: 1993-95; b: 1996-98; c: 1999) ma tale differenza non è statistica- zioni tipiche per MCJ all’esame chirurgia, ma non è stato possibi- mente significativa (Tabella 3). An- elettroencefalografico (Tabella 4). le stabilire un legame tra l’inter- che l’età media all’esordio nei tre vento e l’esposizione all’agente in- gruppi non è statisticamente diffe- MCJ IATROGENA fettante. Un paziente aveva ricevu- rente. La sopravvivenza mediana è Dal 1° gennaio 1993 al 30 di- to un trapianto di cornea, ma il diversa nei tre gruppi (Generalized cembre 1999 sono stati segnalati donatore non presentava alcuna Wilcoxon test, p = 0,0281): è più al registro 10 casi di MCJ in cui si sintomatologia neurologica al mo- breve nei soggetti Met/Met (4,0 era riscontrata l’esistenza di possi- mento del decesso. In mancanza di mesi), più lunga nei soggetti bili fattori di rischio legati a pro- prove certe di trasmissione iatro- Val/Val (6,5 mesi) e nei soggetti cedure mediche. In 7 pazienti era- gena, questi casi sono stati classifi- Met/Val (7,7 mesi). no segnalati interventi di neuro- cati come MCJ sporadica. Altri L’analisi di sopravvivenza mul- tivariata indica tuttavia che la si- gnificatività è da attribuire alla dif- ferente distribuzione nei tre gruppi del rapporto maschi/femmine e S dell’età all’esordio piuttosto che al * 1XPHURGLGHFHVVL polimorfismo al codone 129. S L’analisi di regressione di Poisson, condotta per i diversi genotipi al co- done 129, mostra un incremento si- gnificativo, tra il 1993 e il 1999 dei casi Val/Val (p = 0,000). Questo aumento potrebbe esse- Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 re in parte spiegato dall’introduzio- ne nel 1998 del test della 14-3-3 nei criteri diagnostici di MCJ pro- babile. Infatti, prima dell’introdu- zione di questo criterio diagnosti- $QQLGLRVVHUYD]LRQH co, i casi Val/Val non sottoposti a esame autoptico potevano essere esclusi per la mancanza di altera- Figura 5 - Numero di decessi per malattia di Creutzfeldt-Jakob sporadica stimato con un modello di regressione di Poisson
Tabella 3 - Caratteristiche fenotipiche della MCJ sporadica e polimorfismo COMMENTO al codone 129 I risultati dell’analisi di sorve- Polimorfismo al codone 129 glianza prospettica della MCJ nel periodo 1993-99, mostrano un au- Met/Met Met/Val Val/Val mento statisticamente significativo Età media all’esordio (anni) 65,6 61,0 65,0 del numero di decessi per MCJ spo- Sopravvivenza mediana (mesi) 4,0 7,7 6,5 radica. Questo aumento si è verifi- M/F 64/67 15/14 7/16 cato soprattutto nei gruppi d’età 60-69 e 70 e oltre; è invece trascu- rabile nelle fasce d’età più giovani. Tabella 4 - Presenza di segni clinici ed esami diagnostici (%) nella MCJ spo- Un fenomeno simile è stato os- radica in relazione al polimorfismo al codone 129 servato per lo stesso periodo in altri Polimorfismo al codone 129 Paesi europei (Gran Bretagna, Fran- cia, Spagna e Austria), in cui le mo- M/M M/V V/V p dalità di sorveglianza sono compa- Mioclono 89,0 75,0 84,0 0,1170 ° rabili con quelle italiane (5-9), ma Piramidali 66,4 60,7 37,5 0,0267* anche in Canada e Australia (10). Extrapiramidali 63,0 60,7 68,0 0,8501* In Giappone un aumento di deces- Cerebellari 64,9 77,8 88,0 0,0437* si per MCJ è stato riportato in uno Visivi 49,6 48,1 54,2 0,8997* Mutismo acinetico 61,3 50,0 62,5 0,5904* studio retrospettivo per il periodo Epilessia 26,6 14,3 13,0 0,2600 ° 1985-96 (11). EEG tipico 83,8 64,3 41,7 0,0000* È possibile che l’osservazione di 14-3-3 positiva 87,1 100 100 0,1980 ° un aumento dei casi di MCJ spora- dica sia solo dovuto a una sottostima ° Test esatto di Fisher; *Test r2 dei casi negli anni passati. Questa ipotesi è avvalorata dal concomitan- due pazienti avevano ricevuto im- ta diagnosticata la malattia di te aumento del numero delle segna- pianti di dura madre durante in- Creutzfeldt-Jakob. Dieci casi pre- lazioni in seguito a una maggiore at- terventi di neurochirurgia, fattore sentavano una mutazione puntifor- tenzione dei medici a notificare casi di rischio noto e documentato (4), me al codone 178 del gene PRNP sospetti. Per il 1993, primo anno di e pertanto sono stati classificati co- (GAC->AAC, Asp178Asn) in un al- attività del Registro, la sorveglianza me MCJ iatrogena. lele con metionina in posizione 129, ha sottostimato i casi di MCJ di cir- risultando quindi affetti da FFI, 7 ca il 30% (12). È plausibile che ci sia MCJ FAMILIARE una mutazione puntiforme al codone stato un incompleto accertamento Dal 1° gennaio 1993 al 30 giu- 102 (CCG->CTG, Pro102Leu) ri- della MCJ, di simile entità, anche per gno 2000 sono stati identificati 76 sultando quindi affetti da GSS. il 1994 e 1995. La copertura casi familiari. Cinque di questi casi L’età media della insorgenza del Registro nel primo triennio non erano italiani o non nati in Ita- della malattia (1993-95) è in- lia (un cileno, tre libici, un italiano era di 57 anni fatti risultata di- nato in USA). Cinquantasei casi so- per la MCJ fa- somogenea sul no stati classificati come MCJ fami- miliare V210I I decessi territorio nazio- liare: 29 casi presentavano una muta- (intervallo 39- per MCJ spontanea nale: tre regioni zione puntiforme al codone 210 del 79), di 59 anni risultano aumentati non hanno ri- gene PRNP (GTT->ATT), risultan- per la MCJ nel periodo 1993-99 portato alcun ca- do nella sostituzione di valina in iso- E200K (inter- so e in cinque re- leucina della PrP (Val210Ile), 20 una vallo 40-87), di gioni i casi osser- mutazione puntiforme al codone 200 54 anni per i vati sono stati so- Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 (GAG->AAG, Glu200Lys), 1 con casi FFI (intervallo tra 45-65) lo la metà dei casi attesi. Negli una mutazione puntiforme al codone e di 47 anni per la GSS (inter- anni successivi l’attività di sorve- 211 (GAG->CAG, Glu211Gln), 1 vallo tra 23 e 71). I rapporti standar- glianza è chiaramente migliorata co- con una mutazione puntiforme dizzati di morbidità (SMR) delle re- me suggerito da un aumento consi- al codone 203 (GTT->ATT, gioni (Campania, Calabria e Sicilia) stente del numero di segnalazioni e Val203Ile), 5 casi sono stati identifi- (Figura 6) mostrano un’incidenza si- da una più omogenea distribuzione cati come familiari, perché avevano gnificativamente maggiore rispetto geografica dei casi di MCJ sporadica. parenti di primo grado a cui era sta- alla media nazionale. In alternativa, l’aumento dei ca-
Riferimenti bibliografici 0&-IDPLOLDUH 1. Zerr I, Pocchiari M, Collins S, et al. Neurology 2000; 55: 811-5. 2. Liddell FDK. J Epidemiol Com- munity Health 1998; 38: 85-8. 3. Mehta CR, Patel NR. J Am Stat Assoc, 1983; 78: 427-34. 4. Brown P, Preece M, Brandel JP, et al. Neurology 2000; 55: 1075-81. 5. Cousens SN, Zeidler M, Esmonde TF, et al. Br Med J 1997; 315: 389- 95. 6. Eighth Annual Report 1999. Creutzfeldt-Jakob Disease Surveil- lance in the UK. The National CJD Surveillance Unit, Western General Hospital, Edinburgh EH4, Dept of Infectious and Tro- pical Diseases, London School of Hygiene and Tropical Medicine, Keppel Street, London WC1E 7HT. 605) 605! VWDWLVWLFDPHQWHVLJQLILFDWLYR 7. Huillard d’Aignaux J, Laplanche JL, Delasnerie-Lauprêtre N, et al. J Neurol Neurosurg Psychiatry 2000; 68: 787-9. Figura 6 - Rapporti standardizzati di morbidità (SMR) per malattia di 8. de Pedro Cuesta J. Rev Neurol Creutzfeldt-Jakob familiare nelle regioni italiane in base alla significatività 2000; 31: 167-70. statistica 9. Hainfellner JA, Jellinger K, Dirin- ger H, et al. J Neurol Neurosurg si di MCJ sporadica potrebbe esse- Ringraziamenti Psychiatry 1996; 61: 139-42. re reale e dovuto a fattori esogeni Si ringraziano tutti i medici e i fa- 10. Stratton E. Can Commun Dis Rep sconosciuti (13). miliari dei pazienti che hanno paziente- 1999; 25: 7-8. L’analisi molecolare del poli- mente collaborato con il Registro e for- 11. Nakamura Y, Yanagawa H, Hoshi morfismo al codone 129 del gene nito i dati clinici e anamnestici utilizza- K, et al. Int J Epidemiol 1999; 28: ti in questo studio. Si ringraziano, inol- 130-4. PRNP nei casi di MCJ sporadica 12. Arpino C, Conti S, Masocco M, et tre, Antonino Bella e Roberto Bugarini ha evidenziato un aumento statisti- del Laboratorio di Epidemiologia e Bio- al. Neuroepidemiology 1999; 18: camente significativo dei casi statistica dell’ISS per i validi contributi 92-100. Val/Val nel periodo studiato. Una alla definizione dell’analisi statistica. 13. Cohen CH. Am J Epidemiol possibile spiegazione di questo in- Questo studio è stato in parte finan- 2000; 152: 474-9. ziato con fondi del Servizio Sanitario Na- 14. Alperovitch A, Zerr I, Pocchiari M, cremento è attribuibile a una mi- zionale (Fondi 1%). et al. Lancet 1999; 353: 1673-4. gliore identificazione dei casi Val/Val atipici in seguito all’intro- duzione del test dalla 14-3-3. La In brief diagnosi di MCJ probabile richie- Creutzfeldt-Jakob Disease. Surveillance in Italy deva infatti, all’inizio della sorve- The national surveillance for Creutzfeldt-Jakob disease in Italy was initiat- glianza, un EEG tipico, che è però ed in January 1993. This report documents the findings from the Italian Na- meno frequente in questo tipo di tional CJD Registry in relation to sporadic, familial, iatrogenic and variant CJD pazienti che attualmente sono in- up to 31 December 1999. Case ascertainement was based on notifications of vece identificati grazie alla positivi- suspected cases mainly by neurologist and neuropathologist. Three-hundred- tà nel liquor della 14-3-3. Lo stes- seven patients with a definite or probable diagnosis of sporadic Creutzfeldt- Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 so dato è stato riportato in altri Pae- Jakob disease were registered between 1993 and 1999, as referred at 30 June si europei (14). 2000. The average yearly mortality rate was 0,96 cases per million inhabitant. Non ci sono fino a oggi casi di There was an increase in the number of deaths for sporadic CJD during the pe- variante della malattia di Creutz- riod of observation. Seventy-six familial cases were identified during1993-1999. feldt-Jakob, suggerendo che negli The two iatrogenic cases identified were dura-mater related. There were no anni passati il livello di esposizione deaths from variant CJD. Mortality from sporadic CJD in Italy is similar to that all’agente della BSE in Italia sia sta- observed in other European countries. Intensive epidemiological surveillance is to inferiore a quello della Gran Bre- a likely explanation for this increase. tagna e della Francia.
Bookmark www.mad-cow.org Si definisce “il sito ufficiale sulla mucca pazza” - contiene più di 7 400 articoli sulla BSE e varianti. www.sanita.it/bse Nel sito ufficiale del Ministero della Sanità si possono consultare le risposte alle domande di maggior interesse sulla BSE. www.eurocjd.ed.ac.uk/euroindex.htm Sito riguardante il gruppo di studio EUROCJD costituito da diversi paesi europei e non, che ha come scopo la diffusione e lo scambio di informazioni sulla BSE. www.rnsp-sante.fr Nel sito del Ministero della Sanità francese si possono trovare Informazioni dettagliate sulla BSE. www.cdc.gov/ncido/eid/vol7no1/brown.htm Sito dei Centers for Disease Control and Prevention (USA), riguardante il centro di controllo e prevenzione sulla BSE. www.europa.eu.int/comm/food/fs/bse/index_en.html Il sito dell’Unione europea contiene, nella sezione relativa alla sicurezza dei prodotti alimentari, una esaustiva raccolta legislativa sulla BSE. ss.niah.affrc.go.jp/NIAH/ebola/ebola.html Sito molto completo, comprende le informazioni contenute nei siti dei CDC e del WHO. Sono riportate informazioni su Ebola e sulle malattie emorragiche virali in generale. www.cdc.gov/ncidod/dvrd/spb/mnpages/dispages/ebola.htm Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 È il sito dei CDC che illustra in modo semplice e chiaro le problematiche legate all’Ebola proponendo una serie di utili domande e sintetiche risposte. www.bocklabs.wisc.edu/outbreak.html Rispetto agli altri siti, presenta la lista completa dei dati aggiornati sull’epidemia di Ebola nel distretto di Gulu.
Studi dal territorio ospedaliere in 64 pazienti. Com- smi (in 54 infezioni), di cui il 48,7% plessivamente, l’incidenza di infe- gram positivi e il 45,9% gram ne- SORVEGLIANZA DELLE zioni è dell’11,5% e quella di pa- gativi. In circa il 32% degli isolati si INFEZIONI OSPEDALIERE zienti con almeno un’infezione del tratta di S. aureus (24/76), nel IN CARDIOCHIRURGIA 10%; ogni 1 000 giorni di degenza 14,5% di Pseudomonas aerugino- L’esperienza dell’Ospedale postoperatoria (n = 6 744) si sono sa (11/76) e nel 12% (9/76) di sta- “San Camillo” di Roma avuti 11 infezioni e 9,5 pazienti in- filococchi coagulasi-negativi. Risul- fetti. tano resistenti alla oxacillina il In Italia si stimano in media Delle 74 infezioni rilevate, il 54,2% degli stafilococchi aurei e il 450 000-700 000 casi/anno di in- 60,8% è rappresentato da ISC, il 77,8% dei coagulasi-negativi. fezioni ospedaliere (incidenza del 18,9% da batteriemie primitive, il Gli antibiotici più utilizzati per la 5-8%), con 4 500-7 000 morti. 13,5% da polmoniti e il 5,4% da profilassi sono la cefazolina (66,4%) Nell’Azienda Ospedaliera “San infezioni delle vie urinarie. Oltre il e l’acido clavulanico+amoxicillina Camillo” di Roma (circa 1 000 po- 40% delle ISC è stato rilevato do- (26,3%). La durata mediana della sti-letto), come in altre realtà ospe- po la dimissione. profilassi - 3 giorni - è stata supera- daliere, un’area a elevata frequen- Le ISC sono avvenute nell’8,1% ta in 157 pazienti. za di infezioni ospedaliere è la car- dei 384 operati di bypass e nel Ringraziamenti diochirurgia con relativa terapia in- 3,1% dei 225 pazienti sottoposti a tensiva. Anche in vista dell’attività interventi valvolari. I tassi di ISC Si ringraziano per la disponibilità il Prof. Francesco Musumeci, il Dott. Antonio Meni- di trapianto, il 1° marzo 2000 è aumentano con l’indice di rischio chetti e il Dott. Claudio Guerra, i Caposala iniziata la sorveglianza attiva delle di infezione: 4,2% nei pazienti con Carmela Fadda, Goffredo Marignetti e Noemi infezioni ospedaliere, secondo le IRI pari a 0; 6,7% in quelli con IRI Vincenzi del blocco cardiochirurgico dell’O- linee del National Nosocomial In- pari a 1 e 9,3% nei pazienti con IRI spedale “San Camillo” di Roma. fection Surveillance System tra 2 e 3. (NNISS) americano. Si sono adot- L’analisi dell’andamento tem- Il commento tate le definizioni di caso del Cen- porale registra una più elevata fre- William R. Jarvis ters for Disease Control and Pre- Hospital Infections Program, Centers quenza di ISC ogni 100 cardiope- for Disease Control and Prevention, At- vention (CDC) (1), con l’eccezione rati in aprile (concentrati nella set- lanta, GA, USA della polmonite, che fa riferimen- timana prepasquale) e nei mesi to al protocollo europeo HELICS estivi (Figura). Nei Paesi occidentali le procedu- del 1997 (2). Per le infezioni del si- Sono stati isolati 76 microrgani- re invasive e chirurgiche più fre- to chirurgico (ISC) la sorveglianza è stata estesa fino a 30 giorni do- Inserto BEN - Notiziario ISS Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 ISC per 100 cardioperati po l’intervento. Le ISC sono state stratificate per indice di rischio di infezione (IRI) (3) basato su classe e durata dell’intervento più classi- ficazione dello stato fisico, messa a punto dalla Società Americana degli Anestesisti (ASA). Nei primi nove mesi si sono ar- ruolati 646 pazienti cardioperati, di PDU]R DSULOH PDJJLR JLXJQR OXJOLR DJRVWR VHWWHPEUH RWWREUH età mediana di 67 anni, sottoposti Mesi a interventi di bypass nel 59,4% dei casi e valvolari nel 34,8%. Il 5,9% dei ricoveri ha avuto caratte- Figura - Incidenza di infezioni del sito chirurgico (marzo-ottobre 2000) re d’urgenza e il 4,6% dei pazien- ti è deceduto. Luisa Sodano, Clotilde Serafini (Azienda Ospedaliera “San Camillo”, Roma), Tra i 642 cardioperati con de- Nicola Petrosillo, Lorena Martini, Giuseppe Ippolito (Istituto Nazionale delle genza postoperatoria di almeno 2 Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, Roma), Antonio Campopiano, giorni si sono rilevate 74 infezioni Michele Ferrari (Università “La Sapienza”, Roma)
quenti nel gruppo di età tra i 15 e del 40% delle ISC. Vari studi han- creando vie di accesso ai batteri), 74 anni sono quelle a carico del no mostrato che la sorveglianza tenere sotto controllo i livelli di gli- cuore (4). Il gran numero di pazien- post-dimissione dei pazienti car- cemia nei diabetici, non sottoporre ti che si sottopone a interventi car- dioperati rileva un numero mag- a interventi di elezione pazienti con diochirurgici (bypass coronarico e giore di infezioni. Comunque, la infezioni in altri siti, assicurarsi che protesi valvolari) è a rischio di infe- sorveglianza postdimissione com- la tecnica operatoria sia scrupolosa, zioni associate alle procedure assi- porta un notevole dispendio di ridurre al minimo il numero di per- stenziali. Come osservato in questo tempo e i metodi in uso (contatto sone coinvolte nell’intervento, evi- studio, le infezioni più frequenti nei del paziente, contatto del chirur- tando ogni affollamento nella sala pazienti cardioperati sono quelle del go, utilizzo di lettere, ecc.) non so- operatoria, e, negli interventi di sito chirurgico, seguite dalle batte- no standardizzati. In ogni ospeda- bypass, cambiare i guanti tra il pre- riemie e polmoniti. le il personale addetto al controllo lievo del vaso dal suo sito di origi- Programmi ben definiti di sor- delle infezioni deve valutare se e ne e l’inizio dell’incisione a livello veglianza e controllo delle ISC nei come fare la sorveglianza post-di- del mediastino. La cardiochirurgia è pazienti cardioperati si sono dimo- missione. molto complessa e richiede parti- strati costo-efficaci. Studi prece- I motivi della variazione stagio- colare attenzione nella prevenzione denti hanno documentato che i nale dell’incidenza osservata in delle infezioni durante il decorso principali fattori di rischio delle ISC questo studio non sono chiari. Du- del paziente. in questi pazienti includono la pre- rante i periodi estivi potrebbe di- Studi come quello descritto parazione preoperatoria (la trico- minuire la frequenza di procedure mostrano la validità della sorve- tomia è uno dei più importanti fat- elettive, mentre gli indici di rischio glianza delle ISC nei pazienti car- tori di rischio), la gravità della ma- dei pazienti potrebbero essere più dioperati. Misure del genere forni- lattia (spesso misurata con il pun- elevati oppure è possibile che si ve- scono un’indicazione del tasso di teggio ASA), la durata dell’inter- rifichino temporanee riduzioni di infezione da confrontare con altri vento, il sito di prelievo del vaso, e personale. Negli Stati Uniti, è stata di riferimento o con altri ottenuti fattori intrinseci del paziente, in individuata una evidente associa- in tempi successivi, oltre a garanti- particolare, l’età, l’obesità e il dia- zione tra numerosità del persona- re ai pazienti una stima grossolana bete. Un’appropriata profilassi an- le nelle unità di terapia intensiva e del loro rischio di infezione. L’uti- tibiotica ha un effetto protettivo. frequenza di ISC (8). lizzo di questi dati per indirizzare Spesso, molti di questi fattori sono Uno degli strumenti più impor- le misure di prevenzione da adot- presi in considerazione nella co- tanti per ridurre il rischio di ISC du- tare e stabilirne l’efficacia dovreb- struzione di indici di rischio (5, 6). rante gli interventi cardiochirurgici be essere l’obiettivo dei program- La stratificazione del rischio di in- è l’appropriato ricorso alla profi- mi di prevenzione e controllo del- fezione per indici di rischio facilita lassi antibiotica. L’antibiotico “giu- le infezioni. i confronti intraospedalieri per tipi sto” deve essere somministrato al diversi di intervento chirurgico e tra momento “giusto”. La sommini- Riferimenti bibliografici ospedali diversi per gli stessi tipi di strazione deve essere tale che le 1. Garner JS, Jarvis WR, Emori TG, et al. intervento chirurgico. Come risulta massime concentrazioni tissutali Am J Infect Control 1988;16: 128- nello studio riportato, il rischio di siano raggiunte nel momento del- 40. 2. Protocollo HELICS per la sorveglianza ISC aumenta con il numero di fat- la prima incisione. Pertanto, può delle infezioni ospedaliere nelle Unità Inserto BEN - Notiziario ISS Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 tori di rischio dei pazienti. Questi non essere appropriata (troppo di Terapia Intensiva. G Ital Infez Osp dati mostrano anche che l’uso di precoce) la somministrazione nel 1997; 4:175-84. indici di rischio può servire a iden- momento in cui il paziente viene 3. Mangram AJ, Horan TC, Pearson LM tificare pazienti a elevato rischio chiamato per l’intervento o quan- et al. Infect Control Hosp Epidemiol 1999; 20:247-80. immediatamente dopo l’intervento do è in attesa nell’area di prepara- 4. Lentzner KE, Rooks R, Weeks J, et al. chirurgico e che, quindi, interven- zione. Standardizzare il tipo di an- Health and Aging Chartbook. Health, ti preventivi aggiuntivi possono es- tibiotico da usare e somministrar- United States, 1999. Hyattsville, sere implementati. lo all’induzione dell’anestesia può Maryland: National Center for Health La sorveglianza delle infezioni essere il modo migliore per moni- Statistics; 1999. associate alle procedure assisten- torarlo. 5. Haley R, Culver D, Morgan WM, et al. Am J Epidemiol 1985;121: 206- ziali richiede l’uso di definizioni Metodi aggiuntivi per ridurre il 15. standardizzate e protocolli: il ricor- rischio di ISC nei pazienti cardiope- 6. Culver DH, Horan TC, Gaynes RP, et so a definizioni diverse porterà a rati sono: ridurre la durata della de- al. Am J Med 1991;91 (suppl differenze nei tassi di infezione (7). genza ospedaliera prima dell’inter- 3B):152-7. Uno degli aspetti problematici nel- vento, eseguire la pulizia preope- 7. Garner J, Jarvis WR, Emori TG, et al. Am J Infect Control 1988;16:128- la sorveglianza delle ISC nei pa- ratoria con un sapone antibatteri- 40. zienti cardioperati è la sorveglian- co, non ricorrere alla tricotomia o, 8. Robert J, Fridkin SK, Blumberg HM, za post-dimissione, che in questo quanto meno, usare clipper al po- et al. Infect Control Hosp Epidemiol studio ha portato alla rilevazione sto dei rasoi (che lesionano la cute, 2000; 21:12-8.
incidenza totale sia per fascia d’e- incremento e nella 6a settimana l’in- tà (0-14, 15-64, * 65 anni) per cidenza totale ha raggiunto il picco Sorveglianze nazionali 1 000 assistiti. Nel 1999-2000 la sor- (5,6/1 000). Analizzando i dati per veglianza ha riguardato circa l’1,5% singole fasce di età si nota che l’an- dell’intera popolazione in Italia. damento dell’incidenza nel tempo, LA SORVEGLIANZA Durante il primo anno di sor- pur simile nelle tre fasce di età (0- DELL’INFLUENZA veglianza la rete sentinella si è di- 14, 15-64, * 65 anni), ha raggiunto IN ITALIA NELLA mostrata uno strumento essenzia- valori differenti; infatti la fascia di STAGIONE 2000-2001 le per descrivere l’andamento del- età 0-14 ha raggiunto il suo massi- la sindrome influenzale in Italia e mo valore nella 6a settimana del Per monitorare l’incidenza della fornire informazioni che consen- 2001 con circa 22 casi di sindrome sindrome influenzale e stimare l’en- tano di costruire la linea di base influenzale per 1 000 assistiti, men- tità dell’epidemia stagionale in Ita- per poter confrontare l’incidenza tre le fasce di età 15-64 anni e * 65 lia, l’Istituto Superiore di Sanità futura della malattia. Per questo anni hanno raggiunto valori meno (ISS) e il Centro Interuniversitario motivo e perché l’influenza conti- elevati, pari rispettivamente a 5,0 e Genova-Milano di Ricerca sull’In- nua a costituire un rilevante pro- 1,7 casi per 1 000 assistiti. fluenza (CIRI) hanno organizzato, blema di sanità pubblica, a partire L’andamento dell’incidenza to- in via sperimentale durante la sta- dalla stagione influenzale 2000- tale e per fascia d’età della sindro- gione 1999-2000, una rete di sor- 2001, la sorveglianza sentinella è me influenzale nella stagione veglianza sentinella basata sui me- passata da una fase sperimentale 2000-2001 è illustrato nella figura dici di medicina generale e i pedia- a una fase istituzionale svolta at- e messo a confronto con quello tri di libera scelta. Sono stati arruo- traverso la collaborazione delle re- della stagione precedente. Nella lati nella rete, su base volontaria, gioni, dell’ISS e del CIRI, dei medi- scorsa stagione, l’epidemia ha rag- circa 700 medici dislocati in tutte le ci di medicina generale e dei pe- giunto il valore più elevato duran- regioni e le province autonome ita- diatri di libera scelta, dei laborato- te la 2a settimana del 2000 con liane che settimanalmente segna- ri universitari di riferimento e con un’incidenza totale pari a circa 13 lavano i casi di influenza rilevati tra il coordinamento del Ministero casi per 1 000 assistiti, mentre nel- i propri assistiti. La sorveglianza del- della Sanità. la presente stagione l’epidemia ha l’influenza è stata condotta a par- Anche quest’anno la sorveglian- raggiunto l’acme più tardi, duran- tire dalla 42a settimana del 1999 za è iniziata dalla 42a settimana e te la 6a settimana, con un’inciden- alla 17a settimana del 2000 e com- dall’analisi dei dati settimanali dis- za pari a 5,6 casi per 1 000, meno plessivamente la popolazione sor- ponibili fino a ora si può evidenzia- della metà del valore raggiunto lo vegliata era pari a circa l’1,5% del- re che l’incidenza totale dell’in- scorso anno. Anche se la stagione la popolazione italiana. L’incidenza fluenza è stata molto bassa fino al- influenzale non è ancora finita e la regionale e nazionale della sindro- la 3a settimana del 2001, con valori sorveglianza continuerà fino al 15 me influenzale veniva calcolata set- inferiori a 2 per 1 000 assistiti. Dalla aprile, è evidente che quest’anno timanalmente e riportata sia come 4a settimana si è verificato un lieve l’ondata epidemica è stata meno Inserto BEN - Notiziario ISS Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 7DVVRSHU 7DVVRSHU 6HWWLPDQH 6HWWLPDQH HROWUH 7RWDOH Incidenza totale e per fascia d’età della sindrome influenzale nelle stagioni 1999-2000 e 2000-2001
intensa, con un numero di casi l’Unione Europea, in quanto la ma- (2 400 000 circa) pari alla metà di nipolazione di virus in laboratorio e quelli stimati lo scorso anno. Brevi note l’impiego dei vaccini non ben inatti- A differenza dello scorso anno, vati contribuivano al mantenimento la diffusione dell’epidemia non ha AFTA EPIZOOTICA del rischio di diffusione del virus af- seguito un gradiente geografico toso. La strategia vaccinale fu sosti- nord-sud, tuttavia, anche quest’an- L’afta epizootica è una malattia tuita dal tempestivo controllo del- no è stata sostenuta principalmen- acuta, caratterizzata da uno stato l’insorgenza dei focolai, con conse- te dalla popolazione appartenente febbrile e dalla comparsa di afte, le- guente abbattimento e distruzione alla fascia d’età 0-14 che è quella sioni vescicolari a carico delle mu- degli animali. Nel 1993, si verificò in più suscettibile, perché non esposta cose e della cute di animali ungulati Italia l’ultima epizozia da virus, in- alle precedenti epidemie influenza- artiodattili domestici (suini, bovini, trodotta probabilmente con bovini li e per la maggior parte non vacci- bufalini, ovini, caprini) e selvatici provenienti dalla Croazia. nata. Va sottolineato che, mentre la (elefanti, giraffe, cervi, ecc). La mor- In base all’esperienza accumu- popolazione adulta ha contribuito bilità può facilmente raggiungere il lata grazie all’elevato numero di fo- in misura decisamente minore all’e- 100%, mentre la mortalità è nor- colai registrati in ogni parte del pidemia influenzale, l’incidenza nel- malmente inferiore al 5%. mondo, è possibile affermare che il la fascia 0-14 anni ha invece rag- L’afta epizootica è causata da un rischio per la salute umana, come giunto valori più elevati rispetto a virus della famiglia Picornaviridae, conseguenza del contatto diretto quelli stimati lo scorso anno. genere Aphtovirus, di cui sono stati con animali infetti e dell’assunzione La sorveglianza virologica ha individuati sette tipi: 0, A, C, SAT1, di alimenti contaminati, è pratica- evidenziato che oltre il 90% dei vi- SAT2, SAT3, ASIA1 e un centinaio di mente nullo. Analoghe considera- rus influenzali circolanti quest’an- sottotipi. I tipi O, A, C sono diffusi in zioni valgono per tutti gli altri ani- no appartengono al tipo A,. Nel- Europa, Sud America, Nord Africa e mali domestici appartenenti a spe- l’ambito del tipo A, si è registrata Medio Oriente. cie diverse da quella bovina, suina e una netta prevalenza del sottotipo Il virus, diffuso con il materiale ovi-caprina. A/H1N1 (98%), a differenza dello proveniente da vescicole, secrezio- scorso anno in cui si era registrata ni ed escrezioni (spruzzi di latte, sa- Maria Tollis una quasi esclusiva circolazione del liva, scolo nasale), è in grado di per- Laboratorio di Medicina Veterinaria sottotipo A/H3N2. sistere a lungo nell’ambiente, La tendenza dei virus influenza- creando condizioni favorevoli alla CORSO DI BASE li a mutare continuamente è alla trasmissione diretta per via aeroge- IN EPIDEMIOLOGIA base del susseguirsi delle cicliche na e indiretta. Il contagio indiretto 28 maggio - 1 giugno 2001 può avvenire in seguito a contatto Roma, Istituto Superiore di Sanità epidemie e pandemie e rende diffi- cile prevedere in anticipo quale sa- con carcasse, organi, escrezioni di Direttore del Corso: A. Mele rà l’andamento della malattia. Per animali infetti, oggetti, animali con- Il Corso è rivolto a operatori del Ser- questo motivo, quindi, il fatto che taminati, prodotti di origine anima- vizio Sanitario Nazionale, impegnati in quest’anno l’incidenza dell’influen- le, per inalazione di virus trasporta- attività epidemiologiche. Per essere am- to dal vento, attraverso interventi messi al Corso i richiedenti debbono za sia stata relativamente bassa non documentare di possedere conoscenze ci deve dare un senso di falsa sicu- zooiatrici o per mezzo di animali di base in biostatistica. La partecipazio- Inserto BEN - Notiziario ISS Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 rezza, ma è importante che le per- portatori. A ciò vanno aggiunti i pa- ne al Corso è gratuita e saranno am- sone a rischio si vaccinino ogni an- scoli, le stalle, i recinti degli anima- messi 35 partecipanti. no, considerando che le compli- li, i residui di alimenti, i carri ferro- Le schede di iscrizione dovranno viari, le automobili, gli autocarri, pervenire debitamente compilate entro canze della malattia sono respon- il 15 aprile 2001, al fine di permettere la sabili dell’aumento della mortalità ecc. Anche l’uomo può essere vei- selezione dei partecipanti. Si intendono soprattutto negli individui anziani. colo di contagio accudendo gli ani- ammessi a partecipare solo coloro che mali o manipolando materiale in- ne riceveranno comunicazione scritta. fetto. Segreteria scientifica: M.E. Tosti Maria Cristina Rota per il Gruppo Il controllo e l’eradicazione del- Tel. 0649902982 FLU-ISS che comprende: Sorveglianza l’afta epizootica è stato già avviato Fax 0649387173 epidemiologica: Stefania Salmaso con successo da alcuni anni in Ita- e-Mail: me.tosti@iss.it (Responsabile), Antonino Bella, Bar- lia: dai 20 570 casi registrati nel bara De Mei, Stefania Giannitelli, 1952 si è passati ai 12 364 del 1964. Dalla fine degli anni ’60, do- Comitato editoriale BEN Donatella Mandolini, Maria Cristina Donato Greco, Rota; Sorveglianza virologica: Isabella po l’avvio della vaccinazione obbli- Nancy Binkin, Paolo D’Argenio Donatelli (Responsabile), Chiara Affi- gatoria antiaftosa, i casi di afta so- nito, Laura Campitelli, Concetta Fa- no stati sempre più rari. Full English version is available at: giani, Simone Fiaccamento, Simona All’inizio degli anni ’90, fu so- www.ben.iss.it Puzelli spesa la vaccinazione antiaftosa nel- e-Mail: ben@iss.it
Epidemia di febbre emorragica da Ebola in Uganda Istituto Superiore di Sa- prevenzione dell'HIV, inclusi studi nità è presente in Ugan- sul vaccino contro l’HIV. da dal 1993 con un Pro- getto di ricerca e coopera- L’EPIDEMIA zione sulle infezioni da HIV gesti- I primi giorni di settembre to dal Reparto Malattie Infettive 2000 vengono ricoverati all'Ospe- del Laboratorio di Epidemiologia e dale Lacor alcuni pazienti e 5 al- Biostatistica. lievi infermieri con uno stato feb- Il Progetto interessa prevalente- brile inspiegabile, caratterizzato da mente la regione del nord Uganda e gastroenterite, mal di testa, con- ha la sua base operativa e il labora- giuntivite e talvolta da emorragia; torio presso l’ospedale St. Mary's alcune di queste persone muoiono torio di Epidemiologia e Bio- Lacor, situato nel Distretto di Gulu. entro pochi giorni. Sebbene feb- statistica, mentre a Roma un’équi- Si tratta di un ospedale di riferi- bri, diarree, emorragie e decessi pe del Reparto Malattie Infettive mento con 463 posti letto, fondato siano eventi comuni all’Ospedale collabora attivamente sia alle atti- nel 1958 dai missionari Combonia- Lacor, il direttore sanitario, Mat- vità di controllo che alle indagini ni della Diocesi di Gulu, diretto da tew Lukwiya, ha il sospetto che si epidemiologiche. Lucille e Piero Corti fin dal 1961 tratti di febbre emorragica e l'8 ot- (www.lhospital.org). tobre informa il Ministero della DATI EPIDEMIOLOGICI L’Istituto mantiene permanen- Sanità a Kampala. Organizza L’ultimo caso di Ebola (1) si è temente presso l'Ospedale Lacor quindi un reparto di isolamento e verificato il 9 gennaio 2001, per un un team di epidemiologi, esperti in invia alcuni campioni all’Istituto totale di 425 casi presunti, notifi- sanità pubblica e biologi coope- di Virologia di Johannesburg in cati secondo la definizione di caso ranti che svolgono una serie di at- Sud Africa, centro collaboratore utilizzata in occasione di questa tività: seguono coorti di popola- OMS per le febbri emorragiche; il epidemia (1-2), dei quali circa la zione e conducono studi per l'ap- 15 ottobre 2000 viene confermato metà (224) è morta (Figura 1). Da profondimento delle dinamiche il sospetto di febbre emorragica da quanto riportato dagli ammalati, dell'HIV e di altre malattie infetti- virus Ebola. verosimilmente numerose persone ve; osservano l'andamento dell'e- Viene dichiarato lo stato epide- contagiate dal virus Ebola non so- pidemia di HIV/AIDS attraverso mico e il Ministero della Sanità no mai giunte ai due ospedali del una sorveglianza epidemiologica ugandese richiede all'OMS di co- Distretto di Gulu (Ospedale Lacor continua; realizzano studi di inter- ordinare un team internazionale, e Ospedale governativo di Gulu). vento valutandone l'impatto sui comprendente personale dei Cen- Il primo caso, a cui si è potuto ri- servizi sanitari e sul controllo del- ters for Disease Control and Pre- salire, ha manifestato i primi sin- l'HIV; forniscono supporto tecni- vention (CDC) di Atlanta, che tra- tomi il 30 agosto 2000. co-scientifico per i sistemi infor- sforma e dedica parte del laborato- L'epidemia è stata ufficialmen- mativi routinari, sostenendo con- rio dell’Ospedale di Lacor in labo- te dichiarata conclusa il 27 febbraio temporaneamente le opportune ratorio da campo “caldo”, cioè con (3), dopo 42 giorni dall'ultimo ca- iniziative di sanità pubblica. Il per- un livello di sicurezza massimo P4. so (è stato calcolato il doppio del Vol. 14 - n. 3 - Marzo 2001 sonale ISS, oltre a coordinare gli L’ISS partecipa all’attività del più lungo periodo di incubazione studi e le attività, è periodicamen- team internazionale con due biolo- conosciuto pari a 21 giorni). A tut- te presente in loco con missioni mi- gi e cinque medici, tra cui, per due t’oggi, questa è stata l'epidemia più rate. In Istituto vengono effettuate settimane, il Direttore del Labora- estesa, in termini di casi notificati, le analisi e le elaborazioni epide- miologiche e di laboratorio: un Donato Greco, Silvia Declich, Roberta Andraghetti, Franca Cian, Paolo Francesconi, Biagio Pedalino e Stefania Salmaso obiettivo del Progetto è di condur- re studi clinici di efficacia per la Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica
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