E adesso voliamo alto - IN QUESTO NUMERO Ripartire, ma verso dove? Intervista al sindaco - Comunità pastorale Madonna del ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Anno XCI Numero 6 - Giugno 2020 E adesso vol i a mo a lt o IN QUESTO NUMERO Ripartire, ma verso dove? Intervista al sindaco Virus, famiglie e anziani
TRA LE GUGLIE 2 Sto alla porta e busso: l’Oratorio in vista dell’estate I n seguito al recente comunicato dei Vescovi lombardi sul- Il periodo che si apre avrà bisogno ancor più di intelligenza e l’estate, il coordinamento di ODIELLE (Oratori Diocesi Lom- prudenza. Questi i punti del piano formativo Summerlife: barde) approfondisce e chiarifica alcuni punti sulle condizioni - la formazione operativa, in cui saranno approfondite le re- attuali, le possibili riaperture, la formazione gole del gioco dell’attività educativa; I Vescovi della Regione Lombardia hanno confermato a tutte - la formazione sanitaria, in collaborazione con le ATS locali, le famiglie del territorio il desiderio della comunità cristiana di per consentire a tutti gli operatori dell’Oratorio di servire in si- offrire ai ragazzi e agli adolescenti una proposta educativa per curezza la proposta educativa; l’estate 2020, coniata con il bel nome “Summerlife”. - la formazione tematica, per presentare il progetto educativo Il coordinamento degli Oratori lombardi ha sottolineato che la dell’Estate ragazzi Summerlife; ripresa delle attività lavorative e la possibilità di vivere alcune - la formazione psico-pedagogica, per consentire agli educa- interazioni con le altre persone portano anche le nostre par- tori e operatori dell’Oratorio di mettersi in ascolto attivo dei rocchie a rimettere a fuoco alcune dinamiche proprie della co- ragazzi, adolescenti e giovani e provare con loro a rielaborare munità cristiana, sostenute dalla celebrazione dell’Eucaristia. l’esperienza faticosa che hanno vissuto. Anche in questa realtà il Signore sta bussando. Ascoltare quel «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia “tocco” alla porta significa essere pronti a vivere, con tutta voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli l’attenzione e la prudenza, una nuova possibilità di ritrovarsi. con me». Prepariamoci a questa apertura, non solo di am- La pastorale giovanile lombarda accompagna questa ripresa bienti, ma anche di un modo nuovo di vivere la nostra pasto- con alcuni passi che richiedono la gradualità necessaria, per- rale. ché ogni cosa sia fatta secondo le norme vigenti. Continua su: www.incrocinews.it La photogallery Scene di vita diocesana Da Facebook Da Twitter ADDIO AL CARDINALE 10:30 AM – 28 Mag 20 @Delpini «Celebriamo la Messa RENATO CORTI Crismale come una grazia per rinnovare la nostra fede, per Scomparso a 84 anni «l’amatissimo cardi- rinnovare la nostra risposta alla vocazione che chiama a nale Corti: un apostolo capace di dire pa- essere pietre vive» role preziose e di profezia». Fu Vicario ge- 09:40 AM – 24 Mag 20 #Delpini «Siamo qui diversi per ori- nerale durante l’episcopato del cardinale gine, per genere, per età, ma solo fratelli e sorelle» Veglia In Martini, poi Vescovo di Novara. Ricevette la Traditione Symboli con giovani e catecumeni in Duomo porpora da Papa Francesco nel 2016 9:30 PM – 15 Mag 20 Riprendono le S. Messe #Delpini: https://www.chiesadimilano.it «Ripartiamo con determinazione, gradualità e prudenza»
LA PAROLA DEL PARROCO 3 Mai come prima Ripartire, certo: ma verso dove? versando. No, una vita “come prima”, no. Una vita “oltre” sì. Il Concilio Vaticano II -“bus- sola del nostro tempo” di- ceva san Giovanni Paolo II- ci ha insegnato a scrutare i segni dei tempi. Ebbene questa epidemia è un segno dei tempi da discernere per trovarne la grazia: “Temo solo che Dio passi e io non me ne accorga” diceva san- t’Agostino. E Dio è passato. Occorre attrezzarci a rico- R noscerlo. In questa ora oc- ipartire. Certo. Eccome. Con pru- corre l’occhio del sapiente che interroga la sto- denza e grinta. L’abbiamo fatto an- ria, l’occhio dell’innamorato lieto e grato, l’oc- che in chiesa, con le Messe. E con chio del profeta che intravvede il futuro di Dio. le attività estive dell’oratorio. Spe- 1 L’occhio del sapiente che interroga la sto- riamo vivamente che questo tempo dell’ira sia ria: dobbiamo leggere questo tempo dell’ira alle sue battute finali. visitato da Dio per raccogliere l’oro che que- Ripartire: ma verso dove? Perché non mi con- sta piena ha portato alla luce, liberandoci da vince proprio tutta questa frenesia di torna- illusioni, ipoteche ideologiche e schemi che re a una “vita normale” se ciò significa “una hanno mostrato la loro inefficacia se non di- vita come prima”. In questi tempi durissimi sumanità. Abbiamo imparato molto da que- l’aria era profumata, il traffico scorrevole, ci sia- sto tempo: che siamo fragili, che il ritornello mo aiutati gli uni con gli altri, siamo stati più “io-io-io” non funziona, che sul pianeta siamo sobri, abbiamo sprigionato una creatività tutti interconnessi gli uni con gli altri, che ogni che ha mostrato modelli interessanti (vedi te- lavoro (anche il più umile) è preziosissimo per lelavoro): ecco qualche esempio positivo. la società, che più giusti diritti per tutti vuol dire Ripartire, dunque: ma verso dove? Una vita più sicurezza e benessere per tutti, che le ri- “normale” chiede di essere impostata da sorse del pianeta non si saccheggiano, che quanto, pur amaramente, abbiamo impara- impostare la società (e la sanità) sul far soldi to. Chi mi ripete i soliti ritornelli di “prima” io è fallimentare, che i governi democratici sen- non li ascolto. Non mi lascio incantare dalle za nessuna sorta di “conducador” sono più cipolle d’Egitto del “come prima”: le cipolle efficaci e attendibili di quelli autoritari o con tali fanno piangere. Occorre sognare e disegna- propensioni, e quindi che «una popolazione re l’“oltre” questo deserto che stiamo attra- fortemente motivata e ben informata è ge-
LA PAROLA DEL PARROCO 4 neralmente molto più potente ed efficace di 3 Infine occorre l’occhio del profeta che una sorvegliata e ignorante» (Yuval Noah Ha- scruta il futuro di Dio: pensare il futuro chie- rari) E soprattutto che un pugnetto di lievito de saggezza, lungimiranza e decisioni co- di fede, un granello di senape d’amore fan- raggiose. Se Dio non ci ha abbandonato al di- no fermentare tutta la pasta, fanno crescere luvio, ci chiede di uscire dall’arca per dare un alberi fruttiferi nell’orto del mondo. volto nuovo alla Terra, come l’arcobaleno, tan- L’oro che ci è stato donato (quanto!) va rin- te volte disegnato in questo tempo, ci ram- tracciato, chiamato per nome e tradotto in menta. Con lo sguardo dell’innamorato e del quella “civiltà dell’amore” insegnataci da san sapiente ora bisogna osare immaginare e co- Paolo VI, che Papa Francesco ci ha indica- struire un mondo nuovo. E ciò vale -per in- to tante e tante volte, anche nelle sue Mes- ciso- anche per la forma della vita della no- se mattutine di questo periodo. La Chiesa, in- stra Comunità, a cui spesso si domandano sieme a ogni uomo di buona volontà, deve far- servizi più che un cammino insieme, rassi- si “maestra di umanità” in questo tempo: ab- curanti conferme del “si è sempre fatto così” biamo le risorse per farlo. più che una “uscita” in spazi e relazioni ine- 2 L’occhio dell’innamorato lieto e grato: in que- dite con il mondo. sto tempo, forse per i nervi provati, non è Ma allarghiamo lo sguardo alla vita del nostro mancato il rumore fastidioso di rozze ideolo- Paese e dell’Europa, del mondo: “La situa- gie e teologie, divisive ostinazioni retrò, spu- zione attuale del mondo esige un’azione doratezza spacciata per verità, pretese e mor- d’insieme sulla base di una visione chiara di morazioni. Anche nella Chiesa. “I giusti inve- tutti gli aspetti economici, sociali, culturali e ce si rallegrano, esultano davanti a Dio e can- spirituali. Ci si intenda bene: la situazione pre- tano di gioia” dice un salmo: chi ha contem- sente deve essere affrontata coraggiosamente plato quanto Dio ci ha donato in questa pan- e le ingiustizie che essa comporta combat- demia, e ne è stato consolato e rafforzato, si tute e vinte. Lo sviluppo esige delle trasfor- fa capace di lode, benevolenza, gratitudine, mazioni audaci, profondamente innovatrici. Ri- ragionevolezza, capacità di passi magari forme urgenti devono essere intraprese sen- inediti, ma praticabili, e sa vedere il bene, e za indugio. A ciascuno di assumervi genero- sa vedere lontano... un innamorato è così: è samente la sua parte, soprattutto a quelli che la virtù forte della mitezza appassionata. per la loro educazione, la loro situazione, il loro Certi che la pazienza non è tirare in lungo: è potere si trovano ad avere delle grandi pos- continuare a tirare dritto. Dobbiamo esserne sibilità d’azione”: questo è san Paolo VI, 1967, portatori negli sguardi, nei linguaggi e negli stili Populorum Progressio n. 32. “Non è mate- familiari, culturali e sociali; e anche nella ria per omelie, ma è un fatto del tutto prati- Chiesa. Il ritornello dell’insistenza sulla morale co: siamo una comunità di destino” ha det- e i comportamenti, sulle ortodossie e le tra- to giustamente Angela Merkel al Parlamen- dizioni, sui giudizi e i valori più o meno ne- to tedesco. goziabili, sulle regole e la rigidità che non sa Sono chiamati in campo laici cristiani di discernere, è un disco rotto. Da tempo. grandi visioni, di sapienza e di azione, come Papa Francesco ce lo dice chiaro in “Evan- lo furono -insieme a uomini e donne di buo- gelii gaudium”: è ora di impararlo e di appli- na volontà- i cristiani che impostarono l’Eu- carlo. L’amore cambia gli sguardi sulla vita. ropa del dopoguerra. Mi piacerebbe fare qual- Senza imprudenze, ci occorrerà forse un pas- cosa anche nella nostra città. Ci aspetta la sto- so indietro perché si possano fare cento pas- ria. Niente di meno. si in avanti. Il prevosto don Angelo
LA NOSTRA COMUNITÀ 5 Rinati al fonte battesimale CARIA Mariagiulia DE NITTIS Giulio Sposati nel Signore ------------ Defunti bressesi nel mese di maggio Domenico Zavaglia Roberta Magnani Elio Moro Alma Poloni Alfea Zampirollo Gianfranco Cerulli Cristina Tucci Ines Seiti Antonio Emiddio Di Lonardo Rosa Salvadori Amalia Meniconi Giovanni Marchiotto Maria Capretti Anita Risi Giovanna Ottone Giuseppe Salvatore Manzo Giuseppina Papagni Giuseppina Cereda Angelina Volpi Angelo Antonio Foggetta INTENZIONI GIÀ FISSATE PER LE S. MESSE E RICORDO DEI DEFUNTI ALLA DOMENICA I nostri preti celebrando l’Eucaristia hanno ricordato ogni giorno feriale i defunti secondo le intenzioni già fissate dai famigliari. Ora continuano a farlo. Alla domenica ricordiamo i defunti della settimana. Nei mesi di marzo e di aprile molte famiglie non hanno potuto celebrare il funerale per i propri cari: possono ora concordare in parrocchia una Messa di suffragio da celebrare in giugno e luglio. Ogni parrocchia ricorda nelle s. Messe i propri defunti del mese di marzo domenica 21 giugno e i defunti del mese di aprile domenica 28. LEGATI Parrocchia ss Nazaro e Celso GIUGNO 2020 1 MERONI Cesarina e CASSAMAGNAGHI Riccardo 5 Famiglie PAROZZI, CAZZANIGA e COMI, LESMA Clemente 6 LEGNANI Giuseppe, RADICE don Gianfranco, Suor Carla e Giusto 8 LONGHINI Achille e CONTI Maria 9 ALFIERI Maria e CONSONNI Giuseppe 10 CONTI Giovanna e Luigi 11 CONSORELLE DELL SS. SACRAMENTO 12 ORIANI Carla scaduto nel 2019 15 PAGANI Virginio 23 ZECCHINATO Venerino 24 COMOTTI Maria 25 MEANA Adriano, Ambrogio e Carolina 26 LIMONTA MARIA, MEANA Rina e Angelo 30 ORIANI Vittorio scaduto nel 2019 LUGLIO 2020 4 REGONDI Giuseppe e GRANELLO Matilde, ANNONI Angelo 10 LOCATELLI SONIA 11 TAGLIABUE Enrico e STRADA Angela DE PONTI Antonia, STRADA Carlo, PRINA Francesco e SAVINI Agnese scaduto nel 2019 16 CHENI Ettore 18 RISI Innocenta 23 STRADA Alessandro e Alberto 25 COMI don Giulio AGOSTO 2020 4 ORIANI Erminio e Isolina 26 ORIANI Luigi e ROSSONI Carla
NOTIZIARIO 6 Ai lettori de La Squilla In questi mesi di aprile-maggio-giugno La Squilla ha raggiunto i suoi lettori nella forma digitale: non c’erano le condizioni né per la stampa né tantomeno per la consegna. Abbiamo voluto onorare on line gli abbonamenti sottoscritti. Molti, impossibilitati a usare il PC o il cellulare, hanno fatto scari- care e stampare quei tre numeri da figli e nipoti. Col numero di luglio-agosto La Squilla uscirà in forma cartacea, ma la distribuzione casa per casa è ancora sconsigliata: gli abbonati po- tranno ritirare La Squilla (o farla ritirare dai propri cari) in chiesa ss. Nazaro e Celso, e lì si potrà acquistarla, come sempre. Si potrà trovarla anche nelle altre chiese. La Squilla continuerà anche on line: a colori, più ampia, a dimensione delle tre parrocchie. Non vogliamo rinuncia- re a quanto abbiamo acquisito in questo tempo. E a partire dall’autunno prossimo, ci saranno cam- biamenti per questo piccolo, ma serio periodico che da 91 anni accompagna la storia di Bresso. Il fattore P: inizio e fine della Messa in Nulla però frena la possibilità di comunione streaming spirituale. Da subito, chi gli vuole bene, può Il fattore P, la Pandemia, ci ha spronato a - ad esempio - accedere ai sacramenti e mandare in streaming l’Eucaristia quoti- pregare per lui. Quale gratificazione più diana, poi solo domenicale: occorreva grande, per un prete, sapere che la sua farlo, per sentirci sempre parte viva di una esistenza è tramite di santificazione! Poi- stessa Comunità, e ciò è stato molto utile. ché, come scriveva don Lorenzo Milani, Dobbiamo ringraziare chi l’ha realizzata. “Noi preti abbiamo un'unica ragion di vita: Ora un altro fattore P ci sprona a sospen- contentar il Signore e mostrargli d’aver ca- derla: è il fattore Pigrizia. Ormai ci sono pito che ogni anima è un universo di dignità tutte le condizioni per recarsi a Messa, in infinita”. Auguri, don Luigi! sicurezza e dignità, grazie a Dio: e se si può, si deve. Per non favorire la Pandemia si manda la Messa in streaming, per non favorire la Pigrizia la si toglie. Ci vediamo a Messa, allora! Don Luigi Fumagalli prete da 50 anni! Il 27 giugno 1970, don Luigi Fumagalli è stato ordinato sacerdote dal cardinal Gio- vanni Colombo. In queste settimane, quindi, egli ricorda il 50° anniversario della sua Prima S. Messa. La ricorrenza lo rag- giunge nella parrocchia “Madonna della Mi- sericordia”, a Bresso, dove svolge il ministero da venti anni. In precedenza era stato parroco ad Ozzero e coadiutore a Monza e a Bovisio. Le circostanze presenti impediscono di esprimere a lui, comunitariamente e nei modi tradizionali, la gioiosa vicinanza e la esplicita gratitudine. Dopo l'estate, auspi- cabilmente, sarà possibile farlo meglio.
VITA DELLA COMUNITÀ 9 “The Sun” e il nostro pellegrinaggio in Terrasanta Una «Lettera da Gerusalemme» inviata anche ai pellegrini In questa stagione, tanti avrebbero raggiunto la Città santa. C’è disappunto per un viaggio mancato. Ma pure amore che non teme lockdown. Una canzone tiene desto il desiderio di don Massimo Pavanello Il Pellegrinaggio in Terrasanta previsto per l’agosto prossimo è stato sospeso e rinviato al- l’estate 2021. Gli iscritti sono stati avvisati delle condizioni proposte dalla Agenzia Duo- mo Viaggi e Turismo in relazione all’annullamento del pellegrinaggio. «L ’anno prossimo a Gerusa- Mancava solo il saldo. Quasi una parabola lemme». È l’augurio che ci si della libertà, mai assoluta. scambia durante la Pasqua Il Corona-virus ha spettinato i sogni. Di nuo- ebraica. Può essere così pa- vo «i nostri piedi si fermano alle tue porte, rafrasato: quest’anno siamo in esilio, ma il Gerusalemme!». Un déjà-vu biblico. L’ac- nostro Dio - l’anno prossimo - ci consenti- cesso prevede un’anticamera. Del resto, rà di essere nuovamente a casa. Perché Ge- «Terra promessa» vorrà pure dire qualcosa. rusalemme è un dono del Cielo. Non lo si Il disappunto per un viaggio mancato è par- può pretendere. Qualcuno chiama il voto zialmente lenito da una missiva che proprio «una promessa sconfitta». Come l’orizzon- da là arriva. E che protegge, con la sua umi- te: più si cammina, più si allontana. dità, il seme del desiderio. In attesa del ger- In questi mesi, tanti pellegrini avrebbero go- moglio. Latrice, è la rock band italiana “The duto della gioia di raggiungere la meta pro- Sun”. L’ultimo singolo - uscito a Pasqua grammata. La caparra era stata versata. 2020, in piena pandemia - si intitola proprio
VITA DELLA COMUNITÀ 10 Lettera da Gerusalemme. sità in corrispondenza della frase centrale del Francesco Lorenzi, il fondatore del gruppo, testo. Rassomiglia più a un dialogo intimo rivela che l’epistola «nasce dall’ascolto del tra un genitore e un figlio. Il parallelo è aval- grande mistero con il quale ogni persona in lato da un video uscito in coppia con la can- ricerca, prima o poi, si confronta: un Dio che zone (cfr www.thesun.it). Realizzato e ani- si fa davvero uomo e che muore per l’uomo, mato con oltre 5.000 disegni di Lisa Pizza- scegliendo di andare fino in fondo e di ama- to, immagina «la relazione visibile e invisibi- re come nessun altro». le tra l’Amore di Dio e una graziosa bimba Il brano prende spunto dalle vicende vissu- che si apre alla vita e al mondo... simbolo di te da Gesù proprio a Gerusalemme. Vicende quel puro bambino che vive in ognuno di noi che dicono una donazione del Figlio, non e attraverso il quale possiamo lasciarci conclusa nel tempo. «Perché - assicura il ri- amare e stupire da Dio, trasmettendo a no- tornello - per te darei tutto quello che stra volta vita, colore, speranza, fraternità a ho/L’ho fatto e lo farò». tutti coloro che incontriamo». Pur scritta nell’estate del 2019 - lontano da L’eventuale procrastinato pellegrinaggio a ogni immaginazione del presente - il can- Gerusalemme, brucia. tautore non fatica ad attualizzarla, affer- Ma, come afferma Francesco Lorenzi, «se mando che «nei momenti di prova colletti- la tentazione di rattristarci ci farà visita, ri- va, la risurrezione di Cristo ci spinge oltre. cordiamoci fraternamente gli uni gli altri che Oltre noi stessi, oltre la paura. Lettera da Ge- abbiamo ragioni ben più forti per rallegrar- rusalemme canta e sussurra questo ab- ci, con fiducia: Cristo è risorto e ci ripete an- braccio d’infinita tenerezza». cora che è valsa davvero la pena dare la vita Il sound scelto dalla band, a sorpresa, non per noi». rimanda immediatamente alla loro tradizio- Tanti pellegrini, quest’anno, si ritroveranno ne rock. Nello spartito, compare una chitarra - loro malgrado - ancora ai piedi della sali- acustica arpeggiata, una di accompagna- ta per la Città santa. Ma una Lettera musi- mento, una voce cantata piano e una leg- cale sorregge la speranza di entrarci: «Solo gera orchestrazione che aumenta di inten- credici, e se non riesci lo farò io per te».
VITA DELLA COMUNITÀ 11 Ma non è tempo Questo tempo lo vedrai, ti rialzerà E ti cambierà Solo credici, e se non riesci lo farò io per te Io con te Perché per te darei tutto quello che ho L’ho fatto e lo farò L’ho fatto e lo farò Vale la pena dare la vita per te Ma tu non aver paura Confida un po’ di più Tra questa riva e quella tua C’è un ponte vero e lo troverai Allora cosa ti porta via Se ciò che cerchi è accanto a te I The Sun sono una rock band italiana. All’at- Ed è reale, non è fantasia tivo, oltre 800 concerti in 20 Stati di 4 Continenti. Rinascerai e scoprirai Ha rappresentato l’Italia durante le Giornate Che non l’hai perso, se è ciò che tu vorrai mondiali della Gioventù a Cracovia (2016) e Pa- Se amerai, questo tempo lo vedrai, ci rialzerà nama (2019). TV2000 ha prodotto un docufilm sul- le esperienze di pellegri- naggio in Terra Santa pro- poste dalla band, a cui hanno partecipato molti giovani. Attraverso l’attivi- tà musicale, il gruppo so- stiene numerose iniziative solidali in Italia e nel mon- do. Lo fa con il fan club dei The Sun, l’Officina del Sole. TESTO Cosa c’è che ti porta via lontano Non lo vedi, io sono qui E ci cambierà Su prendi la mia mano Solo credici Chiudi gli occhi e mi troverai E se non riesci lo farò io per te Mi troverai qui di fronte a te Io con te Il tempo smette e non smette mai Perché per te darei tutto quello che ho Amore oltre quello che sai L’ho fatto e lo farò Ma non temere poi capirai L’ho fatto e lo farò Verso te io volerei L’ho fatto e lo farò Per abbracciarti senza poi lasciarti mai Lo rifarò
VITA DELLA COMUNITÀ 12 Il Centro di Ascolto Caritas e le realtà caritative di Bresso sono all’opera Dopo la bufera, già a servizio dalla Redazione L a crisi del CoVid-19 non ha fermato Anche il Centro di Ascolto Caritas, in via Isim- la carità. Anzi, l’ha amplificata e l’ha bardi 28 ha ripreso il suo servizio, seppur an- portata su nuovi sentieri di collabo- cora limitato: ogni lunedì, fino a metà luglio, razione e di esperienza: il Campo dei dalle 17 alle 18.30. Sono molte le famiglie generi di prima necessità, che da marzo a che vi si recano alle prese con la cessazio- maggio è stato installato in oratorio san Giu- ne del lavoro, con la cassa integrazione che seppe, ne è stato un segno evidente. non arriva o è insufficiente, con bollette e af- In quei momenti il volontariato da prima li- fitti in scadenza. nea era composto da giovani e adulti fino ai La collaborazione con il Servizio di Assi- 60 anni: i bocia, come dicono gli Alpini. Le stenza Sociale del nostro Comune non è mai leve dei veci invece erano nelle seconde li- mancata lungo gli anni, ma è stata poten- nee: si sono rivelate preziosissime le loro co- ziata alla luce dell’emergenza, perché chiun- noscenze delle famiglie, dei bisogni ine- que trovi un interlocutore e possibilmente un spressi ma reali, la familiarità con i bisognosi, aiuto efficace. Anche la Commissione che l’esperienza coi furbetti, e tutto il lavoro di gestisce il Fondo Adotta una Famiglia, che elenchi, fatture, coordinamento, telefonate i bressesi hanno arricchito in questi mesi di che ha lasciato i più… muscolosi a fare i pac- altri 80.000 euro, non ha mai smesso di chi per le famiglie senza dover pensare ad ascoltare, valutare ed erogare aiuti. altro. “Non possiamo fare a meno della carità” ci Ora la bufera dell’emergenza pare si sia cal- dicono i volontari Caritas “così come non mata. E la carità operosa si è già messa al- possiamo fare a meno dell’Eucaristia”: il l’opera: il ritiro dei viveri al Banco Alimenta- Pane eucaristico diventa pane dei poveri, re, il richiamare alla distribuzione le famiglie perché “Dio è irresistibilmente attratto dagli assistite, le relazioni che si riallacciano, i nuo- ultimi” aggiunge il parroco. E l’avventura con- vi bisogni da ascoltare. tinua. Più di prima, meglio di prima.
GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI 13 Una riflessione saggia del Movimento per la Vita “Virus, famiglie e anziani soli. Non è un caso” di Luciano Moia L a scelta (o la non-scelta, cioè l’iner- Quanti avrebbe desiderato permettere a ge- zia) di non sostenere in modo con- nitori anziani e nonni di restare a casa? vinto e sistematico le famiglie italia- Ma sarebbero state necessarie condizioni ne nella diretta attività di cura delle difficili da trovare e realizzare, in parte, qua- persone più fragili che ne fanno parte ha si solo da reti solidali “dal basso”. Servono contribuito a rendere più pesante gli effetti case più accoglienti, sostegni economici mi- della pandemia da Coronavirus. Soprattut- rati, orari di lavoro flessibili. E, sul territorio, to tra gli anziani. Non ci sono (ancora) dati serve un’assistenza sanitaria integrata e de- definitivi e - grazie a Dio e alle persone che dicata alle persone non autosufficienti. ci lavorano - non tutti gli istituti e le residenze Sullo sfondo, poi, altrettanto indispensabi- sono uguali, ma l’equazione “meno anzia- le, deve prendere corpo un clima sociale e ni in residenze e istituti, meno vittime” sem- culturale favorevole: attento a sostenere le bra difficilmente contestabile. E così “il giovani coppie, capace di sottolineare la bel- caso” è esploso. lezza di “resistere insieme” alle difficoltà ac- La ferita è meno grave che in Francia e in al- centuate dall’attuale modello socio-eco- tri Paesi europei, ma c’è. Colpa di coloro che nomico, a mettere in luce la “risorsa” rap- hanno “parcheggiato” i loro vecchi, come presentata da famiglie che svolgono il loro blatera qualcuno? No. Quasi sempre l’isti- ruolo (che è anche di consapevoli ammor- tuzionalizzazione di una parte della vecchiaia tizzatori sociali). è un passaggio faticoso e obbligato in cui Ma -chiacchiere a parte- chi in questi anni non c’entrano indifferenza o ingratitudine. E si è preoccupato di diffondere una simile cul- quei figli e nipoti hanno tutto il diritto di non tura? Chi e dove? È questa, invece, la scel- sentirsi colpevoli per la sorte toccata a ge- ta vincente, per il sostegno alla denatalità e nitori e nonni. per la giusta vecchiaia di migliaia e migliaia Sono soprattutto altre le persone che do- di noi. vrebbero interrogarsi. Un’altra lezione da non dimenticare nei Tutti coloro che in questi decenni, ai vari li- duri giorni del Covid-19. velli dell’amministrazione pubblica centrale Tratto da Noi Famiglia & Vita, aprile 2020 e periferica, hanno negato alle famiglie la possibilità di tradurre in gesti concreti il prin- cipio di sussidiarietà. Cosa significa? Se lo Stato non sostiene la famiglia e la esclude di fatto da quelle garanzie sociali ar- ticolate in modo adeguato da permettere un’inclusione più serena di anziani e disabili, compie un’invasione di campo (al contrario) che è anche una grave offesa al Dna solidale della famiglia stessa.
APPROFONDIAMO 14 Una riflessione che è una sfida per noi In panne i laici, avanti i cattolici Uno scrittore vede in questi mesi di epidemia la conferma di una ten- denza: dalla parte del Papa speranza e dialogo, dall’altra burocratismo ipocrita di Sandro Veronesi P er quanto mi riguarda la Fase 1, cioè ca, dilaniata dalle lotte intestine. Il Concla- il confinamento, ha finito di mette- ve che inizia il 12 marzo viene presentato re a fuoco un fenomeno sul quale come il più drammatico della storia moder- avevo cominciato a riflettere già in na, con la prospettiva di uno stallo mortale precedenza, e cioè: in Italia il mondo laico che avrebbe indebolito la Chiesa fino al pun- boccheggia, mentre quello cattolico è pie- to di non ritorno. Invece, il giorno dopo, alla no di vita. Ho ripensato agli stereotipi con cui quinta votazione, il Conclave proclama il nuo- sono cresciuto: a don Abbondio, l’ur-prete vo Papa - e che Papa. della nostra cultura, tutto impotenza e viltà; Per contro, appena un mese dopo, il Par- a don Camillo, astuto e prepotente; ai car- lamento italiano si trova ad anticipare l’ele- dinali labbruti e predaci della commedia al- zione del nuovo presidente della Repubbli- l’italiana; al prete con l’occhio pio di Carlo ca per evitare l’ingorgo istituzionale dovuto Verdone che parla un italiano improponibi- al «semestre bianco» (notare come il lessi- le. «Neanche un prete per chiacchierar», dice co sia già invertito), e dopo un certo numero una delle canzoni italiane più amate nel mon- di goffi tentativi andati letteralmente a schi- do, «Azzurro», per indicare la noia estrema fo, tutte le principali forze politiche si rico- di un solitario pomeriggio d’agosto. E non noscono incapaci di espletare il proprio do- ci sono dubbi che questi stereotipi prove- vere e vanno in ginocchio da Giorgio Na- nissero da un Paese vitale e in crescita - una politano a supplicarlo di accettare un se- crescita laica. Ora non è più così. condo mandato, a 88 anni, per salvare l’Ita- Il dibattito su ogni cosa in Italia è ancora mo- lia laica e democratica dallo stallo nel qua- nopolizzato dalla cultura laica, che tuttavia le è sprofondata. non è più in grado di presentarsi mediante Già questo sarebbe dovuto bastare per far- i colossi di cui si serviva in passato - politi- ci capire che il vento era cambiato, ma la ci, scienziati, giornalisti, artisti, imprendito- maggior parte degli esponenti del mondo lai- ri, sportivi. Lascio agli analisti più preparati co non l’ha capito e ha continuato a non ca- di me il racconto della transizione, e mi limito pirlo negli anni successivi, mentre Papa Fran- a ricordare la prima clamorosa lezione che cesco sollevava temi fondamentali il cui peso la Chiesa ha inflitto al mondo laico, nel 2013: la politica laica, via via sempre più rachitica l’11 febbraio il Pontefice in carica, Benedetto e orfana, non riusciva più a sostenere. XVI, si dimette durante il concistoro per la Il resto è storia recente. Il governo giallo-ver- canonizzazione dei martiri di Otranto, e le sue de, l’asinina sudditanza mostrata da mag- dimissioni divengono effettive 17 giorni gioranza e opposizione al tentativo di auto- dopo. Il mondo laico comincia a prefigura- ritarismo messo in atto da Salvini, la resi- re scenari apocalittici per la Chiesa cattoli- stenza invece irriducibile del Vaticano, la cre-
APPROFONDIAMO 15 scita di giornali come Avvenire, Famiglia Cri- avessimo ancora capito la pericolosità de- stiana, L’Osservatore Romano e Vita, il dia- gli assembramenti, come se il confinamen- logo, anzi i dialoghi aperti dalla Chiesa con to di due mesi non fosse stato rispettato an- tutti i comparti della cultura laica trascurati che nelle regioni con bassissimo contagio, e mortificati dalla politica e, infine, la pan- e come se non si fosse visto che i giovani demia. sono stati perfetti, maledizione, perfetti nel Il mondo laico che produce polverosi fun- rispettare le regole. zionari tutti impegnati a snocciolare nume- Nel frattempo il Papa continua a macinare ri senza senso mentre ogni prete che fa sen- ogni mattina preghiere e a costruire ponti tire la propria voce sembra depositario dei (come dall’etimologia della sua carica) col valori necessari per superare la prova. Non mondo laico, attraverso i quali possano es- soltanto l’immagine blu di Francesco che sere uniti i valori comuni. E odiato da un prega da solo in Piazza San Pietro vuota: il mucchio di sovranisti, per questo, ma an- parroco di Codogno o un giovane prete di ziché farsene intimorire tira avanti con sem- Bergamo visti per caso in TV, i sacerdoti sui pre maggior decisione. Così, mentre co- social, gli amici preti sentiti per telefono - solo mincia la Fase 2 non si può rimandare oltre da loro è venuta l’ispirazione, la compassione la constatazione che i valori si sono rove- e la forza necessarie per affrontare lo spro- sciati: speranza, dialogo e condivisione si tro- fondo in cui il fallimento della scienza, per se- vano nei dintorni del mondo cattolico, men- coli baluardo della cultura laica, ci aveva con- tre l’ottusità e la pochezza di vedute, il con- dannato. Un fallimento («non sappiamo servatorismo autoassolutorio e il burocrati- nulla») condito però da un’arroganza in- smo ipocrita e bigotto infettano la nostra no- sopportabile, fino a pochi giorni fa, con il bile tradizione laica. Finché, spero presto, Commissario straordinario Arcuri che alla vi- essa si ribellerà, e la satira, il cinema, la let- gilia della Fase 2, con trentamila morti sep- teratura, provvederanno a cambiare i pro- pelliti senza funerale, dice in conferenza pri bersagli, e il tipo rimasto da solo in cit- stampa: «Noi abbiamo fatto al meglio la no- tà, d’agosto, lamenterà di non avere «ne- stra parte, adesso tocca a voi»; con l’os- anche un Brusaferro per chiacchierar». sessione compulsiva nel combattere le fe- ste e il divertimento - come se noi, idioti, non Tratto da Corriere della Sera del 9-5-2020 Questa riflessione non ci fa gongolare, come cattolici. Da tempo infatti non usiamo più lo schema di contrapposizione laici-cattolici: il cardinal Martini ci ha insegnato, citando il gran- de laico Norberto Bobbio, che “la differenza decisiva non è tra chi crede e chi non cre- de, ma tra chi pensa e chi non pensa”. Questa riflessione è una sfida a più livelli, per tutti. Primo: riconoscere la vitalità di ogni espres- sione umana che rimane aperta al Trascendente, al Cielo. Secondo: riconoscere che l’uma- no è ancor più vero e vitale quando trae linfa dall’incontro di Cielo e terra nella Bella No- tizia del Vangelo. Terzo: per i credenti in Gesù, è più forte che mai la responsabilità di es- serne depositari, non per pavoneggiarsi, ma per regalare al mondo questa straordinaria ricchezza del Cielo che tocca la terra nel Vangelo. Una sfida che -ripetiamo- non ci fa gon- golanti, ma grati, entusiasti e inquieti insieme. Il direttore de “La Squilla”
OLTRE IL CAMPANILE 16 Calpestare il creato è calpestare il fratello In Perù il Coronavirus si diffonde in miniera di Giorgio Bernardelli N el giorno in cui ricorrono i cinque i livelli di presenza delle polveri sottili nell’aria anni dalla pubblicazione dell’enci- che respiriamo e la diffusione dell’epidemia. clica «Laudato si’» dal Perù una te- La verità è che anche in questa esperienza stimonianza su come anche nel- terribile ci sono contesti in cui – come dice l’emergenza Covid-19 in alcune aree del Papa Francesco – è la nostra economia a mondo calpestare il creato per lo sfrutta- uccidere per mano del Covid-19. Lo si vede mento delle risorse naturali richieste per la chiaramente in una notizia arrivata ieri dal «ripartenza» dell’economia globale resti una Perù, dove un documento riservato del go- priorità più importante della salute dei fratelli verno ha sollevato il velo sulle miniere dove Se calpesti il creato, molto presto finirai an- non c’è lockdown e si continua a lavorare, che per calpestare il tuo fratello. Quando nonostante il Paese sia oggi tra i più colpi- penso all’enciclica «Laudato si’» – di cui oggi ti al mondo dal Coronavirus. ricorrono i cinque anni dalla pubblicazione I dati ufficiali a ieri attribuivano al Perù – a me piace riassumerla così. Perché il ri- 111.698 casi accertati e 3.244 morti da Co- schio altrimenti è sempre quello di non ca- vid-19. Rapportati alla popolazione rappre- pire. Di fermarsi a qualche generica affer- sentano il tasso più alto di contagi di tutta mazione sulla necessità di «non inquinare l’America Latina: 349 malati ogni 100 mila troppo» l’ambiente. Quando invece «Laudato abitanti. Tanto per fare un raffronto: è un dato si’» è un grande testo che parla della giustizia molto simile a quello dell’Italia. Solo che in nel mondo di oggi; un documento che ci rac- Perù in questa situazione fino a ora si è con- conta che «tutto è collegato» e che dunque tinuato a far lavorare normalmente i mina- non si può sognare davvero un Green New tori, scendendo persino nei tunnel delle mi- Deal senza porsi la questione della sua di- niere d’oro. Solo un paio di settimane fa è mensione planetaria. Prima ancora che alle nostre città, in- fatti, è ai poveri delle periferie del mondo che dovremmo pensare quando ci interro- ghiamo sulla «casa comune» che in nome della sete di ma- terie prime dell’economia glo- bale stiamo loro strappando. Proprio l’emergenza Corona- virus che stiamo vivendo in queste settimane lo sta mo- strando in maniera chiara. E non solo per gli studi che stanno indagando il legame tra
OLTRE IL CAMPANILE 17 arrivato almeno un protocollo per la loro si- Altrettanto grave appare la situazione nelle curezza, sulla cui applicazione effettiva esi- miniere di ferro di Marcona nella regione di stono però dubbi molto seri. Ica. Qui la Red Muqui denuncia in partico- Il risultato sono alcuni numeri raccolti in ma- lare quanto sta avvenendo nell’impianto di niera riservata dal Ministero dell’Energia e proprietà del gruppo cinese Shougang: il delle Miniere e che sono stati pubblicati dal- mancato rispetto dei protocolli di sicurezza la Red Muqui, una rete di organizzazioni at- sta mettendo a rischio l’intera comunità lo- tive sul fronte della difesa dei diritti delle co- cale che per la sua salute può contare solo munità locali interessate dalle miniere. I su qualche container adibito a ospedale, dati nelle mani del governo di Lima hanno senza nessun respiratore. censito ben 821 casi di lavoratori che han- La chiamano estrattivismo in America Lati- no contratto il Coronavirus in miniera. Si am- na questa corsa alle ricchezze del sottosuolo malano per continuare a scendere nel cuo- che non si ferma davanti a niente e nessu- re della terra ed estrarre oro, ferro o rame. no. Una corsa che quasi sempre ha a che Alcune situazioni sono particolarmente elo- fare con oggetti che – senza che nemme- quenti. Per esempio quella del distretto di no ce ne accorgiamo – finiscono nelle no- Parcoy, sede della miniera d’oro del Con- stre mani. Un altro volto del mondo globa- sorcio Minero Horizonte: tra i lavoratori che lizzato di oggi che il Covid-19 ci rivela in tut- scendono nei cunicoli sono ben 320 quelli ta la sua disumanità. Indicandoci l’urgenza contagiati dal Covid-19. E nella regione di La di quella conversione a cui la «Laudato si’» Libertad questo centro minerario di appe- ci chiama tutti. na 12mila abitanti è diventato il secondo luo- Tratto da Mondo e Missione go più colpito dal Coronavirus subito dopo https://www.mondoemissione.it/america- la città di Trujillo, dove vivono 900 mila per- latina/in-peru-il-coronavirus-si-diffonde-in- sone. miniera
OLTRE IL CAMPANILE 18 Ci scrive dal Ciad un prete amico Fuori dal (nostro) mondo L’emergenza sanitaria dalla quale vogliamo faticosamente uscire ri- schia di farci dimenticare i problemi nei quali si sta dibattendo l’in- tero pianeta di Roberto Calmi I morti per Coronavirus nel mondo sono a che i miei libri. oggi 370.000, una cifra stimata per difetto Qui in Ciad, le misure di difesa dal Corona- che ci fa impressione, destinata a crescere virus non sono rispettate da molti ciadiani e ancora. Tuttavia, mai dobbiamo dimenti- questo significa che il numero di contami- care che il sistema nel quale stiamo spen- nazioni e decessi aumenta di giorno in gior- dendo i nostri anni ha già consentito solo no soprattutto nella capitale N’Djamena, an- quest’anno la morte per fame a 4.500.000 che se il numero è piccolo. Non è perché le persone. Potete cercare altri dati su persone non vogliono rispettare o minimiz- https://www.worldometers.info/it/. Le cifre zare le misure, ma le condizioni di vita (mi- hanno un loro linguaggio e vanno sempre te- seria e violenza) sono tali che le persone nute presenti. sono costrette a uscire ogni giorno per po- Mi ha scritto ieri un prete africano, P. Vincent Djimet, un garbato messaggio di ringraziamento e saluto, nel quale si legge appunto il problema sopra accennato: la miseria e la fame, anche senza Coronavirus, spa- droneggiano come sempre a Maro, la sua parrocchia, così come in una gran par- te del pianeta. Ecco il testo. Caro Roberto, spero che tu stia bene così come i tuoi parenti e i sa- cerdoti della tua parrocchia. Io sto bene, tranne che le attività liturgiche e pastorali stanno rallentando come in ogni parte del mondo. Ma approfitto di questo periodo di confino per rivedere la mia vita spirituale e leggere an-
OLTRE IL CAMPANILE 19 l’Alto Commissariato per i Rifugiati non sta fornendo loro cibo come dovrebbe. Molti bambini girano per i quartieri di Maro per implorare la generosità delle persone o per chiedere lavoro da fare per ottenere qualcosa da mangiare. Di fronte a tutte queste soffe- renze, provo un grande dolore, ma associo tut- to ciò alla passione di tersi procurare da mangiare a sufficienza. Cristo. Molte persone vivono nella miseria e c’è una È solo un pensiero di te e dei tuoi pastori grave crisi nel sistema sanitario. (vecchi e nuovi) e anche delle tue notizie. Nella mia parrocchia per fortuna non c’è an- Grazie e buona domenica a te in comunio- cora stato alcun caso di contaminazione di- ne di preghiera! Ciao ! Ciao ! Ciao ! chiarata o morte. Père Vincent Djimet, Curé à Maro (Ciad) Solo il mercato è chiuso e per la gente questo è un grave problema. Non ci sono celebrazioni liturgiche con i fedeli, quindi nessuna entrata. In breve, la generosità dei fedeli si è esaurita. Ciò rende la nostra vita un po’ difficile, ma il nostro vesco- vo mons. Miguel cerca di fare del suo meglio per essere più vicino a noi e incoraggiarci a resistere no- nostante la crisi sanitaria, perché si spera che passi. La guerra nella Repubblica Centra- fricana non è mai finita, quindi la si- tuazione per i rifugiati è diventata an- cora più complicata di prima perché
CIVICA 20 Il primo cittadino Simone Cairo sul periodo Covid-19 Il Sindaco: “Ho scoperto la concretezza della Provvidenza” La sussidiarietà funziona bene anche nell’emergenza a cura di Ambrogio Giussani quentatore del bar, a sua volta già ricoverato in ospedale nel reparto in- fettivi. Subito avviso del caso tutte le autorità competenti sia locali che provinciali (sanitarie, civili, religiose) e predispongo un’ordinanza di chiu- sura di tale bar. Da quel momento ci si rende conto che il virus era an- che in mezzo a noi. – Due anni fa la legionella, ora il Co- vid-19: il nostro Comune è davve- ro sfortunato o c’è altro? Come mai – Quando il primo caso a Bresso? siamo stati tra i Comuni con la più alta in- Siamo a febbraio 2020 col caso Codogno tensità del contagio? e la prima ordinanza governativa della chiu- È vero, ma solo nella fase iniziale, in quan- sura delle scuole. Da noi stiamo per entra- to poi la situazione ha visto diffondersi il con- re nella settimana di carnevale e in accor- tagio in misura minore a Bresso rispetto ad do con gli oratori decidiamo a tito- lo prudenziale di rinviare la sfilata con i carri, così come anche gli al- tri spettacoli teatrali in programma. Il 28 febbraio ricevo una telefona- ta che un bar del centro storico di Bresso è chiuso per malattia del personale. Nel corso della stessa giornata e dopo aver effettuato accurate indagini, ho la consape- volezza che i malati del bar, tutti aventi contemporaneamente i me- desimi sintomi (febbre), potevano essere stati contagiati da un indi- viduo residente nel quartiere mila- nese di Niguarda ma assiduo fre-
CIVICA 21 altri Comuni. Comunque tre sono essen- gio, diffuso avvisi sistematici alla popolazione zialmente i motivi. Innanzitutto la nostra den- mediante altoparlanti montati su auto, affisso sità abitativa tra le più alte in Italia (7.700 abi- manifesti, distribuito volantini, fatto comu- tanti per kmq), tanto per intenderci più di Mi- nicati sui “social media” e anticipato alcuni lano e di qualunque Comune limitrofo, vici- provvedimenti che in seguito sono stati adot- nanza che ovviamente facilita il contagio, poi tati anche dalle autorità governative e re- l’elevata età media dei nostri concittadini ri- gionali, tipo la chiusura dei bar. spetto ad altre città e infine l’aver avuto in Fin dai primi di marzo il nostro Comune ha anticipo i casi di contagio rispetto ad altre dotato gratuitamente il personale sanitario realtà. e di emergenza del territorio di mascherine – Come avete affrontato questo periodo? FFP3 che a sua volta il Comune aveva ri- Ci siamo mossi essenzialmente lungo quat- cevuto in donazione. Infine, con la prezio- tro direttrici: costante e aggiornata infor- sa collaborazione di Parrocchie, Protezione mazione alla cittadinanza – alcune regole più Civile e Croce Rossa abbiamo costituito un rigide rispetto a quelle emanate dalle auto- unico centro operativo comunale e coordi- rità governative e regionali, accompagnate nato per fornire aiuti alle famiglie in stato di anche da chiusure anticipate di talune atti- necessità. In pratica, oltre alle persone in ca- vità –, protezione del personale impegnato rico alla Caritas si sono aggiunti anche gli nell’emergenza e sinergie col volontariato lo- ammalati, gli anziani soli e quelli in quaran- cale nel sostegno alla cittadinanza più bi- tena. L’oratorio san Giuseppe, in via Gallia- sognosa. In particolare, oltre ai consueti no, è stato scelto come base operativa e il compiti istituzionali abbiamo compiuto in- fondo storico della Caritas “Adotta una fa- dagini sia con i medici di famiglia che con miglia” è stato incrementato e ampliato alle ATS (Agenzia di Tutela della Salute) per se- nuove esigenze raccogliendo in cinque set- guire costantemente gli sviluppi del conta- timane ulteriori 80.000 euro di offerte da pri- vati (oltre a quelli già esistenti) a cui poi si sono aggiunti anche i 139.000 euro prove- nienti dal governo per acquisto di generi di prima necessità e da noi girati sul citato fon- do unico di assistenza. In totale si sono confe- zionati 4.300 pacchi, aiutate oltre 470 famiglie bressesi, dimostrando la validità del principio di sussidiarietà e che lo stesso può funzionare in modo efficace anche in emergenza, tant’è che abbiamo potuto regi- strare anche un positivo
CIVICA 22 riscontro a livello nazionale mediante l’at- dio Agostinelli e l’assistente dell’oratorio don tenzione mostrata per la nostra iniziativa da Andrea Carrozzo per quanto hanno fatto parte di RAI 3, LA 7, TV 2000, oltre alla vi- concretamente per la nostra Bresso. sita in loco da parte del Presidente della Re- – Come è cambiata la vita dopo questa gione Lombardia e del Vicario Generale del- esperienza e soprattutto dopo i molti defunti? la nostra Diocesi. Da una parte mi ha pervaso un senso di pro- – Sindaco in prima linea? fonda tristezza per i numerosi defunti, tra cui Tutti gli operatori dell’emergenza sono sta- alcuni conoscenti: a loro e ai loro famigliari ti in prima linea 7 giorni su 7 e non solo io. rivolgo il mio sentito cordoglio. Dall’altra sono Addirittura i volontari della Croce Rossa si rimasto stupito e allo stesso tempo con- sono persino offerti di coprire tutti i turni fe- fortato dallo scoprire la bellezza e la con- stivi al nostro centralino comunale di assi- cretezza della Provvidenza che nei momenti stenza sanitaria e informativa quando il di difficoltà si incarna nell’incontro con per- personale del Comune che già aveva co- sone, anche sconosciute, ma che costitui- perto i giorni feriali era giustamente assen- scono la soluzione a quei problemi che da te per il riposo festivo. Da parte mia sono sta- solo non potevi affrontare. Esempi tra i tan- to costretto a stare lontano dalla mia fami- ti: le 800 mascherine chirurgiche donate al glia per oltre un mese per paura di conta- sindaco da un’azienda della zona proprio nel giare i miei famigliari, visto i numerosi con- momento di massima necessità e le 20 con- tatti quotidiani che intrattenevo. cittadine volontarie che si sono messe a con- – Come vi siete coordinati con le varie au- fezionare mascherine con tessuti donati e torità? Vi sentite di ringraziare qualcuno in scoprire che in pochi giorni aziende e privati particolare tra coloro che hanno collabora- donano così tanto per aiutare le famiglie in to con voi? difficoltà. Segni di speranza per il futuro. In questa fase ho sco- perto il lato bello e po- sitivo delle persone e delle istituzioni con cui ho avuto a che fare: ATS, Prefettura, tutti i medici di famiglia con cui ho collaborato per monitorare la situazione (ricordo i medici già in pensione che si sono resi disponibili in caso di necessità), farmacisti, professionisti, commer- cianti, volontari vari. Tra le persone che si sono spese per tutti indistin- tamente e senza sosta vorrei citarne due: il re- sponsabile della locale Protezione Civile Clau-
MEMORIE BRESSESI 23 Gli anni della guerra 1940-45 a Bresso (prima parte) Giugno 1940: Bresso conosce subito la follia della guerra A ottanta anni dall’ingresso sciagurato dell’Italia nella seconda guerra mondiale, “La Squilla” pubblicherà un mese dopo l’altro quanto scriveva sul Chronicon parrocchiale l’allora parroco. Rivivremo insieme le soffe- renze e la dignità dei nostri nonni che, usciti dalla guerra, ricostrui- rono nuova l’Italia e l’Europa di P.B. delle persone e delle famiglie, anche se re- lative a fatti accaduti più di 70 anni fa. Non ci interessa infatti curiosare, ma conoscere: due cose di ben diverso spessore. Cominciamo dunque col 1940: anno ricco di avvenimenti per la Parrocchia, con pelle- grinaggi, celebrazioni, attività caritative ed educative. Insomma la vita normale di una bella Comunità. Improvvisa cade una asciut- ta nota (5 righe) del nostro don Giuseppe Pozzi: “Il 10 giugno infatti l’Italia dichiarava guerra agli alleati: Francia e Inghilterra e nel- la notte 16-17 Giugno apparecchi nemici vo- lavano su Milano lasciando cadere diverse bombe di cui alcuna cadde, squarciando- Chronicon II volume ne il fabbricato, sull’Asilo infantile di Quar- to Cagnino. L’Italia si schiera a fianco della I Germania, la quale è in guerra fino dal Set- l Liber Chronicus della parrocchia dei San- tembre quando invase la Polonia”. ti Nazaro e Celso in Bresso è una preziosa Un capolavoro di chiarezza nell’ombra: fonte di storia locale: “locale” non signifi- quell’“infatti” fa sentire la dichiarazione di ca minuscola, ma vuol dire “effettivamente guerra quasi come un inciso. La vera sto- vissuta” seppur con gli occhi dello scriven- ria, per il pastore di un gregge, è quella del- te, in questo caso del parroco. “Storia ef- la prima incursione degli aerei nemici su Mi- fettivamente vissuta”; per questo ribadiamo: lano e il bombardamento all’asilo di Quar- preziosa fonte. Ci avventuriamo nella lettu- to Cagnino una settimana dopo la dichia- ra dei fatti salienti di un periodo che ha an- razione di guerra del duce che convocava cora testimoni viventi, quello degli anni con tronfia spavalderia di regime i “com- 1940-1945, e ne diamo conoscenza omet- battenti di cielo, di terra e di mare”: dopo la tendo però -ove necessario- nomi e co- retorica, la vita reale, e con la realtà le pri- gnomi per salvaguardare la riservatezza me bombe sulla città più industrializzata
MEMORIE BRESSESI 24 Saretto cartolina pre-guerra e oggi d’Italia, che si mostra così vulnerabile da su- partiva alla volta di Stroppo e vi giungeva alle bito. Gli storici parlano di 22 bombardieri Vic- 13.30 del 30 giugno in tempo sufficiente per kers Wellington inglesi, che decollarono vedere il cadavere prima che si facessero i dalla base aerea di Salon-de-Provence in funerali a cui poterono presenziare. La no- Francia con obiettivo le aziende aeronauti- tizia del ferimento portata da una cartolina che italiane. E come sempre, lo nota don postata in data 26 giugno era partecipata il Pozzi, non esistono bombardamenti chi- 29 alle 16. Il giovane apparteneva al 36° reg- rurgici. Inoltre la precisazione che la Ger- gimento artiglieria - 1° gruppo - 3ª batteria. mania, a cui “l’Italia si schiera a fianco”, ave- Frequentava il nostro oratorio. Fu sepolto nel va “da Settembre invaso la Polonia” mostra cimitero militare di Saretto, Comune di Ac- chiaramente cosa vuol far notare il prevosto ceglio (Cuneo). L’ufficio solenne in parroc- ai lettori del futuro… Ci vedeva bene quel pa- chia si celebrò il 7 luglio, prima domenica del store! mese”. E pastore si mostra nel raccontare, ahimè, Seguono poche righe (7) sull’armistizio con del primo caduto bressese nella sciagura- la Francia e, più avanti, in una nota di otto- ta guerra: bre, 3 righe sull’invasione italiana della Gre- “Il 1° caduto di questa guerra e speriamo sia cia (28 ottobre 1940). Mentre aveva dedicato anche l’ultimo è il giovane Mario Brambilla, ben 15 righe per la memoria del primo gio- [classe 1919: ventunenne!] il quale cadeva vane bressese caduto, che “frequentava sul Monte Sautron sul confine Italia-Francia l’oratorio”. Si capisce dov’era il cuore di que- il 23 giugno colpito da una granata le cui sto prete, a cui Bresso deve molto. schegge gli perforaro- no la base cranica ed il torace. Raccolto, era portato al 21° ospe- dale da campo in Stroppo (Cuneo) dove moriva alle 21.15 del 28 giugno, prima che la notizia del suo feri- mento, dal cappellano di quell’ospedale tra- smessa al Prevosto, giungesse in paese. La famiglia avvertita
RECENSIONE 25 A cent’anni dalla nascita San Giovanni Paolo Magno Papa Wojtyła nelle conversazioni con Francesco di Flavio Campetti Q uesto libro nasce dalle “fa- traverso le sue apprezzate pubblica- miliari conversazioni” tra zioni. Oggi ci regala, attraverso le pa- Papa Francesco e il teologo role di Francesco, questo nuovo con- e scrittore Luigi Maria Epi- tributo sul Papa polacco, nel centenario coco, che nell’arco dei mesi tra il giu- dalla nascita. Interpellato sulla genesi gno 2019 e il gennaio 2020 hanno avu- di questa nuova pubblicazione rac- to come tema principale la figura di san conta: “Il libro è nato senza una parti- Giovanni Paolo II, che si rivela via via colare strategia: ero in un colloquio con più poliedrica col pas- il Papa, un colloquio pri- sare del tempo. vato, e mentre parlava- Papa Wojtyła appare mo gli raccontavo – ci sempre di più “Wojtyła il troviamo nel maggio del Grande” e si comprende 2019 – che avevo in- il motivo per cui il popo- tenzione per i 100 anni lo riunito in piazza San dalla nascita di Giovan- Pietro nel giorno del suo ni Paolo II di scrivere una funerale abbia gridato: biografia spirituale. Men- “Santo subito!”. tre gli dicevo questo lui Spesso, in queste con- mi ha raccontato alcuni fidenziali conversazioni, il episodi che lo legavano discorso ha toccato an- a san Giovanni Paolo II. che alcuni aspetti che in- Gli ho subito detto che teressano tutta la Chie- era un peccato che sa. Vi è stata pure la queste cose rimanes- provvidenziale opportu- sero in privato tra di noi, nità di raccogliere pre- che sarebbe stato bello ziosi frammenti autobio- che anche gli altri po- grafici di Papa Francesco. Affinché tessero conoscere questi punti di vista, “nulla vada perduto”, raccogliamo questi ricordi. Lui ha subito accettato queste briciole, “i pezzi avanzati” (Gv e allora ho abbandonato l’idea di scri- 6,12) del grande pane moltiplicato vere io un libro e abbiamo cominciato per tutti dal Magistero di Papa Fran- i colloqui che sono raccolti in questo cesco. È un insegnamento aver per- libro”. messo di frugare nel suo cuore e nel- la sua mente. Jorge Mario Bergoglio, Luigi Maria Epicoco, classe 1980, è un Luigi Maria Epicoco, giovane sacerdote della diocesi di San Giovanni Paolo Magno L’Aquila che si è già messo in luce at- Edizioni San Paolo
Puoi anche leggere