E adesso voliamo alto - IN QUESTO NUMERO Ripartire, ma verso dove? Intervista al sindaco - Comunità pastorale Madonna del ...

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E adesso voliamo alto - IN QUESTO NUMERO Ripartire, ma verso dove? Intervista al sindaco - Comunità pastorale Madonna del ...
Anno XCI
               Numero 6 - Giugno 2020

 E adesso
vol i a mo a lt o
              IN QUESTO NUMERO

            Ripartire, ma verso dove?

                 Intervista al sindaco

              Virus, famiglie e anziani
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TRA LE GUGLIE
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Sto alla porta e busso: l’Oratorio in vista dell’estate

I
   n seguito al recente comunicato dei Vescovi lombardi sul-          Il periodo che si apre avrà bisogno ancor più di intelligenza e
   l’estate, il coordinamento di ODIELLE (Oratori Diocesi Lom-        prudenza. Questi i punti del piano formativo Summerlife:
   barde) approfondisce e chiarifica alcuni punti sulle condizioni    - la formazione operativa, in cui saranno approfondite le re-
attuali, le possibili riaperture, la formazione                       gole del gioco dell’attività educativa;
I Vescovi della Regione Lombardia hanno confermato a tutte            - la formazione sanitaria, in collaborazione con le ATS locali,
le famiglie del territorio il desiderio della comunità cristiana di   per consentire a tutti gli operatori dell’Oratorio di servire in si-
offrire ai ragazzi e agli adolescenti una proposta educativa per      curezza la proposta educativa;
l’estate 2020, coniata con il bel nome “Summerlife”.                  - la formazione tematica, per presentare il progetto educativo
Il coordinamento degli Oratori lombardi ha sottolineato che la        dell’Estate ragazzi Summerlife;
ripresa delle attività lavorative e la possibilità di vivere alcune   - la formazione psico-pedagogica, per consentire agli educa-
interazioni con le altre persone portano anche le nostre par-         tori e operatori dell’Oratorio di mettersi in ascolto attivo dei
rocchie a rimettere a fuoco alcune dinamiche proprie della co-        ragazzi, adolescenti e giovani e provare con loro a rielaborare
munità cristiana, sostenute dalla celebrazione dell’Eucaristia.       l’esperienza faticosa che hanno vissuto.
Anche in questa realtà il Signore sta bussando. Ascoltare quel        «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia
“tocco” alla porta significa essere pronti a vivere, con tutta        voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli
l’attenzione e la prudenza, una nuova possibilità di ritrovarsi.      con me». Prepariamoci a questa apertura, non solo di am-
La pastorale giovanile lombarda accompagna questa ripresa             bienti, ma anche di un modo nuovo di vivere la nostra pasto-
con alcuni passi che richiedono la gradualità necessaria, per-        rale.
ché ogni cosa sia fatta secondo le norme vigenti.                                                   Continua su: www.incrocinews.it
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ADDIO AL CARDINALE                                                    10:30 AM – 28 Mag 20 @Delpini «Celebriamo la Messa
RENATO CORTI                                                          Crismale come una grazia per rinnovare la nostra fede, per
Scomparso a 84 anni «l’amatissimo cardi-                              rinnovare la nostra risposta alla vocazione che chiama a
nale Corti: un apostolo capace di dire pa-                            essere pietre vive»
role preziose e di profezia». Fu Vicario ge-                          09:40 AM – 24 Mag 20 #Delpini «Siamo qui diversi per ori-
nerale durante l’episcopato del cardinale                             gine, per genere, per età, ma solo fratelli e sorelle» Veglia In
Martini, poi Vescovo di Novara. Ricevette la                          Traditione Symboli con giovani e catecumeni in Duomo
porpora da Papa Francesco nel 2016                                    9:30 PM – 15 Mag 20 Riprendono le S. Messe #Delpini:
 https://www.chiesadimilano.it                                        «Ripartiamo con determinazione, gradualità e prudenza»
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LA PAROLA DEL PARROCO
                                                                                                        3
Mai come prima

Ripartire, certo:
ma verso dove?
                                                                             versando. No, una vita
                                                                             “come prima”, no. Una vita
                                                                             “oltre” sì.
                                                                             Il Concilio Vaticano II -“bus-
                                                                             sola del nostro tempo” di-
                                                                             ceva san Giovanni Paolo II-
                                                                             ci ha insegnato a scrutare i
                                                                             segni dei tempi. Ebbene
                                                                             questa epidemia è un segno
                                                                             dei tempi da discernere per
                                                                             trovarne la grazia: “Temo
                                                                             solo che Dio passi e io non
                                                                             me ne accorga” diceva san-
                                                                             t’Agostino. E Dio è passato.
                                                                             Occorre attrezzarci a rico-

R
                                                                             noscerlo. In questa ora oc-
           ipartire. Certo. Eccome. Con pru-            corre l’occhio del sapiente che interroga la sto-
           denza e grinta. L’abbiamo fatto an-          ria, l’occhio dell’innamorato lieto e grato, l’oc-
           che in chiesa, con le Messe. E con           chio del profeta che intravvede il futuro di Dio.
           le attività estive dell’oratorio. Spe-       1 L’occhio del sapiente che interroga la sto-
riamo vivamente che questo tempo dell’ira sia           ria: dobbiamo leggere questo tempo dell’ira
alle sue battute finali.                                visitato da Dio per raccogliere l’oro che que-
Ripartire: ma verso dove? Perché non mi con-            sta piena ha portato alla luce, liberandoci da
vince proprio tutta questa frenesia di torna-           illusioni, ipoteche ideologiche e schemi che
re a una “vita normale” se ciò significa “una           hanno mostrato la loro inefficacia se non di-
vita come prima”. In questi tempi durissimi             sumanità. Abbiamo imparato molto da que-
l’aria era profumata, il traffico scorrevole, ci sia-   sto tempo: che siamo fragili, che il ritornello
mo aiutati gli uni con gli altri, siamo stati più       “io-io-io” non funziona, che sul pianeta siamo
sobri, abbiamo sprigionato una creatività               tutti interconnessi gli uni con gli altri, che ogni
che ha mostrato modelli interessanti (vedi te-          lavoro (anche il più umile) è preziosissimo per
lelavoro): ecco qualche esempio positivo.               la società, che più giusti diritti per tutti vuol dire
Ripartire, dunque: ma verso dove? Una vita              più sicurezza e benessere per tutti, che le ri-
“normale” chiede di essere impostata da                 sorse del pianeta non si saccheggiano, che
quanto, pur amaramente, abbiamo impara-                 impostare la società (e la sanità) sul far soldi
to. Chi mi ripete i soliti ritornelli di “prima” io     è fallimentare, che i governi democratici sen-
non li ascolto. Non mi lascio incantare dalle           za nessuna sorta di “conducador” sono più
cipolle d’Egitto del “come prima”: le cipolle           efficaci e attendibili di quelli autoritari o con tali
fanno piangere. Occorre sognare e disegna-              propensioni, e quindi che «una popolazione
re l’“oltre” questo deserto che stiamo attra-           fortemente motivata e ben informata è ge-
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LA PAROLA DEL PARROCO
   4

neralmente molto più potente ed efficace di            3 Infine occorre l’occhio del profeta che
una sorvegliata e ignorante» (Yuval Noah Ha-           scruta il futuro di Dio: pensare il futuro chie-
rari) E soprattutto che un pugnetto di lievito         de saggezza, lungimiranza e decisioni co-
di fede, un granello di senape d’amore fan-            raggiose. Se Dio non ci ha abbandonato al di-
no fermentare tutta la pasta, fanno crescere           luvio, ci chiede di uscire dall’arca per dare un
alberi fruttiferi nell’orto del mondo.                 volto nuovo alla Terra, come l’arcobaleno, tan-
L’oro che ci è stato donato (quanto!) va rin-          te volte disegnato in questo tempo, ci ram-
tracciato, chiamato per nome e tradotto in             menta. Con lo sguardo dell’innamorato e del
quella “civiltà dell’amore” insegnataci da san         sapiente ora bisogna osare immaginare e co-
Paolo VI, che Papa Francesco ci ha indica-             struire un mondo nuovo. E ciò vale -per in-
to tante e tante volte, anche nelle sue Mes-           ciso- anche per la forma della vita della no-
se mattutine di questo periodo. La Chiesa, in-         stra Comunità, a cui spesso si domandano
sieme a ogni uomo di buona volontà, deve far-          servizi più che un cammino insieme, rassi-
si “maestra di umanità” in questo tempo: ab-           curanti conferme del “si è sempre fatto così”
biamo le risorse per farlo.                            più che una “uscita” in spazi e relazioni ine-
2 L’occhio dell’innamorato lieto e grato: in que-      dite con il mondo.
sto tempo, forse per i nervi provati, non è            Ma allarghiamo lo sguardo alla vita del nostro
mancato il rumore fastidioso di rozze ideolo-          Paese e dell’Europa, del mondo: “La situa-
gie e teologie, divisive ostinazioni retrò, spu-       zione attuale del mondo esige un’azione
doratezza spacciata per verità, pretese e mor-         d’insieme sulla base di una visione chiara di
morazioni. Anche nella Chiesa. “I giusti inve-         tutti gli aspetti economici, sociali, culturali e
ce si rallegrano, esultano davanti a Dio e can-        spirituali. Ci si intenda bene: la situazione pre-
tano di gioia” dice un salmo: chi ha contem-           sente deve essere affrontata coraggiosamente
plato quanto Dio ci ha donato in questa pan-           e le ingiustizie che essa comporta combat-
demia, e ne è stato consolato e rafforzato, si         tute e vinte. Lo sviluppo esige delle trasfor-
fa capace di lode, benevolenza, gratitudine,           mazioni audaci, profondamente innovatrici. Ri-
ragionevolezza, capacità di passi magari               forme urgenti devono essere intraprese sen-
inediti, ma praticabili, e sa vedere il bene, e        za indugio. A ciascuno di assumervi genero-
sa vedere lontano... un innamorato è così: è           samente la sua parte, soprattutto a quelli che
la virtù forte della mitezza appassionata.             per la loro educazione, la loro situazione, il loro
Certi che la pazienza non è tirare in lungo: è         potere si trovano ad avere delle grandi pos-
continuare a tirare dritto. Dobbiamo esserne           sibilità d’azione”: questo è san Paolo VI, 1967,
portatori negli sguardi, nei linguaggi e negli stili   Populorum Progressio n. 32. “Non è mate-
familiari, culturali e sociali; e anche nella          ria per omelie, ma è un fatto del tutto prati-
Chiesa. Il ritornello dell’insistenza sulla morale     co: siamo una comunità di destino” ha det-
e i comportamenti, sulle ortodossie e le tra-          to giustamente Angela Merkel al Parlamen-
dizioni, sui giudizi e i valori più o meno ne-         to tedesco.
goziabili, sulle regole e la rigidità che non sa       Sono chiamati in campo laici cristiani di
discernere, è un disco rotto. Da tempo.                grandi visioni, di sapienza e di azione, come
Papa Francesco ce lo dice chiaro in “Evan-             lo furono -insieme a uomini e donne di buo-
gelii gaudium”: è ora di impararlo e di appli-         na volontà- i cristiani che impostarono l’Eu-
carlo. L’amore cambia gli sguardi sulla vita.          ropa del dopoguerra. Mi piacerebbe fare qual-
Senza imprudenze, ci occorrerà forse un pas-           cosa anche nella nostra città. Ci aspetta la sto-
so indietro perché si possano fare cento pas-          ria. Niente di meno.
si in avanti.                                                                    Il prevosto don Angelo
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LA NOSTRA COMUNITÀ
                                                                                         5

Rinati al fonte battesimale
CARIA Mariagiulia     DE NITTIS Giulio

Sposati nel Signore
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Defunti bressesi nel mese di maggio
Domenico Zavaglia              Roberta Magnani                 Elio Moro
Alma Poloni                    Alfea Zampirollo                Gianfranco Cerulli
Cristina Tucci                 Ines Seiti                      Antonio Emiddio Di Lonardo
Rosa Salvadori                 Amalia Meniconi                 Giovanni Marchiotto
Maria Capretti                 Anita Risi                      Giovanna Ottone
Giuseppe Salvatore Manzo       Giuseppina Papagni              Giuseppina Cereda
Angelina Volpi                 Angelo Antonio Foggetta

                        INTENZIONI GIÀ FISSATE PER LE S. MESSE
                        E RICORDO DEI DEFUNTI ALLA DOMENICA
 I nostri preti celebrando l’Eucaristia hanno ricordato ogni giorno feriale i defunti secondo
                  le intenzioni già fissate dai famigliari. Ora continuano a farlo.
                        Alla domenica ricordiamo i defunti della settimana.
 Nei mesi di marzo e di aprile molte famiglie non hanno potuto celebrare il funerale
 per i propri cari: possono ora concordare in parrocchia una Messa di suffragio da
                                   celebrare in giugno e luglio.
                            Ogni parrocchia ricorda nelle s. Messe
                 i propri defunti del mese di marzo domenica 21 giugno
                          e i defunti del mese di aprile domenica 28.

                                          LEGATI

                       Parrocchia ss Nazaro e Celso
GIUGNO 2020
    1 MERONI Cesarina e CASSAMAGNAGHI Riccardo
    5 Famiglie PAROZZI, CAZZANIGA e COMI, LESMA Clemente
    6 LEGNANI Giuseppe, RADICE don Gianfranco, Suor Carla e Giusto
    8 LONGHINI Achille e CONTI Maria
    9 ALFIERI Maria e CONSONNI Giuseppe
   10 CONTI Giovanna e Luigi
   11 CONSORELLE DELL SS. SACRAMENTO
   12 ORIANI Carla                                  scaduto nel 2019
   15 PAGANI Virginio
   23 ZECCHINATO Venerino
   24 COMOTTI Maria
   25 MEANA Adriano, Ambrogio e Carolina
   26 LIMONTA MARIA, MEANA Rina e Angelo
   30 ORIANI Vittorio                               scaduto nel 2019

LUGLIO    2020
    4     REGONDI Giuseppe e GRANELLO Matilde, ANNONI Angelo
   10     LOCATELLI SONIA
   11     TAGLIABUE Enrico e STRADA Angela
          DE PONTI Antonia, STRADA Carlo,
          PRINA Francesco e SAVINI Agnese           scaduto nel 2019
    16    CHENI Ettore
    18    RISI Innocenta
    23    STRADA Alessandro e Alberto
    25    COMI don Giulio

AGOSTO 2020
   4  ORIANI Erminio e Isolina
  26  ORIANI Luigi e ROSSONI Carla
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NOTIZIARIO
  6
Ai lettori de La Squilla
In questi mesi di aprile-maggio-giugno La Squilla ha raggiunto i suoi lettori nella forma digitale: non
c’erano le condizioni né per la stampa né tantomeno per la consegna. Abbiamo voluto onorare on
line gli abbonamenti sottoscritti. Molti, impossibilitati a usare il PC o il cellulare, hanno fatto scari-
care e stampare quei tre numeri da figli e nipoti. Col numero di luglio-agosto La Squilla uscirà
in forma cartacea, ma la distribuzione casa per casa è ancora sconsigliata: gli abbonati po-
tranno ritirare La Squilla (o farla ritirare dai propri cari) in chiesa ss. Nazaro e Celso, e lì si
potrà acquistarla, come sempre. Si potrà trovarla anche nelle altre chiese. La Squilla continuerà
anche on line: a colori, più ampia, a dimensione delle tre parrocchie. Non vogliamo rinuncia-
re a quanto abbiamo acquisito in questo tempo. E a partire dall’autunno prossimo, ci saranno cam-
biamenti per questo piccolo, ma serio periodico che da 91 anni accompagna la storia di Bresso.

Il fattore P: inizio e fine della Messa in              Nulla però frena la possibilità di comunione
streaming                                               spirituale. Da subito, chi gli vuole bene, può
Il fattore P, la Pandemia, ci ha spronato a             - ad esempio - accedere ai sacramenti e
mandare in streaming l’Eucaristia quoti-                pregare per lui. Quale gratificazione più
diana, poi solo domenicale: occorreva                   grande, per un prete, sapere che la sua
farlo, per sentirci sempre parte viva di una            esistenza è tramite di santificazione! Poi-
stessa Comunità, e ciò è stato molto utile.             ché, come scriveva don Lorenzo Milani,
Dobbiamo ringraziare chi l’ha realizzata.               “Noi preti abbiamo un'unica ragion di vita:
Ora un altro fattore P ci sprona a sospen-              contentar il Signore e mostrargli d’aver ca-
derla: è il fattore Pigrizia. Ormai ci sono             pito che ogni anima è un universo di dignità
tutte le condizioni per recarsi a Messa, in             infinita”. Auguri, don Luigi!
sicurezza e dignità, grazie a Dio: e se si
può, si deve. Per non favorire la Pandemia
si manda la Messa in streaming, per non
favorire la Pigrizia la si toglie. Ci vediamo a
Messa, allora!

Don Luigi Fumagalli prete da 50 anni!
Il 27 giugno 1970, don Luigi Fumagalli è
stato ordinato sacerdote dal cardinal Gio-
vanni Colombo. In queste settimane,
quindi, egli ricorda il 50° anniversario della
sua Prima S. Messa. La ricorrenza lo rag-
giunge nella parrocchia “Madonna della Mi-
sericordia”, a Bresso, dove svolge il
ministero da venti anni. In precedenza era
stato parroco ad Ozzero e coadiutore a
Monza e a Bovisio.
Le circostanze presenti impediscono di
esprimere a lui, comunitariamente e nei
modi tradizionali, la gioiosa vicinanza e la
esplicita gratitudine. Dopo l'estate, auspi-
cabilmente, sarà possibile farlo meglio.
E adesso voliamo alto - IN QUESTO NUMERO Ripartire, ma verso dove? Intervista al sindaco - Comunità pastorale Madonna del ...
NOTIZIARIO
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“The Sun” e il nostro pellegrinaggio in Terrasanta

Una «Lettera da Gerusalemme»
inviata anche ai pellegrini
In questa stagione, tanti avrebbero raggiunto la Città santa.
C’è disappunto per un viaggio mancato. Ma pure amore che non teme
lockdown. Una canzone tiene desto il desiderio
                                                                   di don Massimo Pavanello

 Il Pellegrinaggio in Terrasanta previsto per l’agosto prossimo è stato sospeso e rinviato al-
 l’estate 2021. Gli iscritti sono stati avvisati delle condizioni proposte dalla Agenzia Duo-
 mo Viaggi e Turismo in relazione all’annullamento del pellegrinaggio.

«L
               ’anno prossimo a Gerusa-           Mancava solo il saldo. Quasi una parabola
               lemme». È l’augurio che ci si      della libertà, mai assoluta.
               scambia durante la Pasqua          Il Corona-virus ha spettinato i sogni. Di nuo-
               ebraica. Può essere così pa-       vo «i nostri piedi si fermano alle tue porte,
rafrasato: quest’anno siamo in esilio, ma il      Gerusalemme!». Un déjà-vu biblico. L’ac-
nostro Dio - l’anno prossimo - ci consenti-       cesso prevede un’anticamera. Del resto,
rà di essere nuovamente a casa. Perché Ge-        «Terra promessa» vorrà pure dire qualcosa.
rusalemme è un dono del Cielo. Non lo si          Il disappunto per un viaggio mancato è par-
può pretendere. Qualcuno chiama il voto           zialmente lenito da una missiva che proprio
«una promessa sconfitta». Come l’orizzon-         da là arriva. E che protegge, con la sua umi-
te: più si cammina, più si allontana.             dità, il seme del desiderio. In attesa del ger-
In questi mesi, tanti pellegrini avrebbero go-    moglio. Latrice, è la rock band italiana “The
duto della gioia di raggiungere la meta pro-      Sun”. L’ultimo singolo - uscito a Pasqua
grammata. La caparra era stata versata.           2020, in piena pandemia - si intitola proprio
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VITA DELLA COMUNITÀ
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Lettera da Gerusalemme.                            sità in corrispondenza della frase centrale del
Francesco Lorenzi, il fondatore del gruppo,        testo. Rassomiglia più a un dialogo intimo
rivela che l’epistola «nasce dall’ascolto del      tra un genitore e un figlio. Il parallelo è aval-
grande mistero con il quale ogni persona in        lato da un video uscito in coppia con la can-
ricerca, prima o poi, si confronta: un Dio che     zone (cfr www.thesun.it). Realizzato e ani-
si fa davvero uomo e che muore per l’uomo,         mato con oltre 5.000 disegni di Lisa Pizza-
scegliendo di andare fino in fondo e di ama-       to, immagina «la relazione visibile e invisibi-
re come nessun altro».                             le tra l’Amore di Dio e una graziosa bimba
Il brano prende spunto dalle vicende vissu-        che si apre alla vita e al mondo... simbolo di
te da Gesù proprio a Gerusalemme. Vicende          quel puro bambino che vive in ognuno di noi
che dicono una donazione del Figlio, non           e attraverso il quale possiamo lasciarci
conclusa nel tempo. «Perché - assicura il ri-      amare e stupire da Dio, trasmettendo a no-
tornello - per te darei tutto quello che           stra volta vita, colore, speranza, fraternità a
ho/L’ho fatto e lo farò».                          tutti coloro che incontriamo».
Pur scritta nell’estate del 2019 - lontano da      L’eventuale procrastinato pellegrinaggio a
ogni immaginazione del presente - il can-          Gerusalemme, brucia.
tautore non fatica ad attualizzarla, affer-        Ma, come afferma Francesco Lorenzi, «se
mando che «nei momenti di prova colletti-          la tentazione di rattristarci ci farà visita, ri-
va, la risurrezione di Cristo ci spinge oltre.     cordiamoci fraternamente gli uni gli altri che
Oltre noi stessi, oltre la paura. Lettera da Ge-   abbiamo ragioni ben più forti per rallegrar-
rusalemme canta e sussurra questo ab-              ci, con fiducia: Cristo è risorto e ci ripete an-
braccio d’infinita tenerezza».                     cora che è valsa davvero la pena dare la vita
Il sound scelto dalla band, a sorpresa, non        per noi».
rimanda immediatamente alla loro tradizio-         Tanti pellegrini, quest’anno, si ritroveranno
ne rock. Nello spartito, compare una chitarra      - loro malgrado - ancora ai piedi della sali-
acustica arpeggiata, una di accompagna-            ta per la Città santa. Ma una Lettera musi-
mento, una voce cantata piano e una leg-           cale sorregge la speranza di entrarci: «Solo
gera orchestrazione che aumenta di inten-          credici, e se non riesci lo farò io per te».
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                                                        Ma non è tempo
                                                        Questo tempo lo vedrai, ti rialzerà
                                                        E ti cambierà
                                                        Solo credici, e se non riesci lo farò io per te
                                                        Io con te
                                                        Perché per te darei tutto quello che ho
                                                        L’ho fatto e lo farò
                                                        L’ho fatto e lo farò
                                                        Vale la pena dare la vita per te
                                                        Ma tu non aver paura
                                                        Confida un po’ di più
                                                        Tra questa riva e quella tua
                                                        C’è un ponte vero e lo troverai
                                                        Allora cosa ti porta via
                                                        Se ciò che cerchi è accanto a te
I The Sun sono una rock band italiana. All’at-          Ed è reale, non è fantasia
tivo, oltre 800 concerti in 20 Stati di 4 Continenti.   Rinascerai e scoprirai
Ha rappresentato l’Italia durante le Giornate           Che non l’hai perso, se è ciò che tu vorrai
mondiali della Gioventù a Cracovia (2016) e Pa-         Se amerai, questo tempo lo vedrai, ci rialzerà
nama (2019). TV2000 ha
prodotto un docufilm sul-
le esperienze di pellegri-
naggio in Terra Santa pro-
poste dalla band, a cui
hanno partecipato molti
giovani. Attraverso l’attivi-
tà musicale, il gruppo so-
stiene numerose iniziative
solidali in Italia e nel mon-
do. Lo fa con il fan club dei
The Sun, l’Officina del
Sole.

TESTO
Cosa c’è che ti porta via
lontano
Non lo vedi, io sono qui                                E ci cambierà
Su prendi la mia mano                                   Solo credici
Chiudi gli occhi e mi troverai                          E se non riesci lo farò io per te
Mi troverai qui di fronte a te                          Io con te
Il tempo smette e non smette mai                        Perché per te darei tutto quello che ho
Amore oltre quello che sai                              L’ho fatto e lo farò
Ma non temere poi capirai                               L’ho fatto e lo farò
Verso te io volerei                                     L’ho fatto e lo farò
Per abbracciarti senza poi lasciarti mai                Lo rifarò
VITA DELLA COMUNITÀ
  12
Il Centro di Ascolto Caritas e le realtà caritative di Bresso sono all’opera

Dopo la bufera,
già a servizio
                                                                                   dalla Redazione

L
          a crisi del CoVid-19 non ha fermato         Anche il Centro di Ascolto Caritas, in via Isim-
          la carità. Anzi, l’ha amplificata e l’ha    bardi 28 ha ripreso il suo servizio, seppur an-
          portata su nuovi sentieri di collabo-       cora limitato: ogni lunedì, fino a metà luglio,
          razione e di esperienza: il Campo dei       dalle 17 alle 18.30. Sono molte le famiglie
generi di prima necessità, che da marzo a             che vi si recano alle prese con la cessazio-
maggio è stato installato in oratorio san Giu-        ne del lavoro, con la cassa integrazione che
seppe, ne è stato un segno evidente.                  non arriva o è insufficiente, con bollette e af-
In quei momenti il volontariato da prima li-          fitti in scadenza.
nea era composto da giovani e adulti fino ai          La collaborazione con il Servizio di Assi-
60 anni: i bocia, come dicono gli Alpini. Le          stenza Sociale del nostro Comune non è mai
leve dei veci invece erano nelle seconde li-          mancata lungo gli anni, ma è stata poten-
nee: si sono rivelate preziosissime le loro co-       ziata alla luce dell’emergenza, perché chiun-
noscenze delle famiglie, dei bisogni ine-             que trovi un interlocutore e possibilmente un
spressi ma reali, la familiarità con i bisognosi,     aiuto efficace. Anche la Commissione che
l’esperienza coi furbetti, e tutto il lavoro di       gestisce il Fondo Adotta una Famiglia, che
elenchi, fatture, coordinamento, telefonate           i bressesi hanno arricchito in questi mesi di
che ha lasciato i più… muscolosi a fare i pac-        altri 80.000 euro, non ha mai smesso di
chi per le famiglie senza dover pensare ad            ascoltare, valutare ed erogare aiuti.
altro.                                                “Non possiamo fare a meno della carità” ci
Ora la bufera dell’emergenza pare si sia cal-         dicono i volontari Caritas “così come non
mata. E la carità operosa si è già messa al-          possiamo fare a meno dell’Eucaristia”: il
l’opera: il ritiro dei viveri al Banco Alimenta-      Pane eucaristico diventa pane dei poveri,
re, il richiamare alla distribuzione le famiglie      perché “Dio è irresistibilmente attratto dagli
assistite, le relazioni che si riallacciano, i nuo-   ultimi” aggiunge il parroco. E l’avventura con-
vi bisogni da ascoltare.                              tinua. Più di prima, meglio di prima.
GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI
                                                                                                   13
Una riflessione saggia del Movimento per la Vita

“Virus, famiglie e anziani soli.
Non è un caso”                                                                        di Luciano Moia

L
        a scelta (o la non-scelta, cioè l’iner-       Quanti avrebbe desiderato permettere a ge-
        zia) di non sostenere in modo con-            nitori anziani e nonni di restare a casa?
        vinto e sistematico le famiglie italia-       Ma sarebbero state necessarie condizioni
        ne nella diretta attività di cura delle       difficili da trovare e realizzare, in parte, qua-
persone più fragili che ne fanno parte ha             si solo da reti solidali “dal basso”. Servono
contribuito a rendere più pesante gli effetti         case più accoglienti, sostegni economici mi-
della pandemia da Coronavirus. Soprattut-             rati, orari di lavoro flessibili. E, sul territorio,
to tra gli anziani. Non ci sono (ancora) dati         serve un’assistenza sanitaria integrata e de-
definitivi e - grazie a Dio e alle persone che        dicata alle persone non autosufficienti.
ci lavorano - non tutti gli istituti e le residenze   Sullo sfondo, poi, altrettanto indispensabi-
sono uguali, ma l’equazione “meno anzia-              le, deve prendere corpo un clima sociale e
ni in residenze e istituti, meno vittime” sem-        culturale favorevole: attento a sostenere le
bra difficilmente contestabile. E così “il            giovani coppie, capace di sottolineare la bel-
caso” è esploso.                                      lezza di “resistere insieme” alle difficoltà ac-
La ferita è meno grave che in Francia e in al-        centuate dall’attuale modello socio-eco-
tri Paesi europei, ma c’è. Colpa di coloro che        nomico, a mettere in luce la “risorsa” rap-
hanno “parcheggiato” i loro vecchi, come              presentata da famiglie che svolgono il loro
blatera qualcuno? No. Quasi sempre l’isti-            ruolo (che è anche di consapevoli ammor-
tuzionalizzazione di una parte della vecchiaia        tizzatori sociali).
è un passaggio faticoso e obbligato in cui            Ma -chiacchiere a parte- chi in questi anni
non c’entrano indifferenza o ingratitudine. E         si è preoccupato di diffondere una simile cul-
quei figli e nipoti hanno tutto il diritto di non     tura? Chi e dove? È questa, invece, la scel-
sentirsi colpevoli per la sorte toccata a ge-         ta vincente, per il sostegno alla denatalità e
nitori e nonni.                                       per la giusta vecchiaia di migliaia e migliaia
Sono soprattutto altre le persone che do-             di noi.
vrebbero interrogarsi.                                Un’altra lezione da non dimenticare nei
Tutti coloro che in questi decenni, ai vari li-       duri giorni del Covid-19.
velli dell’amministrazione pubblica centrale          Tratto da Noi Famiglia & Vita, aprile 2020
e periferica, hanno negato alle famiglie la
possibilità di tradurre in gesti concreti il prin-
cipio di sussidiarietà. Cosa significa?
Se lo Stato non sostiene la famiglia e la
esclude di fatto da quelle garanzie sociali ar-
ticolate in modo adeguato da permettere
un’inclusione più serena di anziani e disabili,
compie un’invasione di campo (al contrario)
che è anche una grave offesa al Dna solidale
della famiglia stessa.
APPROFONDIAMO
  14
Una riflessione che è una sfida per noi

In panne i laici,
avanti i cattolici
Uno scrittore vede in questi mesi di epidemia la conferma di una ten-
denza: dalla parte del Papa speranza e dialogo, dall’altra burocratismo
ipocrita                                                 di Sandro Veronesi

P
           er quanto mi riguarda la Fase 1, cioè    ca, dilaniata dalle lotte intestine. Il Concla-
           il confinamento, ha finito di mette-     ve che inizia il 12 marzo viene presentato
           re a fuoco un fenomeno sul quale         come il più drammatico della storia moder-
           avevo cominciato a riflettere già in     na, con la prospettiva di uno stallo mortale
precedenza, e cioè: in Italia il mondo laico        che avrebbe indebolito la Chiesa fino al pun-
boccheggia, mentre quello cattolico è pie-          to di non ritorno. Invece, il giorno dopo, alla
no di vita. Ho ripensato agli stereotipi con cui    quinta votazione, il Conclave proclama il nuo-
sono cresciuto: a don Abbondio, l’ur-prete          vo Papa - e che Papa.
della nostra cultura, tutto impotenza e viltà;      Per contro, appena un mese dopo, il Par-
a don Camillo, astuto e prepotente; ai car-         lamento italiano si trova ad anticipare l’ele-
dinali labbruti e predaci della commedia al-        zione del nuovo presidente della Repubbli-
l’italiana; al prete con l’occhio pio di Carlo      ca per evitare l’ingorgo istituzionale dovuto
Verdone che parla un italiano improponibi-          al «semestre bianco» (notare come il lessi-
le. «Neanche un prete per chiacchierar», dice       co sia già invertito), e dopo un certo numero
una delle canzoni italiane più amate nel mon-       di goffi tentativi andati letteralmente a schi-
do, «Azzurro», per indicare la noia estrema         fo, tutte le principali forze politiche si rico-
di un solitario pomeriggio d’agosto. E non          noscono incapaci di espletare il proprio do-
ci sono dubbi che questi stereotipi prove-          vere e vanno in ginocchio da Giorgio Na-
nissero da un Paese vitale e in crescita - una      politano a supplicarlo di accettare un se-
crescita laica. Ora non è più così.                 condo mandato, a 88 anni, per salvare l’Ita-
Il dibattito su ogni cosa in Italia è ancora mo-    lia laica e democratica dallo stallo nel qua-
nopolizzato dalla cultura laica, che tuttavia       le è sprofondata.
non è più in grado di presentarsi mediante          Già questo sarebbe dovuto bastare per far-
i colossi di cui si serviva in passato - politi-    ci capire che il vento era cambiato, ma la
ci, scienziati, giornalisti, artisti, imprendito-   maggior parte degli esponenti del mondo lai-
ri, sportivi. Lascio agli analisti più preparati    co non l’ha capito e ha continuato a non ca-
di me il racconto della transizione, e mi limito    pirlo negli anni successivi, mentre Papa Fran-
a ricordare la prima clamorosa lezione che          cesco sollevava temi fondamentali il cui peso
la Chiesa ha inflitto al mondo laico, nel 2013:     la politica laica, via via sempre più rachitica
l’11 febbraio il Pontefice in carica, Benedetto     e orfana, non riusciva più a sostenere.
XVI, si dimette durante il concistoro per la        Il resto è storia recente. Il governo giallo-ver-
canonizzazione dei martiri di Otranto, e le sue     de, l’asinina sudditanza mostrata da mag-
dimissioni divengono effettive 17 giorni            gioranza e opposizione al tentativo di auto-
dopo. Il mondo laico comincia a prefigura-          ritarismo messo in atto da Salvini, la resi-
re scenari apocalittici per la Chiesa cattoli-      stenza invece irriducibile del Vaticano, la cre-
APPROFONDIAMO
                                                                                                    15

scita di giornali come Avvenire, Famiglia Cri-          avessimo ancora capito la pericolosità de-
stiana, L’Osservatore Romano e Vita, il dia-            gli assembramenti, come se il confinamen-
logo, anzi i dialoghi aperti dalla Chiesa con           to di due mesi non fosse stato rispettato an-
tutti i comparti della cultura laica trascurati         che nelle regioni con bassissimo contagio,
e mortificati dalla politica e, infine, la pan-         e come se non si fosse visto che i giovani
demia.                                                  sono stati perfetti, maledizione, perfetti nel
Il mondo laico che produce polverosi fun-               rispettare le regole.
zionari tutti impegnati a snocciolare nume-             Nel frattempo il Papa continua a macinare
ri senza senso mentre ogni prete che fa sen-            ogni mattina preghiere e a costruire ponti
tire la propria voce sembra depositario dei             (come dall’etimologia della sua carica) col
valori necessari per superare la prova. Non             mondo laico, attraverso i quali possano es-
soltanto l’immagine blu di Francesco che                sere uniti i valori comuni. E odiato da un
prega da solo in Piazza San Pietro vuota: il            mucchio di sovranisti, per questo, ma an-
parroco di Codogno o un giovane prete di                ziché farsene intimorire tira avanti con sem-
Bergamo visti per caso in TV, i sacerdoti sui           pre maggior decisione. Così, mentre co-
social, gli amici preti sentiti per telefono - solo     mincia la Fase 2 non si può rimandare oltre
da loro è venuta l’ispirazione, la compassione          la constatazione che i valori si sono rove-
e la forza necessarie per affrontare lo spro-           sciati: speranza, dialogo e condivisione si tro-
fondo in cui il fallimento della scienza, per se-       vano nei dintorni del mondo cattolico, men-
coli baluardo della cultura laica, ci aveva con-        tre l’ottusità e la pochezza di vedute, il con-
dannato. Un fallimento («non sappiamo                   servatorismo autoassolutorio e il burocrati-
nulla») condito però da un’arroganza in-                smo ipocrita e bigotto infettano la nostra no-
sopportabile, fino a pochi giorni fa, con il            bile tradizione laica. Finché, spero presto,
Commissario straordinario Arcuri che alla vi-           essa si ribellerà, e la satira, il cinema, la let-
gilia della Fase 2, con trentamila morti sep-           teratura, provvederanno a cambiare i pro-
pelliti senza funerale, dice in conferenza              pri bersagli, e il tipo rimasto da solo in cit-
stampa: «Noi abbiamo fatto al meglio la no-             tà, d’agosto, lamenterà di non avere «ne-
stra parte, adesso tocca a voi»; con l’os-              anche un Brusaferro per chiacchierar».
sessione compulsiva nel combattere le fe-
ste e il divertimento - come se noi, idioti, non        Tratto da Corriere della Sera del 9-5-2020

 Questa riflessione non ci fa gongolare, come cattolici. Da tempo infatti non usiamo più lo
 schema di contrapposizione laici-cattolici: il cardinal Martini ci ha insegnato, citando il gran-
 de laico Norberto Bobbio, che “la differenza decisiva non è tra chi crede e chi non cre-
 de, ma tra chi pensa e chi non pensa”.
 Questa riflessione è una sfida a più livelli, per tutti. Primo: riconoscere la vitalità di ogni espres-
 sione umana che rimane aperta al Trascendente, al Cielo. Secondo: riconoscere che l’uma-
 no è ancor più vero e vitale quando trae linfa dall’incontro di Cielo e terra nella Bella No-
 tizia del Vangelo. Terzo: per i credenti in Gesù, è più forte che mai la responsabilità di es-
 serne depositari, non per pavoneggiarsi, ma per regalare al mondo questa straordinaria
 ricchezza del Cielo che tocca la terra nel Vangelo. Una sfida che -ripetiamo- non ci fa gon-
 golanti, ma grati, entusiasti e inquieti insieme.

                                                                          Il direttore de “La Squilla”
OLTRE IL CAMPANILE
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Calpestare il creato è calpestare il fratello

In Perù il Coronavirus
si diffonde in miniera                                                        di Giorgio Bernardelli

N
            el giorno in cui ricorrono i cinque     i livelli di presenza delle polveri sottili nell’aria
            anni dalla pubblicazione dell’enci-     che respiriamo e la diffusione dell’epidemia.
            clica «Laudato si’» dal Perù una te-    La verità è che anche in questa esperienza
            stimonianza su come anche nel-          terribile ci sono contesti in cui – come dice
l’emergenza Covid-19 in alcune aree del             Papa Francesco – è la nostra economia a
mondo calpestare il creato per lo sfrutta-          uccidere per mano del Covid-19. Lo si vede
mento delle risorse naturali richieste per la       chiaramente in una notizia arrivata ieri dal
«ripartenza» dell’economia globale resti una        Perù, dove un documento riservato del go-
priorità più importante della salute dei fratelli   verno ha sollevato il velo sulle miniere dove
Se calpesti il creato, molto presto finirai an-     non c’è lockdown e si continua a lavorare,
che per calpestare il tuo fratello. Quando          nonostante il Paese sia oggi tra i più colpi-
penso all’enciclica «Laudato si’» – di cui oggi     ti al mondo dal Coronavirus.
ricorrono i cinque anni dalla pubblicazione         I dati ufficiali a ieri attribuivano al Perù
– a me piace riassumerla così. Perché il ri-        111.698 casi accertati e 3.244 morti da Co-
schio altrimenti è sempre quello di non ca-         vid-19. Rapportati alla popolazione rappre-
pire. Di fermarsi a qualche generica affer-         sentano il tasso più alto di contagi di tutta
mazione sulla necessità di «non inquinare           l’America Latina: 349 malati ogni 100 mila
troppo» l’ambiente. Quando invece «Laudato          abitanti. Tanto per fare un raffronto: è un dato
si’» è un grande testo che parla della giustizia    molto simile a quello dell’Italia. Solo che in
nel mondo di oggi; un documento che ci rac-         Perù in questa situazione fino a ora si è con-
conta che «tutto è collegato» e che dunque          tinuato a far lavorare normalmente i mina-
non si può sognare davvero un Green New             tori, scendendo persino nei tunnel delle mi-
Deal senza porsi la questione della sua di-         niere d’oro. Solo un paio di settimane fa è
mensione planetaria. Prima
ancora che alle nostre città, in-
fatti, è ai poveri delle periferie
del mondo che dovremmo
pensare quando ci interro-
ghiamo sulla «casa comune»
che in nome della sete di ma-
terie prime dell’economia glo-
bale stiamo loro strappando.
Proprio l’emergenza Corona-
virus che stiamo vivendo in
queste settimane lo sta mo-
strando in maniera chiara. E
non solo per gli studi che
stanno indagando il legame tra
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                                                                                                17

arrivato almeno un protocollo per la loro si-        Altrettanto grave appare la situazione nelle
curezza, sulla cui applicazione effettiva esi-       miniere di ferro di Marcona nella regione di
stono però dubbi molto seri.                         Ica. Qui la Red Muqui denuncia in partico-
Il risultato sono alcuni numeri raccolti in ma-      lare quanto sta avvenendo nell’impianto di
niera riservata dal Ministero dell’Energia e         proprietà del gruppo cinese Shougang: il
delle Miniere e che sono stati pubblicati dal-       mancato rispetto dei protocolli di sicurezza
la Red Muqui, una rete di organizzazioni at-         sta mettendo a rischio l’intera comunità lo-
tive sul fronte della difesa dei diritti delle co-   cale che per la sua salute può contare solo
munità locali interessate dalle miniere. I           su qualche container adibito a ospedale,
dati nelle mani del governo di Lima hanno            senza nessun respiratore.
censito ben 821 casi di lavoratori che han-          La chiamano estrattivismo in America Lati-
no contratto il Coronavirus in miniera. Si am-       na questa corsa alle ricchezze del sottosuolo
malano per continuare a scendere nel cuo-            che non si ferma davanti a niente e nessu-
re della terra ed estrarre oro, ferro o rame.        no. Una corsa che quasi sempre ha a che
Alcune situazioni sono particolarmente elo-          fare con oggetti che – senza che nemme-
quenti. Per esempio quella del distretto di          no ce ne accorgiamo – finiscono nelle no-
Parcoy, sede della miniera d’oro del Con-            stre mani. Un altro volto del mondo globa-
sorcio Minero Horizonte: tra i lavoratori che        lizzato di oggi che il Covid-19 ci rivela in tut-
scendono nei cunicoli sono ben 320 quelli            ta la sua disumanità. Indicandoci l’urgenza
contagiati dal Covid-19. E nella regione di La       di quella conversione a cui la «Laudato si’»
Libertad questo centro minerario di appe-            ci chiama tutti.
na 12mila abitanti è diventato il secondo luo-       Tratto da Mondo e Missione
go più colpito dal Coronavirus subito dopo           https://www.mondoemissione.it/america-
la città di Trujillo, dove vivono 900 mila per-      latina/in-peru-il-coronavirus-si-diffonde-in-
sone.                                                miniera
OLTRE IL CAMPANILE
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Ci scrive dal Ciad un prete amico

Fuori dal (nostro) mondo
L’emergenza sanitaria dalla quale vogliamo faticosamente uscire ri-
schia di farci dimenticare i problemi nei quali si sta dibattendo l’in-
tero pianeta
                                                                           di Roberto Calmi

I
   morti per Coronavirus nel mondo sono a        che i miei libri.
   oggi 370.000, una cifra stimata per difetto   Qui in Ciad, le misure di difesa dal Corona-
   che ci fa impressione, destinata a crescere   virus non sono rispettate da molti ciadiani e
   ancora. Tuttavia, mai dobbiamo dimenti-       questo significa che il numero di contami-
care che il sistema nel quale stiamo spen-       nazioni e decessi aumenta di giorno in gior-
dendo i nostri anni ha già consentito solo       no soprattutto nella capitale N’Djamena, an-
quest’anno la morte per fame a 4.500.000         che se il numero è piccolo. Non è perché le
persone. Potete cercare altri dati su            persone non vogliono rispettare o minimiz-
https://www.worldometers.info/it/. Le cifre      zare le misure, ma le condizioni di vita (mi-
hanno un loro linguaggio e vanno sempre te-      seria e violenza) sono tali che le persone
nute presenti.                                   sono costrette a uscire ogni giorno per po-
Mi ha scritto ieri un prete
africano, P. Vincent Djimet,
un garbato messaggio di
ringraziamento e saluto, nel
quale si legge appunto il
problema sopra accennato:
la miseria e la fame, anche
senza Coronavirus, spa-
droneggiano come sempre
a Maro, la sua parrocchia,
così come in una gran par-
te del pianeta.
Ecco il testo.

Caro Roberto,
spero che tu stia bene così
come i tuoi parenti e i sa-
cerdoti della tua parrocchia.
Io sto bene, tranne che le
attività liturgiche e pastorali
stanno rallentando come in
ogni parte del mondo. Ma
approfitto di questo periodo
di confino per rivedere la mia
vita spirituale e leggere an-
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                                                                                    19

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                                                                   per i Rifugiati non sta
                                                                   fornendo loro cibo
                                                                   come dovrebbe. Molti
                                                                   bambini girano per i
                                                                   quartieri di Maro per
                                                                   implorare la generosità
                                                                   delle persone o per
                                                                   chiedere lavoro da fare
                                                                   per ottenere qualcosa
                                                                   da mangiare. Di fronte
                                                                   a tutte queste soffe-
                                                                   renze, provo un grande
                                                                   dolore, ma associo tut-
                                                                   to ciò alla passione di
tersi procurare da mangiare a sufficienza.     Cristo.
Molte persone vivono nella miseria e c’è una   È solo un pensiero di te e dei tuoi pastori
grave crisi nel sistema sanitario.             (vecchi e nuovi) e anche delle tue notizie.
Nella mia parrocchia per fortuna non c’è an-   Grazie e buona domenica a te in comunio-
cora stato alcun caso di contaminazione di-    ne di preghiera! Ciao ! Ciao ! Ciao !
chiarata o morte.                              Père Vincent Djimet, Curé à Maro (Ciad)
Solo il mercato è chiuso e per la
gente questo è un grave problema.
Non ci sono celebrazioni liturgiche
con i fedeli, quindi nessuna entrata.
In breve, la generosità dei fedeli si
è esaurita. Ciò rende la nostra vita
un po’ difficile, ma il nostro vesco-
vo mons. Miguel cerca di fare del
suo meglio per essere più vicino a
noi e incoraggiarci a resistere no-
nostante la crisi sanitaria, perché si
spera che passi.
La guerra nella Repubblica Centra-
fricana non è mai finita, quindi la si-
tuazione per i rifugiati è diventata an-
cora più complicata di prima perché
CIVICA
 20
Il primo cittadino Simone Cairo sul periodo Covid-19

Il Sindaco:
“Ho scoperto la concretezza
della Provvidenza”
La sussidiarietà funziona bene
anche nell’emergenza
                                                               a cura di Ambrogio Giussani

                                                        quentatore del bar, a sua volta già
                                                        ricoverato in ospedale nel reparto in-
                                                        fettivi. Subito avviso del caso tutte
                                                        le autorità competenti sia locali che
                                                        provinciali (sanitarie, civili, religiose)
                                                        e predispongo un’ordinanza di chiu-
                                                        sura di tale bar. Da quel momento
                                                        ci si rende conto che il virus era an-
                                                        che in mezzo a noi.
                                                        – Due anni fa la legionella, ora il Co-
                                                        vid-19: il nostro Comune è davve-
                                                        ro sfortunato o c’è altro? Come mai
– Quando il primo caso a Bresso?               siamo stati tra i Comuni con la più alta in-
Siamo a febbraio 2020 col caso Codogno         tensità del contagio?
e la prima ordinanza governativa della chiu-   È vero, ma solo nella fase iniziale, in quan-
sura delle scuole. Da noi stiamo per entra-    to poi la situazione ha visto diffondersi il con-
re nella settimana di carnevale e in accor-    tagio in misura minore a Bresso rispetto ad
do con gli oratori decidiamo a tito-
lo prudenziale di rinviare la sfilata
con i carri, così come anche gli al-
tri spettacoli teatrali in programma.
Il 28 febbraio ricevo una telefona-
ta che un bar del centro storico di
Bresso è chiuso per malattia del
personale. Nel corso della stessa
giornata e dopo aver effettuato
accurate indagini, ho la consape-
volezza che i malati del bar, tutti
aventi contemporaneamente i me-
desimi sintomi (febbre), potevano
essere stati contagiati da un indi-
viduo residente nel quartiere mila-
nese di Niguarda ma assiduo fre-
CIVICA
                                                                                                    21

altri Comuni. Comunque tre sono essen-                 gio, diffuso avvisi sistematici alla popolazione
zialmente i motivi. Innanzitutto la nostra den-        mediante altoparlanti montati su auto, affisso
sità abitativa tra le più alte in Italia (7.700 abi-   manifesti, distribuito volantini, fatto comu-
tanti per kmq), tanto per intenderci più di Mi-        nicati sui “social media” e anticipato alcuni
lano e di qualunque Comune limitrofo, vici-            provvedimenti che in seguito sono stati adot-
nanza che ovviamente facilita il contagio, poi         tati anche dalle autorità governative e re-
l’elevata età media dei nostri concittadini ri-        gionali, tipo la chiusura dei bar.
spetto ad altre città e infine l’aver avuto in         Fin dai primi di marzo il nostro Comune ha
anticipo i casi di contagio rispetto ad altre          dotato gratuitamente il personale sanitario
realtà.                                                e di emergenza del territorio di mascherine
– Come avete affrontato questo periodo?                FFP3 che a sua volta il Comune aveva ri-
Ci siamo mossi essenzialmente lungo quat-              cevuto in donazione. Infine, con la prezio-
tro direttrici: costante e aggiornata infor-           sa collaborazione di Parrocchie, Protezione
mazione alla cittadinanza – alcune regole più          Civile e Croce Rossa abbiamo costituito un
rigide rispetto a quelle emanate dalle auto-           unico centro operativo comunale e coordi-
rità governative e regionali, accompagnate             nato per fornire aiuti alle famiglie in stato di
anche da chiusure anticipate di talune atti-           necessità. In pratica, oltre alle persone in ca-
vità –, protezione del personale impegnato             rico alla Caritas si sono aggiunti anche gli
nell’emergenza e sinergie col volontariato lo-         ammalati, gli anziani soli e quelli in quaran-
cale nel sostegno alla cittadinanza più bi-            tena. L’oratorio san Giuseppe, in via Gallia-
sognosa. In particolare, oltre ai consueti             no, è stato scelto come base operativa e il
compiti istituzionali abbiamo compiuto in-             fondo storico della Caritas “Adotta una fa-
dagini sia con i medici di famiglia che con            miglia” è stato incrementato e ampliato alle
ATS (Agenzia di Tutela della Salute) per se-           nuove esigenze raccogliendo in cinque set-
guire costantemente gli sviluppi del conta-            timane ulteriori 80.000 euro di offerte da pri-
                                                                               vati (oltre a quelli già
                                                                               esistenti) a cui poi si
                                                                               sono aggiunti anche i
                                                                               139.000 euro prove-
                                                                               nienti dal governo per
                                                                               acquisto di generi di
                                                                               prima necessità e da
                                                                               noi girati sul citato fon-
                                                                               do unico di assistenza.
                                                                               In totale si sono confe-
                                                                               zionati 4.300 pacchi,
                                                                               aiutate oltre 470 famiglie
                                                                               bressesi, dimostrando
                                                                               la validità del principio di
                                                                               sussidiarietà e che lo
                                                                               stesso può funzionare in
                                                                               modo efficace anche in
                                                                               emergenza, tant’è che
                                                                               abbiamo potuto regi-
                                                                               strare anche un positivo
CIVICA
 22

riscontro a livello nazionale mediante l’at-        dio Agostinelli e l’assistente dell’oratorio don
tenzione mostrata per la nostra iniziativa da       Andrea Carrozzo per quanto hanno fatto
parte di RAI 3, LA 7, TV 2000, oltre alla vi-       concretamente per la nostra Bresso.
sita in loco da parte del Presidente della Re-      – Come è cambiata la vita dopo questa
gione Lombardia e del Vicario Generale del-         esperienza e soprattutto dopo i molti defunti?
la nostra Diocesi.                                  Da una parte mi ha pervaso un senso di pro-
– Sindaco in prima linea?                           fonda tristezza per i numerosi defunti, tra cui
Tutti gli operatori dell’emergenza sono sta-        alcuni conoscenti: a loro e ai loro famigliari
ti in prima linea 7 giorni su 7 e non solo io.      rivolgo il mio sentito cordoglio. Dall’altra sono
Addirittura i volontari della Croce Rossa si        rimasto stupito e allo stesso tempo con-
sono persino offerti di coprire tutti i turni fe-   fortato dallo scoprire la bellezza e la con-
stivi al nostro centralino comunale di assi-        cretezza della Provvidenza che nei momenti
stenza sanitaria e informativa quando il            di difficoltà si incarna nell’incontro con per-
personale del Comune che già aveva co-              sone, anche sconosciute, ma che costitui-
perto i giorni feriali era giustamente assen-       scono la soluzione a quei problemi che da
te per il riposo festivo. Da parte mia sono sta-    solo non potevi affrontare. Esempi tra i tan-
to costretto a stare lontano dalla mia fami-        ti: le 800 mascherine chirurgiche donate al
glia per oltre un mese per paura di conta-          sindaco da un’azienda della zona proprio nel
giare i miei famigliari, visto i numerosi con-      momento di massima necessità e le 20 con-
tatti quotidiani che intrattenevo.                  cittadine volontarie che si sono messe a con-
– Come vi siete coordinati con le varie au-         fezionare mascherine con tessuti donati e
torità? Vi sentite di ringraziare qualcuno in       scoprire che in pochi giorni aziende e privati
particolare tra coloro che hanno collabora-         donano così tanto per aiutare le famiglie in
to con voi?                                         difficoltà. Segni di speranza per il futuro.
In questa fase ho sco-
perto il lato bello e po-
sitivo delle persone e
delle istituzioni con cui
ho avuto a che fare:
ATS, Prefettura, tutti i
medici di famiglia con
cui ho collaborato per
monitorare la situazione
(ricordo i medici già in
pensione che si sono
resi disponibili in caso di
necessità), farmacisti,
professionisti, commer-
cianti, volontari vari. Tra
le persone che si sono
spese per tutti indistin-
tamente e senza sosta
vorrei citarne due: il re-
sponsabile della locale
Protezione Civile Clau-
MEMORIE BRESSESI
                                                                                             23
Gli anni della guerra 1940-45 a Bresso (prima parte)

Giugno 1940:
Bresso conosce subito
la follia della guerra
A ottanta anni dall’ingresso sciagurato dell’Italia nella seconda guerra
mondiale, “La Squilla” pubblicherà un mese dopo l’altro quanto scriveva
sul Chronicon parrocchiale l’allora parroco. Rivivremo insieme le soffe-
renze e la dignità dei nostri nonni che, usciti dalla guerra, ricostrui-
rono nuova l’Italia e l’Europa                                     di P.B.
                                                   delle persone e delle famiglie, anche se re-
                                                   lative a fatti accaduti più di 70 anni fa. Non
                                                   ci interessa infatti curiosare, ma conoscere:
                                                   due cose di ben diverso spessore.
                                                   Cominciamo dunque col 1940: anno ricco
                                                   di avvenimenti per la Parrocchia, con pelle-
                                                   grinaggi, celebrazioni, attività caritative ed
                                                   educative. Insomma la vita normale di una
                                                   bella Comunità. Improvvisa cade una asciut-
                                                   ta nota (5 righe) del nostro don Giuseppe
                                                   Pozzi: “Il 10 giugno infatti l’Italia dichiarava
                                                   guerra agli alleati: Francia e Inghilterra e nel-
                                                   la notte 16-17 Giugno apparecchi nemici vo-
                                                   lavano su Milano lasciando cadere diverse
                                                   bombe di cui alcuna cadde, squarciando-
         Chronicon II volume                       ne il fabbricato, sull’Asilo infantile di Quar-
                                                   to Cagnino. L’Italia si schiera a fianco della

I
                                                   Germania, la quale è in guerra fino dal Set-
   l Liber Chronicus della parrocchia dei San-     tembre quando invase la Polonia”.
   ti Nazaro e Celso in Bresso è una preziosa      Un capolavoro di chiarezza nell’ombra:
   fonte di storia locale: “locale” non signifi-   quell’“infatti” fa sentire la dichiarazione di
   ca minuscola, ma vuol dire “effettivamente      guerra quasi come un inciso. La vera sto-
vissuta” seppur con gli occhi dello scriven-       ria, per il pastore di un gregge, è quella del-
te, in questo caso del parroco. “Storia ef-        la prima incursione degli aerei nemici su Mi-
fettivamente vissuta”; per questo ribadiamo:       lano e il bombardamento all’asilo di Quar-
preziosa fonte. Ci avventuriamo nella lettu-       to Cagnino una settimana dopo la dichia-
ra dei fatti salienti di un periodo che ha an-     razione di guerra del duce che convocava
cora testimoni viventi, quello degli anni          con tronfia spavalderia di regime i “com-
1940-1945, e ne diamo conoscenza omet-             battenti di cielo, di terra e di mare”: dopo la
tendo però -ove necessario- nomi e co-             retorica, la vita reale, e con la realtà le pri-
gnomi per salvaguardare la riservatezza            me bombe sulla città più industrializzata
MEMORIE BRESSESI
  24
                                  Saretto cartolina pre-guerra e oggi

d’Italia, che si mostra così vulnerabile da su-       partiva alla volta di Stroppo e vi giungeva alle
bito. Gli storici parlano di 22 bombardieri Vic-      13.30 del 30 giugno in tempo sufficiente per
kers Wellington inglesi, che decollarono              vedere il cadavere prima che si facessero i
dalla base aerea di Salon-de-Provence in              funerali a cui poterono presenziare. La no-
Francia con obiettivo le aziende aeronauti-           tizia del ferimento portata da una cartolina
che italiane. E come sempre, lo nota don              postata in data 26 giugno era partecipata il
Pozzi, non esistono bombardamenti chi-                29 alle 16. Il giovane apparteneva al 36° reg-
rurgici. Inoltre la precisazione che la Ger-          gimento artiglieria - 1° gruppo - 3ª batteria.
mania, a cui “l’Italia si schiera a fianco”, ave-     Frequentava il nostro oratorio. Fu sepolto nel
va “da Settembre invaso la Polonia” mostra            cimitero militare di Saretto, Comune di Ac-
chiaramente cosa vuol far notare il prevosto          ceglio (Cuneo). L’ufficio solenne in parroc-
ai lettori del futuro… Ci vedeva bene quel pa-        chia si celebrò il 7 luglio, prima domenica del
store!                                                mese”.
E pastore si mostra nel raccontare, ahimè,            Seguono poche righe (7) sull’armistizio con
del primo caduto bressese nella sciagura-             la Francia e, più avanti, in una nota di otto-
ta guerra:                                            bre, 3 righe sull’invasione italiana della Gre-
“Il 1° caduto di questa guerra e speriamo sia         cia (28 ottobre 1940). Mentre aveva dedicato
anche l’ultimo è il giovane Mario Brambilla,          ben 15 righe per la memoria del primo gio-
[classe 1919: ventunenne!] il quale cadeva            vane bressese caduto, che “frequentava
sul Monte Sautron sul confine Italia-Francia          l’oratorio”. Si capisce dov’era il cuore di que-
il 23 giugno colpito da una granata le cui            sto prete, a cui Bresso deve molto.
schegge gli perforaro-
no la base cranica ed
il torace. Raccolto, era
portato al 21° ospe-
dale da campo in
Stroppo (Cuneo) dove
moriva alle 21.15 del
28 giugno, prima che
la notizia del suo feri-
mento, dal cappellano
di quell’ospedale tra-
smessa al Prevosto,
giungesse in paese.
La famiglia avvertita
RECENSIONE
                                                                                 25
A cent’anni dalla nascita

San Giovanni Paolo Magno
Papa Wojtyła nelle conversazioni
con Francesco
                                                                   di Flavio Campetti

Q
            uesto libro nasce dalle “fa-   traverso le sue apprezzate pubblica-
            miliari conversazioni” tra     zioni. Oggi ci regala, attraverso le pa-
            Papa Francesco e il teologo    role di Francesco, questo nuovo con-
            e scrittore Luigi Maria Epi-   tributo sul Papa polacco, nel centenario
coco, che nell’arco dei mesi tra il giu-   dalla nascita. Interpellato sulla genesi
gno 2019 e il gennaio 2020 hanno avu-      di questa nuova pubblicazione rac-
to come tema principale la figura di san   conta: “Il libro è nato senza una parti-
Giovanni Paolo II, che si rivela via via   colare strategia: ero in un colloquio con
più poliedrica col pas-                                     il Papa, un colloquio pri-
sare del tempo.                                             vato, e mentre parlava-
Papa Wojtyła appare                                         mo gli raccontavo – ci
sempre di più “Wojtyła il                                   troviamo nel maggio del
Grande” e si comprende                                      2019 – che avevo in-
il motivo per cui il popo-                                  tenzione per i 100 anni
lo riunito in piazza San                                    dalla nascita di Giovan-
Pietro nel giorno del suo                                   ni Paolo II di scrivere una
funerale abbia gridato:                                     biografia spirituale. Men-
“Santo subito!”.                                            tre gli dicevo questo lui
Spesso, in queste con-                                      mi ha raccontato alcuni
fidenziali conversazioni, il                                episodi che lo legavano
discorso ha toccato an-                                     a san Giovanni Paolo II.
che alcuni aspetti che in-                                  Gli ho subito detto che
teressano tutta la Chie-                                    era un peccato che
sa. Vi è stata pure la                                      queste cose rimanes-
provvidenziale opportu-                                     sero in privato tra di noi,
nità di raccogliere pre-                                    che sarebbe stato bello
ziosi frammenti autobio-                                    che anche gli altri po-
grafici di Papa Francesco. Affinché        tessero conoscere questi punti di vista,
“nulla vada perduto”, raccogliamo          questi ricordi. Lui ha subito accettato
queste briciole, “i pezzi avanzati” (Gv    e allora ho abbandonato l’idea di scri-
6,12) del grande pane moltiplicato         vere io un libro e abbiamo cominciato
per tutti dal Magistero di Papa Fran-      i colloqui che sono raccolti in questo
cesco. È un insegnamento aver per-         libro”.
messo di frugare nel suo cuore e nel-
la sua mente.                              Jorge Mario Bergoglio,
Luigi Maria Epicoco, classe 1980, è un     Luigi Maria Epicoco,
giovane sacerdote della diocesi di         San Giovanni Paolo Magno
L’Aquila che si è già messo in luce at-    Edizioni San Paolo
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