Dove abitano le ricette - percorsi tra i sapori della provincia di Venezia
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DOVE ABITANO LE RICETTE percorsi tra i sapori della provincia di Venezia progetto realizzato da Confcommercio Unione Venezia Viale Ancona, 9 Mestre Venezia unione@confcom.it www.confcommerciovenezia.it in collaborazione con con il contributo di a cura di Giampiero Rorato foto di Alessandro Orlandini design Andrea Argenton - Lattebianco info@lattebianco.it stampa Centro Stampa Puiatti
Dove abitano le ricette...senza punti di domanda! di Massimo Zanon Presidente Confcommercio Unione Venezia Negli ultimi anni l’Unione Provinciale ha realizzato diverse A Giampiero Rorato, gastronomo e scrittore, il compito di iniziative promozionali nel settore della ristorazione, anche valorizzare questo patrimonio, con note e commenti che in sinergia con altre categorie del sistema Confcommercio, inquadrano storicamente ogni ricetta nello scambio di come la rassegna gastronomica Il fiore in tavola, la merci, commerci e contaminazioni, che caratterizzano la pubblicazione a tema La selvaggina nella ristorazione, la cucina della Serenissima e del suo esteso entroterra. guida ai ristoranti segnalati dagli agenti di commercio Il mangiachilometri e il progetto di rilancio del consumo delle Dalla lettura di questo ricettario, mi auguro, ritorni quindi carni El bistecon. Alla scoperta di Sorana e Scottona. chiaro dove abitano le ricette: presso i nostri ristoranti! Un titolo, quindi, senza punti di domanda. Sul fatto che Nonostante questo impegno, vi sono stati diversi fattori - la i ristoratori oggi siano rimasti gli unici veri custodi della crisi “glocale”, la concorrenza sleale di falsi agriturismi e di tradizione a tavola, infatti, non abbiamo dubbi. sagre improvvisate, la tendenza all’omologazione del gusto delle tante catene fastfood - che hanno riportato la nostra riflessione alle radici: occorre valorizzare la tradizione a In conclusione, voglio rivolgere uno speciale ringraziamento tavola. Come farlo? ai colleghi e collaboratori delle Confcommercio Mandamentali che hanno lavorato per diversi mesi a Noi ci proviamo rovesciando il punto di vista. Ossia mettendo questa pubblicazione, e all’azienda speciale dalla Camera al centro dell’attenzione, per una volta, non i ristoranti, ma di Commercio Venezi@Opportunità, alla nostra cooperativa le ricette. Sono le ricette ad essere, innanzitutto, legate di garanzia Fidimpresa Veneto e all’Ente Bilaterale Turismo intimamente al territorio e alle sue sfumature, per cui Spiagge della provincia di Venezia, partner preziosi senza i possiamo ricordare come una volta certi piatti tradizionali quali questo progetto non sarebbe stato possibile. fossero diversamente elaborati e interpretati non solo da regione a regione, da paese a paese, ma addirittura da via a via, da casa a casa. Le ricette quindi nascono e vivono nel territorio, lo abitano e vi crescono, evolvendosi attraverso le interpretazioni fornite da casalinghe, cuochi e ristoratori. Con una differenza però, che i ristoranti sono cucine di casa aperte a tutti, anzi sono la cucina della nostra - vogliamo dire - seconda casa. Ecco allora il senso di questa pubblicazione: un ricettario georeferenziato, che indichi dove i piatti della tradizione sono riproposti da anni, coniugando la tradizione a tavola con i gusti del tempo. Ristoranti e cuochi della provincia di Venezia, con almeno due generazioni di attività alle spalle, hanno riscritto con passione autentica le ricette dei loro cavalli di battaglia, svelando così un patrimonio di storia e cultura gastronomica senza eguali.
Una storia che viene da lontano di Giampiero Rorato Gastronomo Le ricette presentate in questo volumetto sono frutto d’un serio progetto di Confcommercio Unione Venezia, teso a valorizzare sia la vera tradizione culinaria veneziana che i ristoranti che continuano a preparala e offrirla ai loro ospiti, essendoci la precisa indicazione dei ristoranti dove questi piatti si possono gustare. Il ricettario si incastona perfettamente nella storia culinaria di Venezia, che, accanto ai prodotti propri, ha attinto a piene mani ai tesori d’Oriente, a cominciare dalle spezie, dallo zucchero e dal caffè; a quelli indice del Nord, in particolare l’aringa e lo stoccafisso, ribattezzato “baccalà”; a quelli d’Occidente, arrivati dalle Americhe dopo i viaggi di Cristoforo Colombo; a quelli del Sud, fra cui l’olio d’oliva. Pur in un mondo sempre più globalizzato, a Venezia e nel suo territorio si ritrovano ancor oggi nei tanti piatti quotidianamente preparati le radici di una storia culturale, commerciale e alimentare che possiede una propria inconfondibile identità e che non ha uguali nel mondo. Si pensi al carciofo violetto di Sant’Erasmo, alle moéche e alle masanete, ai risi e bisi, al fegato alla veneziana, ai bigoli in salsa, al baccalà mantecato e a tante altre specialità d’una cucina davvero dogale. Questi piatti non sono soltanto alimenti, né solo frutto della tradizione, ma storia, cultura, espressioni di una grande civiltà che alla cucina ha dato prodotti, tecniche di cottura, gusti e sapori unici, nel rispetto della stagionalità, legandoli spesso alle proprie feste sia civili che religiose, realizzando un calendario gastronomico che si conserva inalterato da secoli e che si trova solo nelle terre della Serenissima. Nel recuperare e proporre a buongustai e turisti questo patrimonio, Confcommercio Unione Venezia intende rendere omaggio ai ristoratori veneziani e alla loro cucina, che è espressione della grande cultura gastronomica della Serenissima, prezioso patrimonio di civiltà lasciatoci dalle precedenti generazioni e, perciò, meritevole d’essere conservato e valorizzato perché ne godano anche le generazioni che verranno e quanti, da ogni parte del mondo, vengono a visitare e godere le straordinarie bellezze di questa nostra splendida terra.
Antipasti e cicheti Risotto ai bruscandoli / p. 35 Dalla Lina - Vetrego Mirano Baccalà mantecato / p. 16 Risotto con le “sécole” / p. 36 Da Gelindo - Spinea La Taverna - Cortellazzo Granseola alla veneziana / p. 17 Risotto de gò / p. 37 Da Odino – Quarto d’Altino Green Garden - Mestre Insalatina con gamberetti di laguna Risotto di pesce / p. 38 e carciofini di Torcello / p. 18 Taverna Caorlina - Caorle Al Ponte del Diavolo - Torcello Risotto di scampi / p. 39 Renga in saor con pinoli e uvetta / p. 19 Al Bersagliere - Chioggia Da Fanio – Concordia Sagittaria Spaghetti alle seppioline nere e piselli / p. 40 Sarde in saòr / p. 20 Garibaldi - Chioggia Brustolina - Chioggia Zuppa del pescatore / p. 41 Polepette di Fasolari / p. 21 Al Gallo - Noale Ai Assassini - Venezia Primi piatti Secondi piatti Anara in tecia con la peverada / p. 44 “Bigoii” in salsa / p. 24 Al Cacciatore - Pramaggiore Taverna Caorlina - Caorle Anguilla cotta nel coccio / p. 45 Gnocchetti di patate con castraure e scampi / p. 25 Nadain – Oriago Trono di Attila - Torcello Astice alla Catalana / p. 46 Mezze maniche moscardini e pinoli / p. 26 Nadain – Oriago El Gato - Chioggia Baccalà alla concordiese / p. 47 Pan bogìo (Zuppa di pesce) / p. 27 Da Fanio – Concordia Sagittaria La Taverna - Cortellazzo Baccalà alla vicentina / p. 48 Pasta con pesce in guazzetto / p. 28 Aurora – Chioggia - Sottomarina La Baia - Caorle Baccalà in umido / p. 49 Pasta e fagioli / p. 29 Miravalle - Jesolo Al Fogher – Losson, Meolo Branzino alla pescatora, patate viola Ravioli neri con sugarelli e caviale e olio di olive taggiasche / p. 50 di melanzane ai profumi di timo / p. 30 Villa Goetzen - Dolo Luna Nuova – S. Donà di Piave Broeto di pesce alla caorlotta / p. 51 Risi e bisi / p. 32 Taverna Caorlina - Caorle Locanda Al Piave –S. Donà di Piave Calamari saltati / p. 52 Risi in brodo coi fegatini / p. 34 Da Odino – Quarto d’Altino La Taverna - Cortellazzo Fagiano arrosto con piopparelli / p. 53 Tavernetta –Cittanova di Eraclea
Faraona in salsa peverada / p. 54 Tavernetta del Tocai- Pradipozzo di Portogruaro Dolci Fegato alla veneziana / p. 56 Frittelle dolci di fiori d’acacia / p. 74 Da Nicola – Cortellazzo La Tavernetta - Cittanova di Eraclea Frittura dell’Alto Adriatico / p. 57 Sugoli / p. 75 Da Nicola – Cortellazzo Al Cacciatore - Blessaglia Granchio al forno / p. 58 Tortino alle pere / p. 76 Al Trono di Attila - Torcello Tavernetta del Tocai - Pradipozzo di Portogruaro Lucerna incovercià / p. 59 Zabaione caldo con biscottini / p. 78 El Fontego - Chioggia Locanda Zanella – Cavallino Treporti “Moéche” col pien / p. 60 Zaleti veneziani / p. 79 Green Garden - Mestre Locanda Al Piave – San Donà di Piave Oca arrosta con ripieno di castagne / p. 61 Dalla Lina – Vetrego Mirano Rombo al forno con verdure cotte di stagione / p. 62 Nuova Perla - Venezia Seppie alla veneziana / p. 63 Al Cacciatore-Pramaggiore Seppie col nero alla veneziana / p. 64 Ai Assassini – Venezia Seppioline in cassopipa / p. 65 Al Bersagliere - Chioggia Tortino di melanzane / p. 66 Locanda Zanella – Cavallino Treporti Uova strapazzate alla Teresina / p. 67 La Taverna - Cortellazzo Contorni Fondi di carciofo / p. 70 Vescovo - Noale Melanzane al funghetto / p. 71 Locanda Al Piave – San Donà di Piave
blessaglia di pramaggiore dove abitano pradipozzo di portogruaro le ricette concordia sagittaria san donà di piave cittanova di eraclea quarto d’altino caorle meolo noale jesolo - cortellazzo mare adriatico vetrego mirano spinea mestre torcello cavallino treporti oriago di mira venezia caorle: jesolo - cortellazzo: quarto d’altino: dolo / Bigoli in salsa / Baccalà in umido / Calamari saltati / Broetto di pesce / Fegato alla veneziana / Granseola alla caorlotta / Frittura dell’alto alla veneziana / Pasta con pesce adriatico in guazzetto san donà di piave: / Pan bogìo / Risotto di pesce / Melanzane / Risi in brodo coi fegatini al funghetto cavallino treporti: / Risotto con le sécole / Ravioli neri ai sugarelli / Tortino alle melanzane / Uova strapazzate con melanzane / Zabaione caldo con alla teresina ai profumi di timo biscottini meolo: / Risi e bisi chioggia: / Zaleti veneziani / Pasta fagioli / Baccalà alla vicentina spinea: oriago di mira: / Lucerna incovercià / Baccalà mantecato / Anguilla cotta / Mezze maniche nel coccio venezia: / Moscardini e pinoli / Astice alla catalana / Polpette di fasolari / Risotto di scampi vetrego mirano: / Rombo al forno / Sarde in saor con verdure cotte di / Oca arrosta con ripieno / Seppioline in cassopipa di castagne stagione / Spaghetti / Risotto ai bruscandoli / Seppie col nero alle seppioline nere alla veneziana chioggia e piselli noale: venezia - mestre: concordia sagittaria: / Fondi di carciofo / Moéche col pien / Baccalà / Zuppa del pescatore alla concordiese / Risotto de gò pradipozzo di / Renga in saor portogruaro: venezia - torcello: con pinoli e uvetta / Gnocchetti di patate / Faraona in salsa dolo: peverada con castraure e scampi / Branzino / Tortino alle pere / Granchio al forno alla pescatora, patate / Insalatina viola e olio di olive blessaglia con gamberetti taggiasche dipramaggiore: di laguna e carciofini / Anatra in tecia di torcello cittanova di eraclea: con salsa ai peperoni / Fagiano al forno / Seppie alla veneziana con piopparelli / Sugoli / Frittelle dolci di fiori d’acacia
Baccalà Granseola mantecato alla veneziana Trattoria “Da Gelindo”, Spinea Ristorante “Da Odino”, Quarto d’Altino 18 19 Antipasti e Cicheti Antipasti e Cicheti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 600 g. di baccala secco / sale / pepe / olio di girasole 2 granseole femmine / olio extra vergine di oliva delicato 2 spicchi d’aglio / sale e pepe di mulinello pepe di mulinello / 1 limone / 1 gamba di sedano italiano sale grosso Preparazione Preparazione Mettere in ammollo il baccala tagliato a pezzi per 24 ore. Levarlo dall’acqua ed eliminare le lische, dopodichè metter- Metti sul fuoco una pentola d’acqua, con il sedanoe il limone lo in una pentola sommerso d’acqua e portarlo ad ebbolli- tagliato a metà; porta a ebollizione e aggiungi il sale grosso. zione. Quando inizia a bollire, lo si leva e si inizia a lavorarlo Come l’acqua bolle, immergivi le granseole e falle cuocere piano piano con sale e olio, finchè diventa omogeneo. per 25 minuti circa (il tempo di cottura varia a seconda della pezzatura dell’animale). Una volta cotte, estrai le granseole dall’acqua, lasciale raffreddare, quindi leva il guscio esterno e conservalo in acqua tiepida. Taglia la parte interna dell’a- nimale in pezzi grossolani ed estraine la polpa con l’aiuto di uno stuzzicadenti. Asciuga i gusci precedentemente puliti, poni al loro interno la polpa, facendo attenzione che non si- ano rimasti in essa dei pezzi di carapace. Manda in tavola a temperatura ambiente con un filo d’olio extravergine d’oliva e una macinata di pepe fresco. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Probabilmente il più antico piatto italiano a base di stoccafisso, risalente ai primi Piatto aristocratico presente a Venezia sicuramente dal ‘600, ancor oggi uno dei più decenni del ‘600, quando nel Nord Italia dominava la cultura spagnola. Lo stocca- raffinati, gustosi e richiesti antipasti della città e del litorale veneziano, rievocante i fisso, conosciuto dal veneziano Piero Querini nel 1432, è arrivato a Venezia dopo fasti gastronomici della Serenissima. la conclusione del Concilio di Trento. Questa interpretazione del ristoratore utilizza l’olio di girasole al posto del più tradizionale olio d’oliva. A fine mantecatura si può anche aggiungere qualche spicchio d’aglio, da eliminare prima di servire in tavola.
Insalatina con Renga in saor gamberetti di laguna con pinoli e uvetta e carciofini di Torcello Ristorante “Hostaria Da Fanio”, Concordia Sagittaria Osteria “Al Ponte del Diavolo”, Torcello, Venezia 20 21 Antipasti e Cicheti Antipasti e Cicheti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 120 g. di gamberetti di laguna / 8 carciofini di Torcello 400 g. di aringhe sotto sale / latte / vino bianco secco sale e pepe / limone / olio extravergine d’oliva olio extravergine di oliva / aceto di vino bianco / pinoli uva passa / sale e pepe / polenta abbrustolita o crostini di pane Preparazione Preparazione Fai friggere i gamberetti di laguna, nel frattempo monda Prendi le aringhe, elimina le teste e lavale molto bene sotto e taglia a piccoli spicchi i carciofini. In una terrina versa i acqua corrente. In una pentola fa bollire acqua e latte, quin- gamberetti e gli spicchietti di carciofo, condiscili con sale di aggiungi le aringhe badando che siano tutte coperte dal e pepe, alcune gocce di sugo di limone e un filo d’olio extra- liquido; dopodichè lasciale bollire per circa 10 minuti. vergine. Mescola e suddividi nei piatti. Toglile dal fuoco, spellale, diliscale e adagiale in un piatto o una pirofila bagnandole con un po’ di olio. A parte, fa soffrig- gere le cipolle sottilmente affettate, bagnale con del vino bianco e aceto, aggiungi pinoli e uvetta, sale e pepe; il com- posto ottenuto copri le aringhe e lasciale marinare 2 giorni; dopo dichè puoi servirle con una fetta di polenta abbrusto- lita o sopra un crostino di pane tostato. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Piatto tipico della cucina lagunare veneziana, inesistente altrove, evo- Piatto storico di derivazione ebraica (l’aringa cotta nel latte), con impor- luzione di due storici piatti, i “gamberetti con polentina bianca” e “car- tanti apporti orientali (uvetta e pinoli), frutto dei millenari rapporti di ciofini in insalata”. Venezia con Costantinopoli e il Vicino Oriente.
Sarde in saor Polpette Ristorante “Brustolina”, Chioggia di Fasolari Osteria “Ai Assassini” , Venezia 22 23 Antipasti e Cicheti Antipasti e Cicheti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 500 g. di sarde / 500 g. di cipolla bianca di Chioggia 2,5 kg di fasolari / pancarrè / pangrattato 300 ml di vino bianco e aceto di vino bianco / pinoli parmigiano-reggiano / prezzemolo / il succo di 1 limone uvetta sultanina / olio extravergine d’oliva / sale olio di semi di arachide / sale Preparazione Preparazione Decapita, eviscera, dilisca e lava le sarde. Pulisci le cipolle Apri e pulisci accuratamente i fasolari, staccandoli dalla loro a affettale finemente. In una padella fai appassire le cipolle conchiglia. Poni in una terrina le fette di pancarrè, bagnale con olio, insaporiscile di sale, versa il vino e l’aceto e, a cot- con acqua tiepida, quindi strizzale al meglio. tura ultimata, unisci l’uvetta e i pinoli. In un altro tegame fai Tritura finemente i fasolari e uniscili al pane strizzato, quin- friggere le sarde e salale. di unisci il succo di limone, il parmigiano, il prezzemolo e Una volta cotto il tutto, prendi una terrina e versa sul fondo eventualmente un pizzico di sale. Mescola il tutto assieme al un po’ del condimento a base di cipolle (saòr), quindi uno pangrattato fino a ottenere un impasto consistente, ma non strato di sarde, poi ancora saòr e sarde, fino a completare troppo asciutto. gli ingredienti. Copri con le cipolle e versa sul tutto il liquido Con il composto ottenuto forma delle polpettine di grandez- di cottura delle cipolle eventualmente rimasto. za media, passale nel pangrattato e falle friggere in olio ben Poni la terrina in luogo fresco e lascia riposare qualche gior- caldo. Se vuoi ottenere delle polpettine più leggere falle cuo- no prima di servire in tavola. cere al forno, facendo attenzione ad infornarle in un forno già caldo (250°), abbassare la temperatura dopo 15 minuti a 200° e cuocerle per altri 10 minuti. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Antichissima preparazione popolare altoadriatica, documentata a Vene- Questa preparazione, frutto della creatività del ristoratore, s’inserisce zia fin dal XIV secolo, accanto all’analoga preparazione più aristocrati- nella cucina storica veneziana che ha sempre fatto uso dei fasolari, così ca degli “sfogéti in saòr”. Il “saòr” è ancora valido tutt’oggi come ottimo come ha privilegiato le polpette, come testimonia Carlo Goldoni nelle metodo di conservazione del pesce, in assenza di refrigerazione. sue commedie.
primi piatti
“Bigoii” in salsa Gnocchetti di patate Ristorante “Taverna Caorlina”, Caorle con castraure e scampi Ristorante “Al Trono di Attila”, Venezia 26 27 Primi Piatti Primi Piatti Ingredienti per 6 persone Ingredienti per 4 persone 500 g. di “bigoii” (usa Vermicelli o “Bigoii”) / 1 cipolla 5 patate medie / 1 uovo / 100 g. di farina 12 sardine sotto sale / olio extravergine di oliva 1 cucchiaio di formaggio grattugiato / 1 cucchiaio di cipolla prezzemolo. tritata / olio extravergine d’oliva / 4 castraure A piacere, un cucchiaio di capperi sotto sale lavati. scampi / sale e pepe / prezzemolo tritato Preparazione Preparazione Lava, apri e togli la lisca alle sardine. In un tegame scalda Fai lessare le patate; quando sono cotte estraile dall’acqua, poco olio e fa cuocere a fuoco lento la cipolla tagliata fine quindi schiacciale, fai una fontana e mettici l’uovo, il for- aggiungendo qualche cucchiaio di acqua. Quando la cipolla maggio grattugiato, la farina e un pizzico di sale. Impasta a sarà trasparente aggiungi le sardine ed, eventualmente, an- lungo, taglia l’impasto a pezzi e forma dei filoncini del dia- che i capperi, e lascia il tegame sul fuoco ancora per pochi metro di 1 cm circa, che taglierai a pezzetti per formare gli minuti; otterrai così una salsa sufficientemente morbida. gnocchi. Prendi i carciofini, leva le foglie più dure, tagliali a Nel frattempo getta la pasta (vermicelli o bucatini) in ab- julienne e falli rosolare a fuoco vivo per 5 minuti, regolando bondante acqua salata tenuta in ebollizione, scolala al sale e pepe. In un altro tegame fai rosolare la cipolla tritata, dente e condiscila con la salsa già pronta. Cospargici sopra aggiungi le code di scampi e fai rosolare per altri 3 minuti, un trito di prezzemolo e mandala subito in tavola. unisci poi i carciofi e regola di sale e pepe. Versa gli gnocchi in acqua bollente e appena salgono in superficie, scolali e spadellali con il sugo di scampi e carciofini, aggiungendo del prezzemolo tritato. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Antico piatto della tradizione veneta, uno dei rarissimi piatti di pasta Questa interessante ricetta rappresenta una evoluzione della cucina del- presenti fino agli inizi del ‘900, preparato in particolare la Vigilia di la gronda lagunare veneziana, legata sia ai prodotti ittici, in questo caso Natale, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo. gli scampi, che a quelli dei celebri orti dell’Estuario.
Mezze maniche Panbogìo moscardini e pinoli (Zuppa di pane) Ristorante “El Gato”, Chioggia Trattoria-Pizzeria “La Taverna”, Cortellazzo, Jesolo Lido 28 29 Primi Piatti Primi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 320 g. di mezze maniche fresche / 10 moscardini 600 g. di pane raffermo / 60 g. di burro / 2 tuorli d’uovo 10 pomodorini datterino / una manciata di pinoli tritati olio extravergine d’oliva / 100 g. di formaggio stravecchio o mezzo bicchiere di vino bianco secco / 2 spicchi d’aglio grana / brodo o acqua / sale e pepe sale / pepe / olio extravergine di oliva / prezzemolo tritato Preparazione Preparazione Pulisci i moscardini eliminandone bocca e occhi, lavali e In un recipiente di terracotta metti a bagno nel brodo o lessali immergendoli nell’acqua in ebollizione (15/20 minu- nell’acqua il pane raffermo e come questo risulta ben in- ti); toglili dall’acqua e falli raffreddare. In una padella versa zuppato metti il tegame sul fuoco a calore basso per alme- olio, aglio tritato finemente e i pomodorini tagliati a metà; no un’ora, tenendo mescolato. aggiungi i moscardini tagliati finemente e sfuma col vino, Aggiusta di sale, aggiungi il burro già fatto fondere e il for- insaporisci di sale e pepe di mulinello; aggiungi i pinoli e il maggio grattugiato. prezzemolo tritati, cuocendo ancora per qualche minuto. Fa Manda in tavola dopo aver aggiunto un filo d’olio extraver- cuocere le mezze maniche in acqua bollente salata, scolale gine, una macinatina di pepe e una spolverata di formaggio al dente, versale nella padella del sugo, amalgama bene e grattugiato. manda subito in tavola. La consistenza deve essere cremosa e piuttosto densa. Variante del ristorante: a cottura ultimata aggiungi due tuorli d’uovo e falli amalgamare. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Questo piatto risente appieno della tradizione lagunare veneziana e Antica zuppa popolare nata dalla necessità di recuperare gli avanzi, chioggiotta per l’impiego dei moscardini e dei pinoli, qui introdotti a se- come il pane raffermo. Ogni casa aveva poi le sue varianti, in particolare guito dei rapporti di Venezia col Levante. il brodo, le uova e il pepe che potevano anche non esserci, nonché il tipo di grasso che poteva variare.
Pasta con pesce Pasta e fagioli in guazzetto Trattoria “Al Fogher”, Meolo Ristorante “La Baia”, Altanea, Caorle 30 31 Primi Piatti Primi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 1 soaso (rombo liscio) da 400 g. / 200 g. di peverasse 800 g. di fagioli freschi 0 400 di secchi / 1 gambo di sedano 200 g. di cozze / 300 g. di canocie / 200 g. di capelonghe 1 carota / 1 cipolla / olio extravergine di oliva aceto / concentrato di pomodoro / sale e pepe 100 g. di pasta corta non all’uovo prezzemolo / 320 g. di pasta (a piacere: del radicchio rosso di Treviso in stagione) Preparazione Preparazione Monda con cura il soaso, taglialo a pezzi e fallo cuocere Lava con cura i fagioli e, se usi quelli secchi, mettili in am- assieme ai frutti di mare, già mondati e accuratamente la- mollo per 8 ore. vati, unendo anche gli altri ingredienti meno la pasta. Nel Versa l’acqua in una pentola capiente e robusta con le ver- frattempo fa cuocere la pasta in abbondante acqua legger- dure e i fagioli, porta a ebollizione e fa cuocere, coperto, a mente salata, levala al dente e spadellala con il soaso e gli fuoco lento per circa cinque ore (se secchi finchè i fagioli altri ingredienti, aggiungi una macinatina di pepe, quindi risultano teneri insaporendo di sale). Verso fine cottura mandala in tavola. aggiungi la pasta, oppure in alternativa, e in stagione, puoi mettere del radicchio rosso di Treviso crudo. Controlla l’in- saporimento e completa la cottura aggiungendo un filo d’o- lio extravergine d’oliva. Puoi servirla calda o anche tiepida, mai fredda. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Dalla pasta con le vongole, le cappe peverasse o altro mollusco si è pas- Le minestre di fagioli fanno la loro comparsa in Veneto nel terzo de- sati, per comodità e in risposta a una richiesta sempre maggiore a questa cennio del ‘500 e da allora sono presenze stabili nella cucina popolare, ricetta che può essere considerata un moderno piatto unico, tipico dei conoscendo pochissime varianti nel corso dei secoli. Questo piatto, più pescatori “a casòn” adatto ai mesi freddi, è stato sapientemente elaborato ed è presente nelle Carte anche della cucina gourmet.
Ravioli neri con sugarelli e caviale di melanzana al profumo di timo Ristorante-Pizzeria “Luna Nuova”, San Donà di Piave 32 33 Primi Piatti Ingredienti Preparazione Per la pasta fresca: Per la pasta fresca: sbatti le uova con l’olio il sale e il nero 150 g. di farina 00 / 150 g. di farina di grano duro rimacinata di seppia, fa una fontana con le farine e versarci il compo- 3 tuorli / 1 uovo / 1 cucchiaino di nero di seppia sto, impasta il tutto, fa riposare per un’ora coperto con la 2 cucchiai di olio extravergine di oliva pellicola. Per il ripieno: fa bollire la patate, sbucciale e schiacciale. Per il ripieno Sfiletta i sugarelli togliendo loro la pelle, tritali e falli rosola- 200 g. di sugarelli freschi / 80 g. di patate lesse re, quindi amalgamali alle patate e aggiusta di sale e pepe. 1 spicchio piccolo d’aglio / olio extravergine di oliva Per i ravioli: stendi la pasta molto sottile, metti una noce di sale e pepe ripieno a una distanza minima di 3 cm., poi chiudi i ravioli facendo attenzione a espellere l’aria, quindi tagliali nella Per il caviale di melanzana forma desiderata 1 melanzana viola di media grandezza / olio extravergine Per il caviale di melanzana: lava per bene la melanzana, un- d’oliva / sale e pepe / 2 rametti di timo gila con pochissimo olio e falla cuocere in forno a 180°C per 30 minuti. Togli la pelle e recupera la polpa, tritala e condiscila con olio sale e pepe Fa cuocere i ravioli, quindi distribuiscili sui piatti e condi- scili con il caviale di melanzana, aromatizzando con un po’ di timo. Lo sapevi che... Questa ricetta è un’evoluzione di antiche preparazioni lagunari, realiz- zata con prodotti del mare e degli orti della laguna, ispirata alla cucina mediterranea presente da sempre anche a Venezia e nel suo territorio.
Risi e bisi Locanda “Al Piave”, San Donà di Piave 34 35 Primi Piatti Ingredienti per 4 persone: Aggiungi un mestolo di brodo caldissimo, ottenuto dai bac- celli e fa riprendere il bollore, continua la cottura aggiun- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva / una noce di burro gendo altro brodo caldo man mano che il riso lo assorbe , 1 piccola cipolla tritata / 500 g. di piselli freschi oppure mescolando continuamente fino a cottura (15-16 minuti 250 g. di piselli surgelati / un pizzico di zucchero circa). 1,5 litro di brodo bollente / 300 g. di riso fino o superfino Togli dal fuoco e aggiusta di sale e pepe. Aggiungi ancora un sale e pepe / parmigiano grattugiato mestolo di brodo e il burro rimasto. Copri e lasca riposare a fuoco spento per 2-3 minuti, poi mescola delicatamente. Servi subito con parmigiano. Preparazione Ricorda che questo piatto va mangiato con il cucchiaio, per- ciò deve essere moderatamente liquido. Sguscia i piselli. Sciacqua i baccelli e mettili in 2 litri di ac- Variante: La versione proposta dalla “Locanda al Piave” di qua con un po’ di sale e fa bollire a fuoco lento per circa un’o- solito è un risotto vero e proprio, diversamente da quella ra, poi filtra il brodo eliminando i baccelli. tradizionale che è quasi una minestra in brodo. In questo Se usi il dado al posto del sale, prepara un litro e mezzo di caso i risi e bisi sono presentati “all’onda” tali da permettere brodo. al riso di spostarsi e formare una piccola onda se si inclina Fa imbiondire la cipolla in una pentola con l’olio e un po’ di il piatto. burro. Aggiungi i piselli con lo zucchero e un po’ di brodo ot- tenuto dai bacelli; fa cuocere a fuoco moderato fino a che diventano teneri. Se utilizzi i piselli surgelati non farli scon- gelare. Fa evaporare il liquido, quindi cala il riso alzando un po’ la fiamma e mescolando bene. Lo sapevi che... Ricetta storica veneziana, già presente dai primi decenni del ‘500, im- mancabile primo piatto nel pranzo ufficiale della Repubblica nella festa del Patrono san Marco, il 25 aprile. È uno dei più importanti e interes- santi primi piatti della gastronomia veneziana.
Risi in brodo Risotto coi fegatini ai bruscandoli Trattoria-Pizzeria “La Taverna”, Cortellazzo, Jesolo Lido Osteria “Dalla Lina”, Mirano 36 37 Primi Piatti Primi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 200 g. di riso vialone nano / 100 g. di duroni di pollo 300 g. di riso / 200 g. di apici di luppolo selvatico (bruscan- 50 g. di fegatini di pollo / 1 costa di sedano / 1 carota doli) / mezza cipolla / 20 g. di burro / 20 g. di parmigiano 1 cipolla / olio extravergine di oliva / mezzo bicchiere di vino reggiano / brodo vegetale salato / sale e pepe bianco / sale e pepe / una spruzzata di cannella e noce moscata / 2 foglie alloro / 1 litro brodo di carne o vegetale parmigiano grattugiato. Preparazione Preparazione Pulisci bene i duroni e i fegatini eliminando le eventuali parti gras- Monda e lava i bruscandoli e tagliali a pezzettini. Trita la se e gialle e tagliali a pezzettini, quindi falli bollire cambiando l’ac- cipolla e falla soffriggere, quindi aggiungi i bruscandoli e qua più volte. Intanto prepara un trito di sedano, carota e cipolla e falli intenerire per alcuni minuti, poi cala il riso e, tenendo- fallo soffriggere a fuoco dolce finché appassisce, sfuma col vino e lo sempre bagnato con mestolini di brodo vegetale molto lascia che evapori. Sala, pepa, aggiungi gli altri aromi e copri con caldo, portalo a cottura. Verso fine cottura controlla l’insa- circa 1 litro di brodo. Fa cuocere a fuoco lento per circa 30 minuti, porimento, aggiungi una macinatina di pepe, quindi levalo a pentola un po’ scoperta girando ogni tanto, eventualmente ag- dal fuoco e mantecalo con burro e parmigiano, mandando giungi ancora un po’ di brodo. Cala il riso e procedi come per una subito in tavola. normale minestra in brodo. A metà cottura unisci i fegatini e i du- roni lessati, così il riso resterà bianco. La consistenza deve essere come quella di una minestra, e, se occorre, aggiungi altro brodo. Manda in tavola cospargendovi sopra del parmigiano. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Per diversi secoli questo era il primo piatto servito nei matrimoni, per cui I “bruscandoli”, apici teneri del luppolo selvatico, accompagnano da se- detto anche “Riso in brodo dea sposa”. Ancora in auge in tutto il Veneto, coli la cucina primaverile veneziana, in minestre, frittate, salse vegetali, è un apprezzato classico della cucina veneziana. contorni. Il “risotto ai bruscandoli” è, da molti decenni, una delle più gustose prelibatezze gastronomiche primaverili della cucina veneziana e veneta.
Risotto Risotto de gò con le “sécole” “Green Garden Restaurant”, Mestre Trattoria-Pizzeria “La Taverna”, Cortellazzo, Jesolo Lido 38 39 Primi Piatti Primi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 280 g. di riso Carnaroli / 300 g. di secole / mezza cipolla 320 g. di riso / 500 g. di gò / brodo di pesce / olio extravergine 1 bicchiere di vino bianco secco / olio extravergine d’oliva di oliva / burro / vino bianco secco / 1 spicchio d’aglio cannella / pepe / sale / brodo leggero di carne sale e pepe Preparazione Preparazione Le secole sono i pezzetti di carne che dopo la macellazio- Lava accuratamente i gò e falli cuocere in una pentola con ne e il taglio dei pezzi rimangono attaccati alle ossa e che il olio, poi passali al setaccio, conservando la polpa. In una macellaio con tanta pazienza taglia via a punta di coltello. pentola fa soffriggere l’aglio con l’olio, quindi aggiungi la Fa rosolare le “secole” in un soffritto di cipolla aggiungendo polpa di gò. Cala il riso, bagnalo con vino bianco, lascia che pepe ma non sale, che farebbe indurire la carne. Poi bagnale evapori e porta il riso a cottura aggiungendo via via mesto- con vino bianco e brodo, facendole cucinare una quindicina lini di brodo di pesce bollente. A fine cottura aggiungi una di minuti. A questo punto insaporisci e aromatizza con sale noce di burro e manteca. Servilo caldo. e cannella, quindi cala il riso e, aggiungendo via via mesto- lini di brodo bollente e tenendo sempre mescolato, porta il risotto a cottura. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Il riso a Venezia arriva all’inizio del ‘500 e le risaie si diffondono rapidamente in Fin dall’inizio del ‘500 si preparava a Venezia una minestra in brodo con il riso e tutta la regione, dando vita a numerosi tipi di minestre. Una delle più importanti, ti- i gò. Nel corso del ‘900, la minestra è diventata asciutta, un vero e proprio risotto, pica della città dogale, era quella che vedeva il riso arricchito dalle “secole”, pezzetti conservando la storica accoppiata con questo straordinario pesce di laguna. di carne pazientemente levati dai macellai cittadini dalle ossa dei bovini, dopo averli spolpati. Le “secole” sono gustosissime e danno al piatto un sapore straordinario. Da diversi decenni questa minestra viene presentata asciutta.
Risotto di pesce Risotto di scampi Ristorante “Taverna Caorlina”, Caorle Ristorante “Al Bersagliere”, Chioggia 40 41 Primi Piatti Primi Piatti Ingredienti per 6 persone Ingredienti per 4 persone 350 g. di riso “Vialone Nano” / 500 g. di vongole veraci 280 g. di scampi sgusciati / 20 g. di cipolla tritata 500 g. di cozze (peoci) / 500 g. di seppie pulite ½ bicchiere di vino bianco / 400 g. di riso / brodo vegetale 200 g. di gamberi sgusciati / un bicchiere di vino bianco olio extravergine di oliva / 1 bicchierino di brandy secco / brandy / olio extravergine d’oliva / spicchi d’aglio 1 noce di burro / prezzemolo una noce di burro / sale e pepe / prezzemolo / brodo vegetale. Preparazione Preparazione Prepara del brodo vegetale con acqua, sale, sedano, carote e ci- Fai soffriggere la cipolla in poco olio, aggiungi gli scampi e sfu- polla. In una pentola scalda olio e aglio e quando questo prende ma con mezzo bicchiere di vino bianco, quindi cala il riso e fallo colore unisci le cozze e le vongole ben lavate e, con un mestolo tostare qualche istante. Poi procedi alla cottura aggiungendo di acqua, tienile sul fuoco fino a quando si saranno aperte. Sgu- un po’ per volta dei mestolini di brodo vegetale caldissimo. sciale e tienile da parte insieme al liquido di cottura.In un’altra Verso fine cottura controlla l’insaporimento, versa il brandy, co- pentola prepara un soffritto con olio e aglio, quindi fa rosolare spargi il prezzemolo e manteca con una noce di burro, il tutto a per 5 minuti le seppie tagliate finemente, bagnale con il vino e fuoco lento, tenendolo all’onda. Mandalo subito in tavola, ben continua la cottura per altri 5 minuti. Cala il riso e fallo tostare caldo. per qualche minuto assieme alle seppie. Versa, poi, 1/2 lt. di bro- do vegetale e mescola piano per 10 minuti, aggiungi le cozze e le vongole con il loro liquido continuando a mescolare e mante- nendo costantemente morbido il risotto. A 5 minuti dal termine di cottura aggiungi i gamberi, una noce di burro, una spruzzata di brandy, il sale ed il pepe. A cottura terminata cospargici sopra una manciata di prezzemolo tritato e manda subito in tavola. Lo sapevi che... Lo sapevi che... La cucina dei pescatori ha sempre utilizzato con sapienza il pesce non Ecco un piatto di aurea semplicità, uno straordinario classico della cuci- commerciabile, preparando soprattutto brodetti, minestre di riso, frittate na marinara veneziana, chioggiotta e caorlotta, ora diffuso anche altro- e fritture, dette, per l’appunto, “fritto misto”. Questo risotto è dunque ve. Agli storici ingredienti essenziali, il ristorante ha aggiunto il brandy, figlio di una tradizione secolare, che, dalle case dei pescatori caorlotti, s’è seguendo una moda non molto diffusa, ma interessante, poiché dà al ampiamente diffusa nella gronda lagunare e nella terraferma veneziana. piatto un tocco di maggiore eleganza. Il brandy è un’aggiunta esclusiva del ristorante.
Spaghetti Zuppa del alle seppioline nere pescatore e piselli Ristorante “Al Gallo”, Noale Ristorante “Garibaldi”, Sottomarina, Chioggia 42 43 Primi Piatti Primi Piatti Ingredienti per 4-6 persone Ingredienti per 4 persone 400 g. di seppioline / 2 cucchiai di olio extravergine di oliva scarpene / code di rospo / gò / seppioline / polipetti o mezza cipolla tritata / 1 spicchio d’aglio / 100 g. di piselli moscardini / gamberoni / vongole veraci / cozze / brodo di 1 bicchiere di vino bianco secco / sale e pepe pesce leggermente salato / 1 cipolla / 2 spicchi d’aglio / olio 400 g. di spaghetti n. 5 extravergine di oliva / vino bianco secco / aceto di vino bianco qualche pomodorino / 1 foglia d’alloro / farina / sale e pepe Preparazione Preparazione Monda accuratamente le seppioline togliendo occhi, bocca e osso e metti da parte le interiora con i sacchetti di nero. In Monda con la massima cura e lava i molluschi e i crostacei, possi- una padella fai imbiondire la cipolla e l’aglio nell’olio, sfuma col bilmente tutti quelli indicati. Monda, squama, dilisca, lava e taglia il vino, aggiungi i piselli e un mestolino d’acqua di cottura e fai pesce a pezzi. Nel frattempo fa rosolare nell’olio la cipolla tritata e cuocere a fuoco dolce per 5 minuti con coperchio. Togli la pa- l’aglio schiacciato, che getti come imbrunisce. Unisci il pesce, fallo della dal fuoco, aggiungi le seppioline e con un cucchiaio di le- rosolare e annaffialo con vino e aceto. Versa poco a poco il brodo gno schiacciale un po’ in modo da rompere i sacchetti del nero di pesce, preparato a parte con una foglia di alloro, proseguendo al loro interno. Rimetti sul fuoco a fiamma viva per 3 minuti, poi fino a cottura ultimata. Unisci poi i pomodorini precedentemente riduci la fiamma e fai cuocere con coperchio per 4 minuti, rego- passati in padella con un fio d’olio, sale, pepe. Fa bollire tutto lenta- lando di sale. Nel frattempo fai cuocere la pasta in abbondan- mente fino a cottura ultimata. Nel frattempo, a parte, fa cuocere i te acqua salata tenuta in ebollizione, scolala al dente, versala molluschi e i crostacei, poi tienili al caldo. Quando la zuppa è cotta, nella padella delle seppioline e termina la cottura rigirandola ponila in piatto fondi, guarnisci con peoci, veraci, canocia e gambe- continuamente. Trasferiscila poi in piatti caldi, aggiungi una roni, accompagnando con crostini di pane. macinata di pepe e manda subito in tavola. Lo sapevi che... Lo sapevi che... L’impiego in cucina del nero di seppia è da sempre abbastanza diffuso in La zuppa di pesce non è tradizionale a Venezia e tra i pescatori del area veneziana e, per quanto riguarda i primi piatti, dapprima lo era col litorale veneziano, essendo arrivata nel secolo scorso al seguito di emi- riso e, dal secolo scorso, lo si ritrova anche con la pasta. grati da altre aree costiere, ma da diversi decenni è entrata con successo nella cucina marinara veneziana, inserendosi a pieno titolo anche nella tradizione altoadriatica.
44 secondi piatti 45
Anatra in tecia Anguilla cotta con la peverada nel coccio Trattoria “Al Cacciatore”, Blessaglia di Pramaggiore Ristorante “Nadain”, Oriago di Mira 46 47 Secondi Piatti Secondi Piatti Ingredienti per 6 persone Ingredienti per 4 persone 1 anatra / 1 gambo di sedano / 1 cipolla / 2 peperoni freschi 2 spicchi aglio / olio extravergine d’oliva / 1 cucchiaio di / mezzo bicchiere di vino bianco secco / 1 cucchiaio di farina prezzemolo tritato / 1 cipolla media / 2 foglie d’alloro burro / olio extravergine d’oliva / sale e pepe / polenta gialla la raspatura di 1 limone / una anguilla di 7/ 800 g. salsa di pomodoro / vino bianco secco / aceto / 1 bicchiere di birra / polenta abbrustolita o morbida, a piacere Preparazione Far soffriggere in olio e burro un battuto di sedano, cipolla Preparazione e peperoni tagliati a pezzi, quindi unisci l’anatra mondata e tagliata a pezzi, insaporendoli di sale e pepe. Tieni tagliata Prendi l’anguilla, mondala bene e mettila a marinare 1 gior- la carne prima con mezzo bicchiere di vino, poi con cucchia- no in acqua e aceto. iate di acqua bollente, portandola lentamente a cottura. In un coccio di almeno 60 cm di diametro prepara un sof- Verso fine cottura addenta il sugo con la farina e manda in fritto di aglio, olio, prezzemolo e cipolla e, quando è pronto, tavola la carne col proprio sugo, accompagnata da polenta aggiungi, a piacere, salsa di pomodoro, foglie di alloro e ra- gialla. spatura di limone. Prendi l’anguilla già marinata, tagliala e ponila a cuocere a fuoco molto basso nella teglia di coccio, con il suo ricco soffritto, tenendola bagnata con il vino. A fine cottura, allunga la salsa con la birra e fai andare ancora per qualche minuto. Trasferisci l’anguilla su piatti caldi assieme al sugo di cottu- ra e mandala in tavola con polenta abbrustolita o morbida, a piacere. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Ricetta storica della terraferma veneziana, preparata in passato nei mesi Questa interessante ricetta unisce la tradizione lagunare e terrafermiera autunnali, attualmente dall’inizio autunno alla primavera inoltrata. veneziana, da sempre legata ai piatti d’anguilla, alla cultura della birra, qui introdotta dagli austriaci, presenti nel veneziano dal 1815 al 1866.
Astice alla Catalana Baccalà Ristorante “Nadain”, Oriago di Mira alla concordiese Ristorante “Hostaria Da Fanio”, Concordia Sagittaria 48 49 Secondi Piatti Secondi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 2 astici / cipolle, carote, sedano e pomodorini / olio extra- 800 g. circa di stoccafisso già battuto e ammollato / 2 ci- vergine di oliva / sale e pepe polle bianche / 2 spicchi d’aglio / 6 sardine sotto sale/ latte olio extravergine di oliva / sale e pepe / polenta Preparazione Preparazione Fai cuocere gli astici a vapore, quindi tagliali a metà. Taglia lo stoccafisso, già adeguatamente battuto e ammol- Prepara una julienne di verdure, che condisci con olio, sale lato, a pezzi grandi; salalo e pepalo da entrambi i lati. In una e pepe e distribuisci sui piatti. Poni sopra ogni piatti mezzo pentola fa rosolare le cipolle e l’aglio sminuzzati, quindi ag- astice che condisci con un filino di olio e una spruzzatina di giungi lo stoccafisso e le sardine decapitate, eviscerate e sale e poco pepe di mulinello, mandando subito in tavola. lavate. Porta a leggero calore e ricopri i pezzi di stoccafisso con latte e olio e lascia cuocere lentamente per circa 2 e ½ – 3 ore, mescolando delicatamente di tanto in tanto. Quando lo stoccafisso risulta cotto, mandalo in tavola con polenta morbida o abbrustolita. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Questa preparazione s’è diffusa nella seconda metà del secolo scorso ed Tutte le ricette di pesce che vedono l’impiego del latte sono di origine è chiamata “alla catalana” per la presenza di un ricco letto di verdure. ebraica (a Venezia il Ghetto ebraico esiste dal 1516), diffuse poi nel Era comunque presente da molto tempo sulle tavole patrizie veneziane. mondo cristiano dal secondo decennio del secolo scorso dopo che papa Pio X (1903-14) dichiarò latte, latticini e uova cibi di magro.
Baccalà alla Baccalà in umido vicentina Ristorante “Miravalle”, Jesolo Ristorante “Aurora”, Sottomarina, Chioggia 50 51 Secondi Piatti Secondi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 8 persone: 500 g. di stoccafisso / 500 cl di olio extravergine d’oliva 1 stoccafisso / concentrato di pomodoro / mezza cipolla 500 cl di latte intero / 200 g. di acciughe dissalate rossa / 1 spicchio d’aglio / 1 bicchiere divino bianco secco 10 g. di capperi / 1 cipolla / prezzemolo / sale e pepe foglie di alloro / brodo vegetale / 5 dl di olio di semi di girasole Preparazione Preparazione Prendi lo stoccafisso, già adeguatamente battuto e mettilo Metti a bagno per 5 giorni uno stoccafisso già ben battuto, a mollo per circa 24 ore o anche più, avendo cura di cambia- cambiando spesso l’acqua. Poi mettilo a bollire e lascialo re l’acqua ogni 8 ore. Quando lo estrai, mettilo in una pentola raffreddare nella sua acqua di cottura, quindi elimina la con acqua fredda e fallo bollire per 5 minuti. Una volta tol- lisca e la pelle e metti la polpa a soffriggere insieme alla ci- to e raffreddato, puliscilo da pelle, interiora e lisca, taglialo polla e all’aglio tritati e alle foglie d’alloro. Bagnalo col vino a tranci, che poi infarinerai e disporrai in una pentola da poi aggiungi il concentrato. Copri con brodo vegetale e fa forno, a strati, alternandolo con un battuto di cipolla, prez- cucinare per circa 3 ore. Aggiungi in cottura l’olio di semi di zemolo, capperi e acciughe, fino a terminare tutti gli ingre- girasole. dienti. Coprilo di olio e latte e inforna a 120°C per circa 2 ore. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Piatto apprezzato dai buongustai, ideato da una perpetua vicentina su- Lo stoccafisso, presente nel veneziano dalla seconda metà del ‘500, è bito dopo la prima guerra mondiale e, da allora, divenuto emblema della stato trasformato in piatti tra loro anche molto diversi e la stessa prepa- cucina locale, diffuso e apprezzato in tutto il Veneto. In questo caso il razione in umido ha visto molte varianti. Quella che presentiamo è ab- ristoratore ha voluto servirlo in una coppa di crosta di pane per rendere bastanza moderna, poiché il concentrato di pomodoro è stato introdotto più elegante la presentazione. in quest’area solo all’inizio del ‘900.
Branzino Broeto di pesce alla pescatora, alla caorlotta patate viola e olio Ristorante “Taverna Caorlina”, Caorle di olive taggiasche Ristorante “Villa Goetzen”, Dolo 52 53 Secondi Piatti Secondi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 6 persone 2 branzini da 900 g. / olio extravergine di oliva 500 g. di Asià (Palombo) / 400 g. di anguilla / 1,5 kg di sep- mezza cipolla di Tropea / 1 spicchio d’aglio / sale e pepe pie pulite / sale e pepe / 60 g. di passato di pomodoro / 1 foglie di basilico / 150 g. di pomodorini / 80 g. di olive dl di aceto / 1 dl di acqua / 1 cucchiaio di concentrato di taggiasche / 250 g. di patate viola / burro pomodoro / 1 bicchiere di olio extravergine d’oliva / aglio 1 bicchiere di vino bianco secco. Preparazione Preparazione Monda accuratamente e sfiletta i branzini. In una placca da forno In una terrina mescola insieme il passato di pomodoro, l’aceto, l’ac- disponi la cipolla tagliata a julienne, l’aglio tritato e l’olio. Aggiungi qua, un pizzico di sale, il pepe e il concentrato di pomodoro. Taglia le patate pelate, lavate e tagliate a pezzettini, i filetti di branzino a tranci non troppo piccoli l’anguilla, l’asià e affetta le seppie. In un conditi con pomodorini, sale, pepe, burro e basilico. Fa cuocere per tegame largo fai imbiondire due spicchi d’aglio, aggiungi le seppie e 25 minuti in forno a 175°. Servi con una riga di olio extra vergine di bagnale con il vino. Lascia cuocere a fuoco vivace per 5 minuti e poi oliva frullato a immersione con le olive taggiasche. continua a fuoco moderato per altri 15. Aggiungi il pesce rimanente insieme al composto di pomodoro e aceto, e lascia insaporire il tut- to a fuoco vivace per 5 minuti. Controlla la salatura, quindi abbassa la fiamma e fa cuocere per altri 25 minuti. Durante la cottura non mescolare ma scuoti leggermente la pentola; in questo modo le va- rie qualità di pesce rimangono intatte. Nota: allo stesso modo possono essere cucinati altri tipi di pesce: Canocchie, Coda di Rospo (rana pescatrice), San Pietro, Scorfano e Gallinella (Lucerna). Lo sapevi che... Lo sapevi che... Felice e intelligente evoluzione di una antica ricetta di branzino al forno, Gustosissimo piatto preparato in passato nelle barche dei pescatori caor- dai sapori chiaramente mediterranei, con un leggero tocco di internazio- lotti, poi anche nelle loro case e, da alcuni decenni, anche nei ristoranti nalità. La Riviera del Brenta è, infatti, meta ambita di turisti e gourmet legati alla tradizione. L’aggiunta dei derivati dal pomodoro risale alla di tutto il mondo. seconda metà del secolo scorso. Il Broeto alla caorlotta non è una zuppa ma uno stufatino di pesce e va servito come secondo o come piatto unico.
Calamari saltati Fagiano arrosto Ristorante “Da Odino”, Quarto d’Altino con piopparelli Ristorante “La Tavernetta”, Cittanova di Eraclea 54 55 Secondi Piatti Secondi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 4 calamari di pezzatura media / 500 g. di spinaci freschi 1 fagiano / 1 carota / 1 cipolla / 1 gambo di sedano olio extra vergine di oliva / sale e pepe macinato fresco 2 spicchi d’aglio / 1 rametto di rosmarino / vino bianco secco timo fresco / 2 cipolle di Tropea belle grosse 800 g. di funghi piopparelli sbollentati e trifolati / olio extra- vergine d’oliva / sale / polenta Preparazione Preparazione Poni le cipolle con la buccia in forno per 30 minuti a 200 gra- Spenna, spiuma, fiammeggia, eviscera e lava il fagiano, eli- di, quindi estraile e falle raffreddare, togli la buccia; tagliale mina testa e zampe, taglialo a pezzi e fallo rosolare nell’olio in 6 parti verticalmente. Monda con cura e lava i calama- con le verdure, lavate e tagliate a pezzi. Bagnalo col vino, ri, tagliali a rombi e condiscili con sale, olio e pepe. In una lascia che evapori, quindi unisci il rosmarino e continua la padella fa saltare gli spinaci con un po’ di olio, aggiungi un cottura in forno, tenendolo bagnato, al bisogno, con mesto- po’ di timo fresco, salali e pepali. Scalda bene una padella lini di acqua bollente. Verso fine cottura controlla e aggiusta antiaderente, mettici i calamari e falli cuocere. l’insaporimento e unisci i piopparelli già trifolati e mescola Quando i calamari sono cotti, poni gli spinaci in un piatto delicatamente. Aspetta qualche minuti quindi manda in ta- piano, appoggia delicatamente i rombi di calamaro al di so- vola accompagnando il piatto da polenta fumante. pra degli spinaci e finisci il piatto adagiando la cipolla cotta al forno. Finisci versando sul tutto un filo di olio al limone. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Negli ultimi anni, anche sotto la spinta di un raffinato turismo gour- Antica e classica ricetta della terraferma veneziana, realizzata in pas- met, la cucina veneziana sta affinando le proprie ricette, conservando sato nelle case di caccia dei patrizi della Serenissima. Per insaporire gli antichio sapori ma ingentilendoli e arricchendoli, come nel piatto qui ulteriormente la carne di fagiano la univano ad altri ingredienti, fra cui presentato che unisce con bravura i prodotti del mare a quelli degli orti i funghi piopparelli, molto comuni in pianura dalla primavera all’au- dell’estuario, in una preparazione piacevolmente innovativa. tunno.
Faraona in salsa peverada Ristorante “Tavernetta del Tocai”, Pradipozzo di Portogruaro 56 57 Secondi Piatti Ingredienti per 4 persone Preparazione Per la faraona: Spenna, spiuma, fiammeggia, eviscera, lava con cura e 1 faraona / 2 coste di sedano / mezza cipolla / salvia e ro- asciuga la faraona, quindi salala e pepala all’interno. smarino / mezzo bicchiere di vino bianco secco (Lison clas- Aggiungi le erbe aromatiche. Su una placca da forno fa ro- sico Docg) / brodo di pollo solare le verdure e la faraona, sfuma con mezzo bicchiere di Lison Classico, aggiungi il brodo e passa in forno a 150° Per la salsa peverada: per 2 ore. mezza cipolla / mezza carota / mezza costa di sedano Prepara intanto la salsa peverada, iniziando da un trito di 2 salsicce / 3 acciughe / mezzo bicchiere di aceto di vino cipolla, sedano e carote che dovrai porre in padella e far bianco / 3 cucchiai di pane grattugiato / olio extravergine rosolare. Trita il resto degli ingredienti al mixer e aggiungili d’oliva / 1 foglia d’alloro al fondo di cottura ottenuto dal trito di verdure. Sfuma con vino bianco e continua la cottura a fuoco moderato per 1 ora. Aggiungi il pane grattugiato e l’aceto di vino (1/2 cuc- chiaio) per rendere la salsa agrodolce con una consistenza semidensa. Lascia la faraona cotta a raffreddare, poi tagliala a pezzi e rimettila a gratinare in forno a 180°C per 20 minuti circa; la salsa puoi servirla a parte o direttamente sopra la faraona. Lo sapevi che... La salsa peverada era l’antica salsa preparata dai patrizi veneziani per accompagnare la cacciagione (lepri e fagiani), mentre nelle case dei con- tadini, ai quali era vietata la caccia, veniva usata per coniglio e faraona al forno. L’antica tradizione continua.
Fegato Frittura alla veneziana dell’Alto Adriatico Osteria “Da Nicola”, Cortellazzo, Lido di Jesolo Osteria “Da Nicola”, Cortellazzo, Lido di Jesolo 58 59 Secondi Piatti Secondi Piatti Ingredienti per 4 persone Ingredienti per 4 persone 400 g. di fegato di vitello tagliate a fette sottili sarde, alici, barboni, triglie, moi e moéche 300 g. di cipolle bianche / 2 cucchiai di olio extravergine (almeno 3 tipi di pesce per servire 350 g. a persona) d’oliva / una noce di burro / 2 dita di aceto di vino bianco 2 uova / 100 g. di farina 00 / olio di arachidi / polenta prezzemolo / sale e pepe /1 limone Preparazione Preparazione Taglia la cipolla a fettine sottili e falla appassire a fuoco len- Lava le moéche e lasciale per una decina di minuti chiuse to in una padella con olio e burro, mescolando ogni tanto in una terrina con un composto di uova sbattute e farina. per evitare che si attacchi al fondo. Dopo circa 10 minuti, Nel frattempo monda, eviscera e lava il pesce e passalo nel- quando la fettine di cipolla risultano appassite, bagnale con la farina. l’aceto e unisci il fegato a fettine, privato della pellicina che Scalda in una padella da fritto (fasòra) olio di arachidi por- lo riveste e fallo cuocere per non più di 5 minuti a fiamma tandolo alla temperatura di 170°C, quindi immergivi via via alta. Aggiusta di sale, pepa e togli il fegato dal fuoco, quindi il pesce e le moéche. Come risultano dorati levali dall’olio, servilo ancora caldo con spicchi di limone e con il sughetto disponili su carta assorbente da cucina, quindi servili in ta- della cipolla. vola ben caldi accompagnati da polenta calda. Lo sapevi che... Lo sapevi che... Antichissima ricetta veneziana, risalente al Medioevo, leggermente La frittura di pesce del litorale veneziano si richiama alla tradizione ritoccata dal ristorante per adeguarla ai gusti attuali. dei pescatori, che tenevano per sé i prodotti non commerciabili, con cui preparavano dei fritti detti “misti”, che venivano gustati in casa come abbondante piatto unico accompagnato da polenta sia tenera che ab- brustolita.
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