Dott.ssa Maria Teresa Baglione - Marconi
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PERCHÉ UNA “RIFORMA”? Ma è davvero una riforma? Si avvertiva il bisogno di ridare nuova linfa a un processo in crisi Cambierà qualcosa di tutto ciò?
Situazione Obiettivo della riforma secondo il MIUR “rafforzare il concetto di “scuola inclusiva” Legge 13 luglio 2015, n. 107 (c. 181: delega al Governo) Finalità: riordino, semplificazione e codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione.
«Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.» MARCEL PROUST
Per non perdersi …. Prima parte Cosa cambia da settembre 2017 per l’inclusione? Seconda parte La documentazione necessaria per l’inclusione scolastica
Integrazione Inclusione Vocabolario Treccani: Vocabolario Treccani: s. f. [dal lat. integratio -onis, con [dal lat. inclusio -onis]. influenza dell’ingl. integration]. 1.L’atto, il fatto di includere, cioè 1.Inserzione, incorporazione, di inserire, di comprendere in una assimilazione di un individuo, di serie, in un tutto (spesso contrapp. una categoria, di un gruppo a esclusione) etnico in un ambiente sociale, in un’organizzazione, in una 2.Relazione intercorrente fra due comunità etnica, in una società insiemi, allorché tutti gli elementi costituita ( contrapp. a segregazione) del primo fanno parte del 2. Assimilazione, inserimento di secondo individui o gruppi in un ambiente sociale, in una comunità … 3.Inserimento di un individuo, di 3.Relazione che intercorre fra una categoria, di un gruppo due insiemi quando tutti gli etnico in una comunità con gli elementi di un insieme fanno stessi diritti e doveri degli altri parte dell’altro membri
Dall’integrazione all’inclusione La scuola deve offrire una risposta personalizzata nell’ottica della cultura dell’integrazione/inclusione Segue una logica da “sistema unico” Segue una logica da La classe è un gruppo naturalmente “sistema duale unificato” eterogeneo. Nella stessa classe convivono la Tale modello non si esaurisce in un programmazione di classe accudimento assistenziale del e il PEI/PDP più debole, quanto nella modifica per l’alunno in difficoltà. dei contesti, al fine di generare uguali opportunità di sviluppo.
il coraggio di cambiare paradigma In questi ultimi decenni il concetto di integrazione scolastica si è andato facendo sempre più stretto. Era stato elaborato in funzione dell’inserimento degli alunni con disabilità, ma si difendeva dalla loro presenza attraverso un trattamento separato, speciale, in contrapposizione alla didattica normale, quella riservata ai più. È in questo quadro che si colloca la nascita dell’insegnante di sostegno La delega all’insegnante di sostegno è diffusa, praticata senza che ci siano vere azioni di contrasto. Un modello che ha fatto il suo tempo
il paradigma dell’integrazione oggi non sembra più adeguato nella logica dell’integrazione l’impegno richiesto è troppo focalizzato su ciò che è patologia, su ciò che non funziona. Da tempo l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita le istituzioni ad occuparsi in termini mirati non solo degli alunni con disabilità, ma di tutti gli alunni che si trovano, per una serie svariata e differenziata di motivi, con delle fragilità che rendono più difficile il loro percorso di apprendimento e di sviluppo personale. Si tratta dell’imponente esercito delle persone con Bisogni Educativi Speciali, (BES), comprendendo anche gli alunni che presentano disturbi nell’ apprendimento (DSA), o che sono penalizzati a causa di un contesto di vita molto difficile.
Gli insegnanti incontrano molte difficoltà nella gestione di classi tanto eterogenee. E’ necessario transitare dalla didattica speciale, riservata agli studenti con disabilità, ad una speciale qualità della didattica per tutti, una didattica capace di essere individualizzata, personalizzante, diversificata, flessibile, una didattica che sia, in una parola, inclusiva. Il paradigma dell’inclusione supera quello dell’integrazione, perché lo comprende ma non vi si identifica.
Con questa filosofia è stato messo a punto, e viene continuamente migliorato, l’International Classification Functioning (ICF), manuale diagnostico che considera la persona umana nella sua integralità bio-psico-sociale. Condizione di salute della persona malattia/disturbo Funzioni e strutture corporee Attività Partecipazione MENOMAZIONE LIMITAZIONE RESTRIZIONE MALATTIA/DISTURBO FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI
Dal 1999 l’Oms ha proposto una nuova classificazione l’ ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), per descrivere e misurare la salute e le disabilità. L’ICF sostituisce i termini menomazione, disabilità e handicap, con altri termini che fanno riferimento ad uno stato più generale di “salute”, raggruppandoli in: dominio della salute (che comprende il vedere, udire, camminare, imparare e ricordare) dominio ‘collegato’ alla salute (che include mobilità, istruzione, partecipazione alla vita sociale e simili).
La disabilità non appartiene ad un gruppo separato Qualunque persona in qualunque momento della vita può avere una condizione di salute che in un contesto sfavorevole diventa disabilità. Elementi “barriera”: ostacolano l’attività e la partecipazione della persona Elementi “facilitatori”: favoriscono l’attività e la partecipazione della persona
COSA FARE ?
La scuola è inclusiva quando sa accogliere e accompagnare nello sviluppo delle loro competenze, tutti gli alunni, senza eccezione alcuna. Le innovazioni si possono così sintetizzare 1. Consolidare l’organico degli insegnanti di sostegno 2. Trasformare il profilo dell’insegnante, da specializzato nel sostegno a insegnante specializzato in inclusione 3. Istituire e formare in maniera adeguata un contingente limitato di insegnanti specializzati nelle disabilità importanti 4. Assicurare un adeguata formazione iniziale e in servizio in materia di inclusione a tutti i docenti 5. Trasformare gli attuali centri territoriali (CTS) in centri per l’inclusione
LA DELEGA AL SOSTEGNO UNO DEI MALI CRONICI DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA MICRO ESCLUSIONE
“DIDATTICA STRUTTURALMENTE INCLUSIVA” D. IANES
Il 16 maggio scorso sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale otto decreti legislativi attuativi della Buona scuola, che concretizzano quanto previsto dalla legge 107/2015 nelle deleghe al governo. Tra di essi, il D.LGS. n. 66/17, Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilita’ ridefinisce molte delle procedure previste per gli alunni con disabilità, riformando alcuni aspetti della L. n. 104/92. I decreti sono entrati in vigore il 31 maggio, anche se i cambiamenti previsti dal decreto n. 66/2017 saranno di fatto introdotti solo a partire dal primo gennaio 2019. L’unica eccezione riguarda i gruppi di lavoro regionali e di istituto che partiranno dal 1° settembre 2017.
Art. 1 Principi e finalita' 1. L'inclusione scolastica: a) riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti, risponde ai differenti bisogni nell'art. 1 educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialita' di sono enunciati i principi e le ciascuno nel rispetto del diritto all'autodeterminazione e all'accomodamento ragionevole, nella prospettiva della finalità posti a base della migliore qualita' di vita; normativa emanata. b) si realizza nell'identita' culturale, educativa, progettuale, nell'organizzazione e nel curricolo delle Viene introdotto per la istituzioni scolastiche, nonche' attraverso la definizione e la prima volta il riferimento al condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati, operanti sul territorio; principio c) e' impegno fondamentale di tutte le componenti della dell'"accomodamento comunita‘ scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ragionevole", di cui all'art. ruoli e responsabilita', concorrono ad assicurare il successo 24 della Convenzione ONU formativo delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti. sulle persone con 2. Il presente decreto promuove la partecipazione della disabilità, ratificata famiglia, nonche' delle associazioni di riferimento, quali dall'Italia con l. n° 18/09. interlocutori dei processi di inclusione scolastica e sociale.
Si sottolinea l'importanza del progetto individuale che deve essere condiviso "fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici o privati, operanti sul territorio". Nel comma 2 si esplicita che il decreto "promuove la partecipazione della famiglia, nonché delle associazioni di riferimento, quali interlocutori dei processi di inclusione scolastica e sociale."
1. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano esclusivamente alle bambine e ai bambini della scuola dell'infanzia, alle alunne e agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, alle studentesse e agli studenti della scuola secondaria di secondo grado con disabilità certificata ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, al fine di promuovere e garantire il diritto all'educazione, all'istruzione e alla formazione. 2. L'inclusione scolastica è attuata attraverso la definizione e la condivisione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) quale parte integrante del progetto individuale di cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328, come modificato dal presente decreto.
art. 3 Applica la delega relativa ai numero 3 e 4 della lettera c) del comma 181 dell'art. 1 della legge di delega n° 107/15. L'art. 3 riguarda i livelli essenziali, elencando prestazioni e competenze dei diversi soggetti pubblici che debbono intervenire nel processo inclusivo. L'Amministrazione Scolastica deve provvedere a: 1.assegnare i docenti per il sostegno didattico; 2.definire l'organico del personale ATA tenendo conto della presenza di alunni con disabilità certificata e in particolare "all'assegnazione dei collaboratori scolastici [...] anche per lo svolgimento dei compiti di assistenza previsti dal profilo professionale". Importante è la specifica che per la prima volta esplicita che tale assegnazione deve essere fatta "tenendo conto del genere" delle alunne e degli alunni certificati cui occorre prestare assistenza.
Le scuole saranno valutate anche sulla base della qualità del livello inclusivo implementato attraverso le scelte esplicitate nel PTOF e concretizzate nel Piano per l’Inclusione, i percorsi di personalizzazione, individualizzazione e differenziazione realizzati, il coinvolgimento dei diversi Ogni singolo criterio soggetti interessati, la formazione e lo costituisce uno sviluppo delle competenze professionali, la spazio di azione per condivisione delle scelte valutative, intervenire e l’accessibilità e la fruibilità delle risorse modificare le prassi strumentali e didattiche. già in uso. I suindicati criteri sono il punto di partenza per l’INVALSI al fine di definire gli indicatori di valutazione della qualità inclusiva di una scuola, sentito anche l’Osservatorio permanente.
OSSERVATORIO SCOLASTICO “permanente” che è composto: rappresentanti delle Associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative sul territorio nazionale nel campo dell'inclusione scolastica, da studenti da altri soggetti pubblici e privati, comprese le istituzioni scolastiche, nominati dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
analisi e studio delle tematiche relative all'inclusione degli alunni con disabilità a livello nazionale e internazionale; monitoraggio delle azioni per l'inclusione scolastica; proposte di accordi inter-istituzionali per la realizzazione del progetto individuale di inclusione; proposte di sperimentazione in materia di innovazione metodologico-didattica e disciplinare; pareri e proposte sugli atti normativi inerenti l'inclusione scolastica.
La domanda per l'accertamento della disabilità in età evolutiva di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104,come modificata dal presente decreto, è presentata all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), (INPS che vi dà riscontro non oltre 30 giorni dalla data di presentazione. Successivamente all’accertamento della condizione di disabilità, viene redatto il profilo di funzionamento, propedeutico al progetto individuale ed al Piano Educativo Individualizzato. Vengono introdotti dei cambiamenti nelle commissioni mediche e nella documentazione da stilare.
Le commissioni mediche Certificazione • La famiglia fa domanda di accertamento all’INPS • La Commissione Medica rilascia la certificazione di disabilità Composizione Commissioni mediche per gli accertamenti in età evolutiva: 1 medico: specialista in medicina legale 2 medici: o un pediatra o un neuropsichiatra infantile o un medico con specializzazione inerente la condizione di salute del soggetto 1 assistente specialistico o operatore sociale (individuato dall'ente locale) 1 medico INPS
L’UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE e il PROFILO DI FUNZIONAMENTO La famiglia consegna all’èquipe la certificazione L’èquipe elabora il PROFILO DI FUNZIONAMENTO
Il Profilo di Funzionamento sarà prodotto dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare, di cui al DPR del 24/02/94 composta da: a) un medico specialista o un esperto della condizione di salute della persona; b) uno specialista in neuropsichiatria infantile; c) un terapista della riabilitazione; d) un assistente sociale o un rappresentante dell'Ente locale di competenza che ha in carico il soggetto
È redatto secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) sostituirà integralmente la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale.
“Profilo di Funzionamento” Il Profilo di Funzionamento sostituisce la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale • Diagnosi Funzionale • Profilo Dinamico Funzionale Profilo di Funzionamento
Il Profilo di Funzionamento è il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Progetto Individuale e del Piano Educativo Individualizzato (PEI), (PEI definisce le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l’inclusione scolastica, è redatto con la collaborazione dei genitori e con la partecipazione di un rappresentante dell’amministrazione scolastica. E’ aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione e/o in presenza di nuove e sopravvenute condizioni. condizioni
Il progetto individuale di cui all'articolo 14, comma 2, della legge 8 novembre 2000, n. 328, è redatto dall’Ente locale competente in seguito a richiesta, e con la collaborazione dei genitori o delle figure che ne esercitano la responsabilità e della scuola. Il Profilo di funzionamento costituisce il riferimento essenziale per la progettazione.
Che cos’è il Progetto Individuale? Art. 14, comma 2,della L. 328/2000: «Il progetto individuale comprende…… • La valutazione diagnostico-funzionale • Le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale • I servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all'integrazione sociale • Le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale • La definizione delle potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare.»
Progetto individuale (art. 6) Le prestazioni, i servizi e le misure di cui al Progetto individuale sono definite anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche.
E’ elaborato e approvato dai docenti contitolari/dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori e delle figure che ne esercitano la responsabilità, delle figure professionali interne ed esterne coinvolte nell’intervento, con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare. La certificazione ed il profilo di funzionamento costituiscono il riferimento essenziale per la progettazione.
individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell'interazione, dell'orientamento e delle autonomie; esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata; definisce gli strumenti per l'effettivo svolgimento dell'alternanza scuola-lavoro, assicurando la partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto di inclusione; indica le modalità di coordinamento degli interventi ivi previsti e la loro interazione con il Progetto individuale; è redatto all'inizio di ogni anno scolastico di riferimento, a partire dalla scuola dell'infanzia, ed è aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona. è soggetto a verifiche periodiche nel corso dell'anno scolastico al fine di accertare il raggiungimento degli obiettivi e apportare eventuali modifiche ed integrazioni.
Nel passaggio tra i gradi di istruzione, compresi i casi di trasferimento fra scuole, è assicurata l'interlocuzione tra i docenti della scuola di provenienza e quelli della scuola di destinazione
Piano Educativo Individualizzato • Il GLHO, così come conosciuto oggi, resta operativo • Il PEI è elaborato: dagli insegnanti della classe, dai genitori, dagli specialisti IL NUOVO PEI • Al GLHO è attribuito il compito della “elaborazione” del Piano Educativo Individualizzato (PEI) • Per la prima volta il PEI è soggetto ad APPROVAZIONE, senza indicare se a maggioranza o all’unanimità Una stortura palese della visione di collaborazione e di intesa fra scuola e famiglia, contraddistinta, attualmente, dall’espressione avverbiale “congiuntamente”.
Piano educativo individualizzato Contenuti a) tiene conto della certificazione di disabilità e del Profilo di funzionamento b) individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’interazione, dell’orientamento e delle autonomie, della comunicazione, dell'interazione
Piano educativo individualizzato Contenuti c) Le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata d) Definisce gli strumenti per l'effettivo svolgimento dell'alternanza scuola-lavoro e) modalità di coordinamento degli interventi ivi previsti e la loro interazione con il Progetto individuale
1. Ciascuna istituzione scolastica, nell'ambito della definizione del Piano triennale dell'offerta formativa, predispone il Piano per l'inclusione che definisce le modalità per l'utilizzo coordinato delle risorse, compresi il superamento delle barriere e l'individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento nonché per progettare e programmare gli interventi di miglioramento della qualità dell'inclusione scolastica. 2. Il Piano per l'inclusione è attuato nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili.
Questo importante documento è predisposto nell’ambito della definizione del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) e indica le scelte della scuola per l’utilizzo efficace delle risorse per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica.
Piano per l’INCLUSIONE nuovo documento inserito nel PTOF elaborato dal Collegio Docenti con il supporto del GLI è il documento che “definisce le modalità per l’utilizzo coordinato delle risorse” documento programmatico - attuativo della scuola in materia di inclusione
Il Piano annuale per l’inclusione deve essere inteso come un momento di riflessione di tutta la comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni non dunque come un adempimento burocratico ad integrazione del Piano dell’offerta formativa.
Che cosa cambia dal 1 settembre 2017
modifica art. 15 della l. 104/92 Da due gruppi attuali (GLHI e GLIP) si passa a tre GLIR (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale) GIT (Gruppo per l’inclusione territoriale) GLI (Gruppo di lavoro per l’Inclusione)
Presso ogni Ufficio scolastico è istituito il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale (GLIR), con compiti di consulenza e supporto alle attività di inclusione scolastica. Per ciascun ambito territoriale è istituito il Gruppo per l’Inclusione Territoriale (GIT), che riceve dai dirigenti scolastici le proposte di quantificazione oraria delle risorse di sostegno didattico e formula la relativa proposta all’USR. Presso ogni istituzione scolastica è istituito il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI), nominato e presieduto dal dirigente scolastico e composto da docenti di sostegno, curricolari ed eventualmente dal personale ATA, nonché da specialisti dell’ASL. In occasione della definizione ed attuazione del Piano di Inclusione, il GLI si avvale della consulenza di genitori, studenti ed Associazioni del settore.
Attivo dal 1 settembre 2017 Gruppo di lavoro interistituzionale regionale (GLIR), Modifica art. 15 della L. 104/92 Componenti: •un dirigente dell’USR, •rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali e delle associazioni delle persone con disabilità Il GLIR è stato introdotto nel 2009 (vedasi Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, del 4 agosto 2009) Il decreto “amplia” i compiti: non solo consulenza sugli accordi di Programma, ma anche supporto ai GIT e alle reti di scuole per il Piano di formazione del personale della scuola.
Attivo dal 1 settembre 2017 Gruppo di lavoro per l’Inclusione (GLI) Modifica art. 15 della L. 104/92 Il GLI è nominato e presieduto dal DS Il gruppo è composto da: • Docenti curricolari, • Docenti di sostegno • Eventualmente: personale ATA e specialisti ASL Compiti - Supportare il Collegio docenti nella definizione e realizzazione del Piano per l'inclusione - Supportare i docenti contitolari e i consigli di classe nell'attuazione dei PEI Consulenza Nella definizione e attuazione del Piano per l’Inclusione, il GLI si avvale della consulenza • degli studenti • dei genitori • delle Associazioni + rappresentative
1 settembre 2017 Il MIUR individuerà le “scuole polo” per azioni di supporto e consulenza con le reti del territorio Assegnazione di collaboratori scolastici nel rispetto del genere Contributo economico, parametrato al numero di alunni con disabilità accolti e alla relativa percentuale rispetto al numero complessivo dei frequentanti. Scuole Polo per l’inclusione Per l’Ambito 07: IN OGNI AMBITO IIS “ Bramante-Pannaggi ” di Macerata Per l’Ambito 08: IC “Don Bosco” di Tolentino Con compiti di supporto e consulenza alle reti del territorio per la promozione di ricerca, sperimentazione e sviluppo di metodologie ed uso di strumenti didattici per l'inclusione
COSA CAMBIA DAL 1 GENNAIO 2019 Documentazione Commissioni mediche Progetto individuale Commissione età evolutiva Piano Educativo Individualizzato Profilo di Funzionamento
SINTESI 1) La famiglia richiede all’INPS l’accertamento 2) La Commissione per l’età evolutiva rilascia la certificazione di disabilità e la consegna alla famiglia 3) La famiglia consegna la certificazione: All’equipe multidisciplinare che elabora il Profilo di Funzionamento Alla scuola che predispone il Piano Educativo Individualizzato Al Comune che redige il Progetto Individuale 4) Profilo di Funzionamento e Piano educativo individualizzato sono i documenti utili per la elaborazione del Progetto individuale
COSA CAMBIA DAL 1 GENNAIO 2019 NUOVA PROCEDURA DI RICHIESTA ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE PER IL SOSTEGNO DIDATTICO (ART. 10) Iter ore sostegno Nuovi soggetti Non più GLIP… ma …dal 1/1/19: il GIT
GIT (Gruppo per l’Inclusione Territoriale) 2 gruppi per l’inclusione territoriale composti da un dirigente tecnico o scolastico che lo Negli Ambiti 07 e 08 presiede dal 01/01/2019 tre dirigenti scolastici dell'ambito; due docenti per la scuola dell'infanzia e il primo ciclo di istruzione uno per il secondo ciclo di istruzione, nominati con decreto dell'USR. Integrato da: •Associazioni •Comune
ITER PER LA RICHIESTA DELLE ORE SOSTEGNO(art. 10) La quantificazione delle risorse per il sostegno didattico viene proposta al GIT (Gruppo per l’Inclusione Territoriale) dal dirigente scolastico, sentito il Gruppo di lavoro per l’Inclusione (GLI) e sulla base dei singoli PEI. il GIT Verifica le proposte dei DS; Formula proposta di assegnazione ore all’USR;
Richiesta risorse Chi chiederà le risorse per il sostegno? IL DIRIGENTE SCOLASTICO E chi quantificherà le ore di sostegno? Più soggetti Dirigente scolastico GIT (gruppo per l’inclusione territoriale) USR (Ufficio scolastico regionale)
Il GIT sulla base del Piano per l’Inclusione dei Profili di funzionamento dei Piani Educativi Individualizzati dei progetti individuali trasmessi verifica la quantificazione delle risorse e formula una proposta all’USR all’USR che assegna le risorse nell’ambito dell’organico dell’autonomia.
Sezioni per il sostegno didattico (art. 11) Per ciascun grado di istruzione sono istituite le sezioni dei docenti per il sostegno didattico. Formazione iniziale insegnanti di sostegno (art. 12) La specializzazione per le attività di sostegno per la scuola dell’infanzia e primaria si consegue mediante specifico corso annuale, attivato presso le università, organizzato a livello nazionale, a cui si accede previo superamento di una prova e se in possesso di laurea in scienze della formazione primaria, nonché di 60 CFU relativi alla didattica inclusiva. Formazione in servizio del personale (art. 13) Le scuole, nell’ambito del piano di formazione inserito nel PTOF, individuano le attività formative rivolte ai docenti – in particolare a quelli delle classi in cui sono presenti alunni con disabilità – e al personale ATA .
CONTINUITÀ DEL PROCESSO EDUCATIVO E DIDATTICO (ART. 14) La continuità del processo educativo e didattico è garantita dal personale della scuola, dal Piano per l’Inclusione e dal PEI. Allo scopo di valorizzare le competenze professionali e garantire la piena attuazione del Piano annuale di inclusione, il dirigente scolastico può proporre ai docenti dell’organico dell’autonomia di svolgere anche attività di sostegno didattico, purché in possesso della specializzazione, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 1, commi 5 e 79, della legge 13 luglio del 2015, n. 107.
ISTRUZIONE DOMICILIARE (ART. 16) 1.Le istituzioni scolastiche, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, gli Enti locali e le aziende sanitarie locali, individuano azioni per garantire il diritto all'istruzione alle bambine e ai bambini, alle alunne e agli alunni, alle studentesse e agli studenti per i quali sia accertata l'impossibilità della frequenza scolastica per un periodo non inferiore a trenta giorni di lezione, anche non continuativi, a causa di gravi patologie certificate, anche attraverso progetti che possono avvalersi dell'uso delle nuove tecnologie. È ricondotta a norma di rango primario l’istruzione domiciliare al fine di garantire il diritto all’istruzione e alla formazione per gli alunni e studenti per i quali sia accertata l’impossibilità della frequenza scolastica per un periodo non inferiore a trenta giorni di lezione, a causa di gravi patologie certificate, anche attraverso la definizione di progetti che possono avvalersi dell’uso delle nuove tecnologie.
La tempistica relativa ai nuovi adempimenti così come da nota nota Miur 4 agosto 2017 prot. n. 1553 “Chiarimenti in merito alla decorrenza dei termini di applicazione delle indicazioni del D.L.Vo n. 66/2017”. Adempimenti Tempistica Nuove disposizioni relative a GLIR (Gruppo di lavoro interistituzionale regionale) e GLI (Gruppo di lavoro 01/09/2017 per l’inclusione a livello di istituzione scolastica) Nuove disposizioni relative all’Osservatorio 01/09/2017 permanente per l'inclusione scolastica Nuove disposizioni relative al GIT 01/01/2019 Nuove disposizioni relative a procedure di 01/01/2019 certificazione Nuove disposizioni relative a profilo di funzionamento che ricomprenderà la diagnosi 01/01/2019 funzionale ed il profilo dinamico funzionale Nuove disposizioni relative alla documentazione per l’inclusione scolastica ed il conseguente Progetto 01/01/2019 individuale e Piano Educativo Individualizzato Nuove procedura di richiesta assegnazione delle 01/01/2019 risorse per il sostegno didattico Nuove disposizioni relative alle modalità di elaborazione ed approvazione del Piano educativo 01/09/2019 individualizzato
Gli uomini viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi. Sant'Agostino
mariateresa.baglione@istruzione.it
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