DIAMO ALI ALLA SPERANZA - Periodico dell'Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus - Via Soprasasso 1 - 38121 Trento
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Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2 e 3, NE/TN DIAMO ALI ALLA SPERANZA Periodico dell’Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus - Via Soprasasso 1 - 38121 Trento
2 EDITORIALE/SOMMARIO Diamo ali alla speranza Un breve saluto U n caro saluto a tutti voi. In questo nu- to di Daniela che ha mero abbiamo il piacere di ospitare il voluto testimoniarci nostro testimonial Francesco Moser, momenti difficili ma intervistato dal nostro direttore Tommaso Ga- anche la gioia di ri- sperotti. Con Francesco è un’amicizia che dura tornare alla vita gra- da 15 anni. Personaggio che certamente non ha zie al Dono. bisogno di presentazioni ma scoprirete un lato Non ultimo vi mo- inedito di lui: infatti entrerà nel merito del suo striamo come la no- compito di testimonial e delle motivazioni che stra Associazione, unitamente a tutti coloro lo hanno portato e che lo spronano anche ora che collaborano con noi, ha contribuito a mi- a sostenere gli ideali della nostra Associazione. gliorare gli standard del Centro Fibrosi Cistica Ma non sarà l’unico che motiverà la scelta di presso la pediatria dell’Ospedale Santa Maria fare volontariato Troverete pensieri e testimo- del Carmine di Rovereto. Leggendo l’articolo nianze dei nostri volontari per capire insieme del nostro direttore responsabile vi renderete com’è fare volontariato e perché farlo . conto che grazie a tutti voi molte cose sono La nostra associazione è diventata grande gra- state fatte, molti traguardi sono stati raggiunti zie a tutti coloro che ci sostengono e collabo- ma non ci fermiamo qua sempre …insieme per rano con noi e ci sembrava giusto dare loro vincere la fibrosi cistica… uno spazio e soffermarci sulle motivazioni che portano qualcuno a dare una mano a chi Il Presidente è meno fortunato di noi. Spazio alle raccolte Bruna Cainelli fondi, al nuovo progetto adottato, al raccon- Anno V n. 3 - Ottobre 2017 SOMMARIO Periodico quadrimestrale della Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus Redazione – Amministrazione Un breve saluto della Presidente 2 Via Soprasasso 1 - 38121 Trento - Tel. 340 5228888 Chi siamo 3 Direttore Responsabile: Tommaso Gasperotti PUNTI…AMO al respiro 4 Redazione: Marco Pelz, Bruna Cainelli, Nicoletta Weber, Norma Pegoretti, Sabrina Rossi, Roberto Intervista a Francesco Moser 5 Pegoretti, Andrea Tomasi, Luca Degasperi. Il Centro Provinciale Fibrosi Cistica 9 Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1536 in data 23.04.2009 L’importanza del Dono. Testimonianza di Daniela 11 Per inviare articoli o lettere: Il pentolino di Antonino 12 Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus Via Soprasasso 1 - 38121 Trento Ci sentiamo Domani 14 info@associazionetrentinafibrosicistica.it www.associazionetrentinafibrosicistica.it Il nuovo progetto di ricerca 18 Facebook: Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus Dalla vostra parte 19 Realizzazione e stampa: Litografia Effe e Erre Manifestazioni archiviate 20 Via E. Sestan, 29 - 38121 Trento Manifestazioni in corso 25 In copertina: Francesco Moser, in maglia rosa al Giro d’Italia Volontario perché… 26 Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza CHI E DOVE SIAMO 3 Chi siamo L’Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus è • Alla ricerca scien- una Organizzazione di volontariato senza fini di tifica, adottando lucro ed iscritta all’Albo Provinciale con decreto economicamente n. 5 del 1 Febbraio 2006. Nasce nel 2005 su ini- progetti di ricerca ziativa di alcuni genitori e sostenitori per essere medico scientifica un punto di riferimento per gli ammalati di Fibro- di Centri e Istituti si Cistica e loro famigliari. nazionali relativi Opera sul territorio provinciale per tutelare i di- allo studio per l’individuazione di nuove cure. ritti dei malati, sensibilizzare le istituzioni prepo- (vedi pag. 30) ste alla cura e all’assistenza ospedaliera e domici- L’Associazione in collaborazione con Medici, liare al fine di contribuire al miglioramento della Operatori qualificati e coinvolgendo altre real- qualità della loro vita. Organizza manifestazioni tà associative promuove incontri pubblici volti a ed eventi per raccogliere fondi da destinare: sensibilizzare l’opinione pubblica verso la Fibrosi • Al sostegno del Centro Provinciale di Supporto Cistica. per la cura della Fibrosi Cistica, presso l’Ospe- Promuovendo la conoscenza della Fibrosi Cistica dale Santa Maria del Carmine di Rovereto, per si sostengono e si affrontano soprattutto le com- tutte le iniziative che il Centro stesso ritenga va- plesse esigenze e le problematiche delle persone lide per l’assistenza e la cura dei pazienti. (vedi colpite dalla malattia e del loro gruppo famigliare pag. 29) e parentale in genere. Il malato vive in un contesto • Al Centro Regionale Veneto di riferimento, sociale che deve crescere, non solo per quantità presso l’Ospedale Borgo Trento di Verona, nell’assistenza ma pure per la capacità di relazioni Centro riconosciuto fra le eccellenze nazionali umane che migliorino la comprensione e dunque e internazionali. (vedi pag. 30) la sensibilità verso questa difficile realtà. Direttivo Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus Consiglieri: Bruna Cainelli Nicoletta Weber Marco Pelz Presidente Vice Presidente Segretario Sabrina Rossi Norma Pegoretti Revisori dei conti: Roberto Luca Andrea Pegoretti Degasperi Tomasi Carlo Gualtiero Predelli Cainelli Ottobre 2017
4 SOLIDARIETÀ Diamo ali alla speranza “PUNTI…AMO AL RESPIRO” C on grande entusiasmo comunichiamo anni impegnato quotidianamente a gestire la che l’Associazione Trentina Fibrosi Ci- fibrosi cistica in tutti i suoi aspetti, a partire stica fa parte delle 20 Associazioni am- dalla salvaguardia del respiro, quale elemento messe dal Gruppo Poli all’iniziativa solidale che maggiormente penalizza la vita dei pazien- “Coltiviamo i vostri progetti“ che permetterà ti, anche in termini di qualità. ai clienti di donare i propri Punti Cuore, accu- Si intende così rispondere all’esigenza del Cen- mulati con la spesa effettuata presso i negozi tro di avere a disposizione tali strumenti neces- POLI - REGINA e ORVEA. sari per valutare le condizioni respiratorie dei Il Gruppo Poli destina alle 20 Onlus selezio- pazienti, misurare la capacità polmonare e mo- nate la somma di 400.000 euro che verrà di- nitorare la funzionalità respiratoria e cardiaca stribuita alle associazioni sulla base dei Punti durante il sonno. Cuore donati dai clienti dall’1 ottobre 2017 al Questo comporta una spesa totale di 30.000 17 marzo 2018 euro che confidiamo di poter affrontare con il L’Associazione Trentina Fibrosi Cistica si è vostro aiuto… CON I VOSTRI PUNTI CUORE candidata con il progetto “PUNTI…AMO AL Non resta che accumulare punti e DONARLI RESPIRO” per raccogliere fondi per donare al nostro progetto codice 12 “PUNTI…AMO uno spirometro ed un polisonnigrafo al Centro AL RESPIRO” Non costerà nulla, e potrete Provinciale Fibrosi Cistica presso la pediatria farlo direttamente in negozio o nella sezione dell’Ospedale di Rovereto, prezioso punto di MyDuplicard del sito www.gruppopoli.it come riferimento per tutti i pazienti del Trentino, da sotto indicato. Grazie a chi ci aiuterà! Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza INTERVISTA 5 Intervista a Francesco Moser, il campionissimo di Palù di Giovo Il piacere di essere testimonial per l’Associazione Trentina Fibrosi Cistica di Tommaso Gasperotti. P er incontrarlo percorria- rato il suo. Ma mo la stretta strada che sano, vissuto da Gardolo di Mezzo sale sempre come un verso la collina. La stessa che lo bella sfida. scorso 8 luglio ha visto passa- re anche la terza edizione della Le luci dei riflet- «Moserissima», la ciclostorica tori del resto non con biciclette d’epoca costruite facevano per prima del 1987. lui: nonostante Arriviamo così, tra lunghe file di la consacrazio- vigneti, a Maso Villa Warth, l’a- ne nell’Olimpo zienda agricola della famiglia Mo- delle due ruote, ser. E Francesco - è lui la persona Moser ha infat- Francesco Moser con il suo fedele cane Lindsey che stiamo cercando - non tarda ti sempre tenuto i piedi per ter- sta grave malattia genetica tuttora a comparire, naturalmente in sella ra, mettendosi in gioco non solo senza una cura definitiva. ad una bici, mentre cerca di recu- quando c’era in palio una trofeo perare tra i filari la sua Lindsey, sportivo. Grande è anche il suo «Da dieci anni cerchiamo di dare un cucciolone di pastore bernese. impegno per il sociale e soprattut- una mano concreta alla lotta alla È un pomeriggio di metà aprile to per la lotta alla fibrosi cistica, fibrosi cistica» , racconta France- quando la figlia Francesca al te- una malattia a cui si è avvicinato sco Moser che con Matteo Mar- lefono ci assicurava: «Sì oggi non tramite l’amico Matteo Marzotto. zotto condivide la stessa passione ha impegni, venite pure. Dovreste Cofondatore e vicepresidente del- viscerale per la bicicletta. Coinvol- trovarlo». Ed infatti eccolo. An- la Fondazione per la Ricerca sulla gendo altri campioni e amici cicli- che se fermarlo per fare due chiac- Fibrosi Cistica, Matteo nel 1989 sti, i due sportivi in sella alle loro chiere, schivo e sempre in movi- aveva perso una mento com’è, non è affatto facile. sorella a causa Francesco Moser, pur essendo della malattia. E uno di quei corridori che fanno da allora è impe- parte della storia del ciclismo gnato in prima mondiale, mantiene quella sua linea in molte trentinità, umile e discreta, e la attività social & semplicità di sempre. Caratteri- responsibility stiche per cui ancora oggi, a di- con l’obiettivo di stanza di anni dalla sua ultima raccogliere fondi gara ufficiale, viene accolto con per la ricerca e affetto e ovazioni da tantissimi mantenere alta fan, ovunque lui vada. Un cicli- l’attenzione del Paolo Barilla, Francesco Moser e Matteo Marzotto alla pre- smo mai osannato, mai esaspe- pubblico su que- sentazione di una “Francesco Moser” Ottobre 2017
6 INTERVISTA Diamo ali alla speranza anni i rapporti con l’Associazione accompagnato in questa visita. Trentina Fibrosi Cistica si sono in- Dal cellulare, Bruna fa partire tensificati e consolidati. Dal 2006 un video. «Nella mia vita ho Francesco è testimonial dell’asso- vinto molte sfide, ma quella ciazione, mentre porta la data 4 contro la fibrosi cistica dobbia- agosto 2007 il primo evento cicli- mo vincerla assieme», pronun- stico nato in collaborazione con ciava Moser mentre pedalava i volontari dell’associazione: si tra i vigneti della sua tenuta. chiamava «La Francesco Moser» Uno spot di sensibilizzazione, ed era solo la prima di una lunga trasmesso su diversi canali tele- serie di manifestazioni ed iniziati- visivi e diventato presto virale. ve al loro fianco. Un testimonial prezioso. E non Anche perché Francesco quando solo per la visibilità e il sup- c’è da organizzare gare, pedalar- porto economico che continua le e mescere vino (possibilmente a garantire alla ricerca. Ma per MATTEO MARZOTTO Vicepresidente il suo) non è certo tipo che si tira una vicinanza profonda, sem- Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica indietro. E Maso Warth, durante pre efficace e mai gridata, alla eventi e manifestazioni ciclisti- causa. Perché Francesco è così. biciclette hanno pedalato attraver- che, dalla giornata delle Cantine Schivo e quasi timido mentre so migliaia di chilometri in molte Aperte alla Moserissima, fino proviamo a strappargli qualche regioni d’Italia per sensibilizzare alla lotteria di beneficenza, ha altra considerazione. E, come l’opinione pubblica nell’impegno sempre ascoltato e accolto con un eterno ragazzo, sempre in per la raccolta dei fondi e la dif- piacere iniziative e idee che po- movimento, tra un autografo, fusione della consapevolezza nei tessero sostenere la causa. qualche selfie e un giro in bici confronti della fibrosi. «Nonostante i tantissimi impe- per controllare i grappoli della «L’importante – aggiunge “Chec- gni, Francesco si è sempre reso tenuta. Alcuni visitatori della co” nazionale mentre ci fa visitare disponibile ad aiutarci. Un po’ cantina gli chiedono di firmare il suo museo – è che si raccolgano di tempo per noi se lo ritaglia una bottiglia di «51,151» , un fondi e che vadano a buon fine. sempre e quando può partecipa vino in onore del mitico record Grazie alla ricerca scientifica sono direttamente alle nostre manife- dell’ora infranto da Francesco stati fatti passi da giganti e la spe- stazioni o passa almeno per un Moser a Città del Messico nel ranza di vita dei malati di fibrosi saluto. Una persona dal cuore 1984. Sempre se stesso, genui- cistica si è allungata parecchio. grande», racconta la presidente no e schietto come un buon bic- Assieme possiamo fare ancora dell’Associazione Trentina Fi- chiere di vino rosso o una bella molto per migliorare le condizio- brosi Cistica Bruna Cainelli che pedalata mattutina, sia che ab- ni dei pazienti». Per questo negli assieme al marito Marco ci ha bia di fronte un turista di pas- Francesco presenta la Roubaix e la bici del Record dell’ora Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza INTERVISTA 7 saggio o un amico di sempre sto dei raggi sulle ruote c’è una con cui sfogliare un album dei farfalla azzurra e gialla. ricordi. E ricordi a casa Moser «È un gadget ricevuto dall’As- ce ne sono tanti. Le biciclette sociazione Trentina durante allineate, gli articoli di gior- “La Francesco Moser” del 2013 nale ben custoditi, le maglie di a favore della lotta alla fibrosi tante vittorie e le bacheche che cistica, ricorda Moser con un scintillano di medaglie e coppe. pizzico di orgoglio». L’orgoglio, L’occhio cade però su un mo- al di là di tanti record battuti e dellino di bici da corsa. Ci sta sfide vinte, di fare del bene per sul palmo di una mano e al po- gli altri. Grazie Checco! F. Moser con la Presidente Bruna Cainelli Biografia Francesco Moser nasce a Palù di Giovo, piccolo paesino in provincia di Trento, il giorno 19 giugno 1951. Nella prestigiosa storia del ciclismo italiano è il corridore più vittorioso di sempre. Tra i ciclisti più affermati durante gli anni ‘70 e ‘80, con 273 vittorie su strada risulta ad oggi il ciclista italiano con il maggior numero di successi: a livello mondiale è quinto assoluto. Imbattibile nelle prove di un giorno - il suo personale palmares conta tutte le più grandi classiche del calendario nazionale e internazionale - quando era in attività ha comunque vestito le più prestigiose maglie delle gare a tappe. Nonostante i limiti sulle grandi salite Francesco Moser si è imposto grazie alla sua combattività e alla capacità di gestire la squadra. E proprio per questa sua dote di leader qualcuno l’aveva soprannominato “lo sceriffo”. Francesco nasce in una famiglia di ciclisti: Enzo, Aldo e Diego sono tre dei suoi undici fratelli, i quali sono tutti stati ciclisti professionisti. All’età di tredici anni Francesco lascia la scuola per lavo- rare nei campi vicino casa. Si dedica al ciclismo in età matura, a 18 anni. Passa il periodo sportivo dilettantistico nella squadra della Bottegone. Partecipa alle Olimpiadi di Monaco 1972 poi passa al professionismo nel 1973. In solo due anni, nel 1975, si laurea campione italiano a Pescara, sul circuito del Trofeo Matteotti. Moser ha 24 anni quando si presenta al Tour de France (1975). Il suo biglietto da visita è il giro di Lombardia appena vinto. Al Tour vince il prologo di Charleroi e la tappa di Angouleme. Indossa la maglia gialla per sette giorni. Gli attacchi di Moser nella prima fase della corsa transalpina mettono in crisi il campionissimo Eddy Merckx, il quale sulle Alpi deve cedere il Tour a Bernard Thevenet. Ottobre 2017
8 INTERVISTA Diamo ali alla speranza In Francia Francesco Moser diventa un idolo. infiammato gli italiani tanto da rievocare l’antica Nel 1976 partecipa ai mondiali di Ostuni giun- rivalità che vi fu tra Fausto Coppi e Gino Bartali. gendo secondo nella prova su strada dietro al Disputa la sua ultima gara, il Trofeo Baracchi, belga Maertens; l’exploit di Francesco, insieme nel settembre del 1987. Dopo il ritiro dall’at- alla medaglia d’oro, arriva nella gara di insegui- tività agonistica si è dedicato alla sua campa- mento su pista. L’anno seguente a San Cristobal, gna trentina, diventando produttore di vino e in Venezuela, la maglia iridata di campione del coltivatore di mele. Rimane comunque legato al mondo è sua. Con questa maglia appiccicata ad- mondo del ciclismo come collaboratore de “La dosso, nel 1978 consegue 39 vittorie tra cui la Gazzetta dello Sport”, del gruppo RCS, società prima delle sue tre consecutive Parigi-Roubaix. organizzatrice del Giro d’Italia, e con una for- Nel 1984 a Città del Messico sfida il tempo: batte tunata attività nel campo della produzione di il record dell’ora (massima distanza percorsa in biciclette. un’ora) frantumando quello di Eddy Merckx, che Moser si è anche dedicato alla vita politica, rico- durava da dodici anni. Moser compie l’impresa prendo vari incarichi nell’amministrazione della grazie anche all’uso di un rivoluzionario tipo di Provincia di Trento. bicicletta con ruote lenticolari. Il 19 gennaio sta- Francesco Moser, terminata la carriera ciclisti- bilisce il record con 50,808 km; lo migliora dopo ca nel 1988, si è dedicato nuovamente all’at- solo quattro giorni portandolo a 51,151 km. tività agricola e vitivinicola, alla quale già il Sempre nel 1984 utilizza questa particolare bi- padre Ignazio in Val di Cembra era dedito. cicletta al Giro d’Italia: nell’ultima tappa, a cro- Nella tenuta di Maso Villa Warth, sulle colline nometro, Moser riesce a colmare lo svantaggio poco a nord di Trento, coltiva insieme ai figli che ha in classifica nei confronti del francese Francesca, Carlo e Ignazio, diverse varietà di Laurent Fignon. Il Giro è suo. uve. Il suo prodotto più famoso è lo spuman- Il più grande rivale di Francesco Moser è stato te metodo clas- Giuseppe Saronni, i cui scontri agonistici hanno sico TrentoDoc 51,151, che prende il nome dal record che stabilì nel 1984 a Città del Mes- sico. Frasi di Francesco Moser L’esperienza conta e quando sei giovane è im- portante farne tanta senza avere paura di pren- dere qualche schiaffo di troppo. Francesco Moser Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza COLLABORAZIONI 9 Visita del direttivo al Centro Provinciale per la cura della Fibrosi Cistica di Rovereto di Tommaso Gasperotti. E ra un incontro atteso da il Centro, ascoltarne le esigenze pazienti trentini e non solo. Per tanto tempo, quello tra e programmare le mosse future prima è stata realizzata una stan- il direttivo dell’Associa- per continuare a migliorare gli za con anticamera e bagno per la zione Trentina Fibrosi Cistica e standard d’eccellenza. degenza. Ora, a distanza di un lo staff medico e infermieristi- Le pareti dei corridoi, appena decennio, sono cinque le stanze, co del Centro di supporto pro- ridipinte con delle grandi onde dotate di tutti i comfort, per il ri- vinciale per la cura della fibrosi azzurre, rendono già tutto più ar- covero dei pazienti. C’è una pale- cistica di Rovereto. Un incontro monioso e accogliente. Fin dalla stra ambulatorio per l’attività di informale ma molto sentito sia sua nascita nel 2007, il Centro fisioterapia. E tutti i locali sono da parte dei volontari dell’asso- si è contraddistinto per una vera stati attrezzati recentemente con ciazione che dal personale del e propria alleanza con i pazienti impianti di climatizzazione per reparto che ha sede nell’Unità e le loro famiglie per il raggiun- garantire frescura nei mesi estivi operativa di pediatria dell’ospe- gimento degli obiettivi comuni, e calore d’inverno. dale Santa Maria del Carmine di pur su fronti diversi e con ruo- “L’Associazione ci ha aiutato a Rovereto. Venerdì 22 settembre li distinti, diventando presto il camminare veloci e ci ha per- è stata l’occasione per visitare punto di riferimento per tutti i messo di disporre di un aiuto Lo staff del Centro Provinciale per la cura della Fibrosi Cistica con il direttivo dell’Associazione Trentina Fibrosi Cistica Ottobre 2017
10 COLLABORAZIONI Diamo ali alla speranza La caposala, Lia Gobbi, con la centralina di monitoraggio Un momento dell’incontro trollo a distanza dei parametri prezioso”, ha affermato lo staff per la quale l’Associazione Tren- dei pazienti, riuscendo a rispet- del Centro, rimarcando l’impor- tina si è resa disponibile al finan- tare la loro privacy. Questo siste- tanza di quest’unione di intenti. ziamento dei lavori. ma si avvale di quattro monitor Ad accogliere il direttivo c’erano Con l’occasione medici e in- multiparametrici di ultima gene- tutti: il dottor Carlo Polloni, at- fermieri hanno accompagnato razione: un grande passo avanti tuale direttore facente funzioni i volontari dell’associazione a nel miglioramento della qualità del reparto di Pediatria, chiama- toccare con mano i vari inter- dell’assistenza. to a sostituire Ermanno Baldo, venti realizzati negli ultimi anni la dottoressa Grazia Dinella, i e le apparecchiature acquistate fisioterapisti Cristina Guerzoni, grazie al loro sostegno. Come Luana Vicentini e Matteo Giu- l’ecografo che costituisce una liari, il caposala Lia Gobbi, la necessità per la diagnosi, il mo- dottoressa di segreteria Milena nitoraggio non invasivo e il trat- Veronesi e le infermiere Tatiana tamento di molte malattie respi- Callegari e Clara Comper. ratorie, senza esporre la persona Da parte sua l’associazione ha ai raggi X. confermato il suo impegno e E da ultimo è stato mostrato il chiesto di individuare le esigenze funzionamento della nuova cen- maggiormente sentite. Tra que- tralina per il monitoraggio che L’infermiera, Tatiana Callegari, con una ste è stato sollevata dagli opera- con la telemetria permette il con- attrezzatura diagnostica. tori del Centro la necessità di so- stenere un percorso specifico di formazione sull’uso del polison- nigrafo, uno strumento che con- sente di monitorare il paziente durante il sonno, diagnostican- do i disturbi respiratori e neuro- logici. Prima se ne occupava un medico, Alessandro Salvaterra, che ora andato però in pensio- ne, ma si è reso disponibile a tra- smettere le sue conoscenze. Importante sarebbe rifinanzia- re anche la borsa studio per la psicologa. E realizzare una porta scorrevole che separi il Centro dal resto del reparto pediatrico, Norma, Andrea, Nicoletta, Bruna, Sabrina in visita al reparto Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza L’IMPORTANZA DEL DONO 11 Ciao, io sono Daniela C iao mi chiamo Daniela ziato quando sono e ho 17 anni. Sono nata stata costretta a il dieci luglio del 2000 e fare continue flebo quel giorno mamma, papà e mia a casa, senza mai sorella erano davvero felici. Solo smettere e dover stare in ospedale 5/6 ricoveri all’an- no della durata di 3 mesi. Il 2014 ha cambiato total- mente la mia vita, ma l’anno fatidico è sicuramente sta- to il 2016 perché per la prima volta Daniela dopo il trapianto mi hanno parlato di trapianto bipolmonare. Accet- surro al mio cuore di essere forte.. tare è stato difficile, mi è servito C’è una nuova Dani, con dei un po’ di tempo perché non ba- polmoni nuovi e con una luce sterebbe una vita per essere pron- nuova. Daniela in attesa del trapianto bipolmonare ti ad una cosa del genere! Esami Pochi giorni dopo un intervento pochi giorni dopo però, il mon- dopo esami, dottori, anestesisti, di cui ancora non mi rendo con- do è crollato loro addosso perché chirurghi, psicologi e poi.. è ar- to torno a casa, grata al mio an- si sono sentiti dire: “Daniela ha rivato il giorno della firma più gelo, alle mani magiche che mi una malattia genetica rara, la Fi- importante della mia vita: il 7 hanno salvato la vita, alla mia brosi Cistica”. Pochi secondi e febbraio 2017. Eccomi in lista famiglia, a chi mi ama. la loro vita è cambiata per sem- per il trapianto bipolmonare, ora Non finirò mai di ringraziare pre. Fino a 14 anni tutto anda- ogni giorno è buono per la gran- tutti coloro che si sono presi va come doveva, questa malattia de chiamata, io mi sento pronta cura di me, che mi hanno aiutata mi costringeva a fare almeno un e supererò il tutto. Tutto questo in questo lungo cammino, grazie ricovero all’anno, prendere la so- non é riuscito a togliermi il sor- dal profondo del cuore. lita marea di pastiglie e fare tutta riso e niente riuscirà a farlo. Ho Vostra piccola Dani la fisioterapia necessaria ma non tante persone che mi vogliono mi pesava molto. È alla fine del bene ed è anche grazie a loro che 2014 che le cose sono cambiate; vado avanti giorno dopo giorno, ricoveri sempre più lunghi, sem- io voglio vivere e vivrò a pieni pre più pastiglie. Il declino è ini- polmoni! 10 marzo 2017 il GRANDE GIORNO: “Signorina, c’è possibilità d’or- gano”. Cuore che scoppia di felicità e di gioia, le emozioni provate sono indescrivibili. Finalmente posso rinascere! Daniela prima del trapianto Sono pronta, prontissima e sus- Un nuovo compleanno Ottobre 2017
12 RACCONTI E MEDICINA Diamo ali alla speranza Il servizio di psicologia dell’ospedale di Rovereto, un grande supporto per i malati di Fibrosi Cistica e per i loro familiari! Il pentolino di Antonino di Laura Franceschini* U n libro destinato ai pic- comprendere quali ele- coli può aiutare anche i menti del libro fossero più grandi? La risposta è presenti nella sua storia stata positiva; aiuta perché come di vita. Dalla trascrizio- sempre il mondo dei piccoli fat- ne dell’intervista, consi- to di semplicità e genuinità entra derando anche le osservazioni dà un input maggiore […] Ma “in punta di piedi” nell’espe- sul comportamento non verbale, che dire, se non avessi la Fibrosi rienza degli adulti fornendo un si è potuta fare l’analisi tasso- Cistica non penso sarei la perso- modo diverso per guardare la nomica, identificando sia parole na forte e solare che sono ora. realtà. Promuovere il racconto specifiche che definizioni concet- • La patologia è stata data per della propria storia di vita leg- tuali legate al percorso di vita, a “volere” di Dio, e questo in gendo prima la storia di Antoni- preoccupazioni e ad elementi di qualche modo ne offre una sto- no è stato produttivo e profondo benessere soggettivi. A distanza ria meritevole di essere raccon- da un punto di vista psicologico di un breve periodo è stato fatto tata. Il pentolino identificato e sociale; la creazione di uno un secondo colloquio presentan- con la malattia è e deve essere spazio dedicato all’ascolto di se do al paziente su dei cartoncini sempre pulito perché se è pulito stessi e delle persone incontrate le parole chiave emerse dal pri- si sta bene, ci si sente bene. Se il nella propria vita, arricchisce, mo colloquio chiedendogli di or- pentolino non è pulito questo va ridefinisce e dona significato. dinarle secondo la sua personale ad interferire con la nostra storia Entrando nello specifico della logica e di pensare a voce alta. e non ci viene permesso di vivere ricerca la raccolta e l’analisi dei bene la propria vita […] dati è stata svolta da Febbraio IL PENTOLINO DI ANTONINO • Ho sempre parlato della mia 2015 a Settembre 2015 su un Il riscontro avuto da parte dei malattia dicendo “il mio pro- campione di 10 pazienti (7 fem- pazienti ha dato delle letture blema”. Ma, in fondo, perché mine e 3 maschi) di età compre- molto interessanti: chiamarlo “problema”? In un sa tra i 17 e i 44 anni. Il progetto • Ci sono un sacco di persone famoso film viene detto: “Il comprendeva un primo collo- che dicono che quello che ho è problema non è il problema. Il quio audioregistrato nel quale un problema, ma secondo me le problema è il tuo atteggiamen- psicologa e paziente leggevano persone si sbagliano. Io penso to rispetto al problema”. Ed è assieme il libro “Il pentolino di che la mia malattia sia un esem- proprio così. Perché chiamar- Antonino”. Successivamente ve- pio che ti permette di affrontare lo problema quando in fondo nivano fatte delle domande al molti ostacoli. Non vuol dire che fa parte della tua vita, fa parte paziente (“Cosa le fa pensare essere malati non si può fare nul- di te, e in un qualche modo è questa storia? Trova delle analo- la, anzi è grazie alla malattia che anche grazie a lui se oggi sei la gie con il suo percorso di vita? una persona può diventare più persona che sei? Devi imparare Quali sono gli elementi che la grande e arrivare a concludere o a conviverci senza che quest’ulti- sollevano maggiormente e quali iniziare i proprio desideri. Que- mo condizioni il tuo vero modo la preoccupano?”) allo scopo di sto accade perché secondo me ti di essere, tutto qui. Fin da pic- Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza RACCONTI E MEDICINA 13 cola ho sempre avuto paura che, perché ha scelto di farlo ed è pre- alla malattia, ma non solo. Gli in un modo o nell’altro, la mia disposto ad un tipo di relazione, operatori coinvolti si sono ritro- malattia avrebbe condizionato che è profonda. Al termine dell’in- vati a sorprendersi del fatto che le mie amicizie, mi avrebbe fatta contro e’ stato chiesto a ciascuno i problemi dei pazienti sono am- mettere in un angolo dagli altri, di rispondere a due domande: plificati dalla condizione di ma- mi avrebbe in un qualche modo “Quanto spesso fa la terapia e la lattia, ma non limitati a questa. discriminata. Crescendo questa riabilitazione?” (scala Likert); E’ noto ormai che una visita “di- paura si è trasformata, e la mia sease” e “doctor centred” rischia più grande preoccupazione nel 2.“Gli aspetti consigliati dai sa- di fallire, perché i soli protagoni- dirlo agli altri era che avessero nitari li segue per se stesso e il sti sono la malattia e il medico; potuto trattarmi diversamente, suo benessere? E perché?”. 9 pa- mentre la narrazione delle storie con compassione, come se fossi zienti su 10 hanno riutilizzato le diviene la componente qualita- fatta di cristallo. E non era af- parole chiave emerse dal primo tiva delle epidemiologie, ciò che fatto quello che volevo. Volevo colloquio per ri-raccontarsi nel rende “abitate” le tabelle e invi- solo vivere tranquillamente nello secondo, con una modalità mag- ta a guardare al di là dei numeri stesso modo in cui lo facevano giormente rivolta agli aspetti di (G. Tognoni, 2005). Raccogliere gli altri miei amici. […] Sono fie- sè, facendoci riflettere anche sul- storie significa costruire spazi ra di quello che sono diventata, la funzione catartica del libro. che restituiscono voce, parola e grazie a me ma soprattutto gra- Le terapie e la riabilitazione ven- dignità al paziente; l’ascolto ge- zie a loro. Perché in fondo, senza gono svolte quasi sempre o sem- nera possibilità nuove e stimola Fibrosi Cistica, io non sarei io! pre nel 70% dei casi, quale auto- le risorse interiori per affronta- • Il pentolino è l’“amico imma- responsabilizzazione, mentre le re e gestire in modo proattivo le ginario”, è qualcosa che ti può motivazioni che spingono i pa- esperienze di vita e di malattia. aiutare anche per star bene con zienti alla compliance terapeuti- Riferimenti bibliografici: • Carrier I. la patologia. E l’amico immagi- ca variano tra elementi intrinse- (2009). La petite casserole d’Anatole; tr. nario è fatto di tutte le persone chi (perchè ci tengo a stare bene, It. Jus M., Milani P. (2011). Il pentolino importanti della sua vita (i geni- fare una vita più serena, per di Antonino, Kite Edizioni, Padova • G. Tognoni (2005). Aneddoti, blog, storie e tori, gli amici), sono le persone mantenere se stessi sani) a quelli persone. La narrazione come priorità in- che l’hanno aiutata nei momenti più estrinsechi. Questa esperien- fermieristica? Assistenza infermieristica no e ci sono anche ora quando ha za ci ha permesso di adottare qualche problema […] ognuno uno sguardo antropologico sul *Psicologa, Centro Fibrosi Cistica – U.O. di Pediatria, Ospedale di S. Maria del con la sua particolarità le ha pas- paziente, andando ad ascoltare Carmine, Rovereto (laura.franceschini4@ sato qualcosa di importante, so- come si racconta in relazione yahoo.it) prattutto il sentire che sei come loro, e l’aiuto a convivere con la malattia. Per lei convivere con la malattia significa essere come loro e sentirsi come loro. Queste persone permettono di “riuscire a fare”. Devi essere sia tu a crearli questi legami (non di sangue) decidendo di aprirti, di parlarne nel modo più normale possibile in modo che le persone ti comprendano senza avere paura, e una parte ce l’ha la fibrosi cistica che è un modo di “selezione naturale” delle persone, ossia chi decide di starti vicino sapendo che hai e vivi con questa patologia è Ottobre 2017
14 RACCONTI E MEDICINA Diamo ali alla speranza Un racconto legato alla Fibrosi cistica Ci sentiamo, Domani di Stefano Pedrini L’ autostrada quel lunedì portava verso Vero- na la Storia di Luca e Matteo. Matteo doveva recarsi a Verona per essere ricoverato e fare esami importanti per il suo stato di salute. Da tempo egli si era aggravato e così il ricovero in ospedale era diventato mo- mento indispensabile oltre che importante. Luca era l’amico incontrato quasi per caso. Luca si era reso disponibile in una recente occasione ad offrire un aiuto per risolvere una questione (piccola ma importante) nata sul suo lavoro. In realtà Matteo ave- tacca all’albero, per succhiargli Nord, i due accordavano pie- va ancora delle riserve per non ciò che ha di prezioso per cresce- namente sul fatto che al giorno dire dei dubbi sulle reali capacità re bene. d’oggi lavori senza contratto che di questo amico, intento in quel Per Matteo l’ospedale era quasi inducevano la paura di perderli momento a portare l’auto su cui una seconda casa. Una maledetta di fronte a richieste tipo: “ potrei viaggiavano, verso la poco desi- seconda casa dove su tutto, tro- avrei una mezza giornata?” non derata meta. neggiava il solito letto essenziale era giusto ci fossero. Comunque Luca si era mostra- nella forma quanto tremendo, in L’amica di Matteo era rimasta to fedele alle sue richieste. Forse quelle sue pretestuose ordinate così al suo precario posto di la- non era così bravo a risolverle pieghe di pulite lenzuola. voro ed egli trovò più interessan- ma era comunque presente: lui In quel momento del viaggio te il viaggio con Luca che con i c’era. però i due amici stavano dis- suoi genitori, piuttosto apprensi- E anche quel giorno Luca si era sertando sul bello della riviera vi. Egli certamente riconosceva il preso il tempo per accompa- romagnola. Il mare non era cer- lavoro e l’importanza di suo pa- gnarlo e pareva anzi, avesse ac- tamente dei migliori ma tutto dre e le cure preoccupate di sua colto con piacere quel momento. l’insieme che si stendeva sulla madre ma era giunto all’età che Il viaggio procedeva lineare e riva, garantiva una vacanza pia- trovava legittimo oltreché dove- veloce e faceva pensare ad en- cevole, soprattutto se trascorsa roso, usare al meglio la sua au- trambi di come sarebbe la vita con la propria compagnia o se tonomia. se anch’essa procedesse lineare... vogliamo esagerare, con la pro- Crescere non era stato facile tra forse non così veloce, questo no pria compagna. Matteo aveva terapie, dottori e un sacco di ma lineare sì, certamente sì. una simpatia molto profonda raccomandazioni ma ci era riu- Matteo conviveva da anni con la che in quell’occasione proprio scito comunque piuttosto bene sua malattia. Una malattia che non aveva potuto esserci. Infat- e quindi, perché non godere dei come una pianta infestante si at- ti all’uscita al casello di Verona traguardi raggiunti? Al primo Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza RACCONTI E MEDICINA 15 semaforo lungo la via d’accesso Ma la “casa” maledetta alla fine una nuova esperienza (non sem- alla città scaligera, Luca si per- c’era in tutta la sua essenziale pre l’ospedale). mise di ricordargli di telefonare funzione. Il letto troneggiava nel Ci si sarebbe risentiti domani. nel pomeriggio a casa per dire mezzo di un posto che pareva Luca raggiunse l’auto e prima di come le cose stavano andando. avesse la forza di allontanare i salire si girò per osservare la lun- In questo Luca ricordava un due dal quell’orizzonte poco pri- ga fila di finestre sovrapposte. Il poco la figura di un adulto no- ma desiderato. sole basso non lasciava intravve- ioso ma il modo di Luca in real- In fondo il posto era quello che dere ciò che c’era dietro. Ma lui tà non appariva fastidiosamente era, null’altro che un ospedale comunque pensò a Matteo die- normativo. Pure lui era d’accor- pulito e grande. Le Storie che tro quei vetri, aggrappato come do che ricevere notizie dalle per- ci arrivavano fin dentro quelle lui al Domani. sone alle quali ci tenevi era cosa “case” maledette lo rendevano Dietro i vetri il nome di Mat- buona. però un posto ingiusto. teo, scivolò su un pezzo di car- Uscito dall’ospedale era sempre Lì dentro non ci arrivava solo ta apposto sul comodino tra le più convinto che sarebbe andato la malattia ma ci arrivavano medicine. Ora lui si ricordava di un periodo al mare, in vacanza dei Nomi con sogni e speranze. un posto di mare che prima in e così terminò con il suo ami- Ci arrivò quella mattina anche macchina non gli usciva. Se lo co una alquanto interessata di- Matteo sognando il mare ove doveva ricordare per la prossima scussione sul posto migliore ove tutto appariva perfetto e senza volta che avrebbe sentito Luca, esaudire questo desiderio. problemi. anzi prima ancora lo avrebbe Il mare dava a Matteo l’impres- Sì, Matteo più di una volta proposto alla sua amica che già sione della libertà. Tutta quella avrebbe desiderato una vita fatta appariva sotto forma di numero lunga linea dell’orizzonte con di tante certezze e poche speran- sul suo cellulare. davanti così tanta acqua. Al ze. Le speranze apparivano a lui Matteo chiuse quella giornata mare poi tutto appariva perfet- come un improvviso temporale con una telefonata ai suoi geni- to: un mondo senza problemi se che rovina senza di nulla preoc- tori e con la piacevole sensazio- non quello di scegliere il gusto cuparsi, una giornata di spiaggia ne di sentirsi “pensato”. Questo gelato da mettere sul cono o la e di bagni in mare. Inutile era accresceva la percezione di sen- scelta della fila di ombrelloni. soffermarsi adesso su certe rifles- tirsi comunque anche lui, parte- Fantastico! Avrebbe proprio sioni che non lo avrebbero certo cipe insieme agli altri al Domani, fatto così! Forse il suo amico aiutato a distendersi su quelle nonostante quella pianta infe- poteva andare con lui? Luca ri- lenzuola in attesa del solito pro- stante che gli rubava un sacco spose poco convinto. Dipendeva tocollo di “Benvenuto”. di “cose”. Lui era forte perché dal periodo ma al limite poteva All’amico che lo accompagna- insieme agli altri ci si sente sem- organizzarsi un fine settimana. va, le pieghe di quelle lenzuola pre forti e Luca salutandolo gli Tutto da vedere comunque. Se che iniziavano ad accoccolar- aveva stretto la mano dicendo- ne sarebbe parlato più avanti e si attorno a Matteo apparvero gli: “Ci sentiamo, Domani. così Luca preso tra una mezza quelle sì, come una certezza. La promessa e l’amore condiviso certezza che non sarebbero mai per il mare, si offrì di ritornare riuscite a sconfiggere il Domani. a riprendere l’amico quando sa- Il Domani era al suo posto come rebbe stato dimesso. un fedele Pensiero che rendeva Ma quando sarebbe stato di- meno amaro il saluto tra i due. messo? A questa domanda al Il viaggio era durato poco ma momento non c’era risposta. Il era stato sufficiente ad unire i ricovero avvenne facendo fare due amici nella convinzione che alla valigia di Matteo un lungo Pensare al domani avrebbe reso percorso tra piani e locali uniti possibile una infinità di nuovi da lunghi corridoi. I due avan- viaggi. Avrebbero potuto viag- zavano con incertezza seguendo giare anche con l’aiuto di una indicazioni non sempre chiare. discussione o con il condividere Stefano Pedrini, educatore professionale Ottobre 2017
16 LE NOSTRE MANIFESTAZIONI Diamo ali alla speranza I E ! GR AZ Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza LE NOSTRE MANIFESTAZIONI 17 Ottobre 2017
18 RICERCA Diamo ali alla speranza Progetto di ricerca FFC#1/2017 adottato dall’Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus presso la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica onlus in ricordo di Maria Cainelli e Romana Petrolli per l’importo di 10.000 euro In ricordo di Maria Cainelli e Romana Petrolli Responsabile: Anna Cereseto Obiettivi (Centro per la Biologia Integrata L’editing genomico consiste nel- - CIBIO, Università degli Studi la modifica diretta del gene at- di Trento) traverso un sistema di recente Categoria: Terapie del difetto di identificazione composto da se- base quenze di DNA (CRISPR) e un enzima {Cas9). Partner: Zeger Debyser (Lab. for Il sistema CRISP/Cas9 riconosce Molecular Virology & Gene il tratto di DNA mutato, lo taglia Therapy, Center for Molecular e incolla i frammenti rimanenti. Maria Cainelli Romana Petrolli Medicine, Faculty of Medici- l ricercatori di questo progetto ne, KULeuven); Daniele Aro- intendono applicare l’editing ge- re speciale ideato per ottenere sio (Istituto di Biofisica, CNR, nomico alle mutazioni che alte- massima sicurezza e diffusione Trento) rano lo splicing del gene CFTR (VlPs,Viral Like Particles) e mu- Ricercatori coinvolti 7 (lo splicing è il meccanismo di tazioni splicing prese in esame eliminazione degli introni, cioè saranno 3272 -26 A>G e 3849 Durata 2 anni le parti non codificanti del gene). +10Kb C>T. Speciali guide co- Finanziamento totale 90.000 € La tecnica è infatti chiama- stituite da frammenti di RNA ta SpliceFix = Ripara Splicing. individueranno l’introne muta- CRISP/Cas9 verrà introdotto to, che verrà eliminato da Cas9. nella cellula attraverso vetto- In queste mutazioni l’elimina- zione dell’introne è sufficiente per ottenere la riparazione del gene e la corretta sequenza de- finitiva. L’efficacia della ripara- i Cistica onlus zione sarà verificata misurando il funzionamento della proteina CFTR su organoidi di pazienti con queste mutazioni. SpliceFix può rappresentare una modalità innovativa di terapia genica in fibrosicistica. Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza INFORMAZIONI 19 Dalla vostra parte Cari soci/sostenitori bilizzare verso la malattia e il na sulla tematica riguardante miglioramento della vita dei l’accertamento degli stati in- Lo statuto dell’Associazione malati di fibrosi cistica e le validanti a tutela dei pazienti Trentina Fibrosi Cistica appro- loro famiglie” con Fibrosi Cistica ed i bene- vato con delibera del Consiglio “Tutela dei diritti sanitari e fici di cui alla Legge 5/2/1992 Direttivo di data 22 maggio sociali dei malati di fibrosi ci- n. 104. 2005, all’art. 4 prevede che gli stica anche accompagnandoli Nel prossimo numero del no- scopi perseguiti dall’Associa- nei rispettivi distretti sanitari, stro Notiziario vi daremo ulte- zione consistono, tra gli altri, medici, ospedali, uffici pro- riori dettagli su quanto emerso nella: vinciali o comunali, scuole e dagli incontri sopracitati visto “Sensibilizzazione dell’opi- lavoro” che tali riunioni si sono chiuse nione pubblica sulla patolo- con l’impegno da parte dell’As- gia della fibrosi cistica e sulle Ci soffermiamo, in partico- sessore e dei vertici dell’A- problematiche mediche e so- lare, su questi due aspetti zienda sanitaria di valutare la ciali ad essa correlate; me- per informarvi degli incontri questione posta alla loro atten- diante manifestazioni, serate, che stiamo affrontando con zione. e quant’altro serva per sensi- i vertici della Sanità Trenti- Nicoletta Weber info@associazionetrentinafibrosicistica.it Ottobre 2017
20 SOLIDARIETÀ Diamo ali alla speranza LE MANIFESTAZIONI GIÀ “ARCHIVIATE” … CI VUOLE UN FIORE R ingraziamo tutti i volontari dell’Associazio- ne Trentina Fibrosi Cistica Onlus e quanti hanno acquistato le roselline per il grande contributo dato alla campagna raccolta fondi per l’acquisto di uno spirometro da donare al Centro Provinciale Fibrosi Cistica di Rovereto. Siete stati tutti meravigliosi! Ringraziamo i parroci per la collaborazione. I volontari all’opera per “Acquista una rosa e sostie- ni i nostri progetti presso Il Centro Provinciale Fi- …insieme per vincere la fibrosi cistica! brosi Cistica” - Pediatria dell’Ospedale di Rovereto. Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza SOLIDARIETÀ 21 CANTINE APERTE “PER NOI…” Z I E ! GRA G razie alle cantine/enote- che Endrizzi di S. Miche- le All’Adige, Maso Poli di Lavis, Cantina Mezzacorona Rotari di Mezzocorona, Az.A- gr. Bellaveder di Faedo, Borgo dei Posseri di Ala, Enoteca Colli Zugna di Mori, Cantina Sociale di Trento che in occasione dell’e- vento Cantine Aperte 2017 so- stengono i progetti dell’Associa- zione Trentina Fibrosi Cistica! Parte del ricavato è stato devo- luto alla nostra Associazione a favore della lotta alla fibrosi ci- stica. Ottobre 2017
22 COLLABORAZIONI Diamo ali alla speranza FESTA DELL’AMICIZIA E DELLA SOLIDARIETÀ D omenica 28 maggio 2017 in una cornice di festa, amicizia e solidarietà, presso la palestra della scuola Marie Curie di Pergine Valsuga- na, si è svolto il III Trofeo “Mika- kyu insieme per...”, torneo di pal- lavolo a squadre miste, promosso dalla Associazione MIKAKYU. La bella e lodevole iniziativa è stata promossa per la sensibiliz- zazione della fibrosi cistica e per una raccol- ta fondi per il progetto di ricerca adottato. Un grazie di cuore agli orga- nizzatori e a tutti i partecipan- ti al torneo. Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza APPUNTAMENTI 23 LUCCIOLATA DI S. VIGILIO A nche quest’anno, nono- loncini a portare messag- stante le difficoltà incon- gi in paesi lontani. Ogni trate dal nostro amico e partecipante ne aveva uno sostenitore Gianluca Ortolani, al quale era attaccato un per organizzare la 4 edizione biglietto con scritto un de- della “Lucciolata di San Vigi- siderio. In calce una nota: lio” ci siamo anche noi. «Comunica dove sei atter- La manifestazione organizza- rato». A mezzanotte, dal ta dall’Associazione “VIVI LO Doss Trento, i palloncini SPORT” ha lo scopo di sostenere sono volati nella notte. diverse associazioni onlus, come Nel 2015 un palloncino Anfas, l’Associazione Trentina arrivò fino in Ungheria, 5 Fibrosi Cistica, la Lilt, l’associa- giorni dopo la manifesta- zione Mauro Conotter, l’asso- zione. Lo trovò una ragaz- ciazione Amici della Colombia e za che postò la foto sulla l’Associazione Trentina Diabete pagina dell’associazione Giovanile. Grazie quindi all’en- Vivi lo Sport. tusiasmo dei Anche quest’anno per la trentini nel par- terza volta il pastora- tecipare ad una le in palio al gruppo manifestazione più numeroso, un’o- pera di bronzo alta Classifica gruppo più numeroso: capace di unire Ass. Trentina Fibrosi Cistica 261 la solidarietà al due metri, è stato vinto Anfas 87 camminare in- dalla nostra Associazio- Marathon 67 sieme. ne con ben 261 parteci- Ass. Trentina Diabete Giovanile 65 Non più tor- panti alla lucciolata. Lilt 55 ce, ma faretti Un grazie a tutti per aver e bracciali lu- contribuito ancora una minosi ad ac- volta a far grande la lotta compagnare alla fibrosi cistica e la sua la marcia, pal- Associazione. Ottobre 2017
24 COLLABORAZIONI Diamo ali alla speranza LA MOSERISSIMA SOSTIENE L’ASSOCIAZIONE TRENTINA FIBROSI CISTICA - SABATO 8 LUGLIO 2017 I n una splendida cornice di pubblico e da una entusiasti- ca partecipazione di ciclisti, si è svolta sabato 8 luglio 2017, la terza edizione della “Moseris- sima”, manifestazione sportiva in onore di Francesco Moser e della sua famiglia, che hanno scritto la storia del ciclismo degli anni 50 ai giorni nostri. Con il fascino del vintage ha pre- so il via un evento unico su un tracciato originale con biciclette d’epoca. Ancora una volta grazie al no- stro testimonial Francesco Mo- ser e all’APT Trento-Valle dei Laghi, l’Associazione Trenti- na Fibrosi Cistica Onlus è sta- ta ospite della ciclostorica di Trento e quindi presente con un punto informativo e di raccolta fondi per sensibilizzare verso la fibrosi cistica presso l’Expo di piazza Fiera a Trento. È stata anche l’occasione per co- noscere nuovi amici e sostenitori. Cena rustica a Casa di Checco L’antipasto Affettati misti serviti dal Mastro salumiere Il piatto unico ico con… L’angolo coreograf fatta La polentina storese tonco co al momento con il tipi formaggi a di del pontesel, fondut ghi trifolati teneri di malga e fun Il dessert mele trentine Il classico strudel di con salsa vaniglia Il caffè zante e naturale Acqua minerale friz ntina Moser Selezione di vini Ca 7 luglio - ore 19.30 Moser Azienda Agricola lo, 5 – Trento Via Castel di Gardo Info e prenotaz ioni: Lagh i Bondone, Valle dei APT Trento, Monte discovertrento.it 0461.216000 – info@ costo 25,00 € La Moserissima sostiene l’Associazione Trentina Fibrosi Cistica La Moserissima Al gazebo dell’Associazione con Paolo Savoldelli è evento partner del Ciclo Club Eroica Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza INIZIATIVE IN CORSO 25 Campagna del Ciclamino per la lotta alla Fibrosi Cistica Per fare un progetto ci vuole un fiore …Per fare un progetto ci vuole un fiore… Acquista un ciclamino e sostieni la ricerca contro la Fibrosi Cistica e il Centro Provinciale presso la Pediatria dell’Ospedale di Rovereto P ossiamo certamente defi- cato a Maria Cainelli e Romana Barbara, Valeria e Isabel nire questo fiore come il Petrolli, grandi mamme di tanti simbolo della ricerca in nostri volontari. Cimone e i nostri volontari che quanto in tantissime piazze d’I- Desideriamo ringraziare i parro- ci offrono il loro tempo per aiu- talia tanti volontari offrono il ci, la direzione dell’Ospedale di tarci in questo grande progetto e ciclamino per finanziare il lavo- Rovereto, l’AVIS di Caldonazzo, soprattutto quanti ci sostengono ro dei ricercatori impegnati nei Levico, Borgo, la Pro Loco di acquistando il proprio ciclamino. progetti selezionati dal Comita- to Scientifico FFC per migliorare le cure, accrescere la qualità e la vita dei malati e colpire alla radi- ce il difetto che causa la fibrosi ci- stica. E come ogni anno noi non potevamo astenerci dal sostenere questa iniziativa offrendo cicla- mini all’ingresso dell’Ospedale di Rovereto e in molti paesi del Trentino a favore del progetto di ricerca FFC n. 1/2017 (descritto a pag. 18) da noi adottato pres- so la Fondazione Ricerca Fibro- si cistica, condotto dal CIBIO dell’Università di Trento e dedi- Nicole e Giulia, piccole volontarie Ottobre 2017
26 TESTIMONIANZE E LETTERE… Diamo ali alla speranza Volontario perché… Mi sono trovata a scoprire questa malattia in un momento della mia vita un po’ particolare, avevo sentito parlare di fibrosi cistica, ma non mi ero mai interessata più di tanto. Ho scoperto di essere portatrice sana di questa malattia una settimana prima di sapere che aspettavo il mio primo bimbo: è stato un fulmine a ciel sereno! Mi avevano messo in guardia per tutto quello che poteva succedere se il bambino fosse stato ammalato, solo però se fosse stato portatore sano anche mio marito e dopo qualche esame abbiamo saputo che lui era a posto. Da lì c’è stato un po’ di sollievo, quei momenti sono stati intensi, per questo se Ho conosciuto la Fibrosi posso dare un piccolo aiuto per raccogliere dei fondi perché Cistica con gli occhi di la ricerca continui ne sono ben felice. bambina, vedendo il Noi siamo stati fortunati, ma tanti ancora non sanno (come cuginetto che da guerriero non sapevamo noi) l’importanza di sapere se si è portatori si difendeva dai suoi sani di fibrosi cistica e cosa comporta la malattia anche attacchi… erano tanti se adesso, ci sono migliori prospettive di vita rispetto a anni fa! Ho nel cuore la molti anni fa dove i bambini raramente raggiungevano l’età sua battaglia e per quel dell’adolescenza. che posso mi impegno nel Forse la mia motivazione è un po’ egoistica nel senso che sostenere chi sostiene ho iniziato il mio aiuto solo dal momento che ho scoperto battaglie come la sua… di essere portatrice, però adesso ci sono e nelle mie Ciao Fabrizio ! possibilità ci sarò, anzi le due Katia ci saranno! Katja Katia I Volontari sono la vera forza della nostra Associa- zione: DONANO il loro tempo e la loro esperienza, perché fare del bene fa stare bene RENDI PREZIO- SO IL TUO TEMPO LIBERO UNISCITI A NOI ! Puoi contattarci: Cell. 340 522 88 88 info@associazionetrentinafibrosicistica.it Grazie! Sostengo l’Associazione Sono una volontaria perché Trentina Fibrosi Cistica voglio trovare una cura per Onlus, affinché tutte me e per i miei amici e voglio le persone affette da fare in modo che i bambini del questa malattia possano futuro non nascano più con conoscere la leggerezza la fibrosi cistica. Dobbiamo di un respiro libero scendere in campo in prima grazie al grande dono persona a lottare per ciò che di un trapianto come è vogliamo per il nostro futuro. successo a me. Barbara Ilaria Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza TESTIMONIANZE E LETTERE… 27 Nei miei momenti di volontariato non sono io che aiuto, ma sono aiutato ad aiutare, quindi ricevo molto di più di quello che riesco a dare, ma lo dono con tutto il cuore. M. A parte aiutare chi non respira, aiutare grandi Sono volontaria perché mia e piccini a fare una vita figlia ha la fibrosi cistica e normale, siamo una bella voglio garantirle un futuro famiglia allargata, tutti migliore. Solo mettendo per uno e uno per tutti. a disposizione il nostro Marina prezioso tempo, possiamo aiutare l’Associazione e la ricerca a crescere, per poter trovare finalmente una cura a questa malattia. In questa Associazione mi trovo a mio Perché sono volontaria dell’ATFC? agio perché c’è il confronto Bella domanda. In realtà tutto è partito per caso, un di idee e tante belle persone mio collega e carissimo amico era affetto da fibrosi che mi ascoltano e mi cistica e mi ricordo che ogni anno, capiscono. Oltre ad aiutare, in ufficio, portava rose o ciclamini ed era diventata si viene aiutati, ed è questo ormai una consuetudine adottare queste piantine il bello del volontariato. nonostante il mio pollice non proprio verde, quando Norma lui è andato via, mi mancava questo appuntamento annuale e quindi ho preso contatti con l’associazione per continuare quella tradizione che non volevo dimenticare e soprattutto abbandonare. E dopo tanto tempo eccomi ancora qui, mi rendo conto che fare volontariato non solo porta giovamento alle persone che ne beneficiano, ma soprattutto a chi dona il proprio tempo per svolgere questa attività, quando sono alle manifestazioni da noi organizzate mi sento circondata da belle persone, da persone che donano tempo agli altri, da tanto calore, spensieratezza e da gioia, guardandomi intorno mi rendo conto che il mondo non è solo un agglomerato di brutture e cattive notizie e sono convinta che in questo mondo ci Ho respirato volontariato sin sia ancora tanta gente che si prodiga per gli altri da ragazzina con mia madre semplicemente per questo. Sappiamo bene che fondatrice e presidente ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano, dell’Associazione Nazionale ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano Famiglie contro il cancro, dalla mancherebbe. Importante non è ciò che facciamo, quale ho avuto l’esempio di ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo! altruismo e solidarietà. Nicoletta Tania Ottobre 2017
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