DIAMO ALI ALLA SPERANZA - Periodico dell'Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus - Via Soprasasso 1 - 38121 Trento

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DIAMO ALI ALLA SPERANZA - Periodico dell'Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus - Via Soprasasso 1 - 38121 Trento
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2 e 3, NE/TN

                                                                                                                                                                                                                                 DIAMO ALI
                                                                                                                                                                                                                                 ALLA SPERANZA
                                                                                                                                  Periodico dell’Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus - Via Soprasasso 1 - 38121 Trento
DIAMO ALI ALLA SPERANZA - Periodico dell'Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus - Via Soprasasso 1 - 38121 Trento
2    EDITORIALE/SOMMARIO                                                          Diamo ali alla speranza

    Un breve saluto

    U
           n caro saluto a tutti voi. In questo nu-               to di Daniela che ha
           mero abbiamo il piacere di ospitare il                 voluto testimoniarci
           nostro testimonial Francesco Moser,                    momenti difficili ma
    intervistato dal nostro direttore Tommaso Ga-                 anche la gioia di ri-
    sperotti. Con Francesco è un’amicizia che dura                tornare alla vita gra-
    da 15 anni. Personaggio che certamente non ha                 zie al Dono.
    bisogno di presentazioni ma scoprirete un lato                Non ultimo vi mo-
    inedito di lui: infatti entrerà nel merito del suo            striamo come la no-
    compito di testimonial e delle motivazioni che                stra Associazione, unitamente a tutti coloro
    lo hanno portato e che lo spronano anche ora                  che collaborano con noi, ha contribuito a mi-
    a sostenere gli ideali della nostra Associazione.             gliorare gli standard del Centro Fibrosi Cistica
    Ma non sarà l’unico che motiverà la scelta di                 presso la pediatria dell’Ospedale Santa Maria
    fare volontariato Troverete pensieri e testimo-               del Carmine di Rovereto. Leggendo l’articolo
    nianze dei nostri volontari per capire insieme                del nostro direttore responsabile vi renderete
    com’è fare volontariato e perché farlo .                      conto che grazie a tutti voi molte cose sono
    La nostra associazione è diventata grande gra-                state fatte, molti traguardi sono stati raggiunti
    zie a tutti coloro che ci sostengono e collabo-               ma non ci fermiamo qua sempre …insieme per
    rano con noi e ci sembrava giusto dare loro                   vincere la fibrosi cistica…
    uno spazio e soffermarci sulle motivazioni
    che portano qualcuno a dare una mano a chi                                                         Il Presidente
    è meno fortunato di noi. Spazio alle raccolte                                                    Bruna Cainelli
    fondi, al nuovo progetto adottato, al raccon-

     Anno V n. 3 - Ottobre 2017                              SOMMARIO
     Periodico quadrimestrale della
     Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus

     Redazione – Amministrazione                             Un breve saluto della Presidente                     2
     Via Soprasasso 1 - 38121 Trento - Tel. 340 5228888
                                                             Chi siamo                                            3
     Direttore Responsabile: Tommaso Gasperotti
                                                             PUNTI…AMO al respiro                                 4
     Redazione: Marco Pelz, Bruna Cainelli, Nicoletta
     Weber, Norma Pegoretti, Sabrina Rossi, Roberto          Intervista a Francesco Moser                         5
     Pegoretti, Andrea Tomasi, Luca Degasperi.
                                                             Il Centro Provinciale Fibrosi Cistica                9
     Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1536 in data
     23.04.2009                                              L’importanza del Dono. Testimonianza di Daniela 11
     Per inviare articoli o lettere:                         Il pentolino di Antonino                            12
     Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus
     Via Soprasasso 1 - 38121 Trento                         Ci sentiamo Domani                                  14
     info@associazionetrentinafibrosicistica.it
     www.associazionetrentinafibrosicistica.it               Il nuovo progetto di ricerca                        18
     Facebook: Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus
                                                             Dalla vostra parte                                  19
     Realizzazione e stampa:
     Litografia Effe e Erre
                                                             Manifestazioni archiviate                           20
     Via E. Sestan, 29 - 38121 Trento
                                                             Manifestazioni in corso                             25
    In copertina:
    Francesco Moser, in maglia rosa al Giro d’Italia         Volontario perché…                                  26

    Ottobre 2017
DIAMO ALI ALLA SPERANZA - Periodico dell'Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus - Via Soprasasso 1 - 38121 Trento
Diamo ali alla speranza                                                CHI E DOVE SIAMO                           3

  Chi siamo
  L’Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus è            • Alla ricerca scien-
  una Organizzazione di volontariato senza fini di               tifica, adottando
  lucro ed iscritta all’Albo Provinciale con decreto             economicamente
  n. 5 del 1 Febbraio 2006. Nasce nel 2005 su ini-               progetti di ricerca
  ziativa di alcuni genitori e sostenitori per essere            medico scientifica
  un punto di riferimento per gli ammalati di Fibro-             di Centri e Istituti
  si Cistica e loro famigliari.                                  nazionali relativi
  Opera sul territorio provinciale per tutelare i di-            allo studio per l’individuazione di nuove cure.
  ritti dei malati, sensibilizzare le istituzioni prepo-         (vedi pag. 30)
  ste alla cura e all’assistenza ospedaliera e domici-       L’Associazione in collaborazione con Medici,
  liare al fine di contribuire al miglioramento della        Operatori qualificati e coinvolgendo altre real-
  qualità della loro vita. Organizza manifestazioni          tà associative promuove incontri pubblici volti a
  ed eventi per raccogliere fondi da destinare:              sensibilizzare l’opinione pubblica verso la Fibrosi
  • Al sostegno del Centro Provinciale di Supporto           Cistica.
      per la cura della Fibrosi Cistica, presso l’Ospe-      Promuovendo la conoscenza della Fibrosi Cistica
      dale Santa Maria del Carmine di Rovereto, per          si sostengono e si affrontano soprattutto le com-
      tutte le iniziative che il Centro stesso ritenga va-   plesse esigenze e le problematiche delle persone
      lide per l’assistenza e la cura dei pazienti. (vedi    colpite dalla malattia e del loro gruppo famigliare
      pag. 29)                                               e parentale in genere. Il malato vive in un contesto
  • Al Centro Regionale Veneto di riferimento,               sociale che deve crescere, non solo per quantità
      presso l’Ospedale Borgo Trento di Verona,              nell’assistenza ma pure per la capacità di relazioni
      Centro riconosciuto fra le eccellenze nazionali        umane che migliorino la comprensione e dunque
      e internazionali. (vedi pag. 30)                       la sensibilità verso questa difficile realtà.

  Direttivo Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus
                                                              Consiglieri:

Bruna Cainelli     Nicoletta Weber      Marco Pelz
Presidente          Vice Presidente     Segretario
                                                              Sabrina Rossi           Norma Pegoretti

Revisori dei conti:

                                                              Roberto           Luca               Andrea
                                                              Pegoretti         Degasperi          Tomasi
Carlo              Gualtiero
Predelli           Cainelli

                                                                                                      Ottobre 2017
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4   SOLIDARIETÀ                                                         Diamo ali alla speranza

    “PUNTI…AMO AL RESPIRO”

    C
            on grande entusiasmo comunichiamo           anni impegnato quotidianamente a gestire la
            che l’Associazione Trentina Fibrosi Ci-     fibrosi cistica in tutti i suoi aspetti, a partire
            stica fa parte delle 20 Associazioni am-    dalla salvaguardia del respiro, quale elemento
    messe dal Gruppo Poli all’iniziativa solidale       che maggiormente penalizza la vita dei pazien-
    “Coltiviamo i vostri progetti“ che permetterà       ti, anche in termini di qualità.
    ai clienti di donare i propri Punti Cuore, accu-    Si intende così rispondere all’esigenza del Cen-
    mulati con la spesa effettuata presso i negozi      tro di avere a disposizione tali strumenti neces-
    POLI - REGINA e ORVEA.                              sari per valutare le condizioni respiratorie dei
    Il Gruppo Poli destina alle 20 Onlus selezio-       pazienti, misurare la capacità polmonare e mo-
    nate la somma di 400.000 euro che verrà di-         nitorare la funzionalità respiratoria e cardiaca
    stribuita alle associazioni sulla base dei Punti    durante il sonno.
    Cuore donati dai clienti dall’1 ottobre 2017 al     Questo comporta una spesa totale di 30.000
    17 marzo 2018                                       euro che confidiamo di poter affrontare con il
    L’Associazione Trentina Fibrosi Cistica si è        vostro aiuto… CON I VOSTRI PUNTI CUORE
    candidata con il progetto “PUNTI…AMO AL             Non resta che accumulare punti e DONARLI
    RESPIRO” per raccogliere fondi per donare           al nostro progetto codice 12 “PUNTI…AMO
    uno spirometro ed un polisonnigrafo al Centro       AL RESPIRO” Non costerà nulla, e potrete
    Provinciale Fibrosi Cistica presso la pediatria     farlo direttamente in negozio o nella sezione
    dell’Ospedale di Rovereto, prezioso punto di        MyDuplicard del sito www.gruppopoli.it come
    riferimento per tutti i pazienti del Trentino, da   sotto indicato. Grazie a chi ci aiuterà!

    Ottobre 2017
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Diamo ali alla speranza                                                              INTERVISTA                     5

Intervista a Francesco Moser, il campionissimo di Palù di Giovo

Il piacere di essere testimonial per
l’Associazione Trentina Fibrosi Cistica
di Tommaso Gasperotti.

P
      er incontrarlo percorria-       rato il suo. Ma
      mo la stretta strada che        sano,     vissuto
      da Gardolo di Mezzo sale        sempre come un
verso la collina. La stessa che lo    bella sfida.
scorso 8 luglio ha visto passa-
re anche la terza edizione della      Le luci dei riflet-
«Moserissima», la ciclostorica        tori del resto non
con biciclette d’epoca costruite      facevano        per
prima del 1987.                       lui: nonostante
Arriviamo così, tra lunghe file di    la consacrazio-
vigneti, a Maso Villa Warth, l’a-     ne nell’Olimpo
zienda agricola della famiglia Mo-    delle due ruote,
ser. E Francesco - è lui la persona   Moser ha infat- Francesco Moser con il suo fedele cane Lindsey
che stiamo cercando - non tarda       ti sempre tenuto i piedi per ter- sta grave malattia genetica tuttora
a comparire, naturalmente in sella    ra, mettendosi in gioco non solo senza una cura definitiva.
ad una bici, mentre cerca di recu-    quando c’era in palio una trofeo
perare tra i filari la sua Lindsey,   sportivo. Grande è anche il suo «Da dieci anni cerchiamo di dare
un cucciolone di pastore bernese.     impegno per il sociale e soprattut- una mano concreta alla lotta alla
È un pomeriggio di metà aprile        to per la lotta alla fibrosi cistica, fibrosi cistica» , racconta France-
quando la figlia Francesca al te-     una malattia a cui si è avvicinato sco Moser che con Matteo Mar-
lefono ci assicurava: «Sì oggi non    tramite l’amico Matteo Marzotto. zotto condivide la stessa passione
ha impegni, venite pure. Dovreste     Cofondatore e vicepresidente del- viscerale per la bicicletta. Coinvol-
trovarlo». Ed infatti eccolo. An-     la Fondazione per la Ricerca sulla gendo altri campioni e amici cicli-
che se fermarlo per fare due chiac-   Fibrosi Cistica, Matteo nel 1989 sti, i due sportivi in sella alle loro
chiere, schivo e sempre in movi-      aveva perso una
mento com’è, non è affatto facile.    sorella a causa
Francesco Moser, pur essendo          della malattia. E
uno di quei corridori che fanno       da allora è impe-
parte della storia del ciclismo       gnato in prima
mondiale, mantiene quella sua         linea in molte
trentinità, umile e discreta, e la    attività social &
semplicità di sempre. Caratteri-      responsibility
stiche per cui ancora oggi, a di-     con l’obiettivo di
stanza di anni dalla sua ultima       raccogliere fondi
gara ufficiale, viene accolto con     per la ricerca e
affetto e ovazioni da tantissimi      mantenere alta
fan, ovunque lui vada. Un cicli-      l’attenzione del Paolo Barilla, Francesco Moser e Matteo Marzotto alla pre-
smo mai osannato, mai esaspe-         pubblico su que- sentazione di una “Francesco Moser”

                                                                                                      Ottobre 2017
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6    INTERVISTA                                                                       Diamo ali alla speranza

                                               anni i rapporti con l’Associazione     accompagnato in questa visita.
                                               Trentina Fibrosi Cistica si sono in-   Dal cellulare, Bruna fa partire
                                               tensificati e consolidati. Dal 2006    un video. «Nella mia vita ho
                                               Francesco è testimonial dell’asso-     vinto molte sfide, ma quella
                                               ciazione, mentre porta la data 4       contro la fibrosi cistica dobbia-
                                               agosto 2007 il primo evento cicli-     mo vincerla assieme», pronun-
                                               stico nato in collaborazione con       ciava Moser mentre pedalava
                                               i volontari dell’associazione: si      tra i vigneti della sua tenuta.
                                               chiamava «La Francesco Moser»          Uno spot di sensibilizzazione,
                                               ed era solo la prima di una lunga      trasmesso su diversi canali tele-
                                               serie di manifestazioni ed iniziati-   visivi e diventato presto virale.
                                               ve al loro fianco.                     Un testimonial prezioso. E non
                                               Anche perché Francesco quando          solo per la visibilità e il sup-
                                               c’è da organizzare gare, pedalar-      porto economico che continua
                                               le e mescere vino (possibilmente       a garantire alla ricerca. Ma per
    MATTEO MARZOTTO
    Vicepresidente
                                               il suo) non è certo tipo che si tira   una vicinanza profonda, sem-
    Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica         indietro. E Maso Warth, durante        pre efficace e mai gridata, alla
                                               eventi e manifestazioni ciclisti-      causa. Perché Francesco è così.
    biciclette hanno pedalato attraver-        che, dalla giornata delle Cantine      Schivo e quasi timido mentre
    so migliaia di chilometri in molte         Aperte alla Moserissima, fino          proviamo a strappargli qualche
    regioni d’Italia per sensibilizzare        alla lotteria di beneficenza, ha       altra considerazione. E, come
    l’opinione pubblica nell’impegno           sempre ascoltato e accolto con         un eterno ragazzo, sempre in
    per la raccolta dei fondi e la dif-        piacere iniziative e idee che po-      movimento, tra un autografo,
    fusione della consapevolezza nei           tessero sostenere la causa.            qualche selfie e un giro in bici
    confronti della fibrosi.                   «Nonostante i tantissimi impe-         per controllare i grappoli della
    «L’importante – aggiunge “Chec-            gni, Francesco si è sempre reso        tenuta. Alcuni visitatori della
    co” nazionale mentre ci fa visitare        disponibile ad aiutarci. Un po’        cantina gli chiedono di firmare
    il suo museo – è che si raccolgano         di tempo per noi se lo ritaglia        una bottiglia di «51,151» , un
    fondi e che vadano a buon fine.            sempre e quando può partecipa          vino in onore del mitico record
    Grazie alla ricerca scientifica sono       direttamente alle nostre manife-       dell’ora infranto da Francesco
    stati fatti passi da giganti e la spe-     stazioni o passa almeno per un         Moser a Città del Messico nel
    ranza di vita dei malati di fibrosi        saluto. Una persona dal cuore          1984. Sempre se stesso, genui-
    cistica si è allungata parecchio.          grande», racconta la presidente        no e schietto come un buon bic-
    Assieme possiamo fare ancora               dell’Associazione Trentina Fi-         chiere di vino rosso o una bella
    molto per migliorare le condizio-          brosi Cistica Bruna Cainelli che       pedalata mattutina, sia che ab-
    ni dei pazienti». Per questo negli         assieme al marito Marco ci ha          bia di fronte un turista di pas-

    Francesco presenta la Roubaix e la bici del Record dell’ora

    Ottobre 2017
DIAMO ALI ALLA SPERANZA - Periodico dell'Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus - Via Soprasasso 1 - 38121 Trento
Diamo ali alla speranza                                                               INTERVISTA                    7

                                            saggio o un amico di sempre        sto dei raggi sulle ruote c’è una
                                            con cui sfogliare un album dei     farfalla azzurra e gialla.
                                            ricordi. E ricordi a casa Moser    «È un gadget ricevuto dall’As-
                                            ce ne sono tanti. Le biciclette    sociazione Trentina durante
                                            allineate, gli articoli di gior-   “La Francesco Moser” del 2013
                                            nale ben custoditi, le maglie di   a favore della lotta alla fibrosi
                                            tante vittorie e le bacheche che   cistica, ricorda Moser con un
                                            scintillano di medaglie e coppe.   pizzico di orgoglio». L’orgoglio,
                                            L’occhio cade però su un mo-       al di là di tanti record battuti e
                                            dellino di bici da corsa. Ci sta   sfide vinte, di fare del bene per
                                            sul palmo di una mano e al po-     gli altri. Grazie Checco!
F. Moser con la Presidente Bruna Cainelli

   Biografia
   Francesco Moser nasce a Palù di Giovo, piccolo paesino in provincia di
   Trento, il giorno 19 giugno 1951. Nella prestigiosa storia del ciclismo
   italiano è il corridore più vittorioso di sempre. Tra i ciclisti più affermati
   durante gli anni ‘70 e ‘80, con 273 vittorie su strada risulta ad oggi il
   ciclista italiano con il maggior numero di successi: a livello mondiale è
   quinto assoluto.
   Imbattibile nelle prove di un giorno - il suo personale palmares conta
   tutte le più grandi classiche del calendario nazionale e internazionale -
   quando era in attività ha comunque vestito le più prestigiose maglie delle
   gare a tappe. Nonostante i limiti sulle grandi salite Francesco Moser si è
   imposto grazie alla sua combattività e alla capacità di gestire la squadra.
   E proprio per questa sua dote di leader qualcuno l’aveva soprannominato
   “lo sceriffo”.
   Francesco nasce in una famiglia di ciclisti: Enzo, Aldo e Diego sono tre dei suoi undici fratelli, i
   quali sono tutti stati ciclisti professionisti. All’età di tredici anni Francesco lascia la scuola per lavo-
   rare nei campi vicino casa. Si dedica al ciclismo in età matura, a 18 anni. Passa il periodo sportivo
   dilettantistico nella squadra della Bottegone. Partecipa alle Olimpiadi di Monaco 1972 poi passa
   al professionismo nel 1973. In solo due anni, nel 1975, si laurea campione italiano a Pescara, sul
   circuito del Trofeo Matteotti.
   Moser ha 24 anni quando si presenta al Tour de France (1975). Il suo biglietto da visita è il giro di
   Lombardia appena vinto. Al Tour vince il prologo di Charleroi e la tappa di Angouleme. Indossa la
   maglia gialla per sette giorni. Gli attacchi di Moser nella prima fase della corsa transalpina mettono
   in crisi il campionissimo Eddy Merckx, il quale sulle Alpi deve cedere il Tour a Bernard Thevenet.

                                                                                                      Ottobre 2017
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8    INTERVISTA                                                                Diamo ali alla speranza

       In Francia Francesco Moser diventa un idolo.           infiammato gli italiani tanto da rievocare l’antica
       Nel 1976 partecipa ai mondiali di Ostuni giun-         rivalità che vi fu tra Fausto Coppi e Gino Bartali.
       gendo secondo nella prova su strada dietro al          Disputa la sua ultima gara, il Trofeo Baracchi,
       belga Maertens; l’exploit di Francesco, insieme        nel settembre del 1987. Dopo il ritiro dall’at-
       alla medaglia d’oro, arriva nella gara di insegui-     tività agonistica si è dedicato alla sua campa-
       mento su pista. L’anno seguente a San Cristobal,       gna trentina, diventando produttore di vino e
       in Venezuela, la maglia iridata di campione del        coltivatore di mele. Rimane comunque legato al
       mondo è sua. Con questa maglia appiccicata ad-         mondo del ciclismo come collaboratore de “La
       dosso, nel 1978 consegue 39 vittorie tra cui la        Gazzetta dello Sport”, del gruppo RCS, società
       prima delle sue tre consecutive Parigi-Roubaix.        organizzatrice del Giro d’Italia, e con una for-
       Nel 1984 a Città del Messico sfida il tempo: batte     tunata attività nel campo della produzione di
       il record dell’ora (massima distanza percorsa in       biciclette.
       un’ora) frantumando quello di Eddy Merckx, che         Moser si è anche dedicato alla vita politica, rico-
       durava da dodici anni. Moser compie l’impresa          prendo vari incarichi nell’amministrazione della
       grazie anche all’uso di un rivoluzionario tipo di      Provincia di Trento.
       bicicletta con ruote lenticolari. Il 19 gennaio sta-   Francesco Moser, terminata la carriera ciclisti-
       bilisce il record con 50,808 km; lo migliora dopo      ca nel 1988, si è dedicato nuovamente all’at-
       solo quattro giorni portandolo a 51,151 km.            tività agricola e vitivinicola, alla quale già il
       Sempre nel 1984 utilizza questa particolare bi-        padre Ignazio in Val di Cembra era dedito.
       cicletta al Giro d’Italia: nell’ultima tappa, a cro-   Nella tenuta di Maso Villa Warth, sulle colline
       nometro, Moser riesce a colmare lo svantaggio          poco a nord di Trento, coltiva insieme ai figli
       che ha in classifica nei confronti del francese        Francesca, Carlo e Ignazio, diverse varietà di
       Laurent Fignon. Il Giro è suo.                         uve. Il suo prodotto più famoso è lo spuman-
       Il più grande rivale di Francesco Moser è stato        te metodo clas-
       Giuseppe Saronni, i cui scontri agonistici hanno       sico TrentoDoc
                                                              51,151,         che
                                                              prende il nome
                                                              dal record che
                                                              stabilì nel 1984
                                                              a Città del Mes-
                                                              sico.

                                                              Frasi di Francesco Moser
                                                              L’esperienza conta e quando sei giovane è im-
                                                              portante farne tanta senza avere paura di pren-
                                                              dere qualche schiaffo di troppo.
                                                                                             Francesco Moser

    Ottobre 2017
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Diamo ali alla speranza                                                              COLLABORAZIONI                                     9

Visita del direttivo al Centro
Provinciale per la cura della
Fibrosi Cistica di Rovereto
di Tommaso Gasperotti.

E
        ra un incontro atteso da              il Centro, ascoltarne le esigenze             pazienti trentini e non solo. Per
        tanto tempo, quello tra               e programmare le mosse future                 prima è stata realizzata una stan-
        il direttivo dell’Associa-            per continuare a migliorare gli               za con anticamera e bagno per la
zione Trentina Fibrosi Cistica e              standard d’eccellenza.                        degenza. Ora, a distanza di un
lo staff medico e infermieristi-              Le pareti dei corridoi, appena                decennio, sono cinque le stanze,
co del Centro di supporto pro-                ridipinte con delle grandi onde               dotate di tutti i comfort, per il ri-
vinciale per la cura della fibrosi            azzurre, rendono già tutto più ar-            covero dei pazienti. C’è una pale-
cistica di Rovereto. Un incontro              monioso e accogliente. Fin dalla              stra ambulatorio per l’attività di
informale ma molto sentito sia                sua nascita nel 2007, il Centro               fisioterapia. E tutti i locali sono
da parte dei volontari dell’asso-             si è contraddistinto per una vera             stati attrezzati recentemente con
ciazione che dal personale del                e propria alleanza con i pazienti             impianti di climatizzazione per
reparto che ha sede nell’Unità                e le loro famiglie per il raggiun-            garantire frescura nei mesi estivi
operativa di pediatria dell’ospe-             gimento degli obiettivi comuni,               e calore d’inverno.
dale Santa Maria del Carmine di               pur su fronti diversi e con ruo-              “L’Associazione ci ha aiutato a
Rovereto. Venerdì 22 settembre                li distinti, diventando presto il             camminare veloci e ci ha per-
è stata l’occasione per visitare              punto di riferimento per tutti i              messo di disporre di un aiuto

Lo staff del Centro Provinciale per la cura della Fibrosi Cistica con il direttivo dell’Associazione Trentina Fibrosi Cistica

                                                                                                                          Ottobre 2017
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10    COLLABORAZIONI                                                                  Diamo ali alla speranza

                                                                                       La caposala, Lia Gobbi, con la centralina
                                                                                       di monitoraggio
     Un momento dell’incontro
                                                                                       trollo a distanza dei parametri
     prezioso”, ha affermato lo staff      per la quale l’Associazione Tren-           dei pazienti, riuscendo a rispet-
     del Centro, rimarcando l’impor-       tina si è resa disponibile al finan-        tare la loro privacy. Questo siste-
     tanza di quest’unione di intenti.     ziamento dei lavori.                        ma si avvale di quattro monitor
     Ad accogliere il direttivo c’erano    Con l’occasione medici e in-                multiparametrici di ultima gene-
     tutti: il dottor Carlo Polloni, at-   fermieri hanno accompagnato                 razione: un grande passo avanti
     tuale direttore facente funzioni      i volontari dell’associazione a             nel miglioramento della qualità
     del reparto di Pediatria, chiama-     toccare con mano i vari inter-              dell’assistenza.
     to a sostituire Ermanno Baldo,        venti realizzati negli ultimi anni
     la dottoressa Grazia Dinella, i       e le apparecchiature acquistate
     fisioterapisti Cristina Guerzoni,     grazie al loro sostegno. Come
     Luana Vicentini e Matteo Giu-         l’ecografo che costituisce una
     liari, il caposala Lia Gobbi, la      necessità per la diagnosi, il mo-
     dottoressa di segreteria Milena       nitoraggio non invasivo e il trat-
     Veronesi e le infermiere Tatiana      tamento di molte malattie respi-
     Callegari e Clara Comper.             ratorie, senza esporre la persona
     Da parte sua l’associazione ha        ai raggi X.
     confermato il suo impegno e           E da ultimo è stato mostrato il
     chiesto di individuare le esigenze    funzionamento della nuova cen-
     maggiormente sentite. Tra que-        tralina per il monitoraggio che             L’infermiera, Tatiana Callegari, con una
     ste è stato sollevata dagli opera-    con la telemetria permette il con-          attrezzatura diagnostica.
     tori del Centro la necessità di so-
     stenere un percorso specifico di
     formazione sull’uso del polison-
     nigrafo, uno strumento che con-
     sente di monitorare il paziente
     durante il sonno, diagnostican-
     do i disturbi respiratori e neuro-
     logici. Prima se ne occupava un
     medico, Alessandro Salvaterra,
     che ora andato però in pensio-
     ne, ma si è reso disponibile a tra-
     smettere le sue conoscenze.
     Importante sarebbe rifinanzia-
     re anche la borsa studio per la
     psicologa. E realizzare una porta
     scorrevole che separi il Centro
     dal resto del reparto pediatrico,     Norma, Andrea, Nicoletta, Bruna, Sabrina in visita al reparto

     Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza                                      L’IMPORTANZA DEL DONO 11

Ciao, io sono Daniela
C
         iao mi chiamo Daniela                ziato quando sono
         e ho 17 anni. Sono nata              stata costretta a
         il dieci luglio del 2000 e           fare continue flebo
quel giorno mamma, papà e mia                 a casa, senza mai
sorella erano davvero felici. Solo            smettere e dover
                                              stare in ospedale
                                              5/6 ricoveri all’an-
                                              no della durata di
                                              3 mesi. Il 2014 ha
                                              cambiato      total-
                                              mente la mia vita,
                                              ma l’anno fatidico
                                              è sicuramente sta-
                                              to il 2016 perché
                                              per la prima volta Daniela dopo il trapianto
                                              mi hanno parlato
                                              di trapianto bipolmonare. Accet- surro al mio cuore di essere forte..
                                              tare è stato difficile, mi è servito C’è una nuova Dani, con dei
                                              un po’ di tempo perché non ba- polmoni nuovi e con una luce
                                              sterebbe una vita per essere pron- nuova.
Daniela in attesa del trapianto bipolmonare   ti ad una cosa del genere! Esami Pochi giorni dopo un intervento
pochi giorni dopo però, il mon-               dopo esami, dottori, anestesisti, di cui ancora non mi rendo con-
do è crollato loro addosso perché             chirurghi, psicologi e poi.. è ar- to torno a casa, grata al mio an-
si sono sentiti dire: “Daniela ha             rivato il giorno della firma più gelo, alle mani magiche che mi
una malattia genetica rara, la Fi-            importante della mia vita: il 7 hanno salvato la vita, alla mia
brosi Cistica”. Pochi secondi e               febbraio 2017. Eccomi in lista famiglia, a chi mi ama.
la loro vita è cambiata per sem-              per il trapianto bipolmonare, ora Non finirò mai di ringraziare
pre. Fino a 14 anni tutto anda-               ogni giorno è buono per la gran- tutti coloro che si sono presi
va come doveva, questa malattia               de chiamata, io mi sento pronta cura di me, che mi hanno aiutata
mi costringeva a fare almeno un               e supererò il tutto. Tutto questo in questo lungo cammino, grazie
ricovero all’anno, prendere la so-            non é riuscito a togliermi il sor- dal profondo del cuore.
lita marea di pastiglie e fare tutta          riso e niente riuscirà a farlo. Ho               Vostra piccola Dani
la fisioterapia necessaria ma non             tante persone che mi vogliono
mi pesava molto. È alla fine del              bene ed è anche grazie a loro che
2014 che le cose sono cambiate;               vado avanti giorno dopo giorno,
ricoveri sempre più lunghi, sem-              io voglio vivere e vivrò a pieni
pre più pastiglie. Il declino è ini-          polmoni!

                                              10 marzo 2017 il GRANDE
                                              GIORNO:
                                              “Signorina, c’è possibilità d’or-
                                              gano”.
                                              Cuore che scoppia di felicità e di
                                              gioia, le emozioni provate sono
                                              indescrivibili.
                                              Finalmente posso rinascere!
Daniela prima del trapianto                   Sono pronta, prontissima e sus-      Un nuovo compleanno

                                                                                                         Ottobre 2017
12    RACCONTI E MEDICINA                                                         Diamo ali alla speranza

     Il servizio di psicologia dell’ospedale di Rovereto, un grande
     supporto per i malati di Fibrosi Cistica e per i loro familiari!

     Il pentolino
     di Antonino
     di Laura Franceschini*

     U
              n libro destinato ai pic-     comprendere quali ele-
              coli può aiutare anche i      menti del libro fossero
              più grandi? La risposta è     presenti nella sua storia
     stata positiva; aiuta perché come      di vita. Dalla trascrizio-
     sempre il mondo dei piccoli fat-       ne dell’intervista, consi-
     to di semplicità e genuinità entra     derando anche le osservazioni         dà un input maggiore […] Ma
     “in punta di piedi” nell’espe-         sul comportamento non verbale,        che dire, se non avessi la Fibrosi
     rienza degli adulti fornendo un        si è potuta fare l’analisi tasso-     Cistica non penso sarei la perso-
     modo diverso per guardare la           nomica, identificando sia parole      na forte e solare che sono ora.
     realtà. Promuovere il racconto         specifiche che definizioni concet-    • La patologia è stata data per
     della propria storia di vita leg-      tuali legate al percorso di vita, a   “volere” di Dio, e questo in
     gendo prima la storia di Antoni-       preoccupazioni e ad elementi di       qualche modo ne offre una sto-
     no è stato produttivo e profondo       benessere soggettivi. A distanza      ria meritevole di essere raccon-
     da un punto di vista psicologico       di un breve periodo è stato fatto     tata. Il pentolino identificato
     e sociale; la creazione di uno         un secondo colloquio presentan-       con la malattia è e deve essere
     spazio dedicato all’ascolto di se      do al paziente su dei cartoncini      sempre pulito perché se è pulito
     stessi e delle persone incontrate      le parole chiave emerse dal pri-      si sta bene, ci si sente bene. Se il
     nella propria vita, arricchisce,       mo colloquio chiedendogli di or-      pentolino non è pulito questo va
     ridefinisce e dona significato.        dinarle secondo la sua personale      ad interferire con la nostra storia
     Entrando nello specifico della         logica e di pensare a voce alta.      e non ci viene permesso di vivere
     ricerca la raccolta e l’analisi dei                                          bene la propria vita […]
     dati è stata svolta da Febbraio        IL PENTOLINO DI ANTONINO              • Ho sempre parlato della mia
     2015 a Settembre 2015 su un            Il riscontro avuto da parte dei       malattia dicendo “il mio pro-
     campione di 10 pazienti (7 fem-        pazienti ha dato delle letture        blema”. Ma, in fondo, perché
     mine e 3 maschi) di età compre-        molto interessanti:                   chiamarlo “problema”? In un
     sa tra i 17 e i 44 anni. Il progetto   • Ci sono un sacco di persone         famoso film viene detto: “Il
     comprendeva un primo collo-            che dicono che quello che ho è        problema non è il problema. Il
     quio audioregistrato nel quale         un problema, ma secondo me le         problema è il tuo atteggiamen-
     psicologa e paziente leggevano         persone si sbagliano. Io penso        to rispetto al problema”. Ed è
     assieme il libro “Il pentolino di      che la mia malattia sia un esem-      proprio così. Perché chiamar-
     Antonino”. Successivamente ve-         pio che ti permette di affrontare     lo problema quando in fondo
     nivano fatte delle domande al          molti ostacoli. Non vuol dire che     fa parte della tua vita, fa parte
     paziente (“Cosa le fa pensare          essere malati non si può fare nul-    di te, e in un qualche modo è
     questa storia? Trova delle analo-      la, anzi è grazie alla malattia che   anche grazie a lui se oggi sei la
     gie con il suo percorso di vita?       una persona può diventare più         persona che sei? Devi imparare
     Quali sono gli elementi che la         grande e arrivare a concludere o      a conviverci senza che quest’ulti-
     sollevano maggiormente e quali         iniziare i proprio desideri. Que-     mo condizioni il tuo vero modo
     la preoccupano?”) allo scopo di        sto accade perché secondo me ti       di essere, tutto qui. Fin da pic-

     Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza                                   RACCONTI E MEDICINA                                           13

cola ho sempre avuto paura che,       perché ha scelto di farlo ed è pre-   alla malattia, ma non solo. Gli
in un modo o nell’altro, la mia       disposto ad un tipo di relazione,     operatori coinvolti si sono ritro-
malattia avrebbe condizionato         che è profonda. Al termine dell’in-   vati a sorprendersi del fatto che
le mie amicizie, mi avrebbe fatta     contro e’ stato chiesto a ciascuno    i problemi dei pazienti sono am-
mettere in un angolo dagli altri,     di rispondere a due domande:          plificati dalla condizione di ma-
mi avrebbe in un qualche modo         “Quanto spesso fa la terapia e la     lattia, ma non limitati a questa.
discriminata. Crescendo questa        riabilitazione?” (scala Likert);      E’ noto ormai che una visita “di-
paura si è trasformata, e la mia                                            sease” e “doctor centred” rischia
più grande preoccupazione nel         2.“Gli aspetti consigliati dai sa-    di fallire, perché i soli protagoni-
dirlo agli altri era che avessero     nitari li segue per se stesso e il    sti sono la malattia e il medico;
potuto trattarmi diversamente,        suo benessere? E perché?”. 9 pa-      mentre la narrazione delle storie
con compassione, come se fossi        zienti su 10 hanno riutilizzato le    diviene la componente qualita-
fatta di cristallo. E non era af-     parole chiave emerse dal primo        tiva delle epidemiologie, ciò che
fatto quello che volevo. Volevo       colloquio per ri-raccontarsi nel      rende “abitate” le tabelle e invi-
solo vivere tranquillamente nello     secondo, con una modalità mag-        ta a guardare al di là dei numeri
stesso modo in cui lo facevano        giormente rivolta agli aspetti di     (G. Tognoni, 2005). Raccogliere
gli altri miei amici. […] Sono fie-   sè, facendoci riflettere anche sul-   storie significa costruire spazi
ra di quello che sono diventata,      la funzione catartica del libro.      che restituiscono voce, parola e
grazie a me ma soprattutto gra-       Le terapie e la riabilitazione ven-   dignità al paziente; l’ascolto ge-
zie a loro. Perché in fondo, senza    gono svolte quasi sempre o sem-       nera possibilità nuove e stimola
Fibrosi Cistica, io non sarei io!     pre nel 70% dei casi, quale auto-     le risorse interiori per affronta-
• Il pentolino è l’“amico imma-       responsabilizzazione, mentre le       re e gestire in modo proattivo le
ginario”, è qualcosa che ti può       motivazioni che spingono i pa-        esperienze di vita e di malattia.
aiutare anche per star bene con       zienti alla compliance terapeuti-
                                                                            Riferimenti bibliografici: • Carrier I.
la patologia. E l’amico immagi-       ca variano tra elementi intrinse-     (2009). La petite casserole d’Anatole; tr.
nario è fatto di tutte le persone     chi (perchè ci tengo a stare bene,    It. Jus M., Milani P. (2011). Il pentolino
importanti della sua vita (i geni-    fare una vita più serena, per         di Antonino, Kite Edizioni, Padova • G.
                                                                            Tognoni (2005). Aneddoti, blog, storie e
tori, gli amici), sono le persone     mantenere se stessi sani) a quelli    persone. La narrazione come priorità in-
che l’hanno aiutata nei momenti       più estrinsechi. Questa esperien-     fermieristica? Assistenza infermieristica
no e ci sono anche ora quando ha      za ci ha permesso di adottare
qualche problema […] ognuno           uno sguardo antropologico sul         *Psicologa, Centro Fibrosi Cistica – U.O.
                                                                            di Pediatria, Ospedale di S. Maria del
con la sua particolarità le ha pas-   paziente, andando ad ascoltare        Carmine, Rovereto (laura.franceschini4@
sato qualcosa di importante, so-      come si racconta in relazione         yahoo.it)
prattutto il sentire che sei come
loro, e l’aiuto a convivere con
la malattia. Per lei convivere
con la malattia significa essere
come loro e sentirsi come loro.
Queste persone permettono di
“riuscire a fare”. Devi essere
sia tu a crearli questi legami
(non di sangue) decidendo di
aprirti, di parlarne nel modo
più normale possibile in modo
che le persone ti comprendano
senza avere paura, e una parte
ce l’ha la fibrosi cistica che è un
modo di “selezione naturale”
delle persone, ossia chi decide
di starti vicino sapendo che hai
e vivi con questa patologia è

                                                                                                         Ottobre 2017
14    RACCONTI E MEDICINA                                                        Diamo ali alla speranza

     Un racconto legato alla Fibrosi cistica

     Ci sentiamo, Domani
     di Stefano Pedrini

     L’
               autostrada quel lunedì
               portava verso Vero-
               na la Storia di Luca e
     Matteo. Matteo doveva recarsi
     a Verona per essere ricoverato e
     fare esami importanti per il suo
     stato di salute. Da tempo egli si
     era aggravato e così il ricovero
     in ospedale era diventato mo-
     mento indispensabile oltre che
     importante. Luca era l’amico
     incontrato quasi per caso. Luca
     si era reso disponibile in una
     recente occasione ad offrire un
     aiuto per risolvere una questione
     (piccola ma importante) nata sul
     suo lavoro. In realtà Matteo ave-     tacca all’albero, per succhiargli     Nord, i due accordavano pie-
     va ancora delle riserve per non       ciò che ha di prezioso per cresce-    namente sul fatto che al giorno
     dire dei dubbi sulle reali capacità   re bene.                              d’oggi lavori senza contratto che
     di questo amico, intento in quel      Per Matteo l’ospedale era quasi       inducevano la paura di perderli
     momento a portare l’auto su cui       una seconda casa. Una maledetta       di fronte a richieste tipo: “ potrei
     viaggiavano, verso la poco desi-      seconda casa dove su tutto, tro-      avrei una mezza giornata?” non
     derata meta.                          neggiava il solito letto essenziale   era giusto ci fossero.
     Comunque Luca si era mostra-          nella forma quanto tremendo, in       L’amica di Matteo era rimasta
     to fedele alle sue richieste. Forse   quelle sue pretestuose ordinate       così al suo precario posto di la-
     non era così bravo a risolverle       pieghe di pulite lenzuola.            voro ed egli trovò più interessan-
     ma era comunque presente: lui         In quel momento del viaggio           te il viaggio con Luca che con i
     c’era.                                però i due amici stavano dis-         suoi genitori, piuttosto apprensi-
     E anche quel giorno Luca si era       sertando sul bello della riviera      vi. Egli certamente riconosceva il
     preso il tempo per accompa-           romagnola. Il mare non era cer-       lavoro e l’importanza di suo pa-
     gnarlo e pareva anzi, avesse ac-      tamente dei migliori ma tutto         dre e le cure preoccupate di sua
     colto con piacere quel momento.       l’insieme che si stendeva sulla       madre ma era giunto all’età che
     Il viaggio procedeva lineare e        riva, garantiva una vacanza pia-      trovava legittimo oltreché dove-
     veloce e faceva pensare ad en-        cevole, soprattutto se trascorsa      roso, usare al meglio la sua au-
     trambi di come sarebbe la vita        con la propria compagnia o se         tonomia.
     se anch’essa procedesse lineare...    vogliamo esagerare, con la pro-       Crescere non era stato facile tra
     forse non così veloce, questo no      pria compagna. Matteo aveva           terapie, dottori e un sacco di
     ma lineare sì, certamente sì.         una simpatia molto profonda           raccomandazioni ma ci era riu-
     Matteo conviveva da anni con la       che in quell’occasione proprio        scito comunque piuttosto bene
     sua malattia. Una malattia che        non aveva potuto esserci. Infat-      e quindi, perché non godere dei
     come una pianta infestante si at-     ti all’uscita al casello di Verona    traguardi raggiunti? Al primo

     Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza                                  RACCONTI E MEDICINA                                         15

semaforo lungo la via d’accesso      Ma la “casa” maledetta alla fine      una nuova esperienza (non sem-
alla città scaligera, Luca si per-   c’era in tutta la sua essenziale      pre l’ospedale).
mise di ricordargli di telefonare    funzione. Il letto troneggiava nel    Ci si sarebbe risentiti domani.
nel pomeriggio a casa per dire       mezzo di un posto che pareva          Luca raggiunse l’auto e prima di
come le cose stavano andando.        avesse la forza di allontanare i      salire si girò per osservare la lun-
In questo Luca ricordava un          due dal quell’orizzonte poco pri-     ga fila di finestre sovrapposte. Il
poco la figura di un adulto no-      ma desiderato.                        sole basso non lasciava intravve-
ioso ma il modo di Luca in real-     In fondo il posto era quello che      dere ciò che c’era dietro. Ma lui
tà non appariva fastidiosamente      era, null’altro che un ospedale       comunque pensò a Matteo die-
normativo. Pure lui era d’accor-     pulito e grande. Le Storie che        tro quei vetri, aggrappato come
do che ricevere notizie dalle per-   ci arrivavano fin dentro quelle       lui al Domani.
sone alle quali ci tenevi era cosa   “case” maledette lo rendevano         Dietro i vetri il nome di Mat-
buona.                               però un posto ingiusto.               teo, scivolò su un pezzo di car-
Uscito dall’ospedale era sempre      Lì dentro non ci arrivava solo        ta apposto sul comodino tra le
più convinto che sarebbe andato      la malattia ma ci arrivavano          medicine. Ora lui si ricordava di
un periodo al mare, in vacanza       dei Nomi con sogni e speranze.        un posto di mare che prima in
e così terminò con il suo ami-       Ci arrivò quella mattina anche        macchina non gli usciva. Se lo
co una alquanto interessata di-      Matteo sognando il mare ove           doveva ricordare per la prossima
scussione sul posto migliore ove     tutto appariva perfetto e senza       volta che avrebbe sentito Luca,
esaudire questo desiderio.           problemi.                             anzi prima ancora lo avrebbe
Il mare dava a Matteo l’impres-      Sì, Matteo più di una volta           proposto alla sua amica che già
sione della libertà. Tutta quella    avrebbe desiderato una vita fatta     appariva sotto forma di numero
lunga linea dell’orizzonte con       di tante certezze e poche speran-     sul suo cellulare.
davanti così tanta acqua. Al         ze. Le speranze apparivano a lui      Matteo chiuse quella giornata
mare poi tutto appariva perfet-      come un improvviso temporale          con una telefonata ai suoi geni-
to: un mondo senza problemi se       che rovina senza di nulla preoc-      tori e con la piacevole sensazio-
non quello di scegliere il gusto     cuparsi, una giornata di spiaggia     ne di sentirsi “pensato”. Questo
gelato da mettere sul cono o la      e di bagni in mare. Inutile era       accresceva la percezione di sen-
scelta della fila di ombrelloni.     soffermarsi adesso su certe rifles-   tirsi comunque anche lui, parte-
Fantastico! Avrebbe proprio          sioni che non lo avrebbero certo      cipe insieme agli altri al Domani,
fatto così! Forse il suo amico       aiutato a distendersi su quelle       nonostante quella pianta infe-
poteva andare con lui? Luca ri-      lenzuola in attesa del solito pro-    stante che gli rubava un sacco
spose poco convinto. Dipendeva       tocollo di “Benvenuto”.               di “cose”. Lui era forte perché
dal periodo ma al limite poteva      All’amico che lo accompagna-          insieme agli altri ci si sente sem-
organizzarsi un fine settimana.      va, le pieghe di quelle lenzuola      pre forti e Luca salutandolo gli
Tutto da vedere comunque. Se         che iniziavano ad accoccolar-         aveva stretto la mano dicendo-
ne sarebbe parlato più avanti e      si attorno a Matteo apparvero         gli: “Ci sentiamo, Domani.
così Luca preso tra una mezza        quelle sì, come una certezza. La
promessa e l’amore condiviso         certezza che non sarebbero mai
per il mare, si offrì di ritornare   riuscite a sconfiggere il Domani.
a riprendere l’amico quando sa-      Il Domani era al suo posto come
rebbe stato dimesso.                 un fedele Pensiero che rendeva
Ma quando sarebbe stato di-          meno amaro il saluto tra i due.
messo? A questa domanda al           Il viaggio era durato poco ma
momento non c’era risposta. Il       era stato sufficiente ad unire i
ricovero avvenne facendo fare        due amici nella convinzione che
alla valigia di Matteo un lungo      Pensare al domani avrebbe reso
percorso tra piani e locali uniti    possibile una infinità di nuovi
da lunghi corridoi. I due avan-      viaggi. Avrebbero potuto viag-
zavano con incertezza seguendo       giare anche con l’aiuto di una
indicazioni non sempre chiare.       discussione o con il condividere      Stefano Pedrini, educatore professionale

                                                                                                      Ottobre 2017
16    LE NOSTRE MANIFESTAZIONI   Diamo ali alla speranza

                                                   I E !
                                        GR      AZ

     Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza   LE NOSTRE MANIFESTAZIONI           17

                                              Ottobre 2017
18    RICERCA                                                                  Diamo ali alla speranza

       Progetto di ricerca FFC#1/2017 adottato dall’Associazione Trentina
       Fibrosi Cistica Onlus presso la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica onlus
       in ricordo di Maria Cainelli e Romana Petrolli per l’importo di 10.000
       euro

       In ricordo di
       Maria Cainelli
       e Romana Petrolli
       Responsabile: Anna Cereseto         Obiettivi
       (Centro per la Biologia Integrata   L’editing genomico consiste nel-
       - CIBIO, Università degli Studi     la modifica diretta del gene at-
       di Trento)                          traverso un sistema di recente
       Categoria: Terapie del difetto di   identificazione composto da se-
       base                                quenze di DNA (CRISPR) e un
                                           enzima {Cas9).
       Partner: Zeger Debyser (Lab. for    Il sistema CRISP/Cas9 riconosce
       Molecular Virology & Gene           il tratto di DNA mutato, lo taglia
       Therapy, Center for Molecular       e incolla i frammenti rimanenti.      Maria Cainelli         Romana Petrolli
       Medicine, Faculty of Medici-        l ricercatori di questo progetto
       ne, KULeuven); Daniele Aro-         intendono applicare l’editing ge-     re speciale ideato per ottenere
       sio (Istituto di Biofisica, CNR,    nomico alle mutazioni che alte-       massima sicurezza e diffusione
       Trento)                             rano lo splicing del gene CFTR        (VlPs,Viral Like Particles) e mu-
       Ricercatori coinvolti 7             (lo splicing è il meccanismo di       tazioni splicing prese in esame
                                           eliminazione degli introni, cioè      saranno 3272 -26 A>G e 3849
       Durata 2 anni                       le parti non codificanti del gene).   +10Kb C>T. Speciali guide co-
       Finanziamento totale 90.000 €       La tecnica è infatti chiama-          stituite da frammenti di RNA
                                           ta SpliceFix = Ripara Splicing.       individueranno l’introne muta-
                                           CRISP/Cas9 verrà introdotto           to, che verrà eliminato da Cas9.
                                           nella cellula attraverso vetto-       In queste mutazioni l’elimina-
                                                                                 zione dell’introne è sufficiente
                                                                                 per ottenere la riparazione del
                                                                                 gene e la corretta sequenza de-
                                                                                 finitiva. L’efficacia della ripara-

i Cistica onlus                                                                  zione sarà verificata misurando
                                                                                 il funzionamento della proteina
                                                                                 CFTR su organoidi di pazienti
                                                                                 con queste mutazioni. SpliceFix
                                                                                 può rappresentare una modalità
                                                                                 innovativa di terapia genica in
                                                                                 fibrosicistica.

       Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza                                                  INFORMAZIONI                        19

              Dalla vostra parte
Cari soci/sostenitori               bilizzare verso la malattia e il     na sulla tematica riguardante
                                    miglioramento della vita dei         l’accertamento degli stati in-
Lo statuto dell’Associazione        malati di fibrosi cistica e le       validanti a tutela dei pazienti
Trentina Fibrosi Cistica appro-     loro famiglie”                       con Fibrosi Cistica ed i bene-
vato con delibera del Consiglio     “Tutela dei diritti sanitari e       fici di cui alla Legge 5/2/1992
Direttivo di data 22 maggio         sociali dei malati di fibrosi ci-    n. 104.
2005, all’art. 4 prevede che gli    stica anche accompagnandoli          Nel prossimo numero del no-
scopi perseguiti dall’Associa-      nei rispettivi distretti sanitari,   stro Notiziario vi daremo ulte-
zione consistono, tra gli altri,    medici, ospedali, uffici pro-        riori dettagli su quanto emerso
nella:                              vinciali o comunali, scuole e        dagli incontri sopracitati visto
“Sensibilizzazione      dell’opi-   lavoro”                              che tali riunioni si sono chiuse
nione pubblica sulla patolo-                                             con l’impegno da parte dell’As-
gia della fibrosi cistica e sulle   Ci soffermiamo, in partico-          sessore e dei vertici dell’A-
problematiche mediche e so-         lare, su questi due aspetti          zienda sanitaria di valutare la
ciali ad essa correlate; me-        per informarvi degli incontri        questione posta alla loro atten-
diante manifestazioni, serate,      che stiamo affrontando con           zione.
e quant’altro serva per sensi-      i vertici della Sanità Trenti-                        Nicoletta Weber

                           info@associazionetrentinafibrosicistica.it

                                                                                               Ottobre 2017
20     SOLIDARIETÀ                                                                        Diamo ali alla speranza

     LE MANIFESTAZIONI
     GIÀ “ARCHIVIATE”
     … CI VUOLE UN FIORE

     R
             ingraziamo tutti i volontari dell’Associazio-
             ne Trentina Fibrosi Cistica Onlus e quanti
             hanno acquistato le roselline per il grande
     contributo dato alla campagna raccolta fondi per
     l’acquisto di uno spirometro da donare al Centro
     Provinciale Fibrosi Cistica di Rovereto.
     Siete stati tutti meravigliosi! Ringraziamo i parroci
     per la collaborazione.                                  I volontari all’opera per “Acquista una rosa e sostie-
                                                             ni i nostri progetti presso Il Centro Provinciale Fi-
     …insieme per vincere la fibrosi cistica!                brosi Cistica” - Pediatria dell’Ospedale di Rovereto.

     Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza                            SOLIDARIETÀ           21

CANTINE APERTE “PER NOI…”

                                          Z I E !
                                      GRA

G
         razie alle cantine/enote-
         che Endrizzi di S. Miche-
         le All’Adige, Maso Poli
di Lavis, Cantina Mezzacorona
Rotari di Mezzocorona, Az.A-
gr. Bellaveder di Faedo, Borgo
dei Posseri di Ala, Enoteca Colli
Zugna di Mori, Cantina Sociale
di Trento che in occasione dell’e-
vento Cantine Aperte 2017 so-
stengono i progetti dell’Associa-
zione Trentina Fibrosi Cistica!
Parte del ricavato è stato devo-
luto alla nostra Associazione a
favore della lotta alla fibrosi ci-
stica.

                                                           Ottobre 2017
22    COLLABORAZIONI                        Diamo ali alla speranza

     FESTA DELL’AMICIZIA E DELLA SOLIDARIETÀ

     D
              omenica 28 maggio 2017
              in una cornice di festa,
              amicizia e solidarietà,
     presso la palestra della scuola
     Marie Curie di Pergine Valsuga-
     na, si è svolto il III Trofeo “Mika-
     kyu insieme per...”, torneo di pal-
     lavolo a squadre miste, promosso
     dalla Associazione MIKAKYU.
     La bella e lodevole iniziativa è
     stata promossa per la sensibiliz-
     zazione della fibrosi cistica e per
     una raccol-
     ta fondi per
     il progetto
     di ricerca
     adottato.
     Un grazie
     di      cuore
     agli orga-
     nizzatori
     e a tutti i
     partecipan-
     ti al torneo.

     Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza                                                APPUNTAMENTI                         23

LUCCIOLATA DI S. VIGILIO

A
         nche quest’anno, nono-        loncini a portare messag-
         stante le difficoltà incon-   gi in paesi lontani. Ogni
         trate dal nostro amico e      partecipante ne aveva uno
sostenitore Gianluca Ortolani,         al quale era attaccato un
per organizzare la 4 edizione          biglietto con scritto un de-
della “Lucciolata di San Vigi-         siderio. In calce una nota:
lio” ci siamo anche noi.               «Comunica dove sei atter-
La manifestazione organizza-           rato». A mezzanotte, dal
ta dall’Associazione “VIVI LO          Doss Trento, i palloncini
SPORT” ha lo scopo di sostenere        sono volati nella notte.
diverse associazioni onlus, come       Nel 2015 un palloncino
Anfas, l’Associazione Trentina         arrivò fino in Ungheria, 5
Fibrosi Cistica, la Lilt, l’associa-   giorni dopo la manifesta-
zione Mauro Conotter, l’asso-          zione. Lo trovò una ragaz-
ciazione Amici della Colombia e        za che postò la foto sulla
l’Associazione Trentina Diabete        pagina dell’associazione
Giovanile. Grazie quindi all’en-       Vivi lo Sport.
                   tusiasmo      dei   Anche quest’anno per la
                   trentini nel par-   terza volta il pastora-
                   tecipare ad una     le in palio al gruppo
                   manifestazione      più numeroso, un’o-
                                       pera di bronzo alta             Classifica gruppo più numeroso:
                   capace di unire
                                                                       Ass. Trentina Fibrosi Cistica   261
                   la solidarietà al   due metri, è stato vinto
                                                                       Anfas                            87
                   camminare in-       dalla nostra Associazio-
                                                                       Marathon                         67
                   sieme.              ne con ben 261 parteci-
                                                                       Ass. Trentina Diabete Giovanile 65
                   Non più tor-        panti alla lucciolata.
                                                                       Lilt                             55
                   ce, ma faretti      Un grazie a tutti per aver
                   e bracciali lu-     contribuito ancora una
                   minosi ad ac-       volta a far grande la lotta
                   compagnare          alla fibrosi cistica e la sua
                   la marcia, pal-     Associazione.

                                                                                              Ottobre 2017
24   COLLABORAZIONI                                     Diamo ali alla speranza

     LA MOSERISSIMA SOSTIENE L’ASSOCIAZIONE
     TRENTINA FIBROSI CISTICA - SABATO 8 LUGLIO 2017

     I
         n una splendida cornice di
         pubblico e da una entusiasti-
         ca partecipazione di ciclisti,
     si è svolta sabato 8 luglio 2017,
     la terza edizione della “Moseris-
     sima”, manifestazione sportiva
     in onore di Francesco Moser e
     della sua famiglia, che hanno
     scritto la storia del ciclismo degli
     anni 50 ai giorni nostri.
     Con il fascino del vintage ha pre-
     so il via un evento unico su un
     tracciato originale con biciclette
     d’epoca.
     Ancora una volta grazie al no-
     stro testimonial Francesco Mo-
     ser e all’APT Trento-Valle dei
     Laghi, l’Associazione Trenti-
     na Fibrosi Cistica Onlus è sta-
     ta ospite della ciclostorica di
     Trento e quindi presente con un
     punto informativo e di raccolta
     fondi per sensibilizzare verso la
     fibrosi cistica presso l’Expo di
     piazza Fiera a Trento.
     È stata anche l’occasione per co-
     noscere nuovi amici e sostenitori.

                                                                                                                               Cena rustica
                                                                                                                             a Casa di Checco
                                                                                                                                           L’antipasto

                                                                                                                                 Affettati misti serviti
                                                                                                                                dal Mastro salumiere
                                                                                                                                           Il piatto unico
                                                                                                                                                      ico con…
                                                                                                                              L’angolo coreograf fatta
                                                                                                                                La polentina storese tonco
                                                                                                                                                        co
                                                                                                                              al momento con il tipi formaggi
                                                                                                                                                    a di
                                                                                                                            del pontesel, fondut
                                                                                                                                                       ghi trifolati
                                                                                                                             teneri di malga e fun
                                                                                                                                           Il dessert
                                                                                                                                                       mele trentine
                                                                                                                            Il classico strudel di
                                                                                                                                      con salsa vaniglia
                                                                                                                                                   Il caffè
                                                                                                                                                zante e naturale
                                                                                                                            Acqua minerale friz ntina Moser
                                                                                                                             Selezione di vini Ca
                                                                                                                                     7 luglio - ore 19.30
                                                                                                                                                      Moser
                                                                                                                                   Azienda Agricola
                                                                                                                                                           lo, 5 – Trento
                                                                                                                                        Via Castel di Gardo

                                                                                                                                           Info e prenotaz ioni:      Lagh i
                                                                                                                                                   Bondone, Valle dei
                                                                                                                                APT Trento, Monte
                                                                                                                                                        discovertrento.it
                                                                                                                                  0461.216000 – info@
                                                                                                                                               costo 25,00 €

                                                          La Moserissima sostiene l’Associazione Trentina Fibrosi Cistica

                                                                                                                                                                     La Moserissima

     Al gazebo dell’Associazione con Paolo Savoldelli
                                                                                                                                                                    è evento partner
                                                                                                                                                                  del Ciclo Club Eroica

     Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza                                                INIZIATIVE IN CORSO                               25

Campagna del Ciclamino per la lotta alla Fibrosi Cistica

Per fare un progetto
ci vuole un fiore

                         …Per fare un progetto ci vuole un fiore…

Acquista un ciclamino e sostieni la ricerca contro la Fibrosi Cistica
e il Centro Provinciale presso la Pediatria dell’Ospedale di Rovereto

P
        ossiamo certamente defi-         cato a Maria Cainelli e Romana        Barbara, Valeria e Isabel
        nire questo fiore come il        Petrolli, grandi mamme di tanti
        simbolo della ricerca in         nostri volontari.                     Cimone e i nostri volontari che
quanto in tantissime piazze d’I-         Desideriamo ringraziare i parro-      ci offrono il loro tempo per aiu-
talia tanti volontari offrono il         ci, la direzione dell’Ospedale di     tarci in questo grande progetto e
ciclamino per finanziare il lavo-        Rovereto, l’AVIS di Caldonazzo,       soprattutto quanti ci sostengono
ro dei ricercatori impegnati nei         Levico, Borgo, la Pro Loco di         acquistando il proprio ciclamino.
progetti selezionati dal Comita-
to Scientifico FFC per migliorare
le cure, accrescere la qualità e la
vita dei malati e colpire alla radi-
ce il difetto che causa la fibrosi ci-
stica. E come ogni anno noi non
potevamo astenerci dal sostenere
questa iniziativa offrendo cicla-
mini all’ingresso dell’Ospedale
di Rovereto e in molti paesi del
Trentino a favore del progetto di
ricerca FFC n. 1/2017 (descritto
a pag. 18) da noi adottato pres-
so la Fondazione Ricerca Fibro-
si cistica, condotto dal CIBIO
dell’Università di Trento e dedi-        Nicole e Giulia, piccole volontarie

                                                                                                           Ottobre 2017
26    TESTIMONIANZE E LETTERE…                                            Diamo ali alla speranza

     Volontario perché…
                                              Mi sono trovata a scoprire questa malattia in un momento
                                              della mia vita un po’ particolare, avevo sentito parlare di
                                              fibrosi cistica, ma non mi ero mai interessata più di tanto.
                                              Ho scoperto di essere portatrice sana di questa malattia
                                              una settimana prima di sapere che aspettavo il mio primo
                                              bimbo: è stato un fulmine a ciel sereno! Mi avevano messo
                                              in guardia per tutto quello che poteva succedere se il
                                              bambino fosse stato ammalato, solo però se fosse stato
                                              portatore sano anche mio marito e dopo qualche esame
                                              abbiamo saputo che lui era a posto. Da lì c’è stato un po’
                                              di sollievo, quei momenti sono stati intensi, per questo se
      Ho conosciuto la Fibrosi                posso dare un piccolo aiuto per raccogliere dei fondi perché
      Cistica con gli occhi di                la ricerca continui ne sono ben felice.
      bambina, vedendo il                     Noi siamo stati fortunati, ma tanti ancora non sanno (come
      cuginetto che da guerriero              non sapevamo noi) l’importanza di sapere se si è portatori
      si difendeva dai suoi                   sani di fibrosi cistica e cosa comporta la malattia anche
      attacchi… erano tanti                   se adesso, ci sono migliori prospettive di vita rispetto a
      anni fa! Ho nel cuore la                molti anni fa dove i bambini raramente raggiungevano l’età
      sua battaglia e per quel                dell’adolescenza.
      che posso mi impegno nel                Forse la mia motivazione è un po’ egoistica nel senso che
      sostenere chi sostiene                  ho iniziato il mio aiuto solo dal momento che ho scoperto
      battaglie come la sua…                  di essere portatrice, però adesso ci sono e nelle mie
      Ciao Fabrizio !                         possibilità ci sarò, anzi le due Katia ci saranno!
                               Katja                                                                   Katia

                                                I Volontari sono la vera forza della nostra Associa-
                                                zione: DONANO il loro tempo e la loro esperienza,
                                                perché fare del bene fa stare bene RENDI PREZIO-
                                                SO IL TUO TEMPO LIBERO UNISCITI A NOI !
                                                Puoi contattarci: Cell. 340 522 88 88
                                                info@associazionetrentinafibrosicistica.it
                                                Grazie!

                                                    Sostengo l’Associazione
           Sono una volontaria perché               Trentina Fibrosi Cistica
           voglio trovare una cura per              Onlus, affinché tutte
           me e per i miei amici e voglio           le persone affette da
           fare in modo che i bambini del           questa malattia possano
           futuro non nascano più con               conoscere la leggerezza
           la fibrosi cistica. Dobbiamo             di un respiro libero
           scendere in campo in prima               grazie al grande dono
           persona a lottare per ciò che            di un trapianto come è
           vogliamo per il nostro futuro.           successo a me.
                                    Barbara                              Ilaria

     Ottobre 2017
Diamo ali alla speranza             TESTIMONIANZE E LETTERE… 27

                                   Nei miei momenti di
                                   volontariato non sono io che
                                   aiuto, ma sono aiutato ad
                                   aiutare, quindi ricevo molto di
                                   più di quello che riesco a dare,
                                   ma lo dono con tutto il cuore.
                                                                 M.

                                                                      A parte aiutare chi non
                                                                      respira, aiutare grandi
Sono volontaria perché mia                                            e piccini a fare una vita
figlia ha la fibrosi cistica e                                        normale, siamo una bella
voglio garantirle un futuro                                           famiglia allargata, tutti
migliore. Solo mettendo                                               per uno e uno per tutti.
a disposizione il nostro                                                                   Marina
prezioso tempo, possiamo
aiutare l’Associazione e la
ricerca a crescere, per poter
trovare finalmente una cura
a questa malattia. In questa
Associazione mi trovo a mio          Perché sono volontaria dell’ATFC?
agio perché c’è il confronto         Bella domanda. In realtà tutto è partito per caso, un
di idee e tante belle persone        mio collega e carissimo amico era affetto da fibrosi
che mi ascoltano e mi                cistica e mi ricordo che ogni anno,
capiscono. Oltre ad aiutare,         in ufficio, portava rose o ciclamini ed era diventata
si viene aiutati, ed è questo        ormai una consuetudine adottare queste piantine
il bello del volontariato.           nonostante il mio pollice non proprio verde, quando
                          Norma      lui è andato via, mi mancava questo appuntamento
                                     annuale e quindi ho preso contatti con l’associazione
                                     per continuare quella tradizione che non volevo
                                     dimenticare e soprattutto abbandonare.
                                     E dopo tanto tempo eccomi ancora qui, mi rendo
                                     conto che fare volontariato non solo porta
                                     giovamento alle persone che ne beneficiano, ma
                                     soprattutto a chi dona il proprio tempo per svolgere
                                     questa attività, quando sono alle manifestazioni
                                     da noi organizzate mi sento circondata da belle
                                     persone, da persone che donano tempo agli
                                     altri, da tanto calore, spensieratezza e da gioia,
                                     guardandomi intorno mi rendo conto che il mondo
                                     non è solo un agglomerato di brutture e cattive
                                     notizie e sono convinta che in questo mondo ci
Ho respirato volontariato sin        sia ancora tanta gente che si prodiga per gli altri
da ragazzina con mia madre           semplicemente per questo. Sappiamo bene che
fondatrice e presidente              ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano,
dell’Associazione Nazionale          ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano
Famiglie contro il cancro, dalla     mancherebbe. Importante non è ciò che facciamo,
quale ho avuto l’esempio di          ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo!
altruismo e solidarietà.                                                           Nicoletta
                           Tania

                                                                                     Ottobre 2017
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