Dialogo CTA sull'integrazione "Lavorare - offrire e sfruttare opportunità"
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Dialogo CTA sull’integrazione «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità» Bilancio globale 2012-2016 05.10.2016
I partecipanti al dialogo CTA sull’integrazione «Lavorare - offrire e sfruttare opportunità» sono: Confederazione Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP (Segreteria di Stato della migrazione SEM) Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI Segreteria di Stato dell’economia SECO Cantoni Conferenza dei governi cantonali (CdC) Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) Conferenza dei direttori cantonali dell’economia pubblica (CDEP) Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali CDOS) Città e Comuni Unione delle città svizzere (UCS) Iniziativa delle città per la politica sociale Associazione dei Comuni svizzeri (ACS) Datori di lavoro/Associazioni mantello Unione svizzera degli imprenditori (USI) Unione svizzera delle arti e mestieri (usam) Datori di lavoro/Associazioni settoriali Allpura Curaviva GastroSuisse hotelleriesuisse Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC) swissstaffing Lavoratori/Associazioni mantello Travail.Suisse Lavoratori/Sindacati Unia Migranti/Associazioni mantello Forum per l’integrazione delle migranti e dei migranti (FIMM) Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) 1
INTRODUZIONE ........................................................................................................................... 6 1 CAMPO D’AZIONE «INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE» ........................................... 6 1.1 PRIME INFORMAZIONI DELLO STATO E CONSULENZA AI DATORI DI LAVORO E AI LAVORATORI .............................................. 6 1.2 GESTIONE DELLE DIVERSITÀ CULTURALI E TUTELA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI .............................................................. 7 1.3 ATTIVITÀ CONGIUNTE DELLO STATO E DELL’ECONOMIA ............................................................................................ 8 1.4 ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI PADRONALI E SETTORIALI ................................................................... 8 1.5 INTEGRAZIONE E NON DISCRIMINAZIONE NEI CICLI DI FORMAZIONE SETTORIALI ............................................................... 9 1.6 CONCLUSIONI RELATIVE AL CAMPO D’AZIONE «INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE» PER IL 2012-2016 .......................... 10 1.7 IMPEGNO DELLA SOCIETÀ CIVILE ....................................................................................................................... 11 2 CAMPO D’AZIONE «LINGUA E FORMAZIONE» .................................................................. 12 2.1 CORSI DI LINGUA ORIENTATI ALLA PRATICA .......................................................................................................... 12 2.2 PROMOZIONE LINGUISTICA SUL POSTO DI LAVORO ................................................................................................ 12 2.3 COMPLETAMENTO DEL SISTEMA DI APPRENDIMENTO LINGUISTICO «FIDE» .................................................................. 13 2.4 «IL TEDESCO SUL CANTIERE» ........................................................................................................................... 14 2.5 «IL FRANCESE E L’ITALIANO SUL CANTIERE»......................................................................................................... 15 2.6 «TEDESCO-FRANCESE-ITALIANO» IN ALTRI SETTORI ............................................................................................... 16 2.7 CONCLUSIONI RELATIVE AL CAMPO D’AZIONE «LINGUA E FORMAZIONE» PER IL 2012-2016........................................... 17 3 CAMPO D’AZIONE «INTEGRAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO DEI RIFUGIATI RICONOSCIUTI E DELLE PERSONE AMMESSE PROVVISORIAMENTE» ......................... 18 3.1 INCREMENTO DEL NUMERO DEGLI OCCUPATI ....................................................................................................... 18 3.2 MAGGIORE INFORMAZIONE E CONSULENZA PER LE AUTORITÀ E I DATORI DI LAVORO ...................................................... 21 3.3 DOSSIER DI CANDIDATURA CONFORMI ALLE ESIGENZE SETTORIALI ............................................................................. 21 3.4 SENSIBILIZZAZIONE DEI DATORI DI LAVORO PUBBLICI E PRIVATI ................................................................................. 22 3.5 PROGETTI PILOTA ......................................................................................................................................... 23 3.6 CONCLUSIONI RELATIVE AL CAMPO D’AZIONE «INTEGRAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO DEI RIFUGIATI RICONOSCIUTI E DELLE PERSONE AMMESSE PROVVISORIAMENTE» PER IL 2012-2016 ................................................................................ 25 4 BILANCIO GLOBALE 2012 - 2016 ........................................................................................ 26 2
Panoramica del conseguimento degli obiettivi Campo d’azione «Informazione e sensibilizzazione» Prime informazioni dello Stato e consulenza ai datori di lavoro e ai lavoratori Obiettivo: entro il 2016 tutti i Cantoni, le grandi città e i grandi Comuni hanno fornito, nell’ambito dei loro programmi d’integrazione, le prime informazioni ai nuovi immigrati e predisposto adeguati ser- vizi di consulenza e promozione dell’integrazione a disposizione sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. Bilancio globale 2012-2016: complessivamente l’obiettivo è stato raggiunto. Nel quadro dei pro- grammi d’integrazione cantonali 2018-2021 i Cantoni amplieranno o potenzieranno le loro offerte in funzione del fabbisogno. Attività congiunte dello Stato e dell’economia Obiettivo: entro il 2016, i Cantoni e le organizzazioni del mondo del lavoro hanno attuato iniziative congiunte di informazione e sensibilizzazione (comunicazione delle aspettative, presentazione di servizi di consulenza e di promozione dell’integrazione, ecc.), coinvolgendo nella misura del possi- bile anche le città e i Comuni più grandi. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato perlopiù raggiunto. Diversi Cantoni intendono inte- grare la collaborazione con organizzazioni del mondo del lavoro nei programmi d’integrazione can- tonale (PIC) 2018-2021. In questo modo il dialogo sull’integrazione CTA esercita una presa mag- giore a livello regionale. Attività di informazione delle associazioni padronali e settoriali Obiettivo: entro il 2016, le associazioni padronali e settoriali utilizzano attivamente i propri media e le proprie pubblicazioni per informare sui temi dell’integrazione e della discriminazione, avvalendosi a tale scopo del sostegno specialistico delle autorità statali preposte all’integrazione. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato perlopiù raggiunto. Occorre garantire che i media delle associazioni nazionali abbordino anche in futuro temi inerenti all’integrazione. Integrazione e non discriminazione nei cicli di formazione settoriali Obiettivo: seguendo l’esempio di GastroSuisse, entro il 2016 almeno altri due settori economici con un’elevata percentuale di manodopera estera affrontano i temi dell’integrazione e della discrimina- zione nei loro corsi di formazione per quadri e responsabili del personale. Bilancio complessivo 2012-2016: l’obiettivo non è stato raggiunto. Campo d’azione «Lingua e formazione» Corsi di lingua orientati alla pratica Obiettivo: nel quadro dei loro programmi di integrazione, entro il 2016 tutti i Cantoni e le città e i Comuni più grandi offrono corsi di lingua orientati alla pratica. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato perlopiù raggiunto. I corsi di lingua orientati alla pratica sono proseguiti nel quadro dei programmi d’integrazione cantonali 2018-2021 (PIC). Promozione linguistica sul posto di lavoro Obiettivo: entro il 2016, i servizi specializzati in materia d’integrazione illustrano alle imprese come promuovere, nella realtà aziendale di tutti i giorni, le competenze linguistiche dei propri collaboratori in modo semplice e pratico (creazione di un contesto favorevole all’apprendimento). 3
Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto. I partner del dialogo proseguiranno il lavoro di sensibilizzazione. Completamento del sistema di apprendimento linguistico «fide» Obiettivo: entro il 2016, la Confederazione completa lo sviluppo del sistema di apprendimento lin- guistico orientato alla pratica «fide» e promuove, insieme a Cantoni, città e Comuni, l’adozione del sistema da parte degli organizzatori di corsi di lingua. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto. Lo sviluppo del sistema di apprendimento linguistico «fide» è stato completato; il sistema è utilizzato dai partner del dialogo statali e privati. «Il tedesco sul cantiere» Obiettivo: entro il 2016, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori e il sindacato Unia organiz- zano almeno 15 corsi «Il tedesco sul cantiere» in diversi Cantoni (principio: partecipazione gratuita al corso, tenuto sul posto di lavoro immediatamente prima o dopo oppure durante l’orario di lavoro). Bilancio globale 2012-2016: con circa 250 corsi in tutta la Svizzera tedesca, l’obiettivo per il 2016 è stato largamente superato. «Il francese e l’italiano sul cantiere» Obiettivo: entro il 2016, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori e il sindacato Unia si impe- gnano affinché nella Svizzera francese e italofona siano tenuti corsi di lingua basati sullo stesso principio. A tale scopo, la SEM stabilisce gli obiettivi di apprendimento «fide» per il francese e l’ita- liano entro la fine del 2013. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto nei Cantoni Giura e Friburgo, non invece nei Cantoni Ginevra, Neuchâtel, Vaud e Vallese. «Tedesco-francese-italiano» in altri settori Obiettivo: entro il 2016, i partecipanti al dialogo si impegnano affinché anche in altri settori e in tutte e tre le regioni linguistiche siano promossi progetti pilota secondo il modello «Il tedesco in cantiere». Previa consultazione con le organizzazioni del mondo del lavoro, la SEM stabilisce i relativi obiettivi di apprendimento («fide»). Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto. Nel ramo alberghiero e della ristorazione sono svolti corsi di lingua analogamente al modello «Il tedesco sul cantiere». Anche nel settore delle pulizie e delle cure sono svolti in tutta la Svizzera corsi di lingua orientati alla professione. Campo d’azione «Integrazione nel mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone am- messe provvisoriamente» Incremento del numero degli occupati Obiettivo: entro il 2016, 2000 rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente in più ri- spetto al 2011 svolgono un’attività lucrativa. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto alla fine del 2015 con un aumento di 2186 occupati tra i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente. 4
Maggiore informazione e consulenza per le autorità e i datori di lavoro Obiettivo: entro il 2016 la Confederazione, i Cantoni, le città e i Comuni hanno potenziato le loro attività di informazione e consulenza rivolte alle autorità competenti (ad esempio scuole, orienta- mento professionale, uffici del lavoro, URC, servizi sociali) e ai datori di lavoro, migliorando così l’accesso dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente al mercato del lavoro (ad esempio mediante un sistema efficiente di rilascio dei permessi di lavoro e informazioni mirate sull’esercizio di un’attività lucrativa, sul sistema di formazione professionale e sulla convalida delle formazioni acquisite). Bilancio globale 2012-2016: nel quadro dei Programmi cantonali d’integrazione 2014-2017 (PIC) e delle misure specifiche finalizzate all’integrazione nel mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente, i Cantoni consolidano e ampliano i propri servizi di informazione e consulenza destinati agli organismi statali e ai datori di lavoro. Continueranno a farlo anche nel quadro dei PIC 2018-2021. Dossier di candidatura conformi alle esigenze settoriali Obiettivo: entro il 2016, le associazioni padronali e settoriali, in collaborazione con i servizi statali competenti e le organizzazioni assistenziali, hanno creato i presupposti affinché i dossier di candi- datura dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente siano adeguati agli stan- dard dei vari settori. Bilancio globale 2012-2016: in occasione dell’incontro tecnico del 18 novembre 2014, i parteci- panti al dialogo hanno deciso, per motivi di economia del lavoro, di rinunciare in un primo tempo a questo obiettivo. Esso è ora applicato nel quadro di un mandato della SEM all’associazione mantello Inserimento Svizzera, con il concorso di diverse associazioni economiche coinvolte nel dialogo. Sensibilizzazione dei datori di lavoro pubblici e privati Obiettivo: entro il 2016, i datori di lavoro pubblici e privati vengono incoraggiati ad assegnare, lad- dove possibile, i posti di apprendistato e di lavoro vacanti a rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente già presenti in Svizzera, anziché reclutare nuova manodopera dall’estero. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato perlopiù raggiunto, tuttavia è stato fatto troppo poco per sensibilizzare in modo mirato l’amministrazione ai tre livelli politici nella sua veste di datore di lavoro. Progetti pilota Obiettivo: per quanto riguarda l’integrazione nel mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente, e in particolare delle donne, entro il 2016 lo Stato e l’economia attuano almeno tre progetti pilota elaborati in comune in diverse regioni linguistiche. Bilancio globale 2012-2014: l’obiettivo è stato raggiunto, soprattutto a livello cantonale. Si è rinun- ciato a realizzare progetti specifici destinati alle donne. 5
Introduzione Nell’ambito della loro piattaforma politica, la Conferenza tripartita sugli agglomerati (CTA), il 30 ot- tobre 2012 la Confederazione, i Cantoni, le città e i Comuni hanno avviato il dialogo «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità» con organizzazioni del mondo del lavoro e della popolazione mi- grante. L’obiettivo è di intensificare la collaborazione tra settore pubblico e privato sulla base di progetti concreti, al fine di promuovere l’integrazione dei lavoratori con un passato migratorio e sfruttare meglio il potenziale di manodopera presente sul territorio nazionale. I partecipanti al dialogo hanno adottato quindici obiettivi da conseguire entro il 2016 nei tre campi d’azione seguenti: «Informazione e sensibilizzazione», «Lingua e formazione» e «Integrazione nel mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente». 1 Campo d’azione «Informazione e sensibilizzazione» All’avvio del dialogo sull’integrazione «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità», per questo campo d’azione gli interlocutori hanno concordato i seguenti propositi: lo Stato e l’economia si sostengono a vicenda nell’attività d’informazione e sensibilizzazione, nonché per quanto riguarda problematiche integrative e discriminatorie. Lo Stato provvede a informare efficacemente i nuovi immigrati al loro arrivo e predispone adeguate offerte di consu- lenza e di promozione dell’integrazione per lavoratori e datori di lavoro. Lo Stato e l’economia informano i lavoratori delle offerte disponibili e li motivano a usufruirne in caso di bisogno. Inoltre, nella vita lavorativa di tutti i giorni, i datori di lavoro pubblici e privati contribuiscono a smorzare eventuali conflitti. I partecipanti al dialogo hanno anche fissato quattro obiettivi concreti, oggetto del seguente bi- lancio globale (1.1 – 1.4). 1.1 Prime informazioni dello Stato e consulenza ai datori di lavoro e ai lavoratori Obiettivo: entro il 2016 tutti i Cantoni, le grandi città e i grandi Comuni hanno fornito, nell’ambito dei loro programmi d’integrazione, le prime informazioni ai nuovi immigrati e predisposto adeguati servizi di consulenza e promozione dell’integrazione a disposizione sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. Bilancio globale 2012-2016: complessivamente l’obiettivo è stato raggiunto. Nel quadro dei programmi d’integrazione cantonali 2018-2021 i Cantoni amplieranno o potenzieranno le loro offerte in funzione del fabbisogno. Offerte per i lavoratori: dal 2012, quasi tutti i Cantoni e le grandi città come anche molti Comuni hanno introdotto la prima informazione ai nuovi arrivati. In molti casi la consulenza ai lavoratori viene fornita nel quadro della prima informazione, sia durante il colloquio di benvenuto, sia in oc- casione di una consulenza individuale nel quadro di manifestazioni di benvenuto. In molte località vi sono inoltre offerte concrete di sostegno nella ricerca di un impiego, nel ricono- scimento dei diplomi esteri e, sebbene un po’ meno sovente, nel conseguire un diploma di forma- zione professionale per adulti o una qualifica professionale di base. 6
Offerte per i datori di lavoro: le offerte di informazione e consulenza destinate ai datori di lavoro sono nettamente aumentate nel periodo 2012-2016. Spesso si tratta di informazioni, liste di con- trollo e raccomandazioni su temi molto disparati quali corsi di lingua, diversità culturale in azienda o permessi di soggiorno e di lavoro, che i Servizi specializzati in materia d’integrazione mettono a disposizione sui loro siti web. Talvolta, per rendere attenti i datori lavoro all’importanza dell’integra- zione sul mercato del lavoro è fatto ricorso a newsletter o bollettini di altri servizi cantonali (URC, Ufficio per l’industria, arti e mestieri e lavoro, ecc.). Inoltre, i datori di lavoro che impiegano rifugiati riconosciuti o persone ammesse provvisoriamente beneficiano di un sostegno e di un accompa- gnamento mirati. 1.2 Gestione delle diversità culturali e tutela contro le discriminazioni Con i Programmi d’integrazione cantonali 2014-2017 (PIC), la tutela contro le discriminazioni è diventata un elemento centrale della promozione dell’integrazione. I Cantoni in quest’ambito hanno intrapreso varie iniziative, a cui ne seguiranno altre nei prossimi anni. I destinatari di tali iniziative possono essere a grandi linee suddivisi in tre categorie. 1) Popolazione: numerosi Cantoni e Comuni organizzano regolarmente manifestazioni, incon- tri, settimane d’azione e campagne per sensibilizzare Svizzeri e stranieri in merito alla con- vivenza tra culture diverse e alla tutela contro le discriminazioni. Quasi tutti i Cantoni si sono dotati di sportelli per questioni inerenti alla discriminazione o si sono organizzati a livello regionale. 2) Amministrazione pubblica: l’amministrazione pubblica deve confrontarsi con la pluralità cul- turale e il problema della discriminazione anche in veste di datore di lavoro. In numerosi Cantoni, città e Comuni questi temi sono ormai parte integrante della formazione continua all’interno dell’amministrazione (servizi del personale, URC, AI, aiuto sociale, controllo degli abitanti, ecc.) e in aziende parastatali (ospedali, case di cura). La città di Baden, ad esempio, ha concluso convenzioni di prestazioni con terzi per la formazione continua sul tema della competenza interculturale. 3) Economia privata: vari Cantoni mettono a disposizione dei datori di lavoro dell’economia privata offerte mirate sotto forma di informazioni, liste di controllo e raccomandazioni oppure consulenze o training individuali. Le offerte di consulenza individuali nel settore della ge- stione della diversità destinate alle aziende sono invece molto meno diffuse. Citiamo a titolo di esempio le iniziative «Burst the Bubble» nel Canton Basilea Città e «Multiculturalité en entreprise» nel Canton Neuchâtel. Queste offerte vengono però sollecitate piuttosto di rado. Neuchâtel ha sostituito la propria offerta mediante una giornata di lavoro destinata a quadri, responsabili RU e associazioni settoriali incentrata sull’approccio alla diversità culturale sul posto di lavoro (2015) e nel contesto della candidatura (2016). Bilancio globale 2012-2016: la promozione di competenze interculturali e la tutela contro la discriminazione sono parte integrante dei programmi d’integrazione cantonali (PIC) 2014-2017 e saranno ulteriormente approfondite grazie ai PIC 2018-2021. 7
1.3 Attività congiunte dello Stato e dell’economia Obiettivo: entro il 2016, i Cantoni e le organizzazioni del mondo del lavoro hanno attuato iniziative congiunte di informazione e sensibilizzazione (comunicazione delle aspettative, presentazione di servizi di consulenza e di promozione dell’integrazione, ecc.), coinvol- gendo nella misura del possibile anche le città e i Comuni più grandi. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato perlopiù raggiunto. Diversi Cantoni inten- dono integrare la collaborazione con organizzazioni del mondo del lavoro nei programmi d’integrazione cantonale (PIC) 2018-2021. In questo modo il dialogo sull’integrazione CTA esercita una presa maggiore a livello regionale. La collaborazione tra Cantoni e associazioni padronali e settoriali è stata intensificata, tra il 2012 e il 2016, assumendo molteplici forme: colloqui sporadici o regolari con associazioni o singole aziende, inviti reciproci alle rispettive assemblee, fiere dei mestieri, manifestazioni informative per datori di lavoro o per migranti. A ciò si aggiungono progetti specifici quali visite guidate per genitori con un background migratorio in occasione di fiere dei mestieri, incontri informativi per lavoratori autonomi con un background migratorio oppure manifestazioni interne di benvenuto destinate ai nuovi arrivati presso le grandi aziende. In alcuni Cantoni i datori di lavoro si asso- ciano alla prima informazione della loro manodopera nuovamente giunta dall’estero, distri- buendo brochure di benvenuto allestite dall’ente statale e contenenti le informazioni più impor- tanti per i nuovi arrivati. La collaborazione tra Stato e privati è stata rafforzata in modo particolarmente significativo nel settore dell’integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente. Ciò ha consentito di mettere in atto numerosi progetti pilota congiunti (vedi 3.5). Le associazioni padronali e in parte anche le associazioni settoriali a livello nazionale hanno sensibilizzato i loro membri alla collaborazione con i servizi cantonali e comunali d’integrazione, incentivandoli ad attivarsi in questo contesto (circolari, conferenze a livello dirigenziale). I riscon- tri dei Cantoni mostrano tuttavia che l’interesse testimoniato dall’economia per una collabora- zione in tema di integrazione varia assai da una regione all’altra e da un settore all’altro. Alcuni Cantoni costatano impulsi tangibili forniti dal dialogo sull’integrazione CTA, altri invece costatano che l’accesso all’economia resta difficoltoso. Ciò vale in particolare a livello delle singole aziende al momento di cercare o intermediare posti di stage, di apprendistato o di lavoro. 1.4 Attività di informazione delle associazioni padronali e settoriali Obiettivo: entro il 2016, le associazioni padronali e settoriali utilizzano attivamente i propri media e le proprie pubblicazioni per informare sui temi dell’integrazione e della discrimina- zione, avvalendosi a tale scopo del sostegno specialistico delle autorità statali preposte all’in- tegrazione. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato perlopiù raggiunto. Occorre garantire che i media delle associazioni nazionali abbordino anche in futuro temi inerenti all’integrazione. 8
Il primo passo in questa direzione è stato compiuto dall’Unione svizzera delle arti e mestieri (usam) con la distribuzione capillare di un promemoria indirizzato alle PMI. Il progetto di dialogo dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (usam) Nel novembre 2012 l’usam ha allegato alla «Schweizerische Gewerbezeitung/Journal des arts et métiers» il promemoria «Integrarsi e svilupparsi attraverso il lavoro». Questo pro- memoria illustra i vantaggi derivanti alle PMI da un’integrazione di successo della mano- dopera estera, mostra come esse possono contribuire a tale obiettivo e a chi si possono rivolgere per ottenere una consulenza. In questo modo è stato possibile raggiungere 250 associazioni affiliate e 150 000 abbonati. In una circolare indirizzata a tutti i membri, nell’estate del 2013 l’usam ha nuovamente richiamato l’attenzione sul promemoria. Di fatto, nel 2013 i temi dell’integrazione non sono stati affatto abbordati dai media delle asso- ciazioni padronali e settoriali nazionali. Nel 2014 soltanto la «Schweizerische Gewerbezei- tung/Journal des arts et métiers» ha trattato il tema in maniera un po’ più estesa (progetto di mentorato ACES per migranti ben qualificati, formazione professionale e integrazione). Nel 2015 e nel 2016 hanno trattato diversi tema del dialogo (sfruttare il potenziale della manodopera lo- cale, promozione linguistica sul posto di lavoro, promozione professionale dei collaboratori, for- mazioni per rifugiati, ecc.). GastroJournal e hotelrevue si sono focalizzati sul potenziale inutiliz- zato costituito dai rifugiati riconosciuti e dalle persone ammesse provvisoriamente, hanno pre- sentato buone prassi ed esperienze di datori di lavoro e hanno illustrato le possibilità di forma- zione per questo gruppo target nel settore. I media dell’edilizia hanno riferito in merito ai progetti dell’Unione Svizzera degli Imprenditori-Costruttori, mentre Swissstaffing ha pubblicato un arti- colo in HR-Today in cui evoca l’importanza della promozione linguistica sul posto di lavoro. Al- cuni degli articoli menzionati sono menzionati, con i rispettivi link, nelle newsletter dell’Unione svizzera degli imprenditori, di Allpura e di swissstaffing. 1.5 Integrazione e non discriminazione nei cicli di formazione settoriali Obiettivo: seguendo l’esempio di GastroSuisse, entro il 2016 almeno altri due settori eco- nomici con un’elevata percentuale di manodopera estera affrontano i temi dell’integrazione e della discriminazione nei loro corsi di formazione per quadri e responsabili del personale. Bilancio complessivo 2012-2016: l’obiettivo non è stato raggiunto. All’avvio del dialogo sull’integrazione nell’ottobre 2012, GastroSuisse ha lanciato un proprio pro- getto. 9
Progetto di dialogo GastroSuisse In vista del dialogo sull’integrazione, la Federazione svizzera dell’industria alberghiera e della ristorazione GastroSuisse ha deciso di dare maggiore spazio ai temi dell’integrazione e della comunicazione interculturale nella formazione dei futuri esercenti. Già da lungo tempo questi aspetti sono parte integrante dei corsi di livello G2 per esercenti albergatori, ma ora vengono ulteriormente approfonditi. Tale formazione, che prepara agli esami pro- fessionali federali, ogni anno è seguita da 80-100 esercenti e quadri del settore. Per otte- nere effetti ancora maggiori, dal 2013 l’integrazione e la comunicazione interculturale sono inoltre già trattate al livello G1, seguito ogni anno da circa 1300 persone di tutte le regioni della Svizzera. Alla fine del 2013, i partecipanti al dialogo si sono ripromessi di individuare possibili soluzioni per affrontare più diffusamente i temi dell’integrazione, della pluralità culturale e della tutela con- tro le discriminazioni, in particolare per quanto concerne la formazione continua dei quadri delle PMI. hotelleriesuisse ha deciso di ampliare il modulo «diversity management» nel quadro della sua formazione postdiploma. Partendo dall’idea di sviluppare un modulo di base comune, espandibile a seconda delle esigenze dei vari settori economici, durante un workshop diversi partecipanti al dialogo hanno discusso le priorità didattiche e di contenuto di un tale modulo. Per ragioni di risorse, tuttavia, la priorità per le attività del 2015-2016 non è potuta essere perseguita ulteriormente. Per gli stessi motivi la direzione di progetto CTA ha dovuto rinunciare a realizzare la priorità per il periodo 2015-2016 a livello statale (almeno due progetti pilota nell’ambito di formazioni per dirigenti e specialisti RU sostenute dallo Stato, allo scopo di dare maggior rilievo ai temi della gestione della diversità, dell’integrazione e della lotta alla discriminazione). 1.6 Conclusioni relative al campo d’azione «Informazione e sensibilizzazione» per il 2012-2016 Dal 2012 la cooperazione tra Stato e privati nel quadro dell’integrazione si è intensificata in maniera tangibile. Essa assume varie forme a seconda della regione e del settore. Al tempo stesso, diversi Cantoni costatano che l’accesso all’economia resta difficoltoso. Gli sforzi delle associazioni economiche coinvolte nel dialogo in vista di motivare le loro associazioni cantonali e locali a collaborare non hanno dato ovunque i medesimi risultati. Le esperienze maturate sinora indicano i limiti del dialogo sull’integrazione svolto dalla CTA a livello nazionale. Ha, sì, ha contribuito a una sensibilizzazione generale dei datori di lavoro at- traverso i media delle pertinenti associazioni e ha incoraggiato gli scambi tra associazioni pa- dronali e settoriali nazionali – il settore della ristorazione e dell’industria alberghiera, per esem- pio, si è messo in contatto, per il proprio progetto di corsi di lingua «fide», con la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori per ottenere informazioni riguardo alle esperienze scaturite dall’ini- ziativa «Il tedesco sul cantiere» (vedi 2.4 e 2.6). Sinora, però, non si è riusciti a ottenere un impatto di una certa portata a livello cantonale o locale. Un impatto maggiore potrebbe pertanto scaturire da dialoghi sul posto incentrati su singoli temi concreti riferiti alle esigenze locali. Nel settore dell’integrazione sul mercato del lavoro dei rifu- giati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente sono state promosse molte inizia- tive (vedi 3.5). Restano tuttavia diverse sfide di rilievo anche per quanto concerne l’integrazione di immigrati provenienti dall’aera europea. Si pensi ai giovani con un background migratorio, per 10
i quali la ricerca di un apprendistato non è certo diventata più semplice, al punto da indurre l’Unione delle arti e mestieri del Cantone Basilea Città a dedicare alla tematica il proprio terzo forum per i formatori professionali, tenutosi nel febbraio 2016 («Wie entdeckt man brachliegen- des Potenzial von Jugendlichen mit Migrationshintergrund?» - Come individuare il potenziale inutilizzato dei giovani con un background migratorio?). Il modo più efficace di conseguire buone soluzioni è di svilupparle in loco in un approccio di dialogo, parallelamente a un lavoro di sensibilizzazione sul tema nei media nazionali delle as- sociazioni interessate. 1.7 Impegno della società civile Il dialogo sull’integrazione nel mondo del lavoro pone l’accento sulla collaborazione tra lo Stato e le associazioni di categoria. Pertanto anche il monitoraggio si è concentrato su tale aspetto. Parallelamente si contano anche numerose iniziative della società civile che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del dialogo. Partecipano al dialogo sull’integrazione e, con pro- getti, manifestazioni, campagne e varie attività quotidiane, contribuiscono in misura sostanzia- le all’integrazione nel mondo del lavoro dei lavoratori immigrati, dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente. Le seguenti due iniziative sono presentate a titolo d’esem- pio. Campagna «Le pari opportunità, un investimento vincente» Nel 2013 l’Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere (ACES) ha lanciato una campagna plurien- nale dedicata al tema delle pari opportunità sul posto di lavoro, riuscendo a coinvolgere nel progetto anche l’Unione svizzera degli imprenditori (USI), che partecipa al dialogo sull’integra- zione «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità». Nell’ambito della campagna, hanno assunto un ruolo centrale gli incontri pubblici organizzati in cinque città dall’ACES e da sezioni regionali dell’USI, durante i quali alcune PMI hanno illustrato i motivi e i vantaggi del loro impegno a favore delle pari opportunità sul posto di lavoro, incoraggiando altre imprese a seguire il loro esempio. Nel 2014 è seguito il lancio del sito www.gleiche-chancen.ch e della relativa campagna con 10 suggerimenti pratici per i datori di lavoro; una piccola guida con questi consigli è stata inviata insieme a una lettera di accompagnamento alle associazioni affiliate all’USI. Nel 2015 l’ACES ha commissionato lo studio «Hindernisse und Hilfestellungen bei der Nutzung von inländischem Fachkräftepotenzial» (Meglio sfruttare il potenziale della manodopera locale: ostacoli e ausili). Lo scopo era di individuare i motivi che potrebbero indurre i datori di lavoro a impiegare persone poco qualificate e di età avanzata immigrate o autoctone. I risultati dello studio sono stati diffusi tra i membri dell’USI. Infine, nel 2016 l’ACES ha lanciato una campagna mirata allo scopo di procurare alla manodopera straniera qualificata e laureata un posto di lavoro corrispondente alle qualifiche. Giornate del rifugiato dell’OSAR Le Giornate del rifugiato del 2013 sono state dedicate, come quelle del 2012, all’integrazione nel mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente. Da molti anni, le Giornate del rifugiato sono organizzate dall’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) con il sostegno della SEM e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR). In tutto il Paese, organizzazioni non governative, parrocchie, associazioni di quartiere e altri movimenti hanno promosso varie manifestazioni per sensibilizzare la popola- zione a questa tematica e per convincere i datori di lavoro a offrire opportunità di impiego ai 11
rifugiati. Nel 2014 e nel 2015 l’OSAR ha lanciato il concorso «Dream Teams» per premiare esempi concreti di integrazione nella vita quotidiana e sul posto di lavoro. 2 Campo d’azione «Lingua e formazione» All’avvio del dialogo sull’integrazione «Lavorare…», per questo campo d’azione gli interlocutori hanno concordato i seguenti propositi: Lo Stato e l’economia chiariscono di concerto la domanda di corsi di lingua mirati in determinati settori economici e li sostengono con contributi finanziari e di personale come pure sul piano organizzativo e concettuale. Inoltre compiono sforzi comuni per migliorare l’informazione sull’of- ferta di corsi e di servizi di consulenza. I partecipanti al dialogo hanno formulato sei obiettivi concreti, oggetto del seguente bilancio glo- bale (2.1 – 2.6). 2.1 Corsi di lingua orientati alla pratica Obiettivo: nel quadro dei loro programmi di integrazione, entro il 2016 tutti i Cantoni e le città e i Comuni più grandi offrono corsi di lingua orientati alla pratica. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato perlopiù raggiunto. I corsi di lingua orientati alla pratica sono proseguiti nel quadro dei programmi d’integrazione cantonali 2018-2021 (PIC). La maggior parte dei Cantoni accresce costantemente l’offerta di corsi di lingua orientati alla pratica. In questo contesto, i Cantoni collaborano con le parti sociali di diversi settori. Spesso sostengono i corsi finanziati dai fondi paritetici. I corsi spaziano dall’edilizia alle cure, passando da lavori domestici, gastronomia, industria alberghiera, vendita e agricoltura. I servizi specializzati in materia d’integrazione organizzano anche corsi su richiesta di datori di lavoro privati e statali. Non da ultimo, i servizi specializzati hanno ampliato l’informazione sull’im- portanza della promozione linguistica e sulle loro offerte, proponendola sia nel quadro di mani- festazioni di informazione, sia nel quadro di colloqui personali con i datori di lavoro o le associa- zioni, sia sotto forma di video nelle quali è data la parola alle aziende, le quali spiegano i motivi che le inducono a promuovere l’acquisizione di competenze linguistiche da parte dei loro dipen- denti. 2.2 Promozione linguistica sul posto di lavoro Obiettivo: entro il 2016, i servizi specializzati in materia d’integrazione illustrano alle im- prese come promuovere, nella realtà aziendale di tutti i giorni, le competenze linguistiche dei propri collaboratori in modo semplice e pratico (creazione di un contesto favorevole all’apprendimento). Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto. I partner del dialogo prosegui- ranno il lavoro di sensibilizzazione. 12
La rilevanza della promozione linguistica sul posto di lavoro non deve essere sottovalutata. L’ap- prendimento duraturo di una lingua avviene nella vita quotidiana: anche il corso migliore serve a ben poco se le conoscenze acquisite non possono essere applicate. A tale scopo sono varie le opzioni a disposizione delle imprese che non richiedono grandi sforzi. Poiché i materiali infor- mativi al riguardo erano pochi, nel 2014 i partecipanti al dialogo hanno elaborato congiunta- mente un volantino informativo con consigli per le PMI per la promozione linguistica sul posto di lavoro, diffondendolo in maniera capillare (circolari, newsletter, pagine internet delle associazioni e dei servizi specializzati in materia d’integrazione). Nel 2016, GastroSuisse ha recapitato il vo- lantino a 20 000 membri. Nel 2015 e nel 2016 diversi media dell’associazione hanno tematizzato l’importanza della promozione linguistica sul posto di lavoro. I partner del dialogo non intendono fermarsi a queste attività, ma cercare anche il contatto diretto con i datori di lavoro per far capire loro il processo dell’apprendimento linguistico. Dal 2016, le associazioni padronali e settoriali regionali e locali hanno la possibilità di invitare delle relatrici specializzate a esporre il tema in occasione di eventi dell’associazione. In base a esempi con- creti, le relatrici illustrano le possibilità a disposizione dei datori di lavoro per promuovere l’ac- quisizione di competenze linguistiche sul posto di lavoro, illustrano l’utilità per l’azienda di pro- porre la partecipazione dei propri dipendenti a corsi di lingua e spiegano cosa ci si può aspettare da questi corsi. Durante la fase pilota 2016-2018, l’offerta è finanziata dalla SEM. La priorità per le attività del 2015-2016 è pertanto realizzata. 2.3 Completamento del sistema di apprendimento linguistico «fide» Obiettivo: entro il 2016, la Confederazione completa lo sviluppo del sistema di apprendi- mento linguistico orientato alla pratica «fide» e promuove, insieme a Cantoni, città e Co- muni, l’adozione del sistema da parte degli organizzatori di corsi di lingua. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto. Lo sviluppo del sistema di ap- prendimento linguistico «fide» è stato completato; il sistema è utilizzato dai partner del dialogo statali e privati. Nel 2012 la SEM ha dato l’incarico di elaborare le basi (scenari, obiettivi di apprendimento) per i corsi di tedesco rivolti al settore dell’edilizia principale (cfr. 2.3), poi tradotte in francese e ita- liano nel 2013. La Fondazione ECAP ha sviluppato i materiali didattici nel 2012. Nel 2013 la SEM ha dato l’incarico di elaborare nelle tre lingue le basi e i materiali didattici «fide» per gli ambiti del servizio e della cucina. Nel 2014 sono seguiti quelli per il ramo alberghiero e, nell’am- bito del dialogo sull’integrazione CTA «Prima infanzia – Chi inizia sano va lontano», quelli per la gravidanza e la nascita. Dall’avvio della formazione «fide», alla fine del 2014, il segretariato «fide» ha già rilasciato oltre 130 certificati per «Formatori/Formatrici di lingue nell’ambito dell’integrazione». I moduli formativi «fide» per formatori/formatrici di lingue vengono offerti in istituzioni formative accreditate in tutta la Svizzera. Il segretariato «fide» propone anche una vasta offerta di consulenza, informazione e manifestazioni formative. Nel 2016, la SEM e i Cantoni svolgono una fase pilota incentrata su una nuova procedura per l’ottenimento del marchio di qualità «fide» per offerte di corsi linguistici. L’organizzatore di corsi di lingue ECAP partecipa alla fase pilota con l’offerta «Il tedesco sul cantiere». I Servizi cantonali 13
specializzati in materia d’integrazione e la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori sono coinvolti attivamente in questa fase pilota. Dal 2017 la procedura per l’ottenimento del marchio «fide» riconosciuto sarà disponibile per tutti gli organizzatori di corsi di lingua. L’attestato delle competenze linguistiche «fide» e il passaporto delle lingue1 sono stati sviluppati e sottoposti con successo a una fase pilota tra il 2014 e il 2016. Allo sviluppo e alla fase pilota hanno partecipato anche i formatori di lingua e i partecipanti ai corsi «Il tedesco sul cantiere» di ECAP Basilea. Nell’analisi del fabbisogno concernente il passaporto delle lingue sono state coinvolte anche le organizzazioni padronali e settoriali. La competenza per l’attuazione concreta degli strumenti «fide» per l’attestazione delle conoscenze linguistiche a partire dal 2017 spetta al segretariato «fide». Le procedure saranno disponibili in tutta la Svizzera a partire dal 2018. La priorità per le attività 2015/2016 è pertanto realizzata. Non solo i Cantoni ma anche le associazioni economiche coinvolte nel dialogo contribuiscono alla diffusione del sistema di apprendimento linguistico «fide». Il concetto di apprendimento lin- guistico è infatti stato adottato per il progetto pilota «Il tedesco sul cantiere», promosso dalle parti sociali dell’edilizia principale dal 2012 (cfr. 2.4) nonché per il corso di qualificazione di base «Progresso» e nei corsi di lingua delle parti sociali del ramo alberghiero e della ristorazione dal 2015 (vedi 2.6). 2.4 «Il tedesco sul cantiere» Obiettivo: entro il 2016, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori e il sindacato Unia organizzano almeno 15 corsi «Il tedesco sul cantiere» in diversi Cantoni (principio: parte- cipazione gratuita al corso, tenuto sul posto di lavoro immediatamente prima o dopo oppure durante l’orario di lavoro). Bilancio globale 2012-2016: con circa 250 corsi in tutta la Svizzera tedesca, l’obiettivo per il 2016 è stato largamente superato. Contestualmente all’avvio del dialogo sull’integrazione «Lavorare – offrire e sfruttare opportuni- tà» il 30 ottobre 2012, le parti sociali dell’edilizia principale hanno lanciato il loro progetto pilota «Il tedesco sul cantiere», frutto in particolare degli sforzi della Società Svizzera degli Impresari- Costruttori (SSIC) e dal sindacato Unia. 1 Passaporto delle lingue: il passaporto delle lingue attesta le competenze acquisite o comprovate nelle lin- gue nazionali svizzere delle persone immigrate, ad esempio in previsione della candidatura per un posto di lavoro, di una formazione continua o di una domanda di naturalizzazione. Il passaporto delle lingue certifica la biografia linguistica delle persone immigrate in Svizzera. Attestato delle competenze linguistiche «fide»: questo attestato è uno strumento che consente di valutare le competenze linguistiche delle persone immigrate. Si differenzia dagli usuali test linguistici per il suo approccio orientato a situazioni comunicative che si riscontrano realmente nella vita quotidiana in Svizzera (ad esempio telefonare a uno studio medico spiegando il motivo della chiamata e fissare un appuntamento). 14
Il progetto di dialogo delle parti sociali nell’edilizia principale Gratuiti, svolti sul posto di lavoro e incentrati sulla vita professionale e privata dei lavoratori: queste sono state le caratteristiche dei cinque corsi di lingua pilota organizzati nel semestre invernale 2012/13, nell’ambito dei quali una sessantina di operai dell’edilizia di tre imprese di Basilea, Berna e della Svizzera orientale hanno seguito circa 50 lezioni. I relativi costi sono stati assunti dal fondo paritetico del settore, alimentato dalla SSIC, dall’associazione Quadri dell’edilizia svizzera e dai sindacati Unia e syna. I corsi sono stati tenuti dall’ECAP, che ha adottato il sistema di apprendimento linguistico orientato alla pratica «fide» svilup- pato su incarico della SEM, integrandone le basi con dei materiali didattici. Le imprese coinvolte nell’iniziativa si sono dette molto soddisfatte dei cinque corsi pilota, come emerge dalla valutazione compiuta in proposito: solo l’insegnamento durante l’orario di lavoro ha provocato difficoltà in singoli cantieri. Pertanto le imprese hanno proposto di svolgere i corsi anche il sabato mattina, computandoli come orario di lavoro. Convinto dal successo dei corsi pilota, il fondo paritetico ha deciso di prorogare il progetto sino alla fine del 2015. Il fatto di contare tutte le lezioni frequentate nel tempo libero come orario di lavoro ha dato adito a controversie. I datori di lavoro si sono tuttavia resi conto dell’importanza della promozione linguistica in un settore con una percentuale di lavoratori stranieri pari al 60 per cento circa, per cui le parti sociali sono giunte al seguente compromesso: chi frequenta con successo un corso semestrale nel tempo libero ottiene un premio salariale di 750 franchi. Ciò corrisponde al 70 per cento del salario di base per circa 40 ore di lavoro oppure a 50 lezioni di 50 minuti. La valutazione globale del progetto pilota è stata positiva e ha saputo dimostrare il plusvalore raggiunto. Dal 2016 i corsi sono svolti regolarmente. Il progetto si rivolge a tutte le imprese soggette al contratto nazionale mantello. Nelle tre aziende che hanno partecipato al progetto pilota, cinque nuovi corsi sono iniziati nell’autunno del 2013. Alla fine del 2013, le parti sociali avevano previsto di offrire complessivamente 20 corsi, ma in realtà ne sono stati organizzati circa 40, frequentati da oltre 400 partecipanti in 11 Cantoni. Nel 2015 e nel 2016 si sono avuti circa 100 corsi l’anno con oltre 600 partecipanti in tutta la Svizzera tedesca. I costi per i collaboratori con contratto di lavoro fisso sono interamente a carico del fondo paritetico del ramo edile. Per gli anni 2012-2016, si attestano a circa 1,3 milioni di franchi. I costi per la manodopera temporanea sono a carico del fondo di formazione «temptraining» delle parti sociali del ramo del lavoro ad interim. 2.5 «Il francese e l’italiano sul cantiere» Obiettivo: entro il 2016, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori e il sindacato Unia si impegnano affinché nella Svizzera francese e italofona siano tenuti corsi di lingua basati sullo stesso principio. A tale scopo, la SEM stabilisce gli obiettivi di apprendimento «fide» per il francese e l’italiano entro la fine del 2013. Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto nei Cantoni Giura e Friburgo, non invece nei Cantoni Ginevra, Neuchâtel, Vaud e Vallese. 15
L’adozione del modello «Il tedesco sul cantiere» nella Svizzera latina comporta delle difficoltà. I Cantoni di Ginevra, Neuchâtel, Vaud, Vallese e Ticino non partecipano al fondo paritetico dell’edilizia, ma dispongono di propri fondi e commissioni paritetiche cantonali. Diversi membri del fondo paritetico dell’edilizia hanno svolto campagne di persuasione in questi Cantoni, tuttavia senza esito; a tutt’oggi il modello non è stato adottato. I Cantoni Giura e Friburgo aderiscono invece al fondo paritetico dell’edilizia. Nel 2016 sono stati svolti due corsi in questi due Cantoni. Dagli accertamenti effettuati dalle parti sociali in Ticino è emerso che nel Cantone non vi è un fabbisogno per il corso «L’italiano sul cantiere». Le priorità per le attività 2015/2016 riferite al tedesco, al francese e all’italiano sul cantiere sono pertanto realizzate. 2.6 «Tedesco-francese-italiano» in altri settori Obiettivo: entro il 2016, i partecipanti al dialogo si impegnano affinché anche in altri settori e in tutte e tre le regioni linguistiche siano promossi progetti pilota secondo il modello «Il tedesco in cantiere». Previa consultazione con le organizzazioni del mondo del lavoro, la SEM stabilisce i relativi obiettivi di apprendimento («fide»). Bilancio globale 2012-2016: l’obiettivo è stato raggiunto. Nel ramo alberghiero e della ristorazione sono svolti corsi di lingua analogamente al modello «Il tedesco sul cantiere». Anche nel settore delle pulizie e delle cure sono svolti in tutta la Svizzera corsi di lingua orientati alla professione. Ristorazione e industria alberghiera: nel 2013 il comitato della Commissione di sorveglianza del CCNL dell’industria alberghiera e della ristorazione ha scelto di utilizzare il sistema «fide» per i corsi di qualificazione di base «Progresso» (ristorazione e industria alberghiera), rivolti al personale dei settori del servizio, della cucina e dell’economia domestica, e di potenziare l’insegnamento delle lingue. Dal 2015 questa decisione è attuata in tutto il Paese. Il corso di cinque settimane è rivolto a collaboratori non qualificati dei settori del servizio, della cucina e dell’economia domestica. Per beneficiare di un sostegno finanziario, al momento dell’iscrizione a un corso di formazione o forma- zione continua i collaboratori devono trovarsi obbligatoriamente in un rapporto di lavoro retto dal CCNL del settore alberghiero e della ristorazione. I costi sono coperti in larga misura grazie ai contributi alle spese d’esecuzione del CCNL. A seconda del corso, i datori di lavoro ottengono un’indennità per la perdita di lavoro, che consente loro di sostituire la manodopera assente. La SEM ha dato l’incarico di elaborare le basi e i materiali didattici «fide» per il servizio, la cucina e l’economia domestica in tutte e tre le lingue. Nel 2014 la commissione di vigilanza ha deciso di offrire delle lezioni di lingua «fide» inerenti all’ambito della prenotazione a tutti i collaboratori dell’industria alberghiera e della ristorazione, quindi fuori dell’iter didattico «Progresso». Sono applicabili le medesime disposizioni valevoli per «Progresso»: i partecipanti il cui rapporto di lavoro è retto dal CCNL hanno diritto alla partecipa- zione gratuita. Se i corsi si svolgono durante gli orari di lavoro, i datori di lavoro ottengono un’in- dennità per perdita di lavoro. Nel 2015 sono stati svolti sette corsi nei Cantoni di Berna e Lu- cerna, nel 2016 sono proposti sei corsi nei Cantoni di Argovia, Basilea-Città, Lucerna e San Gallo. La priorità per le attività 2015/2016 è pertanto realizzata. 16
Pulizie: dagli accertamenti svolti dalle parti sociali del settore delle pulizie è emerso che non vi è alcun fabbisogno di un progetto pilota secondo il modello «Il tedesco sul cantiere». Le parti sociali finanziano già da tempo corsi di lingua orientati alla professione, garantendo la parteci- pazione gratuita. L’organizzatrice di corsi ECAP ha sviluppato ad hoc uno strumento didattico proprio; ha altresì partecipato allo sviluppo di «fide» e ne applica l’approccio nei propri corsi. La maggior parte della manodopera del settore lavora a tempo parziale, pertanto non è un problema seguire i corsi parallelamente all’attività lavorativa; non vi è dunque urgenza per un incentivo finanziario a partecipare ai corsi. Cure: nel quadro del progetto pilota SESAM della Croce Rossa Svizzera (vedi 3.5), i corsi di lingua per i migranti che seguono la formazione CRS-assistente di cura sono impostati con un riferimento più marcato alla prassi. La CRS vaglia inoltre l’eventualità di sviluppare obiettivi di apprendimento «fide» orientati al settore delle cure. Con l’edilizia principale, la ristorazione e l’industria alberghiera, le pulizie e le cure, i principali settori ad alta percentuale di manodopera straniera partecipano attivamente alla promozione linguistica orientata alla pratica. 2.7 Conclusioni relative al campo d’azione «Lingua e formazione» per il 2012-2016 Nel complesso, i partner del dialogo hanno raggiunto gli obiettivi prefissati per il 2016. Dal 2012, le parti sociali coinvolte nel dialogo hanno profuso grandi sforzi e investito risorse proprie nella promozione linguistica mirata della manodopera straniera. Ciò vale in particolare per il progetto pilota «Il tedesco sul cantiere»; qui gli obiettivi sono stati addirittura superati e di molto. Il progetto ha riscontrato da subito una forte eco mediatica, il che ha contribuito a sensibilizzare il pubblico circa l’importanza della promozione della lingua sul posto di lavoro e a mostrare come i datori di lavoro abbiano e assumano una propria co-responsabilità in materia. Il campo d’azione «Lingua e formazione» si è focalizzato da subito sulla promozione linguistica. In occasione dell’incontro del 25 gennaio 2015 dedicato al bilancio intermedio, i partner del dia- logo hanno elaborato una dichiarazione congiunta in cui formulano la loro intenzione di promuo- vere la formazione professionale di base degli adulti – ed espressamente anche degli adulti con un background migratorio. La dichiarazione non formulava obiettivi o progetti concreti. La SEFRI e le autorità cantonali preposte alla formazione professionale portano avanti la loro attività in questo settore, collaborando da vicino con le associazioni padronali e settoriali. Alcuni Cantoni propongono offerte per adulti desiderosi di acquisire un certificato professionale. Ci- tiamo a titolo di esempio la formazione per polimeccanico messa in campo a Soletta grazie alla collaborazione di promotori statali e privati; il progetto pilota «Enter» nel Cantone Basilea-Città, che prevede un accompagnamento e un sostegno, nell’acquisizione di un certificato professio- nale, a beneficiari dell’aiuto sociale di età compresa tra i 25 e i 40 anni; il progetto di Unia nel Canton Vaud, che aiuta donne migranti ad acquisire una formazione professionale di base nel settore delle pulizie. Non da ultimo, nel 2016 il Canton Berna ha lanciato un progetto pilota, in collaborazione con la fondazione Stanley Thomas Johnson, che consente agli adulti di oltre 25 anni di età di svolgere una formazione professionale. 17
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