Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014

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Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                        SNTESI

Rapporto
sulla protezione
internazionale
in Italia 2014
ANCI
CARITAS ITALIANA
CITTALIA
FONDAZIONE MIGRANTES
SPRAR
IN COLLABORAZIONE CON
UNHCR

SINTESI

                                                                             1
Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

                                                          unHCR/J.stJeRneklaR/July 1994

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Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
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Introduzione

A livello globale il 2013 è stato caratterizzato        dei beneficiari avviene sui territori e per questo
dal protrarsi di numerose crisi umanitarie , tanto      motivo sono i territori stessi che devono essere
da arrivare a livelli cui non si assisteva dai tempi    non solo protagonisti, ma solidali e consapevoli
del genocidio ruandese del 1994. Più di 2,5 mi-         di questo loro ruolo.
lioni di persone sono state costrette ad abban-             Alla luce di questa complessità, le caratteri-
donare le loro case e a cercare protezione al di        stiche della mobilità internazionale nell’area del
fuori dei confini del proprio paese, la maggior          Mediterraneo hanno subito negli anni un’evo-
parte delle quali negli stati limitrofi.                 luzione ed una trasformazione tali da richiedere
    Si pone dunque con sempre maggiore atten-           nuovi e specifici strumenti di comprensione in
zione la questione degli arrivi in sicurezza delle      grado di interpretare i fenomeni in chiave tran-
persone costrette a fuggire e che rischiano di          snazionale. Appare evidente, infatti, che gli ac-
perdere la vita nel tentativo di raggiungere l’Eu-      cadimenti non hanno mai un effetto isolato ma
ropa. È evidente, quindi, la necessità di inter-        determinano conseguenze plurime di cui non
venire non solo a livello nazionale, con la mi-         si può non tenere conto. La vicenda siriana, tra
gliore definizione del sistema di accoglienza e          le altre, appare emblematica di questa connes-
di tutela, ma anche a livello internazionale pre-       sione che fa del fenomeno della protezione in-
vedendo l’apertura di canali umanitari e l’im-          ternazionale una filiera lunga che a partire dai
plementazione di attività di ricerca e soccorso         luoghi di crisi si sviluppa sino ai piccoli contesti
così come avvenuto nel corso del 2014 con l’ope-        territoriali in cui si predispone l’accoglienza dei
razione Mare Nostrum.                                   cosiddetti profughi.
    A tal proposito, sarebbe ancora più incisivo            Queste considerazioni sono state il presup-
un maggiore coinvolgimento italiano nei diversi         posto per cui le maggiori organizzazioni che da
programmi di reinsediamento con evidente ne-            anni lavorano su questi temi, hanno unito gli
cessità di maggiori investimenti in tal senso in        sforzi e gli sguardi, nonostante le differenti an-
modo da permettere una più sicura e completa            golature, per elaborare un volume specifico e
messa in sicurezza delle persone durante tutte          congiunto all’analisi di questo fenomeno.
le fasi del viaggio dal luogo di partenza a quello          Il Rapporto sulla protezione internazionale
di arrivo.                                              in Italia 2014, realizzato da anCi, Caritas Italia-
    L’Italia, da oltre vent’anni, si confronta con il   na, Cittalia, Fondazione Migrantes, Servizio
fenomeno delle migrazioni internazionali stret-         Centrale dello spRaR e unHCR, partendo dal-
tamente connesse alle gravi crisi umanitarie che        l’analisi del ruolo dello Stato, degli Enti locali e
si sono succedute nel tempo facendo sempre di           del Terzo settore rispetto all’asilo e all’accoglien-
più della nostra Penisola un paese di arrivo di         za dei titolari di protezione internazionale, in-
persone alla ricerca di protezione e asilo. Una         tende fare il quadro su come, nel corso degli an-
situazione che ha spinto negli ultimi anni le Isti-     ni, si sta sviluppando l’accoglienza integrata nel
tuzioni e il terzo settore ad un confronto serrato      nostro Paese e su come il fenomeno delle mi-
volto a ripensare le “modalità di accoglienza”          grazioni riguardi un numero sempre più ampio
non più in chiave emergenziale ma favorendo             di soggetti vulnerabili, come minori stranieri,
la nascita di reti territoriali in cui il mondo del-    apolidi e vittime di tratta le cui condizioni spesso
l’associazionismo continua a svolgere un ruolo          si intrecciano con quelle dei rifugiati. Il Rapporto
decisivo. È evidente che l’accoglienza, la tutela       si articola in quattro capitoli dedicati rispettiva-
e l’integrazione delle persone che giungono in          mente al tema dell’asilo tra Stato e Terzo settore,
Italia in cerca di protezione, possono essere ga-       al fenomeno dei richiedenti protezione interna-
rantite solo attraverso la capacità dei territori       zionale in Italia e al sistema di protezione per
di favorire processi di autonomia ed inserimento        richiedenti asilo e rifugiati (spRaR e altre forme
sociale. In tal senso il ruolo degli enti locali e      di accoglienza messe, di volta in volta, in atto),
delle reti del terzo settore diventa fondamentale       ai soggetti particolarmente vulnerabili (apolidi,
e strategico nella misura in cui sono chiamati          vittime di tratta e minori stranieri richiedenti
ad attivare processi sinergici volti all’effettività    asilo - MsnaRa) e al flusso delle migrazioni for-
dell’accoglienza e della tutela. La presa in carico     zate a livello internazionale ed europeo.

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Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

                               Questa sinergia fra i promotori del presente              il prossimo anno a riflettere non tanto sulle pro-
                            Rapporto vuole essere di per sé un auspicio ver-             blematiche da risolvere, quanto sulla qualità di
                            so la costruzione di un sistema nazionale di tu-             un sistema che si stia sempre più definendo e a
                            tela e di accoglienza efficace ed integrato dove               cui speriamo anche noi, con questo volume, di
                            nessuno possa sentirsi escluso o l’unico prota-              poter dare un contributo attivo per la sua co-
                            gonista. L’augurio è quello di poterci ritrovare             struzione.

    Raccomandazioni                            Alle frontiere un approccio                             ropea e un maggior investimento nei pro-
                                                                                                       grammi di reinsediamento;
                                               orientato alla tutela
                                               dei diritti umani                                   ■   una stretta collaborazione, soprattutto a
                                               Nell’applicare le misure di accesso alla pro-           livello nazionale, tra le forze di polizia di
                                               cedura per il riconoscimento della protezione           frontiera e di pattugliamento dei confini
                                               internazionale l’Unione Europea si trova a              con le organizzazioni non governative e
                                               fronteggiare due differenti esigenze, troppo            gli altri enti di tutela impegnati in pro-
                                               spesso gestite in contrapposizione: da un lato          grammi di supporto e assistenza ai mi-
                                               il controllo delle frontiere esterne, anche se-         granti in arrivo sul territorio della ue per
                                               condo politiche e strategie volte a garantire           richiedere protezione internazionale;
                                               la sicurezza interna dei singoli Stati membri       ■   la predisposizione di un programma di
                                               e del territorio nell’Unione nel suo complesso;         formazione e aggiornamento a livello eu-
                                               dall’altro l’effettiva protezione dei migranti          ropeo, rivolto soprattutto alle forze di po-
                                               forzati. Tale contrapposizione ha impedito              lizia di frontiera e di pattugliamento, nel
                                               una gestione armonica del binomio “frontie-             quale possano essere inseriti moduli che
                                               re/asilo” e ciò ha comportato l’implementa-             favoriscano la conoscenza della specificità
                                               zione di politiche e interventi ad intermitten-         dei migranti forzati ed in particolare delle
                                               za. In questo senso, per assicurare un’armo-            categorie vulnerabili;
                                               nizzazione tra gli interventi di controllo delle    ■   la sperimentazione di procedure comuni
                                               frontiere e, al tempo stesso, le garanzie di            per l’identificazione dei migranti, che pos-
                                               protezione è necessario garantire un approc-            sano essere applicate in tempi certi, con
                                               cio orientato alla tutela dei diritti umani.            misure puntuali e certe, nel rispetto dei
                                                                                                       diritti umani fondamentali e della dignità
                                               Nello specifico,                                        delle persone;
                                               si raccomanda di prevedere:                         ■   revisione del Regolamento di Dublino an-
                                               ■ l’Unione Europea deve ottemperare ai suoi             che alla luce di una maggiore facilitazione
                                                   obblighi internazionali per la protezione           al ricongiungimento familiare con parenti
                                                   dei diritti umani alle sue frontiere esterne        già presenti nei paesi dell’Unione Europea;
                                                   incluse le operazioni di ricerca e salvatag-    ■   l’applicazione presso tutti i valichi di fron-
                                                   gio che, come ha dimostrato l’operazione            tiera (aeroportuali, marittimi e terrestri)
                                                   Mare Nostrum, sono in grado di salvare              e le aree di ingresso di servizi di assistenza
                                                   migliaia di vite umane;                             e orientamento in favore di cittadini stra-
                                               ■ impedire la restrizione della libertà di mo-          nieri intenzionati a richiedere protezione
                                                   vimento e rispettare il diritto di lasciare         internazionale. Tali servizi potranno essere
                                                   qualsiasi paese incluso il proprio, anche           gestiti da organizzazioni non governative
                                                   attraverso un rapido accesso ai documenti           e altri enti di tutela, sviluppando forme di
                                                   di identità e di viaggio;                           collaborazione con le forze di polizia, con-
                                               ■ linee guida comuni europee per la gestio-             formandosi alle comuni linee guida di in-
                                                   ne dell’ingresso sul territorio europeo di          tervento e ai programmi di formazione;
                                                   richiedenti protezione internazionale;          ■   periodiche missioni di monitoraggio da
                                               ■ nei casi di crisi umanitaria, che determi-            parte della Unione Europea presso le aree
                                                   nano flussi eccezionali di profughi, am-            di frontiera e di ingresso.
                                                   pliare i canali umanitari di ingresso in Eu-
                                                   ropa anche attraverso il rilascio di visti da
                                                   richiedere a le ambasciate dei paesi di
                                                   transito ed origine, facilitando l’accesso
                                                   nei paesi terzi ad un’ambasciata di uno
                                                   Stato Membro diversa da quello in cui si
                                                   intende chiedere il visto di ingresso;
                                               ■ estendere i programmi di ammissione
                                                   umanitaria con un maggiore coinvolgi-
                                                   mento di tutti i 28 paesi dell’Unione Eu-

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Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                                                                                               SNTESI

Ricomposizione                                      affidamento familiare oltre alle comu-           Nello specifico,
di un sistema unico                                 nità specifiche, orientate al rispetto del       si raccomanda di prevedere:
di accoglienza                                      superiore interesse del minore;                  ■ politiche e programmi specifici, a livello
La strutturazione di un sistema unico di ac-      ■ modalità comuni di monitoraggio e di                 nazionale e regionale, volte a facilitare
coglienza in Italia – al quale tendono da           valutazione degli interventi in tutti i con-         l’inserimento socio-economico-abitativo
anni ministero dell’Interno, anCi, unHCR,           testi di accoglienza, che consentano di              di titolari di protezione internazionale
enti di tutela e associazioni – deve neces-         verificare l’efficienza e l’efficacia dell’ac-       e umanitaria, adottando una loro equi-
sariamente superare la dicotomia tra prima          coglienza, in termini qualitativi (sulla             parazione – per un periodo di tempo li-
e seconda accoglienza, che in termini ope-          base dei comuni standard), nonché di                 mitato successivamente al riconosci-
rativi si è nel tempo tradotta in differenti        ottimizzazione delle risorse economiche,             mento della stessa protezione – alle ca-
obiettivi tra l’uno e l’altro livello, nonché       delle strategie politiche e organizzative.           tegorie in Italia maggiormente svantag-
in standard d’intervento differenziati, con                                                              giate, ivi incluse misure di sostegno al-
una propensione alla bassa soglia nella fase      Politiche e strategie                                  l’imprenditoria, di previdenza sociale e
di prima accoglienza.                             per l’inserimento                                      di sgravi fiscali;
Nella ricomposizione di un sistema unico,         socio-economico                                    ■ il rafforzamento delle azioni di accom-
è necessario che medesime linee guida e           Il periodo trascorso in accoglienza è per              pagnamento ai percorsi di inclusione
identici standard disciplinino comunemen-         sua natura di carattere temporaneo e per-              sociale durante il periodo di accoglien-
te tutte le misure di accoglienza adottate,       tanto occupa solamente un breve periodo                za, attraverso l’integrazione di risorse
dal primo approdo dei migranti forzati in         nella vita in Italia dei richiedenti e titolari        economiche sui territori, creando a li-
Italia, fino all’avvio dei loro percorsi di in-   di protezione internazionale e umanitaria.             vello locale modelli virtuosi di inseri-
clusione sui territori, con il comune obiet-      Pensare, pertanto, che l’accoglienza possa             mento socio-economico, che possano
tivo di favorire la riconquista dell’autono-      essere di per sé l’elemento risolutivo per             costituire opportunità per le intere co-
mia personale e l’emancipazione dal biso-         ogni esigenza e bisogno delle persone ac-              munità cittadine;
gno stesso di accoglienza, a partire dai sog-     colte è scorretto; di conseguenza, misurar-        ■ in nome della sopra menzionata otti-
getti più vulnerabili tra i quali minori stra-    ne l’efficacia attraverso solo pochi indica-           mizzazione delle risorse, la facilitazione
nieri non accompagnati.                           tori dell’integrazione socio-economica, qua-           del dialogo interistituzionale – anche a
                                                  li la casa e il lavoro, è fuorviante.                  livello di ministeri e di assessorati – il
Nello specifico,                                  Durante il periodo di accoglienza insieme              quale possa supportare lo sviluppo di
si raccomanda di prevedere:                       con le persone ospiti si interviene per l’ac-          programmi integrati, in favore di titolari
■ l’adozione di standard unici in ogni con-       quisizione di strumenti che possano con-               di protezione internazionale, migranti
    testo di accoglienza, strutturale o stra-     sentire loro di agire autonomamente, una               economici, cittadini europei e italiani.
    ordinario che sia (CaRa, Hub, spRaR,          volta uscite dai programmi di assistenza.
    centri polifunzionali cittadini, centri at-   Gli interventi si incentrano, pertanto, sul-
    tivati in maniera temporanea per rispon-      l’apprendimento dell’italiano, sulla cono-
    dere a eventuali “emergenze” nella ge-        scenza e sull’accesso ai servizi, sulla indi-
    stione degli arrivi), a partire dalle linee   viduazione di proprie reti sociali di riferi-
    guida dello spRaR, costruite nel corso        mento, ecc., e non è dato per scontato che
    degli anni dal basso, con il fondamen-        da questo possano automaticamente sca-
    tale contributo di operatrici e operatori     turire un posto di lavoro e un’abitazione
    territoriali;                                 autonoma. Nessun sistema di accoglienza
■ modalità di raccordo tra i diversi conte-       potrà mai essere da solo sufficiente alla riu-
    sti di accoglienza con una regia territo-     scita dei percorsi di inclusione sociale dei
    riale in capo agli enti locali direttamente   propri beneficiari. Infatti, a nulla può gio-
    interessati e alle regioni, con strutturate   vare l’esponenziale aumento della capienza
    modalità di scambio e di collaborazione       della rete dell’accoglienza (così come ac-
    con gli enti di tutela;                       caduto nel 2014 con lo spRaR, passato da
■ la ricomposizione dell’accoglienza di           3.000 a oltre 20.000 posti), qualora non
    tutti i minori stranieri non accompagnati     vengano previste a livello regionale e na-
    nell’ambito dello spRaR favorendo la          zionale politiche, strategie e programmi
    promozione di forme diversificate di ac-      tali per facilitare l’inserimento sociale ed
    coglienza, che prevedano anche percorsi       economico di richiedenti e titolari di pro-
    di tutoraggio/accompagnamento e di            tezione internazionale e umanitaria.

                                                                                                                                                      5
Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014
unHCR/H.J.Davies/1996
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

6
Asilo, tra Stato
e Terzo settore

          Il primo capitolo del Rapporto, dedicato al ruolo       normativa e la prassi amministrativa circa la tu-
          dello Stato e del Terzo Settore nella gestione del      tela dei richiedenti la protezione internazionale
          fenomeno migratorio, ricostruisce le tappe del-         abbiano avuto una evoluzione discontinua, fa-
          l’accoglienza in Italia sia sotto il profilo norma-      ticosa e a tratti incomprensibile. Dalla riserva
          tivo che sotto il profilo economico e sociale ri-        geografica, inserita nel recepimento della Con-
          percorrendo le diverse crisi umanitarie che han-        venzione di Ginevra del 1954 e rimasta in vigore
          no coinvolto il nostro paese: dai boat people viet-     fino al 1990, fino all’ampio utilizzo della formula
          namiti, alla crisi nei Balcani, ai barconi dall’Al-     umanitaria negli ultimi anni, emerge l’inade-
          bania fino ad arrivare alla cosiddetta “Emergen-         guatezza degli strumenti giuridici utilizzati di
          za Nord Africa” e agli arrivi nell’anno di Mare         volta in volta per dare protezione alle persone
          Nostrum. Questo excursus ha riproposto non so-          giunte in Italia.
          lo la necessità di superare l’accoglienza dei ri-           Non meno problematico il quadro registrato
          fugiati e richiedenti asilo attraverso misure di        in questi decenni sul fronte dell’accoglienza con
          carattere emergenziale ma ha permesso anche             riferimento sia alle varie tipologie implementate
          di prendere coscienza del grande lavoro svolto          e sia alle diverse soluzioni individuate: dai tre
          dalle reti territoriali di enti non governativi e del   Centri di assistenza profughi e stranieri attivati
          terzo settore nella gestione del fenomeno.              negli anni’70 a Padriciano (Trieste), Latina e Ca-
              Dall’analisi storico politica di questi impor-      pua, fino ai recenti Centri di Accoglienza Stra-
          tanti avvenimenti è emerso come sin dai primi           ordinaria previsti su tutto il territorio nel 2014.
          interventi di carattere umanitario a favore dei         Un arco temporale molto ampio nel quale il Go-
          profughi (anni ’70), il nostro paese abbia saputo       verno Italiano ha avuto modo di mettere a punto
          sperimentare iniziative interessanti e a tratti in-     anche un sistema nazionale di accoglienza
          novative che, però, hanno dovuto fare i conti           (spRaR) costretto a convivere, però, con altre
          con l’incapacità del governo italiano di imple-         esperienze spesso poco coordinate negli stan-
          mentare un sistema di accoglienza e tutela effi-          dard e nella qualità dei servizi offerti.
          cace. L’Italia ha intrapreso per la prima volta una         Un quadro complesso e frammentario in cui
          operazione di ricerca e soccorso in mare nel lon-       si inserisce il ruolo del terzo settore di ispirazione
          tano 1979 quando nel mar indocinese furono              ecclesiale e/o laica che faticosamente ha cercato
          salvate circa 1000 persone con le navi della ma-        di dare il suo contributo sia in una funzione sup-
          rina Militare. Trentacinque anni dopo con l’ope-        pletiva che complementare rispetto agli inter-
          razione Mare Nostrum sono state oltre 150 mila          venti periodicamente messi in campo dal Gover-
          le persone salvate in mare. Due esperienze lon-         no. Il rafforzamento della collaborazione istitu-
          tane nel tempo e mai sistematizzate con una             zionale, sia a livello nazionale che locale, costi-
          prassi che avrebbe potuto salvare altre centinaia       tuisce, dunque, un presupposto essenziale per
          di migliaia di persone morte nel frattempo nel          un intervento realmente efficace in favore dei
          mar Mediterraneo.                                       beneficiari richiedenti la protezione internazio-
              In questi anni abbiamo anche visto come la          nale

                                                                                                                      7
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

Richiedenti protezione
internazionale in Italia

                                 I migranti giunti via mare e le domande
                                 di protezione internazionale tra il 2013
                                 e il primo semestre 2014
                                 Dopo un primo consistente numero di sbarchi                                      caratterizzato la cosiddetta Primavera Araba
                                 di migranti nel 1999, provenienti in particolare                                 (2011) e il manifestarsi e riacutizzarsi di conflitti
                                 dall’Albania a seguito della guerra del Kosovo,                                  vecchi e nuovi in numerosi territori del Nord
                                 tra il 2000 e il 2007 gli arrivi sulle coste italiane                            Africa e del vicino Medio Oriente (2013-2014).
                                 si presentano con un flusso costante. Dal 2008                                    Dal 1 gennaio al 1 luglio 2014 infatti sono stati
                                 al 2013 l’andamento degli sbarchi diviene invece                                 registrati nel nostro Paese circa 400 eventi di
                                 instabile, riflettendo le condizioni politiche-eco-                               sbarco per un totale di 65.456 migranti giunti
                                 nomiche e sociali dei paesi di origine dei mi-                                   sulle coste italiane a bordo di imbarcazioni. Nello
                                 granti. Sono infatti il 2008, 2011, 2013 e 2014                                  stesso periodo del 2013 il dato relativo agli sbar-
                                 gli anni che maggiormente evidenziano questa                                     chi è sensibilmente inferiore, sono infatti 7916
                                 situazione: la prima emergenza Nord Africa                                       le persone che hanno raggiunto le coste italiane
                                 (2008), l’esodo seguito agli eventi che hanno                                    dato però superiore al 2012.

Grafico 1                                                                                                                                                   62.692                        65.456

Arrivi dal 1999-2014                 49.999
(al 1 luglio).
Valori assoluti                                                                                                                                                                42.925
                                                                                                                               36.951
Fonte: elaborazione Cittalia
su dati Ministero dell’Interno       26.817                      23.719                 22.939

                                                       20.143                                            22.016   20.165                                              13.267
                                                                          14.331      13.635                                    9.573
                                                                                                                                                  4.406

                                     1999      2000     2001      2002      2003       2004      2005      2006     2007       2008      2009     2010      2011     2012       2013      2014

Grafico 2                        50.000
                                                                                                                                                                                          42.925
Confronto arrivi mensili
2013-2014 (al 14 aprile).        40.000                                                                                                                            38.343
Valori assoluti                                                                                                                                                                  40.244
                                 30.000                                                                                                         30.086
Fonte: elaborazione Cittalia
su dati Ministero dell’Interno
                                 20.000                             10.962         20.715                                       21.054
    2013                                               4.777
    2014                         10.000   2.156         449                                                                13.853
                                            217                     1.524          3.357                      7.916
                                     0                                                           4.391

                                     gennaio      febbraio      marzo        aprile         maggio       giugno       luglio        agosto      settembre     ottobre       novembre    dicembre

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RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                                                                                        SNTESI

Nel 2013 infatti l’Italia è stata sottoposto ad        in cui avviene il numero maggiore di sbarchi,
massiccio afflusso di migranti circa 43mila, il          basti pensare che nei soli primi sei mesi del 2014
325 per cento in più dell’anno precedente ten-         in Sicilia sono giunti l’85,5 per cento dei mi-
denza che prosegue anche nel 2014. Sostan-             granti sbarcati in Italia, seguita dalla Puglia e
zialmente in tutti gli anni è la Sicilia la regione    dalla Calabria (vedi Tabella 1).

Località                                        2011    2012           2013 2013 (al 01/07) 2014 (al 01/07)
                                                                                                                 Tabella 1
Sicilia*                                   57.181       8.488        37.886           6.125           56.649
                                                                                                                 Sbarchi nelle regioni
Puglia                                         3.325    2.719         1.030             695            5.978     italiane.
                                                                                                                 Anni 2011-2014
Calabria                                       1.944    2.056         3.980           1.096            1.765     (al 1 luglio).
                                                                                                                 Valori assoluti.
Sardegna                                         207       4             29               0                 23
Campania                                           0       0               0              0            1.041     Fonte: elaborazione Cittalia
                                                                                                                 su dati Ministero dell’Interno
Lazio                                              0       0               0              0                  0
Friuli Venezia Giulia                             35       0               0              0                  0
Totale                                     62.692      13.267        42.925           7.916           65.456
*dettaglio Sicilia
Lampedusa, Linosa e Lampione               51.753       5.202        14.753           3.648            1.459
Altre località della prov. Agrigento             806     551          2.937             301            8021

Con riferimento alla nazionalità dei migranti          ne sono stati siriani (il 26, 3 per cento), eritrei
giunti sulle coste italiane nei primi sei mesi del     (23 per cento) e somali (7,6 per cento); rispetto
2014 si evidenzia che circa il 30 per cento del        invece all’anno 2012 sono i tunisini la naziona-
totale è di nazionalità eritrea, a cui seguono i       lità maggiormente rappresentata con il 17 per
siriani e i malesi. Nel 2013 i migranti che in mi-     cento rispetto, di poco, a somali (16,4 per cento)
sura maggiore sono approdati sulle coste italia-       ed afghani (13 per cento) (Vedi Tabella 2).

Nazionalità               2012         Nazionalità     2013            Nazionalità        2014 (al 01/07)
                                                                                                                 Tabella 2
Tunisia                  2.268         Siria           11.307          Eritrea             19.329
                                                                                                                 Nazionalità dei migranti.
Somalia                  2.179         Eritrea          9.834          Siria               11.236                Anni 2012 – 2014
                                                                                                                 (al 1 luglio).
Afghanistan              1.739         Somalia          3.263          Mali                   5.835              Valori assoluti.
Eritrea                  1.612         Egitto           2.728          Gambia                 3.333
                                                                                                                 Fonte: elaborazione Cittalia
Pakistan                 1.247         Nigeria          2.680          Nigeria                3.089              su dati Ministero dell’Interno

Egitto                   1.223         Gambia           2.619          Somalia                2.196
                                                                                                                 * il dato potrebbe
Bangladesh                 622         Pakistan         1.753          Senegal                1.791              ricomprendere immigrati per i
                                                                                                                 quali sono ancora in corso le
Siria                      582         Malì             1.674          Egitto                 1.552              attività di identificazione
Nigeria                    358         Senegal          1.314          Pakistan               1.330
Gambia                     348         Tunisia            833          Marocco                 917
altre                    1.089         altre            4.920          altre*              14.848
Totale                  13.267         Totale          42.925          Totale              65.456

                                                                                                                                                 9
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

1 “Operazione umanitaria di-       Il rapporto offre anche un quadro d’insieme re-                  259 con 48695 migranti soccorsi: dei 259 in-
  retta a rafforzare il disposi-
  tivo aeronavale di sorve-        lativo all’operazione Mare Nostrum1 che, av-                     terventi, 216 sono stati realizzati dalla Marina
  glianza e soccorso in mare,      viata il 18 ottobre 2013 a seguito del naufragio                 Militare (con 41554 soccorsi) e 43 sono stati
  finalizzato ad incrementare
  la sicurezza della vita uma-
                                   del 3 ottobre al largo di Lampedusa che ha pro-                  gli interventi misti (36 di Primo Intervento rea-
  na e il controllo dei flussi      vocato la morte di oltre 300 persone, (fino al                   lizzati congiuntamente da Capitaneria di Porto,
  migratori mediante il di-        31 dicembre del 2013) ha realizzato 34 inter-                    Guardia di Finanza e unità di SM per 5417 mi-
  spiegamento di cinque uni-
  tà navali e due assetti aerei    venti per un totale di 4323 migranti soccorsi.                   granti soccorsi e altri 7 di Primo Intervento del-
  della Marina Militare”.          Mentre con riferimento ai primi sei mesi del                     la Marina Militare con 1724 soccorsi – vedi Ta-
                                   2014 gli interventi di Mare Nostrum sono stati                   bella 3).

                                   Totale eventi                                Totale migranti soccorsi
Tabella 3
                                   34                                           4.323
I numeri dell’Operazione
Mare Nostrum                       di cui
                                                     Interventi                                                 Interventi misti
                                                   Marina Militare
Mare Nostrum 2013                                                               Primo intervento CP/GDF/Unità SM        Primo intervento MM
(Dal 18 ottobre al 31
dicembre)                          Eventi                   Soccorsi            Eventi             Soccorsi             Eventi             Soccorsi
                                   29                       3.870               0                  0                    5                  453

                                   Totale eventi                                Totale migranti soccorsi
Mare Nostrum 2014
(Dal 1 gennaio al 14               259                                          48.695
luglio)
                                   di cui
                                                     Interventi                                                 Interventi misti
                                                   Marina Militare
                                                                                Primo intervento CP/GDF/Unità SM        Primo intervento MM
                                   Eventi                   Soccorsi            Eventi             Soccorsi             Eventi             Soccorsi
                                   216                      41.554              36                 5.417                7                  1.724

                                   Nel 2013 le domande di protezione internazio-                    cedente con un trend perlopiù discontinuo che
                                   nale presentate in Italia sono state circa 27mila,               ha caratterizzato l’andamento delle stesse negli
                                   vale a dire 10mila in più rispetto all’anno pre-                 ultimi 14 anni (Vedi grafico 3).

Grafico 3                           60.000

Confronto andamento
domande protezione
internazionale presentate
alle Commissioni                    40.000
territoriali e sbarchi.
Anni 1999-2013.
Valori assoluti
                                    20.000
Fonte: elaborazione Cittalia
su dati Ministero dell’Interno

                                            0
     Domande pervenute
     Sbarchi                                1999     2000    2001      2002   2003   2004   2005   2006       2007   2008    2009   2010   2011    2012   2013

10
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                                                                                            SNTESI

Se si guarda invece ai paesi di origine dei richie-          tezione internazionale è quella nigeriana con
denti protezione internazionale si scopre che                3.519 istanze, seguono le nazionalità pakistana
essi appartengono a due continenti: africano e               (3.232), somala (2.774), eritrea (2109), afgana
asiatico. Nello specifico la prima nazionalità di             (2056) e malese (1806) (vedi grafico 4).
persone che hanno presentato domanda di pro-

               0                 2000                         4000                   6000                   8000     Grafico 4
                                                                                                                     I primi dieci paesi di
    Nigeria                                                                                                          origine dei richiedenti
   Pakistan                                                                                                          protezione internazionale.
   Somalia                                                                                                           Anno 2013
    Eritrea
                                                                                                                     Fonte: elaborazione Cittalia
Afghanistan                                                                                                          su dati Ministero dell’Interno
       Mali
    Gambia
   Senegal
     Egitto
      Siria
       Altri

Con riguardo invece alle decisioni relative alle             sommano a questi ultimi coloro ai quali è stato
istanze presentate alle Commissioni territoriali             rilasciato un permesso di soggiorno per motivi
italiane, il Rapporto evidenzia che nel 2013 so-             umanitari (24 per cento), l’esito positivo delle
no circa 24mila le domande esaminate. Per                    domande in termini di riconoscimento di una
8.642 persone, vale a dire il 36,6% dei richie-              qualche forma di protezione è stato del 61 per
denti, è stata riconosciuta una forma di prote-              cento (vedi grafico 5).
zione internazionale, nel dettaglio: al 13 per                  Dati questi che mostrano come l’andamento
cento è stato riconosciuto lo status di rifugiato            dei riconoscimenti di protezione internazionale
mentre la protezione sussidiaria è stata accor-              relativi all’anno 2013 sia molto vicino ai valori
data al 24 per cento dei richiedenti. Se poi si              del 2011.

                                                                               10%                                   Grafico 5
                                    Non riconosciuti
                                                                                                      29%            Decisioni sulle domande
                                    Proposta di protezione
                                    umanitaria
                                                                                                                     di protezione
                                                                     13%
                                                                                                                     internazionale
                                    Proposta sussidiaria                                                             presentate. Anno 2013.
                                    Status di rifugiato                                                              Valori percentuali
                                    Irreperibili
                                                                                                                     Fonte: elaborazione Cittalia
                                    Altri esiti (0%)
                                                                                                                     su dati Ministero dell’Interno

                                                                       24%

                                                                                                   24%

                                                                                                                                                11
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

                                     Con uno sguardo oltre i confini nazionali si sco-          cui è stata riconosciuta una qualche forma di
                                     pre invece che nel 2013 nei paesi dell’Unione             protezione internazionale. In particolare si rileva
                                     Europea sono state presentate 435.390 doman-              come siano Germania, Francia e Svezia ad avere
                                     de di protezione internazionale, con circa il 30          un numero di domande di protezione interna-
                                     per cento di esiti positivi, ovvero di richieste a        zionale superiore alla media ponderata europea
                                                                                               (vedi tabella 4).

                                                                            Status rifugiato       Protezione sussidiaria     Protezione umanitaria
Tabella 4
                                     Francia*                                          83,0                         17,0
Confronto forme di
protezione internazionale            Austria*                                          68,5                         31,5
riconosciute. Paesi UE.              Germania                                          53,2                         30,5                       16,3
Anno 2013.
Valori percentuali                   Grecia                                            41,3                         29,9                       30,7
                                     Spagna                                            39,6                         58,6                        1,8
Fonte: elaborazione Cittalia         Svezia                                            28,2                         64,9                        6,9
su dati Eurostat
* Non prevede la protezione umani-
                                     Italia                                            21,3                         38,9                       39,9
  taria nella normativa nazionale    Media pond. UE                                    53,1                         26,0                       20,9

                                        Con riferimento invece al primo semestre del           presenze (con il 17% di presenze sul totale na-
                                     2014 sono state presentate in Italia 25.401 do-           zionale) e Crotone con 1.531 (il 15%).
                                     mande di protezione internazionale, di cui il 70              A ciò bisogna aggiungere il fatto che, con la
                                     per cento da cittadini provenienti dal continente         Conferenza unificata del 10 luglio 2014, è stata
                                     africano e il 25 per cento da quello asiatico. La         raggiunta un’intesa tra il Governo, le Regioni e
                                     quasi totalità delle persone che hanno presentato         gli Enti locali sul Piano nazionale di accoglienza
                                     domande sono di genere maschile (93 per cento).           dei migranti che prevede la creazione di hub re-
                                     Guardando ai primi dieci paesi di origine degli           gionali per la prima accoglienza, l’aumento dei
                                     stranieri a cui le Commissioni territoriali hanno         posti della rete spRaR e l’impegno a ricondurre
                                     esaminato le domande di asilo nei primi sei mesi          a una governance di sistema la presa in carico
                                     del 2014, essi fanno tutti parte di Africa e Asia e       dei minori stranieri non accompagnati, attraverso
                                     sono: Mali, Nigeria, Gambia, Pakistan, Senegal,           l’attivazione di strutture di primissima accoglien-
                                     Afghanistan e Ghana.                                      za ad alta specializzazione e la pianificazione
                                        Per far fronte alla richiesta di accoglienza e         dell’accoglienza di tutti i minori non accompa-
                                     assistenza degli stranieri, sono state predisposte        gnati nell’ambito dello spRaR, a tal fine adegua-
                                     specifiche strutture dedicate ai migranti che, sia         tamente potenziato e finanziato. . Alla base di
                                     nelle funzioni attribuite che nella capienza pre-         tale intesa vi è la necessità di creare un sistema
                                     vista, si differenziano tra di loro. In Italia, al 26     unico di accoglienza che preveda una prima fase
                                     agosto 2014, la capienza teorica complessiva di           di soccorso e assistenza attraverso strutture go-
                                     CPSA (Centri di primo soccorso e accoglienza),            vernative ad hoc con tempi di permanenza con-
                                     CDA (Centri di accoglienza) e CARA (Centri di             tenuti. A cui segua una fase di prima accoglienza
                                     accoglienza per richiedenti asilo) è pari a 7.810         in centri hub regionali e interregionali in ci ver-
                                     posti che diventano 10.331 nel numero di pre-             ranno accolti migranti che hanno manifestato la
                                     senze di immigrati accolti ed assistiti nei centri        volontà di richiedere protezione. E infine la fase
                                     a cui si aggiungono oltre 28.500 migranti accolti         della seconda accoglienza ed integrazione in-
                                     nei CAS (Centri di accoglienza straordinaria). Il         centrata nello spRaR perno di tale modello sia
                                     centro che accoglie in assoluto il numero mag-            per gli adulti che per i minori stranieri non ac-
                                     giore di immigrati è il CDA-CARA di Mineo con             compagnati. Il Rapporto prosegue facendo il pun-
                                     3.792 persone accolte (sono il 37% di tutte le            to sull’accoglienza nella rete dello Sistema di pro-
                                     presenze nei centri di accoglienza in Italia). A          tezione per richiedenti asilo e rifugiati nell’ultimo
                                     questo seguono i centri di Bari Palese con 1.746          decennio con un aggiornamento dei dati che fa

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RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                                                                                           SNTESI

riferimento al primo semestre del 2014.                    con disagio mentale o disabilità e 57 destinati a
   Se i progetti di accoglienza nell’ambito della          minori stranieri non accompagnati. Tali progetti
rete spRaR nel 2013 sono stati 151 con 128 enti            hanno reso disponibili 13.020 posti di accoglien-
locali coinvolti e 3000 posti finanziati a cui si           za a cui si aggiungono 6.490 posti aggiuntivi at-
sono aggiunti altri 6.402 posti straordinari (vedi         tivati. Gli enti locali titolari di progetto sono stati
grafico 4), per il triennio 2014-2016 invece ri-            415, di cui 375 comuni (compresi ambiti terri-
sultano finanziati 456 progetti, di cui 367 desti-          toriali e sociali, consorzi intercomunali, Società
nati all’accoglienza di beneficiari appartenenti            della salute e comunità montane), 30 province
alle categorie ordinarie, 32 destinati a beneficiari        e 10 unioni di comuni.

                     Cos’è lo Sistema di protezione per
                      SPRAR richiedenti asilo e rifugiati

Il Sistema di protezione per richiedenti         PArOLE ChIAvE DELLO SPrAr
asilo e rifugiati è stato istituito dalla leg-
ge n.189/2002, raccogliendo l’eredità            Carattere pubblico, sia delle risorse messe a disposizione che degli enti politicamente
del Programma Nazionale Asilo (PNA),                  responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali, secondo una logica di
un’esperienza consortile di accoglienza               governance multilivello.
di comuni e realtà del terzo settore, nata       Sinergie, avviate sul territorio con i cosiddetti “enti gestori”, soggetti del terzo settore –
nel 2001 da un protocollo d’intesa tra                associazioni, ONG, cooperative - che contribuiscono in maniera essenziale alla
Ministero dell’Interno, Alto Commissa-                realizzazione degli interventi.
riato delle Nazioni Unite per i Rifugiati        Decentramento degli interventi di “accoglienza integrata”, diffusi su tutto il territorio
e Associazione nazionale dei comuni ita-              nazionale con presenza in tutte le regioni (a eccezione della Valle d’Aosta).
liani (anCi).                                    reti locali – stabili, solide, interattive – promosse e sviluppate con il coinvolgimento di tutti
Lo spRaR è oggi costituito dalla rete degli           gli attori e gli interlocutori privilegiati, per la riuscita delle misure di accoglienza,
enti locali che – per la realizzazione di             protezione, inclusione sociale.
progetti territoriali di accoglienza di ri-      Competenze specifiche di operatori e operatrici, rafforzate negli anni grazie all’esperienza
chiedenti asilo, rifugiati, titolari di pro-          maturata sul campo, alla formazione e all’aggiornamento garantiti anche a livello
tezione sussidiaria e umanitaria acce-                centrale.
dono, nei limiti delle risorse disponibili,      volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza, a
al Fondo nazionale per le politiche e i               testimonianza di un impegno politico delle amministrazioni locali nella scelta di
servizi dell’asilo, gestito dal Ministero             programmare sul territorio di propria competenza interventi in favore di richiedenti
dell’Interno e previsto nella legge finan-             asilo e rifugiati.
ziaria dello Stato. L’accesso al Fondo na-
zionale per le politiche e i servizi del-        2009/2010 il bando – e con esso, la re-           nistero dell’Interno e affidata con con-
l’asilo è regolamentato da un decreto del        lativa attuazione degli interventi – ha           venzione ad anCi, in base alla legge
Ministero dell’Interno che disciplina il         avuto cadenza biennale; dal 2011 è                n.189/2002. Il Servizio Centrale ha
bando per la presentazione di proposte           triennale.                                        compiti di monitoraggio, informazione,
di progetto di accoglienza integrata da          Cos’è il Servizio Centrale dello spRaR -          promozione, formazione, consulenza e
parte degli enti locali. Il decreto - con il     Il coordinamento del Sistema di Prote-            assistenza tecnica agli enti locali, nonché
relativo bando - è stato pubblicato a ca-        zione è garantito dal Servizio Centrale,          di gestione delle attività di inserimento
denza annuale fino al 2008. Per il                una struttura operativa istituita dal Mi-         delle persone in accoglienza.

                                                                                                                                               13
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

Mappa 1
I posti di accoglienza
della rete SPrAr per
                                 93,3% 3,4% 3,3%              91,7% 0% 8,3%                      92,7% 3,0% 4,3%
categorie di progetto
(dato aggregato su base         612 | Lombardia                120 | Trentino-Alto Adige    234 | Friuli-Venezia Giulia
regionale)
Valori percentuali e assoluti

                                                                                                                                95,3%    0% 4,7%
                                91,5% 1,1% 7,4%
     Ordinari                                                                                                                           212 | Veneto
                                540 | Piemonte
     Disagio mentale

     MSNARA                                                                                             94,5% 2,5% 3,0%
                                                                                                       527 | Emilia Romagna
                                91,9% 1,8%      6,3%
                                223 | Liguria

                                                                                                                                 89,5% 3,6% 6,9%
                                                         97,9% 2,1% 0%
                                                                                                                                      363 | Marche
                                                          381 | Toscana

                                                                                                        86,5% 3,9% 9,6%
                                                                                                                281 | Umbria

                                                                                                                                100,0% 0%       0%
                                                                                                                                     130 | Abruzzo

                                                       98,4% 0,5% 1,1%
                                                                                                        96,4%     0% 3,6%
                                                        3.376 | Lazio
                                                                                                                 278 | Molise

                                                                                                                                90,9% 2,5% 6,7%
                                                                         94,3% 0% 5,7%                                               1.170 | Puglia
                                100,0% 0% 0%
                                  60 | Sardegna                           723 | Campania

                                                                                                                                83,0% 0% 17,0%
                                                                                                                                    247 | Basilicata
                                                                         89,3% 1,5% 9,2%
                                                                          945 | Calabria

                                                                         87,8% 4,2% 8,0%
                                                                          2.412 | Sicilia

14
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                                                                                                                                                SNTESI

Nel 2013, a fronte di 10.381 posti finanziati, so-
                                                                                                                      4% 1%                                              Grafico 6
no stati accolti 12.631 beneficiari, 4.808 per-
sone in più rispetto al 2012. Mentre nel primo                                                                                                                           Accolti nella rete SPrAr,
semestre del 2014 sono stati accolti 10.852 be-                                                                                                                          primo semestre 2014
                                                                                                                                                                         Valori percentuali
neficiari, di cui 10.325 ordinari, 132 beneficiari
con disagio mentale o disabilità e 395 minori
stranieri non accompagnati (vedi grafico 6).
                                                                                                                                                                            Ordinari
                                                                                                                                                                            MSNARA
                                                                                                                                                                            Disagio mentale/disabilità

                                                                                                                                                 95%

Con riferimento alla distribuzione regionale,                                          peso della presenza nelle restanti regioni è in-
sempre nel primo semestre del 2014, la presen-                                         feriore all’8%. Va sottolineato che in Valle d’Ao-
za maggiore si registra in Sicilia (21,4% del to-                                      sta non sono presenti centri di accoglienza della
tale nazionale) e nel Lazio (20,8%) mentre il                                          rete spRaR (Vedi grafico 7).

 21,4% 20,8%                                                                                                                                                             Grafico 7
                                                                                                                                                                         Accolti nella rete
                                                                                                                                                                         SPrAr per regione
                                                                                                                                                                         (incidenza
                                                                                                                                                                         sul totale nazionale).
                                                                                                                                                                         Valori percentuali
                   8,0%
                            6,5%     6,4%     5,5%    5,1%     5,1%
                                                                        3,4%    3,1%     2,7%     2,5%   2,3%      2,3%     1,4%     1,3%       1,2%   0,8%     0,5%

 Sicilia           Puglia          Calabria      Lombardia            Marche             Veneto          Umbria         Trentino            Abruzzo           Sardegna
                                                                                                                       Alto Adige
           Lazio          Piemonte           Emilia          Campania          Toscana      Friuli Venezia        Liguria          Basilicata          Molise
                                            Romagna                                             Giulia

                                                                                                                                                                                                     15
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

                              Tra gli accolti, il 63% è richiedente protezione       rete dello spRaR, dal momento che i recenti am-
                              internazionale, mentre i restanti sono titolari        pliamenti hanno permesso di accogliere ulte-
                              di una forma di protezione (per il 13% umani-          riori richiedenti protezione internazionale in
                              taria, per il 12% sussidiaria; il restante 12% ha      prima istanza. Tale categoria costituisce la quasi
                              ottenuto lo status di rifugiato). L’alto numero        totalità dei minori stranieri non accompagnati
                              di richiedenti riflette la riorganizzazione della       (89%) e il 61% dei beneficiari ordinari.

                                                                         6,0                          12%
Grafico 8                     100,0

Beneficiari dei progetti                    14,0
                                                           27,0          2,0
per tipologia di permesso                   12,0
                               75,0                                                         12%
di soggiorno.
Valori percentuali                                                                                      Beneficiari
                                                           25,0                                         complessivi
                               50,0                                                                     per tipologie
     Protezione umanitaria                                                                              di permesso
                                            61,0           33,0         89,0                            di soggiorno
     Rifugiati                 25,0                                                                     Valori percentuali
     Richiedenti protezione                                                                 13%
     internazionale                                                      3,0                                                  63%
                                            13,0           15,0
     Protezione sussidiaria     0,0
                                           Ordinari       Disagio     MSNARA
                                                          mentale

                              Tra le prime nazionalità dei beneficiari accolti        dai 18 ai 25 anni, con una percentuale del 45%;
                              nel 2014 troviamo al primo posto la Nigeria            mentre le persone fra i 26 e i 30 anni si attestano
                              (14,4%), seguita da Pakistan (12%), Somalia            sul 22%. La somma di queste due fasce di età
                              (10,6%), Afghanistan (9,1%) e Gambia (9%).             rappresenta il 67% del totale degli accolti. A se-
                              Mentre i paesi che si attestano tutti al di sotto      guire vi è poi la fascia di età compresa fra i 31 e
                              dell’8%, sono l’Eritrea (7,7%), il Mali (6,9%), il     i 35 anni (11%) e quella compresa fra i 36 e i 40
                              Senegal (4,1%), l’Egitto (3,1%) e il Ghana             anni (5%). L’insieme delle persone con un’età
                              (2,7%). L’incidenza dei minori stranieri nelle         compresa fra i 18 e i 40 anni rappresenta il 90%
                              prime dieci nazionalità dei beneficiari comples-        del totale degli accolti. I dati relativi al primo
                              sivi è molto elevata tra gli egiziani (42%), seguiti   semestre del 2014 confermano la crescita del
                              a grande distanza dai nigeriani (12,8%), i sene-       numero di accolti che rientrano nella fascia d’età
                              galesi (12,5%) e i gambiani (11,4%).                   che va dai 18 ai 25 anni.
                                  Con riferimento al genere invece, emerge dal-         Con riferimento invece ai servizi erogati nel-
                              lo studio, ancora una netta prevalenza maschile,       l’ambito dei progetti territoriali della rete spRaR
                              soprattutto in alcune nazionalità in cui tale com-     i beneficiari complessivi sono stati 48.231 con
                              ponente raggiunge la quasi totalità delle presen-      servizi che riguardano soprattutto l’assistenza
                              ze: è il caso del Gambia (99,8%), del Mali             sanitaria (21,2%), la mediazione linguistico-
                              (99,6%), del Pakistan (97,7%), del Senegal             culturale (16,5%), l’assistenza sociale (15,5%),le
                              (96,1%), del Ghana (95,5%) e dell’Afghanistan          attività multiculturali (12,1%), l’inserimento la-
                              (95,3%). Le nazionalità che presentano invece          vorativo (11%) e l’orientamento legale (8,7%).
                              l’incidenza femminile maggiore tra i primi dieci       Rispetto al profilo dei beneficiari, il Rapporto si
                              Paesi di provenienza sono l’Egitto (35,6%), l’Eri-     concentra sulla presenza di minori stranieri non
                              trea (26,4%), la Somalia (26,3%) e la Nigeria          accompagnati che provengono, in riferimento
                              (23,9%).                                               alla nazionalità, soprattutto da: Gambia che si
                                  Infine se si leggono i dati in relazione all’età    colloca al primo posto con il 29,1%, seguito da
                              dei beneficiari emerge che la fascia d’età mag-         Senegal (13,2%), Nigeria (10,4%), Mali (8,6%),
                              giormente rappresentata riguarda quella che va         Egitto (7,6%), Eritrea (5,3%), Bangladesh

16
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                                                                                                                   SNTESI

(3,5%), Ghana (3,5%) e Afghanistan (2,8%)                 lo più compresi nella fascia d’età tra i 16 e i 17
(Vedi grafico 7). Da questi dati parziali relativi         anni, che rappresenta il 65%. Rispetto al 2013,
al primo semestre del 2014, si evince una netta           dunque sembra manifestarsi un nuovo abbassa-
differenza rispetto agli anni precedenti, in cui          mento dell’età media, giacché risultano presenti
la nazionalità afghana era quella prevalente, as-         casi di minori tra gli 11 e i 13 anni (sebbene co-
sieme alla bengalese e alla pakistana. I minori           stituiscano l’1%) e aumentati i minori tra i 14 e
accolti sono quasi tutti di sesso maschile e per          i 15 anni (17%).

                            1%
          17%
                                                                                                                                                Grafico 9
                                                           29,1%                                                                                Prime dieci nazionalità
                                                                                                                                                dei MSNArA (Minori
                                                                                                                                                stranieri non
                    Fasce d’età                                                                                                                 accompagnati richiedenti
                    dei MSNArA                                                                                                                  asilo) accolti nella rete
                    entrati in Italia.                                                                                                          SPrAr.
                    Valori percentuali                             13,2%                                                                        Valori percentuali
17%
                                                                           10,4%
                                                                                     8,6% 7,6%
                                                                                                       6,1% 5,3%
                                                                                                                         3,5% 3,5% 2,8%
                                           65%

                    16-17 anni                             Gambia          Nigeria           Egitto         Eritrea           Ghana
                                           14-15 anni
                    neomaggiorenni         11-13 anni           Senegal              Mali             Somalia       Bangladesh Afghanistan

Con riguardo alle modalità di ingresso dei Msna-          accolti, il 17% riguarda le attività multiculturali,
Ra nella quasi totalità dei casi è avvenuta tra-          il 14% l’assistenza sanitaria, il 13% la media-
mite lo sbarco (91%), dato che innalza il trend           zione linguistico-culturale, un altro 13% l’assi-
di crescita degli ultimi anni. Residuali invece           stenza sociale, il 12% l’inserimento lavorativo
gli ingressi tramite le frontiere terrestri (4%),         e l’11% l’orientamento e l’informazione legale
portuali (3%) e aeroportuali (1%). Per quanto             (Vedi grafico 9).
riguarda i principali servizi erogati ai MsnaRa

                    3% 1%                                                       5%
                                                                                            4%
                                                                                                           17%
                                                                                                                                                Grafico 10
               4%
                                                                        5%                                                                      Modalità di ingresso e
                                                                                                                                                servizi erogati ai MSNArA
                                                                   5%                                                                           accolti

               Modalità di                                                       Servizi erogati ai
               ingresso in Italia                                                MSNArA accolti.                              14%
               dei MSNArA.                                    11%                Valori percentuali
               Valori percentuali

                                                                     12%                                                13%
                                         92%
                                                                                            13%

      Sbarco                     Frontiera portuale          Attività multiculturali                            Orientamento/informazione legale
      Frontiera terrestre        Frontiera aeroportuale      Assistenza sanitaria                               Formazione
                                                             Mediazione linguistico/culturale                   Alloggio
                                                             Assistenza sociale                                 Inserimento scolastico minori
                                                             Inserimento lavorativo                             Altro

                                                                                                                                                                       17
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

18
Soggetti vulnerabili: apolidi, vittime
di tratta e minori richiedenti asilo

          Cosa significa essere
          apolidi e il fenomeno
          in Italia
          Il capitolo terzo è dedicato alla categoria dei       circostanze varie e quasi sempre indipendenti
          soggetti vulnerabili, ovvero le persone apolidi,      dalla propria volontà, viene negata la titolarità
          vittime di tratta e i minori stranieri richiedenti    ai diritti e ai doveri correlati alla cittadinanza”.
          asilo le cui condizioni si intrecciano sempre più         Sostanzialmente bisogna distinguere tra apo-
          di frequente con quelle dei rifugiati e richiedenti   lidia originaria e apolidia successiva: nel primo
          asilo. Partendo dall’esame del significato di “apo-    caso si intende la situazione della persona che
          lide”, in questa sezione del Rapporto si traccia      fin dalla nascita non è mai stata titolare di una
          il quadro attuale relativo agli strumenti norma-      cittadinanza, mentre l’apolidia successiva inter-
          tivi e di tutela degli apolidi con riferimento al     viene in un determinato momento della vita di
          caso italiano e alla missione dell’Alto Commis-       un individuo, in cui alla perdita della propria
          sariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Se-      cittadinanza non corrisponde l’acquisto di una
          condo la definizione data dalla Convenzione re-        nuova. Un’ulteriore causa di apolidia può essere
          lativa allo statuto delle Persone Apolidi adottata    rintracciata nell’interazione con normative sulla
          a New York il 28 settembre 1954, “l’apolide è la      cittadinanza marcatamente discriminatorie nei
          persona che nessuno Stato considera come suo          confronti delle donne: sono, infatti, ben 27 i Pae-
          cittadino in applicazione della sua legislazione.     si al mondo ove la trasmissione della cittadinan-
          L’apolidia, dunque, è una condizione di anomalia      za per via materna non avviene in condizioni
          giuridica cui è soggetto l’individuo al quale, per    paritarie rispetto a quella paterna.

                                                                                                                 19
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

                                  Una delle problematiche maggiori legate alla            nalità, oltre che a uno scarso interesse nei con-
                                  descrizione del fenomeno dell’apolidia con ri-          fronti del fenomeno, che solo negli ultimi anni
                                  ferimento alla sua diffusione a livello globale         ha riscosso l’attenzione della comunità inter-
                                  dipende dalla mancanza di dati affidabili sul             nazionale. Anche se negli ultimi dieci anni si
                                  numero della popolazione apolide o esposta al           sono registrati importanti progressi: ad oggi,
                                  rischio di apolidia.                                    sono 75 i Paesi che hanno istituito delle proce-
                                  Tale lacuna è dovuta principalmente alle con-           dure per la raccolta di dati statistici affidabili
                                  dizioni di vita in cui versano le persone apolidi,      con riferimento alla popolazione apolide (Vedi
                                  spesso legate a contesti di precarietà e margi-         grafico 11).

Grafico 11
                                                                                                                                     19
Numero di Paesi che                                                                                                       17
                                                                                                      20        21
hanno fornito statistiche                                                         22        21
sulle persone apolidi.                                                 17
Anni 2004-2013.                                             19
                                                 14
Valori assoluti

                                       11
                                                  48         49        54         58        60        65        64        72         75

     Paesi con popolazione             30
     nota senza dati affidabili
     Paesi con dati affidabili
                                      2004       2005      2006       2007       2008       2009      2010      2011      2012      2013

                                  È in seguito però alla Seconda guerra mondiale          intitolato “Mapping Statelessness in Italy”, ha
                                  che la comunità internazionale ha preso co-             tentato di delineare il fenomeno in tutta la sua
                                  scienza del fenomeno, in particolare si è riscon-       complessità, individuando delle direzioni di ri-
                                  trato il legame tra l’apolidia e quello di rifugiato.   cerca e evidenziando la grande frammentarietà
                                  “Già l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite,          delle informazioni reperibili sul numero e sulla
                                  nell’affrontare la relazione fra l’apolide e il ri-     composizione della popolazione apolide nel no-
                                  fugiato, aveva sottolineato come l’apolidia, in-        stro Paese. Basti pensare che dall’ultimo rileva-
                                  cludendo in questa definizione l’impossibilità           mento effettuato dall’ ISTAT nel 2014, emerge
                                  di stabilire la nazionalità di un individuo, possa      che la presenza di persone apolidi iscritte alle
                                  dar luogo a sfollamenti; in questo senso, l’As-         anagrafi dei Comuni di residenza si attesta sulle
                                  semblea ha sottolineato come la prevenzione e           583 persone, mentre, secondo stime elaborate
                                  la riduzione dell’apolidia e la protezione delle        dalla Comunità di Sant’Egidio, essi sarebbero
                                  persone apolidi rivestano una particolare im-           circa 15.000 persone provenienti dalla ex Ju-
                                  portanza altresì nella prevenzione di situazioni        goslavia. Allo stesso modo, la scuola si presenta
                                  di potenziali rifugiati”. La situazione dell’apo-       ancor più come un ambiente ove è possibile
                                  lidia nel mondo è molto complessa esistono nu-          identificare casi di apolidia tra le nuove gene-
                                  meri e statistiche che spesso non corrispondono.        razioni. Dai dati del Ministero dell’Istruzione
                                  Ad esempio, in riferimento al caso italiano             riferiti all’anno scolastico 2012/2013, emerge
                                  l’unHCR ha elaborato nel 2011 una mappatura             che gli studenti apolidi sono 246, ripartiti tra
                                  del fenomeno dell’apolidia in Italia: lo studio,        le Regioni italiane.

20
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                                                                       SNTESI

                                                         Studenti di nazionalità sconosciuta     Tabella 5
Tipo di scuola                        Studenti apolidi                      o non dichiarata
                                                                                                 Studenti apolidi nelle
Scuola materna (3-6 anni)                          59                                            scuole italiane.
                                                                                                 Anno scolastico
Scuola elementare (6-11 anni)                     181                                            2009/2010
Scuola media inferiore (11-14 anni)                48                                   2.236
Scuola media superiore (14-19 anni)                 3
Totale                                            291

                                                         Totale alunni con cittadinanza non      Tabella 6
regioni italiane                       Alunni apolidi
                                                                    italiana (valori assoluti)
                                                                                                 Studenti apolidi nelle
Piemonte                                            9                                 73.914     scuole italiane per regioni
                                                                                                 Anno scolastico
Valle D’Aosta                                       0                                   1.632    2012/2013.
Lombardia                                           9                                191.526     Dati del Servizio Statistico
Trentino A.A.                                       5                                 17.299     del Ministero dell’Istruzione,
                                                                                                 dell’Università e della
Veneto                                              7                                 91.867     Ricerca. Anno 2013.
Friuli V.G.                                         1                                 18.563
Liguria                                             2                                 22.742
Emilia Romagna                                      9                                 90.286
Toscana                                            43                                 62.449
Umbia                                               0                                 17.390
Marche                                              1                                 27.118
Lazio                                              20                                 75.338
Campania                                          118                                 21.095
Puglia                                              0                                 16.329
Basilicata                                          0                                   2.326
Calabria                                            0                                 13.447
Sicilia                                             1                                 23.492
Sardegna                                           21                                   5.010
Nord-Ovest                                         20                                289.814
Nord-Est                                           22                                218.015
Centro                                             64                                182.295
Sud                                               118                                 68.004
Isole                                              22                                 28.502
Italia                                            246                                786.630

                                                                                                                            21
RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
SNTESI

                            Due sono gli strumenti a livello internazionale         solo dallo straniero regolarmente soggiornante
                            per la tutela degli apolidi: il primo, come visto, è    in Italia, la procedura in via giudiziale permette
                            la Convenzione sullo statuto delle persone apolidi      che la situazione personale del richiedente sia
                            adottata a New York il 28 settembre 1954 mentre         esaminata indipendentemente dal possesso di
                            l’altro è la Convenzione per la riduzione dell’apo-     un titolo di soggiorno. Rispetto invece al ricono-
                            lidia adottata il 30 agosto 1961. La Convenzione        scimento della cittadinanza l’art. 32 della Con-
                            del 1954 che, negli ultimi tra anni è passata da        venzione del 1954 impone agli Stati l’adozione
                            65 a 82 Stati firmatari, stabilisce la definizione        di meccanismi volti a facilitare l’assimilazione e
                            di apolidia senza però definirne un procedimento         la naturalizzazione degli apolidi. Nell’ordina-
                            per il riconoscimento. Solo 12 Paesi al mondo           mento italiano, due sono le diposizioni che ri-
                            hanno adottato una procedura per il riconosci-          guardano le persone apolidi: la prima prevede
                            mento di tale status, fra questi l’Italia.              la concessione della nazionalità ai bambini nati
                                                                                    in Italia che sarebbero altrimenti apolidi. L’art.
                                                                                    1 della legge 5 febbraio 1992, n. 91 prevede che
                            La procedura di                                         “è cittadino per nascita chi è nato nel territorio
                            riconoscimento dello status                             della Repubblica se entrambi i genitori sono igno-
                            di apolide in Italia                                    ti o apolidi, ovvero se il figlio non segue la citta-
                                                                                    dinanza dei genitori secondo la legge dello Stato
                            e la cittadinanza                                       al quale questi appartengono”. La seconda di-
                            La procedura per il riconoscimento dello status         sposizione prevede invece la possibilità per l’apo-
                            di apolidia in Italia è esperibile attraverso un pro-   lide di presentare domanda per la concessione
                            cedimento amministrativo ovvero attraverso la           della cittadinanza italiana trascorsi cinque anni
                            promozione di un’azione giudiziale dinanzi al           di residenza regolare in Italia.
                            giudice ordinario. Il procedimento per la certi-
                            ficazione della condizione di apolidia in via am-
                            ministrativa rientra tra le prerogative del Mini-
                                                                                    La tratta delle persone
                            stero dell’interno ed è regolato dall’art. 17 del       e l’asilo
                            D.P.R. 576/93: in base a tale norma, il Ministero       Particolare attenzione viene dedicata anche
                            “può” certificare la condizione di apolidia su           al tema della tratta degli esseri umani e al legame
                            istanza apposita presentata dalla persona inte-         con la normativa sull’asilo. In Italia la correla-
                            ressata e corredata dei documenti necessari”.           zione e l’interdipendenza tra protezione inter-
                            Una volta esaminata la documentazione presen-           nazionale e tratta di esseri umani nell’ambito dei
                            tata dall’istante, il Ministero dell’interno può ri-    flussi migratori irregolari appare sempre più for-
                            chiedere un parere al Ministero degli Esteri al         te, sebbene la letteratura sull’argomento risulti
                            fine di accertare l’effettiva assenza di un vin-colo     scarsa e non siano disponibili dati quantitativi.
                            di cittadinanza fra il richiedente lo status di apo-    Il fenomeno della tratta di esseri umani, in co-
                            lide e lo/gli Stato/i con cui può aver avuto legami     stante evoluzione, comprende attualmente mo-
                            significativi, ad esempio per nascita, per residen-      dalità di azione, tipologie di vittime e forme di
                            za o per cittadinanza precedente. Il procedimen-        sfruttamento sempre più diversificate e comples-
                            to, in questo caso, può durare fino a 895 giorni.        se. Accanto ai modelli per così dire “tradizionali”
                            Una seconda modalità attraverso la quale si può         di sfruttamento, stanno infatti sorgendo nuove
                            ottenere il riconoscimento dell’apolidia è l’accer-     forme di tratta finalizzate a una vasta gamma di
                            tamento dello status in via giudiziale presso il        attività illegali coercitive (furto, borseggio, ac-
                            Tribunale ordinario (procedura che esisteva in          cattonaggio, vendita di prodotti contraffatti, col-
                            Italia precedentemente alla ratifica della Con-          tivazione e spaccio di droga, e seppure con fre-
                            venzione del 1954). Una delle distinzioni tra i         quenza ben minore, rimozione di organi, matri-
                            procedimenti per la certificazione dello status di       moni forzati).L’Italia dispone di strumenti nor-
                            apolidia in via amministrativa e in via giudiziale      mativi di tutela delle persone e contrasto alla cri-
                            si riscontra nei requisiti di accesso alla procedura.   minalità che rappresentano tuttora un punto di
                            Mentre, infatti, la prima può essere intrapresa         riferimento per l’intero panorama europeo. In

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RappoRto sulla pRotezione inteRnazionale in italia 2014
                                                                                                                                                 SNTESI

particolare, l’art. 18 del Testo Unico sull’Immi-               è divenuta un fattore comune all’interno dei
grazione (d.lgs. 286/98) prevede il rilascio del                flussi migratori internazionali. Essi rappresen-
permesso di soggiorno al fine di consentire allo                 tano una categoria particolarmente vulnerabile,
straniero di sottrarsi alla violenza e ai condizio-             non a caso la tutela prevista dalla normativa in
namenti dell’organizzazione criminale e di par-                 materia di asilo, non è sostitutiva ma bensì ag-
tecipare ad un programma di assistenza e inte-                  giuntiva rispetto a quella generica prevista per
grazione, indipendentemente da una formale                      i minori, i quali non possono in alcun caso essere
denuncia degli sfruttatori e dalla testimonianza                trattenuti presso i centri di identificazione o di
in un procedimento penale. I permessi rilasciati                permanenza temporanea, in forza dell’art. 2
hanno però oscillato solo tra le 800 e le 1.000                 comma 5 del d.p.r. 303/2004. I minori stranieri
unità l’anno, sino a scendere nel 2012 intorno                  non accompagnati per i quali si teme possano
alle 520 unità. Questo scarso risultato pone seri               subire persecuzioni nel loro Paese per motivi di
dubbi circa l’attualità di questo strumento so-                 razza, religione, nazionalità, appartenenza a
prattutto a fronte del massivo ricorso al canale                un determinato gruppo sociale o per le proprie
della protezione internazionale da parte delle                  opinioni politiche, hanno diritto a presentare,
potenziali vittime di tratta .Contemporaneamen-                 con il supporto del tutore, domanda di prote-
te si pone l’esigenza, nella procedura d’asilo, di              zione internazionale. In forza dell’art. 2 com-
riuscire ad intercettare queste situazioni di gran-             ma 5 del d.p.r. 303/2004, si applica la proce-
de vulnerabilità e a prevdere le forme di inter-                dura ordinaria in base alla quale il questore en-
vento più adeguate.                                             tro due giorni dalla presentazione della richiesta
                                                                invia l’istanza alla Commissione territoriale che
                                                                entro al massimo trenta giorni procede all’au-
I Minori stranieri richiedenti                                  dizione. Nel contempo l’accoglienza è effettuata,
asilo: la procedura per il                                      come disposto dal d.lgs. n. 140 del 2005, ad
riconoscimento della                                            opera dell’ente locale nell’ambito dei servizi del
                                                                Sistema di protezione per richiedenti asilo e ri-
protezione internazionale                                       fugiati ( spRaR) (Vedi Tabella).
Come visto nel corso dell’ultimo decennio, la
presenza di minori stranieri non accompagnati

                     Presentazione della domanda d’asilo presso la Polizia di frontiera o la Questura                        Table 7
                                                            ➔

                                                                                                                             International protection to
                           Entro 48 ore nomina del tutore e conferma della domanda di asilo                                  Unaccompanied foreing
                                                                                                                             minors
                                                            ➔

                                Eventuale verifica dell’età, dell’identità, della nazionalità
                                                            ➔

                       Consegna di copia del verbale della Questura che ha ricevuto la domanda
                                                            ➔

 Rilascio del permesso di soggiorno temporaneo per richiesta d’asilo o del cosiddetto permesso-Dublino se ci sono dubbi
                                  sulla competenza dell’Italia ad esaminare la domanda
                                                            ➔

       Trasmissione degli atti alla Commissione Territoriale da parte della Questura, entro 2 giorni dal ricevimento
                                                            ➔

                              Audizione presso la Commissione Territoriale entro 30 giorni
                                                            ➔

                    Consegna del verbale contenente l’audizione presso la Commissione Territoriale
                                                            ➔

                                                 Decisione entro 3 giorni
                                                            ➔

                                            Eventuale ricorso entro 15 giorni

                                                                                                                                                     23
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