DIAGNOSTICA - BIMESTRALE DI INFORMAZIONE E AGGIORNAMENTO MEDICO N. 5 2018 - INCONTINENZA URINARIA, DISURIA, STIPSI, BIOS SPA
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DIAGNOSTICA Incontinenza urinaria, disuria, stipsi, encopresi, smartphone e tablet: una nuova sindrome? Sindrome dell’X fragile: nuovi impulsi alla ricerca. BIMESTRALE DI INFORMAZIONE E AGGIORNAMENTO MEDICO N. 5 - 2018 Edizioni di BIOS S.p.A.
SISTEMA QUALITÀ CERTIFICATO UNI EN ISO 9001 CUP - 06 809641 info@bios-spa.it bios-spa.it pediatrico.roma.it FAX - 06 8082104 STRUTTURE SANITARIE DI VIA D. CHELINI 39 DIRETTORE SANITARIO: PROF. GILNARDO NOVELLI APERTO TUTTO L’ANNO. ANCHE IL MESE DI AGOSTO PER INFORMAZIONI SU TUTTI I SERVIZI E PRENOTAZIONI: INFO CUP 06 809641 DIAGNOSTICA DI LABORATORIO • Ecografia ostetrico-ginecologica • Reumatologia Direttore Tecnico in 3D e 4D di ultima generazione: - Translucenza nucale o plica nucale • Urologia Dott. ssa Cinzia Della Costanza - Ecografia morfologica ANALISI CLINICHE ESEGUITE CON - Flussimetria CENTRI E SERVIZI MULTIDISCIPLINARI METODICHE AD ALTA TECNOLOGIA • Ecografie pediatriche • Check-up personalizzati • Prelievi domiciliari • Laboratorio di analisi in emergenza DIAGNOSTICA SPECIALISTICA - mirati: sui principali fattori di rischio (DEAL) attivo 24h su 24h - 365 giorni • Allergologia - veloci: nell’arco di una sola mattinata l’anno con referti disponibili di norma entro 2 ore dal ricevimento del campione presso la • Andrologia - Convenzioni con le aziende struttura • Angiologia • Audiologia • Servizio diagnostica rapida con referti DIAGNOSTICA PER IMMAGINI • Cardiologia e diagnosi in 24-48 ore Direttore Tecnico • Dermatologia • Centro Antitrombosi: monitoraggio Prof. Vincenzo Di Lella • Diabetologia e malattie del ricambio DIAGNOSTICA RADIOLOGICA * e counseling del paziente in terapia • Diagnostica specialistica pediatrica • Radiologia generale tradizionale antitrombotica • Dietologia e digitale* • Ematologia • Centro per la diagnosi e cura • Ortopanoramica dentale digitale* • Endocrinologia dell’ipertensione • TC CONE BEAM • Gastroenterologia • Mammografia Digitale Convenzionale • Centro per lo studio, la diagnosi • Genetica medica - Diagnosi prenatale • Mammografia in 3D (Tomosintesi e la cura del diabete • Ginecologia - Ostetricia Mammaria) • Immunologia clinica • Centro per lo studio delle cefalee • Tc multistrato • Medicina dello Sport • Servizio di Medicina e Biologia della • R.M.N. (Risonanza magnetica nucleare) • Medicina interna riproduzione: • Dentascan • Nefrologia • Mineralometria ossea computerizzata Studio dell’infertilità di coppia, fecondazione (M.O.C.) • Neurologia assistita di I livello • Oculistica DIAGNOSTICA ECOGRAFICA • Odontoiatria • Servizio di diagnostica • Ecografia internistica: • Oncologia medica pre- e post-natale, Monitoraggio della singoli organi e addome completo • Ortopedia gravidanza • Diagnostica ecografica cardiologica • Ostetricia - Ginecologia e vascolare: • Servizio di andrologia e prevenzione Ecocardiogramma, Ecocolordoppler • Otorinolaringoiatria • Pneumologia delle malattie sessualmente trasmesse • Ecografia ginecologica: sovrapubica, endovaginale • Psicologia clinica • Servizio vaccinazioni * In regime di accreditamento per tutti gli esami previsti dal SSR 2
DIAGNOSTICA Periodico della BIOS S.p.A. fondata da Maria Grazia Tambroni Patrizi Direttore Responsabile Fernando Patrizi Direzione Scientifica Giuseppe Luzi Incontinenza urinaria, disuria, stipsi, encopresi, Segreteria di Redazione smartphone e tablet: una nuova sindrome? 02 Gloria Maimone Fabio Ferro - Giorgio Pitzalis Coordinamento Editoriale Licia Marti Comitato Scientifico Armando Calzolari Carla Candia Vincenzo Di Lella Francesco Leone Macchie, bolle, ed altro segnano una pelle Giuseppe Luzi non più giovane. 06 Gilnardo Novellli Giovanni Peruzzi Massimo Marrazza Augusto Vellucci Anneo Violante Hanno collaborato a questo numero: Fabio Ferro, Francesco Leone, Giuseppe Luzi, Massimo Marrazza, Daniela Peruzzi, Giorgio Pitzalis, Antonella Sciarra, Maria Giuditta Valorani. Spegnere il fuoco di Sant’Antonio 09 La responsabilità delle affermazioni contenute negli articoli è dei singoli autori. Francesco Leone Direzione, Redazione, Amministrazione BIOS S.p.A. Via D. Chelini, 39 00197 Roma Tel. 06 80964245 info@bios-spa.it Grafica e Impaginazione Vinci&Partners srl Impianti e Stampa Sindrome dell’X fragile: nuovi impulsi alla ricerca 14 TMB STAMPA srl Antonella Sciarra - Giuseppe Luzi Viale Alexandre Gustave Eiffel 100 Commercity Isola M24 00148 Roma Edizioni BIOS S.p.A. Autorizzazione del Tribunale di Roma: n. 186 del 22/04/1996 In merito ai diritti di riproduzione la BIOS S.p.A. si dichiara disponibile per regolare Antigeni tumorali nella diagnosi e monitoraggio eventuali spettanze relative alle immagini delle delle neoplasie 22 quali non sia stato possibile reperire la fonte. Daniela Peruzzi Pubblicazione in distribuzione gratuita. Finito di stampare nel mese di Aprile 2019 BIOS S.p.A. Struttura Sanitaria Polispecialistica Via D. Chelini, 39 - 00197 Roma Dir. Sanitario: dott. Francesco Leone I benefici clinici della ricerca: CUP 06 80 96 41 selezione dalla letteratura scientifica 26 Un punto di forza per la vostra salute Maria Giuditta Valorani Gli utenti che, per chiarimenti o consulenza professionale, desiderano contattare gli autori degli articoli pubblicati sulla rivista Diagnosti- ca Bios, possono telefonare direttamente alla sig.ra Pina Buccigrossi al numero telefonico 06 809641.
Incontinenza urinaria, disuria, stipsi, encopresi, smartphone e tablet: una nuova sindrome? Fabio Ferro - Giorgio Pitzalis Al di là dei quadri patologici malformativi acquisiti, almeno tre problemi possono causare un’importate disfunzione dell’atto defecatorio noto come stipsi. Si tratta di alimentazione povera di fibre, sedentarietà, problemi sociali. Una delle conseguenze della stipsi è l’encopresi (defecazione regolare ed incontrollata negli abiti e in luoghi non appropriati in bambini prima dei 5 anni di vita). Un altro aspetto non secondario è l’associazione tra encopresi e perdita di urine nelle ore diurne, con o senza associazione con l’enuresi secondaria. Le disfunzioni del tratto urinario inferiore includono l’urgenza minzionale, l’incontinenza da urgenza, il mitto debole, l’esi- tazione a iniziarlo, l’aumentata frequenza minzionale, le infezioni, in assenza di un’accertata uropatia o neuropatia. Presso la Bios un team di specialisti (urologi pediatri, esperti della nutrizione, psicologi, gastroenterologi) è altamente qualificato per la diagnosi e la gestione clinica dei disturbi della defecazione e urinari in età pediatrica. 2
Marc Prensky, noto scrittore e divulgatore statuni- l’ampolla rettale, tipicamente al risveglio mattutino, lo tense sul tema delle nuove tecnologie, è l’ideatore del sfintere anale interno si rilascia mentre quello esterno si termine “nativi digitali” per distinguerli dalle genera- contrae fino al momento che riteniamo opportuno per zioni che hanno dovuto affrontarle in età adulta, e che la defecazione. Anche per la minzione il meccanismo è ha definito “immigrati digitali”. Questi ultimi hanno la simile. Quando la distensione vescicale è completa l’in- stessa difficoltà con i recenti media di chi deve appren- formazione arriva al midollo sacrale attraverso i nervi dere da grande una nuova lingua. Le statistiche riferite pelvici e raggiunge i centri superiori. Si attiva allora il da G. Riva nel suo recente opuscolo “La solitudine dei riflesso “vescico-simpatico” che inibisce la contrazione nativi digitali” hanno rivelato che un bambino di 5 anni, del detrusore, il muscolo della parete vescicale, e attiva che non ha ancora imparato a scrivere, ha in attivo me- il tono dello sfintere, ma solo fino a che la quantità di diamente in un anno tra le 500 e le 600 ore di utilizzo urine non ha raggiunto il limite soglia per la minzione, delle tecnologie digitali (smartphone e tablet), ore che oltre il quale tentare di trattenerle significa inevitabil- salgono a 6.000 all’età di 12 anni e a 10.000 a 15 anni. Il mente “bagnarsi”. 50% dei ragazzi tra 15 e 20 anni controlla lo smartpho- Al di là dei quadri patologici, malformativi o acqui- ne in media ogni 6 minuti. siti, almeno tre problemi, relativamente recenti nella Fino a pochi anni fa la sala di attesa di un ambula- storia dell’umanità, hanno determinato la disfunzione torio pediatrico era assimilabile a una bolgia dantesca, della defecazione definita “stipsi”: L’alimentazione po- con genitori che tentavano, con scarso successo, di te- vera di fibre, la sedentarietà e i problemi sociali. Una nere a bada una mandria di bambini scatenati, inner- delle conseguenze della stipsi è l’encopresi, dal greco vositi dall’attesa, dal digiuno, o semplicemente per la “evacuare dentro”, quando il bambino sporca le mu- l’accettabile allegria di una comunità infantile. Oggi… tande (è il “soiling” degli anglosassoni), tipicamente un silenzio surreale. Genitori con lo sguardo inchiodato rilevabile nell’età che va dai 4 anni, quando il bambi- allo smartphone mentre il figlio è ipnotizzato dal tablet no dovrebbe aver raggiunto il controllo dei movimenti o dallo smartphone di uno dei due. Al momento della intestinali (“toiled trained”) alla prima adolescenza. I visita la reazione del bambino al togliergli lo strumento maschi ne soffrono più delle femmine. I sintomi sono elettronico è di evidente ira, tanto da dover talora pren- il “soiling underpants” spesso interpretato dai genitori dere la decisione di lasciarglielo per poterlo visitare in come la conseguenza dell’errata pulizia dopo l’evacua- uno stato di quiete accettabile. zione, e il cattivo odore. L’età e la stipsi cronica sono gli elementi fondamentali per la diagnosi che raramen- Si tratta quindi di una vera, acquisita e grave dipen- te deve essere approfondita con uno studio radiologico denza. (defecografia) o strumentale (manometria anorettale). Gli esseri viventi hanno bisogno di energia, che de- Se la storia clinica è tipica, potendo escludere le anoma- riva dal metabolismo del cibo, e producono scorie la lie neurologiche, quali la spina bifida, i traumi midollari cui eliminazione avviene principalmente con le feci e le e la sindrome celiaca, la terapia medica è di solito effi- urine. Si tratta di un meccanismo fisiologico, allo stesso cace. Si fonda sulla somministrazione di un lassativo, tempo semplice e complesso, messo a punto dall’evo- dopo aver eliminato l’eventuale fecaloma. Lo schema luzione in milioni di anni. Deve essere semplice perché illustra uno piano terapeutico in grado di risolvere l’en- necessario alla sopravvivenza di tutte le specie, e allo copresi, anche se non sono infrequenti le recidive. stesso tempo complesso perché negli esseri più evolu- L’associazione tra encopresi e perdita di urine nel- ti è stato necessario dargli la possibilità del controllo le ore diurne, con o senza associazione con l’enuresi volontario. Pertanto, sia l’eliminazione delle feci che secondaria, è stata descritta ma non con la frequenza la minzione dipendono dal sistema nervoso involon- osservata di recente e che risulta in continuo aumen- tario e volontario. I muscoli del pavimento pelvico e to. Le linee guida della Società Europea di Urologia gli sfinteri anale e uretrale, sono dotati di un tono mu- Pediatrica riferiscono le disfunzioni del tratto urinario scolare involontario, attivo anche durante il sonno, da inferiore (LUDT: lower urinary tract dysfunctions) a cui dipende la continenza. Quando le feci raggiungono una serie di sintomi che comprendono l’urgenza min- 3
zionale, l’incontinenza da urgenza, il mitto debole e Ancora prima di analizzare il problema di cosa guar- l’esitazione ad iniziarlo, l’aumentata frequenza minzio- dano “i bambini online” bisognerebbe interrogarsi sul nale e le infezioni, in assenza di una accertata uropatia perché abbiano a disposizione dispositivi come smar- o neuropatia. L’incontinenza notturna, l’enuresi, è un tphone e tablet già in tenera età. Molti genitori ne con- problema diverso. E’ stata dimostrata la correlazione tra cedono l’utilizzo come “calmante” e, frequentemente, l’attività vescicale e quella intestinale, la cui associa- ancora prima dell’età della scuola primaria. E così si zione è definita disfunzione vescico-intestinale (blad- comportano nonni, e baby sitters. Davanti alla realtà der-bowel dysfunction: BBD). Lo studio delle LUDT e virtuale dello schermo i bambini perdono il “rispec- della BBD richiede una accurata anamnesi e, all’inizio, chiamento emotivo”, che ha il significato di “guardarsi indagini non invasive (diario minzionale, esame clini- negli occhi”, “pensare alla stessa cosa”, indispensabile co, uroflussometria nell’età collaborativa e l’ecografia), percorso emotivo per sviluppare l’empatia, dote fonda- riservando un approccio più complesso ai non frequenti mentale per una crescita in armonia con il tessuto so- casi di persistenza dei sintomi o qualora si sospetti una ciale. L’impressione è di una generalizzata abdicazione causa organica. Nell’età pediatrica, rispetto all’adulto, al pur difficile ruolo genitoriale. Possibile che non ci si associa più frequentemente una comorbidità come la sia la possibilità di vivere un’infanzia “wifi-free”? Non sindrome da deficit di attenzione e l’iperattività. riteniamo che si debba essere d’accordo con quei ge- Nel caso di perdita di feci e urine, l’anamnesi dei nitori che affermano “quando mio figlio ha in mano lo bambini più grandi ha rilevato la tendenza a trattene- smartphone o il tablet riesco a non pensarlo”. re le prime per non interrompere l’attività ludica e, in particolare, il gioco elettronico. La fisiologia della I bambini hanno assoluto bisogno di “essere pensa- defecazione si modifica per via della trasformazione ti”. anatomica del segmento ampolla rettale-retto, dato che Per concludere, come ha sottolineato Riva, i peri- l’accumulo fecale sposta la prima in un’area dove la coli delle nuove tecnologie sono numerosi, difficili da distensione meccanica del canale rettale non invia ai gestire dalle famiglie e dalla società. Il problema cli- centri nervosi un riflesso corretto. Intorno al fecaloma nico descritto dell’associazione tra perdita di urine ed non più eliminabile per le dimensioni e la consistenza, encopresi non sembra certamente essere il più grave scivolano le feci più recenti e morbide che sono alla tra quelli denunciati, ma da prendere in considerazione base del “soiling”. La struttura muscolare pelvica che per l’alterata fisiologia e le conseguenze cliniche che circonda il retto, e che viene contratta per evitare la possono esitare nella cronicità della stipsi, oltre alla defecazione, abbraccia anche le vie urinarie inibendo denunciata obesità in progressivo amento per la ridu- la minzione. Ma la vescica, dopo aver inviato il mes- zione dell’attività fisica. Dei problemi potenzialmente saggio di riempimento e di necessità di svuotamento, si legati ai disturbi della visione sappiamo ancora poco distenderà progressivamente fino all’inevitabile perdita ma si sospetta che l’utilizzo di smartphone tablet posa- di urine, esattamente come per gli ostacoli minzionali no essere la causa dell’occhio secco, i cui sintomi sono tipici di altra età, di cui un esempio è l’ipertrofia prosta- il bruciore e la sensazione di corpo estraneo. Questo tica. Anche l’enuresi secondaria può essere considerata quadro solitamente interessa l’età avanzata ma, come una conseguenza dell’encopresi, la cui correzione può denunciato dagli oftalmologi del College of Medicine risolvere sia il problema defecatorio che quello minzio- della Chung Ang University Hospital di Seul, dopo uno nale. Le recidive sono possibili sia per lo stesso mecca- studio condotto su 916 bambini di età compresa tra 7 e nismo della dipendenza dall’attività ludica, sia perché 12 anni, era insolitamente presente nel 6.6 % dei sog- la presenza di eventuali ragadi anali dolorose invitano getti esaminati. Di questi il 97% utilizzava lo smartpho- a trattenere le feci. Infine, non si devono sottovalutare ne per 2-3 ore al giorno. Un importante interrogativo è i problemi psicologici ambientali (famiglia, difficoltà anche il problema delle ridotte relazioni sociali, dirette nell’ambito scolastico ad accedere ai bagni, ecc.) che e non dirette, mediate da Internet che ogni mese mette richiedono talora la consulenza specialistica dello psi- in contatto “virtuale” oltre 33 milioni di italiani, pari al cologo o del neuropsichiatra. 60% della popolazione dai 2 anni in su. In definitiva si 4
tratta di una vera dipendenza che modifica i percorsi Grant che dirige la Clinica per i disturbi da dipendenza, e i processi alla base del desiderio. Contrariamente a compulsivi e impulsivi, dell’Università di Chicago, può ciò che si crede, la dipendenza non è solo quella delle creare dipendenza. droghe, dell’alcol e del tabacco. Sono riconosciute di- pendenze quelle del cibo, soprattutto per i carboidrati, Siamo molto preoccupati per il peggioramento del della caffeina, del gioco e dello shopping compulsivo. clima del nostro pianeta, ma non si riflette a sufficienza Tutto quello che induce euforia o calma come afferma su ciò che possiamo chiamare il “clima” umano. Schema terapeutico diretto all’encopresi • Rimozione del fecaloma (uno o più clisteri di pulizia) • Lassativo a base di senna, al pasto serale, per un mese • Supposta o micro-clistere di glicerina al mattino, dopo la colazione solo per una settimana • Per i più piccoli evacuazione rigorosamente sul vasetto e non sul water • Levulosio nella dose idonea ad ottenere feci morbide • Dieta ricca di fibre e aumento dei liquidi Bibliografia 1. M. Prensky. H. Sapiens digital: from digital immigrants and digital natives to digital wisdom. TD-Tecnologie Diadattiche (2010) 50, pp 17-24 2. G. Riva. La solitudine dei nativi digitali. Gedi, gruppo editoriale, marzo 2018. 3. U Soderstrom et al. Urinary and faecal incontinence: a population base study. Acta Paediatr (2004) 93:386 4. RE Burgers et al. Management of functional constipation in children with lower urinary tract symptoms: report from the Standardization Com- mittee of the International Children’ss Continence Society. J Urol (2013) 190:29 5. ML Veiga et al. Constipation in children with isolated overactive bladders. J Pediatr Urol (2013) 9:945 6. Harvard Health Publishing, Harvar Medical School. Encopresis (Fecal Soiling), Published February 2013. 7. Linee Guida European Association of Urology. Urologia Pediatrica: Incontinenza. Updated marzo 2016 5
D DERMATOLOGIA Macchie, bolle, ed altro segnano una pelle non più giovane. Massimo Marrazza La cute nel corso degli anni subisce varie trasfor- della capacità di sintesi della vitamina D, delle dife- mazioni, morfologiche e funzionali, sia per l’età e per se immunitarie e del contenuto idrico. La cute appare fattori genetici, sia per meccanismi “estrinseci” quali i sottile, fragile, più secca, depigmentata a zone e può danni provocati dall’esposizione al sole, dalle abitudini presentare macchie e rughe. di vita (fumo, alcol ecc), da malattie. Inoltre è più suscettibile ad una serie di patologie: • infezioni micotiche e batteriche • tumori benigni • carcinomi cutanei e lesioni precancerose • malattie virali • secchezza e prurito • ulcere cutanee e vascolari • mallattie bollose (pemfigoide) di origine autoim- munitaria Sono di seguito riportate alcune immagini delle di- verse patologie che frequentemente ritroviamo in am- bito dermatologico. L’epidermide si assotiglia, si riducono i melanociti, diminuisce lo spessore del derma con decremento delle Infezioni micotiche e batteriche fibre elastiche e dei fibroblasti, diminuisce la sostan- Nelle grandi pieghe (inguine, cavi ascellari) l’am- za fondamentale e quella delle terminazioni nervose biente caldo-umido favorisce la crescita di batteri e periferiche . L’ipoderma anch’esso diventa più sotti- miceti che danno luogo a manifestazioni eritematose le. L’equilibrio dei processi riparativi e di degrado si figurate lievemente desquamanti, pruriginose, che se altera con riduzione delle capacità di riparazione del non trattate correttamente possono peggiorare [imma- tessuto, del rinnovo cellulare, della funzione barriera, gine 1]. 6
tempo possono ulteriormente peggiorare dando luogo a tumori infiltranti [Immagine 3 e 4]. Immagine 1 - Intertrigine mico batterica delle grandi pieghe Cosi pure a causa dell’assotigliamento della cute, della riduzione delle capacità di riparazione dei tessuti, della diminuzione delle difese locali, possono verifi- Immagine 3 - Cheratosi attiniche del capo carsi frequentemente processi infiammatori, infettivi (eresipela) causati per lo più da batteri come lo stafi- locococco aureo e lo streptococco beta emolitico che penetrano nella pelle, coinvolgendo anche i tessuti più profondi e causano febbre, gonfiore, rossore [quadro di erisipela in Immagine 2]. Immagine 4 - Basalioma Riaccensione di virus silenti nel nostro organismo Altra patologia le cui complicanze diventano più gravi con l’età è L’Herpes Zooster (noto nel linguag- Immagine 2 - Erisipela della faccia gio popolare come lo sfogo di “S.Antonio”). Questa malattia, per riaccensione del virus Herpes Zooster, Lesioni precancerose e cancerose silente nel nostro organismo, si presenta come un’eru- Nelle zone fotoesposte (cuoio capelluto, décolleté, zione unilaterale caratterizzata da dolore urente e ma- faccia, arti superiori) si formano nel corso degli anni, nifestazioni cutanee come vescicole e successivamente a causa delle continue esposizioni al sole, in soggetti croste. predisposti, le lesioni eritemato-desquamanti pruri- Le lesioni dermiche tendono a guarire in tempi più ginose a lenta crescita (lesioni precancerose) che nel o meno brevi, possono invece persistere sintomi dolo- 7
rosi, anche per mesi, dovuti alle radicolo-nevriti (in- fiammazioni dei nervi periferici) che il virus determina [Immagine 5]. Immagine 6 Immagine 7 Malattie bollose Altra patologia che colpisce in genere adulti oltre i 70 anni è il pemfigoide. Fa parte di un gruppo di ma- Immagine 5 - Herpes Zooster lattie su base autoimmunitaria, caratterizzata dalla pre- senza di autoanticorpi diretti nei confronti di sistemi di Ulcere cutanee e vascolari coesione dermoepidermica con formazione di bolle, ve- Le lesioni ulcerative degli arti inferiori in genere scicole piene di liquido limpido di dimensioni varie su aumentano con l’età e si riscontrano con una certa fre- tutto l’ambito cutaneo. Tali lesioni si trasformano poi in quenza nei soggetti over 65 [Immagine 6 e 7]. erosioni e croste. Il primo sintomo può essere un prurito diffuso che 1 Ulcere venose: possono essere singole o multiple, di precede le manifestazioni [Immagine 8 e 9]. forma e dimensioni varie, grandi, edematose, dolenti e possono infettarsi. In genere conseguono ad alte- razioni del circolo che conducono ad aumento della pressione venosa e alla stasi. Le lesioni dermatologi- che che si instaurano sono l’effetto della fuoriuscita di liquidi, proteine e globuli rossi dai vasi e portano a fenomeni iperplastico-degenerativi a carico delle pa- rete dei vasi. Nei tessuti, persistendo l’edema, si ha progressiva sclerosi. La distrofia tessutale che così si è formata causa perdita di sostanza e ulcerazioni. Le condizioni che portano all’aumento pressorio Immagine 8 - Piccole zone di erosione venoso e alla stasi sono l’occlusione venosa pro- fonda da processo tromboflebitico o flebotromboti- co, da varici essenziali o dopo traumi. I trattamento è mirato alla riduzione della stasi venosa. 2 Ulcere arteriose: insorgono in genere agli arti inferiori, su cute ipotermica, pallida o cianotica e sono associate a un’insufficienza dei vasi arteriosi. A differenza delle altre esse appaiono secche non associate a stasi, sono in genere rotondeggianti, ta- gliate a stampo con i margini a picco e presentano un fondo grigio/necrotico. La cute circostante ap- pare distrofica. Immagine 8 - Piccole zone di erosione 8
I INFETTIVOLOGIA Spegnere il fuoco di Sant’Antonio Francesco Leone 9
Una patologia frequente nell’anziano è l’infezione da Herpes Zooster, il temuto “fuoco di sant’Antonio”. Si tratta in realtà di una recrudescenza della classica varicella che si contrae in età pediatrica. Il virus, dopo la guarigione clinica, persiste per anni in gangli della radice dorsale del siste- ma nervoso e, grazie alla sorveglianza del sistema immunitario, si configura in uno stato di latenza. Varie sono le concause che possono riattivare l’aggressione virale ma questa patologia è de- terminata da una ridotta efficacia della sorveglianza immunitaria, che non è in grado di man- tenere sotto controllo il virus. Esami di laboratorio sono disponibili per la diagnosi dell’Herpes Zooster. Il test più cono- sciuto rileva nel sangue gli anticorpi IgM specifici. Questi anticorpi sono presenti durante i casi di varicella o di Herpes Zooster conclamato. In condizioni di virus quiescente non si identificano. In alcuni casi è possibile ricorrere alla PCR, reazione a catena della polimerasi, per la ricerca del DNA del virus Herpes Zooster. Una diagnosi di Herpes Zooster dopo i 70 aa può essere legata anche a patologie di natura neoplastica e un’accurata anamnesi può aiutare nell’impostare l’iter diagnostico. Presso la Bios si effettua la ricerca degli anticorpi e lo studio di parametri immunologici (dosaggio delle immunoglobuline, studio delle sottopopolazioni linfocitarie) che possono aiutare all’inquadramento della manifestazione clinica. L’infezione da Herpes Zooster (HZ) detta anche biano una manifestazione clinica da Herpes Zooster. e più comunemente “fuoco di Sant’Antonio”, è una Negli ultimi decenni, con l’aumentare della vita patologia virale, piuttosto comune soprattutto negli media della popolazione, è pressocchè raddoppiata la anziani, causata dalla riattivazione del virus varicella prevalenza di infezione da Herpes Zooster e la fascia Zooster (VZV) contratto generalmente in età pedia- d’età maggiormente interessata è quella tra i 70 e 80 trica. anni. Le donne sono più colpite rispetto agli uomini. La frequenza di questa malattia aumenta con l’au- L’Herpes Zooster, pur essendo considerata una malat- mentare dell’età e con la riduzione della risposta cel- tia infettiva, non riconosce le usuali vie di trasmissio- lulo-mediata del nostro sistema immunitario. Infatti, ne di tutte le altre patologie infettive (aerea, oro-fe- i linfociti T memoria del virus della varicella Zooster cale, parenterale, etc.) in quanto questa patologia è si riducono con l’avanzare dell’età e tale declino di- determinata esclusivamente da una riattivazione del venta significativo dai 55 anni in poi. Il decremento virus rimasto in forma quiescente nei gangli sensitivi cellulare è quindi strettamente correlato con l’aumen- craniali e del midollo spinale. tato rischio di malattia ma non sono da trascurare gli La riattivazione avviene quindi a seguito della ri- altri fattori di rischio tra i quali il più importante è il duzione della risposta immunitaria cellulo-mediata e diabete ma anche la depressione, comune negli anzia- non per una nuova esposizione al virus. L’esordio cli- ni, gli eventi stressanti come la perdita degli affetti o nico dell’infezione erpetica è annunciato da un dolore eventuali terapie immunosoppressive. acuto nell’area cutanea interessata che può anticipare Tutte queste situazioni contribuiscono alla ulterio- anche di alcuni giorni la caratteristica eruzione vesci- re riduzione della risposta cellulo-mediata al virus. In colare. Italia si stima che circa 350.000 persone all’anno ab- La localizzazione più frequente è a livello toraci- 10
co, quasi sempre limitato a un lato del corpo; in una i farmaci hanno il vincolo che devono essere sommi- prima fase il rush è eritematoso con lesioni macu- nistrati entro un tempo massimo di 72 ore dalla com- lo-papulari che successivamente diventano vescico- parsa delle prime lesioni vescicolari. La terapia in lari. genere è protratta per una settimana. La gestione del Per almeno una settimana compaiono nuove lesio- dolore richiede l’utilizzo di corticosteroidi orali, an- ni dopo di che inizia la fase crostosa che dura da 2 tiinfiammatori, oppioidi, antidepressivi triciclici ma a 3 settimane mentre il dolore può persistere anche purtroppo con efficacia variabile. L’utilizzo combi- per molti mesi dopo la scomparsa delle lesioni cu- nato di più farmaci è spesso limitato dall’insorgenza tanee. Altra sede frequentemente interessata dall’HZ di effetti collaterali o non è compatibile con la storia è quella trigeminale con interessamento della branca clinica del paziente. oftalmica del nervo trigemino; tale localizzazione ri- sulta essere la più frequente negli ultraottantenni, è La prevenzione assume dunque un valore fonda- una forma clinica molto importante che può presenta- mentale. re gravi complicanze oculari di cui la principale è la Recentemente è stato messo in commercio un cheratite neutrofica. vaccino ricombinante (SHINGRIX) che si è dimo- Ma la complicanza dell’infezione da Herpe Zo- strato più sicuro di quello costituito con virus vivo oster e la più difficile da gestire è sicuramente la attenuato. Il nuovo vaccino, a subunità, non contie- nevralgia post erpetica che è inquadrata nell’ambito ne il virus vivo attenuato ed è il primo vaccino per l’ delle sindromi neuropatiche. Sono frequenti disturbi Herpes Zooster che combina un antigene “non vivo” sensitivi importanti come ipoestesia, iperestesia e al- per stimolare una risposta immunitaria mirata, con un lodinia ovvero la cute diventa estremamente sensibile adiuvante specifico utile ad indurre una forte e soste- e percepisce come intensamente dolorosi stimoli tatti- nuta risposta immunitaria. Questo vaccino può essere li che effettivamente non lo sono. Se tale sintomatolo- somministrato anche ai soggetti immunodepressi ed gia non regredisce nel giro di circa tre mesi significa è l’unico vaccino che ha ottenuto un’efficacia mag- che il quadro clinico è evoluto in una nevralgia post giore del 90% in tutti i gruppi d’età studiati. Il nuovo erpetica spesso con decorso a tempo indeterminato, vaccino viene somministrato in due dosi per via in- caratterizzato dalla lesione del tessuto nervoso stabi- tramuscolare a distanza di 2-6 mesi l’una dall’altra. lizzata e spesso refrattaria a molti trattamenti terapeu- Non sono stati osservati effetti collaterali di partico- tici. lare rilievo. Non è infrequente che tale patologia diventi pro- Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista gressivamente e altamente invalidante, accompa- “The Lancet Pubblic Health” condotto in Inghilter- gnandosi ad altri sintomi clinici quali depressione, in- ra, dove nel 2013 è partita una importante campagna sonnia, perdita di peso e grave compromissione della vaccinale che ha interessato una popolazione di circa qualità della vita. 5,5 milioni di soggetti tra i 70 e i 79 anni, ha dimo- Pertanto, pur se l’infezione da Herpes Zooster strato che la vaccinazione ha consentito di ridurre del sia trattabile con farmaci antivirali in associazione 35% i casi di Herpes Zooster e del 38% quelli relativi con analgesici e antiinfiammatori, non è così per la alla sua più temibile complicanza, la nevralgia post nevralgia post erpetica che molto spesso si dimostra erpetica. resistente a qualsiasi terapia analgesica. La gestione clinico-terapeutica dell’infezione da Herpes Zooster Come è stato detto anche al 50 esimo Congresso è complessa e soprattutto nel soggetto anziano spesso della Società Italiana di Igiene, svoltosi a Torino “Il insoddisfacente. Nella fase acuta i farmaci antivirali fuoco di Sant’Antonio è una malattia altamente pena- costituiscono la terapia d’elezione e vanno sommini- lizzante per gli anziani per tutte le complicanze che strati soprattutto per limitare la diffusione e la durata può comportare, vaccinarsi può migliorare la qualità delle lesioni dermatologiche, la frequenza e la durata della vita oltre a ridurre gli elevati costi sociali ed eco- delle complicazioni. Per ottenere la massima efficacia nomici diretti e indiretti che tale patologia comporta”. 11
SELECTA Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo. Ippocrate di Coo Nulla fa chi troppe cose pensa. Torquato Tasso Si può valutare assai bene l’estraneità del genio in questo mondo dalle domande sciocche che gli vengono rivolte Richard Wagner Ci sono soltanto due possibili conclusioni: se il risultato conferma le ipotesi allora hai fatto una misura; se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta. Enrico Fermi La vita inizia dove finisce la paura. Osho 12
L’IMMAGINE Roma Passeggiando, senza una meta. Ogni particolare, un capolavoro! (foto di Danilo Vinci) 13
G GENETICA Sindrome dell’X fragile: nuovi impulsi alla ricerca Antonella Sciarra – Giuseppe Luzi 14
In medicina una malattia su base genetica risulta da una o più anomalie del genotipo. Ognuno di noi è portatore di centinaia di mutazioni, presenti nel genoma: talora queste muta- zioni causano, con varia frequenza, le malattie ereditarie. Un raggruppamento delle malattie ereditarie include le forme propriamente genomiche (per- dita o acquisizione di geni in una specifica regione), quelle cromosomiche dipendenti da al- terazioni del numero e della struttura dei cromosomi, le varianti dovute a mutazioni in un singolo gene (forme mendeliane), varianti complesse o multifattoriali (correlate a interazione con l’ambiente), patologie legate al DNA mitocondriale. Tra le migliaia di malattie ereditarie le più frequenti in Italia includono la fibrosi cistica, l’a- nemia mediterranea, la sindrome dell’ X fragile, la sordità congenita. Presso la Bios è possibile eseguire sia l’amplificazione genica (PCR) per la diagnosi di Sindrome dell’X Fragile così come la ricerca della premutazione in donne con insuffi- cienza ovarica, di estrema utilità nel campo della fecondazione assistita. LE MALATTIE SU BASE GENETICA. non istoniche per formare la cromatina. Questa “co- struisce” quindi il complesso nucleoproteico dal quale Il nome “cromosoma” deriva dal greco chroma (co- hanno origine i cromosomi stessi. È al fine di un’equa lore), e soma che significa corpo. Fu l’anatomista H. ripartizione in cellule figlie che la cromatina si organiz- W. G. von Waldeyer-Hartz a coniare il termine per de- za nei cromosomi (numero e morfologia dei cromoso- scrivere le piccole strutture corpuscolari, evidenziabili mi sono caratteristici di una determinata specie). con alcuni coloranti, durante la divisione delle cellule È ben noto che nella nostra specie il sesso etero- eucariotiche. Utilizzando particolari tecniche di coltura gametico, cioè composto da due categorie di gameti è in vitro, nel 1956 fu osservato che la specie umana ha quello maschile (XY) mentre quello omogametico è il 46 cromosomi. I 46 cromosomi sono raggruppati in 23 femminile (XX). Il cromosoma X è piuttosto grande coppie, ovvero 22 coppie di autosomi (omologhi) ed e ricco di geni, mentre il cromosoma Y ha dimensioni una di cromosomi sessuali (XX nelle femmine; XY nei più ridotte e scarso contenuto di materiale ereditario. maschi). Le patologie cromosomiche rappresentano una parte I cromosomi dei genitori si distribuiscono in modo importante dei difetti congeniti. Possono riguardare indipendente nei gameti (cellule riproduttive). Dall’u- il numero complessivo dei cromosomi (trisomie, mo- nione di due gameti si forma uno zigote con una com- nosomie, poliploidie) o la loro struttura (traslocazioni, binazione nuova dei geni appartenenti ai genitori. Que- delezioni, inversioni, ecc.). In medicina una malattia sta combinazione definisce i caratteri individuali nella su base genetica risulta da una o più anomalie del ge- progenie. All’interno del nucleo di una cellula gli acidi notipo. nucleici si associano con le proteine per formare ma- Ognuno di noi è portatore di centinaia di mutazioni, cromolecole di dimensioni maggiori. Il DNA, pertanto, presenti nel genoma: talora queste mutazioni causano, si associa a molecole proteiche, gli istoni, e a proteine con varia frequenza, le malattie ereditarie. 15
Un raggruppamento delle malattie ereditarie in- 200 è definito “premutazione”. clude le forme propriamente genomiche (perdita o In questo intervallo l’espansione delle tripletta per- acquisizione di geni in ua specifica regione), quelle mette al gene FMR1 di funzionare ancora; le persone cromosomiche dipendenti da alterazioni del numero e sono affette dalla malattia quando il numero di copie della struttura dei cromosomi, le varianti dovute a mu- della tripletta supera 200. Il gene viene definito instabi- tazioni in un singolo gene (forme mendeliane), varianti le poiché di generazione in generazione può aumentare complesse o multifattoriali (correlate a interazione con il numero di triplette CGG fino a raggiungere la muta- l’ambiente), patologie legate al DNA mitocondriale. zione completa. L’entità del rischio di espansione da Tra le migliaia di malattie ereditarie le più frequenti premutazione a mutazione è generalmente proporzio- in Italia includono la fibrosi cistica, l’anemia mediter- nale alla dimensione della premutazione. Inoltre, circa ranea, la sindrome dell’ X fragile, la sordità congenita. il 20% delle donne portatrici di premutazione presenta insufficienza ovarica precoce. Quando il gene presenta LA SINDROME DELL’X FRAGILE E LA SUA un numero di triplette superiore a 200 ed è metilato si GENETICA. parla di mutazione completa. La sindrome dell’X Fragile (o Sindrome di Mar- tin-Bell) è una malattia genetica definita come la più comune forma di disabilità intellettiva di tipo eredita- 800 repeats Full Expansion rio. La sindrome è caratterizzata da un complesso fe- 200 repeats notipo neuropsichiatrico/somatico, e da sintomi come Premutation 60 repeats iperattività, deficit dell’attenzione, ansia, impulsività, Gray zone Normal 45 repeats convulsioni (de Vries et al., 1998; Jin and Warren, 2000). Oltre al deficit cognitivo, in un terzo dei casi Xq27.3 5 repeats Exon 1 2 3 4 5 ... ... 17 FMR1 gene sono presenti anche difficoltà nella comunicazione e X Chromosome CpG island (promoter region) nell’interazione sociale, il che giustifica l’inclusione della sindrome nello spettro dei disturbi autistici. TRASMISSIONE PER VIA MATERNA (DA La sindrome dell’X fragile è dovuta alla mutazione FEMMINA PORTATRICE) di un gene situato sul cromosoma X e ha un’incidenza di 1 a 4000 nei maschi e di 1 a 6000 nelle femmine. Una madre portatrice ha un cromosoma X Il nome “X-Fragile” deriva dal fatto che la mutazione normale e un cromosoma X con premuta- del DNA provoca una modificazione della struttura del zione. La probabilità che essa trasmetta l’uno cromosoma X che, visto al microscopio, presenta una o l’altro dei cromosomi a un suo figlio/a è pari “strozzatura” nella regione terminale del cromosoma al 50% e non cambia nelle gravidanze successi- X (q27.3), dove è situato il gene FMR1. Nella maggior ve. Se la madre trasmette il cromosoma con pre- parte dei casi l’alterazione responsabile della sindrome mutazione a un figlio maschio, questo si troverà è l’espansione di una sequenza ripetuta di tre basi nu- l’unico cromosoma X con una premutazione o una mutazione completa, dal padre infatti eredi- cleotidiche (Citosina Guanina Guanina: tripletta CGG) terà il cromosoma Y. a livello del gene FMR1. La mutazione del gene FMR1 Se lo trasmette a una figlia femmina que- causa la mancata produzione di una proteina importan- sta avrà nel suo corredo cromosomico una X te per lo sviluppo neuronale. Il gene FMR1 normale ha con premutazione o mutazione completa e una un numero di triplette CGG inferiore a 45. X normale ereditata dal padre. Se la madre ha Se il numero di triplette è compreso tra 45 e 54 si un numero di ripetizioni della tripletta CGG tra parla di “zona grigia” in quanto il gene è normale ma 45 e 50, la probabilità che nel passaggio ai figli può presentare instabilità, cioè tendenza all’aumento questa diventi una mutazione completa è molto del numero di triplette nel corso di generazioni succes- bassa, con un numero di ripetizioni di CGG più sive. Un numero di triplette CGG compreso tra 55 e alto, cioè tra 55 e 200, la probabilità che i figli 16
ereditino un cromosoma X con la mutazione zione sullo stato di metilazione del gene. completa è più alta. Il Southern blot consente un’analisi comple- ta del gene FMR1, sia per quanto riguarda la TRASMISSIONE PER VIA PATERNA (DA componente di espansione delle sequenze ripetu- MASCHIO PORTATORE) te, benché in maniera meno precisa rispetto alla PCR, sia per quanto attiene lo stato di metilazio- Un padre ha un cromosoma X e un cromo- ne. soma Y. Ai figli maschi trasmette il cromoso- Fino agli anni ‘90 del XX secolo la diagnosi ma Y e alle femmine il cromosoma X; ne ri- si è basata su tecniche citogenetiche, cioè sulla sulta quindi che, poiché la mutazione si trova ricerca del sito fragile sul cromosoma X al mi- soltanto sul cromosoma X, un padre trasmette croscopio con particolari tecniche. Attualmente la premutazione solo alle figlie femmine. Nel questa indagine è stata sostituita da un esame caso di trasmissione paterna non c’è instabili- più sensibile, quello molecolare (esame diretto tà. La figlia femmina che la riceve sarà porta- del DNA), che permette di mettere in evidenza trice di una premutazione. Le figlie quindi sa- direttamente il difetto genetico. Data l’elevata ranno portatrici della premutazione senza avere frequenza della sindrome, si può sospettarne la alcun sintomo, ma rischiano di avere figli malati, presenza ogni qualvolta un soggetto presenti ri- perché durante la formazione dell’ovulo materno tardo psicomotorio e del linguaggio, in partico- può avvenire l’espansione delle ripetizioni nel lare se esistono più individui affetti nell’ambito gene FMR1. familiare. I maschi con mutazione completa del gene Di recente è stato identificato un nuovo sito FMR1 presentano livelli più gravi di disabilità fragile FRAXE (gene FMR2) situato poco di- intellettiva. Le femmine, avendo due copie del stante da FRAXA, anch’esso caratterizzato dalla cromosoma X, di cui uno solo con la mutazione, possibile espansione della tripletta “GCC”. I nella maggior parte dei casi presentano disabilità soggetti normali, in questo gene, presentano da 6 intellettiva lieve o assente, eventualmente asso- a 25 ripetizioni della tripletta GCC, mentre i sog- ciata a difficoltà di apprendimento. getti con più di 200 ripetizioni, come per il gene FMR1, manifestano disabilità intellettiva. Lo LA DIAGNOSI MOLECOLARE stato di premutazione é caratterizzato dalla pre- senza di un numero di triplette che varia da 50 a La diagnosi molecolare della sindrome dell’X 200. Ricorrendo al test del DNA è oggi possibile Fragile è una diagnosi diretta, che analizza individuare sia la premutazione sia la mutazione cioè direttamente il gene responsabile o ge- completa attraverso indagini di genetica moleco- ne-malattia. Lo scopo è quello di individuare e lare, che permettono un’identificazione accurata definire con estrema accuratezza espansioni ab- dei soggetti affetti e dei portatori. Grazie a questa normi della regione di triplette ripetute CGG e analisi molecolare è quindi possibile individuare caratterizzare lo stato di metilazione, e quindi lo le famiglie a rischio e lo specialista potrà offrire stato funzionale del gene FMR1. loro un’adeguata consulenza genetica. L’indagine prenatale, eseguibile fin dal primo Per rispondere a questi due quesiti è consiglia- trimestre di gravidanza, sui villi coriali o sul li- to l’uso combinato di due tecniche quali: quido amniotico, permette di stabilire se il feto • amplificazione mediante la tecnica denomi- ha ereditato l’alterazione genetica, riuscendo ad nata Polymerase Chain Reaction o PCR individuare, già in utero, i soggetti affetti dalla • Southern blot e ibridazione con sonda mole- mutazione completa (Full Mutation), non solo colare marcata per il gene più noto (FRAXA) ma anche per al- L’amplificazione PCR permette di definire tri siti genetici recentemente scoperti e più rari con precisione il numero di ripetizioni CGG, at- (FRAXE). La classificazione genotipica in base al tualmente anche oltre il limite della premutazio- numero delle ripetizione della tripletta nucleotidi- ne, ma tipicamente non fornisce alcuna informa- ca viene effettuata secondo la seguente tabella: 17
Nr. di ripetizioni della trebbe non evidenziare la presenza di espansioni Classe Genotipica tripletta nucleotidica di triplette di grosse dimensioni. Quindi, in caso pazienti di sesso femmini- Normale 5-45 le, nelle quali viene evidenziato un genotipo Gray zone 46-60 omozigote, la PCR potrebbe non aver amplifica- to un allele con un’espansione di grosse dimen- Premutazione 61-199 sioni, e quindi trattarsi di un falso omozigote. In caso di pazienti di sesso maschile, la man- Mutazione completa > 200 cata amplificazione dell’espansione di grosse dimensioni non permetterebbe di ottenere un prodotto di PCR evidenziabile e quindi, di con- La valutazione dell’espansione delle triplet- seguenza, una genotipizzazione, indicando una te nucleotidiche ripetute nei siti fragili FRAXA possibile permutazione o mutazione completa. e FRAXE mediante Polymerase Chain Reaction In tal caso è consigliabile confermare la diagnosi (PCR), per i limiti intrinseci della metodica, po- mediante metodica Southern blot. 18
SINDROME DELL’X FRAGILE: hanno mostrato che alcuni antagonisti del recet- CONOSCENZE IN PROGRESS. tore mGlu5 possono ridurre i fenotipi della sin- drome in modelli animali molto distanti dal pun- Nella Sindrome dell’X fragile l’espressio- to di vista evoluzionistico. ne del gene FMR1 che codifica per la proteina Michalon et al. (2012) hanno mostrato che FMRP (fragile X mental retardation protein) è l’inibitore mGlu5 CTEP, molto potente e seletti- compromessa e il suo silenziamento può esse- vo, è in grado di correggere le anomalie nei topi re parziale o completo (Oostra and Willemsen, X fragile, anche dopo lo sviluppo del fenotipo. 2003). Nonostante questi studi siano stati molto pro- La proteina FMRP ha un ruolo molto im- mettenti, trial clinici recenti con diversi inibitori portante nella plasticità sinaptica, cioè la gran- mGlu5 non hanno evidenziato alcun beneficio de “elasticità” funzionale dei neuroni che è alla terapeutico negli individui con sindrome dell’X base dei fenomeni di apprendimento e memoria. fragile (Mullard, 2015). Sebbene le ragioni di Il ruolo primario di FMRP nei neuroni è quella di questa “mancata traslazione” dal livello preclini- regolare il metabolismo degli RNA messaggeri e co a quello clinico non siano note, la complessità reprimere la sintesi proteica nei dendriti e nelle delle anomalie molecolari osservate nella sindro- sinapsi. L’assenza di FMRP porta ad un’eccessi- me dell’X fragile indica che inibire un singolo va sintesi proteica e quindi a sinapsi “affollate”. recettore potrebbe essere non sufficiente ad otte- Essendo nota la causa genetica della sindrome nere un beneficio clinico misurabile. è stato possibile sviluppare modelli animali che Colpire diversi meccanismi contemporanea- presentano una mutazione simile a quella della mente potrebbe essere piuttosto la strategia cor- malattia umana e sono quindi assai utili nella retta. Tra i vari processi coinvolti nella sindrome ricerca perché riflettono molte delle alterazio- dell’X fragile, quelli riguardanti la proteina STEP ni cellulari, molecolari e comportamentali pre- (striatal-enriched protein tyrosine phosphatase), senti nell’uomo. Ad esempio i topi transgenici una fosfatasi specifica del cervello implicata Fmr1-knockout (che potremmo definire “topi X nella fisiopatologia di diverse malattie neurop- fragile”), presentano deficit cognitivi e alterazio- sichiatriche, sembra essere particolarmente ri- ni della plasticità sinaptica assimilabili a quelli levante. Strategie in grado di inibire l’attività di della patologia umana. STEP possono rappresentare un opzione di trat- Sebbene non sia ancora chiaro come l’altera- tamento per la sindrome dell’X fragile (Scharf et zione di FMRP possa causare la sindrome dell’X al., 2015). fragile, alcuni meccanismi paiono particolarmen- L’adenosina, un nucleoside endogeno con una te rilevanti. Prima di tutto, è stato proposto che capacità unica di controllare diversi processi di l’eccessiva attivazione del recettore metabotro- trasduzione del segnale, agisce attraverso i quat- pico [il recettore metabotropico, una volta legato tro recettori accoppiati alle proteine G: A1, A2A, il ligando, attiva una serie di reazioni a cascata A2B e A3 (Fredholm et al., 2001; Klinger et al., intracellulari mediate da un’altra molecola che 2002). I dati di letteratura indicano che i recettori funge da secondo messaggero, alla base della A2A possono rappresentare un target adatto per la trasduzione del segnale] del glutammato di tipo 5 terapia della Sindrome dell’X fragile. Molto im- (mGlu5) giochi un ruolo cruciale nella sindrome portante è il fatto che i recettori A2A esercitano un dell’X fragile (Bear et al., 2004; il glutammato forte ruolo permissivo sui recettori mGlu5, e il è il neurotrasmettitore eccitatorio più importante loro stato di attivazione regola in modo cruciale per la comunicazione tra neuroni). i loro effetti sinaptici (Domenici et al., 2004). I Questa teoria è stata fortemente supportata dati indicano chiaramente che bloccare il recetto- dalla scoperta che la riduzione genetica dell’e- re A2A potrebbe normalizzare gli effetti anomali spressione del recettore mGlu5 è sufficiente a mediati dal recettore mGlu5 caratteristici della correggere un ampio range di fenotipi in un mo- sindrome dell’X fragile. dello murino di sindrome dell’X fragile (Dölen Infine, i recettori A2A possono avere importan- et al., 2007). Inoltre, diversi studi farmacologici ti effetti sui sintomi della sindrome. 19
Infatti, è ben noto che la maggior parte degli riva dall’evidenza della sua forte interazione mo- individui con sindrome dell’X fragile mostrano lecolare e funzionale con il recettore mGlu5. In sintomi di Attention Deficit Hyperactivity Di- particolare, il blocco dell’A2A potrebbe “frenare” sorder ADHD (Tranfaglia, 2011; Newman et al., l’mGlu5, che risulta troppo “disinibito” nell’X 2015); il blocco dei recettori A2A con antagoni- Fragile. Il recettore A2A, inoltre, è in grado di sti selettivi o caffeina (una sostanza che agisce regolare anche altri target cellulari (come STEP principalmente attraverso il blocco di A2A) porta e ERK1/2) che funzionano troppo nell’X Fragile ad un miglioramento dei sintomi dell’ADHD in e che contribuiscono a determinare le alterazioni modelli animali rilevanti (Pires et al., 2009; Pan- sinaptiche e comportamentali caratteristiche del- dolfo et al., 2013). la sindrome. Questi effetti “multipli” del recet- tore A2A suggeriscono che il suo blocco potreb- Il contributo italiano: studio del recettore A2A be agire simultaneamente su più meccanismi, aumentando considerevolmente le possibilità di Caffeina, teobromina e teofillina, composti successo del trattamento”. che si trovano rispettivamente nel caffè, nel cioc- Per verificare questa ipotesi, i ricercatori, ol- colato e nel tè, noti per le loro proprietà stimo- tre ad eseguire studi molecolari, stanno trattando lanti, sono ora al centro di uno studio in quanto cronicamente i topi X Fragile con l’istradefilli- inibitori di un particolare recettore dell’adeno- na, un composto che, analogamente alla caffeina, sina, il sottotipo A2A, coinvolto nella sindrome alla teobromina e alla teofillina, è in grado di ini- dell’X fragile. Il progetto, finanziato dalla FRA- bire il recettore A2A e che si sta rivelando efficace XA Research Foundation (https://www.fraxa. nel ripristinare la plasticità sinaptica e nel ridurre org/coffee-tea-and-chocolate-adenosine-recep- alcuni deficit cognitivi. tors-in-fragile-x/), è coordinato in Italia dal dott. Alberto Martire dell’Istituto Superiore di Sa- “In caso di dati positivi - conclude Alberto nità, con il supporto dell’Associazione Italiana Martire - il nostro studio dimostrerebbe che i Sindrome X Fragile. recettori A2A svolgono un ruolo nell’X Fragile e che i loro inibitori sono in grado di modulare il fenotipo del modello animale. Il valore aggiunto dello studio sta nel fatto che l’istradefillina (come farmaco KW6002) è già approvato in Giappone, e in corso di approvazione negli Stati Uniti, per la terapia del Parkinson. L’utilizzo nell’uomo e l’approfondita cono- scenza delle sue proprietà, anche farmacocine- tiche, faciliterebbe senza dubbio un suo “riposi- zionamento” nell’X Fragile”. Il dott. Alberto Martire, ricercatore dell’ISS. “Il nostro interesse per lo studio del recettore A2A nell’X Fragile - spiega Alberto Martire - de- 20
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