Determinazione di materiale particellare aerodisperso - Corso di Chimica Analitica della Sicurezza Corso di Laurea Specialistica in Chimica ...
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Determinazione di materiale particellare aerodisperso Corso di Chimica Analitica della Sicurezza Corso di Laurea Specialistica in Chimica Industriale
Introduzione / classificazione inquinanti chimici aerodispersi AERIFORMI GAS presenza un unico VAPORI stato della materia origine da reazione chimica Composizione diversa da quella FUMI dell’agente di origine (solidi) Dimensioni spesso (non sempre) < 1 μm PARTICELLARI origine meccanica O AEROSOL POLVERI Composizione uguale a quella (solidi) dell’agente di origine Coesistenza di più stati della materia Dimensioni spesso (non sempre) > 1 μm NEBBIE 2 (liquidi)
Introduzione / unità di concentrazione Massa per volume di aria inquinanti aerodispersi → g, mg, μg, ecc. su L, cc (mL), m3, ecc. di aria oppure volume su volume (solo i.a. allo stato gassoso) %, ppm, ppb casi particolari: numero di particelle per volume di aria numero di fibre/L o cc 3
Introduzione / generalità sul campionamento • Il campionamento è propedeutico alla fase analitica in qualsiasi procedura • Ogni errore nel campionamento si ripercuote su tutta la procedura analitica e non è possibile rimediare, indipendentemente dalla tecnica analitica adottata • Il campione deve essere – Rappresentativo – omogeneo 4
Campionamento / aerodispersi • Il campionamento diretto comporta il prelievo di aria ambiente che viene introdotta in un contenitore (vetro, metallo o plastica) dal quale viene prelevata per l’esecuzione delle analisi (Viene anche definito prelievo istantaneo perché eseguito in tempi brevi) • Il campionamento indiretto Consiste nel captare mediante un opportuno substrato di raccolta gli inquinanti contenuti in un certo volume di aria fatta fluire verso lo stesso substrato 5
Campionamento / aerosol Nel campionamento di aerosol (almeno 2 fasi, materiale eterogeneo), lo scopo è di rendere omogeneo il campione, prima della analisi successiva. Questa esigenza introduce un passaggio analitico in più e, di conseguenza, una ulteriore fonte di errore 6
Campionamento / aerodispersi Parametri di campionamento indiretto per garantire la rappresentatività del campione bisogna definire: • FLUSSO • DURATA • VOLUME 7
Campionamento / aerodispersi - flusso • Per eseguire un prelievo occorre fare in modo che un campione d’aria entri in un adatto contenitore (metodi diretti) o attraverso un substrato in cui gli inquinanti vengono trattenuti (metodi indiretti). In ambedue i casi è necessario realizzare un flusso, le cui dimensioni, sono rappresentate dal rapporto tra il volume ed il tempo. In pratica si realizzano flussi che vanno da qualche decina di cm3/min a qualche decina di l/min. Mentre nel campionamento diretto la portata ha un’importanza relativa, nei campionamenti indiretti il tipo di substrato adottato definisce, a volte in modo rigoroso, il flusso da impiegare durante il prelievo. • La concentrazione delle sostanze inquinanti o comunque di interesse presenti nell’aria ambiente subisce in genere delle variazioni nel tempo inerenti sia alle caratteristiche ambientali (volume, ventilazione, temperatura), sia alle attività che nell’ambiente si svolgono (emissioni discontinue di sostanze inquinanti, diversificazioni nel ritmo del lavoro ecc.). Per questo motivo è necessario che il flusso di campionamento rimanga costante per tutta la durata del prelievo. Infatti, se in corrispondenza di un incremento della concentrazione ambientale si impiegasse un flusso di campionamento più elevato di quello impiegato durante una fase in cui la concentrazione risulta minore, il campione d’aria complessivo prelevato non sarebbe rappresentativo della situazione esaminata: si avrebbe in realtà sul totale dell’inquinante raccolto un peso maggiore della situazione ambientale relativa alla sua massima presenza rispetto a quella della sua minor presenza 8
Campionamento / aerodispersi - flusso • In ogni istante si deve verificare la seguente relazione Q=CF In cui. • Q quantità di sostanza prelevata nell’unità di tempo, • C concentrazione della sostanza nell’aria ambiente, • F flusso di campionamento. Se la concentrazione della sostanza nell’aria ambiente (C) varia, anche la quantità di sostanza prelevata varia nell’unità di tempo (Q); ma se il flusso di campionamento (F) rimane costante, Q risulterà sempre proporzionale a C. Quindi, per ottenere un campione d’aria rappresentativo, il flusso di prelievo deve rimanere costante dall’inizio alla fine del campionamento. 9
Campionamento / aerodispersi - durata • La durata del campionamento può essere molto breve (pochi secondi), breve (decine di secondi o pochi minuti) o lunga (decine di minuti o alcune ore). In ogni caso, l’analisi del campione d’aria prelevato, consente di determinare la concentrazione media delle sostanze presenti nell’aria ambiente durante il periodo in cui si è effettuato il prelievo. • I pratica, dato che le variazioni della concentrazione dell’inquinante sono abbastanza lente, la concentrazione rilevata mediante prelievi di brevissima (o breve) durata può essere considerata, pur essendo a rigore un valor medio, una concentrazione istantanea. Come accennato in precedenza, un campionamento di tipo: • diretto è in genere caratterizzato da una breve durata di prelievo, • indiretto è contraddistinto da una lunga durata di prelievo. 10
Campionamento / aerodispersi - volume • Nel caso dei metodi diretti, i volumi di aria che possono essere campionabili dipendono dalle dimensioni dei contenitori. Questi, possono essere rigidi (campionatori a volume fisso) e quindi consentire il prelievo di un volume di aria fisso (in genere da qualche frazione di litro a qualche litro); oppure flessibili (campionatori a volume variabile, come per esempio sacchi di plastica a siringhe di gas) e permettono di campionare un volume d’aria variabile ( da qualche cm3 a diversi litri) • Nel caso dei metodi indiretti, il volume d’aria che viene fatto passare attraverso il substrato di raccolta, è in genere elevato, decine o centinaia di litri, a volte anche qualche metro cubo; il volume campionabile dipende dalla concentrazione dell’inquinante nell’aria ambiente e dalle capacità di captazione e di arricchimento del substrato. 11
Campionamento / aerodispersi La linea di prelievo per campionamento indiretto è costituita da: • Substrato raccolta inquinanti • Pompa di aspirazione • Contatore volumetrico • Flussimetro • Accessori eventuali (serpentina di raffreddamento, termometro) • Manometro Tale tipo di apparecchiatura viene definita come campionatore d’area o fisso 12
Penetrazione di aerosol nel tratto respiratorio 13
Penetrazione di aerosol nel tratto respiratorio Dimensioni della particella aerodispersa caratterizzate dal “Diametro aerodinamico” Il “diametro aerodinamico” di una particella irregolare corrisponde al diametro della particella sferica di densità unitaria che in aria sedimenta con la stessa velocità della particella irregolare 14
Penetrazione di aerosol nel tratto respiratorio LE CONVENZIONI PER IL CAMPIONAMENTO UNI EN 481 (1994) Sulla base delle convenzioni UNI EN 481(1994) l’ACGIH raccomanda per i dispositivi di campionamento delle frazioni di interesse il rispetto dei seguenti tagli (diametro al quale si ha il 50% di penetrazione: •Frazione inalabile: punto di taglio (cut-point) a 100 µm •Frazione toracica: punto di taglio (cut-point) a 10 µm •Frazione respirabile: punto di taglio (cut-point) a 4 µm 15
Penetrazione di aerosol nel tratto respiratorio 16
Esempi di sostanze e corrispondente frazione granulometrica di interesse Silice cristallina Carbone Asbesto FRAZIONE RESPIRABILE Cadmio Grafite Asfalto (bitume), fumi di Legno “duro” Farina FRAZIONE INALABILE Piombo Manganese Nichel 17
Mezzi Filtranti Esteri di cellulosa • porosità regolare • adatti per successiva determinazione di metalli per AAS • igroscopici •Adatti per determinazione di amianto in MOCF Fibra di vetro • non igroscopici • porosità indefinita • resistenza meccanica • basso costo 18
Mezzi Filtranti Fibra di quarzo come fibra di vetro, con caratteristiche meccaniche superiori ed assenza di leganti, costo più elevato PVC • porosità regolare • peso contenuto e bassa igroscopicità • adatto per determinazioni metalli • cariche elettrostatiche 19
Mezzi Filtranti PTFE • adatto per aerosol acidi/aggressivi • idrofobo • adatto per determinazioni outdoor (gravimetrie) Argento • porosità molto regolare • adatto per determinazioni silice cristallina in DRX • costo elevato 20
Mezzi Filtranti 21
Dispositivi di captazione 22
Dispositivi di captazione Modelli di ciclone (per campionamento frazione respirabile) - Ciclone in nylon da 10 mm (Ciclone Dorr-Oliver): flusso operativo 1,7 L/min con taglio 3,5µm (o 1,4 L/min taglio a 5 µm) - Ciclone tipo Casella (Ciclone Higgins-Dewell): flusso operativo 2,2 L/min - Ciclone in alluminio: flusso operativo 2,5 L/min 23
Dispositivi di captazione 24
Curva di efficienza il punto di flesso corrisponde al 50% di efficienza e rappresenta il valore nominale di taglio dell’impattore 25
Raccomandazioni generali per il monitoraggio delle particelle aerodisperse Informazioni sulla natura, sulla distribuzione dimensionale dell’aerosol oggetto di indagine e sul fine dell’indagine stessa Individuazione dell’idoneo dispositivo di captazione e della membrana filtrante Bilancia analitica in grado di misurare 1µg di sostanza Adeguato condizionamento dei filtri Adeguata cura nella manipolazione dei filtri Eliminazione delle cariche elettrostatiche Verifica dei bianchi di controllo (replicati) Calibrazione della linea di campionamento 26
Raccomandazioni generali per il monitoraggio delle particelle aerodisperse 27
Alcune problematiche particolari campionamento di aerosol semivolatili (possibilità di perdita degli analiti per evaporazione) Campionamento in condizioni di temperatura e/o pressione e/o flussi di aria diversi da quelli standard (emissioni di camini) respirabilità di fibre aerodisperse (amianto) Strumenti a lettura diretta •Effetto piezoelettrico •Metodi ottici (scattering) •Assorbimento raggi β 28
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