Dalla pianta di cotone ad un paio di jeans
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Indice Caro libero pensatore, cara libera pensatrice, 1 La storia 2 Il lungo viaggio di un paio di jeans da più di 25 anni l’oew si dedica alla forma- del cotone [ Coltivazione del cotone | Filatura | Tessitura | zione su molte tematiche sociali, nonché pag. 4-5 Colorazione | Trattamenti | Cucitura | Lavaggio sull’economia globale e lo sviluppo. | Etichettatura | Vendita | Raccolta dell’usato ] Tra le nostre offerte formative c’è anche pag. 6-9 “La valigia della moda”, che siamo lieti di 3 Più veloce, arricchire con questa brochure informa- più economico 4 Condizioni di lavoro tiva sui blue jeans. Nel caso non avessi “fast fashion” nell’industria tessile 5 Costi ambientali (ancora) avuto il piacere di partecipare ad [ Vendere e gettare [ Salari | Salari di sussistenza [ Uso di pesticidi | un nostro workshop, ti invitiamo a tuf- via | Dalla moda | Ore di straordinario | Consumo d’acqua farti nel mondo del tessile grazie a que- al “fast fashion” | Contratti di lavoro | | Pericolosamente sto libricino. C’è qualcosa che ci preoc- Profitto e crescita ] Sindacati | Lavoro minorile | bello: colori e cupa e ci sta molto a cuore e basta dare pag. 10-13 Luogo di lavoro ] trattamenti ] un’occhiata al nostro armadio per capire pag. 14-19 pag. 20-21 cos’è: il settore del tessile, ormai globa- 6 Bangladesh – lizzato, non è così affascinante come ci fa il futuro della 7 Chic da morire – credere la pubblicità e nelle pagine suc- 8 Chi ci guadagna? manifattura tessile le grandi catastrofi cessive scoprirai perché. pag. 26-27 pag. 22-23 pag. 24-25 Trovare un’alternativa a tutto questo, sia in quanto consumatori e consumatrici, Vuoi saperne di più? sia in quanto produttori e produttrici, è la 9 Come riconoscere quelli “buoni” [ Contatti e workshops | cosa più importante. Ognuno di noi, già [ Un aiuto per orientarsi nella giungla Bibliografia ] da domani, può iniziare a cercarne una! delle etichette | Alternative in Alto Adige ] pag. 28-29 pag. 30-31 Matthäus Kircher Direzione oew 3
Ilcotone influenza la storia umana ormai Ebbe così inizio l’era delle grandi invenzioni In India prevalse la linea pacifista del Mahatma da migliaia di anni. Le scoperte, le conquiste e che contribuirono alla diffusione commercia- Gandhi, che incitava a produrre le stoffe da il commercio degli schiavi sono strettamente le del cotone: fu soprattutto grazie ai filatoi soli e a non comprare le stoffe inglesi. Il fi- legati a questa preziosa fibra. Le terre dove il e ai telai meccanizzati infatti che la quantità latoio divenne il simbolo dell’indipendenza cotone viene coltivato, lavorato e commercia- prodotta aumentò in modo sostenuto. indiana. to sono unite tra loro come i fili di una rete. La ricerca di nuovi territori dove coltivare il Nel XIX secolo la coltivazione del cotone si cotone portò gli inglesi a spedire semi del estese rapidamente: Brasile, Etiopia, così La scoperta del cotone come materiale tes- cotone indiano nelle colonie americane. An- come altre nazioni furono costrette dai “po- sile avvenne circa 8.000 anni fa, in India, Pa- che lì, in poco tempo, si coltivarono a cotone teri forti” ad entrare in questo commercio. kistan, Messico e Perù. In passato, in Europa, grandi appezzamenti. L’ottimizzazione del la- Accanto a questa storica supremazia dell’In- per vestirsi si utilizzavano le fibre autoctone, voro fu possibile grazie al lavoro degli schiavi dia e degli Stati Uniti, oggi anche la Cina si come il lino, la canapa e la lana. Dall’ VIII se- che, faticosamente, raccoglievano a mano il contende il commercio dell’“oro bianco”. colo però cominciarono ad arrivare in Europa, cotone e lo sgranavano. Attualmente si è alla ricerca di nuovi territori tramite i mercanti arabi, i primi vestiti fatti di Poiché la forza lavoro non era sufficiente, ven- da poter coltivare, poiché, nonostante la con- cotone. I primi europei a lavorare questa fibra nero portati altri schiavi dall’Africa negli stati correnza delle fibre sintetiche, ancora oggi il e a ricavarne delle stoffe furono gli inglesi nel americani. cotone rappresenta il 44% del prodotto tes- XVII secolo, dato che il cotone veniva coltiva- Lì vissero lavorando duramente in condizioni sile. Dagli anni ‘70 ad oggi il consumo mon- to nelle loro colonie come l’India, una terra disumane. diale di cotone come materia prima è quasi che soffrì particolarmente lo sfruttamento Un secolo dopo gli Stati Uniti combatterono raddoppiato. delle materie prime da parte dei coloni. Il Pae- per la loro indipendenza, ma ciò non arrestò se infatti era tenuto a fornire le materie prime il commercio del cotone con l’Inghilterra. a basso costo e ad interrompere tutti i contat- Nonostante le proteste contro lo sfrutta- ti commerciali con gli altri Paesi. mento degli schiavi, la situazione per lungo L’industria tessile inglese si guadagnò, quindi, tempo non cambiò. il monopolio mondiale assoluto. 5
Il lungo viaggio di un paio di jeans 1 - Coltivazione del cotone 2 - Filatura Il cotone è la materia prima con la Per poter crescere necessita di molta ac- Prima della filatura è quale, in genere, si producono i jeans. qua, calore e luce. In genere costituisce necessario eliminare Il cotone è una pianta che cresce nella una monocoltura che richiede l’uso di i semi dalla bamba- fascia equatoriale, tra il 37° nord e 32° molti prodotti chimici per combattere gia: questa operazio- sud di latitudine. Più del 2,5% della malattie e parassiti. ne viene chiamata superficie totale delle terre coltivate è Oggi la maggior parte del cotone viene “sgranatura”. Dopo destinata al cotone, ovvero circa 35 mi- coltivato in India e Cina, seguiti dagli questo passaggio la bambagia va in filan- lioni di ettari. Questa pianta preziosa Stati Uniti e dal Pakistan. Questi quattro da, dove viene pulita, pettinata e lavorata si può trovare in oltre 90 Paesi. Paesi producono da soli circa il 70 % del con le macchine così da ricavarne dei fili. cotone mondiale. Il metodo di raccolta è prevalentemente Uzbekistan Pakistan manuale ed è necessario tornare più e più Turchia Brasile 3 - Tessitura India Cina USA volte sui campi per raccogliere la bamba- 29,5* 29,5* 14,5* 10* 6,7* 3,9* 2,8* gia quando matura. Dopo la raccolta il cotone viene trattato Dopo la filatura i rocchetti di filo prose- chimicamente per evitare che le tignole e guono verso le fabbriche dove verranno le tarme possano danneggiarlo durante il inseriti nei telai e lavorati per creare le *milioni di balle di cotone trasporto. stoffe vere e proprie. 6
4 - Tintura 6 - Cucitura La maggior parte dei nostri capi d’abbiglia- infatti, ci sono mento viene cucita in Cina. Ultimamente il ora circa 5.700 governo cinese sta cercando di garantire lo sti- fabbriche tes- pendio minimo di 175 euro al mese e per que- sili, molte delle sto la produzione si sta spostando sempre più quali costruite o verso il vicino Bangladesh. In questo Paese, ampliate illegalmente negli ultimi anni. Una delle più importanti na- zioni dove si effettua la tintu- ra è la Cina. Nel nostro guarda- 7 - Lavaggio roba sono presenti più di 5000 colori sintetici. La maggior Per dare ai jeans, prima della vendita, di sabbia fine vengono sparate sui parte delle materie coloranti è quel tipico look consunto è necessa- jeans per ottenere il cosiddetto “ef- prodotta in Polonia. rio trattarli con la pietra pomice. La fetto usato”. I lavoratori addetti a stoffa viene lavata per circa un’ora questo processo sono esposti a gra- insieme a diversi pezzi di pietra po- vi rischi per la salute: le particelle mice che si dissolve completamente. possono attraversare le mascherine 5 - Trattamenti Questo processo viene portato avan- utilizzate per proteggere la bocca e, ti in diversi Stati, spesso anche in già dopo tre mesi, sono causari di In seguito a trattamenti chi- Italia. malattie curabili solo col trapianto mici le stoffe diventano più Un metodo molto più pericoloso, di polmoni. Sebbene in molto paesi morbide, resistenti e senza che viene effettuato principalmente nei Pae- il metodo della sabbiatura sia proibito, esso pieghe. si asiatici, è quello della sabbiatura. Particelle viene spesso usato di nascosto. 7
8 - Cucitura dell’etichetta 10 - Raccolta di abiti usati Il giro del mondo “Made in...” è cucito dove si trova il valore Dopo il loro utilizzo gli abiti finiscono nella ... dalla produzione aggiunto e quindi dove il capo d’abbiglia- spazzatura, negli armadi, da parenti e cono- alla vendita mento acquista maggior valore. Se l’ultima scenti oppure gettati nei raccoglitori della Il viaggio comincia dai cam- fase del lavoro, quale ad esempio la cucitura Caritas. Questa da sola raccoglie circa 2.700 pi in India, per arrivare in dell’etichetta, viene effettuata in Italia, ciò è tonnellate di indumenti, 5 kg per sudtirolese. Turchia dove il cotone viene sufficiente per scriverci “Made in Italy”. filato e poi a Taiwan, dove viene tessuto. In Cina viene tinto con colori provenienti dalla Polonia, dopodiché vie- ne trattato in Bulgaria. Nel 9 - Vendita Bangladesh operai e operaie cuciono queste stoffe am- Più di metà della produzione mondiale del morbidite e resistenti per tessile (80 miliardi all’anno) arriva sul mer- Gli indumenti in esubero e che non possono farne dei jeans. In Francia i cato europeo. Mediamente un*a europeo*a essere ridistribuiti a livello locale vengono pantaloni assumono quel acquista circa 60 capi di abbigliamento in un spediti in due fabbriche, una in Alto Adige e tipico “look usato”, mentre anno. una a Brema dove vengono divisi per qualità l’etichetta con scritto “Made e taglie secondo 300 categorie (pantaloncini in…” viene cucita in Italia bambino, camicie uomo, gonne...). Da lì i di- poco prima della vendita. versi sacchi vengono spediti in tutto il mon- Quando questo paio di jeans do per essere venduti sulle bancarelle o dai non piacerà più finirà nella venditori ambulanti del Ghana, Thailandia, raccolta degli abiti usati e da Danimarca, Romania... lì in giro per il mondo… 8
I chilometri percorsi da un paio di jeans 1 India → Turchia = 4.630 km Cina 2 Turchia → Taiwan Taiwan = 8.035 km Germania Polonia 3 Taiwan → Cina Francia = 2.105 km Bangladesh Bulgaria 4 Polonia → Cina Italia = 6.650 km Turchia India 5 Cina → Bulgaria = 6.570 km 6 Bulgaria → Bangladesh = 6.575 km 7 Bangladesh → Francia = 8.030 km 8 Francia → Italia = 960 km 9 Italia → Germania = 755 km Totale dei km percorsi (in linea d’aria) = 44.310 km (la linea dell’equatore è lunga 40.075 km) 9
Più veloce, più economico, “fast fashion” © ILO/M.Crozet/flickr.com
Comprare e gettare Mediamente ogni adulto nel Nord globa- In Alto Adige, annualmente, ogni abitante but- In un sondaggio effettuato in Germania, solo le possiede 95 capi d’abbigliamento (senza ta nei cassoni della Caritas circa 5 kg di vestiti. un intervistato su sette ha ammesso di aver contare la biancheria): le donne in media 118 I motivi sono svariati: gli abiti sono usati, trop- provato a rammendare un vestito. pezzi, gli uomini 73. Questo si traduce in 5,7 po piccoli, troppo grandi, fuori moda…oppure, Il consumo medio di vestiti ed accessori in miliardi di indumenti. Questo dato mostra semplicemente, non c’è più posto nell’armadio. Europa si aggira sui 10 kg pro capite all’anno. chiaramente che la mag- gior parte di noi compra più indumenti di quelli che effettivamente uti- lizza. Un indumento su 5 (il 19%) non viene usato, quindi in Italia un miliardo di capi d’abbi- gliamento restano inu- tilizzati negli armadi. Un ulteriore miliardo viene usato raramente, non più di una volta ogni tre Il 40% dei vestiti mesi. Si può dire che il comperati rimangono 40% degli abiti venga quasi inutilizzati. prodotto solo per restare nell’armadio. Oggi pos- sediamo un guardaroba quattro volte più ricco ri- spetto a quello del 1980. 11
Dalla moda al “fast fashion” Dal profitto alla crescita Un vestito è qualcosa che indossiamo, che ci Il “fast fashion” è reso possibile dall’accele- I dati mostrano un boom dei marchi a basso copre e ci protegge, è un oggetto necessario e razione nella produzione. Tra il 2010 e il 2015 costo, le cui vendite, infatti, salgono annual- indispensabile. Ma un vestito è anche moda: i tempi di produzione si sono abbreviati del mente di alcuni miliardi. Questo grande suc- ci identifica, esprime il nostro carattere, mo- 30%. Se una volta un capo arrivava in com- cesso riguarda principalmente aziende come stra l’appartenenza ad un gruppo oppure ci mercio in 2-3 mesi, ora sono sufficienti poco H&M (con i marchi H&M, COS, Monki, Week- differenzia dalle masse. La moda è parte es- più di due settimane. Il ritmo serrato del day, Cheap Monday, Other Stories) o il grup- senziale dei codici culturali, per questo un cambio di collezione sta creando pressioni sui po INDITEX (Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, vestito può diventare oggetto di culto e di produttori e sui fornitori. Per il consumatore è Bershka, Stradivarius, Zara Home, Uterqüe). questo ne approfittano gli stilisti. importante che il prodotto venga consegna- Il prezzo del successo lo pagano i lavoratori Il concetto “fast fashion”, o moda veloce, in- to in tempo e con la qualità desiderata. Sta invisibili che stanno sullo sfondo dei grandi dica una strategia aziendale il cui obiettivo ai produttori e alle produttrici in Bangladesh, gruppi industriali. è quello di portare sempre nuovi modelli nei Cina, India o Pakistan riuscire a star dietro Non solo i marchi economici approfittano negozi. Il concetto classico di moda presup- alla richiesta. In molti casi le aziende di pro- della crescita dei consumi, ma anche i marchi pone due stagioni: quella primavera/estate e duzione non hanno le competenze necessarie prestigiosi come Giorgio Armani, Max Mara, quella autunno/inverno. Oggi le catene di ne- né le macchine per la realizzazione in queste Hugo Boss, G-Star, Nike, Adidas e Ralph Lauren gozi economici producono 12, 18 o addirittura velocità. Ne consegue che spesso si rendono aumentano di anno in anno i loro profitti. 52 collezioni in un anno. L’obiettivo di queste necessari straordinari e turni notturni per i aziende è tenere costantemente accesa l’at- lavoratori, che raramente vengono pagati in tenzione mediatica sul cambio di tendenza, modo giusto. Pur di raggiungere i risultati in modo da continuare a riempire i loro nego- desiderati viene fatto anche uso di sostanze zi di clienti, soprattutto di giovani. chimiche pericolose e del lavoro minorile. 12
H&M (H&M, COS, Monki, Weekday, Cheap Monday, Other Stories) Fatturato e guadagno di tre 2008 2009 2010 2011 2012 2013 grandi marchi 11,74 mrd. 13,39 mrd. 14,32 mrd. 14,53 mrd. 15,9 mrd. 16,98 mrd. Sviluppo 1,73 mrd. 1,85 mrd. 2,11 mrd. 1,78 mrd. 1,9 mrd. 1,94 mrd. dal 2008 al 2013 ● = Fatturato (in euro) GRUPPO ADIDAS (Adidas, Reebok, Taylor made, Rockport) ● = Guadagno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 (in euro) 10,8 mrd. 10,38 mrd. 11,99 mrd. 13,32 mrd. 14,88 mrd. 14,49 mrd. 642 mio. 245 mio. 567 mio. 613 mio. 791 mio. 839 mio. GRUPPO INDITEX (Zara, Pull & Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho, Zara Home, Uterqüe) 2008 2009 2010 2011 2012 2013 10,41 mrd. 11,05 mrd. 12,53 mrd. 13,79 mrd. 15,95 mrd. 16,72 mrd. 1,26 mrd. 1,32 mrd. 1,74 mrd. 1,95 mrd. 2,37 mrd. 2,38 mrd. 13
© ILO/Aaron Santos/flickr.com Condizioni di lavoro nell’industria tessile
Nonostante i progressi tecnologici nell’industria dell’abbigliamento, questo resta ancora una delle attività con la più alta richiesta di manodopera. I salari di circa 30 milioni di operai*e in tutto il mondo rientra in questo settore. Salario Per gli investitori e i grandi marchi un criterio mentre una stanza in una struttura meglio del Bangladesh. Dati sconcertanti riportano di scelta decisivo è senza dubbio il costo del organizzata circa 34. In queste abitazioni non che per una camicetta ricamata, un lavoro di lavoro, soprattutto quando si tratta di sce- è raro trovare un solo rubinetto e due toilette un’ora, si guadagnano 0,45 euro. In Bulgaria e gliere il sito produttivo per una fabbrica. La per 50 persone. in Bosnia Erzegovina il guadagno basta a ma- comparazione tra i livelli salariali dei diversi Purtroppo non solo in Bangladesh, ma anche lapena a coprire le spese mensili per il cibo. Paesi li guida alla ricerca delle località econo- in altri stati, i lavoratori del tessile guadagnano Altre spese, come affitto, riscaldamento, costi micamente più convenienti e vantaggiose. troppo poco per condurre una vita dignitosa. sanitari o trasporti, rendono la vita dei lavora- Questo trend può essere spiegato bene dal Anche l’Europa dell’Est è di- tori davvero difficile. seguente esempio: sebbene la Cina ventata sempre più “Con il nostro guadagno non possiamo avere resti al primo posto nella produ- “I posti di lavoro invitante per le una vita normale. Ognuno qui ha dei parenti zione del tessile, sempre più aziende tessili: che lo aiutano. Noi abbiamo la fortuna di ave- fabbriche vengono spostate in a basso costo creano povertà Georgia, Bulgaria, re un orto nel nostro paese, che ci fa vivere Bangladesh, dove si trovano i invece di combatterla” Ucraina, Mace- in estate, ma in inverno la vita diventa mol- lavoratori ancora più sottopa- (Inkota, 2014) donia, Moldavia e to dura” racconta una lavoratrice moldava gati. Il salario minimo regolare Romania sono posti (Luginbühl & Musiolek. 2014). è di 59 euro al mese, ma questo non dove lavorare in fabbrica È importante inoltre sottolineare che le don- viene garantito ovunque. I sarti specializzati significa guadagnare una miseria. In questi ne guadagnano molto meno degli uomini e vengono pagati fino a 65 euro. Metà di questo paesi le condizioni sono paragonabili a quel- che la maggior parte della forza lavoro delle guadagno viene subito speso per l’affitto: una le dell’Asia. In Georgia il salario minimo ga- fabbriche è femminile. stanza in una baracca di lamiera costa 24 euro, rantito è di circa un euro superiore a quello 15
Salario di sussistenza Carta Europea dei diritti: Poiché il salario minimo in diversi Paesi una fabbrica tessile. “Survival of non è sufficiente per garantire la so- “Tutti i lavoratori hanno il diritto ad avere una the cheapest” ovvero “la so- pravvivenza dei lavoratori, molte or- giusta retribuzione, che assicuri loro e alle loro pravvivenza del più economi- ganizzazioni promuovono l’aumento famiglie un ragionevole standard di vita.” co” potrebbe essere il motto degli stipendi al livello del cosiddetto (Luginbühl & Musiolek, 2014) sia nei Paesi di produzione, sia “salario di sussistenza”. Questo non solo nel mercato globale. Ad esempio, assicura la sopravvivenza fisica del lavoratore le autorità di una regione turca pro- e della sua famiglia, ma gli permette anche di muovono una loro provincia come “più con- partecipare alla vita sociale e culturale della In tutti i Paesi interessati dalla campagna veniente della Cina”. sua comunità. L’importante è che questo sa- internazionale “Abiti Puliti” c’è un ampio diva- Uno slogan del governo bengalese, pensato lario corrisponda ad una settimana lavorativa rio tra il salario minimo garantito e il salario per attrarre imprenditori stranieri, recita così: di massimo 48 ore e che non siano previsti base di sussistenza. Questo divario è maggiore “Le persone sono felici di ciò che hanno (...) I straordinari. in Paesi europei con bassi stipendi, rispetto ai lavoratori tessili sono obbedienti e disposti ad Nonostante i numerosi sforzi degli ultimi Paesi asiatici in analoghe condizioni. imparare. Capiscono velocemente il loro com- anni, nella maggior parte dei Paesi il salario I governi sanno che i bassi salari rappresen- pito, e sono disponibili in gran numero, come minimo rappresenta, in pratica, il livello su- tano un vantaggio competitivo e sono perciò richiesto dalle vostre esigenze di fabbrica” periore di guadagno e non quello inferiore. un requisito per ottenere l’insediamento di (Burckhardt, 2015). Attraverso un salario di sussistenza i lavoratori e le lavoratrici dovrebbero essere capaci di coprire le seguenti spese: nutrimento abitazione salute istruzione abbigliamento trasporto risparmi 16
Salario di sussistenza Gli straordinari Lavoratrice turca: vs salario minimo “Niente straordinari, Le cifre in euro si riferiscono al salario minimo, Fare gli straordinari in fabbrica niente denaro” alle loro macchine per i valori in percentuale, invece, quanto è coperto è la quotidianità: 10 ore di lavo- (Luginbühl & Musiolek, 2014) cucire. Spesso, inoltre, dal salario di sussistenza. ro al giorno sono la regola, non la necessità di fare ore di Georgia Bangladesh 52 euro 50 euro l’eccezione. Spesso gli operai vengono straordinario e turni di not- 10 % 19 % costretti a lavorare anche 12-14 ore al giorno. te viene comunicata ai lavoratori nel pomerig- Moldavia Sri Lanka 71 euro 50 euro Una giornata lavorativa comincia alle 8 e finisce gio del giorno stesso. 19 % 19 % alle 22. Più volte sono stati riportati casi di turni In una fabbrica di Chittagong, in Bangladesh, Ucraina India fino a mezzanotte. Non è affatto inusuale che nel 2009 una ragazza di 18 anni è morta a cau- 80 euro 52 euro 14 % 26 % un lavoratore faccia più di 100 ore di straordina- sa di un esaurimento nervoso. Il direttore della Macedonia Cambogia rio al mese, solo per poter sopravvivere. fabbrica l’aveva fatta lavorare sette giorni su 111 euro 61 euro 14 % 21 % In Bangladesh un decreto governativo del 2014 sette, arrivando a 97 ore di lavoro in una set- Romania Indonesia sancisce che siano concesse ai proprietari delle timana. Quando la ragazza, ormai indebolita, 133 euro 82 euro 19 % fabbriche fino a quattro ore di straordinario al aveva chiesto un congedo per malattia, le era 31 % Bulgaria giorno per svolgere le loro attività. Gli operai che stato negato e pochi giorni dopo morì. 139 euro Cina 14 % 175 euro non sono disposti a questo possono essere li- Anche in Romania le ore di straordinario sono 46 % cenziati senza un valido motivo e, per giunta, le considerate normali. Una donna che lavora Turchia Malesia 252 euro ore di straordinario non vengono pagate. Esisto- nella stessa fabbrica da 25 anni, ha dichiara- 196 euro 28 % 54 % no diverse strategie: in alcune fabbriche si viene to: “Io ricevo solamente il salario minimo. Un pagati a seconda degli obiettivi di produzione, mese non ero riuscita a raggiungere il salario che spesso sono talmente alti da costringere le minimo, sebbene avessi lavorato di sabato. donne lavoratrici a fare molti straordinari ogni Ho detto al mio capo che a volte non riesco a mese per poterli raggiungere. In altre aziende guadagnare abbastanza se non lavora anche le donne lasciano ufficialmente la postazione di sabato. La sua unica risposta è stata: allora alle ore 17 e firmano l’uscita, ma poiché i por- vieni anche il sabato” (Luginbühl & Musiolek, toni sono chiusi almeno fino alle 20, ritornano 2014). 17
Contratti di lavoro Sindacati Nel mondo molti lavoratori Lavoratrice georgiana: Oltre all’indignazione Le attività sindacali e le riunioni organizzate del settore tessile han- per i licenziamenti vengono combattute con ogni mezzo. Grazie “Noi accettiamo ciecamente no contratti di lavoro arbitrari, c’era an- alle pressione dall’esterno in alcuni Stati, tra non a norma o non qualunque contratto ci venga che la richiesta cui il Bangladesh, ora sono permesse. Tutta- ne hanno affatto. dato perché non abbiamo soldi di un salario tre via i lavoratori non possono riunirsi durante Di solito, in Bangla- e ci sta cuore la sorte delle volte superiore l’orario di lavoro. Ma allora quando posso- desh, i lavoratori e le a quello minimo. no incontrarsi? Dopo un turno di 14 ore o la nostre famiglie” lavoratrici non firmano La polizia reagì mattina alle 5? I capri espiatori sono sempre (Luginbühl & Musiolek, 2014) un contratto cartaceo: con molti arresti, le i sindacalisti: nei loro confronti sono nume- nel momento dell’assun- aziende con licenzia- rosi i casi di percosse, furti e persino omici- zione viene data loro una sorta menti di massa. di. In Bangladesh è molto difficile registrarsi di carta di identità con la quale possono presso un sindacato, perché è accedere alla fabbrica. nell’interesse del go- La campagna “Abiti Puliti” ha dichiarato che Lavoratrice rumena: verno evitarlo. At- anche nell’Europa occidenatale circa un terzo “Ciò che mi fa più male è il fatto che le donne tualmente sono degli occupati nel settore tessile sottoscrive 149 i sindaca- un rapporto di lavoro informale. Questo vuol in fabbrica abbiano paura di organizzarsi e non listi registra- dire che i datori di lavoro non pagano i con- chiedano alla direzione un aumento del salario minimo. ti su un to- tributi per l’assistenza sanitaria e che i lavo- Se noi fossimo unite, forse potremmo cambiare qualcosa, tale di 5.700 ratori possono essere licenziati senza motivo, ma le lavoratrici hanno paura, nell’attuale situazione fabbriche. poiché non possono appellarsi a nessun dirit- to, né tantomeno trattare. economica, di perdere il posto. E alla fine Per motivi analoghi a questi, nel 2016, migliaia rimaniamo tutte” di lavoratori del tessile bengalesi decisero di (Luginbühl & Musiolek, 2014) scioperare per una settimana. 18
Lavoro minorile Luoghi di lavoro Il lavoro minorile viene impiegato laddove In genere i capannoni nei quali si cuciono e non garantito ai*alle lavoratori*rici. Si rispar- si vuole produrre al minor prezzo possibile. I gli abiti sono di grandi dimensioni. Nello mia su tutto, anche sul cibo, come nel caso bambini guadagnano ancora meno dei lavo- stesso luogo si possono trovare diverse li- dell’aprile del 2014 quando in due fabbriche ratori adulti e, normalmente, sono più obbe- nee di produzione per pantaloni, camicie o bengalesi circa 1.000 dipendenti sono stati dienti. Secondo alcune stime, nelle piantagio- magliette. Sono luoghi generalmente molto avvelenati con cibo scaduto. Casi analoghi si ni di cotone in India lavorano circa 450.000 caldi, rumorosi e maleodoranti e il rischio di sono verificati in altre grandi ditte, compresi i bambini, in età compresa tra i 6 e i 14 anni. incendio è molto elevato. Le scale di emer- fornitori di H&M, Esprit e C&A. Sebbene le pressioni internazionali diventino genza spesso non ci sono o sono inacces- Un altro problema è la violenza sessuale. Le sempre più forti, lo sfruttamento del lavoro sibili. donne non sono sempre al sicuro sul posto di minorile in tutto il mondo non si ferma: in Il problema non è solo la precarietà dei luoghi di lavoro e spesso vengono molestate, umiliate Bangladesh il 10% dei*delle ragazzi*e tra i 5 e lavoro, ma anche il sostentamento insufficiente e offese. i 14 anni anni lavora duramen- te e a contatto con sostanze tossiche o pericolose. Una Giustizia al 100% gran parte di loro è impiegata nell’industria tessile. Parificazione del salario Possibilità di Divieto minimo con quello Parità Secondo gli studi, il lavoro mi- € di sussistenza del riunirsi e di fare del lavoro di genere norile è un problema ancora relativo Paese attività sindacale minorile largamente diffuso nel set- tore tessile e non si limita al Riduzione e Contratti chiari, mondo asiatico. Un esempio regolamentazione comprensivi di è il caso dei bambini siriani degli straordinari, Sicurezza sul posto contributi sociali nonché una giusta ed di lavoro addetti alla cucitura e piega- e tutela della equa retribuzione nel maternità tura dei jeans nelle fabbriche caso fossero necessari in Turchia. 19
Costi ambientali © Kyle Spradley/flickr.com
La pianta del cotone è la pianta che mon- Pericolosamente bello – colorazione e trattamenti dialmente necessità della maggior quan- tità di prodotti antiparassitari. Per la colorazione di grosse somme di denaro: così facen- Circa il 25% degli insetticidi e l’11% circa 80 miliardi di do possono da un lato disfarsi delle dei pesticidi vengono utilizzati nei capi d’abbigliamento acque contaminate senza depurarle campi di cotone. Queste sostanze fi- prodotti annualmen- risparmiando sullo smaltimento; niscono nel ciclo dell’acqua, contami- te vengono utilizzati dall’altro possono utilizzare colo- nando l’ambiente. È stimato che questi grandi quantitativi ranti economici e tossici in maniera pesticidi causino ogni anno 20 milioni di sostanze perico- legale. di avvelenamenti a livello mondiale. lose per la salute e Greenpeace ha rivelato che circa due Meno dell’1% del cotone viene col- per l’ambiente. I*le terzi dei fiumi e dei laghi cinesi sono tivato secondo criteri biologici. produttori*rici hanno ormai inquinati. È stato dimostrato a disposizione 5000 che le sostanze tossiche delle tintorie L’industria del tessile consuma differenti varietà finiscono nelle falde dell’acqua po- grandissime quantità d’acqua. Il cotone, di tinte tra cui scegliere. In linea di tabile e quindi nel cibo. Sempre più infatti, è al secondo posto dopo il riso per massima le operazioni di tintura av- spesso questo comporta un rischio quanto riguarda i consumi idrici. Per 1 kg vengono in Paesi nei quali la tutela per la salute di persone ed animali. di stoffa si possono utilizzare fino a 11.000 li- dell’ambiente e della salute scarseg- Nella produzione di un paio di je- tri d’acqua e per gia. La Cina è il Paese magggiormen- ans le sostanze tossiche non ven- la produzione di te scelto per la tintura delle stoffe. gono utilizzate solo nel processo di un paio di jeans Molti dei colori utilizzati possono tintura: esistono infatti circa 7.000 sono necessari causare allergie e cancro e per questo sostanze per rendere i jeans elastici circa 8.000 litri, in Europa sono proibiti. o rigidi, senza pieghe, lisci o ruvidi. equivalente a 53 Le aziende approfittano della mancan- Anche queste sostanze velenose ven- vasche da bagno za di tutela ambientale per risparmiare gono rilasciate nell’ambiente. colme. 21
© Solidarity Center/flickr.com Bangladesh – il futuro della manifattura tessile
In Bangladesh, un piccolo stato del sudest di lavoro. Per poter lavorare non sono richie- gli stessi proprietari delle fabbriche. In Ban- asiatico, vengono prodotti i capi d’abbiglia- ste particolari competenze e ciò significa che gladesh esiste una federazione dei produttori mento di quasi tutti i marchi più famosi. Ciò i salari sono bassi. del tessile, la BGMEA, a cui aderiscono tutti avviene perché il costo del lavoro in questo Il 30% della popolazione vive sotto la soglia i proprietari delle maggiori fabbriche. Questa Paese è il più basso al mondo. Questo boom di povertà con 30 euro al mese, mentre il sala- organizzazione è guidata da 27 persone che industriale ha dato lavoro a 4-5 milioni di per- rio di sussistenza è di 259 euro mensili. mantengono un contatto diretto con i servizi sone e, indirettamente, 10 milioni di persone La percentuale di analfabetismo è piuttosto segreti e il Primo Ministro. trovano sostentamento grazie a questo set- elevata: solo il 60 % delle donne e il 65% de- Per contrastare la mancanza di spazio nelle tore produttivo. L’83% di queste sono donne. gli uomini sa leggere e scrivere. fabbriche si tende spesso ad innalzare gli edi- Gli standard sociali e ambientali sono ancora fici o a ridurre gli spazi lavorativi degli*delle Nell’arco di 25 anni questo piccolo Stato è di- piuttosto bassi e possono essere aggirati sen- operai*e. ventato il secondo esportatore mondiale di za difficoltà. Nessuno conosce esattamente il numero del- abbigliamento. Si stima che il Bangladesh nei Le cause di questo boom del tessile in Bangla- le fabbriche tessili bengalesi, ma le stime par- prossimi cinque anni si farà largo fino a rag- desh sono facilmente ascrivibili al fatto che lano di 5.700 stabilimenti. Molte aziende non giungere il primo posto, sorpassando la Cina. il 60% dei parlamentari rappresenta gli inte- sono legalmente registrate a causa della scar- Questo grande sviluppo ha creato molti posti ressi delle aziende o diventano parlamentari sa quantità di macchine da cucire o perché sono state costruite o ampliate abusivamente. Bangladesh - fatti e cifre Chi ricorre maggiormente al Superficie: 147.570 kmq “Made in Bangladesh” sono gli Abitanti: 162 milioni (2016), di cui 1/3 minori di Stati europei (il 58 % di tutto 15 anni (L’Italia ha una superficie grande il doppio, l’abbigliamento prodotto finisce ma solo 60 milioni di abitanti) Capitale: Dhaka in Europa) e gli Stati Uniti (23 %). Lingua ufficiale: bengalese Occupati nell’industria tessile: 4-5 milioni (dati 2013) L’azienda svedese H&M è il più Reddito pro capite: 688 euro all’anno, circa il 30% Export abbigliamento: 14, 2 miliardi di euro (dati 2013) importante acquirente ed è ar- della popolazione vive sotto la soglia di povertà Salario minimo: 59 euro al mese (dati 2015) rivata a spendere 1,1 miliardi di con solo 1 euro al giorno Salario di sussistenza: 259 euro al mese (dati 2013) euro nel 2012. 23
© Solidarity Center/flickr.com Chic da morire – le grandi catastrofi
Il 24 aprile 2013 a Dhaka, la capitale del della fabbrica compariva la scritta “closed”, 414 dipendenti del tessile. Dal 2009 al 2012 si Bangladesh, ebbe luogo il più grave incidente quando alle ore 9.00 del 24 aprile il palazzo sono aggiunte altre 203 vittime di infortuni del settore tessile: il palazzo del Rana Plaza, crollò, al suo interno c’erano più di 3.600 per- sul lavoro. Ecco alcuni esempi: alto otto piani e parzialmente abusivo, crollò. sone che erano state obbligate ad entrare in 25 febbraio 2010: 21 lavoratori*rici muoiono Oltre 1.100 persone, soprattutto donne, ven- servizio comunque. dopo che, per la seconda volta nel giro di un nero sepolte dalle macerie. Altre 2.500 rima- anno, è divampato un incendio nella fabbri- sero gravemente ferite. Molti subirono l’am- ca. Le fibre acriliche bruciate hanno creato putazione di una gamba o di un braccio per I racconti delle vittime un fumo denso e nero che li ha soffocati. Gli poter essere tratti in salvo dalla montagna di Rita ha 23 anni e un figlio di 6. Stava lavoran- estintori non funzionavano e le finestre erano mattoni e acciaio. do al terzo piano per la ditta Phantom quan- sigillate. Il giorno prima della tragedia la polizia aveva do il palazzo è crollato. Si è salvata solamen- 14 dicembre 2010: Più di 20 operai*e hanno vietato l’ingresso nel palazzo. La fabbrica, di te perché è rimasta incastrata in una cavità, perso la vita in un incendio infernale, perché proprietà del politico bengalese Sohel Rana, ma nonostante questo ha perso un braccio. le porte delle vie di fuga, al nono piano del mostrava infatti delle grandi crepe e non la- Anche Shila ha 23 anni ed è vedova. Quel palazzo, erano sbarrate. Uno degli operai è giorno al Rana Plaza è rimasta sotto le ma- sciava presagire nulla di buono. “Il giorno morto gettandosi dalla finestra. cerie per 16 ore e le è stata amputata una seguente molti non volevano entrare, ma ci 24 novembre 2012: Una fabbrica fuori Dhaka gamba fin sopra al ginocchio, altrimenti non venne detto di andare tranquillamente a lavo- ha preso fuoco alle ore 18.30. Sebbene ufficial- sarebbe stato possibile salvarla. rare. Improvvisamente il palazzo è crollato e mente all’interno non ci dovesse essere nes- io non ho più rivisto mia madre” ha racconta- suno, a quell’ora 600 persone erano ancora al to il quattordicenne Yeanur (Zeit online, 2016). lavoro. I direttori della fabbrica hanno impe- Un anno prima al Rana Plaza erano stati La tragedia del Rana Plaza è finora la più grave dito intenzionalmente ai*alle lavoratori*rici aggiunti tre piani abusivamente. Nessun mai accaduta nel settore del tessile, ma è solo di mettersi in salvo. 112 persone sono morte ispettorato statale aveva mai controllato la una delle tante. Tra il 2004 e il 2006 hanno carbonizzate, altre 150 sono rimaste ferite fabbrica. L’uso di materiali molto economici perso la vita circa 200 persone in incendi e così gravemente da non essere più in grado di per la costruzione ha favorito il collasso del- crolli di fabbriche. Solo in Bangladesh, tra il lavorare. Allora, la fabbrica di Tazreen, produ- la struttura. Anche se sulle porte d’ingresso 2006 e il 2009, sono morti sul posto di lavoro ceva per la Disney e KiK. 25
Chi ci guadagna? © Solidarity Center/flickr.com
Solo l’1 % del prezzo finale di un capo di abbigliamento va a finire nelle tasche dei*delle lavoratori*rici che si trovano all’inizio della catena produttiva. Il restante 99 % viene spartito tra il singolo negozio, 50 % = 15 euro 25 % = 7,50 euro commercio al dettaglio marchio i trasporti, le fabbriche e i marchi. (affitto, salari, (design, affitto, pubblicità, tasse) dipendenti, Il seguente grafico mostra la distribuzione amministrazione, dei profitti nel commercio mondiale: pubblicità) 11 % = 3,30 euro trasporto (carburante, personale, tasse, dogane) a 3 0 euro Jeans d ” Bangladesh 13 % = 3,90 euro e in “Mad materiali e profitti delle fabbriche nei paesi con salari minimi 1 % = 0,30 euro guadagno dei*delle lavoratori*rici 27
Come riconoscere quelli “buoni” Un aiuto per orientarsi nella giungla delle etichette I*le consumatori*rici possono avere delle difficoltà a orientarsi tra le tante etichette. Questa lista identifica i vari criteri che le contraddistinguono: Criteri Criteri • sostegno dei sistemi di coltivazione naturali • fibre da agricoltura biologica controllata • divieto di utilizzare sementi OGM • divieto di utilizzare sementi OGM • prezzo minimo garantito per il cotone • divieto di usare sostanze e coloranti dannosi per la salute • premi sociali per i progetti collettivi • gli standard sociali valgono solo per la produzione della • sicurezza e tutela della salute sul luogo di lavoro stoffa grezza, non per i successivi passaggi • divieto di lavoro minorile e/o forzato • divieto di lavoro minorile e/o forzato • libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva • libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva Criteri Criteri • salario di sussistenza • fibre da agricoltura biologica controllata • orario di lavoro nella norma • divieto di utilizzare sementi OGM • sicurezza e tutela della salute sul luogo di lavoro • divieto di utilizzo di sostanze pericolose per gli esseri umani • rapporti di lavoro ben definiti e per l’ambiente in tutta la filiera di produzione • divieto di lavoro minorile e/o forzato • gestione economica dell’acqua e dell’energia • libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva • salario di sussistenza, divieto di lavoro minorile e forzato • libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva Criteri Criteri • l’etichetta può essere utilizzata dalle imprese che in • almeno il 95% del prodotto finale da fibre biologiche tutta la loro filiera di produzione rispettano i principi • divieto di sostanze pericolose del commercio equo e solidale • divieto di lavoro minorile e/o forzato • libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva 28
Alternative in Alto Adige Fai da te (cucire, lavorare Non vuoi essere pezzo di questa rete Party per scambiarsi ai ferri e all’uncinetto) i vestiti che sfrutta lavoratori e lavoratrici nel globale Sud del mondo rende loro la vita così pesante? Li posso portare Tutti possono fare qualcosa per cambiare Comprare di meno, facendo Rammendare ancora un anno? questa situazione. Rammendare un calzino attenzione alle etichette o attaccare un bottone caduto, organizzare Burgraviato Wipptal o prendere parte ad un party per scambiarsi TRILLI Sinigo Bottega del Mondo Vipiteno Pusteblume Parcines gli abiti usati, sferruzzare per farsi uno scial- Best Second Hand Rifiano Val Pusteria le o fare una gonna all’uncinetto, portare le Bergauf Santa Valburga Bottega del Mondo Brunico Bottega del Mondo Merano e Lana LA VIE Second Hand Boutique Brunico scarpe ancora un altro anno o semplicemente Prachtstube Merano Handweber Herman Kühebacher Villabassa comprare meno vestiti. Natürlich Terra Merano ecopassion Brunico Glashaus Merano Alpinschnuller Campo Tures Hai bisogno di qualcosa di nuovo? È sempre Tausch-Verschenk-Treff Lagundo Valle Isarco più facile trovare produzioni tessili equosoli- Val Venosta CORA happywear Lana Bottega del Mondo Bressanone Kleiderstube Wilma dali o locali anche in Alto Adige. Sulla mappa Second-hand & ARt Lana Prachtstube Bressanone Naturno digitale della pagina web dell’oew è possibile Bolzano Botteghe del Mondo Bolzano e Laives trovare la lista dei negozi in Alto Adige dove Creativ-Spiel Kunst Textil Bolzano è possibile fare shopping equo e solidale: Aufburg Bolzano www.oew.org/abbigliamento Re-bello Bolzano La pagina viene costantemente aggiornata Oltradige-Bassa Atesina con informazioni e nuovi negozi, tra cui anche Controlla online: ETHIKA-Organic Fashion Egna quelli dell’usato. www.oew.org/abbigliamento 29
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Vuoi saperne di più? Indice bibliografico Burckhardt, Gisela (2015). Todschick: Edle Labels, billige Mode – unmenschlich produziert (2. Auflage). Pößneck: Heyne. Greenpeace magazin. (2011). Textil-Fibel 4. Hamburg. Inkota (2014). Informationsblatt Bangladesch. Inkota netzwerk. Acesso: 30 dicembre 2016, da http://www.inkota.de/fileadmin/user_upload/ Themen_Kampagnen/Soziale_Verpflichtung_ L’oew -Organizzazione per Un mondo solidale si Nella Biblioteca specialistica dell’oew Un solo fuer_Unternehmen/afw/INKOTA-CCC_Hinter- impegna da più di 25 anni per ottenere migliori mondo possono essere presi in prestito libri e grundinfo_Existenzlohn_Bangladesch.pdf. Luginbühl, C., & Musiolek, B. (Juni 2014). Im condizioni lavorative nel Sud globale e per un DVD su questa tematica. Il team della biblioteca, Stich gelassen: Die Armutslöhne der Arbei- mercato più giusto in Alto Adige. inoltre, è a disposizione di gruppi e classi per pre- terinnen in Kleiderfabriken in Osteuropa und parare dei pacchetti multimediali personalizzati. der Türkei. Clean Clothes Campaign. Acesso: 29 dicembre 2016, da http://lohnzumleben.de/ Il workshop interattivo di tre ore “La valigia della Inoltre anche l’esposizione itinerante “Fashion wp-content/uploads/2014 moda – Il lungo viaggio dei nostri abiti”, pensa- Revolution”, contenente fatti e dati riguardo /06/CCC-GE-Report-GER-DEF-LR-spreads.pdf Orsenna, E. (2007). Weisse Plantagen. Eine Reise to per gli studenti e le studentesse delle scuole all’industria tessile mondiale, può essere presa in durch unsere globalisierte Welt. München: medie, superiori e professionali, si pone l’obietti- prestito a titolo gratuito. C.H. Beck. Steinberger, K. (2014). Im Stich gelassen. vo di denunciare la grave situazione della produ- Süddeutsche Zeitung, Heft 17/2014. Acesso: zione tessile nel mondo e prova a mostrare delle 29 dicembre 2016, da http://sz-magazin. alternative. Il workshop può essere prenotato Contatto sueddeutsche.de/texte/anzeigen/41852/1/1. ZEIT ONLINE (27 dicembre 2016). Mindestens tutto l’anno. Il team dell’oew è disponibile ad or- oew-Organizzazione per Un mondo solidale 1.500 Textilarbeiter nach Streik entlassen. Die ganizzare su richiesta anche conferenze, corsi di Via Vintler 34 – 39042 Bressanone Zeit. Acesso: 28 dicembre 2016, da http://www. zeit.de/wirtschaft/2016-12/bangladesch- formazione o ad aiutarvi con l’organizzazione di tel. 0472 833950 | e-mail: info@oew.org textilfabriken-streik-entlassungen. party per scambiarsi i vestiti. www.oew.org 31
Pubblicato nel 2018 da: oew-Organizzazione per Un mondo solidale Testo: Verena Gschnell Traduzione: Carla De Vita Grafica: Alias Idee und Form, Varna Stampa: Kraler Druck, Varna Via Vintler 34 | 39042 Bressanone | T +39 0472 833 950 | info@oew.org | facebook/oew.org | www.oew.org
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