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ALGERIA A cura di: Ambasciata d'Italia - ALGERIA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese dgsp1@esteri.it Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo www.infomercatiesteri.it
INDICE PERCHE' Perchè ALGERIA Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Materie prime Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Business Cost Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO Accesso al credito RISCHI Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'Italia - Stock Investimenti con l'Italia - Flussi TURISMO SCHEDA TURISMO ALGERIA FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO ALGERIA FLUSSI TURISTICI: ALGERIA VERSO L'ITALIA ALGERIA
PERCHE' PERCHÈ ALGERIA Dimensione del mercato e tasso di crescita Ingenti investimenti pubblici Costi energia, materie prime e lavoro bassi Vicinanza geografica e simpatia per l'Italia Stabilità politica Dimensione del mercato e tasso L'Algeria ha una popolazione di 41,3 milioni di abitanti (2017) di cui circa il 15% gode di un di crescita livello di reddito medio-alto. La popolazione è giovane (il 45% ha meno di 25 anni) e cresce dell'1,9%l'anno. L'Algeria è il paese con la superficie maggiore nel continente africano. Secondo gli ultimi dati dell'ONS - Office National des Statistiques, il Paese ha registrato un tasso di crescita del 2,2% nel 2017 contro il 3,6% nel 2016. Ingenti investimenti pubblici Il piano quinquennale 2014-2019 prevede investimenti per 233,7 miliardi nei settori dei trasporti (strade, porti, autostrade e ferrovie), sanitario (ospedali) e di edilizia immobiliare. Tuttavia, data la riduzione degli introiti statali dovuta al basso prezzo del petrolio, il governo ha annunciato nel giugno 2015 il blocco del lancio di nuovi investimenti e la prosecuzione dell?esecuzione di progetti già in corso ritenuti strategici. Costi energia, materie prime e Grazie all'abbondante dotazione di gas e petrolio e alla scelta politica di garantire a tutti i lavoro bassi cittadini l'accesso a tali risorse, l'Algeria presenta costi molto bassi per energia elettrica e prodotti petroliferi. Significativamente inferiori rispetto alla media europea i costi di alcune materie prime come i rottami ferrosi. Anche il costo della manodopera è allineato ai livelli del nord Africa, ed è quindi molto ridotto rispetto alla sponda nord del Mediterraneo. Vicinanza geografica e simpatia L'Algeria è un Paese vicino e ben collegato all'Italia. Alitalia assicura due collegamenti per l'Italia quotidiani fra Roma e Algeri e bisettimanali con Orano. Air Algerie opera collegamenti frequenti tra Roma, Milano e Algeri. L'immagine dell'Italia gode di un notevole apprezzamento, coltivato nei decenni, grazie alle importanti relazioni umane ed economiche fra i due Paesi, che non si sono interrotte neanche negli anni bui del terrorismo. Stabilità politica Nel 2014 si sono svolte le elezioni presidenziali che hanno visto la riconferma del Presidente uscente Abdelaziz Bouteflika e anche nelle ultime elezioni legislative, svoltesi nel 2017, i partiti di Governo hanno ottenuto il consueto successo. In un contesto geografico segnato da molte incertezze e fragilità, l'Algeria continua presentare un quadro politico sostanzialmente stabile. Ultimo aggiornamento: 21/03/2018 ^Top^ DATI GENERALI Forma di stato Repubblica presidenziale Superficie 2.381.740 kmq Lingua Arabo e Tamazight (ufficiali), il francese è molto diffuso Religione Musulmana sunnita (99%); cristiana ed ebraica (1%) Moneta Dinaro algerino Ultimo aggiornamento: 18/03/2018 ^Top^ ALGERIA 1
DOVE INVESTIRE Costruzioni Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Macchinari e apparecchiature Prodotti delle miniere e delle cave Flussi turistici Costruzioni Il paese ha pianificato investimenti pubblici di assoluto rilievo nel settore delle infrastrutture (strade, autostrade, ferrovie, trasporti pubblici cittadini) e per l'edilizia residenziale. Forte è l'interesse per lo sviluppo di partenariati con imprese straniere che possano apportare un contributo positivo in termini di nuove tecnologie e know how. Nel settore edile, il mercato algerino offre importanti sbocchi per i prodotti italiani sia per quanto riguarda i macchinari che i materiali. Il settore dell'edilizia e dei lavori pubblici rappresenta, con circa il 10%, il motore della crescita del PIL algerino negli ultimi anni. I piani quinquennali di sviluppo delle infrastrutture in Algeria hanno reso possibile il buon andamento del settore che negli ultimi 5 anni ha registrato la creazione di 3500 nuove società nonché 350 studi di ingegneria. Durante il precedente piano quinquennale 2005-2009 sono stati lanciati grandi progetti: l'autostrada est-ovest (1200 Km), la seconda tangenziale di Algeri (65 Km), nonché la manutenzione e lo sviluppo di più di 67.369 km della rete stradale nazionale e la realizzazione di 1.250 opere "ponti e gallerie". Oltre alle azioni di modernizzazione di aeroporti e porti, vi è un vasto piano di sviluppo dell'edilizia abitativa volto alla realizzazione, in breve tempo, di alloggi per la popolazione. La domanda di materiali da costruzione è in forte crescita, soprattutto quella di cemento. Oggi, l’Algeria dispone di 14 cementifici, due dei quali appartengono a privati, che producono circa 20 milioni di tonnellate di cemento ogni anno, con un’offerta che resta inferiore alla domanda. Con l'obietttivo di diminuire le importazioni dei materiali da costruzione e di promuovere la produzione locale, il Ministero Algerino dell'Habitat ha emesso una circolare in dicembre 2014 nella quale ha vietato ai promotori di progetti finanziati dallo Stato di utilizzare materiali importati, qualora tali prodotti non sono fabbricati in loco e di qualità eguale. Da notare che sono stati definiti i contingenti quantativi relativi alle licenze d'importazione di cemento e tondi in acciaio per cemento armato per l'anno 2016. Dal 2017 la produzione nazionale di cemento è stata dichiarata sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno. Prodotti dell'agricoltura, pesca e Il settore agricolo e agro-alimentare occupa più del 23 % della popolazione attiva. silvicoltura L’agricoltura partecipa con il 10% al PIL. I motori di crescita del settore agro-alimentare e agricolo sono le filiere della cerealicoltura, lattiero-casearia, conserviera, olii, raffinazione zucchero e imbottigliamento. A monte del settore delle industrie agro-alimentari, vi sono più di un milione di aziende agricole che coprono più di 8,5 milioni di ettari dei terreni coltivabili. Altro settore sul quale puntare sono i macchinari agro-alimentari per i quali sono stati messi in campo importanti agevolazioni e incentivi. A livello nazionale, lo stato ha un programma di irrigazione di 1.600.000 ettari. A titolo d’esempio una superficie di circa 400.000 ettari è stata censita a livello nazionale per lo sfruttamento agricolo e per l’allevamento a beneficio dei giovani investitori. L’impegno del governo algerino punta alla diversificazione del sistema produttivo del paese e questo si traduce in uno specifico programma volto a migliorare le tecniche di produzione con un rinnovo dei macchinari e delle tecnologie. In quest’ottica è prevista la creazione di 4 cluster tecnologici per un totale di 500 industrie alimentari. Macchinari e apparecchiature Il programma di rilancio dell’economia algerina ha favorito lo sviluppo dell’import di beni strumentali. Tale macro comparto rappresenta il 30,4 % del totale delle importazioni dell’Algeria nel 2017. Le esportazione italiane di beni strumentali nel 2017 hanno raggiunto un valore di 1,57 miliardi di dollari (dati CNIS (centre national informatique et statitistique – Algeria) con una quota del 41,8% sul totale delle esportazioni italiane verso l'Algeria con una diminuzione pari al 29% rispetto al 2016. L’Italia occupa il secondo posto dopo la Cina, il principale fornitore di beni strumentali. Prodotti delle miniere e delle L'Algeria, da qui a cinque anni, prevede di raddoppiare la propria capacità di raffinazione, cave che oggi è di circa 27 milioni di tonnellate l’anno, grazie alla realizzazione di cinque nuovi impianti. Tale aumento permetterà di coprire il consumo interno sino al 2040 e, quindi, di sviluppare un’industria petrolchimica vicino a queste raffinerie. La società pubblica Sonatrach sta portando avanti un’intensificazione delle ricerche in tutto il territorio algerino, per rafforzare la posizione del paese quale attore nell'approvvigionamento di idrocarburi del mercato mondiale, principalmente europeo e asiatico. Sebbene la produzione d’idrocarburi nel 2015 abbia registrato un calo di oltre il 5% rispetto all’anno precedente, per il 2016 si prevede un’inversione di tendenza, grazie alla modernizzazione e il rilancio di alcuni campi e l’entrata a regime di nuovi siti estrattivi. La ditta italiana Enel ha registrato il 9 aprile 2013 - in consorzio (al 13,5% di partecipazione) con l'algerina Sonatrach, la spagnola Repsol e la francese Gdf Suez - l’importante scoperta di un secondo giacimento di gas naturale nel bacino di Illizi, nella parte sud-orientale del paese. L’Algeria intende anche rilanciare il settore delle miniere al fine di sviluppare una propria industria mineraria e ridurre così il peso delle importazioni nel comparto. Il Governo ha infatti annunciato una revisione della legge riguardante le miniere nel senso di una facilitazione dei progetti d’investimento e l’Agenzia nazionale per le attività minerarie ha lanciato una gara per l’esplorazione di 25 nuovi siti minerari di calcare, argilla, granito, sabbia per costruzioni, sale e tufo, nonché progetti per lo sfruttamento delle numerose miniere di fosfato di cui il paese è ricco. ALGERIA 2
Flussi turistici Negli ultimi anni si è registrata una progressiva apertura al settore nell’ottica di diversificare un’economia tradizionalmente concentrata sullo sviluppo dell’industria energetica. Tuttavia, a oggi il turismo contribuisce solamente al 3,6% del PIL, ma il governo algerino si è posto l’obiettivo di aumentare il suo peso nell’economia al 10% entro il 2030. A tal fine, le Autorità governative stanno mettendo in pratica un’ importante politica di rilancio del settore incentrata sullo sviluppo delle ZET (zone di espansione turistica); queste si concentrano lungo i circa 1500 km di coste, ma anche nel "grande sud" sahariano e nelle zone vicine ai siti archeologici romani e sono pianificate per attrarre investimenti privati e svilupparvi strutture ricettive. All’inizio del 2015 sono stati annunciati investimenti pubblici da $ 5 miliardi per migliorare il grado di ospitalità delle infrastrutture turistiche e portare nel medio termine la capacità totale ricettiva del Paese da 100.000 posti letto nel 2016 a 500.000 entro il 2030. In questo senso, i Giochi del Mediterraneo, che si terranno ad Orano nel 2021, rappresentano un’opportunità per ampliare la capacità ricettiva della città e migliorarne le infrastrutture; è infatti prevista la costruzione di nuovi alberghi e della rete tranviaria. Ultimo aggiornamento: 03/04/2018 ^Top^ ALGERIA 3
COSA VENDERE Costruzioni Articoli in gomma e materie plastiche Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli Prodotti della metallurgia Macchinari e apparecchiature Costruzioni Malgrado una produzione locale di materiali da costruzione in crescita grazie agli investimenti e le privatizzazioni, l'Algeria continua ad importare acciaio, cemento e prodotti vari per l'edilizia. Per i prodotti siderurgici l’Acciaieria Arcelor Mittal è l’unico investiore privato nel paese. La sua produzione copre meno di un terzo del fabbisogno di acciaio per la costruzione. Il settore è composto da 1737 imprese, di cui 300 nei laterizi (circa il 17% del totale), 81 nei leganti (5%), 1376 nei prodotti in cemento (78%). Le problematiche sono diverse a seconda che si tratti di un’impresa del settore pubblico oppure di quello privato. Mentre il settore pubblico soffre principalmente di carenze tecnologiche, dovute alla vetustà dei macchinari ed al loro scarso rinnovamento, il settore privato soffre in primis di difficoltà nel reperire finanziamenti. Il settore privato prevale nella produzione di piastrelle, di blocchi di calcestruzzo e aggregati, sabbia, tavelloni, putrelle, tubi e laterizi. Il settore pubblico domina ancora la produzione di ceramiche e dei leganti idraulici, dove il settore privato è presente con una quota pari al 6% del mercato. I prodotti agglomerati–calcestruzzi rappresentano il 40% delle vendite realizzate, seguiti dalle piastrelle con il 27,86%. Le vendite dei laterizi sono stimate a dieci milioni di tonnellate per il totale delle imprese, di cui il 75% per il settore privato e il 25% per il settore pubblico. La produzione di leganti idraulici é stimata a sette milioni di tonnellate di cui 91% venduta dal settore pubblico; tra i prodotti, il cemento occupa il 90% e il gesso il 10% delle vendite. Per quanto riguarda le piastrelle, la quantità venduta è stimata a 100 milioni di m² di cui il 97,5% da parte del settore privato. Il prodotto più commercializzato è la piastrella per pavimentazione con il 50% delle vendite. Il fatturato del settore è stimato a più di 120 miliardi di DA (1,3 miliardi di Euro), di cui 63% rappresentato dal settore privato; la produzione grezza supera i 107 miliardi di DA (circa 1,1 miliardi di Euro), di cui il 63% rappresentato dal settore privato; il consumo per la produzione sfiora i 50 miliardi di DA (circa 500 milioni di Euro), di cui 67% rappresentato dal settore privato; l’utile lordo è stimato a 61,5 miliardi di DA (circa 650 milioni di Euro), di cui 58% realizzato dal settore privato. Infine le spese sostenute per il personale si aggirano intorno a 26 miliardi di DA (circa 30 milioni di Euro) di cui il 65% a carico del settore privato. Infine, per quanto riguarda i macchinari movimento terra, la produzione dell’ ENMTP “società pubblica locale” non è sufficiente a soddisfare la domanda che è coperta in gran parte dalle importazioni. Dal 2008, la Cina è il fornitore leader di macchinari movimento terra, seguita da Giappone, Francia e Italia. Articoli in gomma e materie Il settore della plastica in Algeria è costituito di circa 2 200 aziende, comprese le filiali delle plastiche grande imprese. Circa il 40% sono attive nel settore dell'iniezione, il 20% nell'estruzione e il 40% nei settori dell'imballaggio e la plasticoltura. La Francia è il primo fornitore dell'Algeria, seguono la Spagna, Germania e l'Italia. Secondo ISTAT, l’Italia ha esportato nel 2015 per circa 111 milioni di euro di articoli in gomma e materie plastiche, in aumento del 10% rispetto al 2014 e del 26% rispetto al 2012. Commercio all'ingrosso e al Ricambi e componenti auto per concessionarie, autofficine, gommisti, autolavaggi ecc. dettaglio; riparazione di rappresenta un’opportunità per il nostro sistema produttivo del comparto. Il mercato dell'auto autoveicoli e motocicli in Algeria ha mostrato interessanti tassi di crescita negli ultimi anni, grazie al miglioramento del potere d’acquisto della popolazione, ad un sistema di trasporti pubblici poco efficiente ma anche a causa della vetusta del parco auto, di cui il 55% ha più di 20 anni di età. il numero dei veicoli circolanti è di circa 6 milioni, per tutte le tipologie. La struttura del mercato è in evoluzione, se prima era dominato dai concessionari e dalle importazioni, si sta ora avviando ad una parziale produzione (montaggio) in loco. Per quanto riguarda i pezzi di ricambio, il volume d’affari è tra i più importanti del continente africano, ha raggiunto 1 mld. $ nel 2014 ed il 99% dei pezzi sono importati. Nel settore della ricambistica per auto e delal componentistica per auutofficine, autolavaggi ecc. una fascia ampia del mercato è occupata da prodotti di fascia bassa, spesso di origine turca e cinese, talvolta addirittura contraffatti. Negli ultimi tempi, tuttavia, sta crescendo la consapevolezza dei consumatori sui rischi per la sicurezza derivanti dall'utilizzo di questi prodotti e si aprono interessanti opportunità per il “made in Italy”, che gode di un'immagine molto positiva. Prodotti della metallurgia Oltre al settore delle infrastrutture, è notevole la possibilità di maggiore presenza per i prodotti e macchinari italiani correlati: prodotti siderurgici. L’Italia è leader in Algeria per questa tipologia di prodotti. Nel 2015, le esportazioni italiane verso l'Algeria per quanto concerne le barre in ferro e/o in acciao hanno registrato un ammontare di circa 670 milioni di euro che rappresenta circa 13% del totale e la principale voce delle esportazioni italiane verso l'Algeria. Il mercato è previsto in calo, a seguito dell’aumento delle capacità produttive locali e per l’imposizione di quote. ALGERIA 4
Macchinari e apparecchiature Il programma di rilancio deIl’economia algerina si basa in modo particolare sulla realizzazione di importanti nuove infrastrutture come autostrade, dighe, università, alloggi, e ha favorito lo sviluppo dell’import di beni strumentali. Questi hanno rappresentato il 35% del totale delle importazioni dell’Algeria durante lo scorso esercizio. In relazione agli altri Paesi concorrenti, l’Italia occupa il secondo posto dopo la Francia, ed è considerata come il fornitore privilegiato di attrezzature e macchinari per le PMI algerine in molti settori. Il rilancio del settore dell’edilizia e delle costruzioni permette alla nostre aziende di incrementare la presenza di macchinari e materiali, macchine utensili in generale alla siderurgia, da quelle per l’industria alimentare all’edilizia e agli impianti per l’energia. Ultimo aggiornamento: 07/08/2016 ^Top^ ALGERIA 5
OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA La situazione politica dell’Algeria si presenta stabile, ma con alcuni elementi d’incertezza. Il Presidente della Repubblica, Abdelaziz Bouteflika, è al potere dal 1999 ed è stato rieletto per il suo quarto mandato ad aprile 2014. Il suo precario stato di salute rende attuale la questione della sua successione. Il Paese è stato toccato solo in minima parte dall'ondata di rivolte popolari che ha coinvolto il Medio Oriente e il nord Africa a partire dal 2011. Il Governo algerino ha reagito alle prime proteste di piazza dando avvio a un processo di riforme interne e agendo sulla leva della spesa pubblica per alleviare le tensioni sociali. Alle elezioni legislative di maggio 2012 si è registrato un rafforzamento della coalizione di governo. Le procedure di voto sono state valutate positivamente dagli osservatori internazionali, a partire dalla missione dell’UE, e l'affluenza alle urne è stata del 42,7%. Le prossime elezioni legislative sono previste per il maggio 2017. A favore della stabilità depongono importanti fattori, quali il ricordo ancora vivo del tragico periodo di violenza degli anni ’90 e le risorse derivanti dall’esportazione di idrocarburi, che hanno consentito finora al Governo di mettere in campo programmi sociali e assistenziali. Tuttavia, l’attuale congiuntura economica, caratterizzata da una riduzione degli introiti dovuta al basso prezzo del barile, mette in discussione la strategia di spesa pubblica espansiva avviata negli anni passati in nome della pace sociale. La situazione del Paese presenta inoltre alcune cause di tensione: le sacche residue di terrorismo, in particolare nella fascia nord del Paese e in Cabilia, i rischi derivanti dall’instabilità della regione saheliana, gli scontri intercomunitari che esplodono ciclicamente nella zona di Ghardaia e il malcontento sociale nelle regioni del sud del Paese. La popolazione giovane soffre per l'alto tasso di disoccupazione (quasi al 30%), i bassi salari, la difficoltà di accesso all'alloggio e per il livello spesso insufficiente dei servizi pubblici. Ultimo aggiornamento: 03/08/2016 ^Top^ RELAZIONI INTERNAZIONALI La politica estera algerina riflette il carattere di un Paese che è crocevia tra vari spazi: quello mediterraneo/europeo, quello berbero, quello arabo/islamico e quello africano. L’attenzione del Paese si rivolge perciò al Mediterraneo, al Maghreb, al Sahel, al Medio Oriente, al continente africano e all’Europa. L’azione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Lamamra è volta a rafforzare il ruolo regionale dell’Algeria, che si percepisce oggi come fattore stabilizzante nello spazio sahelo-sahariano. Molto rilevante è l’azione della diplomazia algerina in ambito ONU, nel movimento dei "Paesi non allineati" e nel "Gruppo dei 77". Ultimo aggiornamento: 21/07/2016 ^Top^ ALGERIA 6
OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO Il PIL nominale dell'Algeria ha raggiunto 172,4 miliardi di dollari USA del 2017 contro i 172,3 miliardi di dollari USA del 2015 e 166 miliardi di dollari USA del 2016 secondo l'ultimo rapporto del FMI. Secondo gli ultimi dati dell'ONS - Office National des Statistiques, il Paese ha registrato un tasso di crescita del 2,2% nel 2017 contro il 3,6% nel 2016. Secondo quanto comunicato dall'Ufficio Nazionale algerino di Statistica (ONS), l'evoluzione annua dei prezzi al consumo per l'anno 2017, che rappresenta l'indice dei prezzi al consumo calcolato sulla base dei dodici mesi dell'anno 2017 rispetto all'anno 2016, è stata del 5,6%. I prezzi al consumo registrati nel dicembre 2017 rispetto al dicembre 2016 sono cresciuti del 4,6%. La variazione mensile dei prezzi al consumo, che rappresenta l'indice dei prezzi del mese di dicembre 2017 rispetto a quello di novembre 2017, è stata dello 0,3%. Secondo le previsioni del Ministero delle Finanze il tasso d'inflazione dovrebbe stabilizzarsi al 5,5% nel 2018, al 4% nel 2019 e al 3,5% nel 2020. Secondo i dati della Banca Centrale algerina, le riserve valutarie del Paese sono diminuite dai 114,1 miliardi di dollari USA a fine dicembre 2016, a 97,3 miliardi di dollari US a fine dicembre 2017. Una diminuzione di 16,8 miliardi di dollari USA in un anno. Il saldo globale della bilancia dei pagamenti ha esibito un deficit di 23,3 miliardi di dollari USA del 2017 contro 26,3 miliardi di dollari USA nel 2016. Nel settembre 2017, il tasso di disoccupazione ha registrato l'11,7% contro il 12,3% nell'aprile 2017 e il 10,5% a settembre 2016. Secondo le Dogane algerine, il deficit commerciale dell'Algeria si è attestato a 11,19 miliardi di dollari alla fine del 2017 rispetto ai 17,06 miliardi di dollari del 2016, con un calo di 5,87 miliardi di dollari (-34,4%). Secondo il Centro Nazionale algerino di Statistica (CNIS), le esportazioni sono notevolmente aumentate registrando 34,76 miliardi di dollari nel 2017 rispetto a 30,02 miliardi di dollari nel 2016, con una crescita di 4,74 miliardi di dollari (+15,8%). Le importazioni sono invece diminuite a 45,95 miliardi di dollari rispetto a 47,08 miliardi di dollari nel 2016, con un calo di 1,13 miliardi di dollari (-2,4%). Il tasso di copertura delle importazioni mediante le esportazioni è passato nei due periodi a confronto dal 64% al 76%. Gli idrocarburi hanno rappresentato la stragrande maggioranza delle vendite algerine all'estero nel 2017 con il 94,54% del volume globale delle esportazioni e un ammontare di 32,86 miliardi di dollari rispetto ai 28,22 miliardi di dollari del 2016, con un aumento del 16,45%. Le esportazioni al di fuori degli idrocarburi sono state di 1,89 miliardi di dollari, con un aumento del 5,21% rispetto al 2016. Nel 2017, l'Italia conferma la sua posizione di primo partner commerciale dell'Algeria, con importazioni pari a 5,21 miliardi di dollari e esportazioni pari a 4,63 miliardi di dollari. Ultimo aggiornamento: 18/03/2018 ^Top^ POLITICA ECONOMICA Data la situazione economica del paese a fronte del calo del prezzo del petrolio, dal quale l’Algeria dipende fortemente in quanto rappresentano il 95% delle sue esportazioni, il Governo ha adottato il “Nuovo modello di crescita economica”, basato su due pilastri: diversificazione dell’economia e miglioramento della politica fiscale. Per quanto riguarda il primo pilastro, le Autorità sono impegnate, da un lato a rilanciare gli investimenti nel settore degli idrocarburi e dall’altro a stimolare settori differenti, in particolare l’industria, l’agricoltura e il turismo. A tal fine il Governo algerino ha attuato una politica di protezione dell’industria nazionale e di sostituzione delle importazioni. Per il momento queste manovre hanno portato miglioramenti solo nei settori dell’acciaio, del cemento e della produzione locale di autoveicoli. Permangono alcuni limiti allo sviluppo economico connessi alla scarsa libertà d’impresa e alla poca attrattività di investimenti stranieri esteri. Il nuovo codice degli investimenti, approvato nel luglio 2016, comporta una riorganizzazione dei criteri e delle procedure necessari per l’attribuzione degli incentivi alle imprese straniere che investono in Algeria. Sono state messe in atto manovre volte a ridurre il deficit, soprattutto attraverso il congelamento degli investimenti nelle grandi opere pubbliche e ad aumentare le entrate provenienti dalla fiscalità ordinaria. La legge finanziaria del 2017 aveva previsto nuove misure di austerità, l’aumento dell’IVA su alcuni beni e delle accise su svariati prodotti tra i quali benzina e tabacco. Tuttavia, il bilancio per il 2018 ha invertito in parte i tagli introdotti nel 2017, incorporando significativi aumenti nella spesa in conto capitale, nella spesa sociale ed una ripresa degli investimenti nelle grandi opere considerate strategiche per lo sviluppo del Paese. Al tempo stesso il Governo ha deciso di posticipare l’estinzione del debito pubblico, precedentemente prevista per il 2019, al 2023 e di dar avvio a un’ulteriore stretta delle importazioni a causa del perdurante deficit commerciale. A decorrere dal 1 gennaio 2018 è stata ALGERIA 7
sospesa temporaneamente l’importazione di 45 categorie di beni (851 prodotti), sono aumentati i dazi per 32 famiglie di prodotti e le tasse interne di consumo per altre 10; è stato abolito il sistema delle licenze d’importazione su tutti i beni tranne che sugli autoveicoli da turismo, trasporto merci e persone. L’orientamento protezionista attuato dalle Autorità algerine ha avuto un impatto negativo sui partner commerciali tradizionali del Paese, come l’Italia. Ciò nonostante, nel 2017 il nostro Paese si è confermato il primo partner commerciale dell’Algeria, in quanto primo cliente e terzo fornitore, con importazioni pari a 5,21 miliardi di dollari e esportazioni pari a 4,63 miliardi di dollari. Ultimo aggiornamento: 21/03/2018 ^Top^ ALGERIA 8
INDICATORI MACROECONOMICI 2012 2013 2014 2015 2016 2017 PIL Nominale (mln €) 164.490 161.060 15.814 1.680 Variazione del PIL reale (%) 2,4 3,1 4,1 3,9 3,6 2,2 Popolazione (mln) 37,1 38,3 39,1 39,9 40 40,6 PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 8.612 8.671 213,5 4.129 Disoccupazione (%) 10,2 9,8 10,6 11,2 9,9 11,7 Debito pubblico (% PIL) 8,1 8,7 7,2 10,2 17,9 Inflazione (%) 8,8 3,3 2,9 4,8 6,4 5,6 Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 6,4 8,8 6 -12,08 -9,72 -2,4 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e IMF. Ultimo aggiornamento: 08/03/2018 ^Top^ TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia ALGERIA 9
BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export 2015 2016 2017 Previsioni di crescita 2018 Previsioni di crescita 2019 Totale 34.051 mln. € 26.010 mln. € nd mln. € nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €) SPAGNA 5.917 ITALIA 4.297 nd nd ITALIA 5.558 SPAGNA 3.207 nd nd FRANCIA 4.435 USA 2.900 nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Merci (mln. €) 2015 2016 2017 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 45,5 Prodotti delle miniere e delle cave 21.542,25 Prodotti alimentari 159,14 Bevande 9,17 Prodotti tessili 1,48 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 15,54 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 4,02 Carta e prodotti in carta 5,5 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 8.104,45 Prodotti chimici 1.390,89 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 2,23 Articoli in gomma e materie plastiche 2,71 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 15,73 Prodotti della metallurgia 13,71 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 2,26 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 2,27 Macchinari e apparecchiature 3,12 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 9,69 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 19,99 Altri prodotti e attività 10,39 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. ALGERIA 10
IMPORT Import 2015 2016 2017 Previsioni di crescita 2018 Previsioni di crescita 2019 Totale 46.417 mln. € 42.090 mln. € nd mln. € nd % nd % PRINCIPALI FORNITORI 2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €) CINA 7.411 CINA 7.558 nd nd FRANCIA 4.885 FRANCIA 4.270 nd nd ITALIA 4.351 ITALIA 4.180 nd nd Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd Merci (mln. €) 2015 2016 2017 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 4.376,46 Prodotti delle miniere e delle cave 121,14 Prodotti alimentari 4.315,74 Bevande 68,64 Tabacco 353,01 Prodotti tessili 545,35 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 365,41 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 212,05 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 750,02 Carta e prodotti in carta 661,01 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 2,68 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 2.084,28 Prodotti chimici 3.291,6 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1.909,19 Articoli in gomma e materie plastiche 1.199,15 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1.151,85 Prodotti della metallurgia 4.954,06 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 1.354,09 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 3.189,1 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 2.820,22 Macchinari e apparecchiature 7.469,92 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 4.236,75 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 501,51 Mobili 270,31 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 327,08 Altri prodotti e attività 151,35 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. OSSERVAZIONI Le esportazioni algerine hanno raggiunto 34,76 miliardi di dollari USA nel 2017 in aumento del 15,78% rispetto al 2016. Gli idrocarburi rappresentano il 94,54% del totale export. I principali prodotti esportati extra-idrocarburi nel 2017 sono i semilavorati, con un valore di 1,38 miliardi di dollari USA, pari al 3,98% del totale, in aumento del 4,77% rispetto al 2016. Le esportazioni dei prodotti alimentari hanno invece registrato un aumento del 6,42% rispetto all'anno scorso, totalizzando un valore di 348 milioni di dollari (1,00% del totale). Le importazioni algerine invece hanno sprimentato una diminuzione del 2,40% passando dai 47,08 miliardi di dollari nel 2016 ai 45,95 miliardi di dollari nel 2017. Il peso maggiore continua a essere rappresentato dai beni strumentali industriali (attrezzature, macchinari, apparecchiature e pezzi di ricambio di differente tipologia), per un valore di 13,96 miliardi di dollari, con una diminuzione del 9,41%. Seguono i semilavorati, con 10,98 miliardi di dollari (-3,99%), i beni di consumo non alimentari con 8,45 miliardi di dollari (+1,34%) ed i prodotti alimentari con 8,43 miliardi di dollari (+2,6%) Da notare l'aumento delle importazioni degli idrocarburi che sono passate dai 1,61 miliardi di dollari nel 2016 ai 1,99 miliardi di dollari nel 2017 e quella delle importazioni dei beni strumentali agricoli del 21,47% con un ammontare totale di 611 milioni di dollari nel 2017. I paesi dell'UE sono sempre i principali partner dell'Algeria, con il 44,03% delle importazioni e il 58,37% delle esportazioni, nel 2017. Rispetto all'anno 2016, le importazioni in provenienza dall'UE hanno registrato una diminuzione del 9,95% passando dai 22,47 miliardi di dollari USA del 2016 ai 20,23 miliardi di dollari USA del 2017, mentre le esportazioni dell'Algeria verso tali paesi, sono ALGERIA 11
aumentate di 3,07 miliardi di dollari USA, pari al 17,83%. L'Italia conferma anche nel 2017 la sua posizione di primo partner commerciale dell'Algeria. L'Italia si posiziona come primo cliente dell'Algeria. Il principale prodotto esportato verso l'Italia è il gas naturale con un ammontare di 3,04 miliardi di dollari sui 5,54 miliardi di dollari USA (54,76%) segue il petrolio greggio con un ammontare di 1,37 miliardi di dollari USA (24,77%). La Cina rimane il primo fornitore dell'Algeria con un valore totale di 8,30 miliardi di dollari USA, in diminuzione dell'1,18% rispetto al 2016, seguita dalla Francia con 4,29 miliardi di dollari USA (9,35% del totale). L'Italia con un ammontare totale di 3,75 miliardi di dollari USA conferma la terza posizione, malgrado una diminuzione delle sue esportazioni verso l’Algeria del 18,96% rispetto al 2016. La Germania si situa in 4° posizione con un importo di 3,21 miliardi di dollari USA. ALGERIA 12
SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI 2015 2016 2017 Riserve internazionali (mln. €) 128.885 103.119 88.591 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 21/03/2018 ^Top^ ALGERIA 13
INVESTIMENTI - STOCK ALGERIA 14
OSSERVAZIONI ALGERIA 15
INVESTIMENTI - FLUSSI ALGERIA 16
OSSERVAZIONI ALGERIA 17
MATERIE PRIME MATERIE PRIME Materia Unità 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Produzione di gas naturale Miliardi di m³ 85 83 86 82 83 84 91 Produzione di petrolio e condensati Milioni di tonnellate 66 64 60 58 61 58 68 ALGERIA 18
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea ALGERIA 19
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA 2015 2016 2017 Val Pos. Val Pos. Val Pos. (0 - 100) 140 paesi (0 - 100) 138 paesi (0 - 100) 137 paesi GCI 4 87 4 87 4,1 86 Sub indici Requisiti di base ( %) 4,4 82 4,3 88 4,4 82 Istituzioni (25%) 3,5 99 3,5 99 3,6 88 Infrastrutture (25%) 3,1 105 3,3 100 3,6 93 Ambiente macroeconomico (25%) 5,3 38 4,8 63 4,6 71 Salute e Istruzione Primaria (25%) 5,6 81 5,7 73 5,8 71 Fattori stimolatori dell'efficienza ( %) 3,4 117 3,6 110 3,7 102 Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 3,7 99 3,9 96 4 92 Efficienza del mercato dei beni (17%) 3,5 134 3,5 133 3,6 129 Efficienza del mercato del lavoro (17%) 3,2 135 3,2 132 3,3 133 Sviluppo del mercato finanziario (17%) 2,8 135 2,9 132 3,1 125 Diffusione delle tecnologie (17%) 2,6 126 3,1 108 3,4 98 Dimensione del mercato (17%) 4,7 37 4,7 36 4,8 36 Fattori di innovazione e sofisticazione ( %) 3 124 3,1 119 3,1 118 Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 3,3 128 3,3 121 3,3 122 Innovazione (50%) 2,8 119 2,9 112 2,9 104 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Global Competitiveness Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 10/10/2017 ^Top^ 2015 2016 2017 Val Pos. Val Pos. Val Pos. (0 - 100) 186 paesi (0 - 100) 186 paesi (0 - 100) 186 paesi Indice di Liberta Economica 48,9 157 50,1 154 46,5 172 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati The Heritage Foundation – Index of Economic Freedom. Ultimo aggiornamento: 10/10/2017 ^Top^ ALGERIA 20
INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE 2012 2016 Val Pos. Val Pos. (0 - 7) 132 paesi (0 - 7) 132 paesi ETI 3,2 120 3,2 121 Sub indici Accesso al mercato (25%) 3 127 3,7 112 Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 2,7 120 3,7 97 Amministrazione doganale (25%) 3,1 108 3,2 127 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 2,9 116 0,7 42 Efficienza delle procedure di import e export (33%) 4 93 2,4 98 Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 2,4 120 2,4 120 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 3,3 93 3,3 98 Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 4,2 65 3 92 Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 3,2 93 3,7 84 Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 2,6 105 3,3 108 Contesto business (25%) 3,3 120 3,8 111 Regolamentazione (50%) 2,8 123 3,5 112 Sicurezza (50%) 3,8 106 5,3 80 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 03/04/2018 ^Top^ 2012 2016 Valore (%) Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 60,5 53,5 Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 03/04/2018 ^Top^ ALGERIA 21
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS 2015 / 2016 2016 / 2017 2017 / 2018 Accesso al finanziamento 15,3 13,7 11,8 Aliquote fiscali 8,1 4,5 6,1 Burocrazia statale inefficiente 14,2 17,5 18,9 Scarsa salute pubblica 0,4 0,5 0,2 Corruzione 9,6 13,3 12,8 Crimine e Furti 2 2,2 0,2 Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 5,7 5,7 4,3 Forza lavoro non adeguatamente istruita 6,3 5,7 3,9 Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 7,1 5,6 3,8 Inflazione 4,8 5,7 7,7 Instabilita delle politiche 3,6 6,5 9,4 Instabilita del governo/colpi di stato 0,7 0,6 1,7 Normative del lavoro restrittive 6 5,3 4,5 Normative fiscali 7,5 4,6 5,3 Regolamenti sulla valuta estera 5,5 6,2 4,4 Insufficiente capacita di innovare 3,1 2,5 5 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index. Note: I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16 fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavola rappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo. Ultimo aggiornamento: 10/10/2017 ^Top^ ALGERIA 22
BUSINESS COST Unita 2013 2014 2015 Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o € per anno 38.968,24 78.283,87 79.604,49 Chief Executive in organizzazioni medio-grandi. Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle multinazionali, € per anno 32.741,6 46.575,34 47.741,3 o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief Executive in organizzazioni piccole. Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o € per anno 34.345,12 50.903,86 52.010,89 regionali. Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con € per anno 12.498,69 24.180,53 24.922,76 predominanza della responsabilita di staff. Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze € per anno 16.728,06 26.597,23 27.064,46 gestionali o regionali. Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria € per anno 6.341,49 9.169,91 9.222,11 senza o con ridotte responsabilita di supervisione. Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi € per anno 5.108,98 5.332,66 5.425,12 supervisionati da posizioni senior. Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2 per € per m2 406,59 338,73 405,58 anno. per anno Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2 81,32 108,39 129,79 per anno Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per € per kwH 0,36 0,35 0,34 KwH. Acqua per uso industriale /commerciale. € per m3 0,06 0,06 0,37 Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica. € per 1,42 1,42 2,63 linea/mese Aliquota fiscale corporate media. % 19 19 23 IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % 17 17 23 Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 35 35 35 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 08/03/2017 ^Top^ ALGERIA 23
INDICE DOING BUSINESS 2017 2018 Val Pos. Val Pos. (0 - 7) 189 paesi (0 - 7) 190 paesi Posizione nel ranking complessivo 156 166 Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 142 145 Procedure - numero (25%) 12 12 Tempo - giorni (25%) 20 20 Costo - % reddito procapite (25%) 11,1 11,1 Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 77 146 Procedure - numero (33,3%) 17 19 Tempo - giorni (33,3%) 130 146 Costo - % reddito procapite (33,3%) 0,9 8,1 Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 118 120 Procedure - numero (33,3%) 5 5 Tempo - giorni (33,3%) 180 180 Costo - % reddito procapite (33,3%) 1.330,4 1.335,3 Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 162 163 Procedure - numero (33,3%) 10 10 Tempo - giorni (33,3%) 55 55 Costo - % valore della proprieta (33,3%) 7,1 7,1 Accesso al credito (Posizione nel ranking) 175 177 Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8 2 2 max) (37,5%) Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 173 170 Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 4 4 Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max) 1 1 (33,3%) Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria 5 5 (0 min - 10 max) (33,3%) Tasse (Posizione nel ranking) 155 157 Pagamenti annuali - numero (33,3%) 27 27 Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai 265 265 pagamenti (33,3%) Tassazione dei profitti (33,3%) 8,3 8,3 Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 178 181 Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 118 118 Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 593 593 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo 149 149 (ore) Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo 374 374 (USD) Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 327 327 Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 466 466 Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo 249 249 (ore) Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo 400 400 (USD) Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 102 103 Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 630 630 Costi - % del risarcimento (33,3%) 19,9 19,9 Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 5,5 5,5 Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 74 71 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business. Note: I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology. Ultimo aggiornamento: 21/11/2017 ^Top^ ALGERIA 24
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ACCESSO AL CREDITO ACCESSO AL CREDITO Il quadro normativo di riferimento del sistema creditizio è stato profondamente innovato con la “Loi sur la monnaie et le credit” del 1990, successivamente parzialmente modificata con la legge n.3-11 del 16/8/2003; la legge n.10-04 del 26/8/2010 rappresenta l’ultima modifica. Con la riforma del settore dell’aprile del 1990, è stato introdotto un regime giuridico comparabile a quello dei Paesi ad economia capitalistica ed è stata autorizzata la creazione di istituti di credito privati anche senza partnership locali. Di conseguenza, numerose banche straniere hanno aperto sportelli di rappresentanza in Algeria. Superato il periodo del terrorismo, che aveva prodotto un arresto nell’espansione del sistema creditizio, a partire dal 1995 si è assistito ad un ripresa del settore e alla sua modernizzazione, in particolare dal 2005 con l’introduzione degli standard internazionali EMV. La Banca d‘Algeria è la banca centrale e le sono attribuiti i tradizionali compiti di regolazione e controllo del settore creditizio. A seguito dell’entrata in vigore della normativa n.10-04 del 26/8/2010 la partecipazione straniera nel capitale di una banca algerina può essere prevista solo con la percentuale 49%capitale straniero e 51%capitale nazionale. La norma non ha valore retroattivo, restano quindi operative in Algeria le banche a capitale totalmente estero che erano state acquistate o costituite prima del 2010. Tuttavia, la riforma bancaria che avrebbe dovuto, secondo il Governo, condurre all'autonomia delle banche pubbliche e allo sviluppo della concorrenza interbancaria, non è pienamente decollata. Ad eccezione di alcuni progetti nel settore idrocarburi (spesso realizzati grazie all'intervento diretto dello Stato), le banche pubbliche sono molto prudenti nel valutare i finanziamenti, preferendo ammassare liquidità nelle proprie casse. Il sistema bancario algerino è costituito da 20 banche, rimaste invariate dal 2008, e 10 istituti finanziari (dati FMI). Il settore è essenzialmente dominato dal capitale pubblico, che costituisce l’86% degli asset, detenuto dalle 6 banche statali. Gli istituti finanziari sono costituiti con capitale privato; alcuni forniscono tutta la gamma di servizi, mentre altri sono specializzati (credito fondiario, leasing, ecc.). Secondo l’ "African Economic Outlook 2016" dell'African Development Bank, negli ultimi anni le 14 banche private hanno svolto un ruolo rilevante nel guidare l'innovazione dei prodotti bancari. La rapida espansione verso nicchie redditizie ha permesso loro di acquisire fino al 30% dei profitti annuali, nonostante detengano solo il 14% circa degli asset (rapporto di The Banker, Londra, luglio 2016). L’eccesso di liquidità che aveva isolato l’industria bancaria algerina dagli shock esterni è stato eroso in maniera sostanziale quando il prezzo del petrolio ha iniziato a scendere (2014). Le banche hanno cercato nuove fonti di entrate, espandendo le loro linee di prodotti e lavorando per innalzare i tassi di penetrazione e intermediazione, tradizionalmente bassi. Il settore bancario ha saputo affrontare queste sfide relativamente bene e il Governo ha emanato una serie di provvedimenti per ridurre l’impatto dell’abbassamento del prezzo del petrolio sull’economia e per minimizzare il rischio di grandi squilibri strutturali. La situazione della liquidità non è considerata particolarmente problematica, viene anzi vista come un ritorno a condizioni normali dopo anni di eccesso. Il settore del credito privato rimane relativamente in buono stato. Nonostante il recente rialzo moderato dei prezzi dell'energia e la parziale monetizzazione del deficit fiscale, nel complesso i livelli di liquidità nel sistema finanziario dovrebbero rimanere relativamente bassi e, di conseguenza, ci si aspetta che la Banque d'Algérie mantenga alcuni degli strumenti di rifinanziamento introdotti negli ultimi anni. I pagamenti con mezzi elettronici sono ridotti, la maggior parte delle transazioni economiche avviene ancora tramite contanti e assegni. Il leasing come metodo di finanziamento è stato introdotto solo recentemente in Algeria, con l’ordinanza 96/09 del 10 gennaio 1996, ed è ancora poco diffuso ma in espansione. Attualmente, il mercato del leasing algerino comprende 12 società tra istituzioni finanziarie specializzate e banche o istituzioni finanziarie con un dipartimento dedicato. Fonti: FMI, EIU, SACE, KPMG, UBAE. Ultimo aggiornamento: 11/04/2018 ^Top^ ALGERIA 26
RISCHI RISCHI POLITICI Rischio instabilità a livello regionale Rischio di peggioramento delle tensioni sociali Rischio di incertezza politica Rischio instabilità a livello Il quadro d'instabilità a livello regionale potrebbe comportare turbolenze securitarie in alcune regionale zone (es. est e sud del paese). Rischio di peggioramento delle Le proteste per la disoccupazione e le rivendicazioni salariali, soprattutto nella parte tensioni sociali meridionale del paese, potrebbero acuirsi. Rischio di incertezza politica Il precario stato di salute del Presidente Bouteflika, rieletto per il quarto mandato nell'aprile 2014, unitamente alla difficile congiuntura economica e alla situazione regionale, pone qualche preoccupazione sulla capacità del Paese di gestire una fase di transizione. Ultimo aggiornamento: 07/08/2016 ^Top^ ALGERIA 27
RISCHI ECONOMICI Rischio dipendenza da un unico settore produttivo Rischio di mancata diversificazione degli scambi commerciali Rischio ritardo investimenti infrastrutturali Rischio inflazione Rischio differimento piano rilancio industriale Rischio dipendenza da un unico L'economia algerina è basata essenzialmente sul settore oil&gas, che costituiscono il 95% settore produttivo delle esportazioni e il 60% delle entrate fiscali. Ciò presenta rischi in particolare visto il calo del prezzo del barile e la persistenza al di sotto dei $ 50 nell'ultimo anno. Rischio di mancata Per la prima volta dopo oltre 10 anni, l'Algeria ha registrato nel 2015 un saldo negativo degli diversificazione degli scambi scambi con l'estero, dovuto principalmente al forte calo delle quantità e del valore delle commerciali esportazioni di idrocarburi. Le importazioni, invece, si sono contratte in maniera più contenuta, e coprono il fabbisogno del Paese in diversi settori, dai prodotti alimentari, ai macchinari e attrezzature. Rischio ritardo investimenti Il governo ha lanciato un piano quinquennale di costruzione e ammodernamento delle infrastrutturali infrastrutture di base, che ha subito ritardi nell'attuazione, a causa, di lentezze burocratiche ed ora dal congelamento dei progetti a seguito del calo del prezzo del petrolio. Rischio inflazione Il tasso d'inflazione è aumentato dal 2014 (2,9%) al 2015 (4,8%) e, secondo stime EIU raggiungerà il 5,5% nel 2016. Questo trend è dovuto principalmente al deprezzamento della valuta locale e all'incremento dei prezzi regolamentati al consumo dell'energia elettrica, del gas e del petrolio, cui si aggiungerà il necessario taglio ai sussidi che lo Stato dovrà operare per contenere le spese nel futuro prossimo. Il fenomeno è tuttavia bilanciato dal tetto imposto ai prezzi di alcuni beni primari. Rischio differimento piano Il governo ha lanciato un programma di diversificazione economica e produttiva e di rilancio rilancio industriale industriale che incontra alcune difficoltà, soprattutto vista la limitata attrattività del mercato degli investimenti stranieri, tenuto conto della legge 51/49% e delle lentezze burocratiche. Ultimo aggiornamento: 07/08/2016 ^Top^ RISCHI OPERATIVI Rischio dovuto alla lentezza della burocrazia Rischio securitario Rischio inasprimento clima sociale Rischio di mutamento del quadro normativo e regolamentare Rischio dovuto alla lentezza Il paese ha un'architettura istituzionale fortemente centralizzata, con procedure della burocrazia amministrative in alcuni casi molto farraginose. Rischio securitario Si è assistito negli ultimi anni a un peggioramento del clima di sicurezza interna, complici i fatti di In Amenas (gennaio 2013), le rivolte interetniche a Ghardaia, che riesplodono ciclicamente dal dicembre 2013 e l'uccisione del cittadino francese in Cabilia a opera di un gruppo terroristico alleato a Daech. Le autorità algerine hanno risposto con l'attuazione di un imponente dispositivo di sicurezza volto al contrasto di terrorismo, traffici illeciti e criminalità organizzata. Particolare attenzione è prestata alle possibili infiltrazioni terroristiche dalle frontiere a sud-est. Rischio inasprimento clima L'attuale congiuntura economica, caratterizzata da una riduzione degli introiti statali dovuta sociale al basso prezzo del barile, pone delle sfide alla strategia di spesa pubblica espansiva avviata negli anni passati in nome della pace sociale. Gli eventuali tagli ai sussidi che lo Stato dovrà operare per contenere le spese nel futuro prossimo potrebbero generare tensioni sociali. La popolazione giovane oggi soffre di un alto tasso di disoccupazione (quasi al 30%), bassi salari, difficoltà di accesso all'alloggio e un livello spesso insufficiente dei servizi ALGERIA 28
pubblici. Rischio di mutamento del Il quadro normativo e regolamentare commerciale è complesso e in costante evoluzione, quadro normativo e anche in modo non sempre facilmente prevedibile. Per contenere il deficit commerciale, sono regolamentare state introdotte nuove misure restrittive, tra cui la più importante è l'introduzione un sistema di licenze per l'importazione di veicoli, cemento e tondi per costruzione. Ultimo aggiornamento: 07/08/2016 ^Top^ ALGERIA 29
RAPPORTI CON L'ITALIA OVERVIEW Nel 2017, l'Italia conferma la sua posizione di primo partner commerciale dell'Algeria, con importazioni pari a 5,21 miliardi di dollari USA e esportazioni pari a 4,63 miliardi di dollari. Nel 2017, come indicato sopra, l’Italia ha fatto registrare una diminuzione del 18,96% delle sue esportazioni verso l’Algeria. I settori più importanti per le nostre esportazioni nel periodo si sono confermati quelli dei beni strumentali industriali, malgrado una diminuzione del 29,02% rispetto al 2016, con un ammontare di 1,57 miliardi di dollari USA, seguono quelli dei semilavorati con un valore totale di 1,14 miliardi di dollari USA, con una diminuzione del 24,57% rispetto al 2016. Ad eccezione degli idrocarburi e le materie prime, tutti gli altri comparti hanno registrato una diminuzione durante l'anno 2017. Nel 2017, l’Italia è il primo cliente dell’Algeria con un ammontare totale di 5,55 miliardi di dollari USA con un aumento del 6,5% rispetto al 2016. Gli idrocarburi continuano a rappresentare la quasi totalità delle esportazioni verso l’Italia con 5,54 miliardi di dollari USA nel 2017 contro i 5,14 miliardi di dollari USA del 2016. Da notare il notevole aumento delle esportazioni algerine di prodotti semilavorati che hanno registrato un valore di 86,26 milioni di dollari USA nel 2017 (+67,88%). La presenza di padiglioni collettivi presso i saloni specializzati locali riveste un volano promozionale fondamentale per la penetrazione nel mercato algerino. Circa 180 imprese italiane sono insediate in Algeria. Principali imprese italiane in Algeria : ENERGIA : ENI Production B.V., Ansaldo Energia, Saipem Contracting SpA, ENEL. CEMENTO : Buzzi Unicem 35% Société Des Ciments de Sour El Ghozlane, 35% Buzzi Unicem Société Des Ciments de Hadjar Soud SpA – GRANDI LAVORI PUBBLICI : Astaldi, Todini, Pizzarotti, CMC Ravenna, Condotte, Rizzani de Eccher, Trevi, Bonatti. Ultimo aggiornamento: 08/03/2018 ^Top^ ALGERIA 30
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