D-ROMs Test E - Eugenio Luigi Iorio
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La struttura molecolare riportata in copertina è la formula chimica tridimensionale rielaborata al computer della N,N - dietilparafenilendiammina, il substrato cromogeno del d-ROMs test (brevetto DIACRON International s. a. s., Grosseto, Italia
Prefazione Lo stress ossidativo costituisce un capitolo relativamente recente della biochimica che, probabilmente per il suo carattere di “trasversalità” o “interdisciplinarietà”, non ha ancora trovato una sua adeguata e soddisfacente collocazione in medicina. E’ noto, infatti, che un’accentuazione dei processi ossidativi, di cui è spesso espressione un’aumentata produzione di radicali liberi, può accelerare il fisiologico processo dell’invecchiamento e risulta associata ad almeno 50 patologie, dall’ictus cerebrale all’infarto del miocardio, dal diabete mellito all’obesità, dal morbo di Parkinson alla malattia di Alzheimer, dal morbo di Crohn all’artrite reumatoide, dall’AIDS al cancro, e così via. Tuttavia, al contrario di queste condizioni morbose, abbastanza ben definite sotto il profilo nosografico, lo stress ossidativo non esibisce una propria sintomatologia, non dà luogo ad un vero e proprio quadro clinico e, pertanto, al medico che non ne sospetta l’esistenza, non fornisce elementi tali da suggerire un adeguato approfondimento diagnostico, laddove l’esecuzione di alcune semplici indagini di laboratorio consentirebbe un immediato inquadramento del problema, evitando al paziente una serie di conseguenze tali da comprometterne la durata e/o la qualità della vita già nel breve o medio termine. A rendere più complesso questo quadro – già di per sé poco confortante – c’è da aggiungere che se il medico, per una serie di ragioni, non sempre è adeguatamente “informato” sull’argomento, l’analista di laboratorio non è generalmente “attrezzato” per l’esecuzione di test miranti alla valutazione dello stress ossidativo. E intanto – paradossalmente – terapisti, farmacisti, allenatori sportivi e persino estetisti continuano a prescrivere e/o suggerire al soggetto potenzialmente a rischio di stress ossidativo l’assunzione di integratori ad attività antiossidante. E non importa se quest’ultima sia reale o presunta. Infatti, secondo una prassi ormai consolidata, non è abitualmente prevista l’esecuzione preliminare di test di laboratorio, pur disponibili per la routine clinica, per dimostrare – tramite l’identificazione e la quantificazione nei fluidi extracellulari e/o nei tessuti di adeguati marker biochimici – la necessità oggettiva di tali formulazioni. In altri termini, mentre è ormai acquisito che un farmaco ipocolesterolemizzante va assunto solo dopo che un test abbia documentato inequivocabilmente una condizione di ipercolesterolemia, è diffusa la tendenza all’uso di antiossidanti anche quando non è necessario, proprio perché non è ancora diventata buona prassi eseguire preliminarmente una valutazione di laboratorio dello stress ossidativo. Lo scopo del presente lavoro è quello di fornire una serie di evidenze scientifiche – ormai consolidate dalla letteratura biomedica – a sostegno del concetto che solo un’adeguata valutazione di laboratorio può consentire l’identificazione e la definizione circostanziata di una condizione di stress ossidativo e rendere possibile, quando indicato, il monitoraggio di un’eventuale terapia antiossidante. Il presente lavoro vuol essere un aiuto per il clinico ed i terapisti in genere, compresi i farmacisti ed i biologi. Esso non ripropone come un testo esaustivo nel campo della medicina di laboratorio dello stress ossidativo ma intende fornire semplicemente una breve panoramica riguardo ai più recenti progressi nella valutazione del bilancio ossidativo. Il più interessante test qui discusso appare essere il d-ROMs test, che consente la valutazione del livello sierico degli idroperossidi, marker ed amplificatori del danno ossidativo tissutale. Finora sono stati pubblicati circa un centinaio di lavori, quasi a sottolineare la sua importanza nella pratica clinica. A questo riguardo si ringraziano per l’aiuto tutti gli Autori degli studi clinici e sperimentali riportati in questo volume e, in particolare, Mauro Carratelli, l’ “inventore” del d-ROMs test. Grosseto, 6 marzo 2003 Dr Eugenio Luigi Iorio, MD, PhD Science Manager Diacron International 3
Indice Indice Prefazione Pag. 3 Capitolo 1 Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno pag. 5 1. 1 Generalità e definizioni pag. 5 1. 2 Meccanismi di produzione delle specie reattive nei viventi pag. 7 1. 3 Metabolismo delle più importanti specie reattive di interesse biologico pag. 11 1. 4 Il sistema di difesa antiossidante pag. 12 Capitolo 2 Lo stress ossidativo. Aspetti fisiopatologici e clinici. pag. 14 2. 1 Generalità e definizioni pag. 14 2. 2 Basi biochimiche pag. 14 2. 3 Eziopatogenesi pag. 17 2. 4 Stress ossidativo e invecchiamento pag. 19 2. 5 Stress ossidativo e malattie pag. 20 Capitolo 3 Il ruolo del laboratorio nella valutazione dello stress ossidativo. Una overview. pag. 23 Capitolo 4 I test di laboratorio per la valutazione dello status ossidante pag. 25 4. 1 Il d−ROMs test pag. 25 4. 2 Gli altri test pag. 38 Capitolo 5 I test di laboratorio per la valutazione dello status antiossidante pag. 40 5. 1 L’OXY−Adsorbent test pag. 40 5. 2 Il BAP test pag. 43 5. 3 L’-SHp test pag. 44 Capitolo 6 La strumentazione dedicata nella valutazione dello stress ossidativo pag. 47 6. 1 Il sistema FREE pag. 47 6. 2 Il sistema FRAS pag. 48 Capitolo 7 Considerazioni conclusive e linee−guida pag. 50 Capitolo 8 Selezione bibliografica pag. 53 8. 1 Bibliografia generale per autore pag. 53 8. 2 Bibliografia per aree di interesse medico pag. 59 4
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno Capitolo 1 Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno 1. 1 Generalità e definizioni ossidanti. Infatti, la durata stimata della sua esistenza è dell’ordine dei nanosecondi. I radicali liberi o, più semplicemente, radicali, Viceversa, il trifenilmetile [(C6H5)3–C*] è un sono atomi o raggruppamenti di atomi aventi in uno radicale che, in opportune condizioni, può essere degli orbitali esterni delle specie che li persino isolato in soluzione, proprio per la sua costituiscono uno o più elettroni spaiati, relativa stabilità o inerzia chimica. Lo stesso indipendentemente dalla carica elettrica espressa; radicale catione della N,N- per esempio, il radicale della N,N- dietilparafenilendiammina, appena citato, dietilparafenilendiammina, il substrato cromogeno costituisce un esempio di radicale relativamente del d-ROMs test (vedi in seguito), è un classico stabile (figura 1. 1). esempio di radicale catione, cioè carico I radicali liberi vengono classificati sulla base positivamente (figura 1. 1). della natura dell’atomo al quale appartiene l’orbitale con l’elettrone spaiato. Esistono, quindi, radicali liberi centrati sull’ossigeno, sul carbonio, sull’azoto, o sul cloro, solo per citare quelli di più Ne O O H immediato interesse in patologia umana. Nella presente trattazione, tuttavia, si farà Un atomo di Ne Un atomo di O Il radicale idrossile (*OH) riferimento prevalentemente ai radicali liberi Solo elettroni appaiati Due elettroni spaiati Un elettrone spaiato centrati sull’ossigeno, noti più semplicemente come Atomo (stabile) Radicali liberi dell’ossigeno (instabili) CH 3-CH 2 radicali liberi dell’ossigeno. + N NH2 Quest’ultimo, infatti, oltre ad essere uno degli CH 3-CH 2 Il radicale catione della N,N-dietilparafenilendiammina elementi quantitativamente più importanti della (il substrato cromogeno del d-ROMs test) Un esempio di radicale relativamente stabile materia vivente, nonché la fonte primaria della vita stessa, attraverso una serie di meccanismi – non Figura 1. 1 Atomi e radicali ultimo la stessa respirazione cellulare – induce continuamente la formazione di specie chimiche In funzione della distribuzione della carica con caratteristiche di reattività. (nube elettronica) e/o del proprio potenziale di A tal riguardo, occorre sottolineare che i ossido-riduzione, i radicali liberi presentano una radicali liberi dell’ossigeno rientrano nella più reattività più o meno spiccata, legata alla tendenza grande famiglia delle specie reattive dell’ossigeno spontanea ad esistere come entità aventi tutti gli (reactive oxygen species, ROS). elettroni disposti in coppie, condizione che Con questo termine si intende una classe di corrisponde alla stabilità o inerzia chimica. Ne specie chimiche reattive derivate dall’ossigeno, di deriva che non tutti i radicali sono ugualmente natura non necessariamente radicalica, tutte reattivi. In genere, quanto più è elevato il rapporto accomunate dalla tendenza più o meno spiccata ad fra carica e volume, tanto più un radicale libero è ossidare vari substrati organici (carboidrati, lipidi, reattivo e, pertanto, tenderà a raggiungere la amminoacidi, proteine, nucleotidi, ecc.). propria stabilità strappando elettroni a qualsiasi Classici esempi di ROS di natura radicalica specie chimica con la quale viene a contatto, sono l’ossigeno singoletto e il radicale idrossile. ossidandola (compatibilmente con il suo potenziale L’ozono ed il perossido di idrogeno, invece, sono di ossido-riduzione) (figura 1. 2). specie reattive non radicaliche dell’ossigeno. I radicali liberi, comunque centrati, possono essere generati attraverso diversi meccanismi e, una volta formati, danno luogo generalmente ad ossidazione Elettrone spaiato una serie di reazioni a catena, nel corso delle quali il sito radicalico può essere trasferito o, A + C C A + C C eventualmente, inattivato. Radicale libero Molecola bersaglio Nuova molecola Nuovo radicale Si distinguono, pertanto, tre step nelle reazioni (ossidante) (es. doppio legame C -C) (ridotta, stabile) (ossidato, instabile) radicaliche a catena: inizio, propagazione e termine (figura 1. 3). Figura 1. 2 I radicali liberi agiscono come ossidanti In tal senso, il radicale ossidrile (HO*) è uno dei radicali liberi più instabili e, quindi, reattivi ed 5
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno Fotolisi/ pirolisi Interazione con metalli di transizione Scissione di perossidi Scissione di azocomposti particolari molecole con alcuni metalli di transizione A:B : OBFe : OR RN : : NR Inizio +hν AO 2+ RO +hν – N2 (figura 1. 5). Fe 3+ A • + •B AO • + OB - RO• + •OR R • + •R Trasferimento Addizione Frammentazione Ri-arrangiamento A• R• R:C – C*= R:C – C*= Men+1 Men - R:H Propagazione CH2 =CH– =C = C = A B A + B A:H R• R–CH 2 –CH* – R• =C* – C:R Molecola Radicale libero Anione Combinazione Disproporzione A• + • B Men Men+1 –C• – –C•– + + Termine –C– –C– A B A + B – C= –C– + Molecola Radicale libero Catione A:B – C= –C– Figura 1. 3 Schema delle reazioni radicaliche a catena Figura 1. 5 Interazione con metalli di transizione I principali meccanismi attraverso cui si generano i radicali liberi – step 1, reazione di inizio Nell’interazione con i metalli di transizione, – sono la scissione omolitica e l’interazione con i l’elettone generato dall’ossidazione di un metallo di metalli di transizione. transizione in forma ionica (es. da Fe2+ a Fe 3+ o da Con il termine di scissione omolitica si intende Cu+ to Cu 2+) spezza un legame covalente di una la divisione di una molecola a livello di uno dei suoi molecola bersaglio, generando così un radicale legami covalenti per effetto della somministrazione libero e un anione. di energia (termica, pirolisi, o radiante, radiolisi) Alternativamente, l’elettrone richiesto per con generazione di due nuove specie ridurre un metallo di transizione in forma ionica (es. chimiche, ciascuna con un elettrone spaiato, da Fe3+ a Fe 2+ o da Cu2+ to Cu +) viene estratto dal elemento distintivo dei radicali liberi (figura 1. 4, legame covalente di una molecola bersaglio, che si A). decompone in un radicale libero ed un catione. Attraverso questo meccanismo, per esempio, il ferro (Fe2+/Fe3+) o il rame (Cu +/Cu2+) agiscono da A catalizzatori in una sequenza di reazioni di ossido- A B Energia A + B riduzione generando radicali alcossilici (RO*) e Molecola Radicale libero 1 Radicale libero 2 perossilici (R–O–O*) a partire dai perossidi (R–O–O–R). B + - Nel caso più semplice – descritto per la prima H Cl Acqua H + Cl volta da Fenton – uno ione ferroso (Fe2+), Molecola Catione Anione ossidandosi a ione ferrico (Fe3+), cede il suo elettrone ad una molecola di perossido di idrogeno (H2O2) e ne scinde uno dei legami covalenti, Figura 1. 4 Scissione omolitica (A) e ionizzazione (B) generando un radicale libero (il radicale idrossile, HO*) ed un anione (ione ossidrile). E’ bene sottolineare che la scissione omolitica A sua volta, lo ione ferrico (Fe3+) si riduce – è ben diversa dalla ionizzazione che si osserva, rigenerandosi come qualsiasi catalizzatore – a per esempio, dopo aver disciolto in acqua molecole 2+ ione ferroso (Fe ), strappando un elettrone da una aventi almeno un legame covalente polarizzato (es. seconda molecola di perossido di idrogeno, che è HCl). In questo caso, le molecole d’acqua, a causa scissa in un radicale libero (un radicale peridrossile della loro polarità e, dunque, senza alcuna (HOO*), e un catione (uno ione idrogeno, H+) somministrazione di energia, riescono a spezzare (figura 1. 6). uno dei legami covalenti polarizzati della molecola di soluto generando due specie chimiche caricate di segno opposto, un catione ed un anione (H+ e OH- - Cl , rispettivamente, nell’esempio considerato) H-O-O-H H-O* (figura 1. 4, B). Perossido di Radicale E’ evidente che nella ionizzazione, al contrario idrogeno Fe2+ Fe3+ idrossile della scissione omolitica, il doppietto elettronico di legame della molecola originaria non viene H-O-O* H-O-O-H separato ma resta come tale in una delle “neonate” Radicale Perossido di peridrossile idrogeno specie ioniche (l’anione). H+ Un classico esempio di scissione omolitica è la radiolisi o fotolisi dell’acqua che genera un atomo Figura 1. 6 Decomposizione del perossido di idrogeno di idrogeno ed un radicale idrossile (vedi più avanti). Allo stesso modo, anche gli idroperossidi sono Oltre che per scissione omolitica, i radicali liberi scissi, per azione catalitica del ferro, in radicali possono essere prodotti in seguito all’interazione di alcossilici (RO*) e perossilici (ROO*) (figura 1. 7). 6
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno radicali liberi reagiscono tra loro dando luogo ad OH- una molecola non più reattiva (figura 1. 9). R-O-O-H R-O* Idroperossido Radicale alcossile Fe2+ Fe3+ R-O-O* H-O-O-H R + R1 R R1 Radicale Idroperossido (idro)perossile Radicale libero 1 Radicale libero 2 Nuova H+ (ossidante) (antiossidante ) molecola Figura 1. 7 Decomposizione degli idroperossidi In assenza di catalizzatori, la scissione dei Figura 1. 9 Reazione di combinazione perossidi – che dà luogo ad un’unica specie radicalica, quella alcossilica – può avvenire solo in Il primo radicale agisce come ossidante, seguito a somministrazione di energia (figura 1. 3). mentre il secondo si comporta come un generico Un’ultima modalità di formazione di radicali antiossidante (vedi appresso). liberi, tra quelle di maggiore rilevanza biologica, è Questo meccanismo viene sfruttato per la decomposizione degli azocomposti, dalla quale bloccare una reazione radicalica e in generale, un originano, per sottrazione di azoto molecolare (N2) qualsiasi processo radicalico a catena può essere radicali alchilici (figura 1. 3). interrotto grazie all’intervento di agenti denominati, Una volta innescata, una reazione radicalica a genericamente antiossidanti. catena tende a propagarsi (step 2). Si distinguono 4 meccanismi fondamentali di 1. 2 Meccanismi di produzione propagazione delle reazioni radicaliche: delle specie reattive nei viventi trasferimento, addizione, frammentazione e riarrangiamento. Negli organismi viventi i ROS sono generati nel Tra questi, il più comune nell’ambito delle corso della normale attività metabolica cellulare; reazioni radicaliche è il trasferimento. In questa alcuni agenti esogeni, tuttavia, possono modalità, il radicale libero – generato da una delle incrementarne la produzione, anche con precedenti reazioni di inizio – attacca una molecola meccanismo diretto (figura 1. 10). sottraendo ad essa uno dei suoi atomi (generalmente un atomo di idrogeno). Il risultato finale è la formazione di una nuova specie reattiva e, in pratica, il trasferimento del sito radicalico Agenti Metabolismo (figura 1. 8A). esterni cellulare Produzione A di ROS A + R H A H + R Radicale libero Molecola Nuova Nuovo radicale (ossidante) bersaglio molecola (ossidante) B Figura 1. 10 Meccanismo generale di produzione dei ROS O H + R H R + H O H E’ possibile individuare almeno 5 fonti Radicale Substrato Radicale ossidrile organico alchile Acqua metaboliche primarie di radicali liberi, in rapporto al sito cellulare prevalentemente interessato nella Figura 1. 8 Reazione di trasferimento produzione dei ROS stessi: la plasmamembrana, i mitocondri, i perossisomi, il reticolo endoplasmatico Con questo meccanismo, per esempio, il liscio (microsomi) e il citosol. E’ bene precisare che radicale ossidrile (HO*) attaccando una molecola in ciascuna di queste sedi i ROS vengono prodotti organica (R-H), strappa a questa un atomo di o spontaneamente o per effetto di reazioni idrogeno, generando, accanto ad una molecola catalizzate da enzimi o da metalli di transizione (es. d’acqua (H 2O), un radicale alchilico (R*) (figura 1. ferro o rame) (figura 1. 11). 8, B). Con questo meccanismo, il sito radicalico si trasferisce dal radicale ossidrile al radicale alchile. Infine, una reazione radicalica a catena può arrestarsi (termine, step 3) o per combinazione o per disproporzione. In particolare, nella combinazione, che è la reazione inversa della scissione omolitica, due 7
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno dovrebbe concludersi, una volta sintetizzato l’ATP, con la produzione di H2O (riduzione tetravalente NADPH ossidasi Lipoossigenasi NADH deidrogenasi Citocromo ossidasi dell’ossigeno molecolare). Tuttavia, già in condizioni normali, questo processo non è perfetto, per cui in maniera non facilmente controllabile una certa quota di elettroni (1-2%) sfugge al sistema di trasporto dei vari coenzimi (es. ubichinone, Xantina ossidasi Aldeide ossidasi Citocromo P 450 Citocromo b 5 flavoproteine, citocromi, ecc.) e reagisce direttamente con l’ossigeno molecolare, generando, così, anione superossido e /o perossido di idrogeno (riduzione uni- e bivalente Figura 1. 11 Fonti cellulari primarie di produzione di ROS dell’ossigeno molecolare). Per avere un’idea di questo processo, si La plasmamembrana rappresenta una delle consideri che è stato calcolato che durante un fonti più importanti di ROS, particolarmente (ma esercizio fisico intenso nei muscoli scheletrici, a non esclusivamente) nei leucociti polimorfonucleati causa dell’intensa stimolazione metabolica (PMN). Infatti, nella plasmamembrana di queste cellulare la quota di questo shunt elettronico può cellule sonolocalizzati diversi enzimi, quali la raggiungere il 15% dell’ossigeno utilizzato dai NADPH ossidasi e le lipoossigenasi, la cui mitocondri. attivazione si accompagna alla produzione, Il fenomeno della riduzione uni o bivalente rispettivamente di anione superossido e di dell’ossigeno molecolare avviene, nei mitocondri, intermedi metabolici con caratteristiche chimiche di senza l’intervento di enzimi, al contrario di quanto perossidi. osservato in altre sedi cellulari (figura 1. 13). La NADPH ossidasi è un enzima che catalizza la formazione di anione superossido da NADPH(H+) ed ossigeno molecolare, in seguito a Riduzione tetravalente stimolazione specifica dei PMN, per esempio da 1e - 1e - 1e - 1e - parte di endotossine, batteri, o anticorpi). O2 O2. H2O2 HO. H2O La reazione, che avviene verosimilmente in 2 H+ 1H + due tappe, è resa possibile dall’aumentata Riduzione Riduzione Riduzione bivalente disponibilità di NADPH(H+), per l’aumentata univalente univalente ossidazione del glucosio attraverso lo shunt Riduzione bivalente degli esosi, e di ossigeno molecolare, nell’ambito del cosiddetto “respiratory burst” (figura 1. 12). Figura 1. 13 Modalità di riduzione dell’ossigeno molecolare 1) NADPH + O 2 → NADP* + H + O 2 + * In altre parole, da un punto di vista 2) NADP* + O 2 → NADP + O 2 + * squisitamente chimico la produzione di radicali Figura 1. 12 Meccanismo d’azione della NADPH ossidasi liberi nel corso della fosforilazione ossidativa è esattamente una modalità non enzimatica di Il sistema della lipoossigenasi, localizzato produzione di specie reattive. anch’esso a livello della plasmamembrana, In realtà, come si è appenna accennato, la comprende tre enzimi, la 5-, la 12-, e la 15- generazione di radicali liberi negli organismi viventi lipoossigenasi, che catalizzano la formazione, a è strettamente legata ai fenomeni vitali e, pertanto, partire dall’acido arachidonico, del 5-, del 12- e del costituisce un fenomeno “fisiologico” che avviene 15-HPETE, rispettivamente. Queste sostanze sono continuamente nel corso di reazioni di chimicamente degli idroperossidi acidi, un gruppo ossidoriduzione attraverso meccanismi sia particolare di ROS spesso indicati con la sigla di enzimatici che non enzimatici. ROM (reactive oxygen metabolites, cioè metaboliti A questo punto è opportuno sottolineare che, o derivati reattivi dell’ossigeno). oltre ai mitocondri, esistono anche altre fonti non La produzione di ROS a livello della enzimatiche di radicali liberi nelle cellule. Per plasmamembrana dei PMN, per attivazione della esempio, i perossinitriti generano spontaneamente NADPH ossidasi e/o delle lipossigenasi, avviene, radicale idrossile e radicale nitrossido. tipicamente, nel corso di processi reattivi (es. Tuttavia, le reazioni non enzimatiche più infezioni, immunoreazioni patogene, importanti sotto il profilo biologico per la produzione infiammazioni). di radicali liberi sono quelle catalizzate da metalli di I mitocondri rappresentano la fonte metabolica transizione. In queste reazioni, che richiedono primaria di ROS perché sulle loro creste sono generalmente ferro o rame allo stato ridotto localizzati i complessi enzimatici della catena (rispettivamente Fe2+ e Cu +) il perossido di respiratoria deputati alla fosforilazione ossidativa. idrogeno (generato attraverso varie metaboliche, Idealmente, il trasferimento di elettroni dal NAD come si preciserà più avanti) è scisso in radicale ridotto al citocromo C e da questo all’ossigeno idrossile e ione ossidrile per inglobamento 8
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno dell’elettrone strappato al metallo di transizione, citocromo P450. Quest’ultimo gioca un ruolo di che viene rilasciato in forma ossidata primo piano nei processi di detossificazione. (rispettivamente Fe3+ e Cu 2+), secondo il Il citocromo P450 agisce come donatore meccanismo sopra discusso dell’interazione con immediato di elettroni in molte reazioni di metalli di transizione: idrossilazione, in particolare quelle che avvengono all’interno degli epatociti e che sono finalizzate all’inattivazione di ormoni (es. steroidei) e composti → HO* + OH + Fe 2+ - 3+ HOOH + Fe non fisiologici (xenobiotici, quali tossici e farmaci oppure HOOH + Cu → HO* + OH +Cu + - 2+ idrofobici che vengono in tal modo resi più solubili e meno tossici). Il citocromo P 450 è una proteina a ferro eminico Analoga reazione subiscono gli idroperossidi, presente non solo nel reticolo endoplasmatico del che generano il radicale alcossile: fegato ma anche nei mitocondri della corticale del surrene che, in un processo molto complesso e non ancora perfettamente chiarito, fa da trait- → RO* + OH + Fe 2+ - 3+ + ROOH + Fe d’union fra l’NADPH(H ) (donatore di elettroni) e oppure ROOH + Cu → RO* + OH + Cu + - 2+ substrato da idrossilare. In tale complessa reazione un substrato idrossilabile (SH) reagisce con NADPH(H+) ed ossigeno molecolare (O 2) per Gli enzimi che rigenerano metalli di transizione formare il corrispondente derivato idrossilato allo stato ridotto costituiscono un complesso (S-OH), insieme a NADP+ ed acqua. indicato con la sigla MCO (sistemi di ossidazione Una produzione di radicali liberi avviene nella metallo-catalizzata). Essi comprendono la xantina cellula anche nel corso di numerose altre reazioni ossidasi, la NADPH e la NADH ossidasi, l’acido biochimiche, come ad esempio durante nicotinico idrossilasi, il sistema del citocromo P450, l’ossidazione dell’ipoxantina a xantina e della la NADH reduttasi (coenzima chinonico), la xantina ad acido urico, che contrassegnano la fase succinico-reduttasi (coenzima chinonico) e varie finale del catabolismo dei nucleotidi purinici proteine a ferro-zolfo non eminico. I chinoni e i (AMP•IMP•inosina•ipoxantina•xantina•acido gruppi prostetici flavinici ridotti generati da questi urico). enzimi riducono a loro volta i metalli di transizione, Ambedue le suddette reazioni sono catalizzate provocando la riduzione diretta dell’ossigeno dalla xantina deidrogenasi, un enzima a molibdeno. molecolare a radicale idrossile e/o a perossido di In particolari condizioni, come nel corso del idrogeno (attraverso la mediazione o meno cosiddetto danno da ischemia-riperfusione, la dell’anione superossido) (figura 1. 14). xantina deidrogenasi è convertita in xantina ossidasi (probabilmente per clivaggio proteolitico FH 2 calcio-dipendente). Quest’ultima, utilizzando come QH2 O2 accettore finale di elettroni direttamente l’ossigeno, QH*, H- QH*, H- genera perossido di idrogeno e anione O2* superossido, a partire, rispettivamente, 2H+ x2 Fe(III) dall’ipoxantina e dalla xantina (figura 1. 15). O2 O2 H2 O 2 Fe(II) F FH+ Ipoxantina Xantina Xantina Acido urico *OH + OH- + Fe (III) Figura 1. 14 Sistemi MCO e ciclo del ferro ← Xantina ossidasi → H2O + O 2 H2 O2 O2 O2 - Oltre alla plasmamembrana ed ai mitocondri, anche i perossisomi rappresentano una fonte importante di ROS. In questi organuli cellulari, infatti, avviene un particolare processo di ossidazione degli acidi grassi, che è diverso da Figura 1. 15 Produzione di ROS dal catabolismo purinico quello convenzionale (β−ossidazione). Nella prima tappa di tale sequenza di reazioni, una Altre reazioni che generano radicali liberi sono flavoproteina estrae una coppia di atomi di descritte nella sintesi delle catecolammine. idrogeno da una molecola di acido grasso Da quanto esposto finora, si evince che i ROS attivato(acil-CoA) trasferendola direttamente rappresentano intermedi quasi obbligati del all’ossigeno molecolare, con formazione di metabolismo cellulare. E poiché la loro produzione perossido di idrogeno (successivamente inattivato è strettamente legata ai fenomeni vitali, a ragione dalla catalasi). essi sono stati definiti “insostituibili compagni di Nel reticolo endoplasmatico (microsomi) la viaggio” della nostra esistenza. produzione di specie reattive passa attraverso il 9
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno Appare evidente che in ciascun sito cellulare, maniera sostanziale sulla produzione di radicali la produzione di specie reattive ha una sua liberi. specifica funzione. Infatti, è stato riconosciuto che i Fra gli agenti chimici in grado di stimolare la ROS giocano un ruolo importante “al servizio della produzione di radicali liberi è da citare l’ozono (un vita” perché sono coinvolti non solo nel ROS) che genera direttamente radicali perossilici metabolismo cellulare ma anche nei “processi per interazione con composti fenolici. reattivi”, quali infezioni e infiammazioni. In verità, I due casi finora considerati (radiazioni e l’anione superossido e gli altri ROS vengono ozono) costituiscono esempi di produzione diretta generati sulla superficie esterna della di specie reattive. plasmamembrana dei leucociti attivati. Queste Altri agenti chimici, invece, quali gli idrocarburi specie reattive attaccheranno componenti estranei aromatici policiclici o taluni farmaci, inducono un quali batteri indebolendone la parete e rendendoli aumento della produzione dei radicali liberi più facilmente accessibili alla fagocitosi e, in attraverso un meccanismo indiretto, attivando il definitiva, alla loro distruzione. Queste attività sistema del citocromo P450 a livello microsomiale. “immunologiche” si estrinsecano non solo nei Agenti biologici che tipicamente inducono un confronti di componenti estranei ma anche contro aumento della produzione di ROS per attivazione componenti “self” quali tessuti o organi trapiantati metabolica specifica sono i batteri, nell’ambito del (reazione di rigetto). Questa strategia viene anche fisiologico processo di difesa dalle infezioni, e utilizzata nel corso della guarigione di organi o taluni anticorpi, nell’ambito di alcune reazioni tessuti soggetti a traumi. Infatti, i leuociti migrano immunopatogene. In questi casi, come accennato nell’area lesa, si attivano e iniziano a bombardare a proposito della plasmamembrana, sono chiamati le cellule danneggiate con i radicali liberi che direttamente in causa i PMN. Questi ultimi, infatti, accelerano la loro distruzione, allontanamento dei possiedono oltre alla citata NADPH ossidasi, una sottoprodotti di lisi, e il corrispondente recupero serie di enzimi direttamente coinvolti nella (rigenerazione). produzione e, in parte, inattivazione di specie La produzione di radicali liberi da parte delle chimiche reattive, quali la superossidodismutasi cellule può, talvolta, subire un incremento notevole (SOD), la mieloperossidasi (MPx), la catalasi (CAT) per effetto di stimolazioni esterne. Infatti, agenti e la glutatione perossidasi (GPx) (figura 1. 17). fisici, chimici e biologici, da soli o in combinazione tra loro, possono indurre direttamente la Batteri, endotossine , anticorpi NADPH ossidasi NADPH + O 2 → NADP . + H + + O2. generazione di ROS o aumentarne la “fisiologica” Ossidazione diretta ↑ Captazione di NADP . + O → NADP + + O . 2 2 produzione attraverso una specifica stimolazione del glucosio ossigeno metabolica. Superossido dismutasi (SOD) Generazione di ↑ Disponibilit à di Tra gli agenti fisici, sono da segnalare le NADPH + H + ossigeno 2 O 2. + 2 H + → H 2 O 2 + O 2 radiazioni ionizzanti e i raggi UV. Ambedue queste Attivazione NADPH ossidasi fonti energetiche possono indurre il fenomeno della Mieloperossidasi (MPx) . HCl + H2O2 → H2O + HClO scissione omolitica dell’acqua, detto anche radiolisi O2 o fotolisi a seconda del tipo di radiazione coinvolto SOD Catalasi (CAT) (figura 1. 16). H2O2 2 H2O 2 → 2H 2O + O 2 MPx CAT GPx Glutatione perossidasi (GPx) HClO H2O 2 GSH + H2O2 → 2H 2O + GSSG Figura 1. 17 Produzione reattiva di ROS da parte dei PMN H R H UV H R + H La SOD catalizza la trasformazione dell’anione Acqua Radicale Radicale superossido in perossido di idrogeno che, a sua idrossile idrogeno volta, può essere inattivato ad acqua per azione della CAT o della GPx. Tuttavia, la disponibilità di cloruri – anche a concentrazioni fisiologiche – rende il perossido di idrogeno substrato della MPx. Figura 1. 16 La fotolisi dell’acqua Il risultato finale è la produzione di un agente altamente ossidante, l’acido ipocloroso (HClO). In questa reazione la molecola d’acqua Come verrà precisato in seguito, l’HClO può assorbe energia e la utilizza per scindere uno dei attaccare numerosi substrati organici e, in suoi due legami covalenti con l’idrogeno: i prodotti particolare, amminoacidi e proteine, per produrre saranno due radicali liberi, il radicale idrossile e cloroammine, una potenziale fonte di radicali l’atomo di idrogeno. Considerato che un organismo alcossilici e perossilici. vivente è costituito prevalentemente da acqua e Infine, giova ricordare che un aumento della che trascorre gran parte della sua vita sotto l’effetto produzione di radicali liberi può osservarsi in di radiazioni (UV o ionizzanti che siano) appare situazioni “fisiologiche”, come ad esempio dopo un evidente quanto questo fenomeno incida in intenso sforzo muscolare o nel corso di numerose malattie. In quest’ultimo caso, spesso, non è chiaro 10
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno fino a che punto i ROS siano la causa o l’effetto discussa fotolisi dell’acqua e la decomposizione del della patologia considerata (vedi più avanti). perossido di idrogeno (figura 1. 20). Respirazione 1. 3 Metabolismo delle più importanti polmonare O2* H2O H2O2 specie reattive di interesse biologico Reazione di Haber-Weiss Radiolisi Reazione di Fenton Le più comuni specie reattive di interesse O2 Catena HO* Scissione spontanea HONOO respiratoria biologico sono quelle centrate sull’ossigeno, Riduzione univalente sull’azoto, sul carbonio e sul cloro (tabella 1. 1). Reazione con ozono RH Tabella 1. 1 Specie reattive di maggiore interesse biologico Fenoli Specie chimica Formula Natura Specie chimica Formula Natura H2O Ozono O3 N-R Ossido nitrico NO* R * Anione superossido O2 R Diossido nitrico NO2* R 1 Ossigeno singoletto O2* R (?) Acido nitroso HNO2 N-R Perossido di idrogeno H2O2 N-R Tetrossido di azoto N2O4 N-R R* Radicale idrossile HO* R Triossido nitrico N2O3 N-R - Radicale alcossile RO* R Perossinitrito ONOO N-R Figura 1. 20 Metabolismo del radicale idrossile Radicale idroperossile ROO* R Acido perossinitroso ONOOH N-R 2+ Idroperossido ROOH N-R Catione nitronio NO N-R Semichinone ( CoQ) Q* R Alchil-perossinitrito ROONO N-R Infine, il perossido di idrogeno viene generato Fenossile (vit E) E-O* R Acido ipocloroso HClO N-R N-R: specie non radicalica. prevalentemente attraverso meccanismi di tipo R: specie radicalica. enzimatico e per via enzimatica è generalmente inattivato o dà luogo alla formazione di specie Tra le specie reattive primarie dell’ossigeno chimiche più ossidanti (figura 1. 21). citate nel paragrafo precedente, l’ossigeno singoletto rappresenta una varietà radicalica che può originarsi per eccitazione dell’ossigeno Respirazione Superossido Amminoacido polmonare dismutasi ossidasi molecolare o per combinazione di radicali perossilici (figura 1. 18). Catena Xantina O2 respiratoria H2O2 Ossidazione mista ossidasi Riduzione bivalente ipoxantina Reaz. di Haber-Weiss Catalasi Perossidasi Mieloperossidasi O2 ROO* Superossido dismutasi HO* H2O ClO- Eccitazione Combinazione 1O 2 Figura 1. 21 Metabolismo del perossido di idrogeno Le specie reattive primarie dell’ossigeno possono attaccare qualsiasi substrato organico, generando specie reattive secondarie, note anche Figura 1. 18 Modalità di generazione dell’ossigeno singoletto come metaboliti o derivati reattivi dell’ossigeno, quali gli idroperossidi. Questi ultimi, a loro volta, in Molto più complessa è, invece, la formazione particolari condizioni, possono dare origine a dell’anione superossido (figura 1. 19). specie chimiche particolarmente reattive quali i radicali perossile e alcossile. Respirazione NADPH Citocromi polmonare ossidasi P450 e 5 b Le specie reattive centrate sull’azoto di maggiore rilevanza biomedica comprendono Ossidazione mista NADPH Autoossidazione varietà sia radicaliche che non radicaliche. Fra le Catena Xantina prime sono da citare l’ossido nitrico (NO*) e il O2 respiratoria e Ossidazione mista ossidasi biossido nitrico (NO 2*); fra le seconde, piuttosto ipoxantina Riduzione univalente numerose, ricordiamo, invece, l’acido nitroso e il perossinitrito. L’ossido nitrico, un gas considerato per Reazione di Haber-Weiss O2 Superossido dismutasi decenni un inquinante ambientale, viene prodotto, insieme alla L-citrullina, a partire dall’amminoacido HO* H2O2 L-arginina, in una reazione catalizzata dall’enzima ossido nitrico sintetasi (nitric oxide synthase, NOS). Figura 1. 19 Metabolismo dell’anione superossido Quest’ultimo possiede la singolare proprietà di ospitare sulla stessa catena polipeptidica due Il radicale idrossile, noto per la sua enorme domini ad azione catalitica, uno reduttasico ed uno potenzialità istolesiva, può derivare da un’ampia ossigenasico, e richiede come cofattori NADPH e serie di reazioni, tra le quali spiccano la già pteridina ridotta. La NOS esiste in numerose 11
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno isoforme, alcune costitutive (cellule endoteliali, potenziale tossicità di questa specie reattiva. Infatti, piastrine, SN) ed altre inducibili (macrofagi, PMN, sebbene il perossinitrito svolga un’importante cellule endoteliali, cellule muscolari lisce, epatociti) azione microbicida e tumoricida, la generazione di - (figura 1. 22). un eccesso di ONOO si accompagna a lesioni tissutali di tipo ossidativo. Specificamente, il perossinitrito è responsabile della nitrazione dei H2N H2N + residui fenolici delle tiroxine, che conduce alla NH2 O formazione di nitrotirosina, un marker della tossicità HN HN tissutale dell’NO. A pH neutro, il perossinitrito, genera, a sua volta, l’acido perossinitroso NOS NADPH, O 2 , BH4 + NO (ONOOH). Quest’ultimo può attaccare diverse H2N H2N molecole con produzione secondaria di radicale O O idrossile ed altri intermedi reattivi. Tuttavia, in quanto radicale libero, l’NO può anche svolgere HO HO L-arginina L-citrullina Ossido nitrico un’attività antiossidante, come scavenger dei radicali alcossilici e perossilici. La prevalenza dell’una o dell’altra azione dipende dalle Figura 1. 22 Biosintesi del l’ossido nitrico concentrazioni relative delle singole specie reattive implicate. Nei sistemi biologici, l’NO agisce come un Oltre alle specie reattive dell’ossigeno e importante messaggero intra- ed inter-cellulare dell’azoto, assumono rilevante importanza, infine, i regolando molte funzioni quali la pressione radicali centrati sul carbonio (importanti intermedi arteriosa, la respirazione, la coagulazione del della per ossidazione lipdica) e le specie reattive sangue, e alcune attività cerebrali. Esso, inoltre, del cloro (in particolare l’acido ipocloroso, gioca un ruolo determinante nella difesa dalle responsabile della formazione delle cloroammine). infezioni batteriche e nella prevenzione dei tumori. Tuttavia, se generato in quantità abnormi esso è anche un potente killer cellulare. 1. 4 Il sistema di difesa antiossidante Nell’NO gli elettroni spaiati del livello energetico più esterno (cinque appartenenti I ROS sono specie chimiche potenzialmente all’azoto e sei all’ossigeno) generano una specie lesive. Per questo motivo, gli organismi viventi chimica non carica, dotata di proprietà hanno sviluppato nel corso di millenni di evoluzione paramagnetiche e, dunque, un radicale. un complesso sistema di difesa antiossidante, In quanto radicale libero, l’NO reagisce costituito da un insieme di enzimi, di vitamine, di rapidamente con altre specie aventi elettroni oligoelementi ed altre sostanze simil-vitaminiche. spaiati; l’effetto può essere un’ossidazione, una Tali antiossidanti possono essere classificati riduzione oppure il legame con altre molecole, in secondo diversi criteri: sulla base dell’origine, in funzione del microambiente (figura 1. 22). endogeni ed esogeni, sulla base della natura chimica, in enzimatici e non enzimatici, e sulla base della solubilità, in liposolubili e idrosolubili. L-arginina Sulla base, invece, del meccanismo d’azione prevalente, gli antiossidanti fisiologici possono NO3- NOS essere agevolmente riuniti in 4 gruppi principali: Redox L-citrullina antiossidanti preventivi, scavenger, agenti di riparo pH
Capitolo 1. Radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno Gli scavenger, che agiscono attraverso vari antiossidante fisiologico di un organismo. Per meccanismi, possono essere di natura idrofila esempio, un corretto esercizio fisico o l’adozione di (albumina, urato, ascorbato, urato) oppure lipofila un regime alimentare corretto ed equilibrato sono (carotenoidi, vitamina E, ubichinolo). misure di per sé in grado di controllare il Secondo alcuni ricercatori, gli scavenger metabolismo ossidativo attraverso la riduzione dovrebbero essere distinti dagli antiossidanti della produzione di specie reattive e l’induzione di propriamente detti. Infatti, mentre gli scavenger enzimi ad attività antiossidante . (es. α−tocoferolo) sono agenti che riducono la Il sistema di difesa antiossidante è concentrazione di radicali liberi rimuovendoli dal regolarmente distribuito nell’organismo, sia a livello mezzo in cui si trovano, gli antiossidanti (es. extracellulare che a livello intracellulare. difenilammina), invece, sono agenti che inibiscono A livello dei liquidi extracellulari e, in il processo dell’autoossidazione, di cui costituisce particolare, nel plasma, l’insieme delle sostanze un importante esempio l’irrancidimento dei grassi. potenzialmente in grado di cedere equivalenti Questo fenomeno, ben noto in scienza riducenti (atomi di idrogeno o singoli elettroni) sì da dell’alimentazione, viene definito autoossidazione soddisfare “l’avidità di elettroni” che rende i radicali perché avviene attraverso una sequenza liberi instabili costituisce la cosiddetta barriera autocatalitica di reazioni radicaliche in presenza di antiossidante. Ne fanno parte, nel plasma, tutte le ossigeno. Alternativamente si può usare il termine proteine e, in particolar modo, l’albumina, la di perossidazione, in quanto lo stesso processo bilirubina, l’acido urico, il colesterolo, e i vari genera intermedi con caratteristiche di perossidi antiossidanti esogeni introdotti con l’alimentazione (R–O–OR) (figura 1. 23). o sotto forma di integratori dietetici (ascorbato, tocoferolo, polifenoli ecc.). Un ruolo di particolare RH *OH importanza è svolto, nel contesto di questa H2O RH H2 O R* barriera, dai gruppi tiolici (-SH). R* O2 All’interno delle cellule il sistema di difesa ROO* antiossidante ha una sua ben precisa ROO* R* compartimentalizzazione (figura 1. 24). ROOH ROH ROOR Vitamina E Selenio RH Acidi grassi poliinsaturi Vitamina E RH: molecola organica RO* RO* O2 β-carotene Ubichinone ROOH : idroperossido ROO*: radicale idroperossilico RO*: radicale alcossilico Figura 1. 23 Il processo di autoossidazione o perossidazione Glutatione Vitamina E Ascorbato β-carotene Selenio Vitamina E, Attraverso questo processo alcuni grassi alimentari Ascorbato Catalasi β-carotene irrancidiscono e le biomembrane degli organismi Figura 1. 24 Compartimentalizzazione dei sistemi antiossidanti viventi vengono ossidate. Il sistema antiossidante comprende alcuni enzimi (superossidodismutasi, catalasi e Gli agenti di riparo comprendono perossidasi) ed una serie di sostanze assunte esclusivamente enzimi che intervengono dopo che dall’esterno (vitamine e sostanze analoghe ad il danno da specie reattive si è instaurato. La loro attività antiossidante, quali i polifenoli, azione – spesso sequenziale – prevede dapprima oligoelementi ecc). Alcuni di questi agenti sono l’identificazione del segmento molecolare ossidato, liposolubili (es. tocoferoli) e, entrando nella poi la separazione del frammento ormai compagine delle biomembrane, costituiscono la inutilizzabile e, infine, la sistensi e l’inserimento di prima linea di difesa contro l’attacco dei radicali un nuovo segmento in sostituzione di quello liberi. Altri, invece, sono idrosolubili (es. ascorbato) danneggiato. Appartengono agli agenti di riparo le ed intervengono soprattutto nel contesto della idrolasi (glicosidasi, lipasi, proteasi), le trasferasi e matrice solubile del citoplasma e degli organuli le polimerasi, tutte indispensabili per la riparazione cellulari. del danno da radicali liberi di importanti molecole o strutture cellulari (es. DNA, membrane, ecc). Infine, gli agenti di adattamento comprendono tutte quelle sostanze o tecniche o procedure attraverso le quali è possibile potenziare il sistema 13
Capitolo 2. Lo stress ossidativo. Aspetti fisiopatologici e clinici. Capitolo 2 Lo stress ossidativo. Aspetti fisiopatologici e clinici. 2. 1 Generalità e definizioni stress ossidativo e le relative implicazioni sul piano diagnostico e terapeutico. Lo stress ossidativo è una particolare Comunque determinatasi, infatti, l’eccessiva condizione indotta da un’accentuazione in senso produzione di specie reattive, non più pro-ossidante dell’equilibrio dinamico fra processi adeguatamente controllata dai sistemi di difesa ossidativi e riduttivi che hanno luogo antiossidanti, provoca una serie di alterazioni continuamente in ogni cellula, quale espressione funzionali e strutturali della cellula, che possono fisiologica delle complesse trasformazioni condurre all’apoptosi o addirittura alla necrosi biochimiche del metabolismo terminale. (tabella 2. 1). Sulla base di questo tentativo di inquadrare un aspetto della biochimica dinamica che è tuttora Tabella 2. 1 Alterazioni biochimiche cellulari nello s. ossidativo • Perossidazione biomolecole (glicidi, lipidi, amminoacidi, nucleotidi…) oggetto di ampio dibattito fra i ricercatori, lo stress • Ossidazione e deplezione di GSH ossidativo si configura come un fenomeno che • Ossidazione dei tioli proteici • Ossidazione dei nucleotidi piridinici riguarda, almeno in prima battuta, la singola cellula • Lesioni del DNA ed attivazione della poli(ADP-ribosio)polimerasi che, per effetto della propria attività metabolica, • Alterazioni dei meccanismi di trasduzione del segnale non di rado sotto lo stimolo di agenti ad essa • Alterazioni dell’omeostasi ionica • Alterazioni del citoscheletro esterni, è costretta a subire gli effetti • Inibizione della glicolisi potenzialmente lesivi di una serie di reazioni • Deplezione di NAD + indesiderate che accompagnano quei processi • Caduta del potenziale di membrana mitocondriale • Deplezione di ATP ossidativi da cui dipende la sua stessa esistenza. • Aumento della permeabilità della membrana plasmatica 2. 2 Basi biochimiche Sul piano generale, queste lesioni – dapprima cellulari e poi tissutali – saranno responsabili, I ROS rappresentano una minaccia mortale infine, di patologie d’organo, quali ad esempio il per la vita della cellula che ne tiene sotto controllo morbo di Crohn o la pancreatite, oppure di la produzione grazie ad un efficiente sistema di condizioni sistemiche, quali l’invecchiamento difesa. Tuttavia, in particolari condizioni, quando la precoce, l’aterosclerosi e così via. produzione di ROS è eccessiva e/o la capacità di Comunque, va sottolineato ancora una volta smaltire questi ultimi si riduce, la cellula è costretta che non sempre è possibile stabilire se i radicali a subire il danno da radicali liberi. liberi sono la causa oppure l’effetto delle lesioni Trasferendo il discorso all’intero organismo, osservate. possiamo definire lo stress ossidativo come una Le principali cause di aumentata produzione di particolare forma di stress chimico indotto dalla ROS sono da individuarsi in fattori ambientali, presenza di una quantità eccessiva di specie situazioni fisiologiche, stile di vita, fattori reattive per un’aumentata produzione delle stesse psicologici, malattie e fattori iatrogeni, ecc. (tabella e/o per una ridotta capacità di smaltirne le quantità 2. 2). comunque prodotte ( figura 2. 1). Tabella 2. 2 Cause di aumentata produzione di specie reattive Radiazioni,farmaci, metalli pesanti Ridotta assunzione Eziologia Examples Fumo di sigaretta, alcool, inquinamento e/o diminuita sintesi Esercizio fisico inadeguato, sedentarietà e/o ridotta capacità di utilizzazione Fattori ambientali Radiazioni, inquinamento Infezioni ed altre malattie e/o aumentato consumo di antiossidanti Stati fisiologici Gravidanza (?) Stile di vita Alimentazione, alcool, fumo, esercizio fisico incongruo Fattori psicologici Stress psico-emotivo (?) Malattie Traumi, infiammazioni, infezioni, vasculopatie, neoplasie Specie reattive ↑ Difese antiossidanti ↓ Fattori iatrogeni Farmacoterapia, radioterapia, raggi X Danno cellulare Bisogna sottolineare che il fumo di sigaretta, l’abuso di alcool ed altri fattori correlati con lo stile Malattie Demenza, Invecchiamento Infiammazioni, Altre di vita sono responsabili dell’aumento della cardiovascolari M. di Parkinson precoce tumori malattie produzione di ROS. Lo stesso effetto è indotto da Figura 2. 1 Eziopatogenesi schematica dello stress ossidativo un’attività fisica incongrua (eccessiva o insufficiente). Infine, è riconosciuto il ruolo dei numerose malattie, su base disreattiva o infettiva E’ ovvio che il discorso è ben più complesso, (es. artrite reumatoide e infezioni batteriche) nel ma il concetto appena esposto è sufficiente per favorire l’incremento dei ROS. comprendere i principali aspetti fisiopatologici dello Una riduzione delle difese antiossidanti è da imputarsi sostanzialmente ad un deficit assoluto o 14
Capitolo 2. Lo stress ossidativo. Aspetti fisiopatologici e clinici. relativo di antiossidanti, comunque determinatosi. In tale contesto, alcune malattie, quali la celiachia, R–H + HO* → R* + H 2O possono provocare uno stress ossidativo riducendo R* + O2 → ROO* la disponibilità di antiossidanti assunti con l’alimentazione (tabella 2. 3). ROO* → ROOH + R 1* Tabella 2. 3 Cause di ridotte difese antioossidanti R1* + R 1* → R 1*–R1* Eziologia Esempi Ridotta assunzione di AO Ipovitaminosi, diete monotone Figura 2. 3 Reazioni radicaliche e produzione di perossidi Ridotto assorbimento di AO Sindromi da malassorbimento, celiachia Ridotta capacità di utilizzazione di AO Deficit dei mec. di captazione e/o trasporto Insufficienza dei sistemi enzimatici AO Fattori genetici e/o iatrogeni Il radicale *OH, avendo un elettrone spaiato, è Eccessivo consumo di AO Eccessiva produzione di specie reattive Assunzione di farmaci Sovraccarico del sistema microsomiale molto reattivo e, giunto a contatto con il substrato Malattie Vari R-H, strappa a quest’ultimo un atomo di idrogeno AO: antiossidanti per raggiungere la sua stabilità. A proposito delle malattie, va precisato che In questo modo, però, il sito radicalico è ora esse alcune di esse si accompagnano ad trasferito al substrato che si trasforma in radicale un’aumentata produzione di specie reattive, altre R*. Quest’ultimo, in presenza di ossigeno ad una riduzione delle difese antiossidanti, altre molecolare, è convertito in radicale (idro)perossile ancora, infine, alla combinazione di ambedue i ROO*, un nuovo radicale che, a sua volta, può meccanismi. attaccare un altro substrato organico R1H Spesso, tuttavia, non è chiaro se i radicali liberi trasformandosi in idroperossido ROOH. La reazione a catena ormai innescata ne siano la causa oppure l’effetto o addirittura un continuerà a partire dall’ultimo radicale generato semplice epifenomeno. (R1*), fino a quando non interverrà un meccanismo Dal punto di vista biochimico, considerando il di terminazione (es. reazione di combinazione, R1* fenomeno all’interno della cellula, è indubbio che + R 1*, per produrre R1-R1) oppure un antiossidante. all’origine delle alterazioni funzionali e strutturali vi è un aumento della produzione di specie reattive Il fenomeno della perossidazione – è bene per stimolazione parziale o generalizzata del ribadirlo – non è esclusivo dei lipidi, ma può metabolismo, spesso sotto la spinta di fattori interessare qualsiasi substrato organico, dagli esogeni. I ROS, resisi disponibili in grandi quantità, amminoacidi alle proteine, dai carboidrati ai sono in grado di attaccare qualsiasi substrato con il nucleotidi. quale giungono a contatto, strappando ad essi Non v’è dubbio, tuttavia, che i lipidi, l’elettrone o gli elettroni necessari per raggiungere specialmente se insaturi, e, quindi, con doppietti di la propria stabilità. Ciò, a sua volta, innesca legame “disponibili” a soddisfare l’avidità di processi radicalici a catena che, se non bloccati elettroni dei radicali liberi, costituiscano target importanti dell’attacco ossidativo, in particolar tempestivamente, possono provocare gravi modo se inseriti nel contesto di biomembrane e, conseguenze sul piano, dapprima funzionale, poi anche strutturale (figura 2. 2). come tali, maggiormente esposti all’azione radicalica. Agenti esterni, attività metabolica La perossidazione lipidica segue lo schema Anione superossido O 2. Ossigeno singoletto 1O2 generale delle reazioni radicaliche appena Radicale idrossile HO* Radicale peridrossile HO 2* Perossido di idrogeno H2O 2 discusso, con la variante che, se ad essere colpito è un acido grasso poliinsaturo, quale l’acido Substrati organici RH (glicidi, lipidi, amminoacidi, nucleotidi , etc.) arachidonico, ad essere attaccato dal radicale Metallidi transizione/ Metallidi transizione/ istolesivo HO* è uno dei doppi legami C-C. Sistemi enzimatici Sistemi enzimatici Idroperossido R-OOH In questo caso specifico, la sottrazione di un Radicale alcossile R-O* Radicale idroperossile R-OO* atomo di iidrogeno da parte del radicale idrossile Superamento difese antiossidanti genera un radicale centrato sul carbonio, che Alterazioni funzionali e/o strutturali della cellula rapidamente va incontro ad una redistribuzione dei Figura 2. 2 Patogenesi dello stress ossidativo: aspetti biochimici doppi legami trasformandosi in diene coniugato. Quest’ultimo, in presenza di ossigeno si trasforma Fra i vari meccanismi cito- ed isto-lesivi in radicale perossilico. assume rilevante importanza quello correlato con Il radicale perossilico corrispondente la formazione degli idroperossidi (ROOH), una rappresenta un composto chiave in questa classe di derivati o metaboliti reattivi dell’ossigeno sequenza di reazioni, perché può essere non solo (reactive oxygen metabolites, ROM). trasformato in idroperossido, ma andare incontro, Questo meccanismo, tipico delle reazioni per la sua peculiare struttura chimica, ad ulteriore radicaliche a catena, viene innescato dall’attacco, degradazione fino a malonildialdeide e, infine, a da parte di un ROS (per esempio, il radicale pentano, se sono disponibili ulteriori donatori di istolesivo *OH), di un generico substrato organico idrogeno (e, in ultima analisi, fino a completa R-H (es. un glicide, un lipide, un amminoacido, un utilizzazione del sistema antiossidante) (figura 2. nucleotide ecc.) (figura 2. 3). 4). 15
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