Corso SOS Sostegno 2019-2020 - CTS Matteotti Pisa Edizione novembre - dicembre 2019

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Corso SOS Sostegno 2019-2020 - CTS Matteotti Pisa Edizione novembre - dicembre 2019
Corso SOS Sostegno 2019-2020
                                                  CTS Matteotti Pisa

Edizione novembre – dicembre 2019

                                    Angela Putortì – Luciano Mammana
MACRO AREE DI RIFERIMENTO

Deficit del pensiero - ritardo

       Difficoltà relazionali e comportamentali - livelli
       cognitivi a livello limite

          Deficit sensoriali

                 Problematiche sull’inclusione relative
                 alla programmazione curricolare

                Rapporto IS e IC

Genitorialità
Tratto da testo ERCKSON – ICF

 Per utilizzare i criteri ICF tenere presente che
 • Il qualificatore performance descrive ciò̀ che un
   individuo fa nel suo ambiente attuale. Dato che
   l’ambiente attuale implica un contesto sociale, la
   performance può̀ anche venire considerata come
   «coinvolgimento in una situazione di vita» o
   «esperienza vissuta» delle persone nel contesto
   reale in cui vivono. Questo contesto include i fattori
   ambientali, tutti gli aspetti del mondo fisico, sociale
   e degli atteggiamenti che possono essere codificati
   utilizzando la componente Fattori Ambientali.
Per utilizzare i criteri ICF tenere presente che
• Il qualificatore capacità descrive l’abilità di un
  individuo di eseguire un compito o un’azione. Cioè
  ha lo scopo di indicare il più̀ alto livello probabile di
  funzionamento che una persona può̀ raggiungere in
  un dato dominio, in uno specifico momento. Per
  valutare l’abilità complessiva dell’individuo, sarebbe
  necessario utilizzare un ambiente «standardizzato»,
  in modo da neutralizzare l’impatto della variabilità̀
  dei diversi ambienti sull’abilità dell’individuo.
Per utilizzare i criteri ICF tenere presente che
• Questo ambiente standardizzato può̀ essere:
• (a) un ambiente reale usato in genere per la
  valutazione di capacità nell’ambito di test di verifica;
• (b) nei casi in cui questo non sia possibile, un
  ambiente predefinito che possa avere un impatto
  uniforme sull’individuo. Questo tipo di ambiente può̀
  essere chiamato ambiente «uniforme» o
  «standard». Il costrutto di capacità riflette quindi
  l’abilità dell’individuo adattata all’ambiente
Deficit del pensiero – ritardo –
DAL PUNTO DI VISTA SCOLASTICO

• funzionamento intellettivo significativamente al di
  sotto della media ( Quoziente intellettivo ( QI ) di circa 70
  o inferiore ).
• limitazioni del funzionamento adattivo
• minore capacità ed efficacia con cui i soggetti fanno
  fronte alle esigenze comuni della vita
• Minore capacità di adeguamento al modello di
  autonomia personale relativo alla fascia di età, al
  contesto socio culturale ed ambientale.
Deficit del pensiero – ritardo -

• Il funzionamento adattivo può esser condizionato e
  influenzato da fattori molteplici quali:
   –    l’istruzione,
   –   le condizioni sociali,
   –   caratteristiche di personalità,
   –    eventuali disturbi mentali e le affezioni mediche
       coesistenti con il Ritardo Mentale (comorbilità)
Ritardo mentale lieve
• Questo gruppo comprende la maggioranza dei soggetti con
  Ritardo mentale.
• I soggetti affetti da Ritardo Mentale lieve hanno una
  compromissione minima nelle performances sensomotorie e
  sovente non sono distinguibili, fino ad una età più avanzata,
  dai bambini senza Ritardo. A puro titolo esempio: prima
  dell’età adulta possono acquisire capacità scolastiche
  corrispondenti alla quinta classe delle scuole elementari.
• Durante la giovinezza e la prima età adulta possono acquisire
  capacità sociali e lavorative sufficienti per un livello minimo di
  auto sostentamento , ma possono aver bisogno di appoggio ,
  di guida e di assistenza, specie quando sono sottoposti a
  situazioni di non consueto disagio sociale o economico.
Ritardo mentale moderato

• Questo gruppo comprende soggetti con Ritardo
  moderato che possono acquisire buone capacità
  comunicative già durante l’adolescenza;
• possono provvedere alla cura della propria persona e
  traggono beneficio da un addestramento professionale
  guidato da una moderata supervisione e, altresì, si
  giovano di addestramento alle attività lavorative e
  sociali, pur non riuscendo a superare il livello di
  istruzione scolastica della seconda elementare e media
• riescono ad acquisire una buona autonomia di
  spostamento in ambiti a loro familiari
Ritardo Mentale Grave
• Questo gruppo comprende soggetti con deficit
  intellettivo in grado di acquisire un livello
  modestissimo di linguaggio comunicativo e possono
  imparare a parlare e ad aver cura della propria
  persona.
• Il beneficio dall’insegnamento prescolastico risulta
  assai modesto
• anche l’addestramento lavorativo può portare a
  risultati in qualche capacità ad eseguire compiti
  molto semplici in ambienti altamente protetti
Ritardo Mentale Gravissimo
• Questo gruppo comprende in maggioranza persone
  in cui il deficit intellettivo è accompagnato da una
  condizione neurologica diagnosticata che è
  responsabile di malfunzionamento sensomotorio .
• Lo sviluppo psicomotorio e le capacità di cura della
  propria persona e di comunicazione possono
  giovarsi di un adeguato addestramento.
Ritardo Mentale , Gravità Non Specificata

• Possiamo incontrare questa diagnosi in casi in cui la parte medica
  non può certificare una evidenza clinica supportata da adeguata
  valutazione testologica specifica. È quindi molto importante il
  colloquio con l’esperto per una più sicura comprensione delle
  caratteristiche della persona cui si riferisce la diagnosi.
Manifestazioni comportamentali associate

• Le manifestazioni comportamentali dei soggetti
  affetti da Ritardo mentale possono essere molto
  varie : alcuni soggetti sono calmi e docili, altri sono
  aggressivi ed impulsivi.

• Disturbi mentali associati riscontrabili sono anche:
      • Deficit dell’attenzione/ iperattività
      • Disturbi dell’umore
      • Disturbi pervasivi dello sviluppo ( Oggi DSA)
DEFINIZIONE DI INTELLIGENZA
              LUCKASSON , 2002
• L’intelligenza è una capacità mentale generale che
  include ragionamento, pianificazione, problem
  solving, pensiero astratto riguardante idee
  complesse, apprendimento dall’esperienza.
• L’intelligenza non è semplicemente apprendimento
  dai libri, una pura abilità accademica o abilità
  appresa dai testi, essa riflette una capacità più ampia
  e profonda di comprendere il nostro ambiente
  circostante, afferrare, dare un senso alle cose o
  dedurre cosa fare
aree del comportamento adattivo
                     Sempre secondo Luckasson

•   – comunicazione
•   – cura di sé
•   – vita domestica
•   – abilità sociali
•   – utilizzo delle risorse della comunità
•   – autodeterminazione
•   – salute e sicurezza personale
•   – istruzione, tempo libero, lavoro
Quindi

• Il comportamento adattivo

  – fa riferimento alle performance di autonomia personale e
    sociale che si manifestano durante l’espletamento delle
    attività giornaliere

  – E’ correlato all’età

  – E’ definito dalle aspettative o standard delle altre persone

  – Si definisce in base alle performance usuali e non alle
    abilità
In sintesi
• IL COMPORTAMENTO ADATTIVO E’ UN INSIEME
  DI ABILTÀ

  – CONCETTUALI
  – PRATICHE
  – SOCIALI

    PER AFFRONTARE LA QUOTIDIANITÀ
• ABILITA’ CONCETTUALI:
   –   LETTURA,
   –   SCRITTURA,
   –   USO DEL DENARO,
   –   AUTODETERMINAZIONE

• ABILITA’ SOCIALI
   –   INTERPERSONALE,
   –   RESPONSABILITA’,
   –   AUTOSTIMA,
   –   REGOLE DA SEGUIRE,
   –   LEGGI DA RISPETTARE

• ABILITA’ PRATICHE
   –   MANGIARE,
   –   MUOVERSI,
   –   PULIRSI,
   –   VESTIRSI,
   –   PREPARARSI I PASTI,
   –   ABILITA’ LAVORATIVE,
   –   GESTIONE AMBIENTALE
Fattori predisponenti

• Oltre a quelli di tipo specificamente
  medico, sono fattori che possono
  influenzare lo sviluppo delle abilità
  cognitive e quindi provocare l’insorgenza
  di Ritardo:
Fattori predisponenti
• PROBLEMI DURANTE LA GRAVIDANZA E NEL PERIODO
  PERINATALE
   – MALNUTRIZIONI
   – IPOSSIA
   – PREMATURITÀ
   – TRAUMI
• CONDIZIONI MEDICHE GENERALI ACQUISITE DURANTE
  L’INFANZIA O LA FANCIULLEZZA
   – INFEZIONI
   – TRAUMI
   – AVVELENAMENTI (ES. PIOMBO)
• INFLUENZE AMBIENTALI E ALTRI DISTURBI
  MENTALI
   – RIDOTTA CURA E ASSISTENZA
   – RIDOTTA STIMOLAZIONE SOCIOAFFETTIVA
   – GRAVI DISTURBI MENTALI (AUTISMO
Interventi su…
•   Autonomia di base
•   Autogestione personale ed ambientale
•   Attività di socializzazione
•   Attività cognitive
•   Attività occupazionali
•   Attività espressive
•   Attività ludiche
•   Riduzione dei comportamenti problematici
Semplificazione

     Tre sono le azioni da ricordate per
           favorire l’autonomia:
Facilitazione e semplificazione

• 1.  è indispensabile una valutazione delle
 abilità dell’alunno relative al compito che
 proponiamo:

           è necessario ricordare sempre, quando chiediamo
           di svolgere un compito ad un bambino o ad un
           ragazzo, quali abilità sono necessarie per quel
           compito e quali egli possiede, quali ha come
           emergenti, e quali non ha.

 Articolo tratto da: Categoria Scuola Di Marisa Nicolini Del gennaio 23, 2012
semplificazione

• 2. è indispensabile la conoscenza di quali abilità
  sono necessarie per svolgere il compito che
  proponiamo (analisi del compito);

• 3. è indispensabile controllare il modo in cui
  chiediamo all’alunno di svolgere il compito, così da
  legare il suo comportamento alle variabili inerenti al
  compito e non alle nostre interferenze.
facilitazione
• Facilitare significa, chiedere al bambino/ragazzo di fare ciò
  che sa fare; adattare i compiti alle sue abilità; rendere
  possibile un apprendimento nuovo facilitandolo,
  depurandolo cioè da quelle complicazioni che renderebbero
  l’apprendimento autonomo o l’esercizio autonomo
  impossibile.
• facilitare frequentemente lo svolgimento dei compiti agli
  alunni, ma dare loro adeguati e realistici feedback di
  conferma o correzione, per motivarne a svolgere questi
  compiti in autonomia.
• Ricordare che se gli alunni, e non solo quelli con bisogni
  speciali, trovano una difficoltà che li ferma nel compito tale
  da costringerli ad operare solo con aiuto dell’insegnante, il
  rischio di abituarli alla dipendenza è alto.
facilitazione
• Possiamo dividere la facilitazione in due tipi:
   A. intervento di aiuto a svolgere il compito;
   B. organizzazione facilitata del compito.
• Il primo tipo è quello tradizionale dell’aiuto graduato.
   – Davanti a un compito difficile per l’alunno, lo si aiuta a
     compierlo, ritirando poi progressivamente l’aiuto fino a
     permettere l’esercizio autonomo del compito appreso.
• Tale metodo è molto diffuso e produce i suoi massimi
  risultati quando:
   – L’insegnante comprende il livello di difficoltà dell’alunno e il
     livello di difficoltà superabile
   – Proposta delle difficoltà in modo graduale e coerente fino alla
     eliminazione dell’aiuto
facilitazione
• Quando abbiamo necessità di svolgere un compito
  che contiene abilità che l’alunno non possiede,
  conviene aiutarlo direttamente senza chiedergli
  affatto di fare da solo, per non sottoporlo ad una
  prevista, e quindi evitabile, frustrazione.
• Il secondo tipo di facilitazione, l’organizzazione
  facilitata del compito, consiste nel:
   – preparare il compito in modo che esso si presenti di
     adeguata complessità, alla portata dell’alunno;
facilitazione
  – variare gradualmente questa organizzazione, così che
    l’alunno possa affrontare in modo indipendente la
    variazione perché la novità comporta l’uso di un’abilità
    che è già presente nel suo repertorio, benché usata di
    solito in compiti diversi, oppure nuova ma emergente;
  – organizzare il compito in modo che l’alunno riceva dal
    compito stesso, da lui immediatamente percepito alla sua
    portata, la motivazione a fare da solo
significativa idea presentata da Vygotskij
 • L’apprendimento è possibile se proposto in quella
   zona di sviluppo prossimale (2008), quindi in un
   contesto di insegnamento in cui l’insegnante-
   educatore ha la possibilità di proporre all’alunno
   stimoli cognitivi di livello leggermente superiore alle
   competenze già acquisite ma non troppo lontane da
   ciò che già sa.
Tatto da cap 6 “Alunni con BES” Ianes - Camerotti - Erickson
Es. semplificazione e adattamento di un testo

•   Completare
•   Approfondire
•   Evidenziare
•   Schematizzare
•   Riscrivere
•   Ridurre
•   Creare schede
•   Visione filmati ed immagini
•   …..?
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