Corso di Informatica Open Source Linux - Storia, filosofia e concetti di base - Pag.1 di 65
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Testo Guida per il corso “Linux” che si è tenuto tra Marzo e Aprile 2008 presso: Istituto Prof.le di Stato per l'Industria e l'Artigianato “Giancarlo Vallauri” Via B. Peruzzi 10 Carpi (MO) in collaborazione con Centro Formazione Professionale CDR EDSEG Città dei Ragazzi Relatore del corso Guandalini Mirko Il presente manuale è stato scritto da LABORATORI AIDAN Via. C.Colombo, 5 Sozzigalli di Soliera (MO) Tel. 059.563.227 Fax. 059.853.091 Email: info@aidan.it Web: http://www.aidan.it Pag.2 di 65
Indice Sezione 0: Vedere un computer Dimostrazione pratica in sede ● Visione dell'interno di un Computer. ● Dimostrazione di Linux e Windows in funzione. ● Dimostrazione della presenza di Linux su oggetti di uso comune. Sezione 1: Basi ● Codice sorgente, codice binario, compilatori. ● Cos'è il BIOS. ● Cos'è un Sistema Operativo. Sezione 2: Sistemi Closed Source ● Cosa vuol dire Closed Source ● Come avviene lo sviluppo Closed Source. ● Come è nata Microsoft e come mai ha il monopolio del mercato. ● Vantaggi/svantaggi tecnici, economici e sociali del modello Closed Source. Sezione 3: Introduzione all'Open Source ● L'importanza di avere libertà di scelta. ● Cos'è uno standard. ● Standard veri e standard falsi. ● Cos'è l'Open Source, come è nato e come funziona la licenza GPL. ● Cos'è Linux, come è nato e come viene sviluppato. ● Vantaggi/svantaggi tecnici, economici e sociali del modello Open Source. ● Campi applicativi di Linux. ● Altri sistemi Open Source. ● Perché Linux e l'Open Source sono un pericolo per Microsoft. Sezione 4: Come funziona Windows. Come funziona Linux. ● Cos'è e come funziona un Kernel. ● Cos'è un Driver. ● Driver su Windows, vantaggi e svantaggi. ● Driver su Linux, vantaggi e svantaggi. ● Integrazione: come funzionano e cosa sono le librerie. ● In cosa Linux è migliore di Windows. ● In cosa Windows è migliore di Linux. ● Com'è possibile sopperire alla mancanza di certi software costruiti esclusivamente per Windows. ● Hacker e Craker ● Cosa sono i “Malware”, cosa fanno e perché. ● Come si difende Windows dai “Malware”. ● Perché Linux non è soggetto a “Malware”. ● A quali attacchi è soggetto Linux? ● Curiosità su Linux. Sezione 5: Licenze a riconoscimenti. ● Licenza del corso e riconoscimenti vari. Pag.3 di 65
Basi Codice Sorgente, codice binario, compilatori: I microprocessori (chiamati anche CPU), sono il cervello di un computer. Le CPU sono in grando di comprendere ed elaborare solo codice binario, ossia sequenze di Bit. Un bit può avere valore 0 o 1 ed i numeri sono rappresentati secondo la logica booleana (Algebra di Boole: prende il nome da George Boole, matematico inglese 1815-1864). Una sequenza di 8 bit viene chiamata Byte. Ovviamente, per un essere umano, programmare un computer immettendo dentro di esso sequenze binarie è un'impresa a dir poco ardua, sebbene non impossibile (almeno per programmi minuscoli). I primi computer, nati negli anni 70, venivano programmati manualmente impostando 1 Byte tramite una sequenza di 8 interruttori, confermandolo e caricandolo poi in memorira tramite la pressione di un pulsate. Nell'immagine qui sotto si vede il frontalino di un'altair 8800 del 1973 Tuttavia la crescente complessità degli elaboratori e le esigenze dell'industria richiedevano programmazioni sempre più complesse e ben presto vi fu la necessità di creare veri e propri linguaggi di programmazione che fossero facilmente comprensibili dagli esseri umani e che quindi accelerassero il processo di scrittura dei programmi. Ovviamente gli elaboratori continuavano (e continuano tutt'ora) a comprendere solo sequenze binarie. Vennero creati i “Compilatori”. Un compilatore è uno speciale programma per computer capace di accettare in ingresso un programma scritto in un linguaggio “umano” e tradurlo nella forma binaria. Come avviene allora la costruzione di un programma? 1. L'essere umano scrive il programma utilizzando un linguaggio di alto livello, il programma presentato in questa forma viene definito “sorgente” 2. L'essere umano fa elaborare il “sorgente” dal “compilatore” 3. Il compilatore genera un file binario che non è altro che la traduzione del sorgente in sequenze di bit comprensibili direttamente dalla CPU. Otteniamo così il programma in forma binaria (eseguibile), però non è detto che questo programma sia perfetto! Potremmo aver sbagliato qualcosa in fase di programmazione, oppure dopo un po' potremmo renderci conto che ci sono cose migliorabili o che si potrebbero aggiungere. Per effettuare questi miglioramenti sarà necessario intervenire sul sorgente per poi compilarlo nuovamente in quanto, per assunto, il binario risulta incomprensibile. E' ovvio che se smarriamo il sorgente ci sarà impossibile modificare il programma, dovremo riscriverlo da zero. Allo stesso modo ci è impossibile modificare un programma altrui senza possederne il sorgente. Pag.4 di 65
Cos'è il BIOS: Il BIOS è un piccolo frammento software contenuto all'interno di una memoria non volatile (ROM, EPROM, Etc) direttamente inserita nell'hardware del computer. Il compito del BIOS è quello di inizializzare le componenti hardware al momento dell'accensione e successivamente avviare il Sistema Operativo (in gergo fare il bootstrap) da una unità a disco (floppy, cdrom, harddisk). Senza un BIOS il computer non si accenderebbe nemmeno, sarebbe solo un ammasso di circuiti che consuma corrente elettrica senza fare nulla. Cos'è un Sistema Operativo: In informatica il sistema operativo (abbreviato spesso nel suo acronimo SO, o all'inglese OS, operating system) è il programma responsabile del controllo e della gestione dei componenti hardware che costituiscono un computer e dei programmi che su di esso girano. Il sistema operativo mette anche a disposizione dei programmi una interfaccia software per accedere alle risorse hardware (dischi, memoria, I/O in generale) del sistema, ed un vasto insieme di librerie e funzioni alle quali le stesse applicazioni possono accedere. Il compito principale del sistema operativo è quello di permettere all'uomo di interagire direttamente con la macchina. Il sistema operativo quindi è la base su cui girano tutti i programmi e la qualità del sistema operativo è direttamente responsabile delle prestazioni del computer e delle applicazioni che girano su di esso. Cenno storico: Prima dell'avvento del PC, sulla maggior parte dei computer a 8 bit, non vi erano né BIOS né SO, ma solo una ROM da cui avviava direttamente un piccolissimo ambiente operativo che a malapena si può definire sistema operativo. Un esempio: il Commodore 64 All'epoca solo su enormi, costosissimi e potentissimi (per allora) computer, destinati a enti, governi, militari, etc, girava un noto sistema operativo estremamente potente. Questo sistema operativo si chiamava UNIX Nell'immagine sotto un sistema VAX, consumava diversi Kilowatt, sistema a 32bit che solo nei modelli più recenti arrivava ad avere alcuni Mb di memoria ram. Occupava lo spazio di una stanza e per quanto possa sembrare buffo veniva definito “super mini-computer” per le sue “ridotte dimensioni”. Pag.5 di 65
Sistemi Closed Source Cosa vuol dire Closed Source: Si definisce Closed Source un programma “a sorgente chiuso”, ossia un programma di cui si posseggono i binari ma NON i sorgenti, che restano chiusi, di proprietà esclusiva del programmatore che ha creato il programma o dell'azienda per cui lavora. Come avviene lo sviluppo Closed Source: Semplicemente avviene “in privato”: il programma viene scritto da uno o più sviluppatori, solo un circolo chiuso di persone hanno accesso al codice sorgente. Come è nata Microsoft e come mai ha il monopolio del mercato: Microsoft nasce negli anni '70 come minuscola ed insignificante software house composta da sole 3 persone tra cui Bill Gates. Uno dei primi lavori di Microsoft fu la scrittura di un compilatore che permise la programmazione dell'altair 8800 usando il linguaggio Fortran. Ma la vera fortuna di Microsoft non fu farina del proprio sacco, nei primi anni '80, IBM (un gigante dalla potenza commerciale enorme, ieri come oggi) cercava qualcuno che scrivesse un Sistema Operativo per un nuovo modello di computer: l'IBM XT che portava una tra le prime cpu a 16bit ad essere commercializzate, l'8086, il capostipite dei moderni PC (che conservano con esso compatibilità). Nella foto sotto un IBM XT, CPU 8086 4,7Mhz, poteva utilizzare al massimo 1Mb di memoria RAM, anche se spesso si vedevano XT con 512Kb o meno di ram, in quanto i costi dei chip di ram erano proibitivi e comunque i programmi di allora difficilmente ne avrebbero tratto beneficio. Microsoft si presentò alla IBM dichiarando di possedere un sistema operativo adatto a questo primordiale PC, il DOS... In realtà Microsoft non aveva nulla in mano, solo la notizia avuta per passaparola che un piccolo programmatore squattrinato (Tim Paterson) ne aveva scritto uno. Stipulato l'accordo commerciale con IBM, Bill Gates ed i suoi amici si recarono a casa di Tim Paterson offrendo a lui 50.000$ per acquistare il suo 86-DOS (adattamento per 8086 dell'analogo sistema CP/M creato da Gary Kildall per computer a 8bit). L'IBM XT fu un successo (e tutti i suoi successori). Questo fece la fortuna di Microsoft. Mentre nessuno ricorda il povero Tim Peterson, ormai morto, pugnalato da un motociclista a cui stava antipatica la maglietta che indossava. Proseguendo con la storia di Microsoft: nel 1985 venne commercializzata la prima versione di Windows, sistema grafico a finestre, che altro non era che la copia del sistema installato su di un prototipo Apple Machitosh che Bill Gates riuscì ad avere in visione dallo stesso Steve Jobs, ingannandolo. C'è da dire che il sistema Macintosh era la copia di un sistema sviluppato da Xerox ma comprato dalla Apple. Quindi Windows era la copia di una copia. Pag.6 di 65
Vediamo sotto una schermata del desktop Xerox mai commercializzato Qui una schermata di MacOS 1 Pag.7 di 65
Qui invece una schermata di Windows 1.01 A parte la presenza dei colori in Windows 1.0 (all'epoca ben pochi PC possedevano schede grafiche o monitor in grado di visualizzare i colori) appare evidente all'occhio che il desktop Xerox era il più evoluto, per poi passare a quello Apple fino a quello Windows che era decisamente rudimentale. Pag.8 di 65
Nonostante tutto, l'alleanza con IBM, e la grande diffusione dei PC, sospinta soprattutto dal loro basso costo, affermò Microsoft come azienda leader del mercato dei sistemi operativi. Purtroppo la sua posizione dominante ha indotto la stessa a trascurare parecchio la qualità dei propri prodotti... Rispondete a queta domanda: Voi vi sforzereste di migliorare un vostro prodotto, quando riuscite a venderlo comunque, al prezzo che vi pare, perché questo prodotto è l'unica scelta presente sul mercato, o perché avete la forza di imporlo? Ovviamente no, o almeno no se siete privi di scrupoli e di etica. E il denaro è un solvente eccezionale per l'etica e lo scrupolo di una persona e/o di una società. Oltre a questo, un'altra pratica commerciale comune in Microsoft è quella di spazzare via la concorrenza, non con la qualità dei suoi prodotti ma con la forza del denaro... (Premessa: in america una ditta non può superare una certa mole di affari senza entrare in borsa, e in molti altri paesi è così). Fai qualcosa meglio di me? Ok, ti compro a ti cancello dalla faccia della terra, non ti fai vendere? Aspettiamo che tu cresca, quando entri in borsa compro il 51% delle tue azioni e dopo sei costretto a fare come dico io: smetti di vendere il tuo programma che mi fa concorrenza, non smetti? Vendo tutte le tue azioni e ti riduco in mutande quindi chiudi i battenti per banca rotta. Oppure visto che il mercato dei SO è mio, faccio un programma analogo al tuo e lo metto integrato dentro allo stesso Windows così la gente non sentirà più il bisogno di comprare il tuo, avendo il mio gratis. Alcuni esempi WordStar: era uno dei programmi di video scrittura più in voga negli anni 80, decisamente superiore e concorrenziale nei confronti di MS Word. La ditta che lo commercializzava fu soffocata e acquisita da Microsoft, che continuò in seguito a vendere MS Word, facendo sparire ogni traccia di WordStar. Netscape, uno dei primissimi browser web: Nei primi anni '90 internet fu definita dallo stesso Bill Gates “una moda passeggera”. In seguito il fenomeno internet diventò sempre più grande e l'immagine di Netscape sempre più importante. Netscape ovviamente andava eliminato (comperato) e la Netscape viveva di questi introiti. Microsoft allora decise di investire alcuni milioni di dollari per sviluppare Internet Explorer al solo scopo di regalarlo assieme a Windows, eclissando di conseguenza Netscape, che fallì alcuni anni dopo per banca rotta in quanto nessuno comprava più il loro software quando Internet Explorer (per quanto qualitativamente peggiore) era gratis e già installato assieme a Windows. Le primissime versioni di Windows 95 (Win 95a) NON avevano Internet Explorer, mentre la seconda versione di Windows 95 (Win95 osr2) era equipaggiata di Internet Explorer di serie e così fu per tutte le successive versioni di Windows. Però netscape fece un brutto dispetto a Microsoft: poco prima di andare a fondo rilasciò pubblicamente i codici sorgenti del suo Browser così che la comunità Open Source (allora giovanissima) potesse prenderne le redini e continuarne lo sviluppo. Da queste “ceneri” nacque Mozzilla e succesivamente Firefox, Browser Open Source che sta dando filo da torcere a Microsoft e che ha già mangiato oltre il 25% dell'utenza mondiale di Internet Explorer. Pag.9 di 65
Vantaggi/svantaggi tecnici, economici e sociali del modello Closed Source: Vantaggi: Tecnicamente parlando: non ci sono particolari vantaggi, tu crei un programma, fai in modo che faccia il suo lavoro e che non ci siano vistosi bug e basta. Commercialmente parlando: devi investire tanto tempo nello sviluppo, se sei un'azienda devi stipendiare tutti i programmatori per ottenere qualcosa di abbastanza buono da essere venduto ad un prezzo che possa coprire le spese e permetterti di guadagnare. Oltre a questo devi rispettare dei tempi di consegna per i tuoi prodotti. Socialmente parlando: non c'è niente di che, tu vendi il tuo prodotto e basta. Svantaggi: Tecnicamente parlando: una cerchia ristretta di cervelli che lavorano su di un progetto potrebbe avere una visione limitata dello stesso, dei suoi difetti e lacune funzionali/architetturali. Soprattutto se associamo questa situazione con una limitata comunicazioni con il pubblico acquirente. Il fatto di dover rispettare determinati tempi per finire un progetto crea pressione sugli sviluppatori (scrivere software è molto difficile, e ancora più difficile è preventivare/rispettare determinati tempi). Questa situazione spinge gli sviluppatori ad adottare compromessi tecnici che se da una parte accelerano il completamento del prodotto dall'altra ne peggiorano la qualità. Gli sviluppatori vengono spinti a curare di più l'aspetto esteriore e funzionale di un'applicazione piuttosto che concentrarsi sulla sua struttura operativa interna, perché l'aspetto esteriore è quello che l'utente (acquirente) medio percepisce più facilmente. Questo modo di programmare, alla lunga, provoca un decadimento generale della qualità di un programma, rendendo anche più difficile il suo mantenimento; cioè aggiornare e modificare un programma scritto male o con un'architettura pessima è notevolmente più difficile che farlo su un programma ben scritto. Oltre a questo, chi scrive software closed è obbligato a reinventare ogni volta la ruota, non importa se altre 1000 persone hanno fatto software simili al tuo, non avendo il codice sorgente dovrai fare tutto partendo da 0. Un esempio? Acrobat Reader ufficiale (visualizzatore di file PDF), scritto dalla Adobe, (Closed Source) installato è un “malloppone” di quasi un centinaio di megabytes di binari. KPDF, visualizzatore di file PDF Open Source installa poco più di 1 megabytes di binari e per certi aspetti offre funzionalità più appetibili del reader ufficiale. Commercialmente parlando: devi pregare che il tasso di pirateria, ossia persone che fanno copie abusive del tuo programma, non sia troppo alto. Devi investire tempo e denaro in sistemi di protezione da copia e nella difesa del tuo diritto d'autore e di repressione delle copie pirata. Socialmente parlando: questo modo di sviluppare software soffoca molto la comunicazione con gli utenti. Tu fai una bella scatola colorata venduta nei supermercati, la gente arriva nei supermercati e compra. Fine della storia. Inoltre se tu un giorno fallissi o decidessi di abbandonare lo sviluppo di un determinato programma lasceresti un sacco di persone, che lo usavano, alla deriva. Immaginate quale danno fu arrecato alle tantissime aziende, enti, e pubbliche amministrazioni quando la ditta produttrice di WordStar chiuse i battenti. Quanti documenti divennero illeggibili dopo pochi anni perché non esisteva più un programma capace di aprirli. Pag.10 di 65
Introduzione all'Open Source L'importanza di avere libertà di scelta: La libertà di scelta è qualcosa di molto importante. Voi oggi siete abituati ad andare al supermercato dove avete la libertà di scegliere tra centinaia di marche diverse di cereali, di conserve, pasta, di saponi e prodotti per la casa. Avete la possibilità di scegliere tra centinaia di marche e modelli di auto, moto, scooter, biciclette, telefoni cellulari, TV, HiFi, etc. In base ai vostri gusti personali e al vostro potere di acquisto. Questo perché su tutti questi prodotti c'è un mercato ricco di alternative, di aziende in libera concorrenza tra di loro. Allora perché ci viene negata la libertà di scelta sul sistema operativo o sulle suite office da utilizzare sul nostro computer? Andate in un mercatone qualsiasi e cercate di comprare un notebook o computer che NON abbia preinstallato Microsoft Windows. Ancora peggio: provate a rifiutare il pagamento del costo dello stesso Windows sul totale del costo del computer, perché non lo volete. Magari a casa avete una confezione retail di Windows che vorreste usare, oppure desiderate installare Linux, perché pagare? Vi scontrerete contro un muro di gomma, non ci sarà verso, se volete il notebook vi toccherà pagare anche Windows (e non è vero che è regalato col computer come qualcuno dice o crede). Eppure quando comprate un'auto pagate solo l'auto, nessuno vi impone di fare benzina dall'AGIP piuttosto che alla Q8. Quando comprate un'impianto HiFi avete la libertà di sintonizzarlo sulla stazione radio che vi pare. Soprattutto in un mercato libero, un'azienda che commercializza prodotti scadenti sarebbe costretta a migliorare oppure fallirebbe, perché la gente comprerebbe i prodotti migliori della concorrenza. Questo non capita a Microsoft. perché essa è riuscita a stabilire una posizione di “monopolio” attuando per anni politiche atte a spezzare le gambe di chiunque si mettesse in mezzo al suo cammino, aiutata dalla potenza del denaro guadagnato da quelli che sono stati i suoi iniziali successi commerciali. Il protrarsi di questa situazione ha portato Microsoft ad acquisire sempre maggiore ricchezza e potere. Da diversi anni ha il potere di imporre a chiunque voglia acquistare un computer di comprare assieme ad esso una copia di Windows, questo indifferentemente se l'acquirente lo vuole o no. Vi sembra giusto che un'azienda si arricchisca attraverso i soldi di utenti che NON desiderano usare i suoi prodotti? Ma quello che è peggio è che ormai la mancanza di alternative poste sotto gli occhi delle persone ha instaurato una situazione culturale tale per cui la maggioranza delle stesse considera il PC e Windows come 2 cose inseparabili. Tanti non sanno che esistono altri Sistemi Operativi alternativi magari anche migliori di Windows. Ad esempio ogni tanto capita in negozio qualche cliente che viene a fare domande e quando gli si chiede: Ma lei che computer ha? Ci si aspetterebbe una risposta tipo “Acer modello ...”, “HP modello...” invece a volte si ottiene la triste risposta: “Un computer Windows XP o Windows 98 o Windows quello che è...”. Questo non fa altro che rafforzare la capacità di Microsoft di mantenere il monopolio sul mercato. Pag.11 di 65
Cos'è uno standard: Uno standard, in ambito informatico, ma anche nelle telecomunicazioni, nei sistemi di misura, nell'ingegneria in genere, rappresenta una base di riferimento, un paradigma codificato per la produzione di tecnologie fra loro compatibili, che siano computer, reti di computer o componenti elettronici. Diversi enti a livello internazionale come l'ISO (International Organization for Standardization) e l'IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) propongono, concordano e ratificano gli standard nei diversi ambiti. Prima di essere considerato tale dalla comunità internazionale, ed essere preso a buon diritto come modello di riferimento, uno standard passa attraverso una serie di fasi di analisi e accreditamento: ● L'analisi delle esigenze dell'utenza da parte delle università e dei settori che si occupano di ricerca e sviluppo per le varie aziende produttrici, dà luogo alla ricerca di soluzioni per i problemi e le necessità eventualmente riscontrate. ● Quando possibile, delle specifiche tecniche vengono emesse sotto forma di descrizioni documentate estremamente dettagliate. ● Il testing e l'utilizzo di tali specifiche da parte della comunità internazionale dei produttori e dei laboratori di ricerca evidenzia le soluzioni migliori. A questo gli enti internazionali possono cominciare a scegliere cosa scartare e cosa mantenere dei vari contributi, producendo l'insieme delle specifiche finali. ● Le specifiche finali vengono accreditate come standard internazionale da un ente scientifico. Il risultato è un documento che descrive il modello cui le ditte di settore dovranno attenersi, pena l'incompatibilità dei loro prodotti tecnologici. Standard veri e standard falsi: Nel mondo, ogni giorno nascono molteplici formati di file. I software di elaborazione dati spesso utilizzano un proprio formato per gestire i file. Se questi software riceveranno una larga diffusione, allora potranno vantare anche un'elevata "compatibilità". Molte persone saranno in grado di leggere, modificare e scambiare dati fra loro usando uno specifico software. Un formato, tipico di un determinato software, se usato da una stragrande maggioranza delle persone, viene considerato erroneamente uno standard. In uno scenario come quello descritto sopra, voi non potrete scambiare informazioni con le minoranze che non usano il vostro stesso software. Un file, o più specificatamente un formato è compatibile con ogni sistema informatico, quando i dettagli di funzionamento sono pubblici, ma soprattutto accettati, ad esempio, da un consorzio di standardizzazione come la ISO. Basta un pò di tempo e di impegno per realizzare un nuovo formato ed implementarlo in un software, ma creare uno standard è ben altra cosa. Ogni giorno però gli standard, ma soprattutto coloro che ci lavorano, si trovano a combattere contro una larga schiera di persone ignoranti che continuano ad usare quei formati proprietari che si trovano di default nei loro sistemi informatici casalinghi. Anche da parte di alcuni colossi del settore, come la Microsoft, è possibile aspettarsi un mancanza di coerenza rispetto determinati standard. Spesso a causa di superficialità e/o di profondi interessi economici i formati proprietari vengono preferiti agli standard. Uno degli aspetti più pericolosi rappresentato dalla società statunitense Microsoft è la forte attrazione a raggiungere e conservare una posizione dominante di mercato, imponendo monopoli spesso difficili da percepire. Pag.12 di 65
Facciamo un esempio: recentemente mi è capitato di dover scaricare il dettaglio delle chiamate effettuate con il mio telefono mobile Wind. I dati erano stati memorizzati in un un foglio di calcolo in formato xls e per poterlo visualizzare e modificare avevo bisogno di un software proprietario. Anche questa volta non era stato usato uno standard ed io mi sentivo discriminato. Ho contattato quindi l'assistenza della Wind ed ho atteso. Il giorno dopo mi ha chiamato un'operatrice. Le ho chiesto come pensava che io dovessi aprire quel documento e lei si è stupita del fatto che non usavo il software proprietario Excel, prodotto da Microsoft ed integrato nella suite MS Office, che tra l'altro, mi ha precisato, essere presente spesso in tutti i computer venduti nei mega store italiani. Tralasciando questo notevole punto che conferma l'aspetto monopolistico della Microsoft in ambito informatico, le ho detto di non aver acquistato una licenza d'uso per il suddetto software e di voler accedere ai miei dati usando una modalità standard, o per meglio dire, un formato standard, cioè compatibile con ogni software e hardware che io preferisco, e non che mi sia imposto da loro, favorendo in questo modo la distribuzione di qualche particolare software proprietario. Tutta questa mia spaventosa richiesta, in realtà si riassume con il formato ods (OpenDocument Speadsheet). In generale il formato OpenDocument nasce per fornire una alternativa "aperta" ai formati proprietari, tra cui i DOC, XLS e PPT usati da Microsoft Office. Utilizzando formati standard si permette agli utenti di accedere a determinati dati/documenti da qualsiasi sistema operativo e con qualsiasi software predisposto alla lettura di quel determinato tipo di dati. Se non esistesse un software specifico per una determinata piattaforma si avrebbe in mano tutta la documentazione necessaria ad implementarne uno. Anche a distanza di anni, ipotizzando che un determinato programma sia caduto in disuso, si avrebbe ancora la documentazione necessaria per leggere i vecchi dati. Se il formato dei documenti di WordStar fosse stato standard i governi e le grosse compagnie avrebbero avuto modo di implementare qualcosa in grado di permettergli di continuare a leggere i vecchi documenti, che non sarebbero andati persi per sempre, creando un danno economico molto più ampio di quello necessario a pagare un gruppetto di programmatori che implementassero questo lettore. OpenOffice è una suite office gratuita e Open Source che produce file in formato OpenDocument. OpenOffice è disponibile per tutti i sistemi operativi (Windows, Linux, Mac, etc). E non solo per Windows! Pag.13 di 65
Cos'è l'Open Source, come è nato e come funziona la licenza GPL: La condivisione del codice fino agli anni Settanta: A partire dagli anni Cinquanta, e soprattutto negli anni Sessanta, è stato possibile riusare lo stesso codice e distribuirlo anche se in modo oggi ritenuto piuttosto artigianale, ovvero con nastri e schede perforate. Questo fenomeno diventò evidente soprattutto quando si affermò il vantaggio di riusare una stessa porzione di codice, il che presupponeva di avere macchine uguali e problemi simili. Fino a tutti gli anni Settanta, anche se in misura decrescente, la componente principale e costosa di un computer era l'hardware, il quale era comunque inutile in assenza di software. Da ciò la scelta dei produttori di hardware di vendere il loro prodotto accompagnato da più software possibile e di facilitarne la diffusione, fenomeno che rendeva più utili le loro macchine e dunque più concorrenziali. Il software, tra l'altro, non poteva avvantaggiare la concorrenza in quanto funzionava solo su un preciso tipo di computer e non su altri, neanche dello stesso produttore. L'introduzione dei sistemi operativi rese i programmi sempre più portabili, in quanto lo stesso sistema operativo veniva offerto dal produttore per diversi modelli di hardware. La presenza di sistemi operativi funzionanti per macchine di differenti produttori hardware ampliava ulteriormente le possibilità di usare lo stesso codice in modo relativamente indipendente dall'hardware usato. Uno di questi sistemi operativi era UNIX, nato nel 1969 come progetto all'interno di un'impresa delle telecomunicazioni, la AT&T. Una famosa causa antitrust contro la AT&T le vietò di entrare nel settore dell'informatica. Questo fece sì che UNIX venisse distribuito ad un prezzo simbolico a buona parte delle istituzioni universitarie, le quali si ritrovarono ad avere una piattaforma comune, ma senza alcun supporto da parte del produttore. Si creò spontaneamente una rete di collaborazioni attorno al codice di questo sistema operativo, coordinata dall'Università di Berkeley, da dove sarebbe poi uscita la versione BSD di UNIX, che diventa da un lato un centro di sviluppo ed innovazione, dall'altro è la base di partenza per numerosi fork. La nascita del software proprietario: Considerato che la condivisione del codice è nata insieme all'informatica, piuttosto che di origini dell'Open Source potrebbe essere più appropriato parlare invece di origine del software proprietario, ed esaminare il contesto storico in cui questa origine ha avuto luogo. L'utilità principale delle licenze restrittive consiste nella possibilità di rivendere un programma più volte, se necessario con alcune modifiche purché non rilevanti. Questo presuppone che esistano clienti diversi con esigenze simili, oltre che l'esistenza di più computer sul quale poter far eseguire il programma. Queste condizioni cominciano a determinarsi negli anni sessanta, grazie al fatto che esistevano un maggior numero di utilizzatori con esigenze standardizzabili come lo erano quelle delle organizzazioni economiche nell'area della contabilità, la logistica o delle statistiche. L'introduzione dei sistemi operativi rese inoltre possibile l'utilizzo dello stesso programma anche su hardware differente aumentando così le possibilità di riutilizzo dello stesso codice e dunque l'utilità nell'impedire la duplicazione non autorizzata dei programmi. La suddivisione della AT&T in 26 società, permise alla AT&T di usare logiche prettamente commerciali nella distribuzione del suo sistema operativo UNIX, innalzando notevolmente i costi delle licenze e impedendo che potesse essere modificato. Pag.14 di 65
Il 1982 fu anche l'anno della divisione delle diverse versioni commerciali di UNIX, portate avanti dai singoli produttori di hardware. Questi ultimi, effettuando delle piccole modifiche alla propria versione del sistema operativo, impedirono ai propri utenti l'utilizzo di altri sistemi, facendo in modo che i programmi scritti per la propria versione di UNIX non funzionassero su versioni concorrenti. Anche Microsoft creò un suo sistema UNIX, che in pochi ricorderanno, morto poco tempo dopo a favore di Windows: Microsoft XENIX Gli anni Ottanta: Stallman, la Free Software Foundation e l'innovazione dei PC: Al MIT la sostituzione dei computer fece sì che i programmatori (fra i quali Richard Stallman che sarebbe diventato il portabandiera del free software) non potessero accedere al sorgente del nuovo driver di una stampante Xerox per implementarvi una funzionalità gradita in passato: la segnalazione automatica che vi erano problemi con la carta inceppata. Contemporaneamente, società private cominciarono ad assumere diversi programmatori del MIT e si diffuse la pratica di non rendere disponibili i sorgenti dei programmi firmando accordi di non divulgazione (in inglese: NDA, ovvero Non Disclosure Agreement). In questo contesto Stallman si rifiutò di lavorare per una società privata e fondò nel 1985 la Free Software Foundation (FSF), un'organizzazione senza fini di lucro per lo sviluppo e la distribuzione di software libero. In particolare lo sviluppo di un sistema operativo completo, compatibile con UNIX, ma distribuito con una licenza permissiva, con tutti gli strumenti necessari altrettanto liberi. Si tratta del progetto GNU. GNU è un acronimo ricorsivo che significa “GNU Non è Unix”. L'obiettivo principale di GNU era “essere software libero”. Anche se GNU non avesse avuto alcun vantaggio tecnico su UNIX, sarebbe comunque stato un vantaggio sociale, permettendo agli utenti di cooperare, e un vantaggio etico rispettando la loro libertà. Tale progetto, finanziato dalla FSF, venne pertanto prodotto da programmatori appositamente stipendiati. I principali contributi vennero da Stallman stesso: il compilatore gcc e l'editor di testo Emacs. Furono sviluppate anche altre componenti di sistema UNIX. Questi programmi furono distribuiti per circa 150$ che oltre a coprire i costi di riproduzione garantivano un servizio di supporto al cliente. L'unica condizione era che tutte le modifiche eventualmente effettuate su tali programmi venissero notificate agli sviluppatori. Nacque così la GNU General Public License (GPL), il preambolo del cui manifesto comincia con: ● Le licenze per la maggioranza dei programmi hanno lo scopo di togliere all'utente la libertà di condividerlo e di modificarlo. Al contrario, la GPL è intesa a garantire la libertà di condividere e modificare il free software, al fine di assicurare che i programmi siano "liberi" per tutti i loro utenti. Pag.15 di 65
Gli anni Novanta: Internet, Linux e la Open Source Definition: Benché Internet avesse visto la luce già negli anni '70 è soltanto agli inizi degli anni '90, con la diffusione del protocollo HTTP e la nascita dei primi browser, che Internet cominciò ad essere diffusa, prima in ambito accademico e poi in modo sempre più capillare anche tra semplici privati. All'inizio degli anni Novanta, il progetto GNU non aveva ancora raggiunto il suo obiettivo principale, mancando di completare il kernel del suo sistema operativo (HURD): vi erano tutti i programmi necessari a far funzionare “un sistema operativo” ma non la parte più importante, ossia il kernel, il sistema operativo vero e proprio! Per sopperire a tale mancanza William e Lynne Jolitz riuscirono ad effettuare il porting di UNIX BSD su piattaforma Intel 386 nel 1991. Purtoppo negli anni successivi tale porting si trovò ad affrontare problemi di natura legale che ne ritardarono temporaneamente lo sviluppo. Nello stesso anno (1991), l'insoddisfazione riguardante alcuni applicativi di Minix (sistema operativo unix-like destinato alla didattica, scritto da Andrew Tanenbaum, professore ordinario di Sistemi di Rete all'università di Amsterdam), il desiderio di approfondire le proprie conoscenze sul processore Intel 386 a 32bit (a quell'epoca molto economico e popolare) e l'entusiasmo per le caratteristiche tecniche di UNIX stimolarono Linus Torvalds, studente al secondo anno di informatica presso l'Università di Helsinki, a sviluppare un proprio sistema operativo, imitando le funzionalità di UNIX, su un PC appunto con processore Intel 80386. Nacque così il primo kernel linux. Nella foto Linus Torvalds creatore di Linux. Pag.16 di 65
Torvalds distribuì il proprio lavoro tramite Internet e ricevette immediatamente un ampio riscontro positivo da parte di altri programmatori, i quali apportarono nuove funzionalità e contribuirono a correggere gli errori riscontrati. Nacque così il kernel Linux, il quale fu distribuito fin da subito con la licenza GPL creata anni prima da Stallman. L'unione tra il kernel Linux e il software GNU sviluppato dalla FSF permise finalmente la nascita di un sistema operativo completo ed indipendente. Per questo motivo le persone più puntigliose amano definirlo GNU/Linux e non solo Linux. Linux all'inizio era un semplice emulatore di terminale scritto in C e assembly, senza doversi appoggiare ad un sistema operativo. L'emulatore di terminale avviava e gestiva due thread, uno per mandare segnali alla porta seriale e uno per riceverli; quando poi Linus ebbe bisogno di leggere e scrivere file su disco, questo emulatore fu esteso in modo che potesse gestire un filesystem. Lentamente questo programma si trasformò in un intero kernel in grado di gestire un sistema operativo e Linus iniziò a documentarsi sulle specifiche POSIX, chiedendo assistenza sul newsgroup comp.os.minix. La prima versione del kernel Linux, la 0.01, fu pubblicata su Internet il 17 Settembre 1991 e la seconda nell'ottobre dello stesso anno. Internet dal canto suo, rese possibile la comunicazione tra persone molto distanti in tempi rapidi e a basso costo. Inoltre rese possibile la distribuzione di software direttamente dalla rete, riducendo ulteriormente i costi di duplicazione e le difficoltà a reperire il software stesso. La diffusione dei CD-Rom come supporto privilegiato di raccolte di software, rese possibile il fenomeno delle cosiddette distribuzioni. Linux può essere considerato come il primo vero progetto "Open Source" che faceva affidamento essenzialmente sulla collaborazione via internet per progredire; fino ad allora, anche i progetti di software GNU come Emacs erano stati sviluppati in maniera centralizzata seguendo una linea guida prestabilita da un ristretto numero di persone, in base ai principi ”standard” di ingegneria del software. Agli inizi degli anni Novanta, l'idea delle licenze liberali era rappresentata soprattutto da Richard Stallman e dala sua FSF, ovvero le licenze liberali per eccellenza erano la GPL e la LGPL che però venivano ritenute "contagiose", in quanto a partire da un codice licenziato con la GPL qualsiasi ulteriore modifica doveva avere la stessa licenza. Le idee stesse di Stallman venivano viste con sospetto dall'ambiente commerciale statunitense, il che non facilitava la diffusione del software libero. Per favorire dunque l'idea delle licenze liberali nel mondo degli affari, Bruce Perens, Eric S. Raymond, Ockman e altri cominciarono nel 1997 a pensare di creare una sorta di lobby a favore di una ridefinizione ideologica del software libero, evidenziando cioè i vantaggi pratici per le aziende e coniarono il termine "Open Source". Ciò anche al fine di evitare l'equivoco dovuto al doppio significato di free nella lingua inglese, visto che spesso veniva interpretato come "gratuito" invece che come "libero". La scelta a favore dell'Open Source da parte di alcune importanti imprese del settore come la Netscape, l'IBM, la Sun Microsystems, l'HP e tante altre negli anni successivi, facilitarono inoltre l'accettazione del movimento Open Source presso l'industria del software, facendo uscire l'idea della "condivisione del codice" dalla cerchia ristretta nella quale era rimasta relegata fino ad allora. Venne cioè accettata l'idea che l'Open Source fosse una metodologia di produzione software efficace. Pag.17 di 65
Riassumendo Il software Open Source viene distribuito assieme al proprio codice sorgente e chiunque desideri farlo può studiarlo, modificarlo e migliorarlo a proprio piacimento. La licenza GPL con cui viene distribuito impone che qualunque modifica venga apportata al codice sorgente sia resa pubblica così che tutti possano goderne. Sebbene la maggior parte dei software Open Source oggi in circolazioni siano gratuiti la licenza GPL non impone a nessuno di lavorare gratis. Uno sviluppatore può chiedere un compenso per lavorare su parti di codice Open Source, ma non può nascondere i sorgenti agli occhi di chiunque voglia visionare/modificare il lavoro che ha svolto. Vantaggi/svantaggi tecnici, economici e sociali del modello Open Source: Vantaggi: Tecnicamente parlando: Potendo attingere da un vastissimo bacino di codice sorgente scritto da altri non c'è bisogno di reinventare 1000 volte la ruota, quando qualcosa è già stato fatto si può riusarlo, eventualmente aggiungendo solo le cose che mancano. In questo modo uno sviluppatore può concentrarsi sulla pura innovazione, creando solo cose nuove. Rendendo pubblici i sorgenti si ha la possibilità di ottenere suggerimenti, aiuti, contributi sotto forma di codice e correzione di errori da chiunque si interessi alla visione e all'uso di questo codice sorgente. Il mezzo utilizzato per la comunicazione tra gli sviluppatori che si interessano ad un certo progetto software è pubblico, quindi anche persone incapaci di programmare possono dare un contributo utile segnalando difetti (bug), esponendo la loro idea su come vorrebbero modificare qualcosa o richiedendo nuove funzioni, testando un certo programma in determinate condizioni e riferendo gli esiti. Ma anche scrivendo semplicemente traduzioni linguistiche dell'interfaccia del programma o della sua documentazione o disegnando (se capaci) parti grafiche come loghi, icone, etc. In questo modo si va a creare attorno a un progetto una forza lavoro notevole o meglio, se il progetto cattura l'attenzione della comunità si potrebbero avere decine, centinaia o migliaia di menti che scrivono codice, effettuano test e bugfix volontariamente. Commercialmente parlando: Partiamo dal presupposto che oggi il mercato dell'informatica è predominato da giganti dal passato il cui potere economico è di una vastità impressionante. Nessuna azienda o programmatore, per quanto brillante, oggi riuscirebbe mai ad emergere o a farsi notare in un mercato del genere dove i soliti nomi noti appaiono sui giornali e sulla TV tutti i giorni. Se mai una piccola ditta cominciasse a produrre qualcosa di innovativo, singolare e competitivo, immediatamente catturerebbe l'attenzione di questi giganti, che con ogni probabilità avranno tutto l'interesse ad acquisire questa piccola ditta per possedere la sua innovazione prima di altri. O a schiacciarla direttamente perché scomoda. Quindi oggi è sostanzialmente impossibile riuscire ad avviare un'attività che vive solo sugli introiti prodotti dalla vendita di software Closed. Considerando che tolti i giganti restano solo le formiche: Si può vivere e guadagnare benissimo con l'Open Source, basando i propri introiti non sulla vendita di una scatola con dentro un CD ma sul valore aggiunto del proprio lavoro. Un'azienda che nasce e sposa l'Open Source vivrà vendendo la propria mano d'opera e la propria esperienza e competenza nel settore informatico, fornendo ai propri clienti soluzioni software confezionate su misura e mano d'opera specializzata per effettuare l'installazione e l'assistenza software, comprendendo anche eventuali personalizzazioni su programmi. E' così che sono nate e vivono diverse aziende che producono soluzioni basate su Linux, le così dette “distribuzioni” che non sono altro che sistemi operativi basati su Linux (totalmente standard e compatibili con altri Linux) aggiunti di piccole personalizzazioni grafiche, tools di amministrazione e configurazione Pag.18 di 65
che spesso sono unici e specifici per ogni diversa distribuzione. Tra queste ditte ce ne sono anche di molto grandi e ricche (a dimostrazione che l'Open Source può essere un business valido) tra cui menziono: ● RedHat (produttrice di RedHat Enterprise Linux) ● Novell (produttrice di openSuSE, SuSE Linux Enterprise Desktop e Server) ● Mandriva (produttrice di Mandriva Linux) ● Canonical (produttrice di Ubuntu Linux) ● Tante altre... Ma non solo grosse società che producono distribuzioni Linux possono vivere bene. Anche piccole ditte, artigiani e liberi professionisti possono trarre vantaggio da questo mondo. Tutte le distribuzioni Linux sono liberamente scaricabili da internet, ovviamente chi le scarica gratuitamente (al contrario di chi fa un contratto di assistenza pagando) non ottiene nessun supporto tecnico da parte del produttore e deve quindi arrangiarsi, ma se è in grado di arrangiarsi, viene da se che, avrà in mano uno strumento potentissimo e soprattutto libero e gratuito. Anche chi sviluppa software può godere della comunità che sta dietro a Linux: immaginiamo voi abbiate una piccola ditta che sviluppa un software gestionale Open Source, il vostro guadagno non verrà dalla vendita del software (nemmeno se fosse closed) ma bensì dalla vendita dell'assistenza presso i vostri clienti, e la vendita della vostra mano d'opera per modificare o adattare lo stesso programma alle specifiche esigenze del cliente. Non avrete nessun danno se qualcuno a 100 chilometri o dall'altra parte del mondo ha preso il vostro programma e sta facendo con esso il vostro stesso lavoro, tanto il vostro campo d'azione non arriva così lontano. Al contrario, trarrete un vantaggio da ciò, perché se le altre persone che hanno adottato il vostro software apporteranno modifiche e miglioramenti interessanti al codice sorgente voi ne verrete in possesso gratuitamente per la natura stessa della licenza GPL. Ma ingrandiamo lo scenario, facciamo finta che voi siate una ditta molto più grande, con una copertura internazionale come RedHat o Novell, in ogni modo il fatto che i vostri “concorrenti” possano mettere mano al vostro codice sorgente non vi disturberà in quanto prima di tutto loro vedono il vostro codice come voi potete vedere il loro, in secondo luogo i clienti sono fidelizzati a voi, ai vostri servizi e alla vostra capacità tecnica. Al cliente non importa niente se il software che gli vendete è liberamente scaricabile da internet, il cliente da solo non è in grado e non ha le risorse umane o tecniche per fare a meno di voi. Un'industria automobilistica vuole pensare a produrre auto e non a gestire la propria rete e i propri server, per questo assume delle aziende specializzate. Inoltre non è nemmeno una cosa semplicissima migrare un'intera rete da una distribuzione ad un'altra. Una ditta ha bisogno di stabilità e quando le cose vanno è insensato e costoso cambiarle. Socialmente parlando: Molti dei vantaggi sociali dell'Open Source li ho già elencati come vantaggi tecnici e commerciali, si può aggiungere che l'Open Source è una grande cosa perché è la pura condivisione del sapere. Chiunque lo desideri può studiare ed imparare il funzionamento di qualsiasi software, contribuendo al suo progresso. L'Open Source è immortale: ad oggi si stima che siano oltre 30 milioni le persone che contribuiscono alla sua crescita (nemmeno Microsoft con il suo immenso patrimonio potrebbe mai stipendiare così tante persone), singoli individui, piccoli gruppi e gruppi più grandi finanziati o indipendenti, università, aziende piccole, medie e grandi, ricercatori, etc contribuiscono ogni giorno al suo progresso. Nessuno, nemmeno Microsoft può mettere fine a questo movimento perché è troppo grande e non è centralizzato, non c'è nessuno da “assorbire” o fare fallire, se anche Microsoft fermasse una singola azienda o un gruppo di sviluppatori che produce un software molto apprezzato dagli utenti Pag.19 di 65
(quindi scomodo), tutto il codice prodotto rimarrebbe a disposizione della comunità e ci sarebbe subito qualcuno in un'altra parte del pianeta che ne prenderebbe le redini proseguendo il lavoro abbandonato da altri. Inoltre sono anni che giganti come IBM, Novell, SUN, e tanti altri, si interessano al fenomeno, finanziando ricerca e sviluppo di altissimo livello su Linux, in quanto è molto più conveniente che svilupparsi da soli il proprio sistema operativo. Tenete conto che TUTTI i più grandi super-computer attualmente in funzione usano Linux, super-computer al servizio della scienza medica, della ricerca tecnologica, astronomica, chimica, fisica. Ma anche i super-computer utilizzati per creare i film di animazione che vanno tanto al cinema di questi tempi. Campi applicativi di Linux: Aderendo perfettamente agli standard POSIX (standard che definiscono come deve essere strutturato un sistema UNIX) ed essendo liberamente modificabile da chiunque, il sistema Linux ha maturato una enorme versatilità. Praticamente può essere modificato ed adattato per funzionare su qualsiasi dispositivo che abbia una qualsiasi specie di CPU a 32bit all'interno. Si può trovare Linux non solo su normali PC da casa e da ufficio, ma anche su Server, o super-computer. Su telefoni cellulari, console da gioco (GP2x, Playstation 2 e 3), piccoli apparati di rete come router, riproduttori multimediali da salotto, lettori DVD/Divx, decoder satellitari. E' stato usato sullo shuttle, in satelliti artificiali per telecomunicazioni e anche in sonde spedite nelle profondità dello spazio. E' stato usato su speciali equipaggiamenti medici robotizzati capaci di effettuare operazioni chirurgiche delicatissime. E' anche usato nell'automazione dell'industria pesante. Altri sistemi Open Source: Open/Net/Free/BSD: Sono implementazioni di UNIX esattamente come Linux, con esso condividono la quasi totalità delle librerie e dei software GNU, ma hanno un kernel totalmente differente, BSD appunto. La comunità che c'è dietro è molto più piccola di quella Linux in quanto la licenza con la quale viene distribuito questo kernel è considerata da molti assurda ed inaccettabile. La licenza si chiama come il sistema “BSD”. La licenza BSD è troppo liberale, più liberale della GPL, consente a chiunque di prendere il codice sorgente, modificarlo in privato, di cambiare nome al programma e di venderlo come prodotto Closed Source, senza rendere nulla alla comunità, senza obbligo nemmeno di riconoscere la paternità del prodotto ai veri sviluppatori. Cioè io potrei essere la Apple e potrei prendere BSD, farne il porting per il mio hardware, approfittare della mano d'opera gratuita della comunità che sviluppa e migliora il codice. Quando il grosso del lavoro è stato fatto dalla comunità e quello che ne sta uscendo mi soddisfa potrei chiudere completamente il codice continuando a sviluppare in privato, chiamarlo Mac OSX e venderlo come mio nuovo rivoluzionario sistema operativo, Closed Source. Senza rendere una sola riga di codice alla comunità e senza dire ai miei clienti che il sistema non è frutto del mio sacco se non per la parte grafica, ma che è frutto del lavoro di una comunità Open Source. Questo è vero, Mac OSX ha alla base BSD, ma Apple loda se stessa per aver creato qualcosa che non è suo. Con la licenza GPL un abuso simile non sarebbe possibile, per questo molti sostenitori dell'Open Source non approvano la licenza BSD. Pag.20 di 65
Perché Linux e l'Open Source sono un pericolo per Microsoft: Microsoft ha sempre basato il suo business sulla vendita di licenze software, facendosi pagare profumatamente per ogni copia del suo Windows, di Office e di tutti gli altri suoi prodotti. Non ha mai erogato servizi. Gli utenti comprano la scatola, pagano, e si arrangiano. Chi volesse assistenza deve pagare a Microsoft contratti aggiuntivi, inoltre l'assistenza non prevede assolutamente che qualche particolare dei software venga modificato su specifiche necessità dell'utente. Attorno a questo business sono nate tantissime aziende che offrono supporto su prodotti Microsoft; immaginiamo semplicemente i tecnici che si fanno pagare per riformattare e reinstallare il vostro PC quando Windows si riempe di virus e non va più. Solo che questi non sono soldi che vanno a Microsoft, ma alle ditte private che fanno assistenza. Per Microsoft sarebbe impossibile passare al modello open. Inoltre gli è impossibile sopprimere Linux, come si è detto in precedenza, non c'è nessuno in particolare da far fallire, da comprare o da corrompere. L'Open Source è l'unica cosa che riesca ad intaccare il suo monopolio. Per queste ragioni Microsoft teme molto questo nemico impalpabile, e cerca di attaccarlo, di minacciare i suoi utenti e la comunità ogni volta che ne ha occasione. In passato Steve Ballmer (braccio destro di Bill Gates) arrivò a dichiarare che Linux era un cancro che infettava qualsiasi cosa toccasse, riferendosi alla natura della licenza GPL come “Virale”. Dicendo anche che preferiva BSD (ovviamente perché BSD permette di copiare codice a sbaffo, per esempio lo stack tcp/ip fino a Windows 2000 era pessimo, poi su XP venne copiato quello di BSD con un netto miglioramento). Il problema di questi continui attacchi verbali contro Linux è che si ritorcevano contro Microsoft stessa, quegli utenti (grandi aziende, enti e governi) che erano indecisi se passare a Linux o restare con Windows, di fronte a tanta arroganza decidevano il più delle volte per Linux. Allora Microsoft cominciò ad effettuare attacchi trasversali, senza esporsi direttamente. Uno dei più eclatanti fu quello del caso SCO: SCO era una società che in un passato remoto commercializzava un sistema UNIX (SCO UNIX) e da anni distribuiva una sua distribuzione Linux (SCO openlinux). SCO un bel giorno se ne uscì dicendo al mondo intero che gli sviluppatori Linux avevano copiato spudoratamente buona parte del codice di SCO UNIX, codice che era di sua proprietà e di cui deteneva il copyright. Minacciando l'intera comunità di ritorsioni legali e avviando una causa legale contro IBM che riteneva una delle maggiori responsabili del riversamento in Linux della sua proprietà. Anche IBM in passato possedeva una sua versione di UNIX (AIX). Anni prima di questa vicenda IBM aprì alla comunità Linux diverse tecnologie contenute in AIX. Lo scopo di IBM era quello di abbandonare lo sviluppo interno di AIX per passare a Linux, per farlo però bisognava prima che su Linux fossero presenti determinate tecnologie necessarie per far funzionare i suoi mainframe. SCO disse che il codice di AIX regalato alla comunità era copiato da SCO UNIX. La causa legale durò 4 anni e portò SCO a spendere il suo intero capitale in avvocati. Si scoprì che dietro tutto questo c'era un'anonimo finanziatore che erogava soldi per permettere a SCO di non andare a fondo, continuando ad alzare polveroni ovunque, minacciando chiunque, accusando Linux e la sua comunità di cose completamente infondate. SCO poi si rifiutava continuamente di fornire prove a sostegno delle sue accuse contribuendo a mantenere un'aria di incertezza tra gli utenti che in una certa percentuale evitavano Linux per paura di ritorsioni future. Si scoprì che con buona probabilità i finanziamenti provenissero da Microsoft. Pag.21 di 65
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