Corso di Economia delle Istituzioni - prof. Vincenzo Visco Comandini Università di Roma "Tor Vergata"
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Corso di Economia delle Istituzioni prof. Vincenzo Visco Comandini Slides no. 3 La teoria dei Costi di Transazione Università di Roma “Tor Vergata” anno accademico 2020-2021
Transaction Cost Economics le principali questioni su cui l'economia dei costi di transazione (Transaction Cost Economics, TCE) fornisce un contributo positivo alla disciplina economica: 1) la descrizione degli attori umani, ovvero la teoria della razionalità limitata (slides 2-32) 2) il processo di trasformazione nella transazione economica (slides 33-35) 3) il processo di adattamento evolutivo delle organizzazioni economiche e delle istituzioni (slides 36-40) 4) l'unità elementare di analisi (slides 41-46) 5) l'approccio comparato e il criterio di rimediabilità (slides 47-49) 6) la dicotomia formale - informale nelle organizzazioni (slides 50-51) 7) la path-dependence (slides 52-57) 2
1. La razionalità limitata degli attori umani L'assunzione di comportamento iper-razionale degli individui dell’economia neoclassica ortodossa va sostituita da condizioni cognitive meno stringenti concetto di razionalità limitata: gli attori umani sono intenzionalmente razionali (credono di essere razionali), ma in pratica lo sono solo in modo limitato. Il premio Nobel Herbert Simon propose di sostituire il criterio di massimizzazione dell'utilità con quello di massimizzazione della soddisfazione: l'individuo cerca solo di trovare un corso di azioni per lui sufficientemente buono. L'individuo si comporta in modo da massimizzare non la propria utilità “oggettiva” (che spesso non conosce), ma solo la probabilità di trovare un corso di azioni accettabile. 3
L’economia comportamentale (Thaler, 2015) ha sistematizzato le differenze fra i modelli di scelta della teoria neoclassica e quelli del mondo reale. Il modello economico standard assume che l’individuo sia interamente razionale (o almeno si comporta come se lo fosse) con un sistema di decisioni consce, basato su procedure ma lento. Se noi usassimo questo sistema (che chiamiamo logico-razionale) in ogni decisione quotidiana non concluderemmo quasi mai nulla, perché nel mondo reale è quasi sempre richiesta rapidità. Il modello decisionale dell’economia comportamentale, invece, assume che nelle scelte l’individuo si sforzi di semplificare gli aspetti cognitivi usando un diverso sistema (che chiamiamo emotivo), in cui le decisioni sono basate su come percepiamo il fenomeno (per via intuitiva, istintiva, riflessa o consuetudinaria). Es. Stefano vive a Londra ed è una persona tranquilla che pensa solo a sé stessa. Qual è la sua occupazione? Pilota d’aereo, bibliotecario o addetto alle vendite? Per rispondere alla domanda ci costruiamo immediatamente un’immagine mentale di Stefano (sistema emotivo) mentre non usiamo la complessa statistica necessaria per giungere ad una conclusione razionale (sistema logico-razionale). 4
Il sistema emotivo secondo Thaler (2015) è basato su fattori distorcenti le scelte razionali, fra cui: • le nostre credenze, che colorano le modalità con cui percepiamo il mondo, richiamano eventi e valutano le nostre capacità; • l’avversione al rischio, in cui consideriamo più le perdite che i guadagni equivalenti conseguenti ad una certa azione, e quindi reagiamo in modo diverso a seconda di come l’informazione è presentata (effetto inquadramento); • la sovrastima delle nostre reali capacità (eccesso di ottimismo); • i nostri problemi di autocontrollo. Il modello emotivo ci può spingere alla tentazione (es. mangiare compulsivamente una barretta di cioccolata) mentre quello logico-razionale ci indicherebbe la corretta soluzione di lungo periodo (fare una dieta). 5
Un esempio di irrazionalità viene dall’economia cognitiva (Camerer, 2000; D. Kahneman e A. Tversky, 2000) che descrivono il caso dei tassisti, che tendono spesso a non massimizzare il profitto: hanno in mente un certo target di guadagno giornaliero, raggiunto il quale si fermano anche quando potrebbero guadagnare di più. L'assunzione di comportamento sempre razionale è stata falsificata empiricamente attraverso sperimenti che hanno mostrato la sua erroneità. L'economia può allora essere considerata una scienza come quelle “esatte” (medicina, biologia, matematica, fisica, ecc.)? O invece presenta caratteri peculiari sotto il profilo epistemologico (dal greco episteme, verità: il termine denota oggi le questioni di filosofia della scienza)? Il filosofo della scienza Karl Popper ha proposto il criterio di falsificabilità quale prova della scientificità di una teoria, che deve sempre essere sottomessa ad una prova empirica che verifichi la sua verità. Carlo Ginzburg sostiene che il pensiero occidentale è sempre stato basato sul concetto di scienza, una linea che da Aristotele arriva a Lorenzo Valla, che dimostrò logicamente la falsità della donazione di Costantino. 6
Il ruolo della narrativa Akerlof in un suo saggio (2016) studia l'importanza della narrazione nel meccanismo di formazione delle decisioni. La narrazione (come “ci raccontiamo” un certo evento) è una delle modalità salienti per focalizzare l'attenzione su un determinato punto e insieme escludere gli stimoli ambientali estranei: senza attenzione ed esclusione non possiamo elaborare le informazioni in modo efficiente. L'attenzione non è il risultato di massimizzazione dell'utilità, perché gli individui hanno risorse cognitive limitate: quelle disponibili sono interamente utilizzate per effettuare confronti fra scelte alternative La narrazione è quindi in primo luogo uno strumento efficace di focalizzazione della nostra attenzione. 7
La narrazione, fornendo la giustificazione psicologica delle nostre azioni, svolge un ruolo fondamentale nella formazione delle decisioni economiche, perché: • favorisce la comprensione dell'ambiente in cui avviene la decisione • focalizza l'attenzione su eventi particolari • rendendo salienti alcune relazioni causali, aiuta a predire gli eventi • motiva le azioni, assegna ruoli e identità sociali • stabilisce e mantiene le relazioni di potere • istruisce le persone sulle norme sociali da applicare • influenza i nostri obiettivi per ogni data valutazione dell'ambiente. Esempi di narrazioni aberranti ma socialmente condivise: Øl'ideologia del socialismo nella Russia post-rivoluzione, che spiegava la carestia con il ruolo controrivoluzionario dei kulaki (piccoli proprietari di terra); Øil nazismo, che individuava negli ebrei i responsabili del malessere economico e sociale della nazione tedesca; Øoggi l'ideologia che individua negli immigrati la causa della mancanza di lavoro e del degrado sociale: a fronte di dati evidenti (23.527 sbarchi di immigrati nel giugno 2017, solo 782 nel sett. 2018), in Italia la % dei preoccupati é salita dal 35% al 45% 8
Secondo Fukuyama (Identità. La ricerca della dignità e i nuovi populismi, 2019) il bisogno di riconoscimento della propria identità, per vasti strati sociali oggi feriti dalla crescente emarginazione dovuta alla globalizzazione vissuta come oltraggio e mancanza di rispetto, genera risentimento (gilet gialli, indignados, allevatori sardi, disoccupati) che il populismo con i suoi messaggi semplici riesce a catturare. Questo bisogno prevale sulla razionalità economica degli individui di bassa estrazione culturale, senza peraltro metterne in discussione i presupposti perché per loro il denaro rimane un fondamentale valore di riconoscimento sociale, e li rende particolarmente aggressivi nei confronti dei ceti più abbienti e acculturati, generando forme perverse di elogio dell’ignoranza. Il precedente governo, nominando Lino Banfi rappresentante italiano all’UNESCO, strizzava l’occhio a questi soggetti, rinforzandone le convinzioni anti-cultura e anti- competenza. L’Italia è il paese al mondo con più siti protetti dall’UNESCO! 9
Recenti studi di psicologia applicata all’economia (Rabin, 1998) mostrano che le preferenze, cioè le scelte degli individui, variano in relazione ai modi in cui uno stesso problema viene presentato. Modalità diverse con cui viene presentato uno stesso problema spingono i decisori a cambiare comportamento anche quando il set delle informazioni e le opzioni di scelte sono medesime: in questo caso si ha effetto framing (o inquadramento). L'effetto inquadramento è a sua volta suddiviso in due componenti, peraltro non perfettamente distinguibili sotto il profilo concettuale: a) valenza, quando le stesse informazioni vengono diffuse sotto luce positiva o negativa; b) effetto inquadramento puro, quando i soggetti sono posti di fronte a due alternative, presentate come diverse anche se sono di fatto la stessa. In questo contesto, se si è in presenza di due diverse definizioni di uno stesso problema, queste ultime sono dette equivalenti sotto il profilo logico ma non equivalenti sotto il profilo della trasparenza psicologica. 10
Test di economia sperimentale hanno dimostrato che rappresentazioni diverse di uno stesso problema danno luogo a risultati diversi Due giochi di dilemma del prigioniero con identiche istruzioni e pagamenti producono risultati differenti a seconda che la loro definizione sia un gioco di comunità oppure gioco di Wall Street, ovvero se l'altro giocatore venga definito come partner oppure avversario: il tasso di cooperazione risulta costantemente più alto nel primo rispetto al secondo In uno studio sperimentale di Tversky e Kahneman (1981) ad alcuni soggetti veniva presentato un ipotetico programma per combattere una malattia di origine asiatica; ad un gruppo l'obiettivo veniva espresso in termini positivi (numero di vite salvate) e all'altro in termini negativi (numero di decessi). Ad entrambi veniva poi chiesto di scegliere fra due alternative con identici valori attesi ma con diverso grado di rischiosità. L'esperimento mostrava che la maggioranza dei soggetti a cui il problema era stato presentato in termini positivi risultava avversa al rischio, mentre la maggioranza di coloro a cui lo stesso problema era mostrato in luce negativa risultava optare per la scelta più rischiosa. 11
La comunicazione istituzionale sulla pandemia covid-19 ha fino ad oggi ignorato le indicazioni di Tversky- Kahneman, avendo atteso 3 mesi prima di mostrare dati sulle vite salvate anziché sui morti 12
Valore soggettivo utilità L'avversione al rischio (Kahneman) Ug -500€ guadagno Il valore di una perdita di 500 € viene percepito come maggiore +500€ rispetto al valore di un guadagno di 500 €. ovvero, l'intensità del dispiacere per la perdita di 500 € è maggiore Up dell'intensità del piacere per la vincita di 500 €. 13
Distinzione fra economia sperimentale ed economia comportamentale: • la prima usa gli esperimenti per studiare il comportamento umano nei contesti decisionali. Gli esperimenti sono basati sulla riproducibilità grazie ad un controllo stretto dei fattori ambientali (tecnologia, reddito iniziale, spazio d'azione, tempo, informazioni disponibili, preferenze) che influenzano le scelte della gente • l'economia comportamentale non abbandona l'approccio di quella tradizionale, non cerca modelli nuovi ma solo modelli parsimoniosi applicabili in contesti diversi Esperimento degli snack: in 2 diverse drogherie, un campione di consumatori sceglie fra 6 possibili marche lo snack preferito, offerto gratuitamente. Nella drogheria 1, consumatori scelgono la marca preferita all'inizio di ogni settimana, nella drogheria 2 possono scegliere più volte nel corso della settimana. Nella drogheria 1 solo il 9% cambia marca, nella drogheria 2, il 64%. E' violata l'assunzione di preferenze coerenti e stabili 14
Esperimento dei biglietti a teatro: Ad un primo gruppo di soggetti viene formulata la seguente domanda: “immaginate di aver acquistato un biglietto per il teatro per $10; il giorno dello spettacolo vi accorgete che lo avete perso. Ricomprereste il biglietto?” Il 54% degli intervistati risponde NO. Ad un secondo gruppo di soggetti viene chiesto: “immaginate di aver deciso di andare a teatro; appena arrivati sul posto vi rendete conto di aver perso una banconota da $10. Comprereste il biglietto?”. L'84% degli intervistati risponde SI Perché questa diversità di comportamenti? Thaler la interpreta come tendenza dell'individuo a definire un sistema psicologico di contabilità che influenza le sue scelte: l'individuo tende a creare limiti di bilancio specifici per ciascuna categoria di consumo, classificandoli in veri e propri conti (a cui si associano diverse disponibilità a pagare o propensione al consumo). Un proverbio pugliese dice: “sparagna ‘e centesime e jetta ‘e centinare” 15
La Nudge theory, ovvero la teoria dell'orientamento (“aiutino” occulto) •La teoria Nudge [R. Thaler and C. Sunstein, Nudge: Improving Decisions About Health, Wealth, and Happiness, 2008] sostiene che applicazioni semplificate e suggerimenti indiretti (anche occulti) riescono ad influenzare motivazioni, incentivi e decisioni di gruppi e individui che debbono adeguarsi a determinate norme •“Il nudge [..] riguarda qualsiasi aspetto di un certo set di scelte che altera in modo prevedibile i comportamenti degli individui senza porre vincoli o divieti o cambiamenti ai loro incentivi economici. Per essere realmente nudge, l'intervento deve essere facile, poco costoso e non obbligatorio” Esempi di nudge: • In un programma di educazione alimentare finalizzato a ridurre l’assunzione di calorie, ai consumatori in fila alla cassa in un supermercato viene posta all’altezza dei loro occhi frutta fresca e non il junk food (merendine , caramelle, cioccolata) • Anziché appendere cartelli vessatori e sgrammaticati (lasciare i bagni puliti come sono), disegnare l’immagine di una mosca all’interno degli urinatoi degli uomini (Schipol Airport ad Amsterdam) 16
Esempi di nudge: • Facilitare il pagamento delle tasse (Behavioural Insights Team, UK Government). Una lettera dell'ufficio delle imposte di sollecito di pagamento mostra il link ad un sito dove il contribuente può scaricare il modulo per pagare l'arretrato. L'efficacia della lettera è stata aumentata del 33,6% consentendo al contribuente di cliccare direttamente sul link del modulo e inserendo nel testo uno dei seguenti messaggi fra loro alternativi: Ø “nove cittadini su dieci pagano la tassa nei tempi previsti (35,1%) Ø “nove cittadini su dieci della tua città pagano la tassa nei tempi previsti” (35,9%) Ø “nove cittadini su dieci con un debito simile al tuo pagano la tassa nei tempi previsti, ma tu non l'hai fatto” (37.2%) (n=51.086) Non sorprendentemente, effetto zero per il 5% dei contribuenti più ricchi Nudge può essere più efficace delle istruzioni e delle leggi applicate in modo tradizionale, ma è indubitabilmente una manipolazione 17
Gioco del prendere o lasciare: Pietro riceve 10 € da dividersi con Rita, e le fa un'offerta; Rita decide se accettare o rifiutare, nel qual caso nessuno prende nulla per semplicità ipotizziamo Pietro formuli solo due possibili proposte: 1° Pietro 8€, Rita 2€ 2° Pietro 5€, Rita 5€ Teoria economica predice che Rita accetterà qualsiasi proposta, perché 2€ è meglio che nulla Realtà mostra che non è vero: se proposta 2° è accettata al 100%, proposta 1° è accettata al 59,2% (sale a 80% se la regola è spiegata prima del gioco) Perché? Invidia, frustrazione, senso di equità (fairness) incidono sulle scelte di Rita (preferisco non avere nulla pur di punire il mio partner che si è comportato male (grievance) Biblio: A. Riedl, Behavioral and Experimental Economics Can Inform Public Policy: Some Thoughts, CESIFO Working Papers, december 2009 18
Gioco del prendere o lasciare: evidenze di neuroeconomia 1 Un gioco simile è stato riproposto in laboratorio dal gruppo di ricerca di de Quervain (2004) in cui i giocatori venivano monitorati con strumenti di rilevazione delle attività celebrali Pietro e Rita ricevono ciascuno 10 € con possibilità di aumentarli se si fidano l'uno dell'altra e hanno una dotazione generale da cui possono attingere Se Pietro si fida e dà a Rita 10 € resta senza nulla, ma Rita quadruplica (10 x 4 = 50€) il suo guadagno Rita ora può decidere se smezzare (25€) il suo guadagno con Pietro La sua è una scelta fra egoismo e reciprocazione Pietro, nel caso Rita non sia reciprocatrice, può assegnarle una penalità al turno successivo del gioco, prendendo a prestito 1 €, ma ogni € di penalità che le infligge gli costa il doppio (2 €) per il turno successivo 19
Gioco del prendere o lasciare: evidenze di neuroeconomia 2 Al secondo turno, se non c'è stata reciprocazione, la dotazione è quindi Pietro 8 € e Rita 9 €, ovvero Pietro perde di più ma ha la soddisfazione di punire Rita A questo punto il cervello di Pietro viene monitorato con la tecnica della tomografia a emissione di positroni, in particolare l'area del nucleo caudato, che si attiva nei soggetti che manifestano forte desiderio di punire La punizione diventa fonte di soddisfazione Kosfeld e colleghi (2006) hanno osservato che facendo inalare ossitocina a Pietro e Rita, si facilita la relazione, ma mentre il primo aumenta sempre la fiducia nei confronti della seconda, la seconda non fa sempre altrettanto (non garantisce quindi il risultato) 20
Gioco del prendere o lasciare: evidenze di neuroeconomia 3 Knoch e colleghi (2007) ha utilizzato la tecnica della stimolazione magnetica transcranica per colpire la corteccia prefrontale dorsolaterale (inibendola con impercettibili onde magnetiche) Knoch ha osservato che la metà dei soggetti inibiti accettava sempre l'offerta minima, mentre un'elevata percentuale dei non inibiti tendeva sistematicamente a rifiutare l'offerta bassa I primi passavano molto tempo a valutare pro e contro delle offerte, ma alla fine accettavano quella bassa. Ammettevano di sapere di venire imbrogliati, ma non sapevano resistere alla tentazione di fare soldi facili. Quindi in questo esperimento il senso della giustizia rimane intatto, ma sono lesi i comportamenti che servono al rafforzamento sociale dell'equità 21
Gioco del prendere o lasciare: evidenze di neuroeconomia 4 Dagli esperimenti, anche grazie alla scoperta di Rizzolatti e Gallese dei neuroni specchio che si attivano sia quando si compie una certa azione sia quando la si osserva compiuta da altri, sta emergendo che Esiste una correlazione funzionale fra punizione e gratificazione. Quest'ultima non è il frutto di un'oscura disposizione mentale, ma un comportamento motivante, ossia un incentivo La decisione di punire gli individui antisociali è dunque comportamento socialmente vantaggioso, profondamente radicato nei circuiti celebrali del piacere, è impegno morale e affettivo verso la giustizia Per realizzare la giustizia va trovata una sintesi fra: • Emozioni • Decisioni razionali • Decisioni viscerali 22
La fragilità dell’altruismo e dell’onestà Il gioco del prendere o lasciare (anche chiamato in gergo economico il gioco del dittatore) mostra la fragilità dell’altruismo. Ai due giocatori Pietro (che propone) e Rita (che deve solo accettare) vengono mostrati due possibili stati del mondo 1 e 2 : stato 1 stato 2 A B A B (6,1) (5,5) (6,5) (5,1) Pietro all’inizio del gioco non sa se prevarrà il primo o il secondo stato. L’arbitro del gioco chiede a Pietro se vuole sapere (senza costi) quale dei due stati prevarrà. Un giocatore razionale lo dovrebbe sempre chiedere. Se Pietro è altruista con questa info sceglierebbe infatti B nello stato 1 e A nello stato 2. Nella realtà sperimentale, emerge che spesso Pietro non chiede di sapere e sceglie A in entrambi gli stati, giustificando la scelta egoista con l’argomento che esiste uno stato che non penalizza Rita, in realtà per non dover scegliere fra egoismo e altruismo. E’ ciò che facciamo quando attraversiamo la strada per non dover passare davanti a chi ci chiede l’elemosina 23
Il gioco dei lavoratori e degli imprenditori 1 Un gruppo di soggetti volontari viene suddiviso fra imprenditori (acquirenti) e lavoratori (venditori) Ipotizziamo che un imprenditore assuma un lavoratore che fa uno sforzo e in cambio di un salario w, e che il suo profitto sia π = 30 + 10 e – w 1
Differenze fra teoria neoclassica e realtà 10 9 8 Sforzo medio profuso 7 6 5 4 3 2 1 1-20 21-40 41-60 61-80 81-100 salario medio ricevuto Comportamento predetto dalla teoria neoclassica Comportamento verificato dagli esperimenti 25
Il gioco dei lavoratori e degli imprenditori 2 Nella realtà avviene uno scambio di regali fra soggetti a cui piace aderire all'accordo, anche quando potrebbero abusare o violarlo Nella Pubblica Amministrazione italiana, invece, si conferma la teoria neoclassica: bassi salari per sforzi minimi (anche perché non ci sono rischi di licenziamento) Sta quindi emergendo una specializzazione della neuroeconomia: • L'economia cerca di cogliere i comportamenti osservabili, preceduti e predeterminati dal coordinamento/competizione esistente nelle diverse zone del cervello (ex-post) • La neuroeconomia cerca di scoprire i meccanismi di lotta/armonia che precedono i comportamenti osservabili (ex-ante) 26
Altre distorsioni psicologiche umane caratteristiche della razionalità sono attive nei processi decisionali, specialmente in politica e sui social network, fra cui: 1. Il bias di conferma 2. L’effetto Dunning-Kruger (ottusità + incompetenza) 3. Esibizionismo (il bisogno di piacere) e Voyeurismo (osservare qualcosa o qualcuno senza essere osservati) 4. L’indistinzione fra competenza professionale e conoscenza fai-da-te 5. La sensitività alle teorie cospirative 27
1. Il bias di conferma E’ un processo mentale che si forma quando un individuo, nel cercare, selezionare e interpretare informazioni, presta più attenzione a quelle che confermano le sue opinioni o credenze, ma ignora o nega quelle che le contraddicono. Tale fenomeno è più forte nelle discussioni che implicano forti emozioni o credenze ben radicate. Le opinioni politiche polarizzate o controverse, come il movimento no-wax o la negazione del cambiamento climatico generato dall’uomo, sono spesso basate su bias di conferma. Ma riguarda anche credenze religiose controverse ma molto diffuse come Padre Pio o l’apparizione della Madonna a Medjugorje. 28
2. L’effetto Dunning-Kruger : più sei incompetente ed ottuso, più pensi di essere bravo Dunning e Kruger (1999) definiscono gentilmente questi individui come “incompetenti” o “non specializzati”. Fanno errori e compiono scelte sbagliate come tutti noi, ma la loro incompetenza li rende del tutto ignari della loro ignoranza. Ognuno di noi spesso sopravvaluta le proprie capacità, ma gli individui affetti da questa sindrome, se sono incompetenti e non istruiti, mancano di una competenza psicologica cruciale, chiamata metacognizione, cioè la capacità di riconoscere attraverso l’osservazione di sé stessi quando falliamo in qualcosa, in modo da fare un passo indietro e cambiare opinione e/o modo di ragionare. Un bravo regista di film, un direttore d’orchestra o un cuoco si accorgono subito quando un pezzo del proprio lavoro non va o non funziona, non così gli ottusi- incompetenti, fermamente convinti di fare un buon lavoro, in realtà pessimo. La profilatura degli utenti sui social network durante le campagne elettorali costituisce un’ottima opportunità per influenzare questi profili psicologici (sono molti) con semplici messaggi mirati che rinforzano le loro opinioni sbagliate. Per loro, nessun fatto potrà mai farli cambiare opinione. 29
3. Esibizionismo e Voyeurismo. Questi comportamenti, comuni nella società umana fin dalla sua nascita, stanno oggi diventando molto popolari nelle comunità dei social media (Vantarsi sui Social Media) realizzazione di sé 30
4. L’indistinzione fra competenza professionale e conoscenza fai-da-te I social media creano una falsa coscienza di uguaglianza, determinata dalla disponibilità del mezzo (Nichols, 2017). Ho un account Facebook o Twitter, anche tu, quindi siamo pari. Un economista illustre, una scienziato, la zia Adalgisa, tuo cugino, tutti hanno un account e quindi ogni loro opinione è altrettanto valida, che consente agli ignoranti di rispondere alle obiezioni sulle loro spesso folli tesi con un «questo lo dice lei». Uno studio di psicologia UCL mostra che la gente non legge veramente gli articoli che trova on-line: dà una rapida occhiata alle prime frasi e poi passa oltre, perché cerca un risultato immediato e divertente. Informarsi su Internet non equivale quindi allo studio approfondito di una questione, che resta competenza dei professionisti. Gli amatori sono diversi dai professionisti: i secondi usano la competenza ogni giorno, i primi in modo sporadico solo quando sono interessati. Un hobby non è uguale ad una carriera. I social media – purtroppo – grazie all’anonimato nascondono la reale competenza di chi scrive, e appiattiscono il significato di ciò che è scritto. 31
Si considerino queste tre frasi che possiamo trovare su qualche social: 1) Il siriano Bashar Al Assad userà armi chimiche nel 2014 la frase è chiaramente vera o falsa, ma non è un’opinione 2) Perché Bashar Al Assad dovrebbe usare armi chimiche? è domanda che richiede una spiegazione, non è un fatto 3) Cosa dovrebbe fare l’Italia se Bashar Al Assad usasse armi chimiche? è domanda diversa che richiede un’altra spiegazione I social tendono a fondere e appiattire le tre frasi, e trasformano un problema chiaramente complesso in un sondaggio con un tasto di opzioni che fornisce risposte rapide (I Like). Tanti Like ricevuti tendono a indicare la verità, ma di cosa? • In realtà tutti i cittadini sono uguali solo come elettori, non come esperti. Come reagireste se uno studente durante un esame rispondesse al docente: “Questo lo dice Lei” perché ha letto su Internet che secondo non meglio precisate fonti che ha visto ma non ricorda, la risposta al quesito non corrisponde a ciò che avrebbe dovuto studiare ma che non conosce? 32
I social mettono tutti – ignoranti o meno – sullo stesso piano, perché il narcisismo intellettuale del commentatore random soppianta le norme della discussione faccia a faccia. Cliccare all’infinito da una pagina web all’altra induce la gente a pensare di imparare nuove cose, ma la loro interazione quotidiana con così tante fonti li rende resistenti ad apprendere qualsiasi cosa che richieda tempo e che non sia divertente. Trump ha sostenuto ripetutamente tesi assurde o pericolose quali i diritti dei no-wax, la negazione dei cambiamenti climatici della terra, o il possibile uso di armi nucleari come deterrente contro non meglio precisati terroristi. I suoi elettori, particolarmente ignoranti in materia, non si sono neanche accorti dei suoi errori, che per loro non esistono. Ecco perché affidarsi solo a Facebook o Internet (perché è più semplice) per prendere informazioni è rischioso per chi crede nella professionalità e nella competenza 33
5. Sensitività alle teorie cospirative. In un mondo sempre più complesso dove le responsabilità per certi fatti (inquinamento urbano, crollo di un ponte), sono spesso condivise fra più attori, molti, e specialmente gli incompetenti ottusi, sono attratte da teorie bislacche che danno risposte semplici a fenomeni complessi che però loro riescono a capire. Le teorie cospirative hanno la caratteristica tipica di attribuire sempre la responsabilità a singoli attori esogeni maligni, che diventano il target preferito per campagne che spesso sfociano nell’odio. Esempi: la teoria negazionista della Shoah (cospirazione giudaica internazionale), le scie chimiche (Governi che manipolano i cittadini intossicandoli), l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 gestito segretamente dal governo USA, la teoria fascista durante la guerra del Demo-Pluto-Giudo (i responsabili della miseria degli italiani). L’altro carattere distintivo delle teorie cospirative è che chi le condivide ritiene irrilevanti i fatti che le smentiscono. 34
2. Il processo di trasformazione La teoria dei costi di transazione (TCE) distinguere le due fasi fondamentali dello scambio, la fase ex ante, in cui le parti si confrontano fra loro e con il mercato, cercando in quest'ultimo verifiche esterne della transazione che si intende portare a termine, e quella ex post, successiva alla stipula del contratto di scambio, in cui le parti sono ormai vincolate al rispetto dell'accordo sottoscritto Ø Fase ex-ante del contratto: valgono gli incentivi di mercato (high-powered incentives) • le parti non sono ancora legate fra loro, confrontano i vantaggi attesi dallo scambio che si apprestano ad effettuare con i prezzi osservati sul mercato • in questa fase si raccolgono le informazioni necessarie a prendere le decisioni, a ideare e redigere il contratto e le relative clausole. Le parti non si sono ancora vincolate in alcun modo, e possono sempre interrompere relativamente senza costi la relazione 35
Il processo di trasformazione II Ø Fase ex-post del contratto: gli incentivi di mercato non valgono più • entrano in gioco altre modalità di conduzione della relazione contrattuale: il suo enforcement (applicazione) attraverso controlli procedurali e amministrativi, guidati da clausole previste dal contratto Gli incentivi per le parti cambiano se c'è presenza di risorse specifiche asimmetricamente immesse nella relazione contrattuale Un investimento è definito specifico quando il suo valore è maggiore all’interno della relazione contrattuale rispetto ad un suo qualsiasi uso alternativo. Se in una relazione contrattuale si osserva la presenza di investimenti specifici effettuati in modo asimmetrico dalle parti, si creano spazi per comportamenti opportunistici, perché chi ha effettuato tali investimenti è bloccato (locked-in) all’interno della relazione ed e quindi non può far valere la minaccia di abbandonarla. 36
Il processo di trasformazione III Il concetto di risorsa specifica è simile, ma non identico, a quello di costo sommerso o irrecuperabile. Entrambi fanno riferimento all’esistenza di un differenziale fra uso attuale e uso alternativo, ma mentre il costo sommerso o affondato (sunk cost) ha come orizzonte il mercato in cui opera l’impresa che lo ha sostenuto, la risorsa specifica si riferisce alla specifica transazione effettuata dal soggetto Nei contratti in cui vengono utilizzate risorse specifiche si osservano clausole disegnate proprio al fine di prevenire o di limitare l’opportunismo. Quanto più tali clausole sono vincolanti, tanto più la relazione contrattuale si allontana dallo scambio classico di mercato per avvicinarsi ad un rapporto di natura gerarchico-organizzativa, che può al limite sfociare in un'integrazione verticale finale dei soggetti coinvolti La TCE ricorda il caso General Motors-Fisher Body, in cui quest'ultima impresa forniva in outsourcing a GM le scocche di alcuni modelli di auto. Entrambi i soggetti temevano di dipendere troppo dal partner e di finirne ostaggio: continue tensioni portarono alla fine GM ad acquisire FB verticalizzando così la catena produttiva 37
3. Il processo di adattamento Secondo la TCE, le modalità di governance, cioè di governo delle transazioni economiche, costituiscono la risposta del loro adattamento agli attributi (caratteristiche) delle transazioni Fra i diversi attributi delle transazioni, tre risultano gli elementi determinanti: a) la specificità delle risorse b) l’opportunismo degli agenti c) la frequenza In una transazione, all'aumentare della presenza delle due prime caratteristiche cresce proporzionalmente il rischio di violazione dell’integrità delle organizzazioni incaricate di gestirle, mentre maggiore è la frequenza temporale della transazione, minori i problemi di gestione contrattuale 38
Il processo di adattamento II Secondo Williamson e la TCE (ma Milgrom e Roberts non concordano), le organizzazioni economiche si evolvono verso soluzioni sempre più efficienti, perché si adattano in risposta al problema della specificità delle risorse e dell'opportunismo. Le organizzazioni tenderebbero a modificarsi in direzione di una piena armonizzazione con i caratteri delle transazioni da loro svolte come reazione a disturbi non preventivabili Poiché il contratto non può sempre tenere conto di evenienze impreviste (i cosiddetti stati del mondo), e quindi risulta sempre e comunque inevitabilmente incompleto, le parti sono spesso spinte fuori della curva delle contrattazioni, ovvero domanda ed offerta potrebbero non incontrarsi Così le organizzazioni economiche modificherebbero nel tempo il proprio sistema di governance per armonizzarlo con le transazioni, cercando di ridurre i costi di transazione. Tale processo sarebbe continuo nei bisogni di cambiamento, ma discontinuo nelle risposte istituzionali, favorite da situazioni di crisi, inversioni di tendenza (in greco kairòs ovvero il momento propizio per far avvenire un mutamento rilevante) 39
Il processo di adattamento III La storia sarebbe piena di esempi di evoluzione graduale verso la maggiore efficienza, ma anche di momenti di crisi o blocco del processo Il caso della macchina per filare i tessuti nell’età moderna. Fu inventata da un polacco, non dagli olandesi. La potente corporazione dei filatori di Danzica, una volta venuta a conoscenza dell’invenzione e ritenendola pericolosa per l’occupazione nell’industria, decise di sopprimere l’inventore, un giovane geniale lavorante, che venne affogato nella Vistola. Il progetto della nuova macchina rimase chiusa in un cassetto, e solo ottant’anni dopo un’altra macchina, pressoché simile a quella dello sfortunato ragazzo polacco, venne costruita in Olanda, dove però ricevette un ben diverso riconoscimento. Questo, sostiene Williamson, è probabilmente uno di quegli accadimenti che contribuì a bloccare lo sviluppo economico della Polonia, mentre favorì quello delle Fiandre olandesi. Altri esempi meno drammatici: 1. la corporazione francese degli scribi, che riuscì a ritardare di venti anni l’introduzione della stampa in Francia 2. la corporazione dei contabili fiorentini, pur geniali nell'invenzione della partita doppia, che per anni si oppose all’introduzione della numerazione araba 40
Il processo di adattamento IV ATTRIBUTI DELLE STRUTTURE DI GOVERNANCE MERCATO IBRIDO GERARCHIA INTENSITA' DEGLI INCENTIVI ++ + 0 CONCORRENZIALI NECESSITA' DI CONTROLLI 0 + ++ AMMINISTRATIVI CAPACITA' DI ADATTAMENTO ++ + 0 AUTONOMO CAPACITA' DI ADATTAMENTO 0 + ++ COOPERATIVO Attributi delle transazioni Dimensione coasiana mercato-impresa (grado di internalizzazione delle transazione 41
Il processo di adattamento V Gli incentivi della disciplina dei prezzi, forti nel mercato, si affievoliscono all’aumentare del livello di strutturazione gerarchica in cui avviene lo scambio, per sparire del tutto nelle gerarchie, indipendentemente dalla loro natura pubblica o privata I controlli amministrativi sono efficaci nelle organizzazioni gerarchiche in quanto basati sul principio d’autorità (conformità a regole definite dal controllore dell’organizzazione). Assenti o quasi nelle transizioni di mercato, diventano fondamentali nelle organizzazioni complesse di grandi dimensioni. Le imprese, specie quelle bancarie, dispongono al loro interno di manuali che prescrivono le regole di comportamento interno, da cui non è possibile derogare. Il mercato ha grande capacità di adattamento autonomo, perché il sistema dei prezzi fa conciliare le relazioni fra le parti, che però diventa meno incisiva all'emergere di strutture organizzative complesse. L’adattamento cooperativo è invece una necessità per qualsiasi struttura gerarchica. Senza coordinamento cooperativo fra i soggetti che operano all’interno di un'organizzazione, non c'è alcuna possibilità di realizzare prestazioni efficienti 42
4. L’unità di analisi Una delle prerogative fondamentali della TCE è considerare il contratto quale l’unità elementare d’analisi, a partire dal quale si ricostruiscono le caratteristiche e i comportamenti dei soggetti. La transazione contiene in sé i principi di conflitto, mutualità e ordine (Commons, 1932) Uno stesso soggetto economico non agisce sempre con le medesime modalità, ma può tenere comportamenti diversi (selettivi) a seconda dei caratteri della transazione che sta effettuando. Per la TCE l’identità dei soggetti è sempre e comunque rilevante. Se si è in presenza di investimenti specifici, i meccanismi di salvaguardia vanno adattati alle caratteristiche proprie delle parti. La capacità di adattamento diventa critica quando gli investimenti specifici vengono effettuati da entrambe le parti, creando una situazione di monopolio bilaterale dove le parti, dopo la stipula contrattuale, diventano reciprocamente dipendenti l’una dall’altra. Se la macroeconomia studia le grandezze economiche aggregate dei sistemi economici, la microeconomia i comportamenti delle imprese e dei mercati, la TCE focalizza l’attenzione sulla nanoeconomia, ovvero le caratteristiche delle singole transazioni di specifici soggetti nell’ambito di determinate istituzioni. 43
L'unità di analisi II La TCE è l’equivalente dell’analisi subatomica in fisica, e mostra l’utilità dei contratti come materiale empirico fondamentale per comprendere i fenomeni economici. What’s going on out there? Se K = livello degli investimenti specifici e S = l’entità dei meccanismi di salvaguardia posti in essere dalle parti, quando: K=0 A. TRANSAZIONE IDEALE DI MERCATO i prezzi sono concorrenziali B. TRANSAZIONE CON INVESTI MENTO S=0 SPECIALIZZATO ASIMMETRICO: i prezzi includono un premio per il rischio K >0 C. TRANSAZIONE CON SALVAGUARDIA CONTRATTUALE: S>0 il prezzo non è l’elemento rilevante D. TRANSAZIONE BASATA SULLA FIDUCIA O K@S SULL'AUTORITA' : il prezzo è irrilevante 44
L'unità di analisi III Se K=0 non ci sono problemi. Questi nascono nelle transazioni di tipo B, quando K>0 ma S=0: i prezzi non sono più concorrenziali, perché richiedono l'inclusione di un certo premio per il rischio asimmetricamente distribuito fra le parti, in cui quella in condizioni più favorevoli potrebbe approfittare della situazione di vantaggio e abusarne. Promesse generiche senza alcun supporto sostanziale, senza la presenza di S, espongono le parti soltanto al rischio. Nella tipologia di transazione C, si riduce l'asimmetria fra K ed S, perché a valori positivi della prima corrispondono ora valori positivi anche della seconda. Il prezzo non è unico elemento rilevante per le decisioni di scambio: decisivi sono i meccanismi di salvaguardia (security features) posti in essere dalle parti – tipicamente nei contratti, ma anche attraverso altri strumenti - per tenere conto dei rischi e delle asimmetrie esistenti La tipologia D è chiamata transazione sovrana, dove la probabilità che non vada in porto deve essere vicina a zero. S deve avere valore simile o uguale a K perché il mancato buon fine produce alle parti danni superiori alle perdite che si avrebbero rinunziando alla contrattazione di mercato. Qui la transazione si allontana dallo scambio di mercato, per diventare relazione basata su fiducia o autorità 45
L'unità di analisi IV Un esempio di promesse generiche sono le esortazioni dei commercianti nei mercati del terzo mondo, che invitano i turisti ad acquistare chiamandoli amici, anche se a tale affermazione non corrisponde alcun impegno credibile. Esempio di funzione strategica pubblica (in cui le transazione possono essere definite come sovrane) che richiede assoluta probità ed integrità è quella diplomatica, in cui lo Stato non può assolutamente correre il rischio di fallimento nelle relazioni internazionali, perché il suo agente chiamato a trattare – l’ambasciatore, il diplomatico di professione – ha tenuto un comportamento soggettivamente opportunistico. Questa è un’eventualità che deve essere esclusa per definizione in questo particolare mercato. Caso di applicazione della teoria: le relazioni sentimentali fra gli esseri umani • La tipologia A sono i rapporti fra single, puro scambio paritario di mercato: breve durata, frequenti nello spazio e nel tempo, assenza di coinvolgimento affettivo (che gioca il ruolo di investimento specifico). La reiterazione dello scambio non è considerata elemento rilevante, e non avvicina di per sé la relazione verso scelte organizzative comuni. Il caso dell’app TINDER 46
L'unità di analisi V • La tipologia B sono le relazioni più o meno clandestine, in cui una delle due parti, la più debole, è soggetta al rischio di comportamenti opportunistici da parte del partner. Ad esempio, un partner sposato che intrattiene una relazione con una persona non sposata, quest’ultima più coinvolta della prima nella relazione ma senza alcuna garanzia circa l’esito o la durata della relazione. Il rapporto è continuamente esposto al rischio di conclusione, e il partner sposato deve pagare un extraprezzo – viaggi, cene, gioielli, regali, attenzioni – per compensare il partner svantaggiato dall’asimmetria di investimenti specifici. • Nella tipologia C vengono creati meccanismi di salvaguardia, che un tempo potevano essere il matrimonio (oggi tale strumento in quanto clausola di salvaguardia, è indebolito dalla possibilità di divorziare), oggi principalmente…. i figli, su cui per definizione non ci si comporta (o non ci si dovrebbe comportare) in modo opportunistico. La prole è l’unico vero ostaggio fra i due soggetti, l’investimento specifico, fattore capace di compensare rinunce di partner di tipo personale o professionale. 47
L'unità di analisi VI • La relazione D è assente nelle società occidentali industriali, perché i valori etici condivisi richiedono comunque un consenso fra le parti, che può comunque essere interrotto senza rischi eccessivi, a meno di non violare le norme del codice civile. D è presente nelle società dove il legame ufficiale (il matrimonio) non può essere interrotto se non dalla morte, e qualsiasi violazione alla sua integrità viene asimmetricamente fatto gravare sulla parte più debole (la donna) con penalità gravissime, come la fustigazione o la lapidazione in caso di adulterio 48
5. L’approccio comparato e il criterio della rimediabilità i costi di transazione non sono quantificabili in termini assoluti, perché non costituiscono una categoria di costo a se stante isolabile dalle altre voci, ma possono essere misurati in termini relativi, attraverso un confronto fra soluzioni o modelli alternativi di governance. I costi di transazione rappresentano un buon indicatore di valutazione dell'analisi economica delle istituzioni, specie fra più alternative ad esempio si può valutare quale fra due proposte politiche di riforma sia economicamente preferibile dal punto di vista della TCE fra riforma B dell'istituzione X proposta dalla coalizione politica VERDE vs riforma C dell'istituzione X proposta dalla coalizione politica GIALLA misurando (o stimando) in modo differenziale di ciascuna di queste rispetto allo status quo 49
L'approccio comparato e il criterio della rimediabilità II Dobbiamo sempre domandarci: quale delle due proposte B e C di riforma dell'istituzione X riduce (o aumenta) di più i costi di transazione per ciascuno stakeholder rilevante? Vanno naturalmente inclusi gli investimenti specifici effettuati dalle parti, nonché i rischi di opportunismo e di abuso (valutare sempre i profili concorrenziali di una certa politica) Quella fra le due proposte che presenta i più bassi costi di transazione negli scambi è quella socialmente da preferirsi: la maggiore facilità di contrattazione fra le parti condurrà a livelli di benessere più elevati di quelli realizzabili nella proposta alternativa, dove le stesse parti, sopportando costi di transazione relativamente più alti, riescono ad effettuare un numero di transazioni (ad es. utilizzo di un servizio pubblico) inferiore alla prima. 50
L'approccio comparato e il criterio della rimediabilità III Williamson (1993) nel discutere l’applicazione della teoria dei costi di transazione alle politiche pubbliche, ha ulteriormente sviluppato il concetto di rimediabilità: “La soluzione istituzionale osservata nella realtà deve essere considerata come la più efficiente fino a che non possa essere confrontata con un’alternativa superiore fattibile”. Una politica alternativa per essere superiore a quella esistente, deve essere rimediabile, ossia realizzabile nella pratica. L’adozione del criterio di rimediabilità invita alla prudenza nella valutazione degli assetti istituzionali osservati nella realtà, che si sospetta operino in condizioni di inefficienza. Comportamenti ritenuti inefficienti, potrebbero infatti rivelarsi il risultato di adattamenti non standard, rimedio all’opportunismo o allo sfruttamento di rendite, e non semplici manifestazioni di laziness o slack (pigrizia, fare lo scansafatiche). Ad esempio la reticenza del responsabile delle relazioni esterne a comunicare un fatto o una valutazione negativi (che l’impresa conosce benissimo) non è inefficienza, ma un comportamento deliberato 51
6. La dicotomia formale – informale nelle organizzazioni La struttura formale di un’organizzazione fa riferimento all’autorità, formalizzata da norme scritte – piante organiche nelle pubbliche amministrazioni, organigrammi e funzionigrammi nelle imprese – che descrivono i compiti formalmente assegnati alle unità operative e ai rispettivi responsabili La struttura informale di un’organizzazione fa invece riferimento al potere, ossia al complesso dei diritti d'uso reali delle risorse all’interno dell’organizzazione che spesso prescindono da quelle formali. Al pari dei contratti, in pratica mai completi, anche la descrizione formale di un’organizzazione è incompleta, soggetta a cambiamenti continui a seconda delle decisioni dei vertici 52
La dicotomia formale – informale nelle organizzazioni II Le due strutture non sono in opposizione l’una con l’altra, bensì strettamente interrelate fra loro, per tre ragioni principali: i) la struttura formale non è quasi mai completamente specificata, e quindi si crea sempre dello spazio per quella informale ii) la struttura formale riflette solo alcune linee dei comportamenti effettivi iii) la struttura informale, a differenza di quella formale, è nutrita e mantenuta in vita da una rete di scambi informali fra i membri dell’organizzazione, che possono o meno colludere a danno dell’interesse generale 53
7. I processi di path dependence Gli economisti e gli storici utilizzano il concetto di path dependence, derivato dai modelli matematici dinamici non lineari complessi, quando vogliono denotare una dipendenza di determinati fenomeni dalle condizioni iniziali. In economia è utilizzato in riferimento a problemi di scelte, prodotti o standard sbagliati o comunque subottimali (Arthur, 1981; Liebowitz e Margolis, 1995) Quando un processo dinamico esibisce dipendenza sensitiva dalle condizioni iniziali, ci sono tre possibili risultati, cui possiamo far corrispondere 3 diversi tipi di path dependence: 1) path dependence di 1° grado. C’è sensitività, ma non è implicata alcuna inefficienza. La sensitività si esplica in una semplice asserzione di relazione intertemporale: Un processo di allocazione di risorse esibisce path dependence se un'azione a0 Î al set di scelte A0, presa al tempo t0, influenza il set di scelte An prese al tempo tn. L'azione a0 è detta path-efficiente se ~" un’azione alternativa a1 Î A0 tale che il valore presente del beneficio di scegliere a1 > di quello relativo ad a0 54
I processi di path dependence II 2) path dependence di 2 grado. C'è sensitività associata ad inefficienza dovuta ad imperfetta informazione al tempo t0. Tale imperfezione impedisce alla scelta a0 effettuata al tempo t0 di essere quella migliore, ma la valutazione è effettuata al tempo tn, quando i decisori per qualunque motivo sono venuti in possesso dell'informazione che mancava al tempo t0. C'è dunque inefficienza, ma questa è solo ex post. L'azione a0 è detta path-inefficiente ex post se " un'azione alternativa a1 Î A0 tale che il valore presente del beneficio di scegliere a1 > di quello relativo ad a0, ma l'informazione necessaria per sceglierla non era disponibile al tempo t0 3) path dependence di 3 grado. C'è sensitività associata ad inefficienza dovuta non ad imperfetta informazione, ma a scelte sbagliate al tempo t0. L'errore nella scelta è avvenuto nonostante già al tempo t0 si disponesse delle informazioni giuste C'è dunque inefficienza, e questa è ex ante inefficiente. L'azione a0 è detta path-inefficiente ex ante se " al tempo t0 un'azione alternativa a1 Î A0 tale che il valore presente del beneficio di scegliere a1 > di quello relativo ad a0, ma questa scelta efficiente non è stata volutamente effettuata 55
I processi di path dependence III Liebowitz e Margolis ritengono che i casi di path dependence del 3° tipo – l'unica di vera inefficienza - siano molto rari e citano il caso di falsa path dependence di Q W E R T Y E' la disposizione dei tasti della macchina da scrivere: durante la 2° guerra mondiale un ammiraglio di marina USA, Dvorak, propose una nuova disposizione della tastiera. Furono effettuati test (peraltro assai complessi e dubbi da riprodurre) ma non si pervenne a risultati indubitabilmente favorevoli alla nuova disposizione secondo Arthur però sarebbe un errore cui è possibile rimediare adottando un'altra disposizione più efficiente: per Liebowitz e Margolis si tratta invece di path dependence di 1° grado, al massimo di 2° : forse un'altra disposizione della tastiera poteva essere migliore, ma al momento della definizione dello standard prevaleva l'obiettivo di minimizzare la probabilità di battuta contemporanea di due tasti (ottenuta da QWERTY) 56
I processi di path dependence IV Casi di presunta path dependence possono riguardare scelte iniziali sbagliate cui è difficile o impossibile rimediare, adozione di standard sbagliati. Liebowitz e Margolis ritengono che il mercato sia quasi sempre in grado, una volta scontato l'errore iniziale, di aggiustarsi Es. di discussione la guerra VHS – Betamax degli anni Ottanta per lo standard nelle videocassette In altri casi ciò che rileva sono le esternalità di rete crescenti Tecnologia A > Tecnologia B fino al 30% poi prevale nettamente B, ma è PD di terzo grado se e solo se la tavola è conosciuta prima 57
beneficio di rete = l'utilità del consumatore si accresce all'aumentare del numero dei soggetti che consumano il bene (es. uso del PC collegato in rete dove ci si scambiano files scritti con lo stesso programma) beneficio autarchico = utilità generata per il consumatore dall'utilizzo di un bene isolato dal resto della società (es. uso del PC in un'isola deserta) 58
I processi di path dependence VI Non sempre il prezzo è crescente all'aumentare dell'esternalità di rete e della quota di mercato: il caso del limoncello Il limoncello italiano in quanto prodotto venduto sul mercato nasce nei primi anni '80 nella penisola sorrentina come reazione alla crisi dei limoni italiani, spiazzati dall'arrivo degli agrumi spagnoli e israeliani, con molto più succo per unità di peso. I limoni della costiera hanno infatti una buccia molto spessa e profumata che non serve a chi utilizza il frutto solo per estrarre il succo. Ecco allora nascere l'industria del limoncello, liquore dolce di limone che fino ad allora veniva tradizionalmente prodotto in casa e servito negli incontri pomeridiani di signore anziane. Il limoncello di buona qualità è producibile unicamente con la qualità di limoni della costiera sorrentina e amalfitana, questo spiega perché, nonostante l'enorme successo internazionale, non sia stato prodotto all'estero. Il prezzo, inizialmente molto contenuto, raggiunta la popolarità del prodotto è ovviamente cresciuto, ma rimane ancora competitivo. 59
I processi di path dependence VII Esempio di path-dependence: il confronto fra Guatemala e Costarica Fino alla fine dell’Ottocento, Guatemala e Costarica facevano parte di un unico regno, fondato dai discendenti dei conquistadores. Il miglioramento delle tecnologie di spedizione via nave del caffè, principale prodotto di esportazione dell’area, attivò un graduale ma deciso processo di divergenza nelle istituzioni dei due paesi. All’epoca dello shock tecnologico, fra i due paesi esistevano piccole ma significative differenze. Il Guatemala aveva un’élite più monolitica, capace di controllare l’economia e la politica, e di monopolizzare le terre di coltivazione del caffè attraverso forme coercitive semi schiavistiche. Al contrario, in Costarica, le élites dei discendenti erano relativamente più deboli e diversi centri urbani competevano fra loro, impedendo la monopolizzazione delle terre. Invece che piantagioni su vasta scala, in Costarica la proprietà delle terre coltivate a caffè rimase diffusa. Queste istituzioni economiche generarono un diverso processo politico-istituzionale, che portarono il Guatemala a diventare sempre più repressivo e autoritario, e il Costarica a raggiungere una democrazia consolidata. Lo shock tecnologico esogeno iniziale sarebbe stato la causa della divergenza, nella presunzione che senza di questo, Costarica sarebbero rimaste simili sotto l profilo istituzionale. 60
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