Corso di Economia delle Istituzioni - prof. Vincenzo Visco Comandini Università di Roma "Tor Vergata"

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Corso di Economia delle Istituzioni - prof. Vincenzo Visco Comandini Università di Roma "Tor Vergata"
Corso di Economia delle Istituzioni

    prof. Vincenzo Visco Comandini

  Slides no. 3 La teoria dei Costi di Transazione

            Università di Roma “Tor Vergata”
              anno accademico 2020-2021
Transaction Cost Economics

le principali questioni su cui l'economia dei costi di transazione
(Transaction Cost Economics, TCE) fornisce un contributo positivo
alla disciplina economica:
1) la descrizione degli attori umani, ovvero la teoria della razionalità
limitata (slides 2-32)
2) il processo di trasformazione nella transazione economica (slides
33-35)
3) il processo di adattamento evolutivo delle organizzazioni
economiche e delle istituzioni (slides 36-40)
4) l'unità elementare di analisi (slides 41-46)
5) l'approccio comparato e il criterio di rimediabilità (slides 47-49)
6) la dicotomia formale - informale nelle organizzazioni (slides 50-51)
7) la path-dependence (slides 52-57)
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1. La razionalità limitata degli attori umani
L'assunzione di comportamento iper-razionale degli individui
dell’economia neoclassica ortodossa va sostituita da condizioni
cognitive meno stringenti
concetto di razionalità limitata: gli attori umani sono
intenzionalmente razionali (credono di essere razionali), ma in
pratica lo sono solo in modo limitato.
Il premio Nobel Herbert Simon propose di sostituire il criterio di
massimizzazione dell'utilità con quello di massimizzazione della
soddisfazione: l'individuo cerca solo di trovare un corso di azioni per
lui sufficientemente buono.
L'individuo si comporta in modo da massimizzare non la propria
utilità “oggettiva” (che spesso non conosce), ma solo la probabilità
di trovare un corso di azioni accettabile.

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L’economia comportamentale (Thaler, 2015) ha sistematizzato le differenze
fra i modelli di scelta della teoria neoclassica e quelli del mondo reale.
Il modello economico standard assume che l’individuo sia interamente
razionale (o almeno si comporta come se lo fosse) con un sistema di
decisioni consce, basato su procedure ma lento. Se noi usassimo questo
sistema (che chiamiamo logico-razionale) in ogni decisione quotidiana non
concluderemmo quasi mai nulla, perché nel mondo reale è quasi sempre
richiesta rapidità.
Il modello decisionale dell’economia comportamentale, invece, assume che
nelle scelte l’individuo si sforzi di semplificare gli aspetti cognitivi usando un
diverso sistema (che chiamiamo emotivo), in cui le decisioni sono basate su
come percepiamo il fenomeno (per via intuitiva, istintiva, riflessa o
consuetudinaria).
Es. Stefano vive a Londra ed è una persona tranquilla che pensa solo a sé stessa. Qual è
la sua occupazione? Pilota d’aereo, bibliotecario o addetto alle vendite? Per rispondere alla
domanda ci costruiamo immediatamente un’immagine mentale di Stefano (sistema
emotivo) mentre non usiamo la complessa statistica necessaria per giungere ad una
conclusione razionale (sistema logico-razionale).                                           4
Il sistema emotivo secondo Thaler (2015) è basato su fattori distorcenti
le scelte razionali, fra cui:

• le nostre credenze, che colorano le modalità con cui percepiamo il
mondo, richiamano eventi e valutano le nostre capacità;

• l’avversione al rischio, in cui consideriamo più le perdite che i
guadagni equivalenti conseguenti ad una certa azione, e quindi reagiamo
in modo diverso a seconda di come l’informazione è presentata (effetto
inquadramento);

• la sovrastima delle nostre reali capacità (eccesso di ottimismo);

• i nostri problemi di autocontrollo. Il modello emotivo ci può
spingere alla tentazione (es. mangiare compulsivamente una barretta di
cioccolata) mentre quello logico-razionale ci indicherebbe la corretta
soluzione di lungo periodo (fare una dieta).

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Un esempio di irrazionalità viene dall’economia cognitiva (Camerer, 2000; D.
Kahneman e A. Tversky, 2000) che descrivono il caso dei tassisti, che tendono spesso a
non massimizzare il profitto: hanno in mente un certo target di guadagno giornaliero,
raggiunto il quale si fermano anche quando potrebbero guadagnare di più.
L'assunzione di comportamento sempre razionale è stata falsificata
empiricamente attraverso sperimenti che hanno mostrato la sua erroneità.
L'economia può allora essere considerata una scienza come quelle
“esatte” (medicina, biologia, matematica, fisica, ecc.)? O invece presenta
caratteri peculiari sotto il profilo epistemologico (dal greco episteme, verità:
il termine denota oggi le questioni di filosofia della scienza)?
Il filosofo della scienza Karl Popper ha proposto il criterio di
falsificabilità quale prova della scientificità di una teoria, che deve
sempre essere sottomessa ad una prova empirica che verifichi la sua verità.
Carlo Ginzburg sostiene che il pensiero occidentale è sempre stato basato
sul concetto di scienza, una linea che da Aristotele arriva a Lorenzo Valla,
che dimostrò logicamente la falsità della donazione di Costantino.

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Il ruolo della narrativa

Akerlof in un suo saggio (2016) studia l'importanza della
narrazione nel meccanismo di formazione delle decisioni.

La narrazione (come “ci raccontiamo” un certo evento) è una delle
modalità salienti per focalizzare l'attenzione su un determinato
punto e insieme escludere gli stimoli ambientali estranei: senza
attenzione ed esclusione non possiamo elaborare le informazioni in
modo efficiente.

L'attenzione non è il risultato di massimizzazione dell'utilità, perché
gli individui hanno risorse cognitive limitate: quelle disponibili sono
interamente utilizzate per effettuare confronti fra scelte alternative

La narrazione è quindi in primo luogo uno strumento efficace di
focalizzazione della nostra attenzione.
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La narrazione, fornendo la giustificazione psicologica delle nostre azioni, svolge
un ruolo fondamentale nella formazione delle decisioni economiche, perché:
• favorisce la comprensione dell'ambiente in cui avviene la decisione
• focalizza l'attenzione su eventi particolari
• rendendo salienti alcune relazioni causali, aiuta a predire gli eventi
• motiva le azioni, assegna ruoli e identità sociali
• stabilisce e mantiene le relazioni di potere
• istruisce le persone sulle norme sociali da applicare
• influenza i nostri obiettivi per ogni data valutazione dell'ambiente.

Esempi di narrazioni aberranti ma socialmente condivise:
Øl'ideologia del socialismo nella Russia post-rivoluzione, che spiegava la carestia con il ruolo
controrivoluzionario dei kulaki (piccoli proprietari di terra);
Øil nazismo, che individuava negli ebrei i responsabili del malessere economico e sociale della
nazione tedesca;
Øoggi l'ideologia che individua negli immigrati la causa della mancanza di lavoro e del degrado
sociale: a fronte di dati evidenti (23.527 sbarchi di immigrati nel giugno 2017, solo 782 nel
sett. 2018), in Italia la % dei preoccupati é salita dal 35% al 45%
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Secondo Fukuyama (Identità. La ricerca della dignità e i nuovi populismi, 2019)
il bisogno di riconoscimento della propria identità, per vasti strati sociali
oggi feriti dalla crescente emarginazione dovuta alla globalizzazione vissuta
come oltraggio e mancanza di rispetto, genera risentimento (gilet gialli,
indignados, allevatori sardi, disoccupati) che il populismo con i suoi messaggi
semplici riesce a catturare.
Questo bisogno prevale sulla razionalità economica degli individui di bassa
estrazione culturale, senza peraltro metterne in discussione i presupposti
perché per loro il denaro rimane un fondamentale valore di riconoscimento
sociale, e li rende particolarmente aggressivi nei confronti dei ceti più abbienti
e acculturati, generando forme perverse di elogio dell’ignoranza.
Il precedente governo, nominando Lino Banfi rappresentante italiano all’UNESCO,
strizzava l’occhio a questi soggetti, rinforzandone le convinzioni anti-cultura e anti-
competenza. L’Italia è il paese al mondo con più siti protetti dall’UNESCO!

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Recenti studi di psicologia applicata all’economia (Rabin, 1998) mostrano che
le preferenze, cioè le scelte degli individui, variano in relazione ai modi in cui
uno stesso problema viene presentato.
Modalità diverse con cui viene presentato uno stesso problema spingono i
decisori a cambiare comportamento anche quando il set delle informazioni e
le opzioni di scelte sono medesime: in questo caso si ha effetto framing (o
inquadramento).
L'effetto inquadramento è a sua volta suddiviso in due componenti, peraltro
non perfettamente distinguibili sotto il profilo concettuale: a) valenza, quando
le stesse informazioni vengono diffuse sotto luce positiva o negativa; b) effetto
inquadramento puro, quando i soggetti sono posti di fronte a due alternative,
presentate come diverse anche se sono di fatto la stessa.
In questo contesto, se si è in presenza di due diverse definizioni di uno stesso
problema, queste ultime sono dette equivalenti sotto il profilo logico ma non
equivalenti sotto il profilo della trasparenza psicologica.
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Test di economia sperimentale hanno dimostrato che rappresentazioni diverse
di uno stesso problema danno luogo a risultati diversi
Due giochi di dilemma del prigioniero con identiche istruzioni e pagamenti
producono risultati differenti a seconda che la loro definizione sia un gioco di
comunità oppure gioco di Wall Street, ovvero se l'altro giocatore venga definito
come partner oppure avversario: il tasso di cooperazione risulta costantemente
più alto nel primo rispetto al secondo
In uno studio sperimentale di Tversky e Kahneman (1981) ad alcuni soggetti
veniva presentato un ipotetico programma per combattere una malattia di
origine asiatica; ad un gruppo l'obiettivo veniva espresso in termini positivi
(numero di vite salvate) e all'altro in termini negativi (numero di decessi). Ad
entrambi veniva poi chiesto di scegliere fra due alternative con identici valori
attesi ma con diverso grado di rischiosità.
L'esperimento mostrava che la maggioranza dei soggetti a cui il problema era
stato presentato in termini positivi risultava avversa al rischio, mentre la
maggioranza di coloro a cui lo stesso problema era mostrato in luce negativa
risultava optare per la scelta più rischiosa.                                11
La comunicazione
istituzionale sulla
pandemia covid-19 ha
fino ad oggi ignorato le
indicazioni di Tversky-
Kahneman, avendo
atteso 3 mesi prima di
mostrare dati sulle vite
salvate anziché sui morti

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Valore
                  soggettivo
utilità
                                        L'avversione al rischio
                                             (Kahneman)
                  Ug
          -500€

                                                      guadagno

                                     Il valore di una perdita di 500 €
                                     viene percepito come maggiore
                               +500€ rispetto al valore di un guadagno
                                     di 500 €.
                                     ovvero, l'intensità del dispiacere
                                     per la perdita di 500 € è maggiore
                       Up
                                     dell'intensità del piacere per la
                                     vincita di 500 €.

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Distinzione fra economia sperimentale ed economia comportamentale:
• la prima usa gli esperimenti per studiare il comportamento umano nei
contesti decisionali. Gli esperimenti sono basati sulla riproducibilità grazie ad
un controllo stretto dei fattori ambientali (tecnologia, reddito iniziale, spazio
d'azione, tempo, informazioni disponibili, preferenze) che influenzano le
scelte della gente
• l'economia comportamentale non abbandona l'approccio di quella
tradizionale, non cerca modelli nuovi ma solo modelli parsimoniosi applicabili
in contesti diversi
Esperimento degli snack:
in 2 diverse drogherie, un campione di consumatori sceglie fra 6 possibili
marche lo snack preferito, offerto gratuitamente. Nella drogheria 1,
consumatori scelgono la marca preferita all'inizio di ogni settimana, nella
drogheria 2 possono scegliere più volte nel corso della settimana.
Nella drogheria 1 solo il 9% cambia marca, nella drogheria 2, il 64%. E' violata
l'assunzione di preferenze coerenti e stabili
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Esperimento dei biglietti a teatro:
Ad un primo gruppo di soggetti viene formulata la seguente domanda:
“immaginate di aver acquistato un biglietto per il teatro per $10; il giorno dello spettacolo
vi accorgete che lo avete perso. Ricomprereste il biglietto?” Il 54% degli intervistati
risponde NO.

Ad un secondo gruppo di soggetti viene chiesto: “immaginate di aver deciso di
andare a teatro; appena arrivati sul posto vi rendete conto di aver perso una banconota da
$10. Comprereste il biglietto?”. L'84% degli intervistati risponde SI

Perché questa diversità di comportamenti?
Thaler la interpreta come tendenza dell'individuo a definire un sistema
psicologico di contabilità che influenza le sue scelte: l'individuo tende a
creare limiti di bilancio specifici per ciascuna categoria di consumo,
classificandoli in veri e propri conti (a cui si associano diverse disponibilità a
pagare o propensione al consumo).

Un proverbio pugliese dice: “sparagna ‘e centesime e jetta ‘e centinare”                        15
La Nudge theory, ovvero la teoria dell'orientamento (“aiutino” occulto)
•La teoria Nudge [R. Thaler and C. Sunstein, Nudge: Improving Decisions About
Health, Wealth, and Happiness, 2008] sostiene che applicazioni semplificate e
suggerimenti indiretti (anche occulti) riescono ad influenzare motivazioni,
incentivi e decisioni di gruppi e individui che debbono adeguarsi a determinate
norme
•“Il nudge [..] riguarda qualsiasi aspetto di un certo set di scelte che altera in modo
prevedibile i comportamenti degli individui senza porre vincoli o divieti o
cambiamenti ai loro incentivi economici. Per essere realmente nudge, l'intervento
deve essere facile, poco costoso e non obbligatorio”

Esempi di nudge:
• In un programma di educazione alimentare finalizzato a ridurre l’assunzione di
calorie, ai consumatori in fila alla cassa in un supermercato viene posta all’altezza
dei loro occhi frutta fresca e non il junk food (merendine , caramelle, cioccolata)
• Anziché appendere cartelli vessatori e sgrammaticati (lasciare i bagni puliti come
sono), disegnare l’immagine di una mosca all’interno degli urinatoi degli uomini
(Schipol Airport ad Amsterdam)                                                       16
Esempi di nudge:

• Facilitare il pagamento delle tasse (Behavioural Insights Team, UK Government).
  Una lettera dell'ufficio delle imposte di sollecito di pagamento mostra il link ad un
  sito dove il contribuente può scaricare il modulo per pagare l'arretrato. L'efficacia
  della lettera è stata aumentata del 33,6% consentendo al contribuente di cliccare
  direttamente sul link del modulo e inserendo nel testo uno dei seguenti messaggi fra
  loro alternativi:
Ø “nove cittadini su dieci pagano la tassa nei tempi previsti (35,1%)
Ø “nove cittadini su dieci della tua città pagano la tassa nei tempi previsti” (35,9%)
Ø “nove cittadini su dieci con un debito simile al tuo pagano la tassa nei tempi previsti, ma tu non
  l'hai fatto” (37.2%) (n=51.086)

Non sorprendentemente, effetto zero per il 5% dei contribuenti più ricchi

Nudge può essere più efficace delle istruzioni e delle leggi applicate in modo
  tradizionale, ma è indubitabilmente una manipolazione

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Gioco del prendere o lasciare:
Pietro riceve 10 € da dividersi con Rita, e le fa un'offerta; Rita decide se
accettare o rifiutare, nel qual caso nessuno prende nulla
per semplicità ipotizziamo Pietro formuli solo due possibili proposte:
            1° Pietro 8€, Rita 2€                2° Pietro 5€, Rita 5€
Teoria economica predice che Rita accetterà qualsiasi proposta, perché 2€ è
meglio che nulla
Realtà mostra che non è vero: se proposta 2° è accettata al 100%, proposta
1° è accettata al 59,2% (sale a 80% se la regola è spiegata prima del gioco)
Perché? Invidia, frustrazione, senso di equità (fairness) incidono sulle scelte di
Rita (preferisco non avere nulla pur di punire il mio partner che si è
comportato male (grievance)

Biblio: A. Riedl, Behavioral and Experimental Economics Can Inform Public Policy: Some Thoughts, CESIFO
Working Papers, december 2009                                                                           18
Gioco del prendere o lasciare: evidenze di neuroeconomia 1
Un gioco simile è stato riproposto in laboratorio dal gruppo di ricerca di de
Quervain (2004) in cui i giocatori venivano monitorati con strumenti di
rilevazione delle attività celebrali

Pietro e Rita ricevono ciascuno 10 € con possibilità di aumentarli se si fidano
l'uno dell'altra e hanno una dotazione generale da cui possono attingere
Se Pietro si fida e dà a Rita 10 € resta senza nulla, ma Rita quadruplica (10 x 4
= 50€) il suo guadagno
Rita ora può decidere se smezzare (25€) il suo guadagno con Pietro
La sua è una scelta fra egoismo e reciprocazione
Pietro, nel caso Rita non sia reciprocatrice, può assegnarle una penalità al
turno successivo del gioco, prendendo a prestito 1 €, ma ogni € di penalità che
le infligge gli costa il doppio (2 €) per il turno successivo
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Gioco del prendere o lasciare: evidenze di neuroeconomia 2
Al secondo turno, se non c'è stata reciprocazione, la dotazione è quindi Pietro
8 € e Rita 9 €, ovvero Pietro perde di più ma ha la soddisfazione di punire Rita

A questo punto il cervello di Pietro viene monitorato con la tecnica della
tomografia a emissione di positroni, in particolare l'area del nucleo caudato, che
si attiva nei soggetti che manifestano forte desiderio di punire

         La punizione diventa fonte di soddisfazione
Kosfeld e colleghi (2006) hanno osservato che facendo inalare ossitocina a
Pietro e Rita, si facilita la relazione, ma mentre il primo aumenta sempre la
fiducia nei confronti della seconda, la seconda non fa sempre altrettanto (non
garantisce quindi il risultato)
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Gioco del prendere o lasciare: evidenze di neuroeconomia 3
Knoch e colleghi (2007) ha utilizzato la tecnica della stimolazione magnetica
transcranica per colpire la corteccia prefrontale dorsolaterale (inibendola con
impercettibili onde magnetiche)
Knoch ha osservato che la metà dei soggetti inibiti accettava sempre l'offerta
minima, mentre un'elevata percentuale dei non inibiti tendeva
sistematicamente a rifiutare l'offerta bassa
I primi passavano molto tempo a valutare pro e contro delle offerte, ma alla
fine accettavano quella bassa. Ammettevano di sapere di venire imbrogliati, ma
non sapevano resistere alla tentazione di fare soldi facili.
Quindi in questo esperimento il senso della giustizia rimane intatto, ma sono
lesi i comportamenti che servono al rafforzamento sociale dell'equità

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Gioco del prendere o lasciare: evidenze di neuroeconomia 4
Dagli esperimenti, anche grazie alla scoperta di Rizzolatti e Gallese dei
neuroni specchio che si attivano sia quando si compie una certa azione sia
quando la si osserva compiuta da altri, sta emergendo che
Esiste una correlazione funzionale fra punizione e gratificazione. Quest'ultima
non è il frutto di un'oscura disposizione mentale, ma un comportamento
motivante, ossia un incentivo
La decisione di punire gli individui antisociali è dunque comportamento
socialmente vantaggioso, profondamente radicato nei circuiti celebrali del
piacere, è impegno morale e affettivo verso la giustizia
Per realizzare la giustizia va trovata una sintesi fra:
• Emozioni
• Decisioni razionali
• Decisioni viscerali
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La fragilità dell’altruismo e dell’onestà
Il gioco del prendere o lasciare (anche chiamato in gergo economico il gioco
del dittatore) mostra la fragilità dell’altruismo.

Ai due giocatori Pietro (che propone) e Rita (che deve solo accettare)
vengono mostrati due possibili stati del mondo 1 e 2 :

                     stato 1     stato 2
                 A       B      A          B
                (6,1) (5,5)    (6,5) (5,1)
Pietro all’inizio del gioco non sa se prevarrà il primo o il secondo stato.
L’arbitro del gioco chiede a Pietro se vuole sapere (senza costi) quale dei due
stati prevarrà. Un giocatore razionale lo dovrebbe sempre chiedere. Se Pietro
è altruista con questa info sceglierebbe infatti B nello stato 1 e A nello stato 2.
Nella realtà sperimentale, emerge che spesso Pietro non chiede di sapere e
sceglie A in entrambi gli stati, giustificando la scelta egoista con l’argomento
che esiste uno stato che non penalizza Rita, in realtà per non dover scegliere
fra egoismo e altruismo. E’ ciò che facciamo quando attraversiamo la strada per non
dover passare davanti a chi ci chiede l’elemosina
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Il gioco dei lavoratori e degli imprenditori 1

Un gruppo di soggetti volontari viene suddiviso fra imprenditori (acquirenti) e
lavoratori (venditori)
Ipotizziamo che un imprenditore assuma un lavoratore che fa uno sforzo e in
cambio di un salario w, e che il suo profitto sia π = 30 + 10 e – w
         1
Differenze fra teoria neoclassica e realtà
                       10

                       9

                       8
Sforzo medio profuso

                       7

                       6

                       5

                       4

                       3

                       2

                       1
                            1-20       21-40           41-60            61-80          81-100

                                               salario medio ricevuto
                                     Comportamento predetto dalla teoria neoclassica
                                     Comportamento verificato dagli esperimenti                 25
Il gioco dei lavoratori e degli imprenditori 2

Nella realtà avviene uno scambio di regali fra soggetti a cui piace aderire
all'accordo, anche quando potrebbero abusare o violarlo
Nella Pubblica Amministrazione italiana, invece, si conferma la teoria
neoclassica: bassi salari per sforzi minimi (anche perché non ci sono rischi di
licenziamento)

Sta quindi emergendo una specializzazione della neuroeconomia:
•   L'economia cerca di cogliere i comportamenti osservabili, preceduti e
    predeterminati dal coordinamento/competizione esistente nelle diverse zone
    del cervello (ex-post)
•   La neuroeconomia cerca di scoprire i meccanismi di lotta/armonia che
    precedono i comportamenti osservabili (ex-ante)

                                                                             26
Altre distorsioni psicologiche umane caratteristiche della razionalità sono attive
nei processi decisionali, specialmente in politica e sui social network, fra cui:
1. Il bias di conferma
2. L’effetto Dunning-Kruger (ottusità + incompetenza)
3. Esibizionismo (il bisogno di piacere) e Voyeurismo (osservare qualcosa o
qualcuno senza essere osservati)
4. L’indistinzione fra competenza professionale e conoscenza fai-da-te
5. La sensitività alle teorie cospirative

                                                                                     27
1. Il bias di conferma
E’ un processo mentale che si forma quando un individuo, nel
cercare, selezionare e interpretare informazioni, presta più
attenzione a quelle che confermano le sue opinioni o credenze, ma
ignora o nega quelle che le contraddicono. Tale fenomeno è più
forte nelle discussioni che implicano forti emozioni o credenze ben
radicate.
Le opinioni politiche polarizzate o controverse, come il movimento
no-wax o la negazione del cambiamento climatico generato
dall’uomo, sono spesso basate su bias di conferma. Ma riguarda
anche credenze religiose controverse ma molto diffuse come Padre
Pio o l’apparizione della Madonna a Medjugorje.

                                                                      28
2. L’effetto Dunning-Kruger : più sei incompetente ed ottuso, più pensi
di essere bravo
Dunning e Kruger (1999) definiscono gentilmente questi individui come
“incompetenti” o “non specializzati”. Fanno errori e compiono scelte sbagliate
come tutti noi, ma la loro incompetenza li rende del tutto ignari della loro
ignoranza.
Ognuno di noi spesso sopravvaluta le proprie capacità, ma gli individui affetti
da questa sindrome, se sono incompetenti e non istruiti, mancano di una
competenza psicologica cruciale, chiamata metacognizione, cioè la capacità di
riconoscere attraverso l’osservazione di sé stessi quando falliamo in qualcosa, in
modo da fare un passo indietro e cambiare opinione e/o modo di ragionare. Un
bravo regista di film, un direttore d’orchestra o un cuoco si accorgono subito
quando un pezzo del proprio lavoro non va o non funziona, non così gli ottusi-
incompetenti, fermamente convinti di fare un buon lavoro, in realtà pessimo.
La profilatura degli utenti sui social network durante le campagne elettorali
costituisce un’ottima opportunità per influenzare questi profili psicologici (sono
molti) con semplici messaggi mirati che rinforzano le loro opinioni sbagliate.
Per loro, nessun fatto potrà mai farli cambiare opinione.                        29
3. Esibizionismo e Voyeurismo. Questi comportamenti, comuni nella
società umana fin dalla sua nascita, stanno oggi diventando molto
popolari nelle comunità dei social media

                                 (Vantarsi sui Social Media)

                                                   realizzazione di sé

                                                                         30
4. L’indistinzione fra competenza professionale e conoscenza fai-da-te
I social media creano una falsa coscienza di uguaglianza, determinata dalla
disponibilità del mezzo (Nichols, 2017). Ho un account Facebook o Twitter, anche
tu, quindi siamo pari. Un economista illustre, una scienziato, la zia Adalgisa, tuo
cugino, tutti hanno un account e quindi ogni loro opinione è altrettanto valida, che
consente agli ignoranti di rispondere alle obiezioni sulle loro spesso folli tesi con un
«questo lo dice lei».
Uno studio di psicologia UCL mostra che la gente non legge veramente gli articoli
che trova on-line: dà una rapida occhiata alle prime frasi e poi passa oltre, perché
cerca un risultato immediato e divertente. Informarsi su Internet non equivale quindi
allo studio approfondito di una questione, che resta competenza dei professionisti.

Gli amatori sono diversi dai professionisti: i secondi usano la competenza ogni
giorno, i primi in modo sporadico solo quando sono interessati. Un hobby non è
uguale ad una carriera.
I social media – purtroppo – grazie all’anonimato nascondono la reale competenza
di chi scrive, e appiattiscono il significato di ciò che è scritto.            31
Si considerino queste tre frasi che possiamo trovare su qualche social:

1) Il siriano Bashar Al Assad userà armi chimiche nel 2014
          la frase è chiaramente vera o falsa, ma non è un’opinione
2) Perché Bashar Al Assad dovrebbe usare armi chimiche?
          è domanda che richiede una spiegazione, non è un fatto
3) Cosa dovrebbe fare l’Italia se Bashar Al Assad usasse armi chimiche?
          è domanda diversa che richiede un’altra spiegazione

I social tendono a fondere e appiattire le tre frasi, e trasformano un problema
chiaramente complesso in un sondaggio con un tasto di opzioni che fornisce
risposte rapide (I Like). Tanti Like ricevuti tendono a indicare la verità, ma di
cosa?
• In realtà tutti i cittadini sono uguali solo come elettori, non come esperti.
Come reagireste se uno studente durante un esame rispondesse al docente: “Questo
lo dice Lei” perché ha letto su Internet che secondo non meglio precisate fonti che
ha visto ma non ricorda, la risposta al quesito non corrisponde a ciò che avrebbe
dovuto studiare ma che non conosce?
                                                                                  32
I social mettono tutti – ignoranti o meno – sullo stesso piano, perché il narcisismo
intellettuale del commentatore random soppianta le norme della discussione faccia a
faccia.

Cliccare all’infinito da una pagina web all’altra induce la gente a pensare di imparare
nuove cose, ma la loro interazione quotidiana con così tante fonti li rende resistenti
ad apprendere qualsiasi cosa che richieda tempo e che non sia divertente.

Trump ha sostenuto ripetutamente tesi assurde o pericolose quali i diritti dei no-wax,
la negazione dei cambiamenti climatici della terra, o il possibile uso di armi nucleari
come deterrente contro non meglio precisati terroristi.

I suoi elettori, particolarmente ignoranti in materia, non si sono neanche accorti dei
suoi errori, che per loro non esistono.

Ecco perché affidarsi solo a Facebook o Internet (perché è più semplice) per
prendere informazioni è rischioso per chi crede nella professionalità e nella
competenza
                                                                                     33
5. Sensitività alle teorie cospirative. In un mondo sempre più complesso
dove le responsabilità per certi fatti (inquinamento urbano, crollo di un
ponte), sono spesso condivise fra più attori, molti, e specialmente gli
incompetenti ottusi, sono attratte da teorie bislacche che danno risposte
semplici a fenomeni complessi che però loro riescono a capire.
Le teorie cospirative hanno la caratteristica tipica di attribuire sempre la
responsabilità a singoli attori esogeni maligni, che diventano il target
preferito per campagne che spesso sfociano nell’odio.
Esempi: la teoria negazionista della Shoah (cospirazione giudaica
internazionale), le scie chimiche (Governi che manipolano i cittadini
intossicandoli), l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 gestito
segretamente dal governo USA, la teoria fascista durante la guerra del
Demo-Pluto-Giudo (i responsabili della miseria degli italiani).
L’altro carattere distintivo delle teorie cospirative è che chi le condivide
ritiene irrilevanti i fatti che le smentiscono.

                                                                               34
2. Il processo di trasformazione
La teoria dei costi di transazione (TCE) distinguere le due fasi fondamentali
dello scambio, la fase ex ante, in cui le parti si confrontano fra loro e con il
mercato, cercando in quest'ultimo verifiche esterne della transazione che si
intende portare a termine, e quella ex post, successiva alla stipula del contratto
di scambio, in cui le parti sono ormai vincolate al rispetto dell'accordo
sottoscritto
 Ø Fase ex-ante del contratto: valgono gli incentivi di mercato (high-powered
                                incentives)
• le parti non sono ancora legate fra loro, confrontano i vantaggi attesi dallo
scambio che si apprestano ad effettuare con i prezzi osservati sul mercato
• in questa fase si raccolgono le informazioni necessarie a prendere le
decisioni, a ideare e redigere il contratto e le relative clausole. Le parti non si
sono ancora vincolate in alcun modo, e possono sempre interrompere
relativamente senza costi la relazione

                                                                                      35
Il processo di trasformazione II

   Ø Fase ex-post del contratto: gli incentivi di mercato non valgono più
• entrano in gioco altre modalità di conduzione della relazione contrattuale: il
suo enforcement (applicazione) attraverso controlli procedurali e amministrativi,
guidati da clausole previste dal contratto
Gli incentivi per le parti cambiano se c'è presenza di risorse specifiche
asimmetricamente immesse nella relazione contrattuale
Un investimento è definito specifico quando il suo valore è maggiore
all’interno della relazione contrattuale rispetto ad un suo qualsiasi uso
alternativo.
Se in una relazione contrattuale si osserva la presenza di investimenti specifici
effettuati in modo asimmetrico dalle parti, si creano spazi per comportamenti
opportunistici, perché chi ha effettuato tali investimenti è bloccato (locked-in)
all’interno della relazione ed e quindi non può far valere la minaccia di
abbandonarla.

                                                                                36
Il processo di trasformazione III

Il concetto di risorsa specifica è simile, ma non identico, a quello di costo
sommerso o irrecuperabile. Entrambi fanno riferimento all’esistenza di
un differenziale fra uso attuale e uso alternativo, ma mentre il costo
sommerso o affondato (sunk cost) ha come orizzonte il mercato in cui
opera l’impresa che lo ha sostenuto, la risorsa specifica si riferisce alla
specifica transazione effettuata dal soggetto
Nei contratti in cui vengono utilizzate risorse specifiche si osservano
clausole disegnate proprio al fine di prevenire o di limitare
l’opportunismo. Quanto più tali clausole sono vincolanti, tanto più la
relazione contrattuale si allontana dallo scambio classico di mercato per
avvicinarsi ad un rapporto di natura gerarchico-organizzativa, che può al
limite sfociare in un'integrazione verticale finale dei soggetti coinvolti
La TCE ricorda il caso General Motors-Fisher Body, in cui quest'ultima impresa
forniva in outsourcing a GM le scocche di alcuni modelli di auto. Entrambi i soggetti
temevano di dipendere troppo dal partner e di finirne ostaggio: continue tensioni
portarono alla fine GM ad acquisire FB verticalizzando così la catena produttiva
                                                                                        37
3. Il processo di adattamento

Secondo la TCE, le modalità di governance, cioè di governo delle transazioni
economiche, costituiscono la risposta del loro adattamento agli attributi
(caratteristiche) delle transazioni
Fra i diversi attributi delle transazioni, tre risultano gli elementi determinanti:
a) la specificità delle risorse
b) l’opportunismo degli agenti
c) la frequenza

In una transazione, all'aumentare della presenza delle due prime caratteristiche
cresce proporzionalmente il rischio di violazione dell’integrità delle
organizzazioni incaricate di gestirle, mentre maggiore è la frequenza temporale
della transazione, minori i problemi di gestione contrattuale

                                                                                      38
Il processo di adattamento II

Secondo Williamson e la TCE (ma Milgrom e Roberts non concordano), le
organizzazioni economiche si evolvono verso soluzioni sempre più efficienti,
perché si adattano in risposta al problema della specificità delle risorse e
dell'opportunismo.
Le organizzazioni tenderebbero a modificarsi in direzione di una piena
armonizzazione con i caratteri delle transazioni da loro svolte come reazione a
disturbi non preventivabili
Poiché il contratto non può sempre tenere conto di evenienze impreviste (i
cosiddetti stati del mondo), e quindi risulta sempre e comunque
inevitabilmente incompleto, le parti sono spesso spinte fuori della curva delle
contrattazioni, ovvero domanda ed offerta potrebbero non incontrarsi
Così le organizzazioni economiche modificherebbero nel tempo il proprio
sistema di governance per armonizzarlo con le transazioni, cercando di ridurre
i costi di transazione. Tale processo sarebbe continuo nei bisogni di
cambiamento, ma discontinuo nelle risposte istituzionali, favorite da situazioni
di crisi, inversioni di tendenza (in greco kairòs ovvero il momento propizio
per far avvenire un mutamento rilevante)                                         39
Il processo di adattamento III

La storia sarebbe piena di esempi di evoluzione graduale verso la maggiore
   efficienza, ma anche di momenti di crisi o blocco del processo
Il caso della macchina per filare i tessuti nell’età moderna. Fu inventata da un
    polacco, non dagli olandesi. La potente corporazione dei filatori di Danzica, una volta
    venuta a conoscenza dell’invenzione e ritenendola pericolosa per l’occupazione
    nell’industria, decise di sopprimere l’inventore, un giovane geniale lavorante, che venne
    affogato nella Vistola. Il progetto della nuova macchina rimase chiusa in un cassetto, e
    solo ottant’anni dopo un’altra macchina, pressoché simile a quella dello sfortunato
    ragazzo polacco, venne costruita in Olanda, dove però ricevette un ben diverso
    riconoscimento. Questo, sostiene Williamson, è probabilmente uno di quegli accadimenti
    che contribuì a bloccare lo sviluppo economico della Polonia, mentre favorì quello delle
    Fiandre olandesi.
Altri esempi meno drammatici:
1. la corporazione francese degli scribi, che riuscì a ritardare di venti anni l’introduzione
   della stampa in Francia
2. la corporazione dei contabili fiorentini, pur geniali nell'invenzione della partita doppia,
   che per anni si oppose all’introduzione della numerazione araba                             40
Il processo di adattamento IV

  ATTRIBUTI DELLE STRUTTURE DI GOVERNANCE
                              MERCATO      IBRIDO       GERARCHIA

INTENSITA' DEGLI INCENTIVI      ++            +               0
CONCORRENZIALI

NECESSITA' DI CONTROLLI          0            +              ++
AMMINISTRATIVI

CAPACITA' DI ADATTAMENTO        ++            +               0
AUTONOMO

CAPACITA' DI ADATTAMENTO         0            +              ++
COOPERATIVO

Attributi delle transazioni    Dimensione coasiana mercato-impresa
                               (grado di internalizzazione delle transazione

                                                                           41
Il processo di adattamento V

Gli incentivi della disciplina dei prezzi, forti nel mercato, si affievoliscono
all’aumentare del livello di strutturazione gerarchica in cui avviene lo scambio,
per sparire del tutto nelle gerarchie, indipendentemente dalla loro natura
pubblica o privata
I controlli amministrativi sono efficaci nelle organizzazioni gerarchiche in
quanto basati sul principio d’autorità (conformità a regole definite dal
controllore dell’organizzazione). Assenti o quasi nelle transizioni di mercato,
diventano fondamentali nelle organizzazioni complesse di grandi dimensioni.
Le imprese, specie quelle bancarie, dispongono al loro interno di manuali che prescrivono le
regole di comportamento interno, da cui non è possibile derogare.
Il mercato ha grande capacità di adattamento autonomo, perché il sistema dei
prezzi fa conciliare le relazioni fra le parti, che però diventa meno incisiva
all'emergere di strutture organizzative complesse.
L’adattamento cooperativo è invece una necessità per qualsiasi struttura
gerarchica. Senza coordinamento cooperativo fra i soggetti che operano
all’interno di un'organizzazione, non c'è alcuna possibilità di realizzare
prestazioni efficienti                                                   42
4. L’unità di analisi
Una delle prerogative fondamentali della TCE è considerare il contratto
quale l’unità elementare d’analisi, a partire dal quale si ricostruiscono le
caratteristiche e i comportamenti dei soggetti. La transazione contiene in sé i
principi di conflitto, mutualità e ordine (Commons, 1932)
Uno stesso soggetto economico non agisce sempre con le medesime modalità,
ma può tenere comportamenti diversi (selettivi) a seconda dei caratteri della
transazione che sta effettuando.
Per la TCE l’identità dei soggetti è sempre e comunque rilevante. Se si è in
presenza di investimenti specifici, i meccanismi di salvaguardia vanno adattati
alle caratteristiche proprie delle parti. La capacità di adattamento diventa
critica quando gli investimenti specifici vengono effettuati da entrambe le parti,
creando una situazione di monopolio bilaterale dove le parti, dopo la
stipula contrattuale, diventano reciprocamente dipendenti l’una dall’altra.
Se la macroeconomia studia le grandezze economiche aggregate dei sistemi
economici, la microeconomia i comportamenti delle imprese e dei mercati, la
TCE focalizza l’attenzione sulla nanoeconomia, ovvero le caratteristiche delle
singole transazioni di specifici soggetti nell’ambito di determinate istituzioni. 43
L'unità di analisi II
       La TCE è l’equivalente dell’analisi subatomica in fisica, e mostra l’utilità dei
       contratti come materiale empirico fondamentale per comprendere i fenomeni
       economici. What’s going on out there?
       Se K = livello degli investimenti specifici e S = l’entità dei meccanismi di
       salvaguardia posti in essere dalle parti, quando:

               K=0
                                A. TRANSAZIONE IDEALE DI MERCATO
                                   i prezzi sono concorrenziali

                                 B. TRANSAZIONE CON INVESTI MENTO
                  S=0
                                     SPECIALIZZATO ASIMMETRICO:
                                    i prezzi includono un premio per il rischio

K >0                               C. TRANSAZIONE CON SALVAGUARDIA CONTRATTUALE:
                        S>0
                                       il prezzo non è l’elemento rilevante

                                      D. TRANSAZIONE BASATA SULLA                 FIDUCIA       O
                          K@S
                                      SULL'AUTORITA' : il prezzo è irrilevante
                                                                                                44
L'unità di analisi III
Se K=0 non ci sono problemi. Questi nascono nelle transazioni di tipo B,
quando K>0 ma S=0: i prezzi non sono più concorrenziali, perché
richiedono l'inclusione di un certo premio per il rischio asimmetricamente
distribuito fra le parti, in cui quella in condizioni più favorevoli potrebbe
approfittare della situazione di vantaggio e abusarne. Promesse generiche
senza alcun supporto sostanziale, senza la presenza di S, espongono le parti
soltanto al rischio.
Nella tipologia di transazione C, si riduce l'asimmetria fra K ed S, perché a
valori positivi della prima corrispondono ora valori positivi anche della
seconda. Il prezzo non è unico elemento rilevante per le decisioni di scambio:
decisivi sono i meccanismi di salvaguardia (security features) posti in essere dalle
parti – tipicamente nei contratti, ma anche attraverso altri strumenti - per
tenere conto dei rischi e delle asimmetrie esistenti
La tipologia D è chiamata transazione sovrana, dove la probabilità che non
vada in porto deve essere vicina a zero. S deve avere valore simile o uguale a K
perché il mancato buon fine produce alle parti danni superiori alle perdite che
si avrebbero rinunziando alla contrattazione di mercato. Qui la transazione si
allontana dallo scambio di mercato, per diventare relazione basata su fiducia o
autorità                                                                      45
L'unità di analisi IV

Un esempio di promesse generiche sono le esortazioni dei commercianti nei mercati del terzo
mondo, che invitano i turisti ad acquistare chiamandoli amici, anche se a tale affermazione
non corrisponde alcun impegno credibile.
Esempio di funzione strategica pubblica (in cui le transazione possono essere definite come
sovrane) che richiede assoluta probità ed integrità è quella diplomatica, in cui lo Stato non può
assolutamente correre il rischio di fallimento nelle relazioni internazionali, perché il suo agente
chiamato a trattare – l’ambasciatore, il diplomatico di professione – ha tenuto un
comportamento soggettivamente opportunistico. Questa è un’eventualità che deve essere esclusa
per definizione in questo particolare mercato.

Caso di applicazione della teoria: le relazioni sentimentali fra gli esseri umani
• La tipologia A sono i rapporti fra single, puro scambio paritario di mercato:
breve durata, frequenti nello spazio e nel tempo, assenza di coinvolgimento
affettivo (che gioca il ruolo di investimento specifico). La reiterazione dello
scambio non è considerata elemento rilevante, e non avvicina di per sé la relazione
verso scelte organizzative comuni. Il caso dell’app TINDER

                                                                                                      46
L'unità di analisi V

• La tipologia B sono le relazioni più o meno clandestine, in cui una delle due
parti, la più debole, è soggetta al rischio di comportamenti opportunistici da
parte del partner. Ad esempio, un partner sposato che intrattiene una relazione
con una persona non sposata, quest’ultima più coinvolta della prima nella
relazione ma senza alcuna garanzia circa l’esito o la durata della relazione.

Il rapporto è continuamente esposto al rischio di conclusione, e il partner sposato deve pagare un
extraprezzo – viaggi, cene, gioielli, regali, attenzioni – per compensare il partner svantaggiato
dall’asimmetria di investimenti specifici.

• Nella tipologia C vengono creati meccanismi di salvaguardia, che un tempo
potevano essere il matrimonio (oggi tale strumento in quanto clausola di
salvaguardia, è indebolito dalla possibilità di divorziare), oggi principalmente….
i figli, su cui per definizione non ci si comporta (o non ci si dovrebbe
comportare) in modo opportunistico. La prole è l’unico vero ostaggio fra i due
soggetti, l’investimento specifico, fattore capace di compensare rinunce di
partner di tipo personale o professionale.

                                                                                              47
L'unità di analisi VI

• La relazione D è assente nelle società occidentali industriali, perché i
valori etici condivisi richiedono comunque un consenso fra le parti, che
può comunque essere interrotto senza rischi eccessivi, a meno di non
violare le norme del codice civile. D è presente nelle società dove il
legame ufficiale (il matrimonio) non può essere interrotto se non dalla
morte, e qualsiasi violazione alla sua integrità viene asimmetricamente
fatto gravare sulla parte più debole (la donna) con penalità gravissime,
come la fustigazione o la lapidazione in caso di adulterio

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5. L’approccio comparato e il criterio della rimediabilità

i costi di transazione non sono quantificabili in termini assoluti, perché
non costituiscono una categoria di costo a se stante isolabile dalle altre
voci, ma possono essere misurati in termini relativi, attraverso un
confronto fra soluzioni o modelli alternativi di governance.
I costi di transazione rappresentano un buon indicatore di valutazione
dell'analisi economica delle istituzioni, specie fra più alternative
ad esempio si può valutare quale fra due proposte politiche di riforma sia
economicamente preferibile dal punto di vista della TCE fra
riforma B dell'istituzione X proposta dalla coalizione politica VERDE
                                   vs
riforma C dell'istituzione X proposta dalla coalizione politica GIALLA
misurando (o stimando) in modo differenziale di ciascuna di queste
rispetto allo status quo
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L'approccio comparato e il criterio della rimediabilità II

Dobbiamo sempre domandarci: quale delle due proposte B e C di
riforma dell'istituzione X riduce (o aumenta) di più i costi di transazione
per ciascuno stakeholder rilevante? Vanno naturalmente inclusi gli
investimenti specifici effettuati dalle parti, nonché i rischi di
opportunismo e di abuso (valutare sempre i profili concorrenziali di una
certa politica)
Quella fra le due proposte che presenta i più bassi costi di transazione
negli scambi è quella socialmente da preferirsi: la maggiore facilità di
contrattazione fra le parti condurrà a livelli di benessere più elevati di
quelli realizzabili nella proposta alternativa, dove le stesse parti,
sopportando costi di transazione relativamente più alti, riescono ad
effettuare un numero di transazioni (ad es. utilizzo di un servizio
pubblico) inferiore alla prima.

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L'approccio comparato e il criterio della rimediabilità III

Williamson (1993) nel discutere l’applicazione della teoria dei costi di
transazione alle politiche pubbliche, ha ulteriormente sviluppato il
concetto di rimediabilità: “La soluzione istituzionale osservata nella
realtà deve essere considerata come la più efficiente fino a che non possa
essere confrontata con un’alternativa superiore fattibile”. Una politica
alternativa per essere superiore a quella esistente, deve essere rimediabile,
ossia realizzabile nella pratica.
L’adozione del criterio di rimediabilità invita alla prudenza nella
valutazione degli assetti istituzionali osservati nella realtà, che si sospetta
operino in condizioni di inefficienza. Comportamenti ritenuti inefficienti,
potrebbero infatti rivelarsi il risultato di adattamenti non standard,
rimedio all’opportunismo o allo sfruttamento di rendite, e non semplici
manifestazioni di laziness o slack (pigrizia, fare lo scansafatiche).
Ad esempio la reticenza del responsabile delle relazioni esterne a comunicare un fatto
o una valutazione negativi (che l’impresa conosce benissimo) non è inefficienza, ma un
comportamento deliberato                                                                 51
6. La dicotomia formale – informale nelle organizzazioni

La struttura formale di un’organizzazione fa riferimento all’autorità,
   formalizzata da norme scritte – piante organiche nelle pubbliche
   amministrazioni, organigrammi e funzionigrammi nelle imprese – che
   descrivono i compiti formalmente assegnati alle unità operative e ai
   rispettivi responsabili
La struttura informale di un’organizzazione fa invece riferimento al potere,
   ossia al complesso dei diritti d'uso reali delle risorse all’interno
   dell’organizzazione che spesso prescindono da quelle formali. Al pari dei
   contratti, in pratica mai completi, anche la descrizione formale di
   un’organizzazione è incompleta, soggetta a cambiamenti continui a
   seconda delle decisioni dei vertici

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La dicotomia formale – informale nelle organizzazioni II

Le due strutture non sono in opposizione l’una con l’altra, bensì
   strettamente interrelate fra loro, per tre ragioni principali:
i) la struttura formale non è quasi mai completamente specificata, e
   quindi si crea sempre dello spazio per quella informale
ii) la struttura formale riflette solo alcune linee dei comportamenti
    effettivi
iii) la struttura informale, a differenza di quella formale, è nutrita e
     mantenuta in vita da una rete di scambi informali fra i membri
     dell’organizzazione, che possono o meno colludere a danno
     dell’interesse generale

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7. I processi di path dependence
Gli economisti e gli storici utilizzano il concetto di path dependence, derivato dai
     modelli matematici dinamici non lineari complessi, quando vogliono denotare
     una dipendenza di determinati fenomeni dalle condizioni iniziali. In economia
     è utilizzato in riferimento a problemi di scelte, prodotti o standard sbagliati o
     comunque subottimali (Arthur, 1981; Liebowitz e Margolis, 1995)
Quando un processo dinamico esibisce dipendenza sensitiva dalle condizioni
   iniziali, ci sono tre possibili risultati, cui possiamo far corrispondere 3 diversi
   tipi di path dependence:
1)   path dependence di 1° grado. C’è sensitività, ma non è implicata alcuna
     inefficienza. La sensitività si esplica in una semplice asserzione di relazione
     intertemporale:
     Un processo di allocazione di risorse esibisce path dependence se un'azione a0
     Î al set di scelte A0, presa al tempo t0, influenza il set di scelte An prese al
     tempo tn.
     L'azione a0 è detta path-efficiente se ~" un’azione alternativa a1 Î A0 tale che il
     valore presente del beneficio di scegliere a1 > di quello relativo ad a0
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I processi di path dependence II

2) path dependence di 2 grado. C'è sensitività associata ad inefficienza dovuta ad
    imperfetta informazione al tempo t0. Tale imperfezione impedisce alla scelta a0
    effettuata al tempo t0 di essere quella migliore, ma la valutazione è effettuata al
    tempo tn, quando i decisori per qualunque motivo sono venuti in possesso
    dell'informazione che mancava al tempo t0. C'è dunque inefficienza, ma questa è
    solo ex post.
L'azione a0 è detta path-inefficiente ex post se " un'azione alternativa a1 Î A0 tale che il
     valore presente del beneficio di scegliere a1 > di quello relativo ad a0, ma
     l'informazione necessaria per sceglierla non era disponibile al tempo t0
3) path dependence di 3 grado. C'è sensitività associata ad inefficienza dovuta non
    ad imperfetta informazione, ma a scelte sbagliate al tempo t0. L'errore nella
    scelta è avvenuto nonostante già al tempo t0 si disponesse delle informazioni
    giuste C'è dunque inefficienza, e questa è ex ante inefficiente.
L'azione a0 è detta path-inefficiente ex ante se " al tempo t0 un'azione alternativa a1 Î A0
     tale che il valore presente del beneficio di scegliere a1 > di quello relativo ad a0,
     ma questa scelta efficiente non è stata volutamente effettuata
                                                                                       55
I processi di path dependence III

Liebowitz e Margolis ritengono che i casi di path dependence del 3° tipo –
l'unica di vera inefficienza - siano molto rari e citano il caso di falsa path
dependence di

     Q W E                R T          Y
E' la disposizione dei tasti della macchina da scrivere: durante la 2° guerra
mondiale un ammiraglio di marina USA, Dvorak, propose una nuova
disposizione della tastiera. Furono effettuati test (peraltro assai complessi e
dubbi da riprodurre) ma non si pervenne a risultati indubitabilmente favorevoli
alla nuova disposizione
secondo Arthur però sarebbe un errore cui è possibile rimediare adottando
un'altra disposizione più efficiente: per Liebowitz e Margolis si tratta invece di
path dependence di 1° grado, al massimo di 2° : forse un'altra disposizione
della tastiera poteva essere migliore, ma al momento della definizione dello
standard prevaleva l'obiettivo di minimizzare la probabilità di battuta
contemporanea di due tasti (ottenuta da QWERTY)
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I processi di path dependence IV

Casi di presunta path dependence possono riguardare scelte iniziali sbagliate
cui è difficile o impossibile rimediare, adozione di standard sbagliati.
Liebowitz e Margolis ritengono che il mercato sia quasi sempre in grado, una
volta scontato l'errore iniziale, di aggiustarsi
Es. di discussione la guerra VHS – Betamax degli anni Ottanta per lo
standard nelle videocassette
In altri casi ciò che rileva sono le esternalità di rete crescenti

Tecnologia A > Tecnologia B fino al 30% poi prevale nettamente B, ma è
PD di terzo grado se e solo se la tavola è conosciuta prima                        57
beneficio di rete = l'utilità del consumatore si accresce all'aumentare del
numero dei soggetti che consumano il bene (es. uso del PC collegato in rete
dove ci si scambiano files scritti con lo stesso programma)
beneficio autarchico = utilità generata per il consumatore dall'utilizzo di un
bene isolato dal resto della società (es. uso del PC in un'isola deserta)
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I processi di path dependence VI

Non sempre il prezzo è crescente all'aumentare dell'esternalità di rete e della
quota di mercato: il caso del limoncello
Il limoncello italiano in quanto prodotto venduto sul mercato nasce nei primi anni '80 nella
penisola sorrentina come reazione alla crisi dei limoni italiani, spiazzati dall'arrivo degli
agrumi spagnoli e israeliani, con molto più succo per unità di peso. I limoni della costiera
hanno infatti una buccia molto spessa e profumata che non serve a chi utilizza il frutto solo
per estrarre il succo. Ecco allora nascere l'industria del limoncello, liquore dolce di limone
che fino ad allora veniva tradizionalmente prodotto in casa e servito negli incontri
pomeridiani di signore anziane. Il limoncello di buona qualità è producibile unicamente con
la qualità di limoni della costiera sorrentina e amalfitana, questo spiega perché, nonostante
l'enorme successo internazionale, non sia stato prodotto all'estero. Il prezzo, inizialmente
molto contenuto, raggiunta la popolarità del prodotto è ovviamente cresciuto, ma rimane
ancora competitivo.

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I processi di path dependence VII

Esempio di path-dependence: il confronto fra Guatemala e Costarica

Fino alla fine dell’Ottocento, Guatemala e Costarica facevano parte di un unico regno, fondato
dai discendenti dei conquistadores. Il miglioramento delle tecnologie di spedizione via nave del
caffè, principale prodotto di esportazione dell’area, attivò un graduale ma deciso processo di
divergenza nelle istituzioni dei due paesi. All’epoca dello shock tecnologico, fra i due paesi
esistevano piccole ma significative differenze. Il Guatemala aveva un’élite più monolitica, capace
di controllare l’economia e la politica, e di monopolizzare le terre di coltivazione del caffè
attraverso forme coercitive semi schiavistiche. Al contrario, in Costarica, le élites dei discendenti
erano relativamente più deboli e diversi centri urbani competevano fra loro, impedendo la
monopolizzazione delle terre. Invece che piantagioni su vasta scala, in Costarica la proprietà
delle terre coltivate a caffè rimase diffusa. Queste istituzioni economiche generarono un diverso
processo politico-istituzionale, che portarono il Guatemala a diventare sempre più repressivo e
autoritario, e il Costarica a raggiungere una democrazia consolidata. Lo shock tecnologico
esogeno iniziale sarebbe stato la causa della divergenza, nella presunzione che senza di questo,
Costarica sarebbero rimaste simili sotto l profilo istituzionale.
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