Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...

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Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
Agosto/Settembre
                                                                                                   2005
                                                                                             Mensile dell’A.N.A.
Sped. in a. p. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno LXXXIV - N. 8

                                                                                           Cinquant’anni fa l’epica impresa degli alpini:
                                                                                           posato sul Balmenhorn il “Cristo delle vette”
Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
IN COPERTINA                                     AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE NUMERO 229

                                                    l Cristo delle vette è una statua alta 3    DIRETTORE RESPONSABILE
                                                 Itonnellata:
                                                    metri e 60 centimetri, pesante una
                                                               da cinquant’anni dalla vetta
                                                                                                Cesare Di Dato

                                                                                                 DIREZIONE E REDAZIONE
                                                 del Balmenhorn, a 4170 metri di altitudi-       via Marsala, 9 - 20121 Milano
                                                 ne, domina il ghiacciaio del Lys e una          tel. 02.29013181 - fax 02.29003611
                                                 spettacolare corona di montagne. Lo             INTERNET              E-MAIL
                                                 portarono, a pezzi, gli alpini di una com-      www.ana.it            lalpino@ana.it
                                                 pagnia di formazione guidata dall’allora
                                                 (ora generale) Costanzo Picco, e fu rico-      COMITATO DI DIREZIONE
                                                                                                Adriano Rocci (presidente), Alcide Bertarini,
                                                 struito in vetta dallo scultore Bai. A Gres-   Cesare Di Dato, Bruno Gazzola, Sandro Rossi
                                                 soney è stata organizzata una grande ce-
                                                 rimonia commemorativa di quest’epica           NON ISCRITTI ALL’ANA:
                                                 impresa, presenti anche alcuni protago-        Abbonamenti, cambio indirizzo, rinnovi
                                                                                                tel. 02.62410215 - fax 02.6555139
                                                 nisti di allora, compreso il capitano Pic-     associati@ana.it
                                                 co, oggi generale. Sarà un po’ la rievoca-
                                                 zione di un episodio, fra i tanti, di quando   per l’Italia: 12 euro (L. 23.235)
                                                                                                per l’estero: 14 euro (L. 27.108)
                                                 gli alpini di leva andavano per le monta-      sul C.C.P. 23853203 intestato a:
                                                 gne compiendo imprese incredibili. Sì, lo      «L’Alpino» - via Marsala, 9 - 20121 Milano
                                                 sappiamo, non bisogna piangerci addos-
                                                                                                ISCRITTI ALL’ANA:
                                                 so: oggi gli alpini costruiscono la pace,      Gli iscritti all’ANA, per il cambiamento di
                                                 aiutano popolazioni lontane a risorgere,       indirizzo, devono rivolgersi esclusivamente
                                                 imprese non meno difficili. Ma a noi, che      al gruppo o alla sezione di appartenenza.
                                                 siamo sentimentali, piace commuoverci
                                                 pensando a queste imprese di come era-            ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
                                                                                                      Via Marsala, 9 - 20121 Milano
                                                 vamo e conservarne la memoria.
                                                 (La bella foto di copertina, che riprodu-       Segreteria:              tel. 02.62410200
                                                 ciamo anche qui a sinistra, è del foto-                                    fax 02.6592364
                                                 grafo di Aosta Davide Camisasca).                                        segreteria@ana.it
                                                                                                 Direttore Generale:      tel. 02.62410211
                                                                                                                 direttore.generale@ana.it
                                                                                                 Segretario Nazionale: tel. 02.62410212
                                                                                                              segretario.nazionale@ana.it
                                                                                                 Amministrazione:         tel. 02.62410201

           Sommario
                                                                                                                            fax 02.6555139
                                                                                                                  amministrazione@ana.it
                                                                                                 Protezione Civile:       tel. 02.62410205
                                                                                                                            fax 02.6592364
                                                                                                                    protezionecivile@ana.it
           agosto/settembre 2005                                                                 Centro Studi ANA:        tel. 02.62410207
                                                                                                                          fax 02.62410230
             3     Editoriale                    18-19      42º pellegrinaggio                                          centrostudi@ana.it
                                                            in Adamello                         Fotolito e stampa: Amilcare Pizzi s.p.a.
            4-5                                                                                 Via Amilcare Pizzi, 14
                   Lettere al Direttore                                                         20092 Cinisello Balsamo (MI)
                                                 20-24 Nostri Alpini in armi
                                                                                                Progetto grafico e impaginazione: Camillo Sassi
             6     Commissioni                                                                  Chiuso in tipografia il 29 agosto 2005
                   e zone di competenza          26-28 Alpino dell’anno                         Di questo numero sono state tirate 377.590 copie

                   dei Consiglieri nazionali
                                                 30-31 Giornata IFMS
             7     Calendario
                   delle manifestazioni          34-35 Olimpiadi invernali:
                                                       intervista al gen. De Salvia
            8-11
                                                                                                     Inviare a L’Alpino
                   Cristo delle vette:
                   50 anni fa la posa
                                                 36-37 Concerto dei cori                           una copia dei giornali
                   della statua sul Balmenhorn         dei congedati delle Brigate                  di sezione e gruppo
                                                                                                 Rinnoviamo l’invito ai presidenti di sezione
           12-13                                   38       Zona franca                          e ai capi gruppo ad inviare alla redazione
                   Sull’Ortigara, pensando                                                       de L’Alpino una copia del loro giornale.
                   alla prossima Adunata         39-43 Rubriche                                  Servirà non soltanto per la nostra raccolta
                                                                                                 ma anche per avere la possibilità di pubbli-
           14-16                                                                                 care qualche articolo di particolare inte-
                   ECHI DELL’ADUNATA             44-46 Dalle nostre sezioni                      resse, meritevole di essere riportato all’at-
                                                       in Italia                                 tenzione di tutti attraverso le pagine del
             17    Cuneense: commemorazione                                                      mensile nazionale.
                                                   47                                            Quindi inviate i vostri periodici alpini!
                   al Colle di Nava                         Dalle sezioni all’estero
     2
8 - 2005
Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
editoriale
Radici
           endi forti le nostre armi contro chiun-   nali (e non solo nazionali): editoriali e repor-

…   R      que minacci la nostra Patria, la nostra
           Bandiera, la nostra millenaria civiltà
cristiana…”. Così recita la Preghiera dell’Alpi-
                                                     tage che hanno in comune lo stesso disorien-
                                                     tamento ma suggeriscono anche la stessa te-
                                                     rapia nella quale le culture dell’accoglienza e
no, che siamo usi ascoltare sugli attenti e con      della multietnicità vengono subordinate al ri-
Labaro, vessilli e gagliardetti rivolti al cielo.    goroso rispetto delle leggi dello Stato ospite,
Già, la nostra “millenaria civiltà cristiana”, ov-   laico e democratico, tenuto a dare certezze ai
vero le nostre radici, a difesa delle quali si so-   cittadini. Certezze del rispetto delle istituzio-
no schierati prima Papa Wojtyla e ora Papa           ni, delle norme che regolano la convivenza
Ratzinger. Sull’onda di una discutibile inter-       secondo l’imperativo del rispetto della perso-
pretazione dell’illuminismo la Costituzione          na che trae fondamento nel diritto romano e
europea ha ignorato che queste radici sono           nell’umanesimo.
state il presupposto, la formazione e poi la         Per la prima volta, dopo la disastrosa tenden-
salvaguardia – per tanti secoli – della stessa       za avviata negli anni Sessanta contro ogni
cultura europea e occidentale. Un’amnesia in         rappresentazione iconografica dello Stato,
ossequio ad una multietnicità incombente             iniziando dal Tricolore e dall’Inno di Mameli -
che prepotentemente si inserisce nelle mono-         ascoltato con un misto di imbarazzo e fasti-
culture di tanti Paesi.                              dio tranne che negli stadi di calcio – assistia-
La diversità può essere una ricchezza se cia-        mo, non solo attraverso i giornali ma anche in
scuno rispetta la diversità altrui. Ma fino a        ampi servizi televisivi, ad un recupero della
quando questa ricchezza resta tale? Fino a           nostra storia: impariamo a conoscere come
quando vengono rispettate le regole che i cit-       eravamo per capire come siamo.
tadini si sono democraticamente dati.                Ma come saremo?
Sembrerebbe tutto semplice se non vivessimo          La nostra Associazione, così profondamente
in tempi di grande incertezza, provocato dal-        inserita nella quotidianità e non certo estra-
l’impatto del terrorismo internazionale, un fe-      nea a questi cambiamenti, non ha avuto timo-
nomeno drammatico che ha dimensioni mon-             ri nel guardare al futuro. Ha affrontato con de-
diali e sta cambiando il nostro modello di vita.     terminazione le conseguenze della sospen-
Non c’è dubbio che stiamo vivendo un mo-             sione della leva, è rivolta al sociale attraverso
mento di transizione: geopolitico, culturale,        la struttura della Protezione civile, è aperta –
sociale ed economico. Eppure, di tutto que-          indiscriminatamente – al volontariato e all’as-
sto raramente troviamo traccia nella nostra          sistenza. Sul piano istituzionale custodisce
stampa associativa. Eppure sempre più si ha          tradizioni e valori che sono il fondamento
l’impressione di vivere una sorta di terza           della nostra stessa unità nazionale e intende
guerra mondiale, diversa dalle due che hanno         difenderli. È un esempio di come si possa
insanguinato il Novecento, più subdola, lunga        conciliare un profondo senso di appartenen-
e – parrebbe – senza speranza.                       za con la solidarietà.
Campanelli di allarme suonano sempre più             Iniziando dalla Preghiera dell’Alpino, quella
spesso dalle pagine di grandi giornali nazio-        originale …                                    **
                                                                                                         3
                                                                                                         8 - 2005
Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
va ma spero che tanti si uniscano
                        TESTIMONIANZA                                                                           per ricordare che molte gocce fan-

                                          Esercito di letterati?                                                no il mare.
                                                                                                                    Giorgio Canavero - Tonco (AT)

                           H   o diciott’anni e non riesco ad arruolarmi. Ho chiesto l’arruolamen-
                               to negli alpini nel novembre 2004 ma mi è stato risposto che non vi
                                                                                                                Non è la prima volta che lancio que-
                                                                                                                sto messaggio dei “tonchesi”, perché
lettere al direttore

                           erano più posti. Ho chiesto il VFB-1 nei due bandi, giugno e ottobre:
                                                                                                                ravviso nella loro iniziativa un’ope-
                           niente.
                                                                                                                ra a vantaggio dei nipoti dei nostri
                           Perché non riesco a entrare nell’Esercito? Un ufficiale mi disse. “Ormai             fedeli ascari, fin troppo dimenticati
                           non si può più fare un esercito di ignoranti. Si tende ad arruolare di-              da quella che essi considerano la lo-
                           plomati e laureati”. Dunque un ragazzo diplomato è migliore di un suo                ro seconda Patria. Perciò chi può dia
                           coetaneo senza diploma? A un soldato si insegna ciò che deve appren-                 attraverso il contatto diretto con il
                           dere sotto le armi; cosa cambia tra chi ha un titolo e chi no? Se l’eser-            gruppo di Tonco: è denaro ben indi-
                           cito vuole arruolare solo persone intelligenti non si soffermi sul titolo            rizzato.
                           di studio! Spero che il Capo di Stato Maggiore si accorga del grossola-
                           no errore che l’esercito sta facendo.
                                                                                   Enrico Magnani               ■ Il tema dell’Adunata
                           Il tuo appassionato discorso mi dimostra quali sentimenti alberghino in
                           te; continua a coltivarli. Mi risulta che le domande di arruolamento supe-
                           rino i posti a disposizione per cui le commissioni devono stilare una clas-
                                                                                                                P   er l’Adunata, anziché definire
                                                                                                                    un solo tema perché non isti-
                                                                                                                tuirne più di uno lasciando ai presi-
                           sifica per non incorrere in palesi ingiustizie. Uno degli elementi è il titolo       denti di sezione la discrezionalità
                           di studio, che però non è determinante. Se credi in quello che fai, conti-           di espressione sul contenuto degli
                           nua a presentare domanda: prima o poi riuscirai. Ricorda che uno dei                 striscioni? Forse ne uscirebbe qual-
                           motti degli alpini è: “Mai cedere”.                                                  cosa di più vario e incisivo, natural-
                                                                                                                mente nel rispetto della difesa dei
                                                                                                                nostri valori.
                                                                                                                               Giuseppe Guanziroli
                       ■ Cappello con la penna...                   di Parma mi sono fratturato la gam-
                         di pavone                                  ba sinistra in un’escursione in             Il tema delle adunate è stato istituito
                                                                    montagna. Perciò dovetti rinuncia-          tre o quattro anni fa dal Consiglio di-
                                                                    re e vedermi la sfilata in TV dal let-      rettivo nazionale su proposta dell’al-
                       I n viaggio per l’adunata di Parma
                         mi si è spezzata la penna bianca
                       del mio cappello. Impossibile tro-
                                                                    to dell’ospedale.
                                                                          Lorenzo Fantin - Lainate (MI)
                                                                                                                lora presidente Parazzini. Questo
                                                                                                                per dare un indirizzo univoco alle
                                                                                                                indicazioni degli striscioni che era-
                       varne in città, ma durante la visita                                                     no troppo eterogenei. Applicare il
                       a un museo di Traversetolo una si-           Sotto naia, in casi come il tuo, si dice-
                                                                                                                tuo consiglio sarebbe un tornare ad
                       gnora me ne offrì una, asserendo             va “È naia”, e si continuava. Per i let-
                                                                                                                origini che nessuno rimpiange.
                       che era di un pavone. Alla mia in-           tori aggiungo che Fantin mi ha man-
                       credulità, perché sapevo che que-            dato una foto della sua ingessatura
                       gli uccelli non hanno penne bian-            sulla quale figurano, in bell’ordine, gli   ■ Lezione di giornalismo
                       che, mi fu spiegato che nel giardino         scudetti delle cinque brigate alpine e
                       esisteva un pavone albino. Era ve-           la scritta “Cara suora, cara suora son
                       ro. Ringrazio la signora per aver ri-
                       solto un problema che mi avrebbe
                                                                    ferito...”: un bell’esempio di alpinità
                                                                    pura. Solo che, per fortuna di Fantin,
                                                                                                                R    itengo molto utile l’intervento
                                                                                                                     del caporedattore de L’Alpino,
                                                                                                                Giangaspare Basile, al recente 9°
                       costretto a restare dietro le tran-          lui “A domani ci arriverà”, ancora de-      CISA, che ha toccato problemati-
                       senne.                                       cine di migliaia di volte.                  che semplici ma reali che si ripeto-
                          Anton Giulio Dell’Eva - Bolzano                                                       no ogni volta che si parte per redi-
                                                                                                                gere una nostra rivista.
                       In sintesi: tu sei l’unico in Italia a po-   ■ Raccolta fondi per l’Eritrea              Il giornale è un mezzo di comunica-
                       ter affermare che “indossi le penne                                                      zione notevole, spedito a tutti i so-
                       del pavone” non a scopi autocele-                                                        ci, a molte autorità e ad amici per
                       brativi ma per motivi di concretezza
                       alpina.
                                                                    L   eggendo L’Alpino di maggio ho
                                                                        appreso che gli alpini di Treviso
                                                                    hanno costruito una scuola in Bra-
                                                                                                                cui riveste importanza sia la ric-
                                                                                                                chezza di contenuti sia un’accatti-
                                                                                                                vante impaginazione; qui, purtrop-
                                                                    sile. Ciò mi dà l’occasione di ricor-       po, non sempre riusciamo a essere
                                                                    dare che il gruppo di Tonco (Asti)          bravi e professionali. Sto pensando
                       ■ Che sfortuna!                              porta avanti con ostinata determi-          seriamente di mettere a disposizio-
                                                                    nazione una raccolta di fondi per la        ne la nostra sede e convocare i di-

                       S  ono vittima del colmo della sfor-
                          tuna: dopo aver preparato il mio
                       zaino, tre giorni prima dell’Adunata
                                                                    costruzione di una scuola a Mas-
                                                                    saua in Eritrea. Già altri – pochi –
                                                                    gruppi si sono associati all’iniziati-
                                                                                                                rettori dei giornali di sezione e di
                                                                                                                gruppo del 1° rgpt. per una giorna-
                                                                                                                ta di lavori legati concretamente al-
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     8 - 2005
Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
lettere al direttore
l’invocata professionalità giornali-
stica.
                 Gian Luigi Ravera
           presidente della sezione
               di Casale Monferrato

Il convegno di Imola ha dato buoni
frutti: lo avrai letto nei due articoli di
maggio. Tu hai indicato l’imperativo
categorico della nostra editoria: mi-
gliorarsi sempre e aprire ai colleghi
della stampa nazionale. Ben venga-
no dunque iniziative come la tua che
riprende una vecchia idea del nostro
caporedattore già sviluppata negli in-
contri di Luino e Vicenza. I prossimi
incontri di giornalismo saranno a Va-
rese e (il secondo, avanzato) a Luino.
                                             associazione di donatori presente        Carmelo Dattero. Egli si preoccupa-
                                             in Italia. Tengo a precisare che in      va di organizzare il tempo libero
■ La Preghiera dell’Alpino                   Piemonte esistono oltre 140 gruppi       delle reclute e curava il recupero
                                             Fidas, nei quali figurano sicura-        degli obiettori di coscienza, allora
                                             mente vostri iscritti.                   non protetti dalle leggi di oggi. Ci
S  ono rimasto allibito nel leggere
   che a Imola Sandro Rossi, consi-
gliere nazionale e membro del co-
                                                Andrea Burlando - Levone (TO)         ha lasciati una decina di anni fa, ma
                                                                                      credo che siano migliaia gli alpini
mitato di redazione della rivista, ha        Giusta osservazione, che accolgo e       che conservano un ottimo ricordo
dichiarato che la “Preghiera dell’Al-        pubblico per dare risalto alla vostra    di lui.
pino” deve essere recitata nel testo         meritoria attività che affianca la più                      Maurizio Donelli
approvato dal Consiglio Direttivo            nota Avis. Gli errori che qualche vol-                       Collecchio (PR)
Nazionale e non in quello suggerito          ta sfuggono al nostro controllo (è
dall’Ordinariato militare. Una pre-          umano) dipendono da segnalazioni         Tu non me lo hai chiesto, ma riten-
ghiera ha bisogno dell’imprimatur            non sempre esatte dei nostri corri-      go buona cosa tradurre la tua lettera
di un vescovo, altrimenti resta una          spondenti, tutti in buona fede.          in questo messaggio diretto ai tan-
mera e più o meno valida prosa.
                                                                                      tissimi alpini che sono transitati dal
    Don Valentino Quinz - Brunico
                                                                                      BAR L’Aquila. I cappellani militari
Sandro Rossi ha ribadito un concetto
                                             ■ Il cappellano don Carmelo              hanno svolto e svolgono un ruolo
ben radicato in CDN. Io credo che il                                                  molto importante nei reparti, specie
buon Dio non faccia distinzioni
quando un credente si rivolge a Lui          C   hi è stato recluta al BAR Julia
                                                 de L’Aquila negli anni Settanta
                                             si ricorderà del cappellano don
                                                                                      in questi tempi, dove i giovani sono
                                                                                      alle prese con problemi da non sot-
                                                                                      tovalutare.
con la preghiera che più gli aggrada.
Queste nostre diatribe sono proprie
di noi miseri mortali; nei pascoli del        TESTIMONIANZA
Cielo si ragiona in altro modo. Al-
meno così mi fu insegnato quando,
bimbetto, andavo a Catechismo.
                                                               Monsignor Bonicelli
E poi, caro don Valentino, lei mi in-
segna che non c’è nulla di più spon-
taneo della preghiera dell’uomo. La
                                              P   enso che un ringraziamento particolare gli alpini lo devano a mon-
                                                  signor Bonicelli, arcivescovo di Parma. È confortante che un prela-
                                              to testimoni con la sua presenza i valori alpini. Dopo anni in cui certi
nostra, che difende le radici cristia-        settori minoritari di un cattolicesimo edulcorato hanno contribuito
ne, è più in linea con il Papa, che           non poco ad incitare i giovani a scegliere l’obiezione di coscienza, ad-
conta più del Vescovo.                        ditando come inutile o addirittura contraria alla morale cristiana la
                                              scelta di servire il Paese in divisa, la testimonianza di mons. Bonicelli è
                                              un grande ed importante segnale, che rimarrà la caratteristica dell’A-
■ Donatori alpini                             dunata di Parma. Insomma, gli alpini, hanno sentito di aver combattu-
                                              to e di continuare a combattere la “buona battaglia”.
Q    uale donatore di sangue, iscrit-
     to al gruppo Fidas unitamente
ai miei due figli alpini soci dell’A-
                                                                                         Alberto Quagliotto - Maser (TV)

                                              Perfettamente d’accordo: e non dimentichiamo mai che mons. Bonicelli è
NA, noto con rammarico che tali               fiero di aver servito la Patria come sottotenente degli alpini nel 5° reggi-
donatori sono spesso indicati su              mento.
L’Alpino come appartenenti all’A-
vis, pur non essendo questa l’unica
                                                                                                                               5
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Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
Commissioni e zone di competenza
              iportiamo i responsabili delle commissioni decise

           R
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              dal CDN, le competenze e i nominativi dei consi-        Franco Munarini, Alfredo Nebiolo, Giancarlo Sosello; in-
              glieri nazionali e dei collaboratori esterni che le     vitati alla commissione di Protezione Civile – coordina-
           compongono.                                                tori: Aurelio De Maria (CIO) – Giai Arcota, Giotto Scara-
                                                                      muzzi, Orazio D’Incà, Gianni Cedermaz, Francesco
           ■ RESPONSABILI COMMISSIONI:                                Beolchini; specialisti - GIMC: Ugolino Ugolini – Sanità:
                                                                      Mario Giaretta – AIB: Francesco Morzenti – UCS: Gio-
           VITTORIO BRUNELLO – vice presidente nazionale vi-          vanni Martinelli – CO: Carlo Cassani – Radio: Marco
           cario: Contrin, Costalovara, Grandi Opere, Protezione      Lampugnani – Inf: Maurizio Girola – Sub: Enrico Franci-
           Civile;                                                    sci; Segreterario: Angelo Greppi.
                                                                      PREMO FEDELTÀ ALLA MONTAGNA: Attilio Martini
           GIAN PAOLO NICHELE – vice presidente nazionale:            presidente, Antonio Cason, Marco Valditara, Arrigo
           Centro Studi, Fiscale, Informatica, Legale, Premio Gior-   Cadore, Bruno Gazzola.
           nalista dell’anno.                                         PREMIO GIORNALISTA DELL’ANNO: Adriano Rocci
                                                                      presidente, Cesare Di Dato – esterni: Enzo Grosso, Li-
           GIORGIO SONZOGNI – vice presidente nazionale:              vio Olivotto, Giancarlo Romoli.
           I.F.M.S., Manifestazioni Nazionali, Servizio d’Ordine      SPORT: Giorgio Sonzogni presidente, Silvio Botter,
           Nazionale, Premio Fedeltà alla Montagna, Sport.            Antonio Cason, Alfredo Nebiolo.

           ■ COMMISSIONI E INCARICHI:                                 ■ ZONE DI COMPETENZA DEI COMPONENTI IL CDN
                                                                      Queste le sezioni di competenza attribuite ai consiglie-
           COMITATO DI DIREZIONE de L’ALPINO: Adriano Rocci           ri nazionali:
           presidente, Alcide Bertarini, Cesare Di Dato, Bruno
           Gazzola, Alessandro Rossi.                                 ANTONELLI   Domodossola, Intra, Novara,
           CENTRO STUDI: Silvio Botter presidente, Cesare La-                     Omegna;
           vizzari, Alfredo Nebiolo – esterni: Giuseppe Brazzoli,     BERNARDI    Colico, Lecco, Sondrio, Tirano;
           Quintilio Fostini, Gianluca Marchesi, Giosuè Negretti.     BIONAZ      Aosta, Biella, Ivrea, Valsesia, Vercelli;
           CONTRIN: Attilio Martini presidente, Luigi Bernardi,       BOTTER      Luino, Varese;
           Arrigo Cadore, Ivano Gentili; – esterni: Luciano Chero-    CAPANNOLO Abruzzi, Bari, Marche, Molise,
           bin, Bruno Serafin.                                                    Napoli;
           COSTALOVARA: Alfonsino Ercole presidente, Ildo
                                                                      CASINI      Milano;
           Baiesi, Luigi Bernardi, Carlo Bionaz, Alessandro Rossi,
                                                                      CASON       Belluno, Cadore, Feltre,
           Silvano Spiller – esterni: Renato Raffaelli, Ferdinando
                                                                                  Valdobbiadene;
           Scafariello.
           SEZIONI ESTERE: Vittorio Brunello presidente, Ornel-       ERCOLE      Verona;
           lo Capannolo.                                              FORMAGGIONI Bolognese Romagnola, Modena,
           FISCALE: Michele Casini presidente – esterni: Rodolfo                  Parma, Piacenza, Reggio Emilia;
           Anghileri, Mauro De Marco, Stefano Gandini, Andrea         GAZZOLA     Ceva, Cuneo, Mondovì, Saluzzo;
           Scalvini, Enrico Tarabini.                                 GENTILI     Conegliano, Treviso, Vittorio Veneto;
           GRANDI OPERE: Ivano Gentili presidente, Luigi Ber-         LAVIZZARI   Monza, Como, Cremona, Pavia;
           nardi, Carlo Bionaz, Arrigo Cadore, Roberto Formag-        MARTINI     Bolzano, Trento;
           gioni – Tecnici: Lino Chies, Sebastiano Favero, Cesare     MUNARINI    Padova, Venezia, Valdagno;
           Poncato.                                                   NEBIOLO     Alessandria, Asti, Casale;
           IFMS: Adriano Rocci presidente, Franco Munarini,           NICHELE     Genova, Imperia, La Spezia, Savona,
           Dante Soravito De Franceschi.                                          Massa;
           INFORMATICA: Gian Paolo Nichele presidente – ester-
                                                                      PERAGINE    Firenze, Latina, Pisa/Lucca/Livorno,
           ni: Maurizio Girola, Dario Gonano, Michele Tresoldi,
                                                                                  Sicilia, Sardegna, Roma;
           Fabrizio Tonna.
                                                                      ROCCI       Pinerolo, Susa, Torino;
           LEGALE: Cesare Lavizzari presidente, Antonio Lumel-
           lo, Vito Peragine, Adriano Rocci.                          ROSSI       Brescia, Salò, Vallecamonica;
           MANIFESTAZIONI NAZIONALI e SERVIZIO D’ORDINE               SONZOGNI    Bergamo;
           NAZIONALE: Dante Soravito De Franceschi presiden-          SORAVITO    Carnica, Cividale, Gemona, Udine;
           te, Giancarlo Antonelli, Roberto Formaggioni, Alfredo      SPILLER     Asiago, Bassano, Marostica, Vicenza;
           Nebiolo, Vito Peragine, Silverio Vecchio.                  VALDITARA   Gorizia, Palmanova, Pordenone,
           PROTEZIONE CIVILE: Giorgio Sonzogni presidente, Al-                    Trieste. ●
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Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
calendario manifestazioni
                                                 CALENDARIO MANIFESTAZIONI
1 ottobre                                        LUINO – Marcia di solidarietà “Dal la-             16 ottobre
GENOVA – A Sampierdarena cele-                   go alla montagna” per il 4° raduno di              A MILANO RIUNIONE DEI PRE-
brazione Madonna del Don e 133°                  Monte.                                             SIDENTI DI SEZIONE.
anniversario TT.AA.                              OMEGNA – 133° anniversario TT.AA.                  COMO – 80° del gruppo di Albate e
                                                 PINEROLO – Annuale Messa per gli al-               Santa Messa.
1/2 ottobre                                      pini defunti.                                      ROMA – Manifestazioni al monu-
SICILIA - 9ª traversata dell’Etna.               SARDEGNA - 3ª marcia alpina della                  mento a Villa Borghese.
                                                 solidarietà.                                       SARDEGNA – Manifestazioni per il
2 ottobre                                        VENEZIA – Festa della Madonna del                  133° delle TT.AA.
- 33° CAMPIONATO DI MARCIA                       Don a Mestre.
                                                                                                    VERONA – A Nogarole Rocca 133°
DI REGOLARITÀ A SALÒ.                            CASALE MONFERRATO – Festa dei
                                                 “veci” della sezione”.                             anniversario TT.AA.
- PELLEGRINAGGIO AL SACRA-                                                                          SALUZZO – 11° raduno artiglieri da
RIO CADUTI DI OLTREMARE A                        PAVIA – Festa sezionale a Stradella.
                                                                                                    montagna del gruppo “Aosta”.
BARI.
REGGIO EMILIA – Inaugurazione                    11 ottobre
                                                 TRIESTE – 133° anniversario TT.AA.                 22/23 ottobre
del restauro della chiesetta degli
                                                                                                    A LUCCA RADUNO 4° RAG-
alpini a Beleo.
                                                 14 ottobre                                         GRUPPAMENTO.
VERCELLI – 2° trofeo podistico.
                                                 SALÒ – 133° anniversario TT.AA. e
                                                 Messa nel duomo di Salò.                           23 ottobre
3 ottobre
PADOVA – Raduno sezionale a                                                                         ALESSANDRIA – A Tortona 133°
                                                 15 ottobre                                         anniversario TT.AA.
Monte Madonna di Teolo.                          PALMANOVA – 2° raduno sezionale                    ALTO ADIGE – Gara di tiro a segno
                                                 e celebrazioni per il 133° anniversa-              7° “Trofeo presidenti”.
8 ottobre                                        rio TT.AA.
DOMODOSSOLA – Cerimonie per il                                                                      ASTI – 133° anniversario TT.AA. e
                                                 PORDENONE – Messa al Santuario
133° anniversario TT.AA.                                                                            Messa per i Caduti.
                                                 della Madonna delle Grazie per il
                                                 133° TT.AA.                                        CUNEO – Cerimonia di chiusura del
8/9 ottobre                                      UDINE – Ad Aquileia 133° delle                     Santuario della Madonna degli Al-
TORINO – Festa della sezione per                 TT.AA.                                             pini
l’85° di fondazione.                             VALSESIA – Premio sezionale fe-                    IVREA – 53° convegno della frater-
                                                 deltà alla montagna.                               nità alpina.
9 ottobre                                                                                           UDINE – 62° di Nikolajewka al
ASTI – A Bruno d’Asti processione                15/16 ottobre                                      Tempio di Cargnacco.
alla cappella della Madonna della Mi-            A LUCCA 36° CAMPIONATO DI TI-
sericordia.                                      RO A SEGNO CON CARABINA E                          30 ottobre
DOMODOSSOLA – Marcia degli scar-                 22° CON PISTOLA.                                   CASALE MONFERRATO – Giornata
poncini.                                         GENOVA – A Rapallo raduno sezionale.               delle Penne Mozze.

                    L’improvvisa morte del presidente della Sezione di Saluzzo

 Camillo Isasca è andato avanti
    na morte repentina ha
U   colto Camillo Isasca,
presidente della Sezione Sa-
                                                                 sonalità: niente di particolare
                                                                 lo rendeva simpatico ed alla
                                                                                                    La Sezione, sotto il suo impulso, ha saputo
                                                                                                    mettersi in prima linea per correre in aiuto
                                                                 mano, ma proprio per questa        di chi aveva bisogno, si è data da fare per
luzzo. Aveva 71 anni. Era uno                                    normalità era un uomo che si       organizzare la raccolta di offerte destinate
dei fondatori della Sezione,                                     faceva amare e stimare.            all’acquisto di un macchinario sanitario che
aveva ricoperto anche la ca-                                     Era generoso, schivo, riservato    mancava all’ospedale, sul quale gravitano
rica di consigliere nazionale                                    e capace di grandi slanci. Nel     tutte le vallate alpine: un’iniziativa che va
negli anni Ottanta.                                              ’76 fu tra i primi ad accorrere    ricordata e che gli fa onore.
È scontato parlare bene di                                       in Friuli colpito dal terremoto;   Alla moglie Consolata e alla figlia Maria Vit-
un amico che va avanti, ma                                       la sua stessa quotidianità era     toria va tutta la nostra solidarietà alpina e
questo assunto non vale per                                      improntata all’aiuto verso gli     diciamo loro: “Ricorderemo Camillo che ci
Isasca. Egli è stato davvero                                     altri, sentito come spontaneità    ha insegnato che cosa sia la vera amicizia,
un modello di vita, come pa-                                     d’animo prima ancora che co-       l’onestà di intenti, l’alpinità più salda e più
dre di famiglia, come uomo e come alpino.        me dovere. Lo ricordiamo presente in tante         vera: questo ricordo serva a voi come leni-
Chi, nella famiglia alpina, gli era più vicino   occasioni, col fare di chi non desidera metter-    mento del vostro dolore che è anche il no-
dice che ci si sentiva attratti dalla sua per-   si in mostra.                                      stro”. (r.g.)

                                                                                                                                                      7
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Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
La statua,
                  pesante una tonnellata,
                   fu portata dagli alpini
                                                               Cinquant’anni fa
               a pezzi e montata sulla cima,
                       a quota 4.170
                                                               sul Balmenhorn
                                                               veniva posato il
                                                             “Cristo delle vette”

                    DI   UMBERTO PELAZZA             di tutte le guerre e a protezione di       su mezzi militari il territorio valdo-
                                                     coloro che affrontano i pericoli della     stano, risalì la valle del Lys e, dopo
               naviganti avevano immerso un

           I
                                                     montagna. Nato in una stalla come          una sosta a Gressoney-Saint-Jean,
              Cristo benedicente nella salsedine     Gesù di Nazaret, il Cristo delle Vette     concluse il suo pellegrinaggio tra
              dei fondali marini: perché non in-     fu modellato a sezioni e fuso nel          due ali di folla commossa e plauden-
           nalzarlo anche nel biancore delle ne-     bronzo di vecchi cannoni rottamati         te a Gressoney-la-Trinité, ai piedi del
           vi alpine? Non un'ennesima vetta de-      col metodo celliniano della cera per-      Monte Rosa.
           dicata al Signore delle cime, ma la       sa. Una sottoscrizione popolare, pa-       La scelta della vetta era caduta dap-
           realizzazione di un grande sogno col-     trocinata dalla Gazzetta del Popolo,       prima sul Cervino, ma l'esile cresta,
           tivato dallo scultore torinese Alfredo    assicurò la copertura finanziaria.         oltre ai problemi di trasporto, non
           Bai, comandante di una formazione         Nella notte del 28 luglio 1955, al chia-   offriva garanzie di ancoraggio e sa-
           partigiana alpina durante la Resi-        rore delle fiaccole, quindicimila per-     rebbe stata meta del solo alpinismo
           stenza e trasformato in voto nel pe-      sone, fra le quali i reduci del K2, ac-    d'élite. L'attenzione si era allora spo-
           riodo della lotta armata: se fosse tor-   compagnarono la statua, alta m. 3,60       stata ai 4.170 metri del Balmenhorn,
           nato a casa sano e salvo avrebbe          e pesante una tonnellata, nel santua-      una solida scogliera rocciosa affio-
           scolpito e fatto erigere ad alta quota    rio torinese della Consolata, dove ri-     rante dal ghiacciaio del Lys, non lon-
           una statua del Redentore dalle misu-      mase esposta per tre giorni. Suddivi-      tano dalla displuviale svizzera. In
           re eccezionali, a ricordo dei Caduti      sa quindi in undici pezzi, raggiunse       una capanna a poca distanza dalla
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Cinquant'anni fa l'epica impresa degli alpini: posato sul Balmenhorn il "Cristo delle vette" - Associazione ...
Il Cristo delle Vette invia la sua benedizione a tutte le valli alpine.
                                                     Nella foto sopra: un momento della celebrazione della S. Messa in vetta,
                                                     dopo la posa della statua (a destra il capitano Costanzo Picco).

vetta aveva bivaccato nel 1884 un        Il 10 agosto 1955 ha inizio in modo in-     coli – ci siamo presi vento e pioggia,
giovane sacerdote alpinista diretto      solito (le vie del Signore sono davve-      il barcone scarrocciava e ci vedeva-
al colle Zumstein: si chiamava Achil-    ro infinite) l'avventura montana del        mo a bagno da un momento all'al-
le Ratti e nel 1922 sarebbe diventato    Cristo delle Vette, con i suoi undici       tro”.
papa Pio XI.                             pezzi che da Gressoney (quota               Allo sbarco i pezzi passano sulle
A Gressoney il prezioso simulacro fu     1.637) raggiungono i 2.367 metri del        spalle degli uomini, compresi i due
preso in consegna da un reparto di       lago-diga del Gabiet sul carrello a         più pesanti (123 chili), ai quali però i
quaranta penne nere, scremate alla       cremagliera di una società idroelet-        sei muli in attesa all'alpe di Gabiet
Scuola di Aosta e alle cinque brigate    trica. Sulla sponda gli alpini ferrovie-    oppongono un deciso rifiuto scal-
alpine, reduci da un duro allenamen-     ri si trasformano in marinai d'acqua        ciando e sgroppando, immemori e
to di oltre due mesi tra Monte Bianco    dolce, Picco è proclamato nocchie-          degeneri discendenti di quel quieto
e Cervino, cime comprese, imposto e      ro-pro tempore e su una chiatta me-         asinello che la domenica delle palme
condotto dallo smalpino capitano         tallica a fondo piatto, con quattro         era entrato in Gerusalemme portan-
Costanzo Picco, che tre anni prima       traversate, i carichi vengono tra-          do in groppa un Cristo in carne e os-
aveva portato un' intera compagnia       ghettati a oltre un chilometro sulla        sa. Per rispetto all'illustre passegge-
in armi sulla Gran Becca. Suo validis-   riva opposta.                               ro gli alpini ricacciano in gola gli ine-
simo coadiutore era il maresciallo       “Non ci sentivamo affatto marinai –         vitabili moccoli e sostituiscono i
Attilio Bosio.                           ricorda l'allora ventunenne Dario Ni-       cocciuti quadrupedi con barelle por-
                                                                                                                                 9
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giunto intanto dal rifugio lo scultore
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                                                      superato i duemila metri: soffre di
                                                      vertigini ma stringe i denti. Con la
                                                      scelta delle piazzole per statua e pa-
                                                      rafulmine si dà il via all'ultimo atto,
                                                      scandito dai ritmici colpi di mazza
                                                      (15 a testa: la quota non perdona).
                                                      Per il primo miracolo il Salvatore
                                                      non attende di essere rimontato: un
                                                      geniere, caduto dal basamento, si ar-
                                                      resta gambe all'aria e rannicchiato
                                                      sulla schiena a un metro dal dirupo,
                                                      rimanendo incolume: passata la
                                                      strizza riprende il lavoro.
                                                      Con movimenti al rallentatore si an-
                                                      corano, si fissano, si saldano in suc-
                                                      cessione gli ultimi pezzi.
                                                      È un momento emozionante quando,
                                                      con l'aiuto della "capra", il traliccio
                                                      triangolare con carrucola, il capo
                                                      chiomato del Redentore si posa dol-
                                                      cemente sul busto e la statua prende

                                                       Nella foto a sinistra: sul carrello a
                                                       cremagliera la parte più preziosa
                                                       della statua ascende al lago del
                                                       Gabiet.
                                                       In questa foto: spalleggiata da un
                                                       artigliere alpino, la testa del Redentore
                                                       procede lentamente verso la vetta.
           taferiti rinforzate da asticelle di fer-    Il capitano Picco fa da apricordata.
           ro: ai primi nevai sono già state ap-
           prontate alcune "akie" (slitte metalli-
           che a barchetta).
           Il 4 agosto tutti i fardelli si trovano
           ammassati ai 3.647 metri del rifugio
           Gnifetti e dopo la necessaria sosta
           prende avvio la spola con la vetta,
           proprio nel momento in cui stanno
           discendendo verso il rifugio gli
           escursionisti, con meta la capanna
           Margherita, respinti dal maltempo.
           Ricorda ancora l'alpino Nicolì: “Era-
           vamo in undici, pestavamo neve
           molle, cominciò a nevicare e poco
           dopo ci arrivò addosso un vento del
           diavolo (che sia stato proprio lui, per
           legittima difesa? n.d.r.) e le bandieri-
           ne volavano. Ad aprire la strada c'e-
           ra la testa di Cristo, pesante oltre
           cinquanta chili, ma abbiamo voluto
           dividerci il privilegio spalleggiandola
           a turno: anch'io ho fatto il mio trat-
           to”. All'ultimo cireneo, l'ossolano
           Arioli, è riservata la prodezza finale
           sul ripido ponte di ghiaccio della cre-
           paccia terminale.
           Dieci giorni di fatiche improbe, 2.500
           metri di dislivello, venti quintali di
           materiali depositati in vetta, dove è
  10
8 - 2005
pellano degli alpini in Russia, che
                                                                                         commemora l'alpino Mario Puchoz,
                                                                                         caduto l'anno prima sul K2. Alto su
                                                                                         di lui il gesto benedicente del Reden-
                                                                                         tore, che pare voglia abbracciare tut-
                                                                                         te le valli alpine.
                                                                                         Esodo da gran finale nella cornice di
                                                                                         sicurezza creata dal capitano Picco:
                                                                                         gli dà manforte il festeggiato pren-
                                                                                         dendosi particolare cura degli im-
                                                                                         mancabili incoscienti che sciamano
                                                                                         sul ghiacciaio slegati o con la corda
                                                                                         arrotolata nello zaino.
                                                                                         È passato mezzo secolo. Con l'immu-
                                                                                         tato spirito che l'aveva accompagna-
                                                                                         to sul Balmenhorn col Cristo delle
                                                                                         Vette, all'apertura dell'anno cinquan-
                                                                                         tenario, il generale Picco ha voluto
                                                                                         far pervenire la documentazione fo-
                                                                                         tografica di quelle giornate a Giovan-
                                                                                         ni Paolo II: l'ultimo dei ricordi per un
                                                                                         Papa dai frequenti soggiorni valdo-
                                                                                         stani che, poco tempo prima della
                                                                                         sua scomparsa, volgendo lo sguardo
                                                                                         a quei monti lontani, aveva esclama-
 Come un bambino fra le braccia del padre, un geniere alpino procede all'ultima          to sorridendo: "Se avessi vent'anni di
 giunzione.                                                                              meno!". ●

vita: lo scultore piange in silenzio       dell'impresa, la vecia penna nera Ful-
senza vergognarsene. Sceso a valle
manifesterà la sua commozione: “So-
                                           vio Campiotti. Disagi cancellati dalla
                                           consapevolezza di partecipare ad un
                                                                                          È    stato un ritorno al come era-
                                                                                               vamo il cinquantenario cele-
                                                                                          brato a Gressoney la Trinité saba-
no stati giorni di terribile fatica: non   avvenimento eccezionale, nello sce-
                                                                                          to 3 e domenica 4 settembre (ne
riesco ancora a rendermi conto co-         nario di uno degli anfiteatri più sug-
                                                                                          scriveremo sul prossimo numero
me gli alpini abbiano potuto traspor-      gestivi dell'arco alpino. Benedice la
                                                                                          de L’Alpino). Grande concorso di
tare in così poco tempo e lottando         statua mons. Carlo Chiavazza, cap-
                                                                                          alpini e autorità, ma soprattutto
contro il vento tutti quei carichi. Che
                                            Lo scultore Bai (a sinistra): il suo sogno    grande commozione dei pochi
ragazzi!”.
                                            si è realizzato.                              protagonisti di quell’epica impre-
La sera del 12 agosto gli ultimi di lo-
                                                                                          sa, primo fra tutti l’allora capita-
ro, fradici di pioggia, rientrano a
                                                                                          no, ora generale, Costanzo Picco.
Gressoney, accolti con applausi e ab-
                                                                                          Con il sapore di qualcosa che non
bracci, mentre lassù un velo di neve
                                                                                          tornerà più, ma alla quale è co-
sta ammantando per la prima volta il
                                                                                          munque indispensabile puntare
Cristo delle Vette. Sarà invece limpi-
                                                                                          ancora. Oggi gli alpini sono im-
do e soleggiato il 4 settembre, giorno
                                                                                          pegnati a difendere la pace per
dell'inaugurazione, nel rispetto dell'i-
                                                                                          tutte le genti auspicata da quel
scrizione sul basamento: "O Reden-
                                                                                          maestoso Cristo dalla vetta del
tore Gesù, se qualcuno ti vuole,
                                                                                          Balmenhorn.
prenda come guida il sole e s'innalzi
quassù".
A innalzarsi è una processione di
cordate che di buon mattino si sno-
da dal rifugio Gnifetti, trasformato in
bivacco notturno dall'andirivieni di
quattrocento persone intrufolatesi
in ogni dove: come Luigi Carrel, "il
gatto del Cervino" e come tale raggo-
mitolato sotto il tavolo, come il col.
Vismara, comandante della Scuola
Alpina, e i suoi allievi sergenti del
picchetto d'onore rannicchiati nel
corridoio, come il cronista ufficiale
                                                                                                                                    11
                                                                                                                                    8 - 2005
Sull’Ortigara,
           pensando già all’Adunata
              Centinaia di alpini,
              35 vessilli, una selva
              di gagliardetti
              al pellegrinaggio sulla
              “montagna sacra”

                          L’onore ai Caduti sull’Ortigara, ai piedi della Colonna Mozza.
                          Accanto al Labaro il vice presidente nazionale vicario Vittorio Brunello,
                          il vice presidente Giorgio Sonzogni e i consiglieri nazionali.
                          Sotto: un momento della S. Messa e il cippo dei Caduti austro-ungarici
                          con il Labaro, l’alfiere e la bandiera dell’Associazione
                          dei Kaiserschützen della delegazione di Innsbruck.

  12
8 - 2005
anno prossimo saremo di             trasferiti o se, incurabili, portati al-

“L’      nuovo qui, in migliaia, deci-
         ne, centinaia di migliaia, per
ripercorre il pellegrinaggio dell’Orti-
                                             trove e abbandonati per lasciar po-
                                             sto ad altri, giudicati recuperabili.
                                             Ed ecco il costone opposto, oltre la
gara e testimoniare che il nostro pa-        strettoia della valle, dal quale una in-
trimonio di identità, di onestà, di soli-    tera compagnia di nostri allievi uffi-
darietà e di amore verso gli altri vo-       ciali si calò, ad uno ad uno, e uno do-
gliamo che continui e che si perpetui,       po l’altro precipitò colpito dai cec-
per i nostri figli, per dare una speran-     chini nel tentativo, finalmente riusci-
za a un mondo che ci sembra dispe-           to – ma quante giovani vite sacrifica-
rato. Se riusciremo tutti a sentirci         te! – di raggiungere una cengia sulla
parte di un Paese, fieri di esserlo, tra-    quale piazzare una mitragliatrice ca-
manderemo l’impronta che ha fatto            pace di battere le postazioni avversa-
grande l’Italia, alla quale guardare         rie.
con ammirazione e rispetto”.                 Laggiù, a sinistra, oltre il cippo dedi-
Il vice presidente nazionale vicario         cato ai Caduti austro-ungarici, la Val-
Vittorio Brunello ha concluso così il        sugana: è da lì che salì sull’Ortigara
suo intervento ufficiale alla spianata       anche il nonno del vostro cronista, al
del Lozze, ai piedi dell’Ortigara, a         quale – fra assalti e contrassalti – ri-
conclusione di un pellegrinaggio che         fecero otto volte la compagnia in un
aveva in più il sapore della vigilia: l’a-   sol giorno. Caro nonno Bepi, eroico
dunata nazionale dell’anno prossi-           invalido della Grande Guerra, che a
mo.                                          ottant’anni ti svegliavi nella notte gri-
Per questo è stato un pellegrinaggio         dando, pensando di andare ancora
speciale, se può essere usato questo         all’attacco, tuo nipote è andato alla
termine per l’Ortigara, che costitui-        colonna mozza anche per te.
sce un assoluto nella scala dei valori        Lasciata la cima, superate le ripide
alpini. È una montagna sacra, in cui il      rocce e la barriera di mughi dalle
ricordo dei giorni terribili vissuti         bacche odorose di resina – è il mo-
quasi novant’anni fa da decine di mi-        mento della raccolta, per farne infusi
gliaia di soldati è ancora incombente        salutari – che copre la pietraia deva-
e visibile.                                  stata, si ritrova il sentiero che ser-
Lo si comprende dallo stesso paesag-         peggiando porta in vista della Ma-
gio, percorrendo la mulattiera che           donnina del Lozze. L’altipiano è alle
porta all’altopiano, passando prima          nostre spalle, ma chissà perché lo
su distese di pascoli e malghe, poi –        sentiamo ancora incombente, come
sempre più accidentata – fino alle pri-      se volesse trattenerci, quasi avessi-
me rocce. E continuando in un pae-           mo dimenticato qualcosa lassù, fra
saggio carsico che sembra abbando-           quei sassi che furono insanguinati da
nato dalla natura, disseminato di bu-        tanti soldati, da tanti nemici divenuti
che e avvallamenti, ruderi di posta-         fratelli nella morte.
zioni austriache, devastazioni del ter-      Già si vede tra i rami dei pini la co-
reno sul quale non cresce neanche            lonna sulla quale la Madonnina del-
un filo d’erba, tanto fu bruciato e          l’Ortigara veglia su tante vite spezza-
sconvolto dalle granate. Fino alla Co-       te, in poco tempo si supera il crinale
lonna Mozza, un drammatico monito            e ai arriva alla chiesetta del Lozze,
alla pace, un monumento a tante vite         dove è tutto pronto per la celebrazio-
spezzate.                                    ne della Messa: c’è un picchetto d’o-
Guardando dalle trincee incise nella         nore degli alpini con il vice coman-
roccia, trincee difese, perse, ricon-        dante gen. Carlo Frigo, ci sono il vice
quistate, ancora perse, o dalle fine-        presidente vicario Brunello, il presi-
stre scavate sulla parete della monta-       dente della sezione di Asiago Massi-
gna, lungo un camminamento di                mo Bonomo che lavora da un anno             Dall’alto in basso: La resa degli onori ai
strette gallerie, viene quasi impossi-       per preparare la prossima adunata,          Caduti austro-ungarici: il maggiore Hel-
bile pensare che decine di migliaia di       ci sono tanti presidenti di sezione, 35     muth Berchtold, con il nostro vice presi-
giovani abbiano potuto fronteggiarsi         vessilli, centinaia di gagliardetti. Pio-   dente vicario Vittorio Brunello e il presi-
così tenacemente perché il senso del         ve a dirotto, cade anche la grandine,       dente della sezione di Asiago Massimo
dovere imponeva loro di obbedire.            ma la cerimonia va avanti come se           Bonomo.
Così, ecco sul fronte austriaco la           nulla fosse. Ci vuole altro! La monta-      Uno scorcio della spianata del Lozze,
piazzola che fungeva da poligono per         gna è coperta da nuvole scure. È ri-        accanto alla cappella dei Caduti.
la fucilazione dei disertori, e più          tornata nel silenzio. L’Ortigara è tor-
avanti quella sulla quale vivevano at-       nato ai suoi Caduti. Che non saranno        Gli onori ai Caduti. La cerimonia è stata
timi atroci i feriti, in attesa di cono-     mai soli: saranno sempre dappertut-         accompagnata dalla pioggia battente.
scere la propria sorte: se medicati e        to, dove siamo noi. ●                       La Madonnina del Lozze.
                                                                                                                                       13
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Con i fondi ricavati dalla vendita del libro “In punta di Vibram”,
                                             antologia di racconti degli allievi della SMALP
Echi dell’Adunata

                    Aperto al Centro Don Gnocchi di Parma
                    un sistema di informazione interattiva
                                                                                                               di solidarietà che ha voluto rinsal-
                                                                                                               dare l’affettuoso legame che unisce
                                                                                                               gli alpini alla Fondazione Don
                                                                                                               Gnocchi, nella riconoscente memo-
                                                                                                               ria del venerabile cappellano don
                                                                                                               Carlo Gnocchi.
                                                                                                               All’inaugurazione hanno presenzia-
                                                                                                               to tra gli altri, il sindaco di Parma
                                                                                                               Elvio Ubaldi, il presidente dell’As-
                                                                                                               sociazione Nazionale Alpini Corra-
                                                                                                               do Perona, il presidente della Fon-
                                                                                                               dazione Don Gnocchi monsignor
                                                                                                               Angelo Bazzari, il presidente della
                                                                                                               sezione ANA di Parma, Maurizio
                                                                                                               Astorri il responsabile del coordi-
                                                                                                               namento gestionale della struttura
                                                                                                               parmense della Fondazione Don
                    Al centro il sindaco Ubaldi con il presidente Perona. Fra loro, in secondo piano, mon-     Gnocchi Sergio Zattra e i compo-
                    signor Bazzari e, semicoperto, il presidente della sezione di Parma, Astorri.              nenti del Comitato di redazione
                          ell’ambito delle manifestazio-         Centro. Il Sistema di Informazione            dell’iniziativa “In punta di Vibram”,

                    N     ni collegate alla 78a Adunata
                          nazionale degli alpini, è stato
                    inaugurato lo scorso 13 maggio, al
                                                                 Interattiva è stato finanziato con il
                                                                 ricavato della vendita del libro “In
                                                                 punta di Vibram”, antologia di rac-
                                                                                                               coordinata da Paolo Zanzi e diretta
                                                                                                               dallo scrittore Filippo Rissotto, che
                                                                                                               ha curato la parte letteraria del li-
                                                                                                               bro. Quest’ultimo, non potendo es-
                    Centro “S. Maria ai Servi” Fondazio-         conti ed immagini sulla Scuola Mili-
                    ne Don Gnocchi di Parma, il “Siste-          tare Alpina di Aosta (SMALP)”, edi-           sere presente, è intervenuto in col-
                    ma di informazione interattiva”,             tore Arterigere di Varese, giunto at-         legamento telefonico da Genova.
                    una strumentazione multimediale              tualmente alla seconda edizione e             A perenne memoria dell’evento è
                    per l’informazione che verrà utiliz-         del quale L’Alpino ha scritto nei nu-         stata posta una targa dedicata agli
                    zata come supporto terapeutico               meri di novembre 2004 e di aprile             allievi della SMALP che hanno con-
                    delle persone disabili ospiti del            2005. La donazione è stata un gesto           tribuito alla realizzazione e alla di-
                                                                                                               vulgazione dell’antologia.
                                                                                                               Il successo di “In punta di Vibram”
                                                                                                               è stato tale che non solo ha per-
                                                                                                               messo di raggiungere l’obiettivo di
                                                                                                               realizzare il “Sistema di Informazio-
                                                                                                               ne Interattiva” alla Fondazione Don
                                                                                                               Gnocchi di Parma, ma ha convinto i
                                                                                                               membri del Comitato editoriale a
                                                                                                               proseguire l’impegno, trasforman-
                                                                                                               do il singolo “episodio” in una col-
                                                                                                               lana, che vede come secondo pas-
                                                                                                               so la ristampa del romanzo “La Cin-
                                                                                                               que” (256 pagine, inserto di foto-
                                                                                                               grafie a colori, prefazioni di Corra-
                                                                                                               do Perona e Bruno Pizzul, editore
                                                                                                               Arterigere), scritto da Filippo Ris-
                                                                                                               sotto. Con questa pubblicazione il
                                                                                                               comitato editoriale “In punta di Vi-
                                                                                                               bram”, presieduto da Paolo Zanzi,
                    Lo striscione alla sfilata di domenica, che ricorda don Gnocchi e la solidarietà alpina.   punta nuovamente a conseguire gli
         14
    8 - 2005
obiettivi perseguiti fin dall’inizio e
raggiunti grazie anche alla preziosa
collaborazione del partner unico           A piedi per 300 chilometri

                                                                                                                                    Echi dell’Adunata
Vibram Spa: affermare la validità
dell’esperienza fra gli alpini e so-
stenere altre iniziative della Fonda-
                                          per partecipare all’Adunata
zione Don Gnocchi.
Ricordiamo che Il Centro “S. Maria
ai Servi” di Parma si trova all’inter-
no del cinquecentesco convento
dei Servi di Maria, adibito nell’800
a caserma e poi a infermeria milita-
re. Dopo la seconda guerra mondia-
le fu trasformato in centro di riedu-
cazione per minori mutilati a cura
dell’assistenza post-bellica, con
successivo affidamento alla “Pro
infanzia mutilata” di don Carlo
Gnocchi.
Dalla metà degli anni ’70 il Centro
ha subito una profonda trasforma-
zione: ai mutilatini e ai poliomieliti-   I sette alpini ritratti con il presidente Perona e il direttore de “L’Alpino” gen. Di
ci sono subentrati pazienti di tutte      Dato. Hanno il logo ufficiale del trekking e lo striscione delle paraolimpiadi di
le età portatori di diverse disabi-       Torino 2006, manifestazione per la quale lavoreranno come volontari.
lità, diventando un moderno Cen-
                                               ono partiti in sette dalla sede        del gruppo) e a Solero dove nel
tro di riabilitazione neuromotoria e
cardiologica. ●
                                          S    del gruppo di Alpignano (To-
                                               rino) salutati dal sindaco
                                          Gianluca Pinzi per raggiungere a
                                                                                      1994 Miraglio e Bruno avevano
                                                                                      prestato soccorso come volontari
                                                                                      durante l’alluvione. Le tappe suc-
                                          piedi Parma per l’Adunata nazio-            cessive hanno toccato l’Oltrepo
 Un grazie all’Azienda                    nale. Sono: Francesco Bruno, Gio-           pavese con sosta a Tortona, Stra-
                                          vanni e Michele Cordero, Bruno              della e Piacenza. All’arrivo al pe-
 dei trasporti pubblici                   Miraglio, Pier Rocco Olivero, Lui-          nultimo posto tappa a Soragna
                                          gi Mobilia e Sergio Bello.                  c’erano ad attenderli il sindaco
 Caro direttore,
 è tramite la rivista L’Alpino che        La prima tappa prevedeva l’attra-           del paese e il principe Meli Lupi.
 vorremmo ringraziare i dipen-            versamento di Torino e l’arrivo a           Il 13 maggio, dopo 8 giorni e qua-
 denti dell’Azienda dei Trasporti         Chieri, dove con le autorità locali         si 300 chilometri percorsi, i sette
 Pubblici di Parma. Al termine            hanno deposto una corona al mo-             alpini sono arrivati a Parma nella
 della sfilata con dodici alpini del      numento ai Caduti. Il giorno se-            sede dell’auditorio Cavagnari,
 nostro gruppo ci siamo ritrovati,        guente il percorso si snodava tra           dove hanno incontrato il presi-
 all’estrema periferia della città,       le verdi colline dell’astigiano con         dente nazionale dell’ANA Corra-
 praticamente nella posizione             tappa a Vigliano d’Asti, Masio,             do Perona e il direttore de L’Alpi-
 opposta rispetto al parcheggio           Quattordio (con sosta nella sede            no Cesare Di Dato.
 del nostro pullman. Chieste                                                               Como
 informazioni ad un funzionario                   Aosta                     Varese
 dell’azienda dei trasporti che             Valle d'Aosta                                                Bergamo
 stazionava ad una fermata que-                                                         Milano
 sti, dopo alcune consultazioni                                   Novara                                       V
 via radio, probabilmente con un                               Vercelli                      Lombardia Brescia
 centro di coordinamento, con
                                                          Torino                   Pavia     Stradella   Cremona
 nostro grande stupore ci mette-            Alpignano                                                                         M
 va a disposizione esclusivamen-                             Chieri
                                                                                        nd ria
                                                                                   essa
                                                                      Quattordio
 te per noi un intero autobus che                              Asti            Al                 Piacenza
                                                                            Solero                   Soragna
                                                            Vigliano              Tortona
 con la massima celerità ci por-                                        Masio
                                                                                                                    Parma
 tava davanti al nostro pullman.               Piemonte
 Amici di Parma siete stati vera-                                                                                   Reggio
 mente grandi.                             Cuneo                                     Genova
                     Gruppo alpini                           Savona                                             Emilia-Rom
            Alta Valfontanabuona
                                                                                         Liguria
                            Genova

                                                                                                                                  15
                                                                                                                                  8 - 2005
Trabiccoli, battaglia persa (per ora)
Echi dell’Adunata

                           DI   CESARE DI DATO                                                                 delinquenti” (con licenza di
                                                                                                               uccidere l’adunata?), “Sono
                         olutamente ho aspettato

                    V
                                                                                                               infiltrati” (da chi e per quali
                         alcuni mesi prima di trar-                                                            fini?). Posso essere d’accor-
                         re gli insegnamenti dalla                                                             do che si tratti di persone im-
                    campagna – purtroppo fallita                                                               mature e frustrate che in
                    – contro i trabiccoli e contro                                                             quei due giorni scaricano in
                    alpini indegni che il sabato, e                                                            un ambiente di per sé ordina-
                    ormai anche il venerdì, insoz-                                                             to e allegro il loro disagio psi-
                    zano con la loro presenza la                                                               chico per il gusto di rovinare
                    nostra adunata. Ho voluto                                                                  tutto. Ma anche questa tesi
                    aspettare che si manifestasse                                                              non regge se si considera
                    la reazione dei lettori e che si                                                           che in nessuna delle adunate
                    placasse la loro indignazione                                                              delle altre associazioni d’Ar-
                    che è anche la mia.                                                                        ma avviene un fenomeno del
                    Devo lealmente riconoscere                                                                 genere; anzi, neppure in nes-
                    che la campagna che ho con-                                                                suna delle riunioni alpine di
                    dotto contro questi indeside-                                                              gruppo, di sezione e di rag-
                    rati ospiti dalle pagine della                                                             gruppamento.
                    rivista fin dall’autunno scor-                                                             È da qualunquisti scrollare le
                    so, secondo quando indicato                                                                spalle e scuotere la testa. Oc-
                    dalla Sede nazionale, non ha                                                               corre agire, lo sto dicendo da
                    sortito l’effetto desiderato.                                                              anni; presidenti di sezione e
                    Lealmente, ho detto, al con-                                                               più ancora capigruppo, de-
                    trario dei miei avversari che                                                              vono vigilare perché la cosa
                    leali non sono. Malgrado le                                                                non si verifichi.
                    larghe assicurazioni di inter-                                                             Se si tratta di iscritti non pos-
                    vento date al presidente Perona           il loro cervello in queste due gior-      sono sfuggire alla loro attenzione:
                    dalle autorità preposte all’ordine        nate di baccanali senza freni non è       un trabiccolo non lo si può nascon-
                    pubblico a Parma, le forze dell’ordi-     dato di sapere. Così come non è da-       dere durante la lavorazione e la cu-
                    ne hanno finito con il lasciar corre-     to di sapere perché giovani che per       stodia; se si tratta di non iscritti,
                    re chiudendo entrambi gli occhi di        il resto dell’anno bevono al più una      poichè occupano comunque uno
                    fronte a palesi infrazioni alle regole    birra o una coca, si sentano in do-       spazio nell’universo che ci circon-
                    della circolazione stradale e del vi-     vere di ingurgitare litri di alcoolici    da, anch’essi non possono passare
                    vere civile. Unanime è stata la ri-       riducendosi a pietose parodie di          inosservati a chi sa vedere. Dun-
                    provazione dei tanti lettori (un cen-     uomo buttati a terra come sacchi          que stringendo la vigilanza si pos-
                    tinaio le lettere giunte in redazio-      di spazzatura.                            sono ottenere risultati apprezzabi-
                    ne) che hanno stigmatizzato il com-       Facendo scrivere a chi ha interesse       li; non dico l’eliminazione ma una
                    portamento dei trabiccolari e dei         a denigrarci, su giornali anche stra-     forte riduzione questo sì.
                    violenti rendendosi evidentemente         nieri, che l’adunata è l’occasione        Parma, da questo punto di vista,
                    interpreti del disagio dei più.           per organizzare un’orgia dove il          segna un punto in negativo; speria-
                    Mi chiedo quale sia la molla che          profumo sovrano è quello delle ori-       mo che Asiago, più difficile da rag-
                    spinge un mezzo migliaio di alpini,       ne sparse generosamente, del vo-          giungere – come lo fu Catania del
                    non importa se iscritti o non, a          mito e degli scarichi dei trabiccoli;     resto – rimanga immune da questo
                    inforcare improbabili mezzi auto-         dimenticando del tutto che noi al-        tristo fenomeno anche perché cal-
                    propulsi, possibilmente fuori nor-        pini non siamo quei pochi irrespon-       cheremo una “zolla di storia pa-
                    ma, sicuramente audiolesivi, certa-       sabili ma i 13.500 della Protezione       tria”, per dirla con un mio lettore,
                    mente frutto di un’immaginazione          Civile, i 30.000 della solidarietà sen-   carica del sangue e degli eroismi di
                    deviata e con quelli entrare di pre-      za riscontri, i 300.000 (meno cin-        decine di migliaia di Caduti, non so-
                    potenza nella nostra “due giorni”         quecento ovviamente) che difen-           lo alpini, non solo italiani.
                    che precede la sfilata della domeni-      dono i valori della Patria. Occorre-      Sarebbe un sacrilegio; pensateci,
                    ca. Non dubito che si tratti di buoni     rebbe uno psicologo delle masse           trabiccolari e alcoolisti occasiona-
                    padri di famiglia, di giovani rispet-     per dirimere il mio dubbio: troppo        li: ogni vostra intemperanza non in-
                    tosi dell’altrui persona, di alpini se-   facile cavarsela, come molti fanno,       sulta noi vivi, insulta i nostri Cadu-
                    ri e corretti negli altri 363 giorni      dicendo: “Di sicuro non sono alpi-        ti. Che non vanno neppure sfiorati
                    dell’anno. Cosa metta a soqquadro         ni” (e chi lo ha detto?), “Sono solo      dalle vostre puerili esibizioni. ●
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    8 - 2005
Al Colle di Nava,
 nel ricordo della Cuneense

 L’onore ai Caduti: il capitano
 Deregibus, il vicepresidente nazionale
 Nichele e il sindaco di Pornassio.

      artiti dall’Italia 16.500 uomini,

P     13.470 Caduti e dispersi, 2.144
      feriti e congelati. Questi numeri,
non hanno bisogno di commenti e
spiegano l’aggettivo “Martire” che                                                        Il momento dell’alzabandiera.
viene associato alla Divisione Alpina
Cuneense sul Fronte Russo.                                                               zione di Imperia Gianfranco Marini e
Come ogni anno, grazie all’organizza-                                                    del vice presidente nazionale Gian
zione della Sezione di Imperia, gli al-                                                  Paolo Nichele) ma ancor più per
pini si sono ritrovati sul Colle di Na-                                                  guardare negli occhi quei pochi testi-
va per coltivare la memoria del sa-                                                      moni viventi di quella tragedia e con-
crificio, del dovere e del valore. Si so-                                                dividerne in silenzio le emozioni e i
no stretti attorno al luogo ove ripo-                                                    ricordi. Come ogni altra manifesta-
sano i resti del gen. Emilio Battisti,                                                   zione alpina anche a Nava si è ripe-
comandante della Divisione, per ren-                                                     tuto il miracolo di una partecipazio-
dere omaggio, a lui ed alle migliaia di      Il vessillo di Imperia scortato dal vice-   ne collettiva ed intima nello stesso
uomini semplici e perbene che han-           presidente vicario Massimino Filippi.       tempo.
no compiuto il loro dovere di soldati                                                    La cerimonia della domenica è stata
con dignità e umanità e che spesso          done l’obbligo morale e istituziona-         preceduta dalla 7ª edizione del Can-
sono stati ripagati dalla Patria con il     le, non hanno fatto nulla per affron-        tamontagna, nel corso della quale è
più assordante dei silenzi.                 tare il problema ed hanno lasciato           stato festeggiato il 10° anniversario
Perché parlare di Cuneense significa-       che i nostri soldati fossero fatti mori-     della costituzione del coro ANA di
va inevitabilmente affrontare il capi-      re a migliaia …                              Imperia “Monte Saccarello”.
tolo tragico e mai risolto della prigio-    Se non fosse stato per gli alpini e per      Le voci del coro e quella di Sandro
nia in Russia dei nostri tanti alpini e     i reduci di quella tragica campagna          Palmieri, che ha recitato poesie e pa-
soldati. E parlare di prigionia signifi-    oggi il ricordo di quel sacrificio sa-       gine di letteratura e di semplici ricor-
cava inevitabilmente fare i conti con       rebbe stato allegramente cancellato          di, hanno dato corpo ad uno spetta-
le responsabilità di quanti, pur aven-      e quei ragazzi sfortunati sarebbero          colo di particolare intensità che ha
                                            stati uccisi per la seconda volta.           raccontato la vita semplice e al con-
                                            Ma gli alpini non hanno paura … e            tempo simbolica di un alpino di Im-
                                            senza clamori, ma con la tipica ca-          peria: “Nestù” (al secolo Giuseppe Er-
                                            parbietà della gente di montagna,            nesto Garibaldi di Porto Maurizio),
                                            hanno continuato e continuano a              reduce dell’Ortigara e della prigionia
                                            coltivare la memoria …                       in Austria e socio fondatore, nel 1929,
                                            Ed ecco che una vera folla si è ritro-       della Sezione ANA di Imperia.
                                            vata nel profumo di lavanda del Col-         Il Coro Monte Saccarello ci ha assi-
                                            le di Nava in una assolata giornata di       curato che lo spettacolo verrà porta-
                                            luglio, per ascoltare la S. Messa, i di-     to in altre piazze. Se vi capiterà l’oc-
                                            scorsi ufficiali (del sindaco di Por-        casione non fatevelo scappare: vi
 Un gruppo di reduci. (foto CA.MA)          nassio, del vice presidente della Se-        toccherà il cuore.                (C.L.)
                                                                                                                                    17
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