Chimica Applicata all'Ambiente e Tecnologia dei Materiali

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Chimica Applicata all'Ambiente e Tecnologia dei Materiali
Chimica Applicata all’Ambiente e Tecnologia
dei Materiali
    Introduzione: definizioni fondamentali: atomi, molecole, peso
    molecolare, peso atomico, tavola periodica;
    Stato gassoso, liquido e solido: classificazioni e leggi fondamentali;
    Le reazioni chimiche: classificazioni ed esempi;
    Soluzioni e proprietà colligative;
    Acidi e basi;

    STRUTTURA DEI MATERIALI (Prof. Andrea Lazzeri)

    Interazione dell’ ecosistema, naturale ed antropizzato, con
    materiali da costruzione posti in opera.
         Interazioni gassose: gas atmosferici ed emissioni antropiche
         ed effetto sui materiali
         Interazioni liquide: classificazione delle acque e loro
         interazione con i materiali da costruzione
         Interazioni solide: particolato atmosferico e effetto di
         microorganismi
    Cenni di degrado e restauro di beni culturali
Chimica Applicata all'Ambiente e Tecnologia dei Materiali
La selezione di un materiale deve essere basata sulla scienza

                              chimica

struttura chimica
                                          fisica

                    morfologia                      ingegneria

                                        proprietà

Interazione con l’ambiente:
• origine
• durabilità e rilascio
• fine vita
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MATERIALI ED AMBIENTE
                                 INORGANICI

   Crosta terrestre                                               Crosta terrestre

                      ceramici                  metallici

                                   polimerici

RIFIUTI
                                                               ORGANICI

                           Petrolio (nella crosta terrestre)
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Secondo la definizione storica la chimica
                            inorganica     inorganica si occupa delle sostanze non prodotte
                                           dalla materia vivente, oggetto di studio della
                                           chimica organica, quali sono i composti derivati
                                           dal regno minerale che non possiede forza vitale
     chimica

                             organica      La chimica organica si occupa delle
                                           caratteristiche chimiche e fisiche delle molecole
                                           organiche. Si definiscono convenzionalmente
                                           composti organici i composti del carbonio con
                                           eccezione degli ossidi, monossido e diossido, e
                                           dei sali di quest'ultimo

In realtà il confine tra i due tipi di chimica sono molto labili. E’ infatti possibile
sintetizzare in laboratorio composti organici (es. Urea) a partire da composti inorganici
(cianato di ammonio). Inoltre la chimica organica comprende molte branche che non
hanno a che fare con la chimica della vita.
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MATERIALI POLIMERICI

I materiali polimerici costituiscono il 4% del petrolio consumato nel mondo. Il resto è
utilizzato per scopo energetico o per altri scopi (industria farmaceutica e industria chimica
non connessa alla produzione di polimeri)

 Con la scarsità del petrolio tutta la chimica ORGANICA entrerebbe in crisi. Per questo da
 parecchi anni si ricerca su come approvvigionarsi di sostanze chimiche a partire da
 sostanze naturali e, possibilmente, di scarto (non edibili) e rinnovabili

                                        BIOREFINERY
   In analogia alla raffineria, che fornisce sostanze per uso chimico ed energetico, la bio-
   raffineria integra la conversione di biomassa con la produzione di carburante, calore
   e sostanze chimiche di base.

    Alcune delle difficoltà:
    - Spesso i prodotti naturali hanno composizioni complesse ed è difficile isolare i
       composti di interesse od ottenere rese significative
    - I composti che si ottengono possono avere strutture diverse da quelli
       normalmente sintetizzate e di uso comune
    - Necessità di riconversione degli impianti di lavorazione (costi)
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Atomi, molecole, macromolecole, ioni

  He
atomo
                    H2O
                   molecola
                                               Amilopectina
                                               macromolecola
                   Na+

                 ione sodio
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ATOMO

Un atomo è costituito da una parte centrale detta nucleo, estremamente densa, che
contiene protoni e neutroni. Gli elettroni si trovano in zone dello spazio denominate
orbitali.

  Nucleo:
  protoni (carica positiva)
  e neutroni (neutri)

                                                                   Elettrone: carica
                                                                   negativa
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NUMERO ATOMICO

Il numero atomico indica il numero di protoni presenti in un atomo. Se
L’atomo è neutro (privo di carica netta) il numero atomico corrisponde
anche al numero di elettroni.

                        MASSA ATOMICA
Sulla Tavola periodica il carbonio ha massa 12,0107 uma. Vediamo perché.
Struttura elettronica degli atomi

Perché si studia?

• La struttura elettronica è alla base della reattività chimica dei diversi
  elementi

• E’ anche alla base della forma chimica in cui gli atomi si trovano nei
  materiali

• Inoltre lo studio della struttura elettronica permette di approfondire la
  conoscenza degli elementi sfruttando al massimo le informazioni
  disponibili nella tavola periodica degli elementi
Struttura elettronica degli atomi
                                     L’atomo di idrogeno

       Atomo di idrogeno. L’elettrone non può assumere infiniti valori di energia. Solamente
       alcuni livelli di energia (orbitali) sono permessi.

       Meccanica quantistica

        L’eccitazione di atomi produce emissione di energia a determinate frequenze

                                                                          PlancK
                                     DE = hn
                                                                    h= 6,63 x 10-34 J·s

Energia correlata al livello elettronico
                          2 2 me 4 13.6                                  Bohr
                     E   2 2   2 eV
                           n h      n

                                 Numero quantico principale
Energia di ionizzazione: energia necessaria per rimuovere l’elettrone al
livello fondamentale dall’atomo.                                           H+
Nel caso dell’idrogeno l’energia di ionizzazione è pari a 13,6 eV
Dove si trova l’elettrone?

                      Principio di indeterminazione di Heisenberg

La posizione ed il momento (massa x velocità) di una particella infinitamente piccola
non possono essere determinati completamente.
Tenendo conto della natura ondulatoria dell’elettrone , nel 1926 il fisico austriaco E.
Schrodinger formulò un'equazione matematica che ne descrive il comportamento
ondulatorio. Le soluzioni dell'equazione di Schrodinger, dette funzioni d'onda e indicate
con la lettera Ψ (psi), permettono di conoscere lo stato di un elettrone. Anche se la
funzione Ψ non ha significato fisico diretto, la funzione Ψ2, calcolata per una determinata
porzione di spazio, fornisce la probabilità di trovare l'elettrone in essa.
Mentre il modello atomico di Bohr considerava che gli elettroni si muovessero intorno al
nucleo secondo orbite circolari, il modello atomico di Schrodinger definisce le regioni
dello spazio in cui il quadrato della funzione d'onda raggiunge i valori più alti. Tali regioni
furono chiamate orbitali. L'orbitale è quella zona in cui la probabilità di trovare
l'elettrone è maggiore del 90%.
Racchiudendo entro una superficie limitante tutti i punti per i quali l'elettrone ha la
massima probabilità di passare nel suo moto intorno al nucleo, si ottiene una figura
geometrica, simmetrica rispetto al nucleo, che dà un idea della "forma" dell'orbitale.
L'orbitale non è un contenitore all'interno del quale si muove l'elettrone, ma solo la zona
in cui è probabile trovarlo. A definire dimensione, forma e orientamento di un dato
orbitale, concorrono i numeri quantici.
Numeri quantici degli elettroni degli atomi

                           n        l       ml         ms

Numero quantico principale
n= 1, 2, 3, …

           Numero quantico azimutale
           l= 0, 1,2,…,n-1
                                                                   Numero quantico di spin
                           Numero quantico magnetico                    +1/2 e -1/2
orbitale
                           ml= -l, ….0, …, +l
ORBITALI

Orbitali S (l=0)
n>1
      Orbitali p
      (l=1; ml= -1, 0, +1)
n>2            Orbitali d
               (l=2; ml=-2,-1,0,1,2)

n>3

      Orbitali f
      (l=3; ml= -3,-2,-1,0,1,2,3)
Struttura elettronica degli atomi con più elettroni
Numero       Massimo        Orbitali   Tipi di orbitali
quantico     numero di
principale   elettroni in
             ciascun
             guscio (2n2)
1            2              1          1 di tipo s
2            8              4          1 di tipo s, 3 di tipo p
3            18             9          1 di tipo s, 3 di tipo p, 5 di tipo d
4            32             16         1 di tipo s, 3 di tipo p, 5 di tipo d, 7 di
                                       tipo f
5            50             25         1 di tipo s, 3 di tipo p, 5 di tipo d, 7 di
                                       tipo f, …
6            72             36         1 di tipo s, 3 di tipo p, …
7            98             49         1 di tipo s, …
Struttura elettronica degli atomi con più elettroni

                  Configurazioni elettroniche degli elementi

  Ordine di riempimento degli orbitali:

1s22s22p63s23p64s23d104p65s24d105p66s24f145d106p67s25f146d107p6

  Ferro (Z= 26)  1s22s22p63s23p64s23d6              Errore su Smith, ed.3 !
                   Oppure [Ar]4s23d6

  Osmio (Z=76)       1s22s22p63s23p64s23d104p65s24d105p66s24f145d6
                      Oppure [Xe] 6s24f145d6
1s22s22p63s23p64s23d104p65s24d105p66s24f145d106p67s25f146d107p6
Dimensione atomica
Reattività chimica

      Gas nobili

       Elementi elettropositivi ed elettronegativi                Cationi ed anioni

       Elettronegatività: grado di attrazione degli elettroni da parte di un atomo:

                   Il meno elettronegativo: Cs ha elettronegatività 0,9
                   Il più elettronegativo : F ha elettronegatività 4,1

                     metalli                                         Non metalli
Hanno pochi elettroni nei gusci esterni (tre o meno)    Hanno 4 o più elettroni nei gusci esterni
       Formano cationi cedendo elettroni                 Formano anioni acquisendo elettroni
         Hanno bassa elettronegatività                       Hanno alta elettronegatività
Numeri di ossidazione
Il numero di ossidazione è "la carica che assumerebbe un
elemento in un composto, se si assegnassero gli
elettroni di legame all'elemento più elettronegativo"
LEGAMI CHIMICI

Legami atomici primari

   Legami ionici                  Legami intramolecolari o tipici di strutture
   Legami covalenti                            solide estese
   Legami metallici

Legami atomici o molecolari secondari

     Legami a dipolo permanente
                                              Legami intermolecolari
     Legami a dipolo fluttuante
LEGAME IONICO
I legami ionici si formano tra elementi molto elettronegativi (non metalli) ed
elementi elettropositivi (metalli)
n varia tra 7 e 9
L'energia reticolare di un solido ionico è la variazione standard di entalpia che si
accompagna alla trasformazione del solido in un gas costituito dai suoi ioni
LEGAME COVALENTE

Il legame covalente ha luogo tra atomi con bassa differenza di elettronegatività e che
sono vicini l’uno all’altro nella tavola periodica.

                               Molecole biatomiche
LEGAMI COVALENTI ETEROPOLARI: coinvolgono atomi differenti
Lewis: Regola dell'ottetto
• Gli atomi tendono il più possibile a completare i
  loro ottetti mediante coppie di elettroni messi in
  compartecipazione.
 funziona bene per gli elementi del secondo
  periodo, come C, N, O e F
 Quando invece vi sono orbitali d disponibili, più
  di otto elettroni possono essere sistemati intorno
  ad un atomo e la regola non funziona bene
Atomi del 2° periodo e relativi
composti con l'idrogeno.

C nello stato fondamentale
avrebbe 2 elettroni nel 2s e due
spaiati nei 2p,
uno dei due elettroni 2s viene
"promosso" al 2p libero perché
ciò permette di ottenere 4 legami
a

 Un trattino che congiunge due
atomi rappresenta un legame
covalente,
 uno accostato all'atomo
rappresenta un doppietto di
elettroni non impegnato in
legame (detto anche doppietto
libero).

Ne non può fare legami poiché
tutti gli orbitali sono occupati da
un doppietto.
Metano
       CH4

Ibridizzazione sp3

            Metano ed idrocarburi saturi
Etene (o etilene)

        C2H4

                                                                     Ibridizzazione sp2

Alcheni ( i doppi legami, planari, creano rigidità nelle molecole)
Etino (o acetilene)
C2H2

    Ibridizzazione sp
Benzene
     C6H6

           Ibridizzazione sp2

L’applicazione della teoria del legame di valenza spiega la geometria di molte molecole che
poi è correlata alle loro proprietà e reattività.
Legame metallico
Legami secondari

      -      +                       m=qd

                                                 distanza tra centro + e centro -
Molecola a dipolo permanente
                                        carica

                               DIPOLO FLUTTUANTE

                                        Si crea un dipolo fluttuante.
                                        Un esempio sono le interazioni tra atomi di
                                        gas nobili, che hanno T di fusione ed
                                        ebollizione molto basse.
                                         (-300 a -100°C)
Dipoli permanenti

Legame idrogeno (caso particolare di legame dipolo-dipolo): si ha quando un legame
polare conteente un atomo di idrogeno, O-H o N-H, interagisce con gli atomi
elettronegativi O, N, F o Cl.
solidi
                    molecolari                                          covalenti
Nei nodi del reticolo cristallino dei solidi molecolari
sono presenti molecole legate con deboli legami
intermolecolari

         Esempi: ghiaccio, naftalina

                                                              Esempi: silice, diamante
                                                          •   Temperatura di fusione molto alta
                                                          •   In generale grande durezza
                                                          •   Isolanti o semiconduttori
                                                          •   Insolubili in acqua
 •    Temperatura di fusione bassa
 •    Scarsa durezza
solidi                           metallici
                    ionici
                                                         Nei nodi del reticolo cristallino dei solidi metallici sono
          Ione Na+, Ione Cl-                             presenti ioni positivi legati da legame metallico. Il
                                                         reticolo è avvolto dalla nuvola elettronica

                                                                  Esempi: i vari metalli

                                 NaCl
                                 Solido ionico

•   Temperatura di fusione relativamente alta
•   Fragilità alla trazione
•   Sfaldamento diagonale rispetto ai piani reticolari
•   Allo stato fuso conducono la corrente elettrica
•   Solubili in acqua                                         •    Temperatura di fusione generalmente alta
•   In soluzione acquosa conducono la corrente                •    Elevata densità
                                                              •    Buona conducibilità termica ed elettrica
                                                              •    Lucentezza al taglio
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