Cervene - ORGANO DEL POLO INTEGRATO
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
In questo numero IL CeRVEnE - Rivista periodica N. 12 Dicembre 2020 - Anno 3 Editore Fondazione MIdA 1 Cervene 2025, la parola d'ordine è fare rete Centro Regionale di Riferimento Veterinario per di Raffaele Bove le Emergenze non Epidemiche (CeRVEnE) Palazzo Jesus – Via Rivellino 84031 Auletta (SA) 2 Tre anni di Cervene: 2017-2020 Direttore Editoriale Raffaele Bove 3 Un manuale operativo sul rischio idraulico in ambito veterinario Direttore responsabile Salvatore Medici 5 Rischio incendio e animali, le linee guida per intervenire Caporedattore Elia Rinaldi 7 Nasce il manuale sulla sicurezza alimentare e igiene nei campi di accoglienza Organizzazione del Cervene Nucleo di coordinamento: Paolo Sarnelli, Antonio Limone, Francescantonio D’Orilia, Gaetano Oliva e Raffaele Bove 9 Quando la comunicazione diventa sostanza Direttori di Area: Luigi Esposito, Vincenzo Caligiuri, Giovanna Fierro Referenti AASSLL: Arcangelo Saggese Tozzi (ASL 13 Cervene 17/20, formazione interna e formazione strutturata Salerno), Gerardo Di Leo (ASL Avellino), Cristina Siragusa (ASL Napoli Nord), Pietro Romano, (ASL Napoli Centro), Alfredo Boccia (ASL 15 Esercitazioni in aree di accoglienza, un'esperienza unica Napoli Sud), Gennaro Forgione (ASL Caserta), Carmine Tanga (ASL Benevento) Comitato di scientifico 18 Partnership e protocolli. La collaborazione alla base della Marco Leonardi - Dipartimento Protezione Civile performance Stefano Foschini - Regione Lombardia Pasquale Simonetti - Ministero della Salute Gina Biasini - Istituto Zooprofilattico di Umbria e Marche 20 Il Cervene fuori Regione Augusto Carluccio - Preside Facoltà di Medicina veteri- naria dell’Università di Teramo 21 Il futuro in breve: il Piano quinquennale 2020/2025 Comitato di redazione Giovanna Fierro - ASL Napoli 2 Nord Nadir Perticarà - ASL Napoli 3 Sud Gennaro Forgione - ASL Caserta Carmine Tanga - ASL Benevento Arcangelo Saggese Tozzi - ASL Salerno Vincenzo Caligiuri - Istituto Zooprofilattico Sperimenta- le del Mezzogiorno Antonio Calamo - Dipartimento Veterinario Università Federico II di Napoli Renato Pinto - UOD Prevenzione e sanità pubblica veterinaria Regione Campania Comitato di redazione per Inserto Polo Integrato Coordinatore – Vincenzo Caputo Francesca Battaglini - CRIUV Giovanni Battista Varcasia- CRiPAT NA Vincenzo D’Amato - CRIPAT AV Aniello Amato - CRiSSAP Salerno Ciro Sbarra - CRiSSAP Napoli Raffaele Frontoso - C.Re.San Diletta Mandato e Maria Paola Valentino - O.R.S.A - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno Impaginazione Edizioni Creative Stampa Grafiche Zaccara Registrazione al Tribunale di Lagonegro n. 2/2018 Contatti: www.cervene.it Siamo su Facebook e Twitter cervene@pec.regione.campania.it Cell. 3357731947
Raffaele Bove Direttore tecnico del Cervene Cervene 2025, la parola d’ordine è fare rete “La pandemia del COVID 19 ha messo in luce le nostre resilienza delle Comunità. false sicurezze. Al di là delle varie risposte che hanno Ho proposto al Dott. Mario Iervolino, Direttore ge- dato i diversi Paesi, è apparsa evidente l’incapacità di nerale dell’ASL di Salerno, di sottoporre al nucleo di agire insieme. Malgrado si sia iperconnessi, si è ve- Coordinamento del Cervene il cambiamento del nome rificata una frammentazione che ha reso più difficile CERVENE Centro Regionale di Riferimento per risolvere i problemi che toccano tutti”. la Prevenzione e gestione delle emergenze: dove la In questo editoriale partiamo proprio dalle parole “C” sta per cambiamento climatico, la “E” per eco- dell’enciclica sociale di Papa Francesco “Fratelli tut- nomia circolare, la “R” per risorse idriche, la “V” ti”, che già nel titolo evoca sentimenti di amicizia e di per vita sott’acqua e sulla terra, la “E” per energia fraternità, ma anche di condivisione, di integrazione e, pulita, la “N” per no povertà e la “E” per educazione. quindi, di rete. Ed è questo uno dei principi fondanti Il cambiamento del nome non è solo un aspetto for- del Cervene: fare rete. male, ma nasce dalla convinzione che la prevenzione Nel 2017, quando abbiamo cominciato, siamo partiti e, poi, la gestione delle emergenze in sanità pubblica subito col creare un sistema a rete che coinvolgesse in sono multi, inter e transdisciplinari. In quest’ottica primo luogo i referenti di ogni singola ASL territoriale, i Dipartimenti di Prevenzione hanno un ruolo fonda- la Protezione Civile Regionale, il Centro di Referenza mentale per l’approccio “One Health”. Nazionale per le emergenze non epidemiche, istituito In considerazione di quanto proposto, anche il Piano presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo Nazionale della Prevenzione 2020/2025 ha previsto di e Molise. Attraverso questo sistema di collegamento, è rafforzare le capacità adattive e la risposta della popo- stata creata una rete circolare delle informazioni e della lazione e del sistema sanitario nei confronti dei rischi documentazione, al fine di rendere omogeneo il percor- per la salute, associati ai cambiamenti climatici e agli so di formazione e crescita di tutti gli addetti coinvolti eventi estremi e alle catastrofi naturali. nei piani di emergenza, rispetto agli scenari di rischio Il programma quinquennale sarà improntato sull’A- presenti nei rispettivi territori. genda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile con riferi- In questo numero vi proponiamo una sintesi del lavoro mento ai 17 Obiettivi “Sustainable Development Go- che il Cervene ha svolto dal 2017 al 2020 e tratteremo als, SDGs”; in particolare, approfondiremo l’obiettivo alcuni dei punti programmati per i prossimi anni. Que- 13 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che sto triennio, grazie al supporto dei partner del Cervene, prevede di “rafforzare in tutti la capacità di ripresa l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Portici, il Di- e di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri partimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Ani- naturali”. In merito a questa tematica, con il protocol- mali della Federico II, la Fondazione MIdA, l’Asl di lo approvato nella seduta di Giunta del 25/11/2020, è Salerno, sotto la supervisione dell’UOD Prevenzione stata istituita un’area fondamentale nel Cervene: la IV e Sanità Pubblica Veterinaria della Regione Campania AREA denominata “Emergenza api ed insetti impolli- e con il coinvolgimento delle AASSLL della Campa- natori” che promuoverà il riconoscimento dell’Apicol- nia, ha generato tante iniziative, elaborato documenti, tura come “Servizio Ecosistemico”. procedure e manuali, pubblicato volumi, organizzato eventi e percorsi di formazione strutturata. Infine, mi preme ringraziare tutti coloro che hanno col- Questi anni sono stati testimoni di una crescita non laborato con il proprio impegno, volontà e capacità a solo tecnico-professionale, ma anche e soprattutto questi primi tre anni di attività, con la certezza che i dell’assunzione di consapevolezza che per lavorare ef- prossimi anni saranno ancora più produttivi e formati- ficacemente nel sistema complesso di Protezione civile vi. Ne approfitto, inoltre, per fare gli auguri di Buone è necessario vivere una cittadinanza attiva e resiliente. feste ai nostri lettori, con la speranza che il 2021 possa Una resilienza personale, collettiva, istituzionale. Una essere un anno migliore di quello appena trascorso. Cervene | 1
Tre anni di Cervene: 2017-2020 La Regione Campania ha istituito il Centro Regionale di Riferimento Veterinario per le emergenze non epi- demiche – CeRVEnE, nel marzo del 2017 (Delibera di Giunta n.114 del 7 marzo 2017). Il Centro, nato in seno al Polo Integrato regionale per la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria, ha come partner oltre alla Regione, l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici (IZSM), l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” – Dipartimento di Vete- rinaria, l’ASL Salerno e la Fondazione MidA. La sede istituzionale si trova presso l’Osservatorio sul Dopo- sisma della Fondazione MIdA di Pertosa e Auletta. A Napoli, il 12 settembre 2017 sono partite ufficialmen- te le attività con l’insediamento del Nucleo di Coor- dinamento, presso l'UOD Prevenzione e Sanità Pub- blica Veterinaria della Regione Campania, diretto da Paolo Sarnelli. Il Centro agisce attraverso tre aree di competenza, facenti capo a Fondazione MIdA, IZSM e Università. Diversi gli obiettivi del Centro, connessi alla medicina delle catastrofi e alle emergenze veteri- narie non epidemiche, legate essenzialmente alle cala- mità naturali quali terremoti, alluvioni, incendi, rischi ambientali. Nel corso dei tre anni 2017/2020 sono stati raggiunti diversi obiettivi prefissati dal Nucleo di Coordinamento. Intanto è stato predisposto un si- stema strutturato di referenti all’interno delle singole ASL provinciali, con i quali sono state pianificate e attuate le attività previste dall’Azione H4 (Emergenze veterinarie e sicurezza alimentare) del Piano Regiona- filattico Sperimentale Abruzzo e Molise, nonché con le di Prevenzione, a partire dalle attività di formazio- l’Associazione nazionale di Disaster Management, il ne interna, fino alla realizzazione di tre esercitazioni Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II, il nei campi di accoglienza. Sono stati predisposti, inol- CEMEC (Centro Europeo per la medicina delle Emer- tre, i piani di emergenza previsti dall’azione H4 nelle genze e Catastrofi del Consiglio d’Europa). Oltre alla singole ASL. In particolare sono stati stilati i piani di formazione interna alle Asl, nel corso del triennio, il emergenza rispetto agli scenari di rischio presenti nei Cervene ha partecipato a numerosi congressi, conve- rispettivi territori. Nello specifico, per quanto riguar- gni, seminari formativi a livello nazionale ed europeo da il rischio incendio e quello idraulico, i lavori di ela- e ha promosso due corsi di “Disaster Management in borazione sono terminati e sono disponibili i relativi Sanità Pubblica Veterinaria” rivolti a professionisti allegati manuali operativi; riguardo al rischio vulcani- esterni e studenti, uno presso l’Asl Salerno, l’altro co, in occasione dell’esercitazione Campi Flegrei del presso l’Università Federico II di Napoli. Le attività 2019, è stato attivato il percorso di stesura del piano e realizzate sono state veicolate con un sistema struttu- sarà definita una procedura ad hoc entro poche setti- rato di informazione e comunicazione che si basa su mane. Sono state realizzate, condivise e perfezionate, diversi strumenti operativi, in primo luogo una rivista inoltre, tutte le procedure che riguardano gli aspetti trimestrale nella quale vengono prodotti contenuti e igienico-sanitari nelle aree di accoglienza (tendopoli): riflessioni sul tema delle emergenze non epidemiche, procedure sulle cucine da campo, disinfezione, disin- un sito web e una Mostra itinerante sulla disastrologia festazione e derattizzazione, gestione degli episodi veterinaria. Gli strumenti di comunicazione risulta- di tossinfezione alimentare, gestione degli animali al no essere anche centri di documentazione online, da seguito. Per la sua natura di intervento, nel corso dei implementare anche sul piano fisico all’interno del- primi tre anni, il Cervene ha stretto forme di collabo- la sede di Palazzo Jesus ad Auletta. Nelle prossime razione e di protocolli con il Sistema di Protezione pagine di questo numero, verranno meglio esposte Civile nazionale e quello regionale e con il Centro le attività sopra elencate e verrà tracciato il prossimo di referenza nazionale per le emergenze non epide- futuro del Centro di riferimento con il quinquennio miche, (IUVENE) istituito presso l’Istituto Zoopro- 2020/2025. 2 | Cervene
Un manuale operativo sul rischio idraulico in ambito veterinario L’Area “Assistenza tecnico-scientifica” del Cervene degli animali ed assistenza zooiatrica; sorveglianza è affidata all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del epidemiologica su zoonosi e malattie degli animali; Mezzogiorno, è diretta dal dottore Vincenzo Caligiuri controllo dei cani randagi e macellazione Speciale e ha diverse finalità e attività da realizzare. Nel corso d’Urgenza. del triennio l’area, oltre a partecipare alle attività ge- nerali del Cervene (formazione, esercitazioni, comu- Lo scenario di una “Esondazione del Fiume Tana- nicazione) ha avviato il progetto “Le attività di pre- gro-Sele” visione e prevenzione per la mitigazione del rischio Il Programma di attività denominato “Pianificazione idraulico e idrogeologico” relativo alla esondazione delle attività dei servizi veterinari per la mitigazione del fiume Tanagro (Vallo di Diano) e al fiume Sele. del rischio in caso di esondazione del Fiume Tanagro e L’obiettivo del progetto era di elaborare un piano di Sele” voluto dal Cervene e IZSM di Portici, come det- risposta al rischio idraulico nel comparto veterinario. to, è stato avviato per poter gestire e prevenire le pro- In questo articolo vi proponiamo una sintesi dell’alle- blematiche derivanti da un’eventuale esondazione del gato al manuale del rischio idraulico. fiume e mettere in sicurezza allevamenti e aziende pro- duttive. Il Piano Operativo delle attività comprende li- Premessa Considerato lo scenario di rischio idrogeologico, gli eventi dannosi da prevedere vanno dalla contamina- zione delle acque potabili e degli alimenti alla pro- liferazione di animali infestanti e vettori di malattie, dalla riduzione dei pascoli alla distruzione o altera- zione dei foraggi, dai danni agli allevamenti, agli im- pianti di produzione e trasformazione degli alimenti alle difficoltà per il trasporto di animali o derrate ali- mentari. Le principali attività di sanità pubblica ve- terinaria nelle emergenze idrogeologiche si possono così sintetizzare: controllo degli animali infestanti e sinantropici, smaltimento dei rifiuti di origine animale (SOA): carogne, alimenti di origine animale non, edi- bili; spostamento/trasporto, ricovero e alimentazione Cervene | 3
nee guida per attivare e organizzare i servizi veterinari. Il programma, costituito dalle procedure operative da attuarsi nel caso in cui si verifichi l’evento atteso, è stato elaborato con lo scopo di consentire un’adeguata gestione dell’emergenza sin dal suo primo insorgere, per contenerne gli effetti e riportare il più rapidamente possibile la situazione in condizioni di normalità. È stato eseguito il censimento (tramite BDN e GISA) di tutti gli allevamenti e degli OSA (caseifici, labora- tori di trasformazione, industrie alimentari, ecc.) che ricadono nelle zone a rischio e ne sono state valutate e verificate le coordinate geografiche. Quindi è stato somministrato un questionario agli allevatori per rac- cogliere dati su allevamenti, alimenti/OSA. Nel corso del programma sono state aggiornati i dati sul sistema informativo. Allevamenti: per poter mettere in pratica un piano di emergenza bisogna disporre di una serie di infor- Business Continuity Management (BCM) e il me- mazioni in relazione alla tipologia di emergenze. Nel todo COPRE: il Business Continuity Management nostro caso, l’intervento è su una emergenza di ca- è un processo olistico, complesso e multidisciplina- rattere idrogeologico (esondazione di un fiume). In re, finalizzato all’analisi dei rischi di interruzione dei relazione agli allevamenti, perciò, è stata elaborata processi critici delle attività produttive, da cui deri- una scheda di indagine (questionario) per conoscere: vare attività di Disaster Recovery e piani di conti- le aziende già coinvolte in un evento del genere o che nuità operativa (Business Continuity Plan) finalizzati potrebbero essere coinvolte in futuro, la loro ubica- a mantenere l’attività stessa sul mercato, evitando così zione, le loro coordinate geografiche, la consistenza la perdita di tessuto sociale di un territorio a seguito media dei capi allevati, le specie allevate, l’orienta- di un evento naturale e/o antropico. Il metodo CO- mento produttivo (latte, ingrasso, misto), le strutture PRE (Continuità Produttiva e Resilienza delle micro annesse (fienile, deposito latte), la distanza dal corso e PMI in caso di rischio naturale e antropico) consiste d’acqua, le strutture pubbliche o private dove trasfe- nell’attuare modalità di previsione, prevenzione, ge- rire gli animali, gli eventuali gemellaggi. In sostanza stione delle emergenze e superamento degli ostacoli tutta una serie di informazioni che possano consentire alla ripresa delle normali attività del territorio, rispet- un intervento efficace ed efficiente. to ai vari rischi presenti, integrandole con i criteri e le modalità della business continuity management per le Alimenti/OSA: lo stesso discorso è stato fatto per micro e PMI, facilitandone la resilienza ed il manteni- gli alimenti e quindi per gli OSA. In questo caso è mento della capacità di creare valore a livello locale. stato fondamentale conoscere: le imprese alimentari Tuttavia, la prova dei fatti ha reso evidente che una già coinvolte in un evento del genere o che potreb- realtà industriale a livello di micro, piccole e medie bero essere coinvolte in futuro, la loro ubicazione, le imprese, non può sostenere un percorso di questo tipo loro coordinate geografiche, la tipologia dell’attività con le sole capacità endogene, richiedendo il suppor- (deposito alimenti, macello), la tipologia di alimenti to di un sistema allargato che può essere identificato detenuti (animali, vegetali) le quantità detenute, i lo- con il sistema di Protezione Civile, dal livello locale cali e gli automezzi funzionali e collegati all’impre- al livello nazionale. Questo si rende particolarmente sa, l’impossibilità o la possibilità di poter trasferire evidente nella fase della gestione emergenziale e an- in aree private e pubbliche gli alimenti detenuti, l’e- cor prima, nella fase di definizione ed attuazione del ventuale gemellaggio etc. Anche in questo caso, tutte piano di protezione civile comunale. In più, il campo quelle informazioni che possano consentire un inter- di applicazione del sistema di gestione della conti- vento efficace ed efficiente. nuità produttiva deve tenere conto anche delle interdi- pendenze con la catena di fornitura, che stanno diven- Sistema Informativo: il Sistema informatico dei SV tando sempre più complesse, estese (spesso anche a e SIAN della Regione Campania si avvale delle ban- livello internazionale) e mutevoli nel tempo. che dati nazionali, regionali e di GISA - Gestione In- tegrata Servizi e Attività. GISA è l'implementazione L’obiettivo del programma sul rischio idrogeologi- software del PRI (Piano Regionale Integrato – art 44 co, come per gli altri eventi catastrofici, è stato quel- Reg. CE 882/2004) con la gestione dei LEA (Livelli lo di elaborare un Piano Operativo delle attività da Essenziali di Assistenza – DPCM 29 novembre 2001). includere in un manuale di linee guida per attivare e Il sistema, sviluppato e manutenuto dalla Regione organizzare i servizi veterinari. Il Programma è dispo- Campania con il supporto dell'IZSM (Istituto Zoopro- nibile sul sito www.cervene.it alla sezione download filattico Sperimentale del Mezzogiorno) viene messo o alla sezione progetti. a disposizione delle AASSLL per gestire, tra l'altro, le attività collegate alle anagrafiche, ai procedimenti do- cumentali, ai flussi dati e ai controlli ufficiali relativi. 4 | Cervene
Rischio incendio e animali, le linee guida per intervenire L’ambito organizzativo del Cervene include l’Area disporre di un preciso e complesso quadro concettuale “Formazione, Informazione e Ricerca Applicata” nonché di protocolli di azione quanto più semplici e (FIRA). Il Dipartimento di Medicina Veterinaria e attuabili desunti dalle attività di prevenzione che si Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Na- basano sulla “Risk assessment” (ottenere il maggior poli Federico II, che se ne assume la responsabilità, numero di informazioni relative alle persone, ai beni, ha affidato la direzione del FIRA al Professore Luigi agli insediamenti, agli animali e agli ambienti che po- Esposito, docente di Zootecnia Speciale con il quale trebbero essere coinvolti da eventi calamitosi di origi- hanno collaborato i proff. Tamburis Oscar e Di Meo ne naturale o derivanti dall’attività dell'uomo) e sulla Carmelo, 6 borsisti (Dottori Di Fiore Giorgio, Mari- “Business impact analysis” (elaborazione di metodo- no Riccardo, Petix Nastasia, Piscopo Nadia, Scivicco logie standardizzate per la raccolta e l’aggiornamento Marcello, Vitiello Luca), due componenti del perso- dei dati nonché al supporto di decisioni coerenti con nale Tecnico (Antonio Calamo e Giuseppe Marzati- le specifiche del modello del “ciclo di gestioni delle co), dieci studenti (Aragona Francesca, Cerullo Ema- catastrofi”). nuela, Cristofaro Brigida, Del Percio Giuseppina, De In caso di incendio gli scenari di azione sono estre- Stefano Martina, Giordano Renato, Luongo Flavio, mamente vari e quindi anche gli interventi e le pro- Maglio Alessia, Pegorer Davide, Pugliano Mariagiu- blematiche che coinvolgono i soccorritori sono legati lia) e numerosi colleghi delle AASSLL (in particolare alla tipologia dell’emergenza che ci si trova ad affron- il Dr Alfredo Boccia dell’ASL NA 3 Sud). Nel corso tare. Se si considerano le sole problematiche di com- del triennio sono state sviluppate attività di supporto petenza veterinaria, il principale impatto è connesso a quelle del Cervene (esercitazioni, corsi di aggior- all’azione diretta sugli animali (ustione e soffocamen- namento e di perfezionamento, giornate divulgative to) ma anche a quella indiretta legata alla distruzione e commemorative) così come attività specifiche quali delle strutture di ricovero per gli animali domestici il Programma “Buone pratiche dei servizi del Dipar- e degli habitat naturali nel caso di animali selvatici. timento di Prevenzione in caso di rischio incendio” Gli incendi possono provocare fenomeni di intossica- (FRAC) del quale vengono, di seguito, riassunti i ri- zione conseguenti ai fumi che, dopo essersi sviluppa- sultati più salienti. ti verso l’alto, ricadendo al suolo possono veicolare inquinanti chimici e possono rendersi responsabili Il Programma FRAC dell’interruzione della viabilità, isolando aree anche Per disastro si intende un qualsiasi tipo di pericolo, di grandi dimensioni. naturale o causato dall'uomo (dalle malattie alle va- A livello mondiale, gli anni 2019 e 2020 sono da langhe, dagli incidenti ferroviari agli Tsunami), dalla considerarsi tra i più disastrosi per gli incendi che, rapida insorgenza e dalla difficoltà di prestare soccor- coinvolgendo i più diversi ambienti, hanno distrut- so in un lasso di tempo limitato. Appare chiaro che per to migliaia di ettari di vegetazione e ucciso uomini poter effettuare le operazioni di soccorso è necessario e animali. Il calcolo dei danni deve tener conto sia Cervene | 5
Il principio innovativo del sistema proposto è la sua architettura software che integra un Distributed Sen- sor Network (DSN), un software ad-hoc per generare simulazioni tempestive per la modellazione del ri- schio di incendio, e un GIS. Il sistema OPERA è stato modellizzato partendo dalle informazioni ottenute a seguito degli incendi che hanno flagellato il Vesuvio nell’estate 2017 e che hanno causato la distruzione di quasi un terzo degli habitat presenti nel Parco Nazio- nale, la morte di un gran numero di animali, la con- taminazione dell’aria e di derrate alimentari stoccate, l’evacuazione di intere famiglie. L’obiettivo del programma, come per gli altri eventi del coinvolgimento socio-economico (aree antropiz- catastrofici, è stato quello di elaborare un Piano Ope- zate, impatto economico sulle aziende agro-zootec- rativo delle attività da includere in un manuale da niche) sia di quello relativo agli ecosistemi (impatto mettere a disposizione dei servizi veterinari. Le linee economico sui servizi ecosistemici). Se poco si può guida identificano le procedure operative da attuarsi effettuare sulla perdita di vegetazione (spegnimento nel caso in cui si verifichi l’evento atteso, e hanno lo rapido dell’incendio), è possibile, invece, integrare i scopo di consentire un’adeguata gestione dell’emer- protocolli correnti di intervento in caso di incendio genza sin dal suo primo insorgere per contenerne gli con un ulteriore livello di pianificazione, preparazio- effetti negativi e riportare il più rapidamente possibile ne e coordinamento da dedicare al soccorso verso gli la situazione in condizioni di normalità. animali. Il Programma è disponibile sul sito www.cervene.it Negli anni 2018 e 2019, FRAC ha realizzate la fase alla sezione download o alla sezione progetti. di “Risk assessment” e quella di “Business impact analysis”, con il duplice obiettivo di: 1) Realizzare il monitoraggio delle aree boschive a In ambito veterinario, lo scenario di rischio incen- rischio incendio nella “Zona Rossa” del Vesuvio (25 dio può dar luogo ai seguenti eventi: Comuni). • Distruzione degli habitat naturali con la conse- 2) Pianificare, in caso di incendio, le rotte di evacua- guente perdita degli ambienti di vita per gli ani- zione ottimali per gli animali che vivono nell’area Ve- mali selvatici e la biodiversità. • Distruzione delle strutture di allevamento con il conseguente rischio di fuga degli animali verso le strade. • Distruzione o alterazione delle coltivazioni in atto (inclusi i foraggi) e dei pascoli. • Danni agli allevamenti, agli impianti di produzio- ne e trasformazione degli alimenti. • Distruzione o alterazione delle derrate alimentari. • Contaminazione tossica dell’aria e delle acque a causa dei fumi di ricaduta sulle persone e sugli animali anche nei centri urbanizzati vicini al luo- go di insorgenza dell’incendio. • Difficoltà per il trasporto degli animali o delle derrate alimentari lontano dal luogo di insorgenza dell’incendio. Le principali attività di sanità pubblica veterina- ria nelle emergenze legate agli incendi possono es- sere così schematizzate: • Interventi di soccorso veterinario a favore degli animali coinvolti dall’evento incendiario (dome- stici, selvatici e sinantropici). • Spostamento/trasporto, ricovero e alimentazione suviana attraverso l’ideazione del modello OPtimal degli animali ed assistenza zooiatrica. Evacuation Route for Animals (OPERA) proposto dal • Macellazione Speciale d’Urgenza. gruppo di lavoro integrato dalle competenze dei ri- • Smaltimento dei rifiuti di origine animale: caro- cercatori dei Dipartimenti di “Ingegneria Elettrica e gne, alimenti di origine animale non edibili. delle Tecnologie dell'Informazione” (Ing. Alessandro • Sorveglianza epidemiologica su zoonosi e malat- Tocchi, Mauro D’Arco), di “Agraria” (Dr Francesco tie degli animali. Giannino), “Informatica e Sistemistica” (Ing. Chri- • Controllo anagrafico degli animali domestici fug- stian Esposito). giti e allontanatisi dai proprietari. 6 | Cervene
Nasce il manuale sulla sicurezza alimentare e igiene nei campi di accoglienza Nel Maggio 2018, il Cervene, in collabora- zione con il C.Ri.P.A.T (Centro di Riferimento Re- gionale per la Ristorazione e per i Prodotti Tradizionali - Area Ristorazione) ha organizzato un’e- sercitazione in un’area di accoglien- za, nel comune di Pertosa (SA). In quell’occasione si decise di avviare la ste- sura di un documento unico per tutte le Re- gioni su igiene, sicurezza alimentare e gestione di animali all’interno di un’area di accoglienza. Nel settembre dello stesso anno è stata organizzata accoglienza è stata condivisa con le cinque Regioni una seconda esercitazione presso l’Asl Napoli 1 Cen- che hanno avviato l’iter: Campania, Emilia Romagna, tro a Napoli. In quelle giornate sono state predisposte Lombardia, Piemonte e Sardegna. I risultati finali le linee di indirizzo per la sicurezza alimentare nella saranno trasmessi da IUVENE alle competenti Dire- gestione di cucine da campo, la gestione delle tossin- zioni Generali del Ministero della Salute. La Regione fezioni alimentari, gli interventi di disinfestazione nei Campania ha infine approvato un Manuale Operativo campi di accoglienza e le procedure operative per la regionale per la gestione delle emergenze epidemi- gestione sanitaria degli animali d’affezione in campi che, non epidemiche e di quelle connesse alla sicurez- d’accoglienza. Alle esperienze da campo, sono segui- za alimentare, sulla base del quale le ASL della Cam- ti momenti di studio, ricerca e confronto che hanno pania dovranno adeguare i Manuali Operativi locali. permesso di realizzare quattro tipologie di linee gui- Da quella esperienza, inoltre, l’Area “Attività di for- da sugli argomenti suddetti, esaminati dal Centro di mazione, documentazione e ricerca” del Cervene, af- Referenza Nazionale per l’Igiene urbana veterinaria e fidata alla Fondazione MIdA, ha ricavato un opuscolo le Emergenze non Epidemiche (IUVENE). La stesura illustrato da destinare alla formazione per i volontari/ delle procedure per la gestione sanitaria delle aree di operatori della Protezione Civile della regione Cam- Cervene | 7
pania. Ad una popolazione reduce da un cataclisma Le procedure suddette sono state pubblicate anche non può in nessun caso sovrapporsi il rischio di una all’interno del volume “Emergenze veterinarie non tossinfezione alimentare né tantomeno di una reazione epidemiche” di Marco Leonardi e Raffaele Bove, avversa a qualche ingrediente utilizzato in cucina. Per pubblicato dall’editore Aracne. A esse sono stati ag- minimizzare i rischi di insorgenza di tali evenienze, si giunti i saggi sulla gestione dei sottoprodotti di origi- è infatti ritenuto opportuno che ogni volontario fosse ne animale in casi emergenziali e gli spunti metodo- specificamente formato nell’ambito della sicurezza logici per organizzare un’esercitazione di emergenza. alimentare e dell’igiene di un campo di accoglienza in L’opuscolo è scaricabile dal sito www.cervene.it se- corso di emergenza. zione Download. 8 | Cervene
Quando la comunicazione diventa sostanza L’Area “Attività di formazione, documentazione e e ai Centri di riferimento della Regione. Questo ha ricerca sulle attività di Previsione, Prevenzione e Ge- determinato un ampliamento del comitato di redazio- stione delle Emergenze” del Cervene è affidata alla ne, costituito dai referenti di ogni Asl campana, dei Fondazione MIdA ed è diretta dalla dottoressa Gio- partner del Cervene e di ogni Centro di riferimento. vanna Fierro. Nel corso dei tre anni 2017/2020 ha ge- Il Comitato in un’ottica di dialogo costruttivo tra le stito la comunicazione del Centro, che rappresenta un parti, discute, collabora e sceglie i temi da trattare, in punto cardine per la divulgazione dei temi affrontati. base all’importanza e al fine divulgativo degli stessi. Le attività di informazione e comunicazione seguo- Di recente è stato istituto anche un Comitato scien- no i lavori, le attività e i contenuti tecnici che ven- tifico della rivista (vedi box). La distribuzione della gono prodotti nell’ambito del Centro di riferimento e Rivista avviene tramite posta per 600 indirizzi istitu- vengono organizzati attraverso dei Piani di Comuni- zionali e 400 presso le Asl campane e i partner del cazione annuali e gestiti da un responsabile della co- Centro. Inoltre, il pdf della rivista viene pubblicato municazione e addetto stampa, nonché da un team di sul sito del Cervene e inviato attraverso la newsletter grafici e videomaker. online. In tre anni sono stati pubblicati 12 numeri. Dopo l’elaborazione di un logo specifico “Cervene”, nel corso dei tre anni sono stati diversi gli strumenti Il comitato scientifico di comunicazione utilizzati, ma due restano quelli più La costituzione di un comitato scientifico della rivi- importanti e in continua evoluzione, la rivista e il sito sta si è resa necessaria per dare al Comitato di reda- web. zione un sostegno sulle indicazioni degli argomenti e dei contenuti in ottica nazionale. Il Comitato scienti- La Rivista “Il Cervene” fico è coordinato da Marco Leonardi (Dipartimento La Rivista è un periodico trimestrale e il primo nume- Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ro è uscito nel mese di marzo 2018. Si tratta di uno Ministri) e costituito da Stefano Foschini (Dirigente strumento di collegamento con gli operatori della Si- veterinario Regione Lombardia), Pasquale Simonet- curezza alimentare e della Sanità Pubblica Veterinaria ti (Ministero della Salute), Gina Biasini (esperta in campana e di aggiornamento sulle attività svolte nei emergenze non epidemiche dell’Istituto e Zooprofilat- diversi territori. Si è partiti con 16 pagine a colori, ma tico di Umbria e Marche), Augusto Carluccio, (Pre- già nel 2019 le pagine sono state aumentate a 24. La side Università di Medicina veterinaria di Teramo e rivista, infatti, da gennaio 2019 ha assunto una nuova membro del coordinamento dei Dipartimenti di Me- veste grafica e si è ampliata di 8 pagine per ospitare dicina veterinaria d'Italia con delega alle emergenze l’inserto dedicato al Polo Integrato di Sanità Pubblica veterinarie). Cervene | 9
10 | Cervene
La piattaforma www.cervene.it Mostra della Disastrologia veterinaria Il sito web (www.cervene.it) è uno strumento impre- "1980 - 2010: trenta anni di disastrologia veterinaria" scindibile di comunicazione e raccolta di documenti, è la mostra che da anni ormai raccoglie materiale sulle video, foto, prodotti negli anni. Oltre alle news e ai emergenze non epidemiche e che si aggiorna di anno comunicati, la piattaforma permette l’accesso imme- in anno. diato a materiali e relazioni complesse, dirette agli addetti ai lavori. Questo attraverso sezioni dedicate al download dei documenti prodotti. La piattaforma di- venta così un punto di riferimento e di raccolta di tutto quello che viene generato dal Cervene e dai Centri di Riferimento. Due sezioni sono state inoltre dedicate alla rivista online e alla Mostra sulla Disastrologia Veterinaria. Un ulteriore aggiornamento è stato realiz- zato con la pagina dedicata al Calendario degli even- ti catastrofici aggiornabile di mese in mese e sempre presente. Il sito fa da landing page alla newsletter online inviata a circa 4000 indirizzi e-mail (Medici Veterinari, Istituzioni, Associazioni) in tutta Italia. La piattaforma da febbraio 2019, come la Rivista, ospita anche gli altri Centri di riferimento. Una home page semplice riporta i link ai mini siti web dedicati ai Centri di riferimento, nei quali è possibile gestire in maniera autonoma i contenuti, le notizie, pur mante- nendo il concetto di coralità del Polo Integrato. Social Media La comunicazione del Cervene, strutturata sui due strumenti del sito e della rivista, si è rafforzata nel corso dei mesi attraverso l’aggiornamento dei canali La mostra, costituita inizialmente da 22 Roll-up, nel social e nello specifico le pagine dedicate su Facebo- corso del 2019 è stata arricchita di ulteriori 20 gra- ok, Twitter e YouTube. Inoltre, come già accennato, fiche, prediligendo una versione inglese e sviluppan- ogni settimana viene inviata una newsletter online con do poster in altre lingue (inglese, spagnolo, francese, le ultime novità a 4000 indirizzi e-mail, esperti del tedesco). La mostra ospita elementi prodotti anche settore. dall’Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno di Cervene | 11
Portici e da IUVENE dell’IZM di Teramo. La mostra come pure le pubblicazioni costituiscono la base per il Centro di documentazione sulla disastrologia veteri- naria in essere presso il palazzo Jesus di Auletta (SA). Video Approfondimenti, interviste, documentari sulle attivi- tà e gli eventi. Tutto questo rappresenta il contenuto dei video prodotti dal Cervene. Alcuni sono stati re- alizzati per documentare occasioni importanti come le esercitazioni, altri per raccogliere le testimonianze dei protagonisti del Polo Integrato e dei Centri di ri- ferimento. dell’Irpinia del 1980, i suoi effetti e le sue implica- zioni comunitarie e soggettive. La seconda parte del volume è interamente curata dal Cervene, con l’e- sperienza nata dopo il terremoto a Pertosa grazie alla figura di Adriano Mantovani. Una seconda pubblica- zione dal titolo “Emergenze veterinarie non epidemi- che” pubblicata da Aracne ha come autori Marco Leo- nardi e Raffaele Bove. Si tratta di una sintesi organica e ragionata di quanto sino ad oggi è stato sviluppato in ambito emergenze non epidemiche, nel corso di eventi che hanno traumatizzato vasti territori, in tempi più o meno recenti. La breve storia della disastrolo- gia veterinaria comincia con il sisma del 23 novembre 1980. Un periodo di tempo breve ma non abbastanza breve da allontanare il rischio di perdere la memoria di quanto è successo. Infine, come detto, il Cervene ha I video come le foto rappresentano un importante ma- inaugurato la pubblicazione de “I Quaderni sulla Sa- teriale storico di documentazione, ma anche un vei- nità Pubblica”, nei quali verranno ospitate monografie colo efficace per comunicare i messaggi principali. su temi attuali e di interesse scientifico. I prodotti realizzati, infatti, vengono veicolati attra- Infine, come detto, il Cervene ha inaugurato la pubbli- verso i canali social e un canale specifico “Cervene” cazione de “I Quaderni di Sanità Pubblica”, nei quali aperto su Youtube. verranno ospitate monografie su temi attuali e di inte- resse scientifico. Pubblicazioni Nuovo logo Il Cervene nel corso dei tre anni ha prodotto o è stato Nel 2021 il Cervene avrà un nuovo nome (Centro Re- inserito in alcune pubblicazioni di settore e ha dato gionale per la Prevenzione e Gestione delle Emergen- vita a un nuovo strumento di pubblicazione intitolato ze) e un nuovo logo, studiato per essere in linea con “I Quaderni”. Nel mese di luglio 2020, l’Osservatorio l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un pro- sul Doposisma della Fondazione MIdA ha pubblica- gramma d’azione per le persone, il pianeta e la pro- to il volume “Terremoto 20+20. Ricordare per rico- sperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei struire” a cura di 193 Paesi membri dell’ONU. Stefano Ventura. I saggi in esso raccolti af- frontano il doposi- sma La veste grafica del nuovo logo contiene tutti i sim- boli degli Enti partner del Cervene e la ruota colorata scelta dalle Nazioni Unite per promuovere grafica- mente la sensibilizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile adottati dagli Stati Membri delle Nazioni Unite dalla risoluzione A/RES/70/1 dell’Assemblea Generale del 25 settembre 2015. 12 | Cervene
Cervene 17/20, formazione interna e formazione strutturata La formazione è stata oggetto di ulteriori collabora- zioni del Cervene che, tra il 2017 e il 2020, ha par- tecipato come soggetto relatore a circa 20 eventi, in Toscana, Calabria, Basilicata, Umbria, Campania, Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio. Im- portanti, inoltre, le collaborazioni in essere con il Rotary, il CSV e il CEMEC, (di cui parleremo più avanti), quest’ultimo prossimo all’avvio di una scuola internazionale sulle maxi emergenze. Uno degli obiettivi fissati dal Nucleo di Coordina- mento per il Cervene è stato quello di organizzare una serie di incontri formativi sulle emergenze non epi- demiche a vantaggio delle sette Asl della Campania. Dalla fine del 2017 è stato attivato il programma for- mativo conclusosi a fine dicembre 2018 a Caserta, ma altri eventi sono stati attivati in collaborazione con gli altri Centri di riferimento quali il Crissap, il Cripat, il Cresan e il Criuv. Tra gli eventi formativi che hanno avuto una maggio- re eco, nonché seguito da parte degli addetti ai lavo- ri, ricordiamo quello di Pertosa, dedicato alle Asso- ciazioni animaliste (Randagismo Animalisti Italiani ONLUS, ENPA, LAV, LNDC, LEIDAA, OIPA Italia Onlus) per il recupero e la messa in sicurezza degli animali d’affezione in occasione di calamità, quello presso l’Abbazia del Goleto in provincia di Avellino in occasione del 38esimo anniversario del terremoto dell’Irpinia, il percorso teorico/pratico per l’uso e la gestione delle cucine da campo per volontari di Prote- zione civile in collaborazione con Sodalis CSV, il se- minario di Buone pratiche dei servizi del Dipartimen- La formazione strutturata to di Prevenzione in caso di rischio incendio a Somma Da settembre del 2019, il Cervene ha intrapreso un Vesuviana e il seminario sul rischio idrogeologico a tipo di formazione strutturata in termini di ore e di Padula (SA): lezioni, centrata sul Disaster Management in Sanità Cervene | 13
avviato il Corso di Perfezionamento in “Disaster Ma- nagement in Sanità Pubblica”. Il Corso, coordinato dalla Professoressa Maria Triassi, era rivolto a quelle figure di riferimento nel coordinamento delle varie at- tività di prevenzione volte a tutelare la vita, l'integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attività Pubblica. Il primo corso di formazione si è svolto a dell'uomo. Salerno in seno all’Asl grazie alla collaborazione del Dipartimento di Prevenzione e al CEMEC. Il cor- so era riservato a una parte del personale sanitario dell’Asl di riferimento, ai Componenti UCA (Unità di crisi aziendale), UCL (unità di crisi locale), al per- sonale coinvolto nell’Azione H4 del PRP (Piano Re- gionale della Prevenzione) e nello specifico medici, veterinari, chimici, biologi, ingegneri, tecnici della prevenzione, infermieri e amministrativi. I corsisti hanno sostenuto l'esame finale il 23 Gennaio a Capaccio-Paestum in occasione del I Workshop In- ternazionale per la nascita della "Disaster Internatio- nal Training School (DITS), organizzato dal CEMEC. Al corso di 250 ore hanno partecipato 38 professio- A Maggio del 2020, il Dipartimento di Sanità Pub- nisti, laureati in differenti discipline e, a causa della blica dell’Università degli Studi di Napoli Federico pandemia Covid-19, si è svolto da remoto per la parte II, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina teorica. Nella sezione pratica, invece, è stato possibile Veterinaria e Produzioni animali, il Cervene e l’As- organizzare un’esercitazione in un’area di accoglien- sociazione Nazionale Disaster Management, hanno za a Serre (SA). Il riconoscimento di Gaetano Manfredi Prima che fosse nominato Ministro dell’Università, il Cervene è stato ricevuto dall’ex Rettore della Fede- rico II, Gaetano Manfredi. Durante il colloquio e la successiva intervista, Manfredi ha evidenziato il dia- logo tra le Università e la Protezione civile al fine di creare una rete di formazione universitaria nel campo delle attività di previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi. L’attuale Ministro ha inoltre chiarito il ruo- lo fondamentale del Polo Integrato di Sanità Pubblica veterinaria della Regione Campania e specificato che la formazione nell’ambito della maxiemergenze deb- ba coinvolgere anche il mondo della medicina veteri- naria. Auspichiamo la collaborazione tra il Cervene e l’attuale Ministro.
Esercitazioni in aree di accoglienza, un’esperienza unica Nei tre anni di presenza del Cervene, una delle atti- vità che maggiormente ha coinvolto medici, medici veterinari e tanti altri professionisti interessati alle emergenze non epidemiche, nonché stampa e opi- nione pubblica è stata l’esercitazione in area di ac- coglienza (tendopoli). Complessivamente le esercita- zioni organizzate sono state quattro (Pertosa, Napoli, Campi Flegrei e Serre), mentre ad Apice (AV) in una esercitazione della Protezione civile regionale, il Cer- vene ha partecipato come osservatore. Le prime due esercitazioni di Pertosa e Napoli sono nate in quanto previste dal Piano regionale della prevenzione con il coinvolgimento delle 7 AASSLL della Campania. Pertosa In caso di calamità naturali (sisma, alluvioni etc.) quali sono le procedure da seguire per garantire l’i- giene, la sicurezza alimentare e la gestione degli ani- mali al seguito nei campi di accoglienza? A Pertosa, il 29/30/31 maggio 2018, grazie alla prima esercitazio- Napoli ne regionale in Campania di questo tipo, organizzata A Napoli, si è tenuta invece la prima esercitazione in- da Cervene e Cripat, sono state date preziose rispo- terregionale sulle emergenze veterinarie epidemiche ste a queste domande. Per l’occasione è stata monta- e non epidemiche in caso di eventi straordinari, or- ta un’area di accoglienza per ospitare una comunità ganizzata anch’essa da Cervene e Cripat. La Regione colpita da un eventuale sisma. L’area è stata allesti- Campania si è fatta promotrice dell’evento nazionale ta dai 50 e oltre volontari della Protezione civile del che ha ospitato 42 medici e veterinari provenienti dai G.O.P.I. – Anpas di Caggiano, Polla, Pertosa. Hanno Servizi Sanitari delle Regioni e delle Provincie auto- partecipato sei componenti per ogni Asl, tre medici nome e 18 medici e veterinari IZS, Dipartimenti Me- e tre veterinari rispettivamente del servizio di epide- dicina Veterinaria, Asl, Associazioni e Società scien- miologia, di igiene pubblica e della nutrizione. Ai me- tifiche, esercito italiano. L’esercitazione si è svolta dici e ai veterinari si sono aggiunti due componenti presso il Centro "Ex Frullone" di Napoli dell’Asl Na- dell’U.O.D. regionale, due componenti dell’Istituto poli 1 Centro, dal 10 al 13 settembre. Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e due Durante le giornate sono state prese in considerazione componenti del Dipartimento Veterinario della Fe- quattro attività finalizzate alla predisposizione di linee derico II di Napoli. Durante i tre giorni a Pertosa, i di indirizzo per la sicurezza alimentare nella gestio- partecipanti hanno simulato una serie di attività, da ne di cucine campali in campi di accoglienza; di una un episodio di tossinfezione alimentare, alle procedu- procedura operativa inerente agli interventi di disinfe- re di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione stazione da attuarsi in campi di accoglienza; di pro- del campo, dai controlli della gestione delle cucine cedure operative inerenti alla gestione sanitaria ani- da campo ed è stata attivata la simulazione notturna mali d’affezione in campi d’accoglienza in emergenze di una richiesta di medici e veterinari. In tal modo è non epidemiche; di linee guida per la gestione delle stato verificato il sistema di allarme della Regione e tossinfezioni alimentari in un campo di accoglienza. delle Asl e delle Unità di crisi regionali, coinvolgendo Materiale che successivamente è stato tradotto in un l'UCREV, l'unità di crisi per le emergenze veterinarie manuale per le emergenze non epidemiche e per la non epidemiche. sicurezza alimentare in emergenza.
Exe Flegrei 2019 to la valutazione del Sistema informatico dei Servizi Organizzata dal Dipartimento di Protezione civile veterinari (SV) e del Servizio Igiene degli Alimenti e della Presidenza del Consiglio, l’obiettivo principale della Nutrizione (SIAN). Terzo obiettivo è stato la va- dell’esercitazione è stato di dare impulso alle attività lutazione della capacità di mettere in sicurezza una o di pianificazione per il rischio vulcanico. L’esercita- più strutture di interesse veterinario ubicate nella zona zione si è svolta dal 16 al 20 ottobre e ha previsto il rossa. A essere coinvolte le ASL Napoli 1 Centro e coinvolgimento dei comuni della zona rossa dei Cam- Napoli 2 Nord, che hanno visto protagonisti compo- pi Flegrei (Napoli, Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di nenti del Cervene e del Criuv (Centro di riferimento Procida, Marano di Napoli e Giugliano in Campania). per l’igiene urbana). Tra le attività svolte la tutela delle In questo scenario, l’UOD Prevenzione e Sanità Pub- produzioni zootecniche e del benessere animale. Tra blica Veterinaria della Regione Campania ha stabilito i momenti più significativi, lo sgombero del Rifugio\ tre obiettivi. In primo luogo, durante l’esercitazione pensione per cani “ANTAR”, sito in piena zona ros- è stato valutato il sistema di risposta a un’allerta do- sa, primo esempio pratico di “Corretta evacuazione di vuta ad un evento calamitoso del sistema dei Servizi un concentramento di cani”. Significative, inoltre, le veterinari e del Servizio Igiene degli alimenti e della schede di comunicazione in materia di animali, pro- nutrizione della Regione Campania. Il secondo è sta- dotte dall’Asl Napoli 2 Nord per informare i cittadini. Exe Flegrei 2019, proposte migliorative di inter- SA e delle Unità di crisi locale con l’inserimen- vento to dell’igiene pubblica e definire l’aspetto della Da una prima analisi dei risultati dell’esercitazione, pronta reperibilità e della continuità operativa. tenutasi in Regione, presso l’UOD Prevenzione e Sa- • Superare la criticità del sistema BDN/GISA per nità Pubblica Veterinaria, sono emerse alcune propo- l’utilizzo dei dati in tempo reale o proporre un ag- ste migliorative: giornamento periodico dello stesso, da utilizzare • Aggiornare il modello di intervento sanitario in situazione di emergenza. con specifico focus sul rapporto tra Unità di crisi • Predisporre una procedura di rilevazione e ge- Aziendale, i Comuni (COC) e la Protezione ci- stione anagrafe canina, con definizione di un Cap vile. (Codice di avviamento postale) che va a identifi- • Sviluppare, in caso di emergenze non epidemi- care i quartieri nelle aree metropolitane. che, le procedure di allontanamento di animali di • Predisporre una mini esercitazione per posti di affezione, integrando il modello predisposto da comando, al fine di verificare l’impianto del mo- Asl Napoli1 Centro e Asl Napoli 2 Nord, durante dello di intervento UCR/UCREVSA/UUCCLL e Exe Flegrei 2019. Dipartimenti di Prevenzione. • Approfondire le procedure di allontanamento per • Elaborare un questionario (check list) unico rivol- ippodromi e zoo. to alle aziende zootecniche e agli Osa, finalizzato • Predisporre uno studio di fattibilità sull’allonta- a reperire i dati sulla gestione del rischio, inte- namento da zona rossa degli animali da reddito, grando i modelli di questionari e check list già da sottoporre alle autorità di Protezione civile. esistenti ed elaborati da Cervene e Asl. • Adeguare il decreto di istituzione dell’UCREV- 16 | Cervene
Serre Un’esercitazione unica nel suo genere, in quanto parte di un Corso di formazione universitario di Disaster Management in Sanità Pubblica, è stata infine rea- lizzata a Serre, dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Ve- terinaria e Produzioni animali, il Cervene e l'Asso- ciazione Nazionale Disaster Management (ASSODI- MA). Una sezione è stata dedicata alle modalità di smal- timento delle carcasse di animali in zone colpite da calamità naturali. L’attività esercitativa a Serre ha previsto anche una fase preliminare di organizzazione e di stesura della Dall’8 al 12 settembre 2020 la Croce Rossa di Serre ha allestito tende, cucina e mensa presso la Struttura dell’ASL Salerno che ospita l’U.O. Veterinaria dei Di- stretti Eboli-Battipaglia e il Polo didattico integrato. I corsisti hanno per la prima volta avuto l’occasione di vivere per tre giorni in tenda, sviluppando pratiche rivolte alla sicurezza alimentare, alla disinfestazione, procedura di prevenzione della diffusione del conta- tossinfezione e alla gestione di una epidemia all’inter- gio da SARS COV 2 all’interno dell’Area di acco- no della cosiddetta tendopoli. glienza. Cervene | 17
Partnership e protocolli. La collaborazione alla base della performance I canali di comunicazione e le relazioni intercorse in quanto analizzato nel corso della visita dei commis- tre anni di attività hanno rafforzato l’immagine del sari, prendendo spunto proprio da IUVENE a livello Cervene come punto di riferimento regionale e non nazionale e dal CERVENE a livello regionale. solo, in ambito di “Know How” sulle emergenze vete- rinarie non epidemiche, permettendo di intraprendere I protocolli relazioni con importanti presìdi nazionali ed europei. In tre anni, il Centro ha stipulato quattro protocolli Da questo punto di vista, ne sono testimonianza i pro- con enti connessi alle attività di emergenza, primo fra tocolli ottenuti con quattro enti, le relazioni intercorse tutti con il Centro di Referenza Nazionale per l’Igiene con il Ministero della Salute sul PNP 2020/2025, il Urbana Veterinaria e le Emergenze Non Epidemiche riconoscimento dell’ex Rettore della Federico II di (IUVENE). Napoli, Gaetano Manfredi, oggi Ministro, il rapporto con il CEMEC e il riconoscimento europeo di FVO. FVO (Food Veterinary Office) della Commissione europea Un importante riconoscimento è giunto dall’Unio- ne Europea in occasione della visita del FVO (Food Veterinary Office) della Commissione europea, fatta dal 18 al 21 giugno 2018, (Fact Finding Mission), per acquisire informazioni sul grado della preparazione Un secondo protocollo rilevante è stato firmato con dei servizi veterinari italiani ad affrontare le emer- la Direzione Generale per il Governo del Territorio, i genze non epidemiche. Il Cervene faceva parte della Lavori Pubblici e la Protezione Civile della Regione delegazione ospitante. Nel corso dei quattro giorni di Campania per avviare una serie di attività collaborati- visita, i commissari europei hanno potuto visitare il ve nell’ambito delle emergenze, dalla formazione alle Dipartimento della Protezione civile della Presidenza esercitazioni. Attività poi più volte realizzate nel cor- del Consiglio a Roma e le operazioni della Situation so degli anni successivi. Una prima collaborazione è Room. Quindi la delegazione si è trasferita a Teramo stata fatta ad Apice nel corso di una esercitazione del- presso l’IZSAM, dove sono stati tenuti incontri pres- la Protezione civile, in cui il Cervene è stato designato so il centro di formazione veterinaria “Gramenzi” e come Osservatore. presso IUVENE, il centro di riferimento nazionale per Un terzo protocollo è stato firmato tra il Cervene, le emergenze non epidemiche. Dopo la visita è stato l’Associazione Nazionale Disaster Manager (ASSO- prodotto un report “Intervento veterinario in caso di DIMA) e il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’U- disastri naturali (2018)”, in cui la Commissione eu- niversità degli Studi Federico II. Dal protocollo è ropea analizza i risultati delle visite e delle risposte ai scaturito un Corso di perfezionamento sulla previsio- questionari da parte di 20 Stati membri. Il report euro- ne, prevenzione e mitigazione dei rischi e la gestione peo giudica positivo e replicabile in altri Stati europei delle maxi emergenze, diretto a personale e/o studenti 18 | Cervene
Puoi anche leggere