Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene

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Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
Anno XXXIX    1
                             Luglio 2019

      100° ANNIVERSARIO FONDAZIONE
      ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI

     1 9 1 9 - 2 0 1 9

Cent'anni assieme
Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
2                                                                           Sommario

                                                                                                                       EDITORIALE
                                                        Anno XXXIX    1
                                                        Luglio 2019

                                                                                                                       Il saluto del Presidente 		                                    3
                                100° ANNIVERSARIO FONDAZIONE
                                ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI

                               1 9 1 9 - 2 0 1 9                          In copertina la commemorazione

                                                                                                         questo numero
                                                                          dei cento anni dell'Associazione
                                                                                                                       NOTIZIE DALLA SEDE
                                                                          Nazionale Alpini
                                                                                                                       "Assemblea dei delegati"
                                                                                                                       Relazione morale del Presidente                             4-5-6-7
Cent'anni assieme

                                                                                                                       NOTIZIE A.N.A. NAZIONALE
 36

                                                                                                                       Assemblea dei delegati                                         8
                                                                          Una immagine suggestiva piena
                                                                                                                       PROTEZIONE CIVILE A.N.A.                                       9
                                                                          di significati di Enrico Tonello
                                                                                                                       GRUPPO SPORTIVO
 Anno 39 - n.1 - Luglio 2019

                                                                                                                       41° Trofeo A.N.A. C. Geronazzo                                  10-11

                                                     P RO S S IMI A P P UN TA ME N T I                                 I LUOGHI DELLA MEMORIA
                                                                                                                       Auschwitz                                                      12
Lunedì 08 luglio
Cerimonia per il centenario dell'Associazione Nazionale                                                                VALORI ALPINI
Alpini a Milano                                                                                                        Ferruccio Vidor                                                13
Domenica 14 luglio
Pellegrinaggio nazionale all'Ortigara (SOLENNE)                                                                        VIVERE IL TERRITORIO
Domenica 14 luglio                                                                                                     Il castello di Vidor                                         14-15
Festa del Gruppo di San Pietro di Barbozza, a Pian di Farnè
Domenica 21 luglio                                                                                                     CENTRO STUDI A.N.A.
Gruppo Alpini di Ron, festa del gruppo.
                                                                                                                       Libro Verde della solidarietà                                  16
Domenica 28 luglio
Gruppo Alpini di Segusino, festa del gruppo a Milies
Domenica 28 luglio                                                                                                     I LUOGHI DELLA MEMORIA
Pellegrinaggio in Adamello (SOLENNE)                                                                                   La montagnola                                             17-18-19
Domenica 04 agosto
Sezione di Valdobbiadene Raduno sul Cesen                                                                              100 anni A.N.A.			                                             20
Venerdì 18 ottobre
Messa di San Maurizio (a Moriago della Battaglia)                                                                      L'adunata                                                 21-22-23
Sabato 26 ottobre
Fiaccolata a Moriago della Battaglia                                                                                   Il Triveneto		                                              24-25
Sabato 26 ottobre
Commemorazione Btg. Bassano località "Settolo Alto"
                                                                                                         in

                                                                                                                       NOTIZIE DAI GRUPPI
Domenica 27 ottobre
Trofeo "Biscaro Enea" Camp. di marcia a Farra di Soligo
                                                                                                                       Fatti e notizie 			                                         26-35
Domenica 8 dicembre
Festa dello Sport - Sezione
Venerdì 13 dicembre
Auguri di Natale in sede

                                                                          L’Alpin del Piave                                                    Presidente
                                                                                                                                              Valentino Baron
                                                                                                                                      Direttore Responsabile
                                                 PERIODICO DELLA SEZIONE ALPINI                                                               Giuliano Adami
                                                       DI VALDOBBIADENE                                                                     Caporedattore
                                                                                                                                              Umberto Cavalli

                                     Valdobbiadene - Anno XXXVIII-N°2 Dicembre 2018                                                    Comitato di Redazione
                                            A.N.A. Sezione di Valdobbiadene                                     Rebuli Giuseppe,Giulia Berra,Dario Coletto, Onorio Miotto, Marco Speranzon,
                                       Viale Mazzini, 55 - 31049 Valdobbiadene (TV)                               Claudio Andreola, Pier Luigi Ronzani, Enrico Tonello, Alessandro Follador
                                                  Tel. e Fax 0423-972555
                                     www.anavaldobbiadene.it - valdobbiadene@ana.it
                                            redazione.lalpindelpiave@gmail.com                                                 Progetto Grafico e Impaginazione
                                        Associazione Nazionale Alpini Valdobbiadene                                                    Z.C. Poject - Umberto Cavalli

                                                        Reg. Tribunale di Treviso                                                               Stampa
                                                       n° 468/81 del 09/02/1981                                                         Grafiche Segusino Stampa
                                              Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale                                                  Tel. 0423-979361
                                             PT DCB TV - D.L. 353/03 cv L. 46/04 art. 1 c.2                                             info@segusinostampa.com
                                                     TASSA PAGATA/TAXE PERCUE
                                                                                                                              Hanno collaborato a questo numero
                                                            Tiratura 2.200 copie
                                                                                                                              Dario Bordin,Mauro Fontana,Giampiero Tormena
                                                  Questo numero è stato chiuso il 04/07/2019
                                                                                                                               Dario Bubbola, Guido Bollotto, Floriano Curto

Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
Il Saluto del Presidente               3
                                                                  all’estero in difesa
  Il saluto del Presidente                                        della pace e delle
                                                                  popolazioni      locali
Quando nel maggio del 1872 il giovane capitano dello              vittime di guerre
Stato Maggiore, Domenico Perrucchetti ideò il Corpo               civili e violenze,
degli Alpini, probabilmente non si rendeva conto di dare          specialmente       sui
vita non solo ad un nuovo corpo dell’esercito italiano ma         più deboli. E sono
anche ad un insieme di uomini destinati ad essere una             presenti, in egual
delle colonne portanti dell’Italia, sia in guerra che in pace.    misura, quando ci
Cesare Battisti nel 1916, poche settimana prima d’essere          sono da rimuovere
catturato al fronte e successivamente condannato a                le    macerie      dei
morte, così descriveva gli Alpini: buoni e semplici come          terremoti, la melma
eroi e fanciulli; audaci e prudenti come soldati di razza;        ed      il    pantano
resistenti come il granito dei loro monti; calmi, sereni          delle alluvioni, la
come pensatori e filosofi; col cuore pieno di passione            costruzione di case
malgrado la fredda scorza esteriore; tali apparvero               in centri disastrati,
nell’Alpe nostra gli Alpini d’Italia".                            asili    e   qualsiasi
Con queste premesse non poteva che nascere tre anni               altra opera civile
dopo, nel 1919, la nostra Associazione.                           o religiosa in favore della popolazione. Per non parlare
L’idea di creare un’Associazione Alpini viene lanciata            poi degli aiuti di tutti i giorni, magari sotto forma di
da Felice Pizzigalli, dirigente del Comune di Milano. La          esercitazioni, a protezione dell’ambiente con la pulizia
proposta era di riunire in un sodalizio gli ufficiali milanesi    di sentieri e boschi colpiti da eventi atmosferici, di corsi
reduci dalla Grande Guerra che facessero già parte della          d’acqua invasi da immondizie di ogni genere.
sezione del Cai di Milano. Un’impostazione localistica che        Gli alpini sono uomini che aiutano, che arrivano sempre e
venne respinta da Arturo Andreoletti e dal suo gruppo di          comunque quando c'è un'emergenza ed è per questo che
lavoro, costituito da reduci, i quali si presentarono alla        si fanno ben volere dalla gente.
riunione indetta da Pizzigalli con un’idea rivoluzionaria.        Cento anni sono passati da quel 1919. Cento anni nel
L’Associazione Alpini non avrebbe avuto un carattere              corso dei quali tutto è cambiato ma non la abnegazione
elitario, non soltanto ufficiali ma tutti: sottufficiali e        delle penne nere e neanche le tradizioni che resistono e
soldati con eguale diritto di voto e di partecipazione. Non       si modificano, la modernità congenita in un Corpo capace
doveva essere un’Associazione a carattere cittadino, ma           di rinnovarsi pur mantenendo intatti i propri capisaldi e i
nazionale, in cui si potesse ripetere l’esperienza sociale e      propri principi.
solidale offerta in guerra, che aveva messo a fianco alpini       La nostra società è molto simile a una volta di pietre:
di tutte le regioni d’Italia. Passò questa linea.                 cadrebbe, se le pietre non si sostenessero reciprocamente
Lo spirito di corpo, l’altruismo e la leggenda degli alpini       diceva Seneca, filosofo romano vissuto nel I° secolo dopo
è nata nella campagna d'Africa, (dove gli alpini ebbero il        Cristo.
battesimo di fuoco nelle brulle alture etiopi), nelle battaglie   Questo è un motto permanente per gli alpini. La volta è la
in alta quota durante la Grande Guerra, affrontando, oltre        nostra società, la nostra Italia, la nostra bandiera, i nostri
al nemico, il gelo e le valanghe. È proseguita nel freddo         valori. E finche ci sono le pietre che la sostengono, cioè
della Russia, nel fango dell’Albania ma nessun compagno           gli alpini, ancora capaci di dedizione e sacrificio, vuol dire
d'arma ferito veniva abbandonato e la letteratura ne è            che gli italiani sono tuttora in buone mani.
piena di esempi.                                                  Viva gli Alpini, Viva l’Italia
Lo stesso spirito di corpo e l’altruismo sono continuati          			                                 Valentino Baron
in questi ultimi decenni nelle numerose missioni                  Valdobbiadene, 13/05/2019

  Alla fine di quest’anno è in scadenza il
  Consiglio Direttivo Sezionale

  Per il rinnovo del nuovo consiglio per il triennio
  2020‑2021-2022 che avverrà a febbraio 2020 il
  regolamento sezionale prevede che :
  art. 25 : Il socio che intende candidarsi alla carica
  di presidente della Sezione formalizza la propria
  candidatura con lettera indirizzata al Presidente
  depositata presso la segreteria entro il 10 dicembre
  dell’anno precedente quello in cui si svolgerà
  l’Assemblea Sezionale.
  Art.26: Le proposte di candidatura alle cariche
  Sezionali, devono pervenire per iscritto alla
  segreteria sezionale entro il 30 novembre dell’anno
  precedente l’Assemblea Sezionale, corredate dai
  nulla osta del rispettivo Capo Gruppo. La segreteria
  verifica la conformità delle proposte di candidatura e
  le trasmette al C.D.S. entro il 10 di dicembre.

                                                                                                          Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
4              Assemblea dei delegati

                                                                        significativi ed importanti.
              LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE                               21 gennaio: siamo andati al Tempio di Cargnacco in
                                                                        provincia di Udine per partecipare all’annuale cerimonia della
 Alpini, amici, gentili ospiti, buona giornata e benvenuti presso       commemorazione e ricordo della battaglia di Nikolajewka nel suo
 la nostra sede sezionale per l’Assemblea dei Delegati relativa
 all’attività del 2018. Alle ore 8,45 con l’alzabandiera all’esterno,   75° anniversario.
 abbiamo reso omaggio al Tricolore, ai Vessilli e ai Gagliardetti.      3 febbraio: incontro con i presidenti del Triveneto a Vittorio
 Ora, prima di iniziare l’Assemblea Vi invito ad alzarvi per un         Veneto.
 momento di raccoglimento in onore di tutti gli Alpini che sono         4 febbraio: Assemblea Sezionale dei Delegati.
"Andati Avanti".                                                        10 febbraio: a Basovizza per le celebrazioni alla Foiba.
 Ringrazio per la presenza:                                             4 marzo: a Pianezze per la commemorazione dei caduti nella
 La nostra madrina Gabriella Piva alla quale va un doveroso e           battaglia di Nikolajewka organizzata dal Gruppo Alpini di Bigolino.
 sentito ringraziamento per la sua costante presenza nei .              24 e 25 aprile: Convegno della stampa alpina a Trieste.
 Il nostro Presidente Nazionale Sebastiano Favero.                      11 – 12 – 13 maggio: Adunata Nazionale a Trento.
 Il Consigliere Nazionale Michele Dal Paos.                             27 maggio: Assemblea dei delegati a Milano.
 Il nostro ex Consigliere Nazionale Onorio Miotto.                      16 – 17 maggio: Raduno triveneto a Vittorio Veneto.
 I Presidenti delle Sezioni di Belluno, Cadore, Feltre, Treviso,        24 giugno: a Cima Vallona per commemorare le vittime
 Conegliano, Vittorio Veneto e Bassano del Grappa.                      dell’attentato terroristico del 25 giugno 1967, e, in particolare,
 I miei predecessori: Franco Giotto, Paolo Vanzin e Marino Fuson.       ricordare il nostro Alpino Armando Piva, al quale è dedicata la
 Il Col. Comandante il 7° Reg. Alpini di Belluno, Stefano Fregona.      nostra Sede.
 I Sindaci delle Amministrazioni Comunali di Valdobbiadene, Farra       5 agosto: Raduno Sezionale sul Monte Cesen.
 di Soligo, Moriago della Battaglia, Segusino e Vidor                   Tutti sappiamo che a causa del forte vento nella giornata del
 Il Comandante della stazione dei Carabinieri di Valdobbiadene          29 ottobre scorso, la croce lignea posta sulla cima del monte
 Il Comandante della locale stazione dei Carabinieri Forestali          si è spezzata alla base. Sarà nostro compito sostituirla con una
 I rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.        nuova entro il Raduno del prossimo agosto. È già in atto lo studio
                                                                        e il programma lavori
                                                                        26 agosto: presenti al Premio della fedeltà alla Montagna a Faedis.
                               SOCI                                     2 settembre: 47° Raduno al Bosco delle Penne Mozze. È stato
                                                                        importante e commovente perché si trattava del raduno del
Il numero complessivo degli iscritti nel 2018 è stato di 2.010          Centenario. La cerimonia ha previsto pure la posa della stele
unità così suddiviso:                                                   n° 2.405 dedicata a Egidio Toffoli, artigliere alpino della sezione
n° 1.587           Alpini (27 in meno dello scorso anno)                di Conegliano, morto il 31 maggio 1954 schiacciato da un mulo
n° 421		           Aggregati (17 in meno dello scorso anno)             durante una marcia a Gemona.
n° 2 		            Aiutanti (numero immutato)                           14 ottobre: quest’anno eravamo particolarmente interessati
                                                                        perché la nostra Sezione partecipava, assieme alle Sezioni di
                      CONSIGLIO E GRUPPI                                Belluno e Luino, all’offerta dell’Olio delle Lampade della Madonna
                                                                        del Don a Mestre presso la chiesa dei Cappuccini.
Nel 2018 ci sono state quattordici riunioni del Consiglio sezionale     Anche da parte nostra era doveroso condividere quest’offerta in
e otto dei Capigruppo. Ha messo lo zaino a terra il consigliere         ricordo dei tanti Alpini, anche appartenenti alla nostra Sezione,
Marco Camilli, al suo posto è subentrato Giacobbe Saccomanni.           che non sono più tornati dalla guerra di Russia.
C’è stato un avvicendamento anche nel Gruppo di Moriago della           16 ottobre: assieme ad alcuni alpini dei Gruppi di Farra di Soligo
Battaglia; il Capogruppo Guizzo Michele ha passato le consegne          e Mosnigo, mi sono recato a Cercivento in provincia di Udine
a Daniele Furlan. Agli uscenti un ringraziamento per il loro            quindi al monumento dei "fusilas". In questa località, il primo
impegno profuso, ai nuovi un augurio di buon lavoro.                    luglio 1916 furono fucilati 4 alpini dell’8° Reggimento accusati
                                                                        di alto tradimento. Si rifiutarono di attaccare una postazione
                                                                        nemica con la luce del giorno ma, essendo loro del luogo e
               ATTIVITÀ E RAPPRESENTANZE                                conoscitori dei sentieri, intendevano aspettare la notte così da
                                                                        essere protetti dall’oscurità. Ci sono documenti discordanti in
Non starò a elencarvi tutti gli appuntamenti del 2018 ai quali          merito tra i Comandi Militari e testimoni del tempo. È nato, perciò,
abbiamo partecipato, in gran parte dal sottoscritto, altri dai          un comitato friulano deciso a riabilitare l’onore dei 4 Alpini. Si
consiglieri sezionali, (circa 150), vi farò invece partecipi dei più    sostiene che tutto sia nato da un’incomprensione linguistica tra

Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
Relazione del Presidente                   5
loro, friulani, ed il capitano che li comandava calabrese.                tutte le sensibilità, ma è stata trovata. In quei giorni si è vista
18 ottobre: nel corso dell’anno ben 28 nostri soci sono "andati           un’intera comunità, pur orgogliosa della sua identità, stringersi
avanti". Li abbiamo ricordati nella Messa di San Maurizio officiata       con grande affetto attorno alle più importanti figure istituzionali
nella chiesa arcipretale di Farra di Soligo.                              del nostro Paese; rappresentativo è stato vedere lo sventolio del
27 – 28 ottobre: non potevamo non celebrare e rendere omaggio             tricolore italiano vicino alle bandiere del Trentino.
al sacrificio di molti caduti della Grande Guerra che esattamente
cent’anni fa, in questi giorni e in questi luoghi dava compimento
definitivo all’Unità d’Italia. Si concludevano quattro anni di                                RADUNO TRIVENETO
conflitto che ha comportato centinaia di migliaia di morti e
sofferenze sovrumane. Sofferenze che hanno interessato anche
                                                                          Sabato 16 giugno, all’apertura del Raduno, c’è stato il
tutta la nostra popolazione civile che, dopo pochi giorni dalla
                                                                          conferimento della Cittadinanza Onoraria all’Associazione
disfatta di Caporetto, si è trovata in prima linea e quindi costretta
                                                                          Nazionale Alpini consegnata dal Sindaco di Vittorio Veneto al
al profugato, durante il quale ha conosciuto umiliazioni, angherie
                                                                          Presidente dell’Associazione Sebastiano Favero nell’ Aula Civica
e fame. Per rendere onore a tutte le vittime, tra le varie proposte,
                                                                          del Museo della Battaglia.
è prevalsa la "Camminata lungo il fronte Austroungarico del Piave
                                                                          Domenica 17 abbiamo sfilato in 245 tra due ali di folla festante
da Segusino all’Isola dei Morti". Dopo l’alzabandiera presso il
                                                                          con alla testa la fanfara formata da elementi delle Bande
Monumento ai Caduti di Segusino e di un ragguaglio storico da
                                                                          Cittadine di Segusino, Moriago della Battaglia e Valdobbiadene
parte del Professor Codemo, ci siamo incamminati verso il cippo
                                                                          cui si sono aggregati anche suonatori di Quero. Si è calcolato
del Settolo Alto dove combatté il Battaglione Bassano.
                                                                          che ben 60.000 siano state le presenze, tra alpini sfilanti e
Nel frattempo due delegazioni portavano un mazzo di fiori sia
                                                                          spettatori, la domenica. La città Vittorio Veneto e la data del
al monumento/ossario francese di Pederobba sia al Cimitero
                                                                          Raduno, non sono state scelte caso: rappresentavano due
militare germanico di Quero. Dopo il Settolo Alto la camminata
                                                                          avvenimenti importanti della Grande Guerra. Proprio dal 15 al
ha raggiunto la Montagnola. Breve commemorazione al Cippo
                                                                          23 giugno 1918 si combatté la "Battaglia del solstizio". Essa fu
della Medaglia d’Oro del Capitano Francesco Tonolini; quindi a
                                                                          violenta e sanguinosa. L’obiettivo strategico dell’esercito austro-
Bigolino. Cerimonia al monumento ai caduti e conclusione della
                                                                          ungarico era di sfondare e raggiungere la fertile pianura padana,
prima giornata. La seconda giornata, a causa del mal tempo, è
                                                                          impossessarsi delle scorte italiane per costringere l’Italia
stata annullata ma solo momentaneamente. È una delle cose
                                                                          all’armistizio e liberare le proprie divisioni per spostarle sul
che dobbiamo completare. Ringrazio tutti i Gruppi che lungo
                                                                          fronte franco – tedesco. La tentata offensiva si tramutò invece in
il percorso ci hanno assistito e supportato e il vice presidente
                                                                          una pesantissima disfatta per l’esercito occupante: persero tra
nazionale Lorenzo Cordiglia presente alla Camminata.
                                                                          morti, feriti e prigionieri quasi 150.000 uomini, mentre le perdite
3 novembre: su invito del nostro Presidente Nazionale, i Gruppi,
                                                                          italiane ammontarono a circa 90.000 uomini.
alle ore 19,00, si sono ritrovati davanti ai rispettivi Monumenti
                                                                          La battaglia fu alla fine decisiva, per le sorti finali del conflitto,
ai Caduti per l’alzabandiera e deporre una corona d’alloro in
                                                                          a favore dell’Italia. I comandi austriaci, a quel punto, avevano
onore di tutti quei soldati che hanno perso la vita non solo nella
                                                                          capito che ormai, date le condizioni disastrose socio-economiche
Grande Guerra ma in tutte le guerre e di ogni schieramento nel
                                                                          in cui versava l’Impero, non sarebbe stato più possibile vincere la
compimento del loro dovere. È stato letto un messaggio dello
                                                                          guerra. L’Austria si dimostrò disponibile a un accordo di pace fra le
stesso Presidente Nazionale che tra l’altro diceva "Tocca a noi
                                                                          parti. Ma il governo italiano invece faceva pressione sui Comandi
allora saper cogliere appieno il loro messaggio, il loro grido
                                                                          Militari affinché mandassero avanti le truppe. Era fondamentale
che ci invita e sprona a costruire una società libera ed in pace
                                                                          riscattare lo smacco di Caporetto e presentarsi con una vittoria
fatta di persone che sappiano dialogare e condividere con atti di
                                                                          sul campo definitiva, non tanto per i nemici, (ormai alla resa),
solidarietà i valori che ci hanno lasciato".
                                                                          quanto per gli amici alleati che consideravano l’Italia un paese
14 dicembre: ci siamo incontrati, in questa sede, per i tradizionali
                                                                          ininfluente. E allora avanti, oltre il Piave verso Trento e Trieste;
Auguri di Buon Natale e proficuo 2019. Quest’anno, ad allietare
                                                                          furono "necessarie" ancora centinaia di migliaia di morti da ambo
la serata, c’era il Coro A.N.A. San Martino che con grande
                                                                          gli schieramenti.
entusiasmo e professionalità, ha aperto la serata con brani a
                                                                          Infine la scelta della città: Vittorio Veneto come simbolo della
tema.
                                                                          fine della Grande Guerra e della vittoria finale.
24 dicembre: siamo andati al Bosco delle Penne Mozze a
commemorare gli Alpini trevigiani caduti in tutte le guerre. Come
sempre una cerimonia semplice ma dall’alto valore simbolico che                                 FESTA SEZIONALE
di anno in anno è divenuto un appuntamento fisso ed importante.
È stato doveroso essere presenti alle Assemblee delle Sezioni             Domenica 21 ottobre il Gruppo Alpini di Bigolino ha organizzato
consorelle di Feltre, Belluno e Cadore, ma abbiamo partecipato            l’annuale festa sezionale sia per festeggiare il 90° anniversario
anche ai Raduni delle Sezioni di Treviso, Conegliano, Vittorio            della nascita del Gruppo, sia per ricordare la fine della prima
Veneto e Bassano del Grappa.                                              guerra mondiale. Cerimonia sobria e corposa. Per l’occasione
                                                                          era stata aperta un’interessante documentazione grafica e
                    ADUNATA NAZIONALE                                     fotografica assieme ad un piccolo museo a testimonianza di
                                                                          quel conflitto. Così pure è stata eretta nella piazza della chiesa
                                                                          parrocchiale una scultura metallica. "Vittoria Alata" è il suo titolo
 Come non ricordare la splendida ed interminabile sfilata
                                                                          ed è stata costruita a ricordo di tutta "l’umanità caduta" durante
 di domenica 13 maggio. Per 12 ore ininterrotte gli Alpini,
                                                                          la guerra. Non sono mancati, nel corso delle allocuzioni di rito,
 partecipi ed entusiasti, hanno marciato in formazioni compatte
                                                                          momenti che hanno rammentato quanto siano state disastrose
 accompagnati dal suono dei propri complessi bandistici, in
                                                                          le conseguenze del conflitto. Da non dimenticare che proprio
 un’atmosfera festosa e in un tripudio di tricolori. La sfilata è stata
                                                                          il territorio tra Bigolino e Vidor, fu interessato, il 10 novembre
 salutata dal passaggio delle Frecce Tricolori nel preciso momento
                                                                          1917, dalla cosiddetta "Prima battaglia d’arresto". Per difendere
 in cui il presidente d’Italia Sergio Mattarella rivolgeva il saluto
                                                                          il passaggio sul ponte del Piave, (unico ancora rimasto integro),
 al Labaro nazionale decorato con 209 Medaglie d’Oro al Valor
                                                                          da parte delle truppe italiane in ritirata da Caporetto, si consumò
 Militare, 4 al Valor Civile, 1 al Merito Civile, 1 Medaglia d’Oro al
                                                                          un’atroce battaglia tra alpini, bersaglieri, arditi e volontari del
 Merito della Croce Rossa Italiana, 1 Benemerenza di 1^ Classe
                                                                          Battaglione Feltre contrapposti all’esercito austro-ungarico
 della Protezione Civile. Il motto dell’Adunata era "Per noi Alpini
                                                                          lungo tutti i 4 Chilometri che separano i due luoghi. A fine
 nulla è impossibile" e noi, con lo striscione in testa che diceva
                                                                          battaglia e dopo tantissimi morti, una parte del ponte fu fatta
"Per noi Alpini l’impossibile è dimenticare", abbiamo sfilato in 341
                                                                          brillare e s’impedì così al nemico di oltrepassare il fiume. Fu in
 al passo scandito dalla nostra professionale fanfara sezionale.
                                                                          conseguenza a questi drammatici eventi che un gruppo di Alpini,
 L’Adunata di Trento è stata l’insieme di molte cose. Innanzi
                                                                          reduci dalla Grande Guerra, ha cominciato a riunirsi e dare vita,
 tutto l’occasione di ricordare una storia complessa come quella
                                                                          anche sull’onda della costituita Associazione Nazionale Alpini
 del Trentino, territorio a cavallo tra due culture e, all’inizio del
                                                                          nata a Milano nel 1919, prima alla Sezione e poi ai Gruppi. Quello
‘900, di due Stati. Si è scelta la simbologia della pace, (una
                                                                          di Bigolino, su indicazioni storiche riportate dal suo Capogruppo,
 colomba bianca inserita nel logo), per raccontare un’Adunata
                                                                          ha origine nel 1928 e le ragioni, come per tutti gli altri Gruppi che
 che, cent’anni dopo la fine della prima guerra mondiale, è
                                                                          via via sono nati, sono state quelle di commemorare i compagni
 stata organizzata dove quel conflitto si era svolto, generando
                                                                          e amici caduti nei vari fronti e aiutare le famiglie specialmente
 lutti, esodi forzati, macerie ambientali e sociali. Non era facile,
                                                                          quelle colpite da lutti di guerra.
 in questa situazione, trovare un’interpretazione rispettosa di

                                                                                                                       Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
6            Relazione del Presidente
                                                                        novembre. Era doveroso visitare i luoghi dove l’incompetenza
    VITA ASSOCIATIVA, FESTE E ASSEMBLEE DEI                             e la supponenza degli alti comandi militari italiani procurarono
                                                                        solo massacri tra le nostre truppe e, di conseguenza, grande
                    GRUPPI                                              sofferenza anche tra le popolazioni civili.
                                                                        Il Gruppo di Bigolino e il Gruppo di San Giovanni, per commemorare
Ho partecipato a quasi tutte le feste e assemblee organizzate dai       i caduti della Grande Guerra, hanno organizzato, come ormai da
Gruppi. Qualche volta sono stato sostituito dai Vicepresidenti e        qualche anno, una solenne commemorazione nella quale sono
Consiglieri a causa d’impegni coincidenti. Richiamo l’attenzione        stati coinvolti i ragazzi delle scuole che hanno lasciato andare,
di qualche Capogruppo ad osservare un po’ più scrupolosamente           nelle acque del Piave, numerose barchette, da loro costruite, con
il regolamento e cioè convocare le Assemblee del proprio Gruppo         i colori del tricolore.
entro i termini previsti e trasmettere il verbale in Sede. Non si       I Gruppi di Moriago della Battaglia e di Mosnigo, assieme
tratta di scrivere 20 pagine ma ne bastano un paio che illustrino       all’Amministrazione Comunale e ad altre Associazioni, hanno
ciò che si è fatto e quello che si intende fare. Dovrebbe essere        dato vita nei giorni propri della controffensiva di cent’anni fa,
di stimolo per convocare più alpini possibile e non, come accade        cioè 26-27-28 ottobre, a cerimonie e spettacoli con visite guidate
ormai da qualche anno, avere presenti sempre i soliti noti. Ci          all’Isola dei Morti.
sono state le ormai consolidate feste dei Gruppi di Santo Stefano,      Il Gruppo di Segusino, con l’apertura delle scuole, si è attivato,
(che tradizionalmente apre l’annata), Mosnigo, Riva Martignago,         presso gli alunni, nella divulgazione storica di ciò che fu la Grande
San Pietro di Barbozza, Ron e Segusino alle quali, in modo              Guerra e, in particolare, le conseguenze in quel territorio.
saltuario si aggiungono altri Gruppi. In tutti questi Raduni, dopo      Sabato 24 novembre si è svolta la Colletta Alimentare. Abbiamo
le funzioni religiose del mattino, si prosegue in allegria con spiedi   operato, (anche noi con i gilet gialli, vedi la coincidenza), con
ben rosolati e ottimi calici di prosecco che invitano al canto fino     una quarantina di volontari di quasi tutti i Gruppi, presso il
a sera.                                                                 supermercato Alìper di Vidor. Quest’anno c’è stata una lieve
              ATTIVITÀ CULTURALI E SOCIALI                              flessione nella raccolta rispetto agli scorsi anni. Abbiamo pesato
                                                                        alimentari per un totale di 1.529 Kilogrammi. Giusto per fare altri
 Nel corso del 2018 alcuni Gruppi hanno portato a termine lavori e      due numeri basti pensare che in quel giorno i volontari in Italia,
 manifestazioni inerenti alla Grande Guerra alquanto impegnative        compresi quelli di altre associazioni, sono stati 150.000 e sono
 che meritano essere menzionati.                                        state raccolte 8.350 tonnellate di alimenti distribuiti poi ad oltre
 Il Gruppo di San Vito il     29 aprile ha inaugurato la propria        8.000 Strutture Caritative.
 sede. Cerimonia intensa, iniziata al mattino con il lancio di una      Continua la nostra opera di sorveglianza e controllo al Sacrario
 corona d’alloro da parte del presidente della sezione di Asti, (per    di Cima Grappa. Nel corso dell’anno siamo stati impegnati in 8
 l’occasione in veste di ospite), nelle acque del Piave proprio nel     fine settimana con un totale di 33 volontari, oltre ad altri 12
 punto dove le truppe francesi ed italiane attraversarono il fiume      per lo sfalcio a fine luglio. Sono pure annuali le opere di pulizia
 sacro costringendo alla ritirata l’esercito nemico.                    e raccolta ramaglie al Bosco delle Penne Mozze perché, vista
 Il Gruppo di Funer – Colderove sta portando a termine un               l’importanza del luogo, vede i visitatori aumentare di anno in
 lavoro a dir poco encomiabile. Si tratta del recupero di trincee       anno. Solo in occasione del Triveneto si sono registrate 2.500
 e postazioni di mitragliatrici nel sito storico della Montagnola       presenze tra il sabato e domenica.
 di Valdobbiadene. L’altura è stata un avamposto dell’esercito
 austro-tedesco a ridosso del Piave, e, data la sua posizione e                                 CENTRO STUDI
 conformazione strategica, è stata ben attrezzata per respingere
 ogni possibile attacco italiano. Prova ne fu che per la sua            Lo scorso mese di settembre si è tenuto a Bologna il Convegno
 conquista caddero, nella controffensiva di fine ottobre 1918,          del Centro Studi. Da un’idea di un presidente di sezione, viene
 molti alpini compreso il loro comandante Medaglia d’Oro al Valor       lanciata una nuova sfida nella quale si invita gli Alpini a portare,
 Militare Capitano Francesco Tonolini. Il 9 giugno prossimo, per        magari nelle scuole o nei luoghi ove si ritrovano i giovani, la
 l’apertura ufficiale del sito storico, ci saremo in gran numero e      propria esperienza sia di naja che di vita associativa. Ciò è
 così potremo complimentarci, ancora una volta, con gli alpini di       dovuto al ridursi, in maniera inesorabile, delle fila dei reduci e,
 Funer Colderove                                                        di conseguenza, l’impossibilità di esperienze dirette. Quest’anno
 Il Gruppo di Mosnigo ha onorato, in aprile, il 38° di fondazione       inoltre, Centenario della nostra Associazione, vede il via un
 oltre che con una competizione sportiva anche con una recita           nuovo progetto legato alla coralità alpina che prevede, tra l’altro,
 di sonetti aventi come tema la sofferenza dei soldati e dei civili,    un convegno ed una borsa di studio.
 intervallati da canti del coro A.N.A. San Martino. In ottobre ha       Del Centro Studi fa parte il Libro Verde. Il computo delle quantità
 finito le celebrazioni nei migliore dei modi, cioè accompagnando       da trasmettere di anno in anno, avviene sempre verso metà
 gli alunni di due classi elementari del Comune a visitare il Bosco     febbraio, cioè ad Assemblea già conclusa, pertanto i dati del
 delle Penne Mozze.                                                     2018 sono ancora in via di stesura. Posso dirvi delle ore lavorate
 Il Gruppo di Guia ha celebrato due importanti appuntamenti:            e cifre devolute in favore principalmente di parrocchie, Onor
 il primo in occasione del 50° di fondazione il 24 maggio, nel          Caduti, colletta alimentare e scuole negli ultimi tre anni.
 quale sono stati attori anche i bambini della Scuola dell’Infanzia
 con rappresentazioni a tema. Per il secondo appuntamento               Anno 2017    ore lavorate 3.828      denaro devoluto € 7.981,00
 bisogna partire un po’ più da lontano. Ad un Alpino valtellinese,      Anno 2016    ore lavorate 6.548      denaro devoluto € 17.454,00
 mentre percorreva i luoghi delle battaglie sostenute dagli Alpini      Anno 2015    ore lavorate 6.772      denaro devoluto € 8.772,00
 in terra di Russia, venne consegnata una piastrina che riporta
 il nome dell’Alpino Bortolomiol Egidio, nato nel Comune di San         Purtroppo c’è anche una nota negativa: il Coro A.N.A. Cesen, ad
 Pietro di Barbozza. Dopo una rapida ricerca si è scoperto che il       agosto, ha terminato l’attività concertistica. Tra i motivi principali
 Bortolomiol era nato a Guia il 21 luglio 1921 giusto durante il        è stato il mancato ricambio generazionale che, nel corso degli
 periodo nel quale San Pietro di Barbozza era ancora comune e           ultimi anni, ha assottigliato, le fila dei cantori fino a dover
 Guia una frazione. C’è stata poi una laboriosa ricerca dei parenti     mettere la parola "fine" dopo ben 57 anni di proficua attività. Al
 che, nel frattempo, si erano trasferiti in quel di Marostica. Con      Coro va il nostro ringraziamento per quanto ha rappresentato e
 l’aiuto del presidente della locale Sezione Alpini, siamo arrivati a   onorato la nostra Sezione.
 consegnare la piastrina nelle mani di un famigliare. La cerimonia
 è stata rigorosa e toccante che il Gruppo di Guia ha ottimamente
 preparata e diretta.
                                                                                   RAPPORTI CON I REPARTI IN ARMI
 Il Gruppo di Col San Martino ha accompagnato delle scolaresche
                                                                        Abbiamo partecipato alla cerimonia del cambio del comandante
 a visitare l’Isola dei Morti e aperto una mostra fotografica dal
                                                                        del 7° Reggimento Alpini presso la Caserma "Salsa D’Angelo" di
 titolo "Col San Martino e dintorni durante la Grande Guerra".
                                                                        Belluno. Al colonnello Antonio Arivella è subentrato il colonnello
 Il Gruppo di Farra di Soligo ha condotto delle scolaresche al
                                                                        Gianluca Bertacco. Il colonnello Arivella è particolarmente
 Bosco delle Penne Mozze. Inoltre, il 24 maggio, ha organizzato,
                                                                        affezionato alla nostra Sezione e ai nostri luoghi poiché ancora
 assieme alle insegnanti delle classi quarta e quinta lo spettacolo
                                                                        entusiasta della manifestazione con la quale l’Amministrazione
"La Riva Bianca, la Riva      Nera": un’analisi di vita vissuta e
                                                                        Comunale di Valdobbiadene ha conferito la cittadinanza onoraria
 vista in diversi modi nei terribili anni 1915 – 1918.
                                                                        al 7° Reggimento Alpini lo scorso 6 maggio 2017. Ai due ufficiali
 Il Gruppo di Ron ha organizzato il 18 marzo una gita a Caporetto.
                                                                        un augurio di buon lavoro. In questi ultimi giorni però c’è stato
 Stessa idea l’ha avuta il Gruppo di San Pietro di Barbozza il 10

Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
Relazione del presidente                    7
un altro cambio al vertice. Ora a comandare il 7° è arrivato il            solo ringraziare gli atleti che hanno partecipato con profitto
colonnello Stefano Fregona al quale facciamo anche a lui gli               a tutte le competizioni nazionali e sezionali e, in particolare,
auguri di buon lavoro.                                                     alle Alpiniadi di Bassano del Grappa. Un plauso al Gruppo di
                                                                           Colbertaldo per la perfetta organizzazione del "Trofeo Biscaro
         RAPPORTI CON LE AMMINISTRAZIONI                                   Enea" Campionato sezionale di marcia di regolarità a coppie.

La collaborazione con le Amministrazioni Comunali della nostra                                           SEDE
Sezione è sempre stata positiva. Con alcune di esse abbiamo delle
Convenzioni in essere che mirano soprattutto alla cooperazione             Sempre gestita ottimamente dai consiglieri responsabili. Il
con la Protezione Civile. Ogni anno a fine giugno dei nostri               mercoledì ne fa uso la Protezione Civile e il giovedì i soci. Ci
volontari puliscono, falciano l’erba e sistemano la cartellonistica        sono poi le riunioni dei Consiglieri, dei Capigruppo e sovente
in tre sentieri nel massiccio del Cesen. Non mancano a fine anno           viene "affittata" ad altre associazioni per le loro assemblee o per
i contributi di alcuni Comuni che sappiamo essere in difficoltà            riunioni condominiali.
nel far quadrare i bilanci continuamente stringati e di questo li
ringrazio.                                                                                         CONCLUSIONE
                      "L’ALPIN DEL PIAVE"
                                                                           Vorrei terminare la Relazione Morale con un antico proverbio
 Il gradimento dei lettori continua ad essere più che soddisfacente        italiano che dice "Chi la dura la vince". Da molto tempo ormai
 e questo è merito del consigliere responsabile Umberto Cavalli            associazioni d’arma, gente comune ma specialmente il nostro
 che, in qualità di caporedattore, spende molto del suo tempo              Presidente Nazionale, aiutato da tutto il Consiglio Direttivo, porta
 libero a imbastire pagine su pagine e numero dopo numero, fino            avanti incessantemente iniziative e proposte affinché venga
 alla stampa finale. Il giornale entra non solo nelle case dei nostri      ripristinato il servizio militare, anche con forme e tempi diversi
 soci e amici, ma anche negli uffici pubblici e nelle scuole della         da come l’abbiamo fatto noi. Bisogna dire, (visto che tra Alpini
 nostra Sezione. Questo è stato uno dei temi trattati il 24 e 25           bisogna essere schietti), che il percorso non sarà né facile né
 marzo a Trieste al CISA, (Convegno Itinerante Stampa Alpina),             breve. L’attuale ministro della difesa e l’ex capo di stato maggiore
 dal titolo "Cosa c’è dentro la stampa alpina" e si esortava il            della difesa, generale Claudio Graziano, in due recenti interviste
 massimo impegno perché la comunicazione rimanesse un                      separate, hanno espresso la loro contrarietà alla reintroduzione
 settore strategico. In tutta l’Associazione Nazionale esistono            della leva obbligatoria. Il generale Graziano ha passato le
 ben 83 testate di Sezione e 104 di Gruppo: la stampa alpina si            consegne ad altro generale tre mesi fa ma tutto fa supporre che
 colloca, con 4 milioni e mezzo di copie, fra le principali correnti       questo sia anche il pensiero degli attuali alti comandi militari. Se
 nazionali nel rispetto del principio di apartiticità. Negli anni scorsi   un giovane è maleducato di suo è perché prima di tutto ha fallito
 l’argomento di maggior interesse del CISA era soprattutto sui             la famiglia, quindi la scuola. Il servizio militare non pretende
 giovani, su come riuscire a coinvolgerli e ad interessarli alle           renderlo dopo sei – otto mesi un’educanda, ma renderlo conscio
 nostre attività. Quest’anno il Convegno era rivolto all’analisi dei       che per vivere nella società esistono dei doveri e dei valori sui
 contenuti dei nostri giornali. Essi non solo custodiscono la nostra       quali si basa tutto l’impalcato di una Nazione. La democrazia
 memoria, ma sono anche educativi e formativi. La presenza di              nella quale viviamo non è arrivata per chissà quale combinazione,
 nuove comunicazioni informatiche ha messo in crisi il rapporto            ma è stata la conquista di generazioni di giovani che per essa
 con le tradizionali fonti d’informazione. Prima che sui giornali,         hanno sacrificato la vita dalla prima guerra d’indipendenza fino
 notizie e foto iniziano purtroppo a circolare sui social media e          alla seconda guerra mondiale. C’è voluto un secolo e milioni di
 spesso sfuggono al controllo delle famiglie e della scuola. Ma            morti per conquistarla e noi abbiamo il dovere di difenderla.
 questo non può essere la scusa per giustificare la mancanza di            Cent’anni fa, l’8 luglio 1919, un gruppo di reduci dalla Grande
 consapevolezza rispetto al ruolo educativo che la stampa deve             Guerra, desiderosi di vivere lo spirito di solidarietà e valori
 invece esercitare. Invito gli addetti a continuare la minuziosa           condivisi durante i lunghi anni di trincea, fondava, a Milano, la
 testimonianza di ciò che facciamo in modo da farci conoscere              nostra Associazione. Da allora la società è molto cambiata, (tutti
 anche ai più giovani e dire loro che noi Alpini non siamo dei             ne siamo consapevoli), ed è per questo che abbiamo il dovere
"pacifisti", ma siamo dei "pacifici" e abbiamo il dovere di aiutare        e l’obbligo di portare avanti il medesimo spirito di solidarietà
 e intervenire a favore di chi è in difficoltà.                            e gli stessi valori etici che i nostri Padri fondatori intendevano
                                                                           tramandare alle generazioni future. In questo momento, come
                      PROTEZIONE CIVILE                                    accennato poc’anzi, non sappiamo con quale forma sarà, (se
                                                                           sarà), reintrodotta la leva. Allora quello che scriviamo sui
                                                                           nostri striscioni alle Adunate Nazionali continui, senza alcun
Abbiamo sempre un organico di circa 90 volontari suddivisi in
                                                                           tentennamento, ad essere certezza e messo in pratica. Di
diverse squadre in modo da coprire tutto il territorio della Sezione.
                                                                           fallimenti morali dovuti all’ingordigia, alla disonestà e corruzione
Quest’anno alcuni volontari, oltre alle normali esercitazioni, si
                                                                           il mondo è pieno. Spetta ancora a noi, dopo cent’anni da quell’8
sono recati nelle località del bellunese colpite dall’alluvione di
                                                                           luglio 1919, con il nostro esempio e la nostra storia spargere
fine ottobre a prestare il proprio aiuto a quelle popolazioni. Di
                                                                           il seme dell’onestà, della civile convivenza, della solidarietà e
questo li ringrazio. Una relazione più dettagliata e completa vi
                                                                           dell’amor patrio presso i giovani che ci circondano e ci osservano.
sarà letta dal consigliere responsabile Luigi Damin.
                                                                           Viva gli Alpini, Viva l’Italia.

                     ATTIVITÀ’ SPORTIVA                                    Valentino Baron
                                                                           Valdobbiadene, 03 febbraio 2019
Per questa attività ci sarà l’intervento del consigliere responsabile
Gianpietro Tormena che vi illustrerà più dettagliatamente. Vorrei

                                                                                                                       Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
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8               Assemblea A.N.A. MI

                                        L'assemblea dei delegati conferma Favero presidente
                                      Con 472 voti Sebastiano Favero è stato confermato alla guida
                                      dell'Associazione Nazionale Alpini nel corso dell'Assemblea dei delegati
                                      svoltesi a Milano lo scorso 29 maggio per il prossimo triennio.
                                      Nella relazione morale del presidente è stata evidenziata la situazione
                                      attuale della forza dell'Associazione.

                                      "FORZA DELL’ASSOCIAZIONE"
                                      Al 31 dicembre 2018 il dato del tesseramento evidenzia quanto segue:
                                              SOCI             2017        2018      DIFFERENZE         %
                                       Totale Soci Alpini     269.047     264.220          - 4.827    - 1,79%
                                       Totale Aggregati        77.770       78.739             969   + 1,25%
                                       Totale Amici Alpini       2.136       2.542             406 +10,01%
                                       Forza Complessiva      348.953     345.501           -3.452    -0,99%
                                      Alla stessa data il totale dei gruppi è di 4.432
                                      (di cui 4.298 in Italia e 134 all’estero).
                                      Nel 2018 sono stati aperti n. 11 nuovi Gruppi in Italia e chiusi 3.
                                      Un nuovo Gruppo Autonomo è stato costituito all’estero,
                                      Vaughan (Canada).

Il presidente rieletto Sebastiano Favero mentre legge la relazione morale relativa all'anno di attività 2018
e di lato il presidente della nostra Sezione di Valdobbiadene mentre riceve il premio da Sebastiano Favero
come secondo classificato del trofeo del Presidente.

Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
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Protezione Civile                    9

                    P R O T EZ I O NE CI V IL E A . N.A . VA L D O B B IA D ENE

 Incontro con il Presidente della Repubblica e
            ringraziamento ai volontari
Lo scorso marzo tutti i coordinatori sezionali
della Protezione Civile del Terzo Raggruppamento
                            sono    stati   convocati
                            al Teatro Comunale di
                            Belluno per un incontro
                            con il Presidente della
                            Repubblica          Sergio
                            Mattarella. Quest’ultimo,      I comuni interessati hanno messo a disposizione
                            assieme ad altre autorità,     delle varie unità, tutto il materiale necessario: gr
                            ha voluto ringraziare tutti    u,verricelli,motocarriole,escavatori,pale,ecc.
                            i coordinatori e le loro       I vari cantieri aperti riguardano la pulizia di sentieri e
squadre per il lavoro e il servizio svolto durante la      strade dalle piante abbattute, il ripristino di staccionate,
tempesta Vaia dello scorso ottobre. È bene precisare       piccoli ponticelli sui sentieri nonché muri a secco ed inoltre
che tutti i volontari, che hanno prestato servizio         la pulizia dei torrenti.
nei territori dell’agordino colpiti dalla tempesta,                                                   Vi    Sono      due
hanno frequentato il corso di sicurezza, obbligatorio                                                 turni settimanali
in questi casi. Inoltre tutti i volontari che hanno                                                   dove     i    nostri
prestato il proprio aiuto hanno ricevuto un attestato                                                 volontari vanno
di merito dall’assessore regionale alla protezione                                                    ad alternarsi.
civile, Gianpaolo Bottacin.                                                                           Quest’ultimi
                                                                                                      hanno      lavorato
                     Bolognola                                                                        nella zona di Colle
                                                                                                      Santa Lucia, si
                              Il 30 marzo 2019,                                                       sono occupati di
                              parte     della  nostra                                                 liberare strade e
                              squadra si è recata a                                                   sentieri da alberi
                              Bolognola (Macerata)         abbattuti, taglio alberi che intralciavano il passaggio.
                              per l’inaugurazione di       Tutti i volontari che hanno preso parte a quest’iniziativa,
                              una via dedicata agli        hanno impiegato il proprio tempo libero a servizio del
                              alpini.     Ricordiamo,      volontariato di Protezione Civile.
                              infatti, che in seguito
                              al terremoto del 2017 i
                              nostri volontari hanno
prestato aiuto nelle zone colpite, tra cui Bolognola.

                Post Tempesta Vaia
Dopo la tempesta Vaia che ha interessato i crinali della
pedemontana e le valli della catena alpina del nord est,
la Regione Veneto ha dato in gestione alla PROTEZIONE
CIVILE A.N.A. DEL 3° RAGGRUPPAMENTO circa 25 cantieri
nell’Agordino dal 1 al 30 giugno 2019.
A Caprile è stato allestito un campo base con cucina da
campo A.N.A., segreteria A.N.A., radio A.N.A. Inoltre è
stato aperto il COC e messi a disposizione sanità A.N.A.
e ambulanze.

                                                                                                    Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
Campionato
  10         Sezionale A.N.A. Valdobbiadene
                                In una splendida giornata di sole, e con una pista perfettamente innevata si è svolto per
                                la 41° volta il Campionato Sezionale A.N.A. trofeo Celestino Geronazzo a Forcella Aurine.
                                Dal 1979 si svolge annualmente questo trofeo organizzato dalla nostra sezione, gara
                                di Slalom Gigante alla quale possono partecipare gli Alpini, i Famigliari e gli Amici degli
                                Alpini.
                                Il trofeo "Celestino Geronazzo" è assegnato al gruppo A.N.A. della sezione di Valdobbiadene
                                che avrà ottenuto la miglior sommatoria di tutti i punteggi acquisiti dai concorrenti delle
                                varie categorie A.N.A. Ancora una volta per il terzo anno consecutivo, il trofeo è andato
                                al gruppo di Farra.
                                La vittoria per il titolo di campione Sezionale socio A.N.A. è andata all’alpino
                                Lenisa Eros che ha realizzato il miglior tempo di gara. Un grande
                                ringraziamento va a tutti i collaboratori e volontari che
                                hanno reso questa giornata memorabile,
                                con       una       organizzazione
                                superlativa e un rancio
                                alpino da leccarsi i
                                baffi.

         Le classifiche
Gruppo
1° Farra
2° San Piero di Barbozza
3° Riva Martignago

Cat. Senior A.N.A.
1° Vanzin Stefano
2° Scatolin Ivano
3° Geronazzo Daniele

Cat. Pionieri A.N.A.
1° Zanus Ignazio
2° De Biasi Italo
3° Andreola Girolamo

Cat. Veterani A.N.A.
1° Merotto Maurizio
2° Vanzin Paolo
3° Montagner Paolo

Cat. Amatori A.N.A.
1° Geronazzo Andrea
2° Lenisa Eros
3° Zanin Ivan

        Il gruppo di Farra vincitore del trofeo                                     Trofeo
  Anno 39 - n.1 - Luglio 2019                                                Celestino Geronazzo
41° Trofeo Celestino Geronazzo
Da ricordare l’ottima trippa fatta dal Becher Mirco Mattiazzo, un buonissimo pastin e
salsiccie cucinate sapientemente da Coletto Dario e non poteva mancare, come ciliegina
sulla torta le frittelle preparate con maestria da Paolo Vanzin.
Tutto questo in uno splendido scenario montano, con tanta
neve e molta allegria. Al termine della gara si sono
svolte le premiazioni con l’allegria dei vincitori e il
sorriso di una emozionante partecipazione anche
per quelli che non sono arrivati al podio, ma
soddisfatti delle emozioni vissute
in una giornata di sport,
amicizia e allegria.

              Testo: Redazione L'Alpin del Piave
               Foto: Umberto Cavalli
12            I Luoghi della memoria

                        Auschwitz

Entrare ad Auschwitz e uscire indifferenti vuol dire mentire      Auschwitz I e Auschwitz II (Birkenau), a 3 km l’uno
a se stessi.                                                      dall’altro, con i loro 20 e 175 ettari erano i più grandi del
Ricordare per non dimenticare, per non commettere                 regime, capaci di contenere uno 16.000 e l’altro 90.000
gli stessi errori. È stata questa la spina dorsale delle          prigionieri e dove in quasi 5 anni, trovarono la morte oltre
celebrazioni del centenario dalla prima Guerra Mondiale.          un milione di persone. Il primo, con edifici in muratura, si
Erano da poco passati venti anni dalla fine della prima che       sviluppò dove prima vi erano delle caserme polacche. Il
l’Europa ripiombava in un’altra tragica guerra.                   secondo venne invece completamente costruito con delle
Guerra conseguenza di regimi dittatoriali che hanno               baracche in legno. Venne scelta Oswiecim (Auschwitz in
portato alle camere a gas, ai gulag, alla guerra civile.          tedesco) poiché già era un importante snodo ferroviario.
Non era servito quindi a niente la catastrofe appena
conclusosi, la storia si sa non si ripete sempre allo stesso
modo.
A ripetersi sono solo i tragici epiloghi. Bisogna quindi
avere la volontà e la forza di leggerla nel suo svolgimento
per capire dove stanno gli errori, per non ricadere nei
"tragici epiloghi".
Con questa idea il Gruppo Alpini di Farra di Soligo ha
voluto visitare, nel mese di aprile, scorso "Il Luogo della
Memoria" come sono denominati i campi di Auschwitz
e Birkenau in Polonia. Un nutrito gruppo tra alpini ed
amici hanno partecipato a questa iniziativa. Il viaggio si
è completato con una visita al santuario della Madonna
Nera a Czestochowa, alla casa natale di Papa Giovanni
Paolo II (ora Santo) a Wadowice ed una fugace visita a
Cracovia.
Già dal 1933, quando Hitler e il suo partito Nazionalsocialista
Tedesco, presero il potere si crearono in Germania dei
campi di concentramento, vi venivano rinchiusi gli
oppositori, gli ebrei, gli omosessuali, i delinquenti comuni,
ecc. Dall’invasione della Polonia, 1 settembre 1939, in poi,
questi campi vennero costruiti anche sui territori invasi         Si prolungò poi il tratto ferroviario fino dentro il campo di
dalle truppe del Reich.                                           Birkenau riportandoci ora alla mente tragiche immagini
                                                                  di crudele inumanità. Percorrere oggi a distanza di 75
                                                                  anni questi luoghi fa pensare come tutto questo sia
                                                                  potuto accadere. Passare da una baracca all’altra, sapere
                                                                  che sotto quella terra c’è stato il sangue ed il dolore di
                                                                  bambini, mamme, padri strappati l’uno dall’altro, privati
                                                                  della dignità e uccisi nei modi più cinici fa rabbrividire e
                                                                  venire il groppo alla gola. La giornata uggiosa e fredda
                                                                  ha reso ancor più tangibile quale potesse essere la
                                                                  disperazione di chi ha vissuto ed è morto in tempo.
                                                                  Tutti i nostri paesi qui intorno hanno avuto i loro deportati,
                                                                  anche Farra ha le sue storie. I protagonisti, meglio le
                                                                  vittime, oramai non ci sono più, ma ci sono i loro figli ed i
                                                                  loro nipoti, ci sono le loro storie scritte che non vanno solo
                                                                  lette ma raccontate da chi le ha raccolte, poiché questo è
                                                                  il miglior sigillo di garanzia e di verità.
                                                                  Il presente ci richiede uno sforzo in più per rendere
                                                                  omaggio a quei milioni di morti che oggi il movimento
L’ideologia nazista, odio per la democrazia e superiorità         cosi detto "negazionista" vorrebbe cancellare o peggio
della razza ariana, diede così inizio allo sterminio di massa     riscrivere nella storia in modo diverso.
per le popolazioni ritenute inferiori: ebrei, gente dell’est,
rom e naturalmente gli oppositori a questa demenziale             Gruppo Alpini Farra di Soligo
ideologia.                                                        Claudio Andreola

Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Valori Alpini                 13

                                            Una pagina di storia
                      F err u c c i o Vidor                         r e du ce da l l a ge r
Se lo ricorda                                                                                               allora   sede     di
come fosse                                                                                                  uno     dei    tanti
ieri la sorella                                                                                             lagher       nazisti.
Aldina. Lei,                                                                                                A         Ferruccio
bambina che                                                                                                 non         piaceva
andava alle                                                                                                 raccontare          i
elementari,                                                                                                 suoi       trascorsi
a scuola di                                                                                                 di       prigionia,
mattina       e                                                                                             uniche      persone
nei campi al                                                                                                con cui si apriva
pomeriggio                                                                                                  erano i nipoti.
ad aiutare i                                                                                                Dalla sua memoria
genitori. Se                                                                                                emergevano solo
lo      ricorda                                                                                             episodi,        solo
ancora quel                                                                                                 qualche fotografia
r a g a z z o                                                                                               sfuocata          di
sbucare da lontano e venirle incontro. Passo                     qualche momento. Del resto preferiva far finta di non
lento e barcollante, magro e col viso smunto.                    ricordare. Raccontava spesso della fame che li opprimeva
Ma intravedeva una smorfia, un sorriso. Ancora qualche           e li spingeva a gesti di sopravvivenza, come quella volta
passo per poi riconoscerlo, correre verso di lui e               che si è visto arrivare un colpo di bastone sulla schiena
abbracciarlo. Se lo ricorda ancora quell’abbraccio, forte        mentre stava chino a raccogliere delle bucce di patate.
che può esserci tra due fratelli che non si vedono da molto,     Dolore che si è portato addosso per parecchio tempo. O
troppo tempo. "Sai che vado a scuola?" Queste sono state         quell’altra che quasi lo faceva morire, dopo aver ingoiato
le sue prime parole, se lo ricorda ancora, come fosse ieri.      avidamente un pezzo di pane avvelenato per i topi.
Suo fratello, partito da Bressanone per la guerra, salito        Ricordava spesso quei tre scalini necessari per salire alla
su quel treno; un ragazzo grande e forte, buono per i            baracca e la fatica che faceva ad alzare le gambe e portare
campi ma destinato a sparare ed è tornato di 40 chili.           quel suo povero corpo stanco su quel maledetto letto di
Ma per fortuna tornato. Sceso ancora da un treno,                tavole. Qualche tempo dopo, al suo ritorno gli è stata
questa volta vicino a casa, a Conegliano. Ferruccio              consegnata la croce al MERITO DI GUERRA, che ora sta
Vidor, classe 1923 di Farra di Soligo, chiamato alle armi        racchiusa in un cassetto buio, ossidata e dimenticata da tutti
come tutti i suoi coetanei a ridosso della guerra e di lì a      noi che guardiamo tropo avanti e poco alla nostra storia.
poco catturato e internato per un periodo troppo lungo.          Quella medaglia non poteva certo placare il fardello
Sono passati quasi 80 anni e la sorella si rammenta ancora       che si portava dentro. Comunque quel fisico debilitato
l’indirizzo dove la mamma spediva le lettere e quei pacchi       non lo ha mai scoraggiato. Il resto della vita lo ha
contenenti qualcosa da mangiare, per lo più pane secco           passato a lavorare i campi e seguire la famiglia.
e qualche indumento. Racconterà poi Ferruccio di averne          Sempre con lo sguardo alto e fiero, da vero Alpino.
ricevuto forse uno e gli altri direttamente in mano al nemico.
Tempelhof, zona dell’attuale aeroporto di Berlino,               (Bubola Dario)

                                                                                                          Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
14                 Vivere il territorio

                IL CASTELLO DI VIDOR                di Dario Bordin
Una delle due colline che sovrastano il centro abitato di Vidor è chiamata la collina del Castello di Vidor dove attualmente
si vede sulla sommità una Chiesetta-Monumento ai Caduti.
Lì in epoca medievale c’era una rocca fortificata.
Sulla data di fondazione del Castello di Vidor mancano dati precisi.
C’è chi pensa che esistesse fino dal 550 d.c. a seguito delle irruzioni barbariche di Alboino. Altri credono che l’origine
della rocca sia avvenuta nel 900 per difendersi dalla irruzione degli Ungari.
I primi documenti che parlano del Castello di Vidor risalgono al secolo XII°.
Che diede lustro al Castello e al paese di Vidor è stata la figura di Giovanni da Vidor che partecipò alla prima Crociata

Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Vivere il territorio             15
                                                                      in Terra Santa dalla quale portò con sé le reliquie di
                                                                      Santa Bona che sono custodite nell’omonima Abbazia
                                                                      costruita nel 1107 vicino al Piave.
                                                                      Dopo la morte di Giovanni da Vidor il Castello passò di
                                                                      mano in mano.
                                                                      Nel 1234 venne assaltato e danneggiato da Alberico ed
                                                                      Ezzelino da Romano in guerra contro i trevigiani.
                                                                      Nel 1246 passò di proprietà allo stesso Ezzelino da
                                                                      Romano.
                                                                      Nel 1276, dopo la morte di questi la proprietà del
                                                                      Castello passò al comune di Treviso.
                                                                      Nel 1328 fu conquistato da Rizzardo da Camino e
                                                                      Gerardaccio di Collalto.
                                                                      Nel 1337 passò sotto il dominio della Serenissima
                                                                      Repubblica Veneta. L’ultima e definitiva distruzione
                                                                      avvenne nel 1510 da parte di Massimiliano I° d’Austria
                                                                      con le truppe al commando del generale Linchtenstein,
                                                                      durante la guerra tra la Serenissima Repubblica Veneta
                                                                      e la Lega di Cambrai.
Dopo questa data del 1510 il Castello non fu più ricostruito.
Le rovine di questo vecchio Castello si vedevano sulle foto storiche di Vidor fino al 1950 quando i pochi resti furono
spianati sul terreno circostante.
Sul colle, a breve distanza dalla rocca, esisteva già in epoca medievale la Chiesa di Santa Maria del Castello che è stata
chiesa parrocchiale di Vidor fino al 1748 anno in cui è stata consacrata la nuova chiesa costruita in paese, nella Piazza
Maggiore.
                                                                      La chiesa di Santa Maria del Castello è esistita fino alla
                                                                      prima guerra mondiale nel corso della quale è stata
                                                                      distrutta trovandosi sulla linea del fronte.
                                                                      Da ricordare che il colle del Castello di Vidor è stato
                                                                      anche teatro della prima Battaglia di Arresto sul Piave
                                                                      dopo Caporetto.
                                                                      Sul Colle del Castello passava la linea difensiva
                                                                      presidiata dagli Alpini dei Battaglioni Alpini Valvaraita,
                                                                      Monte Granero, Monte Pellice nonché dei Volontari Alpini
                                                                      di Feltre e che si snodava per tre kilometri partendo
                                                                      dall’Abbazia di Vidor e attraverso Col Marcon, Colle del
                                                                      Castello, Carpenon, rio Calmaor chiudeva a Bigolino sul
                                                                      Piave.
                                                                      Quella Battaglia che servì per rallentare l’avanzata
                                                                      delle truppe tedesche della XII^ divisione Slesiana del
                                                                      Gruppo Stein a, difesa del Ponte di Vidor, comportò 315
                                                                      perdite tra le file degli Alpini.
Dopo la Grande Guerra, sull’area ove sorgeva la vecchia chiesa, è stato edificato ed inaugurato l’11 ottobre 1925 un
Monumento ai Caduti con una Cappella, Oratorio dell’Addolorata al piano superiore, mentre al piano inferiore c’è una
Cripta Ossario per ricordare i Caduti di Vidor della Grande Guerra e successivamente anche quelli della II^ Guerra
Mondiale.
Domenica 12 Ottobre 2017 ha avuto luogo sul colle del Castello una grande manifestazione in occasione del Centenario
della Battaglia di Vidor. Numerosissima la partecipazione della popolazione e dei gruppi Alpini essendo nello stesso
giorno previsto anche il raduno Sezionale.
Attualmente sul colle del Castello sono in corso lavori di ristrutturazione di questo Monumento caro ai Vidoresi e per questo è
                                                                                           sorta una apposita "Associazione Pro
                                                                                           Castello" con lo scopo di raccogliere
                                                                                           fondi. Sono già stati eseguiti i lavori
                                                                                           di ristrutturazione interna della Cripta
                                                                                           Ossario e della terrazza superiore.
                                                                                           Devono ancora effettuarsi i lavori di
                                                                                           ristrutturazione esterna dell’edificio.
                                                                                           Giorni fa si è provveduto con l’ausilio
                                                                                           di 2 esperti rocciatori, arrampicatori,
                                                                                           alla sostituzione della lampada che
                                                                                           è collocata sulla punta della guglia-
                                                                                           tronetto del Monumento. Lampada
                                                                                           visibile da tutto il Quartier del Piave e
                                                                                           che ha un grande valore simbolico in
                                                                                           quanto serve a ricordare tutti i Caduti
                                                                                           Vidoresi delle Guerre.

                                                                                          ( Testo e Foto di Dario Bordin )

                                                                                                              Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
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