Cent'anni assieme - 1 100 ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - ANA Valdobbiadene
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Anno XXXIX 1 Luglio 2019 100° ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI 1 9 1 9 - 2 0 1 9 Cent'anni assieme
2 Sommario EDITORIALE Anno XXXIX 1 Luglio 2019 Il saluto del Presidente 3 100° ANNIVERSARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI 1 9 1 9 - 2 0 1 9 In copertina la commemorazione questo numero dei cento anni dell'Associazione NOTIZIE DALLA SEDE Nazionale Alpini "Assemblea dei delegati" Relazione morale del Presidente 4-5-6-7 Cent'anni assieme NOTIZIE A.N.A. NAZIONALE 36 Assemblea dei delegati 8 Una immagine suggestiva piena PROTEZIONE CIVILE A.N.A. 9 di significati di Enrico Tonello GRUPPO SPORTIVO Anno 39 - n.1 - Luglio 2019 41° Trofeo A.N.A. C. Geronazzo 10-11 P RO S S IMI A P P UN TA ME N T I I LUOGHI DELLA MEMORIA Auschwitz 12 Lunedì 08 luglio Cerimonia per il centenario dell'Associazione Nazionale VALORI ALPINI Alpini a Milano Ferruccio Vidor 13 Domenica 14 luglio Pellegrinaggio nazionale all'Ortigara (SOLENNE) VIVERE IL TERRITORIO Domenica 14 luglio Il castello di Vidor 14-15 Festa del Gruppo di San Pietro di Barbozza, a Pian di Farnè Domenica 21 luglio CENTRO STUDI A.N.A. Gruppo Alpini di Ron, festa del gruppo. Libro Verde della solidarietà 16 Domenica 28 luglio Gruppo Alpini di Segusino, festa del gruppo a Milies Domenica 28 luglio I LUOGHI DELLA MEMORIA Pellegrinaggio in Adamello (SOLENNE) La montagnola 17-18-19 Domenica 04 agosto Sezione di Valdobbiadene Raduno sul Cesen 100 anni A.N.A. 20 Venerdì 18 ottobre Messa di San Maurizio (a Moriago della Battaglia) L'adunata 21-22-23 Sabato 26 ottobre Fiaccolata a Moriago della Battaglia Il Triveneto 24-25 Sabato 26 ottobre Commemorazione Btg. Bassano località "Settolo Alto" in NOTIZIE DAI GRUPPI Domenica 27 ottobre Trofeo "Biscaro Enea" Camp. di marcia a Farra di Soligo Fatti e notizie 26-35 Domenica 8 dicembre Festa dello Sport - Sezione Venerdì 13 dicembre Auguri di Natale in sede L’Alpin del Piave Presidente Valentino Baron Direttore Responsabile PERIODICO DELLA SEZIONE ALPINI Giuliano Adami DI VALDOBBIADENE Caporedattore Umberto Cavalli Valdobbiadene - Anno XXXVIII-N°2 Dicembre 2018 Comitato di Redazione A.N.A. Sezione di Valdobbiadene Rebuli Giuseppe,Giulia Berra,Dario Coletto, Onorio Miotto, Marco Speranzon, Viale Mazzini, 55 - 31049 Valdobbiadene (TV) Claudio Andreola, Pier Luigi Ronzani, Enrico Tonello, Alessandro Follador Tel. e Fax 0423-972555 www.anavaldobbiadene.it - valdobbiadene@ana.it redazione.lalpindelpiave@gmail.com Progetto Grafico e Impaginazione Associazione Nazionale Alpini Valdobbiadene Z.C. Poject - Umberto Cavalli Reg. Tribunale di Treviso Stampa n° 468/81 del 09/02/1981 Grafiche Segusino Stampa Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale Tel. 0423-979361 PT DCB TV - D.L. 353/03 cv L. 46/04 art. 1 c.2 info@segusinostampa.com TASSA PAGATA/TAXE PERCUE Hanno collaborato a questo numero Tiratura 2.200 copie Dario Bordin,Mauro Fontana,Giampiero Tormena Questo numero è stato chiuso il 04/07/2019 Dario Bubbola, Guido Bollotto, Floriano Curto Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Il Saluto del Presidente 3 all’estero in difesa Il saluto del Presidente della pace e delle popolazioni locali Quando nel maggio del 1872 il giovane capitano dello vittime di guerre Stato Maggiore, Domenico Perrucchetti ideò il Corpo civili e violenze, degli Alpini, probabilmente non si rendeva conto di dare specialmente sui vita non solo ad un nuovo corpo dell’esercito italiano ma più deboli. E sono anche ad un insieme di uomini destinati ad essere una presenti, in egual delle colonne portanti dell’Italia, sia in guerra che in pace. misura, quando ci Cesare Battisti nel 1916, poche settimana prima d’essere sono da rimuovere catturato al fronte e successivamente condannato a le macerie dei morte, così descriveva gli Alpini: buoni e semplici come terremoti, la melma eroi e fanciulli; audaci e prudenti come soldati di razza; ed il pantano resistenti come il granito dei loro monti; calmi, sereni delle alluvioni, la come pensatori e filosofi; col cuore pieno di passione costruzione di case malgrado la fredda scorza esteriore; tali apparvero in centri disastrati, nell’Alpe nostra gli Alpini d’Italia". asili e qualsiasi Con queste premesse non poteva che nascere tre anni altra opera civile dopo, nel 1919, la nostra Associazione. o religiosa in favore della popolazione. Per non parlare L’idea di creare un’Associazione Alpini viene lanciata poi degli aiuti di tutti i giorni, magari sotto forma di da Felice Pizzigalli, dirigente del Comune di Milano. La esercitazioni, a protezione dell’ambiente con la pulizia proposta era di riunire in un sodalizio gli ufficiali milanesi di sentieri e boschi colpiti da eventi atmosferici, di corsi reduci dalla Grande Guerra che facessero già parte della d’acqua invasi da immondizie di ogni genere. sezione del Cai di Milano. Un’impostazione localistica che Gli alpini sono uomini che aiutano, che arrivano sempre e venne respinta da Arturo Andreoletti e dal suo gruppo di comunque quando c'è un'emergenza ed è per questo che lavoro, costituito da reduci, i quali si presentarono alla si fanno ben volere dalla gente. riunione indetta da Pizzigalli con un’idea rivoluzionaria. Cento anni sono passati da quel 1919. Cento anni nel L’Associazione Alpini non avrebbe avuto un carattere corso dei quali tutto è cambiato ma non la abnegazione elitario, non soltanto ufficiali ma tutti: sottufficiali e delle penne nere e neanche le tradizioni che resistono e soldati con eguale diritto di voto e di partecipazione. Non si modificano, la modernità congenita in un Corpo capace doveva essere un’Associazione a carattere cittadino, ma di rinnovarsi pur mantenendo intatti i propri capisaldi e i nazionale, in cui si potesse ripetere l’esperienza sociale e propri principi. solidale offerta in guerra, che aveva messo a fianco alpini La nostra società è molto simile a una volta di pietre: di tutte le regioni d’Italia. Passò questa linea. cadrebbe, se le pietre non si sostenessero reciprocamente Lo spirito di corpo, l’altruismo e la leggenda degli alpini diceva Seneca, filosofo romano vissuto nel I° secolo dopo è nata nella campagna d'Africa, (dove gli alpini ebbero il Cristo. battesimo di fuoco nelle brulle alture etiopi), nelle battaglie Questo è un motto permanente per gli alpini. La volta è la in alta quota durante la Grande Guerra, affrontando, oltre nostra società, la nostra Italia, la nostra bandiera, i nostri al nemico, il gelo e le valanghe. È proseguita nel freddo valori. E finche ci sono le pietre che la sostengono, cioè della Russia, nel fango dell’Albania ma nessun compagno gli alpini, ancora capaci di dedizione e sacrificio, vuol dire d'arma ferito veniva abbandonato e la letteratura ne è che gli italiani sono tuttora in buone mani. piena di esempi. Viva gli Alpini, Viva l’Italia Lo stesso spirito di corpo e l’altruismo sono continuati Valentino Baron in questi ultimi decenni nelle numerose missioni Valdobbiadene, 13/05/2019 Alla fine di quest’anno è in scadenza il Consiglio Direttivo Sezionale Per il rinnovo del nuovo consiglio per il triennio 2020‑2021-2022 che avverrà a febbraio 2020 il regolamento sezionale prevede che : art. 25 : Il socio che intende candidarsi alla carica di presidente della Sezione formalizza la propria candidatura con lettera indirizzata al Presidente depositata presso la segreteria entro il 10 dicembre dell’anno precedente quello in cui si svolgerà l’Assemblea Sezionale. Art.26: Le proposte di candidatura alle cariche Sezionali, devono pervenire per iscritto alla segreteria sezionale entro il 30 novembre dell’anno precedente l’Assemblea Sezionale, corredate dai nulla osta del rispettivo Capo Gruppo. La segreteria verifica la conformità delle proposte di candidatura e le trasmette al C.D.S. entro il 10 di dicembre. Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
4 Assemblea dei delegati significativi ed importanti. LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE 21 gennaio: siamo andati al Tempio di Cargnacco in provincia di Udine per partecipare all’annuale cerimonia della Alpini, amici, gentili ospiti, buona giornata e benvenuti presso commemorazione e ricordo della battaglia di Nikolajewka nel suo la nostra sede sezionale per l’Assemblea dei Delegati relativa all’attività del 2018. Alle ore 8,45 con l’alzabandiera all’esterno, 75° anniversario. abbiamo reso omaggio al Tricolore, ai Vessilli e ai Gagliardetti. 3 febbraio: incontro con i presidenti del Triveneto a Vittorio Ora, prima di iniziare l’Assemblea Vi invito ad alzarvi per un Veneto. momento di raccoglimento in onore di tutti gli Alpini che sono 4 febbraio: Assemblea Sezionale dei Delegati. "Andati Avanti". 10 febbraio: a Basovizza per le celebrazioni alla Foiba. Ringrazio per la presenza: 4 marzo: a Pianezze per la commemorazione dei caduti nella La nostra madrina Gabriella Piva alla quale va un doveroso e battaglia di Nikolajewka organizzata dal Gruppo Alpini di Bigolino. sentito ringraziamento per la sua costante presenza nei . 24 e 25 aprile: Convegno della stampa alpina a Trieste. Il nostro Presidente Nazionale Sebastiano Favero. 11 – 12 – 13 maggio: Adunata Nazionale a Trento. Il Consigliere Nazionale Michele Dal Paos. 27 maggio: Assemblea dei delegati a Milano. Il nostro ex Consigliere Nazionale Onorio Miotto. 16 – 17 maggio: Raduno triveneto a Vittorio Veneto. I Presidenti delle Sezioni di Belluno, Cadore, Feltre, Treviso, 24 giugno: a Cima Vallona per commemorare le vittime Conegliano, Vittorio Veneto e Bassano del Grappa. dell’attentato terroristico del 25 giugno 1967, e, in particolare, I miei predecessori: Franco Giotto, Paolo Vanzin e Marino Fuson. ricordare il nostro Alpino Armando Piva, al quale è dedicata la Il Col. Comandante il 7° Reg. Alpini di Belluno, Stefano Fregona. nostra Sede. I Sindaci delle Amministrazioni Comunali di Valdobbiadene, Farra 5 agosto: Raduno Sezionale sul Monte Cesen. di Soligo, Moriago della Battaglia, Segusino e Vidor Tutti sappiamo che a causa del forte vento nella giornata del Il Comandante della stazione dei Carabinieri di Valdobbiadene 29 ottobre scorso, la croce lignea posta sulla cima del monte Il Comandante della locale stazione dei Carabinieri Forestali si è spezzata alla base. Sarà nostro compito sostituirla con una I rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. nuova entro il Raduno del prossimo agosto. È già in atto lo studio e il programma lavori 26 agosto: presenti al Premio della fedeltà alla Montagna a Faedis. SOCI 2 settembre: 47° Raduno al Bosco delle Penne Mozze. È stato importante e commovente perché si trattava del raduno del Il numero complessivo degli iscritti nel 2018 è stato di 2.010 Centenario. La cerimonia ha previsto pure la posa della stele unità così suddiviso: n° 2.405 dedicata a Egidio Toffoli, artigliere alpino della sezione n° 1.587 Alpini (27 in meno dello scorso anno) di Conegliano, morto il 31 maggio 1954 schiacciato da un mulo n° 421 Aggregati (17 in meno dello scorso anno) durante una marcia a Gemona. n° 2 Aiutanti (numero immutato) 14 ottobre: quest’anno eravamo particolarmente interessati perché la nostra Sezione partecipava, assieme alle Sezioni di CONSIGLIO E GRUPPI Belluno e Luino, all’offerta dell’Olio delle Lampade della Madonna del Don a Mestre presso la chiesa dei Cappuccini. Nel 2018 ci sono state quattordici riunioni del Consiglio sezionale Anche da parte nostra era doveroso condividere quest’offerta in e otto dei Capigruppo. Ha messo lo zaino a terra il consigliere ricordo dei tanti Alpini, anche appartenenti alla nostra Sezione, Marco Camilli, al suo posto è subentrato Giacobbe Saccomanni. che non sono più tornati dalla guerra di Russia. C’è stato un avvicendamento anche nel Gruppo di Moriago della 16 ottobre: assieme ad alcuni alpini dei Gruppi di Farra di Soligo Battaglia; il Capogruppo Guizzo Michele ha passato le consegne e Mosnigo, mi sono recato a Cercivento in provincia di Udine a Daniele Furlan. Agli uscenti un ringraziamento per il loro quindi al monumento dei "fusilas". In questa località, il primo impegno profuso, ai nuovi un augurio di buon lavoro. luglio 1916 furono fucilati 4 alpini dell’8° Reggimento accusati di alto tradimento. Si rifiutarono di attaccare una postazione nemica con la luce del giorno ma, essendo loro del luogo e ATTIVITÀ E RAPPRESENTANZE conoscitori dei sentieri, intendevano aspettare la notte così da essere protetti dall’oscurità. Ci sono documenti discordanti in Non starò a elencarvi tutti gli appuntamenti del 2018 ai quali merito tra i Comandi Militari e testimoni del tempo. È nato, perciò, abbiamo partecipato, in gran parte dal sottoscritto, altri dai un comitato friulano deciso a riabilitare l’onore dei 4 Alpini. Si consiglieri sezionali, (circa 150), vi farò invece partecipi dei più sostiene che tutto sia nato da un’incomprensione linguistica tra Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Relazione del Presidente 5 loro, friulani, ed il capitano che li comandava calabrese. tutte le sensibilità, ma è stata trovata. In quei giorni si è vista 18 ottobre: nel corso dell’anno ben 28 nostri soci sono "andati un’intera comunità, pur orgogliosa della sua identità, stringersi avanti". Li abbiamo ricordati nella Messa di San Maurizio officiata con grande affetto attorno alle più importanti figure istituzionali nella chiesa arcipretale di Farra di Soligo. del nostro Paese; rappresentativo è stato vedere lo sventolio del 27 – 28 ottobre: non potevamo non celebrare e rendere omaggio tricolore italiano vicino alle bandiere del Trentino. al sacrificio di molti caduti della Grande Guerra che esattamente cent’anni fa, in questi giorni e in questi luoghi dava compimento definitivo all’Unità d’Italia. Si concludevano quattro anni di RADUNO TRIVENETO conflitto che ha comportato centinaia di migliaia di morti e sofferenze sovrumane. Sofferenze che hanno interessato anche Sabato 16 giugno, all’apertura del Raduno, c’è stato il tutta la nostra popolazione civile che, dopo pochi giorni dalla conferimento della Cittadinanza Onoraria all’Associazione disfatta di Caporetto, si è trovata in prima linea e quindi costretta Nazionale Alpini consegnata dal Sindaco di Vittorio Veneto al al profugato, durante il quale ha conosciuto umiliazioni, angherie Presidente dell’Associazione Sebastiano Favero nell’ Aula Civica e fame. Per rendere onore a tutte le vittime, tra le varie proposte, del Museo della Battaglia. è prevalsa la "Camminata lungo il fronte Austroungarico del Piave Domenica 17 abbiamo sfilato in 245 tra due ali di folla festante da Segusino all’Isola dei Morti". Dopo l’alzabandiera presso il con alla testa la fanfara formata da elementi delle Bande Monumento ai Caduti di Segusino e di un ragguaglio storico da Cittadine di Segusino, Moriago della Battaglia e Valdobbiadene parte del Professor Codemo, ci siamo incamminati verso il cippo cui si sono aggregati anche suonatori di Quero. Si è calcolato del Settolo Alto dove combatté il Battaglione Bassano. che ben 60.000 siano state le presenze, tra alpini sfilanti e Nel frattempo due delegazioni portavano un mazzo di fiori sia spettatori, la domenica. La città Vittorio Veneto e la data del al monumento/ossario francese di Pederobba sia al Cimitero Raduno, non sono state scelte caso: rappresentavano due militare germanico di Quero. Dopo il Settolo Alto la camminata avvenimenti importanti della Grande Guerra. Proprio dal 15 al ha raggiunto la Montagnola. Breve commemorazione al Cippo 23 giugno 1918 si combatté la "Battaglia del solstizio". Essa fu della Medaglia d’Oro del Capitano Francesco Tonolini; quindi a violenta e sanguinosa. L’obiettivo strategico dell’esercito austro- Bigolino. Cerimonia al monumento ai caduti e conclusione della ungarico era di sfondare e raggiungere la fertile pianura padana, prima giornata. La seconda giornata, a causa del mal tempo, è impossessarsi delle scorte italiane per costringere l’Italia stata annullata ma solo momentaneamente. È una delle cose all’armistizio e liberare le proprie divisioni per spostarle sul che dobbiamo completare. Ringrazio tutti i Gruppi che lungo fronte franco – tedesco. La tentata offensiva si tramutò invece in il percorso ci hanno assistito e supportato e il vice presidente una pesantissima disfatta per l’esercito occupante: persero tra nazionale Lorenzo Cordiglia presente alla Camminata. morti, feriti e prigionieri quasi 150.000 uomini, mentre le perdite 3 novembre: su invito del nostro Presidente Nazionale, i Gruppi, italiane ammontarono a circa 90.000 uomini. alle ore 19,00, si sono ritrovati davanti ai rispettivi Monumenti La battaglia fu alla fine decisiva, per le sorti finali del conflitto, ai Caduti per l’alzabandiera e deporre una corona d’alloro in a favore dell’Italia. I comandi austriaci, a quel punto, avevano onore di tutti quei soldati che hanno perso la vita non solo nella capito che ormai, date le condizioni disastrose socio-economiche Grande Guerra ma in tutte le guerre e di ogni schieramento nel in cui versava l’Impero, non sarebbe stato più possibile vincere la compimento del loro dovere. È stato letto un messaggio dello guerra. L’Austria si dimostrò disponibile a un accordo di pace fra le stesso Presidente Nazionale che tra l’altro diceva "Tocca a noi parti. Ma il governo italiano invece faceva pressione sui Comandi allora saper cogliere appieno il loro messaggio, il loro grido Militari affinché mandassero avanti le truppe. Era fondamentale che ci invita e sprona a costruire una società libera ed in pace riscattare lo smacco di Caporetto e presentarsi con una vittoria fatta di persone che sappiano dialogare e condividere con atti di sul campo definitiva, non tanto per i nemici, (ormai alla resa), solidarietà i valori che ci hanno lasciato". quanto per gli amici alleati che consideravano l’Italia un paese 14 dicembre: ci siamo incontrati, in questa sede, per i tradizionali ininfluente. E allora avanti, oltre il Piave verso Trento e Trieste; Auguri di Buon Natale e proficuo 2019. Quest’anno, ad allietare furono "necessarie" ancora centinaia di migliaia di morti da ambo la serata, c’era il Coro A.N.A. San Martino che con grande gli schieramenti. entusiasmo e professionalità, ha aperto la serata con brani a Infine la scelta della città: Vittorio Veneto come simbolo della tema. fine della Grande Guerra e della vittoria finale. 24 dicembre: siamo andati al Bosco delle Penne Mozze a commemorare gli Alpini trevigiani caduti in tutte le guerre. Come sempre una cerimonia semplice ma dall’alto valore simbolico che FESTA SEZIONALE di anno in anno è divenuto un appuntamento fisso ed importante. È stato doveroso essere presenti alle Assemblee delle Sezioni Domenica 21 ottobre il Gruppo Alpini di Bigolino ha organizzato consorelle di Feltre, Belluno e Cadore, ma abbiamo partecipato l’annuale festa sezionale sia per festeggiare il 90° anniversario anche ai Raduni delle Sezioni di Treviso, Conegliano, Vittorio della nascita del Gruppo, sia per ricordare la fine della prima Veneto e Bassano del Grappa. guerra mondiale. Cerimonia sobria e corposa. Per l’occasione era stata aperta un’interessante documentazione grafica e ADUNATA NAZIONALE fotografica assieme ad un piccolo museo a testimonianza di quel conflitto. Così pure è stata eretta nella piazza della chiesa parrocchiale una scultura metallica. "Vittoria Alata" è il suo titolo Come non ricordare la splendida ed interminabile sfilata ed è stata costruita a ricordo di tutta "l’umanità caduta" durante di domenica 13 maggio. Per 12 ore ininterrotte gli Alpini, la guerra. Non sono mancati, nel corso delle allocuzioni di rito, partecipi ed entusiasti, hanno marciato in formazioni compatte momenti che hanno rammentato quanto siano state disastrose accompagnati dal suono dei propri complessi bandistici, in le conseguenze del conflitto. Da non dimenticare che proprio un’atmosfera festosa e in un tripudio di tricolori. La sfilata è stata il territorio tra Bigolino e Vidor, fu interessato, il 10 novembre salutata dal passaggio delle Frecce Tricolori nel preciso momento 1917, dalla cosiddetta "Prima battaglia d’arresto". Per difendere in cui il presidente d’Italia Sergio Mattarella rivolgeva il saluto il passaggio sul ponte del Piave, (unico ancora rimasto integro), al Labaro nazionale decorato con 209 Medaglie d’Oro al Valor da parte delle truppe italiane in ritirata da Caporetto, si consumò Militare, 4 al Valor Civile, 1 al Merito Civile, 1 Medaglia d’Oro al un’atroce battaglia tra alpini, bersaglieri, arditi e volontari del Merito della Croce Rossa Italiana, 1 Benemerenza di 1^ Classe Battaglione Feltre contrapposti all’esercito austro-ungarico della Protezione Civile. Il motto dell’Adunata era "Per noi Alpini lungo tutti i 4 Chilometri che separano i due luoghi. A fine nulla è impossibile" e noi, con lo striscione in testa che diceva battaglia e dopo tantissimi morti, una parte del ponte fu fatta "Per noi Alpini l’impossibile è dimenticare", abbiamo sfilato in 341 brillare e s’impedì così al nemico di oltrepassare il fiume. Fu in al passo scandito dalla nostra professionale fanfara sezionale. conseguenza a questi drammatici eventi che un gruppo di Alpini, L’Adunata di Trento è stata l’insieme di molte cose. Innanzi reduci dalla Grande Guerra, ha cominciato a riunirsi e dare vita, tutto l’occasione di ricordare una storia complessa come quella anche sull’onda della costituita Associazione Nazionale Alpini del Trentino, territorio a cavallo tra due culture e, all’inizio del nata a Milano nel 1919, prima alla Sezione e poi ai Gruppi. Quello ‘900, di due Stati. Si è scelta la simbologia della pace, (una di Bigolino, su indicazioni storiche riportate dal suo Capogruppo, colomba bianca inserita nel logo), per raccontare un’Adunata ha origine nel 1928 e le ragioni, come per tutti gli altri Gruppi che che, cent’anni dopo la fine della prima guerra mondiale, è via via sono nati, sono state quelle di commemorare i compagni stata organizzata dove quel conflitto si era svolto, generando e amici caduti nei vari fronti e aiutare le famiglie specialmente lutti, esodi forzati, macerie ambientali e sociali. Non era facile, quelle colpite da lutti di guerra. in questa situazione, trovare un’interpretazione rispettosa di Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
6 Relazione del Presidente novembre. Era doveroso visitare i luoghi dove l’incompetenza VITA ASSOCIATIVA, FESTE E ASSEMBLEE DEI e la supponenza degli alti comandi militari italiani procurarono solo massacri tra le nostre truppe e, di conseguenza, grande GRUPPI sofferenza anche tra le popolazioni civili. Il Gruppo di Bigolino e il Gruppo di San Giovanni, per commemorare Ho partecipato a quasi tutte le feste e assemblee organizzate dai i caduti della Grande Guerra, hanno organizzato, come ormai da Gruppi. Qualche volta sono stato sostituito dai Vicepresidenti e qualche anno, una solenne commemorazione nella quale sono Consiglieri a causa d’impegni coincidenti. Richiamo l’attenzione stati coinvolti i ragazzi delle scuole che hanno lasciato andare, di qualche Capogruppo ad osservare un po’ più scrupolosamente nelle acque del Piave, numerose barchette, da loro costruite, con il regolamento e cioè convocare le Assemblee del proprio Gruppo i colori del tricolore. entro i termini previsti e trasmettere il verbale in Sede. Non si I Gruppi di Moriago della Battaglia e di Mosnigo, assieme tratta di scrivere 20 pagine ma ne bastano un paio che illustrino all’Amministrazione Comunale e ad altre Associazioni, hanno ciò che si è fatto e quello che si intende fare. Dovrebbe essere dato vita nei giorni propri della controffensiva di cent’anni fa, di stimolo per convocare più alpini possibile e non, come accade cioè 26-27-28 ottobre, a cerimonie e spettacoli con visite guidate ormai da qualche anno, avere presenti sempre i soliti noti. Ci all’Isola dei Morti. sono state le ormai consolidate feste dei Gruppi di Santo Stefano, Il Gruppo di Segusino, con l’apertura delle scuole, si è attivato, (che tradizionalmente apre l’annata), Mosnigo, Riva Martignago, presso gli alunni, nella divulgazione storica di ciò che fu la Grande San Pietro di Barbozza, Ron e Segusino alle quali, in modo Guerra e, in particolare, le conseguenze in quel territorio. saltuario si aggiungono altri Gruppi. In tutti questi Raduni, dopo Sabato 24 novembre si è svolta la Colletta Alimentare. Abbiamo le funzioni religiose del mattino, si prosegue in allegria con spiedi operato, (anche noi con i gilet gialli, vedi la coincidenza), con ben rosolati e ottimi calici di prosecco che invitano al canto fino una quarantina di volontari di quasi tutti i Gruppi, presso il a sera. supermercato Alìper di Vidor. Quest’anno c’è stata una lieve ATTIVITÀ CULTURALI E SOCIALI flessione nella raccolta rispetto agli scorsi anni. Abbiamo pesato alimentari per un totale di 1.529 Kilogrammi. Giusto per fare altri Nel corso del 2018 alcuni Gruppi hanno portato a termine lavori e due numeri basti pensare che in quel giorno i volontari in Italia, manifestazioni inerenti alla Grande Guerra alquanto impegnative compresi quelli di altre associazioni, sono stati 150.000 e sono che meritano essere menzionati. state raccolte 8.350 tonnellate di alimenti distribuiti poi ad oltre Il Gruppo di San Vito il 29 aprile ha inaugurato la propria 8.000 Strutture Caritative. sede. Cerimonia intensa, iniziata al mattino con il lancio di una Continua la nostra opera di sorveglianza e controllo al Sacrario corona d’alloro da parte del presidente della sezione di Asti, (per di Cima Grappa. Nel corso dell’anno siamo stati impegnati in 8 l’occasione in veste di ospite), nelle acque del Piave proprio nel fine settimana con un totale di 33 volontari, oltre ad altri 12 punto dove le truppe francesi ed italiane attraversarono il fiume per lo sfalcio a fine luglio. Sono pure annuali le opere di pulizia sacro costringendo alla ritirata l’esercito nemico. e raccolta ramaglie al Bosco delle Penne Mozze perché, vista Il Gruppo di Funer – Colderove sta portando a termine un l’importanza del luogo, vede i visitatori aumentare di anno in lavoro a dir poco encomiabile. Si tratta del recupero di trincee anno. Solo in occasione del Triveneto si sono registrate 2.500 e postazioni di mitragliatrici nel sito storico della Montagnola presenze tra il sabato e domenica. di Valdobbiadene. L’altura è stata un avamposto dell’esercito austro-tedesco a ridosso del Piave, e, data la sua posizione e CENTRO STUDI conformazione strategica, è stata ben attrezzata per respingere ogni possibile attacco italiano. Prova ne fu che per la sua Lo scorso mese di settembre si è tenuto a Bologna il Convegno conquista caddero, nella controffensiva di fine ottobre 1918, del Centro Studi. Da un’idea di un presidente di sezione, viene molti alpini compreso il loro comandante Medaglia d’Oro al Valor lanciata una nuova sfida nella quale si invita gli Alpini a portare, Militare Capitano Francesco Tonolini. Il 9 giugno prossimo, per magari nelle scuole o nei luoghi ove si ritrovano i giovani, la l’apertura ufficiale del sito storico, ci saremo in gran numero e propria esperienza sia di naja che di vita associativa. Ciò è così potremo complimentarci, ancora una volta, con gli alpini di dovuto al ridursi, in maniera inesorabile, delle fila dei reduci e, Funer Colderove di conseguenza, l’impossibilità di esperienze dirette. Quest’anno Il Gruppo di Mosnigo ha onorato, in aprile, il 38° di fondazione inoltre, Centenario della nostra Associazione, vede il via un oltre che con una competizione sportiva anche con una recita nuovo progetto legato alla coralità alpina che prevede, tra l’altro, di sonetti aventi come tema la sofferenza dei soldati e dei civili, un convegno ed una borsa di studio. intervallati da canti del coro A.N.A. San Martino. In ottobre ha Del Centro Studi fa parte il Libro Verde. Il computo delle quantità finito le celebrazioni nei migliore dei modi, cioè accompagnando da trasmettere di anno in anno, avviene sempre verso metà gli alunni di due classi elementari del Comune a visitare il Bosco febbraio, cioè ad Assemblea già conclusa, pertanto i dati del delle Penne Mozze. 2018 sono ancora in via di stesura. Posso dirvi delle ore lavorate Il Gruppo di Guia ha celebrato due importanti appuntamenti: e cifre devolute in favore principalmente di parrocchie, Onor il primo in occasione del 50° di fondazione il 24 maggio, nel Caduti, colletta alimentare e scuole negli ultimi tre anni. quale sono stati attori anche i bambini della Scuola dell’Infanzia con rappresentazioni a tema. Per il secondo appuntamento Anno 2017 ore lavorate 3.828 denaro devoluto € 7.981,00 bisogna partire un po’ più da lontano. Ad un Alpino valtellinese, Anno 2016 ore lavorate 6.548 denaro devoluto € 17.454,00 mentre percorreva i luoghi delle battaglie sostenute dagli Alpini Anno 2015 ore lavorate 6.772 denaro devoluto € 8.772,00 in terra di Russia, venne consegnata una piastrina che riporta il nome dell’Alpino Bortolomiol Egidio, nato nel Comune di San Purtroppo c’è anche una nota negativa: il Coro A.N.A. Cesen, ad Pietro di Barbozza. Dopo una rapida ricerca si è scoperto che il agosto, ha terminato l’attività concertistica. Tra i motivi principali Bortolomiol era nato a Guia il 21 luglio 1921 giusto durante il è stato il mancato ricambio generazionale che, nel corso degli periodo nel quale San Pietro di Barbozza era ancora comune e ultimi anni, ha assottigliato, le fila dei cantori fino a dover Guia una frazione. C’è stata poi una laboriosa ricerca dei parenti mettere la parola "fine" dopo ben 57 anni di proficua attività. Al che, nel frattempo, si erano trasferiti in quel di Marostica. Con Coro va il nostro ringraziamento per quanto ha rappresentato e l’aiuto del presidente della locale Sezione Alpini, siamo arrivati a onorato la nostra Sezione. consegnare la piastrina nelle mani di un famigliare. La cerimonia è stata rigorosa e toccante che il Gruppo di Guia ha ottimamente preparata e diretta. RAPPORTI CON I REPARTI IN ARMI Il Gruppo di Col San Martino ha accompagnato delle scolaresche Abbiamo partecipato alla cerimonia del cambio del comandante a visitare l’Isola dei Morti e aperto una mostra fotografica dal del 7° Reggimento Alpini presso la Caserma "Salsa D’Angelo" di titolo "Col San Martino e dintorni durante la Grande Guerra". Belluno. Al colonnello Antonio Arivella è subentrato il colonnello Il Gruppo di Farra di Soligo ha condotto delle scolaresche al Gianluca Bertacco. Il colonnello Arivella è particolarmente Bosco delle Penne Mozze. Inoltre, il 24 maggio, ha organizzato, affezionato alla nostra Sezione e ai nostri luoghi poiché ancora assieme alle insegnanti delle classi quarta e quinta lo spettacolo entusiasta della manifestazione con la quale l’Amministrazione "La Riva Bianca, la Riva Nera": un’analisi di vita vissuta e Comunale di Valdobbiadene ha conferito la cittadinanza onoraria vista in diversi modi nei terribili anni 1915 – 1918. al 7° Reggimento Alpini lo scorso 6 maggio 2017. Ai due ufficiali Il Gruppo di Ron ha organizzato il 18 marzo una gita a Caporetto. un augurio di buon lavoro. In questi ultimi giorni però c’è stato Stessa idea l’ha avuta il Gruppo di San Pietro di Barbozza il 10 Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Relazione del presidente 7 un altro cambio al vertice. Ora a comandare il 7° è arrivato il solo ringraziare gli atleti che hanno partecipato con profitto colonnello Stefano Fregona al quale facciamo anche a lui gli a tutte le competizioni nazionali e sezionali e, in particolare, auguri di buon lavoro. alle Alpiniadi di Bassano del Grappa. Un plauso al Gruppo di Colbertaldo per la perfetta organizzazione del "Trofeo Biscaro RAPPORTI CON LE AMMINISTRAZIONI Enea" Campionato sezionale di marcia di regolarità a coppie. La collaborazione con le Amministrazioni Comunali della nostra SEDE Sezione è sempre stata positiva. Con alcune di esse abbiamo delle Convenzioni in essere che mirano soprattutto alla cooperazione Sempre gestita ottimamente dai consiglieri responsabili. Il con la Protezione Civile. Ogni anno a fine giugno dei nostri mercoledì ne fa uso la Protezione Civile e il giovedì i soci. Ci volontari puliscono, falciano l’erba e sistemano la cartellonistica sono poi le riunioni dei Consiglieri, dei Capigruppo e sovente in tre sentieri nel massiccio del Cesen. Non mancano a fine anno viene "affittata" ad altre associazioni per le loro assemblee o per i contributi di alcuni Comuni che sappiamo essere in difficoltà riunioni condominiali. nel far quadrare i bilanci continuamente stringati e di questo li ringrazio. CONCLUSIONE "L’ALPIN DEL PIAVE" Vorrei terminare la Relazione Morale con un antico proverbio Il gradimento dei lettori continua ad essere più che soddisfacente italiano che dice "Chi la dura la vince". Da molto tempo ormai e questo è merito del consigliere responsabile Umberto Cavalli associazioni d’arma, gente comune ma specialmente il nostro che, in qualità di caporedattore, spende molto del suo tempo Presidente Nazionale, aiutato da tutto il Consiglio Direttivo, porta libero a imbastire pagine su pagine e numero dopo numero, fino avanti incessantemente iniziative e proposte affinché venga alla stampa finale. Il giornale entra non solo nelle case dei nostri ripristinato il servizio militare, anche con forme e tempi diversi soci e amici, ma anche negli uffici pubblici e nelle scuole della da come l’abbiamo fatto noi. Bisogna dire, (visto che tra Alpini nostra Sezione. Questo è stato uno dei temi trattati il 24 e 25 bisogna essere schietti), che il percorso non sarà né facile né marzo a Trieste al CISA, (Convegno Itinerante Stampa Alpina), breve. L’attuale ministro della difesa e l’ex capo di stato maggiore dal titolo "Cosa c’è dentro la stampa alpina" e si esortava il della difesa, generale Claudio Graziano, in due recenti interviste massimo impegno perché la comunicazione rimanesse un separate, hanno espresso la loro contrarietà alla reintroduzione settore strategico. In tutta l’Associazione Nazionale esistono della leva obbligatoria. Il generale Graziano ha passato le ben 83 testate di Sezione e 104 di Gruppo: la stampa alpina si consegne ad altro generale tre mesi fa ma tutto fa supporre che colloca, con 4 milioni e mezzo di copie, fra le principali correnti questo sia anche il pensiero degli attuali alti comandi militari. Se nazionali nel rispetto del principio di apartiticità. Negli anni scorsi un giovane è maleducato di suo è perché prima di tutto ha fallito l’argomento di maggior interesse del CISA era soprattutto sui la famiglia, quindi la scuola. Il servizio militare non pretende giovani, su come riuscire a coinvolgerli e ad interessarli alle renderlo dopo sei – otto mesi un’educanda, ma renderlo conscio nostre attività. Quest’anno il Convegno era rivolto all’analisi dei che per vivere nella società esistono dei doveri e dei valori sui contenuti dei nostri giornali. Essi non solo custodiscono la nostra quali si basa tutto l’impalcato di una Nazione. La democrazia memoria, ma sono anche educativi e formativi. La presenza di nella quale viviamo non è arrivata per chissà quale combinazione, nuove comunicazioni informatiche ha messo in crisi il rapporto ma è stata la conquista di generazioni di giovani che per essa con le tradizionali fonti d’informazione. Prima che sui giornali, hanno sacrificato la vita dalla prima guerra d’indipendenza fino notizie e foto iniziano purtroppo a circolare sui social media e alla seconda guerra mondiale. C’è voluto un secolo e milioni di spesso sfuggono al controllo delle famiglie e della scuola. Ma morti per conquistarla e noi abbiamo il dovere di difenderla. questo non può essere la scusa per giustificare la mancanza di Cent’anni fa, l’8 luglio 1919, un gruppo di reduci dalla Grande consapevolezza rispetto al ruolo educativo che la stampa deve Guerra, desiderosi di vivere lo spirito di solidarietà e valori invece esercitare. Invito gli addetti a continuare la minuziosa condivisi durante i lunghi anni di trincea, fondava, a Milano, la testimonianza di ciò che facciamo in modo da farci conoscere nostra Associazione. Da allora la società è molto cambiata, (tutti anche ai più giovani e dire loro che noi Alpini non siamo dei ne siamo consapevoli), ed è per questo che abbiamo il dovere "pacifisti", ma siamo dei "pacifici" e abbiamo il dovere di aiutare e l’obbligo di portare avanti il medesimo spirito di solidarietà e intervenire a favore di chi è in difficoltà. e gli stessi valori etici che i nostri Padri fondatori intendevano tramandare alle generazioni future. In questo momento, come PROTEZIONE CIVILE accennato poc’anzi, non sappiamo con quale forma sarà, (se sarà), reintrodotta la leva. Allora quello che scriviamo sui nostri striscioni alle Adunate Nazionali continui, senza alcun Abbiamo sempre un organico di circa 90 volontari suddivisi in tentennamento, ad essere certezza e messo in pratica. Di diverse squadre in modo da coprire tutto il territorio della Sezione. fallimenti morali dovuti all’ingordigia, alla disonestà e corruzione Quest’anno alcuni volontari, oltre alle normali esercitazioni, si il mondo è pieno. Spetta ancora a noi, dopo cent’anni da quell’8 sono recati nelle località del bellunese colpite dall’alluvione di luglio 1919, con il nostro esempio e la nostra storia spargere fine ottobre a prestare il proprio aiuto a quelle popolazioni. Di il seme dell’onestà, della civile convivenza, della solidarietà e questo li ringrazio. Una relazione più dettagliata e completa vi dell’amor patrio presso i giovani che ci circondano e ci osservano. sarà letta dal consigliere responsabile Luigi Damin. Viva gli Alpini, Viva l’Italia. ATTIVITÀ’ SPORTIVA Valentino Baron Valdobbiadene, 03 febbraio 2019 Per questa attività ci sarà l’intervento del consigliere responsabile Gianpietro Tormena che vi illustrerà più dettagliatamente. Vorrei Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
8 Assemblea A.N.A. MI L'assemblea dei delegati conferma Favero presidente Con 472 voti Sebastiano Favero è stato confermato alla guida dell'Associazione Nazionale Alpini nel corso dell'Assemblea dei delegati svoltesi a Milano lo scorso 29 maggio per il prossimo triennio. Nella relazione morale del presidente è stata evidenziata la situazione attuale della forza dell'Associazione. "FORZA DELL’ASSOCIAZIONE" Al 31 dicembre 2018 il dato del tesseramento evidenzia quanto segue: SOCI 2017 2018 DIFFERENZE % Totale Soci Alpini 269.047 264.220 - 4.827 - 1,79% Totale Aggregati 77.770 78.739 969 + 1,25% Totale Amici Alpini 2.136 2.542 406 +10,01% Forza Complessiva 348.953 345.501 -3.452 -0,99% Alla stessa data il totale dei gruppi è di 4.432 (di cui 4.298 in Italia e 134 all’estero). Nel 2018 sono stati aperti n. 11 nuovi Gruppi in Italia e chiusi 3. Un nuovo Gruppo Autonomo è stato costituito all’estero, Vaughan (Canada). Il presidente rieletto Sebastiano Favero mentre legge la relazione morale relativa all'anno di attività 2018 e di lato il presidente della nostra Sezione di Valdobbiadene mentre riceve il premio da Sebastiano Favero come secondo classificato del trofeo del Presidente. Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Protezione Civile 9 P R O T EZ I O NE CI V IL E A . N.A . VA L D O B B IA D ENE Incontro con il Presidente della Repubblica e ringraziamento ai volontari Lo scorso marzo tutti i coordinatori sezionali della Protezione Civile del Terzo Raggruppamento sono stati convocati al Teatro Comunale di Belluno per un incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quest’ultimo, I comuni interessati hanno messo a disposizione assieme ad altre autorità, delle varie unità, tutto il materiale necessario: gr ha voluto ringraziare tutti u,verricelli,motocarriole,escavatori,pale,ecc. i coordinatori e le loro I vari cantieri aperti riguardano la pulizia di sentieri e squadre per il lavoro e il servizio svolto durante la strade dalle piante abbattute, il ripristino di staccionate, tempesta Vaia dello scorso ottobre. È bene precisare piccoli ponticelli sui sentieri nonché muri a secco ed inoltre che tutti i volontari, che hanno prestato servizio la pulizia dei torrenti. nei territori dell’agordino colpiti dalla tempesta, Vi Sono due hanno frequentato il corso di sicurezza, obbligatorio turni settimanali in questi casi. Inoltre tutti i volontari che hanno dove i nostri prestato il proprio aiuto hanno ricevuto un attestato volontari vanno di merito dall’assessore regionale alla protezione ad alternarsi. civile, Gianpaolo Bottacin. Quest’ultimi hanno lavorato Bolognola nella zona di Colle Santa Lucia, si Il 30 marzo 2019, sono occupati di parte della nostra liberare strade e squadra si è recata a sentieri da alberi Bolognola (Macerata) abbattuti, taglio alberi che intralciavano il passaggio. per l’inaugurazione di Tutti i volontari che hanno preso parte a quest’iniziativa, una via dedicata agli hanno impiegato il proprio tempo libero a servizio del alpini. Ricordiamo, volontariato di Protezione Civile. infatti, che in seguito al terremoto del 2017 i nostri volontari hanno prestato aiuto nelle zone colpite, tra cui Bolognola. Post Tempesta Vaia Dopo la tempesta Vaia che ha interessato i crinali della pedemontana e le valli della catena alpina del nord est, la Regione Veneto ha dato in gestione alla PROTEZIONE CIVILE A.N.A. DEL 3° RAGGRUPPAMENTO circa 25 cantieri nell’Agordino dal 1 al 30 giugno 2019. A Caprile è stato allestito un campo base con cucina da campo A.N.A., segreteria A.N.A., radio A.N.A. Inoltre è stato aperto il COC e messi a disposizione sanità A.N.A. e ambulanze. Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Campionato 10 Sezionale A.N.A. Valdobbiadene In una splendida giornata di sole, e con una pista perfettamente innevata si è svolto per la 41° volta il Campionato Sezionale A.N.A. trofeo Celestino Geronazzo a Forcella Aurine. Dal 1979 si svolge annualmente questo trofeo organizzato dalla nostra sezione, gara di Slalom Gigante alla quale possono partecipare gli Alpini, i Famigliari e gli Amici degli Alpini. Il trofeo "Celestino Geronazzo" è assegnato al gruppo A.N.A. della sezione di Valdobbiadene che avrà ottenuto la miglior sommatoria di tutti i punteggi acquisiti dai concorrenti delle varie categorie A.N.A. Ancora una volta per il terzo anno consecutivo, il trofeo è andato al gruppo di Farra. La vittoria per il titolo di campione Sezionale socio A.N.A. è andata all’alpino Lenisa Eros che ha realizzato il miglior tempo di gara. Un grande ringraziamento va a tutti i collaboratori e volontari che hanno reso questa giornata memorabile, con una organizzazione superlativa e un rancio alpino da leccarsi i baffi. Le classifiche Gruppo 1° Farra 2° San Piero di Barbozza 3° Riva Martignago Cat. Senior A.N.A. 1° Vanzin Stefano 2° Scatolin Ivano 3° Geronazzo Daniele Cat. Pionieri A.N.A. 1° Zanus Ignazio 2° De Biasi Italo 3° Andreola Girolamo Cat. Veterani A.N.A. 1° Merotto Maurizio 2° Vanzin Paolo 3° Montagner Paolo Cat. Amatori A.N.A. 1° Geronazzo Andrea 2° Lenisa Eros 3° Zanin Ivan Il gruppo di Farra vincitore del trofeo Trofeo Anno 39 - n.1 - Luglio 2019 Celestino Geronazzo
41° Trofeo Celestino Geronazzo Da ricordare l’ottima trippa fatta dal Becher Mirco Mattiazzo, un buonissimo pastin e salsiccie cucinate sapientemente da Coletto Dario e non poteva mancare, come ciliegina sulla torta le frittelle preparate con maestria da Paolo Vanzin. Tutto questo in uno splendido scenario montano, con tanta neve e molta allegria. Al termine della gara si sono svolte le premiazioni con l’allegria dei vincitori e il sorriso di una emozionante partecipazione anche per quelli che non sono arrivati al podio, ma soddisfatti delle emozioni vissute in una giornata di sport, amicizia e allegria. Testo: Redazione L'Alpin del Piave Foto: Umberto Cavalli
12 I Luoghi della memoria Auschwitz Entrare ad Auschwitz e uscire indifferenti vuol dire mentire Auschwitz I e Auschwitz II (Birkenau), a 3 km l’uno a se stessi. dall’altro, con i loro 20 e 175 ettari erano i più grandi del Ricordare per non dimenticare, per non commettere regime, capaci di contenere uno 16.000 e l’altro 90.000 gli stessi errori. È stata questa la spina dorsale delle prigionieri e dove in quasi 5 anni, trovarono la morte oltre celebrazioni del centenario dalla prima Guerra Mondiale. un milione di persone. Il primo, con edifici in muratura, si Erano da poco passati venti anni dalla fine della prima che sviluppò dove prima vi erano delle caserme polacche. Il l’Europa ripiombava in un’altra tragica guerra. secondo venne invece completamente costruito con delle Guerra conseguenza di regimi dittatoriali che hanno baracche in legno. Venne scelta Oswiecim (Auschwitz in portato alle camere a gas, ai gulag, alla guerra civile. tedesco) poiché già era un importante snodo ferroviario. Non era servito quindi a niente la catastrofe appena conclusosi, la storia si sa non si ripete sempre allo stesso modo. A ripetersi sono solo i tragici epiloghi. Bisogna quindi avere la volontà e la forza di leggerla nel suo svolgimento per capire dove stanno gli errori, per non ricadere nei "tragici epiloghi". Con questa idea il Gruppo Alpini di Farra di Soligo ha voluto visitare, nel mese di aprile, scorso "Il Luogo della Memoria" come sono denominati i campi di Auschwitz e Birkenau in Polonia. Un nutrito gruppo tra alpini ed amici hanno partecipato a questa iniziativa. Il viaggio si è completato con una visita al santuario della Madonna Nera a Czestochowa, alla casa natale di Papa Giovanni Paolo II (ora Santo) a Wadowice ed una fugace visita a Cracovia. Già dal 1933, quando Hitler e il suo partito Nazionalsocialista Tedesco, presero il potere si crearono in Germania dei campi di concentramento, vi venivano rinchiusi gli oppositori, gli ebrei, gli omosessuali, i delinquenti comuni, ecc. Dall’invasione della Polonia, 1 settembre 1939, in poi, questi campi vennero costruiti anche sui territori invasi Si prolungò poi il tratto ferroviario fino dentro il campo di dalle truppe del Reich. Birkenau riportandoci ora alla mente tragiche immagini di crudele inumanità. Percorrere oggi a distanza di 75 anni questi luoghi fa pensare come tutto questo sia potuto accadere. Passare da una baracca all’altra, sapere che sotto quella terra c’è stato il sangue ed il dolore di bambini, mamme, padri strappati l’uno dall’altro, privati della dignità e uccisi nei modi più cinici fa rabbrividire e venire il groppo alla gola. La giornata uggiosa e fredda ha reso ancor più tangibile quale potesse essere la disperazione di chi ha vissuto ed è morto in tempo. Tutti i nostri paesi qui intorno hanno avuto i loro deportati, anche Farra ha le sue storie. I protagonisti, meglio le vittime, oramai non ci sono più, ma ci sono i loro figli ed i loro nipoti, ci sono le loro storie scritte che non vanno solo lette ma raccontate da chi le ha raccolte, poiché questo è il miglior sigillo di garanzia e di verità. Il presente ci richiede uno sforzo in più per rendere omaggio a quei milioni di morti che oggi il movimento L’ideologia nazista, odio per la democrazia e superiorità cosi detto "negazionista" vorrebbe cancellare o peggio della razza ariana, diede così inizio allo sterminio di massa riscrivere nella storia in modo diverso. per le popolazioni ritenute inferiori: ebrei, gente dell’est, rom e naturalmente gli oppositori a questa demenziale Gruppo Alpini Farra di Soligo ideologia. Claudio Andreola Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Valori Alpini 13 Una pagina di storia F err u c c i o Vidor r e du ce da l l a ge r Se lo ricorda allora sede di come fosse uno dei tanti ieri la sorella lagher nazisti. Aldina. Lei, A Ferruccio bambina che non piaceva andava alle raccontare i elementari, suoi trascorsi a scuola di di prigionia, mattina e uniche persone nei campi al con cui si apriva pomeriggio erano i nipoti. ad aiutare i Dalla sua memoria genitori. Se emergevano solo lo ricorda episodi, solo ancora quel qualche fotografia r a g a z z o sfuocata di sbucare da lontano e venirle incontro. Passo qualche momento. Del resto preferiva far finta di non lento e barcollante, magro e col viso smunto. ricordare. Raccontava spesso della fame che li opprimeva Ma intravedeva una smorfia, un sorriso. Ancora qualche e li spingeva a gesti di sopravvivenza, come quella volta passo per poi riconoscerlo, correre verso di lui e che si è visto arrivare un colpo di bastone sulla schiena abbracciarlo. Se lo ricorda ancora quell’abbraccio, forte mentre stava chino a raccogliere delle bucce di patate. che può esserci tra due fratelli che non si vedono da molto, Dolore che si è portato addosso per parecchio tempo. O troppo tempo. "Sai che vado a scuola?" Queste sono state quell’altra che quasi lo faceva morire, dopo aver ingoiato le sue prime parole, se lo ricorda ancora, come fosse ieri. avidamente un pezzo di pane avvelenato per i topi. Suo fratello, partito da Bressanone per la guerra, salito Ricordava spesso quei tre scalini necessari per salire alla su quel treno; un ragazzo grande e forte, buono per i baracca e la fatica che faceva ad alzare le gambe e portare campi ma destinato a sparare ed è tornato di 40 chili. quel suo povero corpo stanco su quel maledetto letto di Ma per fortuna tornato. Sceso ancora da un treno, tavole. Qualche tempo dopo, al suo ritorno gli è stata questa volta vicino a casa, a Conegliano. Ferruccio consegnata la croce al MERITO DI GUERRA, che ora sta Vidor, classe 1923 di Farra di Soligo, chiamato alle armi racchiusa in un cassetto buio, ossidata e dimenticata da tutti come tutti i suoi coetanei a ridosso della guerra e di lì a noi che guardiamo tropo avanti e poco alla nostra storia. poco catturato e internato per un periodo troppo lungo. Quella medaglia non poteva certo placare il fardello Sono passati quasi 80 anni e la sorella si rammenta ancora che si portava dentro. Comunque quel fisico debilitato l’indirizzo dove la mamma spediva le lettere e quei pacchi non lo ha mai scoraggiato. Il resto della vita lo ha contenenti qualcosa da mangiare, per lo più pane secco passato a lavorare i campi e seguire la famiglia. e qualche indumento. Racconterà poi Ferruccio di averne Sempre con lo sguardo alto e fiero, da vero Alpino. ricevuto forse uno e gli altri direttamente in mano al nemico. Tempelhof, zona dell’attuale aeroporto di Berlino, (Bubola Dario) Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
14 Vivere il territorio IL CASTELLO DI VIDOR di Dario Bordin Una delle due colline che sovrastano il centro abitato di Vidor è chiamata la collina del Castello di Vidor dove attualmente si vede sulla sommità una Chiesetta-Monumento ai Caduti. Lì in epoca medievale c’era una rocca fortificata. Sulla data di fondazione del Castello di Vidor mancano dati precisi. C’è chi pensa che esistesse fino dal 550 d.c. a seguito delle irruzioni barbariche di Alboino. Altri credono che l’origine della rocca sia avvenuta nel 900 per difendersi dalla irruzione degli Ungari. I primi documenti che parlano del Castello di Vidor risalgono al secolo XII°. Che diede lustro al Castello e al paese di Vidor è stata la figura di Giovanni da Vidor che partecipò alla prima Crociata Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Vivere il territorio 15 in Terra Santa dalla quale portò con sé le reliquie di Santa Bona che sono custodite nell’omonima Abbazia costruita nel 1107 vicino al Piave. Dopo la morte di Giovanni da Vidor il Castello passò di mano in mano. Nel 1234 venne assaltato e danneggiato da Alberico ed Ezzelino da Romano in guerra contro i trevigiani. Nel 1246 passò di proprietà allo stesso Ezzelino da Romano. Nel 1276, dopo la morte di questi la proprietà del Castello passò al comune di Treviso. Nel 1328 fu conquistato da Rizzardo da Camino e Gerardaccio di Collalto. Nel 1337 passò sotto il dominio della Serenissima Repubblica Veneta. L’ultima e definitiva distruzione avvenne nel 1510 da parte di Massimiliano I° d’Austria con le truppe al commando del generale Linchtenstein, durante la guerra tra la Serenissima Repubblica Veneta e la Lega di Cambrai. Dopo questa data del 1510 il Castello non fu più ricostruito. Le rovine di questo vecchio Castello si vedevano sulle foto storiche di Vidor fino al 1950 quando i pochi resti furono spianati sul terreno circostante. Sul colle, a breve distanza dalla rocca, esisteva già in epoca medievale la Chiesa di Santa Maria del Castello che è stata chiesa parrocchiale di Vidor fino al 1748 anno in cui è stata consacrata la nuova chiesa costruita in paese, nella Piazza Maggiore. La chiesa di Santa Maria del Castello è esistita fino alla prima guerra mondiale nel corso della quale è stata distrutta trovandosi sulla linea del fronte. Da ricordare che il colle del Castello di Vidor è stato anche teatro della prima Battaglia di Arresto sul Piave dopo Caporetto. Sul Colle del Castello passava la linea difensiva presidiata dagli Alpini dei Battaglioni Alpini Valvaraita, Monte Granero, Monte Pellice nonché dei Volontari Alpini di Feltre e che si snodava per tre kilometri partendo dall’Abbazia di Vidor e attraverso Col Marcon, Colle del Castello, Carpenon, rio Calmaor chiudeva a Bigolino sul Piave. Quella Battaglia che servì per rallentare l’avanzata delle truppe tedesche della XII^ divisione Slesiana del Gruppo Stein a, difesa del Ponte di Vidor, comportò 315 perdite tra le file degli Alpini. Dopo la Grande Guerra, sull’area ove sorgeva la vecchia chiesa, è stato edificato ed inaugurato l’11 ottobre 1925 un Monumento ai Caduti con una Cappella, Oratorio dell’Addolorata al piano superiore, mentre al piano inferiore c’è una Cripta Ossario per ricordare i Caduti di Vidor della Grande Guerra e successivamente anche quelli della II^ Guerra Mondiale. Domenica 12 Ottobre 2017 ha avuto luogo sul colle del Castello una grande manifestazione in occasione del Centenario della Battaglia di Vidor. Numerosissima la partecipazione della popolazione e dei gruppi Alpini essendo nello stesso giorno previsto anche il raduno Sezionale. Attualmente sul colle del Castello sono in corso lavori di ristrutturazione di questo Monumento caro ai Vidoresi e per questo è sorta una apposita "Associazione Pro Castello" con lo scopo di raccogliere fondi. Sono già stati eseguiti i lavori di ristrutturazione interna della Cripta Ossario e della terrazza superiore. Devono ancora effettuarsi i lavori di ristrutturazione esterna dell’edificio. Giorni fa si è provveduto con l’ausilio di 2 esperti rocciatori, arrampicatori, alla sostituzione della lampada che è collocata sulla punta della guglia- tronetto del Monumento. Lampada visibile da tutto il Quartier del Piave e che ha un grande valore simbolico in quanto serve a ricordare tutti i Caduti Vidoresi delle Guerre. ( Testo e Foto di Dario Bordin ) Anno 39 - n.1 - Luglio 2019
Puoi anche leggere