Caratteristiche cliniche delle cefalee primarie e diagnosi differenziale - C. Cavestro - Asl CN1

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Caratteristiche cliniche delle cefalee primarie e diagnosi differenziale - C. Cavestro - Asl CN1
Caratteristiche cliniche delle
cefalee primarie e diagnosi
        differenziale
          C. Cavestro
Emicrania: caratteristiche generali

         Frequenza degli attacchi

      17%     ≤ 1 al mese
      32%     1 al mese
      40%     2-4 al mese
      10%     > 1 alla settimana
FASI DELL’ATTACCO EMICRANICO

                                                            CEFALEA

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Appetito                 ad         fo                        fono                       o
                                          fobia
                                                                                             ndo
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Sonno-veglia
                              i         m  o  fobia                ofob
                         zi on te    os                                 ia
Luce                 rce      ca
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                      e
Rumori             int
                              e                                               diu
Odori                  enz ion                                                    re   si
                   rit
Bilancio idrico
                      I     II                          III                     IV       V
  Normalità       Prodromi Aura                       Cefalea                Posdromi Recupero Normalità

                                                                                     Modificato da Blau, 1997
EMICRANIA: PRODROMI

                                    FASE PRODROMICA
Può precedere la fase dolorosa da ore a due giorni.

Consiste in modificazione di:

•   Appetito
•   Ritmo sonno/veglia
•   Stimoli neurosensoriali accentuati
                - luci
                - rumori
                - odori

•   Bilancio idrico
•   Stato emotivo
Emicrania: caratteristiche de dolore
•    EMICRANIA SENZ’AURA
     CRITERI DIAGNOSTICI
A.   ALMENO 5 ATTACCHI CHE SODDISFINO I CRITERI B-D

B.   CEFALEA CON DURATA 4-72 ORE

C.   ALMENO DUE DELLE SEGUENTI CARATTERISTICHE
     –   LOCALIZZAZIONE UNILATERALE
     –   TIPO PULSANTE
     –   DOLORE CON INTENSITA’ MEDIO O FORTE
     –   AGGRAVATA O LIMITATA DA ATTIVITA’ FISICHE DI ROUTINE

D.   ASSOCIATA AD ALMENO UNA DI TALI CONDIZIONI:
     –   NAUSEA E/O VOMITO
     –   FOTOFOBIA E FONOFOBIA

E.   NON ATTRIBUITA AD ALTRA CONDIZIONE O PATOLOGIA
Emicrania: localizzazione del dolore
Lateralità
  – Monolaterale nel 50%

Aree interessate
  Frontale, orbitaria,
  temporale, parietale,
  occipito-nucale, auricolo-mastoidea,
  vertice,
  facciale, cervicale
Emicrania: tipologia del dolore

  - Nel 50% Pulsante
  - Continuo
  - Gravativo, trafittivo, lancinate
Emicrania: intensità del dolore
 - Moderata
   (limita, ma non impedisce lo svolgimento
     delle normali attività)
 - Severa
   (impedisce lo svolgimento delle normali
     attività o costringe a letto)

 - Nel 95% Aumenta per lievi sforzi
   fisici
Emicrania:
     sintomi di accompagnamento

•   Nausea nell’ 80%
•   Vomito ricorrente 50%
•   Fonofobia nel 90 %
•   Fotofobia nel 80%
•   Altri sintomi: anoressia, intolleranza ai cibi,
    modificazioni dell’alvo, pallore, sensazione
    di freddo, osmofobia (circa 40%)
EMICRANIA: fattori scatenati

PSICOLOGICI                    ALIMENTARI
Emozioni                       Alcool
Rilassamento dopo stress       Eccesso/privazione di cibo
Diminuzione del tono           Cibi/bevande contenenti:
dell’umore                              nitrati
                                        glutammato
ORMONALI                                tiramina
Mestruazioni                            feniletilamina
Ovulazione             FARMACI
Contraccettivi orali   Nitroglicerina
HRT                    Reserpina
                       Fenfluramina
AMBIENTALI             Estrogeni
Fattori climatici
Altitudine                              ALTRI
Viaggi                                  Privazione/eccesso di sonno
Rumori                                  Stanchezza fisica
Odori
Fumo di sigaretta
Cefalea di tipo tensivo
• Caratteristiche del dolore variabili
  – Elemento caratteristico: assenza di
    pulsatilità per la maggior parte del
    tempo; Pulsante nel 18% dei casi
  – Caratteristica più frequente: dolore
    costrittivo o gravativo
  – 28% dolore che peggiora col movimento
  – 18% anoressia oe/o dolore pulsante
  – 10% fotofobia o dolore unilaterale
  – 4% nausea
• Intensità: lieve-moderata
Cefalea di tipo tensivo
• Sede:
  – Bilaterale
  – Sempre occipitale
  – Spesso associata a frontale bilaterale
  – A volte apparentemente monolaterale
    per irradiazione da occipitale a
    cervicale monolat
Cefalea di tipo tensivo
• Sintomi di accompagnamento:
  – 18% dei pazienti riferisce
    inappetenza, nausea e fastidio alla
    vista del cibo
  – Fonofobia e fotofobia non dovrebbero
    essere presenti
    contemporaneamente, insieme di
    lieve intensità nel 10% ei casi
  – Astenia, fastidio in generale
• Interessamento dei muscoli
  pericranici:
  – dolorabilità muscoli pericranici
Cefalea di tipo tensivo
Fattori associati
• Disfunzione oromandibolare
  – Scroscio ATM, attività mandibolare
    dolorosa, patolgia funzionale ATM,
    bruxismo
  – Pazienti con patologia ATM possono
    presentare cefalea simile
  – Quadri sovrapponibili o unica malattia?
• Stress, ansia, depressione
  – Situazioni che se associate fungono da
    aggravanti
• Stress muscolare
• Abuso di farmaci
Cefalea a grappolo
• Dolore molto intenso, il
  peggiore che si possa
  provare
• Intensità si accresce
  rapidamente, raggiunge il
  picco in circa 10 minuti, la
  massima intensità dura circa
  30 minuti e tende ad
  attenuarsi in circa 40 minuti.
Cefalea a grappolo
• Durata 15 minuti a 3 ore, generalmente è
  più breve all’inizio e alla fine del periodo
  attivo. Inferiore a 30’ nel 30% circa dei
  soggetti e inferiore a 1 ora nell’80% circa.
• Intensità e durata sono le stesse sia di
  giorno che di notte.
• Qualitativamente dolore descritto come
  una sensazione lancinante trafittiva,
  gravativa, urente; nel 30% dei casi come
  pulsante o martellante
Cefalea a grappolo
• Unilaterale
• Regione orbitaria, sovraorbitaria,
  temporale
• Nella maggior parte dei casi il dolore
  insorge in sede orbitaria a paraorbitaria
  e può irradiarsi alla regione frontale,
  temporale, zigomatica, mascellare,
  nasale, auricolare o raramente
  all’emicranio, collo e spalla omolaterali.
• Per tutto il periodo del grappolo la sede
  rimane la stessa; solo nel 15% dei
  pazienti la sede può cambia da un
  attacco all’altro e nel 5% cambia
  durante lo stesso attacco
Cefalea a grappolo
• Associato ad almeno uno tra
  (omolaterale): iperemia congiuntivale,
  lacrimazione, rinorrea, congestione
  nasale, edema palpebrale, miosi,
  ptosi, irrequietezza, agitazione
• Durante la crisi il paziente è
  irrequieto, tende a isolarsi, a
  camminare e cambiare posizione
  continuamente
Cefalea a grappolo
• Frequenza crisi da 1 ogni 2 giorni a 8
  al giorno, generalmente alla stessa
  ora
• Forma episodica (85-90%) e cronica
• Attacchi raggruppati in periodi (cluster
  o grappoli), in media 2 episodi nella
  forma episodica, di durata da 7 giorni
  a 1 anno, separati da periodi di
  remissione di almeno 1 mese
• Generalmente gli attacchi sono 1-2 al
  giorno quotidianamente per 6-12
  settimane
Cefalea a grappolo
• Gli attacchi si scatenano più
  frequentemente dopo i pasti
  principali e dopo poche ore dall’inizio
  del sonno notturno
• La maggior parte dei pazienti ha 1-2
  grappoli all’anno
• Periodi più a rischio sono febbraio e
  giugno, quelli a minor rischio agosto
  e novembre.
• Fase di remissione generalmente
  varia da 6 mesi a 2 anni.
Cefalea a grappolo:
      segni e sintomi associati
•   Sempre localizati dal lato del dolore
•   Indicano una disfunzione del sistema autonomico
•   Tipici e importanti per la diagnosi quanto il dolore
•   Frequenza variabile e loro intensità correla con la
    gravità del dolore durante l’attacco
•   Lacrimazione e iperemia congiuntivale sono i più
    frequenti
•   Sindrome di Bernard-Horner può persistere tra gli
    attacchi
•   Rinorrea, raramente bilat, può precedere l’attacco
•   Alcuni sintomi descritti non rientrano nella
    classificazione, sono nausea, fono-, foto- e osmo-fobia
    e vomito
•   In circa il 3% dei casi non si trovano sintomi
    disautonomici
Emicrania: diagnosi differenziale
• DD con cefalee primarie
  – Cefalea tensiva
     • Intensità medio-lieve nella tensiva, severa
       nell’emicrania
     • Sede bilaterale nella tensiva, tendenzialmente
       monolat in emicrania
     • Può essere presente fotofobia, non fono- e foto-
       fobia insieme
  – TACs
     • Durata del dolore
     • Alta frequenza di segni vegetativi
     • Violenza del dolore, acuzie, breve durata nelle
       TACs, cadenza uraria preferita e numerosità delle
       recidive nella giornata
Emicrania: diagnosi differenziale
• DD con le cefalee secondarie:

   – Anamnesi, EOG e EON non suggestivi per cefalea
     secondaria
       • Correlazione temporale
       • Caratteristiche cliniche
   – Problema delle co-morbidità

   – Caratteristiche generali della cefalea secondaria:
       •   Insorgenza improvvisa
       •   Esordio età > 40 aa
       •   Decorso progressivo
       •   Sede fissa
       •   Vomito profuso persistente, a getto
       •   Cefalea ortostatica
       •   Scatenamento dopo sforzo
       •   Segni sistemici o focali
Anamnesi
1. Quando è incominciata la cefalea?
2. Come è cominciata, in quali circostanze?
3. Quali sono l’andamento e la frequenza delle crisi?
4. Compare in particolari circostanze?
5. E’ preceduta da segni neurologici?
6. Dove è localizzato il dolore?
7. Che cosa fa il bambino quando ha mal di testa?
8. Che aspetto ha?
9. Ci sono sintomi tra gli episodi?
10. Quale pensate che sia la causa del mal di testa?
11. C’è familiarità?
Follow-up: DIARIO
Il diario è uno strumento utile per
• ricordare i sintomi e il pattern temporale
   della cefalea, essenziali per la diagnosi
   corretta
• evidenziare l’uso di farmaci e l’abuso
• rilevare le associazioni con i fattori
   scatenanti
  Consente al medico di valutare meglio il
     paziente e al paziente di assumere il
   “controllo” della propria cefalea
Allarme !
• cefalea di recente insorgenza
• esacerbata da tosse, starnuti, sforzi, cambiamenti
  di posizione
• rapido aumento di intensità e frequenza
• cambiamento del normale pattern cefalalgico
• esordio notturno, risveglio del paziente (?)
• presenza di vomito a getto, senza nausea,
  soprattutto al mattino a digiuno
• cefalea senza evidenti fattori scatenanti né
  familiarità
• età inferiore a 3-4 anni
Allarme !
•   evidenza di segni neurologici focali
•   deficit di nervi cranici
•   alterazioni dello stato di vigilanza
•   presenza di vertigini
•   sonnolenza
•   irritabilità
•   papilledema
•   modificazioni dell’appetito
•   calo del rendimento scolastico sine causa
E’ essenziale escludere processi
         patologici gravi (0.4 - 5%):

• patologie cerebrovascolari (soprattutto
  trombosi dei seni venosi)
• processi espansivi cerebrali con ipertensione
  endocranica (tumori, ascessi, idrocefalo)
• infezioni
• patologie di strutture craniche o faciali
• intossicazioni (CO, solventi)
• crisi di ipertensione arteriosa
• pseudotumor cerebri
“SCENARI” POSSIBILI:
  il DOLORE ACUTO

       • ISOLATO

       • RICORRENTE
“SCENARI” POSSIBILI:
    il DOLORE ACUTO
 RICORRENTE:
episodi di cefalea, spesso con le
 stesse caratteristiche, separati
 da intervalli di benessere

 cefalea primaria (emicrania,
 cefalea tensiva)
“SCENARI” POSSIBILI:
            il DOLORE ACUTO
               ISOLATO
           Diagnosi differenziale:

•   cefalea primaria primo episodio
•   riacutizzazione di cefalea cronica
•   flogosi delle vie aeree superiori
•   accidenti vascolari cerebrali
•   patologie cerebrali infiammatorie
•   intossicazioni (CO)
“SCENARI” POSSIBILI:
  il DOLORE CRONICO

      Diagnosi differenziale:

• cefalea cronica progressiva

• cefalea cronica stabile
“SCENARI” POSSIBILI:
    il DOLORE CRONICO
• cefalea cronica stabile:
  per lo più si tratta di cefalea
  tensiva (TTH) cronica. Questa
  forma , sempre più frequente
  nella presentazione quotidiana,
  generalmente necessita di
  approfondimento psicologico,
  per l’elevata comorbidità
  psichiatrica
“SCENARI” POSSIBILI:
      il DOLORE CRONICO
 cefalea cronica progressiva:
 aumento graduale della
 frequenza e dell’intensità del
 dolore.
Deve essere sospettata una
 patologia endocranica
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