Benvenuta, Zagabria! Luci e ombre dell'ulteriore allargamento a Est dell'Unione Europea
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mercati esteri Benvenuta, Zagabria! Luci e ombre dell’ulteriore allargamento a Est dell’Unione Europea Maurizio Caggiati La Croazia è uno degli Stati sorti dalla nione Europea. La dogana che si svuota di disgregazione della Jugoslavia. Su questo divise e di tanti significati: il confine con la territorio tormentato, nel corso dei secoli Slovenia e con il resto dell’Unione Euro- si è snodata una vicenda naziona- pea ora non esiste più. le contrassegnata dalla continua Ha un sapore intenso quest’adesione per Dall’1 luglio 2013 la ricerca e affermazione di un’iden- una regione così segnata da una sangui- Croazia è il 28esimo tità storica tanto radicata quanto nosa guerra che ha dilaniato i Balcani nei Paese della Ue, costretta tra diverse spinte nazio- primi anni ’90 del secolo scorso. Nove secondo dopo la nalistiche, con le quali spesso è anni dopo la Slovenia, la Croazia è il se- Slovenia tra gli Stati entrata in conflitto. Proprio negli anni Novanta del- condo dei sei Paesi che componevano la ex Jugoslavia ad aderire all’Unione Euro- della ex Jugoslavia lo scorso secolo, facendo leva su pa. Un processo di avvicinamento lento, un sentimento nazionale spesso contraddistinto da negoziati a volte este- estremizzato, la Croazia è riusci- nuanti. Dei 35 capitoli negoziali, la lotta ta a realizzare le aspirazioni verso la crea- alla corruzione e il rafforzamento dello zione di uno Stato indipendente al prezzo stato di diritto sono stati i due fronti su cui dello scontro, che ha preso la forma di una Zagabria si è dovuta impegnare di più per vera e propria guerra con il nemico storico: rispondere agli standard politici e giuridici la Serbia. a cui sono vincolati tutti i membri della La complessità del panorama etnico dell’a- Ue. Altro tema sensibile affrontato negli rea balcanica può essere indicata come una anni scorsi è stato quello dei diritti delle delle ragioni del conflitto, che si è configu- minoranze, in primis il rientro dei profu- rato come vera e propria contrapposizione ghi serbi, con la restituzione delle case, la di culture. ricostruzione delle infrastrutture distrutte durante la guerra civile e la lotta all’alto Una meta raggiunta tasso di disoccupazione. La notte tra il 30 giugno e il primo luglio L’ingresso nella Nato nell’aprile del 2009 2013, a mezzanotte in punto, la Croazia è stato l’evento che ha sbloccato una serie è diventata il ventottesimo Paese dell’U- di ostacoli presenti in alcuni Paesi comu- PARMA economica 45
mercati esteri nitari, permettendo la ratifica nel 2011 da parte di tutti i Paesi membri del trattato di adesione di Zagabria alla Ue. Il referen- dum confermativo è passato con il 66% dei voti favorevoli, ma in presenza di un’af- fluenza alle urne molto bassa: il 44% dei croati aventi diritto al voto. La conferma che l’iniziale entusiasmo del 2003 si è nel frattempo raffreddato viene fornita dalla percentuale molto bassa degli elettori cro- ati che nell’aprile del 2013 si sono recati alle urne per eleggere i primi 12 eurode- putati che siederanno al Parlamento euro- peo: il 21%. Il motivo di questo appannamento di at- trazione è facilmente spiegabile con l’at- tuale congiuntura negativa che sta attra- versando la comunità europea, riflesso di una difficile situazione che abbraccia altri continenti, ma che trova a Bruxelles ulte- riori ragioni di peggioramento. D’altronde il processo di recessione socio- economica ha coinvolto anche la Croazia: da quattro anni il Pil è negativo, il tasso di disoccupazione è alto e la percentuale di deficit rispetto all’economia del Paese supera i limiti posti da Bruxelles, con il ri- schio di essere passibili di procedura d’in- frazione. Da rilevare anche la brevità del mandato degli eletti: infatti nel maggio del 2014 la Croazia tornerà alle urne, insieme agli altri 27 Stati Ue, per rinnovare l’assemblea di Strasburgo. Certamente lo stanziamento di oltre 13 vani croati si spingeranno a studiare mar- miliardi di euro di fondi europei può for- keting e turismo all’università di Trieste o nire una base di rilancio: a patto di essere alla Ca’ Foscari a Venezia per approfondire in grado d’investirli nel modo giusto, so- arte e design. Ma per gli spostamenti di prattutto nelle infrastrutture e nei servizi. lavoro legati alla disoccupazione preferi- Con l’obbligo di rispettare vincoli mol- ranno il mercato austriaco e tedesco, che to rigidi e regole imposte dall’approccio risultano aree con tassi d’incremento di molto oculato dei Paesi nordici, che at- sviluppo economico nettamente superiori tualmente influenzano maggiormente le a quelli italiani: come non c’è stata l’inva- scelte di Bruxelles: Germania, Danimarca sione degli idraulici polacchi, così non ci e Finlandia. sarà quella dei falegnami croati. A livello valutario rimane in vigore la mo- Certamente Roma e Zagabria dovranno neta nazionale, la kuna: sarebbe contro- incrementare la collaborazione su più pia- producente al momento adottare l’euro da ni: non solo su quello commerciale, dove parte di un’economia che soffre di bassi già ora il nostro Paese è il maggior partner, livelli di produttività. ma soprattutto nell’ambito comune dell’in- La carta della promozione turistica delle tera regione adriatica, la quale necessita coste e delle isole dalmate rappresenta la d’investimenti significativi nel settore dei vera risorsa del Paese: occorre valorizzare grandi corridoi intermodali trans-europei, le strutture alberghiere, differenziare l’of- che risultano invece già avviati dall’Unione ferta e portarla agli standard continentali nel mare del Nord. Evitando di cavalcare europei. stupide guerre provinciali senza senso tra il Con la facilitazione nei movimenti, i gio- prosecco italiano e il prosek croato. 46 PARMA economica
mercati esteri Economia: gli sviluppi recenti sistema ferroviario, arrivando a far crescere L’economia del Paese risulta concentra- il numero dei passeggeri su rotaia del 50% ta sul settore dei servizi, che contribuisce rispetto a poco più di 10 anni fa. al Pil totale nella misura del 64%. Quella Un elemento di forza dell’economia croata croata si può dunque definire un’econo- è quello dell’industria navale-cantieristica, mia di tipo post-industriale, anche come settore in cui il Paese è tra i primi in Eu- conseguenza del recente conflitto, che ha ropa e al mondo, anche se non può com- gravemente danneggiato le strutture e le petere con i produttori asiatici come Cina infrastrutture del settore secondario. Allo e Corea del Sud. stesso tempo l’agricoltura rimane un set- L’Unione Europea - in particolar modo tore ancora importante, costituendo quasi l’Italia, la Germania e la Slovenia – sono il 7% del Pil, valore comunque più basso i primi partner commerciali della Croazia, di quello di tutti gli altri attori balcanici. insieme alla Bosnia-Erzegovina, alla Rus- Vista la varietà della conformazione del sia e alla Cina. territorio croato, anche il settore primario La Croazia ha concluso il 2011 in una si- risulta essere molto diversificato, sebbene tuazione di sostanziale stagnazione, con il Paese sia ormai un importatore netto di un Pil invariato rispetto all’anno prece- prodotti agricoli e non sia autosufficiente dente. Nel 2012 la crisi prosegue e il Pil per quanto riguarda i prodotti alimentari. croato subisce una contrazione del 2%. La Inoltre la Croazia è povera di contrazione dei consumi, unita al consoli- materie prime e risorse energe- damento fiscale in atto e all’attuale stretta Punto di forza tiche, il che la rende dipendente creditizia, porta anche per l’anno in corso dell’economia è dalle importazioni per circa i due a un relativo ribasso dei tassi di sviluppo l’industria navale- terzi dell’energia consumata. economico, contabilizzati dagli analisti cantieristica, tra le Dal 2000 l’allora governo guida- nell’ordine del –0,4%. prime in Europa to dai socialdemocratici ha messo in atto un processo di potenzia- Il processo di delocalizzazione mento e costruzione di nuove in- Sgravi fiscali e costo del lavoro più bas- frastrutture, che ha portato il Paese a do- so sono in genere i motivi principali che tarsi di oltre 400 km di nuove autostrade, spingono le imprese italiane a trasferirsi soprattutto tra Zagabria e i centri turistici all’estero. L’attuale congiuntura econo- della costa della Dalmazia. Proprio il tu- mica negativa sta mettendo a dura prova rismo rappresenta una delle maggiori en- molte aziende, specie Pmi, che vedono trate per l’economia del Paese, considerate nella delocalizzazione della produzione l’estensione delle sue coste e le numerose oltreconfine una possibile alternativa. La isole sull’Adriatico. Croazia è un Paese geograficamente vici- Grazie ai fondi messi a disposizione no all’Italia, dove è quindi più agevole tra- dall’Unione Europea, la Croazia ha potu- sferire parti dell’attività, se non addirittura to potenziare anche i sei maggiori porti e il l’intera azienda. Quali sono i motivi dei trasferimenti produttivi? Innanzitutto la recente entrata definiti- va della Croazia nell’Unione Europea: il Quadro finanziario pluriennale Ue 2014- 2020 mette a disposizione del Paese balca- nico una dotazione di 13,7 miliardi di euro tra fondi strutturali, incentivi alla coesione socioeconomica e altri benefici. Altro elemento, già citato: la posizione geografica strategica. È un mercato fa- cilmente raggiungibile dall’Italia grazie a un’ottima rete autostradale che copre qua- si interamente il Paese. Può inoltre servire da hub, cioè centro di raccolta e distribuzione logistica per gli al- tri Paesi dell’area. Da non sottovalutare un altro elemento che caratterizza questo Paese: il possesso PARMA economica 47
mercati esteri da parte della maggioranza della popola- Nel Paese sono presenti 13 zone franche, zione, soprattutto giovanile, di un alto li- tutte operative. Al loro interno viene ga- vello d’istruzione e la disponibilità di lavo- rantita l’esenzione dal pagamento dell’Iva ro qualificato in settori specifici. Notevoli (che da un anno a questa parte è salita al risultano le competenze tecnico-scienti- 25%) e dei dazi doganali. fiche e diffusa è la conoscenza di lingue Infine, da non sottovalutare il fatto che la straniere: inglese, tedesco e italiano. Con Croazia presenta una sostanziale stabilità costi della manodopera ancora inferiori politica: l’attuale governo – in carica dal alla media europea: rispetto ai valori ita- dicembre del 2011, all’indomani delle ele- liani, mediamente i salari medi per settore zioni politiche – gode di un’am- e per qualifica oscillano tra il 25% e il 35% pia maggioranza parlamentare. in meno. I fondamentali relativi al bilan- Il Paese vuole essere Attualmente il sistema fiscale appare sem- cio pubblico croato risultano amico delle imprese, plice ed efficiente, con la presenza di sole abbastanza solidi, con un debito con 13 zone franche tre aliquote che ammontano rispettiva- consolidato che si attesta al 60% esenti da Iva e dazi mente al 12%, al 25% e al 40%, rispetto del Pil e un deficit annuale che si doganali alle cinque aliquote presenti in Italia che aggira intorno al 3,8%. vanno dal 23% al 43%. Gli analisti han- Tra le priorità in cantiere del no calcolato che la fascia di popolazione programma dell’attuale governo: riforma croata a basso reddito paga mediamente la della pubblica amministrazione, lotta alla metà delle tasse rispetto all’Italia. corruzione, rilancio dell’economia, conso- La normativa vigente prevede agevola- lidamento fiscale, privatizzazioni e avvio zioni fiscali e incentivi per gli investitori. di grandi progetti infrastrutturali. Il governo in carica ha tra i suoi obiettivi prioritari il miglioramento del clima im- Dove investire prenditoriale. Recentemente sono stati La vigente normativa in materia societaria istituiti alcuni organismi mirati a tale sco- equipara l’investitore straniero all’investi- po: Hamag Invest, Agenzia per le piccole tore locale. L’intermediazione finanziaria imprese e gli investimenti; il Cei, Centro (settore bancario e assicurazioni) è stato per il monitoraggio del settore energetico sinora il settore più attraente per gli in- e degli investimenti; l’Aik, Agenzia per gli vestitori italiani. I due principali gruppi investimenti e la concorrenza. bancari operanti nel Paese sono entrambi 48 PARMA economica
mercati esteri Facciamo una rapida carrellata. Energia - Nel settore energetico la Cro- azia ha assunto alcuni obblighi in ambito comunitario che impongono al Paese di migliorare l’efficienza energetica, d’incre- mentare la quota di utilizzo di fonti rin- novabili e di diminuire l’emissione di gas a effetto serra. La strategia di sviluppo ener- getico nazionale prevede inoltre che entro il 2030 il 35% dell’energia elettrica debba essere prodotta attraverso fonti rinnova- bili. Pertanto sono programmati massicci investimenti nel settore, in particolare in centrali termoelettriche, idroelettriche e a biomassa. Benché la sensibilità ambientale vada crescendo, le fonti di energia rinno- vabile in Croazia non sono ancora sfrut- tate al meglio, lasciando ampi spazi alle imprese straniere. italiani: il gruppo Unicredit, che controlla Servizi per il turismo - Il settore turistico la Zabrebacka Banka, e banca Intesa San- è oggetto di particolare attenzione da par- paolo, che controlla la Privredna Banka te del governo croato, anche in conside- Zagreb: questi due istituti di credito ge- razione della sua rilevanza per l’economia stiscono quasi la metà delle attività totali. del Paese, con un contributo al Pil pari Sono altresì presenti il Banco Popolare e la a oltre il 16%. Entro il 2020 sono previ- Veneto Banca. sti investimenti pubblici per un valore di Nel settore assicurativo appare significati- 7 miliardi di euro per la realizzazione di va la presenza del gruppo Generali. 150 progetti, finalizzati alla costruzione e Gli altri settori in cui finora si sono con- ristrutturazione di alberghi e resort, picco- centrati i flussi d’investimento da parte li alberghi a gestione familiare e pensioni italiana risultano le attività turi- private (al momento prevalenti nell’offerta stico-alberghiere e di ristorazio- turistica), nonché a investimenti nei porti Tra i settori più ne, la produzione di macchine del turismo nautico e in nuove strutture rilevanti, il turismo e attrezzature, la produzione di turistiche quali campi da golf, centri con- vale oltre il 16% del gas industriali e la distribuzione gressi, parchi tematici e impianti sportivi. Pil. Previsti 7 miliardi di gas a uso domestico, il settore Certamente la capacità ricettiva nautica, articolata in ben 70 porti turistici, risulta di investimenti entro tessile, quello del legno, l’indu- piuttosto consistente per una nazione che stria meccanica e varie attività il 2020 commerciali. non raggiunge i 5 milioni di abitanti. Ma Le principali realtà presenti sono è la carta vincente di un territorio dotato Agip, Saipem ed Edison nel settore ener- d’innumerevoli insenature, isole e anco- getico; Benetton, Calzedonia e Aquafil nel raggi naturali. Non a caso numerosi sono i tessile; Calligaris, Cosepi, Cormo e Flo- progetti d’ampliamento di strutture d’an- rian nel legno-arredo; Same Deutz Fahr coraggio e ricettive collegate alla nautica e Gruppo Tang nelle macchine agrico- promossi da due ministeri (dei Trasporti, le; Adriatica produzione fertilizzanti nel del mare e delle infrastrutture, nonché da chimico; Ducati Energia nell’elettronica; quello del Turismo). Gruppo Policentro e Oviesse nella grande Costruzioni - Il settore dell’edilizia pub- distribuzione; Italferr, società d’ingegneria blica è legato in particolare alla costru- delle Ferrovie italiane, nelle infrastrutture. zione, ampliamento e ristrutturazione di scuole, prigioni, caserme ed edifici cultu- Gli investimenti più interessanti rali. Altro comparto in cui il governo si Le prospettive d’investimento più interes- sta impegnando con progetti cofinanziati santi per le imprese italiane si riscontrano tra pubblico e privati è quello della manu- nei settori del turismo, dell’energia, delle tenzione della rete stradale locale e statale, costruzioni, dell’agroalimentare e di altri dopo il grosso impegno degli anni scorsi dell’industria manifatturiera. relativo all’implementazione della rete au- PARMA economica 49
mercati esteri tostradale. Alcuni progetti riguardano an- Conclusioni che la rete ferroviaria che necessita di un L’adesione della Croazia all’Unione Eu- robusto ammodernamento, in linea con gli ropea costituisce il miglior banco di pro- standard continentali europei. Numerosi va per lo stato di salute dell’integrazione anche i progetti di costruzione, ricostru- europea. Dal punto di vista croato dovrà zione e ammodernamento delle infrastrut- essere confermato e implementato il pro- ture idriche. cesso riformistico, pur con la consapevo- Agroalimentare - La Croazia dispone di lezza di aver raggiunto un quadro di finan- una superficie a uso agricolo di circa 3 mi- za pubblica di gran lunga invidiabile per lioni di ettari, di cui solo il 42% effettiva- gran parte dei membri di lunga mente utilizzata, quasi esclusivamente di data dell’Unione. Dalla prospet- proprietà privata. L’agricoltura (compresa tiva europea è necessario radicare Il raccordo tra la pesca e il forestale) partecipa per il 6,9% il suo potenziale attrattivo ben istituzioni italiane al Pil nazionale. oltre l’1 luglio, portando l’esem- e imprese è il Nonostante le favorevoli condizioni cli- pio dell’adesione croata come comitato consultivo matiche e la buona configurazione dei ter- modello per Macedonia, Mon- dell’imprenditoria reni, le risorse del Paese non sono sfruttate tenegro, Serbia, Albania, Kosovo al massimo, lasciando ancora ampi spa- e Bosnia-Erzegovina, Stati che a italiana, che zi per gli investimenti nella produzione oggi costituiscono il nucleo fon- collabora con agroalimentare e nella zootecnia. damentale dei potenziali candi- ambasciata e Ice Anche il settore delle biotecnologie sta dati alla membership della Ue. Se assumendo un’importanza crescente, in l’ingresso di Zagabria nell’ambito Ue por- particolare per la soluzione di problemi ta indubbiamente un contributo alla sta- ambientali: controllo dei livelli d’inqui- bilizzazione della regione, i prossimi mesi namento, eliminazione dei rifiuti tossici, ci diranno se le classi dirigenti sapranno recupero dei metalli dalle scorie minerarie. contrastare con efficacia l’onda montante Altre industrie manifatturiere - Nel set- dell’euroscetticismo. tore industriale croato sussistono notevoli opportunità di collaborazione industriale e vi sono ampi spazi per la costituzione di Bibliografia joint-venture italo-croate, nonché occasio- Atlante geopolitico Treccani, 2012 ni per investimenti diretti italiani associati Ispi dossier, Ispi, 2012-2013 (numeri vari) a nuovi processi produttivi e tecnologici. East European crosswords, Gruppo Unicredit, Opportunità di collaborazione si presen- 2012-2013 (numeri vari) tano in particolare nei seguenti settori. Internazionale, 2012-2013 (numeri vari) - Lavorazione del legno - Notevole la ric- The International Spectator, Istituto affari in- chezza di materia prima: 2 milioni di et- ternazionali, 2012-2013 (numeri vari) tari di foreste, composte soprattutto da Europae, luglio e agosto 2013 faggi e roveri, nonché abeti. InfoMercatiEsteri, Diplomazia economica ita- - Lavorazione della plastica - Specialmen- liana, Mae e Ice (a cura di) te, produzione di elementi per l’edilizia: tubi per acquedotti, gas, canalizzazioni, telecomunicazioni; profili; imballaggi. - Settore metalmeccanico - Lavorazione di prodotti in metallo e costruzione di macchine ed attrezzature, anche su li- cenza. Il raccordo tra le istituzioni italiane in Cro- azia e il mondo imprenditoriale è assicurato dal comitato consultivo dell’imprendito- ria italiana in Croazia, il quale riunisce le principali società italiane presenti nel Paese e collabora con l’ambasciata d’Italia e con l’agenzia Ice di Zagabria nell’esaminare possibili azioni a sostegno dell’attività delle imprese italiane in quel mercato. 50 PARMA economica
mercati esteri CROAZIA ITALIA Sistema politico Repubblica parlamentare Repubblica parlamentare Superficie (.000 kmq) 54 301 Capitale (.000.000 ab.) Zagabria 0,8 Roma 2,7 Popolazione (.000.000 ab.) 4,4 61 - urbana (%) 57 68 - giovani (60 anni: %) 23 27 - alfabetizzati (%) 100 99 - natalità (%) 10 9 - mortalità (%) 12 10 - religione (%) cattolici 88; ortodossi 4; cattolici 79; agnostici/atei 18; agnostici/atei 5; sunniti 2 musulmani 2 Moneta kuna croata=0,133 € € Pil (miliardi di euro) 48 1.680 Pil pro capite (euro) 19.800 25.500 (a parità di potere d’acquisto) Pil/forza lavoro (incidenza % del Pil rispetto alla % di occupati del settore) - primario 7/5 2/4 - secondario 29/30 27/30 - terziario 64/66 71/66 Disoccupazione (% della forza lavoro) 14 12 - giovanile (% della forza lavoro giovanile) 40 38 Inflazione (%) 3,5 2,3 Export (miliardi di euro) 10 396 Import (miliardi di euro) 16 384 Principali prodotti export imbarcazioni/materiale elettrico macchinari Principali partner commerciali Italia, Germania Germania, Francia Infrastrutture - rete ferroviaria (.000 km.) 2,7 18 - elettrificata (%) 36 71 - rete stradale (.000 km) 29 490 - asfaltata (%) 86 92 - autostrade (.000 km) 1,1 7 Salute/istruzione (% Pil) - spesa sanitaria 6,6 9,5 - spesa istruzione 4 4,3 Famiglie - divorzi (x 1.000 ab.) 1,1 0,8 - tv a colori (x 100 famiglie) 97 97 - telefoni fissi (x 100 ab.) 42 36 - cellulari (x 100 ab.) 145 147 - computer (x 100 ab.) 24 52 - utenti internet (x 100 ab.) 62 48 Difesa - forze armate (.000) 19* 188** - riservisti (.000) 21 42 - spese militari (% Pil) 1,8 1 * Integrate da forze paramilitari (3.000 unità) ** In Italia rientrano tra il personale militare ulteriori forze, quali carabinieri (108.000), guardia di finanza (102.000), polizia di Stato (100.000), guardia forestale (39.000). PARMA economica 51
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