E se le terre rare fossero i nuovi petrodollari? - Sipotra
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// Green mobility / 41 E se le terre rare fossero i nuovi petrodollari? ELETTRICO VERSUS IBRIDO... TRA I DUE (NON NECESSARIAMENTE) pone: sotto il profilo ambientale, di- LITIGANTI, IL TERZO A GODERE POTREBBE ESSERE L’INDUSTRIA pende dal mix di fonti energetiche CINESE CHE PUNTA ALL’EGEMONIA DEL COMPARTO primarie. Il tema se le auto elettriche AUTOMOTIVE E DEI COMPONENTI CHIAVE DELLE BATTERIE emettano sull’intero ciclo di vita più o meno CO2 rispetto a quelle con motori a combustione interna è largamente di Angelo Spena / Università transizione. Alla ricerca – dopo oltre dibattuto nella letteratura scientifica [3] di Roma Tor Vergata settanta anni di pace – di nuovi driver [4] e di tecnica motoristica. di business a surroga delle distruzioni Se si considerano: estrazione, raffi- creative cui ci eravamo scelleratamente nazione e distribuzione di carburanti e Ha scritto in un recente saggio [1] lasciati andare nel Novecento in Occi- combustibili per alimentare propulsori Zygmunt Bauman, il sociologo ap- dente, buone idee (meglio se rivoluzio- termici o per produrre l’energia elettri- pena scomparso che coniò la definizio- narie) sono a gran voce sollecitate per ca; produzione, trasmissione e perdite ne di economia liquida: superare di slancio le barriere all’in- elettriche; costruzione dei propulsori e gresso negli scenari globali. componenti dei veicoli, compreso ogni Viviamo in un mondo in cui la razio- Una opzione è l’auto elettrica, il cui tipo di batterie e il relativo assemblaggio, nalità strumentale di Max Weber è stata avvento ha implicazioni olistiche, dalla smaltimento e/o riuso; marcia del veico- capovolta: anziché essere i fini alla ricerca geopolitica alle abitudini sociali, dalla dei mezzi più efficaci, ormai sono i mezzi a struttura industriale all’universo delle cercare (e di solito a trovare) le applicazioni commodity. Il punto è che, in giro per appropriate … I prodotti, invece di rispon- il mondo, all’invocato cambiamento di “Il tema se le auto dere a una domanda preesistente, sono co- paradigma tecnologico nel comparto elettriche emettano stretti a crearla e a svilupparla; anzi, molto automotive l’eterogenesi dei fini può sull’intero ciclo di vita più spesso a evocarla ab nihilo. riservare [2] qualche amara sorpresa. o meno CO2 rispetto a quelle con motori Calzante paradigma cui sono con MOTORIZZAZIONE a combustione interna chiarezza riconducibili non solo alcune ELETTRICA E SOSTENIBILITÀ attuali frontiere tecnologiche, ma addi- Per il Pianeta, l’auto elettrica in sé è largamente dibattuto nella letteratura scientifica Nuova Energia // 5 - 2018 rittura l’intero scenario dell’energia nel non è né buona né cattiva. Il giudizio suo complesso: quello della cosiddetta dipende dalla prospettiva in cui ci si e di tecnica motoristica” Ringraziamo gli Amici della Terra per aver concesso la ripubblicazione di questo articolo apparso sull’Astrolabio dell’11 settembre 2018
42 // L’inchiesta lo durante la vita utile, con il mix di pro- duzione elettrica del 2015, per esempio, in Italia le emissioni di CO2 medie (in g/ km di percorrenza) sull’intero ciclo di vi- ta delle vetture risulterebbero [5] nell’or- dine: diesel 130, accensione comandata (benzina) 123, elettrica pura (BEV) 110. Sì che (Figura 1) nel sistema energe- tico italiano già con una quota di rin- novabili maggiore o uguale al 12 per cento della produzione elettrica inter- na (eravamo in realtà nel 2015 già al 32 per cento e al 34 per cento nel 2016) converrebbe accrescere la quantità di veicoli elettrici circolanti. I PARADOSSI DELL’AUTO ELETTRICA Allargando la visuale oltre l’Italia, i risultati dipendono da come la quota di energia da fonti fossili si ripartisce tra Zygmunt Bauman Figura 1 Figura 2 Figura 3 Emissioni di CO2 al variare % Emissioni di CO2 al variare % Emissioni di CO2 al variare % di veicoli elettrici di veicoli elettrici sul totale di veicoli elettrici sul totale sul totale parco auto, parco auto nell’ipotesi parco auto nell’ipotesi in base al mix di generazione di generazione elettrica di generazione elettrica da combustibili fossili da combustibili fossili (solo carbone/petrolio) (solo gas) Emissioni CO2 (gCO2/km) Emissioni CO2 (gCO2/km) Emissioni CO2 (gCO2/km) 180 180 180 160 160 160 140 140 140 120 120 120 100 100 100 80 80 80 60 60 60 40 40 40 20 20 20 0 0 0 0 50 100 0 50 100 0 50 100 % veicoli elettrici su totale parco auto % veicoli elettrici su totale parco auto % veicoli elettrici su totale parco auto 1 88% fossile 12% rinnovabile 1 88% carbone e petrolio 12% rinnovabile 1 88% gas naturale 12% rinnovabile Nuova Energia // 5 - 2018 1 75% rinnovabile 25% fossile 1 75% rinnovabile 25% carbone e petrolio 1 75% rinnovabile 25% gas naturale 1 50% rinnovabile 50% fossile 1 50% rinnovabile 50% carbone e petrolio 1 50% rinnovabile 50% gas naturale 1 32% rinnovabile 68% fossile 1 32% rinnovabile 68% carbone e petrolio 1 32% rinnovabile 68% gas naturale 1 0% rinnovabile 100% fossile 1 0% rinnovabile 100% carbone e petrolio 1 0% rinnovabile 100% gas naturale
E se le terre rare fossero i nuovi petrodollari? / 43 Figura 4 Figura 5 Mix di generazione elettrica Mix di generazione elettrica in Germania in Francia 1 Idroelettrico 1 Eolico e 1 Nucleare 1 Gas naturale 1 Carbone e fotovoltaico petrolio 5% 4% 12% 4% 44% 20% 5% 25% 75% 6% carbone, petrolio e gas. Possono essere per cento. Particolarmente significati- allo scopo indicativi, ancorché improba- vo è il secondo caso: se si impiegasse bili, due casi limite: 100 per cento carbo- solo metano, l’auto elettrica sarebbe ne e petrolio come fonte fossile (Figura conveniente per l’ambiente anche in 2) o 100 per cento gas naturale (Figura 3). assenza di fonti rinnovabili! Nel primo caso (tutto carbone e pe- Se poi si confrontano gli scenari ener- trolio) il contributo minimo di rinnova- getici di alcuni Paesi tra i più significativi, bili perché l’auto elettrica possa risul- si riscontrano curiosi paradossi. Tra quelli tare vantaggiosa dovrebbe salire al 35 a più alta decarbonizzazione, Svezia [6] e “Sembra delinearsi All’endotermico ci rinuncio... ma solo a metà una strategia cinese per sparigliare le carte L’indagine a campione promossa da Nuova Energia e presentata a Milano della mobilità, dettata lo scorso 26 settembre (Presa... in pieno!) mostra che gli italiani tengono la dall’incapacità mobilità elettrica nel cuore, ma nel box fanno ancora fatica a rinunciare di competere con al motore endotermico... Tutt’al più come jolly da giocare in mancanza di colonnine di ricarica. l’industria occidentale Su un campione di oltre mille intervistati, anche in presenza di incentivi a e nippo-coreana nel fondo perduto in grado di annullare l’effetto prezzo, solo il 14,4 per cento powertrain termico dovendo avere una sola auto acquisterebbe una vettura full electric rispetto al tradizionale e dalla volontà 31,2 per cento dell’ibrido senza ricarica e al 27 per cento di un ibrido plug-in. di puntare al controllo Nuova Energia // 5 - 2018 Il connubio benzina-elettrico sfiora il 60 per cento. Le donne sono decisamente – diretto e indiretto – più “ibride” (64 per cento delle risposte rispetto al 55 degli uomini), mentre non si evidenziano particolari differenze per fasce di età. di metalli e terre rare. da. ca. Un paradosso in linea con la tesi di Baumann”
44 // L’inchiesta quello a lunghissimo termine delle sco- rie radioattive – potrebbero vantaggiosa- Figura 6 mente fin d’ora investire sulla infrastrut- Figura 7 Emissioni di CO2 al variare tura di ricarica (Figura 6). All’opposto, Mix di generazione % di veicoli elettrici Paesi come l’assertiva Cina promuovono elettrica in Cina sul totale parco auto l’infrastruttura [8] e impongono quote per Italia, Germania, Francia di mercato [9] per decreto (100 per cento della mobilità interna entro il 2030) pri- 1 Carbone 1 Italia ma ancora di aver sovvertito l’attuale 1 Petrolio 1 Germania 1 Gas disincentivante mix incentrato sul carbo- 1 Francia 1 Biofuel ne (Figura 7). E anche qualora ci fosse la Emissioni CO2 (gCO2/km) 1 Rifiuti 140 volontà politica, ci vorrà comunque tem- 1 Nucleare po... Dunque, nella Terra di Mezzo, oggi 1 Idroelettrico tre auto elettriche su quattro è come se 1 Geotermico, Fotovoltaico, Eolico 120 viaggiassero con carbone nel serbatoio. Eppure, nel 2017, il 40 per cento dei 3,9% tre milioni di auto elettriche del mon- 100 do circolava proprio in Cina; e nel 2016, 19,3% il 99 per cento [10] dei quasi 350 mila autobus elettrici. Al di là della ogget- tiva insostenibilità locale dell’inquina- 2,9% 80 0,2% mento da traffico nelle sue megalopoli, 0,9% questo paradosso apparentemente in- 0,2% 60 comprensibile svela la strategia cinese 2,5% di sparigliare le carte sulla mobilità. Strategia dettata dalla incapacità di 70,1% 40 competere con l’industria occidentale e nippo-coreana nel powertrain termico tradizionale; e dalla volontà di punta- 20 re al controllo – diretto e indiretto – di metalli e terre rare [11]. Un paradosso in nella dimensione tempo. Tra le possibi- linea con la citata tesi di Baumann. li, due considerazioni sulla generazione 0 termoelettrica mi appaiono importan- 0 20 40 60 80 100 PRIME CONSIDERAZIONI ti. La prima riguarda l’ubicazione delle % veicoli elettrici su totale parco auto STRATEGICHE centrali. Nei Paesi come l’Italia in cui Dallo studio illustrato, tre conside- queste si trovano in aree poco densa- razioni a livello macro scaturiscono mente abitate, maggiore peso relativo immediate. La prima è che con le at- assumono i rischi da concentrazione di Norvegia [7] risultano assumere iniziative tuali tecnologie, gas naturale e rinno- inquinamento prodotto dalla propulsio- strategiche e industriali coerenti; e, ancor vabili sono intercambiabili nel favorire ne termica in ambiti urbani (spesso ag- più dell’Italia, anche Germania e Francia l’auto elettrica. gravata da endemica carenza di vento). (Figure 4 e 5) – nazioni che peraltro scon- La seconda è che altrettanto interes- Ciò che è invece meno influente in tano un diverso problema ambientale, sato e potente promotore dell’auto elet- Paesi nordici e ventosi (Germania, Paesi trica è e rimane – insieme all’industria Scandinavi), là dove le centrali termo- delle rinnovabili ma defilata nel suo cono d’ombra [12] – l’industria elettronu- “Interessato e potente cleare, già del resto convitato di pietra promotore dell’auto di tutte le strategie sul clima e l’energia. elettrica è e rimane, La terza è che un nuovo beneficiario insieme all’industria delle globale del cambiamento di paradig- rinnovabili ma defilata ma è l’industria mineraria delle terre rare, non a caso anch’essa oggetto di nel suo cono d’ombra, Nuova Energia // 5 - 2018 crescenti attenzioni governative, dalla l’industria elettronucleare, Cina agli USA [13]. già convitato di pietra Più articolata può essere la discus- di tutte le strategie sione a livello micro sulle disuniformità sul clima e l’energia...” delle variabili, nella dimensione spazio e
E se le terre rare fossero i nuovi petrodollari? / 45 tropartite il futuro della mobilità glo- bale alle strategie dei Paesi emergenti? Perché assoggettare quasi fatalistica- mente le traiettorie dell’automotive alle priorità della digitalizzazione? Nella lunga transizione dalla geo- politica degli idrocarburi a quella delle terre rare, dalla egemonia dell’indu- stria meccanica a quella [16] dell’ICT, rischiamo di consegnare fin troppo velocemente il comparto automotive al “sogno cinese” del XXI secolo che sovverte i consolidati paradigmi tec- nologici occidentali. Come altrimenti potrebbero oggi perfino un costruttore di aspirapolveri [17] o un costruttore di fucili [18] anche solo immaginare di proiettarsi nel mercato globale dell’auto? E come potrebbe un produttore di automobili, per quanto visionario, pat- tuire la costruzione di uno stabilimen- to di assemblaggio indipendente, sen- za legami con il territorio, senza part- ner locali – un’isola, insomma – come ha fatto Elon Musk nel luglio del 2018 con il sindaco di Shanghai? Paradossi dell’auto elettrica, agli antipodi del- la cultura e delle relazioni industriali. “Pechino ha completamente bypassato elettriche vengono indifferentemente l’accanimento tecnologico, al limite un secolo di tecnologia e tutto il suo ubicate in aree urbane, in quanto spes- dei parossismi del Dieselgate, cui si legato di know-how, competenze e co- so la rigidità del clima invernale ne giu- è spinta l’industria europea trainata noscenze, adottando prima degli altri stifica la declinazione nella versione a dalla Germania; e poi, altrettanto in- le nuove tecnologie. E ora si trova in recupero di calore per teleriscaldamen- volontariamente, l’attacco improvvido posizione di vantaggio” [19]. Purtroppo to [14]. Relativamente a questo aspetto la sferrato dall’industria statunitense ai anche la Germania, per il complesso Cina, promuovendo la mobilità elettrica propulsori a gasolio europei. Tra i due rapporto [20] di complementarità geo- urbana a prescindere, allevia un proble- litiganti, oggi il terzo gode. politico-industriali che – abbagliata da ma interno locale di concentrazioni in- Sono infatti le potenze industria- rutilanti prospettive mercantili – ha quinanti puntuali, ma aggrava – nell’at- li emergenti a cavalcare l’onda del da più di un decennio intrecciato con tuale scenario – quello globale di tutti. cambiamento di paradigma: ulteriore la Cina, si presta al gioco [21] sfruttan- La seconda riguarda opportunità e fattore di squilibrio proprio mentre si criticità che lo scambio rete-batterie profila [15] un conflitto globale tra Sta- (Vehicle-to-Grid) dei veicoli elettrici può ti Uniti e Cina per la leadership sulle “Nella lunga transizione comportare sotto il profilo sia tecnico sia nuove tecnologie e per il controllo del- dalla geopolitica degli economico all’impiego delle centrali ter- la economia del futuro. idrocarburi a quella delle moelettriche nelle ore di basso carico, in Ma l’auto elettrica è davvero così relazione a oneri di capacity payment pro- vantaggiosa sotto il profilo industria- terre rare, dall’egemonia spetticamente crescenti in uno scenario le? Lo è per noi europei, e in particolare dell’industria meccanica a a sempre più alta decarbonizzazione. per noi italiani? E lo è anche nell’am- quella dell’ICT, rischiamo bito della pervasività delle tecnologie di consegnare fin troppo NEL BREVE TERMINE: IC (basti pensare alla guida autonoma) velocemente il comparto Nuova Energia // 5 - 2018 NON SOLO AZZARDI, DAZI dalla cui espansione è destinata a es- automotive al sogno cinese E GUERRE COMMERCIALI sere assorbita, e nella cui sfera di attra- Alla svolta del comparto automo- zione, rispetto a quella della meccani- del XXI secolo che sovverte tive verso l’auto elettrica hanno og- ca, appare già quasi irreversibilmente i consolidati paradigmi gettivamente offerto il destro prima scivolare? Perché asservire senza con- tecnologici occidentali”
46 // L’inchiesta do sì l’effimero vantaggio competitivo simo livello dei brand italiani nel settore sto sia delle batterie sia complessivo del di immagine che vanta nella Terra di (basti pensare alle rosse Ducati e Ferrari, mezzo su strada, prospettica scarsità di Mezzo (lì dove automobile ancora si di- accoppiata unica al mondo) meriterebbe- materiali e terre rare, relativamente bre- ce benz: Mercedes sinonimo tout court!) ro invero di essere valorizzati e rilanciati ve vita media delle batterie) possano es- ma rischiando di sottovalutare in una se non nel lunghissimo, quanto meno sere sostanzialmente recuperati grazie visione miope l’insormontabile gap di- nel medio-lungo termine. al progresso tecnologico e alle economie mensionale con la Cina. L’opposto insomma, ma per sacro- di scala, va considerato che la doppia sante simmetriche ragioni, di quel che motorizzazione dell’auto ibrida tende a NEL MEDIO TERMINE: persegue il piano Made in China 2025 contenere gli aumenti delle emissioni di I NOSTRI GIOIELLI del presidente Xi Jinping. È oltretut- CO2 per km del veicolo, tanto più quanto E LA CATENA GLOBALE to innegabilmente alto il rischio che maggiormente i due propulsori funzio- DEL VALORE l’auto elettrica pura, il cui indotto è nano in modo alternativo tra loro: cioè Nel medio termine, anche a tutela più contenuto e la cui dipendenza da soprattutto in ciclo urbano. delle competenze più specialistiche e infrastrutture capital intensive è invece E dunque in un pianeta in cui la po- meno insidiabili [22], sarà strategico ap- altissima, impegni complessivamente polazione – già oggi per il 40 per cen- profondire e valorizzare tutti i possi- molto più capitale che lavoro. to concentrata [26] nelle città e che si bili benefici comparati dell’auto ibrida Con l’auto ibrida l’immobilizzazione prevede [27] possa esserlo nella misura nelle sue diverse declinazioni rispetto di capitale, essendo più diversificata, fin del 70 per cento nel 2050 – nelle a quella elettrica pura. Perché un veico- potrebbe produrre trend di crescita aree urbane non solo si sposterà con lo ibrido, ricco di componenti (cambio, del mercato meno accelerati e desta- modalità diversificate (dal privato al trasmissione, doppio powertrain, batte- bilizzanti. In una parola, più sosteni- pubblico al car-sharing), ma sarà a sua rie, eccetera) rispetto a quello elettrico bili: qualità contro quantità. E anche volta capillarmente raggiunta dal de- in termini indiretti (manutenzioni, livery. Questo implica un equilibrato riparazioni, recupero, reti logistiche e mix di fonti energetiche primarie che distributive) la motorizzazione ibrida – a prescindere da ogni radicalismo o “Non mi meraviglierei può meglio accompagnare la riconver- pregiudizio tecnologico – costituisce la che i diversi capitalismi sione, solo in Italia, di oltre cinquecen- più ragionevole garanzia di robustezza e la relativa finanza di tomila [24] posti di lavoro. Qualcuno in e resilienza dei diversi sistemi indu- riferimento, che già paiono Europa già ci sta pensando [25]. striali a lungo termine. posizionarsi e armarsi per una guerra industriale MOTORIZZAZIONE IBRIDA RIFLESSIONI planetaria, finiscano E SOSTENIBILITÀ PER IL LUNGO TERMINE Anche ammettendo che gli attuali Nel conflitto che si delinea tra tur- col privilegiare le tecnologie svantaggi competitivi dell’auto elettrica bofinanza alla ricerca di prodotti legge- dell’ibrido per le tutele in confronto alle auto tradizionali (mi- ri e bancabili a breve, e industria com- che può offrire sia ai nore autonomia di percorrenza, più lun- plessa con radici di lunga memoria nel vincenti che ai perdenti...” ghe durate di rifornimento, elevato co- territorio – conflitto dai forti connotati (scocca, ruote e pile, per dirla com’è) elettivamente stimola ricerca e innova- zione a tutto campo – dalla meccanica all’elettronica – e tesaurizza valore in- dustriale esclusivo (a più livelli, non so- lo PMI) che altrimenti andrebbe irrever- sibilmente perduto. Valore reale di oggi, la cui compensazione con ipotetiche future [23] new entry italiane nell’affol- lato iperaccessibile business dell’auto elettrica pura, sarà problematica. Non è infatti solo un problema di quantità: pensare di mantenere nel Nuova Energia // 5 - 2018 cambio di paradigma la qualità dell’at- tuale irripetibile apicale posizionamento dell’automotive italiano nella catena glo- bale del valore è arduo. I vantaggi com- petitivi e i conseguenti obiettivi dell’altis-
E se le terre rare fossero i nuovi petrodollari? / 47 anche simbolici – potrebbe risultare partecipazione del capitale quale fat- vincente una soluzione di compromes- tore di produzione è nel mondo da un so, in cui la motorizzazione ibrida nel- ventennio continuamente crescente le sue diverse declinazioni valorizzi la [28] , il combinato disposto tutto elettrico sua prerogativa di permettere insieme = tutto capitale rischia di divenire una una transizione “morbida” verso i nuo- esplosiva miscela socioeconomica. vi scenari oggi non ben prefigurabili, Sotto tutte le latitudini e sotto tutte le e di lasciare tutto il tempo necessario bandiere. per capire se l’auspicata circolarità E i leader più responsabili del piane- dell’economia – che non potrà essere ta – tanto solleciti a rispondere all’esi- totale – consentirà davvero di allestire genza di nuovi modelli di business – do- miliardi e miliardi di veicoli elettrici. vranno prima o poi porsi anche questo Personalmente non mi meraviglie- problema [29]. A scongiurare il rischio rei che i diversi capitalismi, e la re- che, prima dei paventati cambiamenti lativa finanza di riferimento, che già climatici, e a prescindere dai cigni neri paiono posizionarsi e armarsi per una positivi o negativi [30] che il futuro ci ri- guerra industriale planetaria, finisca- serverà, possano essere i cambiamenti no col privilegiare le tecnologie dell’i- sociali a sconvolgere l’esistenza delle brido per le tutele che può offrire sia ai prossime generazioni. Fortuna juvat au- vincenti che ai perdenti. Anche perché, daces: il caso – diceva Pasteur – favorisce in un comparto industriale in cui già la coloro che sono preparati. NOTE [1] Zygmunt Bauman, Retrotopia, Polity elettrica, L’Astrolabio, 13 luglio 2018 [21] Adriana Castagnoli, Per crescere Press, Cambridge, 2017 – Edizione [11] Riccardo Barlaam, La corsa della Cina ai Pechino chiama Berlino, Il Sole italiana Laterza, settembre 2017 minerali dell’Africa, 24 Ore, 24 novembre 2017 [2] Angelo Spena, Dr. Green e Mr. Brown. Il Sole 24 Ore, 16 febbraio 2018 [22] Valerio Castronovo, La I due volti dell’auto elettrica nella [12] Jack Farchy, Elena Mazneva, Russian metalmeccanica granaio d’Italia, Il lunga transizione, Atti IX Conferenza Nuclear Giant Joins Scramble to Supply Sole 24 Ore, 15 dicembre 2017 Nazionale sull’Efficienza Energetica, Electric-Car Boom, www.bloomberg. [23] The European House Ambrosetti, Roma, 27-28 novembre 2017 com, September 20, 2017 Enel X, Fondazione Centro [3] Maarten Messagie, LC Analysis of [13] Sissi Bellomo, Trump: USA più Studi Enel, Electrify 2030, the Climate Impact of Electric Vehicles, autonomi nei metalli per l’auto elettrica, Cernobbio, 7 settembre 2018 Transport & Environment, Merelbeke, Il Sole 24 Ore, 22 dicembre 2017 [24] Osservatorio MPI, Alcuni numeri Belgium, October 6, 2017 [14] Angelo Spena, Fondamenti di chiave sulla filiera auto in Italia nel [4] Troy R. Hawkins, Comparative energetica, Cedam, Padova, 1996 2018, Confartigianato Lombardia, Environmental LCA of Conventional and [15] Stefano Carrer, Il vero conflitto Monza, 31 agosto 2018 Electric Vehicles, Journal of Industrial strategico. L’America teme la corsa [25] Daniele Sparisci, Tanta voglia di ibrido. Ecology, Vol.17, February 2013 cinese verso il primato tecnologico, E un futuro con 4 assi, L’Economia, [5] Lorenzo Pisciarelli et Al, CO2 Depletion Il Sole 24 Ore, 6 luglio 2018 Corriere della Sera, 23 ottobre 2017 by Electrical Mobility with Respect to [16] Laura Serafini, Auto come gli smartphone, [26] Angelo Spena, Gestione Primary Energy Scenarios, 2017 vince chi controlla il software, Il del Territorio, Voce Enciclopedia [6] ABB Teams up with Northvolt on Sole 24 Ore, 9 novembre 2017 Treccani – XXI Secolo, Europe’s biggest battery plant, [17] Vincenzo Borgomeo, L’auto elettrica Istituto della Enciclopedia Reuters, September 26, 2017 che arriva dall’aspirapolvere, La Italiana, Roma, 2015 [7] Michele Pignatelli, Norvegia sempre Repubblica, 26 settembre 2017 [27] 2018 Revision of World Urbanization più green: elettriche oltre metà delle auto [18] Pierangelo Soldavini, Kalashnikov Prospects, United Nations, 2018 vendute, Il Sole 24 Ore, 5 gennaio 2018 lancia la sua auto elettrica: un [28] Marcel P. Timmer et Al, Slicing Up [8] AlixPartners, Emissioni: costruttori modello in stile sovietico contro Tesla, Global Value Chains, University auto alla rincorsa delle normative Il Sole 24 Ore, 24 agosto 2018 of Groningen, May, 2013 europee. Intanto l’elettrico decolla, Forum [19] Riccardo Barlaam, Svolta di Tesla [29] Barry Eichengreen, Se la prossima Nuova Energia // 5 - 2018 AutoMotive, Milano, ottobre 2017 in Cina, impianti da 500 mila auto, globalizzazione venisse guidata dalla [9] Silvia Bonaventura, L’auto elettrica Il Sole 24 Ore, 11 luglio 2018 Cina, Il Sole 24 Ore, 30 agosto 2018 decolla in Cina. Europa e USA indietro, [20] Angelo Spena, Europa versus [30] Nassim Nicholas Taleb, Il cigno nero. La Repubblica, 18 ottobre 2017 globalizzazione. Il calabrone non vola Come l’improbabile governa la nostra [10] Marco Cilione, Tutti i numeri dell’auto più, L’Astrolabio, 10 luglio 2012 vita, Il Saggiatore, Milano, 2014
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