Bollettino Astronomico 414 / 2017 - Osservatorio Galileo ...

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Bollettino Astronomico 414 / 2017 - Osservatorio Galileo ...
Bollettino Astronomico

     414 / 2017
Bollettino Astronomico 414 / 2017 - Osservatorio Galileo ...
Bollettino di informazione astronomica nr. 414/2017

                               OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO
                               G.Galilei 28019 SUNO (NO)

                               Tel. 032285210 / 335275538

                               www.osservatoriogalilei.com info@osservatoriogalilei.com
Mercoledì 2 Agosto 2017, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo mercoledì di ogni
mese, vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli,
osservazioni al telescopio . In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario.

La Luna, sarà in fase crescente con illuminazione del 78,7% e fase 0.79- sorge alle 16:52 e sarà visibile per tutta
la notte compromettendo le osservazioni di oggetti deboli del profondo cielo. Si potranno vedere le costellazioni
primaverili e buona parte delle estive. Il pianeta Giove sarà visibile dopo il tramonto nella costellazione della
Vergine. Saturno sorgerà poco dopo luna parte e osservabile per tutta la notte anche se basso sull’orizzonte.

CALENDARIO LUNARE DI AGOSTO

           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Bollettino di informazione astronomica nr. 414/2017

IL CIELO DEL 5 AGOSTO 2017 (a cura di Oreste Lesca)

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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RECENSIONI        (a cura di Silvano Minuto)

CARLO DI LEO
UNA DIMORA TRA LE STELLE
Passato, presente e futuro di laboratori e stazioni spaziali
IBM Ed. 2017
Formato 17x24 cm
Pag. 514 - € 27

                                            Nello spazio, l’uomo è ormai di casa. La Stazione Spaziale
                                            Internazionale, nata tra la cooperazione tra Usa, Russia, Europa,
                                            Giappone e Canada, rappresenta il primo insediamento stabile tra le
                                            stelle. Grande come un campo di calcio è la più complessa opera di
                                            ingegneria mai realizzata. Una vera “dimora spaziale” e soprattutto un
                                            laboratorio dove si lavora per studiare l’organismo umano, per
                                            produrre farmaci, leghe metalliche, cristalli semiconduttori e altri
                                            prodotti impossibili da realizzare sulla Terra. E’ una preziosa palestra
                                            per preparare l’uomo al grande balzo per Marte.
                                            Alle stazioni spaziali è dedicato questo lavoro di Di Leo (il quarto di
                                            una serie di altri libri voluminosi; il precedente era sulle sonde
                                            interplanetarie). Tutte le missioni spaziali svolte finora a bordo di
                                            laboratori e stazioni orbitanti vengono
                                                                                                                (segue)
                                            passate in rassegna dai primi progetti, passando attraverso i Saljut
                                            russi, lo Skylb americano, la Mir russa e fino all’attuale ISS, vengono
                                            descritte le missioni e le caratteristiche tecniche, con una ricca
documentazione di immagini B/N e (in appendice) anche a colori,
L’Autore, ingegnere e divulgatore di tematiche spaziali, non azzarda sguardi futuri laddove non vi sono certezze:
niente stazioni spaziali attorno a Luna o Marte, piuttosto che alberghi o colonie spaziali per migliaia di abitanti.
Il suo libro racconta, capitolo dopo capitolo, la storia di quanto già realizzato in 46 anni, da quando fu posto in
orbita dall’ex URSS il primo laboratorio Saljut-1 fino alle ultime Espedition sulla ISS, senza tralasciare la missione
Apollo-Sojuz del 1975, un piccolo laboratorio spaziale realizzato con la prima, unione tra una astronave
americana e una russa. Ma già anticipa la stazione spaziale made in China che tra qualche anno verrà assemblata
e completata in orbita terrestre.
Come tutti i lavori dell’Autore, anche questo ha il grande pregio di citare le fonti utilizzate, sia nel testo che nella
bibliografia finale. In definitiva, un libro che non può mancare nella biblioteca dell’appassionato e un ottimo
strumento per gli addetti ai lavori.

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Bollettino di informazione astronomica nr. 414/2017

QUADRANTI SOLARI           I quadranti solari di MONTBÉLIARD (2° Parte) - (a cura di Salvatore Trani)

I lettori si staranno senz’altro chiedendo per quale motivo, dopo circa 17 anni, ricordo quei rari, preziosi e
indimenticabili momenti. Lo scoprirete leggendo le brevi note che seguono.
Carpignano Sesia, località dove trascorro gran parte delle mie giornate, è gemellata con la francese Mathay,
cittadina della Franche-Comté, che per estensione e numero di abitanti è simile a Carpignano. Annualmente
avviene uno scambio di visite. Un anno vengono a trovarci i francesi, l’anno successivo, noi italiani, veniamo
ospitati a Mathay. In quei giorni ogni comitato organizza qualche manifestazione per intrattenere gli ospiti e
fargli conoscere un qualche aspetto della propria cultura.
Nel mese di maggio del 2015 abbiamo avuto il gradito compito di accompagnare gli amici francesi all’Expo. Nel
mese di dicembre del 2016 ci siamo recati noi a Mathay e il comitato di Mathay ha organizzato, per la sera di
venerdì 9 dicembre, la nostra visita ai mercatini di Natale di Montbéliard, distante pochi chilometri da Mathay
(fotografia n. 15). Le famiglie che ci ospitano e che, a nostra volta, ospitiamo sono sempre le stesse, per cui sono
nati legami di profonda amicizia. Noi ci scambiamo con Nelly e Roger Guisset. Roger, segretario del comitato, è
una persona molto affabile e disponibile, mentre Nelly è una splendida cuoca. Venerdì mattina, con una
temperatura sotto zero nonostante fosse una giornata assolata, Roger ha deciso di accompagnare me e Anna,
a visitare il parco di Montbéliard (fotografie n. 16, n. 17, n. 18)

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Bollettino di informazione astronomica nr. 414/2017

In occasione dell’eclissi di sole del 1999 la Francia ha stampato una cartolina (fotografia n. 19) ha emesso un
francobollo e a Montbéliard, nel parco, è stato eretto un monumento (fotografia n.20).

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Bollettino di informazione astronomica nr. 414/2017

Il monumento è composto da più parti. Una parte centrale, formata da quattro pilastri che svet-tano verso il
cielo, sui quali sono disposti quattro quadranti solari (fotografie n. 21, n, 22, n. 23, n. 24). Una seconda parte
consta di un mappamondo terrestre (fotografie n. 25 e n. 26). La terza parte è formata da una grande lastra
concava sulla quale è saldata la lemniscata dell’equazione del tempo e riporta la raffigurazione delle fasi
dell’eclissi totale di sole dell’11 agosto 1999 (fotografie n. 27, n. 28 e n. 29)..

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DIARIO ASTRONOMICO              (a cura di Silvano Minuto)

Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015

1934 e inizio 1935. In questo periodo viene osservata la Nova Herculis e un’eclissi parziale di Luna.

Parte 59

1934

25 Dicembre 1934. 18h - 18h 30m. Oss. della Nova Herculis. Fin dal principio dell’osservazione, sebbene il cielo
non sia molto scuro, è facilmente individuabile la Nova che è una delle stelle più brillanti della regione. Essa
trovasi presso a poco a mezza

                                                             e quindi non superiore a 2.7

                                                  *****
1935

2 Gennaio 1935. 18h 50m. La Nova mantiene il suo splendore che appare anzi leggermente maggiore di quello
notato il 25 Dicembre. All’ora dell’osservazione le stelle sono abbastanza basse sull’orizzonte ed evidente
l’effetto dell’assorbimento atmosferico che deve essere alquanto maggiore per la Nova, più bassa delle stelle di

15 Gennaio 1935. 18h 15m - 18h 25m. Cielo sereno. Oss. della Nova Herculis. La posizione piuttosto bassa e
l’illuminazione del cielo anche per la presenza della Luna, rendono difficile una stima esatta del suo splendore.
Tuttavia la stella continua ad essere ben visibile ad occhio nudo. Essa va diminuendo di splendore, ma assai
lentamente. Assai sensibil

19 Gennaio 1935. Eclissi parziale di Luna.
Grandezza 1.355; fase massima a 16h 47m; fine della totalità a 17h 31m; dell’ombra a 18h 41m; della penombra
a 19h 55m.
Il cielo è in massima parte sereno, ma le nubi che non mancano soprattutto in prossimità dell’orizzonte, sono
sufficienti a impedire l’osservazione della prima parte del fenomeno. La Luna non compare infatti che dopo 17h
55m. A 17h 58m essa presenta già una larga falce luminosa, e il suo aspetto non è molto dissimile da quello della
Luna falciata. La parte oscura è abbastanza distintamente visibile, con tinta leggermente rossastra. A 18h 8m
l’aspetto è analogo, ma la parte illuminata è assai più estesa e non può più dare ad un occhio esercitato l’illusione
di una fase lunare. Anche il seguito del fenomeno non presenta ad occhio nudo particolarità degne di rilievo. A
18h 15m la parte eclissata è sempre distintamente visibile, ma a 18h 20m è oscura e visibile solo con difficoltà.
(Firenze).

11 Febbraio 1935. 2h circa.
sembra sempre un po’ superiore, e la differenza potrebbe essere più sensibile se le due stelle fossero ad uguale
altezza sull’orizzonte.

19 Febbraio 1935. 4h - 4h 15m.
ma sempre assai meglio di e Ercole (3.79). Il chiaro di Luna disturba l’osservazione.

24 Febbraio 1935. 2h 25m - 2h 35m. Il chiaro di Luna disturba meno del 19, ma il cielo è un po’ nuvoloso. Si
confermano le osservazioni del 19. La stella può stimarsi di gr. 3.2 o 3.3.

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INQUINAMENTO LUMINOSO                  - (a cura di silvano Minuto)

CI RUBANO LE STELLE? LA VIA LATTEA È INVISIBILE AD UN TERZO DELL’UMANITÀ
A causa dell’inquinamento luminoso, più di un terzo della popolazione mondiale non riesce più a osservare la
Via Lattea, e in alcuni casi deve spostarsi per centinaia di chilometri prima di potere raggiungere un punto in
cui è nuovamente visibile. La scia luminosa che attraversa diagonalmente la sfera celeste – la parte di cielo
visibile di notte – accompagna da sempre la vita dell’uomo, è stata fonte di ispirazione per innumerevoli opere
letterarie e scientifiche, ha stimolato la curiosità dei primi studiosi dello Spazio e ancora oggi affascina per la
sua complessità. Per questo, secondo gli astronomi e gli astrofili, l’impossibilità di vedere la Via Lattea a occhio
nudo è una grave perdita per tutti, e potrebbe incidere sul modo stesso in cui percepiamo la nostra civiltà.

Via Lattea
La Via Lattea è la galassia in cui si trova il nostro Sistema solare e, secondo gli studi più condivisi, ha una forma
a spirale barrata: ha quindi un nucleo attraversato da una sorta di barra, alle cui estremità iniziano i bracci della
spirale. Quella che vediamo dalla Terra è una parte della galassia e comprende stelle, nebulose e polveri
interstellari. Il centro della Via Lattea non è visibile dalla Terra perché oscurato da uno strato di polveri molto
dense proprio nella sua direzione.

Abbiamo cercato di illustrare questi concetti in tutti i modi possibili ma evidentemente non siamo stati troppo
convincenti.
Provate ad andare a vedere cosa scrivono sul numero di luglio 2017 su Nuovo Orione a pagina 20, trattando
degli astri più colorati del cielo estivo.

La Via Lattea, come la verdeggiante chioma di un albero in piena fioritura riempie il cielo stellato di un numero
straordinario di astri colorati in qualunque direzione si osservi, i suoi rami si rivelano un soffitto ricolmo di
frutti colorati, con cui poter deliziare i nostri occhi delle loro infinite sfumature .

Purtroppo non è così, forse era meglio dire: una volta chi osservava la Via Lattea poteva raccontare …

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ASTRONAUTICA          (a cura di Silvano Minuto)

IL NUOVO SATELLITE "MAYAK" POTREBBE ILLUMINARE IL CIELO

Il primo satellite Russo finanziato da privati, Mayak (russo per "faro di luce"), promette di essere "l'oggetto più
brillante nel cielo notturno vicino alla Luna".

                                 Rappresentazione artistica del satellite MAYAK

Lanciato da una Soyuz-2 dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan il 14 luglio alle 6:36 UT.

Con Mayak sono stati lanciati altri 71 satelliti di piccole dimensioni..

Mayak è il primo satellite russo costruito intorno a un corpo standard di cubetti di 3U di 34 × 10 × 10 cm, Mayak
è stato progettato dagli studenti di ingegneria presso la Polytechnic University di Mosca. Il satellite verificherà
un sistema di frenatura aerodinamico senza utilizzare un motore e dotato di riflettori per fornire dati sulla
visibilità e la distanza del satellite.

A tal fine, il satellite è impostato per distribuire un grande riflettore a forma di tetraedro. Ogni volto triangolare
è di 4 m² (43 ft²) nell'area e deve essere facilmente visibile dal suolo. Infatti, la squadra afferma, Mayak
potrebbe essere quasi brillante come la Luna piena. Mayak potrebbe essere visibile sia al crepuscolo sia
durante i passaggi diurni.

Sembra che il lancio e le operazioni successive siano riuscite. Non è ancora chiaro se Mayak ha disteso
correttamente il suo riflettore.

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        Rappresentazione di un artista della fase superiore del Fregat che distribuisce i cubetti in orbita.

I responsabili del progetto sostengono che un satellite brillante potrebbe essere un ottimo modo per far
guardare dal pubblico il cielo notturno. Per fortuna la sua durata dovrebbe essere breve.

Se è così luminoso, Mayak potrebbe superare la luminosità della famosa prima generazione di satelliti Iridium,
che risplendono regolarmente fino a magnitudo -8.

"Un cielo letteralmente pieno di grandi quantità di questi oggetti non sarebbe una grande idea, perché
interferirebbe con l'integrità del cielo notturno".

Di idee balzane come questa se ne sentono tante. Un avviatore giapponese chiamato Star-ALE, ad esempio,
vuole creare docce meteorite artificiali per i clienti a partire dal 2020. Infatti, le idee per la pubblicità nello
spazio risalgono agli anni 80, anche se per fortuna non abbiamo McDonald's o Pepsi che stanno attraversando
il cielo notturno. In realtà la NASA e la US Air Force avevano studiato l’idea di utilizzare grandi riflettori collocati
nello spazio per bandire la notte durante la guerra del Vietnam, anche se il progetto non è mai andato in porto.

            Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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STELLARIUM SCRIPTING            (a cura di Roberto Brisig )

                                                          Terzo appuntamento di una serie di articoli, iniziata con
                                                          il bollettino 407/2017 dedicati alla programmazione
                                                          degli scripts di Stellarium dove si cercherà di illustrare
                                                          alcune peculiarità e possibilità del programma
                                                          cercando di ovviare alla scarsa documentazione di
                                                          Stellarium sull’argomento limitandosi a mettere a
                                                          disposizione semplicemente il repertorio dei comandi
                                                          senza alcuna descrizione specifica.

                                                          Introduzione
                                                             Il noto programma di simulazione astronomica
                                                             Stellarium può essere pilotato, oltre che dai comandi
                                                             del mouse con le icone del display e dai numerosi
                                                             comandi da tastiera (ricordiamo che sono elencati nella
                                                             finestra di aiuto, richiamabile con F1) anche con dei
                                                             programmi editabili in un file detto Script.
                                                             Questi script contengono una sequenza di istruzioni
                                                             che permette a Stellarium di presentare in modo
                                                             automatico qualsiasi situazione astronomica, senza
alcuna necessità di digitare alcunchè sulla tastiera o usare il mouse, così da poter replicare a volontà le
presentazioni con essi preparati.
Gli script sono dei file di testo scritti secondo il linguaggio ECMAscript (noto anche come JavaScript) che dà al
programmatore l’accesso a tutte le peculiarità di questo linguaggio quali istruzioni condizionali, cicli, variabili,
manipolazione di stringhe, ecc.
L’interazione con Stellarium è data mediante l’uso di una collezione di istruzioni specifiche che permettono di
effettuare ogni e qualsiasi azione del programma. Il repertorio completo di queste istruzioni è disponibile
all’indirizzo www.stellarium.org/doc/0.15.0/scripting.html

Stellarium è liberamente scaricabile alla pagina: http://www.stellarium.org/it/ ed è disponibile per le
piattaforme Windows, MacOS e Linux.

In questo capitolo vengono elencati i comandi principali contenuti nella classe ScreenImageMgr relativi alla
gestione di immagini (diapositive).
Questi comandi sono tutti preceduti dalla parola chiave ScreenImageMgr.
Il repertorio completo di queste istruzioni è disponibile all’indirizzo:
www.stellarium.org/doc/0.15.0/scripting.html

Le immagini devono essere nel formato grafico .png ed essere memorizzate nella stessa directory script dove
sono memorizzati i file di script stessi
Nei comandi dove sarà necessario, le immagini sono identificate con una stringa univoca Id .

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Bollettino di informazione astronomica nr. 414/2017

Preparazione e memorizzazione di una immagine
createScreenImage(id, filename, x, y, scala, vis, alpha, fade)

Id                stringa che identifica l’immagine

filename nome completo del file immagine (in formato png)

x                 distanza in pixel del lato sinistro dell’immagine dal bordo sinistro dello schermo

y                 distanza in pixel del lato superiore dell’immagine dal bordo superiore dello schermo

scala             fattore di riduzione dell’immagine ( 1 = originale, 0.5 = 50%) rispetto all’originale

vis               stato iniziale di visibilità dell’immagine (true = immediata, false = nascosta)

alpha             stato iniziale di opacità dell’immagine (0.0 = trasparente, 1.0=opaca)

fade              tempo impiegato per l’apparizione dell’immagine (fading) in secondi

Esempio

    ScreenImageMgr.create ScreenImage(“GG”, “Galileo.png”, 500, 600, 0.6, false,
    0.5, 1.0);
    ScreenImageMgr.showImage(“GG”, true);

Nell’esempio si prepara in memoria l’immagine Galileo.png assegnandogli l’identificatore GG, posizionando l’angolo in
alto a sinistra dell’immagine a 500 pixel dalla sinistra dello schermo e a 600 pixel dall’alto.
Inoltre si applica un fattore di riduzione dell’immagine al 60%, non viene immediatamente mostrata, sarà semitrasparente
e verrà mostrata nel tempo di un secondo.
L’istruzione successiva mostrerà l’immagine identificata con GG con i parametri preparati in precedenza.

Questo metodo permette di preparare in memoria più immagini contemporaneamente senza necessariamente visualizzarle
e attivarle in seguito con il comando showImage qui di seguito descritto.

Attivazione/disattivazione di una immagine
showImage(Id, vis)

Id è, per questo e per tutti I comandi successivi, l’identificativo dell’immagine da trattare, creata con il comando
createScreenImage.

vis assume il valore true per la visualizzazione e false per la sua cancellazione dal display.

Modifica del fattore di riduzione
setImageScale(Id, scala)

scala è il fattore di riduzione dell’immagine Id ( 1 = originale, 0.5 = 50%)

Con questo comando si cambia la grandezza di rappresentazione dell’immagine, quando essa à visibile, rispetto alla sua
dimensione originale.

Modifica della opacità (trasparenza) dell’immagine
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setImageAlpha(Id, alpha)

alpha è il valore di trasparenza dell’immagine Id, quando essa è visibile.
Assume i valori da 0.0 (trasparente) a 1.0 (completamente opaca)

Modifica della posizione assoluta dell’immagine
setImageXY(Id, x, y, dur)

L’immagine Id viene spostata alle nuove coordinate x e y dello schermo (in pixel)

dur è la durata dello spostamento alla nuova posizione, espressa in secondi

Modifica della posizione dell’immagine (offset)
addImageXY(Id, x, y, dur)

L’immagine Id viene spostata aggiungendo x e y alle sue coordinate correnti dello schermo (in pixel)

dur è la durata dello spostamento alla nuova posizione, espressa in secondi

Cancellazione di una immagine
deleteImage(Id)

L’immagine identificata con Id è eliminata
Cancellazione di tutte le immagini
deleteAllImages()

Con questo comando si eliminano tutte le immagini presenti sul display

Esempi di opacità           (parametro alpha dei comandi createScreenImage o setImage Alpha)

         alpha = 0.3                              alpha = 0.5                          alpha = 1.0

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SOLE   Il sole di Luglio (a cura di Giuseppe Bianchi)

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SOLE    Il sole di Luglio
OSSERVATORIO DEL RIGHI, ECCO LA FOTO DI UNA MACCHIA SOLARE

14.07.2017

Genova - L’Osservatorio Astronomico del Righi a Genova ha scattato un’immagine del sole con in evidenza (in
alto a sinistra) «la macchia n. 2665, responsabile della tempesta magnetica, per fortuna di moderata intensità,
che sta colpendo in queste ore il nostro pianeta causando aurore boreali visibili anche dalle latitudini della Nuova
Zelanda». L’immagine è stata ripresa oggi alle ore 12.26, da Marina Costa dell’Osservatorio Astronomico del
Righi tramite il telescopio Nexstar 11 dell’Osservatorio e una camera ASI 120MM, elaborazione Avistacks.

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EVENTI DI AGOSTO        (a cura di A.P.A.N.)
9 Agosto h. 21:00 – Biblioteca di Druogno VB “La valle del tempio dipinto” a cura di Gim Bonzani – Gnomonica
10 Agosto h. 21:00 – Trontano VB “Calici sotto le Stelle” - Osservazioni pubbiche
17 Agosto h. 21:00 – Biblioteca di Druogno VB “La Notte della Luna” a cura di Corrado Pidò – Astronautica
23 Agosto h. 21:00 – Biblioteca di Druogno VB “Galileo Galilei” – comp. Stranagente e Domus Brass Quintet

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ARCHIVIO STORICO (a cura di A.P.A.N.)

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ASTROFOTOGRAFIA            IC 1396 e VdB 142 - Elephant Trunk Nebula. (a cura di Alessandro Segantin)

- Somma di 16 pose da 6 minuti a 800 ISO + 5 dark + 25 bias + 25 flats.
- Ripreso con Canon Eos 40D Full Spectrum su Rifrattore APO 80/480 FPL53 e riduttore/spianatore 0.8 X su
  Skywatcher N-Eq6 Pro
- Guidate con QHYL-II su mini telescopio Tecnosky SharpGuide
- Elaborazione finale: PixInsight 1.8 Core Ripley

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FLY ME TO THE MOON             Il cratere " Theon Senior ", (a cura di Davide Crespi)

Nella regione ad est del cratere Ptolemaeus possiamo osservare il cratere "Theon Senior", una formazione
circolare molto scura di 19Km a forma di conca che costituisce un'interessante coppia con Theon Junior. Sui
versanti scoscesi si trova Theon Senior A a nord. Le pareti sono molto elevate e il fondo è arrotondato. La sua
formazione risale al periodo Eratosteniano (da -3.2 miliardi di anni a -1.1 miliardi di anni). Il periodo migliore per
la sua osservazione è 6 giorni dopo la Luna nuova oppure 5 giorni dopo la Luna piena.

                                                                                                             (segue)

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Alcuni dati:
Longitudine: 15.419° East
Latitudine: 0.814° South
Faccia: Nearside
Quadrante: Sud-Est

Area: Regione ad Est del cratere Ptolemaeus
Origine del nome:
Dettagli: Teone di Smirne
Matematico e filosofo greco del 1° secolo d.C. nato in Grecia
Fatti notevoli: Autore di una critica delle opere di Platone e un'opera di matematica.
Autore del nome sconosciuto
Nelle foto una ripresa di Lunar Orbiter 4 dei crateri "Theon Senior" in alto e “Theon Junior” in basso e una
scultura Teone di Smirne custodita ai Musei Capitolini. Lo strumento minimo per poter osservare questa
formazione è un rifrattore da 100mm.

Hanno collaborato: Silvano Minuto, Roberto Brisig, Corrado Pidò, Davide Crespi, Vittorio Sacco, Salvatore Trani
                  Oreste Lesca, Giuseppe Bianchi, Alessandro Segantin

Immagine di copertina : IC 1396 e VdB 142 - Elephant Trunk Nebula. (Alessandro Segantin)

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                   www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it

                           APAN - Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus
                                       C.F. osservatorio 00437210032
                                      Casella sostegno del volontariato.

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