Assemblea di Istituto 24/01/2022 - Liceo Scientifico e Linguistico "A. Vallone" Classi Quinte
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Le onde, la luce, i quanti SEZIONE TEORICA SEZIONE SPERIMENTALE 1. Le onde armoniche 1. La diffrazione nell’ondoscopio 2. L’equazione d’onda 2. L’interferenza nell’ondoscopio 3. L’equazione di Schrodinger 3. L’esperimento della singola fenditura 4. Gli stati stazionari 4. L’esperimento di Young 5. Gli effetti quantistici principali 5. Gli spettri atomici con lo spettrometro 6. Le righe di assorbimento nello spettro solare
LE ONDE Le onde meccaniche sono il trasporto di energia e quantità di moto, senza movimento di materia (es. le onde sonore, le onde sull’acqua, le onde luminose. La difficoltà di visualizzare un’onda che si sposta nello spazio ha portato i fisici a descriverla in termine di un’unica quantità scalare chiamata ‘fase’ che coniuga andamento spaziale e temporale per un onda armonica. Le onde più studiate si chiamano onde armoniche perché il loro andamento nel tempo e nello spazio segue l’andamento della posizione di un oscillatore armonico. Se questi comunicasse la propria energia sull’acqua produrrebbe onde armoniche, cosi come vedremo nell’ondoscopio. y= A cos( ϕ ) ϕ =k x− ω t y= A cos(k x− ω t ) 2π 2π k= ω= λ T Periodicità spaziale Periodicità temporale
LE ONDE PIANE Le onde si muovono in genere in direzione varia rispetto all’osservatore. Per questa ragione si introduce una quantità vettoriale k che rappresenta Il vettore di propagazione. Si definisce ‘fronte d’onda’ l’insieme dei punti aventi la stessa fase quindi I fronti d’onda sono definiti dall’equazione ⃗ k ⃗r − ω t=costante ⃗k ⃗r − ω t=ϕ 0 Al variare del tempo il fronte si modifica però se fissiamo il tempo t0 ad un certo istante possiamo cercare di capire la forma del fronte d’onda dell’espressione che abbiamo Scritto e che è riportata sui libri di testo. ⃗k ⃗r − ω t 0 = ϕ0 ⃗k ⃗r = ϕ 0 + ω t 0 ⃗k ⃗r =Γ 0 k x x p + k y y p +k z z p −Γ0 =0 a x +b y+c z−d=0 Equazione del piano in 3 dimensioni t
ONDE PIANE E ONDE SFERICHE Ancora più in generale, l’ampiezza di un onda può essere descritta in termini di quantità complessa (numero complesso) usando la formula di de Moivre e la funzione esponenziale complessa. Questo risulta fondamentale in M.Q. dove Le funzioni d’onda sono a valori complessi. Quindi sfruttando conoscenze minime sui numeri complessi... iϕ iϕ z=a+ib=|z|(cos ϕ +i sin ϕ )=|z|e cos ϕ +i sin ϕ =e Quindi nel formalismo complesso La formula di introducendo la fase di un onda, l’onda Eulero si dimostra piana assume la forma con le derivate e il polinomio di i( ⃗k ⃗r − ω t) Taylor (dim) z= A e Questa espressione come vedremo è fondamentale per capire gli stati stazionari. Per le onde di tipo sferico, l’espressione è lievemente differente: i( ⃗ k ⃗r − ω t ) e z= A r
L’IMPORTANZA TEORICA DELLE ONDE PIANE Fourier intuì che i fenomeni ondulatori complessi potevano essere decomposti in una somma, anche infinita di onde piane. Il contesto allora era quello della propagazione del calore. A quei tempi si immaginavano gli atomi legati da tante piccole molle che consentivano loro di oscillare intorno ad una posizione di equilibrio. Fourier capì che l’equazione delle onde armoniche poteva fungere da modello Di base per il calore… con qualche complicazione che ora vedremo si può arrivare ad alcuni dei postulati della M.Q. Fourier dimostra matematicamente che qualsiasi funzione periodica può essere espressa come somma di termini armonici usando la formula di Eulero. In formula: La questione è alla base di molti dei progressi tecnologici cui abbiamo assistito ma anche della teoria della M.Q. per cui ogni fenomeno ha natura ondulatoria.
L’IMPORTANZA TEORICA DELLE ONDE PIANE Nel video viene rimarcato che per un segnale non periodico, si potrebbe immaginare uno sviluppo di Fourier di infiniti temini. Nella M.Q. le onde di materia sono decomposte in infiniti temini in una formulazione che utilizza gli integrali in quanto le quantità fisiche variano con continuità e non procedono per incrementi armonici multipli di una frequenza fondamentale. Così facendo è possibile descrivere simultaneamente l’onda di materia - nello spazio e nel tempo, oppure - nelle componenti di frequenza e nel tempo. Da questa doppia descrizione nascono le questioni connesse al ‘principio di indeterminazione’ Ma procediamo per gradi.
L’IMPORTANZA TEORICA DELLE ONDE PIANE De Broglie nella sua tesi di dottorato postula che ad un oggetto di massa M che viaggia con velocità V possa essere associata un onda di materia avente lunghezza d’onda: h ⃗p Quantità di moto λ= ⃗k Vettore d’onda mv 2 π mv ⃗k= 2 π ⃗p = ⃗p k= h C. di Plank 2π h h ℏ ℏ= ‘tagliata’ k= 2π λ Quindi l’espressione di onda piana con un determinato k esprime lo stato di un punto materiale o particella di massa m con una ben definita quantità di moto i( ⃗k ⃗r − ω t) ⃗p Ψ (⃗r , t)= A e Ψ (⃗r , t)= A e i( ℏ ⃗r − ω t) Einstein nello studio dell’effetto fotoelettrico aveva determinato che la relazione tra frequenza, pulsazione ed energia per un fotone e data da ω E=h ν =h =ℏ ω 2π Quindi in definitiva una particella avente quantità di moto i ben definitita p ed energia E è descritta dalla funzione d’onda: ℏ (⃗p ⃗r − E t) Che come visto è un’onda piana. Ψ (⃗r , t)= A e
L’IMPORTANZA TEORICA DELLE ONDE PIANE Quindi è la volta di Schrodinger che ‘alza il tiro’ e vuole un’equazione che descriva tutte le particelle in modo ondulatorio anche quando sono sottoposte all’azione di una forza (es. elettrica). Il suo obbiettivo è capire perché gli elettroni in un atomo non precipitano sul nucleo irradiando energia sotto forma di onda, vuole capire ciò che poi fu chiamato il concetto di stato energetico stazionario. fonte Stato stazionario o ‘orbitale’
L’IMPORTANZA TEORICA DELLE ONDE PIANE Possiamo isolare la parte temporale oscillante dalla parte che dipende da r nell’onda armonica. Quindi calcolare La derivata rispetto al tempo e sostituirla nell’eq. Di Schrodinger genrale, quello che si ricava è l’equazione degli stati stazionari ovvero, onde stazionarie tridimensionali descritte da particelle come gli elettroni, che rimangono ‘confinati’ nel loro moto oscillatorio nelle vicinanze del nucleo. fonte n.1 fonte n.2 Stato stazionario o ‘orbitale’ i − ℏ Et ϕ (t)= A e Stato stazionario o ‘orbitale’
LE SOLUZIONI STAZIONARIE PER GLI ATOMI IDROGENOIDI Risolvendo l’equazione degli stati stazionari per un potenziale di tipo coulombiano, si trovano le soluzioni che danno origine agli orbitali atomici e alle regole ‘aufbau’ studiate in chimica. 1 Ze U ( x)= 4 π ϵ0 r Le funzioni matematiche che descrivono La soluzione dell’equazione stazionaria Di S. sono - I polinomi di Laguerre - le armoniche sferiche
LE SOLUZIONI STAZIONARIE PER GLI ATOMI IDROGENOIDI Risolvendo l’equazione degli stati stazionari per un potenziale di tipo coulombiano, si trovano le soluzioni che danno origine agli orbitali atomici e alle regole ‘aufbau’ studiate in chimica.
FUNZIONI D’ONDA E SPETTRI ATOMICI Nei corsi di chimica viene studiato che durante un saggio alla fiamma, l’energia in eccesso fornita agli atomi della sostanza causa una modifica degli stati stazionari. Quando l’atomo si libera di questo eccesso di energia emette una luce caratteristica la cui distribuzione in frequenza è tipica di quella specie chimica, emette cioé Un proprio spettro di radiazione. Il modello dell’atomo di idrogeno visto prima consente di calcolare la serie di righe spettrali nota coma serie di Balmer. La M.Q. quindi spiega perché gli atomi ci appaiono stabili e come vengono generati gli spettri. Questo è uno di traguardi fondamentali della teoria. L’intesità della riga spettrale è proporzionale alla probabilità di decadimento energetico. La frequenza emessa è proporzionale tramite h alla differenza di energia dei livelli atomici.
Esperimento 1 ripetiamo osserviamo gli spettri di emissione di alcune sostanze
Spettri delle stelle e loro classificazione VEGA SOLE Betelgeuse ε Reticuli fonte
IL DIGRAMMA H-R Magnitudine assoluta (asse Y) Il diagramma Hertzsprung-Russell, in genere abbreviato in diagramma H-R (dal nome dei due astronomi, Ejnar Hertzsprung e Henry Norris Russell, che verso il 1910 lo idearono indipendentemente) è uno "strumento" teorico che mette in relazione la temperatura efficace (riportata in ascissa) e la luminosità (riportata in ordinata) delle stelle. Nel diagramma la temperatura efficace Te aumenta spostandosi verso sinistra lungo l'ascissa mentre la luminosità cresce salendo lungo l'ordinata. Le due grandezze sono quantità fisiche che dipendono strettamente dalle caratteristiche intrinseche della stella (massa, età e composizione chimica), non sono misurabili direttamente dall'osservatore, ma possono essere derivate attraverso modelli fisici. Indice di Colore (asse X) Fonte Wikipedia
Esperimento 2 Spettro di assorbimento nella radiazione solare. Video spettro solare
Esperimento 3 Effetti della misurazione su un sistema quantistico: il principio di indeterminazione
LE ONDE, LA DIFFRAZIONE E IL PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE Simul 1 Simul 2 y Velocità luce c Δ py Fascio laser Ipotesi prevista dall’ottica geometrica x Fenditura Δ y=D Misurazione della posizione Rispetto all’asse y Schermo λ ν =c 1.22 h ν c E=h ν Δ p y = p sin θ= p 1.22 λ = D Δy c ν E hν Δ p Δ y=1.22 h p= = c c Δ p Δ y>h Principio di indeterminazione !!! In meccanica quantistica il processo di misurazione perturba profondamente il fenomeno, se aumentiamo la precisione sulla posizione del fascio laser, diminuendo D, crescerà l’indeterminazione sulla direzione della luce dopo la fenditura.
Esperimento 4 Effetti della misurazione su un sistema quantistico: il dualismo onda corpuscolo e l’esperimento di Young
Esperimento di Young Era stato verificato che nell’effetto fotoelettrico e nell’effetto Compton la luce esibisce un comportamento particellare. Tuttavia se tentiamo di capire da quale fenditura passa il corpuscolo ‘fotone’, si manifesta la sua natura ondulatoria e non riusciamo a rilevare la sua natura corpuscolare. Queste verifiche sono state fatte anche con elettroni o ioni atomici ed hanno confermato che in M.Q. il comportamento degli oggetti è assimilabile ad un dualismo che si manifesta nella sua forma ondulatoria o particellare, a seconda del contesto, dell’esperimento e del metodo di misurazione. Ipotesi prevista y dall’ottica geometrica Velocità luce c x Fascio laser Doppia Fenditura Schermo Pattern di interferenza Fonte Simulatore Single photon experiment Interferenza elettroni
Domande finali In M.Q. può sussistere il concetto di traiettoria? Un fascio laser passa da una fenditura di raggio A) No prevale sempre il comportamento ondulatorio 0.005mm. La sua lunghezza d’onda è 500nm connesso alla probabilità. (verde). Quando sarà amplio il primo massimo di B) Si è come nella meccanica classsica. diffrazione? C) Prevale il comportamento ondulatorio se il sistema di misura ha perturba il fenomeno ma in A) Circa 34° alcuni contesti si riesce ad osservare una traiettoria. B) Circa 0,61 rad D) La traiettoria resta definita se la formula di de C) Le informazioni sono incomplete è necessaria la Broglie restituisce lunghezze d’onda più piccole distanza della fenditura dallo schermo. delle dimensioni fisiche dell’oggetto. E) Nessuna delle precedenti è vera Risposte esatte C e D Risposte esatte A, B Un elettrone si muove a 1m/s. Quale sarà la sua Lo spettro del sole è caratterizzato lunghezza d’onda? A) Da una distribuzione uniforme di colori come si A) Circa 1mm. vede nel fenomeno dell’arcobaleno o usando un B) La domanda è priva di senso l’elettrone è un prisma. corpuscolo assimilabile ad un punto materiale. B) Da una serie ordinata di colori, ben definiti detti C) Circa 10^-34 colore dell’iride con cambiamenti netti di colore D) Circa 10^-31 facilmente individuabili. E) Nessuna delle precedenti è vera C) Lo spettro solare appare come una variazione continua di colore che vira dal rosso al violetto, ma Risposta esatta A con alcuni strumenti è possibile rilevare che alcune lunghezze d’onda mancano perché sono assorbite Nel principio di indeterminazione è contenuto un dagli atomi disposti sul tragitto della luce solare. elemento ineliminabile della M.Q. D) Nessuna delle precedenti è vera A) Il sistema di misura interagendo con il fenomeno Risposte esatte C non ci consente di elevare a piacimento la precisione delle nostre misurazioni. B) L’energia è data dalla formula E=h f C) L’energia è data dalla formula E=m c^2 D) Il principio è frutto del dualismo onda corpuscolo E) Nessuna delle precedenti è vera Risposta esatta A, parzialmente vera B con qualche precisazione.
Puoi anche leggere