Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2021 - Scuole San Benedetto
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Non aspettiamo tempi migliori e godiamo la ricchezza del presente. Editoriale alcune proposte allettanti affinché sia lui a prendere la decisione di rima- nere presso di lei. Calipso promette “Noi vogliamo insegnare ad Ulisse l’immortalità, l’assenza di ai nostri allievi a guardare qualsiasi dolore - dolore e sofferenza la realtà tutta, anche che invece lo aspetterebbero qualo- ra decidesse di riprendere il viaggio il dolore, con questa - e la sua bellezza divina, contro la profondità, stima e quale la bellezza umana della mo- desiderio e un grande glie Penelope non può competere in testo come l’Odissea ci nulla. Ma Ulisse rifiuta e decide di aiuta a farlo”. tornare a casa sua. Quello di tor- nare è un desiderio che non può far morire, l’eroe greco non può non Se penso, infatti, a tanti momenti assecondare il ritorno a ciò che lo ha della vita della scuola di questo ulti- fatto nascere, al suo destino. E se mo anno non posso non sorprender- per fare questo ci sarà da soffrire, mi come questa fecondità sia potuta «Questo il desio, che mi tormenta soffrirà. Più grande è il destino che accadere, attraverso una creatività sempre, / veder quel giorno al fin, lo aspetta. nuova, una intelligente operosità che alle dilette / piagge del mio na- che ha visto come protagonisti tal mi riconduca. / Che se alcun me Questi versi dell’Odissea sono un piccoli e grandi. Il presente numero percoterà de’ Numi / per le fosche passaggio importante nel cammino di Scuolaviva vuole essere un rac- onde, io soffrirò, chiudendo / forte che facciamo con i nostri ragazzi e conto di alcune di queste esperien- contra i disastri anima in petto. / rileggendoli quest’anno non abbia- ze. Mi piace ricordare anche l’incon- Molti sovr’esso il mar, molti fra l’ar- mo potuto non soffermarci su di essi tro di aggiornamento svolto nel mese mi / già ne sostenni; e sosterronne cogliendone tutta la loro attualità. di agosto dai docenti della scuola ancora». (Odissea, libro V, vv. 282- Noi vogliamo insegnare ai nostri media in cui è stata invitata Maria 289, traduzione I. Pindemonte) allievi a guardare la realtà tutta, Grazia Fertoli, rettore della fonda- anche il dolore, con questa pro- zione Mandelli Rodari di Milano. In Sono queste le ultime parole che fondità, stima e desiderio e un gran- un passaggio del suo intervento ci Ulisse rivolge a Calipso nel quin- de testo come l’Odissea ci aiuta a ha ricordato che la ragione dell’esi- to libro dell’Odissea, poema letto farlo. Ulisse, infatti, con forza ci fa stenza di una scuola come la nostra ogni anno dagli allievi di terza media capire che a quell’immortalità si può è che “assicura con forza che ac- durante le ore di italiano. Nel lungo contrapporre una scelta diversa, vi- compagnarà il desiderio di verità viaggio di ritorno verso casa, Ulis- vere la grandezza del proprio desti- dei ragazzi che ci sono affidati, se rimane imprigionato sette anni no e seguirlo. In un periodo così prendendolo sul serio e sostene- dalla ninfa Calipso, preso dall’amo- sospeso come quello che stiamo nendolo attraverso un percorso di re per lei e da una sorta di oblio del vivendo, dove sembra che l’unica conoscenza”. passato e del destino futuro. Finché possibilità che ci resti sia quel- un giorno accade un fatto: la dea Mi- la di aspettare che la situazione Questo è l’augurio più bello che nerva riesce a sollecitare Giove af- torni quella di partenza, Ulisse ci possiamo continuare a farci per non finché imponga a Calipso di far ripar- mostra come in gioco ci può esse- perdere la ricchezza di cui il pre- tire Ulisse. Di fronte al comando del re altro: non solo l’attesa di vive- sente è già carico. signore dell’Olimpo, la ninfa non può re tempi migliori ma la possibilità disobbedire, ma per non far parti- che questo tempo sia già un pre- Eugenio Bonetti re Ulisse tenta di convincerlo con sente fecondo in cui camminare. Direttore scuola media Parsifal 2
L’esperienza della didattica online durante il lockdown è stata una sfida per tutti, allievi, insegnanti e genitori. Non solo tecnologia, ma anche le premure delle delegate di classe e la comprensione di un insegnante, per attendere ogni allievo. Quando non si é soli “Mi commuovete. Mi avete soste- va dal lavoro delle due delegate mi nuto così tanto in questi mesi di ha dato un giudizio chiaro su quello didattica a distanza che la tristezza che accadeva. In particolare, attra- per i limiti miei (mai tempo, mi inner- verso il lavoro che hanno fatto per vosisco per le difficoltà) e di mio raccogliere i cartoncini e rilegarli, figlio (mai voglia, autostima a zero, ha fatto in modo che non prevalesse fatica per gli amici che vanno via) si in me la tristezza per gli amici di mio trasforma in un entusiasmo rinno- figlio che andavano via. Ho potuto “La cura e l’affezione che vato per l’avventura scolastica e affermare il bene e il bello che c’e- traspariva dal lavoro delle mio figlio finisce l’anno consapevole ra nelle amicizie tra i bambini. Ero due delegate mi aveva del cammino fatto. Era felice di aver grata perché io da sola non avrei aiutato a riscoprire la preparato la sua busta con i carton- saputo accompagnare mio figlio gratitudine, pur in una cini per salutare gli amici in parten- in quella circostanza. za e ieri quando mi ha fatto vedere il La stessa cosa era accaduta con la situazione difficile”. quadernone chiuso con tutti i lavori maestra di fronte alla fatica del lavoro dell’anno era orgoglioso e sorriden- scolastico. Durante i mesi di didat- Alla fine dello scorso anno scolasti- te, pur sapendo di non aver dato il tica a distanza, mio figlio non aveva co ho scritto un messaggio alle de- massimo, perché era “atteso” nelle voglia di lavorare, era peggiorato in legate della classe di mio figlio che sue produzioni. Non è scontato tut- tutto e io non riuscivo a seguirlo. Gli frequenta Il Piccolo Principe, che to ciò”. Ero seriamente commossa. altri miei figli più grandi, ciascuno a poi ho condiviso anche con la mae- La cura e l’affezione che traspari- modo suo, già avevano le loro dif- stra e con la direttrice. L’esperienza che stavo vivendo è stata illuminan- te per me come mamma: mi ha fatto capire meglio che cosa desidero per i miei figli e il valore di quello che ricevo nelle Scuole della San Benedetto. Il messaggio mandato in privato alle delegate mi è uscito dal cuore di getto, nel momento in cui hanno postato sulla chat le foto dei pac- chettini preparati per i bambini che avrebbero lasciato la scuola alla fine dell’anno scolastico per motivi di lavoro dei loro genitori. Ognuno conteneva una raccolta di disegni di ciascun bambino. Avevano anche comprato dei fiori per la maestra: avevano pensato anche a questo! Ecco il messaggio che ho inviato alle delegate di classe. 3
alla certezza e alla bellezza di un tempo, ma anche per lui ha prevalso cammino possibile, attraverso la l’evidenza di un cammino possibi- puntualità con cui lei affrontava le le, del rapporto con qualcuno che “Attraverso la compagnia cose. In particolare, la maestra mi aspetta e sostiene i tuoi passi. della maestra e delle ha proposto due tipi di intervento, La conseguenza per me è stata di uno a breve termine e uno invece da guardare diversamente le fatiche delegate, gratitudine e portare avanti durante l’estate. Ho che stavano vivendo gli altri figli. fiducia hanno preso il finito il colloquio entusiasta, conten- Ho smesso di misurare, giudicare, sopravvento”. ta delle due piste di azione che mi analizzare. Ne abbiamo parlato in erano state indicate. Da sola mi sa- famiglia, e ci siamo confrontati con ficoltà, e per me non era semplice rei fermata al senso di frustrazione. i nostri amici, anche con quelli che accompagnare tutti in questo anno Attraverso la compagnia della mae- abitano all’estero e vivono esperien- scolastico così particolare. La mae- stra e delle delegate, gratitudine e ze scolastiche diverse. È stato più stra ad un certo punto mi ha chiesto fiducia hanno preso il sopravvento. facile anche solo porci delle doman- di incontrarmi, ovviamente su meet. Credo sia successo qualcosa di de: che cosa ci aspettiamo da una Io ho iniziato il colloquio scoraggia- simile anche a mio figlio. Quando scuola? Che cosa desideriamo per ta; tuttavia, nello stesso istante in ha portato a casa il quadernone, i figli? Che cosa dobbiamo fare da- cui mi sono ritrovata a tu per tu con gli brillavano gli occhi e ha voluto vanti ai problemi? lei, tutti i limiti sono spariti dalla mia sfogliarlo tutto con me. Lui sapeva Chiara Piccini testa, perché lei mi ha riportato di essere stato svogliato per molto mamma L’avventura della conoscenza, sostenuta da curiosità e stupore, ha spalancato le porte della creatività e dell’ingegno. Progetti che spalancano a nuove scoperte Il sistema solare lezione per consolidare le loro cono- in seconda media scenze sul programma informatico e “Siamo l’unico pianeta che compie per inquadrare gli aspetti fondamen- una rivoluzione intorno al sole?” È ba- tali dei singoli lavori e dopo circa un stata una piccola domanda per apri- mese abbiamo dedicato due ore di re una curiosità infinita degli allievi su lezione per ascoltare le ricerche. Mi chi ascoltava prendeva appunti mol- cosa esista al di là della nostra ha molto colpito l’esito del loro lavoro to curioso e seguiva attentamente la atmosfera. Così provocata dal loro per diversi aspetti. Hanno saputo relazione dei compagni. È stata per entusiasmo nel voler studiare ed ap- presentare con estrema chiarez- me un’ulteriore verifica del fatto che profondire questi aspetti, ho conse- za, dividendosi il discorso tra tutti i seguendo il loro desiderio di an- gnato loro un progetto. Divisi in pic- partecipanti in modo equo, hanno dare ancora più a fondo di un ar- coli gruppi avrebbero dovuto fare una scelto immagini e contenuti alla loro gomento si è spalancato anche il ricerca su un pianeta del Siste- portata, hanno riassunto e spiegato loro desiderio di conoscere e di ma Solare ed elaborare una presen- con chiarezza le caratteristiche prin- investire creatività e ingegno per tazione in Power Point che li aiutasse cipali e alcuni allievi si sono presen- sviluppare idee. Sono stati entusia- a spiegare alla classe quanto appre- tati anche con modellini in 3D del sti della proposta di andare in visi- so. Abbiamo inizialmente fatto una pianeta o del sistema solare. Inoltre ta al Planetario e inoltre abbiamo 4
“... seguendo il loro desiderio di andare ancora più a fondo di un argomento si è spalancato progettato di fare un sistema solare lavoro svolto e devo dire che i risul- anche il loro desiderio di in scala da realizzare nel corridoio tati sono stati mediamente più che conoscere e di investire scolastico per poter spiegare anche buoni, confermandomi che quando alle altre classi quanto appreso. provocati e messi alla prova i ragaz- creatività e ingegno per zi hanno delle risorse molto più sviluppare idee”. L’energia in quarta media grandi e che sanno far passare con- Un’esperienza analoga è stata vis- cetti complessi (come la fissione nu- o provare concretamente a realizzare suta anche dalla quarta media, ma cleare o l’energia del moto ondoso). in piccolo il modellino di una centra- su un altro argomento: l’energia. Per Mi hanno infine chiesto di poter fare le, ma sono certa che sia la strada poter approfondire l’aspetto più tec- ancora un lavoro di ricerca così nel- per poter non solo appassionare i nologico che riguarda questo vasto la seconda parte dell’anno, perché è ragazzi, ma anche per educarli al tema ho proposto agli allievi di quar- stata una modalità di studio interes- gusto di una conoscenza della ta media di fare un lavoro di ricerca sante e gratificante. realtà che, se conosciuta, apre divisi in piccoli gruppi su una parti- Lavorare in questo modo apre sicu- gli orizzonti. colare energia rinnovabile (eolica, ramente a spunti di approfondi- solare, idroelettrica, marina, geoter- mento infiniti, come invitare esperti Marta Del Favero mica, biomassa) e non rinnovabi- di una determinata fonte energetica Docente scuola media Parsifal le (nucleare e da combustibili fossi- li). I ragazzi avevano a disposizione due mesi di tempo per realizzare un cartellone che evidenziasse in poco spazio gli elementi fondamen- tali della loro ricerca, un Power Point per spiegare alla classe quanto ap- preso e un riassunto su Word, che sarebbe stato il materiale di studio per i compagni. Le ricerche sono state tutte svolte IA MO #RIPART con molta completezza e serietà e mi ha molto stupito il giudizio positi- vo dei ragazzi stessi al termine di o 2 0 2 1 , 16h00 s t questo lavoro, nonostante il fatto che D S R U N - 28 ago 2 0 2 1 , 13h40 KI st o per la realizzazione di questo proget- A R I T Y - 29 ago to avessero dovuto investire molto 4CH SCRIZIO NI tempo extrascolastico. Ho concluso INFO E I GANO.CH TRALU questa attività con una verifica per WWW.S capire quanto fosse rimasto loro del 5
In cerchio per ascoltare la maestra che introduce a tutta la realtà scolastica. Il cerchio “... sanno di avere della Carovana, uno spazio personale stabilito dalle maestre un aiuto in cui raccontano agli altri esperienze e impressioni”. per imparare e i genitori e le persone che ci vo- gliono bene: “Impariamo così che per parlare di sé non siamo soli e che la nostra vita la possiamo vivere accompagnati da un grande Amico”. Giunge quindi il momento dell’appello, “così im- pariamo i nomi gli uni degli altri e ci Giotto scelse di tracciare un cerchio è atteso e da dove può ascoltare la accorgiamo se manca qualcuno: a per dimostrare il suo genio pittorico; maestra e i compagni. Ci salutiamo e cerchio nessuno rimane nasco- e un cerchio, geometricamente non poi non aspettano altro che costruire sto, tutti possono vedere tutti”. perfetto ma perfettamente efficace il calendario, dicendo il giorno della Le fotografie dei vari momenti pro- negli intenti delle maestre, formano settimana, il mese, la stagione e le grammati aiutano a creare la “Stri- i bambini dell’asilo ogni mattino, a previsioni meteo. Attraverso una fila- scia della giornata”, compreso metà mattina per lo spuntino, dopo strocca cantata i bambini imparano anche il menu del pranzo con le illu- il pranzo e nel pomeriggio prima i giorni della settimana in italiano e strazioni delle pietanze che prepare- di scendere in cortile. “Il momen- in inglese, inoltre si trovano ad aver rà la cuoca. Il “momento del cerchio” to del cerchio è prezioso: orienta a che fare con numeri e lettere per non è solo un’idea carina per acco- i bambini a sapere cosa si farà attaccare i rispettivi giorni, e ancora gliere in modo originale i bambini, durante la giornata” illustra Mar- stagioni, mesi e meteo”. ma ha una valenza ampiamente tina, la maestra ideatrice. “Quando educativa, perché introduce alla arrivo in classe i bambini si siedono Accoglienza, preghiera realtà scolastica in tutti i suoi in cerchio, ognuno al proprio po- e striscia della giornata aspetti, da quelli relazionali a quel- sto, indicato dal suo contrassegno: Dopo l’accoglienza, è il momento li più squisitamente didattici. “In un il bambino lo vede come il punto della preghiera con le intenzioni crescendo di conoscenza reciproca, preciso preparato per lui, dove per la giornata, per gli amici, per i bambini comunicano, si fanno ca- pire, imparano a rispettare il turno di parola; sanno di avere uno spazio personale stabilito dalle maestre in cui raccontano agli altri esperienze e impressioni, collaborano nella co- municazione verbale per scoprire il calendario, la suddivisione del tem- po (giorni, stagioni, anni, date/nume- ri) o l’ordine cronologico di eventi (di una storia, di una gita, ecc.), che come illustrato prima include l’uti- lizzo dell’inglese, dei numeri e delle lettere: è interessante vedere come queste attività interattive e la comu- nicazione attiva con la maestra per- mettano ai bambini di apprendere 6
senza sforzo alcuno” prosegue la di ognuno in una unità. Il bam- scambio tutti insieme: “In particolare maestra Martina. bino, sapendo che all’asilo sta chiedo ai bambini aspetti riguardanti bene, ha un posto ed è aiutato l’attività svolta, facciamo dei ragio- Canto, aggregazione da persone più grandi, continua a namenti insieme così da poter dare e giudizio per imparare insieme sviluppare quel distacco necessario una vera e propria conclusione al la- Tra le altre importanti valenze didat- dalla famiglia che lo conduce a or- voro appena svolto. In questo modo tiche dell’interazione che si crea tra ganizzarsi, ad aver cura del proprio i bambini sono chiamati fin dall’inizio i bambini nel momento del cerchio corpo, ad essere responsabile ad della loro esperienza scolastica a c’è “il rendere più facile contare/ esempio di fronte alle richieste o alle dare un giudizio su ciò che vi- contarsi, paragonare (grande/pic- consegne della maestra”. Il cerchio vono, sull’esperienza fatta, sul colo, prima/dopo, ecc.)”. In questo del pomeriggio conferma Martina dialogo avuto con il compagno momento un ruolo importante è rive- “quanto questo momento sia diven- o con la maestra. Il giudizio per- stito dal canto: oltre alla filastrocca tato speciale per i bambini: prima mette di imparare perché si trattie- legata al calendario, “i bambini can- che io spieghi il lavoro che verrà ne ciò che è avvenuto, senza lasciar tano canzoni nuove e già conosciu- fatto nel pomeriggio, spesso mi rac- che scivoli via e ci si dimentichi. te, ne capiscono il significato e ap- contano aspetti riguardanti il mattino prendono cose che non sapevano. o esperienze fatte a casa”. Il mede- Martina Floris, Emilia Giocoli e Il canto diventa un momento di simo giudizio vale per quello di fine Manuela Ghirotti aggregazione secondo modalità della giornata, quando ci si ritrova maestre della scuola che permettono l’espressione per la merenda e c’è un momento di dell’infanzia La Carovana Premio Giorgio Salvadè la tradizione premia l’impegno Da diversi anni l’Associazione San Benedetto ha istituito il premio Giorgio Salvadè, in memoria di uno dei fondato- ri delle nostre scuole e per premiare due allievi di quarta media della Parsifal, un ragazzo e una ragazza, che si sono distinti per meriti scolastici. In palio un premio di 500 franchi a testa. La giuria che decide l’assegnazione del riconoscimento è composta dal- la direzione e dai docenti delle classi di quarta media. Per l’anno scolastico 2019-2020 il premio è andato a Chiara Botturi e Luigi Moccetti. I cri- teri per la decisione di vincitori sono relativi a profitto, impegno e collaborazione dell’allievo du- rante l’anno scolastico. 7
Progettare un luogo per rendere sempre più interessante l’avventura educativa. Dall’efficienza energetica alla scoperta di un’umanità in movimento dell’Associazione San Benedetto L’edificio che ospiterà la scuola me- spiega Emanuele Saurwein. “Inoltre è realizzare un complesso scola- dia Parsifal era inizialmente stato studiare in un luogo con queste ca- stico uniforme con elementari e pensato ad uso abitativo e la sfida ratteristiche ha una valenza educati- medie. Le Scuole San Benedetto si dell’Associazione San Benedetto è va per i ragazzi che frequentano le trovano nel nuovo quartiere Corna- stata trasformare il progetto re- Scuole San Benedetto. L’Associa- redo a forte sviluppo abitativo, in un sidenziale nel progetto di una zione ha fatto la scelta coraggiosa contesto territoriale straordinario tra scuola. Ad affiancare l’associazione di avere un edificio ad alta efficienza la Val Colla e il Cassarate, facilmente in questa impresa è stato l’architetto energetica: sono pochissime infatti raggiungibili con i mezzi di trasporto Emanuele Saurwein, titolare dello le scuole con questa certificazione pubblico” prosegue l’architetto. studio di architettura LANDS con energetica in Canton Ticino”. Come si è realizzato concretamen- sede a Lugano. In stretta collabora- te il lavoro di squadra per arrivare a zione con il promotore, ossia il grup- Il gioco di squadra costruire la nuova scuola? Raccon- po Artisa, e grazie ad alcune sue intui- per costruire una scuola ta Emanuele Saurwein: “Ogni due zioni innovative sono state apportate “La costruzione della scuola media settimane ci siamo incontrati ed diverse migliorie al progetto, ma an- Parsifal è stato un gigantesco lavoro era chiaro da subito che tutti erano cora più prezioso è stato l’incontro di squadra, anche perché l’obiettivo orientati ad avere la migliore scuo- umano tra l’architetto luganese e i membri dell’Associazione. Un’eccellenza energetica nel Canton Ticino “Durante il lavoro per trasformare l’edificio in una scuola sono state fatte delle scelte migliorative, grazie anche a suggestioni del team di lavo- ro, in particolare a favore dello stan- dard energetico dell’edificio, che ora si attesta al livello Minergie-P. L’edificio è molto compatto e ben isolato, questo ha permesso di ridur- re i consumi a 1/3 del normale con- sumo di questo genere di struttura, raggiungendo quindi un livello di efficienza energetica molto alto” 8
la possibile. La sfida per l’Associa- insegnato ad essere sempre più “La sfida per zione era tenere insieme tutte le adattabile, perché bisogna adat- l’Associazione era tenere diversità: i bambini arrivano piccoli tarsi alle circostanze e ribaltarle insieme tutte le diversità: all’inizio della scuola dell’infanzia ed a proprio favore. È bello lavorare escono dalle medie che sono ado- con persone che vedono la realtà i bambini arrivano piccoli lescenti. Io non conoscevo l’Asso- positiva, con un’immediatezza legata all’inizio della scuola ciazione San Benedetto e devo dire alla concretezza della vita. La cosa dell’infanzia ed escono che sono persone straordinarie per per me straordinaria è che non c’è dalle medie che sono la determinazione nel raggiungere moralismo, ma una forte moralità, si adolescenti.” l’obiettivo, sono molto disponibili e risolvono i problemi senza girarci at- sempre orientati all’educazione torno”. dei ragazzi. Io avevo già lavora- della vita di chi lo sta facendo, to sul risanamento e ampliamento Un edificio che rappresenta un vive una sua vita, è fatto per le cir- di scuole cantonali diversi anni fa, mondo culturale e umano costanze della vita. Le discussioni quindi con un committente pubblico, Che cosa ha rappresentato quindi la animate dei nostri incontri ogni due mentre l’Associazione è un commit- costruzione di questo edificio? “L’ar- settimane alla fine hanno portato a tente privato, con un appalto chiavi chitettura non è solo l’edificio – non fare da parte di tutti il meglio per la in mano. Alla San Benedetto ho co- ha dubbi Emanuele Saurwein – ma scuola. Non è scontato fare un’ope- nosciuto persone coraggiose ed è la costruzione di un edificio è un pro- razione così importante con persone stato un onore per me lavorare con cesso comune, fortemente deside- così umane ed è questo che rende persone che hanno la forza d’ani- rato da tutta la fondazione. Questa la Fondazione San Benedetto così mo di fare cose per niente sconta- scuola rappresenta un mondo cultu- preziosa”. te: si mettono in gioco e mi hanno rale e umano; lo stabile è intriso Benedetta Consonni “Ho iniziato a dedicare la mia pau- Come volontari per fare giocare i bambini durante la ricreazione, sa pranzo, una volta alla settimana, scoprono dei sorrisi che cambiano la giornata. come volontaria al Piccolo Principe La pausa pranzo su proposta di mia sorella: avevamo già fatto un’esperienza come vo- lontarie alla colonia estiva organiz- e i sorrisi dei zata da alcuni insegnanti delle Scuo- le San Benedetto e desideravamo poter stare con i bambini tutto l’an- bambini del no” racconta Linda, che ha 16 anni e frequenta il liceo classico al Liceo Diocesano di Lucino. “Quando in- Piccolo Principe contriamo i bambini organizziamo un gioco con loro, magari nascondino. Stare insieme a loro mi rallegra: ti sorridono, ti regalano dei disegni e ti chiedono di tornare”. È rimasto colpito dal sorriso dei bambini an- a sua volta allievo del Piccolo Princi- la scuola. Spiega Linda: “I bambini che Sébastien, 17 anni, che è stato pe alle elementari e che ora al liceo sono felici di stare a scuola e questo Diocesano frequenta l’indirizzo eco- mi ricorda il senso e la bellezza di nomia e diritto. “Mi è piaciuta questa frequentare la scuola. Mi accorgo esperienza come volontario durante di più di quanto sia bello imparare in la pausa mensa per i sorrisi gra- compagnia degli altri”. “Una giornata tuiti dei bambini. In quel momen- di scuola è molto sfidante, il momen- to hanno bisogno di qualcuno che to di volontariato al Piccolo Principe giochi con loro, oltre agli amici della mi rende felice. Quando torno in classe, ed è bello e gratificante classe ho uno slancio maggiore sentirsi utile per qualcosa”. Non in quello che faccio e capisco che solo sorrisi, ma anche maggiore con- tutto quello che ho non è scontato” sapevolezza di quanto sia preziosa conclude Sébastien. 9
La costruzione di una scuola è un momento fondativo di una civiltà che si mette all’opera. Tecnologia e spazi modulari a servizio della didattica nella nuova Parsifal Entrata Pensato per ospitare otto classi di ottimale. Oltre alle aule di classe e do attività con dispositivi mobili. scuola media su due piani, quindi alle aule speciali, nell’edificio sono Inoltre questo favorirà una più appro- due sezioni complete, a cui si aggiun- state ricavate alcune piccole aule fondita alfabetizzazione digitale dei gono aule speciali che occupano un e spazi didattici per consentire ragazzi, che in futuro potrà svolgersi piano e mezzo. Il nuovo edificio della ai docenti di far lavorare i ragazzi a anche attraverso corsi di coding scuola media Parsifal si è preso tutto gruppi, agevolando ad esempio la e programmazione. In ogni aula, lo spazio necessario per consentire produzione di ricerche ed elaborati accanto alla classica lavagna di un’offerta didattica sempre più da presentare alla classe. ardesia, sarà disponibile una video aggiornata e personalizzata sulle proiezione su grande superficie. esigenze dei ragazzi. Aula di mu- Wi-Fi in tutta la scuola per A questo si aggiunge l’impianto au- sica, aula di educazione visiva, l’alfabetizzazione digitale dio in ogni classe, rendendo le aule laboratorio di scienze e labora- L’accesso a internet sarà garantito su completamente multimediali. torio di educazione alimentare si tutta la superficie dell’edificio, con- integrano nell’architettura della scuo- sentendo ad esempio ai docenti di Palestra, biblioteca la per rendere la fruizione semplice e programmare delle lezioni integran- ed aula polivalente La palestra, che insieme all’aula di musica verrà condivisa con i bambini delle elementari del Piccolo Principe, occupa il piano terra dell’edificio ed è una palestra regolamentare, con tutti gli attrezzi fissi e mobili e dotata di un impianto stereo. All’ultimo piano dell’edificio si trovano la biblioteca, luminosa e con diverse postazioni di lettura, e l’aula polivalente che può ospitare fino a 280 persone, ovvia- mente quando le condizioni sanitarie legate alla pandemia lo permetteran- no. Questa grande aula è un luogo pensato per raccogliere tutta la comunità scolastica per incontri e conferenze, dotato di attrezzatu- ra multimediale che permette di fare proiezioni con un’ampiezza ancora Aula polivalente maggiore rispetto a quella delle aule 10
di classe. Proprio accanto all’aula polivalente ci saranno le cucine dei laboratori di educazione alimentare: un prezioso supporto per l’organiz- zazione di futuri aperitivi ed eventi delle nostre scuole. Didattica multicanale La linea di base che ha ispirato le scelte in materia di tecnologia per la nuova scuola media è stata adot- tare una tecnologia semplice, colle- gamento internet e video proiettore con impianto audio, che i docenti utilizzano già, ma rendendola quoti- diana e dando accesso alle risor- “Il nuovo edificio della se del web mentre si fa lezione. Durante la pandemia e il lockdown scuola media Parsifal si abbiamo scoperto l’uso di Google è preso tutto lo spazio Classroom, che può essere utile Corridoio aule necessario per consentire sempre per la condivisione di docu- troveranno posto un ampio campo un’offerta didattica da calcio, un campo da pallavo- sempre più aggiornata lo e un campo da basket. Per i bambini della scuola dell’infan- e personalizzata sulle zia ci sarà una zona verde dedi- esigenze dei ragazzi”. cata con i giochi, probabilmente già dalla prossima estate. Inoltre, nei della Fondazione San Benedetto prossimi anni a lato dell’edificio na- che, come racconta l’architetto Ema- scerà il grande parco del nuovo nuele Saurwein su queste pagine, ha quartiere Cornaredo, che offrirà voluto un edificio ad alta efficienza alle scuole ancora maggior respiro. energetica. Aula In mezzo ai vari campi sportivi e tutto Luca Botturi menti e materiale didattico, ad esem- intorno all’edificio ci sarà tanto verde, Presidenze Fondazione pio i compiti a casa o i lavori per le a coronamento della scelta green San Benedetto vacanze. Classroom e didattica in aula potranno intrecciarsi per dare un’offerta formativa ancora più completa. Campetti sportivi esterni e spazio verde La costruzione della nuova scuola media Parsifal ha richiesto diverso tempo e ancora ne richiederà per completare tutti i dettagli che an- dranno a comporre il nuovo comples- so scolastico. Se, per ovvie ragioni, la precedenza è stata data all’edi- ficio con tutte le aule e la palestra, a breve si inizierà a lavorare anche alla sistemazione degli spazi esterni. Intorno alla Parsifal, che costituirà un unico complesso scolastico con Il Piccolo Principe e La Carovana, Palestra 11
Il paterno, un “cannocchiale antropologico”. Per una breve riflessione attorno al libro di Roberto Laffranchini “Si può essere un buon padre?” neo-conformismo scolastico. Una luce capace di sfuggire dalla banale neutralità, che spesso con- tamina gli spazi della Scuola, fatta “È proprio del filosofo essere pieno fondamentalmente quella di padre, di esperti, di agrimensori delle note, di meraviglia: e il filosofare non ha per evocare il cuore vero dell’edu- di pedagogismi del fare al tramon- altro cominciamento che l’essere care e con esso quella del destino to delle domande fondamentali, pieno di meraviglia”. del padre e del paterno. La lettura che non viene oramai più posta e Platone, “Teeteto” di queste sue affascinanti pagine ascoltata, di “telepedagogisti”, di chi attraversa così, dalle aule scolasti- scambia l`educare con l’informare, che all’intimità della famiglia, il senso di “funzionari” delle slides e della “ …cadde la pioggia, strariparono stesso dell’educare, come testimo- “dittatura delle competenze”, che è i fiumi, soffiarono i venti, ma non nianza, trasmissione, traduzione, tra- materiale freddo e spesso congelato cadde perché era fondata sulla dizione e soprattutto ascolto di una nelle tecniche del problem solving, roccia…” duplice chiamata, che viene da den- funzionale, utile, strumentale e so- Mt 7, 24-29 tro di Sé e da fuori di Sé, da parte prattutto veloce e scambiabile. Su di chi si fa prossimo. Una chiamata questi temi, che sono scolastici ma Ma che cosa è questa “roccia” che è vo-cazione, “roccia” su cui non solo, il lavoro di scrittura di Ro- di cui abbiamo più che mai biso- fondare il gesto educativo, che è berto Laffranchini prende posizione gno, ma che sentiamo fragile? Qua- avventura, rischio, ma anche bellez- con coraggio. le approdo è ancora concesso a noi za. Un gesto che è parola, sguardo, Per decenni ci si è occupati di Me- naviganti o meglio ancora surfisti di presenza dialogante con il mistero e todo (metodo e non contenuti dietro terre liquide e in-quiete, in cui facile è con l’invisibile. a cui si cela il dominio dell’episte- smarrirsi al canto delle tante vocianti me cognitivista), con i suoi docenti sirene della quotidianità? Il libro-ar- Domande fondamentali facilitatori e mediatori, nell’illusione cipelago di Roberto Laffranchi- E infatti…“non è la conoscenza, che troppo ideologica di un Sapere già ni “Si può essere un buon pa- illumina il mistero, scrive Pavel Evdo- presente nell’allievo, lasciando all’in- dre?” Svela le condizioni di questo kimov, è il mistero che illumina segnante non più il compito gene- approdo, incontrando nel suo veleg- la conoscenza”. Una conoscenza, rativo ma solo quello “ostetrico”, nel giare le isole della scuola, della fa- ci suggerisce l’autore di questo libro farlo venire alla luce e organizzarlo miglia e della società. Un libro che pro-vocatorio, capace di stimolare perlopiù in schemi verificabili e misu- parla così molte lingue, quella dell’e- pensieri, di incidere con il “coltello” rabili (simmetrica a questa ideologia ducatore, quella dell’insegnante e della critica tutti i “paramenti” del pedagogica, ma anche antropologi- 12
ca, è la stessa costruzione della le- “società senza padre”, ipotizzata zione!) . Ma anche se il Sapere fosse più di cinquanta anni fa soprattutto già presente nel giovane, perché non da Alexander Mitscherlich, costitui- chiederci quale Sapere, costruito da ta da una organizzazione sociale in che cosa e costantemente nutrito cui prevale la categoria della “mas- da chi? Una questione che diviene sa” orizzontale, che cancella e rende immediatamente politica e psico- inutile la figura paterna, dominata, antropologica. non più dalla rivalità edipica, ma dal “…educare, suggerisce mito di un universo di vita soffice, Laffranchini nel suo Scuola e Famiglia: continuo, sensoriale, in cui la “cor- valle del fare anima poreità” vuole divenire luogo della “portolano”, non vuol E infine una luce capace di creare le liberazione e in cui la colpa diviene dire solo insegnare, condizioni e il climax affettivo e acco- a sua volta solo “umiliazione”? Che ma essere capaci di gliente, perché la Scuola, ma an- cosa rimane dunque di un pa- passione”. che la Famiglia, diventi, nel per- dre? La parola “padre” è sempre corso educativo, tra soggettivazione iscritta nell’ordine del discorso che a socializzazione, il luogo antico e la vuole definire. Qui sta la necessità Senso, che è insieme direzione, si- modernissimo della meraviglia e di dare alla paternità del pater- gnificato e sensazione, come scrive dello stupore, dell’immaginazione no nuove metafore, nuovi possibili François Cheng, a ciò che si sta fa- creativa, ma anche il luogo in cui vi- racconti, nuove narrazioni per po- cendo e vivendo. In questo la Scuo- vere in comunione le Possibilità del- tersi nuovamente rappresentare e la è il luogo in cui potrebbe ancora la felicità e della gentilezza e divenire vivere concretamente anche nel rea essere possibile la costruzione di così, come scrive il poeta Keats, una le del mondo. Da tempo sappiamo una vero e proprio Bildungsroman, “valle del fare anima”. Che bello che l`essere padre è compito diffici- reso possibile proprio dal transfert sarebbe una Scuola e una Famiglia le, controcorrente tra spinte alla fem- educativo, dalla forza euristica della (e forse una Comunità) in grado di minizzazione e alla maternalizzazio- passione, dalla testimonianza, dalla costruirsi e offrirsi come una “valle ne dei maschi e la perdita della loro credenza e infine dalla fiducia nella del fare anima”. necessità economico-sociale e bio- parola di un possibile, ma non intro- E ancora …educare, suggerisce logica. A sfondo di questo processo vabile, Maestro, in un rapporto dia- Laffranchini nel suo “portolano”, non di mutazione psico-antropologica vi logico (che è un aprirsi un varco nel vuol dire solo insegnare, ma esse- è anche la mercificazione economi- Logos) oscillante tra dipendenza e re capaci di passione. “Gli antichi cistica dei processi educativi e delle autorealizzazione. greci non scrivevano necrologi. Si loro istituzioni. Il libro di Laffranchini svela il nucleo ponevano una sola domanda alla Mi viene alla mente Paul Morand nel fondamentale della parola edu- morte di un uomo …Era capace di suo libro “Al mare” (1999), quando care e lo lega al tema del paterno e passione?“ (da Serendipity). Mutatis scrive amaramente “i gitanti della del suo manifestarsi nella vita. Un nu- mutandis e pensando al nascere ad domenica che lasciano pezzi di car- cleo che vorrei qui declinare, tra altri una professione come quella di do- ta unti lì dove i poeti cercano simbo- possibili, su alcuni assi di riferimento, cente, ci si potrebbe porre la stessa li”. Come trasformare a Scuola allora dal tema della memoria e della tessi- domanda… è capace quel docente i nostri allievi e i nostri figli da “gitanti tura storica del mondo, a quello del- di essere testimone delle tre ne- della domenica” in “poeti alla ricerca la ricomposizione di un continuum cessarie passioni, quella per l’Altro, di simboli”? temporo-spaziale, dell`attenzione al per la Disciplina, che è chiamato a chez-soi, al territorio e alle sue map- trasmettere e anche per Sé. Significato religioso pe, al rapporto tra innovazione e dell’educare tradizione, al rapporto tra armonia e Che cosa è veramente Vorrei ricordare qui, quale ultima pro- conflitto, e in fine al tema della fe- un padre? vocazione, -chiudendo questa breve licità da costruire, da ritrovare, da Pensieri che vivono in questo libro riflessione attorno al libro di Roberto custodire… temi trasversali alla co- nell’orizzonte del paterno, una Laffranchini-, il significato “re-ligioso” struzione di un processo educativo, sorta di “cannocchiale antropolo- dell’educare e la sua dimensione che vada al di là delle discipline e del gico” per porre una domanda che essenzialmente generativa, che disciplinare, alla ricerca dell’es- deve essere salvata: che cosa è fa dell`esperienza e della testimo- senziale. veramente un padre? Che cosa ri- nianza condivisa non solo un infinito mane e quale esito ha avuto quella provare, ma un cercare insieme un Graziano Martignoni 13
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