INNOVANDO SI IMPARA Manuale d'uso delle esperienze scolastiche changemaker per l'Educazione alla Cittadinanza Globale - Ashoka
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INNOVANDO SI IMPARA Manuale d’uso delle esperienze scolastiche changemaker per l’Educazione alla Cittadinanza Globale
2 INNOVANDO SI IMPARA Sommario 3 Introduzione 6 Debate 10 MLTV – Rendere visibili pensiero e apprendimento 14 Consiglio di Cooperazione – Tempo del Cerchio 18 Educazione affettivo-relazionale 22 Educazione all’imprenditorialità 26 Service Learning 30 Conclusioni
Introduzione 3 Introduzione Di cosa si parla, quando si parla di Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG)? L’ECG è qualcosa di estremamente poliedrico. Infatti, l’ECG è innanzitutto un obiettivo politico che include degli obiettivi formativi e riflette una visione educativa particolare. L’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite impegna tutti gli Stati al perseguimento dei suoi obiettivi, fra cui il numero 4: “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. In particolare, l’obiettivo 4.7 stabilisce: 4.7. Entro il 2030, [gli Stati dovranno] assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile. L’UNESCO, nella pubblicazione “Educazione alla Cittadinanza Globale: temi ed obiettivi di apprendimenti” 1, ha declinato questo obiettivo politico internazionale in tre dimensioni specifiche di apprendimento: Dimensione cognitiva, riferendosi alle conoscenze, analisi e pensiero critico circa le questioni globali, regionali, nazionali e locali e l’interazione e interdipendenza dei diversi paesi e dei diversi popoli. Dimensione socio-emotiva, intendendo l’abilità di sviluppare un senso di appartenenza ad una comunità umana, condividere i valori e le responsabilità, empatia, solidarietà e rispetto delle differenze e dell’alterità. Dimensione comportamentale, indicando la capacità di agire in maniera efficace e responsabile a livello locale, nazionale e globale per un mondo più sostenibile e pacifico.
4 INNOVANDO SI IMPARA Inoltre, l’ECG eredita e arricchisce una tradizione concettuale e didattica fertile. Come ricorda l’UNESCO: “L’educazione alla cittadinanza globale si basa su un approccio poliedrico, fondato su metodologie e concetti già applicati in altri ambiti, come l’educazione ai diritti umani, alla pace, allo sviluppo sostenibile ed educazione alla comprensione delle questioni internazionali e mira al raggiungimento di questi comuni obiettivi”2. Infine, l’ECG riflette una visione educativa trasformativa. Infatti, educare alla e per la cittadinanza globale sottintende un modello che intende costruire “conoscenze, competenze, valori, atteggiamenti che i discenti devono poi essere in grado di restituire, al fine di contribuire ad un mondo di pace più giusto ed inclusivo”3. Questa visione trasformativa comprende dunque la capacità di adattarsi ad un mondo caratterizzato dal cambiamento e che richiede di fornire ai giovani le competenze per poter per imprimere una direzione al cambiamento sociale. Ashoka si riferisce all’ECG come Educazione Changemaker. Bill Drayton, fondatore di Ashoka, spiega “in un mondo caratterizzato dal cambiamento, una persona ha bisogno di essere un changemaker per vivere. Ha bisogno di poter gestire ed imprimere una direzione al cambiamento”. Essere changemaker, richiede delle competenze sofisticate che sono quasi l’opposto di quelle richieste dal mondo della ripetizione che sta svanendo. In Italia, grazie al progetto “Everyone a Changemaker: l’imprenditorialità sociale dei giovani come strumento di inclusione sociale e di riduzione di ogni forma di discriminazione” promosso dall’Associazione Centro ELIS grazie al co- finanziamento dell’AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è stato possibile incontrare centinaia di esperienze scolastiche che hanno fatto proprio l’obiettivo dell’ECG, cercando di fornire ai giovani opportunità per sviluppare alcune delle competenze changemaker racchiuse nelle tre dimensioni sopracitate.
Introduzione 5 Questo Manuale d’uso è il prodotto di una ricerca e mappatura tramite il network di Ashoka di Scuole Changemaker, delle buone pratiche didattiche diffuse su territorio nazionale e messe in pratica dai docenti e dirigenti scolastici. Il volume è pensato per essere una guida, un manuale d’uso per chiunque voglia cominciare ad approfondire le pratiche d’avanguardia nel panorama educativo e ricevere spunti per adottarle ed implementarle nel proprio contesto scolastico. Il volume riporta sei pratiche suddivise in base alle dimensioni di apprendimento riportate dalla pubblicazione dell’UNESCO. Ogni pratica prevede un’introduzione in cui si delineano i destinatari e gli obiettivi formativi, una descrizione del funzionamento della pratica, una sezione in cui vengono riportate alcune voci dal campo che hanno implementato la pratica con successo e, infine, una sezione di approfondimento. Per quanto riguarda la dimensione cognitiva, il Debate e il Making Learning and Thinking Visible saranno esplorate come pratiche innovative per incoraggiare lo sviluppo del pensiero critico; il Consiglio di Cooperazione o Tempo del Cerchio e l’Educazione affettivo relazionale, verranno trattate come esempi di buone pratiche per la dimensione socio-emotiva; infine, nell’ambito della dimensione comportamentale, l’educazione all’imprenditorialità e il Service Learning saranno riportati come pratiche efficaci per rendere gli studenti capaci di agire in modo efficace e responsabile per trasformare la società. Buona Lettura!
6 INNOVANDO SI IMPARA Debate
Debate 7 Il “Dibattito Regolamentato” tale da scegliere consapevolmente conosciuto con il termine “Debate” quali comprendere e quali è considerato una metodologia tralasciare. Insegnare agli studenti d’avanguardia per indurre lo a pensare criticamente significa studente delle scuole superiori ad dar loro il modo di vedere, e quindi “imparare a dibattere” con il fine di assimilare, le metodologie di sviluppare il pensiero critico, e processi che permettono di ed imparare ad argomentare4. connettere, contestualizzare Questa pratica, molto conosciuta e riflettere sulle le infinite nel mondo anglosassone, è stata informazioni con cui si interfacciano introdotta nel contesto educativo giornalmente8. Il Debate non è italiano tramite Rete Nazionale una materia a sé stante ma una We Debate nel 2013 per poi essere metodologia che può essere diffusa e consolidata nel panorama applicata a tutte le discipline. italiano da altre iniziative quali la Società Nazionale Debate Italia. Il Debate è stato adottato da 507 COME FUNZIONA? scuole del network di Avanguardie Il Debate è un vero e proprio Educative dell’Istituto Nazionale confronto regolamentato tra Documentazione Innovazione squadre su temi controversi e Ricerca Educativa (INDIRE)5. prevede lo scambio di argomenti e controargomenti davanti ad una Il Debate contribuisce a sviluppare giuria che dovrà poi valutare quale molte competenze fra cui: delle due squadre contendenti abbia comunicazione efficace, pensiero saputo svolgere al meglio il proprio critico, collaborazione, e agilità compito. In preparazione al giorno digitale6. In un mondo caratterizzato del dibattito il docente presenta da una tensione tra la straordinaria un’affermazione e sceglie chi dovrà espansione di conoscenza, argomentare a favore e chi contro verificatasi con il libero accesso al l’affermazione. A questo punto, gli web, e la limitata capacità dell’uomo studenti avranno a disposizione di assimilarla7, è importante un breve periodo di ricerca e che gli studenti sviluppino tali documentazione per preparare il competenze, riuscendo soprattutto proprio intervento. ad interrogarsi sulla veridicità delle Ci sono alcuni elementi essenziali, informazioni disponibili, in modo descritti da De Conti e Giangrande
8 INNOVANDO SI IMPARA nel libro “Debate. Pratica, teoria e squadra e la capacità di esporre pedagogia”9, che il docente dovrà i discorsi ma è anche funzionale assicurarsi di includere e controllare a proporre gli opportuni nella giornata del dibattito, per suggerimenti affinché ogni ricavare il massimo da questo studente possa migliorare da momento formativo: incontro a incontro. Le regole sono essenziali per uno svolgimento formativo del VOCI DAL CAMPO Debate. I ruoli dei partecipanti e le loro funzioni come anche la L’Istituto Tecnico-Economico durata di ciascun discorso e la Enrico Tosi di Busto Arsizio è un successione dei vari interventi centro di formazione continua vanno definiti e rispettati e, come si legge sul sito del Tosi, con rigore per garantire lo “si distingue per l’innovazione svolgimento del dibattito. didattica e organizzativa, l’internazionalizzazione dei percorsi Le argomentazioni sono ciò e la trasparenza dei processi che differenziano questa finalizzati alla promozione del metodologia d’avanguardia successo individuale”10. Come dalle semplici conversazioni, riferisce la Dirigente Scolastica dialoghi o liti. La struttura dell’Istituto “noi tutti i giorni ci delle argomentazioni deve attrezziamo per le competenze, essere logica e lo studente non per le conoscenze”11. Per deve dimostrare di derivare quanto riguarda il Debate, l’Istituto conclusioni coerenti con le si è distinto per l’impegno e premesse poste. Gli studenti la convinzione con cui hanno devono anche dimostrare di adottato, sostenuto e diffuso la sapersi adattare all’interlocutore pratica su territorio nazionale. e all’uditorio per risultare più Infatti, l’Istituto a Busto Arsizio convincenti e saper gestire e non solo ha introdotto un’attività appianare i punti di disaccordo. di Debate che viene offerta agli studenti dalla prima superiore ma La giuria ha un ruolo essenziale ha anche lanciato a metà gennaio non solo nel valutare il livello 2020, il primo MOOC (massive delle argomentazioni, il lavoro di open online course) intitolato
Debate 9 “Avvio al debate”, promosso dal Tosi, insieme alla Rete WeDebate e Miur nell’ambito del progetto la Società Nazionale Debate Italia, Innovative Learning e progettato in cureranno l’organizzazione delle collaborazione con il Politecnico di Olimpiadi Nazionali di Debate che Milano e targato ITE E. Tosi Busto si svolgeranno dal 19 al 24 Aprile Arsizio12. Inoltre, l’Istituto Enrico 202113. APPROFONDIMENTI Per chi volesse approfondire sull’attività del Debate come metodologia di educazione d’avanguardia, la Società Nazionale Debate Italia14 è sicuramente un ottimo inizio. Le loro attività si focalizzano sulla creazione di tornei di Debate a livello nazionale e internazionale, come la Debate Academy organizzata insieme alla fondazione NoidelTosi15, e di formazione per docenti. Inoltre, è consigliabile consultare il progetto ministeriale Debate Italia16, avviato dal MIUR nel 2017, che prevede l’organizzazione e realizzazione delle Olimpiadi Nazionali di Debate e la possibilità, per i migliori debaters del paese, di partecipare competizioni internazionali come World Schools Debate Championship, dove l’Italia si è posizionata al terzo posto tra le nazioni esordienti nel 201817. In più, la Rete Nazionale WeDebate18, unendo attualmente più di 140 scuole a livello nazionale che hanno incluso il Debate come pratica curriculare o extracurriculare, può essere sicuramente una stella polare per coloro che vogliono approfondire la pratica ed essere guidati nei passaggi necessari all’implementazione.
10 INNOVANDO SI IMPARA MLTV Rendere visibili pensiero e apprendimento
MLTV – Rendere visibili pensiero e apprendimento 11 Making Learning and Thinking COME FUNZIONA? Visible (MLTV) è una metodologia d’avanguardia che mira a sviluppare Secondo quanto riporta INDIRE, parallelamente sia le competenze MLTV è un modello educativo disciplinari degli studenti sia il loro che ruota attorno a tre costrutti pensiero, nel senso più olistico del fondamentali24: termine19. Il modello MLTV è nato da una collaborazione tra l’INDIRE, la documentazione intesa come Project Zero20, un gruppo di ricerca “pratica di osservare, registrare della Harvard Graduate School of e condividere attraverso Education di Boston, e tre scuole media differenti il processo e capofila di Avanguardie Educative21. il prodotto dell’apprendimento con lo scopo di approfondire Come riportato nella scheda ed espandere l’apprendimento esplicativa di Avanguardie Educative stesso”25 ha l’obiettivo di rendere della pratica, questa metodologia l’apprendimento visibile ad ogni d’avanguardia porta benefici attore della comunità scolastica. tutti gli attori facenti parti della Per esempio, la raccolta di foto comunità scolastica22. Da una parte, e video degli studenti a lavoro, enfatizzando e dando importanza un minuto di osservazione in ai processi di insegnamento e di classe e presentazione collettiva apprendimento, MLTV stimola di progetti sono tecniche spesso gli studenti a riflettere sul loro usate per la documentazione. percorso formativo e sul proprio ruolo nell’apprendere. Dall’altra, le indicazioni, sono delle tracce induce il corpo docenti a cercare un operative estremamente regolare confronto professionale, dettagliate che attraverso confronto che sprona gli insegnanti sistemi sequenziali permettono a modificare e migliorare il loro di raggiungere un determinato approccio. Questo fa sì che obiettivo formativo. Per la classe si identifichi in una esempio: comunità democratica, rivolta al • “The Ladder of Feedback” (la rispetto reciproco, all’ascolto e alla scala del feedback), permette collaborazione23. di raccogliere dei commenti in modo strutturato,
12 INNOVANDO SI IMPARA ottenendo un feedback condivise, socializzate e costruttivo in un clima di negoziate inizialmente con un rispetto reciproco. piccolo gruppo e poi con tutta la • Le Thinking Routines hanno classe. l’obiettivo di creare una struttura organizzativa per guidare i processi mentali VOCI DAL CAMPO degli studenti. Si tratta di La collaborazione tra INDIRE e protocolli didattici composti Project Zero ha previsto un periodo da un set di domande e una di ricerca e sperimentazione che breve sequenza di fasi che ha coinvolto i dirigenti scolastici, possono essere facilmente i docenti e gli studenti delle applicate a ogni materia ed scuole capofila. Alla fine della in diversi contesti educativi. sperimentazione, il team di ricerca Sono “routine” e non semplici completo si è recato all’Istituto strategie, perché vengono Malignani di Udine, una delle utilizzate con ricorrenza fino scuole capofila che hanno incluso al punto di diventare parte MLTV all’interno del percorso della cultura di classe. formativo. Un docente riporta l’apprendimento di la storia di Antonio, un ragazzo gruppo prevede tutti i particolarmente timido e chiuso, membri della classe siano con diverse difficoltà dal punto ingaggiati emotivamente di vista scolastico. Alla fine del ed intellettualmente della periodo di sperimentazione, il team risoluzione di problemi o di ricerca ha chiesto agli studenti creazione di prodotti o più in stessi cosa pensassero del MLTV. generale nelle varie attività Antonio, con grande stupore di tutti, scolastiche26. Questa pratica si è esposto davanti alla classe e ha prevede che lo studente viva pronunciato la seguente frase, breve i processi di apprendimento ma incisiva: “MLTV mi ha cambiato e di pensiero come un primo la vita!”. I professori, attoniti da momento di riflessione questo gesto coraggioso ma avendo personale ed intima dello testimoniato il cambiamento di studente stesso, seguito da Antonio pre e post MLTV, hanno un momento successivo in attribuito il successo di questo cui queste riflessioni sono modello a tre importanti condizioni:
MLTV – Rendere visibili pensiero e apprendimento 13 in primo luogo, attraverso le potessero fidarsi l’un l’altro ha fatto regole durante le lezione e gli sì che Antonio potesse esporsi, spazi dedicati a ciascuno studente, e quindi anche sbagliare, senza Antonio ha avuto la possibilità essere giudicato; in terzo luogo, la di sentirsi ascoltato; in secondo metodologia del MLTV ha messo luogo, la creazione di “uno spazio Antonio in condizione di apprendere sicuro” dove insegnanti e studenti serenamente. APPROFONDIMENTI Avanguardie educative27 è un progetto di ricerca- azione nato dall’iniziativa autonoma di INDIRE, con l’obiettivo di investigare le possibili strategie di propagazione e messa a sistema dell’innovazione nella scuola italiana, tenendo particolarmente conto dei fattori abilitanti e di quelli che ne ostacolano la diffusione. Il progetto si è poi trasformato in un vero e proprio movimento aperto a tutte le scuole italiane; la sua missione è quella di individuare, supportare, diffondere, portare a sistema pratiche e modelli educativi volti a ripensare l’organizzazione della Didattica, del Tempo e dello Spazio del “fare scuola” in una società della conoscenza in continuo divenire. Il movimento ha creato una Galleria composta da varie “idee”, ciascuna delle quali costituisce “la tessera di un mosaico che mira a rivoluzionare l’organizzazione della Didattica, del Tempo e dello Spazio del ‘fare scuola’. MLTV è una delle 14 idee sostenute nel movimento28.
14 INNOVANDO SI IMPARA Consiglio di Cooperazione Tempo del Cerchio
Consiglio di Cooperazione – Tempo del Cerchio 15 Il Consiglio di Cooperazione (CdC) il cerchio diventa un vero e proprio è una pratica che rientra in un luogo di elaborazione di esperienze approccio educativo volto alla e contenitore affettivo propedeutico cooperazione e si riferisce a un a creare un clima di collaborazione “tempo” in cui i membri di un e di gestione del conflitto in modo gruppo si riuniscono per discutere tale da abilitare i presenti a saper di un argomento proposto da loro affrontare i problemi30. Il CdC può o determinato da una domanda essere adottato in tutte le scuole posta dall’educatore. Per questo di ordine e grado in quanto è è spesso chiamata il “tempo del facilmente adattabile alle necessità cerchio”. Il CdC è uno strumento che educative degli studenti nel loro nasce nell’ambito del paradigma percorso formativo. non violento nell’ambiente scolastico, inteso nel senso più ampio del termine, comprendendo COME FUNZIONA? l’invito al rispetto di ciascun Nell’organizzazione e svolgimento essere umano, il riconoscimento del CdC, l’educatore o il docente del proprio e del potere altrui, ha un ruolo chiave da facilitatore, l’assunzione di responsabilità da con l’obiettivo di favorire lo parte di ciascuno e la capacità di scorrimento delle idee. La modalità, comunicare in maniera costruttiva. il luogo e la durata della pratica La paternità di tale strumento si sono a discrezione dell’insegnante può attribuire a Célestine Freinet, che però è tenuto a rispettare padre della pedagogia popolare, alcuni elementi strutturali che i cui insegnamenti furono ripresi garantiscono l’implementazione in Italia nel 1951, da un gruppo corretta della pratica. Tali elementi di insegnanti primari e secondari sono approfonditi nella lettura che formarono il Movimento di di approfondimento sul CdC, nel Cooperazione Educativa, con lo volume “Insegnare domani nella scopo di diffondere il pensiero e le scuola dell’infanzia e nella scuola metodologie di Freinet29. primaria”, edito da Erickson31: Questa pratica si pone come la ciclicità è funzionale al obiettivi il lavoro sulla sfera sociale raggiungimento degli obiettivi. e relazionale: nel raccogliere È estremamente importante emozioni sia positive che negative, che la pratica venga effettuata
16 INNOVANDO SI IMPARA regolarmente per garantire la propri compagni. L’intero sistema creazione di uno “spazio sicuro” scolastico del IC Parma Centro è dove costruire una fiducia costruito sul coltivare e promuovere reciproca; il benessere psico-fisico dello la durata dell’incontro deve studente, partendo dalle attività essere stabilita in precedenza corporee e manuali fino a quelle in modo tale enfatizzare la relazioni ed emozionali, ed ognuno peculiarità dell’attività stessa; è inserito in un ambiente in cui la disposizione delle sedie in il proprio benessere è legato a cerchio è essenziale per la quello del proprio compagno. Per realizzazione materiale di uno questo, la pratica del CdC è inserita spazio di condivisione inclusiva, nell’offerta formativa dell’istituto ed dove ognuno possa sentirsi è ritenuta essenziale nel percorso libero di esprimere le proprie educativo degli studenti. In quinta idee, preoccupazioni e stati D per esempio, il CdC si svolge d’animo; una volta a settimana secondo le regole stabilite all’interno del una versione personalizzata cerchio devono diventare un dalla maestra Monica32. Infatti, punto di riferimento nella vita i bambini si stringono in cerchio scolastica e di comunità. davanti a tre scatole contenenti bigliettini mai anonimi: le critiche, le congratulazioni, le proposte. La VOCI DAL CAMPO maestra Monica riporta che durante questi momenti, i bambini hanno L’IC Parma Centro, situato nel chiarito numerosi fraintendimenti pieno del centro storico di Parma, tramite la comunicazione delle ha come suo motto “Consegnare “critiche”; allo stesso tempo, il la scuola agli alunni”. I ragazzi congratularsi l’un l’altro ha fatto sì sono infatti i protagonisti e i che si creasse un ambiente felice e primi responsabili del proprio sereno all’interno del gruppo classe. apprendimento e l’obiettivo della scuola è quello di aiutarli La filosofia del benessere e a costruire la loro identità dell’empatia della scuola è nelle personale, sociale, culturale e di parole del Dirigente Scolastico del genere in un percorso che li porti IC Parma Centro: “Ho capito che ad essere felici, competenti e a non puoi cambiare niente se prima cooperare costantemente con i
Consiglio di Cooperazione – Tempo del Cerchio 17 non cambi te stesso, se non senti il cambiamento che vuoi vedere nel empatia e compassione per tutti gli mondo”33. esseri viventi, se non sei tu stesso APPROFONDIMENTI Per chi fosse interessato a sapere di più sulle tecniche d’implementazione del Consiglio di Cooperazione, consigliamo di consultare la lettura di approfondimento “Insegnare domani nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria”, edito da Erickson34. Il CdC è una pratica estremamente versatile che può essere adattata e modificata alle necessità educative dei contesti più disparati. Per esempio, nelle classi multiculturali, il CdC può essere usato come tecnica per favorire l’inclusione e l’integrazione degli studenti stranieri. Infatti, l’organizzazione di un tempo del cerchio sulle difficoltà relazionali che hanno reso poco serena la vita il classe è un ottimo modo per avvicinare gli studenti alla conoscenza dei loro compagni immigrati35. In una provincia di Roma, caratterizzata da un significativo fenomeno migratorio, numerosi progetti sono stati inseriti all’interno del curriculo scolastico della scuola d’infanzia, la scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado con il fine di migliorare e rafforzare percorsi di reciproca conoscenza, incentivare le relazioni fra le comunità di accoglienza e gli alunni stranieri con le loro famiglie soprattutto per superare i reciproci pregiudizi. Tutte le attività previste dai progetti sono realizzate utilizzando la metodologia del CdC per rendere i bambini più partecipi e curiosi ma soprattutto per rendere gli alunni protagonisti del loro processo formativo36.
18 INNOVANDO SI IMPARA Educazione affettivo- relazionale
Educazione affettivo-relazionale 19 L’Educazione affettivo-relazionale di un clima scolastico solidale prevede che le relazioni, il e collaborativo. Ciò richiede un coinvolgimento, il cuore siano impegno nella gestione delle costantemente portati al centro emozioni, degli stati d’animo e dei dell’attenzione dell’esperienza sentimenti e nelle ore dedicate scolastica, sia per gli studenti sia all’educazione affettivo-relazionale, per gli insegnanti. L’educazione gli studenti e le insegnanti affettivo-relazionale e i suoi ragionano e allenano tali capacità. obiettivi del curriculo sono fondati su alcuni principi che sono delineati nel documento dell’OMS “Life COME FUNZIONA? skills education for children and adolescents in school” (Educazione L’Educazione affettivo-relazionale alle competenze per la vita a può costituire una vera e propria scuola) che nel 1994 inserisce la “materia” che, come tutte le altre, gestione delle emozioni, l’empatia ha un curriculo ben definito e una e la capacità di relazionarsi con scadenza ricorrente. Come nel gli altri in modo positivo tra le 10 resto delle materie, è importante life skills (competenze per la vita) che si definisca un percorso ben da sviluppare ed implementare strutturato per i vari cicli scolastici, all’interno dei curricula scolastici37. con l’identificazione di varie fasi In Italia, Cristina Lorimer, docente propedeutiche al raggiungimento psicoterpeuta psicologa ed esperta di determinati obiettivi. Per di educazione affettivo-relazionale, esempio, nel caso della Scuola- ha avuto modo di sviluppare Città Pestalozzi, si parte proprio il primo curriculo interamente dal primo biennio della scuola dedicato a questa “disciplina”, già elementare con la costruzione negli anni Novanta, all’interno della del gruppo classe, fase essenziale Scuola-Città Pestalozzi a Firenze. per il successo dell’educazione Diventata materia scolastica a tutti affettivo-relazionale38. Negli anni gli effetti, con un suo curriculuo successivi, si esplorano varie e scadenza settimanale, questa emozioni, si affrontano temi come materia si pone l’obiettivo di far la mediazione dei conflitti, il perché sviluppare una consapevolezza nei servono le regole e la diversità di confronti degli altri, ma anche su se genere. Una volta creata una solida stessi, necessarie alla costruzione base di conoscenza esperienziale
20 INNOVANDO SI IMPARA di tali argomenti alle elementari, gli consente di affrontare la nell’ultimo biennio, si procede ad difficoltà posta dalla situazione affrontare temi come la tolleranza, problematica, mettendo in atto la frustrazione, la trasgressione i comportamenti comunicativi e, in classe, ci si allena a gestire adeguati alla situazione tali emozioni con l’obiettivo di simulata, con l’obiettivo imparare a saper prendere decisioni di potenziare le capacità consapevoli per sé stessi e per gli interpersonali; altri. il gioco di raggrupparsi secondo diverse caratteristiche permette Per quanto riguarda le metodologie di scoprire affinità e differenze, di implementazione, sul sito della funzionale a scoprire affinità Scuola-Città Pestalozzi, dedicato al inaspettate con compagni con “Curriculo di educazione affettivo- cui pensavano di avere poco da relazionale”, è possibile consultare spartire; varie tecniche, già sperimentate con raccontare e costruire storie, successo nelle classi39. Tra le più attività che si concentra sul utilizzate troviamo: lavorare sui diversi punti di vista, raccontando storie di il tempo del cerchio, già visto in altri ma allo stesso tempo a precedenza; riflettere sulla propria, infatti i l’ascolto attivo, un ragazzi sono spesso incentivati atteggiamento ma anche una a scrivere una propria biografia tecnica che ha l’obiettivo di durante il percorso dell’anno entrare in relazione con l’altro scolastico; la stesura delle regole da tenere permettendogli di esprimersi in classe è un’attività che può esplorando, su stimoli coinvolgere attivamente gli dell’interlocutore, anche parti di studenti in modo da farli sentire sé meno consapevoli, ampliando parte del comportamento del così la propria consapevolezza gruppo emotiva; il role playing o “gioco di ruolo”, una simulazione VOCI DAL CAMPO recitativa durante la quale gli studenti sono invitati ad La Scuola-Città Pestalozzi a assumere un ruolo tale che Firenze è una scuola statale extra-
Educazione affettivo-relazionale 21 ordinamentale: aderisce, infatti, ad suo curriculo scolastico negli anni una legge che dà la possibilità di Novanta grazie ad una docente fare sperimentazione per “mettere psicoterapeuta psicologa ora in pratica” modelli differenti di in pensione, Cristina Lorimer. insegnamento-apprendimento. A L’inserimento di tale materia è livello strutturale comprende gli basato sulla convinzione che senza otto anni della scola primaria e la relazione non sia apprendimento secondaria di primo grado, divisi in e come dice la Maestra Valeria quattro bienni. C’è un’unica sezione Angelini “La relazione ha bisogno ed è composta da un massimo di lentezza e continuità per potersi di venti alunni. Come spiegato in costruire e far conoscere, si crea precedenza, l’educazione affettivo- ogni giorno, e, soprattutto, si crea relazionale è stata inserita nel tutti insieme”40. APPROFONDIMENTI Per chi volesse avere una testimonianza visiva di quanto raccontato fino ad ora, il film “Educazione Affettiva. Crescere a scuola” di Federico Biondi e Clemente Bicocchi41 è sicuramente imperdibile. Con una grande naturalezza e sincerità, il progetto cede il palco ai protagonisti del panorama educativo italiano, i bambini, attori principali di questo microcosmo, e i maestri, figure di riferimento nel loro cammino di crescita. In particolare, il film tratta degli ultimi giorni di una quinta elementare Scuola-Città Pestalozzi di Firenze, quando un vortice di emozioni colgono gli studenti durante un passaggio inevitabile della loro vita. Per approfondire il progetto della scuola Pestalozzi di Firenze, sul loro sito è possibile trovare una sezione dedicata alle pubblicazioni inerenti la sperimentazione didattica42.
22 INNOVANDO SI IMPARA Educazione all’imprenditorialità
Educazione all’imprenditorialità 23 L’educazione all’imprenditorialità con vari protocolli di attivazione viene svolta tramite diverse nelle classi. Queste pratiche metodologie ma è una buona sono spesso messe in pratica per pratica che consente lo sviluppo di scuole superiori anche se alcune competenze legate all’educazione applicazioni vengono svolte anche alla cittadinanza globale. Nel nelle scuole primarie o secondarie di 2016, la Commissione Europea primo grado47. Tramite un impegno ha proposto una Nuova Agenda imprenditoriale, gli studenti sono di Competenze per l’Europa portati a sviluppare creatività, (New Skills Agenda for Europe)43. innovazione, abilità di valutazione e Fra le competenze chiave di assunzione del rischio, capacità particolare attenzione è dedicata di pianificare e gestire progetti. Allo all’imprenditorialità, a cui, nel stesso tempo, anche le competenze 2016, è stato dedicato l’EntreComp trasversali come il lavorare in (Entrepreneurship Competence gruppo, la risoluzione dei problemi, Framework)44. un modello di fiducia in sé e nelle proprie capacità, riferimento per le competenze resilienza, empatia, parlare in imprenditoriali che fa da ponte tra i pubblico vengono allenate e mondi dell’educazione e del lavoro. rafforzate48. In questo contesto, l’educazione all’imprenditorialità è definita come “agire sulle opportunità COME FUNZIONA? e sulle idee per trasformarle in L’educazione all’imprenditorialità valore per gli altri. Il valore che (così come stabilito dal Sillabo) si crea può essere finanziario, può essere adottata tramite culturale, o sociale”45. Educare un approccio cross-curricolare, all’imprenditorialità, dunque, facendo sì che gli obiettivi non significa “educare ad essere vengano perseguiti e raggiunti imprenditori” ma pone l’accento trasversalmente alle varie su alcune competenze trasversali discipline oppure che sia oggetto di come l’intraprendenza e la creatività insegnamenti facoltativi. Il Sillabo che abilitano la generazione di prevede un percorso formativo valore condiviso in ogni aspetto annuale ma che sia anche inserito della vita. Tale modello è stato all’interno dell’intero ciclo scolastico tradotto in italiano tramite il “Sillabo ed è suddiviso in 5 macro aree di all’Educazione Imprenditoriale”46 contenuto:
24 INNOVANDO SI IMPARA 1. Nella prima parte del modulo, 4. Nella quarta parte, gli si affrontano temi ed esplorano studenti hanno la possibilità di sensazioni inerenti l’utilizzo confrontarsi con il “mercato”. di passioni, propensioni Infatti, saranno guidati ed interessi come mezzo nell’esperienza di ricercare di realizzazione personale. finanziamenti e allo stesso Particolare attenzione si tempo nell’imparare ad rivolge all’importanza dello utilizzare alcuni strumenti spirito d’iniziativa sia nella vita di rendicontazione come il personale che professionale. bilancio d’impresa, il budget, e 2. Nella seconda parte, si inizia il fundraising (raccolta fondi), di a intraprendere il percorso strategia e di marketing. imprenditoriale, con uno studio 5. Infine, gli studenti vengono approfondito sui pilastri di ingaggiati in argomenti inerenti una buona idea, l’analisi del alla cittadinanza economica alla contesto e dei bisogni sociali nei globalizzazione, approfondendo quali l’idea deve poter essere le relazioni tra crescita collocata e, di conseguenza, economica, benessere e sviluppo creare una soluzione originale, economico e sostenibile. scalabile e replicabile, che possa creare valore per se stessi e per gli altri. VOCI DAL CAMPO 3. Nella terza parte del modulo, Daniele Manni insegna informatica i gruppi di lavoro sono bel e educazione all’imprenditorialità consolidati e gli studenti iniziano presso l’Istituto Galilei-Costa di ad essere consapevoli dei valori Lecce. In 15 anni, ha coordinato e atteggiamenti cooperativi nel gli studenti delle sue classi gruppo. In particolare, il ruolo nell’ideazione e conduzione di della leadership è approfondito piccole start-up di varie tipologie. ed esplorato nelle sue varie Tra le più riuscite e conosciute sfaccettature. Inoltre, gli troviamo MABASTA (Movimento studenti iniziano a confrontarsi Anti Bullismo Animato da con lo sviluppare, descrivere, Studenti Adolescenti)49, ECOisti50 interpretare e lo scopo di un (pro ambiente), la creazione di business plan (piano aziedale). una maglietta Salento loves me
Educazione all’imprenditorialità 25 e Nectarea (una soluzione che Come Daniele riporta: “A me prevede l’utilizzo dell’olio evo piace immaginare la scuola come pro salute). Con un passato da una palestra di stimoli. Occorre imprenditore ma soprattutto da una scuola che sia una struttura insegnante di didattica innovativa, abilitante, che punti su una visione Daniele Manni è il vincitore del studente-centrica”52. Global Teacher Award 202051. APPROFONDIMENTI Oltre alla documentazione ministeriale citata, numerosi approfondimenti sull’educazione all’imprenditorialità possono trovarsi nelle realtà del Terzo Settore. Tra le realtà più presenti sul territorio italiano che si occupano di imprenditorialità giovanile troviamo Junior Achievement Italia53, un’organizzazione non profit che fornisce programmi didattici esperienziali di educazione economico-imprenditoriale, alfabetizzazione finanziaria e orientamento. Tra i suoi programmi, evidenziamo Impresa in azione54, il programma di educazione imprenditoriale per gli studenti dai 16 ai 19 anni degli ultimi tre anni delle scuole superiori. Inoltre, un’altra realtà degna di nota è la B Corp School di InVento Lab55, dove gli studenti diventano dei veri e propri imprenditori di un nuovo tipo di società, che usa il business come forza positiva, mettendo al centro la persona e l’ambiente. Fornendo le piattaforme digitali, mentorship (tutoraggio) di alto livello e corsi di formazione su temi sociali e ambientali, B Corp School organizza programmi di alternanza scuola- lavoro per coinvolgere gli studenti.
26 INNOVANDO SI IMPARA Service Learning
Service Learning 27 Il Service Learning (SL) è un però, il Ministero dell’Istruzione, approccio pedagogico che porta con delle direttive ministeriali, a ripensare i contenuti ed i ha facilitato la discussone e le metodi secondo la logica della riflessioni sulla pratica, favorendone trasformazione migliorativa l’implementazione in diversi della realtà, unendo il Learning, contesti e nei vari anni scolastici. l’apprendimento inteso come lo sviluppo di competenze tanto È importante precisare che il SL sociali quanto, e soprattutto, non è né volontariato né stage disciplinari, al Service, l’impegno ma piuttosto, l’obiettivo di questa costruttivo per la comunità e la pratica è proprio quello di creare cittadinanza attiva56. In questo un ponte tra la vita accademica e la modo, questa pratica ha un doppio vita reale, tra teoria e pratica e tra obiettivo: da una parte vuole dare ricerca e sperimentazione59. risposta a bisogni del territorio, dall’altra permette agli studenti di imparare mettendo in pratica, e COME FUNZIONA? quindi apprendendo, conoscenze e In termini pratici, nel SL si prevede competenze curricolari. la progettazione, implementazione e valutazione di un progetto che Il SL è nato nel contesto ha l’obiettivo di rispondere, nel nordamericano all’inizio del concreto, ad un bisogno sociale60. nuovo millennio, da una reale È essenziale prevedere e stimolare necessità di colmare il divario una partecipazione attiva sia da tra politiche educative e parte degli studenti che del corpo necessità reali della comunità57. docenti in tutte e tre le fasi, con Si è poi diffuso velocemente in particolare attenzione al ruolo del America Latina. In Italia il SL è docente che deve essere in grado entrato a far parte del sistema di accompagnare i ragazzi in un educativo da circa un decennio. percorso di responsabilizzazione e, Inizialmente, il dibattito sul SL era quindi, di crescita61. prettamente rivolto al contesto universitario, dove si cercava di In ogni modo, è importante creava di costruire relazioni di che durante la progettazione e partenariato tra le università e le implementazione del progetto di SL, organizzazioni locali58. Dal 2016 ci siano 3 elementi trasversali alle
28 INNOVANDO SI IMPARA varie fasi, menzionati nel “Toolkit Questo scambio dare/avere, Service Learning” pubblicato da continua Fiorin, “aiuta a diventare INDIRE62: più competenti, sia a livello umano, sia a livello disciplinare e Incoraggiare la riflessione professionale”64. (pubblica o privata) critica sull’esperienza, tramite attività Un’altra voce degna di nota nel come il tempo del cerchio, campo del SL è il Liceo Attilio brainstorming, riunioni o diari Bertolucci di Parma, identificato di bordo. già nel 2016 dall’Ufficio Scolastico Il processo e lo sviluppo Regionale per l’Emilia Romagna del progetto devono essere documentati e comunicati per la realizzazione di percorsi di attraverso materiali audiovisivi, formazione per Studenti e Docenti presentazioni, la condivisione su SL65. Per il Liceo Bertolucci sui social network. l’azione didattica e la vista di La valutazione e il monitoraggio una scuola si caratterizzano per attraverso interviste, questionari la capacità di far interagire il e rubriche sono essenziali curriculum definito dalle Indicazioni per analizzare i successi e le Nazionali con percorsi e progetti difficoltà del percorso. che contestualizzino le competenze ed i saperi a partire dalla specificità delle singole istituzioni VOCI DAL CAMPO scolastiche66. Tutti i progetti scelti e portati avanti dl Liceo Bertolucci, Italo Fiorin è Professore presso sono frutto di una scelta specifica il dipartimento di Scienze economiche, politiche e delle lingue dettata da una mappatura dei moderne dell’Università LUMSA a bisogni del territorio con l’obiettivo Roma. Fiorin è da anni un esperto di favorire il protagonismo giovanile e sostenitore della metodologia SL. e incrementare la collaborazione Infatti, Fiorin spiega “Apprendere con i portatori di interesse locali67. serve e servire insegna”63, slogan Essi sono rivolti sia a specifici che concepisce l’apprendimento gruppi/classi di studenti che a è una risorsa individuale ma può tutti gli studenti del liceo (offerta a essere messa a disposizione degli domanda). altri per migliorare la comunità.
Service Learning 29 Come riportato sul sito del Liceo per leggerne i bisogni formativi e Bertolucci “Perché compito per rispondervi con consapevolezza prioritario di una scuola è interagire critica. La scuola è un intellettuale con la società di cui è espressione sociale”68. APPROFONDIMENTI Sul sito della LUMSA è possibile trovare alcuni esempi di progetti di SL implementati nelle classi di tutti gli anni scolastici69. In particolare, citiamo il progetto Incontriamo il mondo che c’è a casa nostra, condotto dal Liceo delle scienze Umane Maria Ausiliatrice Padova, dove i ragazzi di terza e quarta, sostenuti dai docenti ed un’associazione già radicata in Veneto, hanno intrapreso un percorso didattico di metodologia della ricerca della realtà dell’immigrazione, con la possibilità poi di incontrare molti stranieri insegnando loro l’italiano. In questo modo, i ragazzi hanno l’opportunità di ascoltare storie di sofferenza e di riscatto e conoscere culture diverse.
30 INNOVANDO SI IMPARA Conclusioni
Conclusioni 31 Sebbene possa apparire complesso tradurre un obiettivo politico ambizioso come l’ECG nel contesto educativo e scolastico di tutti i giorni, le testimonianze riportate da questo manuale ci mostrano e dimostrano che tale sforzo sia possibile, ed è stato efficacemente sperimentato e diffuso in numerosi luoghi del nostro fare scuola. La ricca tradizione scolastica italiana è infatti dotata delle risorse ed energie per affrontare le sfide poste dal contesto di cambiamento per le quali l’ECG può costituire una strada efficace. Le dimensioni formative e le competenze che queste pratiche scolastiche intendono contribuire a sviluppare sono infatti sempre più necessarie nel mondo di oggi per permettere a tutti i giovani di essere cittadini del mondo attivi e responsabili, protagonisti del cambiamento sociale: changemaker! L’applicazione di queste pratiche nel proprio contesto scolastico sarà senza dubbio ardua e con risultati non omogenei. L’educazione è in primo luogo relazione. Pertanto, non si potrà prendere alla lettera ogni passaggio illustrato in questo manuale ma si dovranno cogliere gli spunti e le suggestioni presenti e declinare le attività sulla base dell’incontro con gli studenti, utilizzando tutte le competenze formative e la saggezza di cui si è dotati. La redazione è stata curata da Ludovica Tramontin con il supporto di Luca Solesin. Si ringraziano per le riflessioni e le testimonianze i partner di progetto e i docenti e dirigenti scolastici della rete delle Scuole Changemaker.
32 NOTE DI CHIUSURA 1 UNESCO, (2018), Educazione alla cittadi- 15 NoidelTosi, https://www.noideltosi.it. nanza globale: temi e obiettivi di apprendi- 16 Debate Italia, https://www.debateitalia.it. mento, traduzione a cura del Centro della 17 Debate Italia, “World School Debating Cooperazione Internazionale, p.15. Championship”, https://www.debateitalia.it/ 2 Ibid., p.15 pagine/zagabria-2018. 3 Ibid. p.15. 18 Debate Italia, “Accordo di rete”, https:// 4 De Conti, M., Giangrande, M., (2017), Deba- www.debateitalia.it/pagine/accordo-di-re- te. Pratica, teoria e pedagogia, Pearson. te. 5 Raccolta dati effettuata il 18 marzo 2021 19 INDIRE, “Making Learning and Thinking da Avanguardie Innovative, “Le Idee del Mo- Visible in Italian Secondary Schools (MLTV), vimento Avanguardie Educative” http://in- https://www.indire.it/progetto/making-le- novazione.indire.it/avanguardieeducative/ arning-and-thinking-visible-in-italian-se- le-idee. condary-schools/ 6 Le ricercatrici INDIRE, Elena Mosa, Silvia 20 Project Zero, http://www.pz.harvard. Panzavolta e Letizia Ciganotto in Avanguar- edu. die Educative, “Debate – argometantare e 21 Le tre scuole capofila che hanno preso dibattere, https://www.youtube.com/wa- parte al periodo di sperimentazione di MLTV tch?v=vAM_HCi7mio. sono: il liceo Savoia Benincasa di Ancona, 7 Delors, J., (1996), Learning: The Treasure l’Istituto Malignani di Udine, l’Istituto Stata- Within, UNESCO Publishing. le Istruzione Secondaria di Pomigliano. 8 Morin, E., (2000), La testa ben fatta. Rifor- 22 Avanguardie innovative, “MLTV- Rendere ma dell’insegnamento e riforma del pensiero. Visibili Pensiero e Apprendimento”, http://in- Raffaello Cortina Editore. novazione.indire.it/avanguardieeducative/ 9 De Conti, M., Giangrande, M., (2017). integrazione-mltv. 10 Istituto Tecnico Economico Entico Tosi, “Il 23 Ibid. nostro istituto”, https://www.etosi.edu.it/ 24 Le ricercatrici INDIRE, Silvia Panzavolta, pagine/il-nostro-istituto. Maria Guida, Elena Mosa e Letizia Cinga- 11 Italia che cambia, “Tosi, la scuola di comuni- notto in Avanguardie Educative, “MLTV- tà che prepara ad un mondo senza confini”, ht- Rendere visibili pensiero e apprendimento”, tps://www.italiachecambia.org/2020/07/ https://www.youtube.com/watch?v=2Pd- tosi-scuola-comunita-prepara-mondo-sen- q2oSH8bw. za-confini-scuola-che-cambia-8/. 25 Krechevsky, M., Mardell, B., Rivard, M., 12 Istituto Tecnico Economico Enrico Tosi , “Il Wilson, D., (2013), Visible Learners: Promo- Tosi e il primo #MOOC sul #Debate”, https:// ting Reggio-Inspired Approaches in All Scho- lnx.etosi.edu.it/news/il-tosi-e-il-primo-mo- ols, Wiley. oc-sul-debate-2/. 26 Project Zero and Reggio Children, (2001). 13 Debate Italia, “Olimpiadi 2021”, https:// Making Learning Visible: Children as Indi- www.debateitalia.it/pagine/olimpiadi-2021. vidual and Group Learners. Reggio Emilia, Italy: Reggio Children. 14 Società Nazionale Debate Italia, https:// www.sn-di.it.
33 27 Avanguardie Innovative, http://innovazio- site/educazioneaffettivapestalozzi/. ne.indire.it/avanguardieeducative/chi-sia- 39 Ibid. mo. 40 Angelini, V., (2021), Nuove percezioni per 28 Raccolta dati effettuata il 25 Marzo 2021. diventare nuovi insegnanti: la nuova sfida 29 Jasmin, D. (1994/2002). Il consiglio di Changemaker, 1 febbraio 2021, https:// cooperazione: manuale per la gestione dei www.ashoka.org/en-ca/story/nuove-per- conflitti in classe. Molfetta: edizioni la meri- cezioni-diventare-nuovi-insegnanti la-nuo- diana. va-sfida-changemaker. 30 “Insegnare domani nella scuola dell’in- 41 Bondi, F., Bicocchi, C., (2014), Educazione fanzia e nella scuola primaria” a cura di Affettiva. Crescere a scuola. Ardaco, http:// Dario Ianes e Sofia Cramerotti in Novara, www.educazioneaffettiva.com. D., (2010), Litigare per crescere, Erickson, 42 Scuola-Città Pestalozzi, “Articoli”, https:// http://www2.erickson.it/contenuti/1_feb/ www.scuolacittapestalozzi.it/sperimenta- files/assets/basic-html/index.html#page1. zione/diciamo-di-noi/articoli/. 31 Ibid. 43 European Commission (2016), COMMU- 32 Leonardi, B., (2020), La Scuola dell’Empa- NICATION FROM THE COMMISSION TO THE tia a Parma, Focus Scuola. EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL 33 Ashoka Italia, “Istituto Comprensivo Par- COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE ma Centro: La Scuola del Benessere, https:// REGIONS A NEW SKILLS AGENDA FOR EURO- www.ashoka.org/it/storia/istituto-com- PE Working together to strengthen human prensivo-parma-centro-la-scuola-del-be- capital, employability and competitiveness. nessere. COM/2016/0381 final. https://eur-lex.euro- 34 Ianes, D., Cramerotty, S., (2010). pa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:- 35 Scorpinti, M., (2006), L’Inserimento sco- 52016DC0381. lastico degli alunni immigrati, Rivista delle 44 Bacigalupo, M., Kamplys, P., Punie, Y., Scienze Psicologiche, 30 Marzo 2007, http:// Van Den Brande, L., (2016), EntreComp: The web.i2000net.it/mscorpinitipsicologo/arti- Entrepreneurship Competence Framework, coli/articolo_alunni.htm. Office of the European Union. https:// 36 Azienda Speciale “Terracina”, Protocollo ec.europa.eu/jrc/en/publication/eur-scien- di accoglienza ed integrazione degli alunni tific-and-technical-research-reports/entre- stranieri: il progetto e il programma didatti- comp-entrepreneurship-competence-fra- co, http://www.aziendaspecialeterracina. mework. it/uploads/tbl_personale/201102110142_ 45 MIUR, (2018), “Pubblicato il Sillabo per l’E- PROGETTO_E_PIANO_DIDATTICO_DEL_ ducazione all’Imprenditorialità nella scuola PROTOCOLLOALUNNI.pdf. secondaria, https://www.miur.gov.it/-/pub- 37 WHO, (1994), Life Skills Education For blicato-il-sillabo-per-l-educazione-all-im- Children And Adolescents In Schools, WHO. prenditorialita-nella-scuola-secondaria-. https://apps.who.int/iris/bitstream/hand- 46 Ibid. le/10665/63552/WHO_MNH_PSF_93.7A_ 47 Junior Achievement, “Crescere che impre- Rev.2.pdf?s. sa!”, https://www.crescerecheimpresa.it. 38 Scuola-Città Pestalozzi, “Curri- 48 Miur, (2018). culo di educazione affettivo e rela- zionale”, https://sites.google.com/ 49 MABASTA, https://www.mabasta.org/.
34 50 Ecoisti, http://www.ecoisti.it/. 59 Fiorin, I., (2016). 51 De Carli, S., (2020), “Il Global Tea- 60 MIUR, (2018). cher Award va al prof italiano che alle- 61 Istituto Maria Immacolata Pinerolo, na all’imprenditorialità, http://www.vita. (2018), Il Service Learning secondo… Italo it/it/article/2020/10/26/il-global-tea- Fiorin”, https://www.youtube.com/watch?- cher-award-al-prof-italiano-che-allena-al- v=3FAxn0pAfgw. limprenditoriali/157143/. 62 INDIRE, Toolkit Service Learning, a cura di 52 Ibid. Stefania Chipa, Chiara Giunti, Lorenza Or- 53 Junior Achievement Italia, https://www. landini e Laura Tortoli, https://piccolescuo- jaitalia.org/. le.indire.it/wp-content/uploads/2018/11/ 54 Impresa in azione, https://www.impresai- Toolkit_SL_DIDACTA_2018_def-1.pdf. nazione.it/. 63 Istituto Maria Immacolata Pinerolo, 55 InVento Lab, https://inventolab.com. (2018). 56 MIUR, (2018), “Una Via Italiana per il Servi- 64 Ibid. ce Learning”, https://www.miur.gov.it/web/ 65 Liceo Attilio Bertolucci, “Debate & Service guest/-/una-via-italiana-per-il-service-lear- Learning”, https://liceoattiliobertolucci.edu. ning. it/percorsi-e-progetti/ 57 Fiorin, I., (2016), Service Learning e cam- 66 Liceo Attilio Bertolucci, “Percorsi e pro- bia il paradigma, in Scuola e Formazione, ht- getti”, https://liceoattiliobertolucci.edu.it/ tps://www.cislscuola.it/fileadmin/cislscuo- percorsi-e-progetti/ la/content/Scuola_e_formazione/2016/ 67 Ibid. numero_1/47-50_Fiorin.pdf. 68 Ibid. 58 Elisabetta De Marco, (2018), Digital 69 LUMSA, “Esperienze di Service Learning”, Storytelling e Service Learning. Un Approc- https://eis.lumsa.it/esperienze/esperien- cio Metodologico al Service Learning, Sape- ze-di-service-learning. re pedagogico e Pratiche educative, n.2.
Il presente manuale è stato frutto del progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale “Everyone a Changemaker: l’imprenditorialità sociale dei giovani come strumento di inclusione e di riduzione di ogni forma di discriminazione”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promosso da ELIS in partenariato con Ashoka, Isnet e Lumsa. AID 011790.
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