P.T.O.F. 2019/2022 Piano triennale dell'offerta formativa Anno scolastico 2019/2020 - Scuola dell'Infanzia Cetti Bianca

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P.T.O.F. 2019/2022 Piano triennale dell'offerta formativa Anno scolastico 2019/2020 - Scuola dell'Infanzia Cetti Bianca
P.T.O.F. 2019/2022
Piano triennale dell’offerta formativa
     Anno scolastico 2019/2020

                      “Nella vita non raccogli ciò che semini,

                                    ma raccogli ciò che curi”.

                                                    Anonimo

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Scuola dell’infanzia “Cetti Bianca”

Scuola paritaria federata alla FISM

(Federazione Italiana Scuole Materne)

Via della Chiesa n. 2 37142 Novaglie (VR)

Tel. 045 4935524

Codice Meccanografico: VR1A017007

email: maternanovaglie@virgilio.it

pec: maternanovaglie@pec.fismverona.it

sito web: www.maternanovaglie.it

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INDICE:

  -   PREMESSA                                                    4

  -   STORIA, MISSION E FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA      5

  -   IL CONTESTO                                                 7

  -   ORGANIZZAZIONE RISORSE E GESTIONE DELLA SCUOLA              8

  -   TEMPO SCUOLA                                                9

  -   CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI                    10

  -   ORGANIGRAMMA E RISORSE UMANE                               10

  -   RISORSE FINANZIARIE                                        11

  -   LINEE GUIDA DEI PERCORSI EDUCATIVI-DIDATTICI               12

  -   LE FASI DELLA PROGETTAZIONE                                14

  -   I NOSTRI PROGETTI FONDATIVI                                15

  -   PROGETTI DIDATTICI                                         21

  -   PROGETTI DI POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA           22

  -   PROGETTI EXTRACURRICOLARI                                  25

  -   LE RELAZIONI                                               26

  -   INCLUSIONE SCOLASTICA                                      26

  -   FORMAZIONE, AUTOVALUTAZIONE, INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO   28

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PREMESSA

Il piano dell’offerta formativa è: “il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale
e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurriculare,
educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (D.P.R. n.
275/1999, art.3, c.1).
Con la legge 107/2015 comma 14, si è passati dal POF al PTOF (Piano triennale
dell’offerta formativa).

“Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e
delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico.” (art 3, c.4).
Come previsto dalla normativa vigente, il PTOF è stato approvato dal presidente, dal
comitato di gestione e dal collegio docenti nel mese di ottobre 2019.

La nostra scuola dell’infanzia paritaria è di ispirazione cristiana e federata alla Fism.

SCUOLA dell’INFANZIA
La scuola dell’infanzia ha il compito di rispondere al diritto e al bisogno di istruzione
di ogni bambino di età compresa dai due anni e mezzo ai sei. Le finalità sono:
consolidare l’identità, sviluppare l’autonomia, acquisire competenze e vivere le prime
esperienze di cittadinanza, come viene specificato nelle “Indicazioni Nazionali per il
Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.

SCUOLA PARITARIA
La scuola paritaria è una scuola che non è amministrata dallo Stato, che ha piena
autonomia in materia di orientamento culturale e indirizzo didattico. La scuola paritaria
svolge un servizio pubblico e accoglie chiunque faccia richiesta di iscrizione.
Sostanzialmente sono istituti non statali che richiedono di essere parificati a questi; la
parità è concessa se la scuola è in possesso di determinati requisiti di qualità ed efficacia.

SCUOLA DI ISPIRAZIONE CATTOLICA
La scuola è una comunità aperta che collabora costantemente con le famiglie e la società,
rispetta la libertà religiosa degli alunni e delle famiglie, pur non rinunciando alla propria
identità e al compito di proporre i valori che ne conseguono. In particolare, mira a
promuovere la maturazione della loro identità anche nella dimensione religiosa,
valorizzando le loro esperienze personali ed orientandoli a cogliere i segni espressivi della
Religione cristiana cattolica, ed eventualmente di altre espressioni religiose, presenti
nell’ambiente.
La connotazione comunitaria è elemento fondante dell’educazione in una scuola cattolica.
Ed è una connotazione che non si ferma alla sola tolleranza o al semplice rispetto della
libertà altrui: essa poggia piuttosto sulla considerazione dell’altro come dono e risorsa.

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SCUOLA FEDERATA ALLA FISM
La nostra scuola aderisce alla Federazione Italiana Scuole Materne (FISM): un’associazione
senza scopo di lucro che si occupa di sostenere e aiutare la scuole federate.

   STORIA, MISSION E FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

STORIA DELLA SCUOLA

La scuola dell’infanzia “Cetti Bianca”, nata all’inizio del secolo scorso per iniziativa del
parroco di allora, don Serafino Provolo, si è sviluppata come espressione della comunità di
Novaglie.
Le Suore Missionarie Pie Madri della Nigrizia, su invito del parroco, iniziarono il loro servizio
nel campo scolastico in queste zone nell’anno 1938.
 Oggi l’edificio rimane di proprietà delle suore Missionarie che concedono ad uso gratuito i
locali della Scuola dell’Infanzia e l’uso scoperto, mentre la gestione della Scuola è affidata al
Comitato di Gestione (costituito dal 1977).
Sono stati avviati e completati lavori di miglioria e di ristrutturazione per adeguare
l’edificio a nuove esigenze e al fine di renderlo conforme alle disposizioni della normativa
vigente.
Una particolare attenzione è posta alla manutenzione ordinaria degli impianti, degli arredi
e delle strutture, garantendo ai bambini ed al personale buone condizioni di sicurezza.
MISSION
La Scuola dell’Infanzia di Novaglie accoglie tutte le bambine e tutti i bambini dai due
anni e mezzo ai sei anni di età e garantisce loro il diritto all’educazione e alla cura,
facendo propri i principi esplicitati nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e
dell’Adolescenza, nella Costituzione e nei documenti dell’Unione Europea.
Le finalità e gli obiettivi educativi perseguiti riguardano lo sviluppo dell’identità, la
conquista dell’autonomia e lo sviluppo delle competenze, come precisato nelle Indicazioni
Nazionali per il Curricolo del 2012. Da qualche anno nella nostra scuola è stato introdotto il
bilinguismo con una insegnante madrelingua inglese presente con costanza e regolarità ogni
giorno, questo per permettere che questa nuova lingua contamini dentro una relazione
interpersonale e ludica.
Per raggiungere tali obiettivi la Scuola dell’Infanzia di Novaglie si propone come luogo
accogliente, sereno e stimolante, in grado di accompagnare la crescita affettiva, cognitiva e
sociale di ogni bambino, considerato soggetto attivo e competente.
Conoscere la storia del bambino, costruire una relazione di fiducia con la famiglia e
aprirsi al territorio sono i presupposti da cui partire per fare in modo che l’esperienza della

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scuola sia per tutti i soggetti coinvolti, bambini e adulti, positiva e arricchente. Ciò è possibile
favorendo un clima di incontro, confronto e collaborazione tra le figure adulte.
Inoltre attraverso un’attenta organizzazione degli spazi, delle proposte ludiche e della
scansione della giornata la scuola si impegna a riconoscere, accogliere e valorizzare le
diversità, promuovendo le potenzialità di tutti i bambini, nel rispetto dei loro bisogni e dei
loro tempi.

La scuola riconosce, inoltre quali suoi principi ispiratori:

A) ISPIRAZIONE CRISTIANA
La scuola pone al primo posto i valori della vita, dell’accoglienza, della condivisione,
della solidarietà, della tolleranza, della pace e di quanto può rendere più bella la
convivenza. Nella nostra scuola si favorisce nei bambini l’incontro con Dio, con le parole e i
segni della fede.

B) LA COSTITUZIONE ITALIANA RISPETTANDO E FAVORENDO:

* UGUAGLIANZA
La scuola si impegna a perseguire gli obiettivi nel rispetto e nella valorizzazione delle
diversità individuali, sociali e culturali di ciascun bambino. Nessuna discriminazione
nell’erogazione del servizio sarà compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia,
lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socio-economiche.

* IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ
I soggetti che operano a vario titolo nella scuola agiscono secondo criteri di obiettività e di
equità. La scuola, nell’ambito delle proprie competenze si impegna ad assicurare la
regolarità e la continuità del servizio delle attività educative. In caso di funzionamento
irregolare, di interruzione o sospensione del servizio per motivi imprevisti (es. rottura
impianti di riscaldamento ecc…), la scuola adotta misure volte ad arrecare agli utenti il
minor disagio possibile. In caso di sciopero si adottano le procedure previste dalle norme
vigenti in materia.

* ACCOGLIENZA E INCLUSIONE
La scuola si impegna a favorire l’accoglienza dei bambini, attraverso percorsi
personalizzati di inserimento e inclusione.
La scuola si impegna a:
- Mettere in atto protocolli di accoglienza per bambini/e con bisogni educativi speciali;
- Predisporre interventi di recupero ricorrendo alle flessibilità organizzative.

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* PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA
La scuola, anche per favorire la più ampia realizzazione dei contenuti del presente
Piano, promuove la partecipazione e la collaborazione di tutte le componenti. Essa, nel
determinare le scelte organizzative si ispira a criteri di efficienza, efficacia e flessibilità;
ricerca la semplificazione delle procedure, garantisce un’adeguata informazione su tutte le
attività promosse.

* LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
Le insegnanti svolgono la loro funzione nell’ambito della libertà d’insegnamento e
dell’autonomia professionale loro riconosciuta dalla norma. L’esercizio di tale libertà ed
autonomia è finalizzato alla formazione della personalità dei bambini. Gli insegnanti
procedono, individualmente e collegialmente, all’elaborazione della programmazione.
Il personale scolastico si impegna a migliorare la propria professionalità attraverso la
partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento.

 IL CONTESTO

 Il territorio
 La nostra scuola è immersa nel territorio della Valpantena, circondata da vigneti e ulivi, ma
 allo stesso tempo è situata a dieci minuti dalle principali arterie stradali del centro della città.
 Grazie alla sua particolare posizione naturalistica i bambini si ritrovano in un ambiente
 tranquillo e salubre, circondati dal verde dei grandi tigli del cortile, e godono della
 possibilità di effettuare piacevoli passeggiate attraverso i numerosi percorsi naturalistici che
 circondano il territorio.

 La situazione demografica
 La frazione di Novaglie ha visto negli anni recenti un calo delle nascite che si è reso visibile
 nel numero delle iscrizioni dell’anno scolastico 2015-2016.
 La posizione strategica e l’offerta formativa hanno altresì invertito la tendenza delle iscrizione
 accogliendo anche famiglie dalle frazioni o comuni vicini.
 L’edificio scolastico è situato in posizione sovrastante la strada che da Novaglie scende
 verso la Chiesa Parrocchiale e Nesente ed è esattamente di fronte alla scuola primaria.
 È raggiungibile da Nesente e da S.Felice Extra, attraversando la località di Campagnola.

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ORGANIZZAZIONE, RISORSE E GESTIONE DELLA SCUOLA

SPAZIO
La Scuola dell’infanzia si trova a Verona, frazione “Novaglie”, in via Chiesa n° 2,
in posizione periferica rispetto al centro città.
L’edificio è strutturato su due piani nel quale sono collocati rispettivamente:

Al primo piano si trova la scuola dell’infanzia monosezione così composta:

   -   una cucina;
   -   due locali adibiti ad atelier, attigui l’uno all’altro;
   -   un ufficio segreteria;
   -   una stanza adibita ad aula;
   -   una salone polifunzionale utilizzato per il riposo, le attività educative, le riunioni;
   -   una zona bagno con lavandini e 4 waterini con annesso il bagno riservato al personale;
   -   una zona di ingresso con armadietti personali;
   -   un ingresso per il personale e il ricovero delle mantelline antipioggia dei bambini;
   -   una lavanderia;
   -   un magazzino esterno.

La scuola dispone, inoltre, di un ampio giardino, nel quale si è iniziato ad investire creando
una zona bosco, un ambienente naturale utilizzando materiali di recupero rispettando le
norme di sicurezza, ed offrire così ai bambini un ambiente educante e dentro uno stile di vita
sostenibile.

Quest’ “aula a cielo aperto” è iniziata dapprima con pensieri… poi si è steso un progetto e…
grazie all’aiuto di mamme e papà… il nostro giardino ha iniziato a prendere la forma di un
bosco. Ma questo è solo l’inizio… sono previste nuove possibilità…

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TEMPO SCUOLA

La Scuola dell’Infanzia apre nel mese di settembre: le insegnanti dedicano i primi giorni
alla programmazione ed alla sistemazione degli spazi e dei materiali per poi aprire le porte
alle famiglie già dalla seconda settimana di settembre.

I primi giorni di frequenza sono dedicati all’accoglienza dei bambini nuovi iscritti, per i
quali, in particolare, è pensata un’organizzazione graduale della permanenza a scuola. Nei
giorni successivi vengono accolti i bambini già frequentanti. Il servizio scolastico è a partire
dalle ore 7.30 (pre-orario) sino alle ore 16.00.

LA GIORNATA EDUCATIVA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Ingresso dalle ore 7.30 (per le famiglie che hanno necessità)

8.00 - 9.00   Tempo d’accoglienza. Ogni bambino/a viene accolto dall’insegnante, la quale facilita il
distacco dalla famiglia, quale momento delicato e importante della giornata alla scuola dell’infanzia.

9.00 - 9.15 Attività di routine: Riordino, utilizzo dei servizi igienici, spuntino a base di frutta,

9.15 suddivisione nei due gruppi, cirle time, momenti di interazione verbale che comprendono le
presenze, le assenze, il calendario…

9.30 - 11.00 Attività/laboratori

11.15 - 11.30 Momento di cura-igiene personale e preparazione dell’ambiente per il pranzo.

11.30 - 12.20 Pranzo.

12.20 - 13.15 Gioco libero o in giardino.

12.45 - 13.00 Prima uscita

13.00 - 15.00 Momento di riposo previsto per i bambini di 3 e 4 anni e laboratori per i bambini
grandi.

15.00 - 15.20 Merenda.

15.20 - 15.45 Gioco libero, rielaborazione delle esperienze del giorno.

15.45 - 16.00 Uscita. Momento dei saluti.

La Scuola termina alla fine del mese di giugno. Nel mese di luglio viene organizzato un grest estivo
da parte dell’associazione NOI di Novaglie, la cui partecipazione dei bambini è facoltativa.

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CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI

 Essendo una scuola monosezione, tutti i bambini richiedenti l’iscrizione vengono accolti nella
 medesima, purché siano rispettati i limiti d’età vigenti per legge .

ORGANIGRAMMA E RISORSE UMANE

La scuola è rappresentata da un Comitato di gestione (espressione dell’ente gestore), che è
l’Associazione per la gestione della Scuola dell’infanzia “Cetti Bianca”, costituito secondo lo
statuto vigente.

Il comitato di gestione viene convocato e presieduto dal Presidente: Fraccaro Federica che è
il rappresentante legale della scuola.

Fanno parte del Comitato di Gestione:
   -   Il parroco Don Tarcisio Bertucco;
   -   1 Rappresentante del Consiglio Pastorale: Matteo Verdari;
   -   La coordinatrice pedagogica Luciana Galdiolo;
   -   5 rappresentanti eletti dai genitori: Ilenia Bertani, Alessandro Giardino, Stefano
       Smanio, Egle Gastaldelli, Erica Marchioro;
   -   Il rappresentante del Comune: da definire.

Il comitato di gestione si riunisce circa una volta al mese.

Assemblea: convocata dal Presidente del Comitato di Gestione, per la votazione del bilancio
preventivo e consuntivo, per deliberazioni attinenti al funzionamento della scuola, per la
formazione e informazione.

Collegio Docenti è:
   -   Formato da tutte le insegnanti in servizio Luciana Galdiolo, Alessandra Fedrigoni,
       Fiona Belloni Lyon;
   -   Presieduto dalla coordinatrice della scuola: Luciana Galdiolo;
   -   Si riunisce circa una volta ogni 10 giorni svolgendo attività di formazione,
       programmazione, documentazione, organizzazione.

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Collegio Docenti con Personale:
   -   Formato da tutto il personale docente e non docente, si incontra due volte l’anno, in
       apertura e in chiusura e ogni qualvolta si renda necessario per condividere e
       pianificare l’organizzazione.

Coordinamento di zona Fism:
Si tratta di incontri di zona, convocati dalla Coordinatrice di zona, referente della Fism: Lisa
Brunelli.

Incontri di consulta: in cui vi partecipano solo le coordinatrici delle scuole della zona.

Incontri di GTF: in cui vi partecipa la coordinatrice e il collegio docenti. In alcune riunioni
vengono convocati anche il presidente e i rappresentanti del comitato.

INSEGNANTI DELLA SC. DELL’INFANZIA:
Galdiolo Luciana, Fedrigoni Alessandra, Fiona Belloni Ljon.

PERSONALE AUSILIARIO:

Roberta Bazzoni (cuoca), Sara Castelli (addetta alle pulizie e alla cura dei locali), Tina Marino
(segretaria).

RISORSE FINANZIARIE

La gestione amministrativa della scuola è seguita dal Comitato di Gestione, dal Presidente e
dal Segretario Tesoriere. Il lavoro viene poi controllato e coordinato dalle Cooperativa Servizi
Scuole Autonome a.r.l. FISM.

Le risorse finanziarie della scuola provengono dalle rette annuali dei genitori, dai
contributi del Ministero della Pubblica Istruzione, della Regione Veneto, del Comune di
Verona e da eventuali donazioni o raccolta fondi.

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LINEE GUIDA DEI PERCORSI EDUCATIVO-DIDATTICI

Il nostro servizio educativo nella sua pratica fa riferimento:

   -   alle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012;
   -   al Progetto PsicoPedgogico ZeroSei Fism Verona “L’appartenenza nell’essere”;
   -   alle Indicazioni CEI per il curricolo I.R.C. “emanate dal MPI nella C.M. n. 45 del 22
       aprile 2008 per la progettazione I.R.C. (Insegnamento Religione Cattolica);
   -   alla Legge 107/2015 comma 7/a/r.

RIFERIMENTI TEORICI

I riferimenti teorici che guidano l’azione educativa e didattica del collegio docenti sono:

* Lev Semënovič Vygotskij

Del pensiero di Vygotskij si fa riferimento al concetto di zona di sviluppo prossimale che è
“la distanza tra il livello effettivo di sviluppo, così com’è determinato da problem-solving
autonomo, e il livello di sviluppo potenziale, così com’è determinato attraverso il problem-
solving sotto la guida di un adulto o in collaborazione con i propri pari più capaci”
(Vygotskij, 1934). Dal punto di vista pedagogico, le attività proposte al bambino devono
essere dentro la zona di sviluppo prossimale, in modo tale da favorire lo sviluppo del
bambino stesso; sarà compito dell’insegnante individuare la zona di ciascun bambino,
proponendo attività adeguate e se necessario, guidare il bambino in modo discreto
lasciando sempre uno spazio di autonomia personale.

*John Dewey

Del pensiero di Dewey viene condivisa l’importanza dell’insegnamento per presentazione
di problemi (Problem solving). Di fronte ad un problema posto ai bambini le fasi che si
metteranno in atto saranno: definizione del problema, formulazione di ipotesi, verifica
delle ipotesi fatte e soluzione del problema. In quest’ottica il gruppo classe viene inteso
come un piccolo sistema democratico che pone le sue radici sul confronto, sull’ascolto,
sulla collaborazione, sul rispetto e sullo spirito di solidarietà.

*Jerome Bruner

Del pensiero di Bruner si riprende in particolare il concetto di scaffolding (impalcatura).
L’adulto o un bambino più esperto affianca e aiuta un altro bambino nel processo di

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apprendimento, consentendo il raggiungimento di un obiettivo che da solo non sarebbe
stato in grado di raggiungere apprendimento, consentendo il raggiungimento di un
obiettivo che da solo non sarebbe stato in grado di raggiungere.

*Maria Montessori

Del pensiero di Maria Montessori si riprende l’importanza di creare un ambiente pensato,
curato e ordinato. Il bambino deve essere libero: di agire, di muoversi, di pensare, di
formare sè stesso in piena autonomia. L’insegnante non si pone al centro, il suo intervento
è ridotto all’essenziale rispettando le libere scelte infatti egli propone, prepara, stimola e
utilizza l’osservazione per cogliere i processi e le dinamiche relazionali che ilbambino
mette in atto.

*Pedagogia della lumaca

Partendo da una frase di Rousseau: “bisogna perdere tempo per guadagnarne”, emerge
che, quello che a volte ci sembra un tempo perso è in realtà il modo più consono per
favorire i processi di apprendimento e di crescita dei bambini. Lo stesso Gianfranco
Zavalloni sostiene che a scuola, è fondamentale eliminare la fretta e i bambini devono
avere la possibilità di crescere nel rispetto dei loro ritmi, dei loro bisogni e dei loro tempi e
modalità di apprendimento. Giovanni Zavalloni con la sua “pedagogia della lumaca” indica
delle strategie didattiche di “rallentamento”, al fine di far vivere ad ogni bambino la scuola
come un luogo in cui si può crescere e vivere esperienze in modo naturale e tranquillo.
Quindi diventa fondamentale perdere tempo per parlare insieme, per ascoltare, per
giocare, per passeggiare, per scoprire le piccole cose, per scegliere, per correre, per
sporcarsi e per annoiarsi.

*Gardner

Del pensiero di Gardner si fa riferimento alla teoria delle intelligenze multiple. Secondo
questa teoria l’idea che l’intelligenza è unica viene sostituita dall’idea che gli individui
possiedono più intelligenze, ognuna legata ad una specifica attività cognitiva. In
quest’ottica non esiste una gerarchia tra le intelligenze dove una è più importante delle
altre; esistono più intelligenze che si sviluppano in modo differente in ciascun bambino.
Sarà compito dell’insegnante sviluppare le diverse intelligenze e scoprire i talenti”
nascosti in ogni bambino.

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LE FASI DELLA PROGETTAZIONE

      ANALISI DELLA SITUAZIONE/MOTIVAZIONE: individuazione di tracce, segnali
       lasciati dai bambini, competenze, abilità, interessi, motivazioni e inclinazioni dei
       bambini.
      Individuazione delle COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
      Indicazione dei CAMPI DI ESPERIENZA più significativi.
      Individuazione delle COMPETENZE TRIENNALI e COMPETENZE I.R.C. riferite
       agli stessi campi di esperienza.
      Individuazione degli OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO suddivisi in abilità (cosa
       deve saper fare) e conoscenze (cosa deve sapere).
      Le insegnanti si pongono degli OBIETTIVI DI INSEGNAMENTO ossia cosa si
       impegnano a conoscere/fare/sostenere.
      Pianificazione delle persone coinvolte, dei tempi, spazi, metodologia e materiali.
      VERIFICA delle abilità e delle conoscenze attraverso griglie.
      VALUTAZIONE della competenza attraverso tre livelli (base/intermedio/avanzato).
      AUTOVALUTAZIONE nell’azione dell’insegnante.
      STESURA DELLE ATTIVITA’ (compiti autentici) da proporre ai bambini per il
       raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.

Questa modalità di progettare è strettamente collegata all’idea di insegnante, di
apprendimento e di bambino che come collegio docenti abbiamo condiviso dopo riflessione.

IDEA DI INSEGNANTE

E’ un adulto che conosce le caratteristiche del periodo ZeroSei, che ha competenze
osservative che consentono di riconoscere le zone prossimali di sviluppo dei bambini e
riflessive, competenze che consentono di interrogarsi sulle pratiche quotidiane permettendo
rilanci, trasformazioni, restando sempre agganciati al reale vissuto.

Un adulto capace di predisporre contesti: stimolanti, capaci di sorreggere l’azione del
bambino, relazionali ed organizzativi in cui i bambini possano sperimentare e sperimentarsi.

Punti di riferimento affettivo che dia serenità e conferma e al tempo stesso capace di generare
nuovi stimoli, dare sostegno e promuovere linguaggi espressivi molteplici.

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IDEA DI BAMBINO

Un bambino competente, attivo, creativo, curioso, protagonista e costruttore del proprio
processo di apprendimento, diverso da tutti gli altri, unico, un bambino che pensa e riflette,
alla ricerca di legami affettivi e punti di riferimento. Un bambino che si presenta a noi nella
sua globalità con la sua storia personale.

IDEA DI APPRENDIMENTO

Nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo si legge che l’apprendimento si costruisce
nell’esperienza, nell’esplorazione, nei rapporti tra bambini, con la natura, gli oggetti, l’arte,
il territorio e le sue tradizioni, attraverso la rielaborazione collettiva ed individuale delle
esperienze e le attività ludiche.

L’idea di apprendimento è quindi un processo in cui il bambino è l’attore principale e
partecipa attivamente alla costruzione della propria conoscenza.

Questa riflessione fa riferimento alla concezione socio-costruttivista centrata sul soggetto
come costruttore delle proprie conoscenze.

La costruzione di conoscenza viene promossa tramite la discussione e la collaborazione, dove
il bambino viene incoraggiato ad esprimere le sue idee per poter attuare un incontro con il
pensiero di altri diversi punti di vista.

I NOSTRI PROGETTI FONDATIVI

1)ACCOGLIENZA

“ACCOGLIERE UN BAMBINO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA SIGNIFICA MOLTO DI PIU’ CHE
FARLO ENTRARE NELL’EDIFICIO DELLA SCUOLA, ASSEGNARGLI UNA CLASSE E TROVARGLI
UN POSTO DOVE STARE…. L’ACCOGLIENZA E’ UN METODO DI LAVORO COMPLESSO, E’ UN
MODO DI ESSERE DELL’ADULTO, E’ UN’IDEA CHIAVE DEL PROCESSO EDUCATIVO.” (dal
Diario dell’accoglienza di G.Staccioli)

E’ consuetudine dedicare l’inizio dell’anno scolastico ad INIZIATIVE, ESPERIENZE e
PROGETTI che parlano e mettono in atto l’ACCOGLIENZA; AZIONI e STRATEGIE che
favoriscono un positivo ingresso dei bambini nuovi iscritti ed il reinserimento di quelli che
hanno già frequentato l’ambiente scuola.

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ACCOGLIERE E’ RICEVERE, OSPITARE QUALCUNO

Quindi sottintende la necessità di predisporre l’ambiente e presuppone di mettere in campo
RELAZIONI e PRATICHE che accompagnano l’inserimento nel nuovo ambiente sociale.

Per essere scuola che accoglie, l’ACCOGLIENZA è (e deve essere) per tutto l’anno scolastico:

        STILE EDUCATIVO;
        STILE RELAZIONALE;
        INCONTRO, ASCOLTO, CURA e RISPETTO;
        QUALITÀ, RICERCA e SPERIMENTAZIONE;
        PRASSI CONSILIDATA;
        ATTEGGIAMENTO QUOTIDIANO DI OSSERVAZIONE.

STRATEGIE

   1. Predisporre situazioni di gioco accattivanti.
   2. Aiutare i bambini a fare “da soli” per migliorare la loro indipendenza.
   3. Incoraggiare le relazioni e le forme di collaborazione.

SPAZI

Gli spazi saranno organizzati in modo flessibile, permettendo ai bambini di avviare una
prima, fondamentale esplorazione della scuola.

MATERIALI

        Vario materiale di facile consumo e di recupero (casta, cartoncino, stoffa, colla,
         tempere, acquerelli, temperelli, pennarelli, pastelli a cera, pasta per manipolare).
        Sussidi audio visivi (CD audio, proiettore, stereo, apparecchio fotografico).
        Vari materiali di gioco (attrezzature psicomotorie, scatole gioco, costruzioni,
         materiali per i giochi simbolici).

VERIFICA

Noi insegnanti verificheremo COME i bambini vivono il tempo a scuola, COME e CON CHI
giocano, le reazioni, gli approcci con i compagni, con le insegnanti ed il personale della
scuola, con le attività.

2) IRC

L’insegnamento della religione Cattolica, IRC, nella scuola dell’infanzia paritaria, ha come
finalità    di    promuovere       la     maturazione     dell’identità    nella    dimensione
religiosa valorizzando le esperienze personali e ambientali, orientando i bambini a cogliere
i segni della religione cristiana cattolica. Dall’insegnamento della religione cattolica, i bimbi,

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acquisiscono i primi strumenti necessari a cogliere i segni della vita cristiana, ad intuire i
significati, ad esprimere e comunicare le parole, i gesti, i simboli e i segni della loro esperienza
religiosa. In modo particolare intendiamo proporre l’incontro con Gesù, un bambino speciale
che vive alcune esperienze legate alla vita dei bambini. Nella nostra scuola l’insegnamento
della religione cattolica è parte integrante della programmazione didattica, concorre al
raggiungimento delle finalità educative della scuola dell’infanzia che intende formare la
personalità del bambino nella sua totalità.

Momenti di quotidianità:

      Preghiera condivisa (mattino e pranzo);
      Mattinata dedicata al laboratorio IRC;
      Percorsi di approfondimento durante i tempi forti della cristianità;
      Uscite sul territorio (visita ai luoghi di culto).

3) Progetto UN MONDO DENTRO A UN LIBRO

L’esperienza della lettura, va avviata fin dall’inizio della scuola dell’infanzia e va condivisa
con il contesto familiare, perché il piacere di leggere nasce se gli adulti consentono al bambino
l’incontro con il libro, se leggono per loro e se offrono ai bambini un modello di persona che
legge. Il “sentir leggere” l’adulto e il “veder leggere” l’adulto avvicina dunque
positivamente il bambino al libro.

Il bambino che non sa ancora leggere, sfogliando un libro, si concentra prima sulle
illustrazioni, poi sulle parti del testo a lui sconosciute. Azzarda la comprensione della storia
attraverso tracce, illustrazioni o elementi codificati e “legge” a modo suo l’intera storia.
L’avvicinamento al libro accresce nel bambino la creatività, la fantasia e le competenze
logiche.

La lettura di un albo illustrato stimola la fantasia e la creatività dei bambini che raccontano
la storia attraverso i loro disegni.

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Progetto biblioteca
La biblioteca scolastica è uno spazio educativo finalizzato sia alla promozione della Lettura
che all’acquisizione di abilità di ricerca.
L'interesse al libro e alla lettura viene stimolato attraverso l'attività del prestito.
Dare in prestito il libro significa offrire occasione di scambio emotivo/affettivo tra il
bambino e l'adulto che legge.

4) PROGETTO BILINGUISMO INTEGRATO

Le indicazioni Nazionali del 2012 in molti passaggi richiamano alla necessità di dotare gli
alunni di sicure competenze base.

Cosa intendiamo con educazione bilingue? “Educare al bilinguismo è per la nostra scuola
fare crescere i bambini e le bambine vivendo a pieno la lingua, con costanza, con ruoutine,
nella quotidianità, perché una lingua si vive, e poi si parla!”

Ecco perché, l’insegnante madrelingua inglese accompagna i bambini nella quotidianità, ed
imposta il suo approccio alla lingua straniera in modo ludico, tale da essere divertente e
attrattiva e, al contempo, stimolare l’attenzione, usando una gran varietà di canzoncine,
filastrocche, storie e giochi. Inoltre, il gioco, oltre ad essere fonte preziosa
di socializzazione per i più piccoli, aiuta ad interiorizzare i concetti appresi, anche in ragione
del fatto che spesso è caratterizzato da elementi ripetitivi, utili all’apprendimento.

Crediamo anche che per arrivare ad un bilinguismo bilanciato sia necessario
accompagnare negli anni il bambino con un percorso familiare che lo sostenga.
“Insegnare la seconda lingua a un bambino, farla diventare parte della sua vita in modo che
lui cresca bilingue dalla nascita è un lavoro vero, un impegno quotidiano, giornaliero che
non si può rimandare né demandare.

4) CONTATTO CON LA NATURA

L’esperienza in natura favorisce nuove forme di apprendimento ed è in grado di agire sullo
sviluppo della personalità e sulle trasformazioni nella percezione della realtà e degli altri.

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L’importanza di favorire le esperienze in natura fin dalla prima infanzia è oggi
particolarmente strategica per le nuove generazioni, i cosiddetti “nativi digitali”. Ma anche
a livello internazionale si registra una attenzione crescente per le tematiche collegate
“all’outdoor education”.
L' outdoor education è un insieme di pratiche formative che si basano sull'utilizzo
dell'ambiente esterno come spazio privilegiato per le esperienze di bambini e bambine.

L'ambiente esterno, outdoor (letteralmente fuori dalla porta), assume la valenza di un'aula
che, oltre ad essere un luogo in cui si apprende, offre l'opportunità di potenziare il senso di
rispetto per l'ambiente naturale e consente ai bambini di esprimere numerosi linguaggi
(ludico, motorio, emotivo affettivo, sociale, espressivo, creativo).

Uscire, stare a contatto con la natura, significa offrire ai bambini la possibilità di vivere la
natura come protagonisti, attivare indagini, trasformare, scoprire, raccogliere…

Nel giardino sono stati realizzati diversi percorsi ed alcuni sono in divenire.

Accanto alla zona bosco è stata realizzato un angolo dedicato alle “Mud Kitchen”. Il contesto
della cucina di fango con i propri semplici materiali è in grado di coinvolgere incredibilmente
i bambini in una varietà di azioni come: riempire, versare, vuotare, trasferire, mischiare,
mescolare, raccogliere, porzionare, maneggiare, manipolare, schiacciare, stendere, decorare,
lanciare, lasciare impronte, schizzare, distribuire, servire, selezionare, collezionare,
raggruppare, grattugiare, macinare, misurare, aggiungere, setacciare, filtrare, separare,
aspettare! Nello stesso modo la varietà di esperienze potenziali è vastissima come
raggruppare, classificare, cucinare, trasformare, creare, investigare, testare, ripetere,
sperimentare, nominare, decorare... Il fare esperienza diretta e il poter esplorare le
trasformazioni fisiche (attraverso il fare) offre uno stimolo importante consentendo al
cervello di creare trasformazioni mentali (attraverso l’immaginazione). E quello che i
bambini ottengono mescolando i vari ingredienti può diventare un caffè con lo zucchero, una

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torta di compleanno, una zuppa, uno spezzatino, un gelato di diversi gusti ma anche creme,
trucco (make-up), bevande, pozioni magiche e profumi… Questo loro lavoro è pieno di
emozioni e ha un grande valore per ciascuno sia dal punto di vista personale, sia sociale.
Offre, inoltre, la possibilità di essere immersi in un contesto formidabile per potersi esprimere
e apprendere o scambiare un ricco vocabolario linguistico.

Il ruolo principale degli adulti è quello di facilitare e sostenere – prima di tutto rendendo la
cucina disponibile (costruendola al meglio grazie al coinvolgimento dei bambini e sulla base
delle loro richieste e suggerimenti) e supportando il gioco che emergerà dagli interessi dei
bambini. Un buon supporto dell’adulto consiste nell’osservare (guardare cosa realmente sta
accadendo) comprendere (riconoscere il significato che gli attribuisce quel bambino o quel
gruppetto) e successivamente agire sulla base di ciò che potrebbe sostenere maggiormente il
fare del bambino (che potrebbe essere anche rimanere distanti!).

C’è talmente tanta ricchezza e profondità nel gioco dei bambini all’interno di una cucina di
fango ben organizzata da rendere l’atteggiamento di ricerca dell’adulto di grande portata.

5) PROGETTO CONTINUITA’

Il "progetto continuità" vuole attribuire valenza e significato ad un passaggio delicato e
fondamentale, dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria, che ogni bambino e bambina
vive con il proprio modo di sentire, di percepire, di guardare.

Si sceglie di entrare in punta di piedi in questa dimensione; di dare a ciascuno la possibilità
di sentirsi capace e di respirare un clima di benessere come punto di forza per affrontare con
fiducia le nuove situazioni. La condivisione del progetto tra la nostra scuola e la primaria di
Novaglie consente di facilitare la transizione da una scuola all'altra. Si propongono
esperienze di laboratorio che abbracciano più canali di espressione (mimico- gestuale,
corporea, costruttiva, di finzione, linguistica...) dove ciascuno possa trovare spazio per poter
esprimersi e sentirsi riconosciuto. Si favorisce la dimensione di gruppo che diventa occasione
di nuovi apprendimenti in situazione di collaborazione e di aiuto reciproco, dove ogni

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bambino/a è risorsa per il gruppo. Il lavoro di raccordo tra scuole mira a costruire una
continuità che tenga in considerazione l'importanza dei diversi linguaggi di espressione,
dello stile personale di ciascuno, delle competenze già acquisite, di conoscere il nuovo
ambiente e le persone in un clima stimolante e sereno.

Il progetto prevede:

      La visita dei bambini della scuola dell'infanzia alla scuola primaria.
      Visita degli insegnanti della scuola primaria alla scuola dell'infanzia, condividendo
       con i bambini/e dell'ultimo anno un'esperienza del "progetto continuità".
      Riflessioni per rivedersi nel percorso educativo.

PROGETTI DIDATTICI

I percorsi educativi si sviluppano attraverso laboratori, atelier, esperienze di cooperazione,
routine quotidiane, uscite sul territorio, momenti di discussione sia nel gruppo omogeneo
che eterogeneo.

Le attività di laboratorio svolte per gruppo omogeneo favoriscono i rapporti di relazione tra
i bambini e l’insegnante, inoltre permettono scambi di esperienze, di conoscenze, di
discussione, di trovare soluzioni.

Nei laboratori l’apprendimento è basto sulla ricerca, sull’osservazione, sul fare, sul
sperimentare, sull’esplorare… Si impara attraverso l’esperire.

Le metodologie adottate vanno dal gioco, alle aggregazioni spontanee e guidate, alla ricerca,
alla sperimentazione, utilizzando differenti e molteplici linguaggi e il sostegno delle
intelligenze multiple di ciascun bambino.

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PROGETTI          DI    POTENZIAMENTO                 DELL’OFFERTA            FORMATIVA
2019/2020

MOVIMENTO CREATIVO
La danza creativa per i bambini è un’educazione al movimento espressivo in grado di
comunicare attraverso il linguaggio del corpo contenuti emozionali interiori.
I bambini e le bambine vengono stimolati e condotti all’esplorazione del movimento
improvvisato libero e personale, affinando le potenzialità individuali attraverso
l’espressione, l’immaginazione e la fantasia.
E’ un educare attraverso il movimento danzato, ossia contribuire allo sviluppo fisico,
psicologico e sociale del bambino in quanto persona capace di esprimere, creare, comunicare.

EDUCAZIONE MOTORIA A CAVALLO PER I BAMBINI DI 4 E 5 ANNI

L’Attività Educativa e Motoria a Cavallo è fondata su due aspetti molto importanti e
significativi che la caratterizzano:

Esercizi, sotto forma di gioco, che lavorano sulla psicomotricità del bambino (lateralità,
equilibrio, abilità grosso-motorie, oculo-manuali, cognitive-linguistiche e relazionali).
Attraverso questi esercizi, il bambino lavora sullo schema corporeo, prendendo coscienza
delle proprie capacità (propriocezione). Tutti questi giochi vengono ovviamente svolti a
Cavallo. Il Cavallo diventa Mediatore e Facilitatore, nonché portatore di un sensorium
completo che aiuta il bambino a sentirsi e percepirsi consapevolmente.

Il luogo dove si svolge l’Attività Educativa e Motoria a Cavallo (maneggio, paddock esterni,
campi di fieno all’aperto), è un luogo semi-strutturato con delle regole di rispetto reciproco
nei confronti dei compagni, delle educatrici, dell’attività e degli animali. Il maneggio però,
ricco di stimoli visivi e manipolativi, nonché all’aria aperta, muta di significato, per lasciare
ai bambini la voglia e la fantasia esplorativa di scoprire significati nuovi. Durante l’Attività
a Cavallo e soprattutto nella parte teorica-esperienziale, il bambino ha la possibilità e deve
essere lasciato libero (libero ma disciplinato) di esplorare, toccare, annusare, osservare il
mondo che gli è attorno.
La Natura che lo circonda diventa stimolo e strumento per l’apprendimento (outdoor
education).

L’Attività Educativa e Motoria a Cavallo, grazie all’empatia e all’approccio con l’animale e
grazie all’ambiente in cui si svolge, diventa luogo ideale per educare il corpo all’uso di tutti
i suoi sensi e per imparare a vivere nel Mondo con responsabilità.

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LABORATORIO DELL’ARGILLA

L’attività di manipolazione non è incentrata sul risultato finale, ma sulla possibilità di
sperimentare il piacere del fare e del disfare, senza la preoccupazione di ottenere un risultato.
Dopo una prima fase di libera esplorazione del materiale vi è comunque la possibilità di
proporre ai bambini anche un tema specifico sul quale lavorare, per sviluppare un personale
progetto e dar forma ad un prodotto che verrà poi fatto essicare.
Durante le varie fasi di lavoro i bambini scopriranno che l'argilla è un materiale che si
trasforma: si può utilizzare in forma solida ma anche semi-liquida, al tatto si presenta fredda
ma manipolandola si scalda, con l'acqua si scioglie e con l'aria si asciuga.

ALLESTIMENTO DEL NOSTRO ATELIER
L’attività di manipolazione non è incentrata sul risultato finale, cioè sul prodotto, ma sulla
possibilità di sperimentare il piacere del fare e del disfare, senza la preoccupazione di
ottenere un risultato.

                                               23
Tutto é realizzato in autonomia dal bambino, attraverso l’uso delle mani e del corpo,
lasciando la propria traccia per esprimere se stessi e per sentirsi così protagonisti del
modellare la realtà esterna.

LABORATORIO “IL GIOCO DEL DIPINGERE”

In una piccola stanza magica, nata per accogliere un'attività speciale …quella del dipingere.

Si dipinge in piedi, con fogli appesi al muro, con ottimi pennelli e buoni colori, animando
un gioco fatto di gesti personali.
Il bambino si concentra, trasforma la superficie bianca del foglio in uno spazio vivo, dove
può esprimersi. Attraverso questa concentrazione acquisisce forza e sicurezza, perché si
realizza senza competizione, né riferendosi ad un modello. Crea un universo a misura dei
suoi desideri. La piccola stanza chiusa, silenziosa e vibrante di colori, ci riporta all'epoca
lontana della gestazione. Un luogo intimo e protetto, dove si può tornare ad essere se stessi
in modo autentico e naturale, esprimendosi in assoluta spontaneità.
In questo luogo intimo e protetto ci si allontana momentaneamente dal reale per dare
possibilità all'espressione e alla forza personale di emergere nel gruppo costituito. Ognuno
dipinge per se stesso e per il proprio piacere e i dipinti non destano commenti o
considerazioni.

LABORATORIO DI MUSICA JAIPUR E LA MACCHINA AVVISA VENTO PER IL
GRUPPO DEI BAMBINI DI TRE ANNI

Motivazioni e obiettivi del progetto:

I bambini fin da piccolissimi portano con se una grandissima capacità di apprendere
attraverso l'ascolto. Ogni suono li affascina, ogni movimento sonoro che percepiscono
diventerà crescendo una mappa sonora di riferimenti acustici che andranno a formare la
loro personalità e le loro sicurezze.

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In un mondo che porta grandi e piccoli ad essere sempre più veloci, si rischia di perdere
la capacità di ascolto connaturata nell'essere umano. E' per questo che sempre più viene
riscoperto il valore dell'educazione musicale nelle scuole fin dai primi anni di vita.

Fin da piccolo il bambino si esprime musicalmente e può iniziare una corretta
alfabetizzazione musicale che lo aiuterà a imparare a coordinare i movimenti (ritmo), ad
usare la voce (canto), a saper esprimere le sue emozioni attraverso la musica (ascoltata e creata).

Questo percorso musicale rivolto ai "piccoli" vuole essere un viaggio fantastico a caccia dei
suoni del bosco accompagnati dallo gnomo Jaipur.

Il libro musicale "Jaipur e la macchina avvisamento" che farà da guida nelle
sperimentazioni sonore e tattili che verranno proposte, è stato creato dalla musicista
Elisabetta Garilli su richiesta della Associazione Culturale Pediatri (ACP) proprio per
favorire un approccio meno medicalizzato e più vicino ai bisogni della salute dell'infanzia.

Un bambino che sperimenta i suoni attraverso la manipolazione e la conoscenza dei
materiali, un bambino che "fa esperienza" dei suoi movimenti e della sue possibil ità
espressive, sarà più facilmente un adulto attento e sensibile.

Sappiamo bene come la musica sia poi un elemento fondamentale anche della nostra vita
di adulti, e come non possa non far parte della crescita umana di ogni individuo. Questo
percorso sarà dunque vissuto come un viaggio, una scoperta continua che incontro dopo
incontro porterà i bambini ad attraversare il bosco con lo gnomo Jaipur, a raccogliere suoni
che alla fine del percorso assieme ai genitori, diventeranno delle grandi "macchine
avvisavento" da appendere sui rami dei nostri giardini.

Metodologia: didattica musicale applicativa creata da Elisabetta Garilli

PROGETTI EXTRACURRICOLARI 2019-2020:

Corsi extrascolastici facoltativi attivati, oltre l’orario scolastico, attraverso la collaborazione
con associazioni esterne del territorio:

      PERCORSO DI PSICOMOTRICITA’ CON L’ASSOCIAZIONE ARCOBALENO:
       lunedì con gruppo grandi e giovedì con gruppo medi. I piccoli interessati verranno
       inseriti terminata la fase di ambientamento, in accordo con le insegnanti della scuola.

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   PERCORSO DI GIOCO MUSICA CON L’ASSOCIAZIONE MUSICÅRT: martedì
       pomeriggio per medi e grandi interessati. I piccoli interessati verranno inseriti,
       terminata la fase di ambientamento, in accordo con le insegnanti della scuola.

LE RELAZIONI

Continuità orizzontale

La famiglia viene riconosciuta come il luogo primario e privilegiato per l’educazione e
l’apprendimento; la scuola e la famiglia sono coeducatori del bambino.

I genitori possono trovare copia del PTOF, del regolamento, del calendario scolastico, dello
statuto e del menù presso la bacheca all’ingresso della scuola.

Le famiglie possono partecipare a diverse forme di incontri durante l’anno:

          1) Assemblee di istituto convocate dal Presidente del Comitato di Gestione per la
             votazione del bilancio preventivo e consuntivo, per deliberazioni attinenti al
             funzionamento della scuola, per la formazione e informazione.
          2) Incontri convocati dalla coordinatrice e dal collegio docenti per informare i
             genitori sull’andamento del gruppo, dare restituzione dei vissuti, le linee di
             orintamento pedagogico ed operativo, le descrizioni delle esperienze proposte,
             informazioni conclusive relative al percorso.
          3) Colloqui individuali programmati, inoltre i genitori possono richiedere
             colloqui con le insegnanti ogni qualvolta lo ritengano necessario previo
             appuntamento con l’insegnante o coordinatrice.
          4) Laboratori: semplici spazi nei quali vivere direttamente e scoprire insieme i
             significati delle esperienze svolte dai bambini (durante l’orario scolastico).
          5) Laboratori extra scolastici organizzati a volte per genitore e figli insieme, altre
             volte solo per genitori.
          6) Feste.
          7) Incontri di scuola aperta.
          8) Incontri di formazione con un esperto.
          9) Scambio di informazioni e comunicazioni:
             Le comunicazioni alle famiglie vengono date attraverso differenti modalità:
                 o mail:     gli   avvisi   vengono    inviati   tramite   mail   alle   famiglie;
                      (maternanovaglie@virgilio.it);

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o Bacheca: gli avvisi saranno riportati sulla bacheca all’ingresso della
                         scuola;

    *Si sta lavorando sulla possibilità di attivare una “Chat bacheca” utilizzabile direttamente
    dai cellulari: dove verranno comunicati gli avvisi ufficiali della scuola.

    INCLUSIONE SCOLASTICA

    “Le famiglie dei Bambini con disabilità trovano nella scuola un adeguato supporto
    capace di promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle
    differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti ed inclusivi, in modo che
    ciascun bambino possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con
    altri il proprio percorso di formazione.”

    Con l’obiettivo di valorizzare tutte le diversità, negli ultimi anni è stato definito il
    concetto di “Bisogni Educativi Speciali” (BES) che accompagnano il passaggio da una
    scuola che si basa su un modello educativo improntato sull’integrazione, ad un modello
    educativo che si basa sull’inclusione (Inclusive Education). L’inclusive Education si
    regge sui Bisogni Educativi Speciali. Vengono considerati Bisogni Educativi Speciali non
    soltanto le disabilità e i disturbi di apprendimento, ma anche tutte quelle difficoltà di
    origine psico-sociale, che possono essere di ostacolo nel processo di apprendimento. Per
    i Bisogni Educativi Speciali, non previsti dalla legge104/1992, non è riconosciuta la
    figura dell’insegnante di sostegno, ma l’attivazione da parte della scuola di percorsi
    individualizzati e personalizzati.

    Per Bisogni Educativi Speciali si intendono (Direttiva del27/12/12):

   Disabilità (Legge 104/1992).
   Disturbi specifici di apprendimento (DSA, deficit del linguaggio, deficit delle abilità non
    verbali, deficit della coordinazione motoria, deficit dell’attenzione e dell’iperattività
    (DDAI).
   Svantaggio sociale e culturale.
   Disturbi evolutivi specifici.
   Difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua.

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Il passaggio dalla classificazione tradizionale della disabilità al più ampio concetto di
“bisogno educativo speciale”, considera le difficoltà di apprendimento:

      Di origine biologica e/o psicologica e/o sociale;
      Permanenti o momentanee;
      Caratterizzanti la vita di qualsiasi studente.

Questo ci porta a parlare di “Educazione per tutti e per ciascuno”.

Essere una scuola inclusiva significa riuscire ad essere una scuola che “pensa” e che
“progetta” tenendo a mente proprio tutti e valorizzando ciascuno.

La pedagogia inclusiva poggia su quattro punti fondamentali:

           1) Tutti i bambini possono imparare;
           2) Tutti i bambini sono diversi;
           3) La diversità è un pinto di forza;
           4) L’apprendimento si intensifica con la cooperazione tra insegnanti, genitori e
              comunità.

FORMAZIONE,                    AUTOVALUTAZIONE,                 INTERVENTI              DI
MIGLIORAMENTO

FORMAZIONE
“La presenza di insegnanti motivati, preparati, attenti alle specificità dei bambini e dei
gruppi di cui si prendono cura, è un indispensabile fattore di qualità per la costruzione di
un ambiente educativo accogliente, sicuro, ben organizzato, capace di suscitare la fiducia
dei genitori e della comunità…

… La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo, la
formazione continua in servizio, la riflessione sulla pratica didattica, il rapporto adulto
con i saperi e la cultura.”.

Le insegnanti partecipano come collegio al corso di aggiornamento pensato e proposto
dalla Scuola di formazione permanente “L. Brentegani”, “Dialoghi ed esperienze tra
pensiero ed azione”.

Le insegnanti aderiscono al Coordinamento pedagogico - didattico proposto dalla FISM di
Verona: il percorso di formazione prevede quattro incontri nel corso dell’anno rivolti
a tutto il collegio docenti. Questi momenti di formazione diventano occasioni
importanti e significative per confrontarsi sulle problematiche che possono emergere

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durante l’anno, per uno scambio di esperienze e per favorire la riflessione sul proprio
agire educativo sia come insegnanti che come scuola.

Le insegnanti inoltre partecipano ad una formazione interna alla scuola con la formatrice
psicomotricista Francesca Cogorno “Ripensare agli spazi” per l’organizzazione di un
ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità.

Formazione Lavoratori a cui parteciperà tutto il personale che lavora nella scuola.

AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE
“Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la
funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e
didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione
sociali o emergenti da valutazioni esterne”.
La scuola, attraverso varie modalità e occasioni, quali assemblee, incontri, collegio
docenti, questionari alle famiglie e al personale, si impegna a raccogliere pareri motivati
e proposte su diversi aspetti che riguardano il funzionamento della scuola. Sarà compito
della scuola tenere in considerazione le proposte e le criticità ricevute al momento
dell’organizzazione del nuovo anno scolastico.

INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO

La scuola intende lavorare sul miglioramento:

   -   Comunicazione e documentazione tra scuola e famiglia.
   -   Approfondire l’aoutdoor education, potenziando e dando valore allo spazio esterno
       con la realizzazione di un orto biodinamico, di un percorso multisensoriale e olfattivo.
   -   Migliorare lo spazio interno.

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