Applicare con energia. Obiettivi e strumenti per il Green New Deal italiano
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Il Green New Deal: le prime formulazioni negli USA Almeno a partire dagli anni ’60 si diffondono negli Stati Uniti proposte di policy basate sulla promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili e dello sviluppo sostenibile. Tuttavia, la formula "Green New Deal", una declinazione verde del New Deal rooseveltiano, si ritrova per la prima volta sulle colonne del New York Times, in un articolo di Thomas Friedman, nel gennaio 2007: «…like the New Deal, if we undertake the green version, it has the potential to create a whole new clean power industry to spur our economy into the 21st century». Da allora, la formula "Green New Deal" ha conosciuto innumerevoli riprese. Dal Global Green New Deal dell’UNEP al Green New Deal proposto dal Green Party degli USA a quello avanzato dal Green New Deal Group nel Regno Unito. Nell’ultimo anno, la formula "Green New Deal" si è molto diffusa nei Paesi occidentali in particolare grazie ad alcune proposte di esponenti del Partito Democratico americano. Si fa riferimento in particolare alla Risoluzione presentata nel febbraio 2019 dalla Rappresentante Alexandria Ocasio‐Cortez e dal Senatore Ed Markey, che si pone l’obiettivo di realizzare un’economia a emissioni nette zero di GHG, una transizione equa per comunità e lavoratori e milioni di nuovi posti di lavoro ben retribuiti nell’arco di 10 anni. Di uguale importanza il Green New Deal proposto dal Senatore Bernie Sanders, candidato alle primarie presidenziali, che prevede il 100% di energie rinnovabili per la produzione di elettricità e per il trasporto entro il 2030, la completa decarbonizzazione entro il 2050, 16,3 mila miliardi di investimenti pubblici per sostenere la transizione energetica e 20 milioni di nuovi posti di lavoro.
Il Green New Deal nell’Unione Europea A European Green Deal: • Obiettivo: Europa primo continente "climate neutral" (entro il 2050) • Strumenti: • estensione del sistema ETS al settore marittimo, ai trasporti e alle costruzioni e riduzione delle quote gratuite assegnate alle compagnie aeree • introduzione di una Carbon Border Tax per contrastare il carbon leakage • strategia industriale: economia circolare, tecnologie pulite, decarbonizzazione dei settori industriali energy‐intensive • ricorso ai Fondi di Coesione e istituzione del "Just Transition Fund" per supportare territori e settori deboli • un European Climate Pact che coinvolga regioni, comunità locali, società civile, industria e scuole • un Sustainable Europe Investment Plan che mobiliti 1.000 miliardi di investimenti nei prossimi 10 anni • target più stringenti al 2030 (riduzione delle emissioni non di almeno il 40%, ma di almeno il 50%) • una Biodiversity Strategy for 2030 • un New Circular Economy Action Plan Fonte: Ursula Von der Leyen, Political Guidelines for the next European Commission 2019‐2024
Il Green New Deal nei Paesi UE Il "Klima‐paket" della Germania prevede un piano per la protezione del Il Governo olandese ha elaborato un "Energy Agreement clima da 54 miliardi complessivi per il 2023 e da 100 miliardi al 2030, for Sustainable Growth" che prevede il 16% di energia da senza aumentare il debito pubblico e creando specifici fondi per l’energia e fonti rinnovabili entro il 2023 e il 100% entro il 2050. Le il clima. emissioni di CO2 al 2050 dovrebbero essere inferiori rispetto al 1990 di una percentuale compresa tra l’80% e il La Germania si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 38% 95%. entro il 2030 rispetto al 2005 e di smettere di utilizzare carbone per la produzione di energia entro il 2037. Il piano si concentra soprattutto su Strumenti per il raggiungimento di questi obiettivi sono il trasporti e riscaldamento che insieme rispondono per il 33% delle emissioni Renewable Energy Grant Scheme (una compensazione tedesche. finanziaria per i produttori che ricorrono alle energie rinnovabili), un sussidio per le tecnologie intelligenti che Per diminuire il numero delle auto in strada, si ipotizza che il governo combinano produzione e stoccaggio o contribuiscono alle federale e Deutsche Bahn investiranno entro il 2030 86 miliardi di euro per smart grid, un contributo per acquisto di pompe di calore, rinnovare la rete ferroviaria, in aggiunta all’aumento dei prezzi di diesel e sistemi di riscaldamento solare dell'acqua, caldaie a benzina e dei costi sulle emissioni di gas serra degli edifici e all’aumento biomassa e stufe a pellet. delle detrazioni fiscali per i pendolari. Si prevedono 1 milione di stazioni di ricariche per le auto elettriche al 2030. Si segnala soprattutto l’Energy Investment Allowance: Dal 2025 entrerà in vigore il divieto di installazione di riscaldamento a dotata di 147 milioni di euro nel 2019, consente di detrarre gasolio, insieme a un incentivo che copre il 40% dei costi, per chiunque dalle imposte sul reddito gli investimenti per tecniche a sostituisca un vecchio impianto a gasolio con un modello eco‐compatibile. basso consumo energetico e rispettose dell'ambiente.
Il Green New Deal in Italia La Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza ha annunciato 23 Ddl collegati alla Legge di Bilancio 2020, tra cui un Ddl Green New Deal, "orientato al contrasto ai cambiamenti climatici, alla tutela della biodiversità, alla riconversione energetica, alla promozione della rigenerazione urbana e delle cosiddette smart city ". Nella prossima Legge di bilancio saranno introdotti due nuovi fondi di investimento, assegnati a Stato e Enti territoriali, per un ammontare complessivo di 50 miliardi su un orizzonte di 15 anni. Le risorse saranno assegnate per attivare progetti di rigenerazione urbana, di riconversione energetica e di incentivo all’utilizzo di fonti rinnovabili. Si prevedono misure che incentivino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese e degli operatori finanziari e infrastrutture verdi per il contrasto al dissesto idrogeologico; la piena attuazione della eco‐ innovazione, sfruttando strumenti di finanza sostenibile e si rimuoveranno o riformeranno progressivamente le agevolazioni dannose per l’ambiente. Fonte: MEF, Nota di Aggiornamento al DEF 2019
Trend principali della decarbonizzazione, dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse e della protezione ambientale
Trend dei consumi di energia e delle emissioni Consumi primari di energia (2008=100) Quota di energia da fonti rinnovabili (%) 110 20 18 105 16 100 14 95 12 90 10 8 85 6 80 4 75 2 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 0 UE‐28 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 UE‐28 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito Emissioni di GHG (2010=100) 120 110 100 90 80 70 60 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 UE‐28 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito Fonte: Elaborazioni I‐Com su dati Eurostat
Spese per la protezione ambientale Spese totali per la protezione ambientale in rapporto al PIL (%) 2,5 2,0 1,5 1,0 Produzione di servizi di protezione ambientale da parte del Governo italiano per 0,5 tipologia (2017, tot. 14,7 mld €) 4,74% 4,45% 0,08% 0,0 5,03% 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 UE‐28 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito* 20,37% 65,33% Trattamento dei rifiuti Protezione della biodiversità e del paesaggio Trattamento delle acquee reflue Altre attività di protezione dell'ambiente Protezione di aria, clima, suolo e acque Fonte: Elaborazioni I‐Com su dati Eurostat Ricerca e sviluppo ambientale *dato mancante per il 2010 e il 2011
Efficienza nell’utilizzo delle risorse Produttività delle risorse (euro per kg, valori concatenati 2010) 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 Tasso di utilizzo circolare della materia (%) 0,0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 25 UE‐28 Germania Francia Italia Regno Unito 20 15 10 5 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 UE‐28 Germania Francia Italia Regno Unito Fonte: Eurostat
Produzione di rifiuti Produzione di rifiuti (ad esclusione dei rifiuti minerali maggiori) per unità di PIL (Kg/migliaia di €, valori concatenati 2010) 80 75 70 65 60 55 50 45 Tasso di riciclaggio dei rifiuti, ad esclusione dei rifiuti minerali maggiori (%) 40 70 2008 2010 2012 2014 2016 UE‐28 Germania Francia Italia Regno Unito 65 60 55 50 45 40 2010 2012 2014 2016 UE‐28 Germania* Francia Italia Regno Unito Fonte: Eurostat *dato 2016 mancante
La contribuzione al gettito fiscale Gettito dalle tasse ambientali in rapporto al gettito complessivo di tasse e contributi sociali (%) 9,0 8,5 8,0 7,5 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 UE‐28 Germania Spagna Francia Italia Regno Unito Fonte: Eurostat
Gli investimenti verdi in Italia
Gli investimenti in energia pulita Investimenti complessivi in energia pulita in Italie e nell’UE (2005=100) In valori assoluti, nel 2018 1.400 risultano investiti 1.200 nell’Unione Europea 75,5 1.000 miliardi di dollari e in Italia 800 2,8 miliardi di dollari. 600 400 200 Investimenti complessivi in energia pulita in rapporto al PIL per Paesi selezionati (2018) 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2,5% Italia Unione Europea 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% Fonte: Elaborazioni I‐Com su dati Bloomberg New Energy Finance e World Bank
Le imprese che investono in tecnologie verdi/2 Numero di imprese che hanno investito in tecnologie verdi tra il 2014 e il 2017 o hanno previsto investimenti nel 2018 per settore 250.000 200.000 150.000 100.000 Percentuale di imprese che hanno investito in tecnologie verdi tra il 2014 e il 2017 o hanno previsto investimenti nel 2018 per settore (%) 50.000 50 45 0 40 Servizi Industria Manifatturiero Costruzioni Servizi pubblici 35 30 25 20 15 10 5 0 Servizi pubblici Manifattura Industria Servizi Costruzioni Totale Fonte: Unioncamere; Symbola Fondazione per le qualità italiane
Le imprese che investono in tecnologie verdi/3 Percentuale di imprese di servizi che hanno investito in tecnologie verdi tra il 2014 e il 2017 o hanno previsto investimenti nel 2018 per dimensione (%, numero dipendenti) 70 62,8 60 50 40 36,1 32,4 33 30 22 20 10 0 1‐9 10‐49 50‐249 250‐499 500 o più Fonte: Unioncamere; Symbola Fondazione per le qualità italiane
Investimenti verdi e performance di impresa Quota di imprese verdi e non verdi il cui export è cresciuto tra il 2016 e il 2017 (%) 40 35 Quota di imprese verdi e non verdi il cui fatturato è cresciuto tra 30 il 2016 e il 2017 (%) 35 25 20 30 15 25 10 20 5 0 15 Imprese verdi Imprese non verdi 10 Quota di imprese verdi e non verdi per cui il numero di dipendenti è cresciuto tra il 2016 e il 2017 (%) 5 30 0 Imprese verdi Imprese non verdi 25 20 15 10 5 0 Fonte: Unioncamere; Symbola Fondazione per le qualità italiane Imprese verdi Imprese non verdi
Il Green New Deal, i Sustainable Development Goals e il fabbisogno di investimenti
Il Green New Deal e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile Obiettivo 3: Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età Obiettivo 6: Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico‐sanitarie Obiettivo 7: Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni Obiettivo 8: Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti Obiettivo 9: Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile Obiettivo 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo Obiettivo 13: Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico Obiettivo 14: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile Obiettivo 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre Fonte: UN
Fabbisogno di investimenti per settore e fonti di finanziamento Settore Fabbisogno di investimenti (€) Fabbisogno medio Fonti Valori Istat 2018 (€) annuo (€) Rinnovabili, efficienza energetica e trasporti Investimenti fissi lordi imprese 313,3 mld Rinnovabili 129 mld per impianti e reti settore elettrico 9,9 mld al 2030 (PNIEC); 126 mld per rinnovabili elettriche e termiche al 2030 (Confindustria) Spesa in conto capitale PA 58,4 mld Efficienza energetica 180 mld dal 2017 al 2030 (PNIEC) 13,8 mld (residenziale) Investimenti in riqualificazione 47 mld Industria e terziario 123 mld dal 2017 al 2030 (PNIEC) 9,5 mld abitativa (ANCE) Trasporti (veicoli) 759 mld dal 2017 al 2030 (PNIEC) 58,4 mld Infrastrutture (ferrovie e PUMS) 108,7 mld al 2030 (MIT) 10,9 mld Spesa famiglie per acquisto 4,7 mld elettrodomestici Servizi idrici 2,2 mld l’anno per 30 anni, 5 per i primi 5 1,2 mld anni (ARERA) Rifiuti (impiantistica) 4 mld in 4 anni (Utilitalia) 0,7 mld Spesa famiglie per automobili 26,8 mld 10 miliardi al 2035 (Fise Assoambiente) Adattamento climatico 44 mld € al 2050 (MATTM) 1,2mld Totale 450,2 mld Totale 105,6 mld Fonte: Elaborazione I‐Com su fonti varie
Questioni chiave • Quali dovrebbero essere i pilastri fondamenti di un Green New Deal italiano? Quali le premesse, le modalità implementative, gli obiettivi e gli impatti attesi? Come ricondurre ad unità la pianificazione sul tema della green economy e della sostenibilità che oggi si trova dispersa in piani e obiettivi di tipo settoriale, spesso non coordinati? • Come si colloca il sistema Italia nel processo europeo di riconversione industriale e mitigazione degli impatti climatici? Quali i punti di forza e di debolezza? • Quali sono le leve pubbliche da azionare per aumentare significativamente gli investimenti pubblici e privati? Quali sono le modalità di supporto più efficaci da mettere in campo e gli eventuali interventi di carattere normativo e regolatorio da adottare? • Come armonizzare l’esigenza di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di transizione energetica con il consolidamento dei settori produttivi maggiormente energy‐intensive e con il bisogno di efficienza e sicurezza dei servizi di rete? • Quale ruolo per gli enti territoriali e per gli operatori privati nel Green New Deal italiano?
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