AMBITO TERRITORIALE DI DALMINE
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AMBITO TERRITORIALE DI DALMINE PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI Comuni di Azzano S.Paolo, Boltiere, Ciserano, Comun Nuovo, Curno, Dalmine, Lallio, Levate, Mozzo, Osio Sopra, Osio Sotto, Stezzano, Treviolo, Urgnano, Verdellino, Verdello e Zanica ________________________________________________________________________________________________________________________ LINEE OPERATIVE DI ATTUAZIONE NELL’AMBITO TERRITORIALE DI DALMINE DELLA DGR 6674 DEL 7 GIUGNO 2017 “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA’ GRAVE PRIVE DI SOSTEGNO FAMIGLIARE – “DOPO DI NOI” – L.n.11272016” . PREMESSA Con la legge n.112/2016 “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare”, cosidetta legge “Dopo di noi”, lo Stato ha disciplinato misure di assistenza, cura e protezione delle persone con disabilità grave non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, prive del sostegno famigliare in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale, nonché in vista del venir meno del sostegno famigliare. Queste misure sono integrate nel progetto individuale per le persone disabili e sono assicurate attraverso la progressiva presa in carico della persona già durante l’esistenza in vita dei genitori. L’art.3 della L.112/16 istituisce il Fondo per l’assistenza alle persone destinatarie di questa legge. Con successivo Decreto interministeriale del 23.11.2016 sono stati definiti le tipologie di intervento, i requisiti, le modalità e le priorità per l’accesso alle misure di assistenza e cura e protezione a carico del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare (art.3), la cui dotazione è prevista per il 2016 in € 90.000.000,00, per il 2017 in € 38.300.000,00 e per il 2018 in € 56.100.00,00, nonchè attribuite alle Regioni le risorse riferite all’anno 2016: a Regione Lombardia sono assegnate risorse pari a € 15.030.000,00. Il Decreto prevede che le Regioni adottino indirizzi di programmazione per l’attuazione degli interventi del “Dopo di Noi”; indirizzi che la Regione Lombardia ha approvato con DGR n.6674 del 7 giugno 2017 “Programma operativo regionale per la realizzazione degli interventi a favore di persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare – Dopo di noi – L.n.112/2016”. In sintesi, il Programma regionale approvato con DGR n.6674/17 prevede che: - Le risorse di € 15.030.000,00 assegnate alla Regione sono suddivise per il 57% per interveti gestionali e il 43% in interventi infrastrutturali, specificando che le percentuali di allocazione sono di natura indicativa, possibili di ricalibratura a seconda dell’attuazione a livello locale degli interventi previsti nel Programma. - Destinatari degli interventi sono le persone con disabilità grave art.3. c.3 L.n.104/1992, non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, con età 18/64 anni, con priorità a cluster specifici a seconda del tipo di intervento, prive del sostegno famigliare in quanto mancanti di entrambi i genitori ovvero i genitori non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale ovvero si considera la prospettiva del venir meno del sostegno famigliare. - L’ammissione agli interventi è subordinata alla valutazione multidimensionale effettuata in maniera integrata tra equipe pluriprofessionali delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) e operatori sociali dei Comuni; sulla base degli esiti della valutazione multidimensionale è costruito il progetto individuale che è condiviso con la persona disabile e la sua famiglia; il progetto individuale deve avere una durata temporale di 2 anni ed essere rivisto alla luce delle condizioni della persona e del contesto che si sono modificate. - All’interno dei destinatari come sopra individuati la DGR prevede anche alcune garanzie di priorità nell’accesso ai sostegni del Fondo Dopo di Noi, specificando che gli interventi volti al riutilizzo di patrimoni resi disponibili dai famigliari o da reti associative di famigliari per le 1
finalità di cui al decreto Ministeriale e del Programma regionale sono realizzati indipendentemente dalle priorità declinate. - Con riferimento agli interventi gestionali la DGR prevede il sostegno alle seguenti misure/azioni: 1. Percorsi di accompagnamento all’autonomia: modalità di intervento: voucher annuale “allenamento alle autonomie” e frequenza servizi diurni per raggiungimento obiettivi di autonomia fino ad € 4.800,00 (€ 400/mese) incrementabili di € 600,00 per la presa in carico della famiglia 2. Interventi volti a sostenere le risposte di natura residenziale: hanno priorità le persone già inserite in gruppi appartamento, cohousing/housing, senza alcun limite di età e persone per le quali la famiglia ha avviato percorsi di messa a disposizione del patrimonio immobiliare Modalità di intervento: A. Gruppi appartamento assicurati da ente gestore (non superiori a 5 p.l.): voucher mensile di € 500 per persona che frequenta servizi diurni (CSE, SFA, CDD) o voucher mensile di € 700 per persona che non frequenta servizi diurni B. Gruppo appartamento autogestito per almeno due persone: contributo fino ad un massimo di € 600 per persona per sostenere le spese di personale assunto per l’assistenza C. Sostegno alla vita indipendente di disabili che vivono in cohousing/hounsing presso il proprio domicilio: buono mensile fino a € 900 per sostenere le spese di assistenza 3. Interventi volti a sostenere i costi per accoglienze residenziali in situazione di Pronto Intervento: Modalità di intervento: contributo giornaliero fino ad un massimo di € 100 e per un massimo di 60 giorni. - Con riferimento agli interventi infrastrutturali la DGR prevede il sostegno alle seguenti misure/azioni: 1. Interventi di ristrutturazione per eliminazione barriere architettoniche, messa a norma degli impianti, .. Modalità di intervento: contributo massimo di € 20.000,00 per unità immobiliare 2. Sostegno canone di locazione e/ spese condominiali: Modalità di intervento: contributo mensile fino a € 300 a sostegno del canone di locazione e contributo annuale fino a € 1.500 per sostegno spese condominiali. (per una descrizione più puntuale degli interventi di sostegno previsti dalla DGR, comprese priorità, compatibilità/incompatibilità, entità degli importi, ecc. si rimanda al quadro sinottico allegato A) - Gli Ambiti Territoriali sono individuati come i soggetti attuatori degli interventi previsti nel Programma operativo regionale. Essi predispongono le Linee Operative per l’attuazione a livello locale del Programma regionale e le condividono con le associazioni delle famiglie dei disabili e altri soggetti. Gli Ambiti Territoriali programmano l’utilizzo delle risorse assegnate distinguendole per interventi gestionali ed infrastrutturali, motivando eventuali variazioni rispetto alla suddivisione regionale (57%-43%) - Si specificano le funzioni di collaborazione di ASST e di raccordo e vigilanza dell’ATS - Per consentire l’accesso ai sostegni da parte delle persone con disabilità e le loro famiglie e da parte dei Comuni, associazioni, enti di terzo settore deve essere pubblicato dagli Ambiti Territoriali un avviso pubblico con scadenza il 31 ottobre 2017. Laddove non vengano utilizzate tutte le risorse disponibili, si procede ad un secondo avviso con scadenza 31 marzo 2018. - Le risorse relative all’annualità 2016 devono essere impegnate entro il 31 ottobre 2018 e utilizzate entro il 31 dicembre 2018. Le risorse relative all’annualità 2017 dovranno essere utilizzate entro il 30 giugno 2019. 2
L’APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA DEL “DOPO DI NOI” NEGLI AMBITI TERRITORIALI Le indicazioni operative regionali Come sopra richiamato il Programma operativo regionale per l’annualità 2016 (e 2017) del Fondo nazionale costituito ai sensi della L. n.112/2016, approvato con DGR n.6674/2017, declina gli interventi delineati nel Piano attuativo regionale assentito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dettagliando nello specifico i diversi sostegni attivabili a favore delle persone disabili gravi prive del sostegno famigliare e le indicazioni di criteri per l’accesso ai diversi contributi come sopra richiamati. Con il Decreto 6 luglio 2017, n.8196 sono state ripartite agli Ambiti Territoriali, e impegnate a favore delle Agenzia di Tutela della Salute, le risosre dell’annualità 2016. All’Ambito Territoriale di Dalmine sono state assegnate risorse pari ad € 224.503,00. Nello steso tempo con nota del 12 luglio 2017 è stata trasmessa nota con le indicazioni operative e relativi allegati per l’applicazione negli Ambiti Territoriali dei contenuti della DGR 6674/2017. In particolare è stato ribadito che le Linee operative locali sono il documento fondamentale con il quale si dà attuazione su tutto il territorio regionale, in ogni Ambito Territoriale, al Programma operativo regionale approvato con la sopracitata DGR. Il documento, a valenza programmatoria, è predisposto dagli Ambiti Territoriali/Comuni e sviluppa i seguenti contenuti: - analisi del sistema dell’offerta esistente e della domanda potenziale, alla luce delle priorità fissate dalla DGR n.6674/2017; - individuazione di variazioni di priorità rispetto a quelle fissate dalla DGR n.6674 con relativa motivazione, considerando che quelle riferite all’età, declinate per ogni tipologia di sostegno, sono indicative, così come specificato con Decreto n.8196/2017; - programmazione e declinazione degli interventi da attuare nel territorio dell’Ambito Territoriale/Comune in base alle necessità rilevate; - ripartizione delle risorse indicativamente, come previsto dalla DGR n.6674/2017, per il 57% agli interventi gestionali e per il 43% a quelli infrastrutturali, motivando eventuali scostamenti a tali valori di riferimento; - declinazione della distribuzione delle risorse per i singoli sostegni di natura gestionale ed infrastrutturale; - definizione della proposta di strumenti per la valutazione multidimensionale da condividere in Cabina di regia con ATS e ASST. Le linee operative locali, così predisposte, devono essere condivise dagli Ambiti Territoriali con: - i singoli Comuni dell’Ambito; - le associazioni delle famiglie di disabili, le associazioni delle persone con disabilità; - gli enti del terzo settore (Associazionismo e Volontariato) impegnati nel territorio in attività di sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie; - gli enti erogatori di servizi per disabili, sociali e sociosanitari, interessati dagli interventi del Dopo di Noi (CSE, SFA, CA, CDD, CSS, RSD); - gli enti gestori di servizi ed interventi previsti nel programma operativo regionale “Dopo di Noi”. Successivamente le linee operative locali devono: - essere condivise con ATS/ASST in Cabina di Regia; - trasmesse dalle ATS alla Regione. Il complessivo percorso dedicato alla predisposizione e condivisione delle Linee operative locali deve completarsi in tempi utili per provvedere poi, a cura degli Ambiti Territoriali, all’emanazione dell’avviso pubblico per la richiesta dei finanziamenti a sostegno dei progetti, i cui termini di apertura sono fissati in almeno 20 giorni, tenuto conto della sua scadenza fissata dalla DGR n.6674 al 31 ottobre 2017 (sostanzialmente questo vuol dire approvare e condividere le Linee operative locali entro la fine del mese di settembre ed emanare/pubblicare gli avvisi pubblici conseguenti all’inizio di ottobre 2017!) 3
Le indicazioni dell’ATS Bergamo Ai fini della predisposizione delle Linee operative locali l’ATS di Bergamo per promuovere una uniformità dei contenuti previsti dalle Linee operative degli Ambiti bergamaschi ha comunicato con nota del 4 agosto 2017 una “Struttura Tipo” di Linee guida, prevedendo che, sulla base delle indicazioni operative regionali, esse siano articolate come segue: 1. Specificazione del percorso – descrizione del percorso di preliminare consultazione con i vari soggetti previsti dalla DGR 6674/17 per la formulazione delle Linee Operative Locali, 2. Modalità di comunicazione/pubblicizzazione degli interventi; 3. Specificazione dei contenuti – presentazione degli elementi essenziali che connotano l’attuazione della DGR 6674/17 a livello di Ambito Territoriale; 4. Modalità di resa – anche attraverso il raccordo la collaborazione e l’integrazione tra Ambiti, ASST e ATS: 4.1 della Valutazione Multidimensionale 4.2 del Progetto Individualizzato 5. Specificazione delle risorse che verranno mobilitate a supporto del PI. LE LINEE OPERATIVE LOCALI “DOPO DI NOI” NELL’AMBITO TERRITORIALE DI DALMINE Specificazione del percorso Sulla base delle indicazioni di cui sopra si propongono le seguenti Linee operative locali relative al Dopo di Noi nell’Ambito Territoriale di Dalmine, specificando che le stesse sono state predisposte da un gruppo di lavoro composto da operatori dell’ufficio di piano, dei Comuni dell’Ambito, del CeAD e di soggetti del terzo settore attivi in servizi per la disabilità, in particolare di tipo residenziale, anticipando di fatto già nella fase di predisposizione delle Linee operative l’auspicata condivisione prevista dalla Regione. La proposta così formulata, previa condizione/approvazione da parte degli organi politici dell’Ambito, sarà oggetto di specifica consultazione con i diversi soggetti, in particolare quelli non coinvolti nella fase di redazione e cioè le associazioni delle famiglie di disabili, le associazioni delle persone con disabilità, l’associazionismo e il volontariato impegnati nel territorio in attività di sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie. L’analisi del sistema dell’offerta esistente e della domanda potenziale, alla luce delle priorità fissate dalla DGR n.6674/2017. Nel settembre 2009, su indicazione dell’Ambito di Dalmine, è stata effettuata una mappatura sul bisogno di residenzialità delle persone con disabilità nei successivi 5 anni, a cui hanno risposto 9 Comuni su 17. Sono stati individuati 58 utenti con un bisogno di residenzialità nei successivi 5 anni, così articolata: 15 utenti per Residenza sanitaria assistenziale per persone con disabilità (RSD), 9 utenti per Comunità alloggio socio sanitaria per persone con disabilità (CSS), 14 utenti per CSS o RSD, 17 utenti in appartamento protetto e 3 utenti per il sollievo. La suddetta mappatura dei bisogni, rapportata alle risorse presenti sul territorio, sia dell’Ambito che provinciale, aveva quindi evidenziato la necessità di promuovere nuove opportunità residenziali per persone disabili. L’ipotesi su cui ci si era indirizzati riguardava, ad esempio, la costruzione di una Residenza Sanitaria per Disabili (RSD) per 20 posti, con la possibilità di sviluppare eventuali ulteriori servizi innovativi e sperimentali. La chiusura da parte della Regione della possibilità di accreditamento di nuove strutture residenziale ha di fatto bloccato lo sviluppo di questa progettualità. Una successiva mappatura del bisogno sugli utenti in carico al Servizio Sociale comunale di Dalmine e alla Cooperativa sociale La Solidarietà di Dalmine, datata settembre 2015, ha evidenziato il permanere del bisogno di residenzialità per n. 46 persone con disabilità, di cui 9 fuori Dalmine: 19 utenti per RSD, 11 utenti per CSS, 10 utenti in appartamento protetto e 6 per altre strutture residenziali. Di questi 46 soggetti 3 presentavano un bisogno immediato, 14 un bisogno entro i prossimi 5 anni, 8 entro i prossimi 10 anni e i restanti 20 con un bisogno non determinabile nel tempo. Le indagini di cui sopra, se da una parte evidenziano un bisogno di residenzialità di una certa importanza, dall’altra presentano il limite di essere state condotte ante L.n.112/2016 e quindi poco utili al fine di una valutazione del bisogno potenziale alla luce dei servizi innovativi/sperimentali 4
previsti dalla normativa nazionale/regionale in questione (gruppi appartamenti con servizi assicurati da un ente gestore, gruppi appartamento cohousing autogestiti, appartamenti per la vita indipendente, ecc.). In effetti le indagini sopra citate utilizzavano come riferimento le unità d’offerta residenziali fino allora previste dalla normativa (Comunità alloggio disabili e Residenza sanitaria disabili), mentre la L.112/2016 e la DGR 6674 sono finalizzate a promuovere servizi c.d. innovativi, garantiti presso appartamenti di civile abitazione, integrati nel territorio e di piccole dimensioni. Coerentemente alle indicazioni operative regionali e dell’ATS si è proceduto quindi innanzitutto ad una rilevazione dell’offerta e della domanda potenziale alla luce degli interventi finanziabili con la DGR n.6674/2017. Si precisa che sia per quanto riguarda l’analisi del sistema dell’offerta esistente che della domanda potenziale si è proceduto alla raccolta dei dati attraverso griglie di rilevazione inviate a tutti i Comuni dell’Ambito Territoriale, con indicazione di coinvolgere se necessario, anche altri soggetti potenzialmente interessati. Sono stati raccolti i dati relativi a n.15 Comuni (su n.17) dell’Ambito, considerato che nel caso dei due Comuni mancanti l’assenza è dovuta alla presenza di una nuova assistente sociale non ancora in possesso dei dati richiesti. Valutazione complessiva sulla tipologia di esperienza a livello di Ambito Attraverso l’osservazione dei dati presenti nei questionari compilati dai servizi sociali dei Comuni dell'Ambito di Dalmine, emerge un quadro piuttosto chiaro rispetto alle attuali risposte abitative per persone adulte con disabilità e a quelle ancora in fase di progettazione e realizzazione. Emerge in effetti un quadro dell’offerta presente molto coerente alla normativa in esame del “Dopo di noi”; l'indicazione è quella di una forte preferenza per appartamenti, micro-comunità ed esperienze di scuola di vita autonoma (potenziamento delle autonomie) distribuite in maniera piuttosto omogenea sul territorio dell'Ambito. Pertanto si evince che la scelta dei Comuni, delle associazioni e del mondo della cooperazione è stata, in linea generale, quella di non puntare su forme di residenzialità classica, di medie o grandi dimensioni (peraltro presente nell'Ambito con la RSD di Verdello “Casa Beato Don Luigi Guanella”), ma di investire su sperimentazioni finalizzate al potenziamento delle autonomie rispetto al proprio nucleo di appartenenza o appunto su forme di residenzialità leggera. Dai questionari le esperienze progettuali in atto risultano essere le seguenti (si veda l’allegato 1): Tipologia Comuni Fruitori Residenzialità leggera – Urgnano 5 persone gruppo appartamento Comun Nuovo 4 persone (10 potenziali) Dalmine 4 persone Osio Sotto 5 persone Esperienze di preparazione alla Azzano San Paolo il numero dei fruitori dipende dalla tipologia vita autonoma Curno/Mozzo di progetto e dal territorio di riferimento (lavoro sull’autonomia) Le esperienze in fase di progettazione o avvio risultano essere le seguenti: Tipologia Comuni Fruitori Residenzialità leggera – Dalmine 5 persone gruppo appartamento Osio Sotto 6 persone (4 sollievo e 2 vita indipendente) Esperienze di preparazione alla Verdellino il numero dei fruitori dipende dalla tipologia vita autonoma di progetto e dal territorio di riferimento (lavoro sull’autonomia) Da evidenziare, in relazione al fatto che la DGR finanzia servizi fino ad un massimo di n.5 ospiti, che dei n.20 posti potenziali relativi ai servizi già funzionanti nell’Ambito n.18 risultato già utilizzati (Urgnano, Comun Nuovo e Osio Sotto) o in procinto di esserlo (Dalmine); pertanto i posti disponibili nell’immediato sono al momento n.2 (n.1 a Dalmine e n.1 a Comun Nuovo), più eventualmente n.5 posti di sollievo presso il servizio di Comun Nuovo. Con riferimento ai servizi in fase di progettazione o avvio i posti potenziali disponibili sono n.7 (n.5 a Dalmine e n.2 a Osio Sotto), più 4 posti di sollievo a Osio Sotto. 5
Le esperienze di preparazione alla vita autonoma già attive o in fase di progettazione sono n.3 (una per presidio) e si dovrà capire se sono sufficienti o meno (e quindi eventualmente orientare parte delle risorse assegnate) in relazioni ai bisogni evidenziati dai servizi sociali dei Comuni. La DGR 6674/17 prevede che le residenzialità, nella formula dei Gruppi appartamento gestiti da Ente gestore, devono essere autorizzate a funzionare ai sensi dell’art.13, comma 1 lettera b, della l.r. n.3/20081. Questo significa che parallelamente all’avviso pubblico che dovrà essere pubblicato per la raccolta delle istanze di contributo, andrà promosso/redatto anche un bando per il riconoscimento/l’autorizzazione come unità d’offerta sperimentale delle esperienze di questo tipo presenti nell’Ambito. Tale riconoscimento potrà avvenire sulla base del rispetto dei requisiti di cui all’allegato C, mutuati dalla DGR e integrati con alcune specifiche di Ambito. La domanda potenziale alla luce delle priorità fissate dalla DGR n.6674/2017. Dalle griglie di rilevazione restituite dai servizi sociali dei Comuni dell’Ambito (si veda l’allegato 2 per le informazioni di sintesi di tutte le persone disabili segnalate dai Comuni), sono emerse queste informazioni in ordine alla domanda potenziale dei bisogni da soddisfare alla luce delle priorità fissate dalla DGR n.6674/2017: Le persone disabili per cui si evidenzia un bisogno di accompagnamento all’autonomia o di supporto alla domiciliarità in strutture alloggiative sono complessivamente n.125. Tenuto conto che per non tutti gli utenti sono state fornite le informazioni richieste e in diversi casi sono stati segnalati più interventi (anche incompatibili tra loro come possibile erogazione di contributo), per n.56 disabili (44,8% di quelle segnalate) si evidenzia un bisogno di accompagnamento alla vita indipendente; per n.45 (36%) un supporto domiciliare in appartamento gestito da un ente gestore, n. 17 (13,6%) gruppi appartamento autogestiti e n.21 (16,8%) sostegno alla vita indipendente presso cohousing/housing2. Per n.19 persone (pari al 15,2%) è stata espressa la necessità di interventi di permanenza temporanea (sollievo) in soluzione extrafamigliare. Per quanto concerne la necessità di supporti strutturali (interventi di ristrutturazioni e sostegno canone di locazione e spese condominiali), tale bisogno è stato evidenziato per la quasi totalità dai Comuni di Dalmine e Verdellino, per un numero totale di n.22 situazioni. Un dato che è parso utile rilevare è stato quello della temporalità dell’intervento ipotizzato e cioè se lo stesso necessità di un’attivazione nell’immediato, nel breve periodo (entro 6 mesi), nel medio periodo (entro due anni) oppure oltre i due anni. Tale informazione è rilevante ai fini delle scelte da operare considerato che il programma operativo regionale approvato con DGR n.6674/2017, sebbene formalmente riferito all’annualità 2016 (ovvero 2017), di fatto ha valenza biennale 2016- 2017 (operativamente 2017-2018)3, e infatti i progetti individualizzati beneficiari delle risorse assegnate devono avere durata biennale. Rispetto al dato della temporalità dell’intervento ipotizzato, per n.62 soggetti (49,6%) l’intervento è previsto entro due anni (n. 23 nell’immediato, n. 10 entro 6 mesi, n.29 entro due anni), mentre per n.61 disabili (48,8%) l’intervento è previsto oltre i due anni (per n.2 soggetti non è stata fornita questa informazione). Si è pertanto proceduto ad un approfondimento dei bisogni espressi dalle persone disabili per le quali è indicata un’esigenza di intervento entro i due anni, in quanto è alla soddisfazione dei bisogni espressi da questi soggetti che le presenti linee guida e le risorse assegnate devono essere orientate. Il primo elemento di analisi è la verifica del possesso del requisito di gravità art.3 c.3 della L.104/92 previsto dalla DGR 6674 per accedere alle misure previste: dei 62 soggetti in esame n.10 non possiedono il requisito di gravità, mentre i restanti n.52 possiedono il requisito o sono in fase di 1 “I Comuni singoli o associati … b) riconoscono e promuovono la sperimentazione di unità d’offerta e di nuovi modelli gestionali nell’ambito della rete sociale, nel rispetto della programmazione regionale,..” 2 Nel corso della rilevazione è stata data una prima interpretazione di questo intervento come sostegno alla vita indipendente presso il proprio domicilio; in realtà a seguito di successivi approfondimenti rientrano in questa azione le situazioni di vita residenziale presso appartamenti diversi dalla propria abitazione, ma inseriti in progetti di housing/cohousing. Nel caso di disponibilità del proprio alloggio i sostegni rientrano in quelli previsti per appartamenti con ente gestore (se l’alloggio è affidato ad un soggetto esterno) oppure per appartamenti autogestiti, con almeno due persone. L’analisi successiva dei dati tiene costo pertanto di questo cambiamento di interpretazione, evidenziando tuttavia la conferma degli orientamenti che saranno poi illustrati. 3 Nel dispositivo della DGR 6674/17 si stabilisce che “si procederà al riparto delle risorse 2017 pari a € 6.396.100,00 in favore degli Ambiti sulla base del medesimo criterio utilizzato per il riparto delle risorse 2016 per sostenere gli interventi del programma operativo regionale di cui all’allegato B del presente atto”, inoltre è già previsto che le risorse 2017 possono essere utilizzate fino a giugno 2019 6
valutazione della certificazione (n.7). L’analisi si restringe quindi a n.52 persone disabili segnalate con intervento ipotizzato entro i due anni (allegato 3) Si rimanda all’allegato B un breve commento sulle informazioni relative ad ogni singolo intervento, evidenziando il questa sede alcuni elementi di sintesi che emergono dai rilevati. Alcuni primi spunti emergono dall’analisi delle situazioni famigliari indicate dalla normativa come presupposto per l’accesso alle risorse assegnate: delle 52 situazioni in esame n.16 evidenziano l’assenza di entrambi i genitori, n.10 una situazione in cui i genitori non sono in grado di fornire un adeguato supporto e n.26 una prospettiva del venir meno del sostegno famigliare. E’ interessante notare la “coerenza” tra le situazioni famigliari evidenziate e i bisogni residenziali e la temporalità degli stessi; infatti nel caso delle n.16 situazioni in cui è indicata l’assenza di entrambi i genitori l’intervento ipotizzato è per tutti di sostegno a soluzioni alloggiative e per n.10 nell’immediato (si tratta con tutta probabilità delle persone già inserite in servizi attivi); le n.10 situazioni per le quali i genitori non sono in grado di fornire una adeguato supporto presentano sia un intervento nell’immediato (n.8) e soluzioni alloggiative (n.8), ma anche n.7 percorsi di autonomia alla vita indipendente, a significare che c’è un potenziale bisogno, che però deve essere ancora accompagnato; mentre per le n.26 situazioni in cui vi è la prospettiva in futuro del venir meno del supporto famigliare gli interventi sono più articolati, con una prevalenza per interventi di emergenza/sollievo (n.12) e l’intervento è prevalentemente ipotizzato entro i due anno (n.15); siamo di fronte ad una situazione ancora di tenuta delle famiglie con la possibilità di interventi di emergenza/sollievo se necessario. Si è provato anche a dare una lettura complessiva dei dati in relazione all’articolazione della temporalità dell’intervento che, rispetto alle 52 situazioni in esame, presenta n.22 persone segnate con esigenze immediate, n.10 con necessità dell’intervento entro 6 mesi e n.20 entro due anni. In effetti tale analisi offre informazioni importanti ai fini degli indirizzi da perseguire con le presenti linee guida. Tab.1 – Persone disabili per quali è indicato un intervento “immediato” Utenti Interventi gestionali Interventi infrastrutturali Percorsi di Supporto domiciliarità in soluzioni Emergenza Ristruttu- Sostegno canone locazione accompa- alloggiative -sollievo razione e spese condominiali. gnamento Appartam. Appartam. Vita Canone Spese con ente autogestito indipendente locazione condom. gestore (in housing/ cohousing) 1 X 2 X 3 X 4 X X 5 X 6 X 7 X 8 X X X X X 9 X X X 10 X X X X 11 X X X X 12 X X X X 13 X X X X 14 X 15 X 16 X X 17 X 18 X 19 X 20 X 21 X 22 X 22 8 13 4 3 3 1 5 5 di cui n.9 di cui n.4 già inseriti da inserire in servizi in servizi esistenti esistenti Le n.22 situazioni che presentano una temporalità dell’intervento nell’immediato rappresentano in un certo senso la priorità nella scelta dell’allocazione delle risorse, precisando il fatto che di queste 7
n.22 situazioni n.13 sono già oggi inserite negli appartamenti con ente gestore presenti nell’Ambito (Urgnano, Comun Nuovo e Osio Sotto) o lo saranno nel brevissimo periodo in appartamenti autogestiti (Dalmine); in questo caso è previsto anche un supporto nel pagamento del canone di locazione e spese condominiali (n.4). Delle restanti n.9 situazioni, n.3 indicano un intervento di sollievo/emergenza, n.4 il bisogno alloggiativo in appartamento con ente gestore (per n.2 viene indicato anche la possibilità di un sostegno alla vita indipendente4), n.1 vita indipendente e n.1 solo un percorso di accompagnamento. Tab.2 – Persone disabili per quali è indicato un intervento “nel breve periodo (entro 6 mesi)” Utenti Interventi gestionali Interventi infrastrutturali Percorsi di Supporto domiciliarità in soluzioni Emergenza Ristruttu- Sostegno canone locazione accompa- alloggiative -sollievo razione e spese condominiali. gnamento Appartam. Appartam. Vita Canone Spese con ente autogestito indipendente locazione condom. gestore (in housing/ cohousing) 1 X 2 X 3 4 X 5 X 6 X 7 X 8 X X X X X 9 X 10 X 10 2 1 1 2 5 1 1 Delle n.10 (ovvero n.9) situazioni che esprimono un intervento entro 6 mesi, ben n.5 indicano un intervento di sollievo e/o emergenza, n.1 appartamento con ente gestore, n.1 appartamento autogestito, n.2 sostegno alla vita indipendente e n.2 percorsi accompagnamento all’autonomia; questi dati sembrerebbero indicare una sorta di situazioni di “transizione, in attesa di …”, durante la quale prevedere eventuali percorsi di sollievo e avvio all’accompagnamento alla vita autonoma. Tab.3 – Persone disabili per quali è indicato un intervento “nel medio periodo (entro 2 anni)” Utenti Interventi gestionali Interventi infrastrutturali Percorsi di Supporto domiciliarità in soluzioni Emergenza Ristruttu- Sostegno canone locazione accompa- alloggiative -sollievo razione e spese condominiali. gnamento Appartam. Appartam. Vita Canone Spese con ente autogestito indipendente locazione condom. gestore (in housing/ cohousing) 1 X X 2 X 3 X 4 X 5 X 6 X X 7 X 8 X X X X X 9 X 10 X X X 11 X 12 X X 13 X X 14 X 15 X 16 X 17 X 18 X X X X 19 X X X X 20 X 20 7 7 2 6 5 2 3 4 Le n.20 situazioni per cui è previsto un intervento entro due anni presentano un quadro abbastanza articolato indicatore di una situazione in divenire e tutta da costruire: innanzitutto per 4 Si ricorda che nella prima interpretazione il sostegno alla vita indipendente era connesso alla disponibilità del proprio domicilio 8
n.5 soggetti si indicano soltanto interventi di sollievo e/o emergenza, n.8 sono le indicazioni per appartamenti con ente gestore o appartamento autogestito, ben n.6 sono le esigenze di sostegno alla vita indipendente4 e n.7 i percorsi di accompagnamento all’autonomia (per n.3 situazioni abbinati a sostegni alla domiciliarità). Prima di mettere in relazione i dati della domanda potenziale con l’offerta presente e in progetto e quindi esprimere alcuni indirizzi sulla programmazione dell’Ambito in merito al “Dopo di Noi” e sull’assegnazione delle risorse tra i vari interventi, è opportuno evidenziare due aspetti emersi dal dibattito all’interno del gruppo di lavoro e che rappresentano altrettanti elementi su cui fondare l’espressione degli indirizzi futuri. Ci si riferisce in particolare all’esperienza portata dai soggetti di terzo settore che gestiscono servizi residenziali per la disabilità, compresi servizi innovativi/sperimentali come quelli in oggetto, e cioè al fatto che l’inserimento in un servizio residenziale tipo appartamento richiede un grande lavoro di accompagnamento e sostegno alla persona disabile e alla sua famiglia spesso non sufficientemente preventivato e considerato. Il secondo aspetto riguarda l’osservazione portata dai servizi sociali comunali per cui, in particolare per la programmazione dei servizi residenziali per disabili, tutti i dati e le informazioni raccolte con le diverse mappature ed analisi si sono poi concretizzati soltanto parzialmente; questo perché il dato rilevato dagli operatori non sempre coincide con le volontà, i tempi e le possibilità delle persone disabili e delle loro famiglie. Questo aspetto è reso anco più problematico nel caso di servizi appartamento come quelli in questione, in cui il presupposto, pur nella contraddizione di rivolgersi a disabili gravi (art.3 c.3 L.104/92), è quello dell’autonomia e dell’integrazione con i servizi territoriali e quindi con la difficoltà a prevedere possibili spostamenti dei disabili da un Comune all’altro. Quanto sopra si traduce nel considerare i dati previsionali sopra riportati, salvo ovviamente il numero delle persone già inserite, in un certo modo sovrastimati rispetto poi alla realtà futura concreta e quindi i numeri, almeno per quelli ipotizzati entro i due anni, verranno nelle ipotesi di ripartizione delle risorse ridotti o dimezzati. Programmazione e declinazione degli interventi da attuare nel territorio dell’Ambito Territoriale/Comune in base alle necessità rilevate L’analisi dell’offerta presente e in progetto e della domanda potenziale evidenziano gli interventi su cui porre attenzione in termini di priorità e poi assegnazione delle risorse. Si possono evidenziare i seguenti aspetti emergenti: Innanzitutto i dati mettono in luce un numero di 13 persone disabili residenti in Comuni dell’Ambito che già frequentano servizi alloggiativi o è in previsione che lo facciano entro brevissimo tempo; il contributo economico evidenziato è di sostegno domiciliare: n.9 in gruppi appartamento con ente gestore e n.4 in appartamenti autogestiti (in questo caso è previsto anche un sostegno per il pagamento del canone di locazione/spese condominiali). Accanto a queste situazioni è stato evidenziato un gruppetto di 4 persone disabili con un esigenza immediata di collocazione in appartamento con ente gestore (per n.2 viene indicato anche la possibilità di un sostegno alla vita indipendente, che inizialmente si pensava presso il proprio domicilio) e più un ulteriore n.1 sostegno alla vita indipendente. L’analisi dell’offerta presente e coerente alle tipologie previste dalla DGR 76674/17 ha evidenziato che i posti disponibili nell’immediato in appartamenti con ente gestore sono al momento n.2 (n.1 a Dalmine e n.1 a Comun Nuovo), a fronte delle potenziali n.4 richieste, ma in due di queste situazioni è segnalata anche la disponibilità di propri alloggi (pensata inizialmente per il sostegno alla vita indipendente) e pertanto si presume che ci sia la presenza di ulteriori alloggi da utilizzare/valorizzare per l’attivazione di appartamenti autogestito e/o housing. La presenza di n.5 posti “liberi” presso il servizio di Comun Nuovo che potrebbero essere destinati ad interventi di emergenza/sollievo da subito, permettono di affermare che l’offerta presente, da sostenere e valorizzare con una adeguata destinazione di risorse (con le precisazioni che dopo si dirà), è al momento sufficiente a soddisfare i bisogni/le esigenze evidenziate nell’immediato di pronto intervento/sollievo. 9
Verificata in termini presuntivi la possibile soddisfazione dei bisogni nell’immediato si apre la prospettiva di costruire una programmazione futura che permetta di dare risposte al bisogno di residenzialità entro un orizzonte almeno biennale. Tenuto conto delle considerazioni sopra fatte riguardo alla traduzione effettiva nella realtà dei dati raccolti, tre sono gli elementi attorno a cui costruire un disegno futuro: 1) un investimento nei percorsi di accompagnamento all’autonomia, sia perché sono ben n.17 i soggetti per cui è evidenziata questa esigenza tra quelli per cui è previsto un intervento entro i due anni e possiedono i requisiti (anche se in diversi casi in contemporanea ad un intervento di sostegno alloggiativo e quindi incompatibili come contributo), sia perché l’esperienza e l’osservazione di questi anni sottolineano la necessità di un accompagnamento in modo adeguato delle diverse situazioni personali e famigliari; 2) la previsione di un certo numero di interventi (e quindi risorse) di interventi di sollievo e/o emergenza 3) l’attivazione di nuovi servizi alloggiativi: appartamenti con ente gestore, appartamento autogestito, sostegno alla vita indipendente in housing (sulla base dei dati raccolti per un numero nel biennio che non dovrebbe superate le 7-8 situazioni, anche se in questo caso lo sguardo può andare anche oltre). Mettendo in relazione questi punti con l’analisi dell’offerta si possono esprimere le seguenti considerazioni. a) per gli interventi di accompagnamento alla vita autonoma se gli stessi vengono intesi come formazione, consulenza e sostegno non necessitano di risorse alloggiative e pertanto non vi sono criticità; diversa la possibilità di attivare percorsi di avvicinamento alla residenzialità, perché in questo caso la presenza dell’alloggio è requisito essenziale, pur tuttavia i progetti già attivi (Azzano, Mozzo/Curno), che in progetto (Verdellino), potrebbero anche essere sufficienti. L’aspetto da considerare sarebbe la possibilità che queste tre esperienze al momento legate ai residenti del singolo Comune diventino risorsa di presidio. Le richieste che saranno effettivamente presentate e l’attento monitoraggio dell’andamento dei percorsi permetterà di evidenziare l’eventuale necessità di nuove risorse alloggiative per percorsi di ravvicinamento alla residenzialità. b) i posti disponibili a Comun Nuovo e Urgnano, quelli che verranno attivati a Osio Sotto, la considerazione che eventuali nuovi appartamenti non copriranno immediatamente tutta l’utenza (e quindi vi saranno possibili spazi), inducono a ritenere l’offerta attuale e in progetto è sufficiente a soddisfare la richiesta di pronto intervento/sollievo. Inoltre la DGR prevede che in assenza di posti presso le residenzialità stabilite dal decreto si possa fare affidamento ad altre unità d’offerta (CSS, RSD). c) riguardo all’offerta di appartamenti con ente gestore/autogestiti sono in progetto due servizi: uno a Dalmine per 5 posti ed uno a Osio Sotto per due posti: volendo limitarci ai dati raccolti che esprimono un bisogno entro due anni il numero sembrerebbe anche sufficiente a coprire il bisogno espresso. Vanno comunque considerati i numeri che indicano un intervento oltre i due anni, le situazioni che dopo un percorso di accompagnamento all’autonomia si tradurranno in possibili inserimenti residenziali e anche il numero di indicazioni relative al sostegno alla vita indipendente, spesso indicato con altri servizi alloggiativi. Tali ultime considerazioni spingono ad ipotizzare la necessità di nuovi appartamenti per l’accoglienza di persone disabili soprattutto dopo due anni e nel perseguire tale obiettivo a valorizzare gli alloggi dei soggetti disponibili a mettere a disposizione il proprio alloggio non soltanto per sé, ma anche per altri! Tale prospettiva di lavoro (da tradurre in criterio di ammissione ai contributi, almeno come potenziale disponibilità) presenta il vantaggio di far emergere risorse alloggiative dei privati, di favorire una disseminazione di esperienze sul territorio e soprattutto di consentire una condivisione delle spese di gestione, in particolar modo dopo il venir meno del contributo e quindi garantire sostenibilità all’intervento. E’ ipotizzabile nel biennio l’avvio di almeno un nuovo appartamento, oltre a quelli già in previsione. Gli obiettivi della programmazione DGR 6674/17 – “Dopo di Noi” dell’Ambito Territoriale di Dalmine sono conseguentemente così determinati: 10
- offrire un sostegno alle persone disabili già accolte in servizi di residenzialità coerenti alla DGR 6674/17 presenti nell’Ambito Territoriale e in questo modo valorizzare e consolidare tali esperienze; - favorire l’attivazione delle nuove esperienze in progetto, attraverso il pagamento dei canoni di locazione/spese condominiali (e se necessario interventi strutturali) e sostenendo le rette che gli utenti devono pagare; - garantire alle persone disabili adeguati percorsi di accompagnamento alla vita autonoma e se necessario il sostegno ad intervento di pronto intervento/sollievo; - promuovere l’avvio di nuovi servizi alloggiativi valorizzando gli appartamenti delle stesse persone disabili e quindi accompagnando le richieste di sostegno verso appartamenti con ente gestore o appartamenti autogestiti, anche con sostegno ad interventi di ristrutturazione. Ripartizione delle risorse e declinazione della distribuzione delle stesse per i singoli sostegni di natura gestionale ed infrastrutturale; I dati raccolti e sopra illustrati permettono di proporre alcuni orientamenti sulla ripartizione delle risorse tra i diversi interventi previsti dalla DGR 6674/17, tenendo conto anche delle indicazioni contenute nelle Delibera Regionale riguardo compatibilità e incompatibilità dei diversi contributi. Le risorse assegnate all’Ambito Territoriale di Dalmine per la prima annualità del programma operativo sono di € 224.503,00; considerato che l’analisi dei dati è stata fatta sul biennio è stata elaborata anche una ripartizione sulla seconda annualità, ipotizzando un finanziamento di circa € 95.000,00-100.000,005. Sulla base dei numeri connessi ai diversi interventi ipotizzati nell’immediato ed entro i due anni e dei valori dei contributi previsti dalla DGR, è stata elaborata la seguente proposta di ripartizione delle risorse: Prima annualità (finanziamento 2016 – operatività 2017-2018) Numero Interventi gestionali Interventi strutturali interventi Contributo importo Contributo importo come da DGR DGR dati raccolti Appartamento con ente gestore 7 € 6.000,00 € 42.000,00 (con frequenza servizi diurni) Appartamento con ente gestore 2 € 8.400,00 € 16.800,00 (senza frequenza servizi diurni) Appartamento in autogestione 4 € 7.200,00 € 28.800,00 + canone di locaz./spese cond. 1 € 5.100,00 € 5.100,00 Appartamento con ente gestore 2 € 8.400,00 € 16.800,00 (senza frequenza servizi diurni) Eventuale Vita indipendente 2 € 10.800,00 € 21.600,00 + canone di locaz./spese cond. 1 € 5.100,00 € 5.100,00 Pronto intervento (60 gg) 2 € 6.000,00 € 12.000,00 Sollievo (30 gg) 6 € 3.000,00 € 18.000,00 Percorsi di accompagnamento 3 € 5.400,00 € 16.200,00 Percorsi di accompagnamento 2 € 4.800,00 € 9.600,00 Interventi di ristrutturazione € 32.500,00 € 181.800,00 € 42.700,00 € 224.500,00 81% 19% 5 Si ricorda che la Regione ha già stabilito che “si procederà al riparto delle risorse 2017 pari a € 6.396.100,00 in favore degli Ambiti sulla base del medesimo criterio utilizzato per il riparto delle risorse 2016 per sostenere gli interventi del programma operativo regionale di cui all’allegato B del presente atto” 11
Seconda annualità (finanziamento 2017 – operatività 2018-2019) Numero Interventi gestionali Interventi strutturali interventi Contributo importo Contributo importo come da DGR DGR dati raccolti Appartamento con ente gestore 5 € 6.000,00 € 30.000,00 (con frequenza servizi diurni) Appartamento con ente gestore 2 € 8.400,00 € 16.800,00 (senza frequenza servizi diurni) Pronto intervento (60 gg) 1 € 6.000,00 € 6.000,00 Sollievo (30 gg) 1 € 3.000,00 € 3.000,00 Percorsi di accompagnamento 1 € 5.400,00 € 5.400,00 Percorsi di accompagnamento 1 € 4.800,00 € 4.800,00 Appartamento in autogestione 3 € 7.200,00 € 21.600,00 + canone di locaz./spese cond. 1 € 5.100,00 € 5.100,00 € 93.000,00 € 5.100,00 € 98.100,00 95% 5% Oltre ai numeri degli interventi stimati sopra illustrati, il piano di riparto delle risorse è stato costruito utilizzando come riferimento gli importi massimi previsti da ciascun intervento da parte della DGR 6674/17, con l’unica modifica riguardo agli interventi di emergenza temporanea dove è stata ipotizzata una durata di 60 giorni per gli interventi di pronto intervento/emergenza residenziale e di 30 giorni per il sollievo, in quanto periodi più lunghi in questo caso snaturerebbero le finalità dell’intervento. Il piano di ripartizione delle risorse, oltre a ricalcare gli interventi ipotizzati nell’immediato ed entro i due anni, prevede anche nella prima annualità una somma per eventuali interventi di ristrutturazione, che dai dati raccolti è comunque emersa, e nella seconda annualità, come prospettiva di sviluppo futuro, il sostegno ad un progetto di valorizzazione di un alloggio di persona disabile mediante l’attivazione di un appartamento con ente gestore o appartamento autogestito con n.3 disabili. E’ del tutto evidente che la ripartizione sopra proposta costituisce un ipotesi oggetto successivamente di verifica; pertanto anche il numero degli interventi hanno l’obiettivo di prefigurare alcuni orientamenti e non certo previsioni esatte; a tal fine si sintetizza la ripartizione delle risorse assegnate per la prima annualità nello schema di cui sotto, stabilendo già da ora la possibilità di prevedere variazioni tra i vari interventi in relazione all’andamento effettivo delle richieste. Interventi gestionali Appartamento con ente gestore € 75.600,00 Appartamento in autogestione € 28.800,00 Vita indipendente a domicilio € 21.600,00 € 181.800,00 81% Pronto intervento/sollievo € 30.000,00 Percorsi di accompagnamento € 25.800,00 Interventi strutturali Canone di locazione e spese condominiali € 10.200,00 € 42.700,00 19% Intervento di ristrutturazione € 32.500,00 € 224.500,00 Come si evince sopra, agli interventi strutturali il Piano operativo dell’Ambito Territoriale di Dalmine destina poco meno del 20% delle risorse, anziché il 43%; le motivazioni di tale scostamento stanno nei dati e nelle considerazioni sopra illustrate, ritenendo che le risorse così assegnate permettano di soddisfare le esigenze evidenziate dai servizi sociali e di costruire le condizioni per uno sviluppo futuro. 12
N.B. Da evidenziare un aspetto rilevante in termini di ricadute economiche della progettualità del “Dopo di Noi”, conseguenza anche degli incentivi/contributi previsti, e cioè il fatto che ogni intervento attivato in attuazione della DGR 6674/17 comporterà un importante intervento economico da parte dei Comuni sia in termini di possibile compartecipazione alle spese per la realizzazione dei progetti (la retta per l’inserimento presso un appartamento con ente gestore esistente è di circa € 2.000,00/mese, il contributo Dopo di Noi può essere di 500/700 € e poi c’è la compartecipazione del solo assistito variabile in base all’Isee che spesso è zero e quindi c’è un gap che potrebbe essere richiesto al Comune), ma ancor più per dare continuità agli stessi una volta terminato i contributo. Modalità e strumenti per la valutazione multidimensionale e progetto individuale Le modalità organizzative per la valutazione multidimensionale e per la redazione del progetto Individualizzato previsti dalla DGR 6674/17 hanno come riferimento i contenuti dell’intesa sottoscritta tra AST Bergamo, ASST di Bergamo Est, Bergamo Ovest e Papa Giovanni XXIII e Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci ad oggetto proprio “Equipe integrate di valutazione multidimensionale” L’intesa in prima applicazione richiama espressamente come destinatari della valutazione mutidimensionale di natura “prevalentemente sociale” le persone destinatarie dei provvedimenti del “Dopo di Noi” e prevede che per tali soggetti “l’equipe di valutazione è coordinata dal responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale di competenza, o suo delegato, che garantisce la gestione tecnico-operativa dell’equipe, la presenza degli operatori richiesti, la formulazione del Progetto Individualizzato a favore della persona, l’identificazione del case- manager di riferimento, l’erogazione ed il monitoraggio degli interventi previsti. La suddetta equipe è integrata, per la parte di competenza, dagli operatori sanitari e sociosanitari dell’ASST territorilamente competente.” Essendo l’intesa sopra richiamata cornice di riferimento è necessario declinare in termini operativi la composizione della stessa in relazione alle persone interessate al “Dopo di Noi”. In attesa delle decisioni della cabina di regia dell'ATS, si propone la seguente composizione: - Assistente sociale dell’Ambito presso il CeAD – coordinatore - Medico del CeAD - Assistente sociale comunale. Su necessità (individuata e motivata dagli operatori del caso), l’equipe potrà essere integrata con la valutazione psicologica a cura dello psicologo presente nel consultorio disabili/adulti di Treviglio. All'assistente sociale del comune sarà attribuito il ruolo di case manager del progetto individuale costruito sulla base della valutazione multidisciplinare e delle risorse disponibili sul territorio e assegnate attraverso la DGR. Rispetto a tale individuazione del case manager si ritiene infatti che l’assistente sociale comunale possieda i requisiti professionali necessari per tale funzione e si trovi nella condizione più opportuna per essere riferimento per il progetto della persona disabile e la sua famiglia (molto spesso già di conoscenza dell’assistente sociale), in relazione con altre figure significative (es. amministratore di sostegno); progetto costruito quindi all’interno e in integrazione con le risorse del territorio di competenza professionale dell’AS. In merito agli strumenti adottati per la valutazione multidimensionale si prevede l’utilizzo di: scala ADL, scala IADL, scheda individuale della persona disabile (SIDi) per coloro che sono inseriti in strutture socio-sanitarie e scheda valutazione sociale riferita al contest relazionale e di vita della persona stessa. Il progetto individuale, costruito sulla base degli esiti della valutazione multidimensionale, tiene in considerazione sia le abilità e capacità residue della persona, nonché le sue aspettative/motivazioni, in tutte le dimensioni del vivere quotidiano; deve indicare 7 ambiti/dimensioni di vita (salute: interventi sanitari, socio-sanitari e sociali; istruzione/formazione; lavoro, mobilità, socialità, altro), descrivendoli secondo la seguente articolazione: - bisogni/aspettative persona e famiglia; - obiettivi e priorità di intervento - interventi da attivare con individuazione dei diversi soggetti realizzatori; - indicazione delle risorse necessarie, intese nella più ampia accezzione di risorse economiche o 13
relative a prestazioni e servizi, oltre a quelle di assegnazione regionale DGR 6674/17 (risorse di natura pubblica, di natura privata e della famiglia d’origine o di associazioni famigliari); - fonti di finanzaimento; - momenti di verifica. Il progetto individuale ha come obiettivo finale il consolidamento, per la persona disabile, di una vita in un contesto diverso da quello della famiglia d’origine. In questo senso tale progetto deve tener conto del “continuum” temporale tra le diverse fasi che caratterizzano lo specifico ed individuale percorso verso l’autonomia e l’indipendenza e non può quindi ridursi ad una mera declinazione di obiettivi ed interventi relativi ad una sola delle diverse fasi. Il progetto individuale deve contenere 2 macro-azioni dedicate alle tipologie di sostegni secondo la seguente articolazione: macro-azione interventi infrastrutturali – interventi di ristrutturazione abitazione; sostegno del canone di locazione/spese condominiali macro-azione interventi gestionali – accompagnamento all’autonomia, supporto alla residenzialità, ricoveri pronto intervento/sollievo. Le macro-azioni devono dare evidenza della interconnessione con gli ambiti/dimensioni di vita. Il progetto deve avere durata biennale e pertanto prevedere monitoraggi, verifiche e, se necessario, modalità di ridefinizone. Il progetto individuale è condiviso e sottoscritto dalla persona beneficiaria e/o da chi ne assicura la protezione giuridica, da un referente dell’Ambito Territoriale e da un referente dell’ASST, dal case manager individuato, anche al fine di garantire la continuità e l’itegrazione delle risosre, presupposto fondamentale del progetto. Modalità di comunicazione/pubblicizzazione degli interventi Riguardo alle modalità di comunicazione degli interventi, le stesse coincidono con le modalità di promozione dell’avviso pubblico da pubblicare ai fini della raccolta delle domande di contributo, con scadenza il 31 ottobre 2017. Verranno sostanzialmente seguiti due percorsi. Il primo fa riferimento alla relazioni dirette con le persone disabili, le famiglie, le associazioni e realtà diverse che gli operatori dei Comuni e del terzo settore intrattengono da tempo e da questo punto di vista gli incontri di consultazione e condivisione delle presenti linee guida saranno anche una proficua occasione di comunicazione e pubblicizzazione degli interventi. Il secondo canale è più istituzionale e farà riferimento alla pubblicizzazione delle presenti Linee Operative e del conseguente avviso pubblico sui siti internet dei Comuni e dell’Ambito, a manifesti e volantini posizionati nei servizi sociali comunali e presso i servizi per disabili, senza escludere in alcuni casi la possibilità di comunicazioni scritte dirette per specifiche situazioni. Alcuni elementi di prospettiva In conclusione delle presenti Linee Operative per il Dopo di Noi dell’Ambito Territoriale di Dalmine, si sottolineano due ulteriori aspetti, emersi in particolare nell’incontro con le associazioni delle famiglie delle persone disabile: 1) il riconoscimento che le azioni e gli interventi oggetto del programma operativo regionale (DGR n.6674/17), e da attuarsi nell’Ambito secondo gli indirizzi sopra esposti, non esauriscono tutta la tematica del “Dopo di Noi” delle persone disabili, per tanti motivi: ad esempio, perché la dimensione temporale delle azioni è soltanto biennale, per il fatto che i destinatari degli interventi sono solo una parte dell’insieme delle persone disabili, perché vanno pensate modalità specifiche di intervento per le persone più gravi che vanno oltre alle tipologie di soluzioni residenziali sopra indicate, perché le famiglie spesso “non sono ancora pronte ...”, perché vi sono innumerevoli questioni, anche di tipo giuridico-legale, ancora non chiare (si pensi a tutto il tema della messa a disposizione degli immobili da parte delle famiglie). Va comunque riconosciuto il fatto che attraverso le azioni e gli interventi previsti nelle presenti Linee Operative si inizia a parlare, progettare e realizzare concretamente il “Dopo di noi” per le persone disabili, evidenziandone il carattere propedeutico rispetto a una progettualità che vada anche oltre a quanto finora previsto e a una “nuova” cultura a favore delle disabilità, 14
Puoi anche leggere