REQUISITI DELL'ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO - INTERVENTO DI R.COPPINI RESP. SERVIZI PER L'AMBIENTE ADF
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Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R.Coppini Resp. Servizi per l’ambiente AdF Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
REQUISITI POTABILITA’ DELLE ACQUE …NEL PASSATO La POTABILITA’ è un concetto in continua «evoluzione» NEL PASSATO per valutare se l’acqua fosse pura da bere o utile per altri scopi Vitruvio De architectura, VIII, 6 igienici si ricorreva a metodi empirici più o meno efficaci Le condutture dell’acqua I vantaggi del trasporto con tubi di terracotta sono i seguenti: prima di tutto, se si produce qualche danno, chiunque è in grado di ripararlo. REQUISITI = CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE Inoltre in questi tubi l’acqua è molto più salubre, perché in quelli di piombo si produce la cerusa, che si dice nociva per l’uomo . E se è acqua limpida, inodore, incolore, di sapore gradevole, sottoposta a filtrazione dannoso ciò che si produce da qualche altra cosa, è indubbio che anche quest’ultima non sia salubre. Possiamo vederne un esempio in quelli che ed ebollizione per potabilizzarla lavorano il piombo, e hanno il colorito pallido. Quando nella fusione il piombo prende aria, il vapore che ne deriva invade le membra e, si prendevano accorgimenti per evitare contaminazioni con acque di scarico e bruciando, toglie ad esse le virtù del sangue. Se dunque vogliamo avere acqua salubre, non dobbiamo trasportarla attraverso tubature di piombo. deiezioni Che quella trasportata in tubi di terracotta abbia un sapore migliore, ce lo indica la nostra mensa quotidiana, perché chiunque, anche chi Gli antichi Romani erano esperti nella costruzione dei grandi acquedotti apparecchia la tavola con vasellame d’argento, usa quello di terracotta per preservare i sapori. Con l’abbandono degli acquedotti romani nel medioevo l’acqua diventa bene Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [9308] raro ed il suo consumo diventa rischioso: si ritiene fonte di malattie anche se non si conoscevano i meccanismi di trasmissione - epidemie tifo e colera I sec d.C. architetto ingegnere e trattatista epoca augustea rif studio Arpat Amga «Cultura e conoscenza delle acque potabili nella storia» Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
REQUISITI POTABILITA’ DELLE ACQUE … FINO AI GIORNI NOSTRI Anche se sono noti i trattamenti rudimentali per rendere l’acqua potabile e da molti secoli sono edificate captazioni adeguate, fino a che non si sviluppano le conoscenze moderne di biologia e di chimica non si capisce appieno la correlazione tra il significato igienico sanitario dell’acqua e il livello di salute della popolazione Metà del 1800 Pasteur getta le basi della moderna microbiologia Legge sanitaria Crispi Pagliani 1888 : i comuni devono dotarsi di acqua potabile riconosciuta pura e di buona qualità… Regio Decreto 103 del 29/3/1903: delega ai comuni la gestione degli acquedotti … I comuni si dotano di regolamenti di igiene (Genova, Firenze…) … DPCM 8/2/85 prima normativa organica su acque potabili: si fissano i requisiti di qualità delle acque destinate al consumo umano in modo uniforme in tutto il territorio nazionale. Si parla di controlli chimici e microbiologici; sono fissati i parametri, i limiti, le frequenze di analisi, le tipologie ed i metodi … DPR 236/88 requisiti di qualità della acque dest. cons. umano per la tutela della salute pubblica e per il miglioramento delle condizioni di vita e introduce misure finalizzate a garantire la difesa delle risorse idriche si va oltre i requisiti di qualità, si aumenta il numero dei parametri, si parla di CMA (Concentrazione Massima Ammissibile) e, indipendentemente dalla natura del parametro, la Usl fa richiesta di ordinanza fino al ripristino della non conformità. rif studio Arpat Amga «Cultura e conoscenza delle acque potabili nella storia» Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
REQUISITI POTABILITA’ DELLE ACQUE … FINO AI GIORNI NOSTRI D. Lgs. 31/01 e s.m.i.i. si introduce per l’Azienda Usl il concetto di «valutazione del caso» per NON CONFORMITA’ p.es.50 ppb di Mn non hanno lo stesso effetto sulla salute di 5 ppb di benzene variano i limiti di concentrazione (per alcuni parametri Arsenico abbassamento limite da 50 a 10 ppb) (valori di parametro dal 25/12/2003) Il Gestore del SII si trova ad affrontare una serie di problematiche per scongiurare la non potabilità dell’acqua… Quale è la concentrazione di arsenico nell’acqua utilizzata? Quali gli effetti? Come si elimina? Con quali costi? Per rispondere a queste domande si doveva approfondire lo studio della situazione… Le analisi misero in evidenza che tranne che in alcune fonti delle Colline metallifere e dell’Amiata le concentrazioni erano inferiori ai nuovi limiti; la causa delle concentrazioni elevate era naturale, dovuta alle caratteristiche geologiche del territorio e allo sfruttamento delle risorse minerarie fin dall’antichità Per far fronte a tutto ciò i Gestori nel territorio italiano ricorsero all’istituto della deroga ai sensi dell’«art 13» 2004: 42 comuni del territorio di AdF beneficiano della deroga per scopi precauzionali 2005: i comuni si riducono ad 8 Si iniziò la sperimentazione con impianti pilota partendo da Pozzo San Giorgio (Gavorrano) dove la concentrazione era 70 ppb. Furono investiti 2.5 milioni di euro in impianti di trattamento a Follonica, Abbadia S.S., Piancastagnaio, Arcidosso, Casteldepiano e Montieri. 2010 l’Unione Europea non concede più la possibilità di derogare ulteriormente dopo la terza deroga di 3 anni A fine 2010 AdF ha risolto completamente il problema dell’arsenico su tutto il territorio Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
ANALISI IERI 1896 … 21 parametri … … Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
ANALISI OGGI E …TRA QUALCHE ANNO? 130 parametri e componenti Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
AdF gestisce il SII in 55 Comuni (tutti quelli della provincia di Grosseto e 27 di quella di Siena) 8139 km di reti di acquedotto Come riesce AdF a garantire i requisiti di potabilità in tutto i territorio gestito? Cosa succede nel caso in cui AdF non riesca a garantirli? Fonte Bilancio sostenibilità AdF 2017 Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Il D.Lgs. n. 31 del 2 febbraio 2001 e s.m.i. “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”. Modificato negli allegati II e III dal Decreto Ministero salute 14/6/2017 155 G: 213 disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al B: 228 fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la PANTONE 629 Csalubrità e la pulizia R:G: 110 45 B: 183 G: 129 B: 177 PANTONE Campo di applicazione 2144 C PANTONE 2149 C Le acque destinate al consumo umano ossia: le acque per uso potabile -alimentare ed altri usi domestici, usi alimentari industriali a prescindere dall’origine delle acque e dalla modalità con cui vengono fornite –rete di distribuzione, cisterne, bottiglie o contenitori sono escluse le acque minerali (hanno caratteristiche igieniche particolari ed eventualmente favorevoli alla salute) che sono disciplinate da altra normativa Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Obblighi generali (art 4) Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite Come si stabilisce se le acque sono salubri e pulite? Non devono contenere microorganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana 155 R:G: 110 Devono soddisfare ai requisiti minimi di cui alle parti A, B dell’allegato I fatto salvo quanto previsto dagli art 13 e 16 G: 213 B: 183 (deroghe e casi eccezionali) B: 228 PANTONE Devono essere conformi a quanto previsto nei provvedimenti adottati ai sensi dell’art. 14 comma 1 PANTONE 2144 C 629 C Parametri Allegato I Parte A Parametri microbiologici 31/01 D. Lgs Parte B Parametri chimici Parte C parametri indicatori Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Parametri Parte A microbiologici: Escherichia coli ed Enterococchi origine fecale devono essere assenti Non potendo analizzare tutti i microorganismi, quelli indicatore individuati deve avere caratteristiche ben precise: • deve comportarsi nell’ambiente 155esterno come i patogeni R:G: 110 G: 213 B: 183 • avere la stessa resistenza ai trattamenti di disinfezione B: 228 PANTONE • le procedure per il suo isolamento devono essere semplici, ripetibili e capaci di rilevare tutta o quasi la popolazione PANTONE 2144 C dell’indicatore. 629 C Parametri microbiologici sono riportati anche nella tabella Parte C: Clostridium perfringens, batteri coliformi a 37°C, conteggio delle colonie a 22°C. I primi due sono indicatori in quanto la loro origine non è esclusivamente fecale ma anche ambientale. La carica batterica a 22°C è infine un indicatore di generale qualità microbiologica, per cui la legge richiede che non abbia oscillazioni anomale che potrebbero indicare variazioni della qualità dell’acqua le cui cause vanno approfondite. Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Parametri Parte B chimici: i limiti sono da considerare tassativi A differenza di quelli microbiologici, provocano effetti avversi sulla salute dopo periodi prolungati di esposizioni. Poche sostanze possono provocare effetti acuti e comunque a concentrazioni alte (es contaminazione accidentale di grande entità) accompagnate da caratteristiche organolettiche non accettabili Per questo il valore limite di legge corrisponde alla concentrazione in acqua di una determinata specie chimica tale da non provocare rischi significativi per la salute a seguito di un consumo continuo di quell’acqua per tutta la vita. Sono classificati sulla base della loro origine e della loro natura. Sottoprodotti della disinfezione: - Trialometani (CHCl3, CHCl2Br, CHClBr2, CHBr3) si formano per reazione tra sostanza organica naturale presente nell’acqua con il cloro o ipoclorito di sodio utilizzati per la disinfezione. La concentrazione dipende dalla conc. del cloro e della sostanza organica, dal pH, dalla T, dalla conc. di bromuro e di ammonio. La formazione delle specie bromurate è favorita in presenza di bromuro. - Clorito: è un sottoprodotto della disinfezione con biossido di cloro. - Bromato: è un sottoprodotto della disinfezione con ozono che si forma in presenza di bromuro ma può anche presente come impurezza nelle soluzioni concentrate di ipoclorito di sodio. Contaminanti organici di origine antropica: - 1,2-dicloroetano: usato come solvente e intermedio nella produzione del PVC. Persistente nelle acque sotterranee. - Tetracloroetilene, tricoloroetilene: molto usati come solventi. Persistenti nelle acque sotterranee. - Benzene: inquinante proveniente da derivati del petrolio, produzione industriale e traffico veicolare. E’ cancerogeno per gli esseri umani ed è classificato dallo IARC nel gruppo 1. - Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA): è una classe di composti che hanno due o più anelli aromatici condensati; la legge pone il limite per la somma di quattro composti: benzo(b)fluorantene, benzo(k)fluorantene, benzo(g,h,i)perilene, indeno(1,2,3-c,d)pirene. Derivano dal petrolio ma principalmente dalla combustione parziale del materiale organico. Sono potenti cancerogeni ma è estremamente rara la loro presenza in acqua che può derivare dall’uso di tubazioni rivestite di catrame per prevenire la corrosione. - Benzo(a)pirene: fa parte della classe degli IPA. - Antiparassitari: provenienti da trattamenti agricoli, sono una classe di composti estremamente ampia e in continua evoluzione con caratteristiche chimiche e fisiche anche molto diverse fra loro. Il parametro include anche la determinazione dei metaboliti che presenta difficoltà analitiche spesso notevoli. Sono presenti stagionalmente (primavera-estate) soprattutto in acqua superficiale ma anche in acque sotterranee poco protette. Contaminanti inorganici: - Metalli: alcuni sono di origine prevalentemente naturale come boro, vanadio ma anche arsenico e selenio. Possono derivare anche dalla corrosione delle tubazioni (rame, piombo, nichel). - Nitrato, nitrito: fanno parte del ciclo naturale dell’azoto, il nitrato proviene da dilavamento di terreni trattati con fertilizzanti e dall’ossidazione dell’ammonio in acque superficiali che ricevono scarichi civili e dell’allevamento. Il nitrito è un prodotto intermedio di ossidazione/riduzione biologica. - Cianuro: ha origine industriale. - Fluoruro: ha origine prevalentemente naturale. Sostanze che derivano dal trattamento/trasporto dell’acqua: - Acrilammide: è un impurezza del dosaggio del coaugulante poliacrilammide. La sua determinazione viene fatta per calcolo sulla base della percentuale presente nel prodotto impiegato. - Cloruro di vinile: usato nella produzione del PVC, la fonte principale è la migrazione da tubazioni in PVC non plasticizzato. - Epicloridrina: origina da resine epossidiche utilizzate per il rivestimento di serbatoi/vasche di trattamento e da resine per il trattamento dell’acqua Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Parametri Parte C indicatori Hanno una valenza sanitaria indiretta e meno rilevante rispetto ai parametri delle tabelle Parte A - B ma indicano la possibile presenza di altri contaminanti indesiderati, sia chimici che microbiologici. I parametri chimici che appartengono a questa classe sono: - parametri che definiscono le qualità organolettiche e di accettabilità dell’acqua: colore, odore, sapore, torbidità. Per questi parametri non viene dato un preciso valore di riferimento ma l’acqua deve “essere accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale”. 155 R:G: 110 - Parametri che definiscono il contenuto minerale: G: 213conducibilità,B:residuo 183 fisso a 180°C, cloruri, solfati, sodio, durezza. Per questi parametri il limite, per alcuni solo consigliato, è dovuto principalmente B: 228 alla loro influenza sulle qualità organolettiche. PANTONE - Metalli: ferro, manganese, alluminio. SonoPANTONE indicatori dell’efficacia 2144delCtrattamento quando vengono utilizzati prodotti per la potabilizzazione delle acque che contengono questi elementi629 (es.Cflocculanti a base di alluminio o di ferro) e dello stato delle tubazioni. - Parametri indicatori aspecifici di qualità ed efficacia di trattamento: pH, TOC (carbonio organico totale), ossidabilità, torbidità, conducibilità. - Ammonio: nell’ambiente deriva principalmente da processi metabolici e da attività agricole e industriali; può anche avere origine geologica e si trova in concentrazioni fino a 3 mg/l in acque sotterranee anaerobiche. L’ammonio non è tossico ma è un indicatore di possibile inquinamento batterico da scarichi fognari o animali. Inoltre, in caso di uso di cloro per la disinfezione, può compromettere l‘efficienza del processo. Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Punti di rispetto della conformità (art 5) Dove devono essere rispettati i valori di parametro dell’allegato I? Per le acque fornite attraverso rete di distribuzione nel punto di consegna ovvero, ove sconsigliabile per difficoltà tecniche o pericolo di inquinamento del campione, in un punto prossimo della rete di distribuzione rappresentativo e nel punto in cui queste fuoriescono dai rubinetti utilizzati per155il consumo umano R:G: 110 (fontanelle pubbliche per semplicità), cisterne (punto in cui G:sono fuoriescono) e bottiglie (nel punto in cui 213messe a disposizione B: 183 per il consumo) B: 228 … PANTONE PANTONE 2144 C Il Gestore ha adempiuto agli obblighi629 se Csono rispettati al punto di consegna «contatore» Fermo restando che pur essendo al punto di consegna rispondenti ai valori di parametro fissati all’allegato I, non siano conformi a tali valori al rubinetto, La Azienda Usl dispone che il gestore adotti misure appropriate per eliminare il rischio che le acque non rispettino i valori di parametro dopo fornitura (titolare e gestore edificio/struttura) Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Controlli art.6 Dove devono essere fatti i controlli? • Punti di prelievo delle acque superficiali e sotterranee da destinare al consumo umano R:G: 110 • Impianti di adduzione, accumulo e di potabilizzazione B: 183 • Reti di distribuzione PANTONE • 2144 Impianti di confezionamento di acqua in bottiglia oC in contenitori • Acque confezionate • Acque utilizzate da imprese alimentari • Acque fornite mediante cisterna fissa e mobile Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Controlli interni art.7 1. Sono controlli interni i controlli effettuati dal gestore del servizio idrico integrato per la verifica della qualità dell'acqua destinata al consumo umano 2. I punti di prelievo dei controlli interni possono essere concordati con l'azienda USL. Doppio 3. Per l'effettuazione dei controlli il gestore del servizio idrico integrato si avvale di laboratori di analisi interni, ovvero sistema di stipula apposita convenzione con altri gestori di servizi idrici. controlli 155 indipendenti 4. I risultati dei controlli devono R:G: 110 45 essere conservati per un periodo di almeno cinque anni per l'eventuale consultazione da AZIENDA G: 213 B: 183 parte dell'amministrazione che effettua i controlli esterni. G: 129 USL B: 228 B: 177 PANTONE GESTORE 5. I controlli di cui al presente articolo non possono essere effettuati dai laboratori di analisi di cui all'articolo 8, comma 7 PANTONE 2144 C PANTONE (Arpat). 629 C 2149 C Fonte «chi fa cosa» sito Arpat Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Controlli esterni art.8 Svolti da Azienda sanitaria locale territorialmente competente per verificare che le acque soddisfino i requisiti del decreto Sulla base di programmi elaborati secondo i criteri generali dettati dalla Regione in ordine all’ispezione degli impianti, alla fissazione dei punti di prelievo dei campioni da analizzare e alle frequenza di campionamento della qualità dell’acqua. 155 R:G: 110 45 G: 213 B: 183 G: 129 B: 228 B: 177 PANTONE PANTONE 2144 C PANTONE 629 C 2149 C Fonte «chi fa cosa» sito Arpat Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Come AdF opera per garantire i requisiti PIANIFICAZIONE DEI CONTROLLI COMUNICAZIONI CAMPIONAMENTO AGLI ENTI GESTIONE RETI ED IMPIANTI GESTIONE PRODOTTO NON ANALISI CONFORME P.G. 8.2.4 ISO 9001 2015 ANDAMENTI QUALITATIVI PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEI CONTROLLI ANALITICI SULLE ACQUE GESTIONE DEL PRODOTTO NON CONFORME Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
PIANIFICAZIONE DEI CONTROLLI CON QUALI CON QUALE SPECIFICHE? FREQUENZA? QUALI PARAMETRI IN QUALI DEVONO ESSERE 155 PUNTI? Il piano dei G: 213 CONTROLLATI controlli B: 228 EXTRA PIANO interni di • Fuori Norma interni o AdF PANTONE esterni (AUSL) 629 C • Richieste da gestione Viene redatto annualmente • Monitoraggi mirati alla Contiene i controlli previsti da normativa e da necessità gestionali Prevede prelievi sulle fonti di approvvigionamento, sugli impianti di comprensione di adduzione, accumulo e potabilizzazione, sulle reti (schemi sinottici problematiche degli acquedotti) qualitative Tiene conto per frequenza e parametri di quanto previsto da normativa e dallo storico dei dati di qualità dell’acqua (criticità) Tiene conto di criteri di efficienza (impegno finanziario prevedibile) Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
QUALI PARAMETRI DEVONO ESSERE CONTROLLATI? ALLEGATO I D.LGS. 31/01 E S.M.I.I NORMATIVA ADF Scopo: fornire ad intervalli regolari informazioni Costruzione di «tipologie» ossia gruppi di parametri nel gestionale sulla qualità organolettica e microbiologica delle che tengono conto del rispetto della normativa e delle esigenze acque nonché informazioni sull’efficacia degli gestionali eventuali trattamenti dell’acqua potabile (in particolare di disinfezione) Parametri gruppo A 155 R:G: 110 Batteri coliformi- Escherichia coli-conta G: 213 colonie a 22°C-colore-torbidità-sapore-odore- B: 183 pH-condittività B: 228 PANTONE PANTONE 2144 C DM Salute 629 C Allegato I 14/6/17 Situazioni intermedie Parametri gruppo B Tutti gli altri non previsti nel gruppo A Tutti i parametri Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
CON QUALI SPECIFICHE? ALLEGATO II DM 14/06/2017 Laboratori accreditati UNI EN ISO 17025. Entro 31/12/2019 «Circolare relativa all’applicazione di disposizioni in merito ai laboratori e metodi di controllo per le acque destinate 155 al consumo umano ai sensi del D. Lgs. 31/2001, R:G: 110 come modificato dal DM 14-06-2017» per accompagnare il gravoso compito dei laboratori di prova dei GestoriG: 213 B: 183 all’accreditamento. (24 mesi per gruppi di prova in via transitoria) B: 228 PANTONE PANTONE Metodi validati e documentati conformemente alla norma2144 UNI CEN ISO 17025. 629 C Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
CON QUALE FREQUENZA? TABELLA 1 ALLEGATO I DM 14/06/2017 Caso semplice Monteroni d’Arbia 1 bacino di qualità omogenea Pop 9070 ab (31/12/2017) Nota 2 (200l/g*9070)=1814 (compreso tra 1.000 e 10.000 m3) Volume distribuito a Monteroni dati AIT. 155 4+3(2)=10 analisi parametri gruppo A G: 213 2 analisi parametri gruppo B B: 228 PANTONE 629 C 17 analisi gruppo A 3 analisi «intermedie» 2 analisi gruppo B Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
DOVE? D.LGS 31/01 ART 5 E 6 E ALLEGATO I DM 14/06/2017 Rete distribuzione Rete adduzione f Punto di prelievo fontanello 155 G: 213 B: 228 PANTONE 629 C Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Fonte metodi analitici per le acque CAMPIONAMENTO APAT CNR 29/2003 …il fine ultimo del campionamento è sempre quello di consentire la raccolta di porzioni rappresentative della matrice che si vuole sottoporre ad analisi. E’ la prima fase di ogni processo analitico che porterà a risultati la cui qualità è strettamente correlata a quella del campione prelevato. Per tale motivo, il campionamento è una fase estremamente complessa e delicata che condiziona i risultati di tutte le operazioni successive e che di conseguenza incide in misura non trascurabile sull’incertezza totale del risultato dell’analisi. OBBIETTIVO DEL PRELIEVO Prelevare una porzione di volume che sia facilmente trasportabile e manipolabile in laboratorio, ma rappresentativa del materiale di partenza l’acqua prelevata deve rappresentare la sorgente da cui è stata prelevata! Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Importanza di un corretto campionamento Fonte metodi analitici per le acque APAT CNR 29/2003 Gli studi disponibili mettono in evidenza che l’incertezza associata al campionamento può contribuire anche per il 30-50% all’incertezza associata al risultato analitico finale ed è di gran lunga più elevata rispetto all’incertezza associata alla fase analitica (circa il 5%). Numerose fonti di incertezza possono influire sui risultati di analisi ambientali. CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PUNTO DI PRELIEVO Etichettare correttamente per l’interpretazione dei risultati CORRETTO PRELIEVO (ASSENZA DI CONTAMINAZIONE) Quando si prelevano campioni per le analisi sia microbiologiche che chimiche, occorre evitare possibili contaminazione accidentale durante il prelievo Cessioni di sostanze da parte del contenitore Depositi di sostanze sulle pareti del contenitore Variazioni dello stato fisico di alcuni elementi CORRETTO TRASPORTO E CONSERVAZIONE FINO ALLA CONSEGNA Il trasporto del campione in laboratorio deve avvenire in contenitori refrigerati . Rispettare i tempi di consegna indicati dal laboratorio per permettere l’effettuazione di tutti i controlli e le registrazioni come da procedura di qualità. L'inosservanza delle modalità di trasporto, può comportare alterazioni della composizione del campione sia chimica che microbiologica. Conservare=garantire la stabilità ed inalterabilità di tutti i suoi costituenti nell’intervallo di tempo che intercorre tra il prelievo e l’analisi. La refrigerazione 4°C permetterà di rallentare l’alterazione di alcuni parametri conseguentemente alla attività biologica (es. fosforo ed azoto organici e parametri microbiologici)microbiologici). In ogni caso eseguire l’analisi il più presto possibile dopo il prelievo Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
PRELIEVO PER ANALISI CHIMICHE Operazioni preliminari al prelievo • Arrivo per caduta: far scorrere acqua qualche minuto in modo da non prelevare quella stagnante nelle tubazioni • Arrivo per pompaggio: far lavorare la pompa un tempo sufficiente per avere un campione rappresentativo del pozzo o della sorgente Prelievo • Regolare il rubinetto ad un flusso leggero per evitare bolle e turbolenze • Non toccare l’interno del collo della bottiglia né ilTHM tappo. • Sciacquare la bottiglia 3 volte con l’acqua (non se stabilizzata). Riempire fino a 2 cm dal tappo, eccetto che per solventi e THM, nel qual caso procedere fino all’orlo. Operazioni conclusive • Chiudere la bottiglia ed identificarla con l’etichetta • Trasportare i campioni refrigerati in laboratorio METALLI Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
PRELIEVO PER ANALISI MICROBIOLOGICHE Operazioni preliminari al prelievo • Arrivo per caduta: far scorrere acqua qualche minuto in modo da non prelevare quella stagnante nelle tubazioni • Arrivo per pompaggio: far lavorare la pompa un tempo sufficiente per avere un campione rappresentativo del pozzo o della sorgente Prelievo • Asportare parti non termoresistenti • Flambare il rubinetto THM • Utilizzare bottiglie sterilizzate e stabilizzate con tiosolfato. • Non toccare l’interno del collo della bottiglia né il tappo. • Non sciacquare la bottiglia perché contiene stabilizzante tiosolfato per neutralizzare il disinfettante residuo e quindi inibire il proseguo della sua azione . Operazioni conclusive • Chiudere la bottiglia ed identificarla con l’etichetta METALLI • Trasportare i campioni refrigerati in laboratorio Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
ANALISI BOTTIGLIE ISTRUZIONI CHIMICA E CHIMICO-FISICA DI Riempire la bottiglia lasciando uno BASE spazio di 2 cm dal tappo dopo averla sciacquata 3 volte 1 litro 250 ml METALLI PESANTI Riempire la bottiglia lasciando uno spazio di 2 cm dal tappo dopo 250 ml averla sciacquata 3 volte la stabilizzazione avviene in laboratorio THMs THM stabilizzata con tiosolfato, Bottiglia 250 ml non sciacquare e prelevare fino all’orlo senza far gorgogliare THM ANTIPARASSITARI Prelevare senza far gorgogliare 2.5 acqua e riempire lasciando uno litrI spazio di 2 cm dal tappo dopo averla sciacquata 3 volte IDROCARBURI Prelevare fino all’orlo senza far gorgogliare METALLI 1 litro Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
ANALISI BOTTIGLIE ISTRUZIONI Riempire la bottiglia lasciando uno spazio di 2 cm dal tappo MICROBIOLOGICA 500 ml THM METALLI Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
…IN ADF Il personale addetto ai prelievi è preparato attraverso apposita formazione in aula e in campo Prelievo dei campioni Analisi in campo Il prelevatore campiona ogni singolo Il prelevatore effettua analisi di parametri 155 R:G: 110 45 punto attenendosi alle Istruzioni sul campo (es. cloro residuo, cond., pH, G: 213 Operative del Sistema Gestione. B: 183redox) e registra G: 129 i valori sul tablet B: 228 B: 177 PANTONE PANTONE 2144 C PANTONE 629 C 2149 C Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Sistema integrato gestione dati analitici … in sintesi ADDETTO PREDISPOSIZIONE PRELIEVI: • Lancia dal Gestionale i giri dei prelievi previsti nel Piano Permette di effettuare: 1° FASE • Il Gestionale è integrato con procedura SAP che invia il personale opportunamente Gestione dei prelievi «skillato» ad eseguire il prelievo Mappatura dei punti di prelievo e delle aggregazioni (Giri/Zone) Tipologia di analisi associate ad ogni punto di prelievo Calendario PRELEVATORE Preparazione dei contenitori, stampa verbali di prelievo ed etichette • Predispone bottiglie, verbali ed etichette • Verifica la possibilità di effettuare il Gestione completa iter del campione prelievo e provvede all’accensione 2° FASE Accettazione campionatori (reflui) • Effettua misure sul posto (cloro residuo…) Programma di prova • Preleva il campione Elaborazione • Trasporta campioni al centro di raccolta. Validazione Archiviazione ADDETTO PREDISPOSIZIONE PRELIEVI: Analisi storica dati • Accettazione campioni 3° FASE • Smistamento campioni • Creazione foglio di lavoro • Monitoraggio attività di campionamento Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Il laboratorio esterno è accreditato e partecipa a circuiti interlaboratorio ATTIVITA’ Effettua grafici di andamento delle ANALITICA fonti “critiche” in termini qualitativi (ESTERNA) 155 R:G: 110 45 G: 213 B: 183 G: 129 B: 228 B: 177 PANTONE PANTONE 2144 C PANTONE 629 C 2149 C Il Settore Controlli Analitici rende FORNITURA DATI A CLIENTE ARRIVO E I risultati vengono validati in i dati accessibili ai clienti interni; INTERNO ED VALIDAZIONE due momenti: in caso di Fuori Norma apre la ESTERNO RISULTATI 1) Inserimento su gestionale non conformità e la gestisce fino (ENTI) 2) Autorizzazione finale alla chiusura. Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
COSA SUCCEDE IN CASO DI PERDITA (TEMPORANEA) DEI REQUISITI? Provvedimenti e limitazioni d’uso art.8 1.Fatto salvo quanto disposto dagli articoli 13, 14 e 16, nel caso in cui le acque destinate al consumo umano non corrispondono ai valori di parametro fissati a norma dell'allegato I, l'azienda USL interessata, comunica al gestore l'avvenuto superamento e, effettuate le valutazioni del caso, propone al sindaco l'adozione degli eventuali provvedimenti cautelativi a tutela della salute pubblica, tenuto conto dell'entità del superamento del valore di parametro pertinente e dei potenziali rischi per la salute umana nonché dei rischi che potrebbero derivare da un'interruzione dell'approvvigionamento o da una limitazione di uso delle acque erogate. 155 R:G: 110 45 2.Il gestore, sentite l'azienda USL e l'Autorità d'ambito, individuate tempestivamente le cause della non conformità, G: necessari attua i correttivi gestionali di competenza 213 B: 183ripristino dellaG: all'immediato 129delle acque erogate. qualità B: 228 B: 177 3.La procedura di cui al comma precedente deve essere posta in atto anche in presenza di sostanze o agenti biologici PANTONE in quantità tali che possono determinare un rischio per la 2144 PANTONE saluteCumana. PANTONE 629 C 2149 C Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
COSA SUCCEDE IN CASO DI PERDITA (TEMPORANEA) DEI REQUISITI? • La constatazione di non conformità microbiologica costituisce per definizione una condizione di allarme per un potenziale rischio per la salute umana, ma non già una condizione di patogenicità in atto: se così fosse, alla luce delle procedure analitiche disponibili, ci sarebbe tutto il tempo per una effettiva esposizione all’infezione • I tempi di risoluzione della “anomalia” all’origine della non conformità risultano sempre molto inferiori ai tempi di accertamento della non conformità stessa • Inoltre, le procedure tecnico-amministrative per la revoca delle limitazioni d’uso possono impiegare tempi che vanno molto al di là dell’effettiva condizione di rischio Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
1.SEGNALAZIONE FN ASL E RICHIESTA 2.ORDINANZA DEL SINDACO DI ORDINANZA Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
3.INTERVENTI DELLA 4.PRELIEVO ED ANALISI ADF 5.COMUNICAZIONE AGLI GESTIONE ADF ENTI SAP operations P.Prel. LOC. ZACCARIA f000230 12:50:56 19/02/2019 For Operation 0010:cloro in distribuzione: 0,04. P.Prel. LOC. ZACCARIA f000230 15:05:21 26/02/2019 For Operation 0010:cloro in distribuzione: 0,15. Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
5.PROPOSTA REVOCA ORDINANZA ASL 6.REVOCA ORDINANZA ASL Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
DECRETO LEGISLATIVO 15 febbraio 2016, n. 28 Attuazione della direttiva 2013/51/EURATOM, del 22 ottobre 2013, che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumoumano. (GU Serie Generale n.55del 07-03-2016) Entrata in vigore del provvedimento: 22/03/2016 Il Decreto fissa i principi, i criteri e le modalità per il controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano L’acqua potabile proveniente sia dalla falda che da acque di superficie contiene normalmente sostanze radioattive naturali. La presenza di radionuclidi di origine naturale nelle acque è un fatto normale dovuto a fenomeni di natura geologica. Il contatto dell’acqua con le rocce dell’acquifero provoca una graduale erosione di queste che rilasciano nell’acqua gli elementi che le costituiscono , compresi quelli radioattivi, in particolare gli isotopi appartenenti alle serie naturali. Nelle acque, inoltre, possono essere presenti radionuclidi “cosmogenici”, generati cioè nell’atmosfera per azione dei raggi cosmici come ad esempio il trizio. Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Come cambieranno i requisiti in futuro? Novità in materia di disciplina dell’acqua destinata al consumo umano è la Proposta di Direttiva concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano [COM(2017) 753] che nasce con lo scopo di rivedere la Direttiva 98/83/CE. Dalla valutazione della Direttiva vigente sono emersi quattro elementi da migliorare: • l'elenco dei parametri; • l'uso dell'approccio basato sul rischio (Water Safety Plan) già introdotto con DM 14/06/2017 ; • la trasparenza sulle questioni relative alle risorse idriche e l'accesso a informazioni aggiornate da parte dei consumatori; • i materiali a contatto con l'acqua potabile La legislazione proposta mira ad aumentare ulteriormente la qualità dell’acqua del rubinetto rendendo più severi i limiti massimi per certi inquinanti ed introducendo limiti anche per alcuni parametri detti emergenti (modificatori endocrini e microplastiche). Secondo la Commissione, l’accesso ad un’acqua di migliore qualità potrebbe ridurre il consumo delle bottiglie di plastica del 17%. Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Come cambieranno i requisiti in futuro? Lista di parametri datata che non tiene conto di inquinanti emergenti TALLIO La problematica del Tallio è emersa nell’acquedotto di Pietrasanta in provincia di Lucca Studi condotti dai docenti del dipartimento di Scienza della terra dell’Università di Pisa evidenziavano nella zona del bacino minerario ex Edem la presenza di forti concentrazioni di tallio nelle acque che si riversano nel bacino del torrente Baccatoio da cui attinge la rete pubblica ISS raccomanda come limite 0.002 mg/l Pur non essendo un parametro previsto da normativa, AdF si è adoperato ed ha previsto l’analisi di tale parametro nelle proprie analisi più complete Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Come cambieranno i requisiti in futuro? PFAS Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), o acidi perfluoroacrilici, sono composti chimici ampiamente utilizzate in campo industriale perché sono stabili e impermeabili ad acqua e grassi: rivestimenti antimacchia in tessuti e tappeti, rivestimenti resistenti all’olio per prodotti di carta approvati per il contatto con alimenti, schiume antincendio, tensioattivi per l’industria estrattiva dei minerali e del petrolio, lucidanti per pavimenti e formulazioni di insetticidi. Importanti i tensioattivi organici perfluorinati (PER) a cui appartengono l’acido perfluoroottansulfonico (PFOS) e l’acido perfluoroottanoico (PFOA). La pericolosità ambientale dei PFAS è dovuta alla combinazione di: • facilità di diffusione attraverso i corpi idrici, • tendenza alla bioaccumulazione nell’organismo degli animali, inclusi i mammiferi, e alla biomagnificazione, • stabilità che causa elevatissima persistenza e diffusione. Hanno affinità per le proteine. Per questo i PFAS si accumulano prevalentemente nel sangue e nel fegato. In Italia la maggiore contaminazione da PFAS si riscontra nel Veneto centrale (Vicenza), dove si trova lo stabilimento Miteni, principale produttore europeo e i grandi poli industriali di utilizzo: l'area vicentina delle lane e l'area vicentina della concia dei pellami. In Toscana nella zona conciaria di Santa Croce sull'Arno (Pisa) e nell'area tessile di Prato. Nel 2013 uno studio del CNR (pdf) aveva individuato nei comuni compresi tra Padova, Vicenza e Verona elevate concentrazioni di queste sostanze. US EPA 0.2-0.4 ppb per PFOS e PFOA Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Come cambieranno i requisiti in futuro? MICROPLASTICHE Le microplastiche sono particelle di materiale plastico (fibre, frammenti, pellicole e perline) di dimensioni tra 0.1 e 5.000 micrometri- 5 mm. Ad oggi non ci sono limiti né nella normativa europea né in quella italiana. Si cerca di mantenere un elevato livello di attenzione sul tema AMIANTO Adf, come gli altri Gestori del SII, con l’Autorità Idrica Toscana, Regione Toscana e il Sistema Sanitario, ha promosso un sistema di monitoraggio omogeneo sul territorio toscano volto a verificare l’effettiva presenza di fibre di amianto nell’acqua distribuita. Tale metodo determina un “fattore di rischio” in funzione di • qualità dell’acqua (aggressività) • estensione del bacino di distribuzione servito • della percentuale di reti in amianto I risultati delle analisi permettono di quantificare il fenomeno e valutare le azioni da mettere in campo, che potranno concretizzarsi anche nella sostituzione di tratti di tubazione. PARERE ISS: 1.Allo stato attuale non sussiste la necessità di indicare un valore per l’amianto nelle acque potabili diverso da quello indicato da EPA (7 milioni di fibre per litro). 2.La situazione non deve essere percepita come un rischio incombente per la salute pubblica, né per l’eventuale dose di fibre ingerita, né per la concentrazione eventualmente trasferita dalla matrice acqua alla matrice aria. 3.Non va dato carattere di priorità, in termini sanitari, ad interventi a tappeto sulle tubature di acquedotto. 4.Sottolinea l’attenzione alla prevenzione dei rischi da esposizione da amianto aerodisperso per i lavoratori che effettuano interventi di manutenzione/sostituzione delle reti e per la popolazione potenzialmente esposta durante tali interventi. 5.Pur non esistendo ad oggi un obbligo di monitoraggio, raccomanda valutare la potenziale presenza di amianto nelle acque potabili, pianificando il controllo e adottando criteri condivisi sito-specifici e metodologie standardizzate, così da evidenziare eventuali variazioni anomale e come base decisionale per la definizione di misure di controllo/mitigazione dell’esposizione. Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
Relitto In casi di emergenza si va oltre la Costa Concordia normativa vigente al momento… • 13/01/2012 naufragio Costa Concordia • Immediatamente sono emerse potenziali criticità ambientali legate al possibile sversamento in mare di materiali inquinanti tra cui i prodotti della raffinazione del petrolio ed agenti chimici presenti a vario titolo nella nave. • Il relitto situato in prossimità di punta Gabbianara (circa 1km in linea d’aria dall’opera di presa dell’impianto di dissalazione a servizio dell’Isola del Giglio e a circa 60 mt dalla costa pertanto, in caso di fenomeni di diffusione accidentale delle sostanze inquinanti, Dissalatore risultano esposte a rischio le zone prossime a quelle del AdF naufragio e, di conseguenza, anche l’opera di presa a mare di AdF. Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
La situazione ha determinato la predisposizione di una serie di accorgimenti atti a ridurre l’esposizione al rischio del sistema di approvvigionamento dell’isola. • monitoraggio in continuo sull’acqua in ingresso all’impianto attivate due sonde per la rilevazione degli idrocarburi e delle sostanze che assorbono in UV alla lunghezza d’onda di 254 nm • è stato predisposto un piano di campionamento ed analisi, concordato nelle sue linee generali con le autorità di controllo coinvolte (Asl, Arpat). Nell’area sono state intraprese e terminate con successo in data 23/03/2012 le operazioni di “defueling” e questo ha consentito di ridurre la frequenza del monitoraggio in conseguenza del minore rischio di inquinamento ambientale da sversamento di idrocarburi. Il piano di monitoraggio si è articolato in due fasi collegate alla diversa esposizione al rischio. La prima, iniziata il 18/01/2012, ha previsto il prelievo di campioni quotidiani presso tre punti significativi: 1) Ingresso dissalatore - rappresentativo dell’acqua di mare 2) Uscita serbatoio Bonsere - rappresentativo dell’uscita dell’impianto di dissalazione 3) Fontanello Piazza Umberto I Giglio Porto - rappresentativo della distribuzione. La seconda fase, iniziata il 27/03/2012 a seguito delle operazioni di svuotamento del carburante stoccato sulla nave, ha previsto il prelievo di campioni bisettimanali nei medesimi tre punti sopra indicati ed è stata avviata dopo aver effettuato comunicazione alle autorità competenti. Sui campioni sono stati condotte analisi comprendenti i parametri previsti dal D. Lgs. 31/01 a cui sono stati aggiunti idrocarburi C
dal 18/01/2012 al 05/04/2012 sono stati eseguiti 224 prelievi ed analizzati 13.017 parametri, così suddivisi: Punto prelievo N° campioni N° parametri Ingresso dissalatore 72 4.311 Uscita serbatoio 70 4.271 Bonsere Fontanello Piazza 71 4.317 Umberto I Giglio Porto Altri punti 11 118 I risultati analitici rilevati dall’Azienda all’ingresso del dissalatore (acqua di mare) sono risultati in linea con quelli riscontrati da Arpat nel corso del monitoraggio eseguito sul punto denominato “dissalatore P6”. Relativamente al parametro tensioattivi, i dati di Acquedotto del Fiora sono stati confrontati attraverso analisi in parallelo condotte con il dipartimento Arpat di Livorno in data 27/01/2012 Requisiti dell’acqua destinata al consumo umano Intervento di R. Coppini – Resp. Servizi per l’ambiente AdF
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