Al via Italian Cruise Day 2021 - Messaggero Marittimo

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Al via Italian Cruise Day 2021 - Messaggero Marittimo
6 Dicembre 2021 -

Al via Italian Cruise Day 2021

SAVONA – Si è aperta oggi a Savona la decima edizione dell’Italian Cruise
Day. Il forum annuale di riferimento in Italia per il comparto crocieristico
ideato e organizzato da Risposte Turismo quest’anno in partnership con
Palacrociere Savona e con la collaborazione dell’Autorità di Sistema portuale
del Mar Ligure occidentale ha presentato una previsione di 5,98 milioni di
passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti), + 118% sulle stime già
positive di chiusura 2021, e circa 3.000 toccate nave (+102%).

Ad annunciarla Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo, durante la

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presentazione della nuova edizione 2021 di Italian Cruise Watch, il report di
ricerca a cura di Risposte Turismo che analizza i dati di traffico, i trend
di mercato e altre informazioni rilevanti per la cruise industry.

Il dato è frutto della proiezione effettuata sulle previsioni di 42 porti
crocieristici italiani (rappresentativi del 73% del traffico nazionale in
movimento passeggeri e del 70% delle toccate nave sul totale Italia), e tiene
conto di altri fattori capaci di incidere sulle stime di traffico nel medio
periodo, tra cui i possibili cambi negli itinerari delle navi durante la
stagione, le condizioni meteomarine e l’occupazione media attesa delle navi.

Il porto di Civitavecchia saldamente leader nazionale: sfiorerà i 1,5 milioni
di crocieristi movimentati

Nel dettaglio dei singoli porti, Civitavecchia si confermerà ancora una volta
nella classifica degli scali crocieristici del Paese con 1,5 milioni di
passeggeri movimentati (+175% sulle stime di chiusura 2021).

Napoli al secondo posto, Genova e La Spezia in contesa per il terzo

Alle sue spalle, in forte recupero di traffico crocieristico, Napoli, che
dovrebbe tornare a superare il milione di crocieristi movimentati, seguito da
Genova e La Spezia che, con circa 750.000 crocieristi ciascuno, si
contenderanno il terzo gradino del podio.

Liguria regione leader in Italia e nel Mediterraneo

Considerando inoltre il traffico crocieristico atteso nel 2022 nel porto di
Savona e negli altri porti liguri, la Liguria dovrebbe tornare a superare i
due milioni di crocieristici movimentati nei propri scali (2,1 milioni,
risultato vicino ai valori pre-pandemici).

Francesco di Cesare ha dichiarato: “Se confermata, la previsione del traffico
crocieristico 2022 consentirebbe di riportare il livello di traffico
crocieristico in Italia ai valori del 2006, dopo la discesa al 1993 del 2020
e la risalita ai risultati del 2001 attesa a fine 2021. Questi recuperi, se
da un lato testimoniano la capacità della crocieristica di rilanciarsi,
dall’altro non possono nascondere l’entità del valore assoluto, ancora
decisamente distante dal record storico del 2019. Ci vorrà ancora del tempo
prima che le dinamiche e, con esse, i numeri, tornino ai livelli

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prepandemici”.

I porti crocieristici italiani: caratteristiche, investimenti e prospettive

Per quanto riguarda l’analisi della portualità crocieristica, Risposte
Turismo ha mappato 48 strutture terminalistiche attualmente dedicate alla
gestione della movimentazione dei crocieristi, valore che salirà a 50 il
prossimo anno con l’entrata in funzione delle nuove stazioni di Taranto e di
Porto Empedocle. Inoltre, sempre secondo l’indagine effettuata da Risposte
Turismo, i porti che attualmente hanno a disposizione il maggior numero di
banchine dedicate al traffico crocieristico sono Civitavecchia (9), seguito
da Napoli (5) e dal trio Genova, Trieste e Catania con 4.

Sono invece Genova e Venezia i porti con il maggior numero di banchine
potenzialmente dedicabili alle navi da crociera, entrambe con 12 accosti
sebbene su Venezia, come noto, insistano dall’estate 2021 limitazioni
sull’utilizzo dell’area della stazione marittima, con un quadro in evoluzione
per le aree a Marghera e Fusina.

In merito agli itinerari e agli scali scelti dalle compagnie, a fine 2021 il
porto leader per varietà di portafoglio clienti sarà Palermo (in cui
scaleranno oltre il 50% delle compagnie crocieristiche operative in Italia il
prossimo anno) grazie alla sua posizione geografica che facilita gli
inserimenti negli itinerari tra Mediterraneo orientale e occidentale, di poco
davanti a Civitavecchia (che verrà scelta dal 47% delle compagnie che toccano
i porti italiani) e Napoli (39%).

Tra le 40 compagnie operative nei porti crocieristici italiani quest’anno,
Wind Star Cruises sarà quella che a fine anno scalerà in più porti (16),
seguita da MSC Crociere e Ponant (entrambe con 14).

Italia leader mondiale per numero di occupati nella crocieristica

Per quanto riguarda il numero di occupati nella crocieristica, come riportato
in Italian Cruise Watch 2021 l’Italia è il paese leader al mondo con l’11%
dei lavoratori totali impiegati nel settore, un risultato che attesta il
ruolo del comparto non solo per il turismo ma anche per l’intera economia del
Paese.

L’intervento di Massimo Garavaglia – Ministro del Turismo

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La decima edizione di Italian Cruise Day si è aperta questa mattina con
l’intervento del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Il ministro ha
ricordato lo sforzo del governo a sostegno degli operatori del settore
turistico. In particolare, ha sottolineato come, oltre ai sostegni, da ultimo
“sia stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto che sblocca 2,4
miliardi del Recovery Plan che con un’agevole leva finanziaria salgono a
quasi 7 miliardi di risorse destinati ad ammodernare le strutture ricettive
di tutti i livelli; con ricadute positive, quindi, anche per il settore
croceristico”.

Italian cruise watch 2020:
presentazione il 26 Novembre

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LIVORNO – Appuntamento con la nuova edizione di Italian Cruise Watch,
l’evento nato del 2011 per e con il settore della crocieristica italiana.

Giovedì 26 Novembre, dalle ore 10, verrà presentato il report ideato e
realizzato da Risposte Turismo “Cosa aspettarci dal futuro della
crocieristica in Italia?”

La presentazione 2020 è supportata da Assoporti e si colloca temporalmente in
un anno così complesso per la crocieristica, il turismo e l’economia in

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genere.
Per prenotare il proprio “posto” per l’evento digitale, è necessario
compilare il form sul sito.

Il programma prevede l’intervento iniziale di Francesco di Cesare, presidente
di Risposte Turismo che presenterà Italian Cruise Watch 2020.
Seguiranno poi le voci di alcuni rappresentanti del settore secondo questo
programma:

Beniamino Maltese, executive vice president e CFO Costa Group
Roberto Martinoli, presidente e amministratore delegato Silversea
Luigi Merlo, presidente Federlogistica
Gianni Onorato, chief executive officer Msc Cruises
Francesco Paradisi, senior business developer manager Norwegian Cruise Line
Daniele Rossi, presidente Assoporti
Gianni Rotondo, general manager Emea Region Royal Caribbean International
Alessandro Santi, presidente designato Federagenti

Nel 2020 previsti 32 milioni di
crocieristi

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GENOVA – Nel 2020 previsti 32 milioni di crocieristi, a fronte dei 30 milioni
del 2019 e dei 28,5 del 2018. Come ribadito da Clia, l’associazione
internazionale dell’industria crocieristica quindi, a livello mondiale sarà
un anno da record. Si tratta di numeri importanti, anche se riguardano il 2%
del turismo globale.

Sul mercato italiano però, sebbene le aspettative siano alte, si registra una
leggera flessione delle prenotazioni, con l’advanced booking in ritardo.
Secondo i dati relativi alle prenotazioni dell’Osservatorio Ticketcrociere –
l’agenzia di viaggi leader in Italia nella vendita di crociere online – al
momento si registra un calo di passeggeri intorno al 4%, anche se Gennaio sta
mostrando un’accelerazione.

“Il vento sta cambiando, nonostante un inizio difficile, in salita – spiega
Matteo Lorusso, system administrator & social media manager di Ticketcrociere
– Il gap iniziale di gennaio è stato colmato in pochi giorni e i numeri sono
in crescita rispetto a Gennaio 2019: passeggeri al + 12% e cabine prenotate
al + 9%. La previsione sul 2020 invece al momento paga la flessione del

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Mediterraneo”.

E in effetti il Mediterraneo registra il primo calo dopo anni di crescita:
per il 2020 è al – 7%, mentre continuano a crescere destinazioni come il
Medio Oriente (+ 48%) e tornano in auge i Caraibi al + 16%.

Il settore è vivace e darà soddisfazioni anche quest’anno, ma è necessaria
una riflessione. “Le navi – sostiene Lorusso – sono aumentate e adesso deve
crescere in maniera considerevole anche il numero complessivo dei crocieristi
italiani, non si può contare solo sui repeater. La sfida delle compagnie di
crociera, e anche nostra ovviamente, è intercettare nuovi pubblici, spostare
fette di mercato”.

Ma dove andranno i crocieristi italiani nel 2020? Ad oggi il Mediterraneo
riscuote il 57% delle preferenze, seguito dai Caraibi al 14%, con il Nord
Europa al 10% quasi alla pari con il Medio Oriente al 9%. Il 3% invece ha
scelto le Canarie e un altro 3% l’Oriente; il 2% dei passeggeri italiani
andrà invece in Sud America; l’1% toccherà gran parte di queste destinazioni
con il giro del mondo; infine Sud Africa (0,5%) e Nord America (0,5%).

Crocieristica in Sardegna: due
possibili fronti di lavoro

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CAGLIARI – “Crocieristica in Sardegna: due possibili fronti di lavoro”: con
questo titolo è stato presentato questa mattina il lavoro commissionato
dall’AdSp del mare di Sardegna a Risposte Turismo, una ricerca approfondita e
di analisi del mercato nell’isola.
Agli intervistati, executives delle principali compagnie crocieristiche,
amministratori di terminal crocieristici, agenti generali, agenzie marittime,
tour operator e funzionari dei vari enti pubblici coinvolti nel settore, è
stato chiesto di fornire informazioni su diversi aspetti dell’industria dei
giganti del mare, dando così vita alla prima analisi scientifica sul fenomeno
turistico nell’isola.

Aperto dal presidente dell’Authority Massimo Deiana e coordinato da Francesco

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Morandi, docente dell’Università di Sassari ed ex Assessore regionale al
Turismo, l’evento di questa mattina è servito non solo a presentare i
risultati della ricerca, da parte di Francesco di Cesare, presidente di
Risposte Turismo, ma ad approfondire il tema in questione con i principali
attori locali del cluster marittimo, del comparto turistico, ricettivo e del
management aeroportuale; partner indispensabili per lo sviluppo di una
crocieristica 2.0.
Perché è proprio dalla sinergia che, secondo il focus di Risposte Turismo, è
fondamentale partire.

Quello che emerge è un quadro positivo con oltre mezzo milione di
crocieristi, circa 250 toccate nave all’anno ed un appeal sempre più forte
sul mercato internazionale.
Obiettivo dell’AdSp è ora trasformare gli scali principali (Cagliari ed
Olbia) in homeport e introdurre il multiscalo in un unico itinerario.

Per quel che riguarda l’homeport che permetterebbe al crocierista di iniziare
il viaggio dalla Sardegna, con evidenti ricadute economiche sul territorio
per trasporti, pernottamenti e servizi, sono emerse alcune criticità da
risolvere: da una parte, il gap dell’insularità che la frequenza dei
collegamenti aerei, nonostante il crescente numero di rotte da e per l’isola,
ancora oggi difficilmente compensa i grandi numeri ed i tempi stretti di
riempimento della nave da crociera. Dall’altra, un mercato interno basato su
un indice di popolazione decisamente basso per generare una domanda
soddisfacente.

Sull’opzione multiscalo, nel lavoro condotto da Risposte Turismo la Sardegna
si presenta fortemente competitiva, riuscendo a registrare anche tre scali
consecutivi nello stesso itinerario. Il dato sicuramente interessante è
quello rilevato ad Oristano, dove la quasi totalità delle navi che scalano il
porto rientrano nell’opzione “multiscalo”.

“Quello che abbiamo presentato oggi è il primo ed unico focus scientifico
sulla crocieristica nella nostra isola” spiega Deiana. “Un lavoro che ha
coinvolto tutti gli attori di questa vivace industria turistica che, negli
anni, si è radicata con ottimi risultati sul nostro territorio. Ma non
dobbiamo adagiarci sugli allori. Anche se i dati confermano il trend
positivo, occorre studiare nuove strategie per rafforzare la presenza delle
compagnie, consolidare ed incrementare un mercato fisiologicamente molto
volatile.

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Per questo abbiamo commissionato a Risposte Turismo un’analisi su quelle che,
secondo noi, possono essere le due strade principali per giocare al rialzo:
l’homeport ed il multiscalo. Se sul primo occorre un lavoro di sviluppo dei
collegamenti aerei e la generazione di nuova domanda, non necessariamente
radicata sul territorio, dall’altra abbiamo la strada spianata verso il pieno
raggiungimento dell’obiettivo, con felici esperienze passate e presenti.
Siamo l’unica realtà con sette porti, a breve otto, ed un’offerta
escursionistica ed infrastrutturale non paragonabile con quella degli altri
competitors. Per cui, da oggi, con la presentazione di questo focus che
offriamo alla riflessione di tutto il cluster marittimo, trasportistico e
turistico, parte un lavoro di sinergia per una nuova sfida che, se ci vede
tutti uniti, ci porterà sicuramente lontano”.

Appello alla collaborazione tra enti ed operatori turistici anche dal
presidente di Risposte Turismo: “Crescere nella crocieristica -ha detto- può
essere un obiettivo da perseguire attraverso molteplici leve e soluzioni.
Puntare ad incrementare il traffico in imbarco e sbarco è una di esse, e per
alcuni porti sardi, Cagliari innanzitutto ed eventualmente Olbia, è obiettivo
perseguibile, per quanto bisognerebbe tenere presenti almeno tre cose: questa
componente di traffico è attualmente molto concentrata nel Mediterraneo su
relativamente pochi porti; per creare le condizioni richieste dalle compagnie
bisogna lavorare di squadra con impegno da parte di molti soggetti; non vanno
mai sottovalutati i vantaggi dell’ospitare traffico in transito.

Quanto all’altra soluzione indagata, proporsi cioè con più porti all’interno
di uno stesso itinerario, la sfida si sposta sulla capacità di singole città
e territori all’interno della Sardegna di proporsi con immagini e
caratteristiche proprie, differenti e peculiari. Solo così una compagnia può
inserire due o più porti di una stessa isola all’interno di una proposta di
viaggio che necessariamente deve essere proposta e percepita come variegata.
È qualcosa che già oggi sta accadendo in Sardegna, e sulla quale sarà
possibile lavorare con profitto in futuro se alcuni soggetti locali pubblici
e privati vorranno lavorare in tale direzione”.

Per consultare la versione integrale della ricerca è possibile cliccare qui.

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In Italia la crocieristica ingrana la
marcia

VENEZIA – “L’Italia ritrova slancio nella geografia crocieristica
internazionale trainando, più che essendone trainata, l’intero Mediterraneo”.
Così il presidente di Risposte Turismo, Francesco di Cesare, ha commentato i
risultati di ”Speciale Crociere 2019”, lo short report realizzato e
pubblicato ogni anno dalla società veneziana di consulenza.

Il 2019 pare destinato ad essere l’anno record in Italia con 11,89 milioni di
movimenti passeggeri nei porti nazionali (+ 7,0% sul 2018), con variazioni

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positive pressoché ovunque. Alle conferme di Civitavecchia (2,56 mln) e
Venezia (1,56) ai primi due posti, seguono Genova (1,35 mln), Napoli (1,20) e
Livorno (0,83). In un anno nel quale i clienti nel mondo dovrebbero superare
la soglia dei 30 milioni e l’offerta di navi e posti letto segnare una nuova
significativa accelerazione.

Inoltre, di Cesare, sottolinea che “da anni il comparto crocieristico
mondiale vede nell’indice di concentrazione il segno distintivo più forte del
suo Dna, con poche compagnie a dominare l’offerta, pochi cantieri a
concentrare gli ordini, pochi porti a trattenere buona parte del traffico, e
di recente anche qualche altro singolo operatore a controllare la gestione di
specifiche attività in molte destinazioni, gestione di terminal ed escursioni
a terra in particolare. Elevati tassi di concentrazione non vanno valutati
come negativi, ed anzi quegli operatori sono poi chi traina la crescita
dell’intero business a vantaggio di molti, ma è uno status quo con il quale
fare i conti nella definizione delle future scelte, in particolare da parte
dei porti e dei tanti fornitori della filiera”.

Dal punto di vista del deployment il Mediterraneo sembra aver assorbito il
calo di due-tre anni fa dovuto a cause esogene al settore, per recuperare
quota percentuale, riportandosi ad ogni modo a quanto era a suo appannaggio
dieci anni fa. Certamente con valori assoluti di disponibilità navi e posti
letto decisamente aumentati, e continueranno ad aumentare considerando come
siano già almeno 120 le nuove navi in consegna da qui ai prossimi 8 anni, non
poche delle quali alimentate ad Lng. In questi dieci anni variazioni a
crescere sono state registrate per lo più in Asia e Australia Nuova Zelanda –
Sud Pacifico.

La classifica dei porti mediterranei con dati a consuntivo 2018 conferma la
leadership di Barcellona che di fatto stacca gli altri porti salendo per la
prima volta oltre quota tre milioni di movimenti passeggeri. Sono otto i
porti italiani all’interno della Top20 mediterranea, e di essi sei sono nei
primi dieci: Civitavecchia al secondo posto, e poi Venezia, Napoli, Genova,
Savona e Livorno. Sono Palma de Mallorca e Marsiglia ad essersi
contraddistinte negli ultimi anni per crescita maggiore, assicurandosi
posizioni di vertice nell’area.

Nella ripartizione del traffico 2018 per regioni, è il Lazio, grazie a
Civitavecchia, ad avere la leadership sia per movimenti passeggeri che per
toccate nave. Nella prima classifica seguono Liguria e Veneto mentre nella

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seconda Sicilia e Liguria.

Nel decennio 2009-2018 l’andamento del traffico registra, complessivamente,
una crescita sintetizzata da un indice pari a 1,2 (dunque intorno al + 25%),
che per i singoli principali porti del Paese è quasi sempre positivo con
valori anche molto alti per i casi di Brindisi e La Spezia, e negativo
(dunque traffico 2018 inferiore a quello registrato nel 2009) solo per
Napoli, Catania ed Olbia. Discorso diverso per le toccate nave, la cui
crescita indicizzata si dimostra negativa per molti degli scali, conseguenza
però in questo caso di un mutato scenario dal punto di vista delle flotte in
operatività, caratterizzata da navi sempre più grandi che, anche con meno
toccate, assicurano maggiori movimenti passeggeri. Interessante notare come i
porti italiani capaci nel 2018 di registrare più di 30.000 movimenti
passeggeri sono scesi, rispetto al 2017, da 24 a 21, indice, questo come
altri, di una concentrazione crescente o quantomeno confermata dei principali
indicatori del business (in questo caso il riferimento va a quella del
traffico nei porti, che in Italia ha visto i primi tre concentrare il 45,7%
del totale nazionale, dato che dovrebbe salire ulteriormente nel 2019).

Proprio con riferimento al 2019, le previsioni di crescita indicano i valori
nazionali di movimenti passeggeri e toccate nave pari rispettivamente a 11,89
milioni e 4.810, corrispondenti a variazioni rispetto al 2018 del + 7% e +
3,2%. Sono variazioni positive che seguono quelle dello stesso segno
registrate nel 2018 rispetto al 2017: è la prima volta che ciò accade dopo il
biennio 2009-2011.

Genova sembra strappare la terza posizione a Napoli con una crescita prevista
intorno al 33% di movimenti passeggeri, nonostante anche il porto partenopeo
dovrebbe a fine anno vedere questo dato incrementare del 12%. Di rilievo
anche la crescita prevista per La Spezia, intorno al 45%, così come quelle di
Messina e Catania (rispettivamente + 20% e + 67%). Nella Top10 nazionale in
controtendenza, con variazioni negative rispetto al 2018, Cagliari, Palermo e
Savona, queste due ultime condizionate dai lavori di adeguamento
infrastrutturale che ne ridurranno le potenzialità nel corso del presente
anno.

“Le performance che molti degli scali nazionali sono destinati a segnare –
conclude di Cesare – sono frutto di competenze del management decisamente
cresciute, di un più accorto dialogo con le compagnie di crociera e
conseguenti investimenti mirati, volti a creare le condizioni per ospitare al

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meglio le nuove navi e i passeggeri a bordo. Per il resto, l’offerta
turistica resta sempre di altissimo livello, e basta solo valorizzarla”.

Buon 2018 per Piombino e Portoferraio

LIVORNO – La stagione crocieristica volge al termine e l’Autorità di Sistema

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portuale del Mar Tirreno settentrionale stila i primi bilanci.

Da Marzo ad oggi – informa l’AdSp -, le compagnie di navigazione che si sono
alternate nei porti di Piombino e Portoferraio hanno portato in dote ai due
scali 39.174 passeggeri.

Piombino ha confermato anche nel 2018 un trend di continua crescita che
prosegue da ormai quattro anni, passando dai 2.480 crocieristi del 2015 ai
12.759 di quest’anno.
Nel 2018, rispetto ai risultati conseguiti nel 2017, il traffico
crocieristico è più che raddoppiato sia nel numero di scali (da 4 ad 11) che
nel numero di crocieristi (+ 116,4% la crescita in termini percentuali).

Rispetto al 2017 si è inoltre verificato un allungamento della stagione
crocieristica, fattore sicuramente positivo, con ben quattro navi ad ottobre
e una a marzo (lo scorso anno la stagione crocieristica era iniziata ad
aprile e si era conclusa a Settembre).
La media mensile dei crocieristi per singolo scalo è sempre risultata sopra
le mille unità (con la sola esclusione del mese di Maggio) e la stazza media
lorda delle navi è risultata superiore alle 40.000 tonnellate. Il mese di
Ottobre con una quota percentuale del 34% è stato il mese in cui si sono
registrati le maggiori presenze.

Passando poi ad analizzare il traffico crocieristico a Portoferraio, secondo
i dati dell’AdSp questo è risultato invece in calo rispetto al 2017. Tra
Marzo e Ottobre 26.415 passeggeri hanno affollato le banchine del principale
porto elbano (- 11,4% rispetto all’anno passato). Anche il numero di scali è
stato minore rispetto all’anno passato: otto navi in meno, – 7,1%.

In termini assoluti, lo scalo portuale di Portoferraio vanta però numeri di
tutto rispetto con oltre 110 scali tra Marzo e inizio Novembre. Anche il
numero dei crocieristi è stato tre volte superiore rispetto a quello di
Piombino. Le navi che hanno scalato il porto elbano durante la stagione
crocieristica sono peraltro più piccole rispetto a quelle accolte a Piombino:
la stazza lorda media è risultata di 12.500 tonnellate.

Commentando i risultati di questo comparto, il presidente dell’Autorità di
Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, Stefano Corsini ha detto:
”Con questi numeri il porto di Piombino e quelli elbani costituiscono assieme
a Livorno uno dei sistemi portuali più importanti a livello nazionale nel

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traffico dei traghetti e delle crociere. A Portoferraio l’obiettivo è quello
di tornare a crescere grazie anche agli investimenti programmati dall’AdSp al
fine di incrementare il livello qualitativo delle infrastrutture e dei
servizi dedicate ai passeggeri e ai crocieristi”.

Impatto economico della crocieristica
a Venezia

ROMA – Si è tenuta ieri a Roma, la conferenza stampa durante la quale è stato
presentato l’approfondimento realizzato da Risposte Turismo per conto di Clia
Europe dal titolo “L’impatto economico della crocieristica a Venezia”.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Roberto Martinoli, presidente Clia

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Italia; Anthony La Salandra, direttore Risposte Turismo e Pino Musolino,
presidente Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale che
ha illistrato ai presenti le prospettive della crocieristica a Venezia.

Nella città lagunare, questo comparto genera un impatto economico di circa
410 milioni di euro, creando più di 4.000 posti di lavoro. Con 1,417 milioni
di passeggeri la spesa nel 2017 ha raggiunto i 155 milioni di euro.
Nonostante questi dati, secondo lo studio presentato a Roma, per Venezia il
2017 è stato l’anno peggiore. Risultano, infatti, in forte calo sia il numero
delle toccate delle navi, 82 in diminuzione del 15% sia quello dei passeggeri
che si attestano a quota 400.000 in calo del 21,4% rispetto al picco del
2013, e un giro di affari che dal 2013 si è ridotto di 123 milioni di euro.

Secondo Pino Musolino, presidente dell’AdSp, ”la strategia emersa dal
Comitatone del 7 Novembre 2017 è l’unica in grado di garantire uno sviluppo
sostenibile della crocieristica a Venezia”.

Mentre Roberto Martinoli, ha detto che sulla questione, Clia è la prima ”a
voler eliminare il passaggio delle grandi navi nel Canale della Giudecca. Ci
aspettiamo che l’implementazione della roadmap del Comitatone sia celere”.

I porti della Sardegna al Seatrade

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LISBONA – Previsioni di crescita su scala mediterranea e nuove opportunità
per la Sardegna, già a partire dal prossimo anno.
Sono le principali novità della tre giorni di attività promozionale
dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna al Seatrade Cruise Med
2018.

Nel corso della fiera dedicata all’industria delle crociere di Lisbona e dei
summit collaterali organizzati da Seatrade, Clia e MedCruise, il presidente
dell’AdSp, Massimo Deiana, e la responsabile Marketing, Valeria Mangiarotti,
hanno portato in vetrina il Sistema Sardegna e le sue potenzialità in termini
di offerta turistica crocieristica – con particolare attenzione all’effetto
destagionalizzazione e al mercato di nicchia – infrastrutturale e di servizi.

Gli scali sardi, rappresentati nella strategia di marketing come “Porte per
un paradiso”, anche in questo appuntamento europeo dedicato al settore dei
giganti del mare – che segue quello su scala mondiale tenutosi a marzo a Fort

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Lauderdale – hanno impressionato favorevolmente i rappresentanti delle
compagnie crocieristiche incontrate nello stand allestito all’interno del
padiglione italiano organizzato da Assoporti.

Oltre alla conferma del gradimento sui porti più strutturati, come Cagliari,
Olbia e Porto Torres, la strategia dell’Ente si è concentrata sull’attrazione
di nuove compagnie, inserite nella nicchia del lusso, da destinare agli scali
sardi finora meno interessati dal mercato crocieristico (Oristano, Santa
Teresa, Golfo Aranci e Portovesme).
Più di 200 executives che hanno partecipato all’evento internazionale, con
una copertura totale dell’offerta crocieristica, segnale, questo, di grande
fermento nel settore, confermato soprattutto da proiezioni positive che, per
il 2019, annunciano un superamento, per i porti italiani, degli 11 milioni e
500 mila passeggeri movimentati, con un incremento, rispetto al 2018, stimato
attorno al 5,5%.
Un dato crescente generato dall’ingresso, nel Mediterraneo, di nuove navi,
soprattutto nel periodo invernale, che andrà a colmare, nello specifico della
Sardegna, quel vuoto legato alla stagionalità del turismo tradizionale e che
già, in parte, i porti di Cagliari ed Olbia da anni coprono con 12 mesi di
crociere nel primo caso e 9 nel secondo.

Determinante, per la crescita degli scali, l’offerta anche in termini di
servizi ai giganti del mare (e non solo), con l’accoglimento delle nuove
sfide derivanti dalle politiche di riduzione delle emissioni sulle quali
proprio le compagnie crocieristiche hanno, per prime, portato avanti
importanti innovazioni di fronte alle quali i porti sono chiamati a dare
risposte concrete e rapide.

Su questo argomento la Sardegna ha dato il suo contributo alla tavola rotonda
internazionale organizzata da Seatrade, dal titolo “How the Cruise Industry
Deals With Air Emission Challenges” (“Come l’industria delle crociere
affronta le sfide delle emissioni nell’aria”), con l’intervento di Valeria
Mangiarotti, delegata per le politiche ambientali nel board di MedCruise.

Nel corso della sessione tecnica, la responsabile Marketing dell’AdSp ha
presentato la “LNG Map”, studio realizzato per MedCruise sui porti
mediterranei che hanno puntato sull’adozione del Gas Naturale Liquefatto e
che vede la Sardegna tra le prime regioni con tre siti in fase di
realizzazione (Cagliari, Oristano e Porto Torres) che andranno a soddisfare
la richiesta di carburante alternativo e a basso impatto ambientale.

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6 Dicembre 2021 -

Sul campo turistico sarà fondamentale anche l’apporto che l’AdSp darà al
progetto, presentato sempre a Lisbona, denominato Itinera – con capofila la
Camera di Commercio di Cagliari e la Regione Sardegna – che prevedrà a breve
l’organizzazione di un Familiarization Trip sull’Isola per promuovere,
attraverso il contatto diretto con le bellezze naturalistiche, paesaggistiche
ed enogastronomiche, l’offerta agli executives delle compagnie e ai tour
operator.

“Cosi come per tutti gli eventi fieristici – spiega Massimo Deiana – anche il
Seatrade Cruise Med di Lisbona ha rappresentato un’occasione fondamentale per
proseguire il lavoro di promozione dei nostri porti e del Sistema Sardegna.
Mentre realtà come Cagliari, Olbia e Porto Torres possono contare su una
presenza stabilizzata sul mercato, con numeri che si attesteranno sui 600
mila crocieristi per il 2018, l’obiettivo è stato quello di estendere e
potenziare la presenza delle navi, soprattutto quelle legate al lusso, anche
in realtà finora poco o per niente interessate da questo genere di traffici.
La risposta dei gruppi armatoriali è stata positiva, a conferma di quello che
sarà il trend di grande crescita previsto per il prossimo anno a livello
nazionale”.

Il Seatrade Med di Lisbona non sarà l’ultimo appuntamento legato alla
promozione per il 2018.
“Chiuderemo il trittico annuale con la partecipazione all’Italian Cruise Day,
prevista per il 19 ottobre a Trieste – conclude Deiana – Un appuntamento di
studio per affrontare, su dimensione nazionale, le dinamiche del mercato alle
quali ci stiamo preparando con una sinergia, estesa a tutti gli Enti, sulla
promozione turistica, e alla realizzazione di infrastrutture adeguate e al
passo, come nel caso dei depositi di GNL, con la domanda dell’industria delle
crociere”.

A Cagliari numeri record per il

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turismo crocieristico

CAGLIARI – È il segno “più” il tratto distintivo del bilancio della stagione
crocieristica 2017 a Cagliari. Nell’anno appena trascorso il traffico al
porto ha fatto registrare un incremento del 70% rispetto al 2016, 430mila i
passeggeri provenienti da cento nazionalità diverse. Oltre 160 le navi da
crociera delle 25 compagnie armatrici che hanno ormeggiato nelle banchine del
capoluogo della Sardegna, ora tra le prime dieci realtà crocieristiche
d’Italia.

E per il 2018 i numeri si preannunciano non meno importanti. Nonostante un
leggero calo (135 arrivi e circa 370mila ospiti) a causa della cosiddetta
«rotazione della destinazione» messa in campo dalle compagnie di navigazione
per diversificare l’offerta, «per gli operatori economici cittadini le
occasioni di sviluppo non saranno poche».

A sottolinearlo è Marzia Cilloccu che, nella doppia veste di assessora alle
Attività produttive e di assessora al Turismo della Giunta Zedda, alla
conferenza stampa di presentazione del bilancio dell’attività crocieristica
2017 promossa da Cagliari Cruis Port al Terminal crociere del Molo Rinascita,
«perché Cagliari sa offrire non soltanto ambiente, cultura ed enogastronomia,
ma soprattutto accoglienza».

L’obiettivo, hanno detto il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del
Mar di Sardegna, Massimo Deiana, l’amministratore delegato di Sogaer (che
gestisce l’aeroporto Cagliari-Elmas) Alberto Scanu e Antonio Di Monte di
Cagliari Cruis Port, è quello di far diventare Cagliari “home port”, ovvero
capolinea delle navi da crociera, scalo di partenza e di arrivo nel quale
viene imbarcato e sbarcato un gran numero di passeggeri.

«Il Comune è pronto», ha assicurato l’esponente dell’esecutivo cittadino e
come già sta facendo «metterà in campo le risorse che ha a disposizione e
tutti i suoi servizi». E per il prossimo primo Maggio, in occasione della
362^ Festa di Sant’Efisio, anche i passeggeri delle due navi ”Msc Divina” e
”Msc Opera” potranno contare anche su una tribuna in più di oltre mille posti
nella piazza del Carmine.

In questa prospettiva si inserisce anche il protocollo d’intesa sottoscritto

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dal Comune e Città Metropolitana di Cagliari, con l’Autorità di Sistema
portuale del Mar di Sardegna, l’Aeroporto Cagliari-Elmas, insieme con il
Terminal Crociere che da poco più di un anno è entrato a far parte del
network di Global Ports Holding, il più importante operatore indipendente di
terminal crocieristici al mondo. Ma anche il progetto di ampliamento del
terminal cagliaritano (i lavori inizieranno quest’anno), lo spostamento del
traffico merci dal Molo Rinascita e da quello Sant’Agostino al Porto Canale.

«Ottimo lavoro – ha detto Massimo Deiana – siamo al fianco del ”Ccp”. Ci
stiamo impegnando a liberare gli spazi dal traffico pesante con una parte
importante del settore ro-ro che andrà al porto canale: avremo aree più
grandi e funzionali. Possiamo anche immaginare di spostare in futuro anche il
traffico passeggeri collegato con le navette». Il sogno? «Non demolire il
silos e puntare su un suo utilizzo alternativo».

«Siamo entrati nella top ten delle destinazioni crocieristiche nazionali – ha
sottolineato Antonio Di Monte – e raggiunto quota un milione di passeggeri
dall’inizio dell’attività nel 2013. In una sola giornata abbiamo avuto 10mila
ospiti con cinque navi in porto. E il 2018 si preannuncia non meno
interessante nonostante una leggera, fisiologica, contrazione».

Sette nuove unità per Msc Crociere

MILANO – Msc Crociere, la compagnia crocieristica a capitale privato ai
vertici mondiali e leader di mercato in Europa, Sud America e Sud Africa, ha
presentato a Milano la nuova strategia di posizionamento del marchio.
Costruito sugli asset storici del brand, il nuovo posizionamento è stato
sviluppato a supporto del piano di crescita globale dell’azienda.
Msc Crociere ha infatti avviato un nuovo piano industriale da 5,1 miliardi di
euro che raddoppierà la capacità della flotta e vedrà l’introduzione di sette
nuove navi di ultima generazione tra il 2017 e il 2022.
Il nuovo posizionamento è il risultato di una lunga ricerca sui consumatori
durata un anno, condotta in diversi Paesi a livello globale tra i quali
Germania, Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti sui bisogni dei

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6 Dicembre 2021 -

viaggiatori, sulla percezione degli attuali prodotti Msc Crociere e sulle
principali caratteristiche del brand. I risultati di oltre 3.000 ore di
interviste effettuate da TNS e IPSOS – istituti di ricerca leader a livello
globale – hanno permesso di delineare l’evoluzione del posizionamento del
marchio di Msc Crociere, fondato sui suoi asset storici ma proiettato verso
un’identità nuova, più fresca e distintiva.

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