6-2013 Confindustria Genova

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6-2013 Confindustria Genova
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                                                                                                                                                                                                  6 - 2013

                                                                                                                                                                                                  editoriale
                                                                                                                                                                                                  GIUSEPPE ZAMPINI
    BIMESTRALE DI INFORMAZIONE ECONOMICA, POLITICA E CULTURALE • I.P. • ANNO XXIV • N. 6 • NOVEMBRE - DICEMBRE 2013 • POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% CB-NO/GENOVA

                                                                                                                                                                                                  La nuova Confindustria

                                                                                                                                                                                                  l’intervista
                                                                                                                                                                                                  ANTON FRANCESCO
                                                                                                                                                                                                  ALBERTONI
                                                                                                                                                                                                  Carte nautiche

                                                                                                                                                                                                  dossier
                                                                                                                                                                                                  internazionalizzazione
                                                                                                                                                                                                  AMERICA LATINA
6-2013 Confindustria Genova
www.madiventura.it

                           Frutta secca sgusciata.
                        Frutta secca tostata e salata.
                        Mix di frutta secca in granella.
                          In confezioni monoporzione.

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6-2013 Confindustria Genova
6-2013 Confindustria Genova
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 2

          Genova Impresa 6
                                                                        2013
          Genova Impresa ospita articoli e opinioni
          che possono anche non coincidere con le
          posizioni ufficiali di Confindustria Genova.
          L’editore è disponibile a riconoscere even-
          tuali diritti a chi ne rivendichi la proprietà.

                             GENOVA IMPRESA
                                        Bimestrale
                          Confindustria Genova
                                        N. 6/2013
                                                                               4    editoriale
                                                                                    LA NUOVA CONFINDUSTRIA
                                                                                    di Giuseppe Zampini
                                           Editore
                                          AUSIND
             Via San Vincenzo 2-16121 Genova
                        Direzione e Redazione
                                                                               6    Confindustria
                                                                                    LA RIFORMA

             Via San Vincenzo 2-16121 Genova
                              tel. 010 - 8338426
                     pponta@confindustria.ge.it                                8    l’intervista
                                                                                    CARTE NAUTICHE
                                                                                    di Piera Ponta
                        www.confindustria.ge.it
                                    Registrazione           Giuseppe Zampini
                   presso il Tribunale di Genova
                         N. 1-89 del 10-1-1989                                 12   dossier
                                                                                    RISCHIO PAESE
                                                                                    di Carlo Guarinoni
                        Direttore Responsabile
                                       Piera Ponta                                  BRASILE: NULLA DI SEMPLICE,
                                                                                    TUTTO POSSIBILE
                        Comitato di Redazione                                       di Roberto Vecchi
                              Alessandro Brenna
                                   Guido Conforti                                   BOOM ECONOMICO TRA LUCI
                         Leopoldo Da Passano                                        E OMBRE
                                                                                    di Enrico Perego
                                  Roberta Recchi
                                    Massimo Sola                                    PRIORITÀ AMERICA LATINA
                                 Umberto Suriani                                    di Roberto Speciale e Carlotta Gualco
                              Hanno collaborato                                     GENOVA-LIMA, ANDATA E RITORNO
                                Vladimiro Augusti                                   di Clara Benevolo e Riccardo Spinelli
                                   Clara Benevolo           Anton Francesco         PROGETTI DI IMPRESE
                              Alberto Boccaccio             Albertoni
                                  Luciano Caprile
                                    Sara Di Paolo
                                        Luca Failla
                         Giacomo Franceschini
                                                                               26   competizione & sviluppo
                                                                                    ANNIVERSARIO CON IL NOBEL
                                                                                    di Giacomo Franceschini
                                Stefano Frassetto
                                                                                    AUSIND FORMAZIONE 2014
                               Leonardo Frigiolini
                                  Carlotta Gualco                                   IL MERCATO DEL LAVORO
                                  Carlo Guarinoni                                   di Luca Failla
                              Rossana Henriquet                                     STOP ALLE CODE
                                Franco Lorenzani
                                   Mattia Marconi                                   “IL DENARO DELLA NOCE”
                                   Stefano Moroni                                   TELEFONI SENZA FILI
                                    Enrico Perego
                          Francesca Sanguineti                                      BELLEZZA NATURALE
                                                                                    di Piera Ponta
                                Roberto Speciale
                                 Riccardo Spinelli                                  BENE SI FA IN QUATTRO
                                   Roberto Vecchi
                                                                                    MINIBOND E CAMBIALI FINANZIARIE
                                                                                    di Leonardo Frigiolini
         Progetto grafico e impaginazione
           CREATTIVA                                                                L’OFFERTA DI ARTE
           Via Dante 2-87 - Genova                                                  di Vladimiro Augusti
           Tel. 010.54.29.98                                                        PEOPLE & CHANGE
           info@creattivagenova.it                                                  di Rossana Henriquet
         Stampa                                                                     OBIETTIVO FORMAZIONE
           B.N. Marconi s.r.l.
           Passo Ruscarolo, 71 - Genova
           Tel. e fax 010 6515914 r.a.
           www.bnmarconi.it
                                                                               54   piccola industria
                                                                                    PMI DAY DA RECORD
                                                                                    di Alessandro Brenna
         Concessionaria Pubblicità
           N. Giemme s.r.l.
           Via dei Franzone 6/1 - Genova
           Tel. 010.310.65.20                                                  58   giovani
                                                                                    BOOT CAMP#2
                                                                                    di Stefano Frassetto e Mattia Marconi
           Fax 010.310.65.72
           info@nuovagiemme.it                                                      CAPRI PER NAPOLI
                                                                                    di Umberto Surianii
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          sommario
   62      comunicazione
           LA POTENZA DEI SOCIAL
           di Alberto Boccaccio

   64      territorio
           LA CITTÀ E LE REGOLE
           di Stefano Moroni

           CHIAVARI IL NUOVO PUC
           di Franco Lorenzani

           SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ

   71      CSR
           HA VINTO IL BANCO
           di Francesca Sanguineti

   72      cultura & società
           OLTRE L’URLO
           di Luciano Caprile

           ARNALDO POMODORO E L’INDUSTRIA
           di Luciano Caprile

           IL VARIETÀ
           2050 IL PIANETA HA BISOGNO DI TE
           START-UP E CULTURA
           di Sara Di Paolo

                                                         Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013   3
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          EDITORIALE
                                   di Giuseppe Zampini

                   La nuova
                   Confindustria
          Un anno fa, nella relazione all’Assemblea in occasione            celerato l’avvio di un processo di rinnovamento del siste-
          della mia elezione a presidente, avevo sottolineato l’im-         ma Confindustria nel suo complesso, di cui si avvertiva la
          portanza della “squadra”: quella dei vice presidenti, con         necessità già da qualche tempo.
          Marco Bisagno, Fabrizio Ferrari, Stefano Messina e Um-            La Riforma di Confindustria, appena varata dal presidente
          berto Risso, ai quali si sono aggiunti i consiglieri delegati e   Giorgio Squinzi e frutto del lavoro della Commissione gui-
          i componenti invitati al Consiglio Esecutivo.                     data da Carlo Pesenti, deve passare, adesso, alla fase
          Ciascuno di loro, in questi mesi, ha contribuito fattivamen-      “attuativa”, con il coordinamento della vice presidente per
          te allo sviluppo di progetti o alla risoluzione di problemi,      l’Organizzazione, Antonella Mansi.
          mettendo a disposizione dell’Associazione le proprie              Non sarà un percorso semplice. L’obiettivo - rendere più
          competenze e le proprie relazioni, affiancati da una strut-       efficiente e meno costoso il Sistema attraverso la riorga-
          tura che, a tutti i livelli, ha dimostrato ottime capacità pro-   nizzazione delle associazioni territoriali e di categoria - è
          fessionali e una profonda conoscenza del tessuto impren-          molto ambizioso e richiede la massima disponibilità al
          ditoriale genovese.                                               cambiamento. Tralasciando i tecnicismi, la realizzazione
          Oggi Confindustria Genova conta circa mille aziende               della Riforma comporterà scelte che andranno inevitabil-
          iscritte, nei confronti delle quali i funzionari dell’Associa-    mente a impattare su schemi di funzionamento ben col-
          zione svolgono attività di comunicazione, di consulenza e         laudati ma non per questo ottimali nel rispondere, già ora,
          di assistenza sempre più puntuali, sia nei tempi che nei          alle crescenti esigenze di valore aggiunto espresse dalle
          contenuti.                                                        imprese, anche in ambito associativo.
          La rappresentanza è importante, ma le aziende per com-            Guardando a Genova e alla Liguria, il cammino è appena
          petere sui mercati hanno bisogno soprattutto di un soste-         cominciato e indietro, comunque, non si può tornare. Non
          gno diretto ai loro specifici business.                           solo perché le Associazioni liguri fanno parte del Sistema
          D’altro canto, la gravità e il perdurare della crisi hanno ac-    Confindustria, ma perché il rinnovamento che chiedono le

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          imprese passa attraverso l’erogazione di nuovi servizi se-         cor meno righe o in botta e risposta che si rincorrono un
          condo logiche di sinergia e non di difesa di rendite di po-        giorno dopo l’altro, si possa contribuire a chiarire o ad ap-
          sizione. Le peculiarità dei singoli territori, sia per tipologia   profondire temi a beneficio dei lettori e - aggiungo - degli
          di aziende che per relazioni con le istituzioni, non devono        stessi partecipanti al dibattito.
          costituire un alibi per non mettere a fattor comune le ri-         Questo non significa che al nostro interno, che si tratti del
          spettive professionalità ed esperienze, anzi. La somma di          Consiglio Esecutivo piuttosto che della Giunta, della Con-
          professionalità diverse potrà aggiungere valore ai servizi         sulta dei Presidenti o dell’Assemblea, per non parlare del-
          più “tradizionali” e fornire spunti per svilupparne di innova-     le Sezioni, non ci si confronti, non si assumano posizioni e
          tivi. Il tutto a vantaggio degli Associati, che sono essenza       non si lavori, poi, nelle sedi opportune, per raggiungere gli
          e ragione di esistere di Confindustria stessa.                     obiettivi che sono stati individuati e condivisi.
          Per questo motivo il successo della Riforma non potrà              L’Associazione non guadagna in autorevolezza rilasciando
          prescindere dall’ascolto delle imprese e, quindi, dalla ri-        opinioni al volo o con toni provocatori, ma sostenendo in
          cerca del loro consenso.                                           maniera argomentata le proprie posizioni sempre nel ri-
          Nella sfera della rappresentanza, nella quale rientrano le         spetto dei ruoli.
          relazioni tra Associazione e territorio, la costruzione del        Tra pochi giorni si chiude un altro anno di pesante crisi
          consenso presso le imprese passa anche attraverso la               economica.
          comunicazione esterna.                                             Nell’Assemblea del dicembre 2012, concludevo la mia re-
          A questo proposito, mi viene spesso rimproverato di non            lazione con l’auspicio che si potesse ritrovare l’entusia-
          dare grande attenzione ai dibattiti che trovano ampio spa-         smo per le cose da fare e per il piacere della sfida. Torno
          zio sulle pagine dei giornali locali. La mia riluttanza a que-     a ripeterlo oggi, non per ingenuità o per facile ottimismo,
          sto tipo di interventi dipende, nella maggior parte dei casi,      ma convinto che si possa costruire un futuro più solido
          dal fatto che difficilmente, in poche battute riportate in an-     con un rinnovato orgoglio di fare impresa.l

                                                                                                 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013   5
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                       CONFINDUSTRIA

          La
          Riforma
          La stesura definitiva
          delle linee guida
          approvate a ottobre
          sarà discussa
          nell’Assemblea di
          Confindustria della
          prossima primavera.

          Lo scorso 10 ottobre, la Giunta ha dato il via libera            ci per convogliare i propri sforzi verso un progetto comu-
          all’unanimità alle linee guida della Riforma del sistema di      ne di rilancio economico.
          rappresentanza di Confindustria, risultato di un anno di         È questa la consapevolezza alla base dell’iniziativa di ri-
          intenso lavoro della Commissione guidata da Carlo Pe-            formare Confindustria, affinché continui a rappresentare
          senti. Ad Antonella Mansi, vice presidente Confindustria         una forza propositiva per il Paese e un elemento trainante
          per l’Organizzazione, è stato ora assegnato il compito di        per la classe imprenditoriale di fronte alle grandi sfide: in-
          coordinare la stesura definitiva del Progetto, che sarà sot-     ternazionalizzazione, innovazione, centralità delle nuove
          toposta all’approvazione dell’Assemblea di Confindustria         tecnologie e sostenibilità sociale, ambientale ed economi-
          nella primavera dell’anno prossimo.                              ca. Sfide complesse che il sistema imprenditoriale italiano
                                                                           può vincere solo dotandosi di un’associazione di rappre-
                                        Carlo Pesenti                      sentanza adeguata: autenticamente votata all’Europa e al
                                        presidente Commissione             mondo, capace di offrire servizi di eccellenza e di massi-
                                        Riforma Confindustria              mizzare le sinergie interne, con una struttura di governan-
                                                                           ce più snella ma al tempo stesso più integrata e respon-
                                      Quali sono le ragioni che            sabile verso la base, grazie a nuovi sistemi che permetto-
                                      hanno indotto Confindustria          no la partecipazione estesa e attiva di associazioni e im-
                                      a “ripensare” la propria orga-       prenditori.
                                      nizzazione e quali le attese         Il lavoro della Commissione è partito proprio dall’analisi
                                      di associazioni e imprese nei        approfondita delle “attese”: due roadshow cui hanno par-
                                      confronti della Riforma che è        tecipato quasi tutte le associazioni del sistema e uno stu-
                                      stata appena varata?                 dio condotto da IPSOS con più di 2000 interviste. È evi-
                                      Oggi il mondo è attraversato         dente che un sistema composto da circa 250 tra asso-
                                      da profondi cambiamenti:             ciazioni e federazioni e più di 140mila imprese, dal mani-
                                      sembra si stia radicando nella       fatturiero ai servizi tecnologici, esprima visioni diverse e
          società la convinzione che lo sviluppo imprenditoriale rap-      articolate.
          presenti l’unica arma per reagire. Società civile, istituzioni   Credo però che il percorso di lavoro della Commissione
          e imprese sono chiamate a trovare nuove modalità effica-         abbia permesso di individuare soluzioni convergenti nel ri-

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          spetto della portata riformatrice del progetto. In primis, i          mobilità organizzativa davvero sfidante. Sta tutta qui la
          processi di aggregazione tra associazioni, sia a livello ter-         partita che si giocherà nei prossimi mesi, e cioè la capaci-
          ritoriale che di settore, finalizzati a coniugare in egual mi-        tà di Confindustria di incrociare con una risposta organiz-
          sura due priorità fondamentali: efficienza ed efficacia. Se           zativa efficace aspettative e bisogni di rappresentanza e
          da un lato con le aggregazioni vi saranno benefici in ter-            di servizi molto più complessi e difficili rispetto al passato.
          mini di sinergie e risparmio di risorse, impiegabili per rea-         In questo senso, vorrei dire che si è ribaltata una logica
          lizzare efficienze, incrementare la qualità dei servizi offerti,      perché non sono le formule associative che inquadrano le
          attrarre e formare talenti, dall’altro lato effetti positivi vi sa-   attese della rappresentanza ma dovrà essere vero esatta-
          ranno anche sulla capacità di rappresentanza delle asso-              mente il contrario, anche perché il sistema confederale è
          ciazioni coinvolte, sia all’interno della governance confin-          volontario e vive della percezione del valore aggiunto del
          dustriale che verso gli stakeholder esterni. Questo senza             contributo versato da parte di ciascun associato. Voglio
          mai rinunciare alla capillarità e alla vicinanza alle imprese.        richiamare un dato che può sembrare semplicemente for-
          È interessante osservare che pur trattandosi di processi              male ma che è invece assolutamente sostanziale: le no-
          incentivati, quindi volontari, vi è stata una forte accelera-         stre Associazioni territoriali dopo 100 anni cambiano la lo-
          zione in anticipo rispetto all’implementazione della rifor-           ro denominazione in Associazioni di territorio il che vuol
          ma, con sempre più associazioni che stanno avviando                   dire che il territorio diventa un’opportunità e non è più un
          progetti di aggregazione, segno che si tratta di risposte             vincolo e che andremo a declinarlo nelle forme più svaria-
          concretamente percorribili e realizzabili.                            te, utilizzando al meglio ciò che il territorio esprime.
          Vi sono poi profondi mutamenti nella governance Confin-               La mia risposta è quindi sì circa la radicalità del cambia-
          dustriale, improntati da un lato al recupero di identità e            mento ma trovo assolutamente importante che ciò av-
          valori, ovvero gli elementi cardine su cui consolidare or-            venga in tempi rapidi, con la capacità di anticipare il cam-
          goglio di appartenenza e unitarietà di intenti. Dall’altro, a         biamento che chiediamo al Paese attraverso il nostro
          disegnare una struttura di governance più snella, per ren-            cambiamento, con una rappresentanza mirata sui singoli
          dere più immediato ed efficace il processo decisionale, e             contesti e servizi sempre più fidelizzanti, di elevata gam-
          “accorciata”, al fine di avvicinare maggiormente ai vertici           ma qualitativa e ad alto valore aggiunto. Oggi abbiamo ri-
          associativi imprese e categorie e per raccordare più diret-           sorse che in prospettiva forse diverranno decrescenti:
          tamente le diverse componenti del sistema.                            dobbiamo quindi ottimizzarle e anche questo significa fa-
          Con la riforma Confindustria ha la grande chance di mo-               re una rappresentanza molto diversa rispetto al passato.
          strare come, con dedizione e impegno, sia possibile rin-              Vorrei definirla una rappresentanza trasversale e di tessu-
          novare anche strutture complesse. Credo sia questa la                 to, tipica di un soggetto sociale attivo fortemente radicato
          principale risposta alle attese degli associati che con for-          nelle realtà locali. Le nostre imprese hanno bisogno di
          za chiedono una Confindustria capace di dare un esem-                 identità ed è il primo servizio che dobbiamo imparare di
          pio fondamentale per il Paese.                                        nuovo a fare e poi hanno necessità di essere accompa-
                                                                                gnate sui mercati internazionali e non è un caso che la ri-
                                                                                forma si occupi lungamente della struttura internazionale
                                         Antonella Mansi                        del sistema in entrata e in uscita. Per molti anni forse ab-
                                         vice presidente Confindustria          biamo parlato solo di delocalizzazione. Oggi possiamo
                                         per l’organizzazione                   parlare di accompagnamento alla penetrazione nei mer-
                                                                                cati esteri e di nuovi servizi per diventare attrattivi per gli
                                        Per molte associazioni, la              investimenti esteri. Capite come le prospettive si rove-
                                        messa in atto della Riforma             sciano e si ribaltano in modo assoluto.
                                        implicherà un cambiamento               Sembra quasi una sfida impossibile ma la velocità di sa-
                                        - in taluni casi radicale - del         per cambiare genera il successo delle nostre imprese nel
                                        modo di fare rappresentanza             mondo e sarebbe grave che la loro organizzazione di rap-
                                        e di fornire servizi alle impre-        presentanza non fosse altrettanto veloce - e vorrei dire
                                        se. Sotto l’aspetto operativo,          ancora più veloce - dei mutamenti vorticosi che sono in
                                        quali saranno gli ostacoli più          atto all’interno e all’esterno.
                                        difficili da superare?                  Confindustria ha sempre dimostrato di saper anticipare i
                                        Non c’è alcun dubbio che i              momenti di snodo della storia del Paese. Lo ha fatto nel
          contenuti del Documento di attuazione approvato dalla                 1970 con la riforma Pirelli e ancora nel 1991 alla fine della
          Giunta confederale il 10 ottobre scorso rappresentino un              prima Repubblica. Sono certa che lo farà oggi al termine,
          fattore di forte discontinuità nell’approccio che potremmo            almeno speriamo, della più grave crisi economica dal do-
          definire tradizionale di Confindustria all’organizzazione             poguerra e si confermerà l’organizzazione che ha una
          della rappresentanza sia nei territori che nelle categorie.           storia centenaria, non per caso, ma perché ha perseguito
          Dopo una lunga elaborazione e attraverso un confronto                 consapevolmente sempre e soltanto il supporto alle pro-
          molto ampio con tutte le componenti dell’articolato mon-              prie imprese come fattore fondamentale per la crescita e
          do che fa capo a Confindustria, siamo riusciti a individua-           lo sviluppo dell’intero Paese. Non possiamo perdere que-
          re un percorso che supera in modo evidente alcuni mec-                sto valore ma anzi dobbiamo esaltarlo in tutte le sue po-
          canismi per lungo tempo sperimentati e si apre a una                  tenzialità.l

                                                                                                    Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013   7
6-2013 Confindustria Genova
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                                                                                L’INTERVISTA
                                                                                           di Piera Ponta

              Chiuso con successo il 53º Salone
              Nautico Internazionale, UCINA guarda
              avanti e cala un asso: Blue Space, il
              progetto per la realizzazione a Genova
              del polo di riferimento nel Mediterra-
              neo per la nautica da diporto.

                                                           Anton Francesco Albertoni
              “ Le aziende di UCINA
              vogliono continuare                          Carte
              a credere e a investire
              su Genova, città che può
              diventare il polo di riferimento
                                                           nautiche
                                                         Dal 1988, Anton Francesco Albertoni è amministratore
              per la nautica nell’intero                 delegato di Veleria San Giorgio, azienda storica nel settore
              bacino del Mediterraneo”                   degli accessori ed equipaggiamenti nautici, attiva in Ligu-
                                                         ria dal 1926 e oggi leader di settore, fornendo 1650 nego-
                                                         zi e grossisti in 24 paesi del mondo, tutte le più importanti
                                                         compagnie di navigazione e le forze armate navali.
              “ La sfida, nel 2015, sarà                 Eletto presidente di UCINA Confindustria Nautica nel
                                                         2006, Albertoni è stato successivamente riconfermato
              attirare al Salone i visitatori            nel 2008 e nuovamente eletto nel 2010 per il quadriennio
                                                         2010-2014. L’impegno di Albertoni nel Sistema Confin-
              stranieri che parteciperanno               dustria si estende, tra l’altro, a Federturismo e al Comita-
                                                         to Fiere Industria, a ribadire il contributo che il comparto
              all’Expo di Milano e far vivere            della nautica può offrire alla crescita industriale e allo svi-
                                                         luppo turistico di un Paese come il nostro, con 8000 km
              loro le emozioni che la                    di coste, superando il luogo comune che associa la bar-
                                                         ca a forme di ostentazione di ricchezza e non, più sem-
              nautica è in grado di dare”                plicemente, alla genuina passione per il mare.

                                                         Presidente, la 53esima edizione del Salone Internazio-
              “ Le nostre imprese                        nale della Nautica di Genova si è chiusa con soddisfa-
                                                         zione da parte degli espositori e dei visitatori. Come
              rappresentano l’eccellenza                 giudica i risultati, rispetto alle attese della vigilia?
                                                         I risultati, in linea generale, sono stati senza dubbio posi-
              del design e della tecnologia              tivi. Il nuovo layout del Salone ha saputo risvegliare la
                                                         passione per il mare dei visitatori soddisfacendo allo
              made in Italy nel mondo”                   stesso tempo la richiesta degli espositori di ripensare un

                                                                             Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013   9
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          prodotto che, senza le necessarie modifiche apportate,             Si tratta di tre manifestazioni differenti per caratteristiche
          non sarebbe stato più in linea con le esigenze del merca-          distintive e target. Mentre Cannes e Montecarlo sono sa-
          to. La partecipazione delle aziende nautiche al Salone ha          loni con un focus sulla fascia alta del mercato, il Salone di
          dimostrato ancora una volta la volontà delle nostre impre-         Genova ha da sempre nella completezza della propria of-
          se di continuare a credere e a investire su Genova, città          ferta merceologica e nella trasversalità dei settori presenti
          dalla forte tradizione nautica che può e deve ambire a di-         il proprio elemento distintivo e il suo punto di forza rispet-
          ventare la location centrale per il comparto nautico nell’in-      to alle altre manifestazioni di settore. Anche i numeri dei
          tero bacino del Mediterraneo. È proprio con questo obiet-          tre eventi non sono paragonabili tra loro, a partire dai visi-
          tivo che l’Associazione si è fatta promotrice di un grande         tatori, con Genova quest’anno saldamente al primo po-
          progetto di valorizzazione privatistica delle darsene nauti-       sto con circa 115 mila visite a fronte delle circa 50 mila di
          che antistanti il quartiere fieristico genovese, che ha pro-       Cannes e delle circa 33 mila di Montecarlo. Sono convin-
          prio nel rinnovato Salone il suo punto di riferimento e che        to che la strada di rinnovamento intrapresa nel 2013 da
          si svilupperà, in continuità con esso, attraverso eventi ver-      Genova possa consolidare ulteriormente il suo ruolo di
          ticali, attività business oriented, aree multi service e instal-   primo Salone del Mediterraneo.
          lazioni permanenti. Un progetto che confido possa trova-
          re ampio consenso a livello istituzionale e che saprà dare         La crisi economica ha colpito pesantemente anche il
          nuovo slancio a un evento che da oltre 50 anni porta alto          settore della nautica, provocando una contrazione del
          il nome di Genova nel mondo.                                       mercato interno che ha sfiorato il 90%. Su quali leve si
                                                                             dovrebbe agire per favorire un’inversione di tendenza?
          La Liguria è stata la prima Regione ad aver sottoscritto           In primo luogo è necessario che il nostro Paese inizi a
          un accordo con la società Expo 2015 per assicurarsi                considerare la propria forte vocazione nautica e i suoi
          spazi e occasioni di visibilità per l’intera durata dell’e-        8.000 km di costa che costituiscono un patrimonio unico
          vento, in particolare puntando sulla valorizzazione degli          e non ancora completamente valorizzato. Serve un siste-
          elementi di attrazione, sia di tipo turistico che impren-          ma Paese che creda nelle potenzialità offerte dal turismo
          ditoriale del nostro territorio. Quale ruolo intende gio-          e, in particolare dal turismo nautico. L’industria nautica è
          care, in questo contesto, il nostro Salone?                        un settore a servizio del turismo nautico e, se quest’ulti-
          Il Salone Nautico avrà certamente un ruolo centrale, valo-         mo dovesse crescere, è naturale ipotizzare un incremento
          rizzando ancor di più il suo posizionamento di manifesta-          dei suoi volumi. Ma la ripresa del mercato domestico non
          zione di riferimento per l’industria nautica nel bacino del        passa esclusivamente attraverso un potenziamento del
          Mediterraneo. La sfida sarà quella di portare a Genova i           turismo nautico e della sua offerta sul territorio nazionale.
          visitatori stranieri che parteciperanno all’evento facendo         In questa fase certamente non facile per il nostro com-
          vivere loro le emozioni che la nautica è in grado di dare.         parto è importante anche un deciso cambiamento di
          Proprio le possibili forme di connessione tra il Salone e          mentalità, un salto culturale che porti a considerare il pro-
          l’Expo 2015 sono una delle tematiche che abbiamo con-              dotto barca non più come esclusivo simbolo di ricchezza
          siderato nella definizione del progetto per la realizzazione       ma come elemento legato alle genuine passioni che si
          di quello che può essere idealmente definito come un               seguono nel tempo libero. È giusto ricordare come, negli
          “Blue World” nel nostro capoluogo. Le attività previste nel        ultimi mesi, siano arrivati alcuni importanti segnali che
          progetto potranno divenire un ulteriore elemento di attra-         vanno in questa direzione. Penso prima di tutto al nuovo
          zione per i visitatori attesi, offrendo all’Expo milanese una      redditometro, oggi non più punitivo nei confronti della
          sponda mediterranea e, a Genova, ulteriori elementi per            nautica come invece era stato in passato nella preceden-
          incentivare l’incoming turistico.                                  te versione dello strumento. Occorre ora proseguire sulla
                                                                             strada tracciata nella consapevolezza che le nostre azien-
          A poca distanza da Genova, per data e sede, si svolgo-             de, ancora una volta, anche in un momento non facile per
          no i saloni di Cannes e di Montecarlo: com’è cambiata,             il comparto nautico, continuano a essere uno dei simboli
          negli anni, la competitività tra queste manifestazioni?            dell’eccellenza made in Italy riconosciuta nel mondo.l

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          FONDIMPRESA

          FORMARSI
          PER
          RINNOVARSI
          Il fondo interprofessionale
          di Confindustria, CGIL, CISL e UIL
          per la formazione continua dei lavoratori
          www.fondimpresa.it

           Via San Vincenzo, 2 - 16121 Genova
                                                                         © CREATTIVA - GENOVA

           Federica Pesce    010 833 8421 fpesce@confindustria.ge.it
           Silvia Alcozer    010 833 8290 salcozer@confindustria.ge.it
           Operatore Tecnico 010 696 7406 info.obrliguria@fatwebnet.it
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          DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS
          internazionalizzazione

              Rischio Paese
              Anche se in una fase
              economica delicata, nel
              complesso l’America
              Latina rappresenta un
              mercato di sbocco fra i
              più rilevanti per le nostre
              imprese, con Paesi in
              pieno sviluppo, come la
              Colombia, il Perù o
              Panama. Attenzione,
              però, ai rischi “insoliti”.
                                                              CARLO GUARINONI

          SACE ha un nuovo ufficio a Città del Messico: il secon-        il 7% e di disavanzi pubblici molto contenuti, intorno allo
          do che il gruppo assicurativo finanziario italiano apre in     0,3% del PIL. I due “grandi”, Brasile e Argentina, cresco-
          America Latina dopo quello già operante dal 2008 a San         no nella media, ma l’inflazione argentina non accenna a
          Paolo del Brasile. L’iniziativa fa di SACE la prima ECA (Ex-   calare sotto il 10%, mentre in Brasile (dove l’inflazione è
          port Credit Agency) europea ad avere un ufficio di rappre-     di poco inferiore al 6%), si profilano maggiori difficoltà dal
          sentanza in Messico ed è la prova tangibile dell’interesse     lato esterno, con un disavanzo di parte corrente superio-
          del nostro “sistema paese” per l’America Latina. Questa,       re al 3% del PIL sia quest’anno che nel 2014. D’altra par-
          sebbene in una fase economica delicata - con tassi di          te l’Argentina - anche se il suo disavanzo statale primario
          crescita reale moderati, una domanda estera ancora de-         è ben lontano dai livelli dei decenni passati (1,3% del PIL
          bole e disavanzi crescenti delle partite correnti - appare     nel 2013) - non riesce né a sanare le finanze pubbliche né
          oggi molto meglio attrezzata per assorbire eventuali           a riconquistare la credibilità esterna. In Brasile invece, no-
          shock esogeni di quanto non lo fosse negli anni Ottanta e      nostante la notevole azione di riequilibrio sociale intrapre-
          Novanta. Le banche centrali lasciano ormai le valute de-       sa dagli ultimi governi, il bilancio pubblico primario rimane
          prezzarsi senza intervenire (o quasi) e i tassi di cambio      attivo e l’atteggiamento degli investitori internazionali po-
          sono molto più in linea coi fondamentali economici, con-       sitivo. Peculiare è la situazione del Messico che, pur es-
          sentendo alle economie di adattarsi alle condizioni di         sendo un paese latino americano, gravita sull’America del
          mercato globali senza strappi eccessivi. In America Lati-      Nord ed è più influenzato degli altri dalla congiuntura sta-
          na, complessivamente (includendovi cioè l’America Cen-         tunitense. Nel 2012 e nel 2013 l’economia reale del Pae-
          trale e i Caraibi), il Fondo Monetario Internazionale atten-   se ha sofferto, registrando tassi di crescita poco superiori
          de per l’anno in corso una crescita reale del 2,7% circa,      all’1%, ma dal 2014 - a meno di improbabili sconvolgi-
          mentre nel 2014 il ritmo della crescita economica accele-      menti nelle politiche di bilancio degli USA - dovrebbe ri-
          rerà al 3,1%, in un contesto di inflazione annua fra il 6% e   trovare tassi di crescita sul 3%, con disavanzi pubblici

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SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS
                                                                                                                                             Panama

           modesti e un’inflazione pressoché frizionale. Il nostro ex-          bolivar per dollaro rispetto a un cambio ufficiale di 6,3: in-
           port in Messico, che sfiora già i 4 miliardi di dollari all’an-      dizio di una prossima svalutazione. Proprio riflettendo sui
           no, appare destinato ad accrescersi. Interessante è an-              rischi nei quali può incorrere un imprenditore italiano in-
           che la situazione del Cile, che per l’Italia è il quarto mer-        tenzionato a operare in paesi come il Venezuela, si può
           cato di sbocco nel continente ed è anche uno dei più di-             comprendere l’utilità - se non addirittura l’indispensabilità
           namici. Qui la crescita in termini reali supererà il 4% sia          - di coperture assicurative come quelle offerte da SACE.
           quest’anno che il prossimo, con il bilancio pubblico in              Nel caso del Venezuela il rischio è evidente. Ma quanto
           modesto attivo e un’inflazione sul 3%. Il problema, anche            più il rischio è imprevedibile tanto più la copertura assicu-
           in Cile, è nei conti con l’estero (il disavanzo corrente sfio-       rativa è consigliabile. La definizione di Rischio Paese che
           rerà quest’anno il 5% del PIL), ma appare di natura con-             preferiamo è quella che insiste sulla possibilità di incorrere
           tingente e, soprattutto, è legato alla volatilità del prezzo         in problemi “insoliti”. Problemi a cui non pensiamo, cioè,
           del rame, di cui il Paese è primo produttore al mondo.               semplicemente perché sono diversi da quelli che affron-
           L’economia è fondamentalmente sana: basti pensare che                tiamo abitualmente nel mercato di casa nostra. L’America
           il debito pubblico non arriva al 15% del PIL. Note dolenti,          Latina, per concludere, può rappresentare un mercato di
           invece, arrivano dal Venezuela che ha smarrito la tradizio-          sbocco fra i più rilevanti per la nostra imprenditoria. Paesi
           nale affidabilità e presenta forti rischi di mancato paga-           come la Colombia, il Perù o Panama - pur con tutti i loro
           mento (in particolare di trasferimento). Nel 2013 la cresci-         limiti - sono in pieno sviluppo, offrono opportunità e meri-
           ta reale è rallentata all’1%; si è assottigliato l’attivo di par-    tano un interesse particolare. Ma le opportunità e i rischi
           te corrente (sia per la fuga di capitali sia per i minori introiti   devono essere valutati con la stessa attenzione. Occorre
           petroliferi in valuta forte); l’inflazione si è fatta galoppante     saperlo.l
           (negli ultimi 12 mesi è cresciuta del 54,3%: tra le più alte
                                                                                                                    Carlo Guarinoni è Senior Economist
           del mondo) e sul mercato nero il cambio ha raggiunto i 58                                 alla SACE - Divisione Studi Economici e Ambientali

                                                                                                  Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013       13
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          DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS
          internazionalizzazione

               Brasile:
               nulla di
               semplice,
                                                                                          ROBERTO VECCHI

               tutto possibile
               Molto aperto sul piano umano, in
               realtà è un Paese molto complesso
               quando si tratta di relazioni formali,
               sostanziali ed efficaci.

          Per festeggiare i suoi 20 anni, la rivista di geopolitica         complessità nella costruzione di relazioni formali, sostan-
          “Limes” ha organizzato “Il giro del mondo in tre giorni”: dal     ziali ed efficaci. Di qui la esigenza che in molti Paesi (ma
          13 al 15 dicembre, al Palazzo Ducale di Genova, esperti           meno nel nostro, dove vige la pratica di massimizzazione
          nazionali e internazionali di geopolitica si sono dati appun-     del take away) si è avvertita di investire negli studi e nello
          tamento per discutere sullo stato del mondo. Tra gli scenari      scambio di conoscenze con il grande paese latino-ameri-
          chiave, l’America Latina, su cui è intervenuto, con altri rela-   cano per dare alla nuova domanda di rapporti una soste-
          tori, il professor Roberto Vecchi dell’Università di Bologna.     nibilità altrimenti irraggiungibile. O, in alternativa, si ricade
                                                                            ogni volta nell’edipico dilemma: deciframi o ti divoro. So-
                                       •••                                  prattutto in un momento in cui non è il Brasile a ricercare
                                                                            partners internazionali, ma a selezionarli secondo le pro-
          Chi opera in Brasile a qualunque titolo, ma in particola-         prie solari esigenze.
          re nel “doing business” lo sa bene: il Brasile è un Paese         Un esempio di questa complessità discende dalla inter-
          che si gioca su una contraddizione. Apparentemente                pretazione della attuale crisi. Dopo la splendida crescita
          molto aperto sul piano umano, è al contempo di enorme             pluriennale all’interno della compagine BRICS, il Brasile

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SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS
                              Stazione della metropolitana di Rio de Janeiro
                                                                               2010, così come nel 2011 ha superato pure il Regno Uni-
                                                                               to. A questa crescita accelerata - e necessaria - con
                                                                               aperture rilevanti a nuovi attori sociali (la nascita di una
                                                                               nuova classe media, i 40 milioni di neo inclusi della cosid-
                                                                               detta classe C) e sostenuta da un apprezzamento del
                                                                               Real del 100% sul dollaro nell’arco del decennio, non ha
                                                                               corrisposto però una adeguata trasformazione dello sta-
                                                                               to, del sistema politico e delle infrastrutture.
                                                                               Per questo, la protesta è il prodotto positivo della trasfor-
                                                                               mazione ma è anche spia di un’asimmetria che la società
                                                                               avverte e proietta in modo magmatico e urgente sulla
                                                                               scena politica. Lo ha capito subito con una pronta reazio-
                                                                               ne Dilma Rousseff, che si è trovata subito stoppata, sul
                                                                               tema di una possibile riforma politica, dagli alleati di go-
                                                                               verno che invece beneficiano del fisiologismo classico del
                                                                               sistema attuale. I movimenti brasiliani sono poi, ricordia-
                                                                               mo, una permanenza nella storia del Paese. Per questo
                                                                               vanno sempre analizzati con attenzione perché con essi è
                                                                               possibile cogliere cicli diversi delle vicende del Paese. Ba-
                                                                               sta pensare alla foto variopinta dell’orizzonte prossimo di
                                                                               mega eventi che si stanno delineando all’orizzonte, dai
                                                                               Mondiali di calcio di giugno 2014 alle Olimpiadi del 2016,
                                                                               o allo scenario tracciato dal piano strategico Brasil 2022
                                                                               (per il bicentenario della indipendenza) elaborato dalla Se-
                                                                               cretaria de Assuntos Estratégicos della Presidenza, per
                                                                               capire come il potenziale del Brasile sia ancora largamen-
                                                                               te da esplorare.
                                                                               È in questo senso che la crisi apertasi a giugno, potrebbe
                                                                               alla fine giocare a favore e non contro l’attuale leadership
                                                                               politica. La complessità della crisi attuale, che si innesta
                                                                               in un clima di aspra e prolungata campagna elettorale, è il
                                                                               prodotto di una fase di crescita non solo economica ma
                                                                               anche sociale del Brasile senza precedenti, per dimensio-
                                                                               ni e qualità, con la variante fondamentale di una demo-
                                                                               crazia non ancora trentennale e una costituzione che ha
                                                                               appena compiuto 5 lustri.
                                                                               L’ondata di proteste è dunque uno strumento nuovo con
                                                                               cui il futuro governo del Brasile potrà misurare i punti di
                                                                               forza e le criticità tutt’ora presenti che dovranno essere
                                                                               tempestivamente corrette nel caso il Brasile voglia rende-
                                                                               re appieno sostenibile il suo slancio di crescita. Tra i limiti
                                                                               attuali, appaiono evidenti la necessità di una riforma poli-
                                                                               tica (che nemmeno Lula con l’80% dei favori è riuscito a
                                                                               proporre, pena lo sfarinamento delle alleanze politiche), la
           oggi sembrerebbe segnare il passo. Soprattutto se gli in-           riforma del sistema educativo soprattutto preuniversitario,
           dicatori si spostano dalla economia alla cronaca delle              che conta oggi su una rete pubblica del tutto inadeguata
           manifestazione di protesta che da giugno (ai tempi della            per un Paese quale il Brasile, il potenziamento delle infra-
           Confederation Cup calcistica) paiono susseguirsi senza              strutture, in particolare nel settore dei trasporti, la riforma
           sosta. Le “jornadas de Junho” sono un sintomo impor-                del sistema fiscale, che va riequilibrato nella complessità
           tante. Attestano un fatto noto ma sottovalutato oppure              dei suoi molteplici livelli, sulla base anche delle forti diffe-
           offuscato dai riflettori del successo. Il Brasile è cresciuto       renze geografiche e di crescita. Nulla di semplice, ma tut-
           nell’ultimo decennio assai in fretta. Non troppo. Per un            to possibile. Del resto, lo aveva detto il Presidente Lula
           Paese con un debito sociale così vasto, accumulatosi in             proprio nel discorso del suo primo insediamento: faremo
           5 secoli di storia, il tasso medio del 4,4% annuo è la so-          il necessario, il possibile e l’impossibile. Due terzi del la-
           glia base che permette di sostenere processi di inclusio-           voro, insomma, sono quasi compiuti. Per l’ultimo terzo
           ne importanti come quelli avvenuti. Nelle proiezioni del            occorre, invece, ancora aspettare.l
           2000, il Brasile era dato con la prospettiva di superamen-                               Roberto Vecchi è docente di Letteratura portoghese
           to dell’Italia nel 2025: il sorpasso invece è avvenuto nel                                               e brasiliana all’Università di Bologna

                                                                                                  Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013          15
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          DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS
          internazionalizzazione

                                                         Boom
                                                         economico
                                                         tra luci
                                 ENRICO PEREGO

                                                         e ombre
                                                         Teatro dei Mondiali di Calcio del 2014
                                                         e delle Olimpiadi del 2016, il Brasile ha
                                                         destinato importanti risorse alla
                                                         modernizzazione delle proprie infrastrutture.
                                                         Anche il settore della cantieristica navale
                                                         presenta interessanti opportunità di
                                                         business per le nostre imprese.

          Nel corso degli ultimi decenni, la maggior parte degli            cidentali più avanzati, con i suoi 200 milioni di abitanti
          analisti internazionali ha sempre considerato il Brasile co-      (quinto al mondo dopo Cina, India, Stati Uniti e Indone-
          me un Paese dalle enormi potenzialità ma non in grado di          sia), si presenta come settima economia mondiale e co-
          elevare il proprio status a livello globale, a causa degli ata-   me leader del Mercosur, organizzazione economica re-
          vici limiti di natura politica ed economica e degli endemici      gionale che comprende anche Argentina, Uruguay, Para-
          problemi legati alla povertà.                                     guay e Venezuela. Il più grande e importante Stato suda-
          Oggi, il vento è cambiato. Il rigoroso piano di stabilizzazio-    mericano sarà inoltre teatro dei prossimi mondiali di cal-
          ne monetaria portato avanti da Cardoso prima e le grandi          cio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016.
          riforme di Lula poi, hanno consentito al Brasile, a partire       Tuttavia, determinate lacune continuano a sussistere.
          dal 1995, di intraprendere un percorso di stabilità politica      Negli ultimi due anni si è verificato un rallentamento della
          capace di garantire una sostanziale tenuta delle finanze          crescita, anche a causa del complicato contesto interna-
          pubbliche e di creare le basi per una vertiginosa crescita        zionale, e il Paese avrà bisogno di tempo per poter risol-
          economica (negli ultimi 10 anni oltre 45 milioni di brasiliani    vere tutti i suoi problemi: la povertà, nonostante gli enor-
          sono entrati a far parte della classe media); la continuità       mi progressi, rimane ancora un tratto distintivo del Brasi-
          assicurata attualmente da Dilma Rousseff fa sì che il Pae-        le, che soffre di uno sviluppo disomogeneo e di una forte
          se possa guardare al futuro con grande ottimismo, con la          disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, con-
          prospettiva di poter assurgere al ruolo di potenza globale,       centrata prevalentemente nel Sud e nel Sud-Est; la lenta
          in grado di esercitare un’influenza crescente.                    crescita della produttività unita ad altri fattori quali la re-
          Il Brasile, che rientra assieme a Russia, India e Cina tra i      strittiva politica di accesso al mercato del credito, l’ineffi-
          cosiddetti BRIC, si configura oggi come un mercato                cienza della burocrazia, gli elevati tassi di corruzione e
          esplosivo, che, definire emergente, è certamente limitati-        l’attuazione, in alcuni casi, di misure protezionistiche da
          vo. Oltre ad essere da un punto di vista politico ed eco-         parte del Governo, costituiscono i principali elementi di
          nomico il Paese più simile, tra gli stessi BRIC, a quelli oc-     debolezza. A prescindere da ciò, il Paese sudamericano

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SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS
                                                                                                       Cantiere Promar, Niteroi, Rio de Janeiro

           rimane uno tra i più interessanti a livello globale, in cui av-   plementazione di una politica industriale mirata e di una
           viare attività proficue di business.                              serie di programmi di incentivi. Il Brasile oggi ha il quarto
           Ma quali sono i settori in cui è maggiormente consigliato         portafoglio di ordini di navi al mondo e una quota di mer-
           un investimento?                                                  cato internazionale dell’8%: le principali opportunità risie-
           Due in particolar modo, infrastrutture e cantieristica nava-      dono nel fatto che l’industria della componentistica nava-
           le, sono quelli che offrono le migliori opportunità e su cui il   le, in particolar modo, presenta notevoli carenze in rela-
           Governo sta puntando fortemente.                                  zione a tecnologia e innovazione, e la domanda attuale
           L’ammodernamento infrastrutturale rappresenta infatti             nel settore è superiore alla capacità produttiva. Il seg-
           una vera priorità. Conscio dell’importanza rivestita da ta-       mento del lusso, cresciuto intorno al 40% tra il 2008 e
           le industria, e in particolar modo in previsione dei prossi-      2011, risulta di particolare interesse e lo Stato di Santa
           mi eventi sportivi, Brasilia continua ad adottare importan-       Catarina si configura come la meta a maggior tasso di
           ti politiche di investimento: obiettivo principale, fare in       crescita. Tra gli altri settori in cui si registrano possibilità
           modo che gli investimenti nel comparto raggiungano il             di investimento si segnalano: food, cosmetica e prodotti
           24% del PIL entro il 2022.                                        di bellezza, servizi, retail, automotive, energie rinnovabili
           Tra le misure attuate, oltre a un programma di concessio-         e tessile.
           ni infrastrutturali volto all’aumento degli Investimenti Di-      L’Italia, in virtù di una forte vicinanza culturale, può fare
           retti Esteri, il Governo ha lanciato circa un anno fa un pia-     molto di più per consolidare i propri legami economici e
           no di modernizzazione aeroportuale con investimenti               commerciali con il Brasile: il made in Italy continua a eser-
           pubblici pari a 3.650 milioni di USD e ha stanziato som-          citare un certo fascino nei confronti dei consumatori locali
           me ingenti per il miglioramento delle reti stradali, ferrovia-    e i nostri marchi presenti (dal food all’automotive, dalla
           rie (anche per l’alta velocità) e del settore portuale. An-       moda alla telefonia) godono di grande popolarità.l
           che il settore navale ha sperimentato e continua a speri-
                                                                                                   Enrico Perego è socio e fondatore di Octagona Srl
           mentare un importante sviluppo grazie soprattutto all’im-                                                           (www.octagona.com)

                                                                                                Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013      17
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          DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS
          internazionalizzazione

              Priorità
              America
              Latina                                                            ROBERTO SPECIALE

               Dobbiamo valorizzare                                                                CARLOTTA GUALCO
               l’amicizia che ci lega
               all’America Latina e
               tradurla in vantaggio
               competitivo
               per il nostro Paese.

          Il 12 e il 13 dicembre si è tenuta a Roma la VI Confe-
          renza Italia-America Latina Caraibi, il vertice che il Mini-
          stero degli Esteri e il Governo italiano organizzano ogni
          due anni con tutti gli Stati del continente latinoamericano.
          È stata un’occasione importante per la presenza di tanti
          ministri di quei Paesi e di un capo di Stato, invitato come
          ospite d’onore: Ollanta Humala Tasso, presidente del Pe-
          rù, che porta con sé anche la sua origine italiana (e ligu-
          re). Questo avvenimento rispecchia veramente una scelta
          strategica di tutto il sistema Italia verso l’America Latina?
          È una scelta che andrebbe comunque compiuta, perché
          quel Continente è ormai un protagonista mondiale e l’al-
          leanza con l’Europa e l’Italia può essere reciprocamente
          vantaggiosa.
          Negli anni più recenti quell’area ha ottenuto tassi di svi-
          luppo lusinghieri e costanti; sono state messe in atto po-
          litiche attive per ridurre le diseguaglianze e la povertà. Si
          è avviato un processo - si direbbe irreversibile - di stabi-
          lizzazione democratica. Rimangono certamente grandi
          contraddizioni sociali e territoriali e difficoltà infrastrutturali

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SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS
                                               Pittoresca strada a La Boca
                                                                             imprese che hanno bisogno di crescere sui mercati inter-
                                                                             nazionali, in attesa che il mercato interno riparta a pieno
                                                                             regime, c’è un flusso turistico consistente in molti Paesi
                                                                             dell’America Latina ma è iniziato e può rafforzarsi un turi-
                                                                             smo “americano” importante in Italia.
                                                                             L’Expo 2015 di Milano può essere l’occasione per una
                                                                             nuova stagione di relazioni orientate alla crescita sosteni-
                                                                             bile, alla difesa dell’ambiente, alla corretta alimentazione
                                                                             per diversi quadranti del mondo ed anche per il continen-
                                                                             te americano. Il porto, la città di Genova e la Liguria pos-
                                                                             sono cogliere da questo avvenimento una nuova voca-
                                                                             zione economica e culturale, una nuova stagione di inter-
                                                                             nazionalizzazione, se questa scelta viene vissuta come
                                                                             una vera priorità e se tutti si comportano coerentemente.
                                                                             L’Italia, giova ricordarlo, ha un vantaggio competitivo in
                                                                             più rispetto ad altri Paesi europei ed è racchiuso tutto
                                                                             nella sua storia nelle Americhe e nella presenza così dif-
                                                                             fusa e così significativa nella popolazione e ai vertici della
                                                                             politica, dell’impresa, della cultura. Si tratta di far vivere
                                                                             questo vantaggio, di valorizzarlo e di intrecciarlo stretta-
                                                                             mente con la capacità istituzionale, tecnologica e com-
                                                                             merciale. C’è insomma una simpatia diffusa che va tra-
                                                                             dotta in solida amicizia.
                                                                             La sfida che la Fondazione Casa America di Genova ha
                                                                             intrapreso dalla sua nascita sta proprio in questo: far co-
                                                                             noscere meglio l’America Latina in Italia, farne compren-
                                                                             dere, uscendo da una visione eurocentrica antica, dive-
                                                                             nuta oggi inutile e sbagliata, le novità e le caratteristiche;
                                                                             dimostrare che la cultura e le relazioni istituzionali tra
                                                                             questi due mondi sono una leva di sviluppo. E in questo
                                                                             impegno ha ottenuto la collaborazione di altri soggetti
                                                                             istituzionali, a cominciare dal Ministero degli Esteri e dal-
                                                                             l’IILA, l’Istituto Italo Latino Americano. Negli ultimi anni
                                                                             questo ruolo della Fondazione è stato riconosciuto a li-
                                                                             vello nazionale e internazionale e siamo certi che infine
                                                                             sarà considerato pienamente anche dalle realtà locali e
                                                                             regionali. Dai prossimi mesi, fino al 2015, si voterà in di-
                                                                             versi Paesi dell’America Latina, grandi e piccoli, ma tutti
           e logistiche che frenano la crescita, una diffusa criminalità     importanti per noi: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Co-
           legata principalmente al narcotraffico e un tasso di vio-         lombia, Costa Rica, Salvador, Panama e Uruguay. L’Italia
           lenza molto alto ma l’America Latina è diventata un inte-         - e l’Europa - possono, se vogliono, entrare in modo si-
           ressante laboratorio politico con classi dirigenti nuove e        gnificativo nell’agenda politica di questi Paesi e di altri
           una presenza imprenditoriale dinamica, capace di affron-          grandi protagonisti come per esempio il Messico, il Vene-
           tare le nuove sfide. Anche per questo l’impegno dell’Eu-          zuela, Cuba, l’Ecuador, il Perù. Tutti si aspettano, in mo-
           ropa può essere determinante. Quella crescita è stata si-         do più o meno marcato, che l’Italia faccia sentire con for-
           curamente favorita in questi ultimi tempi da una forte ini-       za la sua voce e riprenda un suo ruolo: se lo aspettano,
           ziativa asiatica (soprattutto di Cina e India) negli scambi       ne siamo sicuri, ma il tempo scorre veloce e l’attesa non
           commerciali e negli investimenti, che però oggi rischia di        può essere lunga e incerta. Politica istituzionale, econo-
           essere un po’ troppo ingombrante e forse, in qualche ca-          mia e offerta culturale sono un prodotto che dobbiamo
           so, un ostacolo.                                                  sapere offrire unitariamente proprio perché qui sta la no-
           Si ripresenta per l’Italia e l’Europa l’opportunità di raffor-    stra forza. È il momento che questa intuizione diventi
           zare una propria presenza politica, istituzionale ed eco-         consapevolezza ed azione. Genova, lo sappiamo, è stata
           nomica che può essere un fattore di riequilibrio rispetto         grande quando si è aperta al mondo, quando è uscita
           all’antica predominanza degli Stati Uniti e alla recente so-      dall’angustia dei suoi confini e ha dimostrato coraggio,
           vraesposizione asiatica. L’Italia può giocare un ruolo im-        capacità di intraprendere, consapevolezza di un ruolo
           portante facendo leva sulle proprie caratteristiche: non          nazionale da giocare.l
           ha mire egemoniche, dispone di capacità tecnologiche e                   Roberto Speciale e Carlotta Gualco sono rispettivamente presidente
           di produzioni di qualità, ha un tessuto di piccole e medie                         e coordinatore delle attività di Fondazione Casa America

                                                                                                  Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013      19
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          DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS
          internazionalizzazione

            Genova-Lima,
            andata e ritorno
            Nella capitale
            peruviana,
            l’Universidad Católica
            Sedes Sapientiae,
            nata nel 2000 con la
            collaborazione di
            Clara Caselli,
            Ordinario di Economia
            e Gestione delle
            Imprese presso                                CLARA BENEVOLO
            l’Ateneo genovese,
            conta oggi sei sedi
            e 7000 studenti.
                                                                                    RICCARDO SPINELLI

          L’America Latina e la Liguria sono tradizionalmente              dizione socio-economica difficile e il bisogno di una realtà
          unite da forti legami sociali, culturali ed economici, in ra-    educativa che ne promuova e sostenga lo sviluppo uma-
          gione, in particolare, degli importanti flussi migratori che     no ed economico. Nasce così l’Universidad Católica Se-
          nel XIX e XX secolo hanno portato tanti liguri a emigrare in     des Sapientiae (UCSS) composta da due facoltà, Scienze
          quelle terre lontane. Recentemente, Genova e Lima si so-         Economiche e Scienze dell’Educazione, ritenute priorita-
          no ritrovate ancora più vicine grazie all’opera della            rie per costruire - nelle parole di Mons. Panizza - un “uo-
          prof.ssa Clara Caselli, Ordinario di Economia e Gestione         mo nuovo” che sappia essere protagonista della sua vita
          delle Imprese presso il Dipartimento di Economia dell’A-         e contribuire allo sviluppo della realtà che lo circonda.
          teneo genovese, grazie alla quale è nata una fitta rete di       L’iniziativa riscuote da subito l’apprezzamento dell’Uni-
          relazioni tra la nostra regione e il Perù.                       versità degli Studi di Genova che, attraverso l’allora Fa-
          Tutto ha inizio nel 2000, quando la prof.ssa Caselli si ren-     coltà di Economia, firma un accordo di collaborazione
          de disponibile a collaborare, con altri docenti italiani e pe-   istituzionale con la UCSS. È l’inizio di un lungo percorso
          ruviani, all’ambizioso progetto di creare una nuova univer-      di crescita: la costruzione di edifici moderni e spaziosi,
          sità, senza scopo di lucro, nella periferia nord di Lima. Ne     adeguatamente attrezzati, il reclutamento di docenti an-
          è promotore mons. Lino Panizza, chiavarese di nascita,           che stranieri, i primi laureati. Clara Caselli è protagonista
          Vescovo della Diocesi di Carabayllo, una delle quattro in        e principale promotrice di questa opera a cui apporta la
          cui è suddiviso l’immenso territorio della capitale peruvia-     sua competenza e cultura economica e gestionale e la
          na. Una diocesi con oltre due milioni di abitanti, una con-      sua grande umanità. Oggi le Facoltà sono diventate sei,

          20 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
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SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS
                                    Lima, la Cattedrale nella Plaza de Armes
                                                                               ster in collaborazione con il nostro Ateneo cittadino e con
                                                                               la partecipazione di docenti italiani e genovesi. Gli stu-
                                                                               denti così formati testimoniano con le loro carriere - in im-
                                                                               prese pubbliche e private, come imprenditori o, ancora,
                                                                               come ricercatori - il valore dei progetti realizzati.
                                                                               Oltre all’aspetto didattico, la collaborazione ha riguardato
                                                                               anche la ricerca, contribuendo ad accrescere l’interesse
                                                                               della comunità accademica verso l’America Latina. Ne
                                                                               sono nati diversi progetti, su tematiche quali le filiere del
                                                                               commercio equo e solidale - finanziata dal MIUR come
                                                                               “Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale” -, la sussidia-
                                                                               rietà nella Pubblica Amministrazione, il ruolo dell’America
                                                                               Latina e delle sue multinazionali nell’economia globale.
                                                                               Un rapporto, tra Genova e Lima, fatto quindi di tante “an-
                                                                               date” ma anche di altrettanti “ritorni”, con un mutuo arric-
                                                                               chimento che, da quello accademico, si è presto esteso
                                                                               ad altri ambiti. Innanzitutto, dal punto di vista istituzionale,
                                                                               ricordiamo il proficuo coinvolgimento in diversi progetti
                                                                               della Regione Liguria e della Provincia di Genova, nonché
                                                                               di altre realtà quali la Fondazione Casa America. Ma an-
                                                                               che quello imprenditoriale, grazie all’instancabile attività
                                                                               “promozionale” della prof.ssa Caselli, sempre pronta a il-
                                                                               lustrare le opportunità di business offerte da un Paese in
                                                                               grande crescita quale il Perù. E, non ultimo, il piano cultu-
                                                                               rale, anch’esso alimentato dalla passione di Clara Caselli
                                                                               per la comunicazione e il racconto della sua esperienza
                                                                               umana, della ricchezza incontrata nelle tante persone co-
                                                                               nosciute, delle immense potenzialità racchiuse in un po-
                                                                               polo desideroso di riscatto e dignità. Primi destinatari di
                                                                               queste “storie di ordinaria globalizzazione” sono stati i
                                                                               suoi studenti, genovesi ma non solo, che hanno imparato
                                                                               a conoscere tale realtà nell’ambito dei suoi corsi sulla ge-
                                                                               stione delle imprese e, soprattutto, sui processi di globa-
                                                                               lizzazione dell’economia e di internazionalizzazione delle
                                                                               imprese. In un contesto in cui l’economia è letta sempre
                                                                               più in termini finanziari e tecnocratici, Clara Caselli ha inol-
                                                                               tre costantemente richiamato l’attenzione sull’uomo - sia
                                                                               esso imprenditore, manager o dipendente - come centro
                                                                               e fondamento di ogni attività economica; l’economia, di-
                                                                               venta quindi espressione della libertà e della dignità del-
           le sedi si sono moltiplicate e gli studenti sono 7000, tra          l’individuo, e non solo strumento per il conseguimento di
           corsi di laurea e post-laurea. La UCSS è diventata un               un profitto. La collaborazione tra Genova e Lima deve
           punto di riferimento ben oltre i confini del suo contesto di        pertanto molto alla prof.ssa Clara Caselli, prematuramen-
           origine: è un’eccellenza a livello peruviano nella formazio-        te scomparsa il 30 settembre. Ella ha rappresentato per il
           ne e nella ricerca, con forti legami col territorio e un ruolo      nostro Ateneo un prezioso ponte con la realtà dei Paesi in
           sempre maggiore nello sviluppo culturale ed economico               via di sviluppo, contribuendo così a un’apertura culturale
           del Paese.                                                          nei confronti di queste realtà; in una situazione di cre-
           Il legame con l’Università di Genova ha portato molteplici          scente “anglocentricità” degli studi, dei metodi e delle re-
           frutti: negli anni, tanti docenti e ricercatori hanno collabo-      lazioni nella comunità accademica dell’economia, anche
           rato con la UCSS in innumerevoli iniziative didattiche e di         questo ha rappresentato un elemento di originalità e di in-
           ricerca. Tra le più significative ricordiamo il primo Master        novazione, capace di creare valore per tutti i soggetti co-
           in “Economia e gestione dei processi di globalizzazione”,           involti: strutture, colleghi, studenti.
           organizzato dalla Facoltà di Economia in collaborazione             Chi scrive ne è stato testimone e collaboratore ed è ono-
           con la UCSS, l’Università di Trento e lo IULM e cofinan-            rato di averla potuta ricordare nelle pagine di questa rivi-
           ziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifi-      sta che, proprio nel primo dossier di quest’anno, dedicato
           ca. Il master si è svolto in parte a Lima e in parte a Geno-        all’internazionalizzazione, aveva ospitato un suo articolo.l
           va dove gli studenti peruviani hanno trascorso un seme-             Clara Benevolo e Riccardo Spinelli sono rispettivamente professore associato
           stre di studio e tirocinio. A questo sono seguiti altri Ma-               e ricercatore presso il Dipartimento di Economia all’Università di Genova

                                                                                                      Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013          21
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