6-2013 Confindustria Genova
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*Ge-Impresa Cop 6-2013_costa 5 08/12/13 14.11 Pagina 1 6 - 2013 editoriale GIUSEPPE ZAMPINI BIMESTRALE DI INFORMAZIONE ECONOMICA, POLITICA E CULTURALE • I.P. • ANNO XXIV • N. 6 • NOVEMBRE - DICEMBRE 2013 • POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% CB-NO/GENOVA La nuova Confindustria l’intervista ANTON FRANCESCO ALBERTONI Carte nautiche dossier internazionalizzazione AMERICA LATINA
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**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 2 Genova Impresa 6 2013 Genova Impresa ospita articoli e opinioni che possono anche non coincidere con le posizioni ufficiali di Confindustria Genova. L’editore è disponibile a riconoscere even- tuali diritti a chi ne rivendichi la proprietà. GENOVA IMPRESA Bimestrale Confindustria Genova N. 6/2013 4 editoriale LA NUOVA CONFINDUSTRIA di Giuseppe Zampini Editore AUSIND Via San Vincenzo 2-16121 Genova Direzione e Redazione 6 Confindustria LA RIFORMA Via San Vincenzo 2-16121 Genova tel. 010 - 8338426 pponta@confindustria.ge.it 8 l’intervista CARTE NAUTICHE di Piera Ponta www.confindustria.ge.it Registrazione Giuseppe Zampini presso il Tribunale di Genova N. 1-89 del 10-1-1989 12 dossier RISCHIO PAESE di Carlo Guarinoni Direttore Responsabile Piera Ponta BRASILE: NULLA DI SEMPLICE, TUTTO POSSIBILE Comitato di Redazione di Roberto Vecchi Alessandro Brenna Guido Conforti BOOM ECONOMICO TRA LUCI Leopoldo Da Passano E OMBRE di Enrico Perego Roberta Recchi Massimo Sola PRIORITÀ AMERICA LATINA Umberto Suriani di Roberto Speciale e Carlotta Gualco Hanno collaborato GENOVA-LIMA, ANDATA E RITORNO Vladimiro Augusti di Clara Benevolo e Riccardo Spinelli Clara Benevolo Anton Francesco PROGETTI DI IMPRESE Alberto Boccaccio Albertoni Luciano Caprile Sara Di Paolo Luca Failla Giacomo Franceschini 26 competizione & sviluppo ANNIVERSARIO CON IL NOBEL di Giacomo Franceschini Stefano Frassetto AUSIND FORMAZIONE 2014 Leonardo Frigiolini Carlotta Gualco IL MERCATO DEL LAVORO Carlo Guarinoni di Luca Failla Rossana Henriquet STOP ALLE CODE Franco Lorenzani Mattia Marconi “IL DENARO DELLA NOCE” Stefano Moroni TELEFONI SENZA FILI Enrico Perego Francesca Sanguineti BELLEZZA NATURALE di Piera Ponta Roberto Speciale Riccardo Spinelli BENE SI FA IN QUATTRO Roberto Vecchi MINIBOND E CAMBIALI FINANZIARIE di Leonardo Frigiolini Progetto grafico e impaginazione CREATTIVA L’OFFERTA DI ARTE Via Dante 2-87 - Genova di Vladimiro Augusti Tel. 010.54.29.98 PEOPLE & CHANGE info@creattivagenova.it di Rossana Henriquet Stampa OBIETTIVO FORMAZIONE B.N. Marconi s.r.l. Passo Ruscarolo, 71 - Genova Tel. e fax 010 6515914 r.a. www.bnmarconi.it 54 piccola industria PMI DAY DA RECORD di Alessandro Brenna Concessionaria Pubblicità N. Giemme s.r.l. Via dei Franzone 6/1 - Genova Tel. 010.310.65.20 58 giovani BOOT CAMP#2 di Stefano Frassetto e Mattia Marconi Fax 010.310.65.72 info@nuovagiemme.it CAPRI PER NAPOLI di Umberto Surianii
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 3 sommario 62 comunicazione LA POTENZA DEI SOCIAL di Alberto Boccaccio 64 territorio LA CITTÀ E LE REGOLE di Stefano Moroni CHIAVARI IL NUOVO PUC di Franco Lorenzani SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ 71 CSR HA VINTO IL BANCO di Francesca Sanguineti 72 cultura & società OLTRE L’URLO di Luciano Caprile ARNALDO POMODORO E L’INDUSTRIA di Luciano Caprile IL VARIETÀ 2050 IL PIANETA HA BISOGNO DI TE START-UP E CULTURA di Sara Di Paolo Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 3
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 4 EDITORIALE di Giuseppe Zampini La nuova Confindustria Un anno fa, nella relazione all’Assemblea in occasione celerato l’avvio di un processo di rinnovamento del siste- della mia elezione a presidente, avevo sottolineato l’im- ma Confindustria nel suo complesso, di cui si avvertiva la portanza della “squadra”: quella dei vice presidenti, con necessità già da qualche tempo. Marco Bisagno, Fabrizio Ferrari, Stefano Messina e Um- La Riforma di Confindustria, appena varata dal presidente berto Risso, ai quali si sono aggiunti i consiglieri delegati e Giorgio Squinzi e frutto del lavoro della Commissione gui- i componenti invitati al Consiglio Esecutivo. data da Carlo Pesenti, deve passare, adesso, alla fase Ciascuno di loro, in questi mesi, ha contribuito fattivamen- “attuativa”, con il coordinamento della vice presidente per te allo sviluppo di progetti o alla risoluzione di problemi, l’Organizzazione, Antonella Mansi. mettendo a disposizione dell’Associazione le proprie Non sarà un percorso semplice. L’obiettivo - rendere più competenze e le proprie relazioni, affiancati da una strut- efficiente e meno costoso il Sistema attraverso la riorga- tura che, a tutti i livelli, ha dimostrato ottime capacità pro- nizzazione delle associazioni territoriali e di categoria - è fessionali e una profonda conoscenza del tessuto impren- molto ambizioso e richiede la massima disponibilità al ditoriale genovese. cambiamento. Tralasciando i tecnicismi, la realizzazione Oggi Confindustria Genova conta circa mille aziende della Riforma comporterà scelte che andranno inevitabil- iscritte, nei confronti delle quali i funzionari dell’Associa- mente a impattare su schemi di funzionamento ben col- zione svolgono attività di comunicazione, di consulenza e laudati ma non per questo ottimali nel rispondere, già ora, di assistenza sempre più puntuali, sia nei tempi che nei alle crescenti esigenze di valore aggiunto espresse dalle contenuti. imprese, anche in ambito associativo. La rappresentanza è importante, ma le aziende per com- Guardando a Genova e alla Liguria, il cammino è appena petere sui mercati hanno bisogno soprattutto di un soste- cominciato e indietro, comunque, non si può tornare. Non gno diretto ai loro specifici business. solo perché le Associazioni liguri fanno parte del Sistema D’altro canto, la gravità e il perdurare della crisi hanno ac- Confindustria, ma perché il rinnovamento che chiedono le 4 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 5 imprese passa attraverso l’erogazione di nuovi servizi se- cor meno righe o in botta e risposta che si rincorrono un condo logiche di sinergia e non di difesa di rendite di po- giorno dopo l’altro, si possa contribuire a chiarire o ad ap- sizione. Le peculiarità dei singoli territori, sia per tipologia profondire temi a beneficio dei lettori e - aggiungo - degli di aziende che per relazioni con le istituzioni, non devono stessi partecipanti al dibattito. costituire un alibi per non mettere a fattor comune le ri- Questo non significa che al nostro interno, che si tratti del spettive professionalità ed esperienze, anzi. La somma di Consiglio Esecutivo piuttosto che della Giunta, della Con- professionalità diverse potrà aggiungere valore ai servizi sulta dei Presidenti o dell’Assemblea, per non parlare del- più “tradizionali” e fornire spunti per svilupparne di innova- le Sezioni, non ci si confronti, non si assumano posizioni e tivi. Il tutto a vantaggio degli Associati, che sono essenza non si lavori, poi, nelle sedi opportune, per raggiungere gli e ragione di esistere di Confindustria stessa. obiettivi che sono stati individuati e condivisi. Per questo motivo il successo della Riforma non potrà L’Associazione non guadagna in autorevolezza rilasciando prescindere dall’ascolto delle imprese e, quindi, dalla ri- opinioni al volo o con toni provocatori, ma sostenendo in cerca del loro consenso. maniera argomentata le proprie posizioni sempre nel ri- Nella sfera della rappresentanza, nella quale rientrano le spetto dei ruoli. relazioni tra Associazione e territorio, la costruzione del Tra pochi giorni si chiude un altro anno di pesante crisi consenso presso le imprese passa anche attraverso la economica. comunicazione esterna. Nell’Assemblea del dicembre 2012, concludevo la mia re- A questo proposito, mi viene spesso rimproverato di non lazione con l’auspicio che si potesse ritrovare l’entusia- dare grande attenzione ai dibattiti che trovano ampio spa- smo per le cose da fare e per il piacere della sfida. Torno zio sulle pagine dei giornali locali. La mia riluttanza a que- a ripeterlo oggi, non per ingenuità o per facile ottimismo, sto tipo di interventi dipende, nella maggior parte dei casi, ma convinto che si possa costruire un futuro più solido dal fatto che difficilmente, in poche battute riportate in an- con un rinnovato orgoglio di fare impresa.l Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 5
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 6 CONFINDUSTRIA La Riforma La stesura definitiva delle linee guida approvate a ottobre sarà discussa nell’Assemblea di Confindustria della prossima primavera. Lo scorso 10 ottobre, la Giunta ha dato il via libera ci per convogliare i propri sforzi verso un progetto comu- all’unanimità alle linee guida della Riforma del sistema di ne di rilancio economico. rappresentanza di Confindustria, risultato di un anno di È questa la consapevolezza alla base dell’iniziativa di ri- intenso lavoro della Commissione guidata da Carlo Pe- formare Confindustria, affinché continui a rappresentare senti. Ad Antonella Mansi, vice presidente Confindustria una forza propositiva per il Paese e un elemento trainante per l’Organizzazione, è stato ora assegnato il compito di per la classe imprenditoriale di fronte alle grandi sfide: in- coordinare la stesura definitiva del Progetto, che sarà sot- ternazionalizzazione, innovazione, centralità delle nuove toposta all’approvazione dell’Assemblea di Confindustria tecnologie e sostenibilità sociale, ambientale ed economi- nella primavera dell’anno prossimo. ca. Sfide complesse che il sistema imprenditoriale italiano può vincere solo dotandosi di un’associazione di rappre- Carlo Pesenti sentanza adeguata: autenticamente votata all’Europa e al presidente Commissione mondo, capace di offrire servizi di eccellenza e di massi- Riforma Confindustria mizzare le sinergie interne, con una struttura di governan- ce più snella ma al tempo stesso più integrata e respon- Quali sono le ragioni che sabile verso la base, grazie a nuovi sistemi che permetto- hanno indotto Confindustria no la partecipazione estesa e attiva di associazioni e im- a “ripensare” la propria orga- prenditori. nizzazione e quali le attese Il lavoro della Commissione è partito proprio dall’analisi di associazioni e imprese nei approfondita delle “attese”: due roadshow cui hanno par- confronti della Riforma che è tecipato quasi tutte le associazioni del sistema e uno stu- stata appena varata? dio condotto da IPSOS con più di 2000 interviste. È evi- Oggi il mondo è attraversato dente che un sistema composto da circa 250 tra asso- da profondi cambiamenti: ciazioni e federazioni e più di 140mila imprese, dal mani- sembra si stia radicando nella fatturiero ai servizi tecnologici, esprima visioni diverse e società la convinzione che lo sviluppo imprenditoriale rap- articolate. presenti l’unica arma per reagire. Società civile, istituzioni Credo però che il percorso di lavoro della Commissione e imprese sono chiamate a trovare nuove modalità effica- abbia permesso di individuare soluzioni convergenti nel ri- 6 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 7 spetto della portata riformatrice del progetto. In primis, i mobilità organizzativa davvero sfidante. Sta tutta qui la processi di aggregazione tra associazioni, sia a livello ter- partita che si giocherà nei prossimi mesi, e cioè la capaci- ritoriale che di settore, finalizzati a coniugare in egual mi- tà di Confindustria di incrociare con una risposta organiz- sura due priorità fondamentali: efficienza ed efficacia. Se zativa efficace aspettative e bisogni di rappresentanza e da un lato con le aggregazioni vi saranno benefici in ter- di servizi molto più complessi e difficili rispetto al passato. mini di sinergie e risparmio di risorse, impiegabili per rea- In questo senso, vorrei dire che si è ribaltata una logica lizzare efficienze, incrementare la qualità dei servizi offerti, perché non sono le formule associative che inquadrano le attrarre e formare talenti, dall’altro lato effetti positivi vi sa- attese della rappresentanza ma dovrà essere vero esatta- ranno anche sulla capacità di rappresentanza delle asso- mente il contrario, anche perché il sistema confederale è ciazioni coinvolte, sia all’interno della governance confin- volontario e vive della percezione del valore aggiunto del dustriale che verso gli stakeholder esterni. Questo senza contributo versato da parte di ciascun associato. Voglio mai rinunciare alla capillarità e alla vicinanza alle imprese. richiamare un dato che può sembrare semplicemente for- È interessante osservare che pur trattandosi di processi male ma che è invece assolutamente sostanziale: le no- incentivati, quindi volontari, vi è stata una forte accelera- stre Associazioni territoriali dopo 100 anni cambiano la lo- zione in anticipo rispetto all’implementazione della rifor- ro denominazione in Associazioni di territorio il che vuol ma, con sempre più associazioni che stanno avviando dire che il territorio diventa un’opportunità e non è più un progetti di aggregazione, segno che si tratta di risposte vincolo e che andremo a declinarlo nelle forme più svaria- concretamente percorribili e realizzabili. te, utilizzando al meglio ciò che il territorio esprime. Vi sono poi profondi mutamenti nella governance Confin- La mia risposta è quindi sì circa la radicalità del cambia- dustriale, improntati da un lato al recupero di identità e mento ma trovo assolutamente importante che ciò av- valori, ovvero gli elementi cardine su cui consolidare or- venga in tempi rapidi, con la capacità di anticipare il cam- goglio di appartenenza e unitarietà di intenti. Dall’altro, a biamento che chiediamo al Paese attraverso il nostro disegnare una struttura di governance più snella, per ren- cambiamento, con una rappresentanza mirata sui singoli dere più immediato ed efficace il processo decisionale, e contesti e servizi sempre più fidelizzanti, di elevata gam- “accorciata”, al fine di avvicinare maggiormente ai vertici ma qualitativa e ad alto valore aggiunto. Oggi abbiamo ri- associativi imprese e categorie e per raccordare più diret- sorse che in prospettiva forse diverranno decrescenti: tamente le diverse componenti del sistema. dobbiamo quindi ottimizzarle e anche questo significa fa- Con la riforma Confindustria ha la grande chance di mo- re una rappresentanza molto diversa rispetto al passato. strare come, con dedizione e impegno, sia possibile rin- Vorrei definirla una rappresentanza trasversale e di tessu- novare anche strutture complesse. Credo sia questa la to, tipica di un soggetto sociale attivo fortemente radicato principale risposta alle attese degli associati che con for- nelle realtà locali. Le nostre imprese hanno bisogno di za chiedono una Confindustria capace di dare un esem- identità ed è il primo servizio che dobbiamo imparare di pio fondamentale per il Paese. nuovo a fare e poi hanno necessità di essere accompa- gnate sui mercati internazionali e non è un caso che la ri- forma si occupi lungamente della struttura internazionale Antonella Mansi del sistema in entrata e in uscita. Per molti anni forse ab- vice presidente Confindustria biamo parlato solo di delocalizzazione. Oggi possiamo per l’organizzazione parlare di accompagnamento alla penetrazione nei mer- cati esteri e di nuovi servizi per diventare attrattivi per gli Per molte associazioni, la investimenti esteri. Capite come le prospettive si rove- messa in atto della Riforma sciano e si ribaltano in modo assoluto. implicherà un cambiamento Sembra quasi una sfida impossibile ma la velocità di sa- - in taluni casi radicale - del per cambiare genera il successo delle nostre imprese nel modo di fare rappresentanza mondo e sarebbe grave che la loro organizzazione di rap- e di fornire servizi alle impre- presentanza non fosse altrettanto veloce - e vorrei dire se. Sotto l’aspetto operativo, ancora più veloce - dei mutamenti vorticosi che sono in quali saranno gli ostacoli più atto all’interno e all’esterno. difficili da superare? Confindustria ha sempre dimostrato di saper anticipare i Non c’è alcun dubbio che i momenti di snodo della storia del Paese. Lo ha fatto nel contenuti del Documento di attuazione approvato dalla 1970 con la riforma Pirelli e ancora nel 1991 alla fine della Giunta confederale il 10 ottobre scorso rappresentino un prima Repubblica. Sono certa che lo farà oggi al termine, fattore di forte discontinuità nell’approccio che potremmo almeno speriamo, della più grave crisi economica dal do- definire tradizionale di Confindustria all’organizzazione poguerra e si confermerà l’organizzazione che ha una della rappresentanza sia nei territori che nelle categorie. storia centenaria, non per caso, ma perché ha perseguito Dopo una lunga elaborazione e attraverso un confronto consapevolmente sempre e soltanto il supporto alle pro- molto ampio con tutte le componenti dell’articolato mon- prie imprese come fattore fondamentale per la crescita e do che fa capo a Confindustria, siamo riusciti a individua- lo sviluppo dell’intero Paese. Non possiamo perdere que- re un percorso che supera in modo evidente alcuni mec- sto valore ma anzi dobbiamo esaltarlo in tutte le sue po- canismi per lungo tempo sperimentati e si apre a una tenzialità.l Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 7
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 09/12/13 16.03 Pagina 9 L’INTERVISTA di Piera Ponta Chiuso con successo il 53º Salone Nautico Internazionale, UCINA guarda avanti e cala un asso: Blue Space, il progetto per la realizzazione a Genova del polo di riferimento nel Mediterra- neo per la nautica da diporto. Anton Francesco Albertoni “ Le aziende di UCINA vogliono continuare Carte a credere e a investire su Genova, città che può diventare il polo di riferimento nautiche Dal 1988, Anton Francesco Albertoni è amministratore per la nautica nell’intero delegato di Veleria San Giorgio, azienda storica nel settore bacino del Mediterraneo” degli accessori ed equipaggiamenti nautici, attiva in Ligu- ria dal 1926 e oggi leader di settore, fornendo 1650 nego- zi e grossisti in 24 paesi del mondo, tutte le più importanti compagnie di navigazione e le forze armate navali. “ La sfida, nel 2015, sarà Eletto presidente di UCINA Confindustria Nautica nel 2006, Albertoni è stato successivamente riconfermato attirare al Salone i visitatori nel 2008 e nuovamente eletto nel 2010 per il quadriennio 2010-2014. L’impegno di Albertoni nel Sistema Confin- stranieri che parteciperanno dustria si estende, tra l’altro, a Federturismo e al Comita- to Fiere Industria, a ribadire il contributo che il comparto all’Expo di Milano e far vivere della nautica può offrire alla crescita industriale e allo svi- luppo turistico di un Paese come il nostro, con 8000 km loro le emozioni che la di coste, superando il luogo comune che associa la bar- ca a forme di ostentazione di ricchezza e non, più sem- nautica è in grado di dare” plicemente, alla genuina passione per il mare. Presidente, la 53esima edizione del Salone Internazio- “ Le nostre imprese nale della Nautica di Genova si è chiusa con soddisfa- zione da parte degli espositori e dei visitatori. Come rappresentano l’eccellenza giudica i risultati, rispetto alle attese della vigilia? I risultati, in linea generale, sono stati senza dubbio posi- del design e della tecnologia tivi. Il nuovo layout del Salone ha saputo risvegliare la passione per il mare dei visitatori soddisfacendo allo made in Italy nel mondo” stesso tempo la richiesta degli espositori di ripensare un Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 9
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 10 prodotto che, senza le necessarie modifiche apportate, Si tratta di tre manifestazioni differenti per caratteristiche non sarebbe stato più in linea con le esigenze del merca- distintive e target. Mentre Cannes e Montecarlo sono sa- to. La partecipazione delle aziende nautiche al Salone ha loni con un focus sulla fascia alta del mercato, il Salone di dimostrato ancora una volta la volontà delle nostre impre- Genova ha da sempre nella completezza della propria of- se di continuare a credere e a investire su Genova, città ferta merceologica e nella trasversalità dei settori presenti dalla forte tradizione nautica che può e deve ambire a di- il proprio elemento distintivo e il suo punto di forza rispet- ventare la location centrale per il comparto nautico nell’in- to alle altre manifestazioni di settore. Anche i numeri dei tero bacino del Mediterraneo. È proprio con questo obiet- tre eventi non sono paragonabili tra loro, a partire dai visi- tivo che l’Associazione si è fatta promotrice di un grande tatori, con Genova quest’anno saldamente al primo po- progetto di valorizzazione privatistica delle darsene nauti- sto con circa 115 mila visite a fronte delle circa 50 mila di che antistanti il quartiere fieristico genovese, che ha pro- Cannes e delle circa 33 mila di Montecarlo. Sono convin- prio nel rinnovato Salone il suo punto di riferimento e che to che la strada di rinnovamento intrapresa nel 2013 da si svilupperà, in continuità con esso, attraverso eventi ver- Genova possa consolidare ulteriormente il suo ruolo di ticali, attività business oriented, aree multi service e instal- primo Salone del Mediterraneo. lazioni permanenti. Un progetto che confido possa trova- re ampio consenso a livello istituzionale e che saprà dare La crisi economica ha colpito pesantemente anche il nuovo slancio a un evento che da oltre 50 anni porta alto settore della nautica, provocando una contrazione del il nome di Genova nel mondo. mercato interno che ha sfiorato il 90%. Su quali leve si dovrebbe agire per favorire un’inversione di tendenza? La Liguria è stata la prima Regione ad aver sottoscritto In primo luogo è necessario che il nostro Paese inizi a un accordo con la società Expo 2015 per assicurarsi considerare la propria forte vocazione nautica e i suoi spazi e occasioni di visibilità per l’intera durata dell’e- 8.000 km di costa che costituiscono un patrimonio unico vento, in particolare puntando sulla valorizzazione degli e non ancora completamente valorizzato. Serve un siste- elementi di attrazione, sia di tipo turistico che impren- ma Paese che creda nelle potenzialità offerte dal turismo ditoriale del nostro territorio. Quale ruolo intende gio- e, in particolare dal turismo nautico. L’industria nautica è care, in questo contesto, il nostro Salone? un settore a servizio del turismo nautico e, se quest’ulti- Il Salone Nautico avrà certamente un ruolo centrale, valo- mo dovesse crescere, è naturale ipotizzare un incremento rizzando ancor di più il suo posizionamento di manifesta- dei suoi volumi. Ma la ripresa del mercato domestico non zione di riferimento per l’industria nautica nel bacino del passa esclusivamente attraverso un potenziamento del Mediterraneo. La sfida sarà quella di portare a Genova i turismo nautico e della sua offerta sul territorio nazionale. visitatori stranieri che parteciperanno all’evento facendo In questa fase certamente non facile per il nostro com- vivere loro le emozioni che la nautica è in grado di dare. parto è importante anche un deciso cambiamento di Proprio le possibili forme di connessione tra il Salone e mentalità, un salto culturale che porti a considerare il pro- l’Expo 2015 sono una delle tematiche che abbiamo con- dotto barca non più come esclusivo simbolo di ricchezza siderato nella definizione del progetto per la realizzazione ma come elemento legato alle genuine passioni che si di quello che può essere idealmente definito come un seguono nel tempo libero. È giusto ricordare come, negli “Blue World” nel nostro capoluogo. Le attività previste nel ultimi mesi, siano arrivati alcuni importanti segnali che progetto potranno divenire un ulteriore elemento di attra- vanno in questa direzione. Penso prima di tutto al nuovo zione per i visitatori attesi, offrendo all’Expo milanese una redditometro, oggi non più punitivo nei confronti della sponda mediterranea e, a Genova, ulteriori elementi per nautica come invece era stato in passato nella preceden- incentivare l’incoming turistico. te versione dello strumento. Occorre ora proseguire sulla strada tracciata nella consapevolezza che le nostre azien- A poca distanza da Genova, per data e sede, si svolgo- de, ancora una volta, anche in un momento non facile per no i saloni di Cannes e di Montecarlo: com’è cambiata, il comparto nautico, continuano a essere uno dei simboli negli anni, la competitività tra queste manifestazioni? dell’eccellenza made in Italy riconosciuta nel mondo.l 10 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
OBR_21x27mm_Genova_2dic_245 02/12/13 09.26 Pagina 1 FONDIMPRESA FORMARSI PER RINNOVARSI Il fondo interprofessionale di Confindustria, CGIL, CISL e UIL per la formazione continua dei lavoratori www.fondimpresa.it Via San Vincenzo, 2 - 16121 Genova © CREATTIVA - GENOVA Federica Pesce 010 833 8421 fpesce@confindustria.ge.it Silvia Alcozer 010 833 8290 salcozer@confindustria.ge.it Operatore Tecnico 010 696 7406 info.obrliguria@fatwebnet.it
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 12 DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS internazionalizzazione Rischio Paese Anche se in una fase economica delicata, nel complesso l’America Latina rappresenta un mercato di sbocco fra i più rilevanti per le nostre imprese, con Paesi in pieno sviluppo, come la Colombia, il Perù o Panama. Attenzione, però, ai rischi “insoliti”. CARLO GUARINONI SACE ha un nuovo ufficio a Città del Messico: il secon- il 7% e di disavanzi pubblici molto contenuti, intorno allo do che il gruppo assicurativo finanziario italiano apre in 0,3% del PIL. I due “grandi”, Brasile e Argentina, cresco- America Latina dopo quello già operante dal 2008 a San no nella media, ma l’inflazione argentina non accenna a Paolo del Brasile. L’iniziativa fa di SACE la prima ECA (Ex- calare sotto il 10%, mentre in Brasile (dove l’inflazione è port Credit Agency) europea ad avere un ufficio di rappre- di poco inferiore al 6%), si profilano maggiori difficoltà dal sentanza in Messico ed è la prova tangibile dell’interesse lato esterno, con un disavanzo di parte corrente superio- del nostro “sistema paese” per l’America Latina. Questa, re al 3% del PIL sia quest’anno che nel 2014. D’altra par- sebbene in una fase economica delicata - con tassi di te l’Argentina - anche se il suo disavanzo statale primario crescita reale moderati, una domanda estera ancora de- è ben lontano dai livelli dei decenni passati (1,3% del PIL bole e disavanzi crescenti delle partite correnti - appare nel 2013) - non riesce né a sanare le finanze pubbliche né oggi molto meglio attrezzata per assorbire eventuali a riconquistare la credibilità esterna. In Brasile invece, no- shock esogeni di quanto non lo fosse negli anni Ottanta e nostante la notevole azione di riequilibrio sociale intrapre- Novanta. Le banche centrali lasciano ormai le valute de- sa dagli ultimi governi, il bilancio pubblico primario rimane prezzarsi senza intervenire (o quasi) e i tassi di cambio attivo e l’atteggiamento degli investitori internazionali po- sono molto più in linea coi fondamentali economici, con- sitivo. Peculiare è la situazione del Messico che, pur es- sentendo alle economie di adattarsi alle condizioni di sendo un paese latino americano, gravita sull’America del mercato globali senza strappi eccessivi. In America Lati- Nord ed è più influenzato degli altri dalla congiuntura sta- na, complessivamente (includendovi cioè l’America Cen- tunitense. Nel 2012 e nel 2013 l’economia reale del Pae- trale e i Caraibi), il Fondo Monetario Internazionale atten- se ha sofferto, registrando tassi di crescita poco superiori de per l’anno in corso una crescita reale del 2,7% circa, all’1%, ma dal 2014 - a meno di improbabili sconvolgi- mentre nel 2014 il ritmo della crescita economica accele- menti nelle politiche di bilancio degli USA - dovrebbe ri- rerà al 3,1%, in un contesto di inflazione annua fra il 6% e trovare tassi di crescita sul 3%, con disavanzi pubblici 12 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 13 SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS Panama modesti e un’inflazione pressoché frizionale. Il nostro ex- bolivar per dollaro rispetto a un cambio ufficiale di 6,3: in- port in Messico, che sfiora già i 4 miliardi di dollari all’an- dizio di una prossima svalutazione. Proprio riflettendo sui no, appare destinato ad accrescersi. Interessante è an- rischi nei quali può incorrere un imprenditore italiano in- che la situazione del Cile, che per l’Italia è il quarto mer- tenzionato a operare in paesi come il Venezuela, si può cato di sbocco nel continente ed è anche uno dei più di- comprendere l’utilità - se non addirittura l’indispensabilità namici. Qui la crescita in termini reali supererà il 4% sia - di coperture assicurative come quelle offerte da SACE. quest’anno che il prossimo, con il bilancio pubblico in Nel caso del Venezuela il rischio è evidente. Ma quanto modesto attivo e un’inflazione sul 3%. Il problema, anche più il rischio è imprevedibile tanto più la copertura assicu- in Cile, è nei conti con l’estero (il disavanzo corrente sfio- rativa è consigliabile. La definizione di Rischio Paese che rerà quest’anno il 5% del PIL), ma appare di natura con- preferiamo è quella che insiste sulla possibilità di incorrere tingente e, soprattutto, è legato alla volatilità del prezzo in problemi “insoliti”. Problemi a cui non pensiamo, cioè, del rame, di cui il Paese è primo produttore al mondo. semplicemente perché sono diversi da quelli che affron- L’economia è fondamentalmente sana: basti pensare che tiamo abitualmente nel mercato di casa nostra. L’America il debito pubblico non arriva al 15% del PIL. Note dolenti, Latina, per concludere, può rappresentare un mercato di invece, arrivano dal Venezuela che ha smarrito la tradizio- sbocco fra i più rilevanti per la nostra imprenditoria. Paesi nale affidabilità e presenta forti rischi di mancato paga- come la Colombia, il Perù o Panama - pur con tutti i loro mento (in particolare di trasferimento). Nel 2013 la cresci- limiti - sono in pieno sviluppo, offrono opportunità e meri- ta reale è rallentata all’1%; si è assottigliato l’attivo di par- tano un interesse particolare. Ma le opportunità e i rischi te corrente (sia per la fuga di capitali sia per i minori introiti devono essere valutati con la stessa attenzione. Occorre petroliferi in valuta forte); l’inflazione si è fatta galoppante saperlo.l (negli ultimi 12 mesi è cresciuta del 54,3%: tra le più alte Carlo Guarinoni è Senior Economist del mondo) e sul mercato nero il cambio ha raggiunto i 58 alla SACE - Divisione Studi Economici e Ambientali Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 13
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 14 DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS internazionalizzazione Brasile: nulla di semplice, ROBERTO VECCHI tutto possibile Molto aperto sul piano umano, in realtà è un Paese molto complesso quando si tratta di relazioni formali, sostanziali ed efficaci. Per festeggiare i suoi 20 anni, la rivista di geopolitica complessità nella costruzione di relazioni formali, sostan- “Limes” ha organizzato “Il giro del mondo in tre giorni”: dal ziali ed efficaci. Di qui la esigenza che in molti Paesi (ma 13 al 15 dicembre, al Palazzo Ducale di Genova, esperti meno nel nostro, dove vige la pratica di massimizzazione nazionali e internazionali di geopolitica si sono dati appun- del take away) si è avvertita di investire negli studi e nello tamento per discutere sullo stato del mondo. Tra gli scenari scambio di conoscenze con il grande paese latino-ameri- chiave, l’America Latina, su cui è intervenuto, con altri rela- cano per dare alla nuova domanda di rapporti una soste- tori, il professor Roberto Vecchi dell’Università di Bologna. nibilità altrimenti irraggiungibile. O, in alternativa, si ricade ogni volta nell’edipico dilemma: deciframi o ti divoro. So- ••• prattutto in un momento in cui non è il Brasile a ricercare partners internazionali, ma a selezionarli secondo le pro- Chi opera in Brasile a qualunque titolo, ma in particola- prie solari esigenze. re nel “doing business” lo sa bene: il Brasile è un Paese Un esempio di questa complessità discende dalla inter- che si gioca su una contraddizione. Apparentemente pretazione della attuale crisi. Dopo la splendida crescita molto aperto sul piano umano, è al contempo di enorme pluriennale all’interno della compagine BRICS, il Brasile 14 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.00 Pagina 15 SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS Stazione della metropolitana di Rio de Janeiro 2010, così come nel 2011 ha superato pure il Regno Uni- to. A questa crescita accelerata - e necessaria - con aperture rilevanti a nuovi attori sociali (la nascita di una nuova classe media, i 40 milioni di neo inclusi della cosid- detta classe C) e sostenuta da un apprezzamento del Real del 100% sul dollaro nell’arco del decennio, non ha corrisposto però una adeguata trasformazione dello sta- to, del sistema politico e delle infrastrutture. Per questo, la protesta è il prodotto positivo della trasfor- mazione ma è anche spia di un’asimmetria che la società avverte e proietta in modo magmatico e urgente sulla scena politica. Lo ha capito subito con una pronta reazio- ne Dilma Rousseff, che si è trovata subito stoppata, sul tema di una possibile riforma politica, dagli alleati di go- verno che invece beneficiano del fisiologismo classico del sistema attuale. I movimenti brasiliani sono poi, ricordia- mo, una permanenza nella storia del Paese. Per questo vanno sempre analizzati con attenzione perché con essi è possibile cogliere cicli diversi delle vicende del Paese. Ba- sta pensare alla foto variopinta dell’orizzonte prossimo di mega eventi che si stanno delineando all’orizzonte, dai Mondiali di calcio di giugno 2014 alle Olimpiadi del 2016, o allo scenario tracciato dal piano strategico Brasil 2022 (per il bicentenario della indipendenza) elaborato dalla Se- cretaria de Assuntos Estratégicos della Presidenza, per capire come il potenziale del Brasile sia ancora largamen- te da esplorare. È in questo senso che la crisi apertasi a giugno, potrebbe alla fine giocare a favore e non contro l’attuale leadership politica. La complessità della crisi attuale, che si innesta in un clima di aspra e prolungata campagna elettorale, è il prodotto di una fase di crescita non solo economica ma anche sociale del Brasile senza precedenti, per dimensio- ni e qualità, con la variante fondamentale di una demo- crazia non ancora trentennale e una costituzione che ha appena compiuto 5 lustri. L’ondata di proteste è dunque uno strumento nuovo con cui il futuro governo del Brasile potrà misurare i punti di forza e le criticità tutt’ora presenti che dovranno essere tempestivamente corrette nel caso il Brasile voglia rende- re appieno sostenibile il suo slancio di crescita. Tra i limiti attuali, appaiono evidenti la necessità di una riforma poli- tica (che nemmeno Lula con l’80% dei favori è riuscito a proporre, pena lo sfarinamento delle alleanze politiche), la oggi sembrerebbe segnare il passo. Soprattutto se gli in- riforma del sistema educativo soprattutto preuniversitario, dicatori si spostano dalla economia alla cronaca delle che conta oggi su una rete pubblica del tutto inadeguata manifestazione di protesta che da giugno (ai tempi della per un Paese quale il Brasile, il potenziamento delle infra- Confederation Cup calcistica) paiono susseguirsi senza strutture, in particolare nel settore dei trasporti, la riforma sosta. Le “jornadas de Junho” sono un sintomo impor- del sistema fiscale, che va riequilibrato nella complessità tante. Attestano un fatto noto ma sottovalutato oppure dei suoi molteplici livelli, sulla base anche delle forti diffe- offuscato dai riflettori del successo. Il Brasile è cresciuto renze geografiche e di crescita. Nulla di semplice, ma tut- nell’ultimo decennio assai in fretta. Non troppo. Per un to possibile. Del resto, lo aveva detto il Presidente Lula Paese con un debito sociale così vasto, accumulatosi in proprio nel discorso del suo primo insediamento: faremo 5 secoli di storia, il tasso medio del 4,4% annuo è la so- il necessario, il possibile e l’impossibile. Due terzi del la- glia base che permette di sostenere processi di inclusio- voro, insomma, sono quasi compiuti. Per l’ultimo terzo ne importanti come quelli avvenuti. Nelle proiezioni del occorre, invece, ancora aspettare.l 2000, il Brasile era dato con la prospettiva di superamen- Roberto Vecchi è docente di Letteratura portoghese to dell’Italia nel 2025: il sorpasso invece è avvenuto nel e brasiliana all’Università di Bologna Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 15
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.01 Pagina 16 DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS internazionalizzazione Boom economico tra luci ENRICO PEREGO e ombre Teatro dei Mondiali di Calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016, il Brasile ha destinato importanti risorse alla modernizzazione delle proprie infrastrutture. Anche il settore della cantieristica navale presenta interessanti opportunità di business per le nostre imprese. Nel corso degli ultimi decenni, la maggior parte degli cidentali più avanzati, con i suoi 200 milioni di abitanti analisti internazionali ha sempre considerato il Brasile co- (quinto al mondo dopo Cina, India, Stati Uniti e Indone- me un Paese dalle enormi potenzialità ma non in grado di sia), si presenta come settima economia mondiale e co- elevare il proprio status a livello globale, a causa degli ata- me leader del Mercosur, organizzazione economica re- vici limiti di natura politica ed economica e degli endemici gionale che comprende anche Argentina, Uruguay, Para- problemi legati alla povertà. guay e Venezuela. Il più grande e importante Stato suda- Oggi, il vento è cambiato. Il rigoroso piano di stabilizzazio- mericano sarà inoltre teatro dei prossimi mondiali di cal- ne monetaria portato avanti da Cardoso prima e le grandi cio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016. riforme di Lula poi, hanno consentito al Brasile, a partire Tuttavia, determinate lacune continuano a sussistere. dal 1995, di intraprendere un percorso di stabilità politica Negli ultimi due anni si è verificato un rallentamento della capace di garantire una sostanziale tenuta delle finanze crescita, anche a causa del complicato contesto interna- pubbliche e di creare le basi per una vertiginosa crescita zionale, e il Paese avrà bisogno di tempo per poter risol- economica (negli ultimi 10 anni oltre 45 milioni di brasiliani vere tutti i suoi problemi: la povertà, nonostante gli enor- sono entrati a far parte della classe media); la continuità mi progressi, rimane ancora un tratto distintivo del Brasi- assicurata attualmente da Dilma Rousseff fa sì che il Pae- le, che soffre di uno sviluppo disomogeneo e di una forte se possa guardare al futuro con grande ottimismo, con la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, con- prospettiva di poter assurgere al ruolo di potenza globale, centrata prevalentemente nel Sud e nel Sud-Est; la lenta in grado di esercitare un’influenza crescente. crescita della produttività unita ad altri fattori quali la re- Il Brasile, che rientra assieme a Russia, India e Cina tra i strittiva politica di accesso al mercato del credito, l’ineffi- cosiddetti BRIC, si configura oggi come un mercato cienza della burocrazia, gli elevati tassi di corruzione e esplosivo, che, definire emergente, è certamente limitati- l’attuazione, in alcuni casi, di misure protezionistiche da vo. Oltre ad essere da un punto di vista politico ed eco- parte del Governo, costituiscono i principali elementi di nomico il Paese più simile, tra gli stessi BRIC, a quelli oc- debolezza. A prescindere da ciò, il Paese sudamericano 16 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 09/12/13 10.36 Pagina 17 SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS Cantiere Promar, Niteroi, Rio de Janeiro rimane uno tra i più interessanti a livello globale, in cui av- plementazione di una politica industriale mirata e di una viare attività proficue di business. serie di programmi di incentivi. Il Brasile oggi ha il quarto Ma quali sono i settori in cui è maggiormente consigliato portafoglio di ordini di navi al mondo e una quota di mer- un investimento? cato internazionale dell’8%: le principali opportunità risie- Due in particolar modo, infrastrutture e cantieristica nava- dono nel fatto che l’industria della componentistica nava- le, sono quelli che offrono le migliori opportunità e su cui il le, in particolar modo, presenta notevoli carenze in rela- Governo sta puntando fortemente. zione a tecnologia e innovazione, e la domanda attuale L’ammodernamento infrastrutturale rappresenta infatti nel settore è superiore alla capacità produttiva. Il seg- una vera priorità. Conscio dell’importanza rivestita da ta- mento del lusso, cresciuto intorno al 40% tra il 2008 e le industria, e in particolar modo in previsione dei prossi- 2011, risulta di particolare interesse e lo Stato di Santa mi eventi sportivi, Brasilia continua ad adottare importan- Catarina si configura come la meta a maggior tasso di ti politiche di investimento: obiettivo principale, fare in crescita. Tra gli altri settori in cui si registrano possibilità modo che gli investimenti nel comparto raggiungano il di investimento si segnalano: food, cosmetica e prodotti 24% del PIL entro il 2022. di bellezza, servizi, retail, automotive, energie rinnovabili Tra le misure attuate, oltre a un programma di concessio- e tessile. ni infrastrutturali volto all’aumento degli Investimenti Di- L’Italia, in virtù di una forte vicinanza culturale, può fare retti Esteri, il Governo ha lanciato circa un anno fa un pia- molto di più per consolidare i propri legami economici e no di modernizzazione aeroportuale con investimenti commerciali con il Brasile: il made in Italy continua a eser- pubblici pari a 3.650 milioni di USD e ha stanziato som- citare un certo fascino nei confronti dei consumatori locali me ingenti per il miglioramento delle reti stradali, ferrovia- e i nostri marchi presenti (dal food all’automotive, dalla rie (anche per l’alta velocità) e del settore portuale. An- moda alla telefonia) godono di grande popolarità.l che il settore navale ha sperimentato e continua a speri- Enrico Perego è socio e fondatore di Octagona Srl mentare un importante sviluppo grazie soprattutto all’im- (www.octagona.com) Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 17
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.01 Pagina 18 DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS internazionalizzazione Priorità America Latina ROBERTO SPECIALE Dobbiamo valorizzare CARLOTTA GUALCO l’amicizia che ci lega all’America Latina e tradurla in vantaggio competitivo per il nostro Paese. Il 12 e il 13 dicembre si è tenuta a Roma la VI Confe- renza Italia-America Latina Caraibi, il vertice che il Mini- stero degli Esteri e il Governo italiano organizzano ogni due anni con tutti gli Stati del continente latinoamericano. È stata un’occasione importante per la presenza di tanti ministri di quei Paesi e di un capo di Stato, invitato come ospite d’onore: Ollanta Humala Tasso, presidente del Pe- rù, che porta con sé anche la sua origine italiana (e ligu- re). Questo avvenimento rispecchia veramente una scelta strategica di tutto il sistema Italia verso l’America Latina? È una scelta che andrebbe comunque compiuta, perché quel Continente è ormai un protagonista mondiale e l’al- leanza con l’Europa e l’Italia può essere reciprocamente vantaggiosa. Negli anni più recenti quell’area ha ottenuto tassi di svi- luppo lusinghieri e costanti; sono state messe in atto po- litiche attive per ridurre le diseguaglianze e la povertà. Si è avviato un processo - si direbbe irreversibile - di stabi- lizzazione democratica. Rimangono certamente grandi contraddizioni sociali e territoriali e difficoltà infrastrutturali 18 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.01 Pagina 19 SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS Pittoresca strada a La Boca imprese che hanno bisogno di crescere sui mercati inter- nazionali, in attesa che il mercato interno riparta a pieno regime, c’è un flusso turistico consistente in molti Paesi dell’America Latina ma è iniziato e può rafforzarsi un turi- smo “americano” importante in Italia. L’Expo 2015 di Milano può essere l’occasione per una nuova stagione di relazioni orientate alla crescita sosteni- bile, alla difesa dell’ambiente, alla corretta alimentazione per diversi quadranti del mondo ed anche per il continen- te americano. Il porto, la città di Genova e la Liguria pos- sono cogliere da questo avvenimento una nuova voca- zione economica e culturale, una nuova stagione di inter- nazionalizzazione, se questa scelta viene vissuta come una vera priorità e se tutti si comportano coerentemente. L’Italia, giova ricordarlo, ha un vantaggio competitivo in più rispetto ad altri Paesi europei ed è racchiuso tutto nella sua storia nelle Americhe e nella presenza così dif- fusa e così significativa nella popolazione e ai vertici della politica, dell’impresa, della cultura. Si tratta di far vivere questo vantaggio, di valorizzarlo e di intrecciarlo stretta- mente con la capacità istituzionale, tecnologica e com- merciale. C’è insomma una simpatia diffusa che va tra- dotta in solida amicizia. La sfida che la Fondazione Casa America di Genova ha intrapreso dalla sua nascita sta proprio in questo: far co- noscere meglio l’America Latina in Italia, farne compren- dere, uscendo da una visione eurocentrica antica, dive- nuta oggi inutile e sbagliata, le novità e le caratteristiche; dimostrare che la cultura e le relazioni istituzionali tra questi due mondi sono una leva di sviluppo. E in questo impegno ha ottenuto la collaborazione di altri soggetti istituzionali, a cominciare dal Ministero degli Esteri e dal- l’IILA, l’Istituto Italo Latino Americano. Negli ultimi anni questo ruolo della Fondazione è stato riconosciuto a li- vello nazionale e internazionale e siamo certi che infine sarà considerato pienamente anche dalle realtà locali e regionali. Dai prossimi mesi, fino al 2015, si voterà in di- versi Paesi dell’America Latina, grandi e piccoli, ma tutti e logistiche che frenano la crescita, una diffusa criminalità importanti per noi: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Co- legata principalmente al narcotraffico e un tasso di vio- lombia, Costa Rica, Salvador, Panama e Uruguay. L’Italia lenza molto alto ma l’America Latina è diventata un inte- - e l’Europa - possono, se vogliono, entrare in modo si- ressante laboratorio politico con classi dirigenti nuove e gnificativo nell’agenda politica di questi Paesi e di altri una presenza imprenditoriale dinamica, capace di affron- grandi protagonisti come per esempio il Messico, il Vene- tare le nuove sfide. Anche per questo l’impegno dell’Eu- zuela, Cuba, l’Ecuador, il Perù. Tutti si aspettano, in mo- ropa può essere determinante. Quella crescita è stata si- do più o meno marcato, che l’Italia faccia sentire con for- curamente favorita in questi ultimi tempi da una forte ini- za la sua voce e riprenda un suo ruolo: se lo aspettano, ziativa asiatica (soprattutto di Cina e India) negli scambi ne siamo sicuri, ma il tempo scorre veloce e l’attesa non commerciali e negli investimenti, che però oggi rischia di può essere lunga e incerta. Politica istituzionale, econo- essere un po’ troppo ingombrante e forse, in qualche ca- mia e offerta culturale sono un prodotto che dobbiamo so, un ostacolo. sapere offrire unitariamente proprio perché qui sta la no- Si ripresenta per l’Italia e l’Europa l’opportunità di raffor- stra forza. È il momento che questa intuizione diventi zare una propria presenza politica, istituzionale ed eco- consapevolezza ed azione. Genova, lo sappiamo, è stata nomica che può essere un fattore di riequilibrio rispetto grande quando si è aperta al mondo, quando è uscita all’antica predominanza degli Stati Uniti e alla recente so- dall’angustia dei suoi confini e ha dimostrato coraggio, vraesposizione asiatica. L’Italia può giocare un ruolo im- capacità di intraprendere, consapevolezza di un ruolo portante facendo leva sulle proprie caratteristiche: non nazionale da giocare.l ha mire egemoniche, dispone di capacità tecnologiche e Roberto Speciale e Carlotta Gualco sono rispettivamente presidente di produzioni di qualità, ha un tessuto di piccole e medie e coordinatore delle attività di Fondazione Casa America Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 19
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.01 Pagina 20 DOSSIER AMERICA LATINA DOSSIER DOSS internazionalizzazione Genova-Lima, andata e ritorno Nella capitale peruviana, l’Universidad Católica Sedes Sapientiae, nata nel 2000 con la collaborazione di Clara Caselli, Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso CLARA BENEVOLO l’Ateneo genovese, conta oggi sei sedi e 7000 studenti. RICCARDO SPINELLI L’America Latina e la Liguria sono tradizionalmente dizione socio-economica difficile e il bisogno di una realtà unite da forti legami sociali, culturali ed economici, in ra- educativa che ne promuova e sostenga lo sviluppo uma- gione, in particolare, degli importanti flussi migratori che no ed economico. Nasce così l’Universidad Católica Se- nel XIX e XX secolo hanno portato tanti liguri a emigrare in des Sapientiae (UCSS) composta da due facoltà, Scienze quelle terre lontane. Recentemente, Genova e Lima si so- Economiche e Scienze dell’Educazione, ritenute priorita- no ritrovate ancora più vicine grazie all’opera della rie per costruire - nelle parole di Mons. Panizza - un “uo- prof.ssa Clara Caselli, Ordinario di Economia e Gestione mo nuovo” che sappia essere protagonista della sua vita delle Imprese presso il Dipartimento di Economia dell’A- e contribuire allo sviluppo della realtà che lo circonda. teneo genovese, grazie alla quale è nata una fitta rete di L’iniziativa riscuote da subito l’apprezzamento dell’Uni- relazioni tra la nostra regione e il Perù. versità degli Studi di Genova che, attraverso l’allora Fa- Tutto ha inizio nel 2000, quando la prof.ssa Caselli si ren- coltà di Economia, firma un accordo di collaborazione de disponibile a collaborare, con altri docenti italiani e pe- istituzionale con la UCSS. È l’inizio di un lungo percorso ruviani, all’ambizioso progetto di creare una nuova univer- di crescita: la costruzione di edifici moderni e spaziosi, sità, senza scopo di lucro, nella periferia nord di Lima. Ne adeguatamente attrezzati, il reclutamento di docenti an- è promotore mons. Lino Panizza, chiavarese di nascita, che stranieri, i primi laureati. Clara Caselli è protagonista Vescovo della Diocesi di Carabayllo, una delle quattro in e principale promotrice di questa opera a cui apporta la cui è suddiviso l’immenso territorio della capitale peruvia- sua competenza e cultura economica e gestionale e la na. Una diocesi con oltre due milioni di abitanti, una con- sua grande umanità. Oggi le Facoltà sono diventate sei, 20 Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013
**GE IMP 6-2013_8dic_GeImpresa 08/12/13 17.01 Pagina 21 SSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS Lima, la Cattedrale nella Plaza de Armes ster in collaborazione con il nostro Ateneo cittadino e con la partecipazione di docenti italiani e genovesi. Gli stu- denti così formati testimoniano con le loro carriere - in im- prese pubbliche e private, come imprenditori o, ancora, come ricercatori - il valore dei progetti realizzati. Oltre all’aspetto didattico, la collaborazione ha riguardato anche la ricerca, contribuendo ad accrescere l’interesse della comunità accademica verso l’America Latina. Ne sono nati diversi progetti, su tematiche quali le filiere del commercio equo e solidale - finanziata dal MIUR come “Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale” -, la sussidia- rietà nella Pubblica Amministrazione, il ruolo dell’America Latina e delle sue multinazionali nell’economia globale. Un rapporto, tra Genova e Lima, fatto quindi di tante “an- date” ma anche di altrettanti “ritorni”, con un mutuo arric- chimento che, da quello accademico, si è presto esteso ad altri ambiti. Innanzitutto, dal punto di vista istituzionale, ricordiamo il proficuo coinvolgimento in diversi progetti della Regione Liguria e della Provincia di Genova, nonché di altre realtà quali la Fondazione Casa America. Ma an- che quello imprenditoriale, grazie all’instancabile attività “promozionale” della prof.ssa Caselli, sempre pronta a il- lustrare le opportunità di business offerte da un Paese in grande crescita quale il Perù. E, non ultimo, il piano cultu- rale, anch’esso alimentato dalla passione di Clara Caselli per la comunicazione e il racconto della sua esperienza umana, della ricchezza incontrata nelle tante persone co- nosciute, delle immense potenzialità racchiuse in un po- polo desideroso di riscatto e dignità. Primi destinatari di queste “storie di ordinaria globalizzazione” sono stati i suoi studenti, genovesi ma non solo, che hanno imparato a conoscere tale realtà nell’ambito dei suoi corsi sulla ge- stione delle imprese e, soprattutto, sui processi di globa- lizzazione dell’economia e di internazionalizzazione delle imprese. In un contesto in cui l’economia è letta sempre più in termini finanziari e tecnocratici, Clara Caselli ha inol- tre costantemente richiamato l’attenzione sull’uomo - sia esso imprenditore, manager o dipendente - come centro e fondamento di ogni attività economica; l’economia, di- venta quindi espressione della libertà e della dignità del- le sedi si sono moltiplicate e gli studenti sono 7000, tra l’individuo, e non solo strumento per il conseguimento di corsi di laurea e post-laurea. La UCSS è diventata un un profitto. La collaborazione tra Genova e Lima deve punto di riferimento ben oltre i confini del suo contesto di pertanto molto alla prof.ssa Clara Caselli, prematuramen- origine: è un’eccellenza a livello peruviano nella formazio- te scomparsa il 30 settembre. Ella ha rappresentato per il ne e nella ricerca, con forti legami col territorio e un ruolo nostro Ateneo un prezioso ponte con la realtà dei Paesi in sempre maggiore nello sviluppo culturale ed economico via di sviluppo, contribuendo così a un’apertura culturale del Paese. nei confronti di queste realtà; in una situazione di cre- Il legame con l’Università di Genova ha portato molteplici scente “anglocentricità” degli studi, dei metodi e delle re- frutti: negli anni, tanti docenti e ricercatori hanno collabo- lazioni nella comunità accademica dell’economia, anche rato con la UCSS in innumerevoli iniziative didattiche e di questo ha rappresentato un elemento di originalità e di in- ricerca. Tra le più significative ricordiamo il primo Master novazione, capace di creare valore per tutti i soggetti co- in “Economia e gestione dei processi di globalizzazione”, involti: strutture, colleghi, studenti. organizzato dalla Facoltà di Economia in collaborazione Chi scrive ne è stato testimone e collaboratore ed è ono- con la UCSS, l’Università di Trento e lo IULM e cofinan- rato di averla potuta ricordare nelle pagine di questa rivi- ziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifi- sta che, proprio nel primo dossier di quest’anno, dedicato ca. Il master si è svolto in parte a Lima e in parte a Geno- all’internazionalizzazione, aveva ospitato un suo articolo.l va dove gli studenti peruviani hanno trascorso un seme- Clara Benevolo e Riccardo Spinelli sono rispettivamente professore associato stre di studio e tirocinio. A questo sono seguiti altri Ma- e ricercatore presso il Dipartimento di Economia all’Università di Genova Genova Impresa - Novembre / Dicembre 2013 21
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