4LA LOMBOSCIATALGIA ACUTA - DA ERNIA DISCALE PAROLE CHIAVE Ernia Discale (ED), intensità dolore, degenerazione, lombosciatalgia
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4 Dott. Gianfranco Sindaco Unita’ Operativa di Medicina del Dolore Direttore Dott. Gilberto Pari Ospedale Privato Villa Serena, Forlì Ospedale Privato S.M.Maddalena, Occhiobello (RO) Dott. Giuseppe Maida Medico Chirurgo, Specialista in Neurochirurgia Ospedale Privato S.M.Maddalena, Occhiobello (RO) Casa di Cura privata/convenzionata Villa Regina, Bologna Dott. Frank Musarra Fisioterapista (Sport)Physiotherapy- Pesaro, Italy Orthopaedic Manipulative Physical Therapist LA LOMBOSCIATALGIA ACUTA Scientific collaborator of the Vrije Universiteit Brussel DA ERNIA DISCALE Dott.ssa Laura Ravaioli Psicologa PAROLE CHIAVE Unita’ Operativa di Medicina del Dolore Ernia Discale (ED), intensità dolore, Direttore Dott. Gilberto Pari Ospedale privato Villa Serena, Forlì degenerazione, lombosciatalgia Ospedale Privato S.M.Maddalena, Occhiobello (RO) L a Sig.ra Giulietta ha 50 anni e da circa un mese ha un dolore violentissimo alla schiena e alla gamba sinistra che l’ha im- mobilizzata a letto. Il suo medico di famiglia le ha diagnosticato una ”sciatica acuta” e pre- scritto farmaci antinfiammatori non steroidei e miorilassanti. Non ottenendo nessuno beneficio, viene anche effettuato un ciclo di terapia cortisonica, che ha però ridotto di poco il dolore, tanto che la paziente è sempre costretta a letto. A questo punto, d’accordo con il medico di famiglia, viene effettuata una Risonanza Magnetica Lombare, che ha evidenziato ”un’ernia espulsa in L4-L5 paramediana sn migrata caudalmente con impegno del forame di coniugazione ed un’ ernia L5-S1 paramediana sn con compres- sione del sacco durale e conflitto radicolare“. A questo punto la Sig.ra Giulietta, molto pre- occupata per il risultato della RMN, si recava dal neurochirurgo per essere visitata. Il neu- rochirurgo riscontrava, oltre al dolore che si accentuava alla manovra di Lasegue a pochi gradi, una ipoestesia tattile lungo il metamero di L5 sn, un deficit del muscolo estensore lun- go dell’alluce e dell’estensore lungo delle dita e difficoltà della flessione dorsale delle dita, con riflessi conservati: le consigliava quindi un esame elettromiografico (EMG) ed una visita algologica urgente, con la raccomandazione che, se il deficit e il dolore si fosse accentuato o avesse continuato a persistere, sarebbe sta- to indicato un’intervento di microdiscectomia. Recatasi così dall’algologo con l’esame elettro- fisiologico, che evidenziava una radicolopatia della radice L5 non ancora stabilizzata, veniva posta diagnosi di dolore infiammatorio radico- lare L5 sn su base erniaria, con un deficit di 21
hanno avuto una vita abbastanza sedentaria o all’opposto con un’impegnativa attività fisica. Questi pazienti hanno un dolore molto intenso che spesse volte costringe all’allettamento e all’immobilità della gamba. Si trovano in queste condizioni da alcune settimane quando giun- gono alla nostra attenzione, molti prostrati per l’insuccesso delle precedenti terapie e disori- entati dai consigli terapeutici forniti da famil- iari, amici, vari curanti incontrati nel percorso terapeutico, e, non ultimo, internet, spesso contrastanti e fonte quindi di profonda confu- sione. Mentre la diagnosi di questa patologia non è difficile, è la corretta gestione che può essere fonte di difficoltà, viste la condizione di urgenza e il carico di apprensione che il pa- ziente, spaventato per l’acuzie del dolore e per l’eventuale permanere del deficit di forza, vi porta. L’esordio della malattia e la clinica Il dolore da ernia del disco ha un esordio il più delle volte acuto, in seguito a sforzi o traumi che il paziente ricorda; altre volte è più lento e subdolo. Parte spesso da una lombalgia per poi irradi- arsi all’arto inferiore secondo una distribuzione che dipende dalla radice colpita. L’ernia discale è solo l’epifenomeno più evi- dente della malattia del disco, in cui si assiste ad una degenerazione progressiva del disco forza ipotizzato antalgico, e un iniziale (possi- con, prima, un’alterazione del tessuto con- bile) viraggio dei sintomi verso un dolore neu- nettivale dell’anulus (fessurazione dell’anulus) ropatico. con conseguente riduzione del suo potere Si iniziava una terapia a base di oppioidi ad contenitivo e, in seguito, un avanzamento del orari fissi e di pregabalin e si poneva indicazi- materiale di cui è costituito il nucleo polposo one ad una terapia infiltrativa radicolare selet- all’interno dell’anulus e gradualmente fuori da tiva eco guidata. esso, fino a formare una protrusione ed infine Veniva quindi effettuata un’infiltrazione forami- una vera e propria ernia che si aggetta nello nale ecoguidata sulla radice di L5 a sn, som- spazio epidurale. ministrando cortisone depot, lidocaina 2% Il disco può già essere doloroso quando, an- 1ml e ozono 5 ml 27 micr.g/rml. cora non erniato, i recettori del dolore (noci- Dopo venti giorni si riscontrava un migliora- cettori) che si trovano nell’anulus vengono mento del dolore continuo alla gamba (NRS sollecitati dal materiale irritativo del nucleo 2), permaneva il formicolio, e si evidenziava poloposo. Questo dolore è detto discogeno, un soggettivo ed oggettivo miglioramento del ed è caratterizzato da un dolore che aumenta deficit di forza. Permaneva un dolore lombare al carico ed in flessione e che si caratterizza solo in posizione eretta (NRS 3-4), per cui veni- per essere prevalentemente lombare (dolore va avviata ad un percorso riabilitativo, con il primario) e per avere potenzialmente una mantenimento della terapia farmacologica per componente secondaria (dolore riferito), che si circa due mesi. proietta all’origine delle cosce anche bilateral- mente. Ovviamente questo dolore secondario QUAL E’ IL PAZIENTE “TIPO” SOFFERENTE non è una sciatica, ma è solo un dolore cor- DI ERNIA? relato all’attivazione dei nocicettori del disco. Il dolore radicolare da ernia discale si origina, Dott. Gianfranco Sindaco invece, dall’infiammazione delle guaine di sostegno della radice nervosa, che può essere La storia della Sig.ra Giulietta è quella tipica provocata o dal fuoriuscire di materiale irritativo di una paziente affetta da dolore sciatico con dal disco erniato o fissurato (teoria chimica) o ernia discale. Di solito si tratta di pazienti che 22
dalla compressione meccanica della radice o ganglio (teoria meccanica). Da riscontri radiologici sulla presenza di ernie, a volte anche grosse, in pazienti che non hanno dolore e dalla conoscenza della mobilità delle radici della cauda all’interno del sacco durale, oggi la teoria più accreditata è quella chimica: affinché possa insorgere il dolore la radice deve infiammarsi e non basta quindi la presen- za di un’ernia che la tocca (le radici stirate non fanno male). Questo dato di fatto spiega anche la presenza di dolore molto forte, e quindi in- fiammazione molto severa, in pazienti in cui l’ernia non è grossa e a volte addirittura as- sente: infatti la fuoriuscita di materiale irritativo dal disco fissurato è non solo stata dimostrata, ma anche correlata all’infiammazione dello spazio peridurale e delle radici. Clinicamente il dolore è continuo, aumenta con la flessione del tronco e in seguito a tutte le manovre che aumentano la pressione addomi- nale, ha una distribuzione metamerica tipica e si può associare ad altri sintomi come crampi o formicolio. Nei casi in cui il danno sia severo e l’infiammazione abbia provocato danni miel- inici o assonali delle radici nervose, non ci Che la storia naturale del dolore dell’ernia del troviamo più di fronte ad un semplice dolore disco sia di scomparire autonomamente in infiammatorio (nerve trunk pain), ma poten- massimo 12 mesi è ormai un fatto appurato zialmente ad un dolore di tipo neuropatico, da 20 anni (H. Weber. The natural history of in cui la lesione della fibra diventa un motore disc herniation and the influence of interven- che auto mantiene il dolore. In questo caso il tion. Spine, 1994). Di conseguenza, la corretta dolore si accompagnerebbe a sintomi e segni gestione di questa malattia consisterebbe nel diversi come: ipoestesia, disestesie, perdita “traghettare” il paziente durante questo peri- di forza. In una condizione di sciatica acuta odo, assistendolo con una diagnosi e terapie è raro trovare già un dolore neuropatico, ma adeguate e cercando di evitare i due unici os- qualora si rientrasse in questo caso, la prog- tacoli, in questo percorso immaginario, che ci nosi sarebbe sicuramente diversa, così come porterebbero all’intervento chirurgico: la sin- la storia naturale. drome della cauda ed il deficit di forza acuto Nel caso esaminato, il dolore è accompagnato (su quest’ultimo punto ci sono opinioni con- da ipoestesia e perdita del senso di posizione: trastanti). si può quindi ipotizzare, e lo studio elettrofisio- Il caso della Sig.ra Giulietta infatti presentava logico lo conferma, che c’è stato già un iniziale un iniziale deficit di forza, eppure lo stesso neu- cambiamento verso una forma di dolore neu- rochirurgo non ha operato immediatamente. ropatico, probabilmente non preponderante, Il razionale di questo atteggiamento, giusto, motivo per cui viene iniziata anche la terapia consiste nel fatto che sia necessario accord- con pregabalin. arsi su cosa si intenda con deficit di forza Su una perdita di forza severa ed estesa in- Il trattamento conservativo e le indicazioni sorta nell’arco di 24-48 ore, tanto da portare il assolute all’intervento. piede o la gamba in plegia, non c’è da discu- tere: il trattamento chirurgico è mandatorio. Se le linee guida per la terapia dell’ernia Ma il deficit iniziale o lento in cui la forza è pre- discale parlano chiaro, ”non si opera se non sente, ma è meno dell’arto controlaterale, non per l’insorgenza di una sindrome della cauda o è un’urgenza chirurgica. Esistono infatti molti di un deficit di forza acuto”, la realtà è che an- deficit che seguono la storia benevola della cora oggi molti pazienti si operano solo perché malattia, regredendo spontaneamente con hanno dolore o paura di “perdere la gamba”, tutti gli altri sintomi. Inoltre, dal punto di vista essendo stati spaventati e non inviati ad un se- fisiopatologico, è ormai noto che il dolore stes- rio percorso algologico. so può indurre dei deficit così detti “antalgici”, 23
cioè secondari al dolore e sostenuti da mec- tuare la puntura, nella foraminale, grazie alla canismi nervosi riflessi, che regrediscono se si metodica eco guidata, si segue l’ago in tempo elimina il dolore. reale fino al contatto con la radice. L’obiettivo primario della terapia è quindi quello I vantaggi poi, in termini di esposizione a radi- di sfiammare la radice: questo è possibile at- azioni ionizzanti (per operatori e pazienti) e di traverso una terapia sistemica (spesse volte ingombro dell’attrezzatura, sono enormi. non efficace), ma oggi anche grazie a terapie Nel caso in cui i trattamenti infiltrativi, corret- mirate che portano medicamenti in modo se- tamente eseguiti per indicazione e tecnica, lettivo sulla radice. non dovessero avere effetto o solo un effetto Ridurre l’infiammazione della radice è prioritar- temporaneo, e le indicazioni alla microdis- io a qualsiasi atteggiamento terapeutico riabili- cectomia chirurgica non fossero presenti, una tativo, in quanto solo interrompendo il dolore metodica a cui pensare, oggi di evidenza II B primario della radice si potranno ridurre tutti nella scala della medicina basata sull’evidenza quei meccanismi riflessi muscolari che impe- (EBM), sono i trattamenti intradiscali percuta- direbbero una riabilitazione corretta. Inoltre la nei ad ago. Essi consistono in un insieme di radice infiammata diventa meccanosensibile metodiche che hanno in comune il fatto di po- e quindi qualsiasi suo stiramento aumenter- sizionare un ago sotto guida radioscopica a ebbe il dolore che a sua volta aumenterebbe livello del nucleo polposo del disco erniato o le reazioni antalgiche di difesa. degenerato e, con metodologie diverse, effet- Solo raggiunto questo obbiettivo si potranno tuare un’asportazione del materiale del nucleo iniziare percorsi terapeutici riabilitativi, finaliz- polposo, tale da ridurre la pressione del disco zati all’apertura dei forami di coniugazione ed e/o ridurre l’infiammazione e accelerare la de- alla riduzione del carico sul disco malato. generazione del disco. Ad oggi il confronto tra queste metodiche non I trattamenti infiltrativi e non solo: è stato ancora fatto e sicuramente ha senso perché e come. proporle quando si pensa ad un meccanismo patogenetico di compressione radicolare o di I trattamenti infiltrativi sono tutti accomunati irritazione su base discale persistente. dello stesso necessario principio: una selettiv- Tra le metodiche più usate si annoverano: la ità di azione sulla radice infiammata. Quindi la nucleoplastica, la decompressione meccani- scelta della radice deriverà da una sintesi tra i ca, la chemionucleolisi con ozono, la decom- dati clinici e strumentali che dovranno essere pressione laser. congrui. Le tecniche più usate e con più vali- dazione scientifica sono: Il trattamento conservativo fisioterapico e il suo razionale nella lombosciatalgia acuta • la peridurale selettiva • la transforaminale Dott. Frank Musarra Entrambe le tecniche richiedono l’ausilio di un La Sig.ra Giulietta si presenta alla nostra at- fluoroscopio e l’utilizzo del mezzo di contrasto tenzione dopo che le cure algologiche hanno per evidenziare la radice target. Benché la let- ridotto in modo rilevante la sintomatologia irra- teratura scientifica stia ancora definendo quale diata nell’arto sinistro. sia la più efficace tra le due, un modo sensato Il contributo della fisioterapia in una lombalgia di procedere è quello di scegliere la peridurale acuta con o senza irradiazione dipende, se- selettiva nelle ernie mediane e paramediane e condo le linee guida nazionali e internazionali, la transforaminale nelle ernie foraminali. dall’espressione meccanica dei sintomi (Siot La selettività è inoltre assicurata da volumi Guidelines 2011, North American Spine Socie- molto piccoli (max 3 ml) e da miscele di anest- ty 2012). etico locale a bassa concentrazione e cortiso- Il fisioterapista cura il sistema muscoloschele- nici depot. L’anestetico a bassa concentrazi- trico principalmente tramite il movimento. one non serve per dare un’anestesia, ma solo La terapia manuale, l’esercizio terapeutico e la un pain relief del dolore spontaneo. gestione comportamentale del paziente nella Oggi un altro metodo che si sta lentamente im- sua vita quotidiana e/o lavorativa sono le mo- ponendo è l’utilizzo del ecografo al posto del dalità più usate. Il fisioterapista sviluppa delle fluoroscopio, sia nella tecnica peridurale che strategie e delle modalità terapeutiche per mi- nella foraminale. gliorare la condizione funzionale del paziente. Mentre per la peridurale si tratta solo di una Le linee guida evidenziano che la terapia fisica metodica eco-assistita, in cui l’ecografo è usa- è meno efficace nelle cure di una lombalgia to per individuare il corretto livello in cui effet- acuta o cronica e che solo alla presenza di un 24
dolore nocicettivo periferico meccanico, ridu- La Risonanza magnetica mostra sull’immagine cibile con delle posture o dei movimenti, la ria- assiale, oltre all’ernia espulsa, un’importante bilitazione è utile in fase acuta. atrofia dei Mm Multifidi. Va inoltre puntualizzato che le manipolazioni Tale condizione indica che gli eventi di blocchi vertebrali, chiamate anche “thrust”, alla pre- acuti hanno causato un’inibizione e un decon- senza di un dolore radicolare acuto sono, se- dizionamento dei muscoli stabilizzatori lombari condo le stesse linee guida, sempre controin- che determinano a loro volta un maggiore ri- dicate. schio di cedimenti lombari. La signora Giulietta si è quindi sottoposta alla Dal punto di vista motorio è quindi corretto pre- nostra valutazione funzionale con i seguenti ri- sumere che il carico aumentato, causato dalle sultati: attività straordinarie in casa, per la schiena già decondizionata sia alla base del cedimento L’esame funzionale traumatico del disco. La paziente presentava una lombosciatalgia In questo periodo la paziente soffre solo spo- radicolare nocicettiva meccanica con una radicamente di dolori notturni, che invece era- minima alterazione sensitiva e nessun deficit no sempre presenti nella fase più acuta. motorio dei muscoli chiave dell’arto coinvolto. Il dolore tende ancora ad aumentare la sera Tale condizione sintomatica era sostenuta da indicando che la gestione delle sue attività un “impairment (alterazione) di movimento” quotidiane è eccessiva rispetto alle capacità nella flessione. di carico attuali della schiena. Il fisioterapista deve, per rieducare la funzione L’esame clinico ha evidenziato una difficoltà a del paziente, indagare in modo approfondito le eseguire movimenti selettivi della parte lombo- condizioni motorie che hanno portato il pazien- sacrale, sia in flessione che in estensione o la- te nella situazione attuale. teroflessione. Il ragionamento clinico del fisioterapista si Il movimento in flessione causa solo alla fine deve basare per questo motivo sul “modello un dolore irradiato, che cessa non appena la bio-psico-sociale dell’organizzazione mondia- paziente ritorna nella posizione eretta (dolore le della salute (OMS)” che prevede, in caso meccanico). di disordini all’apparato muscoloscheletrico, Sia in posizione eretta sia in posizione sedu- un’attenzione sia agli aspetti fisiopatologici ta la paziente mostra una postura segmentale che ai fattori prognostici personali e esterni L4-L5-S1 in flessione; Pieter O’Sullivan (2005) alla base dell’evento sintomatico. la definisce come un pattern in flessione. Alla La paziente ci racconta che nel periodo del luce del cedimento della parte posteriore del trauma erano stati svolti dei lavori di muratura disco possiamo definire questo adattamento e riverniciatura in casa. scorretto e correlabile al decondizionamento Le pulizie fatte in quel periodo erano quindi progressivo della regione lombosacrale. Era presente una difficoltà oggettiva a correg- gere questa posizione, sia in modo passivo sia in modo attivo. La correzione stessa non causava irradiazione nell’arto. In questa fase acuta non avrebbe avuto alcun significato clinico compiere un esame della mobilità vertebrale, perché non sappiamo se le eventuali variazioni segmentali osservate fossero un adattamento necessario per la con- dizione dolorosa o meno. Questa valutazione è stata fatta dopo 2 setti- mane, quando il paziente non riferiva più do- lore irradiato nell’arto sinistro, confermando straordinarie e alla fine di una di queste giorna- che il pattern in flessione L4-L5-S1 era effet- te di pulizia, nel fare un movimento in flessio- tivamente una limitazione articolare dovuta al ne, ha sentito una fitta e poi dolore immediato decondizionamento. nell’arto. In passato aveva sofferto molto spes- so di dolori lombari con blocchi acuti sempre risolti in circa due settimane con cure farma- cologiche. Il Trattamento Non ha mai fatto attività fisioterapica o terapia Alla luce di questa valutazione abbiamo ese- manuale per scopi terapeutici o preventivi. guito la seguente strategia riabilitativa: 25
FASE 1 FASE 2 FASE 3 Controllo motorio seg- Controllo motorio pos- Controllo motorio in mentale turale attività quotidiane OBIETTIVI Riduzione del dolore Riduzione del dolore Assenza di dolore irradiato lombare nell’attività lavorativa completa. STRATEGIE TERAPEUTICA 3 sedute a settimana 2 sedute a settimana 1 seduta a settimana Terapia manuale Terapia manuale Esercizio terapeutico MODALITA’ Rieducazione compor- Rieducazione compor- Rieducazione compor- tamentale tamentale tamentale Esercizio terapeutico Esercizio terapeutico Vas Vas Vas OUTCOME Owestry LBPQ Owestry LBPQ Owestry LBPQ • Prima fase • Seconda Fase Terapia manuale: Terapia Manuale: L’obiettivo primario della terapia manuale era In questa fase è stato possibile eseguire la va- la centralizzazione del dolore irradiato nell’arto lutazione segmentale che mostrava una persi- sinistro. Le tecniche manuali, escluse quelle stenza della limitazione in estensione dei seg- manipolative che sono controindicate alla pre- menti L4-L5-S1. senza di un dolore irradiato, mirano a ridurre Abbiamo quindi eseguito delle mobilizzazioni la stasi venosa e la reattività foraminale e ven- segmentali in assenza di dolore per recupera- gono fatte con il massimo rispetto del dolore re la mobilità in estensione. irradiato. Abbiamo inoltre effettuato delle manovre di “neurodynamic treatment techniques”: queste Terapia comportamentale: manovre inducono uno scivolamento fra il ner- Abbiamo spiegato alla paziente che le attivi- vo e il perinervio e mirano a normalizzare la tà o le posture che aumentano irradiamento sua sensibilità meccanica. nell’arto devono essere sempre evitate perché indicano un aggravamento della pressione fo- Esercizio terapeutico: raminale. Al contrario vanno ricercate le posi- Sono stati inseriti degli esercizi posturali per zioni o le attività che centralizzano il dolore in ripristinare una corretta estensione lombare e modo da sostenere il processo di guarigione. degli esercizi di controllo motorio a domicilio Questi consigli hanno permesso alla paziente per risolvere l’impairment di movimento della di ridurre il dolore serale ed eliminare comple- paziente. tamente i dolori notturni. “Neurodynamic excercises” eseguiti a domi- cilio per ridurre la sensibilità meccanica del Esercizio terapeutico: nervo. In questa prima fase abbiamo insegnato al pa- Quando la paziente ci ha riferito una VAS mi- ziente degli esercizi per l’unità motoria interna, nore di 4 e una percentuale minore del 20% che è formata dal diaframma, dal pavimento sull’OLBPQ siamo passati alla terza fase. pelvico, dai Muscoli addominali laterali e dai Mm. Multifidi. L’attivazione sincronizzata di • Terza Fase questi muscoli riduce la pressione foramina- Esercizi Terapeutici: le e quindi l’irradiazione. Questi esercizi non Alla paziente sono stati insegnati degli esercizi vanno eseguiti se producono un aumento del più funzionali da continuare a casa e consiglia- dolore irradiato. to di camminare per migliorare la sua condizio- Siamo passati alla seconda fase quando la pa- ne fisica generale. ziente ci ha riferito una riduzione della VAS sot- Dopo 2 mesi e mezzo la paziente riferisce di to il 6, assenza del dolore irradiato e un valore notare dei dolori sporadici solo dopo delle at- OLBPQ fra 20-40%. tività di maggiore carico e che si risolvono in brevissimo tempo. La valutazione finale mostra un’ottima capacità di controllo della colonna 26
lombare nella posizione neutra e movimento Nei primi 2 casi, la procedura va effettuata selettivo. quanto prima: in letteratura non vi sono dei dati definitivi riguardo il “timing”, dalle 8 alle 72 ore Le indicazioni, i tipi di intervento e la prognosi secondo i pareri più accreditati. Dott. Giuseppe Maida Nei casi 3 e 4 l’intervento potrà essere pro- grammato in elezione e senza nessuna urgen- Il ruolo della chirurgia nel trattamento dell’er- za. nia discale lombare e/o lombosacrale deve es- Si dovrà, ovviamente, porre attenzione al con- sere il più definito possibile e ponderato: non cetto di “dolore anche come malattia sistemi- dimentichiamo che, spesso, la chirurgia è, in ca”: in tal senso si potrà decidere di anticipare generale, una “pratica” causa di dolore (in par- la procedura chirurgica, sì da ridurre al limi- ticolare la chirurgia vertebrale). te le ripercussioni generali e biochimiche del Non va dimenticato, inoltre, che la storia natu- prolungarsi del dolore, qualora le strategie al- rale dell’ernia discale è la guarigione sponta- gologiche falliscano; si pensi, per esempio, ai nea e che il rischio di recidiva e/o di una fibrosi pazienti ipertesi, cardiopatici, diabetici. nel sito chirurgico (fibrosi che può determinare Si può dire che, nel caso delle ernie discali, in una trazione a carico della radice nevosa, con assenza di instabilità e/o in assenza di rischio una clinica sovrapponibile a quella prodotta di instabilità iatrogena, il trattamento di elezio- dall’ernia discale asportata) va dal 3% al 20% ne è la microdiscectomia. (la letteratura, a riguardo, non riesce ad essere L’approccio miniinvasivo, spesso interlaminre, più precisa). con incisione e scollamento muscolare dai 3 ai Il primo passo è quello di definire il quadro, 5 cm, garantisce un bassissimo impatto ana- nella sua globalità. tomico sul paziente: egli si alzerà dopo ¾ ora Per far questo è opportuno “inquadrare” la cli- dall’intervento e si mobilizzerà autonomamen- nica (in particolare il dolore), “collocarla“ ana- te, senza ortesi, ottenendo di essere dimesso il tomicamente, valutare l’anamnesi, inquadrarla giorno successivo. strumentalmente attraverso immagini (TC, RX, Solitamente, nel giro di 3 settimane, si ritorna RM) e neuriofisiologicamente (elettromiografia, alle normali abitudini quotidiane e/o lavorative, potenziali evocati). senza limite alcuno. A questo punto il chirurgo vertebrale è in gra- In casi estremamente selezionati (per esempio do di capire se vi è una reale indicazione chi- ernie discali con componente espulsa in sede rurgica e, in caso affermativo, se effettuare una extraforaminale) si può considerare, in alterna- chirurgia “semplice” o una chirurgia “strumen- tiva alla microchirurgia, un approccio percuta- tata” (cioè una chirurgia che preveda l’uso di neo/miniinvasivo endoscopico. protesi e/o mezzi di sintesi , nel caso sia indi- Da verificare i risultati a lungo termine (rispetto spensabile una artrodesi e stabilizzazione dei alla microchirurgia ed alla chirurgia endosco- segmenti vertebrali). pica) delle procedure percutaneee intradiscali. Pertanto, “inquadrato” il dolore, definita la sede, definita la patologia, definita la storia Valutazione e trattamento psicologico integrato naturale, definito se vi è semplice compressio- Dott.ssa Laura Ravaioli ne o compressione + deformità + instabilità, il chirurgo valuta l’opportunità di una chirurgia La signora Giulietta è stata presentata alla “semplice” decompressiva o “strumentata” riunione di equipe di Medicina del Dolore (decompressiva + stabilizzazione). dall’algologo come una persona semplice, Quindi, stabilita la strategia, si valuterà se vi è che ha risentito molto del periodo di immobil- possibilità di ottenere quel risultato mediante ità forzata in quanto non poteva più svolgere una tecnica mini invasiva e/o percutanea. le normali attività quotidiane in casa, e con un’accentuata paura di muoversi, di provare In generale, concludendo, si può dire che la dolore, e la preoccupazione che nel tempo chirurgia ha un ruolo fondamentale nei se- la gamba sinistra potesse peggiorare nuova- guenti casi: mente ed ulteriormente fino a temere di per- 1. In presenza di un deficit neurologico ”recen- derne del tutto l’uso. Le informazioni fuorvianti te” (scelta elettiva) raccolte sul internet e da amici avevano peg- 2. In presenza di una sindrome della cauda, giorato il suo stato d’ansia. mandatoriamente se progressiva (scelta elet- All’interno dunque della valutazione multidi- tiva) mensionale del dolore, o Pain Assessment, 3. In caso di fallimento di tutti i trattamenti non concetto contrapposto a quello di “misurazi- chirurgici, comprese le procedure algologiche one del dolore” (che considera il solo aspetto 4. In presenza di una instabilità sintomatica di intensità) è stato considerato il dolore nei 27
suoi aspetti di intensità e qualità, ma anche il clinica con il paziente. In fase diagnostica, la suo significato e l’effetto sulla persona. Questo consulenza psicologica permette di valutare approccio riconosce la definizione di dolore gli effetti del dolore sulla vita quotidiana, so- della IASP, per cui “il dolore è una spiacevole ciale, lavorativa e nell’autonomia di sé, o più esperienza sensoriale ed emotiva associata ad specificamente sul sonno e rispetto alla vita un danno tissutale attuale o potenziale”, e la sessuale, e di rilevare una sofferenza psico- considerazione per cui la personalità, anche in logica che può interferire con il trattamento; assenza di tratti patologici, influenza la modal- aiuta inoltre a comprendere come queste vari- ità di approccio alla malattia. E’ stata dunque abili influenzino e/o interferiscano nel percorso valutata la sintomatologia ed accertato attra- terepeutico. Per quanto concerne il dolore ac- verso un colloquio clinico che la reazione an- uto, il paziente spesso sperimenta paura nei siosa non raggiungeva i criteri per un Disturbo movimenti, il timore di un peggioramento inval- d’Ansia o altro disturbo psicologico (in quanto idante, ma anche, al contrario, il ritorno brusco non causava un disagio o una menomazione alle occupazioni quotidiane non rispettando i clinicamente significativa nel funzionamento tempi di ripresa, oppure utilizza in modo scor- sociale, lavorativo o in altre aree importanti). retto i farmaci, adottando un comportamento Si è inoltre osservato che la paziente, una che è di ostacolo alla guarigione. La valutazi- volta in possesso di corrette informazioni e one dell’alleanza diagnostica e terapeutica dell’incoraggiamento ad esporre i suoi dubbi, diventa dunque il focus principale nella val- era in grado di tranquillizzarsi e di stabilire utazione multidimensionale del dolore acuto. con il medico una buona alleanza terapeutica Viene effettuato un colloquio psicodiagnostico e compliance nell’uso dei farmaci. Si è prov- e somministrati alcuni test; il QUID e l’NRS veduto dunque alla valutazione dell’intensità sono somministrati ad ogni paziente, mentre del dolore ed ad un follow up nel tempo, con gli ulteriori test sono diversificati (Oswestry la scala NRS al riposo ed al movimento (dove Disability Questionnaire, SF-12, TUGtest); nel con 0 si intende l’assenza di dolore e con 10 caso di anamnesi positiva per disturbo men- il peggior dolore immaginabile) somministrata tale la consulenza psicologica avra’ il compito dal medico durante la visita, e la autosommin- di monitorare la sintomatologia. La consulenza istrazione del Questionario Italiano sul Dolore dello psicologo permette di evidenziare inoltre (QUID), riconsegnato al medico al momento alcune situazioni di difficile gestione del pa- della visita di controllo e poi discusso con la ziente: in caso di dipendenza da sostanze di psicologa nella riunione successiva. Non si è abuso (alcool, fumo, farmaci) o rispetto a richi- ritenuto necessario l’invio o l’indicazione per este o aspettative irrealistiche. In caso di ac- un supporto psicologico, date le risorse per- certamenti (pensionistici, di invalidità o legali) sonali e familiari della paziente e la prognosi in corso permette di valutare non solo il rischio favorevole. La comunità scientifica internazi- di simulazione, ma anche i vantaggi secondari onale ritiene indispensabile, per la cura del di malattia che spesso coinvolgono l’ambiente dolore, un approccio multidisciplinare che sin circostante e che possono essere inconsci. dalla fase diagnostica integri l’apporto dei di- versi professionisti ed assicuri al paziente tera- Bibliografia Essenziale pie mediche, indagini strumentali accreditate • G. Orlandini. La semeiotica del dolore. ed. Anto- ed una presa in carico complessiva delle sof- nio Delfino 2005 ferenze causate dal dolore, che soprattutto nel • G. Orlandini. Manuale di chirurgia percutanea del caso di dolore cronico diventa particolarmente dolore.ed. Antonio Delfino 2011 invalidante dal punto di vista affettivo, sociale • L: Manchikanti et al. An update of comprehen- e lavorativo, attraverso percorsi di sostegno sive evidence-based guidelines for interventional techniques in chronic spinal pain. Pain Physician, psicologico e tecniche di gestione del dolore. 2013; 16 (2 Suppl) Tuttavia, anche in presenza di dolore acuto, • P. Bartolozzi et al. Mal di schiena: Banca dati come nel caso della lombalgia acuta del caso comparativa tra Linee Guida e analisi critica delle presentato, nell’ottica del lavoro d’equipe può raccomandazioni Società Italiana di Ortopedica e essere richiesta la consulenza specialistica Traumatologia, 2011; 37:113-130 dello psicologo in caso sia necessario un ap- • DS. Scott, et.al. Evidence-Based Clinical Guide- profondimento delle variabili psicologiche, op- lines for Multidisciplinary spine care, Clinical guidelines for diagnosis and treatment of lumbar pure come parte del percorso terapeutico. Per disc herniation with radiculopathy. North Ameri- fare questo, lo psicologo ha strumenti specifi- can Spine Society, 2012 ci: in primo luogo il colloquio clinico, i tests, ma • P. O’Sullivan. Diagnosis and classification of soprattutto deve possedere una formazione chronic lowback pain disorders: Maladaptive professionale e personale che gli permetta movement and motor control impairments as underlying mechanism. Manual Therapy, 2005; di prestare la giusta attenzione alla relazione (10) 242–255 TORNA AL SOMMARIO 28
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