25luglio | 15agosto - Turismo Torino

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25 luglio | 15 agosto
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Il 2020 un anno molto
                                 particolare

Festival Teatro & Letteratura ha voluto con determinazione essere presente all’appuntamento estivo. Nei
mesi precedenti al look down causato dalla Pandemia avevamo definito un programma che collegava il
Forte di Exilles (sede delle ultime edizioni) e il Forte di Fenestrelle. Un ponte ideale che scavalcando i monti
univa due Valli di straordinaria bellezza del nostro territorio con una serie di spettacoli ed eventi tra luglio e
agosto.
Come tutti abbiamo dovuto sospendere, aspettare, riconsiderare, riprogettare tante volte sempre
sperando che la situazione intorno a noi migliorasse e che fosse, in qualche modo, possibile non mancare
un appuntamento con un pubblico meraviglioso che ci ha seguito in questi anni con passione e attenzione.

Oggi siamo qui per dire che ce l’abbiamo fatta.

Attorno ad un tema che è diventato un piccolo gioco di parole “(De)GenerAzioni” abbiamo tracciato un
percorso di intrattenimento e di riflessione che coinvolge personaggi come Lella Costa, Michele Serra, Paolo
Hendel, Lucilla Giagnoni e tanti altri che si intrecciavano con nostre produzioni.

Grazie al contributo di tanti che anche nel periodo più buio hanno pensato che “forse” sarebbe stato
possibile. Agli Enti che sostengono questo programma e alle comunità locali che lo hanno accompagnato (il
comune di Exilles e l’associazione turistica di Exilles, il Comune di Fenestrelle e l’associazione San Carlo
onlus).

… e allora iniziamo.

Troverete più avanti le MODALITA’ DI ACCESSO DEL PUBBLICO AGLI SPETTACOLI. Saranno tutti ad ingresso
gratuito ma dovremo sottostare a obblighi e prescrizioni che giustamente l’autorità ci impone per operare
in totale sicurezza. Noi ci armiamo della nostra passione, chiediamo al pubblico di armarsi di un po’ di
pazienza.
Buon viaggio nelle nostre storie.
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MODALITA’ DI ACCESSO DEL
                                  PUBBLICO AGLI SPETTACOLI

Festival Teatro & Letteratura si adegua alle prescrizioni e agli obblighi che
consentono di accogliere il pubblico agli spettacoli in sicurezza. Data la rapida
evoluzione delle disposizioni si comunica che quanto qui riportato è soggetto a
variazioni. Faranno quindi inderogabilmente fede gli avvisi e le modalità indicate nei
luoghi di spettacolo e comunicati simultaneamente sul sito internet e sui social e
chiediamo al gentile pubblico di collaborare in base alle indicazione che verranno
fornite dalla Protezione Civile.
L’accesso ai luoghi di spettacolo avverrà un’ora prima dell’inizio della
rappresentazione.
A titolo indicativo si comunica che lo spazio esterno sarà controllato dalla Protezione
Civile al fine di evitare assembramenti. All’ingresso dello spazio delimitato il
pubblico dovrà indossare mascherine protettive e rispettare rigorosamente le
distanze di sicurezza e le disposizioni dei responsabili dell’area.
Quanto esposto vale solo a titolo indicativo. Data la possibilità che le disposizioni
subiscano variazioni
vi invitiamo a fare riferimento:

- alla cartellonistica presente nei luoghi di spettacolo

- alle indicazioni del personale preposto alla gestione del pubblico

- Nella sezione dedicata sul sito www.tangramteatro.it che conterrà tutte le
informazioni aggiornate in tempo reale
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IL PROGETTO

Festival Teatro & Letteratura 2020 nasce da un rapporto di venticinque anni tra Tangram Teatro e il territorio dell’Alta
Valle di Susa

Dal 1995 Il Festival è un appuntamento atteso che integra le bellezze del paesaggio di questi luoghi e la vocazione
sportiva al teatro e alla cultura. In un contesto estivo di vacanza Tangram Teatro ha sempre voluto scommettere sulla
possibilità di intrattenere il pubblico con proposte culturali a volte anche impegnative ma sempre di grande richiamo e
coinvolgendo personaggi di primo piano del teatro e della cultura italiana e non solo. Giancarlo Giannini, Arturo Brachetti,
Roberto Vecchioni, Neri Marcoré, Ascanio Celestini, Massimo Dapporto, Dacia Maraini solo alcuni che hanno
attraversato la nostra programmazione recente e che hanno lasciato un segno importante in questi luoghi

In conseguenza del successo del Festival degli ultimi anni, il 2020 è l’anno di apertura ad un nuovo territorio.
“Colleghiamo attraverso una programmazione di qualità due strutture architettoniche che rappresentano una
straordinaria opportunità per la Val Chisone e l’Alta Valle di usa. Due location che custodiscono la storia e l’anima di
queste valli”

Nasce così la versione FESTIVAL DEI DUE FORTI dove il teatro e la letteratura uniscono con un ponte ideale il Forte di
Exilles al Forte di Fenestrelle.

E’ nostra convinzione, e lo facciamo da anni, che con il pubblico si debba instaurare un dialogo, sviluppare attraverso il
divertimento, l’ironia e la poesia ragionamenti e riflessioni.

E se lo scorso anno gli spettacoli parlavano di “radici” quest’anno andiamo un po’ più in là e cerchiamo di capire cosa
succede all’interno dei passaggi di generazioni. Tra passato e presente, tra padri e figli, tra riferimenti vecchi e nuovi.

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IL PROGRAMMA

Festival Teatro & Letteratura 2020 presenta 11 appuntamenti in un periodo compreso tra il 25 luglio e il 15 agosto.
Il Forte di Fenestrelle e il Forte di Exilles saranno le location principali.

In apertura (sabato 25 luglio ore 21), al Forte di Fenestrelle, un esilarante spettacolo di Paolo Hendel per la regìa di
Gioele Dix: LA GIOVINEZZA E’ SOPRAVVALUTATA. Si entra quindi subito, di prepotenza e a gamba tesa, sul tema
del conflitto e del contrasto generazionale. E lo si fa con l’ironia, l’arguzia e … la cattiveria del comico toscano. Uno
spettacolo per alcuni versi politicamente scorretto ma terribilmente vero soprattutto se giudicato da chi ha una certa età.
Il giorno seguente (domenica 26 luglio ore 18) Michele Serra è protagonista di un incontro-spettacolo dal titolo A
PROPOSITO DEGLI SDRAIATI. Essendo diventato un’autentica autorità in materia dopo aver scritto il best seller Gli
sdraiati, qui Serra dialoga con Bruno Maria Ferraro. Tra letture e canzoni di Giorgio Gaber lo spettacolo è una
divertente e arguta passeggiata nelle nostre contraddizioni e nei luoghi comuni da cui non riusciamo a fuggire. Il Festival
si sposta poi nella seconda sede, ad Exilles (sabato 1° agosto ore 21), dove troviamo Lucilla Giagnoni che affrontando
il capolavoro dei capolavori della letteratura italiana La Divina Commedia, costruisce una storia bellissima ricamata sui
versi di Dante Alighieri. VERGINE MADRE è un’anticipazione delle celebrazioni del 2021 per i 700 anni dalla morte del
poeta con uno spettacolo che è diventato un vero e proprio cult. Gianni Oliva ci riporta poi con decisione al tempo
presente. VERRANNO A CHIEDERTI…(domenica 2 agosto ore 18) è il titolo di una nota canzone che qui viene riferito
all’anniversario di un avvenimento che è ancora una ferita aperta in tutti noi. Il 2 agosto 1980 esplodeva la bomba alla
stazione di Bologna. Tra letture e canzoni, ma soprattutto attraverso la capacità di Oliva di riannodare fili, si ripercorre il
periodo delle bombe, delle stragi di stato. Anni che non sono più attualità ma faticano ad entrare nella storia e di cui è
bene non si perda la memoria. Una breve pausa e poi il Festival ricomincia a macinare strada e argomenti. (venerdì 7
agosto ore 18) Grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino viene proposto ad Exilles lo spettacolo-
evento ODE AL VINO. Siamo in montagna, accanto a vitigni che crescono su un terreno aspro e difficile; viticoltura
eroica l’hanno chiamata. E’ il vino che nasce dalla fatica e dalla passione di chi continua a crederci; un’eccellenza del
territorio che racchiude in sé tanti valori. La simpatia di Bruno Gambarotta e la competenza di Donato Lanati,
fondatore del Centro Enosis e tra i massimi esperti a livello internazionale di viticoltura, si fondono con le più belle
pagine della letteratura sul vino da Pessoa a Neruda , da Saffo …. al “Barbera e Champagne” di gaberiana memoria. Si
volta pagina e si racconta il giorno seguente (sabato 8 agosto ore 21) una storia lunga più di 100 anni. E’ la storia di
Susanna, scritta e diretta da Ivana Ferri, bambina del 1914. La sua è una vita semplice, quella della gente comune. In
MA SONO MILLE PAPAVERI ROSSI la “piccola storia” delle persone semplici si innesta nella “grande” storia degli Stati,
degli avvenimento epocali, dei grandi conflitti. Susanna attraversa due guerre mondiali, un boom economico, gli anni di
piombo, le Tv di Berlusconi e infine questi, ancora indecifrabili, primi anni del nuovo millennio portandosi dietro un
segreto. A raccontare insieme a lei il ‘900, un percorso tra bellissime e poco note canzoni d’autore firmate da Vecchioni,
Dalla, De Gregori. Poi sul palcoscenico di Exilles arriva Stefano Dell’Accio (domenica 9 agosto ore 18) con il suo
BLISTER, spettacolo comico dove si raccontano e si inventano i più straordinari e incredibili testamenti di personaggi
conosciuti e amati da tutti. Penelope, Biancaneve, Minnie , solo per citarne alcuni, cosa lasciano ai loro eredi? Dell’Accio
ce lo racconta con la complicità di un bravissimo Matteo Castellan alla fisarmonica. Poi il ritorno al Forte di Fenestrelle
(mercoledì 12 agosto ore 21) per una novità assoluta, uno spettacolo che ha appena visto la luce ad Agrigento ed è
stato ospite a Milano nella rassegna estiva del Piccolo Teatro. Lella Costa porta in scena LA VEDOVA SOCRATE,
scritto da Franca Valeri di cui abbiamo da poco festeggiato i 100 anni. E’ il passaggio di testimone tra due generazioni di
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straordinarie donne di spettacolo con un lavoro divertente e graffiante allo stesso trempo. A seguire Ivana Ferri porta in
scena ATTENTI AL LUPO (giovedì 13 agosto ore 21) spettacolo prodotto da Tangram Teatro per Agroinnova Centro
di Competenza dell’Università di Torino e che affronta in modo delicato e poetico il tema della salvaguardia del
pianeta su cui tutti noi viviamo. Celeste Gugliandolo, Patrizia Pozzi e Bruno Maria Ferraro accompagnati dalle
musiche eseguite dal Maestro Massimo Germini affrontano testi di Padre Bianchi, Mariangela Gualtieri e Giuliano
Scabia. Un viaggio che ci porta fino al punto dove scienza e poesia si incontrano, dove uomo e natura si confondono e
dove prosa e musica diventano un “canto” unico che culla la parte più profonda e limpida di noi, quella bambina. A
proposito di generazioni e di passaggi di testimone. Quello tra Dario Fo e il giovane Matthias Martelli ci dice che il
MISTERO BUFFO (venerdì 14 agosto ore 21), capolavoro assoluto della letteratura italiana premiato con il Nobel
all’artista milanese, continuerà a vivere ben oltre al suo straordinario autore. Martelli ha un talento e una forza
eccezionali e fa zampillare in scena i personaggi del Mistero. Il primo Miracolo di Gesù Bambini, le Nozze di Cana e la
resurrezione di Lazzaro offrono al pubblico una serata di assoluto divertimento e di rara intelligenza. E per finire (sabato
15 agosto ore 21), per dare al pubblico un arrivederci al prossimo anno (che speriamo migliore di questo) Gigi Venegoni
e Bruno Maria Ferraro portano in scena Fabrizio De André. HO VISTO NINA VOLARE è un viaggio fatto di racconti e
canzoni nei “suoi” luoghi che sono geografici ma soprattutto dell’anima. Genova, il Mediterraneo, la Sardegna. Ma
anche, e in questo caso soprattutto, le radici piemontesi di Fabrizio, legate alla Cascina dei nonni nell’astigiano, dove
nasce l’amore e il rispetto per il mondo contadino, per i valori più autentici dell’uomo e dove vive ancora Nina che
Fabrizio fa volare in una delle sue ultime e più belle canzoni.

Questa è un’edizione del Festival che abbiamo fortemente voluto e difeso. Un programma nato quando tutto sembrava
non essere possibile. E come tutto ciò che si conquista con fatica, sofferenza e apprensione, alla fine è un programma
“amato”. Finora da noi e da tutti coloro che ci hanno accompagnato in questo percorso complicato e tra poco speriamo
anche da un pubblico che abbiamo fretta e urgenza di rivedere a teatro.

Anche per questo l’accesso al pubblico sarà totalmente gratuito.
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La collaborazione con
                         I MAESTRI DEL GUSTO DI TORINO E PROVINCIA
                         e TORINO DOC
                         progetti della Camera di commercio di Torino

Festival Teatro & Letteratura 2020 si avvale anche quest’anno del prezioso sostegno della Camera di
commercio di Torino attraverso i suoi progetti MAESTRI DEL GUSTO DI TORINO E PROVINCIA e TORINO
DOC

                             Sono 209 i Maestri del Gusto del biennio 2019-2020: veri e propri testimoni del gusto
                            torinese che con la loro passione per la genuinità, il territorio e la qualità dei prodotti vi
                            guideranno alla scoperta dei sapori e delle specialità di Torino e provincia. Ce n’è
                            davvero per tutti i gusti: dall’azienda agricola al negozio del centro, dalla bottega
                            storica al laboratorio innovativo.
                            Realizzata ogni due anni da Camera di commercio di Torino, Laboratorio Chimico
                            camerale e Slow Food, la selezione dei Maestri del Gusto raccoglie i migliori produttori,
                            contadini, commercianti e artigiani del territorio, per un itinerario alla scoperta di antiche
                            tradizioni e proposte innovative.
                            Le storie, i prodotti, le curiosità e gli eventi dei Maestri del Gusto sono tutti raccolti nel
                            sito loro dedicato www.maestridelgustotorino.com con schede di approfondimento per
                            ciascun Maestro, e anche su Facebook, Instagram, Twitter.

                          Torino DOC è la selezione enologica realizzata dalla Commissione di Degustazione
                          della Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico, in collaborazione
                          con l’Enoteca Regionale dei Vini della provincia di Torino.
                          Per il 2019-2020 la Commissione ha giudicato i vini di 45 aziende delle 7 Denominazioni
                          di origine torinesi: oltre alla DOCG Erbaluce di Caluso, le 6 DOC – Carema, Canavese,
                          Freisa di Chieri, Collina Torinese, Pinerolese e Valsusa. Produzioni tutte da gustare,
                          caratterizzate da grande qualità e da una forte identità territoriale.
                          Oltre alla guida cartacea, tutti i vini Torino DOC, le aziende, i territori, gli abbinamenti e
                          le inedite ricette dei cocktail a base di vino e vermut torinesi sono anche on line
                          su www.torinodoc.com. Un’occasione per approfondire il patrimonio vitivinicolo torinese.
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IL TEMA DELL’EDIZIONE 2020

(De)GenerAzioni

Indagare il presente, cercare le radici che ci collegano alla storia, comprendere la direzione su cui si
avventura il nostro futuro.

In questo piccolo gioco di parole (De)GenerAzioni si intrecciano e si confondono tanti significati che tutti gli
spettacoli di questo cartellone estivo indagano. Lo fanno con ironia e leggerezza ma anche con quella
profondità necessaria che ci permettere di “portar via” qualche suggestione, qualche elemento di riflessione.

Raccontare storie è raccontare di noi. Ed è quando si è più fragili e più feriti, come lo siamo tutti in questo
periodo doloroso e complicato, che maggiore è la necessità di condividere insieme momenti, pensieri e
sorrisi. In uno stesso luogo, un po’ più distanti fisicamente ma “insieme”
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Da toscano verace Hendel prende di petto il
                                                            tema del Festival. Un “one man” show
FENESTRELLE FORTE                                           esilarante sul tema dell’invecchiare in una
                                                            società che ci vuole sempre giovani e forti.
25 luglio           ore 21.00
ingresso libero
                                                                                     Inaugurazione

                              PAOLO HENDEL
                                      La giovinezza è sopravvalutata

                                                                                            ph Fabrizio Fenucci
                                        scritto da Paolo Hendel e Marco Vicari
                                                   regia di Gioele Dix

Tutto è iniziato il giorno in cui ho accompagnato mia madre novantenne dalla nuova geriatra. In sala d’attesa la mamma
si fa portare in bagno dalla badante. Un attimo dopo la geriatra apre la porta del suo studio, mi vede e mi fa: ‘Prego, sta
a lei…’.” Grazie a quell’incontro Paolo Hendel si rende conto che si sta “pericolosamente” avvicinando alla stagione della
terza età e che è venuto il momento di fare i conti con quella che Giacomo Leopardi definisce “la detestata soglia di
vecchiezza”. Lo fa a suo modo, in una sorta di confessione autoironica sugli anni che passano, con tutto ciò che questo
comporta: ansie, ipocondria, visite dall’urologo, la moda dei ritocchini estetici e le inevitabili riflessioni, sia di ordine
filosofico che pratico, sulla “dipartita”. Utilizzando il linguaggio dello stand up comedy, avvalendosi della preziosa e
irrinunciabile complicità del coautore Marco Vicari e del regista Gioele Dix, Hendel racconta con una sincerità disarmante
non solo sé stesso ma anche un Paese, l’Italia, che, come dicono le statistiche, sta invecchiando inesorabilmente, tra
“supernonni” che mandano avanti le famiglie e anziani medici in pensione richiamati al lavoro per mancanza di personale.
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Una delle firme più autorevoli del giornalismo
                                                           italiano accetta di mettersi in gioco . Tra
                                                           letture, commenti, digressioni e anche
                                                           canzoni, Michele Serra passa ai raggi X le
FENESTRELLE FORTE                                          incomprensioni tra generazioni

26 luglio          ore 18.00                                                             Evento unico

ingresso libero

                            MICHELE SERRA
                                 A proposito degli SDRAIATI
                                     Incontro- spettacolo

                                                                                       ph Filippo Milani

                         Con la partecipazione di Michele Serra e Bruno Maria Ferraro
                                    Assistenza tecnica Massimiliano Bressan
                                         Collaborazione Arianna Tronco
                                           Musiche di Giorgio Gaber
Cosa resta del padre nell'epoca della sua evaporazione autoritaria e disciplinare? Può esistere ancora una autorità
simbolica degna di rispetto? Può la parola di un padre avere ancora un senso se non può più essere la parola che chiude
tutti i discorsi, che può definire dall'alto il senso Assoluto del bene e del male, della vita e della morte?

Ne parliamo con Michele Serra che avendo scritto un libro come GLI SDRAIATI è diventato una delle massime autorità in
materia. In questo originale talk-show spettacolo Michele Serra leggerà passi tratti dal suo libro e dialogherà con Bruno
Maria Ferraro.
L’ironia e lo sguardo acuto sono gli elementi di questo incontro spettacolo che è contrappuntato da alcune canzoni di
Giorgio Gaber e da letture che mettono in luce le nostre grottesche contraddizioni e le nostre false certezze.
Spettacolo diventato un vero e proprio cult
                                                             dopo essere stato trasmesso sulle reti RAI. Un
                                                             cammeo prezioso per capire come la Divina
                                                             Commedia continui a parlare a noi, uomini del
                                                             terzo millennio
EXILLES                                                    Verso il 2021 e le celebrazioni per i 700
                                                                anni dalla morte di Dante Alighieri
1° AGOSTO                 ore 21.00
ingresso libero

                       LUCILLA GIAGNONI
                                              VERGINE MADRE
                            Canti, commenti e racconti dalla Divina Commedia di Dante Alighieri

                                                di e con Lucilla Giagnoni
                                        Collaborazione ai testi Marta Pastorino
                                               Musiche Paolo Pizzimenti
                                       Scene e luci Lucio Diana, Massimo Violato
                                                Foto Paolo Migliavacca

Sei canti della Divina Commedia, probabilmente i più noti. Sei tappe di un pellegrinaggio nel mezzo del cammin di
nostra vita: Il viaggio (Il primo canto dell’inferno), La Donna (Francesca il V), l’Uomo (Ulisse, il XXVI), il Padre (Ugolino il
XXXIII), la Bambina (Piccarda il III del Paradiso), la Madre (Vergine madre il XXXIII del paradiso). È la Commedia Umana di
Dante, una strada che si rivela costeggiata da figure “parentali”: quello che si compone, guarda caso, è il disegno di una
famiglia.
I canti non vengono spiegati, per quanto, ad essere sinceri, in gran parte siano incomprensibili all’ascolto.
Ma sono anche parole incantatorie, quelle della Divina Commedia, parole taumaturgiche, rituali.
Eternamente ripetute come le preghiere.
E’ un Italia con zone d’ombra evidenti quella che ci
EXILLES                                          apprestiamo a consegnare ai giovani. Capire in recente
                                                 passato, raccontarlo nel presente è indispensabile per
2 agosto           ore 18.00                     preparare meglio il futuro di questa splendida e
                                                 contraddittoria nazione.
ingresso libero                                  … parliamone

                                              Quarantesima ricorrenza dalla strage di Bologna

       VERRANNO A CHIEDERTI …
                      I misteri d’Italia che consegniamo ai nostri figli
                      nel 40.mo anniversario della strage di Bologna

                       Con la partecipazione di Gianni Oliva e di Bruno Maria Ferraro
                                       messa in scena di Ivana Ferri
                               Coordinamento tecnico Massimiliano Bressan
                                        Organizzazione Mary Rinaldi
                                    Produzione Tangram Teatro Torino

L’occasione è data dai 40 anni che proprio il 2 agosto ricorrono dalla strage di Bologna. L’ultima strage.
L’ultimo episodio di una serie dolorosissima iniziata con la bomba di Piazza Fontana a Milano. Tra il 1969 e il
1980 una rete di avvenimenti epocali percorsa da tanti, troppi misteri che restano tuttora irrisolti.
La “nostra generazione”, quella degli anni settanta sta per consegnare definitivamente alle generazioni
successive le “chiavi di casa”. Ma ciò che non si è riuscito a capire o ciò che capito si è ma non si è potuto
dire forse continuerà a pesare nel nostro prossimo futuro.

Da queste considerazioni nasce questo particolare spettacolo che porta in scena un attore e uno storico, il
teatro e la letteratura.
Gianni Oliva, studioso del ‘900 da anni indaga la nostra storia recente e ha costruito questo percorso
accattivante che getta una luce nuova su un periodo che forse non è ancora storia ma non è ancora
attualità. E poi ci sono le canzoni, la canzone d’autore che di questo periodo è rimasta come testimonianza
viva e forte. Raccontare l’Italia, la nostra Italia che molti di noi hanno conosciuto e attraversato, con la forza
della storia e con la potenza evocativa della canzone è indispensabile per consegnare ai giovani un presente
meno scuro.
Il Teatro e la letteratura incontrano i prodotti
EXILLES                                                 d’eccellenza di questa bellissima terra di
                                                        montagna. L’occasione per conoscere e far
7 AGOSTO               ore 18.00                        conoscere prodotti straordinari è data dalla
ingresso libero                                         collaborazione del Festival con la Camera di
                                                        commercio di Torino
                                                              Progetto di valorizzazione del territorio

                                   ODE AL VINO
       Una serata in collaborazione con la Camera di commercio di Torino
      e i suoi progetti I Maestri del Gusto di Torino e provincia e Torino DOC

                                                Con la partecipazione di

                                                      Donato Lanati
                   enologo e fondatore di Enosis Meraviglia centro di consulenza e di ricerca applicata

                                                   Bruno Gambarotta

                                            Letture di Bruno Maria Ferraro

                                  in collaborazione con Azienda Agricola ‘l Garbin

L’imponenza del Forte di Exilles, la fatica della coltivazione di uve di montagna, gli squarci che la letteratura di tutti i
tempi apre sul vino. Basta chiudere gli occhi per gustare con il palato una delle eccellenze di questo territorio o lasciarsi
trasportare dai versi di grandi poeti come Pessoa, Pasolini, Neruda. E poi aprirli gli occhi, guardarsi intorno e scorgere
una location che ci avvolge con la fierezza e la potenza evocativa del Forte. E tra quelle mura ascoltare il racconto del
lavoro e della fatica di chi crea prodotti straordinari in una terra aspra come la montagna.
Questo incontro spettacolo vuole creare un’esperienza fatta di conoscenza, poesia, sapori, storia. Per conoscere,
apprezzare e rispettare la terra sulla quale camminiamo, a volte con eccessiva leggerezza.

Questo evento intreccia la letteratura e la musica con la cultura enogastronomica rappresentata in questo caso da una
produzione d’eccellenza di vini di montagna. L’azienda agricola 'l Garbin fa parte dei progetti della Camera di
commercio di Torino I MAESTRI DEL GUSTO e TORINO DOC che vogliono valorizzare le eccellenze di una tradizione agro
alimentare che rappresenta una delle tante ricchezze dei nostri territori. Parliamo di viticoltura eroica. Cioè di
produttori che operano in situazioni particolarmente difficili, aree di montagna impervie che solo lavoratori
appassionati e motivati possono amare e coltivare. Qui si coltivano vitigni autoctoni ( avanà, becuet, baratuciat ) che
hanno impresso nel loro Dna il carattere, la forza e la bellezza di questa terra di montagna

Festival Teatro & Letteratura ha sede da tanti anni in Alta Valle di Susa e ha accolto prontamente la sollecitazione della
Camera di commercio di Torino di unire aspetti differenti della cultura per restituire al pubblico un “piccolo viaggio”
fatto di sensazioni, curiosità, emozioni che ci consente di capire meglio questi meravigliosi luoghi.

Le letture e le canzoni di Bruno Maria Ferraro, la simpatia e competenza di Bruno Gambarotta si affiancano
all’intervento di uno dei massimi esperti di vini.

Donato Lanati è conosciuto come l’enologo-scienziato, perché il suo metodo di lavoro è basato sulla ricerca scientifica
coniugata al rispetto della terra e del lavoro dell’uomo. E’ fondatore del Centro di Ricerca Internazionale Enosis
Laureato in Scienze Agrarie, con specializzazione in Viticoltura ed Enologia all’Università di Torino, è stato per 17 anni
docente di Tecnologia Enologica
E’ membro dell'OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) in qualità di esperto nella Commissione
Enologia.
Svolge un'intensa attività di consulenza in Italia e all’estero, in particolare in Georgia, Svizzera, Bulgaria, Kazakistan e
Cile.

In collaborazione con
Un viaggio attraverso un secolo alla ricerca
EXILLES FORTE                                                 del nemico, per crescere, imparare e capire.
                                                              Così… con la saggezza dei semplici e
8 agosto             ore 21.00                                l’onestà di chi non ha dimenticato i
                                                              valori. Ivana Ferri
ingresso libero

                            MA SONO MILLE
                            PAPAVERI ROSSI

                                     Scritto e diretto da Ivana Ferri
                              Con Bruno Maria Ferraro e Massimo Germini
                            e la partecipazione della piccola Susanna Ferro
    Musiche di Ivano Fossati, Roberto Vecchioni, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Lucio Dalla
                         Musiche arrangiate ed eseguite da Massimo Germini

Cosa c’è dentro un secolo intero?
C’è la grande storia che sta nei libri scolastici, c’è la piccola storia delle famiglie e dei sentimenti e c’è la canzone d’autore
che nell'ultima parte del novecento è riuscita a raccontare con forza straordinaria tutto questo. A Tangram Teatro è stata
assegnata nel 2011 dal Presidente della Repubblica la Medaglia di Rappresentanza per aver saputo leggere la società
italiana e il nostro tempo attraverso la canzone d’autore.
Non c’è altro genere musicale e forse altra forma d’arte che sia riuscita a penetrare così in profondità nel nostro tempo,
abbia accompagnato la crescita sociale e umana di intere generazioni, sia stata lente di ingrandimento e strumento di
rabbia e protesta come la canzone d’autore. Sarà anche musica (dicono) leggera, ma è musica che parla e che raggiunge
vette di poesia straordinarie. E possiede elementi di narrazione teatrale davvero straordinari
La storia di Susanna “cammina” discreta al fianco delle storie raccontate da Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni,
Fabrizio De André, Lucio Dalla, Ivano Fossati e insieme attraversano un tempo straordinario che abbiamo vissuto e forse
non abbiamo ancora del tutto compreso.
Il tema di “cosa si trasmette ai posteri”
EXILLES FORTE                                                            è qui affrontato nel registro comico.
9 agosto             ore 18.00                                           Stefano Dell’Accio calibra uno
                                                                         spettacolo divertente e intelligente e
ingresso libero
                                                                         adatto a grandi e piccini

                                               BLISTER
       I testamenti comici e romantici di Penelope, Biancaneve e Topolino

   Uno spettacolo di e con Stefano Dell'Accio Musiche composte e suonate dal vivo da Matteo Castellan

Uno tra gli spettacoli più comici e romantici degli ultimi anni Blister è uno spettacolo di intrattenimento emotivo e di
resistenza comica.. Blister è uno spettacolo sconsigliato agli intolleranti, ma completamente privo di glutine.
Blister è uno spettacolo in pillole, confezionato per far divertire e pensare allo stesso tempo, lungo un sentiero di testi e
canzoni che parlano di noi tutti, del nostro vivere e del nostro stare al mondo. Blister è uno spettacolo curativo, liberatorio,
dove la risata non è rubata al pubblico, ma conquistata con attenzione. Ogni pillola affronta un tema diverso: si va dalla
lettura di “testamenti”, ironici e romantici al tempo stesso (ad esempio quello di Penelope, di Biancaneve, del
“corteggiamento”) e che lasciano eredità più concettuali ed emotive che materiali; alle canzoni originali che affrontano
con sarcasmo tematiche varie (dai Social Network, all’ipocondria, dall’attesa all’amore, tutto sempre trattato con
leggerezza e humour), ai monologhi che affrontano tematiche legate all’età, all’invecchiare, alla crisi che avvolge e
destabilizza chi ha 40 anni oggi essendo nato negli anni ’70. Una replica di Blister non è mai uguale alla precedente,
cambiano i contenuti, cambiano le pillole, restano il pensiero e il divertimento
Un passaggio di testimone epocale: Lella
                                                  Costa raccoglie l'invito di Franca Valeri,
FENESTRELLE FORTE                                 grande matriarca del teatro italiano che
                                                  quest'anno compirà cent’anni
12 agosto               ore 21.00
ingresso libero
                                                                                     Novità assoluta

                                   LELLA COSTA
                                        LA VEDOVA SOCRATE

                                                  di Franca Valeri
                                            regia di Stefania Bonfadelli
                  Produzione Centro Teatrale Bresciano con INDA Istituto Nazionale Dramma Antico
                                         Progetto a cura di MISMAONDA

Un passaggio di testimone epocale: Lella Costa raccoglie l'invito di Franca Valeri, grande matriarca del teatro italiano
che quest'anno compirà cent’anni, ad interpretare 'La vedova Socrate', il testo da lei scritto ed interpretato la prima
volta nel 2003. Un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, rivendicazione disincantata e narrazione
caustica. Liberamente ispirato a 'La morte di Socrate' dello scrittore svizzero Friedrich Durrenmatt, nato a seguito
dell'intuizione di Giuseppe Patroni Griffi che glielo suggerì, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato ed
oggettistica di Santippe, la moglie del filosofo tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili
dell'antichità. Nello spettacolo si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane
e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone, il principale bersaglio polemico dello spettacolo. Lei
non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle. E così lo degrada a un
semplice copista e si mette in testa di chiedergli pure i diritti d'autore. Anzi alla fine pensa di poter scrivere lei un
dialogo: protagoniste però sarebbero le donne. Ed è infatti soprattutto alle donne che parla: neanche la vedovanza le
toglie il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale e anche di quelle
donne che ingannano l'altro sesso. Non serve, dice, indagare sulla vera natura del proprio uomo, basta accettarlo cosi
com'è da vivo e da morto; d'altronde, “la morte di un marito è un così grande dolore che nessuna donna ci
rinuncerebbe”.
FOCUS AMBIENTE
 in collaborazione con Agroinnova Centro di Competenza dell’Università di Torino

     E’ uno dei percorsi tematici che caratterizzano il Festival. Il Teatro, o meglio la narrazione teatrale, può fare
   convergere intorno a sé una serie di esperienze e testimonianze. In teatro possono incontrarsi e confrontarsi
ragionamenti, nuove prospettive, suggestioni, ed essere condivise con il pubblico sia da un punto di vista emotivo
    che scientifico. E’ questo il valore aggiunto di un Festival che, fedele alla sua vocazione di proporre spettacoli
teatrali, “gioca” a contaminare la proposta non solo con linguaggi artistici diversi, ma “invadendo” e portando sul
   palco altri mondi, nella convinzione che sempre più la nostra società abbia bisogno di connettere esperienze e
                                                conoscenze a tutti i livelli.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Agroinnova, Centro di Competenza per l'innovazione in campo agro-
  ambientale dell’università di Torino, nell'ambito del progetto "Festival Plant Health 2020 - Anno Internazionale
 sulla Salute delle Piante" e del progetto europeo Horizon 2020 "EUCLID EU-CHINA Lever for IPM Demonstration"
                                                   (EUCLID), n° 633999.
Teatro e scienza si incontrano in questo spettacolo che
FENESTRELLE FORTE                                               guarda con amore e attenzione il pianeta in cui
13 agosto                  ore 21.00                            viviamo. Ivana Ferri mescola in un bellissimo gioco di
                                                                alchimie, racconti, canzoni e poesia
ingresso libero

                                                                         In collaborazione con Agroinnova
                                                            Centro di Competenza dell’Università di Torino

                                ATTENTI AL LUPO
                                             WINDBLOW - LA POESIA DELLA TERRA

                                             scritto e diretto da Ivana Ferri
                    con Celeste Gugliandolo, Bruno Maria Ferraro, Massimo Germini Patrizia Pozzi
                    scene e luci Lucio Diana musiche di Neil Young, Lucio Dalla Roberto Vecchioni,
                                            Ivano Fossati, Louis Armstrong
                              riferimenti letterari Mariangela Gualtieri e Giuliano Scabia
                                       arrangiamenti musicali Massimo Germini
                     direzione tecnica Massimiliano Bressan assistenza tecnica Andrea Borgnino

Se l’ago della bussola della ricerca scientifica è sempre più puntato sul concetto di One Health, forse dovremmo spostare nella stessa
direzione i nostri sentimenti, la consapevolezza, la cura e il rispetto. Guardare il punto dove convergono uomini, piante e animali. Siamo
“un corpo unico” che cresce, respira e procede in un’unica direzione. Ce lo dicono indirizzi filosofici o religiosi, ce lo dice oggi la scienza.
Ivana Ferri costruisce su queste basi uno spettacolo delicato e poetico che parla della natura in modo originale e non scontato.
Un’immersione nel significato più profondo di cosa vuol dire il rispetto per l’ambiente che ci circonda e per le relazioni tra uomini e tra
uomo e ambiente.
E’ un breve viaggio che ci porta fino al punto dove scienza e poesia si incontrano, dove uomo e natura si confondono e dove prosa e
musica diventano un “canto” unico che culla la parte più profonda e limpida di noi, quella bambina.
50 anni fa Dario Fo metteva in scena il Mistero Buffo,
                                                             opera che a distanza di anni gli valse il premio Nobel.
FENESTRELLE IL FORTE                                         Matthias Martelli è il giovane erede che riporta in vita

14 agosto                ore 21.00                           un testo dall’immenso valore letterario

ingresso libero
                                                   In occasione dei 50 anni dal debutto del Mistero Buffo

        IL PRIMO MIRACOLO DI GESU’ BAMBINO

                    da Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame

                                                        con Matthias Martelli
                                                        regia Eugenio Allegri

Eugenio Allegri dirige con mestiere e sapienza Matthias Martelli in questa esilarante giullarata popolare che ha costituito il modello
per il grande teatro di narrazione degli ultimi vent’anni facendo leva sulle talentuose prerogative attoriali di Matthias Martelli, ha scelto
di rimanere fedele all’interpretazione di Dario Fo e alla tradizione giullaresca da lui riscoperta, mantenendo il risultato differente e
distinto. «Solo così si può restituire Mistero Buffo - scrive il regista - come un classico immortale del teatro italiano: facendo rivivere il
fascino attraverso un’interpretazione fedele ma allo stesso tempo il più possibile personale. Le Nozze di Cana, Il primo miracolo di
Gesù bambino, La resurrezione di Lazzaro, sono le giullarate messe in scena restituendo l'uso del grammelot modulato sulle differenti
abilità vocali dell’attore costruendo una satira nuova, che combina la corrosività delle parodie giullaresche con i temi del mondo
moderno.
Le origini piemontesi di Fabrizio De André. Il
FENESTRELLE IL FORTE                                                 rapporto con la campagna, con il mondo
                                                                     contadino. Uno scrigno che si apre su bellissime
15 agosto               ore 21.00                                    canzoni che sono la parte migliore di tutti noi.
ingresso libero

                        GIGI VENEGONI - BRUNO MARIA FERRARO

            HO VISTO NINA VOLARE
                          Le radici piemontesi di Fabrizio De André

                                             Ivana Ferri, messa in scena
                            musiche Fabrizio De André disegno luci Gianni De Matteis
                       direzione tecnica Massimiliano Bressan organizzazione Mary Rinaldi
                  assistente di produzione Silvia Demofonti     produzione Tangram Teatro Torino
Tangram Teatro, ispirandosi al testo curato da Guido Harari per Rizzoli, affabula un racconto dove si incrociano le radici, i racconti, lo
sguardo sul futuro di un artista che ha lasciato un segno profondo. Seguendo le tracce di un pensiero si compone un vero e proprio
racconto teatrale, avvolto dai contrappunti musicali di un bravissimo Gigi Venegoni e dalla calda voce di Bruno Maria Ferraro. Le
immagini tratte dal libro di Guido Harari "Una goccia di splendore" fanno da suggestivo contenitore ad una serata particolare ed
emozionante.

Genova. Il mare. I suoni del mediterraneo. Il porto. E poi la Sardegna andando fino al cuore di quella terra, il sogno dell'agriturismo e
la malattia del sequestro. E ancora, il Piemonte terra di cascine abitate nell'infanzia..
E poi ancora più lontano, fino a giungere al "non luogo" di Khorakhanè, in un futuro che è ancora speranza, sarà guarigione.
Ripercorrere i "luoghi" di De Andrè significa viaggiare nell'anima degli uomini, in quelle contraddizioni che spaccano la nostra società
ma che sono opportunità, risorse, differenze da capire anziché combattere.

Lo spettacolo accompagna lo spettatore con passo lieve ma sicuro in un viaggio fatto di suggestioni e di pensieri, cercando quel sottile
filo rosso che collega canzoni straordinarie alle analisi e sensazioni che le hanno generate.
Dà voce ad un amico discreto che ha accompagnato la crescita umana e sociale di tante generazioni.
E mentre il racconto si dipana nascono i contrappunti musicali dalla chitarra magica di Gigi Venegoni
E nascono immagini che richiamano ricordi, colori, ambienti da cui è bello lasciarsi cullare.
Questo è semplicemente HO VISTO NINA VOLARE: un racconto teatrale che attraversa il mondo di Fabrizio De Andrè. Un volo fatto di
immagini, canzoni, suggestioni e … da quelle parole rimaste tra carte, libri e quaderni, raccolte con passione e cura da Guido Harari
STRUTTURA ORGANIZZATIVA,
       PARTNERSHIP, COLLABORAZIONI

Ivana Ferri                                    Direttore artistico
Bruno Maria Ferraro                            Direttore organizzativo
Mary Rinaldi                                   Amministrazione e coordinamento
Silvia Demofonti                               Comunicazione e ufficio stampa
Massimiliano Bressan                           Responsabile tecnico
Andrea Ferretti                                Assistenza tecnica
Roberto Canavesi                               Consulente
Gianni De Matteis                              Gestione tecnica
Andrea Borgnino                                Assistenza tecnica
Studio CGA                                     Consulenza fiscale
Studio D’Agostino                              Consulenza del lavoro
Medico del lavoro                              Dott. Gianfranco Cortese

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Regione Piemonte
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E in collaborazione con                                               L’ingresso a tutti gli spettacoli è libero

Turismo Torino e Provincia                                            Le modalità di accesso in osservanza delle disposizioni
Agroinnova Centro di Competenza dell’Università di Torino             anticovid-19 sono indicate a pag. 3 e aggiornate in tempo reale
Festival Plant Health 2020                                            sul sito internet www.tangramteatro.it
Comune di Fenestrelle
Comune di Exilles                                                     Tangram Teatro 011.338698 | 3317819054
Associazione San Carlo onlus
Associazione Amici del Forte di Exilles                               Amici del Forte di Exilles 327 6262304
Associazione turistica di Exilles
Protezione Civile                                                     Associazione Progetto San Carlo Di Fenestrelle 0121 884003
I Maestri del Gusto di Torino e provincia
Torino DOC
Enosis Meraviglia
‘l Garbin
I DUE FORTI
  “LUOGHI DELLA CULTURA”

  FENESTRELLE ed EXILLES

                    Sono felice di poter dare il benvenuto al Festival Teatro & Letteratura di Tangram Teatro che per la
                    prima volta porta la sua interessante programmazione estiva al Forte di Fenestrelle. Vorrei fare un
                    plauso particolare alla Compagnia per aver accettato con slancio e impegno le sfide che il mondo di
                    oggi ci pone, riconfermando il ruolo privilegiato e la responsabilità che il grande gioco del teatro ha
                    nel far incontrare, divertire ma soprattutto crescere pensieri e parole.
                    Un grazie al Tangram Teatro e al pubblico che ci seguirà.
                    Michel Bouquet – Sindaco di Fenestrelle

IL FORTE DI FENESTRELLE

Il Forte di Fenestrelle fece il suo ingresso sul palcoscenico della Storia nell’autunno del 1727, quando l’ingegner Ignazio Bertola, su
richiesta del re Vittorio Amedeo II, presentò il progetto di un’opera che aveva del fantastico: una grande muraglia, costellata da più
opere fortificatorie, posta a sbarramento della valle del Chisone contro le invasioni straniere.

La sua architettura ha dell’incredibile: si sviluppa sul crinale della montagna per una lunghezza di oltre 3 chilometri, con una superficie
complessiva è di 1.350.000 metri quadrati e un dislivello tra il primo e l’ultimo corpo di fabbrica di circa 600 metri. Osservandolo nel suo
insieme ci si trova di fronte ad un’opera fuori da ogni canone, se riferito alle precedenti tecniche di difesa fortificatoria, per le sue
gigantesche dimensioni e l’articolazione dei suoi fabbricati.

I lavori di costruzione iniziarono nella primavera del 1728 sotto la direzione dello stesso Bertola coadiuvato dall’ingegner Varino de la
Marche, e si protrassero per oltre un secolo. L’ultimo cantiere chiuse nel 1850. Negli anni di maggiore impegno operativo, il numero
degli addetti ai lavori superò le quattromila unità.

Poco alla volta nasceva quella che diventerà la più grande fortezza alpina d’Europa.
La denominazione Forte di Fenestrelle, con cui viene indicata, non è propriamente esatta in quanto non si tratta di un singolo forte, ma
di un complesso fortificato composto da otto opere difensive, alcune grandi come il Forte San Carlo, ed altre piccole come la Ridotta
Santa Barbara, ma ognuna di esse aveva un ruolo specifico nelle strategie di difesa.
Tutte le strutture sono collegate tra di loro attraverso percorsi sia interni sia esterni, ma soprattutto attraverso la nota “scala coperta”,
un’opera che si distingue per la sua unicità: 4000 scalini, protetti da mura spesse due metri, s’inerpicano sul pendio della montagna,
come una lunga galleria che si snoda ininterrottamente per più di due chilometri.Il forte fu sempre un presidio militare e mantenne
costantemente la sua funzione di sentinella e baluardo difensivo ma, come per tutte le fortezze, svolse anche il delicato compito di
prigione di Stato. Le stanze dei suoi palazzi furono spesso adibite a celle di detenzione per personaggi di prestigio, mentre i cameroni
delle caserme ospitarono i cosiddetti detenuti comuni: persone condannate per reati vari, militari rei di gravi trasgressioni e, da non
dimenticare, un migliaio di soldati del conquistato Regno delle due Sicilie che vi rimasero circa un mese prima di essere inseriti nel
nascente Esercito Italiano.Dopo la Seconda Guerra Mondiale il forte subì un totale abbandono. La vegetazione iniziò ad invadere e
scardinare le mura, tanto che tutto il complesso rischiava di trasformarsi in un rudere, vittima del tempo e dell’incuria umana. Oggi,
grazie all’Associazione Progetto San Carlo il Forte di Fenestrelle è un complesso monumentale aperto al pubblico da alcuni anni ed è
diventato un luogo d’interesse per turisti e studiosi che attraverso le sue mura vogliono assaporare il fascino e i misteri della Storia.
Anche quest’anno il territorio di Exilles ospita il Festival Teatro & Letteratura edizione 2020. Il Comune di
         Exilles è particolarmente grato a Tangram Teatro che ha scelto la nostra località per proporre momenti
         culturali di grande qualità che da qualche anno arricchiscono la nostra estate. La grande attrattiva del Forte
         costituisce inoltre un’ulteriore spinta per continuare a credere nella rinascita del nostro territorio che, oltre
         che a turismo, enogastronomia, natura, deve saper offrire cultura di livello elevato ma accessibile a tutti. In
         quest’ottica la collaborazione con Tangram Teatro sta rivelandosi vincente.
         Michelangelo Castellano - Sindaco di Exilles

IL FORTE DI EXILLES

Il Forte di Exilles è uno dei monumenti più antichi della Valle Susa.

Le sue origini sono ancora incerte ma intorno al 1155 esisteva già quando i conti d’Albon esercitavano il controllo
strategico, militare e mercantile, sulla strada del Monginevro, ed Exilles rappresentava il confine estremo orientale del
principato. Nel 1339, presenta già una struttura complessa: è un raro esempio di “castello di strada”, dalla costruzione
difensiva articolata in più circuiti murati a difesa del nucleo interno e da una barriera esterna, efficace controllo
dell’importante asse stradale che dal Piemonte portava in Provenza attraverso il Monginevro. Nel Cinquecento il castello
è a lungo conteso dalle opposte fazioni cattoliche e riformate che ambivano al controllo del Delfinato al di qua delle Alpi.
All’inizio del Seicento il forte modificò il suo assetto di vecchio castello in fortezza bastionata, ove ospitò tra il 1681 ed il
1687 il misterioso e famoso personaggio denominato “Maschera di Ferro”. Nei primi anni del Settecento, la rocca
fortificata di Exilles, sotto la direzione del Bertola e del De Willencourt, subisce imponenti lavori di ristrutturazione e
ammodernamento. Ulteriori trasformazioni vengono attuate a metà Settecento: il Forte viene ricostruito operando una
notevole sintesi tra assetti difensivi e logistici, con formazione di corpi indipendenti, autosufficienti ed in progressione
difensiva. Il trattato di Utrecht del 1713, trasferì la dignità regia dal re di Francia a casa Savoia, rendendo quindi
necessario il ribaltamento del fronte difensivo. Fatto radere al suolo dai francesi in seguito al trattato di Parigi 15 maggio
1796, il Forte viene ricostruito nell’assetto odierno tra il 1818 e il 1829 dal Re di Sardegna tornato in possesso dei
suoi territori. Vittorio Emanuele I affidò la sua ricostruzione agli architetti Giovanni Antonio Rana e Francesco Olivero il
quale, tra il 1821 ed il 1829, ne completò la struttura. Il forte fu disarmato nel 1915 e perse definitivamente ogni funzione
militare l’8 settembre 1943 quando venne abbandonato definitivamente dai militari Nell’autunno del 2011 vengono
completati, ad opera della Regione Piemonte, una serie di lavori di recupero funzionale al Forte di Exilles di tutti i locali
del primo piano del “Cavaliere”, con conseguente incremento delle aree interne a destinazione museale ed ampliamento
della rete dei percorsi di visita, e la realizzazione di un collegamento verticale fra il piazzale e il “Cavaliere” mediante
l’inserimento di un ascensore nella roccia.
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