1993NUMERO ZERO OTTOBRE DUEMILAEVENTI - LICEO FALCONE
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2 INDICE Editoriale, di Angelica Capelli Pag.2 Quando tutto questo sarà finito - Voci Pag.7 dalla pandemia, degli studenti del Liceo Falcone Com’è profondo il mare, di Gaia Favaro Pag.31 Che mondo ci aspetta, di Michela Pag.34 Masserini Urinetown, di Martina Illi Pag.41 Specchio riflesso, di Susanna Frigeri Pag.44 REDAZIONE Direttrice: Angelica Capelli, 5^I Vicedirettrice: Tais Baggi, 4^F Redattori: Isabel Barachetti, 2^C; Susanna Frigeri, 2^C; Michela Masserini, 5^O; Federico Reduzzi, 5^D; Mariarita Singh, 4^E. Capo traduttore: Federico Reduzzi 5^D Vignettista: Francesco Dorini, 3^E Giornalisti: Tais Baggi; Isabel Barachetti; Angelica Capelli; Gaia Favaro, 1^I; Susanna Frigeri; Giulia Galbiati, 5^C; Martina Illi, 1^I; Michela Masserini; Ruben Pezzotta, 1^H; Mariarita Singh, Mirko Tironi, 1^I. Referente del progetto: prof. Gusmini Hanno scritto per questo numero: Angelica Capelli, Gaia Favaro, Michela Masserini, Martina Illi, Susanna Frigeri, le studentesse e gli studenti del Liceo Falcone Hanno impaginato questo numero: prof. Gusmini, Angelica Capelli Copertina e illustrazione (pag. 11) a cura di: Francesco Dorini
3 Editoriale Futura “Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è il segno che il caso, fino a tutto questo anno, ha trattato tutti male…quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce, non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattare bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice.” Dal “Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere” – Operette Morali, G. Leopardi F uturo. Dicono che noi sere una principessa o una giovani siamo tesi verso rockstar, perché ai bambini il futuro, con i progetti nessuno ancora ha insegnato che continuamente costru- che non sempre nella vita vo- iamo e disfiamo, che nessu- lere è potere: non lo insegnano no sogna come noi, dato che i genitori, non lo si trova scritto ancora non abbiamo vissuto. sui libri. Ma accade che quella A cinque anni, dicono, ogni principessa cresce e perde la bambino può sognare di es- chitarra elettrica, seppellendo-
4 la sotto montagne di compiti, Così, quando scopro che devo e a diciott’anni, anche se con- scrivere proprio di speranza - serva quel sogno nel cuore, si perché di negatività ce n’è già vergogna a parlarne: dicono abbastanza in giro, grazie tante che di sogni non si vive. Ma se – non so da dove iniziare. Ma mi non vivo di sogni, che cos’è il hanno fatto lo scherzo di metterla mio futuro? in copertina, voi lettori audaci la Per sognare devo attingere al troverete in ogni pagina di questo cielo, ma vedo solo il soffitto in numero. E io come ve la racconto questo momento, troppe luci fuori la speranza? dalla finestra. Come trovo la mia Per i greci era una dea, Elpis. Pa- strada nella notte così inquinata? radosso dei paradossi, era conte- Come faccio a avere fiducia nel nuta nel vaso costruito da Efesto futuro, se sembra che il mondo che Zeus, padre degli dei, donò abbia deciso che lo diverte girare a Pandora, imponendole di non al contrario, ed ogni cosa mi pare aprirlo, perché in esso erano rac- uno scherzo del destino? chiusi tutti i mali del mondo. Tutti Sono interrogativi che mi tormen- i mali creati, in una lista infinita, tano da settimane, cui non riesco e la speranza. Pandora era gio- a rispondere, perché la mia vista vane, bellissima, audace – incre- è troppo appannata dalla rabbia dibilmente mortale – e, curiosa che provo – e che proviamo tutti – come tutti gli uomini, per i quali per giocare a saltare tra le costel- i divieti sono gli inviti più succu- lazioni. Sono qui seduta davanti lenti, aprì il vaso. Ne uscirono al computer, mio nuovo compa- povertà, vecchiaia e malattie, gno di vita, che fremo e ribollo e magari anche questo virus. Ma la mi agito e rimpiango le notti stel- speranza no, lei rimase sul fondo late e la libertà. Vorrei aprire la del vaso. Forse rimase intrap- finestra, urlare la mia rabbia, ma polata prima di poter ottenere la la notte fuori è silenziosa e io ho libertà, forse scelse di rimanere. paura di rompere questo incanto. Ma non abbandonò Pandora, che
5 poi ne fece dono agli uomini, per casa è tutto ciò che rimane. Per farsi perdonare e consolarli. Per questo motivo la speranza, ultimo questo si dice che la speranza baluardo dell’umana resistenza, – Elpis sarà chiamata Spes dai riposa meglio accanto al focolare, romani - è l’ultima a morire, per- per questo, alla fine di tutto, dopo ché fu l’ultima a lasciare il vaso tutto il dolore, tutta la sofferenza, e consegnarsi al male degli uomi- c’è speranza. C’è casa, e c’è fu- ni. Quando tutto era perduto nel turo. caos della nostra terra, la speran- za se ne andò per ultima, affac- Futura. Così Lucio Dalla, poeta ciandosi timidamente dal bordo musicante, ha chiamato la spe- della giara. ranza. Futura. Ultima, come ultima fu Estia, la dea meno conosciuta dell’Olim- Chissà, chissà, domani – Su che po, una dei dodici originari, dea cosa metteremo le mani: il mon- del focolare. So quanto grottesco do è cambiato, e cambierà anco- possa sembrare che in mezzo ra. Sembra nera la notte, e senza agli dei del tuono, della guerra, stelle, mette paura, le braci spen- degli oceani, sedesse lei, timida te già da nove mesi, ma è iniziato dea bambina del focolare, custo- un nuovo anno, e chissà. de del tempio. Tuttavia, quando i titani attaccarono l’Olimpo e gli E chissà come sarà lui domani dei onnipotenti si diedero alla Su quali strade camminerà fuga, Estia rimase a guardia del Cosa avrà nelle sue mani, le sue perenne fuoco sacro del Tempio, mani che non poteva abbandonare. Si muoverà e potrà volare Gli dei vinsero la guerra, ma solo Nuoterà su una stella grazie ad Estia, l’ultima, ebbero Come sei bella una casa in cui tornare. L’ultima, E se è una femmina si chiamerà e la più importante: quando tutto Futura. il resto viene meno, il calore di Futura, una stella nella notte è
6 lì che ci aspetta, se sappiamo spegnere la luce, se sappiamo affidarci al buio di quel futuro che spaventa, di quella vita che non rifaremmo mai, se ne avessimo la possibilità. Ma forse davvero, prima o poi, l’anno nuovo inizierà a trattare bene tutti. Se non lo facesse, a noi resta il calore del focolare. Aspettiamo che ritorni la luce Di sentire una voce Aspettiamo senza avere paura, domani Futura, come la vita. A tutte le ragazze e i ragazzi che hanno preso la loro speranza, li- berandola dal vaso di Pandora, e ce l’hanno affidata nelle pagine che leggerete, a voi lettori che non fate mai spegnere il focolare: grazie. Angelica
Quando TUTTO questo sarà FINITO V oci di falconiani che si rincorrono: ecco cosa state per leggere. Voci che raccontano la veri- tà schietta, dura e commovente di quanto trau- matico sia stato un periodo che credevamo chiuso, ma che invece ci intrappola ancora, in un infinito serpente che si morde la coda: non tutto quel che accade ed è accaduto lo si può scrivere, ma molto lo trovate qui. La redazione di 1993 ha accolto con piacere la propo- sta della professoressa Paone (la ringraziamo di cuore, ndr) che alle pagine del nostro giornalino ha conservato piccole testimonianze di giovani studenti che invitiamo ciascuno di voi a fare vostre, quando non sapete trovare le parole. Loro le hanno trovate perfettamente: ci hanno parlato della paura, del dolore ma anche della speranza. Per questo vale davvero la pena leggere queste pagine.
8 Voci dalla pandemia Bergamo, fine Aprile 2020 È certo che nessuno si sul cellulare e poi ignorata. Anche aspettasse tutto questo. se mi provoca qualche fastidio Anche se ora va di moda ammetterlo, è una cosa che ricapitolare la situazione, faccio spesso. Gli ultimi trascorsi guardare in retrospettiva le cose, sono stati mesi strani. Non mi ero ripetersi che nessuno ha fatto mai trovata nella condizione di nulla quando si poteva, la verità passare così tanto tempo- tutto è che, perlomeno in Europa, il mio tempo- a casa. All’inizio nessuno ha pensato a niente. non mi è parsa una condizione Quando il primo caso è stato così malvagia...pensare che non registrato a Codogno, la notizia dovevo andare a scuola (il che, nel mi è arrivata di sfuggita.Devo mio caso, equivale a svegliarmi averla letta scorrendo le notizie alle sei del mattino per ritagliarmi
9 a forza un posto sull’unico e poi alzarsi di nuovo, chiedere autobus cronicamente in ritardo informazioni, alzare la voce, diretto a Loreto), sembrava piangere. Oltre alle persone, quasi piacevole, l’unico mio l’aria era satura e non perché cruccio poteva rivelarsi la noia. nessuno era disposto ad Ad un certo punto, però, aprire le finestre: l’odore del mi sono resa conto di una disinfettante sovrastava tutto, cosa. Per quanto il rimanere era impossibile ignorarlo. Non a casa potesse rivelarsi ho fatto in tempo a elaborare idilliaco, fuori era l’inferno. appieno la situazione che Verso la fine di febbraio ho avevo di fronte perché, appena iniziato a stare male - febbre, arrivata in reparto, una figura tosse, gola infiammata. mi è comparsa davanti. Quello Il medico non era convinto del che ha detto mi è risultato più mio stato e alle ore undici del che chiaro e preferirei non me 28 febbraio mi sono ritrovata lo avesse dovuto ripetere una seduta nella macchina di mia seconda volta: “Perché tu non madre in direzione ospedale: hai una mascherina? Non hai sospetto focolaio ai polmoni. capito qual è la situazione?”. Per natura o per esperienza, Ciò che, però, mi ha fatto non sono il tipo di persona riconsiderare tutto in quel incline a preoccuparsi, ma momento non è stato tanto il quando ho messo piede rimprovero in sé (la verità è che all’interno dell’ospedale è quello era il periodo di caos in stato come se qualcuno cui nessuno sapeva bene che avesse acceso l’interruttore atteggiamento adottare fuori di della luce: Zingonia sembrava casa, soprattutto nei confronti Shibuya all’ora di punta. Mi dell’indossare la mascherina), sono sentita dentro l’occhio quanto l’espressione del ciclone. Ho visto gente dell’infermiere da cui muoversi dappertutto, sedersi proveniva il rimprovero: quello
10 che mi aveva detto era stato po’ di più, ma dall’altro mi fa pronunciato con una precisione sentire impotente e insicura.” S automatica, quasi robotica, e lasciava sottintendere che la ono tante le emozioni stessa frase era stata rivolta che ognuno di noi ha a diverse altre persone. provato in questi mesi L’espressione dell’uomo che difficili in cui i contatti avevo di fronte non lasciava con il mondo esterno sono stati ombra di dubbio: si erano fortemente limitati: io mi sono presentate nel mio stesso modo resa conto di avere una famiglia decine e decine di persone. fondata su valori grandi come Solo in quel momento sono la disponibilità, il rispetto, la riuscita a rendermi conto di vicinanza reciproca, il desiderio cosa stesse accadendo.” di suscitare con piccoli gesti o I parole sorrisi che rallegrassero l timore più grande è stato l’atmosfera angosciante fuori da di non riuscire a stare bene casa. Anche il rapporto con mio emotivamente. Ero finalmente fratello è migliorato fortemente, riuscita a sistemare alcune un pensiero particolare lo cose importanti nella mia conservo per mia mamma che in vita ma d’improvviso mi sono questa battaglia ha combattuto sentita come se il mondo mi in prima linea mettendo a fosse crollato addosso. Non rischio la sua vita per aiutare e sapere come affrontare questa salvare la vita di altre persone situazione, sentirmi abbandonata in difficoltà. Penso infatti che al a me stessa dei primi mesi di giorno d’oggi gli eroi non siano pandemia, mi hanno messo più Spiderman o Ironman ma al davanti agli occhi tutta la mia contrario i dottori e gli infermieri fragilità e sensibilità; da un lato hanno preso il loro posto. questo è un bene perché sto Mia mamma, infermiera, mi ha imparando a conoscermi un detto: “Nonostante siano 25
12 anni che lavoro in un ambiente ho ricevuto dai miei cari.” I sanitario a stretto contatto con pazienti gravi e sofferenti, non l primo mese di quarantena mi sono mai trovata di fronte è stato il peggiore, senza ad una situazione così tragica. poter uscire di casa, come Durante l’emergenza non sono se fossimo in prigione, con stata in grado di metabolizzare il costante rumore delle a pieno questa situazione sirene delle autoambulanze allarmante, perché il mio che passavano per le strade pensiero era solo quello di ricordandoci della disgrazia lavorare e prestare aiuto a più che stava avvenendo persone possibili. Non provavo fuori dalla nostra porta e il più appetito, non sentivo alcun dubbio per ciò che sarebbe bisogno fisiologico, la mia successo a tutti noi e alla attenzione era solo sulla vita nostra vecchia quotidianità, dei pazienti. Adesso che la in particolare il mio pensiero situazione si sta attenuando, andava alla mia città, mi sto rendendo conto di Bergamo. Non credevo ciò che questa pandemia possibile fosse proprio la mondiale ha causato al mondo protagonista di una tale intero. Tutto per me era nuovo, disgrazia. Al pensiero della ma nonostante questo mi sono mia città e dei suoi cittadini adattata subito. Ho apprezzato però sento anche un grande la complicità tra noi colleghi, orgoglio, nei confronti di e la priorità di salvare la vita, tutti quei bergamaschi senza badare alle differenze che hanno dimostrato di competenza tra dottori, grandissima tenacia e voglia infermieri o ausiliari. Sono di aiutare e lavorare per far stata felice della solidarietà fronte alla pandemia. Sono e dei numerosi messaggi di molto orgogliosa perché stima e incoraggiamento che credo che la nostra città
13 abbia dimostrato un forte avranno la possibilità di senso di unione, solidarietà passare i pomeriggi al e amore per la propria gente, parco a giocare? I lavoratori che si è concretizzato con la riusciranno a riprendere la costruzione di un ospedale loro solita vita? Gli studenti da campo in pochi giorni riprenderanno a frequentare o la raccolta di materiale l’università e le scuole? informatico per aiutare gli Cosa ci lascerà questa studenti che non potevano esperienza? Torneremo a seguire le lezioni in via vivere come prima come telematica. se niente fosse successo? Quando esco con il mio Riusciremo a goderci cane, amo poter respirare tutte le cose che prima l’aria fresca e leggera perché davamo per scontate, mi ricorda la libertà, quella ma che ora ci mancano? che giustamente ora è per Riusciremo a vivere con noi limitata, ma allo stesso più consapevolezza la tempo ho una sensazione di nostra vita? Saremo disagio, come se mi sentissi capaci di gustarci ogni scorretta e sbagliata per istante di vita che ora essere uscita, anche se non è possibile vivere? in realtà mi è concesso.” Spero che ognuno avrà Q maturato in sé una nuova uando tutto questo cognizione, e so che nulla sarà finito penso sarà come prima, anzi sarà che molte cose migliore e ringrazieremo per cambieranno. Mi domando quest’esperienza.” U come reagiranno le persone: gli anziani avranno la forza no dei timori più di spingersi fuori dalla grandi da sopportare soglia di casa? I bambini secondo me è
14 M la paura del futuro, o semplicemente la paura i sono resa di ciò che non si conosce. conto che la Questa situazione è nuova quarantena ha per tutti e nessuno sa con risvegliato in me una volontà certezza quando potremo di rinascita, anche se volta tornare alla normalità, è in piccole, forse banali, questo che mi spaventa di cose. Penso che quindi la più.Sto cercando di essere parola d’ordine che mi sta positiva e di pensare che accompagnando in questo tutto tornerà come prima, ma periodo sia riscoperta: di so che questo è abbastanza me, di come sono in grado improbabile, perché questa di gestire una situazione esperienza ha segnato simile e di come riesco a non tutti in qualche modo. I abbattermi eccessivamente. miei genitori sono entrambi Ciò nonostante, riconosco infermieri e in questo periodo che l’attesa di ciò che stanno lavorando il doppio, verrà mi pesa molto. soprattutto mia mamma che L’unica cosa positiva di lavora in pronto soccorso: questa situazione è prendere ricordo che all’inizio tornava coscienza di quanto eravamo a casa stanchissima, con liberi e quanto fortunati. Una i segni della mascherina, parola d’ordine è sicuramente dopo averla tenuta per 8 speranza, la speranza che ore ininterrottamente. Era ciò che stiamo desiderando molto difficile vederla così, ora, che tutto finisca, si avveri. l’unica cosa che potevamo Questa speranza si fare era non disturbarla concretizza nell‘immagine di e lasciarla tranquilla.” tante persone, insieme, senza mascherina né protezioni, che si abbracciano, finalmente,
15 senza più nessuna paura.” esperienza è il sole che vedo P spuntare tutte le mattine da rima della quarantena dietro le colline. Quando sapevo cosa avrei apro le ante, la luce illumina dovuto fare il la mia stanza, proietta tanti giorno stesso e i seguenti. piccoli arcobaleni sul muro e Avevo una giornata l’aria cattiva viene spazzata piena, tra studio e attività via dal profumo delle calle.” C extrascolastiche, e non avevo il tempo di sedermi redo che la parola sul divano per guardare un giusta, in questo telegiornale, quindi leggevo i periodo, sia titoli dei giornali sul cellulare gratitudine. Sono sempre mentre ero sul pullman stata una forte sostenitrice per andare a scuola. Ora dell’essere grati, tutti invece, il telegiornale lo dovremmo apprezzare ciò guardo tutti i giorni con tutta che abbiamo. E credo che la mia famiglia. È bello fare questa situazione lo stia qualcosa insieme ai miei insegnando un po’ a tutti. genitori e a mio fratello. Paradossalmente, adesso Parlare con mia nonna mi fa che pagherei per prendere il stare bene. Può sembrare pullman per andare a scuola un controsenso perché, dopo aver dormito solo 5 ore in realtà, è sempre un po’ a notte, ho capito che essere malinconica e pessimista, e grati non significa apprezzare questo rattrista anche me, soltanto i piccoli momenti belli ma allo stesso tempo mi dà e speciali, quello l’ho sempre la forza di risponderle di non fatto, ma significa anche preoccuparsi perché tutto si apprezzare ciò che solitamente risolverà nel migliore dei modi. detestiamo. Perché è proprio L’immagine simbolo di questa vero che nulla è scontato.
16 La “foto della speranza”: un neonato strappa la mascherina al medico Samer Cheaib (fonte: Instagram - dr.samercheaib) Mi manca essere circondata periodo lo testimoni. Vivo un dalle persone a cui tengo e da po’ tutto in modo amplificato, coloro che fanno parte della quando vedo immagini al mia quotidianità, ma a dir la telegiornale, quando sento i verità, mi manca anche avere famigliari o gli amici o quando attorno degli sconosciuti. leggo un articolo. Sento una La solitudine non fa per me, grande solidarietà verso tutti, al contrario, ho bisogno del nessuno escluso, mi aggrappo confronto e della condivisione alla speranza che tutto si per stare serena. John Donne sistemerà e che prima o poi diceva che nessun uomo è torneremo alla normalità, ma un’isola e credo che questo una normalità diversa da
17 quella a cui siamo abituati. piccolo sacrificio che stiamo Credo e spero che tutti facendo sta permettendo resteremo fortemente segnati di salvare vite umane. da questa situazione, che ci È così che ho riscoperto rendiamo conto di ciò che vecchie passioni e ho abbiamo, spero che possiamo imparato che la forza di cominciare a vedere tutti il volontà crea la disciplina.” L bicchiere mezzo pieno e che possiamo iniziare a goderci o dico sinceramente: ogni singolo istante. Perché non me l’aspettavo. sono convinta che anche nei Non pensavo che momenti peggiori, c’è sempre la situazione potesse qualcosa di cui essere grati.” degenerare fino a causare L una tale quantità di morti, a quarantena può tanti da doverli caricare mettere davvero a su un carro e trasferire dura prova la salute da una città all’altra. mentale delle persone, ma Mai mi sarei resa conto che il non bisogna abbattersi, coronavirus avrebbe raggiunto piuttosto pensare che dopo anche la mia casa. Infatti, per un momento buio torna due settimane mio papà è sempre la luce, e che, rimasto a letto con la febbre forse, sapremo apprezzare alta. Mia mamma, mio fratello ancora di più la libertà e le ed io restavamo col fiato risorse di cui disponiamo. sospeso, consapevoli che È necessario trovare una non dovevamo far altro che routine, dei piccoli gesti aspettare che la situazione quotidiani che ci facciano migliorasse, senza la possibilità apprezzare anche queste di andare in ospedale perché lì giornate chiusi in casa, erano finiti i posti letto. E poi ricordando sempre che questo è toccato a me: febbre per un
18 giorno, mal di testa, perdita l’un l’altro, se continuiamo a di gusto e olfatto. Temevo di restare legati esclusivamente dover passare giorni d’inferno, ai bisogni individuali, allora invece la cosa si è risolta quasi il virus avrà davvero vinto.” A immediatamente (ma continuo a non sentire né odori né sapori). ll’inizio non credevo Sia nel Decamerone di fosse una malattia Boccaccio che nei Promessi tanto pericolosa, sposi di Manzoni vengono ma ripensandoci ora e presentati gli anni tragici guardando indietro a due della peste, il cui rischio mesi fa, il mio atteggiamento era rappresentato non solo in realtà era una forma di dall’ingente quantità di morti, difesa. Fin da bambina sono ma anche dagli effetti della sempre stata spaventata malattia sulla popolazione: dalle malattie. Eppure, ho la perdita di umanità tra le imparato ad accettarlo. Ho persone, sopraffatte dal panico scelto di non essere egoista, generale. E se i pregiudizi di stare in casa e di evitare di e l’odio spazzeranno via la incontrare i miei cari, perché fiducia e la solidarietà, avremo incontrarli significa metterli perso il nostro senso di civiltà. in pericolo. Ho riscoperto Spero solo che, una volta il valore della famiglia, di terminato il confinamento, le quanto sia bello circondarsi persone si rendano conto della di persone che ti vogliono vulnerabilità degli esseri umani bene e che ti accettano per e di quanto sia facile perdere quello che sei. Ho iniziato di vista gli aspetti essenziali ad apprezzare il valore del della vita: salute, solidarietà, tempo e della cura di sé, ho responsabilità. La pandemia capito quanto sia importante ci ha dato una bella lezione: ritagliarsi un momento della se non iniziamo a sostenerci giornata da concedere solo
19 a sé stessi e di quanto sia tempesta, il sole torna sempre piacevole vivere la propria a splendere sulla nostra terra.” Q quotidianità senza frenesia. Un pensiero speciale va a tutte ualche settimana le persone che continuano fa, scorrendo a lavorare. Una di queste è una pagina di un mio padre, che lavora presso giornale online, sono finito una catena di supermercati e per caso su un articolo che in questi giorni continua che spiegava come il suo lavoro per garantire un indossare una mascherina servizio alla nostra comunità. ed evitare che gli occhiali Uno dei grandi timori di tutti si appannassero. Oltre ad i giorni è che mio padre essere stato istruttivo, per contragga il virus e che si me è stato anche fortemente ammali, perché anche quando simbolico. Perché, pur si prendono tutte le misure avendo avuto esperienza – preventive possibili, un po’ di diretta ed indiretta – della paura e di preoccupazione situazione, delle circostanze rimangono sempre. Spero e dell’emergenza sanitaria, che presto torneremo a ho a lungo faticato a sorridere tutti insieme come comprendere davvero quale abbiamo sempre fatto. sia l’incidenza di queste Quest’esperienza ci segnerà contingenze che ci troviamo e ci insegnerà. Torneremo a a vivere. Paradossalmente, vivere la nostra quotidianità, è stato qualcosa di scarsa torneremo a festeggiare, rilevanza a farmelo capire: torneremo a cantare insieme un articolo su un paio di nelle piazze, torneremo nei occhiali che si appannano. cinema e nei teatri, torneremo Adesso, il 25 aprile è già ad abbracciarci, torneremo trascorso: mi ha colpito a vivere…perché dopo la particolarmente l’immagine
20 del presidente Mattarella, quello che era e che una che ha percorso i gradini volta finito tutto questo del Vittoriano da solo e con non sarà più. Rispondere la mascherina – immagine falsamente con “Bene, che forse è diventata un dai”, all’insopportabile: altro simbolo di questi “Come stai?”, chiesto da tempi, certo meno doloroso tutti. Annusare un cuscino di altre. Il Presidente ha e cogliere l’essenza di una parlato di valori morali e persona che se ne è andata, civili, di futuro, e di rinascita; ricordare la sua risata, le alcuni hanno detto che sue carezze, la sua voce. ne usciremo migliori. Sorridere e fare finta di niente Personalmente ho concluso davanti agli altri; piangere che non possiamo sapere, sotto la doccia, di nascosto, non ancora, cosa accadrà crollare su sé stessi in “dopo”, quando tutto questo silenzio e in solitudine. sarà finito. L’unica cosa Sarebbe bello ritrovare un che possiamo conoscere briciolo di quella spensieratezza è come: con coraggio, con e di tutta quella speranza che solidarietà, con unità, come avevo all’inizio di tutto questo, nelle parole del Presidente.” anche solo un pizzico farebbe S davvero comodo al momento. vegliarsi tutte le Il mio primo pensiero, una volta mattine con il terrore sveglia, va alle persone che delle chiamate da amo con tutta me stessa ma parte di zii o cugini che che non posso vedere perché hanno la voce tremolante abitano lontane, in un’altra e rotta mentre comunicano regione o addirittura in un altro lo stato di salute delle continente, quanto vorrei che persone care. Vivere il teletrasporto fosse un’abilità ogni giornata pensando a accessibile a noi poveri umani.
21 Un saluto speciale va sempre domenica sera, correre per a colei che ha perso questa riuscire a prendere il pullman battaglia ma che so che mi il lunedì mattina, aumentare sta guardando da lassù. il passo appena scesa Mia mamma è un’operatrice dall’autobus perché neanche sanitaria e le cose tra noi un minuto di ritardo è tollerato sono profondamente cambiate a lezione, sonnecchiare sulla dall’inizio di tutto questo: spalla di qualche mio amico disinfettanti in ogni stanza il sabato pomeriggio facendo della casa, guanti da indossare rotta verso casa...vorrei per prendere questa o l’altra chiudere gli occhi per poi cosa, Amuchina prima e dopo aprirli e realizzare che si tratta essere usciti, distanze tra solo di un terribile incubo”. A lei e me, tra lei e mio papà, nessun abbraccio, nessuna scoltando il vento carezza, nessun bacio - che scuoteva i miei “per sicurezza”- continua a capelli ho imparato ripetermi, ansia di non avere che è una questione mascherine a sufficienza, di attimi, la vita: è tutto doccia per lei in taverna e non un panta rei, qualcosa nel solito bagno -“così siamo che scorre e cambia tutti più sicuri”- tamponi ogni continuamente senza sosta tre settimane, sorrisi e mani e tutto è rinnovato, come lontane...la paura da parte se ci fosse una prima volta sua di portare il mostro in casa ogni secondo. Come avrei “perché non me lo perdonerei potuto mai accorgermi, nella mai se succedesse”. mia frenesia, di quello che, Vorrei tornare ad inosservato, mi passava addormentarmi col sorriso davanti? Tutti gli abbracci pensando alle cose stupide persi nell’ovvietà, i sorrisi che i miei amici fanno la sparsi nella scontatezza,
22 le parole sciolte nella che scorreva tra le mie dita... monotonia...attimi che ho sono stata completamente perduto senza saperlo, avvolta da questa solitudine non ho pensato due volte e isolamento, accompagnata a lasciare indietro ciò che dalla monotonia che ritenevo superfluo o banale. sembrava intrappolarmi nel E, alla fine, mi sono ritrovata mio mondo, più di prima. a pensare che forse non La solitudine mi pareva un tutto era in più, ma piuttosto mostro spaventoso da cui in meno; avrei dovuto scappare ogni giorno: ho visto chiedere, esigere amore e e parlato con persone che ne dimostrarlo, ridere con più sono state divorate, consumate spensieratezza e ascoltare. da quest’eremo che sembrava Il silenzio mi ha aiutata, non a inseguire pure me. Ma è da trovare pace nei miei pensieri, sciocchi pensare alla solitudine ma a dare un ordine al caos solo con un’accezione che risiede in me, dentro il negativa; lentamente mi quale i ricordi, le mie emozioni sono resa conto che, come il e le mie opinioni vorticano silenzio, forse non è così male. incessantemente. È diventato Sono arrivata alla conclusione una necessità nella mia vita, che mi serve, la solitudine.” S per la mia crescita personale e la mia salute: sono sempre ono andata in città in corsa e la mia strada è solo una volta ancora un mistero, ma nel dall’inizio della silenzio, letterale e fisico, quarantena, per il funerale di posso trovare un conforto mia nonna. Anche lei è stata alla mia grande confusione. vittima del coronavirus, ad È stato come restare aprile, dopo due settimane sott’acqua, i rumori ovattati, passate in ospedale. i gesti lenti, il tempo infinito Sicuramente è stata la
23 parte più brutta e difficile da Quando abbiamo ricevuto la superare. Quando è stata notizia, non me lo aspettavo ricoverata, me lo aspettavo, perché credevo davvero che perché stava già male da sarebbe guarita; dopotutto qualche giorno, ma mia aveva dato segni di mamma l’ha presa davvero miglioramento. È stata dura. male. Sono rimasta positiva Ma quello che l’ha reso più e relativamente tranquilla difficile da sopportare è stata la per tutto il tempo del suo consapevolezza che lei abbia ricovero poiché ero sicura passato tutto questo da sola, il che sarebbe guarita: lei non poterla nemmeno vedere era una profuga di guerra, un’ultima volta. Mi manca era una donna forte ed un po’ tutto, dai compagni ero positiva, ce l’avrebbe di classe all’atmosfera della fatta. La parte più difficile scuola, dai miei ritardi alle di quelle settimane, e forse spiegazioni dei professori. uno dei motivi per cui non Mi mancano le dinamiche ce l’ha fatta, è stato il non e l’efficacia della “vecchia” poterle stare accanto, non scuola: per quanto siano poter andare a trovarla. meglio di nulla, le videolezioni All’inizio abbiamo provato a non compensano appieno le telefonarle, ma era troppo lezioni svolte in presenza e debole per rispondere e creano problemi di varia natura, riusciva solo a pronunciare spesso non riesco ad essere qualche frase. Così abbiamo motivata, è un po’ come se le deciso di mandarle delle giornate si fossero ingrigite. lettere e delle foto, per farle Nel mezzo dell’emergenza, sentire la nostra vicinanza. i dibattiti inutili perdono La prima lettera che le ho importanza e cadono tante scritto è riuscita a leggerla, la maschere – anche se non seconda probabilmente no. tutte. In un momento come
24 questo, si capisce cosa costretta a continuare a è davvero importante, lavorare durante tutto questo essenziale e cosa non lo è periodo, lavora presso un e bisogna trovare qualcosa commercialista, sente il peso su cui fare affidamento. delle conseguenze del virus sui Non sono molto fiduciosa clienti che si trovano in momenti in un cambio di mentalità: di estrema difficoltà e chiedono certo, ci ricorderemo del aiuto a loro, come esperti. coronavirus, ma di quello che Mio papà non ha potuto ci ha insegnato? Dimenticare continuare: ho paura che non risulta più semplice, possa più tornare a lavorare, o cancellare la parentesi che possa perdere il lavoro, e quarantena e catalogarla questo mi preoccupa sia perché come brutta esperienza è a mio padre piace molto il suo la strada meno tortuosa.” impiego, sia per le ripercussioni S economiche che potrebbe ono tante le abitudini avere questa situazione. a cui non davo tanto Tante cose cambieranno peso prima, ma di a livello sociale, a partire cui ora sento la mancanza. dall’organizzazione degli spazi, Innanzitutto prendere il fino ad arrivare al modo con cui pullman: era uno dei miei dovremo interagire fra di noi. momenti preferiti della Ma penso che a cambiare sarà mattina perché potevo anche il nostro sentimento ascoltare la musica in di collettività e la paura che tranquillità senza pensare secondo me rimarrà nei alla scuola o alle verifiche che nostri cuori ancora per molto. avrei avuto quella giornata. Attraverso questo virus, sarà Una cosa che mi preoccupa aumentata la consapevolezza molto è il lavoro dei miei di far parte di una comunità a genitori. Mia mamma è stata cui ognuno deve contribuire,
25 facendo del suo meglio per mi sono riscoperta e sono raggiungere il bene comune.” pronta a mostrarmi alle L altre persone, più sicura a cosa che più mi e coraggiosa di prima. manca della mia A causa di questo virus quotidianità è il è venuta a mancare mia contatto fisico. Essendo nonna. Inizialmente il dolore una persona molto solare era logorante, i giorni erano ed espansiva, sono solita interminabili, i miei genitori ed io riempire di abbracci e baci abbiamo sperato fino all’ultimo le persone con cui ho un in una possibile guarigione, ma rapporto più importante. Mi ciò non è avvenuto perché le manca tantissimo prendere cose non vanno mai come si per mano le mie amiche, spera. Ho deciso di accettare fare loro scherzi, passare i la sua mancanza, ho vissuto il pomeriggi in sala a danza, dolore a 360 gradi e ho deciso la magia che lì si crea di andare avanti, di lottare per con le mie compagne. Mi lei e per tutte quelle persone manca stare ore sotto casa che ora non ci sono più o che a parlare con i miei amici stanno combattendo questa d’infanzia. Strano ma vero, brutta malattia.” O anche la scuola mi manca!” Q ra che il tempo uesto momento di ha contribuito a reclusione forzata normalizzare in ci sta spingendo a qualche modo la nuova riflettere su noi stessi, sugli quotidianità, la routine si altri e sulla nostra posizione dimostra più semplice da nel mondo. Ho imparato affrontare e mi ha permesso moltissime cose solamente di passare dalla situazione guardando la mia anima, destabilizzante iniziale ad
26 un approccio più maturo. In impegnando per conseguire questo periodo, sto cercando gli obiettivi scolastici e musicali di ricavare il meglio dai nuovi che mi prefiggo cercando di metodi di insegnamento esprimere gioia e dinamicità cogliendone le opportunità a coloro che mi circondano.” L di crescita. Sono riuscita a recuperare alcuni rapporti e persone, quando persi, a sistemare la camera parlano di me, spesso e gli oggetti vecchi, ma mi soprannominano soprattutto a chiarire le “lupo solitario”. Prima idee circa l’orientamento della quarantena, non post-liceale. Avendo tanto direi che la mia vita fosse tempo a disposizione, sto particolarmente eccitante, capendo meglio in che ma almeno avevo la scelta cosa lo voglio impiegare. della libertà, tuttavia non Credo sia il senso di mancanza odio la mia nuova routine che mi stimola alla continua quotidiana, anche se ho ricerca di cose nuove: come il sospetto che la vita in sosteneva Socrate, colui che quarantena stia causando sa di non sapere è portato delle emozioni che non ad impegnarsi per colmare i riesco ancora ad analizzare e vuoti e le mancanze che sente comprendere, la travolgente Un pensiero che mi dà speranza sensazione di tranquillità è il fatto che, nonostante siamo reclusi in casa, posso decidere cosa ricavare da questa situazione: sono io che scelgo se farne motivo di paura, apprendimento o crescita. Ho deciso che voglio ricavarne il meglio, e quindi mi sto
27 è probabilmente solo un il contrario: siamo in grado meccanismo di difesa. di capire quando è ora di La cosa che mi sta spegnere il telefono e goderci infastidendo, tra tutte, è che un pomeriggio con gli amici, non riesco più a trovare alcun un concerto, un tramonto o tipo di ispirazione per scrivere l’amore. Per questo soffriamo poesie. Prima, ero piena di questa sorta di clausura, ci passione e idee, ora invece mancano gli abbracci e i baci ho perso completamente la rubati, le notti svegli fino all’alba, motivazione.” arrossire per un complimento e A nascondere il volto tra le mani, ll’inizio l’idea di stare ci mancano le litigate e persino a casa era divertente, prendere i pullman strapieni e poi le videolezioni le ore interminabili tra i banchi. hanno iniziato a riempire le Stare dietro uno schermo non mie giornate, ma sono nulla ci è mai bastato, abbiamo in confronto alle lezioni a bisogno di interazione fisica, di scuola, dove siamo insieme un sorriso di incoraggiamento ai nostri amici e il dialogo e delle emozioni che un tra alunni e professori messaggio, per quanto è molto più dinamico. profondo possa essere, Si è sempre detto che noi non riesce a farci provare. giovani siamo dipendenti dai Non voglio concludere dicendo telefoni e che ci perdiamo che andrà tutto bene, mi sono il bello delle piccole cose, stancata di questa affermazione che le parole hanno perso poco dopo che le persone di significato perché le hanno iniziato ad appendere leggiamo su uno schermo, striscioni sui balconi. che non siamo più capaci di Fingevamo potesse essere innamorarci. Credo invece che vero, ma il mondo intero stava la realtà sia completamente crollando sotto gli sguardi
28 increduli dei suoi abitanti, la musica guardando grandi e piccini. Eravamo così fuori dal finestrino. spaventati e feriti da questa Mi manca soprattutto suonare situazione che in molte zone insieme ad altre persone, che abbiamo smesso di cantare suonano a loro volta strumenti sui balconi, consapevoli diversi, e sentire ed apprezzare che stavamo affrontando la collettività della musica. uno dei periodi più bui della Un’altra cosa che mi manca, nostra storia e che in quel e non lo avrei mai detto, è momento niente andava bene. andare a scuola. I momenti Ora però pian piano possiamo che apprezzavo di più erano ripartire. Dicono che gli italiani l’intervallo e il cambio dell’ora sappiano rialzarsi sempre: in cui potevo stare con i miei certe ferite sono incurabili, amici a chiacchierare del più ma se insieme collaboriamo, e del meno e a fare gli stupidi. con il tempo di cui abbiamo Mi manca molto girovagare bisogno torneremo a stringerci per i corridoi della scuola le mani, visitare le città insieme alle mie amiche con d’arte, fare il bagno al mare o delle andature strane, perché semplicemente stare insieme.” tanto non ci vedeva nessuno. A Una delle cose che mi aiuta l contrario di molti a superare questa situazione miei compagni, ho è realizzare dei collages sempre apprezzato con i ritagli delle riviste o di il viaggio da casa a scuola vecchi libri. Fare i collages, in pullman la mattina. Il magari con un sottofondo pullman era per me una musicale, mi permette di sorta di intermezzo tra realizzare un piccolo mondo il dormire nel letto e il immaginario e surrealistico, sedersi nei banchi a scuola: incollato su un foglio di carta, potevo riflettere e ascoltare un mondo in cui mi rifugio con
29 piacere in queste giornate.” a scuola, che è sempre meglio S di parlare con un monitor. ono in casa dal 28 “Ragazzi l’anno dei 18 anni Febbraio, non vado non lo dimenticherete mai”… a scuola dal 22 per forza! Ci racconteremo, ci Febbraio e non metabolizzo racconteranno e in un certo ancora come tutto questo senso passeremo alla storia. tempo sia passato… Spero che dopo questo delirio, sarà l’abitudine, la routine tutti avranno una ricompensa, (nuova), ma sembra un salto un riscatto, una rivincita e una nel vuoto, fuori dal mondo. rinascita.” L Tutti i giorni assomigliano a una domenica da passare in a mia nonna materna famiglia, tutto questo tempo mi ha un’età più avanzata fa pensare, riflettere, mi aiuta a rispetto ai miei capire che la situazione è grave, nonni paterni, nelle ultime gravissima e non mi sarei mai settimane è stata male e aspettata una cosa del genere - l’hanno portata all’ospedale, qualcosa che potesse bruciare hanno detto che è debole l’umanità così nel profondo. e che deve prendere tante In più mi chiedo: “Cosa vitamine e stare a riposo. sarà di noi? Come si A me non piace fare preferenze chiamerà questo periodo tra i miei nonni, ma lei mi micidiale nei libri di storia? ha cresciuta quando i miei Chi descriverà il Covid-19, genitori non c’erano e le sono nasconderà un po’ di verità?”. molto grata, mi è caduto il Spero che tutto questo tempo mondo addosso quando ho estraneo dal contatto umano mi saputo della sua condizione aiuti ad apprezzare veramente delicata. Lei è il mio tutto e un’amicizia, un amore, una non ce la farei a sopportare relazione, una lezione frontale il dolore, se le accadesse
30 qualcosa di peggiore. Non posso fare molto, oltre che chiamare i nonni e parlare, sono lontani da me e mi si spezza il cuore pensando che non posso fare niente per loro. È stato bello poter scrivere un po’ su ciò che penso e provo. Grazie.”
31 Com’è profondo il MARE 13 anni dalla strage di Lampedusa di Gaia Favaro, 1^I 3 Ottobre 2013: la tragica Il motore del barcone si strage di Lampedusa. spense al largo e, per cercare Furono oltre 360 i di attirare l’attenzione, un migranti che persero la vita uomo incendiò una coperta. Le dopo aver affrontato il lungo fiamme divamparono fino viaggio che, da Etiopia ed a diventare indomabili. Gli Eritrea, li aveva quasi condotti uomini, spaventati dal fumo, si nel porto dell’isola. spostarono da un lato dell’imbarcazione, che si
32 ribaltò, trascinando con sé sul testimone delle situazioni fondo centinaia di corpi. - sia fisiche che mentali - Molti di noi, compresa me, critiche in cui arrivavano, non ricordano, o non sanno, e continuano ad arrivare, di questo tragico evento. queste persone. Mi è rimasta Purtroppo però stragi di questo particolarmente impressa la genere avvengono ogni giorno storia di una bambina: la sua e tendenzialmente non ce ne mamma, quando la piccola giunge neanche notizia, a aveva solamente due anni, si è malapena se ne parla nei dovuta recare in Europa in cerca telegiornali, o nei titoli di coda. di lavoro. Non trovandolo, è Non sono molte le barche stata costretta a lavorare come i cui occupanti riescono ad prostituta. La figlia all’età di otto che arrivare sani e salvi anni è partita dall’Africa per nel porto previsto e quelle arrivare in Italia e ritrovare che giungono sono costrette la madre: soltanto per a rimanere giorni in mare e ad miracolo il dottor Bartolo è affrontare pratiche burocratiche riuscita a trovarla, facendole assurde, per poter consentire ricongiungere. V ai migranti di sbarcare, nonostante ogni Stato e popolo i chiedo quindi dovrebbero essere pronti ad di dedicare un accogliere gente che viene da pensiero a questi paesi in cui si rischia uomini, queste donne e la morte ogni giorno. questi bambini, in modo Tra tutti gli innumerevoli e tragici da ricordarli con la giusta resoconti che i testimoni hanno importanza, nè come numeri riportato, mi hanno colpita nè titoli, ma come persone. molto i racconti del Dottor Vorrei augurare a tutti coloro Pietro Bartolo, medico dell’isola che sono e saranno costretti siciliana, che è stato il primo a lasciare la propria patria a
33 causa di situazioni poco piacevoli, in contesti di povertà o guerra, di trovare un popolo ed una società in grado di integrarle ed accettarle in qualità di esseri umani, come l’Italia non è purtroppo riuscita a fare con le vittime di Lampedusa.
34 Che MONDO ci aspetta Paolo Magri ci guida nel mondo del futuro, partendo dal presente di Michela Masserini, 5^O I l festival Molte Fedi Bocconi, vicedirettore Sotto lo Stesso Cielo ha esecutivo dell’ISPI (Istituto ospitato, il 16 ottobre di per gli Studi di Politica questo travagliato 2020, il Internazionale) e portatore bergamasco Paolo Magri, di un po’ di chiarezza in una docente di Relazioni situazione dove confusione Internazionali all’Università e incertezza sono il
35 nostro pane quotidiano. terremoto, la pandemia, è L’appuntamento online, giunta stravolgendo il sistema visibile in streaming sul sito precedente, portando novità di Molte Fedi assieme a spesso anche insperate. Paolo tutti gli altri incontri già fatti Magri ha raccontato di questo terremoto rispondendo a quest’anno, si occupa di cinque domande, distinguendo rispondere alla tanto temuta le accelerazioni di fenomeni domanda: “Che mondo ci preesistenti dagli stravolgimenti aspetta?”. dovuti a questa pandemia. L La prima domanda era sulla a questione trattata rivoluzione: nel mondo di oggi, riprende la conferenza dove le democrazie e i governi da egli stesso svolta nel diventano sempre più deboli 2019, il cui fulcro era l’Età ed irrilevanti, ecco che lo Stato dell’Incertezza, la nostra ha, improvvisamente, grazie drammatica era delle guerre alla pandemia, più potere e civili e commerciali, della responsabilità sulle nostre crisi della democrazia, della vite. La seconda questione Brexit. Erosioni anziché era il conflitto Stati Uniti-Cina, terremoti hanno cambiato il che sembrerebbe volgersi nostro mondo e modificato gli a favore di quest’ultima, equilibri col tempo: ne sono relativamente poco segnata un esempio la formazione dalla pandemia da Covid-19, della Cina in quanto impero sia a livello sanitario che a commerciale, la nascita di livello economico. In questa svariati regimi forti nell’est situazione di emergenza del mondo e la conseguente globale la super-potenza perdita di potere e popolarità governata – non troppo della democrazia. Oggi democraticamente – da questo tipo di considerazioni Xi Jinping, ha reagito non sono più valide: il
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37 prontamente, risolto i suoi la prima, una rivoluzione sta problemi e aiuta le altre avvenendo: nel mondo di oggi nazioni, inviando in Europa le vi è meno crescita, e difficile attrezzature mediche avanzate, è stabilire quanto questa anche alimentata da una forte tendenza durerà, persino necessità propagandistica, stabilire se avrà mai fine. Per a differenza degli Stati Uniti questo motivo la seconda che, al contrario, sprofondano questione ci porta davanti ad sempre più nella crisi e una triste realtà: nel mondo faticano a risolvere i molteplici vi sono più disuguaglianze, le conflitti interni, alla vigilia delle persone vulnerabili si trovano elezioni presidenziali, mai così ora in situazioni sempre più combattute e contraddittorie. fragili, ma ciò non è altro che Di conseguenza alla terza un’accelerazione, purtroppo, domanda circa il presidente di un fenomeno già in corso americano, Donald Trump, da prima dello scoppio della Paolo Magri ha risposto che, pandemia. Quarto aspetto, nonostante vi sia ancora un quello della globalizzazione: in elettorato fedele e fiducioso un mondo dove è necessario nella sua figura e ideali rimanere il più vicino possibile controversi, l’attuale presidente alla propria casa e ridurre avrà alcune difficoltà a gli scambi con l’estero al ricandidarsi e riconfermare la minimo indispensabile, carica, viste le ultime vicende la globalizzazione viene (come il riacceso dibattito necessariamente, ma razziale, solo per fare un momentaneamente, esempio). La quarta domanda penalizzata. Ultima ma non riguardava tre aspetti: meno importante domanda crescita, disuguaglianze e di questo incontro, è stata globalizzazione del mondo l’Europa: partendo da di oggi. Per quando riguarda un’Unione Europea divisa
38 da anni, se non decenni, ci Lives Matter) in modo da poter troviamo oggi, per necessità, rendere migliore l’uscita da a dover cooperare, concedere questa tempesta ed essere in prestiti ingentissimi, essere grado di minimizzarne gli effetti flessibili, il che è una a lungo termine. Q rivoluzione con esito senz’altro positivo. Queste domande e uesto incontro, le relative risposte dimostrano insieme agli come anche in un periodo di altri organizzati crisi, si presentino svariate da Molte Fedi, è stato opportunità per apportare un’occasione per informarsi cambiamenti significativi e (in e al tempo stesso educarsi situazioni normali) insperati, sulle questioni rilevanti per il se si riesce a sfruttare le nostro tempo, mi ha offerto occasioni date, cosa che ci spunti per sviluppare una si può aspettare da un’Italia riflessione personale che che ha gestito dignitosamente vada oltre la mera istruzione la pandemia nelle difficoltà che spesso ci viene offerta e col peso della sua intricata dalla società. In particolare burocrazia. L’ultimo spazio per noi giovani una delle della conferenza è stato poche armi che ci sono lasciato alle domande dei rimaste sono la conoscenza, giovani, che emergono come l’informazione, la lotta potenziali vittime di questa intellettuale e informata difficile situazione nel futuro contro le ingiustizie che meno prossimo, ma che rischiano di avvenire ciononostante, in virtù di questa indisturbate alle nostre consapevolezza, devono spalle. Formarsi è una impegnarsi a collaborare (come responsabilità personale hanno collaborato in passato a vantaggio personale per Fridays for Future o Black e, soprattutto, della
39 collettività: là dove l’ISTAT ci comunica che il nostro paese è all’ultimo posto per gli investimenti in attività culturali (0.2% del PIL circa), è nostro dovere compensare e interessarci, attraverso le giuste fonti, di problemi che ci paiono lontani ma che in realtà ci coinvolgono immensamente.
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41 Urinetown di Martina Illi, 1^I S alve cari lettori, Per chi di voi non lo sapesse, frequento un corso di musical e quindi sono personalmente molto appassio- nata al tema e alla musica di ogni genere, perciò oggi vorrei parlar- vi di uno dei più bei musical che ho rappresentato: Urinetown. Partiamo dal presupposto che un musical non è solo una rappre- sentazione senza significato, anzi è l’esatto contrario, gli attori cer- cano con il canto, la danza e la re- citazione di trasmettere qualcosa al loro pubblico - possono essere emozioni o concetti ma un musical ha sempre qualcosa da cui si può neri diversi a partire dal Jazz fino trarre spunto o insegnamento. ad arrivare al Gospel. Ideato da Urinetown, a mio parere, rac- Greg Kotis, con musiche di Mark chiude tutto questo, è infatti un Hollmann, e rappresentato per la musical ricco di valori amal- prima volta a Broadway nel 2001, gamati a comicità e simpatia. Urinetown è un musical che par- I personaggi sono articolati e par- la di libertà, povertà e ribellione. ticolari, le canzoni mischiano ge- Il titolo tradotto letteralmente si-
42 gnifica: “Città dell’urina”, un nome roles in musical theatre” (I 100 più che può far ridere al primo im- grandi ruoli nel teatro musicale). patto ma in realtà Urinetown è Ma, ovviamente, non ci sono solo una minaccia utilizzata dal capo i protagonisti all’interno di un mu- di una città distopica per far pa- sical, come in nessun’altra storia gare le tasse al suo popolo. che si rispetti: personalmente, È bene che voi sappiate la storia trovo che i personaggi secondari di questa città: dopo vent’anni siano importanti per costruire un di siccità al comando è seduto il buon contorno all’intera vicenda, ricco Signor Cladwell, che ha tro- per farci ambientare, per farci vato il modo per far sopravvivere vivere la storia insieme a loro. gli abitanti, convertendo l’urina in Per chi non sapesse l’esatta de- acqua potabile. I cittadini, nono- finizione di personaggi secon- stante siano molto poveri, sono dari la riporto qui: “sono i perso- costretti ad andare nei bagni pub- naggi che appaiono meno dei blici tre volte al giorno e pagare protagonisti, ma sono necessari una tassa ogni volta che lo fanno. per lo sviluppo dei fatti”. Spes- I protagonisti della vicen- so vengono considerati perso- da sono due ragazzi, Hope naggi secondari anche alcune Cladwell e Bobby Strong. comparse (personaggi che com- Bobby è il capo della rivolta contro paiono una sola volta) ma solo i regimi di Cladwell mentre Hope se stravolgono l’intero filo del- è la figlia del sadico governato- la storia con il loro arrivo o con, re, non c’è nemmeno bisogno di magari, la notizia che riportano. dire che i due si innamorano ne- Per quanto riguarda Urinetown, anche alla metà del primo atto. può vantare un’enorme quantità Questi due personaggi subiranno di personaggi secondari: alcuni degli sviluppi nel corso della storia, di questi sono poveri che si al- il che li rende ancora più interes- leeranno successivamente con santi, sono addirittura entrati a far Bobby Strong, mentre altri sono parte della lista dei “100 greatest assistenti o persone che lavo-
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