La Cooperazione Italiana Informa - OBIETTIVO 2030 - AICS
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La Cooperazione ANNO VI N.10 - OTTOBRE 2016 DIRETTORE RESPONSABILE IVANA TAMAI Italiana Informa OBIETTIVO 2030 SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE INTERVISTE A ERTHARIN COUSIN E CARLO PETRINI LIBANO L’ITALIA IN CAMPO PER LA RINASCITA LIBANESE ETIOPIA UNA RINNOVATA PARTNERSHIP PER CONSOLIDARE LO SVILUPPO CINEMARENA LA CAROVANA ITINERANTE FA TAPPA IN BURKINA FASO Registrazione al Tribunale di Roma n. 192/2011 del 17 giugno 2011
Registrazione al Tribunale di Roma La riproduzione, totale o parziale, Realizzazione: Agenzia Nova Srl n. 192/2011 del 17 giugno 2011. del contenuto della pubblicazione Progetto grafico: Dario Galvagno Direttore responsabile Ivana Tamai. è permessa previa autorizzazione Anno VI n. 10 – ottobre 2016 dell’editore e citandone la fonte. Per commenti e suggerimenti scrivere a: Le opinioni espresse nei documenti aics.cooperazioneinforma@esteri.it pubblicati non rispecchiano necessariamente il punto di vista Questo periodico è realizzato a scopo dell’Agenzia italiana per la cooperazione divulgativo e ne è vietata la vendita. allo sviluppo.
EDITORIALE di Laura Frigenti Direttore dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo U na delle principali sfide glo- tare: abbiamo visto che spesso la causa di bali che l’umanità dovrà af- una nutrizione inadeguata risiede nel livel- frontare nei prossimi decen- lo d’istruzione delle persone, per questo, nei ni è l’accesso al cibo per tutti nostri interventi, attribuiamo un focus par- e la sostenibilità ambientale ticolare sull'istruzione e sulla salute; il terzo della produzione e dei consumi alimentari. aspetto riguarda invece le nuove emergen- È infatti sempre più evidente che il benes- ze che derivano dai flussi migratori a livello sere e lo sviluppo sono intrinsecamente le- mondiale: dal momento che le popolazioni gati alla disponibilità di risorse naturali (ac- sradicate dal loro ambiente d’origine hanno qua, materie prime, energia, suolo fertile), un'elevata probabilità di diventare sottonu- ai servizi offerti dagli ecosistemi e alla ca- trite, cerchiamo d’integrare le iniziative di pacità del pianeta di contenere l’impatto di emergenza con una componente d’inter- tali attività. Gli Obiettivi per lo sviluppo so- vento alimentare per i rifugiati in modo da stenibile costituiscono un'opportunità per aiutarli a stabilizzarsi e ad essere in grado allineare la visione politica alla di provvedere adeguatamente conoscenza scientifica e realiz- alla loro alimentazione. Infine, zare, con l'Agenda 2030, un nuo- va considerato che circa un ter- vo modello di sviluppo. Oggi si zo della produzione globale di parla ormai di sistemi alimen- cibo viene perso o sprecato, con tari sostenibili e non solo di si- un grave impatto sia sull’econo- stemi produttivi agricoli. Si trat- mia, sia sull’ambiente. Sapere ta di un nuovo approccio molto che il recupero di questi sprechi rilevante. I sistemi alimentari, e perdite permetterebbe di sod- infatti, considerano tutti i componenti del- disfare i bisogni alimentari di circa un mi- la filiera, non solo la produzione, ma anche liardo di persone denutrite rende ancora più la trasformazione, la distribuzione, la com- pressante la volontà di intervenire per risol- mercializzazione e il consumo. La produ- vere radicalmente il problema. zione agro-zootecnica non è quindi con- In conclusione, lo sviluppo di sistemi ali- siderata fine a se stessa ma è strettamente mentari sostenibili è una sfida universale associata alle sue finalità ultime che sono che contribuirà a migliorare gli attuali mez- alimentari, economiche e sociali. Ecco per- zi di sussistenza e le potenzialità di sviluppo ché un sistema alimentare sostenibile im- sia delle popolazioni rurali più povere, sia plica una maggiore attenzione a nutrizio- di quelle filiere più innovative e commer- ne, salute pubblica, sviluppo commerciale e cialmente orientate, attraverso il sostegno perfino alle competenze culturali, per esem- a un’agricoltura sostenibile, d’integrazio- pio riguardo all’educazione alimentare. ne tra varie componenti e sistemi, a strate- Come Agenzia italiana vogliamo giocare gie di progresso locale inclusivo e all’ pro- un ruolo catalizzatore su questa tematica mozione di una dieta sana e diversificata. e io credo che dobbiamo però distinguere Il dossier di questo mese quindi non è solo quelle che a mio avviso sono le tre dimen- un approfondimento sui temi della nutrizio- sioni della nutrizione: il primo aspetto è la ne, ispirato dalla recente Giornata mondiale nutrizione come mancanza di cibo, ambi- dell’alimentazione, ma vuole essere anche to in cui l'Italia è pioniere degli interventi di la conferma dell’impegno che, come Agen- sviluppo rurale, miglioramento di tecnolo- zia governativa, l’Italia sarà protagonista e gie e tecniche agricole; il secondo aspetto ri- attore del cambiamento per la sostenibilità guarda la mancanza di educazione alimen- ambientale e la sicurezza alimentare. La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 3
IN QUESTO NUMERO 14 Ertharin Cousin: "Ripartiamo 3 EDITORIALE dalle comunità più vulnerabili per non lasciare indietro nessuno 6 EMERGENZE 18 Carlo Petrini: "la fame nel mondo è una vergogna. I governi scendano in prima linea" SICUREZZA ALIMENTARE E SVILUPPO SOSTENIBILE 20 Una piattaforma intergovernativa 10 Obiettivo 2030 nella nuova Agenda per lo sviluppo 12 Roma capitale della lotta alla fame 22 Le tecnologie alimentari come strumenti di lotta alla fame 4 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
IN QUESTO NUMERO 26 DALLE SEDI ESTERE 42 CINEMARENA La carovana itinerante fa tappa in Burkina Faso 30 SPECIALE LIBANO 44 RAPPORTO ASVIS L'Italia in campo per la rinascita libanese L'Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile A che punto siamo? 36 ETIOPIA Una rinnovata partnership 46 BRUXELLES per consilidare lo sviluppo 47 LE SEDI ESTERE 38 SISTEMA ITALIA 48 ABSTRACTS La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 5
EMERGENZE ©Unhcr Interventi nel Lago Ciad numerose, sfollate e rifugiate, alla popolazione infantile e materna 6,3 milioni per le vittime di Boko Haram vittima di malnutrizione, con l’obiettivo non soltanto di offrire immediato sostegno ma anche di È di ben 6,3 milioni di euro il Haram. Il programma sarà mitigare la pressione migratoria contributo stanziato dall’Italia realizzato dalle organizzazioni verso l’Europa. L’intera regione per la realizzazione di attività della società civile e da altri del Lago Ciad è divenuta infatti l’emergenza nei quattro paesi soggetti senza finalità di lucro teatro di violenza diffusa e del bacino del Lago Ciad – italiani operanti nei quattro di un importante fenomeno Nigeria, Camerun, Ciad e Niger pesi interessati. L’intervento di spostamento forzato della – che devono fronteggiare le sarà destinato, in particolare, popolazione, difficile da aiutare conseguenze della violenza alle fasce più vulnerabili della in considerazione dei gravi del gruppo estremista Boko popolazione, alle famiglie problemi di accesso umanitario. Nuovo intervento italiano nella Repubblica Centrafricana Quella nella Repubblica ancora dall’assistenza umanitaria. L’iniziativa si propone di Centrafricana è stata definita dalle Con l’obiettivo di migliorare intervenire allineandosi ad Nazioni Unite “la più grave crisi le condizioni di vita delle alcuni degli obiettivi dell’Agenda dimenticata del nostro tempo”. vittime del conflitto, l’Italia ha 2030 per lo Sviluppo sostenibile, Il colpo di stato che del 2013 lanciato con fondi per 2 milioni che mira a sradicare la povertà ha aperto una lunga stagione di euro una nuova iniziativa estrema, a porre fine alle forme di di instabilità e di violenze che d’emergenza a sostegno del malnutrizione, ad incrementare la non accenna a chiudersi e ad sistema sanitario, dell’agricoltura produttività agricola ed il reddito oggi 2,7 milioni di persone, e per la sicurezza alimentare dei produttori di cibo su piccola oltre metà della popolazione e l’educazione delle fasce più scala e a garantire una vita sana, complessiva del paese, dipende vulnerabili della popolazione. promuovendo il benessere di tutti. 6 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
EMERGENZE Rifugiati sud sudanesi Dall’Italia 3,9 milioni Sempre in Africa, 3,9 milioni di euro sono stati stanziati per attività di emergenza volte al rafforzamento dei servizi di base a favore dei rifugiati sud- sudanesi e delle categorie più vulnerabili delle popolazioni ospitanti in Sud Sudan e nei paesi limitrofi (segnatamente, Uganda ed Etiopia). La carenza di cibo e di assistenza, oltre che le precarie condizioni igienico-sanitarie determinano infatti un reale rischio di carestie, epidemie e di tensioni tra profughi e popolazioni locali. Inoltre, lo stato di emergenza è tale che anche le organizzazioni umanitarie hanno difficoltà a garantire protezione e immediata assistenza alle centinaia di migliaia di persone in stato di bisogno, di cui la maggior parte donne e bambini. Le attività saranno realizzate dalle numerose organizzazioni della società civile italiane presenti nelle aree interessate. di 600 mila euro. Le iniziative, Repubblica democratica del Congo realizzate in collaborazione con Fondi per servizi sanitari di base ed educazione le organizzazioni della società civile già attive sul territorio, hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni sanitarie e l’accesso ai Oltre 7,5 milioni di persone si Sud Sudan e Repubblica servizi educativi per i gruppi più trovano oggi senza regolare Centrafricana. Particolarmente vulnerabili. Attenzione, dunque, in accesso a beni e servizi nella delicata la situazione nel Nord particolare a minori, persone con Repubblica democratica del Kivu, con una combinazione disabilità e sfollati. Gli interventi Congo. Dopo vent’anni di di problemi di sicurezza, rischi porranno l’accento anche sulla violenze e una serie di calamità geologici e cicli di epidemie. È promozione della condizione naturali, il quadro umanitario proprio qui che la Cooperazione femminile e sull’uguaglianza di è stato aggravato dall’arrivo di italiana ha deciso di lanciare genere, con specifico riferimento circa 130 mila profughi in fuga una nuova serie di interventi alla tutela delle donne vittime di dalle crisi politiche in Burundi, per un importo complessivo violenza. La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 7
EMERGENZE risorse idriche. Sono anche ©Unhcr previste attività specifiche a favore dell'infanzia (prevenzione della malnutrizione acuta, fornitura di micronutrienti e assistenza per l’alimentazione neonatale e per la prima infanzia), in campo sanitario (accesso ad acqua potabile e per il consumo domestico, servizi igienicosanitari ed educazione sanitaria) e dell'istruzione (allestimento di centri d’emergenza per l’istruzione, fornitura di materiali e attrezzature scolastiche, programmi di formazione per gli adolescenti). Il contributo di 400 mila euro a Ficross ha invece l’obiettivo di fornire assistenza a 50 mila persone (circa 10 mila famiglie) nei prossimi 12 mesi. La risposta si focalizzerà su salute (invio di kit di prima emergenza, supporto psicologico e attività Uragano “Matthew” di contenimento per il rischio L’Italia in campo con Unicef e Ficross della malaria), acqua e igiene (riduzione rischi malattie legate all’acqua, invio kit per l’igiene, taniche per l’acqua, zanzariere), L’uragano "Matthew" - di dalla comunità internazionale, invio beni di prima necessità categoria 4, uno dei più violenti la Cooperazione italiana ha (shelter kit, assistenza tecnica) degli ultimi decenni - si è disposto un primo intervento e attività per la riduzione dei abbattuto sui Caraibi causando multilaterale di emergenza disastri. Infine, negli ultimi giorni venti fino a 230 chilometri del valore complessivo di un di ottobre, l’Italia ha concesso orari e forti mareggiate. Dopo milione di euro, articolato in un un finanziamento di 200 mila aver duramente colpito Haiti, finanziamento di 600 mila euro a euro a favore del Programma il cui governo ha dichiarato lo favore di Unicef ed in un altro di alimentare mondiale (Pam) per stato di calamità, ed in misura 400 mila euro a favore di Ficross. fornire assistenza alimentare alle minore Repubblica Dominicana, Grazie al finanziamento di 600 categorie più vulnerabili della Giamaica, Cuba e Bahamas, mila euro, Unicef potrà fornire popolazione colpita. ll piano l’uragano ha lasciato dietro di sé ad Haiti aiuti d’emergenza di risposta del Pam intende un bilancio provvisorio di oltre stoccati per l’immediata aiutare a 180 mila persone ed è 300 vittime. Complessivamente risposta alle esigenze di 10 articolato in due fasi: la prima, si stima che siano circa 350.000 mila persone: kit con prodotti fra ottobre 2016 e febbraio 2017, le persone che necessitano di per la potabilizzazione e la riguarderà tutta la popolazione assistenza umanitaria, mentre conservazione dell’acqua, delle quattro cittadine cubane ammonta a 15.600 il numero l’igiene personale, sapone più colpite, Baracoa, Maisi, delle persone evacuate in e zanzariere anti-malaria, San Antonio del Sur e Imias; la 152 rifugi di emergenza, tra cisterne idriche, materiali per seconda, fra febbraio e aprile cui almeno 2 mila bambini. installare latrine di emergenza 2017, interesserà i gruppi Raccogliendo gli appelli lanciati e cloro per il trattamento delle vulnerabili nelle stesse aree. 8 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
EMERGENZE Palestina, i nuovi aiuti a favore dei rifugiati rappresentanti delle Ong italiane sul territorio e con il vicedirettore di Unrwa, Meg Audette. “In un contesto molto problematico, A quasi due anni dalla fine del primi sei mesi dell’anno scolastico le nostre Ong lavorano molto conflitto di Gaza del 2014, la 2016-2017. Appena approvata, bene, intrattengono rapporti situazione umanitaria della inoltre, è una nuova iniziativa di proficua collaborazione Striscia resta critica. I rifugiati di emergenza a protezione con le controparti palestinesi palestinesi, che costituiscono della popolazione palestinese e riescono a massimizzare circa il 70 per cento della più vulnerabile di Area C, l’impatto degli interventi grazie popolazione, fanno sempre Gerusalemme Est e Striscia di alla creazione di consorzi, più affidamento all’agenzia Gaza dal valore di 3 milioni di fortemente sostenuta dal nostro delle Nazioni Unite Unrwa euro. Il programma ha l’obiettivo ufficio Aics”, ha osservato Baldi per soddisfare i loro bisogni di rafforzare la capacità della al termine della missione. “Sul essenziali: 830 mila sono quelli popolazione locale di resistere piano dei contenuti – ha inoltre dipendenti dall’assistenza all’attuale di crisi e, nel contempo, aggiunto – è emersa la necessità alimentare, oltre 425 mila quelli di migliorarne le condizioni di di continuare a puntare sulla che vivono sotto la soglia di vita. protezione delle categorie più povertà. In questo contesto si è inquadrata vulnerabili, sia quelle ospitate Proprio a Unrwa è destinato la visita portata a termine nei campi, sia le comunità il contributo di un milione di questo mese da Mario Baldi, beduine disperse sul territorio. euro per una nuova iniziativa capo dell’Ufficio aiuti umanitari L’imminente iniezione di nuove approvata dalla Cooperazione della Direzione generale per risorse per un ammontare di italiana. I fondi serviranno la Cooperazione allo sviluppo. tre milioni di euro consentirà a garantire sussidi per rifugi La visita, organizzata in entro l’autunno di lanciare un temporanei per un mese a 2.300 collaborazione con la sede di nuovo bando di gara, creando i famiglie e l’accesso all’istruzione Gerusalemme di Aics, ha offerto presupposti per un ulteriore salto primaria per 1.500 bambine per i l’occasione per un confronto con i di qualità delle nostre attività”. La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 9
SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE © Bioversity Obiettivo 2030 Quasi 800 milioni di persone da sfamare, 200 milioni di bambini da curare Soprattutto, un sistema alimentare e agricolo da ripensare con un occhio ai cambiamenti climatici Nella lotta alla fame nel mondo la nuova Agenda per lo sviluppo sostenibile alza (troppo?) l’asticella delle ambizioni Ma introduce un nuovo paradigma globale di Gianmarco Volpe F ame zero è il secondo obiettivo la percentuale di popolazione che soffre della nuova Agenda per lo svi- la fame”, l’Agenda 2030 si propone di ren- luppo sostenibile delle Nazioni dere quella attuale la “generazione fame Unite. Gli oltre 150 leader mon- zero”, uno degli slogan più efficaci di Expo diali che un anno fa si sono impegnati a Milano. ricalibrare la rotta del pianeta verso l’o- rizzonte 2030 hanno deciso di alzare l’a- sticella dell’ambizione rispetto ai prece- L’Agenda 2030 si propone denti Obiettivi di sviluppo del millennio. di rendere quella attuale Laddove questi ultimi si prefiggevano di “ridurre della metà, fra il 1990 e il 2015, la “generazione fame zero” 10 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE ti dall’Agenda). Che la sfida sia tutt’altro che semplice, che i tempi siano tutt’altro che brevi, lo dicono i numeri, impietosi, che tracciano il quadro della situazione attuale. Questi dieci sono forniti dal Pro- gramma alimentare mondiale: 1. Una persona su nove nel mondo è malnutrita © Bioversity 2. Il 12,9 per cento della popolazione C’è l’impegno forte a ripensare nei paesi in via di sviluppo soffre il modo in cui produciamo di denutrizione condividiamo e consumiamo il cibo 3. Due terzi della popolazione che sof- fre la fame nel mondo vive in Asia 4. In Africa subsahariana una persona su quattro soffre di denutrizione Tradotto in pratica: 14 anni di tempo per 5. Se le donne avessero lo stesso acces- porre fine alla fame nel mondo, garan- so degli uomini alle risorse, ci sareb- tendo a tutte le persone un accesso sicu- bero 150 milioni di affamati in meno ro a cibo nutriente e sufficiente per tutto 6. La scarsa alimentazione provoca il l’anno; sconfiggere tutte le forme di mal- 45 per cento dei decessi dei bambini nutrizione, soddisfacendo le esigenze sotto i cinque anni nutrizionali dei più vulnerabili; raddop- 7. Nei paesi in via di sviluppo, un bam- piare la produttività agricola e il reddito bino su sei è sottopeso dei produttori di cibo su piccola scala. 8. Un bambino su quattro nel mondo Ma c’è di più. Soprattutto, c’è l’impegno soffre di deficit di sviluppo forte a ripensare il modo in cui produ- 9. 23 milioni di bambini in Africa fre- ciamo, condividiamo e consumiamo il quentano le lezioni a stomaco vuoto cibo. L’idea che oggi più che mai sia ne- 10. Ogni anno sono necessari 3,2 miliar- cessario un cambiamento profondo nel di di dollari per raggiungere 66 milio- sistema agricolo e alimentare mondiale ni di bambini in età scolare vittime per nutrire 795 milioni di persone che della fame oggi soffrono la fame e altri 2 miliardi di individui che abiteranno il pianeta nel “È arrivato il momento di trasformare gli 2050. Da una parte, attraverso una mi- impegni in azione”, ha osservato il diret- gliore gestione di agricoltura, silvicoltu- tore generale della Fao, José Graziano da ra e pesca, con il sostegno a uno svilup- Silva, in occasione della Giornata mon- po rurale centrato sulle risorse umane. diale dell’alimentazione. La congiuntura Dall’altra, arrestando il rapido e progres- appare favorevole: l’agricoltura, assieme sivo deterioramento dei suoli, dei fiumi, al dossier relativo ai cambiamenti clima- degli oceani e delle foreste, proteggendo tici, avrà una posizione di primo piano la biodiversità e mitigando gli effetti dei nell’agenda della prossima Conferenza cambiamenti climatici. delle parti (Cop22) in programma in Ma- Il nuovo paradigma globale dell’Agen- rocco a partire dal prossimo 7 novembre; da 2030 è un impianto che si regge su l’Italia, dopo aver dedicato ai temi della tre pilastri: agricoltura, alimentazione e nutrizione e dell’energia Expo 2015, ha ambiente. E che impegna tutti, nessuno preannunciato un forte accento su lot- escluso, nella responsabilità condivisa di ta alla fame e agricoltura sostenibile in superare le incongruenze di un mondo occasione della sua presidenza al G7, il che non è in grado di nutrire se stesso, ma prossimo anno. A ricordare come Fame che spreca un terzo del cibo prodotto (e zero sia una sfida globale, oltre che gene- questo è un altro dei temi decisivi tocca- razionale. La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 11
SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE Roma capitale della lotta alla fame © Bioversity Con l'Agenda 2030 cambia anche il ruolo della Cooperazione italiana in prima linea per definire una nuova strategia condivisa A partire dai sistemi agroalimentari elementi centrali per un mondo più sostenibile L’ Italia ha un rapporto del tutto spe- L'Italia propone ciale con il dossier globale della di concentrare l'attenzione lotta alla fame. Ce l’ha perché a sui sistemi alimentari sostenibili Roma ospita da oltre mezzo se- non solo la produzione colo le agenzie del polo agro-alimentare delle Nazioni Unite – l’Organizzazione per ma anche la trasformazione l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il Fondo la distribuzione internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) la commercializzazione e il Programma alimentare mondiale (Pam) e il consumo del cibo 12 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE Il prossimo anno va Agenda 2030 – quanto l’individuazione di con la presidenza del G7 proposte in grado di raccogliere il consenso il governo è chiamato generale dei principali attori della comunità a confermare l'attenzione internazionale. L’Italia propone di concen- verso la lotta alla fame nel mondo trare l’attenzione sui sistemi alimentari so- stenibili, e non esclusivamente sui sistemi che già era stata al centro produttivi agricoli. I primi, infatti, conside- dell'agenda de L'Aquila nel 2009 rano tutti i componenti della filiera: non solo la produzione, ma anche la trasformazione, la distribuzione, la commercializzazione e il consumo, permettendo di meglio compren- – assumendosi una precisa responsabilità dere le principali questioni da affrontare per (non sempre rispettata, per la verità) verso garantire la sicurezza alimentare e nutrizio- un’agenda spesso trascurata dalla comunità nale. La centralità dei sistemi agro-alimentari internazionale sull’altare delle più impellenti si basa sulla valorizzazione e salvaguardia crisi dell’attualità mondiale. Perché per moti- delle risorse naturali e la diversità agro-eco- vi geografici costituisce un naturale ponte tra logica; sull’integrazione equilibrata e soste- l’Europa e l’Africa, e quindi tra il nord e il sud nibile tra agricoltura familiare e mercati; sulla del mondo, sebbene non sempre nella sua promozione di partenariati pubblico-privati; storia abbia dato mostra di esserne consape- sull’attenzione alle problematiche occupa- vole. Perché l’avventura di Expo 2015 e la Car- zionali e sul ruolo delle donne e dei giovani; ta di Milano hanno lasciato in dote un chiaro sulla qualità e salubrità degli alimenti; sulla impegno del paese verso una serie di sfide valorizzazione delle conoscenze tradizionali che oggi appaiono più cruciali di quanto non e locali e la loro connessione con l’innova- lo siano mai state per il futuro del pianeta. zione tecnologica; sull’adattamento ai cam- Perché il prossimo anno, con la presidenza biamenti climatici per la salvaguardia delle del G7, il governo è chiamato a confermare produzioni e dei redditi degli agricoltori. l’attenzione verso la lotta alla fame nel mon- Si tratta di una sfida universale che contri- do che già era stata inserita nell’agenda del buirebbe a migliorare gli attuali mezzi di G8 de L’Aquila nel 2009. Tutto questo spiega sussistenza e che esprimerebbe le poten- perché nel nostro paese il dibattito sui temi zialità di sviluppo delle popolazioni rurali legati alla sostenibilità dell’alimentazione e più povere e delle filiere più innovative at- dell’agricoltura siano (o dovrebbero essere) traverso il sostegno a un’agricoltura soste- più importanti, più centrali che altrove. nibile, l’integrazione tra varie componenti L’attenzione italiana verso il dossier sulla si- e sistemi, strategie di progresso locale inclu- curezza alimentare e nutrizionale è tornato sivo e la promozione di una dieta sana e di- a crescere negli ultimi anni in maniera diret- versificata. Le priorità, in questo senso, sono tamente proporzionale rispetto all’aumento la gestione responsabile e l’uso sostenibile dei fondi dedicati alle attività di cooperazio- del capitale naturale; il miglioramento della ne allo sviluppo. Nel rispetto di quelle linee produttività e della qualità del cibo; la pro- guida settoriali attraverso le quali la Coope- mozione del diritto di tutti a cibo adeguato, razione italiana aveva già individuato una affrontando il fenomeno della malnutrizio- “priorità assoluta” nel trinomio “agricoltu- ne nel suo complesso (denutrizione, ma an- ra, sviluppo rurale e sicurezza alimentare”. che ipernutrizione); la riduzione delle per- (Eventuali dati su ripartizione fondi Coope- dite post-raccolta e dello spreco di cibo. È razione italiana) proprio basandosi su questi punti che l’Italia Adesso, tuttavia, l’Italia si propone anche di vuole rilanciare il proprio ruolo nel dibattito ricoprire un ruolo chiave nella definizione di internazionale, dando una chiara impronta una strategia condivisa. Perché oggi non è più agli interventi di cooperazione nel mondo in discussione il fatto che la lotta alla malnu- e accettando la sfida posta dagli ambiziosi trizione nel mondo sia una responsabilità di obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo tutti – tanto, in questo senso, ha fatto la nuo- sostenibile. (gmv) La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 13
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE Ripartiamo dalle comunità vulnerabili per non lasciare più nessuno indietro Intervista a Ertharin Cousin Direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale di Gianmarco Volpe N on esiste una formula magi- ca per arrivare all’obiettivo Fame Zero entro il 2030. Ma Ertharin Cousin – statuni- tense di Chicago, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale (Pam) dal 2012 - ha le idee chiare sulla strada da seguire e sui compagni di viaggio chia- mati a dare una mano (tra questi c’è l’I- talia, che “ha intrapreso un percorso ric- co di potenziali opportunità”). Le grandi difficoltà e le continue emergenze degli ultimi anni – il Pam ha risposto ovunque “presente”– non impediscono di guarda- re al futuro e di pensare a nuovi ambiziosi traguardi. Il secondo obiettivo dell’Agenda per lo svi- luppo sostenibile mira a porre fine a tutte le forme di fame e malnutrizione entro il 2030. È una sfida molto complessa, serve Ertharin Cousin © Rein Skullerud - Wfp una strategia chiara: su quali punti chia- ve strutturarla? Dobbiamo metter fine alla fame nel mon- do, ottenere la sicurezza alimentare e una mo rafforzando il nostro contributo all’a- nutrizione di maggiore qualità, promuo- zione nazionale, mentre allo stesso tem- vere l’agricoltura sostenibile. Tutto que- po stiamo definendo la nostra risposta e sto richiede uno sforzo collettivo e soste- il nostro sostegno per le emergenze e lo nuto da tutti: dalle agenzie (in particolare sviluppo a lungo termine. Da una parte, quelle con base a Roma); dai governi (sia ci stiamo impegnando con i governi per donatori che beneficiari); dal settore pri- rafforzare le attività di preparazione ai vato e dalla società civile. disastri, dall’altra stiamo fornendo assi- Al Programma alimentare mondiale stia- stenza diretta ove necessario. 14 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE © Marco Frattini - Wfp Il nostro obiettivo non è di azzerare e ri- tare. E sappiamo che lo scoppio di con- cominciare, ma di ricalibrare e costruire flitti rende molto più complicate le condi- sul lascito degli oltre 50 anni di innova- zioni per alleviare i problemi. C’è davvero zione dei programmi Pam. Per porre fine poco che il Programma alimentare mon- alla fame nel mondo non dobbiamo solo diale possa fare per prevenire le guerre. fare il nostro lavoro (mettendo in atto i Tuttavia, i sistemi di allerta e le previsioni programmi più idonei insieme ai nostri politiche possono fare una notevole dif- partner), ma occorre anche consolidare e ferenza nel fornire una risposta efficace. sostenere gli sforzi globali per assicurare Allo stesso modo, il sostegno del Pam alla gli investimenti pluriennali necessari al capacità di recupero dei governi locali raggiungimento degli obiettivi dell’Agen- contribuisce a ridurre quelle tensioni che da 2030. possono portare allo scoppio di conflitti. A questo tipo di situazione, negli ultimi Diversi osservatori, negli ultimi anni, han- anni, abbiamo assistito soprattutto nel no messo in rilievo un collegamento spes- Corno d’Africa. Qui la nostra risposta ha so non evidente tra guerre e cambiamenti aiutato a evitare che le crisi si trasformas- climatici, che sono forse i due principali sero in disastri. Quest’anno, poi, abbiamo fattori dietro l’insicurezza alimentare. visto tutti i drammatici effetti della sicci- Come fare per spezzare questo legame? tà provocata da El Niño sulle famiglie e Circa l’80 per cento delle persone che sof- le comunità in Etiopia e in Somalia, così frono la fame – quelle verso i quali è rivolta come in paesi dell’Africa australe quali il la nostra azione – vivono in paesi soggetti Madagascar e il Malawi. a disastri naturali e degrado ambientali. Il Pam è un fautore delle soluzioni inno- Sappiamo che i cambiamenti climatici (e vative nella gestione dei rischi legati ai gli effetti del fenomeno meteorologico El cambiamenti climatici. Un esempio su Niño) sono fattori di insicurezza alimen- tutti è costituito dall’African risk capaci- La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 15
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE ty (Arc) dell’Unione africana, che rende All’interno della Siria, monitoriamo co- disponibili fondi d’emergenza per i disa- stantemente la situazione sul terreno e stri causati da El Niño. È solo aiutando le cerchiamo di cogliere ogni opportuni- comunità più vulnerabili ad adattarsi ai tà possibile per consegnare cibo e altri cambiamenti climatici che possiamo rag- generi di assistenza alle comunità asse- giungere chi è rimasto indietro. diate. Lo facciamo in partnership con le Al momento, il Pam sta rispondendo a altre agenzie delle Nazioni Unite e con cinque emergenze su larga scala causate la Mezzaluna rossa siriana. Finora siamo dall’uomo: in Yemen, in Siria, in Sud Su- riusciti a raggiungere oltre 18 aree sotto dan, in Iraq e nel bacino del Lago Ciad. assedio almeno una volta negli ultimi 12 In tutte queste aree l’accesso umanitario mesi. Inoltre, abbiamo effettuato lanci è complicato e dispendioso. paracadutati di scorte di cibo sulla cit- tà assediata di Deir Ezzor, completando La Siria è forse la peggiore crisi umanita- in totale 120 spedizioni, abbastanza per ria dei nostri tempi. Il Pam sta cercando raggiungere 110 mila persone con l’aiuto di consegnare aiuti nelle aree assediate del dei nostri partner sul terreno. È in ogni paese, ma gli sforzi si sono spesso rivelati caso importante notare che la situazio- vani a causa delle difficoltà incontrate sul ne in Siria resta molto fluida e che il Pam terreno. State lavorando su nuove strate- ha da tempo riconosciuto la necessità di gie per raggiungere i più bisognosi? rapportare la propria risposta agli svilup- In primo luogo, il Pam non fa una classi- pi sul campo. fica delle crisi umanitarie. Purtroppo al Nonostante la prosecuzione delle osti- mondo ci sono parecchie crisi, e tutte ne- lità, abbiamo cercato costantemente di cessitano della risposta e dell’attenzione porre in atto interventi più sostenibili per della comunità internazionale. sostenere la popolazione sotto assedio. I © Daouda Guirou - Wfp 16 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE rie e legate allo sviluppo. Quando il presi- dente Obama ha assunto il primo incari- co, nel 2008, il mondo stava attraversando una dura crisi alimentare, energetica e finanziaria. Tutto ciò ha avuto un effetto devastante soprattutto sui più poveri, che hanno visto vertiginosamente ridursi la capacità di acquistare cibo per le proprie famiglie. Negli ultimi otto anni le emergenze uma- nitarie si sono acuite, innescate soprattut- to da conflitti provocati dall’uomo e dalla © Thomas Freteur - Wfp crescita di gruppi estremisti fino ad allora quasi ignoti come lo Stato islamico, Boko siriani che sono stati costretti a sfollare o Haram e al Shabaab, che hanno costretto che hanno perso i propri mezzi di sosten- milioni di persone alla fame e agli stenti tamento hanno potuto beneficiare di una e che hanno complicato le nostre opera- serie di progetti innovativi riguardanti, zioni in diversi paesi. Nello stesso perio- per esempio, l’apicoltura e la realizzazio- do, poi, abbiamo dovuto rispondere a una ne di serre. serie di disastri naturali: il terremoto del In alcune occasioni non siamo riusciti a 2010 ad Haiti, il tifone Haiyan del 2013 raggiungere i destinatari sul terreno per- nelle Filippine, la crisi Ebola del 2014 in ché l’accesso era bloccato, ma ad agosto Africa occidentale e il terremoto nel Ne- abbiamo ottenuto un importante suc- pal del 2015. Per non parlare delle tante cesso grazie a un’operazione inusuale: alluvioni, siccità e perdite di raccolto che attraverso una gru abbiamo fornito der- hanno segnato gli ultimi anni in tutto il rate alimentari e altri generi di assistenza pianeta. umanitaria a oltre 75 mila siriani che si trovavano intrappolati in un’area al con- La Cooperazione italiana si è recentemen- fine tra Giordania e Siria nota come “the te dotata di un nuovo sistema, con la na- berm”, il muro di sabbia. scita dell’Agenzia e una maggiore attenzio- Oltre i confini siriani, il Pam continua a ne al partenariato pubblico-privato. Che fornire assistenza alimentare a milioni di ne pensa? profughi in Giordania, Libano e Turchia Non possiamo che elogiare gli sforzi utilizzando l’innovativo sistema delle dell’Italia per il rilancio della coopera- e-card, che dà ai beneficiari la possibilità zione allo sviluppo con la nascita della di scegliere i prodotti che vogliono acqui- nuova Agenzia. Le attuali crisi globali stare, nella quantità desiderata e in ogni dimostrano che, oggi più che mai, è ne- momento possibile. cessaria una maggiore collaborazione per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Lei è una cara amica del presidente degli 2030. Il sostegno alle capacità locali e la Stati Uniti Barack Obama, che si appresta condivisione delle competenze tecniche a lasciare la Casa Bianca dopo otto anni. sono una chiave per la crescita econo- Com’è cambiato il mondo in questo perio- mica e per una partecipazione più equa. do? E come sono cambiate le sfide globali In questo, il settore privato è un attore di in materia di cooperazione internaziona- fondamentale importanza, in grado di le? favorire creatività e innovazione. Siamo Non è tra i miei compiti di direttore ese- entusiasti delle potenziali opportunità cutivo del Pam quello di commentare vi- offerte dal percorso intrapreso dall’Italia cende politiche. Tuttavia, posso dire che e non vediamo l’ora di rafforzare la no- gli ultimi otto anni sono coincisi con una stra partnership per sradicare la fame nel forte complicazione delle sfide umanita- mondo. La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 17
SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE “La fame nel mondo è una vergogna I governi scendano in prima linea” Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e Ambasciatore speciale Fao per Fame Zero suona il campanello d’allarme “Ascoltiamo chi lavora ogni giorno nei campi” S econdo il “Guardian”, Carlo Petri- “Occorre restituire dignità ni è tra i 50 uomini che potrebbero e dare maggiori possibilità cambiare il mondo. Come ci riu- agli agricoltori di piccola scala” scirete, lei e gli altri 49? “Non esageriamo. Guardi, penso che il merito di voler cambiare il mondo non debba andare a me e agli altri 49, ma a tutte le persone che ogni giorno si batto- questo secolo: la morte per fame. Questo no per un pianeta migliore. Quelli che nel si ottiene se c’è una forte volontà politica, quotidiano fanno in modo onesto il pro- se ci fosse da parte dei governi lo stesso prio lavoro. Per quanto riguarda il mon- impegno messo in campo per salvare le do dell’alimentazione dobbiamo lottare banche dalla speculazione finanziaria. tutti insieme per vincere la vera piaga di Per ciò che riguarda il mondo dell’ali- 18 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE “Il cibo non è solo una merce re, nell’istruzione, nel ridurre il divario È valore, è vita, è fatto di princìpi sociale tra le classi. Ma anche in attività concrete come attuare misure per ridurre di giustizia e di rispetto” gli sprechi, migliorare la raccolta dei ri- fiuti, proteggere i contadini da fenomeni come il land grabbing che sta devastando l’Africa, garantire l’accesso al microcredi- mentazione e, in particolare, le battaglie to alle comunità rurali: insomma, fornire che Slow Food porta avanti da 30 anni, gli strumenti per portare davvero avanti il merito di cambiare le cose, di lottare un cambiamento che ci avvicini all’obiet- per l’accesso al cibo buono, pulito e giu- tivo del 2030. Per questo i governi e gli sto per tutti, va ai contadini africani che attori internazionali devono scendere in si prendono cura degli oltre 2500 orti nel prima linea, rafforzare gli accordi politici continente, agli apicultori sudamerica- e istituzionali, assumersi una responsabi- ni che difendono la biodiversità e a tutti lità che è di tutti noi. La fame nel mondo coloro che hanno a cuore il nostro cibo è una vergogna che non dobbiamo mai e vogliono garantire un mondo migliore perdere di vista: non dimentichiamo in- alle future generazioni.” fatti che, come denunciato dall’ultimo Global Hunger Index pubblicato l’11 ot- Settore pubblico e settore privato. Che tobre, sono ancora 21 mila le persone che cosa deve migliorare il primo, come può ogni giorno nel mondo muoiono di fame contribuire il secondo per raggiungere l’o- e circa 795 milioni quelle che soffrono di biettivo Fame Zero entro il 2030? malnutrizione.” “Con mio grande onore sono stato recen- temente nominato Ambasciatore spe- L’Agenda 2030 lancia l’allarme sull’inso- ciale della Fao in Europa per Fame Zero, stenibilità degli attuali sistemi di produ- e cercherò di dare il mio contributo per zione alimentare, anche lei ne ha parlato riuscire a raggiungere questo obiettivo spesso. Significa andare oltre gli interessi entro il 2030. Condivido pienamente le dei grandi produttori? dichiarazioni del direttore generale Da “Significa proprio che ormai è sotto gli Silva, che ribadisce con forza come sia occhi di tutti ed è stato dimostrato che il fondamentale un radicale cambiamento sistema di produzione alimentare in atto del sistema, se continuiamo con un ap- non è sostenibile, è basato su allevamenti proccio di "business as usual" nel 2030 e produzioni intensive che guardano solo ci troveremo ancora di fronte circa 650 al profitto e agli interessi, senza conside- milioni di persone che soffrono la fame. rare il benessere dei produttori, degli ani- E questo è semplicemente inaccettabile. mali, dei consumatori finali. Il cibo non è, Cosa si può fare? Ovviamente restituire o meglio non dovrebbe essere, solo una dignità e dare maggiori possibilità agli merce, il cibo è valore, è vita, è fatto di agricoltori di piccola scala. Non dimen- princìpi, di giustizia e di rispetto. Quindi tichiamoci che sono oltre 500 milioni le suoniamo questo campanello di allarme aziende agricole familiari, che rappresen- e facciamolo tutti insieme, volgiamo l’o- tano circa l’80 per cento delle proprietà recchio e il cuore a quei produttori che agricole e detengono circa il 75 per cen- lavorano ogni giorno nei campi, che de- to di tutte le risorse agricole. Per tornare vono battersi contro un sistema che non alla sua domanda, sicuramente servono accetta le carote perché un po’ storte e investimenti privati sia nelle zone rurali le mele che non luccicano. Quello che che nelle città, per dare la possibilità di sostengo da sempre e che non mi stufo raggiungere l’autosufficienza economi- di ripetere è: un cibo sano e buono è un ca e sociale. Ovviamente per raggiunge- diritto di tutti, è la garanzia per il nostro re questi obiettivi sono fondamentali gli futuro, cosa aspettiamo a restituirgli il investimenti pubblici nelle infrastruttu- giusto valore?” (gmv) La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 19
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE Una piattaforma intergovernativa nella nuova Agenda per lo sviluppo La 43ma sessione del Comitato per la sicurezza alimentare ne ha sancito il ruolo centrale nell’attuazione dell’Agenda 2030 Sarà il Cfs ad arricchire di contenuti politici e programmatici lo schema di sintesi offerto dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile di Stefano Prato* D al 17 al 21 ottobre si è svolta ne, nel più ampio quadro dei diritti umani, presso la sede dell’Organizza- attraverso interventi normativi orientati a zione delle Nazioni Unite per rafforzare la coerenza delle politiche e pro- l’alimentazione e l’agricoltura muovere un maggiore coordinamento di (Fao) di Roma la quarantatreesima sessio- programmi ed interventi. Due aspetti chiave ne annuale del Comitato per la sicurezza della riforma hanno reso il Cfs una piattafor- alimentare. Spesso considerato come un ma intergovernativa particolarmente inno- sotto-comitato della Fao, il Cfs è in realtà vativa. In primo luogo, un modello di parte- un spazio intergovernativo autonomo che cipazione multi-attore che, sebbene sempre risponde direttamente al Consiglio eco- basato sull’indiscussa autorità decisionale nomico e sociale (Ecosoc) dell’Assemblea degli Stati, riconosce la centralità della par- generale delle Nazioni Unite. Il processo di tecipazione dei piccoli produttori (agricol- riforma, conclusosi nel 2009, ne ha rafforza- tori, pastori, pescatori, lavoratori agricoli), in to il mandato, focalizzandolo sulla realizza- quanto principali contributori alla sicurezza zione progressiva del diritto all’alimentazio- alimentare (il 70 per cento del cibo è da loro 20 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE Nell’ultima riunione ampio quadro dell’agenda dello sviluppo che nel contesto particolare della coopera- il Comitato ha approvato zione italiana. un pacchetto di raccomandazioni Aldilà di questi aspetti relativi al mandato a sostegno dei piccoli produttori istituzionale del Cfs, la sessione ha anche e ha affrontato la sfida della transizione offerto importanti elementi di contenuto verso forme più sostenibili politico-programmatico. Senza dubbio il di sviluppo agricolo più importante è stato quello offerto dall’ap- provazione di un pacchetto di raccomanda- zioni per rafforzare le politiche pubbliche prodotto) ma al tempo stesso rappresentan- mirate a garantire opportunità di mercato ti dei gruppi più vulnerabili e maggiormente per i piccoli produttori, che ha anche offerto affetti dall’insicurezza alimentare. In secon- il primo riconoscimento ufficiale in ambito do luogo, il processo di convergenza politica intergovernativo dell’importanza dei mer- del Cfs si sviluppa a partire da approfonditi cati informali locali come spazio primario rapporti generati indipendentemente da un per la sicurezza alimentare e la nutrizione, panel di esperti ad alto livello, promuoven- esponendo il ruolo più limitato, ed a volte do discussioni e negoziazioni basate su una problematico, del commercio internazio- ampia base informativa. nale. Un secondo pacchetto di raccoman- La 43ma sessione ha sancito il ruolo cen- dazioni, anche queste frutto di un lungo trale del Cfs nel contesto dell’avanzamento percorso informativo e negoziale, ha invece e del monitoraggio dell’Agenda 2030 per lo affrontato la sfida della transizione verso for- sviluppo sostenibile, riconoscendo al tem- me più sostenibili di sviluppo agricolo, con po stesso che tale coinvolgimento rimarrà particolare attenzione al ruolo delle produ- centrato sui pilastri della riforma del 2009 zioni animali, riconoscendo la sostenibilità e su un principio di sussidiarietà secondo intrinseca dei sistemi pastorali e dei sistemi cui sarà il Comitato stesso, in virtù della sua misti di piccola scala ed affrontando, sebbe- esperienza e del suo meccanismo parte- ne in maniera non pienamente adeguata, la cipativo, ad arricchire di contenuti politici complessa questione delle esternalità e degli e programmatici lo schema di sintesi of- impatti ambientali e sociali degli allevamenti ferto dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile intensivi ed industriali. Infine, la sessione ha (Sdgs). La sessione ha inoltre rafforzato il inaugurato una nuova modalità di monito- mandato del Cfs sul tema della nutrizione, raggio dell’applicazione dei cosiddetti “pro- come diretta conseguenza della seconda dotti” e delle raccomandazioni politiche del Conferenza internazionale sulla nutrizione, Cfs, promuovendo una discussione appro- che si è tenuta a Roma nel novembre 2014, fondita sullo stato di attuazione delle Linee e della recente promulgazione della De- guida sulla gestione responsabile dei terreni, cade di azione sulla nutrizione 2016-2025 delle risorse ittiche e delle foreste e dando im- da parte dell’Assemblea generale Onu. La pulso a simili processi nazionali multi-attore. combinazione di questi elementi (riforma, Oltre all’agenda formale, il Cfs è stato come Sdgs, nutrizione) rende il Comitato uno sempre arricchito da un fitto stuolo di eventi spazio di estrema importanza, sia nel più paralleli, molti dei quali hanno offerto oppor- tunità di approfondimento dei principali temi della sessione. Fuori dal coro, gli eventi orga- Il processo di riforma nizzati dal meccanismo delle società civile su conclusosi nel 2009 conflitto di interessi, agro-ecologia e sovrani- tà alimentare, e sui rischi e i possibili impatti ne ha rafforzato il mandato della recente ondata di “mega-mergers” sulla focalizzandolo sicurezza alimentare. sulla realizzazione progressiva del diritto all’alimentazione * Managing director nel più ampio quadro dei diritti umani Società per lo sviluppo internazionale (Sid) La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 21
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE Le tecnologie alimentari come strumento di lotta alla fame Attualmente la possibilità di accesso agli alimenti non è uguale per tutti anche se la loro disponibilità sarebbe sufficiente a sfamare tutta la popolazione mondiale Le possibili soluzioni possono essere l'incremento della produzione l'aumento della disponibilità di alimenti, la riduzione degli sprechi di Giuliana Vinci* L a Dichiarazione universale dei di alimenti nei paesi in via di sviluppo. diritti umani del 1948 afferma Recentemente, tra gli Obiettivi di svilup- che “ogni individuo ha diritto po sostenibile dalle Nazioni Unite da rag- ad un tenore di vita sufficiente a giungere entro il 2030, il problema della garantire la salute e il benessere proprio malnutrizione è stato ripreso e definito e della sua famiglia, con particolare ri- nell’obiettivo numero 2: “Porre fine alla guardo all’alimentazione”. Attualmente la fame, raggiungere la sicurezza alimenta- Giuliana Vinci possibilità di accesso agli alimenti non è re, migliorare la nutrizione e promuovere uguale per tutti anche se la loro disponi- un’agricoltura sostenibile”. bilità sarebbe sufficiente a sfamare tutta la La disponibilità degli alimenti è legata popolazione mondiale. Purtroppo si regi- alla dinamica dei redditi, alla produzione stra una distribuzione ineguale con spre- agricola e all’aumento della popolazione chi nei paesi industrializzati e mancanza (vedi figura 1). Figura 1. Dato ONU sull’aumento della popolazione con proiezione nel 2100 22 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE Attualmente l’agricoltura SOVRANITÀ consuma il 70 per cento ALIMENTARE dell’acqua potabile a livello mondiale con notevoli differenze SICUREZZA ALIMENTARE relativamente al diverso livello di sviluppo dei paesi SECURITY SAFETY Le possibili soluzioni alle problematiche alimentari possono essere: • Aumento della produzione TECNOLOGIE ALIMENTARI • Aumento della disponibilità di ali- menti • Riduzione degli sprechi L’aumento della produzione può avvenire TRASFERIMENTO TECNOLOGIE attraverso il miglioramento delle tecni- che di coltivazione e il trasferimento di conoscenze tecniche. Il miglioramento essere ricoperto dai corsi di formazio- delle tecniche di conservazione compor- ne che permettono l’acquisizione degli ta un aumento della disponibilità degli strumenti necessari per lo svolgimento di alimenti. I metodi di conservazione degli attività che consentano l’aumento della alimenti determinano la sicurezza ali- produzione alimentare. Il trasferimen- mentare, creando condizioni sfavorevoli to di tecnologie nei Pvs deve tener conto per la crescita microbica, l’attivazione di dell’utilizzo di “soft technology” (valida particolari enzimi e bloccando le trasfor- per tutti ed in ogni tempo e non dipen- mazioni dovute agli agenti atmosferici. In dente da risorse non rinnovabili) e di “low questo contesto è importante l’attuazione cost technology”. L’appropriatezza delle di progetti di cooperazione nei paesi in tecnologie vanno valutate in relazione via di sviluppo (Pvs) per il trasferimento alle risorse e alle caratteristiche struttu- delle tecnologie per ottenere il migliora- rali del sistema sociale nel quale vengono mento della qualità produttiva, la valo- inserite in relazione ai diversi aspetti : rizzazione di prodotti di trasformazione culturali, economici ed ambientali. Ri- e la commercializzazione degli stessi. Le sulta essere anche di particolare rilievo conoscenze e l’esperienza tecnologica il miglioramento della gestione delle ri- (tecniche di coltivazioni e tecnologie di sorse idriche. Attualmente l’agricoltura conservazione), la gestione della qualità consuma il 70 per cento dell’acqua pota- delle produzioni devono tener conto del- bile a livello mondiale, con notevoli dif- le produzioni agricole locali. Nell’ambito ferenze relativamente al diverso livello di dei progetti un ruolo fondamentale deve sviluppo dei paesi (fonte: Fao, 2009). La riduzione degli sprechi può essere attua- La riduzione degli sprechi ta con la realizzazione di un’agricoltura può essere attuata realizzando sostenibile che tiene conto di una buona gestione dell’acqua e con l’uso di tecniche un’agricoltura sostenibile di coltivazione che utilizzano una minore che tiene conto quantità di acqua, ad esempio le colture di una buona gestione dell’acqua idroponiche. e con l’uso di tecniche di coltivazione che utilizzano una minore quantità *Docente di “Tecnologie Alimentari e Nu- di risorse idriche trizione nei PVS” Università Sapienza La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016 23
SICUREZZA ALIMENTARE A AGRICOLTURA SOSTENIBILE Mountain Partnership L’etichetta per i produttori di montagna di Giorgio Grussu* A sottolineare l’inscindibile legame tra ambiente e alimentazione, la Cooperazione italiana ha finanziato l’iniziativa Mountain Partnership della Fao e Slowfood e il lancio di un’etichetta volontaria per i prodotti di montagna. L’obiettivo è promuovere l’accesso ai mercati per i piccoli produttori di montagna nei paesi in via di sviluppo e per rimarcare la particolarità e la sostenibilità dei prodotti. Il nuovo marchio riconosce un valore aggiunto a quei beni che sostengono la biodiversità e i metodi di produzione legati alle tradizioni culturali delle comunità di montagna. I prodotti che marginalizzate”. uno studio di Fao e Mountain porteranno tale etichetta saranno Una delle ragioni di tale Partnership, il numero delle disponibili sui mercati nazionali, marginalizzazione è dovuta persone a rischio d'insicurezza nei negozi biologici e di prodotti all'isolamento delle aree alimentare nelle zone montane è tipici. montane, che costituisce spesso aumentato del 30 per cento tra il Tra i principali prodotti un ostacolo per i produttori, 2000 e il 2012”. selezionati per la prima limitandone l'accesso ai mercati, La nuova etichetta racconta la fase dell'iniziativa vi sono le ai servizi di assistenza, al credito storia di ogni prodotto mettendo albicocche provenienti dalla e all'informazione. Inoltre, l'alto in evidenza ciò che lo rende remota regione montana di numero di intermediari lungo unico e fornendo informazioni Batken, in Kirghizistan, e i la filiera produttiva di molti che non sono normalmente preziosi semi di amaranto nero prodotti montani implica che i contenute nelle tipiche etichette coltivato nelle Ande Boliviane. produttori non sempre riescano commerciali. È uno strumento "Promuovere la biodiversità e a ricevere un giusto compenso. utile per i piccoli produttori e le sostenere i piccoli produttori “L’Italia è uno dei fondatori associazioni per distinguere le sono entrambe azioni cruciali e sostenitori della Mountain loro merci in modo positivo e per migliorare lo sviluppo rurale Partnership”, dice Mauro conquistare riconoscibilità sui e per garantire il futuro delle Ghirotti, esperto dell’Agenzia mercati. La collaborazione è parte aree di montagna", evidenzia italiana per la Cooperazione di un accordo triennale tra Fao e il segretario generale di Slow allo sviluppo. “Crediamo che Slow Food per la promozione di Food Paolo Di Croce. Questo per assicurare uno sviluppo sistemi alimentari ed agricoli più perché, “nonostante la loro ricca sostenibile e inclusivo non si inclusivi a livello locale, nazionale cultura e il loro gran patrimonio possano trascurare le popolazioni ed internazionale. ambientale, le comunità montane di montagna, tra le più povere restano economicamente del mondo. Infatti, secondo *Coordinatore del progetto - Fao 24 La Cooperazione Italiana Informa - ottobre 2016
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