15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta

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15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta
15 agosto: ostensione del
Sacro Cingolo nel giorno
dell’Assunta
Tradizione tutta pratese per la festa di Santa Maria, come
viene chiamata tradizionalmente la ricorrenza dell’Assunzione
della Madonna.

Sabato 15 agosto l’appuntamento è con la terza ostensione del
Sacro Cingolo dell’anno. Il duomo di Prato si riempie di
fedeli per venerare la Sacra Cintola in quella che è la festa
mariana più importante dell’anno.

Il programma prevede alle ore 17 la celebrazione dei vespri e
al termine il vescovo di Prato monsignor Giovanni Nerbini
officia alla solenne ostensione della Sacra Cintola
all’interno della cattedrale, dalla Loggia del Ghirlandaio, e
all’esterno, sulla piazza, dal pulpito di Donatello. Partecipa
in forma ufficiale, secondo consuetudine, l’Amministrazione
Comunale; in duomo, al termine dell’ostensione, verrà
celebrata la messa prefestiva delle ore 18. Monsignor Nerbini
presiede anche la messa delle ore 10,30 in cattedrale.

L’Ostensione dell’Assunta è una delle cinque «canoniche» che
si tengono durante l’anno. Tra il Sacro Cingolo e l’Assunzione
di Maria esiste un legame particolare: venerata come «icona»
dell’incarnazione e della verginità di Maria, la reliquia fu
donata (così tramanda la tradizione orientale) a San Tommaso
dalla Madonna stessa, proprio mentre saliva al cielo. Secondo
lo scritto apocrifo dello Pseudo-Giuseppe d’Arimatea, era il
15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta
ricordo che l’Assunta donò all’unico apostolo che mancava al
momento della sua glorificazione. E proprio la reliquia
pratese ha lasciato un’impronta inconfondibile nella storia
dell’arte: per tre secoli, dal Trecento fino al Rinascimento
più maturo, l’iconografia dell’Assunzione di Maria ha sempre
previsto il dono della Cintura a San Tommaso.

8    settembre    2020,    le
anticipazioni della festa più
cara ai pratesi
L’Ostensione ci sarà, ma non il Corteggio storico, almeno come
lo abbiamo conosciuto negli ultimi cinquant’anni. Anche la
festa più cara ai pratesi, la Natività di Maria o la Madonna
della Fiera, come viene chiamata qui da secoli la giornata
dell’8 settembre, deve fare i conti con le stringenti norme
anti Covid che non permettono assembramenti. Tutte la
manifestazioni tradizionali sono state rivisitate, cambiate e
modificate nel rispetto delle misure di sicurezza pensate dal
Governo per evitare eventuali contagi e la festa della città
ne dovrà tenere conto.

Il programma di martedì 8 settembre è in via di definizione,
ma possiamo anticipare alcune certezze riguardo all’evento
organizzato dalla Diocesi (per la parte delle celebrazioni) e
dal Comune (per quanto riguarda le iniziative artistiche).
Anche Tv Prato, vista la particolare situazione, ha pensato a
proporre una serie di spettacoli e performance che saranno
trasmessi in diretta a partire dal pomeriggio. Ma andiamo con
ordine e vediamo come si sta configurando l’edizione 2020
della Madonna della Fiera.
15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta
Il pontificale del mattino

Al mattino, il solenne pontificale è in programma alle ore
10,30 in cattedrale e come da tradizione sarà presieduto da un
prelato invitato dalla Diocesi. Al termine della messa è
confermata la consegna dei ceri per la Cappella del Sacro
Cingolo donati dall’Amministrazione comunale, che come
sappiamo è proprietaria della reliquia mariana insieme alla
Chiesa di Prato. Nel pomeriggio, canto dei vespri della festa
alle 17,30.

A sera in piazza Duomo

Arriviamo alla sera. Come anticipato all’inizio non ci sarà il
classico Corteggio storico con i figuranti che sfilano per le
strade del centro città. Il Comune ha pensato di proporre in
piazza Duomo un evento davanti al sagrato della cattedrale che
prevede la presenza di alcuni gruppi storici. In particolare
si esibiranno gruppi locali e della Toscana. Ancora da
definire le modalità di partecipazione del pubblico a questo
spettacolo.

Sicuro l’orario dell’Ostensione della Sacra Cintola, prevista
alle ore 22,30, che sarà svolta secondo l’antico rito che, da
secoli, caratterizza la città di Prato. Non ci saranno i
fuochi d’artificio, sostituiti da giochi di luce in piazza, si
tratta di uno spettacolo di video mapping con immagini
proiettate in modo suggestivo sulla facciata del Duomo e degli
altri edifici della piazza. Anche questo ultimo evento è
pensato dal Comune.
15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta
La lunga diretta di Tv Prato

Ma veniamo all’impegno di Tv Prato. L’emittente della città ha
pensato di ideare e realizzare una serie di spettacoli per
festeggiare l’8 settembre. A partire dal pomeriggio –
sicuramente dopo le ore 16 – verranno trasmessi in diretta,
visibili solo in tv e in streaming, concerti, reading,
balletti e altre perfomance artistiche che si terranno in
chiostri e spazi chiusi della città. Il filo conduttore sarà
l’omaggio alla Sacra Cintola e la speciale devozione dei
pratesi nei confronti della preziosa reliquia mariana simbolo
della città da oltre otto secoli.

«Il Rosario per l’Italia»
guidato dal vescovo Giovanni
nella Cappella del Sacro
Cingolo. La diretta su Tv2000
Farà tappa a Prato, nella Cappella del Sacro Cingolo, il
«Rosario per l’Italia». L’iniziativa è quella promossa dai
media della Cei: Avvenire, Tv2000, InBlu Radio, Sir,
Federazione dei settimanali cattolici e Corallo durante questo
difficile periodo legato alla pandemia da Coronavirus. Ogni
mercoledì, da una diversa cattedrale o chiese italiane, un
vescovo guida la recita del rosario seguito in tv, via radio o
in streaming dai fedeli del Paese.

Questa sera, mercoledì 15 luglio, alle ore 21 toccherà alla
15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta
nostra diocesi ricevere il testimone di questa staffetta di
preghiera che dal mese di marzo sta facendo il giro d’Italia.
La preghiera verrà recitata nel cuore della devozione mariana
pratese: la Cappella del Sacro Cingolo in cattedrale, dove da
otto secoli si custodisce la preziosa Cintura che la
tradizione vuole sia appartenuta a Maria. A guidare il rosario
sarà il vescovo Giovanni Nerbini. Accanto a lui il vice
parroco della cattedrale don Gino Calamai, il diacono
Guglielmo Spanò e alcuni fedeli che si alterneranno nella
recita delle «decine». I misteri sono quelli della Gloria e
per le meditazioni monsignor Nerbini ha scelto una serie di
brani tratti dalle lettere alle claustrali di Giorgio La Pira.

Il rosario sarà trasmesso a partire dalle ore in televisione
da Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre), sulle frequenze
di Radio inBlu (e sul loro sito) e in streaming su Youtube.
Sotto è possibile scaricare il libretto con le preghiere e le
meditazioni che saranno recitate questa sera.

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«È risorto il terzo giorno»,
lettura   biblico-spirituale
15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta
della pandemia
Si intitola «È risorto il terzo giorno» ed è una traccia di
riflessione elaborata dalla Commissione episcopale per la
Dottrina, l’annuncio e la catechesi della Cei per accompagnare
equipe diocesane, catechisti e quanti sono impegnati sul
fronte dell’annuncio e dell’iniziazione cristiana.

Si tratta di una «rilettura biblico-spirituale dell’esperienza
della pandemia», destinata a credenti e non credenti, che
prende le mosse da «un ascolto attento delle paure, dei
bisogni e delle attese delle persone che, nel proprio contesto
e con i propri strumenti, si sono trovate ad affrontare
l’emergenza sanitaria da Covid-19». Ad aprire il testo,
infatti, sono le voci di un’impiegata, di uno studente, di un
bambino, di un avvocato, di un cappellano, di un medico, di
una casalinga, di un adolescente, di un volontario e di una
segretaria. Pongono interrogativi sulla sofferenza, sul
disorientamento e sulla morte, ma testimoniano anche la
capacità di resilienza, la creatività e la riscoperta della
dimensione domestica della fede.

         Il documento Cei «È risorto il terzo giorno»
15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta
Corpus Domini, il Vescovo
lancia un appello ai pratesi:
«Costruiamo insieme il puzzle
della città futura»
«La Chiesa pratese c’è: le nostre porte sono aperte e i nostri
tavoli sono disponibili, nella libertà e nella distinzione dei
ruoli. Questa città che ha le risorse per ripartire e
ripartire prima degli altri, come è stato scritto bene, deve
fare uno scatto adesso, immaginando il proprio futuro». È un
vero e proprio appello a Prato quello lanciato dal vescovo
Giovanni Nerbini nell’omelia della messa del Corpus Domini
celebrata la sera di giovedì 11 giugno in piazza Duomo.

«È essenziale riprendere in mano singolarmente e
comunitariamente il nostro destino superando comode deleghe
per metterci insieme intorno ad un tavolo o a più di uno, e
comporre il puzzle della nostra città futura che riguarda
tutti», ha aggiunto Nerbini.

Qui il testo integrale dell’omelia
15 agosto: ostensione del Sacro Cingolo nel giorno dell'Assunta
In ottocento hanno risposto all’iniziativa della Diocesi,
seduti e in piedi, all’aperto, davanti al sagrato della
cattedrale, hanno partecipato nel rispetto delle norme di
sicurezza alla solennità che ricorda la presenza reale di
Cristo nell’Eucarestia. E in questa occasione, il primo grande
raduno diocesano dopo la fine della sospensione delle
celebrazioni liturgiche alla presenza del popolo, il Vescovo
ha voluto mandare un messaggio di unità e di azione alla
città. Durante questa emergenza sanitaria «è emersa una parola
che indica l’atteggiamento virtuoso fondamentale da adottare:
insieme. Possiamo insieme leggere la realtà, insieme farci
carico dei problemi di tutti e di ciascuno, insieme maturare
convinzioni e decisioni da prendere». Secondo monsignor
Nerbini in questo percorso c’è bisogno di tutti: «la politica
in primis, le istituzioni pubbliche, di tutti i credenti, le
associazioni di categoria, la scuola, l’università, la
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ricerca, il mondo della cultura e dell’arte, dello sport, i
giovani». La crisi che la città si trova a dover affrontare è
«sociale, culturale, esistenziale, valoriale che ci ha
mostrato come i nostri modelli di vita vadano facilmente in
frantumi». Poi il Vescovo si è chiesto: «ci può essere un
progetto la cui realizzazione prescinda dalla collaborazioni
delle comunità straniere, a cominciare da quella cinese, che
vivono ed operano in mezzo a noi e tuttora camminano
parallelamente al ceppo principale?».

Nerbini ha invitato la comunità pratese ad ampliare
l’intervento rivolto ai singoli e alle famiglie, «perché a
nessuno manchi il necessario per vivere». A questo proposito
il Presule ha sottolineato l’istituzione, da parte della
Diocesi, del fondo del Buon Samaritano, una iniziativa
solidale pensata per dare un contributo economico (fino a 1500
euro) a quelle famiglie colpite dalla crisi economica causata
dalla pandemia. «Chiedo a ogni cristiano pratese di fare la
sua parte», ha aggiunto il Vescovo invitando a dare un
contributo per incrementare il fondo (che parte da una base di
150mila euro). «La crisi è davvero devastante», ha detto
ancora Nerbini e poi ha affermato: «Non potremo fare molto se
chi più ha non si farà carico del problema, rinunciando, a
cominciare da me, a una parte del reddito sicuro, del proprio
stipendio fisso ma anche del nostro tempo e competenze, per
sostenere chi si ritrova nulla in mano». La volontà della
Diocesi, espressa dal Vescovo, è quella di difendere i più
deboli dalle nuove povertà e da rischi gravi come quello
dell’usura: «possiamo raccogliere le diverse energie per
incrementare i servizi di prevenzione, penso in particolare a
quello promosso dalla Misericordia di Prato. In questo momento
stare dalla parte dei più poveri è il vero modo per stare
dalla parte della nostra città».
Alla messa del Corpus Domini era presente l’Amministrazione
comunale in forma solenne, rappresentata dal vice sindaco
Luigi Biancalani, dal presidente del Consiglio comunale
Gabriele Alberti e da membri di giunta. Nelle prime file anche
il presidente della Provincia Francesco Puggelli le autorità
cittadine. Come detto in piazza Duomo c’erano circa ottocento
fedeli. Tra loro i rappresentanti dei movimenti e delle
associazioni cattoliche: i confratelli e le consorelle della
Misericordia vestiti con la cappa nera, i Cavalieri del Santo
Sepolcro e quelli del Sacro Cingolo, gli scout Agesci,
l’Azione Cattolica, i terziari Carmelitani e Francescani e
tanti altri appartenenti ai gruppi della comunità ecclesiale
di Prato. Solitamente in occasione di questa ricorrenza viene
organizzata una processione per le vie del centro cittadino.
Ma al tempo del coronavirus questo tipo di iniziative non
possono essere promosse perché vige ancora il divieto di
assembramenti. Per questo la Diocesi ha pensato di celebrare
una messa solenne in piazza Duomo aperta a un gran numero di
fedeli, ovviamente seduti nel rispetto delle distanza di
sicurezza previste dalle norme anticontagio.

Al termine della celebrazione il vescovo Nerbini è salito sul
pulpito di Donatello e ha impartito dall’alto la benedizione
eucaristica su tutti i presenti.
La Diocesi lancia il fondo di
emergenza Covid «Il Buon
Samaritano» per sostenere le
famiglie in difficoltà
«Diventiamo samaritani». È l’impegno e l’invito che la Chiesa
di Prato lancia per camminare accanto alle famiglie colpite
dalla crisi dovuta alla pandemia da Coronavirus. Proprio come
il Samaritano del Vangelo che si prende cura di quell’uomo
ferito incontrato lungo la strada, l’agire e il pensare della
comunità cristiana pratese, incarnata dalla Diocesi, vuol
essere quello di prendersi cura di chi ha bisogno di una mano
per rialzarsi e ricominciare il proprio cammino. Con questo
spirito nasce il fondo emergenza Covid 19 «Il Buon Samaritano»
come segno di vicinanza concreta agli uomini e le donne,
lavoratori, disoccupati, genitori e persone sole, che stanno
vivendo situazioni di difficoltà economiche dovute alla
perdita della propria fonte di reddito familiare in seguito
alla crisi sanitaria. A mettere in campo questo sostegno – di
tipo economico e sociale – è la Diocesi di Prato attraverso
Insieme per la Famiglia, associazione nata in seno alla
Caritas e già in prima linea durante la crisi del 2008. Anche
in quel difficile momento per la città, la Chiesa pratese
dette vita a una realtà caritativa pensata per accompagnare i
tanti concittadini che si erano ritrovati improvvisamente
senza la possibilità di far fronte al pagamento di rate di
mutuo, affitti, spese sanitarie e anche alimentari.
Per la costituzione del fondo la Diocesi e la Caritas mettono
a disposizione 150mila euro. Per ogni famiglia ci sono fino a
1500 euro a fondo perduto che verranno utilizzati per pagare
rate del mutuo, affitti, utenze o altre spese che saranno
valutate e approvate da una apposita commissione.

«La pandemia che non conosce confini chiama i cristiani ad
essere quel Samaritano e a fare proprie le parole di
quest’ultimo rivolte all’albergatore: “Abbi cura di lui” –
dice il vescovo Giovanni Nerbini –, la nostra non vuole essere
però una carità occasionale, né di buon cuore, ma una fedeltà
al Vangelo messa in pratica attraverso la condivisione di
fatiche, sofferenze e anche speranze della nostra comunità. Lo
abbiamo detto: solo insieme potremo uscire da questa crisi».
La presidente dell’associazione Insieme per la Famiglia e
direttrice della Caritas diocesana Idalia Venco precisa che
«questo fondo non vuole essere alternativo all’impegno delle
parrocchie nel farsi carico delle varie situazioni di
difficoltà, soprattutto per quel che riguarda vicinanza e
ascolto, tanto meno sostituirsi alle misure messe in campo da
Stato, Regione e Comuni ma vuole integrarle cercando di
aumentarne l’efficacia».
Il vescovo Giovanni Nerbini e la direttrice della Caritas
Idalia Venco

L’obiettivo del fondo «Il Buon Samaritano» è sostenere le
persone che si trovano in situazioni di emergenza lavorativa
(perdita di lavoro, riduzione dell’orario o di entrate, cassa
integrazione, attività in proprio ridotta o chiusa) o
abitativa (ad esempio sfratti dovuti a morosità incolpevoli
nei canoni di affitto), ma anche per difficoltà legate allo
studio o alla salute. «Vogliamo aiutare le famiglie che hanno
avuto una diminuzione del reddito e si trovano a dover
sostenere spese impreviste», sottolinea Idalia Venco.
L’iniziativa vuole assistere in particolare chi ha perso il
lavoro o ha visto la riduzione del proprio orario in questo
ultimo periodo, i precari che non hanno potuto contare sui
contratti a chiamata a causa della pandemia ma anche gli
autonomi che hanno visto ridursi o addirittura cessare la
propria attività. Il tratto comune deve essere il momento di
difficoltà dovuto esclusivamente all’emergenza Covid 19.

A chi è rivolto. Possono accedere al fondo i residenti sul
territorio della Diocesi di Prato. Tra i requisiti c’è l’aver
perso il lavoro o ridotto le occasioni di impiego dal primo
marzo 2020; aver avuto una riduzione del reddito durante la
pandemia (ad esempio per la cassa integrazione); non avere
entrate familiari superiori a 400 euro al mese a persona; e la
disponibilità ad avviare un percorso di accompagnamento con i
centri di ascolto Caritas per cercare di uscire dalla
situazione di crisi.

Come si accede e cosa si può avere. Le persone che rientrano
nei requisiti sopra elencati possono chiedere il sostegno
compilando l’autocertificazione scaricabile qui sotto, con la
mediazione del proprio parroco o del referente del centro di
ascolto parrocchiale. Una volta inoltrata la domanda agli
uffici appositi, il richiedente sarà contattato da un
operatore per un iniziale colloquio telefonico e per la
raccolta di tutta la documentazione necessaria. La richiesta
sarà valutata da una apposita commissione formata dal
presidente dell’Associazione Insieme per la Famiglia, da un
commercialista, da due operatori del centro di ascolto
diocesano, da un tesoriere volontario con esperienza bancaria
pluridecennale e da due rappresentanti delle Caritas
parrocchiali. Come detto, sono disponibili fino a 1500 euro a
richiedente. Non si tratta di un prestito, ma un di un
contributo economico a fondo perduto. I soldi non verranno
consegnati direttamente a chi ha ottenuto il contributo, ma
serviranno a pagare determinate spese inserite nella domanda
di accesso al fondo.
Come contribuire e contatti. Tutti i pratesi sono invitati a
farsi samaritani (e già tanti lo hanno fatto donando
spontaneamente una offerta alla Caritas e alle parrocchie
durante la fase 1 di questa emergenza sanitaria).
È possibile dare un contributo al fondo con un versamento
all’iban IT81Y0503421565000000001079 c/o Banco Bpm. Quanto
donato è detraibile a fini fiscali. Per informazioni: email
segreteria@insiemeperlafamiglia.it;    telefono   0574-34047
(Caritas).

Il regolamento e la domanda

La locandina dell’iniziativa
Corpus   Domini:  Messa  in
piazza Duomo per 900 fedeli
(e benedizione eucaristica
dal pulpito)
In piazza con seicento posti a sedere davanti alla cattedrale
di Prato. Anche la solennità del Corpus Domini cambia e si
adegua a questa emergenza sanitaria, ma rimane intatta nel suo
significato più profondo: la manifestazione pubblica della
comunità ecclesiale a Cristo presente nell’Eucarestia.
Tradizionalmente in questa ricorrenza i fedeli si mettono in
processione per le strade della città insieme al Vescovo che
reca il Santissimo Sacramento racchiuso nell’ostensorio e
coperto da un baldacchino. Ma al tempo del coronavirus questo
tipo di iniziative non possono essere promosse perché vige
ancora il divieto di assembramenti.

L’idea di monsignor Giovanni Nerbini e della Diocesi è dunque
quella di celebrare una messa solenne in piazza Duomo aperta a
un gran numero di fedeli, ovviamente seduti nel rispetto delle
distanza di sicurezza previste dalle norme anticontagio.

L’appuntamento è per giovedì 11 giugno alle 21,15. La
partecipazione ovviamente è aperta a tutti con possibilità di
mettersi a sedere fino a esaurimento posti. L’ingresso in
piazza, che sarà contingentato, è possibile a partire dalle 20
da largo Carducci, via Magnolfi e via Garibaldi (gli accessi
da via Firenzuola e corso Mazzoni andranno lasciati liberi per
essere usati come uscite d’emergenza). Oltre ai seicento posti
a sedere la Diocesi sta studiando il modo di far stare altre
trecento persone in piedi e distanziate tra loro.
Sarà presente l’Amministrazione comunale, che ha autorizzato
questa speciale celebrazione in piazza, e le autorità
cittadine.

L’altare sarà posizionato sul sagrato della cattedrale.
Presiede il vescovo Giovanni Nerbini e concelebra il clero
diocesano, posizionato nei primi posti sotto le scale del
duomo. Al termine, verrà esposto il Santissimo Sacramento per
l’adorazione, poi monsignor Nerbini salirà sul pulpito di
Donatello da dove impartirà sui presenti la benedizione
eucaristica.
La messa del Corpus Domini sarà trasmessa in diretta su Tv
Prato con inizio alle ore 21.

Messa crismale e celebrazione
di Pentecoste in cattedrale
Sabato ricco di appuntamenti in Diocesi con due celebrazioni
importanti che si terranno in cattedrale. Al mattino i
sacerdoti pratesi si ritroveranno in duomo per concelebrare la
solenne messa crismale, mentre nel pomeriggio i laici
impegnati nell’associazionismo cattolico vivranno insieme il
tradizionale incontro in occasione della Pentecoste.
Ecco come si svolgono i due momenti, entrambi presieduti dal
vescovo Giovanni Nerbini.

Messa crismale. Sabato 30 maggio alle 10 in cattedrale il
clero diocesano «recupera» la solenne messa crismale saltata a
causa dell’emergenza sanitaria. Si tratta di un appuntamento
molto importante dell’anno liturgico, nel quale si rinnovano
le promesse sacerdotali e si consacrano gli olii santi (il
crisma – usato nel battesimo, cresima e nel sacramento
dell’Ordine –, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi).
Solitamente la Chiesa pratese vive questo momento la mattina
del giovedì santo ma in quel periodo le messe erano sospese e
dunque la celebrazione era stata rinviata. Sarà la prima messa
del crisma presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini da quando è
vescovo di Prato.

Messa di Pentecoste. Nel pomeriggio, alle 18, le aggregazioni
laicali – gruppi, movimenti e associazioni del mondo cattolico
– si riuniscono in cattedrale per il tradizionale incontro
comunitario in occasione della Pentecoste, festa nella quale
la Chiesa ricorda la discesa dello Spirito Santo su Maria e
gli apostoli. Questa solennità rappresenta l’atto di nascita
del cammino missionario dei cristiani.
L’organizzazione di questo momento è stata in forse ma adesso
che è tornata la possibilità di celebrare con il popolo,
l’iniziativa è stata confermata dalla Consulta per le
aggregazioni laicali in accordo con il vescovo Giovanni, che
presiede la messa prefestiva.
In preparazione a questo momento la Consulta ha proposto un
tema di riflessione ai movimenti, gruppi e associazioni, ha
curato alcuni aspetti liturgici della messa e offerto i fiori
e le sette candele rosse poste sull’altare, simbolo dei doni
dello Spirito Santo.

Le due celebrazioni sono aperte alla partecipazione dei fedeli
nel rispetto delle norme sulla sicurezza previste dal
protocollo Cei-Governo. Le telecamere di Tv Prato
trasmetteranno in diretta i due appuntamenti sul canale 74 del
digitale terrestre e in streaming sul sito tvprato.it.

Le Messe nei vicariati. Ecco
gli orari per il ritorno alle
celebrazioni
Come richiesto dal vescovo Giovanni i sette vicariati con cui
è suddivisa la Diocesi di stanno organizzando in vista della
prima Messa festiva con il popolo. Sotto pubblichiamo gli
orari pervenuti dai vicari foranei. Gli orari sotto indicati
sono quelli in vigore da sabato 23 e domenica 24 maggio. Le
Messe solitamente celebrate nelle rispettive parrocchie e NON
segnalate nell’elenco qui sotto sono state sospese.
VICARIATO CENTRO STORICO
CATTEDRALE sabato 18; domenica 7.30, 9.00, 10.30, 12, 18
S. AGOSTINO sabato 18.30; domenica 8.30, 10, 11.30, 18.30,
21.15
S. BARTOLOMEO sabato 17.30; domenica 9.30, 11
S. DOMENICO no sabato, riprende il 30 maggio; domenica 10.30,
18
S. PIERINO sabato 18; domenica 11
SPIRITO SANTO sabato 18; domenica 8, (9.30 Comunità Rumena)
10, 11.30
S. FRANCESCO sabato 18; domenica 8.30, 10, 11.30, 18
S. MARIA DELLE CARCERI sabato 18.30; domenica 7.30, 9, 10.30
(in piazza), 12, 17, 18.30
S. VINCENZO sabato 17.30; domenica 17.30

VICARIATO OVEST
ASCENSIONE sabato 18; domenica 8, 10.30
SAN PAOLO sabato 18; domenica 7.30, 10, 11.30
GESU’ DIVINO LAVORATORE sabato 18.30; domenica 8, 10, 11.30,
18.30
NARNALI sabato 18; domenica 8, 10
VIACCIA sabato 18; domenica 10,30
GALCIANA solo San Pietro, sabato 17; domenica 7.30, 9, 10.30,
12 e 18
MALISETI sabato 17 (cappella di via Senio), 18; domenica 8,
10, 11.15

VICARIATO SUD-EST
CAFAGGIO sabato 18; domenica 8, 9.30, 11, 18 (all’aperto)
CASTELNUOVO sabato 20.30; domenica 7.30, 11
FONTANELLE sabato 18; domenica 8, 10.30
GRIGNANO sabato 18,30; 10, 11.30, 18.30
SAN PIO X sabato 18 (da giugno 18.30); domenica 8, 10
(all’aperto), 11.30
PAPERINO sabato 18; domenica 8, 10, 11 (prima domenica del
mese in latino alle 16)
SANTA CATERINA DE RICCI sabato 18 (all’aperto); domenica 9
(all’aperto)
SAN GIORGIO A COLONICA sabato 17,30; domenica 9, 11
SANTA MARIA A COLONICA sabato 21; domenica 7, 11
SANTA MARIA DEL SOCCORSO sabato 18; domenica 7, 8,30, 10,
11.30, 18

VICARIATO EST
ANNUNCIAZIONE CASTELLINA sabato 18; domenica 7.30, 10, 11.15
CANNETO sabato 16
FILETTOLE domenica 8, 11
GONFIENTI sabato 16; domenica 10
LA QUERCE sabato 16; domenica 7, 9 (Pizzidimonte), 10, 11.15
SACRA FAMIGLIA sabato 17.30; domenica 9, 11, 18.30
SANTA CRISTINA A PIMONTE sabato 18.30; domenica 10, 11.30
SANTA MARIA DELLA PIETA’ sabato 18.30;         domenica     8,   9
(Cantiere), 10.30, 12.15, 17, 18.30
CAPPUCCINI sabato 16.30; domenica 11
MADONNA DELL’ULIVO sabato 18; domenica 8, 10, 11.30
MEZZANA sabato 18; domenica 8.30, 10 e 11.30 (alla Tenda)
RESURREZIONE sabato 18; domenica 8, 10, 11.30, 17
SAN GIUSEPPE sabato 18; domenica 8, 9.30, 11 (in giardino),
12.15

VICARIATO SUD-OVEST
CAPEZZANA sabato 18; domenica 7, 11
CASALE sabato 18; domenica 8, 11
SANT’ANDREA A IOLO sabato 17; domenica 8, 10.30
SAN PIETRO A IOLO sabato 18; domenica 7, 8.30, 10, 11.15, 17
REGGIANA sabato 17.30; domenica 8.30, 11
SAN GIUSTO IN PIAZZANESE sabato 16.30; domenica 7, 9.30, 11
TAVOLA sabato 18; domenica 9, 11, 18
TOBBIANA sabato 18; domenica 7.30, 10, 11.15, 18
VERGAIO sabato 18; domenica 7.30, 9, 11

VICARIATO NORD
CHIESANUOVA sabato 18; domenica 7.30, 9 (cimitero, in attesa
di conferma), 10.15, 11.30, 18
CERRETO domenica 10
SAN GIOVANNI BOSCO domenica 10, 11.30 (prefestiva ore 18 da
sabato 30 maggio)
SACRO CUORE DI GESU’ sabato 18; domenica 8, 9.30, 11, 18
SANTI MARTIRI sabato 18; domenica 8, 10, 11.15
GALCETELLO sabato 18.30; domenica 8.30, 11, 18.30
COIANO sabato 18; domenica 7.30, 9.30, 11
SANTA LUCIA sabato 18; domenica 9
FIGLINE sabato 18; domenica 10.30

VICARIATO VALBISENZIO
VAIANO sabato 16.30, 18; domenica 8, 10.30, 18
LA BRIGLIA sabato 18, 19 (Popigliano); domenica          8,   9
(Tignamica), 11.15
SCHIGNANO sabato 18; domenica 11
MIGLIANA sabato 17; domenica 9.30
GAMBERAME sabato 17 (Cartaia); domenica 10
FALTUGNANO domenica 11.30
MERCATALE DI VERNIO sabato 18; domenica 11.15, 17 (Poggiole)
SANT’IPPOLITO DI VERNIO sabato 16.30; domenica 8.30
(Terrigoli), 10
SAN QUIRICO DI VERNIO sabato 18; domenica 8 (Costozze), 11.15
CAVARZANO sabato 16.30
SOFIGNANO domenica 11
LUICCIANA sabato 15,45 (Campagnana); domenica 8, 9,30
(Cantagallo) e 11
MONTEPIANO sabato 17; domenica 8.30, 11
CARMIGNANELLO sabato 17; domenica 10
SASSETA
USELLA sabato 18; domenica 11 (dal 31 maggio solo alle 9.30)

Ritorno alle Messe con il
popolo. Le indicazioni della
Diocesi
«Il momento tanto atteso è arrivato». Comincia così la lettera
che il vescovo Giovanni Nerbini ha indirizzato ai sacerdoti,
ai diaconi e alle comunità religiose di Prato in vista del
ritorno alla celebrazione delle messe con il popolo previsto
per lunedì 18 maggio. Il messaggio contiene le indicazioni su
come attuare in ogni chiesa le prescrizioni contenute nel
protocollo sottoscritto tra il Governo e la Cei. Ma prima di
spiegare nel dettaglio le misure dedicate al rispetto della
sicurezza durante lo svolgimento della celebrazione, Nerbini
si rivolge a tutta la comunità cristiana, in particolare ai
fedeli, scrivendo che per vivere al meglio il ritorno alle
mese c’è «assolutamente bisogno della gioiosa, paziente,
disponibile collaborazione di tutti voi».

Ecco le indicazioni. In ogni parrocchia i posti a sedere
dovranno essere segnati in maniera ben visibile in modo da
facilitare la sistemazione dei fedeli. Si ricorda che la
distanza tra le persone deve essere di un metro ad entrambi i
lati e un metro davanti e dietro. In ogni chiesa verrà affisso
un cartello che indica il numero complessivo delle persone che
possono avere accesso all’interno.
In vista della prima domenica nella quale verranno celebrate
di nuovo le messe con il popolo, il 24 maggio, dove possibile
si invitano le parrocchie a: celebrare all’aperto, in modo da
ampliare il numero dei partecipanti e prevedere la
celebrazione di due messe consecutive nell’orario
tradizionalmente preferito dai nostri fedeli (ad esempio alle
11 e alle 12). Ma anche prevedere messe pomeridiane e
organizzare un calendario di vicariato in modo che se
eventualmente qualcuno rimanesse escluso da una parrocchia
possa spostarsi di poco e partecipare alla messa in una chiesa
vicina.

I fedeli. C’è l’obbligo di indossare la mascherina e la
richiesta di non recarsi in chiesa in presenza di sintomi
influenzali, respiratori e con una temperatura corporea uguale
o superiore a 37,5° oppure se si è stati in contatto con
persone positive al Covid-19.

In chiesa. Gli ambienti dovranno essere igienizzati prima e
dopo la celebrazione. In quelle con più ingressi uno sarà
preposto all’entrata e uno all’uscita delle persone. Le
acquasantiere rimarranno vuote. Non si potranno usare i
libretti dei canti: per questo c’è l’invito ad animare la
celebrazione, senza l’ausilio di un coro, con canti conosciuti
da tutti. Si possono distribuire i foglietti con le letture ma
al termine della messa dovranno essere tolti e non
riutilizzati. Sarà omesso lo scambio della pace.

La Comunione. L’Eucarestia sarà ricevuta sulle mani. Il
celebrante, munito di guanti e mascherina, eviterà il contatto
con i fedeli. Per garantire il mantenimento delle distanze
necessarie si invitano i sacerdoti ad avvalersi della
collaborazione dei ministri straordinari della comunione in
modo da evitare il concentramento di più fedeli in uno stesso
punto della chiesa per ricevere l’Eucarestia. Si ricorda
inoltre che il Messale concede la possibilità che il
celebrante possa reperire al momento persone che lo aiutino a
distribuire la comunione in caso di necessità.

Una equipe in aiuto del parroco. La Diocesi suggerisce che in
ogni parrocchia venga costituito un gruppo di fedeli che
coadiuva il parroco nella predisposizione del necessario a
garantire il rispetto delle norme indicate nel protocollo
relativo alle celebrazioni. Queste persone saranno dotate di
un segno riconoscibile che le faccia distinguere agli occhi
dei fedeli.

Sotto il manifesto con le indicazioni da seguire predisposto
dalla Diocesi che sarà affisso sulle porte delle chiese
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