VIBRIONI e Batteri affini - Documenti Universitari
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LA FAMIGLIA Vibrionaceae • INCLUDE MOLTI MICRORGANISMI DI ESTREMA IMPORTANZA • GENERE Vibrio, SPECIE Vibrio cholerae RESPONSABILE DELLA MORTE DI MILIONI DI INDIVIDUI IN NUMEROSE E DEVASTANTI EPIDEMIE • LA FAMIGLIA COMPRENDE DIVERSE SPECIE CAUSA DI INFEZIONI INTESTINALI ED EXTRAINTESTINALI • MOLTE Vibrionaceae SONO AMPIAMENTE DISTRIBUITE IN NATURA, OVE PARTECIPANO AI CICLI DI MOLTI COMPOSTI ORGANICI ED INORGANICI • ALCUNE Vibrionaceae SONO ANCHE STATE IMPIEGATE AMPIAMENTE IN STUDI DI FISIOLOGIA, BIOCHIMICA, BIOLOGIA MOLECOLARE E PATOGENICITA’ 2
Fisiologia e struttura • Bacilli ricurvi Gram negativi detti anche a C o a virgola • Mobili per la presenza di un unico flagello ad un polo della cellula • Asporigeni • Non capsulati • Aerobi-anaerobi facoltativi • Fermentano alcuni zuccheri con produzione di acidi e producono indolo • Richieste nutrizionale semplici, prediligono i terreni con pH alcalino • Sono saprofiti si ritrovano negli strati superficiali del suolo o come commensali di alcuni animali 4
Vibrio cholerae • Vibrione di maggior rilievo nella patologia umana • Altri vibrioni Vibrio parahaemolyticus agente eziologico di forme diarroiche in seguito all’ingestione di molluschi consumati crudi • Vibrio alginolyticus e Vibrio vulnificus possono infettare ferite cutanee in soggetti immunodepressi 5
Vibrio cholerae • Comprende diversi gruppi sierologici definiti in base all’antigene somatico O • V.cholerae O1 e O139 sono responsabili del colera classico che si manifesta con pandemie ed epidemie • V.cholerae O1 può essere suddiviso in due biotipi: • El tor e classico 6
V.cholerae O1 • AGENTE ETIOLOGICO “COLERA EPIDEMICO” • SINTOMATOLOGIA VARIABILE – ASINTOMATICO CHOLERA GRAVIS • DUE BIOGRUPPI – CLASSICO • 60% ASINTOMATICO, 30% SINT. MEDIA, 10% CHOL. GRAVIS – EL TOR • 75% ASINTOMATICO, 23% SINT. MEDIA, 2% CHOL. GRAVIS • INCUBAZIONE: DA ORE A 5 GIORNI • DOSE INFETTANTE – DIGIUNO 1011 cfu – CIBO O TAMPONE 106 cfu 8
V.cholerae O139 BENGAL • NUOVO SIEROGRUPPI COMPARSO NELL’OTTOBRE 1992 IN INDIA • SUCCESSIVAMENTE RESPONSABILE VIII PANDEMIA (ASIA- INGHILTERRA USA) • NUOVA EPIDEMIA PRIMAVERA 1996 • 0139 E’ SIMILE AD O1 EL TOR (DA CUI PROBABILMENTE DERIVA GENETICAMENTE) • O139 PRODUCE CAPSULA COME SIEROGRUPPI NON TOSSICI V.cholerae NON O1-O139 • NON PRODUCONO TOSSINA COLERICA • PRODUCONO ALTRE TOSSINE • CAUSANO GASTROENTERITI MINORI 9
Fattori di virulenza di Vibrio cholerae O1 e O139 Fattori di virulenza Effetti biologici Tossina colerica Ipersecrezione di elettroliti ed acqua Pilo coregolato Adesione alle cellule delle mucose Fattore di colonizzazione Adesina accessorio Proteasi dell’emoagglutinazione Induce infiammazione intestinale e (mucinasi) la degranulazione delle giunzioni strette Siderofori Cattura di ferro Neuroaminidasi Incremento dei recettori per la tossina 10
Tossina colerica 11
Tossina colerica 12
Geni che codificano per i fattori di virulenza • I geni ctxA e ctxB codificano per le due subunità della tossina colerica • tcp codifica per il complesso genico del pilo, coregolato con la tossina • acf codifica per il fattore accessorio di colonizzazione • hap codifica per la proteasi dell’emoagglutinina e il gene per la neuroaminidasi • Geni regolatori ToxR controllano l’espressione di questi geni 13
Epidemiologia • Microrganismi responsabili di pandemie maggiori con mortalità significativa in paesi in via di sviluppo • Tutte le pandemie sono state causate dal sierotipo O1 anche se O139 potrebbe causare malattie simili • Il microrganismo si ritrova in ambienti marini di tutto il mondo associato a crostacei chitinosi • Si moltiplica liberamente in acqua • I livelli aumentano in acque contaminate nei mesi estivi • La diffusione è per consumo di alimenti o acqua contaminata • La diffusione da persona a persona è rara perchè la dose infettante è alta, la maggior parte dei microrganismi è uccisa dagli acidi dello stomaco 14
COLERA • SINTOMATOLOGIA – CAUSATA DA TOSSINA COLERICA – SINTOMI:AUMENTO PERISTALSI, DIARREA ACQUA DI RISO, VOMITO • PERDITA H2O FINO A 0,5-1 l/h • CAUSA SBILANCIO ELETTROLITI, SHOCK IPOVOLEMICO, ACIDOSI, IPOGLICEMIA - LA MORTE E’ CAUSATA DA ANOMALIE DEGLI ELETTROLITI E ABBONDANTE PERDITA DI FLUIDI 15
Terapia profilassi e controllo • TRATTAMENTO – REIDRATAZIONE+ELETTROLITI+GLUCOSI O – ANTIBIOTICI SOLO DOPO STABILIZZAZIONE • TETRACICLINE, SE RESIST: ERITROMICINA, SULFAMIDICI, CHINOLONI • MIGLIORARE L’IGIENE • VACCINO – TOSSINA PRIVA DI SUBUNITA’ A PER OS 16
Vibrio parahaemolyticus • E’ un microrganismo marino a diffusione ubiquitaria associato al consumo di crostacei contaminati • Fattori di virulenza: emolisina e adesina • La malattia è una gastroenterite che varia da una risoluzione spontanea sino ad una malattia simile al colera • Generalmente il paziente recupera senza complicazioni 17
Campylobacter • Piccoli bacilli sottili e ricurvi • Crescono in condizioni di microaereobiosi, basso contenuto di O2 ed elevati livelli di CO2. • Specie patogene: C.jejuni, C. coli, C. upsaliensis e C. fetus. • La malattia più comune è l’enterite acuta con diarrea, febbre e dolori addominali. 18
C. jejuni • Presenta adesine ed enzimi citotossici ed enterotossine la cui funzione ancora non è nota. • L’enterite è caratterizzata da lesioni istologiche della mucosa digiunale • E’ stato associato alla sindrome di Guillain –Barrè, una polinevrite auto immune caratterizzata dalla paralisi simmetrica progressiva degli arti. • La sindrome è associata alla reattività antigenica crociata del LPS di alcuni ceppi con il gangliosidi dei nervi periferici 19
C. jejuni e sindrome di Guillain-Barrè 20
HELICOBACTER • PRIMA DESCRIZIONE – Krienitz (1906) – Genere: Marshall e Warren (1984) • CARATTERISTICHE – Bastoncelli spiroidali o elicoidali, Gram-, pleomorfi, flagellati, microaerofili, spesso fastidiosi, non sporigeni • HABITAT – Colonizzano mucosa gastroenterica dell’uomo e di altri animali – Alcune specie colonizzano altri habitat • SPECIE – 6 SPECIE GASTRICHE – 16 SPECIE ENTEROEPATICHE 21
Helicobacter IDENTIFICAZIONE • COLONIE PICCOLE (0.5– 2 mm) TRASLUCIDE OPPURE FILM ACQUOSO SOTTILE DOPO 3-10 GIORNI • CELLULE GRAM- PLEOMORFE, COCCOIDI DOPO INCUBAZIONE PROLUNGATA • IDENTIFICAZIONE PER URE+, CATALASI+ ED OSSIDASI+ • DIAGNOSI MOLECOLARE MOLTO UTILE 22
HELICOBACTER IMPORTANZA CLINICA • Helicobacter sono colonizzatori ubiquitari delle mucose enteriche; nella maggior parte dei casi non sono patogeni, pur con importanti eccezioni, fra cui H. pylori, che è associato con l’ulcera peptica ed il cancro dello stomaco, sebbene il suo rapporto con l’ospite sia variabile, spesso di commensalismo e talora benefico 23
Fattori di virulenza Fattori di virulenza Attività Neutralizza gli acidi gastrici, stimola la Ureasi chemiotassi di monociti e neutrofili Aumenta l’espressione di ureasi Proteina heat shock Induce ipocloridia durante la fase acuta Proteina acido-inibitoria dell’infezione bloccando la secrezione acida Permettono la penetrazione nello strato della Flagelli mucosa gastrica e protezione dall’ambiente acido Mediano il legame alle cellule ospiti Adesine Degrada la mucosa gastrica Mucinasi Degrada la mucosa gastrica Fosfolipasi Previene l’uccisione nel vacuolo fagocitico Superossido dismutasi neutralizzando i metaboliti dell’ossigeno Previene l’uccisione nel vacuolo fagocitico Catalasi neutralizzando i perossidi 24
Helicobacter pylori altri fattori di virulenza • I 60% dei batteri esprimono la citotossina VacA (94-kDa) denominata tossina vacuolante • Il 65% dei batteri un’altro gene che codifica una proteina che rappresenta un marker della capacità del batterio di produrre tossina vacuolante (gene cag A) • Cag A codifica per un sistema di secrezione di tipo IV specializzato nel trasporto di DNA e macromolecole all’interno delle cellule • Questi geni sono necessari per indurre le cellule gastriche a secernere IL-8 • La proteina CagA è esportata dall’apparato di secrezione ed iniettata nelle cellule e processata dalle tirosinfosfochinasi, interrompendo la trasduzione di alcuni segnali eucariotici 25
Epidemiologia • Infezioni sono comuni, particolarmente in persone di classe socio-economica bassa o che vivono in nazioni in via di sviluppo • L’uomo è una riserva primaria • Diffusione da persona a persona in genere oro- fecale • Non è stata identificata una riserva animale • Ubiquitario a diffusione mondiale con incidenza non stagionale 26
Malattie • Gastrite cronica antrale • Ulcera gastrica e ulcera duodenale • Carcinoma gastrico • Linfoma 27
Diagnosi • E’ individuato con l’esame istologico della biopsia gastrica. • Può anche essere evidenziato nei campioni mediante colorazione di Gram o mediante colorazione con ematossilina- eosina o con la colorazione con argento • La sensibilità del test è specifica 28
Terapia, profilassi e controllo • Terapia con tetraciclina, metronidazolo, bismuto ed omeprazolo per due settimane è molto efficace • La profilassi di individui colonizzati non è utile è può avere effetti collaterali con predisposizione dei pazienti all’adeno carcinoma • Non esistono vaccini 29
Pseudomonadaceae • BATTERI GRAM NEGATIVI CHE COMPRENDONO UNA BUONA PARTE DELLA FLORA SAPROFITA DEL SUOLO, DELLE ACQUE E DI ALTRI AMBIENTI NATURALI, CHE POSSONO IN ALCUNI CASI ESSERE ASSOCIATI COME PATOGENI DI PIANTE E ANIMALI (INCLUSO L’UOMO) • SONO TUTTI BASTONCELLI, DRITTI O LIEVEMENTE CURVI SU UN SOLO PIANO, GRAM NEGATIVI, CON FLAGELLI POLARI, NON SPORIGENI • TALI CARATTERISTICHE SONO DI SCARSO VALORE DIAGNOSTICO • ATTUALMENTE SONO 4 GENERI: Pseudomonas, Xanthomonas, Zoogloea Frateuria 30
Pseudomonas aeruginosa • P. aeruginosa è un patogeno opportunista per l’uomo • Pseudomonas aeruginosa causa infezioni urinarie, infezioni dell’apparato respiratorio, dermatite, infezione dei tessuti molli, batteriemia e diverse infezioni sistemiche, particolarmente in pazienti con gravi malattie. 31
Fattori di virulenza 32
Fattori di virulenza Componenti strutturali Effetti biologici Capsula Exopolisaccaride mucoide, adesina, inibisce l’uccisione da parte di antibiotici Adesina Pili Attività endotossica Lipopolisaccaride Danneggia la funzione ciliare, stimola Piocianina la risposta infiammatoria, media il danno tissutale attraverso la produzione di radicali di ossigeno tossici 33
Fattori di virulenza Tossine ed enzimi Effetti biologici Inibitore della sintesi proteica, produce danno ai Esotossina A tessuti (pelle e cornea) Inibisce la sintesi proteica, immunodepressiva Esotossina S Citotossina per membrane eucariotiche Citotossina distruzione dei tessuti contenente elastina Elastasi (piastrine, tessuto polmonare, pelle) Distruzione dei tessuti, inattivazione di Proteasi alcalina interferone e del fattore di necrosi tumorale α Emolisina labile al calore, media il danno ai Fosfolipasi C tessuti, stimola la risposta infiammatoria Emolisina stabile al calore, distrugge i tessuti Ramnolipide contenenti lecitina, inibisce l’attività ciliare 34 polmonare
Epidemiologia • Ubiquitari nella maggior parte degli ambienti ospedalieri come anche in natura • Nessuna incidenza stagionale della malattia • Possono colonizzare temporaneamente le vie respiratorie e gastrointestinali di pazienti ospedalizzati, particolarmente quelli trattati con antibiotici ad ampio spettro o ospedalizzati per lunghi periodi 35
Malattie • Infezioni polmonari • Infezioni delle ferite da ustioni e della pelle e dei tessuti molli • Infezioni delle vie urinarie (in pazienti cateterizzati) • Otite esterna • Infezioni dell’occhio 36
Terapia, profilassi e controllo • Uso combinato di antibiotici efficaci • La monoterapia è inefficace e seleziona ceppi resistenti • Le infezioni ospedaliere dovrebbero essere prevenute dalla decontaminazione delle attrezzature mediche 37
HAEMOPHILUS Bacilli Gram- piccoli e talvolta pleomorfi 38
HAEMOPHILUS • PRIMO ISOLAMENTO – DURANTE PANDEMIA INFLUENZALE DEL 1889 • CARATTERISTICHE – Coccobacilli, Gram- anaerobi facoltativi, immobili, non sporigeni, ossidasi+, metabolismo respiratorio e fermentativo, catabolizzano D-glucosio e altri carboidrati con produzione di acidi e talora di gas, riducono i nitrati, temperatura di crescita 33-37°C in ambiente umido – HABITAT – mucose della bocca e del tratto respiratorio superiore ed occasionalmente il tratto genitale e gastrointestinale • SPECIE – 15 specie, fra cui H.influenzae, H.parainfluenzae 39
HAEMOPHILUS TASSONOMIA • Le specie di Haemophilus (amanti del sangue) richiedono terreni supplementati con fattori X (ematina) e/o V (NAD) per la crescita in aerobiosi • H. influenzae può essere anche suddiviso in tipi capsulati e non capsulati • Sierotipo b (invasivi) sono responsabile del 95% di tutte le infezioni invasive prima dell’introduzione del vaccino • Oltre alla differenziazione sierologica la specie è suddivisa in biotipi da I a VIII (determinati dalle proprietà biochimiche: ureasi e ornitina decarbossilasi e produzione di indolo 40
HAEMOPHILUS INFLUENZAE IMPORTANZA CLINICA • Prima del vaccino H. influenzae tipo b era il principale responsabile di meningiti ed epiglottiditi in bambini
HAEMOPHILUS INFLUENZAE PATOGENICITA’ • Colonizzazione mediata da adesine (sia pili emoagglutinanti che non pili) • Alcuni ceppi esprimono una proteina che promuove l’internalizzazione nelle cellule epiteliali • Inoltre H. influenzae induce la ciliostasi mediante il lipide A del LPS e la proteina D 42
HAEMOPHILUS INFLUENZAE PATOGENICITA’ • INVASIVITA’ IN CELLULE TRATTO RESPIRATORIO IMPORTANTE MECCANISMO IMMUNOEVASIONE E VIRULENZA • H. influenzae INVADE CELLULE EPITELIALI RESPIRATORIE E PASSA FRA QUESTE (PARACITOSI) PER RAGGIUNGERE TESSUTI PROFONDI • H. influenzae PUO’ ANCHE INTERNALIZZARE IN MACROFAGI RESIDENTI NEL TRATTO RESPIRATORIO • INTERNALIZZAZIONE PUO’ SPIEGARE PERSISTENZA DOPO TRATTAMENTO ANTIBIOTICO 43
Infezioni causate da Haemophilus influenzae 44
HAEMOPHILUS INFLUENZAE VACCINI • PRIMI VACCINI PER H. influenzae TIPO b SVILUPPATI NEGLI ANNI ’70 E CONSISTEVANO NEL POLISACCARIDE CAPSULARE • QUESTI VACCINI ERANO POCO IMMUNOGENICI IN BAMBINI < 2 ANNI • FINE ANNI ’80 SVILUPPATI VACCINI CONIUGATI IN CUI POLISACCARIDE ERA LEGATO A CARRIER PROTEICO • NESSUN VACCINO SVILUPPATO PER H. influenzae NON TIPIZZABILI PERCHE DIFFICILE IDENTIFICAZIONE GIUSTO ANTIGENE (CANDIDATI: OMP P4, P5 e P6 OMP26, HMW, Hia, Hap e Tbp2 45
Trattamento e prevenzione • Le infezioni da H. influenzae sono trattate con cefalosporine ad ampio spettro, azitromicina, fluorochinolone • L’immunizzazione attiva con vaccini coniugati contenenti PRP (poliribitolo fosfato contenuto nella capsula). 46
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