Linee di indirizzo della Food Policy di Milano 2015-2020
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Linee di indirizzo della Food Policy di Milano 2015-2020 1
Linee di indirizzo della Food Policy di Milano 2015-2020 Stesura originale: Settembre 2015 Testo modificato a seguito dell’approvazione degli emendamenti presentati dal C.C Approvazione: Delibera n. 25 Seduta Consiliare del 05-10-2015 Pubblicata sull’Albo Pretorio il 09-10-2015 2 3
Linee di indirizzo della Food Policy di Milano 2015-2020 Sommario 05 Premessa 06 Il percorso di definizione della food policy di Milano 07 Dati ed informazioni sul ciclo del cibo e il contesto milanese 09 La visione e le priorità della food policy di Milano 10 Linee di indirizzo 10 Priorità 1. Garantire cibo sano per tutti 12 Priorità 2. Promuovere la sostenibilità del sistema alimentare 15 Priorità 3. Educare al cibo 17 Priorità 4. Lottare contro gli sprechi 19 Strumenti 20 Fonti bibliografiche 05
PREMESSA IL PERCORSO DI DEFINIZIONE DELLA FOOD POLICY DI MILANO Il Documento di indirizzo della Food Policy di Milano 2015-2020 • È uno strumento di supporto al governo del- la città promosso dal Comune di Milano e Nel luglio 2014 il Comune di Milano e Fondazi- cibo anche in un’ottica di creazione di beni Fondazione Cariplo per rendere più sosteni- one Cariplo hanno sottoscritto un Protocollo pubblici. bile la città partendo dalle tematiche legate di Intesa per promuovere e implementare una al cibo. strategia generale sul cibo per la città di Milano Al termine di questa fase è stato pubblicato un denominata Food Policy di Milano e per atti- documento chiamato “Le 10 Questioni della • Riguarda molte dimensioni. Alcune di queste vare un dialogo internazionale finalizzato alla Food Policy di Milano” che ha sintetizzato i ri- dimensioni sono componenti del ciclo ali- definizione e alla sottoscrizione di un patto in- sultati di tutte le analisi fatte e ha evidenziato mentare, come coltivazione, distribuzione e ternazionale sulle Food Policy urbane denom- dieci temi principali nei quali sono contenute consumo di cibo, i relativi rifiuti e il loro trat- inato Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP). sia delle interpretazioni dello stato del sistema tamento. Altre interessano direttamente o Il MUFPP è il risultato di uno sforzo collettivo di del cibo di Milano, sia degli stimoli per il dibat- indirettamente il ciclo alimentare o ne sono 46 città di tutto il mondo e di un advisory group tito pubblico. influenzate, come: i fattori ambientali e ter- di istituzioni e di fondazioni operanti a livello ritoriali della produzione, le culture e gli stili internazionale. Sono stati identificati obiettivi La seconda fase è stata dedicata ad una con- di vita, il benessere, le economie, la ricerca, condivisi rispetto ai quali ciascuno dei firmatari sultazione pubblica nella quale, a partire dal le infrastrutture, ecc. si impegna ad attivarsi secondo le proprie documento delle “10 Questioni” sono state competenze, possibilità e disponibilità. identificate delle priorità di intervento. La con- • Contribuisce a definire una visione sistem- Il presente documento denominato “Linee di sultazione si è sviluppata nell’arco di 5 mesi ica di tutti questi elementi nella città di Mi- Indirizzo della Food Policy di Milano 2015- (Febbraio – Giugno 2015)ed ha coinvolto circa lano e nel suo territorio, esplicitando una 2020” (di seguito semplicemente “Food Poli- 700 persone. La consultazione si è articolata visione generale e promuovendo azioni che cy”) è il frutto di un percorso durato 12 mesi in: realizzino questa visione. che si è articolato in due fasi principali: Fase 1. analisi, Fase2. consultazione pubblica. • incontri con amministratori e consiglieri • Si articola in azioni che si declinano nel del Comune; breve, medio e lungo periodo e valoriz- La prima fase, dedicata ad un’analisi delle car- za tutto quanto è già in campo che possa atteristiche del sistema alimentare milanese, • incontri con la cittadinanza in ciascuna contribuire alla attuazione delle politiche ha messo a fuoco: delle 9 zone di Milano; alimentari. • il ciclo urbano del cibo strettamente inte- • incontri con università e mondo della • È trasversale alle politiche ordinarie e spe- so (produzione, trasformazione, logistica, ricerca, terzo settore, sistema delle im- ciali che il Comune promuove nei suoi am- distribuzione, consumo, scarti e rifiuti); prese profit e non profit; biti di competenza. • il contesto nel quale si articola il sistema • un town meeting cui hanno partecipato • È stato definito mediante il coinvolgimento del cibo milanese (es. demografia, territo- circa 150 persone provenienti da ambiti attivo della cittadinanza e di tutti gli attori rio, biodiversità, aspetti energetici, acque, sociali, economici e istituzionali della cit- che operano in città nell’ambito del sistema economie connesse, salute, cultura, edu- tà. alimentare, al fine di capitalizzare le diverse cazione, ecc.); risorse (idee, competenze, investimenti, Il presente documento riassume gli esiti progettualità, ecc.) in grado di innescare un • le politiche e le progettualità del Comune dell’analisi e delle indicazioni recepite durante effetto moltiplicatore. che hanno interrelazioni con il sistema del la consultazione pubblica realizzata e li in- cibo; quadra nell’ambito degli obiettivi definiti a liv- • È stato ispirato da esperienze analoghe es- ello internazionale dal Milan Urban Food Policy istenti in altre importanti città del mondo. • le progettualità degli attori sociali ed eco- Pact, identificando i temi su cui il Comune di nomici che operano in città sui temi del Milano ha deciso di concentrare i propri sforzi. 06 07
DATI ED INFORMAZIONI SUL CICLO DEL CIBO E IL CONTESTO MILANESE 08 09
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LA VISIONE E LE PRIORITÀ DELLA FOOD POLICY DI MILANO Le priorità della Food Policy di Milano sono: 1. Garantire cibo sano e l’acqua potabile suffi- ciente quale alimento primario per tutti Assicurare a tutta la cittadinanza l’accesso a un cibo sano e acqua potabile sufficiente quale alimento primario al fine di tutelare la dignità della persona e migliorare la qualità della vita. 2. Promuovere la sostenibilità del sistema al- imentare Facilitare il consolidamento di tutte le com- ponenti e le attività necessarie all’articolazi- one di un sistema alimentare sostenibile e promuovere la produzione e il consumo lo- cale di cibo fresco, di stagione e di qualità. Il Comune declina nelle proprie politiche i prin- 3. Educare al cibo cipi ispiratori e gli indirizzi codificati a livello internazionale sui temi del diritto al cibo per Promuovere una cultura orientata al con- sviluppare un sistema alimentare che sia in sumo consapevole di cibo sano, sicuro cul- grado di garantire un cibo sano e acqua pota- turalmente appropriato, sostenibile, prodotto bile in quantità sufficiente e accessibile a tutti e distribuito nel rispetto dei diritti umani e in un’ottica di equità, resilienza e sostenibilità dell’ambiente. articolata nelle sue componenti sociali, eco- nomiche e ambientali. 4. Lottare contro gli sprechi Per questo si impegna a orientare le scelte che Ridurre le eccedenze e lo spreco di cibo nelle riguardano direttamente o indirettamente il diverse fasi del ciclo alimentare come stru- cibo e l’acqua nel quadro delle sue prerogative mento di limitazione degli impatti ambientali istituzionali e nelle attività delle sue società e come forma di contrasto allediseguaglian- partecipate, al fine di migliorare la qualità della ze sociali ed economiche. vita delle persone e la qualità del suo territorio e per giocare un ruolo di innovazione sul piano 5. Sostenere e promuovere la ricerca scientifi- nazionale e internazionale. La Food Policy è un ca in campo agroalimentare progetto per tutta la città: pertanto il Comune assume anche il ruolo di supporto, di stimolo e Favorire lo sviluppo della ricerca scientifica di facilitazione di tutte le forme di innovazione agroalimentare milanese con connotazioni o sociale, tecnologica e organizzativa che ris- ricadute riferite al sistema urbano, puntando pondono ai principi enunciati nella Food Policy al miglioramento dei processi e allo sviluppo stessa e che possono concorrere all’attuazione di tecnologie d’avanguardia. degli indirizzi in essa contenuti. 13
LINEE DI INDIRIZZO PRIORITÀ 1 INDIRIZZI E AZIONI Indirizzi Azioni 1. Il Comune esercita un ruolo a) Incrementare la fornitura di cibo di qualità, locale sos- attivo diretto o indiretto nella tenibile nella ristorazione scolastica e nelle residenze pub- Garantire cibo sano per tutti PRINCIPI fornitura di cibo sano e pro- bliche per anziani dotto in modo sostenibile che b) Incrementare la fornitura di cibo locale, di qualità e pro- Assicurare a tutta la cittadinanza l’acces- • Il comune riconosce l’importanza per i cit- si rivolge ad diverse categorie: dotto in modo sostenibile rivolto ad anziani e a persone in tadini di avere “accesso fisico, sociale ed studenti, anziani, fasce deboli e stato di bisogno in tutti i quartieri di Milano innovando le so ad un cibo sano e quello all’ acqua per economico all’ acqua potabile come dirit- dipendenti comunali. forme di organizzazione e di distribuzione anche rafforzan- tutelare la dignità della persona e miglio- to umano, ad alimenti sufficienti, sicuri e do soluzioni esistenti (es. apertura delle mense scolastiche rare la qualità della vita. nutrienti che garantiscano le loro neces- ad anziani del quartiere); sità e preferenze alimentari per condurre c) Valorizzare strategicamente il ruolo della ristorazione SINTESI DEI DATI DI CONTESTO una vita attiva e sana”1. collettiva convenzionata come strumento in grado di orien- tare lo sviluppo di un sistema alimentare sostenibile e parte • A Milano la popolazione residente di • L’accesso ad una alimentazione quantita- attiva nella promozione di stili alimentari sani e sostenibili. età pari o superiore a 65 anni è di circa tivamente e qualitativamente adeguata è 320.000 persone, corrispondente al 24% un diritto per tutti i cittadini che si declina 2. Il Comune garantisce che a) Promuovere strumenti per garantire l’acquisto di cibo del totale. in diversi ambiti di azione: alcuni dei qua- in ogni quartiere della città sia sano alle categorie più deboli della popolazione (es. social li riguardano le politiche di aiuto e di as- disponibile cibo economica- card, buoni spesa, ecc.) che valorizzino al contempo le pro- • Si contano circa 225.000 persone in sistenza di base, altre finalizzate a costru- mente accessibile, sano e sos- duzioni locali sostenibili. condizioni di povertà relativa, di cui ire condizioni sociali ed economiche che tenibile entro distanze percor- b) Favorire una pluralità di soluzioni di distribuzione di cibo 132.000 assistite da strutture comunali e permettano di garantire di migliorare l’ac- ribili da persone con ristrette in ogni quartiere (es. mercati comunali, negozi, mezzi itin- da enti caritativi. cesso al cibo. capacità motorie. eranti sostenibili, acquisti collettivi, consegne a domicilio, ecc.) e la relativa integrazione come strumento di conten- • Il 19% della popolazione è di origine stra- • L’accesso a un cibo sano per tutti deve te- imento dell’insicurezza alimentare e presidio del territorio. niera e, per l’alimentazione, spende medi- nere conto delle convinzioni, delle culture, c) Rafforzare mediante interventi di informazione e formazi- amente la metà della popolazione di orig- delle tradizioni e delle preferenze alimen- one il ruolo dei servizi sociali di prossimità, delle badanti di ine italiana. tari che caratterizzano le diverse comu- condominio e dei custodi sociali perché promuovano stili nità, bilanciando l’esigenza di mantenere alimentari coerenti con i principi espressi dal presente doc- • In questo quadro i pasti a domicilio eroga- le identità culturali con i processi di inte- umento. ti dal Comune ad anziani o a persone non grazione e di coesione sociale. d) Diffondere l’adozione di comportamenti analoghi anche autosufficienti sono circa 250.000 all’an- tra gli operatori privati di prestazioni di cura domiciliare. no, cui si aggiungono altre forme di aiuti • Per aumentare l’accesso a un cibo sano al mentari legate ad interventi umanitari e per tutti il Comune apre a nuove forme di 3. Il Comune opera attivamente a) Destinare tutte le aree agricole pubbliche alla produzione di emergenza. relazione tra gli attori della produzione, per promuovere e facilitare di- agricola e orticola sia di tipo professionale sia per autocon- della distribuzione e del consumo, facil- verse forme di agricoltura e sumo e piccolo commercio locale. • Il 52,7% dei nuclei familiari è composto da itando la promozione di altre iniziative pri- orticoltura urbana, così come b) Definire con le realtà organizzate dell’orticoltura urbana single. vate e del terzo settore e promuovendone la costituzione e il consolida- delle linee guida condivise a livello cittadino per la promozi- il coordinamento in un’ottica pubblica e di mento di reti e di attività volte one e la gestione dell’orticoltura sia su terreni pubblici, sia • Milano Ristorazione, società partecipata bene comune. a creare inclusione sociale e su quelli privati garantendo che una percentuale dei terreni dal Comune, fornisce circa 85.000 pasti al fornire cibo alle fasce deboli di proprietà pubblica siano destinati ad orti per persone a giorno destinati alla ristorazione scolas- • L’acqua, come elemento fondamentale della popolazione (mense co- basso reddito. tica pubblica e alle residenze per anziani. della vita e come parte integrante del cibo munitarie, mense sociali, forme c) Integrare le istanze e le attività del Forum Città Mondo è un diritto che il Comune promuove ga- di aggregazione sociale per nelle linee guida per l’orticoltura urbana come strumento di • Metropolitana Milanese fornisce acqua rantendo accesso universale e pubblico la produzione e il consumo di integrazione e coesione sociale. pubblica a tutti i cittadini, ad un costo di all’acqua potabile. cibo sostenibile, ecc.). d) Fornire informazione e formazione su metodi sostenibili 0,64 Euro/mc., il più basso tra le grandi di coltivazione rivolte alle comunità di pratica esistenti (or- città italiane 1 Definizione di sicurezza alimentare World Food Sum- tisti) e alla cittadinanza in senso lato. mit, 1996 14 15
LINEE DI INDIRIZZO PRIORITÀ 2 Promuovere la sostenibilità del sistema 1 IGP; 13 Prodotti Tradizionali e 1 Presidio a beneficio dell’economia locale e dei le- • Il Comune valorizza le diverse forme di or- alimentare Slow Food). gami sociali e come strumento per creare ganizzazione dal basso di partenariati tra qualità ambientale e per aumentare la re- gli attori del ciclo alimentare che collabori- • Il DAM ha sottoscritto insieme ad altri 3 silienza complessiva della città. no al miglioramento dell’equilibrio tra le Facilitare il consolidamento di tutte le Distretti agricoli, al Comune di Milano, alla componenti urbane e rurali della regione componenti e le attività necessarie all’ar- Città metropolitana di Milano e alla Re- • L’agricoltura è una componente della città milanese comprendendo, in particolare, ticolazione di un sistema del cibo sos- gione Lombardia, un Accordo Quadro di e contribuisce a creare valori materiali e i distretti agricoli, iniziative della società tenibile e promuovere la produzione e il Sviluppo Territoriale (AQST) denominato beni pubblici. In questa prospettiva il Co- civile e di economia sociale e solidale e consumo locale di cibo fresco, di stagione “Milano Metropoli Rurale” con l’obiettivo mune si impegna a limitare il consumo di altri sistemi di mercato locale. e di qualità. di valorizzare le matrici rurali del territorio suolo agricolo e a promuovere l’inversione metropolitano milanese promuovendone delle tendenze al degrado del suolo come SINTESI DEI DATI DI CONTESTO l’economia e la qualità del contesto am- parte di una strategia più complessiva bientale e territoriale in un’ottica di sos- di qualificazione e presidio del territorio, • Nel territorio del Comune di Milano si tro- tenibilità. che costituisce già la base dell’Accordo vano circa 100 aziende agricole che colt- Quadro di Sviluppo Territoriale “Milano ivano 2.900 ettari, di cui il 90% dedicato a • Tutte queste produzioni del territorio tro- metropoli rurale”. seminativi. A ciò si aggiungono circa 800 vano diversi canali di distribuzione locale orti censiti. tra cui: 9 spacci aziendali (e 164 nel terri- • La valorizzazione dell’intero sistema delle torio metropolitano), 15 mercati contadini acque milanesi e la sua gestione sosteni- • Il Distretto Agricolo Milanese (DAM) ri- con cadenza settimanale, bisettimanale o bile è un punto di vista strategico per gov- unisce 31 aziende agricole che operano mensile, circa 80 Gruppi di Acquisto Sol- ernare il delicato equilibrio tra irrigazione, all’interno dei confini comunali e che han- idale (GAS) censiti più altri non ufficial- depurazione, usi civili, produzione agrico- no costituito un’apposita Società con- mente rilevati, oltre che negozi del com- la, ecosistemi e paesaggi. sortile cooperativa agricola al fine di val- mercio equo e solidale e un’ampia serie orizzare le attività agricole e sostenere le di ristoranti e bar che utilizzano prodotti • Per ottenere questi obiettivi il Comune imprese del settore operanti nel comune locali. opera combinando gli strumenti di pianifi- di Milano. cazione urbana e territoriale, di program- PRINCIPI mazione rurale, di politica ambientale e • Tra le produzioni milanesi va anche con- sociale all’interno di uno scenario unitario siderato il contesto metropolitano, che • La sostenibilità del sistema alimentare di riconversione sostenibile del territorio, conta più di 3.600 aziende agricole che è un obiettivo che può essere perseguito dell’ambiente e del paesaggio. L’insieme coltivano circa 67.000 ettari di superficie solo agendo in modo coordinato su tutte di queste politiche va visto in un’ottica di agricola, con 19 produzioni certificate, 60 le componenti del sistema. economia circolare e come un contributo aziende biologiche (di cui 13 a Milano) che strutturale alla resilienza della città e del coltivano un totale di 1.440 ettari coltivati, • Il Comune promuove i sistemi alimentari suo contesto metropolitano. oltre che 19 produzioni certificate (5 DOP; locali e sostenibili al fine di creare valori 16 17
INDIRIZZI E AZIONI Indirizzi Azioni 1. Il Comune facilita l’acces- a) Introdurre criteri di qualificazione della produzione ag- so alla terra attraverso i propri ricola nei bandi di assegnazione dei terreni e delle cascine strumenti istituzionali, la co- di proprietà comunale in modo da facilitare la diffusione di promozione di servizi dedica- produzioni locali e sostenibili. ti (es. credito fondiario, trust fondiari locali, terre demaniali, ecc.) e la diffusione di attività agricole multifunzionali che concorrano agli obiettivi qui enunciati. 2. Il Comune favorisce le attiv- a) Promuovere la diffusione e la qualificazione di tutte le ità agricole e orticole su tutto il forme di agricoltura e orticoltura urbana (es. coltivazioni territorio comunale. su terra, terrazzi, tetti, pareti, idroponica, ecc.), utilizzando laddove possibile acque reflue. b) Inserire specifiche misure premiali per aumentare le for- niture di prodotti locali e freschi nei capitolati di approvvi- gionamento pubblico. c) Sostenere la creazione e il consolidamento di nuove forme di organizzazione degli agricoltori e degli attori delle filiere agroalimentari. d) Rafforzare l’impegno del Comune per valorizzare le pro- duzioni locali anche attraverso strumenti di certificazione diversificati che contribuiscano ad attuare gli indirizzi della Food Policy. 3. Il Comune sostiene l’inno- a) Sostenere la diversificazione dei canali di vendita dei pro- vazione sociale, tecnologica e dotti locali di qualità (es. negozi, ristoranti, mercati, ecc.), organizzativa nelle attività di facilitando le forme di commercializzazione che privile- trasformazione, distribuzione, giano la condivisione delle responsabilità di gestione e la logistica e commercio per fa- produzione di valori relazionali e di coesione tra gli attori cilitare la transizione verso un (es. mercati contadini, reti di acquisto solidale, cooperative sistema alimentare sostenibile. di consumo, ecc.). b) Elaborare specifici indirizzi per ridurre l’impatto ambien- tale dell’approvvigionamento di generi alimentari nei settori del commercio al dettaglio di alimentari, della ristorazione e dei pubblici esercizi (es. inserire misure dedicate nel PUMS -Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile). c) Favorire l’affidamento in gestione di spazi o strutture a servizio dello stoccaggio e della distribuzione di cibo locale in ambiti di proprietà privata (es. condomini), pubblica e pubblica convenzionata. 18
LINEE DI INDIRIZZO INDIRIZZI E AZIONI PRIORITÀ 3 Indirizzi Azioni 1. Il Comune esplica il suo im- a) Definire linee guida sulle diete sostenibili al fine di orien- pegno educativo sia in modo tare la programmazione degli operatori pubblici e privati e le Educare al cibo un’esplicita intenzionalità educativa, Mi- diretto, sia attraverso le sue so- abitudini alimentari dei cittadini. Nel definire questi indirizzi lano rappresenta un contesto estrema- cietà partecipate, sia mediante si assumono come base di partenza le indicazioni che sono mente ricco, con centinaia di associazioni, intese con il mondo scolastico, già fornite dalle istituzioni di ordine superiore in merito ad Promuovere una cultura orientata al con- le altre istituzioni ed agenzie una sana e corretta alimentazione e le si integra con ulte- gruppi, fiere, editori e reti sociali che sono sumo consapevole di cibo sano, sicuro educative e gli operatori del riori elementi, valorizzando in primo luogo le migliori espe- attive nel campo dell’educazione al con- culturalmente appropriato, sostenibile, sumo sostenibile e consapevole. settore promuovendo iniziative rienze milanesi che riguardano la sostenibilità, l’eticità e la prodotto e distribuito nel rispetto dei di- che aumentano il livello di con- giustizia dei sistemi del cibo. ritti umani e dell’ambiente. PRINCIPI sapevolezza di tutti i cittadini b) Favorire la diffusione di pratiche educative in contesti milanesi. non convenzionali pubblici e privati come i mercati comu- SINTESI DEI DATI DI CONTESTO • Il sistema educativo, formativo e informa- nali, le sedi decentrate del Comune, le cascine di proprietà tivo è un elemento imprescindibile per il comunale, le residenze pubbliche, i luoghi di lavoro, ecc. • I tassi di obesità e di malattie legate con- sostegno e la promozione della cultura del 2. L’educazione e la formazi- a) Sviluppare campagne di comunicazione rivolte a tutta nesse con gli stili alimentari sono legger- cibo in tutte le sue dimensioni. one ad un’alimentazione sana la cittadinanza al fine di promuovere stili alimentari sani e mente inferiori alla media nazionale ma, e sostenibile riguardano sia i sostenibili e pratiche di acquisto consapevoli. tra gli adulti, la percentuale di obesi censiti • Il sistema educativo, formativo e informa- contenuti di base destinati a b) Favorire l’accesso a cibo locale, fresco e di stagione e di è del 6,5% sul totale e tra i minori è del 5%. tivo contribuisce allo sviluppo equilibrato tutta la cittadinanza, sia conte- acqua pubblica negli edifici comunali e nelle scuole attra- L’obesità è un problema sia per le persone, della persona ed aumenta la consape- nuti più specifici destinati agli verso diverse modalità di forniture (es. distributori di frutta sia per il Servizio Sanitario Nazionale, che volezza sugli effetti degli stili alimentari operatori e che sono volti ad fresca, piattaforme di consegna, contenitori di acqua per quantifica in circa 8 Miliardi di Euro annui i sulla sostenibilità complessiva del siste- accompagnare l’innovazione uffici, ecc.) favorendo la riduzione il consumo di bevande soli costi diretti ad essa legati, cui si devo- ma socioeconomico e ambientale. sostenibile di tutte le fasi del zuccherate e gassate e di cibi preconfezionati. no aggiungere gli effetti sistemici correlati ciclo alimentare. c) Promuovere partenariati tra scuole e aziende agricole del (es. malattie cardiovascolari, tumori, dia- • Il sistema educativo, formativo ed in- territorio con particolare riferimento alle aziende che uti- bete, ecc.). formativo va integrato con l’insieme delle lizzano proprietà comunali, come parte della sua strategia pratiche sociali ed economiche e con i rel- educativa. • L’educazione alimentare ha i suoi princi- ativi processi di cambiamento che sono d) Promuovere esperienze di coltivazione diretta in ogni pali canali istituzionali locali nel Comune, portatori di contenuti educativi (educazi- scuola come occasione di apprendimento nonché appro- in Milano Ristorazione, nelle scuole e nella one non formale e informale). Le risorse fondimento di materie curriculari. ASL, che hanno programmi educativi ri- primarie per questa integrazione sono e) Promuovere l’utilizzo dell’acqua pubblica nella ristorazi- volti prevalentemente a bambini e ragazzi costituite dall’ampio panorama di com- one privata, negli eventi pubblici e nelle manifestazioni di età scolare che vengono gestiti sia in petenze tecniche e scientifiche presenti sportive. modo diretto, sia mediante il convenzion- localmente e dalla presenza diffusa di f) Aumentare il numero e la diffusione delle Case dell’Acqua amento con soggetti del terzo settore (as- conoscenze incorporate in tutte le parti di e delle fontane pubbliche. sociazioni, ONG, fondazioni, ecc.). società che già operano sui temi legati al g) Promuovere iniziative di formazione riguardanti la sos- cibo: associazioni, gruppi, fiere, comunità tenibilità sociale, economica e ambientale di tutte le com- • A Milano sono stati censiti 120 orti didat- etniche e cittadinanza attiva in genere. ponenti del sistema alimentare rivolte agli operatori del sis- tici gestiti da scuole e associazioni che tema alimentare della città. collaborano con le scuole per progetti ed- • Nelle azioni educative un’attenzione h) Promuovere iniziative educative rivolte alle fasce deboli ucativi specifica va prestata al contrasto all’obe- della città (bambini, anziani, migranti, ecc.) e alle professio- sità, alle malattie e alle disfunzioni che ni della cura (badanti, babysitter, ecc.). • Il 70% dei progetti realizzati in città da at- sono associate a diete inadeguate, po- tori del terzo settore ha implicitamente o nendo particolare attenzione a ridurre 3. Diffondere i contenuti e gli a) Promuovere azioni di sensibilizzazione attraverso par- esplicitamente un contenuto di tipo edu- l’apporto di zuccheri, acidi grassi e carne e indirizzi della Food Policy at- tenariati con attori pubblici, privati e associativi affinché cativo. aumentando il consumo di frutta, verdura, traverso la valorizzazione di gli indirizzi della Food Policy vengano promossi anche nel alimenti non lavorati e acqua pubblica. esperienze esistenti coerenti commercio privato al dettaglio, nella distribuzione all’in- • Milano ha la più alta concentrazione in principi espressi dal presente grosso, nei mercati, nella ristorazione privata e nelle strut- Italia di strutture educative, formative • Nelle azioni educative un’attenzione documento. ture sociosanitarie. e di ricercalegate al ciclo alimentare e, specifica va prestata al contrasto allo b) Definire forme di riconoscimento pubblico di attori e azi- nel campo dell’educazione non formale, spreco alimentare. oni virtuose (es. onorificenze, marchi, patrocini, ecc.). cioè non di tipo non scolastico ma con 20 21
LINEE DI INDIRIZZO PRIORITÀ 4 INDIRIZZI E AZIONI Indirizzi Azioni Lottare contro gli sprechi PRINCIPI 1. Il Comune, di concerto con a) Promuovere campagne informative ed azioni educative • Il Comune adotta e declina nelle proprie gli attori del territorio, promu- e formative volte ad aumentare la consapevolezza dei cit- Ridurre le eccedenze e lo spreco di cibo azioni la classificazione consolidata a ove azioni dedicate ai cittadini tadini in rapporto ai comportamenti di acquisto, di consu- nelle diverse fasi del ciclo alimentare e agli operatori di tutto il ciclo mo, di conservazione, di gestione delle scorte e dei rifiuti livello internazionale che privilegia, in or- come forma di lotta alle diseguaglianze dine di importanza, la riduzione delle ec- del cibo al fine di ridurre le ec- casalinghi. sociali ed economiche e come strumento cedenze alimentari in tutte le fasi del ciclo cedenze e gli sprechi. b) Identificare strumenti di riconoscimento e di promozione di riduzione degli impatti ambientali. alimentare, il recupero delle eccedenze di pratiche volte a ridurre gli sprechi agite dai cittadini e per l’alimentazione umana, il recupero per dagli operatori privati della filiera (inclusi i pubblici esercizi SINTESI DEI DATI DI CONTESTO alimentazione animale, il recupero degli - es. iniziativa “Io non spreco” di Milano Ristorazione - e la scarti per la restituzione di sostanza or- grande distribuzione). • In Italia più del 40% delle eccedenze ali- ganica alla terra e il recupero per altri fini mentari sono legati alle scelte di acquis- non alimentari. 2. Il Comune di concerto con gli a) Istituire meccanismi di confronto con gli operatori attivi to e di consumo delle famiglie e il valore attori del territorio, promuove il nel recupero e nella redistribuzione delle eccedenze alimen- medio dello spreco domestico di ciascuna • Le politiche relative alla diminuzione degli recupero e redistribuzione delle tari al fine di monitorare, valutare e indirizzare il sistema al- famiglia è di circa 450 Euro all’anno. sprechi e delle eccedenze alimentari van- eccedenze alimentari. imentare verso un maggiore trasparenza ed efficienza dei no combinate a quelle relative alla ges- meccanismi di recupero e redistribuzione dell’eccedenza a • Esistono numerosi progetti di recupero e tione del ciclo dei rifiuti per aumentare la persone in difficoltà. redistribuzione di eccedenze alimentari sostenibilità complessiva del sistema in b) Incentivare meccanismi di recupero e redistribuzione che vengono gestiti il larga parte da sog- un’ottica di economia circolare (es. utiliz- delle eccedenze inevitabili a tutti i livelli (condominio, mer- getti del terzo settore e rispetto ai quali zo di concimi derivati da rifiuti alimentari, cato, distribuzione, mense, ecc.) e in tutte le zone della città. non esiste un monitoraggio complessivo riuso acque reflue, ecc.), garantendo al 3. Il Comune attiva partenari- a) Promuovere campagne per la razionalizzazione degli im- dal punto di vista quantitativo. Il solo pro- contempo che queste attività non siano in ati con attori istituzionali, eco- ballaggi legati alla distribuzione dell’acqua e degli alimenti getto SitiCibo, che coinvolge Milano Ris- contrasto con il consumo umano. nomici e sociali per favorire la e la promozione di imballaggi riciclabili. torazione e Fondazione Banco Alimentare razionalizzazione degli imbal- b) Incentivare il superamento del canone estetico (es. non Onlus nel solo 2014 ha consentito di forni- laggi e la riduzione degli spre- gradimento del colore, della forma, ecc.) come criterio di re a a 67 strutture caritative con 54.822 kg chi su tutto il ciclo alimentare. selezione dei prodotti ortofrutticoli attraverso campagne di di pane e 100.386 kg di frutta. mobilitazione e azioni di lobbying istituzionali, ecc. • Esiste, infine, una nicchia di aziende con 4. Il Comune applica al sistema a) Promuovere il riutilizzo della frazione organica per pro- tassi di crescita significativi che applicano alimentare i principi della chi- durre compost da impiegare localmente facilitando la diffu- tecnologie di recupero di scarti alimentari usura dei cicli di materia ed en- sione di impianti di compostaggio sul territorio e a livello di riutilizzandoli nel mondo del design e nella ergia in un’ottica di economia quartiere e di condominio. produzione di fibre naturali. circolare e bioeconomia. 22 23
LINEE DI INDIRIZZO INDIRIZZI E AZIONI PRIORITÀ 5 Indirizzi Azioni 1 Il Comune promuove lo svi- a) Realizzare una mappatura degli attori maggiormente rile- luppo di un sistema della ricer- vanti del sistema della ricerca in campo agroalimentare con ca agroalimentare collabora- connotazioni o ricadute riferite al sistema urbano. b) Facilitare Sostenere e promuovere la ricerca scien- PRINCIPI tivo che coinvolge università, la realizzazione di momenti di incontro tra tutti gli attori del tifica in campo agroalimentare. centri di ricerca e formazione, sistema della ricerca in campo agroalimentare locale, nazi- • Il comune costruisce e offre campi di organizzazioni pubbliche, pri- onale e internazionale orientati allo scambio di conoscenze e sperimentazione e canali di visibilità alla Favorire lo sviluppo della ricerca scien- vate e non profit alla creazione di progetti multistakeholder con connotazioni o ricerca e alla conoscenza intese come ricadute riferite al sistema urbano. c) Mettere a disposizione tifica agroalimentare milanese con con- beni pubblici a favore della cittadinanza; notazioni o ricadute riferite al sistema di tutti i soggetti interessati i dati e le informazioni relative al sistema agroalimentare della area vasta di Milano. d) Favori- urbano, puntando al miglioramento dei • Il comune rielabora ed introietta, dove re l’incontro tra domanda e offerta di risorse finanziare rela- processi e allo sviluppo di tecnologie possibile, i contenuti della ricerca al fine tive al mondo della ricerca agroalimentare con connotazioni d’avanguardia. di rendere le proprie politiche più capaci o ricadute riferite al sistema urbano. e) Facilitare l’ingresso di di interpretare i fenomeni sociali e di inter- studenti specializzati in ambito agroalimentare urbano nelle SINTESI DEI DATI DI CONTESTO venire più efficacemente nel migliorare la organizzazioni pubbliche, private e non profit operanti nel me- vita e lo sviluppo della città; desimo ambito. • Nel territorio del Comune di Milano insis- Supportare le azioni di attrazione dei talenti internazionali che tono sette Università (l’Università degli • Lo scambio di informazioni, conoscenze operano nel settore della ricerca e dell’innovazione in campo Studi di Milano, il Politecnico di Milano, e competenze tra i diversi soggetti che agroalimentare urbano messe in atto da organizzazioni pub- l’Università degli Studi di Milano-Bicoc- caratterizzano il mondo della ricerca sci- bliche, private e non profit. ca, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, entifica a livello locale, nazionale ed inter- l’Università commerciale Luigi Bocconi, la nazionale (tra cui ad esempio le università, Libera Università di lingue e comunicazi- gli istituiti di ricerca e i soggetti privati) è 2. Il Comune favorisce lo svi- a) Fornire supporto alle organizzazioni che si occupano di ricer- one IULM e l’Università Vita-Salute San vitale per lo sviluppo di pratiche di ricerca luppo della ricerca scientifica ca scientifica (es. università, centri di ricerca, ecc.) nell’individu- Raffaele) con 44 facoltà, e circa 174 000 efficaci ed efficienti; agroalimentare milanese con azione di opportunità di finanziamento nazionali, europee (con nuovi studenti l’anno, pari al 10% dell’in- connotazioni o ricadute riferite particolare riferimento ai programmi di ricerca) e internazion- tera popolazione universitaria italiana. • Il comune stimola e supporta la nascita al sistema urbano ali attraverso attività di segnalazione strutturata e/o creazione di organizzazioni che facendo leva sulle di partnership ad hoc. b) Facilitare la creazione di reti acca- • Nel territorio del Comune di Milano insis- attività di ricerca scientifica sviluppa- demiche nazionali, europee ed internazionali volte allo scambio tono inoltre più di trenta istituti di ricerca e no prodotti e servizi innovativi in ambito di conoscenze in campo agroalimentare con connotazioni o di formazione agroalimentare; ricadute riferite al sistema urbano. c) Promuovere la realizzazi- one di partnership tra organizzazioni che si occupano di ricerca • Il Parco Tecnologico Padano (PTP – Sci- • Lo sviluppo di relazioni consolidate tra le scientifica (es. università, centri di ricerca, ecc.) e parchi tecno- ence Park) è un parco scientifico e tec- organizzazioni pubbliche, private e non logici nazionali, europei e internazionali. Testare direttamente nologico con sede a Lodi che opera nei profit attive nel settore agroalimenta- o facilitare, tramite partnership con organizzazioni pubbliche, settori dell’agroalimentare e della bioeco- re e il mondo della ricerca è condizione private o non profit, il test delle innovazioni prodotte dal sistema nomia. Il Comune di Milano è socio ben- necessaria per lo sviluppo di un sistema della ricerca in campo agroalimentare. emerito della Fondazione ad esso colle- collaborativo attraverso cui i risultati del- gata. Il Parco Tecnologico Padano svolge la ricerca scientifica generino impatti nel attività di ricerca mirate all’innovazione e sistema urbano, supportando il migliora- 3. Il Comune favorisce lo svi- a) Mappare i bisogni di nuove tecnologie e i processi più rilevan- alla creazione di valore per le filiere pro- mento dei processi e lo sviluppo di tecnol- luppo di progettualità innova- ti in campo agroalimentare con connotazioni o ricadute riferite duttive; sviluppa progetti di ricerca e svi- ogie d’avanguardia. tive in ambito agroalimentare al sistema urbano e divulgare i risultati della mappatura a tutti luppo nazionali e internazionali e ha cre- i soggetti interessati. b) Stanziare risorse volte a supportare la ato un network che si estende in oltre 40 nascita e lo sviluppo di progetti innovativi che operano o inten- paesi, toccando più di 500 istituzioni di dono operare nelle diverse fasi della filiera agroalimentare. Sup- ricerca. Accanto alle attività di ricerca e i portare la realizzazione di competizioni e premi orientati all’in- servizi, il Parco Tecnologico Padano as- dividuazione, allo sviluppo, all’accelerazione e alla diffusione di siste le imprese e supporta la nascita di idee e/o organizzazioni afferenti al miglioramento dei processi nuove realtà imprenditoriali attraverso il e alle tecnologie d’avanguardia in campo agroalimentare con suo incubatore e acceleratore di impresa, connotazioni o ricadute riferite al sistema urbano. Alimenta. 24 25
STRUMENTI Al fine di: trova le sue ragioni nella complessità dei temi in campo, che richiede un lavoro “a più voci” in a) Pianificare e porre in essere misure dedi- modo da garantire uno spazio adeguato a tutte cate ad implementare le priorità e gli indirizzi le componenti del sistema del cibo milanese citati; nelle fasi di indirizzo e di valutazione periodi- ca della Food Policy, nel suo aggiornamento e b) Implementare questi indirizzi all’interno nell’individuazione di ulteriori obiettivi e pro- di tutte le politiche, i programmi e i progetti gettualità, riconoscendo il valore delle prat- di iniziativa propria o che fanno riferimento iche cittadine e delle innovazioni economiche alle proprie società partecipate (in partico- e organizzative come parte di un disegno che lare SoGeMi, i Mercati comunali, Milano Ris- trova nell’istituzione il suo riferimento. Questa torazione, AMSA e AMAT ); attività di corresponsabilizzazione ha un carat- tere processuale e può prendere le forme delle c) Favorire la diffusione e l’adozione di questi consulta cittadina, di un comitato di indirizzo o indirizzi anche da parte della città metropol- di altri organismi simili ai food council ai food itana; board o ad altri strumenti analoghi presenti in altri contesti linguistici, culturali e istituzionali. d) Pianificare e implementare questi indirizzi in collaborazione con gli altri livelli istituzi- 2. Sistema di monitoraggio. onali, con gli attori privati, con il terzo settore, con gli attori sociali informali, con il mondo Il sistema di monitoraggio delle azioni e degli scolastico, l’università, la ricerca, il mondo indirizzi della Food Policy permetterà non solo dell’innovazione e delle start up, gli attori di analizzare, valutare e monitorare nel tempo della filantropia, ecc ; i temi, gli indirizzi e le azioni, e i relativi impat- ti ma anche, indirettamente di aumentare le ed in ragione della complessità delle questioni conoscenze rispetto alle questioni in ogget- in campo, il Comune di Milano individua i seg- to. Questo obiettivo risponde alla necessità di uenti strumenti: costruire un sistema di conoscenze che valor- izzi quanto è già disponibile nelle strutture del 1. Consiglio metropolitano del cibo. Comune oltre che nelle istituzioni, nel mondo della ricerca e nei corpi sociali e che lo renda Il Consiglio del cibo promuove processi di cor- fruibile e funzionale a supportare le decisio- responsabilizzazione degli attori del sistema ni e le azioni. La costruzione e la diffusione di del cibo milanese (area vasta) attraverso speci- queste conoscenze in un’ottica open source è fici percorsi partecipativi che abbiano un carat- funzionale a rendere più efficace l’azione is- tere inclusivo. Questa corresponsabilizzazione tituzionale e quella di tutti gli attori della città. 26 27
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www.comune.milano.it/foodpolicy
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