Associazioni e territorio: tracce partecipative nella Valle dell'Aniene - AGEI

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Tiziana Banini

Associazioni e territorio:
tracce partecipative nella Valle dell’Aniene

Abstract: Associations   and territory: participative traces in the     Aniene Valley

Although being largely implemented, participatory processes are still absent in many territories, even if they don’t lack of
associative forms and collective aims. An emblematic case is represented by the Aniene Valley, a mountain area crossed by
the homonymous river and situated on the eastern edge of the Metropolitan City of Rome, at the border with Abruzzo. This
area, which is considered among the most marginal of the Latium region, has undergone deep social and economic changes
over the last few decades, also due to the relative ease of access to the capital. The contribution examines some main aspects
of the associations in the Aniene Valley, with the aim to find out whether and how it is possible to envisage the development
of participatory processes in this territory, rich in potentialities, but not adequately exploited yet.

Keywords: participation, Aniene Valley, associations, mountain areas, inner areas.

1. L’area di studio                                              2015; Città Metropolitana di Roma Capitale, 2016;
                                                                 CCIAA di Roma, 2015), almeno stando ai classici
   Per Valle dell’Aniene, in genere, si intende il               parametri di valutazione: calo demografico e in-
territorio prevalentemente montano, attraversa-                  vecchiamento della popolazione, scarsa presen-
to dall’omonimo fiume, che occupa la porzione                    za di attività produttive e di servizi, basso tasso
orientale della Città Metropolitana di Roma Ca-                  di imprenditorialità, redditi pro-capite al di sotto
pitale, ai confini con l’Abruzzo. Si tratta di un’a-             delle medie provinciali e regionali. Complice la
rea non ben identificata, prova ne siano i tanti                 realizzazione dell’autostrada A24 Roma-L’Aquila
nomi con cui essa è chiamata (area simbruina,                    (poi Roma-Teramo), che dagli anni ’70 ha facilita-
macroarea fiume Aniene, ecc.) e le diverse opi-                  to notevolmente l’accessibilità alla capitale, questi
nioni maturate nel tempo, anche in ambito geo-                   territori hanno subito un profondo cambiamento.
grafico, su quali comuni ne facciano parte (Ba-                  In meno di un decennio, la forza lavoro locale ha
nini, 2016).                                                     abbandonato l’agricoltura, l’artigianato e il com-
   La cartografia ufficiale non riporta mai il to-               mercio al dettaglio per svolgere in massima parte
ponimo “Valle dell’Aniene” e quindi, osservando                  attività impiegatizie nella capitale, contribuendo
una qualsiasi mappa, questo territorio si configu-               al progressivo sfaldamento sia delle relazioni tra
ra come un vuoto, sospeso tra i monti Simbruini,                 abitanti e territorio, sia del patrimonio storico-
Sabini, Ernici e i principali centri dell’area (Ti-              culturale che tali pratiche tradizionali rappresen-
voli e Subiaco). Il più delle volte per Valle dell’A-            tavano.
niene si finisce così per significare il territorio                 Oggi questo territorio si configura come una
della “X Comunità Montana dell’Aniene” (an-                      sorta di ibrido territoriale, poiché mantiene l’aspet-
cora pienamente operativa), cioè l’insieme dei                   to di uno spazio rurale, dominato da montagne,
31 comuni di piccole e piccolissime dimensioni                   boschi e terreni coltivati (soprattutto in regime di
(diversi paesi non superano i 300 abitanti) che                  part-time), ma gli stili di vita della maggior par-
sotto il profilo idrografico rientrano (in tutto o               te della popolazione sono tipicamente urbani. Il
in parte) nell’alta e media valle del fiume tribu-               distacco concreto della popolazione dal territo-
tario del Tevere.                                                rio – visto che gran parte del tempo quotidiano
   L’area in questione, rientrante per buona par-                è spesa altrove per lavoro, studio, tempo libero o
te (22 comuni) tra le candidate escluse dalla                    per fruire dei più disparati servizi – e lo status di
Strategia Nazionale Aree Interne con il nome di                  marginalità progressivamente acquisito fanno di
“Monti Simbruini”, è annoverata tra le più margi-                quest’area una sorta di periferia estrema di Roma,
nali della provincia e del Lazio (Regione Lazio,                 connotata da problematiche non dissimili da

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quelle riscontrabili nelle frange estreme dell’ag-       2. Le associazioni come attori territoriali
gregato denso della “città eterna”.
   Soprattutto, la Valle dell’Aniene si connota per          Le riflessioni che seguono riguardano le cosiddet-
l’inerzia progettuale che da sempre la affligge:         te “associazioni sociali”, cioè quei gruppi organizzati
tante le iniziative promosse nel corso del tempo,        su base volontaria che si costituiscono per persegui-
ma mai nessuna realmente decollata, vuoi per la          re obiettivi comuni, e il cui impegno principale non
diffusa diffidenza verso attività imprenditoriali        è centrato sull’attività economica dei loro membri,
che implichino un margine di rischio, vuoi per           come nel caso dei sindacati, delle associazioni pro-
l’elevata conflittualità intra/intercomunale, vuoi       fessionali o delle cooperative, bensì sulla generazio-
per un generalizzato atteggiamento “suddito” sto-        ne di un bene comune che ha carattere relazionale e
ricamente radicato a livello sociale, che si esprime     non necessariamente utilitaristico (Donati, 1991). Il
anche nella totale assenza di processi partecipati-      connotato delle associazioni sociali, d’ora in poi “as-
vi, ovvero di attori collettivi in grado di incidere     sociazioni”, sta proprio nella consapevolezza, da par-
sulle pratiche decisionali di livello comunale e so-     te delle singole persone che le costituiscono, che gli
vracomunale1.                                            obiettivi perseguiti non potrebbero essere raggiunti
   Considerando il modello di lettura proposto           singolarmente, e tradursi a loro volta in vantaggi per
dall’OECD (2001) – il più semplificato tra quelli        l’intera collettività.
in letteratura, articolato su tre livelli (informa-          Nell’ottica dei processi di sviluppo locale, le
zione, consultazione, partecipazione attiva) – si        associazioni svolgono un ruolo determinante sia
può dire che nella Valle dell’Aniene non si rea-         nella creazione e nel consolidamento del capitale
lizza neanche il primo livello della partecipazio-       sociale – inteso come insieme di connotazioni in-
ne (informazione), poiché in genere le notizie che       terpersonali (fiducia, regole di convivenza, norme
riguardano proposte o iniziative territoriali non        di reciprocità) che possono migliorare l’efficienza
vengono diffuse alla popolazione oppure lo sono,         dell’organizzazione sociale e facilitare la promozio-
ma a decisioni già prese. La consultazione, a sua vol-   ne di iniziative comuni (Putnam, 1997; Fukuyama,
ta, consiste sostanzialmente in rari eventi aperti       1996)2 – sia nella costruzione e nel rafforzamento
al pubblico, in cui intervengono soprattutto atto-       del capitale territoriale, definito come «insieme loca-
ri sovralocali (deputati parlamentari, dirigenti o       lizzato di beni comuni, materiali e non, che produ-
assessori regionali, ecc.); cosicché, per questo ter-    cono vantaggi collettivi non divisibili e non appro-
ritorio non si può certo parlare di partecipazione       priabili privatamente» (Dematteis, Governa, 2005,
attiva, bensì di decision-making verticistico.           p. 27). In altre parole, se il capitale sociale è radicato
   La Valle dell’Aniene costituisce dunque una           nelle relazioni interpersonali e nella messa in rete
sorta di foglio bianco, ancora tutto da scrivere,        delle abilità e delle competenze di ciascun indivi-
per quanto riguarda pratiche e processi parteci-         duo (Coleman, 1990, p. 302) e se il capitale territo-
pativi. In tale direzione, questo articolo compie        riale trae alimento soprattutto dalle relazioni che
una sorta di passo indietro e sofferma l’attenzio-       la collettività locale è in grado di costruire con l’al-
ne sui segnali che dimostrano l’interesse della          terità e l’esteriorità, per dirla con Raffestin (2012),
popolazione locale verso la condivisione di inte-        le associazioni costituiscono interlocutore privile-
ressi e intenti. In particolare, il contributo si pro-   giato tanto nei processi di sviluppo locale quanto
pone di dare risposta ai seguenti interrogativi:         nella creazione di vantaggi competitivi localizzati
cosa si condivide nella Valle dell’Aniene? In qua-       (Salone, 2005; Pollice, 2005; 2015), a loro volta sem-
li ambiti di azione? Quali attori sono coinvolti?        pre più legati ad aspetti immateriali quali saperi e
Quali reti di relazione si costruiscono? Per quali       know-how contestualizzati (Pichierri, 2005).
progettualità?                                               Nel nostro caso, ancor più rilievo assume la no-
   A tale scopo, dopo aver delineato il quadro teo-      zione di capitale relazionale – cioè l’insieme dei rap-
rico di riferimento, l’articolo prende in esame le       porti bilaterali e multilaterali che sono sviluppati
associazioni che operano nel territorio della “X         intenzionalmente dagli attori, all’interno e all’e-
Comunità Montana Aniene”, con l’obiettivo di             sterno del territorio locale, e che traggono alimen-
realizzare una mappatura dei potenziali stakehol-        to dalla prossimità fisica e socio-culturale degli
ders del contesto in esame, quale primo passo per        stessi attori (Camagni, 2009) – sia in quanto prope-
la costruzione di una rete di soggetti locali dispo-     deutico alla messa in valore del capitale territoriale
sta a partecipare attivamente ai processi decisio-       (di cui è componente fondamentale), sia in quanto
nali che riguardano questo territorio, denso di          passaggio fondamentale verso la costruzione della
evidenze ambientali, storiche e culturali, ma non        cosiddetta community governance (Camagni, 2003).
ancora adeguatamente valorizzato.                            In prospettiva territorialista, centrata preliminar-

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mente sull’individuazione di attori, reti di relazione         lativi dati, rinviando gli approfondimenti di cui
e strategie di azione (Bertoncin, Pase, 2006; Danse-           sopra, da eseguirsi tramite ricerca sul campo e
ro, 2013), le associazioni sono sicuramente espres-            impiego di metodi qualitativi, ad altra occasione.
sione della volontà di (ri)costruire la rete delle rela-
zioni orizzontali (tra singoli individui/attori) e verticali
(con e per il territorio); meno scontato è che esse si         3. Le associazioni della Valle dell’Aniene
configurino come attore territoriale, cioè come entità
sociali in grado di incidere sulle scelte che riguar-             Tra i dati elaborati per questa ricerca, sembra
dano gli spazi dell’abitare e dell’agire collettivo. Del       opportuno soffermare l’attenzione su tre aspetti
resto, non tutti gli attori sono territoriali, ma pos-         in particolare: l’incidenza quantitativa del feno-
sono diventarlo, partecipando intenzionalmente ai              meno associativo, i settori di attività prevalenti, le
processi che hanno implicazioni territoriali (Gumu-            reti di relazione stabilite dalle associazioni.
chian et al., 2003; Di Méo, Buléon, 2005).                        In via preliminare va sottolineato che su un to-
    Le associazioni diventano attore territoriale nel mo-      tale di 374 associazioni solo il 54% è iscritto a un
mento in cui riescono a costruire un tessuto relazio-          qualche albo ufficiale, e se si escludono le associa-
nale interno ed esterno al territorio locale, a rappre-        zioni sportive tale percentuale scende al 45%3. Lo
sentare interessi e aspettative collettivi, a mobilitare       scarso livello di formalizzazione delle associazioni
energie e persone, a mettere in rete competenze e              locali, che invero rispecchia un trend osservabile
idee, a elaborare azioni congiunte nel contrastare             su scala nazionale (CCIIA, 2012), indica la preca-
decisioni eterodirette, estranee o ritenute dannose            rietà di gran parte dei progetti associativi del no-
ai contesti locali, così come nel realizzare progettua-        stro contesto, oltre a tradursi nell’impossibilità di
lità finalizzate al benessere sociale e territoriale. In       usufruire dei finanziamenti erogati dai rispettivi
questo caso, le associazioni costituiscono non solo il         enti pubblici e dunque nelle maggiori difficoltà a
mezzo, se vogliamo “artificiale”, per il ripristino del-       perseguire gli obiettivi prefissati.
le reti di relazione sociale, progressivamente allen-             A fronte di una media di 0,9 associazioni/100
tate grazie agli stili e ai ritmi di vita contemporanei,       abitanti, sono i comuni meno popolosi a registra-
ma possono assumere anche la configurazione di                 re le più alte incidenze, quasi che le associazioni
attori collettivi in grado di esercitare un ruolo nelle        svolgessero una dichiarata funzione di “resisten-
decisioni che riguardano la vita dei territori. È in           za” alla scomparsa dei piccoli borghi, tentando
tale modo che le associazioni dimostrano di prati-             di recuperare legami comunitari e territoriali.
care una territorialità attiva e positiva (Dematteis, Go-      In particolare, tale fenomeno riguarda i comuni
verna, 2005), in virtù della quale il territorio diventa       situati nelle zone di confine tra sistemi culturali
costruzione in itinere, crocevia di dotazioni materiali        diversi e nelle aree più difficilmente accessibili,
e immateriali, campo di relazioni verticali e orizzon-         ove l’elevata incidenza del fenomeno associativo
tali, locali e sovralocali, nonché espressione di una          sembra rispondere a una più forte esigenza di af-
coscienza di luogo (Magnaghi, 2010) che testimonia             fermazione identitaria (Fig. 1)4.
cura, dedizione e senso di responsabilità verso gli               Nel complesso, l’elevata incidenza del fenomeno
spazi dell’abitare.                                            associativo nel nostro contesto denota l’indubbia
    Lo studio del fenomeno associativo, oltre                  vivacità del tessuto sociale e al tempo stesso la sua
all’ampio ricorso alla letteratura sociologica,                estrema frammentazione, che si manifesta anche
implica una serie di valutazioni riferite alla con-            nella compresenza di più realtà associative centrate
sistenza delle associazioni, al settore di attività            su medesimi interessi e finalità nell’ambito di uno
prevalente, alle forme di organizzazione interna               stesso comune. Posto che il comportamento coope-
e alle modalità di operato, così come alla rete                rativo basato sul riconoscimento di norme e regole
delle relazioni che esse riescono a intessere con              condivise e sulla reciproca fiducia sia alla base an-
istituzioni, enti e attori di livello locale e sovralo-        che delle associazioni sociali (Putnam, 1997; Fuku-
cale, poiché è soprattutto da questa connotazione              yama, 1996), senza cui verrebbero meno gli elementi
preliminare che deriva la loro potenziale capacità             caratterizzanti dell’associazione stessa, la tendenza
di trasformarsi da mero aggregato di soggetti che              a creare micro-gruppi nella Valle dell’Aniene sem-
perseguono finalità condivise ad attore territoria-            brerebbe testimoniare un diffuso comportamento
le in grado di intervenire nei processi decisionali.           competitivo (anziché cooperativo) e dunque la diffi-
    Per questioni di spazio disponibile, di seguito            coltà a risolvere il conflitto in logica win-win.
saranno presentati gli aspetti salienti del fenome-               Quanto ai settori di attività, a prescindere
no associativo nella Valle dell’Aniene, così come              dall’elevata incidenza dell’ambito “Sport, turismo
emersi da una prima analisi quantitativa dei re-               e tempo libero” (29,2%), riscontrabile anche a li-

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Fig. 1. Popolazione residente (all’1/1/2017) e incidenza delle associazioni su popolazione residente nei comuni della “X
Comunità Montana dell’Aniene”. Elaborazione dell’Autore.

Fig. 2. Associazioni della Valle dell’Aniene per settore prevalente di attività (% sul totale delle associazioni). Elaborazione
dell’Autore.

vello nazionale (CCIAA, 2012), è il dato sull’ag-                 moniano il ruolo determinante che sagre, feste
gregato “Musica, arte e spettacolo” (20,1%) che                   e manifestazioni tradizionali svolgono anche in
assume valori più elevati (Fig. 2). Bande musicali,               questo contesto nella riaffermazione delle radici
corali, compagnie teatrali amatoriali sono pre-                   storiche, del senso di appartenenza e dei valori
senti in quasi tutti i paesi dell’area; il canto e la             fondativi delle collettività locali, così come nel
musica, in particolare, costituiscono la principale               rafforzamento delle relazioni di tipo comunita-
attività svolta nel tempo libero per gran parte de-               rio, con tutti i rischi che ne derivano in termi-
gli abitanti di questi territori.                                 ni di chiusura nei confronti di attori e iniziative
   Altrettanto numerose sono le associazioni                      non contemplati negli schemi sociali e nei valori
“Pro loco e comitati festeggiamenti”, con un’in-                  di gruppo locali5.
cidenza che si attesta al 13%. Tali sodalizi testi-                  Non mancano tuttavia associazioni che nella

         AGEI - Geotema, 56                                                                                               29
loro mission dichiarano attenzione e impegno                     Il dato significativo della Valle dell’Aniene,
verso la tutela del paesaggio e dell’ambiente na-             tuttavia, sta non tanto nella quota di associazioni
turale, la valorizzazione delle risorse e dei saperi          che non partecipa ad alcuna forma aggregativa
locali e altri obiettivi di ampio respiro, e che sono         (41%), comunque superiore alla media naziona-
state inserite tra quelle “Pro territorio” (4,5%)             le, o nella sostanziale assenza delle reti di relazio-
proprio per distinguerle dalle pro loco tradizio-             ne subnazionali (0%) e internazionali (0,5%), a
nali. Frangia estrema, se vogliamo, di questo im-             questo punto piuttosto prevedibile, quanto nella
pegno per il territorio è costituito da tre comitati          relativa alta incidenza di aggregazioni alle reti
locali, il cui operato verte su questioni nodali:             nazionali e a quelle tematiche, che si deve nel pri-
il “Comitato per l’Ospedale di Subiaco”, contro               mo caso alle associazioni che fanno capo alla Pro-
la chiusura di questa struttura fondamentale per              tezione Civile e all’AVIS (presenti in quasi tutti i
i paesini della vallata; il “Comitato Acqua Bene              paesi del comprensorio) e nel secondo caso alle
Comune Valle dell’Aniene”, legato al movimento                associazioni musicali e corali, spesso inserite in
nazionale; e il “Comitato Piana di Campaegli”,                circuiti nazionali. In entrambi i casi, si tratta di
impegnato a contrastare la speculazione edilizia              aggregazioni a reti già esistenti, “preconfeziona-
in un’area del Parco dei Monti Simbruini, ma di               te”, che non implicano impegno e responsabilità
cui si hanno, almeno attraverso il web, pochissi-             autonoma, ma mera applicazione di regole stabi-
me notizie.                                                   lite “a monte”.
   L’attributo localistico delle associazioni della              Una funzione analoga era svolta dalle sezioni
Valle dell’Aniene è confermato dal dato riferito              di partito e di sindacato, un tempo tanto diffuse
alle entità che operano a livello comunale, pari              anche nella Valle dell’Aniene, che legavano auto-
all’82,1% (e dunque ben superiore alle medie pro-             maticamente le realtà locali alle reti nazionali e
vinciali, regionali e nazionali), così come da quel-          internazionali. Ma se in diversi contesti la genera-
lo relativo alla partecipazione a forme aggrega-              lizzata minore fiducia della cosiddetta “società ci-
tive “ombrello” di livello nazionale (federazioni,            vile” nei confronti della partecipazione politica e
unioni, ecc.) e internazionale (network europei e             sindacale (Van Biezen, Mair, Poguntke, 2012) ha
mondiali) oppure tematiche (coalizioni su temi                portato alla nascita di forme auto-organizzative in
specifici) (Fig. 3). Si tratta di un dato importante          gruppi, associazioni e “comunità di interesse”, che
poiché esprime non solo la capacità delle associa-            hanno acquisito forza e visibilità proprio attraver-
zioni di partecipare a reti di relazione più ampie,           so la costruzione di una rete di relazioni sovralo-
in grado di potenziare e rendere più efficaci le              cali (Biorcio, Vitale, 2016), nella Valle dell’Aniene
azioni intraprese, ma anche di emancipare il loca-            tale trasformazione è avvenuta solo in parte. Di
le dai suoi attributi più statici e autoreferenziali,         fatto, le associazioni sono proliferate, ma ancora
rendendolo protagonista del re-scaling dei proces-            oggi esse non sembrano interessate a (o in grado
si globali ovvero avamposto di risposta a poteri              di) stabilire connessioni con movimenti e altre
gerarchizzati e dinamiche eterodirette (Harvey,               realtà associative, con cui scambiare esperienze e
1996; Swyngedouw, 2004).                                      condividere azioni coordinate.

Fig. 3. Ambito territoriale prevalente e adesione a forme aggregative delle associazioni della Valle dell’Aniene (% sui
totali). Elaborazione dell’Autore su dati ISTAT (2011).

  30                                                                                        AGEI - Geotema, 56
4. Conclusioni                                          dell’Aniene la messa in rete delle risorse e l’azione
                                                        congiunta degli attori locali assume rilevanza fon-
    L’elevata frammentarietà del fenomeno asso-         damentale, poiché è solo attraverso la condivisio-
ciativo, la prevalenza di associazioni che operano      ne progettuale che le singole “prese” del territo-
nell’ambito di eventi ludici e tradizionali, le rela-   rio hanno modo di essere valorizzate. Ma il deficit
zioni di tipo prevalentemente locale, la scarsa ade-    partecipativo può essere modificato in territorialità
sione a reti e coordinamenti di livello sovralocale     attiva? L’attitudine alla condivisione di interessi e
dimostrano che nella Valle dell’Aniene il distacco      obiettivi ludici può essere emancipata in collabo-
che intercorre tra abitanti e processi decisionali      razione nell’azione politica? Costruire e diffonde-
ha radici profonde.                                     re conoscenza sul significato della partecipazione
    Se da una parte tale connotazione testimonia        ai processi decisionali, imbastire percorsi di ricer-
un retaggio storico di sudditanza duro a morire,        ca-azione, sperimentare pratiche di condivisione
che si traduce in un atteggiamento deresponsa-          progettuale, con il supporto di professionalità
bilizzato verso i processi decisionali, dall’altra è    specifiche ed esperte, sembra essere il primo pas-
anche a conferma della notevole conflittualità so-      so da compiere in questo territorio, posto che stia
ciale che si rinviene in questi territori e che por-    alle collettività locali scegliere se intraprendere o
ta molti a rinunciare al proprio coinvolgimento         meno un cammino partecipativo.
diretto, per non dovere affrontare il confronto             Si potrebbe iniziare proprio dalle associazioni
con chi la pensa diversamente. La stessa notevole       “Pro territorio” e dai pochi comitati locali, soprat-
frammentazione del fenomeno associativo è a te-         tutto dal neonato “Comitato Acqua Bene Comune
stimonianza della difficoltà a mantenere la soglia      Valle dell’Aniene” che è quello più interessante
del conflitto entro livelli propedeutici al migliora-   sia perché fin da subito si è legato al movimento
mento delle esperienze collettive. Il risultato è che   nazionale, stabilendo contatti con attori locali e
nella Valle dell’Aniene si assiste a una sostanziale    sovralocali che potrebbero innescare un cambia-
dicotomia tra l’elevata partecipazione a eventi lu-     mento in senso relazionale, aperto e progettuale,
dici, ricreativi o commemorativi da una parte, e la     sia perché è l’unica iniziativa che per la prima vol-
gestione e valorizzazione del territorio, esclusiva-    ta ha esplicitamente utilizzato il termine “parteci-
mente demandata ai vertici, dall’altra.                 pazione” nella divulgazione delle informazioni ai
    L’antico modus vivendi delle società tradiziona-    cittadini.
li, con la festa a costituire “l’eccesso permesso”          Chissà che proprio il fiume Aniene, l’attore lo-
(per ricordare Freud) e il principale se non unico      cale più antico in assoluto, che ha forgiato e dato
motivo di condivisione, indica il ritardo di queste     il nome a questo trascurato territorio, diventi pro-
popolazioni rispetto al generalizzato trend, regi-      tagonista di un rinnovato atteggiamento collabo-
strato anche in contesti con analoghe connota-          rativo e propositivo da parte degli abitanti delle
zioni (Michelotto, 2008; AA.VV., 2016), che vede        montagne che attraversa.
l’impegno diretto degli abitanti nelle politiche
territoriali locali e nella sostituzione del modello
di relazioni gerarchico con il modello relazionale
costruito dall’azione degli stessi cittadini. Manca     Riferimenti bibliografiìci
ancora dunque in questo territorio la capacità,         AA.VV., “Commons/Comune. Geografie, luoghi, spazi, città”,
anche da parte delle associazioni, di tradurre la          Memorie Geografiche, Nuova Serie - N. 14, Firenze, Società di
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Così, della difficoltà a imbastire azioni collegia-        dell’Aniene nella letteratura geografica”, in Romagnoli L.
li di ampio respiro nella Valle dell’Aniene se ne          (a cura di), Studi in onore di Emanuele Paratore. Spunti di ri-
trova traccia anche nel documento relativo alla            cerca per un mondo che cambia, Roma, Edigeo, 2016, pp. 1197-
                                                           1216.
selezione delle aree-progetto della Strategia Na-
                                                        Bertoncin M., Pase A. (a cura di), Il territorio non è un asino. Voci
zionale Aree Interne, ove si legge che «malgrado           di attori deboli, Milano, Franco Angeli, 2006.
il discreto livello di associazionismo e la formaliz-   Biorcio R., Vitale T., Italia civile: associazionismo, partecipazione e
zazione di una leadership territoriale, non è stata        politica, Roma, Donzelli, 2016.
ancora espressa alcuna progettualità unicamente         Bravo G., “Istituzioni e capitale sociale nella gestione di risorse
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    In contesti montani frammentati come la Valle          non profit in provincia di Roma. Associazioni di promozione so-

       AGEI - Geotema, 56                                                                                                31
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                                                                               L’A. basa alcune affermazioni contenute in questo articolo
   SLoT, Milano, Franco Angeli, 2005, pp. 15-38.                             sulla conoscenza ed esperienza profonda della Valle dell’Anie-
Di Méo G., Buléon P. (eds.), L’espace social, Parigi, Colin, 2005.           ne, frequentando assiduamente tale territorio fin dalla nascita.
Donati P., “Associazione”, in Enciclopedia delle scienze socia-              Oltre all’Almagià (1976) che gli dedicò un’ampia sezione, la
   li, Roma, Treccani, 1991 (consultato il 27/11/2017).                                   2
                                                                               Nell’interpretazione di Putnam il capitale sociale è stretta-
Flora A., Lo sviluppo economico: i fattori immateriali, nuove frontiere      mente legato alla civicness (l’impegno civico diretto al bene co-
   della ricerca, Milano, Franco Angeli, 2008.                               mune) che «è molto più forte se incorporata in una fitta rete
Fukuyama F., Fiducia. Come le virtù sociali contribuiscono alla crea-        di relazioni sociali reciproche» (Putnam, 2004, p. 14). Fukuya-
   zione della prosperità, Milano, Rizzoli, 1996 (ed.or. Trust: The          ma (1996) sottolinea maggiormente, invece, l’aspetto coope-
   Social Virtues and the Creation of Prosperity, New York, Free             rativo e progettuale del capitale sociale, attribuendolo sia alla
   Press, 1995).                                                             capacità delle persone di lavorare insieme per scopi comuni in
Gumuchian H., Grasset E., Lajarge R., Roux E., Les acteurs, ces              gruppi e organizzazioni, sia alle relazioni di fiducia reciproca
   oubliés du territoire, Paris, Anthropos, 2003.                            che sottendono tale capacità. Per approfondimenti sull’ampio
Harvey D., “From space to place and back again”, in Harvey D.,               dibattito sociologico intorno al concetto di “capitale sociale” si
   Justice, Nature and the Politics of Difference, Oxford, Blackwell,        rimanda a Flora (2008).
   1996, pp. 293-326.                                                        3
                                                                               Alla disamina iniziale delle associazioni registrate negli albi
ISTAT, Censimento delle istituzioni non profit 2011  (consul-                 Provincia di Roma, del Comitato Olimpico Nazionale Italiano
   tato il 4/9/2017).                                                        (per quanto riguarda le associazioni sportive dilettantistiche),
OECD, Citizens as Partners. OECD Handbook on Information, Con-               è stata aggiunta una laboriosa ricerca sul web (siti comunali,
   sultation and Public Participation in Policy-Making, Paris, 2001.         blog, associazioni “ombrello”, ecc.), che ha portato alla scoper-
Magnaghi A., Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Torino,        ta di ben più numerose entità. Sebbene non rientrino piena-
   Bollati Boringhieri, 2010.                                                mente nelle “associazioni sociali” (Donati, 1991), nel calcolo
Michelotto P., Democrazia dei cittadini. Gli esempi reali e di successo      complessivo sono state incluse anche le cooperative sociali,
   dove i cittadini decidono, Vicenza, Troll Libri, 2008.                    quale espressione di progettualità locale condivisa.
Pichierri A., Lo sviluppo locale in Europa. Stato dell’arte e prospetti-     4
                                                                               Nel confronto sovralocale, basato sui dati del censimento
   ve, Soveria Mannelli, Rubettino, 2005.                                    ISTAT (2011), che divergono inevitabilmente da quelli da noi
Polizzi E., “Come si differenziano le associazioni”, in S. Citroni           elaborati, la Valle dell’Aniene presenta una media di 0,48 as-
   (a cura di), Associazioni a Milano. Mappatura e analisi dei biso-         sociazioni/100 abitanti, dato che la colloca al pari della capi-
   gni del volontariato, Milano, Franco Angeli, 2014.                        tale, al di sopra delle medie provinciali ad esclusione di Roma
Pollice F., “Il ruolo dell’identità territoriale nei processi di svi-        (0,30) e sostanzialmente in linea con le medie regionali (0,43)
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Pollice F., “Capitale, territorio e la retorica della competitività”,        5
                                                                               A tal proposito la letteratura sociologica, distinguendo le re-
   Boll. Soc. Geom. Ital., 13(8), 2015, pp. 417-429.                         lazioni di tipo bridging (inclusive), connotate da partecipazio-
Putnam R.D., La tradizione civica delle regioni italiane, Milano,            ne più aperta, eterogenea e maggiore fiducia interpersonale,
   Mondadori, 1997 (ed. or. Making Democracy Work: Civic Tra-                dalle relazioni di tipo bonding (o esclusive) (Putnam, 2004),
   ditions in Modern Italy, Princeton (NJ), Princeton University             ha evidenziato come i gruppi sociali connotati da quest’ulti-
   Press, 1993).                                                             mo tipo di relazioni rischino spesso di assumere atteggiamenti
Putnam R.D., Capitale sociale e individualismo. Crisi e rinascita del-       di chiusura, che a loro volta, specie nei contesti più tradizio-
   la cultura civica in America, Il Mulino, Bologna, 2004 (ed. or.           nali e spazialmente isolati, possono tradursi in un fattore di
   Bowling Alone: The Collapse and Revival of American Communi-              immobilismo e progressivo declino (Coleman, 1990; Bravo,
   ty, Simon & Schuster, New York, 2000).                                    2002).

  32                                                                                                             AGEI - Geotema, 56
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