UBS House View Years Ahead - ETicaNews
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Editoriale Care lettrici, cari lettori, benvenuti al nostro UBS House View: Years Ahead Q uando si tratta di proteggere e far cre- alla sostenibilità, identifichiamo alcune tendenze scere in modo significativo il patrimonio d’investimento di lungo periodo, valutate in base della propria famiglia, uno dei più grandi alla nostra struttura di sostenibilità robusta e vantaggi è quello di poter investire nel lungo integrata. periodo; eppure molti vi rinunciano. Ci impegniamo sul fronte dell’innovazione e Per dimostrare quanto ci sembra importante pre- quest’anno presentiamo la nostra offerta digitale stare attenzione alle tendenze di lungo termine più completa. Il sito ubs.com/houseview racco- che influiranno sull’evoluzione di un patrimonio, glie tutte le informazioni incluse in questo Years abbiamo diviso in due parti la nostra consueta Ahead e nella pubblicazione gemella Year Ahead pubblicazione Year Ahead. Questa parte, Years ed è disponibile su varie piattaforme, tra cui Ahead, è dedicata esclusivamente alle prospetti- smartphone e tablet. Stiamo inoltre introdu ve di lungo periodo dell’economia mondiale, dei cendo una sezione interattiva «My House View», mercati finanziari e dei portafogli. che permette ai lettori di confrontare il proprio portafoglio con la nostra House View e indivi- Illustriamo le nostre riflessioni sulle grandi do- duare tra i nostri contenuti d’investimento com- mande: dalla posizione degli Stati Uniti come lea- pleti le sezioni più rispondenti alla propria der globale all’internazionalizzazione dello yuan situazione personale. cinese, fino alle importanti sfide demografiche che attendono l’Europa. Analizziamo le principali Ci auguriamo che troviate utile e interessante la classi di attivi e le loro prospettive per il prossimo nostra nuova offerta digitale e che questa edizio- ciclo economico e presentiamo una serie di nuovi ne di UBS House View: Years Ahead possa aiuta- concetti d’investimento per un mondo che sta re voi e il vostro portafoglio a seguire la strada cambiando. E, coerenti con la nostra attenzione giusta in questo «mondo in transizione». Jürg Zeltner Mark Haefele President Global Chief Investment Officer UBS Wealth Management UBS Wealth Management
Indice 06 Infografica 39 Come modelliamo 08 Un mondo in i portafogli transizione 10 Stati Uniti 40 I nostri 12 Asia portafogli 14 Mercati emergenti modello 16 Europa 18 Svizzera 43 Concetti d’investimento 20 Classi alternativi di attivi 22 Azioni 46 Investimenti 24 Obbligazioni sostenibili 28 Investimenti alternativi 30 Liquidità 48 Investimenti 31 Materie prime a lungo termine 32 Finanza 53 Investimenti comportamentale diretti 36 Filosofia 57 Tamburello d’investimento 58 Disclaimer
14.2% 2015 2020 2040 La spesa per la previdenza Gli Stati Uniti dovrebbero diventare sociale e per i programmi di esportatori netti di energia nei assistenza sanitaria salirà al prossimi cinque anni. 14,2% del PIL entro il 2040. 15% 2025 10% 2050 A causa delle attuali strozzature infrastrut- turali, i ME contribui- ranno a quasi due terzi della spesa globale per infrastrutture entro il 2025. 3% 2025 La superficie terrestre è coperta dall'acqua per tre quarti, ma solo il 3% è acqua pulita. Si schiudono opportunità per il ME trattamento, la gestione e le infrastrutture idrici. A causa delle attuali strozzature infrastrutturali, i ME contribuiranno a quasi due terzi della spesa globale per infrastrutture entro il 2025.
2016 2001 CO2 2050 Le emissioni di CO2 dei paesi non OCSE sono Entro il 2050, in Germa- raddoppiate negli ultimi 15 anni e continue- nia ci saranno solo circa ranno ad aumentare per effetto della crescita due lavoratori per ogni economica e dell’urbanizzazione. pensionato. I produttori di petrolio del Medio Oriente potrebbero CNY CNY CCNNYY accettare lo yuan cinese come valuta di pagamento: nasce il petroyuan. 2050 2x 1x Oggi 2.5x A differenza dell’Europa, in Africa si assiste a una «bolla giovanile». La popolazione ME attiva aumenterà di 2,5 volte Nei mercati emergenti, la crescita del ceto medio entro il 2050. farà aumentare la spesa sanitaria a un ritmo doppio rispetto al resto del mondo. ubs.com/houseview
Un mondo in transizione Cinquant’anni fa in Germania c’erano più di cinque lavoratori per ogni pensionato, mentre oggi ce ne sono tre e fra trent’anni ce ne saranno meno di due. Tre anni fa, l’allentamento quantitativo europeo era consi- derato illecito, mentre oggi viene attuato a un ritmo di 1,4 milioni di euro al minuto. Inoltre, la più grande azienda globale dell’ospitalità offre più di un milione di stanze in tutto il mondo, ma ha meno di un quinto degli impiegati di qualsiasi hotel di Las Vegas. Mark Haefele, zionale. L’evoluzione demografica, gli elevati Global Chief Investment Officer livelli del debito e il crescente divario reddituale costringeranno i governi a prendere decisioni In un «mondo in transizione», non sempre sempre più difficili – e di carattere sempre più fila tutto liscio. Alcuni gruppi beneficiano dei politico – sui gruppi d’interesse da favorire e cambiamenti, altri ne risentono, e le autorità quelli da penalizzare. Gli investitori non posso- saranno costrette a schierarsi. no neanche dare per scontato che tutti i paesi sceglieranno di pagare i propri debiti e mante- Nel contesto del rapido invecchiamento della nere stabili i tassi di cambio, o che non saranno popolazione, i governi dovranno stabilire chi si interessati dalle modifiche delle politiche fiscali farà carico dell’onere associato alla maggiore o dei regolamenti. spesa sanitaria e previdenziale e all’aumento del debito pubblico. La politica fiscale scelta e il mix Le grandi domande di imposte o investimenti determineranno quali È difficile stabilire in che modo le decisioni poli- fasce di cittadini saranno più colpite e come rea- tiche influenzeranno i rendimenti di investimenti giranno i mercati. specifici nel lungo periodo, ma si può vedere in che modo i fattori economici stanno plasmando Secondo alcuni i tassi d’interesse estremamente il quadro politico. In questo Years Ahead analiz- bassi e l’allentamento quantitativo sono la rispo- ziamo quindi le domande e i temi principali che sta, ma bisogna ammettere che alimentano le gli organi politici dovranno affrontare e le loro disuguaglianze sovvenzionando i prestatori e i possibili conseguenze. proprietari di attivi finanziari rispetto ai rispar- miatori o a chi possiede pochi beni. I prossimi anni ci diranno se gli Stati Uniti conti- nueranno a essere «leader globali». Dopo quasi E se le nuove tecnologie apportano enormi un secolo al timone dell’economia mondiale, e vantaggi alle aziende di software, la transizione dopo una ripresa sorprendentemente brillante tecnologica colpisce gli impieghi e crea disugua- dalla crisi finanziaria, agli Stati Uniti basteranno glianze di reddito. Alcuni paesi decideranno di l’innovazione e lo spirito imprenditoriale per regolamentare il settore a svantaggio di queste conservare la leadership globale o avranno la nuove società e mercati, altri no. meglio le difficoltà politiche e il debito struttu- rale? Diversificazione La diversificazione, in particolare quella tra eco- La Cina si sta avvicinando all’internazionalizza- nomie politiche e regimi monetari, sarà essen- zione dello yuan. Negli ultimi dieci anni ha regi- ziale nei prossimi anni. Warren Buffett una volta strato una crescita straordinaria, fino a diven- ha detto: «Mettete tutte le uova in un paniere, tare la seconda economia mondiale e la prima ma non perdetelo mai di vista». Eppure, negli in termini di scambi commerciali. Malgrado gli ultimi anni anche il famoso investitore value interventi mirati a migliorare l’infrastruttura ha cominciato a diversificare su scala interna- internazionale per la negoziazione dello yuan, la 8 UBS House View – Years Ahead
Un mondo in transizione valuta cinese rimane tuttavia relativamente mi- ne geografica e tra classi di attivi, sul ribilan- noritaria. Questa situazione potrebbe cambiare ciamento e sull’ottimizzazione dei rendimenti con l’apertura del conto capitale della Cina, rispetto alla volatilità. che però potrebbe determinare anche fughe di capitale, instabilità interna e l’impossibilità per Detto ciò, un futuro quadro di elevata volatilità alcuni di restituire i debiti. La Cina manterrà un e rendimenti contenuti degli attivi finanziari approccio lento e graduale o preferirà un’aper- comporta una serie di sfide. Presentiamo quindi tura più rapida? vari concetti di investimenti alternativi, tra cui fondi di dotazione, strumenti illiquidi e approcci Sull’Europa incombe una crisi demografica. quantitativi, che possono dimostrarsi più adatti Analizziamo il modo in cui l’evoluzione del- dei metodi tradizionali per gli investitori senza la popolazione inciderà sulla distribuzione esigenze di liquidità o particolarmente avversi al dei poteri economici e politici all’interno del rischio. continente. La crisi del debito ha già spostato il potere economico da sud a nord; le tendenze Dedichiamo inoltre un’intera sezione di que- demografiche potrebbero accentuare questo sto Years Ahead agli investimenti a più lungo cambiamento e mettere sotto ulteriore pressio- termine, prestando particolare attenzione alla ne un’Unione europea già indebolita dal dibat- sostenibilità. Concentrandoci sulle forze struttu- tito sull’austerità e dall’immigrazione. Il potere rali globali e sui loro probabili effetti di sosteni- complessivo dell’Europa è a sua volta destinato bilità per aziende e settori, crediamo che alcune a ridursi, limitando il peso della regione sulla delle prossime sfide possano essere trasformate scena mondiale. in opportunità a vantaggio degli investitori nei prossimi anni. La Svizzera deve fare fronte a sfide demografi- che simili; il debito pubblico non costituisce un Mi auguro che questa edizione di Years Ahead particolare problema, ma la spesa previdenziale sia per voi informativa e stimolante e che vi aiuti sì. Inoltre, la recente approvazione delle politi- a prendere le vostre decisioni d’investimento che anti immigrazione induce a chiedersi come future. si comporterà in futuro una Svizzera isolazioni- sta. Senza immigrazione netta, prevediamo un calo della forza lavoro elvetica di quasi il 25% entro il 2050, che costringerà ad alzare l’età di pensionamento e a tagliare la spesa pubblica. Fig. 1 Il paese, come molti altri in Europa, dovrà com- Stessi problemi, risultati diversi piere una difficile scelta tra aumento dell’immi- grazione e indebolimento della crescita. 200 Stati Uniti ed Eurozona, rapporto debito/PIL e performance dei mercati azionari Per quanto riguarda infine i mercati emergenti, 150 analizziamo le prospettive della crescita e il ruo- lo delle autorità in questo processo. Può essere 100 facile cadere nella tentazione del protezionismo o del populismo, ma le attuali difficoltà econo- 50 miche possono promuovere la volontà necessa- ria per liberarsi degli interessi accumulati negli 0 anni del boom. 14 05 06 07 08 09 11 12 13 10 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 Risposte Rapporto debito lordo/PIL degli Stati Uniti, in % La maggiore incertezza legata al cocktail volati- Rapporto debito/PIL dell’Eurozona, in % le di politica ed economia rafforza una certezza: MSCI USA, ribasato i principi collaudati della gestione di portafoglio MSCI Eurozona, ribasato rimarranno validi. Continuiamo a puntare su un orizzonte di lungo periodo, sulla diversificazio- Fonti: Bloomberg, FMI ubs.com/houseview 9
Stati Uniti Dopo tutto, la crisi ha avuto il suo epicentro negli Stati Uniti, dove i consumatori indebitati e le istituzio- ni finanziarie con una leva eccessiva hanno innescato la recessione più grave dai tempi della grande depressione. Ma in qualche modo gli Stati Uniti sono riusciti a tirare avanti e ora dettano il passo dell’eco- nomia mondiale. Resta ovviamente da vedere se anche in futuro saranno in grado di conservare l’attuale leadership. Ancora tanti fattori positivi Non dimentichiamo che l’economia degli Stati Uniti vive un momento d’oro. Le aziende statunitensi trainano una nuova ondata di innovazione tecnologi- ca e non si tratta solo delle app più richieste del momento per ordinare un takeaway o chiamare un taxi. Le società e le start-up americane, che reclutano alcuni dei laureati più brillanti delle università e dei politecnici più prestigiosi del mondo, sono leader in varie industrie emergenti che vanno dallo sviluppo software all’ingegneria biomedica e dall’ottica avanzata alla stampa 3D. Gli elevati capitali accessibili consentono inoltre a queste innovazioni di passare dalla fase di sviluppo a quella di vendita sul mercato a Gli Stati Uniti una velocità senza precedenti. Grazie a questa fortunata combinazione di talenti e risorse, nei prossimi anni gli Stati Uniti dovrebbero rimanere leader nelle tecnologie di punta. conserveranno È in atto anche una profonda trasformazione nel settore energetico. In virtù dei grandi progressi sul la leadership fronte delle tecnologie estrattive, per la prima volta da quasi un secolo gli Stati Uniti sono oggi sull’orlo dell’indipendenza energetica. Non solo questa dinamica si è tradotta in volumi massicci di spesa per globale? investimenti e nella creazione di posti di lavoro nel settore dell’energia, ma anche nello sviluppo econo- mico di comparti e regioni ben lontani dal mercato del petrolio. A sua volta, questo processo innesca la rilocalizzazione dell’attività manifatturiera dall’estero e la riduzione della dipendenza degli Stati Uniti da Gli Stati Uniti si sono ripresi straordinaria- forniture di energia internazionali meno stabili. È mente bene dalla crisi finanziaria. La crescita anche probabile che nei prossimi cinque anni gli Stati Uniti diventino un paese esportatore netto di energia, complessiva ha deluso le attese, ma la migliorando ulteriormente la bilancia commerciale e ripresa relativamente rapida del paese ha stimolando la crescita. colto di sorpresa alcuni osservatori. Il paese beneficia anche dello status del dollaro come principale valuta delle riserve mondiali. Le aziende Mike Ryan, Chief Investment Strategist statunitensi possono negoziare la maggior parte delle Wealth Management Americas materie prime globali nella loro valuta nazionale, mentre il governo federale può finanziare i deficit a un 10 UBS House View – Years Ahead
costo del capitale più basso. Alcuni credono che il predominio del dollaro tra le valute di riserva sia minacciato dai suoi potenziali contendenti, ma la ponderazione relativa del biglietto verde tra gli attivi di riserva totali è rimasta particolarmente costante. Per il prossimo futuro sono poche le alternative esistenti in grado di tenere testa alla profondità, all’ampiezza e alla trasparenza dei mercati statunitensi. Le sfide da affrontare Ovviamente nei prossimi anni gli Stati Uniti dovranno anche superare difficili sfide per mantenere l’attuale posizione di leadership globale. Nell’ultimo studio del World Economic Forum (WEF) sulla competitività globale, gli Stati Uniti sono riusciti a salire di un altro livello, passando dal quarto al terzo posto. Tuttavia, la loro ascesa in classifica cela le tendenze preoccupanti di alcuni importanti indicatori della prosperità futura. I primi tre fattori citati come i più problematici per fare affari con gli Stati Uniti sono Fig. 2 le aliquote fiscali, la regolamentazione e l’inefficienza della burocrazia governativa. L’azienda America ha Il deficit di spesa legato all’invecchiamento continuato a protestare contro un codice fiscale della popolazione mette in pericolo la leadership bizantino, che paradossalmente tende a disincentivare globale degli Stati Uniti l’espansione sul territorio nazionale a causa degli 4 Surplus Deficit o surplus totale, % del PIL elevati tassi marginali e dell’impossibilità di rimpatria- re i capitali generati dalle attività estere. Inoltre, 2 secondo il Competitive Enterprise Institute i soli 0 regolamenti e interventi federali costano ai consuma- –2 tori e alle aziende quasi USD 2000 miliardi l’anno in produttività persa e prezzi più alti. –4 –6 Le tendenze demografiche alimentano a loro volta i –8 timori circa la politica fiscale. Il disavanzo del bilancio –10 Deficit federale è sceso da un massimo di quasi il 10% del 5 70 25 0 5 0 00 10 5 5 05 15 20 6 7 8 9 8 9 PIL nel 2009 a meno del 3% nel 2015, ma si tratta di 20 20 19 20 19 20 19 19 19 20 19 19 20 una flessione solo temporanea. Stando alle stime del Dati effettivi Proiezioni di base Congressional Budget Office (CBO), il deficit comin- cerà a salire nei prossimi tre anni poiché i figli del Fonte: Congressional Budget Office baby boom si avviano verso il pensionamento, determinando un aumento della spesa previdenziale e sanitaria (Fig. 2). Le proiezioni del CBO sono di un incremento della spesa federale per la previdenza competere sulla scena mondiale verrà seriamente sociale e per i principali programmi di assistenza compromessa. Questi fattori hanno già ridotto il sanitaria del governo al 14,2% del PIL entro il 2040, potenziale di crescita statunitense e nei prossimi anni circa il doppio rispetto alla media del 6,5% degli peseranno sempre di più. ultimi 50 anni. Non dimentichiamo che, in base allo studio sulla competitività del WEF, gli Stati Uniti si Abbastanza dinamici per guidare, attestano già al 134° posto su 144 paesi in termini di non abbastanza forti per trainare rapporto debito/PIL. Un ulteriore deterioramento Gli Stati Uniti sono stati la locomotiva della crescita della posizione di bilancio degli Stati Uniti ne ridurreb- mondiale per buona parte del dopoguerra, ma oggi be ulteriormente la concorrenzialità. questa dinamica sta cambiando. Dopo la crisi finanziaria, il paese ha assunto ancora una volta il Infine, l’ambiente sempre più teso a Washington ruolo di leader della crescita globale grazie alla rappresenta già una minaccia concreta alla leadership duttilità del settore aziendale, alla flessibilità della americana. La polarizzazione politica e i battibecchi al forza lavoro e alla creatività della classe imprenditoria- Congresso rendono sempre più difficile per i deputati le. Ma i vantaggi che ne derivano per le altre econo- eletti trovare un terreno comune sulle questioni mie sembrano più contenuti che mai dall’inizio del cruciali per la sicurezza e la salute economica futura «secolo americano». L’economia statunitense rimane del paese. Se non verranno risolti i problemi legati al abbastanza dinamica per guidare le altre, ma potreb- codice fiscale, alla spesa previdenziale e alla politica be non essere più abbastanza forte per trainare con sull’immigrazione, la capacità degli Stati Uniti di sé il resto del mondo. ubs.com/houseview 11
Asia La Cina ha ambizioni globali per lo yuan e ha istituito una serie di linee di swap con varie grandi banche centrali. Come prossima mossa, Pechino potrebbe decidere di pagare le importazioni di petrolio nella propria valuta, dando il via all’era dei «petroyuan». Ovviamente, l’ultima fase consisterebbe nella piena apertura del conto capitale della Cina, ma non sarebbe priva di rischi. Nel nostro mondo in transizio- ne, il modo e i tempi con cui la Cina cercherà di internazionalizzare la sua valuta saranno essenziali per gli sviluppi dei prossimi anni. È interessante ricordare quanto fosse irrilevante lo yuan cinese 35 anni fa o anche solo all’inizio del millennio. Molti osservatori non si saranno neanche accorti che dal 1981 al 1994 la Cina aveva svalutato il cambio contro il biglietto verde addirittura dell’83%, da 1.5 a 8.7. A quei tempi la Cina rivestiva una scarsa importanza sulla scena internazionale, essendo un’economia sostanzialmente chiusa che nel 1994 rappresentava meno del 3% del commercio globale, decisamente lontana dai livelli di Stati Uniti (14%), La Cina inter Germania (9%) e Giappone (8%). Fu solo con l’ingresso nell’Organizzazione mondiale del commercio nel dicembre 2001 che la Cina nazionalizzerà cominciò la sua rapida ascesa a seconda economia globale e centro manifatturiero per il resto del mondo. Con una popolazione pari a cinque volte lo yuan? quella degli Stati Uniti e una retribuzione media dei lavoratori di appena il 2,8% rispetto a quella statuni- tense, la Cina ha registrato una crescita esponenziale della sua partecipazione al commercio globale, dal 4% nel 2001 all’11,3% nel 2014, riuscendo nel 2013 a superare gli Stati Uniti e posizionarsi come prima La rapida crescita della Cina ne ha fatto la potenza commerciale del mondo. Oggi le prospettive del CNY sono quindi molto più importanti, se non seconda economia mondiale e la prima in determinanti, per il mondo finanziario e aziendale. termini di scambi commerciali. La valuta cinese, lo yuan, ha compiuto a sua volta Nel prossimo decennio di ascesa dello yuan non man- cheranno altri colpi di scena. Il CNY ha già conqui enormi passi avanti, ma rimane relativa- stato il secondo posto come valuta dei finanziamenti mente minoritaria, poiché i suoi volumi di commerciali, il quarto come valuta dei pagamenti scambio sono ancora inferiori a quelli di dol- internazionali (Fig. 3) e, nel momento in cui scriviamo, sembra che verrà incluso nel paniere, alquanto ambi- laro statunitense, euro e sterlina britannica. to, dei Diritti speciali di prelievo (DSP) dell’FMI. Con la Cina sempre più vicina alla piena convertibilità del Min Lan Tan, Head of APAC Investment Office cambio e all’apertura del conto capitale, cosa posso- Teck-Leng Tan, APAC FX analyst no aspettarsi gli investitori nei prossimi anni? 12 UBS House View – Years Ahead
L’era del «petroyuan» Il termine «petrodollari» fu coniato nel 1973 dopo che gli Stati Uniti (all’epoca il maggior paese importa- tore di greggio) firmarono un accordo epocale con l’Arabia Saudita (il primo paese esportatore) perché tutte le esportazioni di greggio saudite fossero denominate in dollari statunitensi. Nel 1975, tutti i paesi membri dell’OPEC avevano ormai accettato di commerciare il loro petrolio esclusivamente in dollari statunitensi. Ebbe così inizio l’era del petrodollaro Fig. 3 (termine riferito ai ricavi in USD dei paesi esportatori Lo yuan cinese è al quarto posto nella classifica dei di greggio), in cui i paesi importatori di petrolio si pagamenti – ma ha ancora tanta strada da fare videro costretti a detenere USD per pagare le conse- gne di energia. 0% 10% 20% 30% 40% 50% USD 44,8 Sembra che oggi si stia avvicinando sempre più l’era EUR 27,2 del «petroyuan». A settembre 2013 la Cina ha GBP 8,5 superato gli Stati Uniti diventando il maggiore CNY 2,8 importatore netto di greggio. Da allora è cominciato il Pagamenti istituzionali e iniziati JPY 2,8 braccio di ferro mirato a sostituire il dollaro con lo dai clienti, in base alla quota di valore (%) CAD 1,8 yuan come valuta di pagamento del petrolio. Ad AUD 1,6 esempio, la Russia, il secondo esportatore mondiale CHF 1,6 di greggio, accetterà dalla Cina pagamenti in CNY o HKD 1,4 RUB anziché in USD, anche per via delle sanzioni THB 1,0 imposte al paese dall’Occidente a causa del suo ruolo nella crisi ucraina. I paesi del Medio Oriente sembrano più restii a seguire l’esempio di Mosca (dato che i Fonte: SWIFT regimi di cambio locali sono tuttora ancorati al dollaro), ma farebbero meglio a ripensarci per non correre il rischio di perdere quote di mercato nei confronti del più grande importatore mondiale di petrolio. Segni particolari di una valuta globale: mercati Un conto capitale aperto avrebbe ovviamente la sua dei capitali profondi, ampi e senza restrizioni attrattiva, poiché consentirebbe ai cittadini cinesi di Il predominio della Cina nel commercio ha spinto il accedere ai mercati internazionali e incentiverebbe un CNY dove si trova oggi e il petroyuan potrebbe dargli afflusso ancora maggiore di investimenti esteri verso ulteriore slancio. Tuttavia, perché la valuta possa la stessa Cina; ma presuppone anche una serie di assumere un’altra dimensione, il prossimo passo sarà rischi, in quanto sarebbe più facile per gli investitori necessariamente l’apertura dei mercati finanziari esteri entrare e uscire dal mercato a tutta velocità. Di cinesi. Per contestualizzare la situazione, il valore dei certo la Cina non vuole entrare a far parte di gruppi mercati finanziari globali a fine 2014 ammontava a come, di recente, i fragili cinque. A nostro parere, il ben USD 156 000 miliardi, il doppio rispetto al valore pericolo economico insito nei rapidi flussi di «denaro dei beni e servizi prodotti in tutto il mondo. Non è facile» è esattamente il motivo per cui la Cina sta poi un caso che alle tre valute più scambiate (USD, internazionalizzando il CNY a un ritmo controllato. Di EUR e GBP) corrispondano i mercati azionari e fatto, la scelta di Hong Kong quale principale campo obbligazionari più grandi e profondi, in cui la comuni- di sperimentazione per l’apertura del cambio e del tà internazionale può investire liberamente. L’apertura conto capitale è di per sé uno scudo che protegge la dei mercati dei capitali cinesi nei prossimi dieci anni Cina continentale dall’arrivo di questi flussi. sarà quindi indispensabile, se il CNY vorrà davvero entrare nel novero delle valute più importanti del Per la Cina e lo yuan sembra valere il vecchio adagio: mondo. chi va piano, va sano e va lontano. ubs.com/houseview 13
Mercati emergenti Sale la marea Le attuali difficoltà di molti mercati emergenti si sono accumulate nel corso di diversi anni e sono in parte dovute al loro successo durante l’alta marea degli anni del boom economico. Il dividendo demografico e il processo di industrializ- zazione della Cina hanno sostenuto l’enorme doman- da di materie prime e di prodotti dei suoi partner commerciali asiatici. Il conseguente rialzo dei prezzi globali delle commodity, in particolare dei metalli, ha favorito i paesi esportatori, soprattutto quelli dell’A- merica Latina. Inoltre, le riforme istituzionali attuate dopo le crisi dei mercati emergenti degli anni ’90 e il miglioramento dei livelli di debito e dei rating creditizi hanno incoraggiato ulteriormente gli investimenti. Questa situazione è stata amplificata dalla notevole espansione della liquidità globale sulla scia della crisi finanziaria, poiché i bassi tassi d’interesse hanno indotto gli operatori a puntare sui mercati emergenti in cerca di rendimenti e performance. Un nuovo modello «Solo quando scende la marea si vede chi nuota nudo» di crescita per Finché sale la marea è fin troppo facile nascondere i problemi strutturali dietro i dati economici positivi. La famosa battuta di Warren Buffett è particolarmente i paesi emergenti? vera nel caso dei mercati emergenti. I mercati emergenti devono cercare nuovi propulsori della crescita, che giungeranno da una combinazione di minore dipendenza dagli investimenti, dalle materie Il 21° secolo è cominciato con il decennio dei prime e dal capitale a basso costo e di maggiore mercati emergenti, ma il loro premio di cre- enfasi sulle riforme strutturali e politiche. Il modo in cui ogni paese gestirà la propria transizione determi- scita si è ormai dimezzato rispetto al periodo nerà gli sviluppi dei prossimi anni. 2000-2010. Gli squilibri accumulati nel tempo si stanno lentamente risolvendo. Ormai è chiaro che la Cina va incontro a un notevole eccesso di capacità produttiva industriale e a elevati Nei prossimi anni i paesi emergenti riusci- livelli di debito nel settore privato. Le autorità cerche- ranno a compiere la transizione verso un ranno di migliorare la competitività nei comparti a più nuovo modello di crescita? alto valore aggiunto e di stimolare i consumi interni. Questi interventi dovrebbero poi riuscire a ridurre i tassi d’indebitamento nel settore privato a livelli più Jorge Mariscal, Head of EM Investment Office sostenibili, ma sarà importante imprimere il giusto Michael Bolliger, Head of EM Asset Allocation ritmo a questo processo: se troppo rapido, potrebbe rendere instabile la Cina; se troppo lento, potrebbe non bastare a risolvere l’eccesso di capacità, la debole crescita strutturale e l’aumento del debito. Alcuni mercati emergenti, in particolare in America Latina, dovranno adeguarsi alla minore domanda 14 UBS House View – Years Ahead
cinese e al calo delle quotazioni. Anni di vigorosa domanda e di prezzi elevati hanno favorito ingenti investimenti nel settore e determinato un rafforzamen- to della ragione di scambio e delle valute. Pur avendo sostenuto il settore delle materie prime, questa tendenza ha penalizzato la competitività e gli investi- menti in altre aree. In questi paesi un deprezzamento del cambio è necessario per il processo di adeguamento, poiché Fig. 4 contribuisce a migliorare le dinamiche commerciali e i deficit delle partite correnti, ma è costellato di La crescita del credito ha superato la crescita del problemi. Lo stock di debito denominato in USD di PIL in molti mercati emergenti emittenti societari dei mercati emergenti ammonta a 15 Crescita del credito al settore privato al di sopra del PIL, USD 1300 miliardi, oltre il doppio rispetto ai volumi su base corretta per l’inflazione, tasso medio 2009 – 2014, in % del 2009. Le società che vanno incontro a maggiori 10 difficoltà sono quelle esposte a un elevato indebita- mento in valuta estera, ma che non generano una 5 quota significativa di ricavi al di fuori del territorio nazionale. 0 -5 Ora che la marea della liquidità globale sta scenden- do, ci aspettiamo anche un’ulteriore stretta monetaria -10 da parte delle banche centrali di diversi paesi emer- Turchia Indonesia Cina Messico Brasile Colombia Tailandia Russia Hong Kong Singapore Arabia Saudita India Polonia Taiwan Sudafrica Nigeria Ungheria genti e una minore erogazione di credito da parte delle banche nazionali. Avrà così inizio un lungo processo di correzione del debito privato, che negli ultimi anni è lievitato (Fig. 4). Fonte: Fitch La buona notizia in questo ambito è che i mercati emergenti presentano ancora rapporti impieghi/ depositi relativamente favorevoli e nel complesso le attuali difficoltà economiche possono essere esatta- banche della regione sono ben capitalizzate. Tuttavia, mente ciò che ci vuole per costruire la volontà e il l’inasprimento dei criteri di concessione dei prestiti coraggio politico sufficienti a liberarsi di molti bancari su scala nazionale e internazionale non interessi consolidati e blocchi di potere accumulati permetterà che si instauri una rapida ripresa economi- negli anni del boom. ca in diversi paesi emergenti. Date le favorevoli tendenze demografiche in atto in Tutti questi interventi correttivi peseranno sulle molti mercati emergenti, l’epoca della crescita non si economie emergenti ed è probabile che i prossimi è certo esaurita; ma è solo con questa trasformazione anni siano caratterizzati da fasi di crescita bassa o che i paesi emergenti potranno trovare nuovi motori addirittura negativa, oltre a fallimenti e ristrutturazio- di crescita. ni aziendali, aumento della disoccupazione e rinnova- te pressioni inflazionistiche. È in atto un processo Nel nostro mondo in transizione, sono molti i paesi difficile, che tuttavia potrebbe rivelarsi la strada più che devono cambiare, ma nel breve termine forse rapida per uscire dall’attuale crisi rispetto a un nessuno quanto i mercati emergenti. Resta da vedere percorso interventista. chi uscirà rafforzato e chi sconfitto dalla crisi, ma è probabile che avranno la meglio i paesi in grado di Come ripartire attuare riforme strutturali, attirare investimenti esteri Le decisioni delle autorità saranno determinanti per il e mantenere la disciplina monetaria e fiscale nono- processo di transizione. In tempi duri è facile lasciarsi stante le pressioni politiche e popolari. tentare dal protezionismo o dal populismo, ma le ubs.com/houseview 15
Europa I cambiamenti demografici modificheranno la bilancia dei poteri all’interno del continente, ma anche al suo esterno, esacerbando il continuo declino dell’Europa sulla scena mondiale. I leader europei cercano di rea- gire varando ambiziose riforme strutturali volte a so- stenere la crescita, ma la strada verso un’Europa più robusta è lunga e non priva di ostacoli. Secondo le stime dell’economista britannico Angus Maddison, dall’anno 1000 al 1820 l’Europa (Russia esclusa) rappresentava una quota modesta ma co- stante della popolazione globale (poco più del 15%) e del PIL mondiale (circa il 20%). Nel 1900 il contributo europeo al PIL era balzato a oltre il 30%, con una quota di popolazione stabile sotto il 20%. Nel 2015 l’Europa rappresenta l’8,1% della popolazione e quasi un quarto del PIL mondiale ed è probabile che entro il 2050 queste cifre scendano rispettivamente al 5,9% e, addirittura, a meno del 10% (Fig. 5). Declino dell’importanza relativa dell’Europa Il declino dell’Europa sulla scena mondiale dovrebbe proseguire per tre motivi. In primo luogo, in base alle proiezioni dell’ONU sulla popolazione, i cittadini europei (Russia esclusa) diminuiranno di oltre 15 milioni di persone (pari al numero di abitanti dei Paesi Bassi) dal 2015 al 2050, Come sarà mentre nello stesso periodo la popolazione mondiale dovrebbe crescere di 2,4 miliardi di persone. l’Europa nel In secondo luogo, la popolazione europea in età lavo- rativa diminuirà a un ritmo ancora più rapido. Stando ai calcoli dell’ONU, il rapporto tra le persone di età compresa tra 15 e 64 anni e il totale della popola- 2050? zione scenderà dal 67% del 2015 al 56% nel 2050 e peserà sulla crescita della regione. In terzo luogo, la dinamica economica dei mercati emergenti non si è interrotta. Anche in base a ipotesi I prossimi anni saranno teatro di un’impor- molto prudenziali, l’India e la Cina dovrebbero su- tante transizione demografica. Il rapido invec- perare ampiamente il PIL europeo (a parità di potere d’acquisto). Inoltre, il PIL di paesi come il Messico, chiamento della popolazione interessa molte il Brasile o l’Indonesia sarà nettamente superiore a regioni, ma in Europa sembra essere alla base quello di Germania, Regno Unito o Francia. di una vera e propria trasformazione. La quota europea del PIL globale (a parità di prezzi Andreas Hoefert*, Chief Global Economist d’acquisto) potrebbe scendere sotto il 15% entro il Themis Themistocleous, Head of European Investment Office 2025 e sotto il 10% entro il 2050, mentre il divario tra Ricardo Garcia, Head of Eurozone Economics Stati Uniti e Unione europea continuerà ad allargarsi. Nel 2050 il PIL statunitense potrebbe essere più alto del 25-30% rispetto a quello europeo, a fronte di una crescita della popolazione americana di 60 milioni di * Andreas Hoefert, il nostro Chief Global Economist, è venuto a man- persone (pari al numero di abitanti dell’Italia). Detto care la mattina di martedì 6 ottobre 2015. Aveva consegnato il suo con- tributo a questo articolo solo il giorno prima. Abbiamo avuto la fortuna ciò, gli europei rimarranno tra i cittadini più ricchi del di poter imparare dal suo acume e dalla sua originalità nel corso degli pianeta in termini di PIL pro capite. anni e ci rattrista profondamente sapere che non è più tra noi. 16 UBS House View – Years Ahead
Cambiamenti in Europa Di pari passo con il declino dell’Europa sulla scena mondiale, le forze demografiche cambieranno anche all’interno del continente. Stando alle proiezioni dell’ONU, la popolazione del Regno Unito dovrebbe aumentare di 10 milioni, raggiungendo 75 milioni di persone nel 2050, mentre quella della Francia dovreb- be salire di 7 milioni, a 71 milioni. Al contempo, gli abitanti della Germania sono attesi in calo di 6 milioni di persone, a 74 milioni, e il paese perderebbe così il suo status di nazione più popolosa d’Europa. La popolazione dell’Italia è prevista in flessione di 4 milioni, a 56 milioni, e quella della Spagna di 1 milione, a 45 milioni. Per la maggior parte dei paesi europei, il PIL si muo- Fig. 5 verà per lo più in linea con la tendenza demografica; Declino dell’Europa sulla scena mondiale ciò significa che, mentre il baricentro dell’economia Quota del PIL mondiale (a parità di potere d’acquisto, %) mondiale si sposta verso sud e verso est, quello eu- ropeo si muoverà nella direzione opposta, cioè verso 100 nord e verso ovest. 90 80 70 Conseguenze politiche 60 L’atteso calo della popolazione dell’Europa e del suo 50 contributo all’economia mondiale sta già rafforzando 40 le spinte per una maggiore integrazione all’interno 30 dell’UE, poiché sono necessarie riforme radicali per 20 migliorare le modeste prospettive di crescita, in parti- 10 0 colare nell’Eurozona. Tuttavia, a seguito dei cambia- 50 50 50 00 50 50 00 00 00 00 00 50 menti generazionali avvenuti dopo la seconda guerra 20 16 19 17 17 15 15 18 20 19 16 18 mondiale, i cittadini europei non sono più a favore Europa Russia Cina Brasile dell’integrazione a ogni costo, come dimostra la di- Stati Uniti Giappone India Resto del mondo sponibilità di gran parte dei loro leader ad accettare, se necessario, l’uscita dall’euro di Cipro nel 2013 o Fonti: UBS, Angus Maddison della Grecia nel 2015. Ciò significa che l’integrazione sarà probabilmente un processo lungo e irregolare, soprattutto alla luce dei conflitti d’interesse tra paesi debitori e creditori all’in- loro visione del futuro, con il passaggio da una fase di terno dell’Eurozona e degli ostacoli politici alle modi- crescita a una di consolidamento. Diventa quindi ne- fiche del Trattato sull’Unione europea. Rest of the World La storia re- cessario portare a termine entro il 2025 l’unione ban- cente ci insegna che alcuni di questi cambiamenti caria, l’unione dei mercati dei capitali, l’unione fiscale potranno avvenire solo a seguito di una crisi. Sono e l’unione politica per poter trarre il massimo benefi- probabili ulteriori problemi sul fronte del debito lungo cio da un’Eurozona integrata. la strada verso l’integrazione dell’Eurozona, poiché un nuovo shock mondiale peserebbe sugli Stati membri Questo progetto farebbe dell’Europa una regione con capacità di debito ormai esaurite, una disoccupa- molto più forte e solida, in grado anche di attrarre al- zione già elevata e un mercato immobiliare ancora in tri Stati membri nell’Eurozona. Sarà senza dubbio dif- parte sopravvalutato. Difficilmente la soluzione giun- ficile raggiungere gli obiettivi di integrazione, ma ne- gerà dall’immigrazione, dato che il modesto ritmo di cessario affinché l’Eurozona resti tra i principali espansione economica potrebbe aggravare l’avversio- protagonisti sulla scena globale. ne politica a un aumento dei flussi migratori. È in questo contesto che i leader delle principali istitu- zioni europee (BCE, Eurogruppo, Parlamento euro- peo, Commissione europea e Consiglio europeo) han- no presentato nella Relazione dei cinque presidenti la ubs.com/houseview 17
Svizzera Daniel Kalt, Head of Swiss Investment Office Senza immigrazione netta, prevediamo un calo della forza lavoro elvetica di quasi il 25% entro il 2050, che costringerà ad alzare l’età di pensionamento e a ta- gliare la spesa pubblica. Il paese, come molti altri in Europa, dovrà compiere una difficile scelta tra aumen- to dell’immigrazione e indebolimento della crescita. Pur avendo probabilmente la valuta più forte del mondo, negli ultimi dieci anni la Svizzera ha superato i vicini europei in termini di performance economica, per lo più grazie all’elevata immigrazione. Negli anni del boom precedenti la crisi finanziaria, la Svizzera aveva registrato un forte incremento della domanda di manodopera qualificata. Con la libera circolazione delle persone a partire dal 2007, ogni anno sono giunti nel paese nuovi immigrati in ragione di circa l’1% della popolazione elvetica. Questa dinamica ha dato impulso all’economia interna, in particolare ai settori dell’edilizia residenziale e della domanda al consumo. L’aumento dell’immigrazione ha anche con- tribuito a mitigare in parte la nuova sfida demografica Come si legata al finanziamento del primo pilastro del sistema previdenziale svizzero. comporterà Il rovescio della medaglia è stato il crescente disagio dei cittadini nei confronti degli effetti collaterali dell’immigrazione. L’iniziativa popolare «contro l’im- migrazione di massa», che ha vinto di misura il refe- una Svizzera rendum del febbraio 2014, prevede la reintroduzione di una politica sull’immigrazione basata sulle quote. La Svizzera deve implementare l’iniziativa entro feb- isolazionista? braio 2017, ma resta da vedere se perseguirà una po- litica isolazionista o se manterrà l’attuale approccio più aperto basato sull’integrazione economica. Per valutare i possibili esiti, abbiamo elaborato varie simu- lazioni di lungo periodo dell’economia elvetica in base alla probabile traiettoria del PIL, delle dimensioni della Come i suoi vicini, la Svizzera va incontro a popolazione e di altre variabili fino al 2050. una dura transizione demografica. Il debito Il primo scenario presuppone una riduzione solo mo- pubblico non costituisce un particolare desta dell’immigrazione in Svizzera. Il secondo ipotiz- problema, ma la spesa previdenziale sì, za un’applicazione più rigida dell’iniziativa popolare e e la recente approvazione delle politiche prevede un’immigrazione netta pari a zero nel perio- do della simulazione, a causa del nuovo sistema di anti immigrazione ci porta a chiederci quote e del calo della domanda di lavoratori stranieri. come si comporterà in futuro una Svizzera In vista di un probabile rapido deterioramento demo- isolazionista. grafico del paese, potrebbe non esserci altra soluzio- ne che alzare l’età di pensionamento. Il terzo scenario si basa quindi sull’incremento graduale dell’età di 18 UBS House View – Years Ahead
pensionamento dagli attuali 65 anni fino a un massi- mo di 69 a partire dal 2025. Stando ai risultati del nostro scenario di riferimento, la popolazione elvetica dovrebbe passare dagli 8 milioni circa di oggi a 10 milioni nel 2050, pari a un tasso di crescita medio annuo dello 0,5%, che parte dall’attuale 1% dovuto all’immigrazione e cala progressivamente. Il nostro scenario di base si fonda quindi sul presupposto che Fig. 6 l’immigrazione verrà frenata solo leggermente, con La politica sull’immigrazione influirà sulla capacità un’implementazione piuttosto flessibile dell’iniziativa della Svizzera di fare fronte alla spesa previdenziale popolare. 6 Popolazione attiva (mln) Nell’ipotesi di una crescita della produttività dell’1,1% 5 5.6 5.7 a lungo termine, l’economia svizzera potrebbe quindi 4 continuare a registrare un’espansione dell’1,5-1,7% 4.3 l’anno nei prossimi 35 anni, facendo salire il PIL an- 3 nuale dall’attuale livello di CHF 650 miliardi a 2 CHF 1100 miliardi entro il 2050. Passando alle implicazioni demografiche di questo 1 scenario, la popolazione in età lavorativa aumente- 0 rebbe leggermente, da 5,6 milioni a 5,7 milioni, e 2050 2050 Oggi Scenario Scenario quindi in proporzione al totale diminuirebbe dall’at- di riferimento a immigrazione tuale 67% a circa il 57% nel 2050. Il finanziamento netta zero del sistema di previdenza svizzero sarà una grande Fonte: UBS sfida anche se l’immigrazione contribuirà a mitigare le tendenze demografiche (Fig. 6). I nostri scenari alternativi, basati su un’implementa- zione più rigida dell’iniziativa popolare, comportereb- bero una riduzione dell’immigrazione netta fino a sionabile a 69 anni a partire dal 2025. In questo zero nel prossimo futuro. modo il calo della popolazione attiva sarebbe postici- In questo caso, la popolazione elvetica raggiungereb- pato al 2030, ma proseguirebbe inesorabile negli anni be un massimo di 8,45 milioni nel 2028, per poi scen- successivi. Le nostre simulazioni dimostrano che la dere gradualmente sotto 8 milioni nel 2050. Questo Svizzera dovrà compiere scelte difficili in materia di sviluppo avrebbe gravi implicazioni per la popolazione politica estera e sull’immigrazione nei prossimi due- attiva, che comincerebbe a diminuire nel giro di pochi tre anni. Forse la soluzione ideale per fare fronte alla anni dagli attuali 5,6 milioni (67% della popolazione) sfida demografica è un mix di queste misure: tollerare a meno di 4,3 milioni (53%) entro il 2050. A fronte di un certo grado di immigrazione e al contempo au- una simile flessione, sempre nell’ipotesi di una cresci- mentare gradualmente l’età di pensionamento. ta della produttività dell’1,1% a lungo termine, il PIL reale annuale svizzero crescerebbe solo dall’attuale li- vello di CHF 650 miliardi a CHF 880 miliardi, una base di finanziamento decisamente più ridotta per le pen- sioni e altre spese pubbliche rispetto allo scenario di riferimento. Una possibile soluzione a questi problemi risiede nell’aumento dell’età di pensionamento. Nella nostra simulazione abbiamo alzato gradualmente l’età pen- ubs.com/houseview 19
Classi di attivi Mads Pedersen, Nei prossimi anni sarà essenziale sce- Head of Global Asset Allocation gliere le classi di attivi giuste. In un oriz- Christophe de Montrichard, Head of Strategic Asset Allocation zonte di cinque anni e oltre, ci aspet- tiamo che le azioni facciano segnare le migliori performance complessive. Le obbligazioni registreranno probabil- mente rendimenti più contenuti, ma svolgeranno comunque un importante ruolo di stabilizzazione dei portafogli azionari. Gli investimenti alternativi dovrebbero ottenere risultati positivi su base corretta per il rischio, mentre le materie prime mostreranno un rap- porto rendimento/rischio sfavorevole. 20 UBS House View – Years Ahead
Classi di attivi Mercato Indice Rendimento atteso Volatilità attesa a 5+ anni (% ann.) a 5+ anni (% ann.) Liquidità Liquidità in USD Citigroup Euro deposits 3m USD 1,9 – 2,2 0,50 Liquidità in EUR Citigroup Euro deposits 3m EUR 0,5 – 0,6 0,50 Liquidità in CHF Citigroup Euro deposits 3m CHF –0,3 – 0,2 0,50 Liquidità in GBP Citigroup Euro deposits 3m GBP 1,8 – 2,0 0,50 Liquidità in SGD Citigroup Euro deposits 3m SGD 2,2 – 2,3 0,50 Obbligazioni High grade, 1-3 anni, USD Barclays Eurodollar AA+, 1-3y 1,8 – 1,9 1,1 – 1,6 High grade, 3-5 anni, USD Barclays Eurodollar AA+, 3-5y 2,0 – 2,1 2,6 – 3,5 High grade, 5-7 anni, USD Barclays Eurodollar AA+, 5-7y 2,1 – 2,5 3,9 – 4,6 High grade, 1-3 anni, EUR Barclays Euro Aggregate AA+, 1-3y 0,4 – 0,5 1,4 – 1,5 High grade, 3-5 anni, EUR Barclays Euro Aggregate AA+, 3-5y 0,3 – 0,4 2,5 – 2,8 High grade, 5-7 anni, EUR Barclays Euro Aggregate AA+, 5-7y 0,0 – 0,6 3,6 – 3,7 High grade, 1-3 anni, CHF Barclays CHF Aggregate AA+, 1-3y – Non-dom. 0,0 – 0,2 1,3 – 1,5 High grade, 3-5 anni, CHF Barclays CHF Aggregate AA+, 3-5y – Non-dom. 0,0 – 0,1 2,3 – 2,6 High grade, 5-7 anni, CHF Barclays CHF Aggregate AA+, 5-7y – Non-dom. – 0,4 – 0,0 3,3 – 3,5 High grade, 1-3 anni, GBP Barclays GBP Aggregate AA+, 1-3y 1,5 – 1,9 1,2 – 1,7 High grade, 3-5 anni, GBP Barclays GBP Aggregate AA+, 3-5y 1,4 – 2,0 2,4 – 3,6 High grade, 5-7 anni, GBP Barclays GBP Aggregate AA+, 5-7y 1,1 – 2,0 3,6 – 4,4 Obbl. societarie, 1-5 anni, USD Barclays US Corporate, 1-5y 2,3 – 2,5 2,9 – 3,0 Obbl. societarie, 1-5 anni, EUR Barclays Euro Corporate, 1-5y 0,9 – 1,0 2,3 – 2,5 Obbl. societarie, USD Barclays US Corporate 3,2 – 3,3 5,2 – 5,4 Obbl. societarie, Asia JPM JACI Composite 4,2 – 4,3 6,8 – 7,4 Obbl. high yield USA BofA US High Yield Master II Cons. 4,5 – 5,0 8,2 – 8,9 Obbl. sovrane dei ME in USD JP Morgan EMBI Global Diversified 4,5 – 5,4 8,3 – 9,1 Obbl. societarie dei ME in USD JP Morgan CEMBI Diversified 4,3 – 4,9 9,4 – 9,9 Azioni Stati Uniti MSCI USA 7,4 – 7,8 15,2 – 15,4 Mercati emergenti MSCI Emerging Markets 9,8 – 10,4 23,9 – 24,1 Eurozona MSCI EMU 7,4 – 7,6 18,4 – 18,5 Regno Unito MSCI UK 8,0 – 8,3 14,2 – 15,0 Giappone MSCI Japan 6,0 – 7,2 19,2 – 19,8 Svizzera MSCI Switzerland 6,1 – 7,2 13,6 – 14,9 Canada MSCI Canada 7,1 – 7,5 13,2 – 15,0 Australia MSCI Australia 8,0 – 9,5 13,7 – 14,9 Cina MSCI China 10,6 – 12,3 26,9 – 27,1 Hong Kong MSCI Hong Kong 7,9 – 8,9 21,2 – 21,6 Corea del Sud MSCI South Korea 9,2 – 10,2 23,2 – 24,7 Taiwan MSCI Taiwan 7,4 – 9,2 19,8 – 20,3 India MSCI India 8,6 – 13,4 25,4 – 25,9 Investimenti alternativi Fondi di fondi HFRI Fund of Funds 5,0 – 5,2 5,4 – 5,9 Settore immobiliare privato n.d. 8,5-9,5 10,5-11,5 Private equity n.d. 11,5-12,5 12,0-13,0 Debito privato n.d. 8,0-9,0 8,0-9,0 Materie prime Materie prime UBS Bloomberg CMCI Composite USD 3,4 – 4,9 15,3 – 18,3 Energia UBS Bloomberg CMCI Energy USD 4,3 – 6,2 25,5 – 26,3 Metalli industriali UBS Bloomberg CMCI Industrial Metals USD 4,6 – 8,5 22,0 – 24,0 Prodotti agricoli UBS Bloomberg CMCI Agriculture USD 1,2 – 1,4 19,5 – 22,1 Fonte: UBS ubs.com/houseview 21
Azioni Riteniamo che le azioni costituiscano tut- Markus Irngartinger, Head of Equities Strategies tora un fattore chiave per la crescita del Jeremy Zirin, Chief Equity Strategist, Wealth Management Americas portafoglio, in quanto consentono agli David Lefkowitz, US Equity Strategist, investitori di trarre vantaggio dall’innova- Wealth Management Americas zione e dall’espansione degli utili societari a lungo termine. Prevediamo rendimenti Azioni: fattore chiave per la crescita del portafoglio del 7-8% l’anno nei prossimi cinque anni Acquistando partecipazioni in varie aziende, gli e oltre. Naturalmente ci aspettiamo una investitori possono prendere parte ai profitti e certa volatilità, poiché un mondo in transi- alla continua crescita economica e innovazione. zione attraversa fasi di instabilità. La diver- Per stimare i rendimenti futuri, analizziamo le prospettive dei ricavi, dell’espansione dei mar- sificazione a livello di regioni, società e gini e delle valutazioni di una società. In base fasce di capitalizzazione di mercato sarà alle nostre stime per la crescita economica determinante per ottenere performance mondiale a lungo termine, ci attendiamo un incremento dei ricavi nominali del 3-7%, con più stabili. una dinamica più sostenuta nei mercati emer- genti e più debole in paesi come il Giappone. I margini mostrano un certo potenziale di miglioramento in Giappone e nell’Eurozona, ma sono già elevati negli Stati Uniti e in Svizzera. In generale, le attuali valutazioni ci sembrano da eque a leggermente alte. Ad esempio, sul mer- cato statunitense il rapporto prezzo/utili passati (svalutazioni incluse) si colloca intorno a 20 vol- te, in linea con la media di lungo periodo. In questo quadro, per i prossimi cinque anni e oltre stimiamo rendimenti del 7–8% l’anno per le azioni globali (Fig. 7). Attesa volatilità Le azioni sono sensibili alle variazioni del senti- ment o della crescita degli utili. Negli ultimi 20 anni, le azioni hanno perso più del 10% nel 2% dei mesi e più del 5% nel 10% dei mesi. Mercato Indice Rendimento Volatilità Gli investitori in azioni devono quindi prepararsi atteso attesa a periodi di volatilità e quelli con una bassa tolle- a 5+ anni a 5+ anni ranza al rischio dovrebbero limitare la loro espo- (% ann.) (% ann.) sizione azionaria. Le fasi di ribasso possono du- Stati Uniti MSCI USA 7,4 – 7,8 15,2 – 15,4 rare a lungo: i rendimenti del mercato azionario MSCI Emerging 9,8 – 10,4 23,9 – 24,1 Mercati emergenti statunitense ci hanno messo quattro anni e Markets Eurozona MSCI EMU 7,4 – 7,6 18,4 – 18,5 mezzo a riprendere quota dopo il 2007 e quelli Regno Unito MSCI UK 8,0 – 8,3 14,2 – 15,0 dell’Eurozona quasi otto anni (Fig. 8). Giappone MSCI Japan 6,0 – 7,2 19,2 – 19,8 Svizzera MSCI Switzerland 6,1 – 7,2 13,6 – 14,9 Per cercare di mitigare i rischi, raccomandiamo Canada MSCI Canada 7,1 – 7,5 13,2 – 15,0 di combinare azioni e altri attivi, come le obbli- Australia MSCI Australia 8,0 – 9,5 13,7 – 14,9 gazioni high grade, che sono meno volatili e Cina MSCI China 10,6 – 12,3 26,9 – 27,1 possono anche prosperare nelle condizioni che Hong Kong MSCI Hong Kong 7,9 – 8,9 21,2 – 21,6 innescano invece un ribasso delle azioni. Negli Corea del Sud MSCI South Korea 9,2 – 10,2 23,2 – 24,7 ultimi 20 anni i Treasury statunitensi sono saliti Taiwan MSCI Taiwan 7,4 – 9,2 19,8 – 20,3 in due terzi dei mesi in cui le azioni statunitensi India MSCI India 8,6 – 13,4 25,4 – 25,9 sono scese. 22 UBS House View – Years Ahead
Classi di attivi Fig. 7 L’importanza della diversificazione azionaria Sovraperformance in vista per le azioni Raccomandiamo agli investitori di diversificare 12 Ipotesi di mercato adeguatamente gli investimenti tra società, fasce (5-7 anni, % annualizzata) 10 di capitalizzazione di mercato e regioni. In que- sto modo si prepara il portafoglio a una crescita 8 di lungo periodo, senza esporlo eccessivamente 6 a rischi specifici. 4 2 0 «Raccomandiamo di Azioni ME Azioni Stati Uniti Hedge fund Obbligazioni high yield USA Azioni Eurozona Materie prime diversificare gli investi- Azioni Giappone Obbligazioni societarie USA Liquidità in USD menti tra società, fasce Fonte: UBS di capitalizzazione di mercato e regioni.» Fig. 8 Le azioni possono subire ribassi prolungati 0 La diversificazione tra numerose aziende è essen- –10 ziale. Per definizione, in media le azioni incluse –20 nell’S&P 500 hanno lo stesso rendimento dell’in- –30 dice nel suo complesso, ma nessuna ha una vola- –40 tilità più bassa dell’indice (Fig. 9). –50 Un’esposizione diversificata alle fasce di capitaliz- –60 zazione di mercato assicura performance più sta- 11 12 10 13 14 15 5 6 7 8 9 01 07 02 09 03 05 06 08 00 04 9 9 9 9 9 20 20 20 20 20 20 bili: il divario di rendimento massimo tra large 19 20 19 20 20 20 19 19 19 20 20 20 20 20 20 cap e small cap ha toccato il 34% in un periodo MSCI AC World, perdita e massimi storici di 12 mesi. Fonte: UBS Anche la diversificazione geografica è importan- te per contenere i rischi. Negli ultimi 20 anni, un portafoglio equamente diversificato tra otto re- gioni* avrebbe generato una volatilità annualiz- Fig. 9 zata del 14,0%. Solo due regioni prese singolar- mente hanno registrato valori più alti. La diversificazione è essenziale: Nessun titolo dell’S&P 500 ha una volatilità più bassa dell’indice Pur ritenendo importante investire su diversi 60 Distribuzione della volatilità azionaria dell’S&P 500 mercati azionari, raccomandiamo di coprire i ri- 50 (realizzata a 162 settimane, annualizzata, in %) schi di cambio. Infatti, la copertura del rischio di 40 cambio del portafoglio composto da otto regio- ni a pari ponderazione* migliora i rendimenti 30 21,0% (7,3% contro 6,9%) e riduce la volatilità (14,0% 20 contro 16,5%). 11,2% 10 0 * Stati Uniti, Eurolandia, Regno Unito, Australia, Canada, Società media S&P 500 Volatilità azionaria Giappone, Svizzera, con copertura valutaria. Fonti: Bloomberg, UBS ubs.com/houseview 23
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