Il Processo di definizione e gestione del Risk Appetite nelle Assicurazioni Italiane Gruppo di Lavoro "Risk Appetite"

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Il Processo di definizione e gestione del Risk Appetite nelle Assicurazioni Italiane Gruppo di Lavoro "Risk Appetite"
Il Processo di definizione e gestione del Risk Appetite
              nelle Assicurazioni Italiane

          Gruppo di Lavoro “Risk Appetite”
Il Processo di definizione e gestione del Risk Appetite nelle Assicurazioni Italiane Gruppo di Lavoro "Risk Appetite"
Indice

Premessa.................................................................................................................... 3
A.     Quadro normativo di riferimento...................................................................... 5
B. La definizione del Risk Appetite ........................................................................... 8
   B.1. Definizioni con KPI quantitativi e qualitativi................................................. 10
   B.2. Tipologie di definizione del Risk Appetite .................................................... 11
     B.2.1. Definizione in termini di rischio-rendimento ......................................... 13
C.     La quantificazione del Risk Appetite................................................................ 15
   C.1. Processo di approvazione ed attori coinvolti ............................................... 22
D. Il processo di declinazione del Risk Appetite in limiti operativi ....................... 25
   D.1. Conversione del Risk Appetite in limiti operativi di Underwriting Risk: un
   esempio per una compagnia internazionale danni................................................ 26
   D.2. Conversione del Risk Appetite in limiti operativi di Rischi Finanziari: un
   esempio di applicazione metodologica ................................................................. 29
E. Il pricing Risk Adjusted ....................................................................................... 30
F. Processo di monitoraggio del Risk Appetite ....................................................... 31
   F.1. Sistema di reporting, metriche e strumenti per il monitoraggio .................. 31
   F.2. Sistema di early warning .............................................................................. 33
G. Processo decisionale e principali criticità ........................................................... 35
   G.1. Blocchi decisionali per la definizione di un sistema di Risk Appetite ............ 35
   G.2. Roadmap implementativa......................................................................... 37
Contatti .................................................................................................................... 38

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Premessa

            Il presente documento ha lo scopo di proporre a livello di sistema assicurativo italiano una
             definizione di Risk Appetite e dei relativi processi aziendali condivisa dal gruppo di lavoro
             che, oltre a essere coerente con i requirements normativi:
              - possa essere adattata e implementata nelle diverse realtà assicurative;
              - permetta il soddisfacimento delle aspettative rischio/rendimento di tutti gli
                  stakeholders della Compagnia e la loro integrazione con i processi di pianificazione,
                  risk management e di gestione operativa quotidiana del business;
              - consenta l’orientamento della gestione della Compagnia alla massimizzazione del
                  valore nel tempo in coerenza con l’appetito per il rischio definito.
            Il documento si pone l’obiettivo di definire una “opinion” del mondo assicurativo sul Risk
             Appetite che sia la base di partenza per giungere, in coerenza con quanto fatto nel mondo
             bancario, ad un eventuale sviluppo di una ”opinion” a livello di complessivo sistema
             finanziario italiano.
            In ambito bancario, un primo approccio al tema del Risk Appetite risale al Libro Bianco
             Pillar II1 in cui si sottolinea che “al fine di poter impostare una corretta definizione del
             proprio ICAAP e valutarne la ragionevolezza dei risultati in rapporto alle proprie strategie e
             contesto operativo è necessario che la banca stabilisca in modo preciso:
              - la propria definizione interna di capitale complessivo, ovvero la somma degli elementi
                  patrimoniali che la banca ritiene utilizzabili per fronteggiare i rischi a cui è esposta;
              - la propria propensione al rischio, ovvero l’ammontare complessivo di capitale che la
                  banca è disposta a destinare alla copertura dei rischi. Il concetto di propensione al
                  rischio è ripreso dal concetto anglosassone di Risk Appetite e può essere espresso in
                  vari modi. Pertanto, la propensione al rischio definisce il capitale interno complessivo
                  target (o massimo)”.
            Nella lettura del documento che segue vanno tenuti in considerazione i seguenti aspetti:
             - Si tratta di spunti di riflessione su come definire il processo del Risk Appetite: quindi
                 ogni singola realtà assicurativa dovrà inevitabilmente effettuare un processo di
                 adattamento alle proprie caratteristiche peculiari. L’eterogeneità delle soluzioni
                 organizzative, della dimensione e della complessità di ciascuna Compagnia implicano,
                 inoltre, che la concreta definizione del Risk Appetite debba sempre avvenire secondo il
                 principio di proporzionalità;
             - Il presente documento avrà un approccio soprattutto gestionale con un focus specifico
                 sul processo di definizione della propensione al rischio e su come renderlo efficace ed
                 operativo attraverso la declinazione in limiti di dettaglio ed il relativo monitoraggio;
             - È opportuno specificare che nel testo quando si elencano gli attori coinvolti nella
                 definizione del Risk Appetite lo si fa considerando la “funzione” svolta all’interno del
                 processo di definizione del Risk Appetite e non facendo riferimento a chi detiene la
                 titolarità del compito.

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    Bancaria Editrice - 2008

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   A tal fine si possono individuare alcune domande chiave alle quali ogni compagnia
    assicurativa deve dare una risposta per affrontare in maniera strutturata la tematica del
    Risk Appetite:
     - Quali KPI quantitativi e qualitativi per definire il Risk Appetite?
     - Come “quantificarne” il valore?
     - Quali attori sono coinvolti nel processo di definizione ed approvazione?
     - Come declinare il Risk Appetite in limiti operativi?
     - Come monitorare gli obiettivi ed i limiti del Risk Appetite?

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A. Quadro normativo di riferimento

Il concetto di Risk Appetite, a livello normativo, anche prima dell’introduzione di Solvency II era già
in parte presente nella normativa vigente italiana, attraverso la definizione di:
      modalità operative per la gestione del rischio di credito all’interno delle più ampie
       disposizioni in materia di riassicurazione passiva (ISVAP: circolare n° 574/D del 23
       dicembre 2005):
        - “[…] la strategia di contenimento dei rischi e di equilibrio del portafoglio, attuata
           mediante l’acquisizione di coperture riassicurative, è oggetto di una specifica delibera
           quadro adottata dal Consiglio di amministrazione dell’impresa, che impartisce le linee
           guida per la riassicurazione e ne verifica l’applicazione da parte dell’alta direzione […]”
        - “[…] la delibera quadro fornisce, in particolare, indicazione del livello netto di ritenzione
           dei rischi ricercato, le caratteristiche delle coperture riassicurative che l’impresa
           intende stipulare, gli obiettivi e la congruenza delle stesse ai fini della copertura dei
           rischi assunti […]”
        - “[…] il Consiglio di amministrazione fornisce chiara indicazione del livello di rating e
           dell’impegno complessivo su base individuale e di gruppo richiesto - anche in relazione
           alla durata dei rischi ceduti (affari long-tail) - e conseguentemente del rischio di
           controparte che intende accettare, utilizzando i parametri adottati dalle più importanti
           agenzie di rating […]”
      ruoli e responsabilità nella definizione e presidio della tolleranza per il rischio (ISVAP:
       Regolamento n° 20 del 26 marzo 2008):
        - “[…] l’organo amministrativo nell’ambito dei compiti di indirizzo strategico e
            organizzativo di cui all’articolo 2381 del codice civile: […] definisce e, almeno una volta
            l’anno, valuta ai fini dell’eventuale revisione le strategie e le politiche di assunzione,
            valutazione e gestione dei rischi maggiormente significativi, in coerenza con il livello di
            adeguatezza patrimoniale dell’impresa; sulla base dei risultati dei processi di
            individuazione e valutazione dei rischi, fissa i livelli di tolleranza al rischio e li rivede
            almeno una volta l’anno […]”
        - “[…] l’Alta Direzione: […] attua le politiche di assunzione, valutazione e gestione dei
            rischi fissate dall’organo amministrativo, assicurando la definizione di limiti operativi e
            la tempestiva verifica dei limiti medesimi, nonché il monitoraggio delle esposizioni ai
            rischi e il rispetto dei livelli di tolleranza […]”
        - “[…] le imprese definiscono procedure in grado di evidenziare con tempestività
            l’insorgere di rischi che possono danneggiare la situazione patrimoniale ed economica
            o il superamento delle soglie di tolleranza fissate […]”
      nuovi principi normativi per le compagnie assicurative con la pubblicazione, a fine 2009,
       della direttiva europea 2009/138/CE (comunemente conosciuta come Solvency 2) che:
        - stabilisce che le Compagnie assicurative devono condurre, nell'ambito del proprio
            sistema di gestione dei rischi, la valutazione interna del rischio e della solvibilità
            (processo ORSA – Own Risk and Solvency Assessment) (art. 45: “Nell’ambito del
            proprio sistema di gestione dei rischi ogni impresa di assicurazione e impresa di
            riassicurazione procede alla valutazione interna del rischio e della solvibilità”). Tale
            valutazione deve riguardare il fabbisogno di solvibilità globale tenuto conto del profilo

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di rischio specifico, dei limiti di tolleranza del rischio approvati dal consiglio di
      amministrazione e della strategia operativa dell'impresa; la filosofia dell’accordo e’ di
      avvicinare, sia con modello interno sia con standard, i requisiti patrimoniali all’effettiva
      rischiosita’ delle aree di business della compagnia;
    - introduce un nuovo requisito patrimoniale di solvibilità (SCR – Solvency Capital
      Requirement) corrispondente al capitale economico che un'impresa deve detenere per
      limitare la probabilità di rovina allo 0,5%, vale a dire una volta ogni 200 anni (artt. 100-
      101: “Gli Stati membri prescrivono che le imprese di assicurazione e di riassicurazione
      detengano fondi propri ammissibili tali da coprire il requisito patrimoniale di solvibilità.
      […]Il requisito patrimoniale di solvibilità è calibrato in modo da garantire che siano
      presi in considerazione tutti i rischi quantificabili cui è esposta un’impresa di
      assicurazione o di riassicurazione”);
    - permette alle Compagnie di utilizzare un modello interno per il calcolo del requisito
      patrimoniale di solvibilità (art. 100: “Il requisito patrimoniale di solvibilità è calcolato
      utilizzando la formula standard […] o un modello interno […]”). L'uso dei modelli interni
      è soggetto all'approvazione delle autorità di vigilanza, previa presentazione di apposita
      richiesta da parte della Compagnia che dimostri che sono rispettati i requisiti previsti in
      direttiva, vale a dire la prova dell'utilizzo (use test) e gli standard di qualità statistica, di
      calibrazione, di convalida e di documentazione;
    - allarga il perimetro di informazioni che devono essere rese pubbliche agli stakeholders.
      In particolare si riferisce ai nuovi criteri di valutazione di attività e riserve tecniche, agli
      aspetti di governance dai requisiti patrimoniali al risk management per coprire, in
      sostanza, tutte le aree della gestione assicurativa (art. 51: “Gli Stati membri, […]
      prescrivono alle imprese di assicurazione e di riassicurazione di pubblicare una
      relazione annuale sulla loro solvibilità e condizione finanziaria. […] Tale relazione
      contiene le seguenti informazioni […]: una descrizione dell’attività; una descrizione del
      sistema di governance […]; una descrizione, effettuata separatamente per ciascuna
      categoria di rischio, dell’esposizione al rischio, delle concentrazioni di rischio,
      dell’attenuazione del rischio e della sensibilità al rischio; una descrizione, effettuata
      separatamente per le attività, le riserve tecniche e le altre passività, delle basi e dei
      metodi utilizzati per la loro valutazione […]; una descrizione della gestione del capitale
      […]. ”).
   ruoli e responsabilità nella definizione e presidio della tolleranza per il rischio con specifico
    focus in materia di investimenti a copertura delle riserve tecniche (ISVAP: Regolamento n°
    36 del 31 gennaio 2011):
     - “[…] nell’ambito dei compiti di indirizzo strategico ed organizzativo di cui all’articolo
         2381 del codice civile l’organo amministrativo definisce, con la delibera di cui
         all’articolo 8, la politica degli investimenti prevista dall’articolo 4 e ne valuta, con
         cadenza almeno annuale, l’adeguatezza in relazione alla complessiva attività svolta
         dall’impresa, alla tolleranza al rischio ed al livello di patrimonializzazione posseduto […]”
     - “[…] l’alta direzione è responsabile, sulla base delle direttive impartite dall’organo
         amministrativo, dell’attuazione, del mantenimento e del monitoraggio della politica
         degli investimenti. In particolare, l’alta direzione, nel rispetto della delibera di cui
         all’articolo 8 e dei criteri dettati dal Regolamento ISVAP n. 20 del 26 marzo 2008 […]
         specifica e formalizza, anche con il contributo della funzione di risk management, ogni
         altra restrizione da assegnare alle strutture operative, quali i limiti di diversificazione,

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quelli di tolleranza al rischio e quelli che attengono alla delimitazione delle controparti
          utilizzabili per la negoziazione. In tale ambito, separata e specifica evidenza è fornita
          con riguardo ai limiti di operatività sugli strumenti finanziari derivati […]”
        - “[…] la politica degli investimenti è oggetto di una specifica delibera quadro adottata
          dall’organo amministrativo e rivista almeno una volta l’anno che impartisce, in
          funzione della dimensione, della natura e complessità dell’attività svolta, le linee guida
          in materia di investimenti, tenendo conto dei requisiti e dei limiti fissati dal decreto e
          dal presente Regolamento. Tale delibera, che tiene conto del profilo di rischio delle
          passività detenute per assicurare la gestione integrata di attivo e passivo, contiene
          almeno i seguenti elementi: […] politiche generali di impiego degli strumenti finanziari
          derivati, ivi compresi i prodotti strutturati, che tengano conto della complessiva
          situazione economica, patrimoniale e finanziaria, attuale e prospettica, dell’impresa. In
          particolare sono specificate le finalità, le modalità operative e i limiti di utilizzazione, ivi
          incluso il livello di tolleranza ai rischi sulle posizioni assunte e sul complessivo
          portafoglio gestito, tenendo conto delle correlazioni esistenti tra gli strumenti
          medesimi e le attività/passività detenute […]”
In tale nuovo contesto normativo, sempre più concentrato sui temi della qualità nella gestione dei
rischi e della solidità dei controlli interni e degli Organi di Vigilanza, i processi di definizione,
condivisione e declinazione in limiti operativi del Risk Appetite e di integrazione nei processi
decisionali (strategici e gestionali), e le attività di monitoraggio dei rischi assumono un ruolo
centrale nella gestione delle Compagnie assicurative.

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B. La definizione del Risk Appetite

 La prima domanda che ogni istituzione finanziaria si deve porre è “Perché definire il Risk
  Appetite?”. La risposta a tale domanda non può non essere strettamente connessa all’altra
  domanda che l’istituzione finanziaria deve porsi: “Quali obiettivi si vogliono raggiungere con la
  definizione del Risk Appetite?”
 La corretta formalizzazione del Risk Appetite ha innumerevoli impatti sulla gestione della
  Compagnia:
      - è funzionale alla soddisfazione dei bisogni degli stakeholders ed alla comunicazione nei
          loro confronti. Permette di fornire una risposta concreta a diversi bisogni; solo per
          citarne alcuni: dall’obiettivo di massimizzazione dei profitti con un basso livello di
          volatilità richiesto dagli azionisti, all’ottenimento di un ritorno minimo per gli assicurati
          nel caso di una Compagnia Vita, fino alla garanzia di sufficiente liquidità per poter far
          fronte all’eventuale insorgere ed al pagamento dei sinistri per gli assicurati di una
          Compagnia Danni;
      - assicura un corretto allineamento dei driver e dell’operatività della Compagnia per il
          raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati;
      - indirizza il processo decisionale strategico e di allocazione del capitale;
      - è funzionale alla definizione di un sistema di limiti operativi (in particolare ma non solo
          sui rischi tecnici e sui rischi finanziari), coerente a tutti i livelli della Compagnia e
          funzionale al rispetto degli obiettivi di Risk Appetite definiti, al fine di garantire che su
          una determinata fattispecie di rischio non sia superata una “perdita massima” definita;
      - aiuta a guidare la declinazione degli obiettivi strategici tra le diverse aree di business
          durante il processo decisionale e di budget;
      - garantisce un’adeguata solvibilità, capitalizzazione ed un sufficiente livello di liquidità;
      - permette di “ragionare” sui rischi reputazionali che la Compagnia vuole affrontare.
 In considerazione dell’ampio numero di stakeholder interessati è evidente che il processo di
  definizione del Risk Appetite è molto complesso e necessita di analisi e strumenti sofisticati.
  Tuttavia, in accordo con il principio di proporzionalità definito nella normativa, la fase di
  definizione del Risk Appetite può assumere diversi livelli di complessità in funzione della
  dimensione della Compagnia e del suo business mix.
 Per entrare realmente nei processi, nella gestione e nell’organizzazione di una Compagnia, il
  Risk Appetite deve potersi integrare effettivamente con il processo di allocazione del capitale e
  di budget fino alla definizione di specifici limiti operativi e all’indirizzo delle singole decisioni
  operative e deve essere monitorabile in maniera efficace (Figura 1).
 E’ necessario pertanto individuare attentamente quali siano gli attori che devono essere
  coinvolti nella definizione del Risk Appetite ed evidenziare i benefici derivanti da una sua
  corretta definizione.

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Risk Appetite

                                             Capitale economico/
                                               regolamentare

                                                      Limiti
                                                     operativi
                               Definire e
                                                                     ... dall’altra,
                               modellizzare il
                                                                     sviluppare il
                               Risk Appetite
                                                                 modello e stilare
                               significa da una
                                                                   la reportistica
                               parte
                                                                      a vari livelli
                               internalizzare il
                               rischio nel
                               processo
                               decisionale …

               Figura 1 Struttura logica per la declinazione del Risk Appetite in limiti operativi

 Con l’introduzione di Solvency II, il processo di definizione ed implementazione del Risk
  Appetite assume un ruolo fondamentale; oltre ad attribuire la responsabilità dell’approvazione
  del Risk Appetite all’Organo Amministrativo (così come chiaramente definito già dal
  Regolamento ISVAP n° 20), la normativa, tramite la richiesta di attivazione del processo ORSA
  (“Own Risk and Solvency Assessment”), richiede alle Compagnie di dare la giusta rilevanza alla
  definizione del Risk Appetite, sia in termini di tempo che di qualità delle risorse.

                                       Figura 2 Definizione Risk Appetite

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• Figura 2 mostra un framework logico applicabile al progetto ORSA. Come si evince, la fase di
  definizione del Risk Appetite è centrale nel processo: solamente dopo aver identificato i
  principali rischi che si ritiene opportuno considerare ed aver stimato i requisiti interni di
  capitale per ciascuna tipologia di rischio, è possibile avviare la fase di definizione del Risk
  Appetite con, tra gli altri, l’obiettivo di definire quali debbano essere i principi di gestione dei
  rischi all’interno della Compagnia. Al termine di tale fase si può procedere con la fase di capital
  planning, budgeting ed allocation, e con le successive fasi di monitoraggio e reporting. Una
  oculata e strutturata fase di definizione del Risk appetite è, quindi, conditio sine qua non per
  un’efficiente implementazione del processo ORSA.

        B.1.     Definizioni con KPI quantitativi e qualitativi

 Nell’ambito del Gruppo di Lavoro sono stati identificati i principali KPI2 ritenuti utili per la
  definizione del Risk Appetite. Sebbene nell’individuare gli indicatori di riferimento per ciascuna
  compagnia si sia manifestata una forte eterogeneità nell’esplicitazione della propensione al
  rischio (ogni realtà ha delle caratteristiche peculiari), i principali indicatori emersi si possono
  riassumere nelle seguenti tipologie:
        - Indicatori quantitativi, suddivisibili in tre macro categorie:
            Indicatori di capitale: finalizzati al rispetto dei vincoli regolamentari di solvibilità e
               di copertura delle riserve tecniche;
            Indicatori di rischio-rendimento: focalizzati ad assicurare il rispetto delle
               aspettative di mercato e delle previsioni aziendali strategiche in termini di
               performance;
            Indicatori di liquidità: finalizzati al mantenimento di opportuni livelli di asset
               facilmente liquidabili;
        - Indicatori qualitativi: focalizzati a garantire la reputazione del brand e ad evitare
           l’esposizione della Compagnia a rischi reputazionali (es. garanzia della continuità
           aziendale, garanzia della copertura verso i clienti, “forza” del brand, …).
 Si noti come gli indicatori individuati siano prevalentemente di tipo quantitativo rispetto a
  quelli di tipo qualitativo (Figura 3). Nonostante ciò, se i criteri di definizione del Risk Appetite
  devono essere molto chiari, capaci di implementare nel concreto gli obiettivi strategici di
  rischio/rendimento prefissati, l’esplicitazione di tali obiettivi deve avvenire tramite precise
  indicazioni sia quantitative (con lo scopo di poter misurare e verificare, nel continuo, il loro
  conseguimento) che qualitative (con lo scopo di integrare le pure misure di rischio con
  considerazioni, che pur non misurabili, sono di completo rilievo).

2
    KPI: Key Performance Indicators

                                                                                                    10
Indicatori Quantitativi                                    Indicatori Qualitativi

                   Indicatori di Capitale
       •   Solvency I Ratio
       •   Solvency II Ratio
       •   Capitale Economico e Probabilità di Default
       •   ...

                Indicatori di Rendimento                                   Indicatori Reputazionali
       •   Utili Attesi                                           •   Garanzia copertura verso clienti
       •   Rendimento Atteso su Capitale Economico                •   Garanzia della continuità aziendale
       •   Volatilità dei Profitti                                •   Protezione del brand
       •   ...                                                    •   ...

                   Indicatori di Liquidità
       •   Rapporto Assets liquidi su Asset totali
       •   Riserve Cash
       •   Contributi dagli azionisti
       •   ...

        Figura 3 Indicatori quantitativi e qualitativi per la definizione del Risk Appetite (industry practice)

     B.2.        Tipologie di definizione del Risk Appetite

 In primissima approssimazione possiamo definire il Risk Appetite come l’ammontare massimo
  di capitale che una Compagnia è disposta a mettere a disposizione per la copertura dei rischi a
  fronte di un determinato rendimento atteso.
 Si tenta talora di definire il Risk Appetite in funzione del capitale complessivo e/o del capitale
  interno complessivo:
       - il capitale complessivo fa riferimento al concetto di capitale disponibile e descrive
           sostanzialmente la tolleranza al rischio o la capacità di sopportare rischio;
       - il capitale interno complessivo (nella vecchia accezione si sarebbe detto capitale
           assorbito) può essere sia effettivo sia target; in entrambi i casi la definizione deve
           includere un buffer di capitale in modo da far fronte ad eventuali eventi non previsti;
 In questo senso il Risk Appetite è più vicino al capitale interno complessivo target o massimo
  che a sua volta è funzione del business della Compagnia e del profilo di rischio da questa
  assunto. Si ritiene però importante sottolineare che il Risk Appetite pur concernendo i livelli di
  assunzione di rischio desiderati dalla Compagnia, dovrebbe riflettere una posizione efficiente di
  rischio-rendimento. Il Risk Appetite deve rappresentare quindi il massimo livello di rischio
  tollerabile per il raggiungimento degli obiettivi di ritorno pianificati.
 La definizione del Risk Appetite può assumere varie forme e diversi livelli di complessità in
  funzione della cultura aziendale, della filosofia della Compagnia, delle sue dimensioni, della
  tipologia di Business, degli obiettivi del suo azionariato e del suo management.

                                                                                                                  11
 Le Compagnie di più piccola dimensione (es. riserve tecniche vita < 1bn / premi danni < 100m)
  sono prevalentemente orientate ad una definizione di Risk Appetite che si muova nel perimetro
  di adeguatezza regolamentare. Tale approccio, adeguato in un’ottica di compliance con le
  richieste dell’Autorità di Vigilanza, potrebbe non rappresentare, tuttavia, una soluzione
  ottimale in ottica di efficacia gestionale per rendere i rischi parte della gestione operativa. La
  definizione della propensione al rischio di un istituto assicurativo deve costituire, a prescindere
  dalla dimensione e complessità della compagnia, un processo, che partendo da obiettivi
  strategici di sintesi consenta un supporto effettivo agli organi di governo, nella pianificazione e
  nel controllo dell’attività. Le grandezze individuate devono garantire, inoltre, un impatto
  pragmatico sulla struttura, sull’organizzazione e la gestione della compagnia assicurativa.
 Una componente di innovazione sulle metriche e di solidità di processo di definizione permette
  l’introduzione di metriche di Risk Appetite sempre più complesse e evolute sino a una
  definizione di Risk Appetite che tenga conto del trend atteso dal profilo di rischio-rendimento
  della Compagnia. Nella Figura 4, che segue, viene illustrata la possibile evoluzione di tali
  metriche in relazione ad una crescente complessità delle stesse e della loro completezza in
  termini metodologici.
   Livello di complessità                  Esempi di definizione di Risk Appetite

                                 Definizione Base
             Basso                    Solvency I ratio
                                      Solvency II ratio

                                 Definizione con KPI quantitativi
                                      Capitale economico e probabilità di default
                                      Mix per tipologia di rischio
                                      Volatilità dei profitti
                                      Capitale a rischio
                                      ….

                                 Integrazione con KPI qualitativi
                                      Target Rating per la Compagnia
                                      Rating della controparte
                                      Black list di paesi in cui investire
                                      Garanzia copertura verso i clienti
                                      Brand protection
                                      Rapporto asset liquidi su asset totali
                                      Riserve cash
                                      …

                                 Definizione Rischio -Rendimento
                                      Rendimento atteso a fronte del capitale allocato
                                      …

                                 Definizione Pluriennale
                                      Definizione di Risk Appetite che incorpori l’evoluzione attesa
                                          del profilo di rischio-rendimento e di business della Compagnia
            Alto                      Embedded value actual e target

                                    Figura 4 Definizione Risk Appetite

                                                                                                            12
 A fronte di una complessità crescente, l’utilizzo di KPI quantitativi e qualitativi, l’approccio
  rischio-rendimento e la pianificazione pluriennale, garantiscono una stima della solvibilità della
  Compagnia più precisa e maggiormente adeguata alle peculiarità della Compagnia stessa.
 Inoltre, nei Gruppi di particolare complessità e dimensione, risulta necessario fissare il risk
  appetite (e a seguire limiti di rischio) a livello consolidato per poi declinarlo e articolarlo sulle
  principali Legal Entities / Business Unit in funzione del modello di business e del presidio
  geografico.

       B.2.1.   Definizione in termini di rischio-rendimento

In una definizione avanzata e completa di Risk Appetite il profilo di rischio deve essere sempre
associato al concetto di rendimento. Esplicitare un certo livello di Risk Appetite, significa dover
scegliere quale posizionamento si vuole raggiungere all’interno della frontiera efficiente rispetto
alle possibili configurazioni esistenti di rischio/rendimento.
In ambito assicurativo, rispetto a quello bancario, risulta maggiormente complesso individuare la
frontiera efficiente. Infatti i metodi tradizionali di valutazione (es. utile di bilancio, EBITDA, …) non
sono adatti a misurare l’effettivo valore creato dalla Compagnia a causa delle specificità del
business:
       Ciclo economico invertito (cash in - raccolta premi - antecedente al cash out - pagamento
        sinistri - che riduce il rischio di shock di liquidità). Per tale motivo Solvency 2 introduce
        misure anticicliche come, ad esempio, il liquidity premium da aggiungere al tasso risk free
        con cui si scontano le riserve tecniche;
       Incertezza sui cash flow futuri dovuta anche a fattori esogeni alla Compagnia (es.
        variazioni nel timing, nella frequenza e nella severity dei sinistri, variazioni nella tempistica
        di liquidazione dei sinistri e delle spese, variazioni regolamentari, …);
       Presenza di rischi asimmetrici puri non hedgeable: come ad esempio i rischi tecnici di
        tariffazione e riservazione;
       Forte correlazione tra i rischi: si pensi ad esempio alle correlazioni tra rami all’interno dello
        stesso rischio (costi medi, frequenze, …);
       Metriche peculiari per il calcolo del rendimento: necessità di presidiare (e conciliare)
        nell’ambito del processo di ottimizzazione rischio/rendimento, il calcolo dei rendimenti
        finalizzati a diversi obiettivi (Bilancio S2, IFRS/IAS, Civilistico, rendimenti delle Gestioni
        Separate, Bilancio Fiscale, …);
       Valore multi periodale: quale ulteriore elemento di differenziazione (nonché di
        complessità).
Dunque, al fine di individuare la frontiera efficiente con la migliore approssimazione possibile,
risulta necessario fare delle assunzioni sulla base dei dati storici aziendali e dell’esperienza del
management.
La definizione del Risk Appetite in funzione del posizionamento in termini di Rischio - Rendimento
permette di integrare maggiormente e rendere maggiormente dialettici e parlanti il processo di
definizione del Risk Appetite e quello di Capital Allocation in quanto viene garantita una maggiore
disponibilità di capitale alle unità di business/ai fattori di rischio con obiettivi di rendimento (e/o

                                                                                                     13
rendimenti storici) più alti e quindi più profittevoli. Con tale processo si massimizza la redditività
della Compagnia a fronte di una risorsa scarsa come il Capitale.
A titolo di esempio in Figura 5 si riporta una proposta di “cruscotto quantitativo” per la definizione
del Risk Appetite in termini di Rischio-Rendimento. Per ciascuna tipologia di rischio si identifica il
capitale economico allocato ed i limiti a questo associati. Tale cruscotto assume una particolare
importanza durante la fase di monitoraggio.

                                                                                                Risk appetite aggregato
              • La Banca cercherà di mantenere un Capitale economico(EC) sufficiente ad assicurare al 99.50% - 99.75% che l’istituzione rimanga solvibile                    Livello di confidenza target
                   - Il capitale economico è definito come l’ammontare di capitale che un’istituzione deve avere per mantenere una certa probabilità di essere                      EC su un anno
                     solvibile
                   - Il capitale economico incorpora tutti gli ampi rischi delle banche, con l’eccezione del rischio di liquidità (con affiancati degli indicatori di                   Range
                     liquidità)
                                                                                                                                                                                   99.50% - 99.75%
                   - Il capitale economico reale viene misurato rispetto al capitale economico richiesto per determinarne l’intervallo di confidenza

                                           Rischio di credito                                                               Rischio di mercato                                  Rischio liquidità
                          EC*                          Limiti di investimento (limiti % EC)                           EC*                   Linee guida portafoglio                    Stress tests
                                                Corporates            %               Retail    %                                                                                   Liquidità in
                          ~70%                                                                                        ~10%                      VAR                xyz                                rating
                                                                                                                                                                                       eccesso
                                                       SMEs           %              Finanza    %                                                                                  sotto stress
                      Rendimento                                                 strutturata                      Rendimento
                                                                                                                                                Asset Classes:                          Stress
                                               Real Estate            %           Sovereign     %                                               Asset Rating:                        scenarios
                            €                                                                                           €                       Derivati credito                       (giorni)
                                               Limiti qualitativi : ....                                                                        …

                                         Rischio assicurativo                                                                                 Rischio operativo
                          EC*                             Limiti tolleranza assicurazione                              EC*                          Soglie espozione per escalation e revisione
                                                                     Limite depositi annuity    $
                           ~5%                                                                                        ~10%                         Riferito al CdA       $          Azione di
                                                                           Target pricing ROI   %                                                                                    rimedio           $
                      Rendimento                                                                                   Rendimento                                                aggiuntiva (TBD)
                                                                                   Limite EC    $                                              Azione di rimedio
                                                                                                                                                aggiuntiva (TBD)
                                                                                                                                                                         $
                            €                                                                                           €
                                                       Limite valore nominale polizze vita      $

             * Sanitizzato per rappresentare % di allocazione del capitale economico totale non diversificato

                                                   Figura 5 Cruscotto di monitoraggio del Risk Appetite

                                                                                                                                                                                                               14
C. La quantificazione del Risk Appetite

 La metodologia di definizione del Risk Appetite prevede un processo prevalentemente “top-
  down” che, attraverso analisi interne ed esterne, definisca il posizionamento obiettivo della
  Compagnia.
 La metodologia di definizione deve essere completa e proporzionale alle dimensioni e alla
  complessità della Compagnia al fine di definire puntualmente le metriche e l’approccio del
  framework di Risk Appetite e di agevolare la declinazione delle stesse in strumenti gestionali
  (limiti operativi, meccanismi decisionali, strumenti di monitoraggio, sistemi di “early warning”,
  etc.).
 La metodologia di definizione del Risk Appetite prevede cinque fasi principali (riassunte in
  Figura 6):
   A. Assessment interno: storico ed as-is
   B. Benchmarking
   C. Analisi business mix e compatibilità con Risk Appetite
   D. Analisi capitale in eccesso
   E. Definizione del posizionamento in termini di Risk Appetite

        A                               B                                                                                             C                                                                                                D                              E
            Assessment interno                                                                                                                                 Analisi business                                                                                            Definizione del
              storico ed As-Is                                                                                                                                      mix e                                                                  Analisi capitale in            posizionamento in
                                                       Benchmarking
            (proxy implicita del Risk                                                                                                                         compatibilità con                                                                 eccesso                     termini di Risk
                   Appetite)                                                                                                                                    risk appetite                                                                                                  Appetite

                                                                                                             Per formance
                                        Historical                                                            mapping on:
                                        return (μ)
                                                                                                        Timefr ame
                                                                                                                                                                                                    BU1            BU 1
                                                                                                                                                                                    Diversif.
                                                                                                                                                                      Quali &
                                                                                                                                                               BU 1

                                                                                                                                                                      Quanti

                                        Total assets
                                                                                                                                                                       limits

                                                                                                                                                                                     effect

                                                                                                        • Historical (i.e. Company
                                                                                                          reports)
                                                                                                                                                                                X                 Capital    X   Expected
                                                                                                        • Prospective (i.e. Analyst                                                              Allocated        Return
                                                                                                          reports)                                                                                   +
                                                                                                                                          Allocated Capital

                                                                                                        Drivers
                                                                                                                                                                                                    BU2            BU 2
                                                                                                                                                                                    Diversif.
                                                                                                                                                                      Quali &
                                                                                                                                                               BU 2

                                                                                                                                                                      Quanti

                                                                                                                                                                                     effect

                                                                                                        • Economic capital
                                                                                                                                                                       limits

                                                                                                        • Regulatory capital
                                                                                                                                                                                X                 Capital    X   Expected
                                                                                                                                                                                                 Allocated        Return
                                                                                                        • Market Capitalisation                                                                                               Total
                                                                                                          evolution                                                                                  +                      expected
                                                                                                                                                                                                    BU3            BU 3      return
                                                                                                                                                                                    Diversif.
                                                                                                                                                                      Quali &
                                                                                                                                                               BU 3

                                                                                                                                                                      Quanti

                                                                                                                                                                                     effect
                                                                                                                                                                       limits

                                                                                                                                                                                X                 Capital    X   Expected
                                                                                                               Commercial
                                                                 •   Which is the right risk /                                                                                                   Allocated        Return
                                                                                                               Banks
                                                        Client       return profile and
                                                                     positioning?                              Investment                                                                            +
                                                                                                               Banking
                                                                 •   Which are the necessary                                                                                                        BU...          BU...
                                                                                                                                                                                    Diver sif.
                                                                                                                                                                      Quali &
                                                                                                                                                               BU 3

                                                                                                                                                                      Quanti

                                                                                                                                                                                     effect
                                                                                                                                                                       limits

                                                                     actions to improve                        Asset Mgmt
                                                                                                                                                                                X                 Capital    X   Expected
                                                                     positioning?
                                                                                                               Others                                                                            Allocated        Return

                                                                                                 Economic capital
                                                                                                   Total Assets

       • Introduzione di un         • Conduzione di un                                                                                • Definizione di una                                                                             • Identificazione di           • Definizione Risk
         frame di Risk Appetite       benchmarking                                                                                      “frontiera efficiente”                                                                           livelli di capitale            Appetite considerando:
         alla base di un esercizio    esterno con le                                                                                    teorica per il business                                                                          adeguati da                      - Filosofia di rischio
         di benchmarking interno      principali isitituzioni                                                                           mix tra BUs utilizzando:                                                                         impiegare nel business           - Combinazioni di
         di dettaglio sia storico     finanziarie sul profilo                                                                              - Assessment                                                                                  (e capitale in eccesso             rischio rendimento
         che as-is                    rischio/rendimento                                                                                     interno                                                                                     da “accumulare”)                   definite (incluse
       • Quantificazione del          valutando:                                                                                           - Evidenze del                                                                                considerando:                      considerazioni sul
         profilo dettagliato di          - Business mix e                                                                                    benchmarking                                                                                   - Trade-off analisi             livello di EaR)
         rischio/rendimento del             posizionamento                                                                                                                                                                                     esterna sul                - Limiti considerati
                                            dei princiapli                                                                            • Verifica e                                                                                             capitale in eccesso
         Gruppo per linea di                                                                                                            integrazione dei                                                                                                                  - Ammontare di
         attività e BU                      players                                                                                                                                                                                            e targets di rating
                                                                                                                                        limits da considerare                                                                                                               capitale da
       • Comprensione di                 -  Rendimenti    storici                                                                                                                                                                           - Definizione                   impiegare (incluse
                                            e attesi                                                                                  • Definizione possibili                                                                                  implicazioni
         dettaglio di:                                                                                                                  business mix e                                                                                                                      considerazioni su
                                         - Rischi gestiti /                                                                                                                                                                                    capitale in eccesso          CaR) e capitale in
            - Tipologia di rischi                                                                                                       combinazioni di
                                            percepiti dal                                                                                                                                                                                      richiesto, rating, e         eccesso da
               gestiti dalla BU                                                                                                         allocazione del capitale
                                            mercato                                                                                                                                                                                            costo del debito             accumulare
            - Ammontare di                                                                                                              fra le BUs sulla base di:
               rischio da gestire   • Valutazione del                                                                                                                                                                                       - Verifiche di                - Rendimento atteso
                                                                                                                                           - Dati quantitativi a                                                                               coerenza con
            - Limiti in utilizzo      posizionamento vs.                                                                                      supporto                                                                                                                      dagli azionisti
                                      competitors in termini                                                                                                                                                                                   ritorni attesi dagli
            - Correlazioni su
                                      di profilo rischio                                                                                   - Avversione al                                                                                     azionisti
               rischi e performance
                                      rendimento e identifica-                                                                                rischio degli
               BU
                                      zione di eventuali aree                                                                                 azionisti e del top
            - ...
                                      di intervento                                                                                           management

                                                       Figura 6 Definizione Top Down del Risk Appetite

                                                                                                                                                                                                                                                                                                   15
A. Assessment interno: storico ed as-is

 Il primo passo per l’assessment interno è la definizione del framework di Risk Appetite (in
  termini di metriche e dimensioni rilevanti di analisi) secondo quanto descritto nel capitolo B.
 Sulla base dei Key Performance Driver e degli aspetti qualitativi definiti, l’assessment prevede
  un esercizio di benchmarking interno del profilo di rischio-rendimento per singola linea di
  attività e Business Unit e/o fattore di rischio. In funzione dei dati storici disponibili tale
  benchmark può venire esteso agli anni precedenti. Tale analisi permette di capire dove poter
  intervenire in caso di squilibrio generale o opportunità di ottimizzazione. Il benchmarking
  interno può essere svolto attraverso un percorso progressivo di articolazione di dettaglio,
  partendo da un livello consolidato ed articolando le analisi nei dettagli necessari in release
  successive.
 In particolare l’esercizio prevede il mapping delle principali metriche (rendimento assoluto e
  peso sul rendimento totale, capitale economico allocato ed assorbito, limiti quantitativi, etc.) e
  la definizione del livello di rilevanza per la singola Business Unit della Compagnia. Infine per una
  valutazione complessiva del profilo di Risk Appetite è necessario valutare i benefici derivanti
  dalla diversificazione del portafoglio tra rischi e business.
 L’effetto di diversificazione sul totale della Compagnia dipende dagli asset/liability posseduti e
  dalla loro correlazione, che rappresenta una componente fondamentale nell’allocazione del
  capitale in quanto di particolare rilevanza nella misurazione del capitale complessivo (a
  differenze del mondo Bancario in cui l’effetto diversificazione è più contenuto). L’allocazione di
  tale effetto tra le Business Unit può seguire logiche diverse:
   - può essere allocato alle singole Business Unit in funzione di parametri prestabiliti (totale
       rischio contenuto, dell’effetto diversificazione all’interno della singola Business Unit, etc.);
   - può essere mantenuto e conseguentemente gestito a livello di capogruppo / direzione
       centrale, rappresentando di fatto un buffer di capitale;
   - può essere allocato come premio alle sole Business Unit che hanno conseguito un
       importante effetto di diversificazione dei rischi (soluzione intermedia)
   - può essere gestito con un processo dinamico allocando parte dell’effetto diversificazione (o
       concentrazione) alle business unit e parte alla funzione di active balance-sheet
       management che gestisce gli scostamenti dagli obiettivi.
 L’analisi di rischio-rendimento per singola Business Unit deve essere ripetuto annualmente
  analizzando anche gli scostamenti rispetto all’esercizio, e permette di comprendere il profilo di
  rischio-rendimento attuale e storico della Compagnia e di confrontarlo con gli altri operatori in
  ottica di benchmarking.

                                                                                                    16
Attività da svolgere annualmente

         Anno0
          Anno 1
            Anno 2                                                                    Rendimento
                                                                                      • Rendimento
                                                                                        assoluto
                                                                                      • %
                                                                                        rendimento
                                                                                        su
                                                                                        rendimento
                                                                                        totale
                                                                                      Ratio
                                                                                      • RORAC
                                                                                      Capitale
                                                                                      allocato ed
                                                                                      assorbito
                                                                                      • Capitale
                                                                                        assoluto
                                                                                      • % capitale
                                                                                      Limiti
                                                                                      • Quantitativi
          Rilevanza del rischio       Alta       Media          Bassa      Non        • Qualitativi
                                                                           presente

                                  Figura 7 Assessment Interno Storico ed As- Is

   B. Benchmarking

 La scelta del posizionamento di Risk Appetite della Compagnia non può prescindere dalla
  valutazione del posizionamento degli altri “players” di mercato, ponendo particolare attenzione
  ai competitor diretti per tipologia di business mix, dimensione e canali distributivi.
 Al fine di effettuare un esercizio di benchmark esterno è utile identificare:
   - il profilo di rischio-rendimento degli altri “player”;
   - il business mix del campione utilizzato per l’analisi.
 Il mapping del profilo di rischio-rendimento sarà effettuato sia a livello storico, per analizzare i
  trend evolutivi della Compagnia rispetto agli altri “player”, sia a livello prospettico per verificare
  come il “mercato” sta influenzando il posizionamento degli altri “player” e come questi stanno
  “rispondendo” ai trend prospettici.
 Differenze sostanziali tra il profilo di rischio-rendimento della Compagnia rispetto agli altri
  player possono essere riconducibili a:
   - differenti business mix;
   - differente copertura geografica / mercato di riferimento;
   - differenti politiche di aggressione di alcuni mercati in termini di pricing o rischi assunti;
   - differenti canali di vendita;
   - capacità e performance gestionali sulle diverse aree di business;
   - altri fattori endogeni o esogeni al mercato.

                                                                                                       17
 Una completa e puntuale analisi di benchmark storico e prospettico del profilo di rischio-
  rendimento è un elemento importante per una definizione consapevole degli obiettivi e dei
  limiti di Risk Appetite. Il monitoraggio continuo del posizionamento rispetto ai competitor e
  delle motivazioni di eventuali differenze (attraverso funzioni dedicate al benchmarking interno
  ed esterno) permette, inoltre, di identificare le aree di ottimizzazione della Compagnia
  costruendo strategie di intervento specifiche.

        Serie storica dei
         rendimenti (μ)
                                                                                             Mappatura performance
          Totale attivo                                                                                 su:
                                                                                             Tempistica
                                                                                             • Storico (i.e. Report delle
                                                                                               aziende)
                                                                                             • Prospettico (i.e. Report
                                                                                               degli analisti)
                                                                                             Drivers
                                                                                             • Capitale economico
                                                                                             • Capitale regolamentare
                                                                                             • Evoluzione
                                                                                               capitalizzazione di
                                                                                               mercato

                                                                                                 Banche commerciali
                                                    • Qual’è il giusto profilo e
                                                      posizionamento rischio /
                                         Cliente                                                 Investment Banking
                                                      rendimento?
                                                    • Quali sono le azioni necessarie            Asset Mgmt
                                                      per migliorare il posizionamento?
                                                                                                 ....

                                                                                     Capitale Economico
                                                                                          Totale Attivo

                                                                                              Possibilità di usare metriche
                            Principali ragioni per un diverso                                  differenti come Capitale
                                                                                            regolamentare e β di mercato
                              posizionamento:
                                - Differente mix di business
                                - Rendimento più basso in alcuni business
                                - ...

                                             Figura 8 Benchmarking

   C. Analisi business mix e compatibilità con Risk Appetite

 Sulla base delle evidenze dell’assessment interno e delle evidenze dell’analisi di benchmark è
  possibile analizzare in senso critico il business mix e definire gli obiettivi di allocazione del
  capitale e del rischio.
 Tale attività presuppone il disegno di una “frontiera efficiente teorica” in termini di rischio-
  rendimento. La “frontiera efficiente” fornirà, sulla base dei diversi business mix possibili e dei
  rating obiettivo scelti, indicazioni sulla miglior allocazione del capitale (economico o
  regolamentare) e sulla scelta del livello di performance obiettivo.
 I valori da considerare per la definizione della frontiera efficiente saranno desunti dalle analisi
  di assessment interno e di benchmarking, come i valori dei business o dei “player” che
  presentano il miglior rapporto di rischio-rendimento per ogni rating considerato e per ogni
  business mix.

                                                                                                                              18
Limiti quanti-
                                                           qualitativi
                                                                                                    Capitale

                                                                              diversif.
                                                                               Effetto
                                              BU 1
                                                                          X                                    X   Rendimento
                                                                                                    Allocato
                                                                                                                   atteso BU1
                                                                                                      BU1

                                                                                                       +

                                                         Limiti quanti-
                                                           qualitativi
                      Capitale allocato
                                                                                                    Capitale

                                                                              diversif.
                                                                                                                                                 Focus equity

                                                                               Effetto
                                              BU 2
                                                                          X                                    X   Rendimento
                                                                                                    Allocato
                                                                                                      BU2
                                                                                                                   atteso BU2                    stakeholders
                                                                                                                                                 (rendimenti
                                                                                                       +                          Rendimento
                                                                                                                                    atteso       maggiori)

                                                         Limiti quanti-
                                                                                                                                    totale

                                                           qualitativi
                                                                                                    Capitale

                                                                              diversif.
                                                                               Effetto
                                              BU 3

                                                                          X                                    X   Rendimento
                                                                                                    Allocato
                                                                                                                   atteso BU3
                                                                                                      BU3

                                                                                                       +
                                                         Limiti quanti-

         Capitale
                                                           qualitativi

                                                                                                    Capitale
                                                                              diversif.
                                                                               Effetto
                                              BU 3

          totale                                                          X                         Allocato   X   Rendimento
                                                                                                                   atteso BU...
                                                                                                      BU...

                                                                                                                                                 Focus debt
                    Capitale in

                                                                                                                                                 stakeholders
                                                                                Effetto diversif.
                     eccesso

                                                         Limiti quanti-
                                            Livello di
                                             Gruppo

                                                           qualitativi

                                                                                                    Capitale
                                                                                                                                   Capitale in   (rating
                                                                          X                         Allocato         +
                                                                                                                                    eccesso      maggiore)
                                                                                                     Totale

                                          Figura 9 Analisi business mix e compatibilità con Risk Appetite

   D. Misurazione degli effetti di diversificazione

 Nel settore assicurativo l’effetto di diversificazione ha un peso rilevante per la presenza di
  tipologie di rischi molto diversi tra loro (rischi tecnici vs. rischi finanziari e di credito);
 La misurazione della diversificazione parte dall’aggregazione degli stessi rischi attraverso
  tecniche di “varianza-covarianza” (stima dei parametri di aggregazione tipicamente effettuata
  su base storica);
 E’ fondamentale tenere conto dell’effetto diversificazione atteso nella definizione del profilo di
  rischio-rendimento obiettivo per sfruttare al meglio le opportunità derivanti dalla peculiarità
  del business assicurativo;
 Definito il capitale economico complessivo diversificato è quindi possibile procedere con
  l’identificazione della contribuzione marginale per singola tipologia di rischio ed alla ri-
  allocazione a livello di singola entità / business unit.

                                                                                                                                                                19
Figura 10 Analisi capitale in eccesso

   E. Definizione del capitale in eccesso

 L’identificazione della frontiera efficiente permette alla Compagnia di identificare i livelli di
  capitale da impiegare nei singoli business e verificare eventuali situazioni di eccesso di capitale.
 L’identificazione del capitale in eccesso non può, però, essere solo un esercizio ex-post
  risultante dal confronto tra capitale disponibile e capitale assorbito, ma Il posizionamen
                                                                                   posizionamento
  prospettico e gli obiettivi che portano alla definizione del capitale necessario, devono tenere
  conto delle necessità di avere un buffer di capitale che la Compagnia definisce ex-ante per
  tutelarsi contro
                 o eventi estremi e per eventuali obiettivi di rating.
 Per ogni tipologia di Compagnia (in termini di business mix) e per ogni livello di rating, è
  possibile identificare i valori massimi, medi e minimi sia del capitale, economico o
  regolamentare, allocato ed assorbito dai diversi “player”, sia dei diversi livelli di rendimento
  atteso.
 Tale mapping deve essere effettuato attraverso un’analisi dei valori storici dei “player”
  considerati e delle relative evoluzioni prospettiche, in modo da poter disegnare una strategia di
  intervento compatibile con i trend di mercato futuri.
 Sulla base del mapping di rischio-rendimento,
                                   rischio rendimento, la Compagnia deve definire quale è il
  posizionamento prospettico ed obiettivo in termini di rischio-rendimento
                                                                rischio rendimento che vuole
  raggiungere. Tale obiettivo deve essere definito sulla base della propen
                                                                    propensione / avversione al
  rischio degli azionisti e del top management, oltre che sulla base della reale compatibilità
  rispetto all’attuale business mix della Compagnia.

                                                                                                   20
Player: 1                                           Player: 1                Metriche
                                                                           AV BC: 12                                           AV BC: 19                 mappate
            Altri
                                                                           Max BC: 12                                          Max BC: 19
                                                                           AV ER: xx%                                          AV ER: yy%                • Buffer
                                                                                                                                                           Capital (BC)
                        Player: 2                 Player: 1                                           Player: 2                 Player: 1                     - Media
         Investment     AV BC: 9                 AV BC: 10                                           AV BC: 11                 AV BC: 15                      - Massimo
           banking     Max BC: 12                Max BC: 15                                          Max BC: 13                Max BC: 20                     - Minimo
                       AV ER: xx%                AV ER: yy%                                          AV ER: zz%                AV ER: aa%
                                                                                                                                                         • Rendimento
                                                                                                                                                           atteso (ER)
                                                  Player: 2                                                        Player: 3                               storico e
                                                 AV BC: 10                                                        AV BC: 14
         Asset Mgmt                                                                                                                                        prospettico
                                                 Max BC: 13                                                       Max BC: 18
                                                                                                                                                           (sia dal top
                                                 AV ER: xx%                                                       AV ER: zz%
                                                                                                                                                           managemen
                                                                                                                                                           t che dal
                                     Player: 3                 Player: 2                 Player: 6    Player: 2                              Player: 1
                                                                                                                                                           mercato)
           Banche                   AV BC: 10                 AV BC: 12                 AV BC: 14    AV BC: 16                              AV BC: 16
                                                                                                                                                              - Media
         Commerciali                Max BC: 14                Max BC: 18                Max BC: 20 Max BC: 22                               Max BC: 25
                                                                                                                                                              - Massimo
                                    AV ER: xx%                AV ER: yy%                AV ER: zz% AV ER: aa%                               AV ER: bb%
                                                                                                                                                              - Minimo

                        BBB-          BBB         BBB+           A-            A           A+          AA-           AA          AA+          AAA

                      MIN                                                                                                                   MAX
                                                                                    Rating
                      Investment grade                                                                                         i.e. Rating paese

                                                     Figura 11 Definizione capitale in eccesso

   F. Definizione del posizionamento di Risk Appetite

 La definizione del posizionamento di Risk Appetite prevede la declinazione di valori obiettivo
  per i Key Performance Driver (in termini di variabili di rendimento, capitale regolamentare ed
  economico, ratio patrimoniali, ratio di redditività, rating, etc.) e per gli aspetti qualitativi (target
  rating, paesi su cui non investire, asset classes, etc.) scelti come rilevanti al fine della definizione
  del posizionamento di Risk Appetite.
 La definizione di tali obiettivi dovrà essere effettuata delineando:
   - a livello complessivo, un business mix prospettico compatibile con gli obiettivi aggregati a
      livello Gruppo;
   - per ogni Business Unit, un “percorso di avvicinamento” al business mix definito.
 Tali fasi di analisi sono implementate attraverso esercizi di simulazione prospettica (sulla base
  dei trend di rischio e rendimento del mercato e sulla base delle azioni di business azionabili) sui
  Key Performance Driver delle singole Business Unit e di successiva aggregazione nel portafoglio
  complessivo della Compagnia.
 In particolare sarà necessario, partendo dal profilo di rischio-rendimento as-is di ogni Business
  Unit, stimare quale sarebbe il rischio-rendimento secondo un profilo “inerziale” di mercato. Su
  questo portafoglio sarà necessario simulare interventi correttivi (disinvestimento su alcuni
  prodotti / classi di rating, sovra posizionamento su alcuni settori / aree geografiche, etc.) che
  possano facilitare l’avvicinamento al business e risk mix complessivo. Infine l’aggregazione dei
  valori di singola Business Unit e la stima del nuovo beneficio di diversificazione permette una
  stima “bottom-up” del profilo di rischio - rendimento.

                                                                                                                                                                          21
 Da tali esercizi sarà possibile disegnare molteplici soluzioni di business e risk mix compatibili
  con gli obiettivi aggregati a livello Compagnia, ma solo alcune di esse saranno compatibili anche
  con gli obiettivi di tipo qualitativo e saranno realisticamente perseguibili alla luce dell’attuale
  composizione di portafoglio della Compagnia (c.d. “percorso ottimale”).
 L’identificazione del percorso ottimale permette di declinare il posizionamento di Risk Appetite
  in indirizzi gestionali ed operativi.
 Nel caso in cui nessun esercizio di simulazione porti alla definizione di un “percorso ottimale”,
  sarà necessario prendere in considerazione eventuali azioni straordinarie di “de-risking” o
  rivedere gli obiettivi complessivi.
 Successivamente alla definizione di tutte le metriche obiettivo, è possibile aggiornare il
  framework di Risk Appetite con i valori stimati a livello di singolo rischio e di singola Business
  Unit. Tale framework rappresenta il punto di partenza per la definizione dei processi operativi
  della Compagnia e lo strumento di confronto per le attività di monitoraggio e di early warning.

          Prima della definzione del Risk appetite               Dopo la definzione del Risk appetite

                                                             Domani

            Oggi

               Rilevanza del rischio    Alta         Media     Bassa     Non presente

                        Figura 12 Definizione del posizionamento in termini di risk appetite

     C.1.          Processo di approvazione ed attori coinvolti

 La definizione del Risk Appetite deve coinvolgere tutte le funzioni della Compagnia in modo da
  garantire la coerenza e la compatibilità degli obiettivi definiti con la complessiva struttura di
  business.

                                                                                                        22
 L’approvazione del framework di Risk Appetite, in quanto processo di valenza strategica della
  Compagnia, deve essere effettuata dal Consiglio di Amministrazione, che ne garantisce la
  coerenza con la propensione al rischio e con gli obiettivi di rendimento degli azionisti.
 A titolo esemplificativo è possibile suddividere il processo di approvazione del Risk Appetite in
  tre macro fasi con differenti attori coinvolti:
           A. Definizione e quantificazione del Risk Appetite;
           B. Declinazione/conversione del Risk Appetite in limiti operativi;
           C. Approvazione finale.
 Sono stati identificati sei attori principali coinvolti nel processo di approvazione del framework
  di Risk Appetite:
   - Consiglio di Amministrazione;
   - Risk Management;
   - Comitati;
   - Finanza;
   - Pianificazione;
   - Business Unit: strutture di business (comprensive del Commerciale);
   - Attuariato.
  Come già detto in precedenza, il coinvolgimento dei vari attori è necessario al fine di garantire il
  raggiungimento, in modo organico all’interno della Compagnia, degli obiettivi definiti. Tuttavia,
  un ruolo chiave e guida nel processo di approvazione del Risk Appetite, spetta al Risk
  Management, sia per le tipologie di competenze necessarie, sia per il livello di “indipendenza”
  rispetto alle altre funzioni coinvolte che tale unit può assicurare.
 La definizione puntuale degli organi interessati deve essere fatta da ogni Compagnia in funzione
  della propria organizzazione di governance ed in proporzione alla complessità della propria
  realtà.

A. Definizione e quantificazione del Risk Appetite

 Il processo di definizione e quantificazione del Risk Appetite (per i dettagli del quale si rimanda
  ai paragrafi precedenti), è coordinato dal Risk Management e prevede la partecipazione di
  Pianificazione/Finanza, con il supporto dell’attuariato. In particolare il Risk Management con il
  supporto della funzione Pianificazione/Finanza integrerà i dati relativi al profilo di rendimento
  attuale e prospettico per ciascuna Business Unit, sia in ottica Solvency I che in ottica Solvency II.
 Il Risk Management procederà alla definizione e calcolo delle metriche del framework di Risk
  Appetite, oltre che a sviluppare una analisi di dettaglio del profilo di rischio / rendimento della
  compagnia assicurativa. Inoltre, il Risk Management, predisporrà una prima ipotesi di
  allocazione del capitale e definirà preliminarmente gli obiettivi qualitativi e quantitativi. Tale
  prima ipotesi di allocazione del capitale e di obiettivi, dovrà essere effettuata anche
  considerando simulazioni di stress test in modo da verificare la solidità della Compagnia in caso
  di eventi macroeconomici “avversi”.
 La proposta di allocazione del Risk Appetite sarà sottoposta ai Comitati ed al Consiglio di
  Amministrazione (o altro organo collegiale deputato all’approvazione dei Piani Strategici) per la
  validazione.

                                                                                                    23
 Il Consiglio di Amministrazione, con il supporto delle funzioni di Risk Management e, ove
  necessario, della funzione Pianificazione/Finanza, analizza e valida le proposte di allocazione del
  Risk Appetite sottoponendole alle diverse Business Unit.
 Il Risk Management procederà alla definizione e calcolo delle metriche relative al framework di
  Risk Appetite, oltre che alla declinazione di raccomandazioni qualitative ed alla stima degli
  obiettivi quantitativi.

B. Declinazione/conversione del Risk Appetite in limiti operativi

 Successivamente alla prima allocazione del Risk Appetite, le Business Unit ricoprono un ruolo
  chiave nel:
   - analizzare ed eventualmente proporre modifiche, interfacciandosi con le funzioni centrali
      (in primis Risk Management), all’allocazione effettuata;
   - stimare i limiti di capitale per ogni rischio con un approccio bottom up.
 In tale attività le Business Unit dovranno garantire la compatibilità degli obiettivi definiti
  rispetto all’effettivo profilo di rischio-rendimento dei differenti business, anche considerando la
  reale applicazione degli interventi definiti dal Risk Management e dalla Pianificazione/Finanza.
 Il capitale allocato rivisto ed i relativi limiti calcolati sono sottoposti al Risk Management che ne
  verifica la coerenza rispetto agli obiettivi aggregati ed al framework di Risk Appetite definito, ed
  infine lo sottopone all’approvazione dei Comitati.

C. Approvazione finale

 Il nuovo framework di Risk Appetite, condiviso con le Business Unit ed integrato con i limiti di
  capitale, viene sottoposto al Consiglio di Amministrazione (o altro organo collegiale deputato
  all’approvazione dei Piani Strategici).
 La complessità del processo di approvazione e la numerosità degli attori coinvolti è giustificata
  dall’importanza del framework di Risk Appetite: da una parte, infatti, la valenza strategica delle
  scelte prese rende necessario il coinvolgimento del Top Management della Compagnia,
  dall’altra la diffusione della cultura del rischio è possibile solo attraverso il coinvolgimento delle
  strutture di Business.
 Si vuole sottolineare, al fine di garantire la massima efficacia del processo di definizione del Risk
  Appetite, la centralità che deve avere la funzione Risk Management su tutto il processo, dalle
  fasi più strategiche a quelle più operative, così da garantire il giusto legame tra approccio
  bottom-up ed approccio top-down. In alcune realtà, specialmente per quanto riguarda le
  Compagnie controllate da Capogruppo estere, il ruolo del Risk Management è percepito come
  quello di mero “traduttore” delle linee guida high level del Risk Appetite in linee guida
  operative. È evidente che con tale approccio le linee guida strategiche vengono definite senza
  considerare le peculiarità delle varie business unit, rendendo difficile, se non impossibile, la
  definizione di limiti operativi coerenti.

                                                                                                    24
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